"L'Italia ha ancora una classe dirigente?" dibattito pubblico organizzato in occasione della presentazione del libro "La rivoluzione delle coscienze", di Ferdinando Adornato, edito da Rizzoli organizzato dalla RCS Libri presso la Sala Stampa Estera, in Via della Mercede 55

A non e considerare insomma un po'possano
Grazie solo se preso buona sera no no assonanza
Azione
O
Se se ne vanno presso con
O un cordiale benvenuto
Hai ospiti di questa sera abbiamo una discussione la presentazione di un libro molto interessante la rivoluzione delle coscienze dita di Nando Adornato che saluto la discussione alla presentazione del libro interverranno don Vincenzo Paglia Elisabetta Rasy Cesare Romiti Walter Veltroni e purtroppo la Marcel Padovani dovrebbe esserci non è arrivata ancora allora faccio io il moderatore
Italia ancora una classe dirigente messa la domanda
I dirigenti abbiamo qui vediamo un po'cosa rispondono
Doc subito la parola don Vincenzo Paglia
I dirigenti stanno a sinistra quindi noi siamo nel
Ma io ringrazio Adornato dell'invito e la mia resistenza ad intervenire è stata vinta non solo dall'amicizia con gli altri relatori ma anche dalla parte del volume che sollecita una riflessione su due aspetti
Etico religiosi legati all'attuale passaggio che l'Italia sta vivendo
Ho letto il libro ed è bello consenso che è bello fin dal titolo e anche dal sottotitolo
In questo senso la parola coscienza poste in copertina mi ha fortemente sollecitato tanto più che si tratta di un libro
Attorno alla vicenda politica italiana degli atti degli ultimi anni e alle possibile prospettive per il futuro
Politica e coscienza
Due termini spesso banalizzati anche nell'attuale fase storica
Anzi a mio avviso la crisi sociale e politica che stiamo attraversando ha tra le sue origini anche la svaluta azione del valore alto e della politica e della coscienza nonché del loro stretto legame
Una sorta di miopia ha impedito
Di cogliere le nuove esigenze che salivano dalla società
Se qualche passo in avanti si è fatto siamo però ancora nel pieno del quadro
E il volume coraggiosamente di entra dentro cercando di esaminare scandagliare tagliare talora anche duramente e individuare qualche spazio per l'uscita in verità
Sin dall'inizio c'è una vena di pessimismo e l'autore non manca di caccia nelle regioni già qualche altra parlate di transizione infinita del rischio cioè di restare impelagati nella palude in questo trapasso Adornato ritiene che ci sarà bisogno di molto tempo forse di decenni prima che la cosiddetta rivoluzione italiana si compia davvero
E se pensiamo alle difficoltà che gli atti che gli addetti ai lavori hanno nel cogliere le radici profonde della crisi e di conseguenza la lentezza nell'individuare i modi efficaci per porre rimedio è difficile dargli torto
L'immagine delle grandi sceneggiate sulle pagliuzze che sconvolgono tutti e mettere in disordine l'intera Casa Italia mentre si trascurano Letrari che ormai logore non la sostengono più mi pare particolarmente efficace in tal senso
Mi pare coraggiosi libero quando punta diretto il diritto su alcuni nodi che stanno alla radice della crisi e mi pare che Adornato ne individui uno che ne come un po'il padre di tutti i la crisi morale ed etica che avvolge trasversalmente l'intero Paese
E quindi che bisogna mettere mano e con urgenza
Una prima riflessione che vorrei fare e attorno alla questione politica strettamente intesa
Tralascio le pagine che sono la maggior parte che l'autore consacra all'esame della situazione politica di questi anni e mi paiono in gran parte condivisibili
Vorrei però accennare ad un aspetto attorno al quale forse il libero ruota tutto intero ma che credo debba tornare ancor più alla luce
Perché è il modo stesso di avvicinarsi alla crisi
Ovviamente non si può non condividere la tesi che il passaggio storico che stiamo vivendo non si supera solo riducendo il conflitto tra legalità e illegalità che pure sappiamo quanto preciso la vita politica
