Sta per partire, dopo l'esperienza già avviata presso il carcere di Torino, il progetto "Promoteo" che tende ad attenuare le difficoltà dei detenuti sieropositivi; Un'analisi degli effetti della legalizzazione delle droghe nel mondo carcerario

Siamo a Pisa all'interno della casa circondariale Don Bosco abbiamo al nostro microfono il dottor Vittorio Cerri direttore del carcere
Il vice direttore dottor Patrizio Gonnella e il dottor Benedetto Benedetti che psicologo e del vice Presidente dell'Associazione Prometeo proprio con questo nome sta per parte dire qui Hakkar nel carcere di Pisa un Progetto di carcere attenuato dottor Gonnella lei è il vice direttore ci può parlare di questo Progetto Prometeo
Si chiama prometeo perché deriva il nome dal da un'associazione di cui presidente la dottoressa veglia e vice presidente dottor Benedetti un'associazione che ha già ha avuto diciamo delle esperienze di organizzazione di sezioni a a custodia attenuata in altre realtà penitenziarie un'esperienza del genere partita Torino ora partiamo noia Pisa e l'idea qual è l'idea di creare una sezione con la con vi Renza di detenuti siano positivi in numero limitato dovrebbero essere sette più un certo numero di detenuti sani cioè pari a cinque quindi Oricchio inizialmente dovrebbe partire questo esperimento pilota con dodici persone dodici persone che non siano quindi tutte affette da a Izzo o Dassi rompo comunque non abbiano la sieropositività proprio per evitare che la sezione diventi un ghetto cioè di persone un po'dimenticate e quindi il grosso rischio di creare all'interno una classica comunità di persone malate e l'idea invece di creare diamo incrementare anche il senso di solidarietà fra queste persone e far sì che il detenuto sanano rispetto al detenuto a affetto da sieropositività Possa esposta funge lui stesso da elemento di sostegni di appoggio anche non solo di appoggio fisico ma anche di appoggio morale si tratta di una sezione che ovviamente parte ovviamente si tratta di una scelta volontaria da parte dei detenuti cioè nel senso che noi non costringiamo ma nessuno ha alla partecipazione a questo progetto che avrà delle regole diverse rispetto alle tipiche Renko e di vita penitenziaria cioè ci sarà ovviamente una minore presenza di custodia una maggiore presenza di operatori del trattamento stiamo cercando vorremmo da un momento all'altro avere la di milita di un educatore da un altro carcere della della Toscana a che segua specificatamente il progetto stesso poi ci saranno due animatori dell'Associazione Prometeo i quali atti tutto seguiranno quotidianamente i lavori con apposita convenzione i lavori all'interno di questa sezione e diciamo che ci sarà anche una quota di a volontari che noi utilizzeremo all'interno della sezione oltre che ai nostri psicologi Ciad i nostri psicologi alla servizio sanitario penitenziario si tratta di un progetto che prevede una maggiore invita Comune maggiori spazi di vita comune ecco perché per esempio riduciamo dodici posti proprio per creare momenti né mai Giori di vita dividi socializzazione e quindi più attività più celle aperte possibilità di pranzare di cenare insieme di organizzare attività di educazione fisica di di lavoro oro e anche diciamo
Opportunità ricreative che invece di solito i tempi carcerarie la vita carceraria non sempre con segno tre durante tutto l'arco della giornata questo è lo spirito quello sostanzialmente di arrendere nemmeno pesante la abita detentiva aperto a persone che non hanno reati di particolare gravità e contemporaneamente sono affette dal virus HIV
Per quanto riguarda le le motivazioni Leon prima lei accennava come mai si è sentita l'esigenza di appunto
E stendere un progetto di farci attenuato ai malati di AIDS che a quanto abbiamo capito non sono comunque in fase terminale e quindi vanno sicuramente le tenuto sieropositivo comunque qualsiasi sud
Certo sì lo positivo a prescindere dallo stato di detenzione non vive una condizione psicologica facile vive una condizione psicologica di malattia latente una malattia latente che a volte crea nelle persone è una difficoltà all'interno del carcere di relazioni era spessissimo sui detenuti sieropositivi hanno difficoltà di difficoltà di relazione non solo con il personale alle ma anche con il con i loro compagni di sezione perché vivo ossia otto bit Tizzano oppure vivono comunque con profondo disagio il loro stato di siano di sieropositività la possibilità di vivere all'interno in una sezione di abituarsi a convivere con persone sane può essere sicuramente estremamente utile almeno questa è la nostra speranza dal punto di
Ecco io chiederei anche a lei dottor Benedet