E si dei maltesi concordare sulla necessità che si portano coraggiosamente avanti le riforme istituzionali
Me ma e qui parlo un po'timidamente e da inesperto
Ma il guado non credo lo si possa superare solo attraverso l'arrivo la realizzazione di nuove architetture istituzionali
O perlomeno non è possibile farle se di pari passo non si attua un'ampia riflessione sui contenuti della politica
Sono ormai gli anni che il dibattito politico verte su problemi della riforma delle istituzioni e che sia necessario non c'è dubbio mi chiedo però se tale dibattito non si stia svolgendo dentro un vuoto di riflessione sui contenuti della politica che rendeva nelle stesse riforme non so poi se i partiti a causa della loro notevole debolezza
Non facciano prevalere l'interesse per la propria sopravvivenza piuttosto che sulla rinascita del paese e sui contenuti ideali di cui dovrebbero avere peraltro essere espressione alcune battute
Della bicamerale che hanno repentinamente scompaginato le previsioni lo fanno supporre
Comunque le istituzioni sono figlie della politica non viceversa
Ci si interroga giustamente sulla forma di Stato che necessaria trovate ci si chiede se sia più utile il presidenzialismo il semipresidenzialismo presidenzialismo se siano necessarie una due o tre camere
Il problema è che poco ci si domanda per fare cosa è qui ossia sui contenuti e sugli obiettivi di fondo che vedo la debolezza del dibattito politico attuale
Una buona politica non nasce cambiando il sistema di governo ne esisterà migliore forma istituzionale
Essa è sempre relativa alla politica che si vuole attuare ai valori che si vogliono proporre alle finalità che si vogliono perseguire e così via
E perciò la politica che porta con sé le riforme istituzionali e non il contrario come a me pare da tempo stia avvenendo in cantina
E quando la politica languore è difficile fare le riforme e se si fanno forse servono a poco
Adornato
Suggerisce alcuni di questi temi propri del dibattito politico
Belle le riflessioni relativa a quella sorta di generale omogeneizzazione dove destra e sinistra non hanno solo perso i contorni ma spesso anche il contenuto
Si potrebbe applicare anche qui il noto aforisma della notte ove tutte le vacche sono nere
Un tema ad esempio che dovrebbe appassionare certamente dividere comunque essere oggetto di dialettica è quello attorno al capitalismo la storia di questi anni ci dice che ha vinto sul comunismo eppure fa ancora paura
è comprensibile perché pone il problema radicale su quale tipo di società si vuol costruire e qui si toccano tutte le dimensioni della vita quotidiana intorno che ha diviso come conciliare sviluppo e solidarietà su come comporre produzione distribuzione dovrebbero divenire patrimonio comune sia della politica che della società
E ancora possibile un capitalismo senza etica è sufficiente che il governo ponga delle regole per evitarne i danni è vero che se non ci sono regole all'interno delle coscienza dei singoli non può esistere neppure un vero capitalismo
Purtroppo è difficile imbattersi in interrogativi in tali questioni nel panorama odierno
Altro tema ma non mi dilungo è quello dell'assenza di un'approfondita discussione sulla politica internazionale del nostro Paese
Già solo se guardiamo il Mediterraneo ci accorgiamo di una pesante emarginazione dell'Italia
Basti pensare all'Algeria alla crisi mediorientale a quella balcanica unica eccezione l'Albania e sappiamo a quale prezzo
Per aggiungere un altro tema relativamente alla questione nazionale mi pare più che è stimolante vorrei dire preoccupante assieme stringente tutto il capitolo secondo del libro su la nazione che non c'è
L'autore sostiene che la nazione è morta anzitutto nella nostra coscienza
E chiama in causa anche la Chiesa cattolica