Ti che ricordiamo il vicepresidente dell'Associazione Prometeo le motivazioni di questo progetto appunto il progetto
Meteo e visto che anche psicologo chiedere anche quali siano i riflessi psicologici cioè questi de di in questi carcerati di questa sezione non è che si sentiranno un pochino ghettizzati emarginati nel loro privilegia
Ma l'esigenza di una sezione particolare nasce dal fatto che abbiamo osservato
Un se non un miglioramento
La nella nella malattia ma un miglioramento nella sopportazione della malattia con un miglioramento della qualità la vita ora evidentemente la struttura penitenziaria a una serie di esigenze che devono essere attuate e quindi la detenzione standardizzata e secondo un certo modello per questo modello grava enormemente sulla sulla persona e la persona malata subì esce questo questo peso ora sollevando il il malato da certi ritmi da certi momenti particolari
Si è si è voluto migliorare proprio questa qualità della vita quindi il la sezione è una sezione che offre momenti appunto
Come diceva prima dottor gonnelle no momenti di di socializzazione tutto questo ritmo variato questo ritmo attenuato come diceva lei prima una sezione a carattere attenuato in carcere a carattere tiro dato dalla possibilità ecco al al soggetto di di migliorare anche proprio la al il proprio stato fisico
Ecco torniamo al vice direttore dottor Gonnella e perché utile sul Progetto Prometeo e chiediamo quale quali sono i tempi perché il progetto parta
Beh speriamo non non di dovrà aspettare ancora tanto in realtà i tempi sono quelle un po'dettati dalla necessità di
Decongestionare la struttura al momento cioè abbiamo a questo album nel l'abbiamo una sezione da adibire pro Matthew è un'intera sezione
Attualmente occupata da
Sostanzialmente una quarantina di persone nel momento in cui riusciamo a trasferire queste persone possiamo iniziare i lavori per ristrutturare la sezione stessa ristrutturare perché per renderla compatibile confacente alle esigenze di un'Umbria a custodia attenuata e quindi creare maggiori spazi di socializzazione per le persone inserire tutte le attrezzature che per le quali il nostro ministero il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha già stanziato
Dei fondi a
Posti quindi si tratta dal punto di vista burocratico amministrativo è stato fatto praticamente il più ora si tratta semplicemente di avere la possibilità di trasferire presso altre carceri questi qua anta detenuti comunque trovare una soluzione per loro per poi ovviamente ripartire ci rendiamo conto della difficoltà anche di tutte le altre carceri toscane riceverli perché la situazione di sovraffollamento lo ricordo solo Pisa ma riguarda ormai in generale tutte le carceri non sottostare ma tutti in Italia
Ecco sopra l'affollamento delle carceri dottor Vittorio Cerri direttore della casa circondariale Don Bosco di Pisa la sproporzione tra effettivi e potenziali l'interno delle carceri è uno dei delle maggiori denunce degli operatori un problema che dovrebbe essere parzialmente risolto
Con la depone al depenalizzazione di alcuni reati minori ora senza entrare nel merito se minore o meno depenalizzazione dell'uso di sostanze stupefacenti legalizzazione delle droghe cosa ne pensa
Io penso che il non si possa parlare di depenalizzazione legalizzazione data da solo lo scopo di riff di svuotare le carceri perché preme molto più grande che sicuramente va affrontato
Sotto due aspetti il primo che non è mio perché quello sanitario bisogna sentire chi può stabilire se liberalizzando l'aiuta veramente i detenuti le persone tossicodipendenti e risolve il problema è sorto se si argina il fenomeno perché i giovani diventi no dei tossicodipendenti secondariamente invece da un aspetto meramente giuridico al quale io so rispondere mentre il primo no
Posso dire che effettivamente la liberalizzazione della della droga darebbe un colpo un colpo netto a tutta la micro e macrocriminalità che ci sta dietro certe questi lamenti che sono d'accordo
Però voglio sottolineare ancora volta finché non si capisca male ciò che dico io che tramano va risolto per questo va risolto per il primo dei punti che io ho sottolineato se è veramente utile a farsi che altri ragazzi non inciampi né non faccino quella che caccia e se quelli che già sono le nella strada si possono meglio recuperare questo secondo me deve far sì in prima battuta poi certamente che ci sarà l'effetto benefico di cui parlo io sì perché per me non si tratta di svuotare le carceri in Italia secondo me prima di tutto c'è da rifare Mark c'è da fare una bella riforma del Codice penale da vedere quali sono i reati che meritano il carcere per davvero e quali che non lo meritano una volta stabilito questo allora dopo si parla di che carcere fare e io li avrei anche delle idee che in un recente convegno Padova o Espresso ci so la moglie mogli fare il carcere quindi vitale bisognerebbe fare un carcere di un tipo carcere né altro tipo e una parte dell'esecuzione penitenziaria di meno rilevanza come numero di anni come entità della pena e come capacità ultima finale di reinserire i detenuti alla fine la pena cioè qui sotto i tre anni