La quale peraltro se in passato ostacolo la nascita di questo Paese oggi si pone basti pensare al Papa e ne posso testimoniare il dramma personale che dite a tale proposito rispetto alla questione del Nord
Come una delle forze che maggiormente spinge all'unità del Paese e così altri temi e problemi
Che il volume suggerisce
Ma è possibile un dibattito politico senza che pulcini Circuiti del Paese una nuova linfa ideale
Senza dubbio si richiede e qui tocchiamo il nodo indicato dal sottotitolo
Si richiede uno scatto di creatività nell'intera classe dirigente del Paese non solo di quella politica per traversare la difficile situazione nella quale siamo la politica Adornato lo dice chiaro non deve semplicemente amministrare il Paese
E la realtà o l'ipotesi dei governi tecnici esprimono chiaramente questo malessere
La politica deve guidare condurre il Paese verso obiettivi comuni quindi deve offrire di entità collettive nazionali che raccolgono in unità la complessità della realtà italiana
E questo non si attua emanando leggi o proponendo e riforme o creando nuove architetture istituzionali
Qui mi pare che il titolo del volume quasi a sintesi tocchi il nodo di fondo invocando un risveglio delle coscienze
Richiamando tutti ad una rivolta morale Carrie centri le coscienze di tutti i cittadini attorno a dei solidi valori comuni che rendono possibile una nuova convivenza
E questa tensione morale che sola può ridare vigore alla politica
Ovviamente una tale rivolta morale non avviene attraverso dieci o cento gesti
Essa è frutto di una molteplicità di sollecitazioni che debbono rifrangenza e nelle coscienze dei milioni di cittadini italiani perché dalle coscienza dei singoli che può nascere una rivoluzione
Ha ragione scrive Adornato non è nota o almeno accettata da tutti la verità che non si può essere mai che non si può
Che non ci può essere mai una vera rivoluzione se non comincia prima prima di tutto nella propria coscienza
Bisognerebbe ricordarselo quando ci si lamenta della totale assenza del nostro Paese dell'etica pubblica
La politica è forte solo quando riesce a toccare le coscienze prima che le istituzioni allora ci potremmo chiedere è una battuta se non si debba trovare quasi una Bicamerale per le riforme delle coscienze
E qui davvero c'è bisogno o ci sarebbe bisogno di una singola vissi ma assemblea costituente
Che raccolga tutti per un comune sforzo di elaborazione di questi nuovi valori comuni anche nazionali
E le siano sollecitazioni di Adornato sono numerose e a tutto campo mi fermo solo a qualcuna di esse
Sul rapporto tra la dimensione religiosa della ricostruzione del Paese
Adornato nota
Che se per ricostruire la nasce la società sono necessari valori comuni è ovvio che la religione può e deve svolgere
Un compito un compito relativamente importante ovviamente si parla anzi tutto della religione cattolica che in Italia tra le maggiori fonti diciamo così di elaborazione etica
L'autore di fatto esorta il cattolicesimo italiano a prendere le sue responsabilità quanto afferma che una più elevata maturità della Chiesa e della comunità cattolica rispetto alla vita pubblica del Paese oggi che cioè reso possibile dall'estensione della DC
Tempo motore indispensabile della rifondazione della nazione
Mi tornano in mente alcune parole che scherzando ma non troppo Giuliano Amato mi diceva qualche tempo fa
E diceva la Chiesa intelligentemente abbandonato il potere temporale per concentrarsi solo su quello dello spirito su quelle della coscienza
La chiesa dice diceva ha capito prima degli altri che non è più la politica ad esercitare il potere reale
Perché la politica esercita il potere gerarchicamente dall'alto ed ha come referente le masse non le singole coscienze ebbene proprio qui
Nella capacità di toccare le singole coscienze invece che si scopre che il vero potere che muove le leve della storia io a questo impegno credo siano chiamati tutti ad ogni livello
La morale insomma precede la legge non viceversa
Perciò di fronte al vuoto etico nel quale ci troviamo e che non può essere riempito dall'alto in maniera generale gerarchica
E necessario chiamare in campo ogni sforzo capace di toccare le coscienze c'è da dire che qui la crisi italiana si inserisce in quella generale in quella più generale dell'Occidente
Le grandi società democratiche hanno consentito la libertà la quale peraltro ha prodotto enormi progressi
Ma l'esercizio della libertà ha prodotto non solo il rischio anche la realtà di un enorme solitudine milioni e milioni di uomini hanno deciso e continuano a decidere liberamente di restare soli con se stessi
Sono soli non solo coloro di cui nessuno ci occupa ma anche quelli che si occupano solo di sei
E grazie purtroppo a questo diffondersi dell'anonimato reciproco che si sono dispiegate le società sia lacerato quel tessuto etico che le teneva insieme e che faceva da fondamento all'ordine legale
Perché senza di esso l'ordine legale non funziona
Ecco perché e ha solo solo da mente necessario la rivoluzione della coscienza e quindi anche l'Italia
Ed in questo io concordo pienamente con Adornato per quanto riguarda la responsabilità anche della Chiesa e dalla comunità cattolica nella ricostruzione del Paese
Se non si colma il vuoto morale diventa inutile programmare leggi e emanare disposizioni
E qui e a mio parere uno degli snodi che la Società italiana nel suo
Nella sua interezza deve affrontare il futuro e affidato alla capacità
Di creare una consonanza delle coscienze attorno a dei valori comuni
Persino ai valori della nazione italiana quindi c'è bisogno anche di una chiesa e di una comunità cattolica che sia italiana
Mi fece impressione quanto quanto mi disse Fatos Nano nell'aprile del novantuno dopo le prime elezioni democratiche in Albania fu già allora nominato primo ministro commemora
Primo ministro del nuovo governo
Lui mi disse
Come non credente e il capo di un governo comprendo il danno gravissimo fatto dal regime comunista di Enver Hoxha nell'aver proibito ogni forma di religione
Non so
Diceva su quali valore più valori poggiare per la ricostruzione di questo Paese che esce dalla distruzione generale dei valori religiosi oltre dieci chili
E forse una delle ragioni della persistente crisi dell'Albania bisogna individuarla proprio in questa assenza
Ma quale religione per l'Italia anche perché Adornato riprendendo il noto detto crociano parafrasando dice non possiamo non dirci religiosi
E in questo si inserisce nel nuovo clima di considerazione di cui gode la religione
E ormai passato il tempo nel quale si pensava fosse oppio del popolo fattori di retroguardia o comunque istituzione che sarebbe sparita non appena la modernità sarebbe arrivata
La permanenza della dimensione religiosa per molti intellettuali
è dichiarata una necessità non solo per la vita personale ma anche per la stessa società civile è vero
Religione è diventato sinonimo di etica ma tale identificazione a mio parere equivoca e pericolosissima
Tuttavia è anche vero che c'è un enorme spazio di collaborazione
Il giovane filosofo francese fino a lui
Nel suo libro al posto di Dio esamina il bisogno del sacro nella società contemporanea e lo lega alla domanda fondamentale del senso della vita
Ebbene li cerca di individuare una spiritualità laica della trascendenza sebbene senza Dio
E la nota rivista esprit dedica un intero numero a tale questione il titolo parla già da sei le Temps des religione Sandiego
E sull'altra sponda del Pacifico il filosofo buddista giapponese i Sama su gli fa eco con un altro volume una religione senza Dio
Collegandosi al nichilismo italiano
Propone all'Occidente il buddismo come religione atea la quale però senza ricorrere alla trascendenza può aiutare l'uomo a riscoprire l'io per liberarsi da quell'egoismo che lo distrugge