Io li delegherei a delle strutture dipendenti direttamente dagli enti locali e come fascia cuscinetto tra la libertà più piena e il carcere vero
Ecco direttore intende con riduzione di microcriminalità a seguito di una legalizzazione delle droghe intende che i tossicodipendenti non sono più costretti a commettere illeciti per approvvigionarsi ciglio quando mi riferivo alla microcriminalità
Mi riferivo questo quando mi riferisco alla macrocriminalità mi riferisco agli studi dei grandi giuristi che noi abbiamo in Italia che fanno riferimento alle grandi organizzazioni malavitose italiane che sottendono la circolazione ed allora internazionale quando mi riferisco alla microcriminalità mi riferisco a a quei ragazzi e quelle ragazze che scippare rubano si prostituiscono ed altro pur di ottenere la cinquanta mila lire per potersi comprare una dose
A questo proposito una riflessione dottor Benedetti come psicologo l'esperimento in Svizzera al di là degli effetti che un piccolo esperimento circoscritto poteva avere sul reati connessi all'uso di droghe è stato ospite osservato invece come sono migliorate le condizioni di vita delle persone a cui veniva distribuito all'eroina compresi anche alcuni detenuti
Dividendo la
La qualità della vita in
Due tronconi principali vita sociale e vita biologica
Da un punto di vista sociale indubbiamente chi non ha necessità di come come si usa in gergo tossico sbattei si tutto il giorno nelle piazze per andare a cercare la sostanza dover Tarrant Jersey a commettere furti inventare cose per reperire denaro per comprare questa sostanza da un punto di vista sociale indubbiamente la qualità della Vita migliora perché uno ha il tempo fatto dall'alla sua funzione del suo medicamento può uscire cercare il suo lavoro riacquistare da un punto di vista biologico io credo che la sostanza prendiamo l'eroina è un grosso anestetico
E quindi vivere sotto anestesia non credo che posso offrire una qualità di vita migliore di una vita senza la sostanza ecco
Questo è il mio parere
Ritornando qui al carcere di Pisa DC direttore dottor Gonnella voi avete qui all'interno al del Don Bosco un centro clinico femminile e avete dato la vostra disponibilità ad ospitare malate
Di AIDS da altri carceri d'Italia ce ne può parlare
Sì apriranno abbiamo policentrico femminile abbiamo che il centro clinico maschile uno che un centro clinico che consente un qualsiasi trattamento sanitario all'interno della nostra struttura ad docce
Sì ore di interventi chirurgici particolari quali cuore o cervello e lealtà più o meno grazie a convenzioni con la struttura sanitaria nazionale le con l'Università di Pisa
Cioè con la possibilità di avere a disposizione un po'tutti i primari dell'Università stessa e quindi
Posto che probabilmente aprire al riusciremo ad che ad acquistare una Tuck ad aprire tutta la strumentazione necessaria
Detto questo in realtà abbiamo numero limitati di posti anche al centro clinico femminile dovrebbero essere sei per la precisione allora abbiamo su concordato con la direzione generale che un una parte di questi posti potremmo diciamo destinarla alla vado spesso ospitare detenute eventualmente affette da dai DS perché ovviamente a seguito della sentenza della Corte costituzionale alle di due o tre anni fa non c'è più l'automatismo nella scarcerazione quando il diciamo il livello di la formula linfociti cavata sotto i duecento ciò significa che in ogni caso dovrai essere l'autorità giudiziaria competente a dover decidere la scarcerazioni o meno in base allo stato di salute segnalato dai nostri medici
Chiaramente non accade quasi mai che una passione nei DS conclamato rimanga in carcere però a volte potrebbe a cadere
Che persone in stato di grave in uno deficienza comunque permangano permangano qui proprio di recente e cioè di stato di supporto la nostra direzione generale che ha previsto una serie di accorgimenti per rendere il più vivibile porsi pile la vita di queste persone e allora noi ci siamo resi comunque disponibili ad ospitarle garantendo degli spazi
Di vivibilità maggiori diciamo più o meno cercando di rendere il più possibile conforme ad una vita ospedaliera quella in carcere ecco senta
Inattesa quindi della legge Pisapia che invece riguarderà proprio la scarcerazione dei malati terminali di AIDS speriamo venga presto