C'è poi un altro fenomeno religioso che parte dalla sponda atlantica chiamato e new age
Elémire Zolla ritiene in verità che tale religione sia quella del futuro dell'Occidente anche del nostro Paese a mio avviso occorre però non pochi problemi
Sarebbe utile individuare l'identikit di questo nuovo soggetto religioso che prescinde da ogni appartenenza anzi lo esclude
E rifiuta ogni credo per nutrirsi di una specie di cocktail di credenze
Fatto a proprio piacimento
è una religione senza Dio e senza chiesa senza male senza bene senza giudizio senza perdono senza al di là è senza peccato una sorta di marmellata sacra che si spalma indistintamente sulle coscienze
Al fine di esaltare unico solitario immerso in una massa indistinta
Al di là delle questioni più propriamente religiose che tale movimento suscita credo che sarebbe necessario individuare le conseguenze pratiche eretiche anche per la ricostruzione morale del nostro Paese
Pongo un solo chiodo interrogativo e mi avvio alla conclusione
Questo tipo di religiosità
Che immerge tutto in un impacco indistinto non è alla fine una sorta di Leviatano che inghiotte tutto e tutti compresi quei valori comuni che dovrebbero essere a fondamento della nostra società
C'è poi il tema dei fondamentalismi che Adornato affronta con un interessante intuizione egli a Costa ateismo e fondamentalismo unendoli nello stesso orizzonte dell'Inter le Ranza e dell'arroganza
Quando ragione religione dice Adornato prendono la via dell'intolleranza si va diritti verso l'umiliazione e lui nega amento dell'uomo e aggiungo io anche ritiro
Questo non vuol dire cadere nel relativismo e compassione l'autore propone allora quella che lui chiama la religiosità del limite
Aggiungendo poi che si può viverla anche senza cedere a Dio basta coltivare quella luce interiore della propria coscienza
In questa direzione si apre il vastissimo campo della collaborazione tra che benché non credenti in questo scorcio di fine millennio
Nella quale vediamo superato abbondantemente il livello di guardia dell'imbarbarimento egoistico e credo che qui davvero una collaborazione fattiva eh decisamente opportuna
La fede
Per Adornato diviene un orizzonte che ci porta sulla soglia della verità di una verità non arroganti o meglio di un mistero che ci supera ma che ci coinvolge
è una dimensione che cammina sulla via dell'amore prima che su quella della Regione
Adornato dice la fede se autentica non può che condurrà l'amore anzi io direi che l'amore conduce alla fine
Riporto un piccolo esempio di un mio amico laico credente ma che si dice non credente circa l'esistenza di Dio per lui l'esistenza di Dio non è è scontata lui dice
Dice come se è assurdo pensare che questo tavolo questo libro
Si sia fatto da solo è certamente molto più assurdo credere che l'universo ben più complesso si sia fatto da solo qualcuno ha dovuto metterci mano e scherzando aggiungeva e questo qualcuno come minimo lo chiamo Dio
Ma il problema della fede non si gioca su questo campo bensì su quello della coscienza e della vita quotidiana di tutti i giorni
E qui il problema la fede allora e semina Moro o meno di questa dimensione
E aggiungeva questo mio amico capisco allora la mia posizione di non credente sono uno che forse non si è innamorato non uno che non capisce
E su questo io credo che il testo è libero di Adornato sia davvero interessante e possono suscitare non poche riflessioni
E mi pare che Adornato si ponga su questa linea e a me è piaciuto molto quanto scrive verso la fine
Non la folle corsa al dominio degli altri
Non l'onnipotenza del suo avvocato tecnologico non l'agio comparato nella vanità del potere conquistato
Nulla di tutto ciò può avvicinare l'uomo attivo solo l'amore può farlo perché solo esso è incontestabilmente motore dichiarazione
La fede nella prospettiva di quell'amore che fa superare se stesso e i propri limiti limiti io credo diventa energia creatrice anche per la rigenerazione dal fondo di questo nostro paese l'Italia
Grazie
Donne in senso Alia sia fatto quasi una conferenza che ha spaziato su molti argomenti
Ma sentendo le parole di con Vincenzo Paglia mi è venuta anche il dubbio questa domanda all'Italia ancora una classe di recente diretto solo all'Italia ma non anche i turchi altri paesi europei e forse durante il dibattito possiamo risponda anche a questa domanda io adesso do la parola lei si becca Elisabetta era
Io invece di partire dalla classe dirigente incomincerà da Penelope non solo perché con me
Ci può che partirò da Penelope non solo perché come lettori e scrittori di libri sono abituata a muovermi più sul terreno delle mitologie nelle loro interpretazioni e delle metafore
Ma anche perché Penelope figura centrale nel liberò di Ferdinando Adornato la incontriamo infatti proprio a metà del libro la figura di Penelope contrapposta alla figura di Ulisse
Per Ulisse scrive Adornato l'odissea della vita sin compie nel raggiungimento del fine ultimo nel superamento di ogni ostacolo nell'abbattimento di ogni nemico e poi dice è il destino dell'uomo occidentale soffrire per primeggiare vincere la gara della vita con l'astuzia e con la forza
Penelope invece al valore del traguardo contrappone quello del percorso
Penelope dice ancora tornato sa che il percorso vale per come lo si attraversa non per quel per il fine che promette questo dice Adornato ma io credo che su questa scelta della figura di Penelope come architrave della sua costruzione sia possibile e utile continuare a fermarsi
Infatti è vero che Penelope si contrappone a Ulisse col suo Fini assoluto ispirato e soprattutto con il suo fine quello di Ulisse che giustifica tutti i mezzi
Ma si contrappone anche all'inerzia prepotente al fatalismo e all'opportunismo dei però ci che credono che tutto debba andare e continuare ad andare così come è sempre andato
Inoltre è vero che Penelope non ha un fine assoluto ma però un progetto che non coincide con la mera sopravvivenza e con la mera comodità
Penelope vuole fare delle verifiche vuole verificare la propria posizione capire bene cosa succederà alla regia e ad Itaca vuol verificare se Ulisse sarà capace di tornare e in altre parole se c'è da fidarsi di lui
Si assume quindi delle respinto delle responsabilità avrebbe potuto fare altre scelte potrebbe fare la vittima tra parti capelli chiudersi nel suo dolore o nello sdegno inveire imprecare dare la colpa agli altri
Oppure darsi tranquillamente i Proci come qualcuna delle sue ancelle affatto
Non lo fa forse perché classe dirigente a fondo ancorché donna abbandonata è pur sempre una regina
Forse perché se non è un eroe del tipo di Ulisse e non è neanche un contro eroe del tipo dei Proci è forse un antieroe o un eroe diverso l'eroe della vita quotidiana
Questa figurazione la scelta di Penelope cioè e centrale nel libro di Adornato credo per due motivi
Il primo strutturale io vi devo ricordare appunto sono una lettrice scrittrice di libri e tra l'altro mi fa piacere dire in questa sede che la letteratura civile
è stato uno dei pilastri nonché una delle grandi glorie della letteratura italiana ed è un peccato che oggi sia praticata così poco e sicuramente il libro di Adornato rientra in questa antica e illustre tradizione italiana
Dicevo il libro di Adornato è costruito come una tela
L'autore sa cosa vuol dire ha le idee ben chiare però rifiuta di fare delle sue idee delle parole d'ordine rifiuta cioè come Penelope di sacrificare il percorso al fine è una scelta coraggiosa questa allineando le parole d'ordine lo sappiamo ne abbiamo l'esempio tutti i giorni
Si poteva fare invece che questo libro completo un rapido efficace pamphlet e non dimentichiamoci che un pamphlet il già più di Zola