C'è una domanda su questo le persone che verranno da fuori le malate di AIDS verranno da lontano avranno problemi chiaramente anche di contatto con la famiglia eccetera
Beh sì nel senso che più o meno questo è un problema che riguarda tutti detenuti ricoverati qui al centro clinico gli senso che ne forniamo un servizio un servizio che ovviamente non tutte le carceri possono possono possono disporre
Lo so questo è un problema è un problema penso sia lo stesso detenuto a dover prendere in considerazione perché deve sapere che ogni forma di ricovero continua ad essere una forma di ricovero volontario nel senso che comunque detenuto potrebbe anche si affetto dai decidere di non voler essere ricoverato quindi una scelta che comunque noi l'amministrazione centrale comunque rispettare si tratta è ben difficile per organizzare sia un po'capito il senso della domanda una struttura ricettiva in ciascun carcere che si ovviamente sarebbe l'ideale di a farlo è ha ancora ancor meglio fuori centri delegheremo estremamente volentieri alla struttura sanitaria nazionale questo compito e anche noi ci auspichiamo per il senso di umanità di tutti noi che cui dunque si trovino delle forme per garantire diciamo una nelle forme anche controllate nella sicurezza della della gente che comunque un senso da rispettare il senso di sicurezza delle persone però ci rendiamo conto ce ne diamo conto dall'interno della necessità di rendere veramente il carcere in questo caso come extrema ratio
E concludiamo la nostra visita nella casa circondariale di Pisa con un'ultima domanda al direttore dottor Cerri per quanto riguarda la protesta dei direttori delle carceri che doveva sfociare in uno sciopero che poi è rientrato a che punto siamo
Le nostre rivendicazioni riguardano la carriera ma soprattutto riguardano il fatto che non accettiamo di essere spogliati della funzione della figura di comandante del corpo della polizia penitenziaria noi siamo dell'opinione che un direttore del carcere non possano gestire la comunità penitenziaria fatta di personale e di detenuti se non la possibilità
Di di dicerie tutto il personale perché dirigendo né soltanto una parte sicuramente perde il capo dell'istituzione proprio questa figura e si perde nel vertice la possibilità di rendere omogenea la politica presenziare all'interno istituto e anche armonica l'attività che si svolge in essa per quanto riguarda la nostra protesta stata assopita si è fermata né l'attesa che l'amministrazione compia ciò che ha promesso il direttore generale ha promesso e so che lo ha fatto già qualche giorno fa una riunione dei direttori affinché a anche i direttori del carcere si possano sedere al tavolo delle trattative per la ridefinizione del delle carriere delle delle funzioni di tutte le figure professionali del carcere prospetta la figura del direttore delle tardi
Di un carcere effettivamente molto complessa perché si fa dall'amministrazione e quindi a un l'aspetto economico a responsi tatticamente detenuti dai punto parlava anche
Per quanto riguarda i il le guardie carcerarie
E tanto che gli è stato riconosciuto anche Carmenta direttore generale gli istituti penitenziari dottor Malgara ma anche dal sottosegretario al governo vero questo sia verissimo il l'onorevole Corleone sottosegretario peraltro in mia presenza
Da ha rilasciato un'intervista ai giornali qui fuori dell'istituto in cui addirittura chiesto per noi la concessione nella prima dirigenza di lo ringrazio anche adesso ancora adesso l'onorevole Corleone perché si è dimostrato sensibile a questa cosa in effetti io vorrei chiarire che in Italia avviene l'amministrazione pubblica nella pubblica amministrazione vi sono delle situazioni nelle quali alcuni primi dirigenti dirigono dieci quindici venti persone i personalmente per non parlare di alta il redivivo quattrocento di persone quindi io voglio dire che una persona che ha su di sé la responsabilità e l'onere di far funzionare una macchina composta da quattrocento persone che vi lavorano
Riterrei
Poco
Poco poco giusto anche dal punto di vista personale ma anche poco funzionale che gli sia riconosciuto un ottavo livello come me dell'amministrazione dello Stato io Enzo di che chiunque si rende conto già dal punto di vista economico ma è non è che la nostra fosse stata una rivendicazione scrivente economica non direttore del carcere come me
Prende quasi due milioni e mezzo al mese
Allora noi ringraziamo il direttore della casa circondariale di Pisa il dottor Vittorio Cerri
Ringraziamo anche il vice direttore dottor Patrizio Gonnella il dottore Benedetto Benedetti che è vicepresidente dell'Associazione Prometeo
Da Pisa Carlo Val di salici per radio radicale