è uno degli atti costitutivi della figura dell'intellettuale moderno dell'intellettuale che con i suoi fasti e i suoi nefasti abbiamo conosciuto nel bene e nel male nel secolo che ora volge al termine
Il pamphlet e proprio un genere in cui il tragitto del pensiero e contratto a favore della semplificazione e soprattutto della logica dello schieramento
Direi che quello pamphlet stilistica oggi non è più un genere letterario ma una mentalità diffusa
è evidente invece che ad Adornato il genere pump lei e il modo di ragionare Pan pietistico non interessa affatto
Lui vuole il teste né un discorso la trama e l'ordito fili verticali
Fili cioè che vanno verso l'alto come il discorso sui filosofi presso gli intellettuali e sulla religione e la religiosità e fine orizzontali cioè il nostro orizzontale basso sguardo sul mondo senza bolli
E ci sono delle pagine davvero straordinario in questo senso per acutezza
Ricordandoci che vedere bene le cose basse vicine è molto più difficile che vedere quelle lontane dicevo pagine straordinarie sulla satira di sinistra sul servilismo
E naturalmente sulla mentalità che ha ad essa si accompagna e il si tira dentro ad ornato in prima persona non si rifugia nello scrivere dentro l'oggettività delle sue argomentazioni
Ma accamparsi esteso come soggetti io penso io considero io non sopporto etc
Anche se non è vero quello che dice all'inizio del libro e cioè che le pagine della rivoluzione delle coscienze sono note sparse un Taccuino
No il libro di Adornato non è un taccuino come la tela di Penelope non è un paggio Arca
E non è neanche un diario che cos'è allora questo libro leggendolo mi è venuta in mente una definizione che fa parte del repertorio critico che si usa per la narrativa Billy Bildungsroman romanzo di formazione
Esempio fra tutti il dire Mystère etichette ecco questo saggio così poco tradizionale Nepal pietistico né puramente teorico
Lo chiamerei saggio di formazione
E come accade ai romanzi di formazione anche questo saggio al centro un eroi del percorso è proprio quello le Roy il protagonista del romanzo di formazione un personaggio del percorso
E qui torniamo all'immagine di Penelope come eroi del quotidiano non inerte
Lo suggerisce Adornato spesso nell'incipit del suo libro
Scrive a un certo punto parlando della primavera italiana dopo lotta alla fine degli anni ottanta e l'inizio degli anni novanta dice anch'io altari di tanti altri cittadini
Dove la parola chiave e proprio cittadino
Ecco l'eroe del suo saggio di formazione e il cittadino
Ma soprattutto quel particolare cittadino che come Penelope e classe dirigente in una sua particolare accezione però classe dirigente questa è una è un modo di vedere la che mi piace molto non più soltanto in termini di maggior potere e neppure in termini di maggiore competenza ma in termini di un di più di responsabilità
Il cittadino le ROI del percorso deve essere responsabile per essere tale
E quel cittadino che fa parte della classe dirigente primus inter pares deve esserlo ancora di più lì sul terreno della responsabilità si gioca il suo merito e il suo valore
Non si giocano i suoi valori ma proprio il suo valore il suo valore cioè come individuo
Credo che ad alcuni della generazione acquista apparteniamo che io che Adornato ci sia una cosa oggi che appare sempre più evidente o almeno appare evidente a me e su questo voglio concludere
Tutto quello che noi abbiamo pensato spesso giustamente tutto quello per cui abbiamo lottato nei decenni scorsi in termini di liberazione
Lo dobbiamo ripensare oggi in termini di responsabilità
Parimenti tutto quello che abbiamo pensato in termini di acquisizione di diritti lo dobbiamo ripensare oggi in termini di acquisizione di doveri
Pena la perdita del bene più grande che abbiamo la nostra individualità il nostro estere individui
Mi pare che in questo suo appurato in solito intelligente e soprattutto coraggioso perché va contro un mare spesso invisibile ma molto resistente gommoso dei pregiudizi mi pare che questo libro di Adornato si muova in questo cammino grazie
Grazie
Gavetta Rafi ci ha rilevato molti aspetti molto interessanti inconsueti che meritano una discussione ma adesso vorrei dare la parola Cesa Romiti che la il reggente come simbolo il dirigente
Sentiamo Cesa Romiti Etò adesso subito
L'amore la traduzione
A Marcel Padovani che è arrivata la destra attacca
Ad accompagnare Cesare Forni
Quando
Quando ho letto il libro Ferdinando Adornato al quale come è noto mille che hanno oltretutto anche un'amicizia personale una stima ho tratto l'impressione che Adornato nella sua modestia non voleva avanzare nel libro stesso una ricetta che fosse perentoria per uscire dalla crisi italiana
Come spesso capita di questo periodo quando numerosi osservatori che scrivono appunto di questioni riguardanti il nostro Paese sembra che abbiano nelle loro mani le chiavi buone per aprire tutte le porte
Sia che si tratti di un problema come quello attuale delle trentacinque ore della Padania o di altri problemi in generale
Adornato affronta il problema della crisi italiana in maniera più piana più modesta da un punto di vista dell'esposizione perché Adornato ci descrive le condizioni
Secondo le quali è secondo lui perché l'Italia si dia delle istituzioni più efficienti
Un'economia che sia più aperta una società civile che sia veramente civile che sia flessibile dinamica
Consegnando al passato vischiosità e cattive abitudini che in comunque oramai tutti per comodità e un po'anche così
Per buttarsi le cose dietro le spalle attribuiscono alla cosiddetta Prima Repubblica dimenticando le responsabilità che anche attualmente noi abbiamo ma c'è due righe del libro di Adornato che mi hanno fatto impressione e che tutto sommato racchiudono l'essenza di questo libro dal punto di vista generale sono a pagina centotrenta allora dice che tutto quello che spiegato che lui tenta di spiegare nel libro sono cose note dice Adornato si dirà
Ecco è proprio questo il punto e chi ha mai fatto qualche cosa per cambiarle continuiamo a parlare anche noi qui stasera siamo riuniti intorno al tavolo parliamo dei problemi dell'Italia
I problemi sui quali probabilmente in buona parte conveniamo ci discutiamo fra di noi ma poi chi è che mette mano effettivamente a risolvere questi problemi queste il punto secondo me
Ma l'analisi di Adornato si fonda anche sulla crisi un pochino più netta
E cioè che questo secondo questa tesi nessuno dei capitoli in cui ho accennato i capitoli di riforma da solo riuscirà a prendere corpo e sarà adeguato a risolvere la crisi
Se non si affronterà un problema più di fondo cioè proprio quello della classe dirigente italiana
Insisto nella parola dirigente tardivi spiegano fra poco vi spiegherò il perché
Quando si parla di classe dirigente
E anche qui a tornato lo spiega lo spiega molto bene classe dirigente dice Adornato è un insieme di persone legate da un comune sentimento di appartenenza ai valori di fondo di un Paese e di una nazione
Una classe dirigente tale quando si rivela capace di farsi guida politica e interprete culturale della comunità nazionale
E aggiunge riferendosi all'Italia oggi che vengono al pettine i più intricati nodi della nostra storia oggi che nazione stato governo Parlamento nord su giustizia mercato cittadinanza tutela sociale tutti i concetti base della comunità italiana chiedono di essere definiti Orrin definiti come possiamo sopravvivere senza una guida capace di pensare in grande senza una classe dirigente alla dirigente all'altezza di questi problemi
E quando si dice che la dirigente si parla allora dei meccanismi per la sua formazione dei valori che ispirano la cultura di questa classe dirigente la sua azione e soprattutto le modalità della sua sostituzione della sua integrazione
Adornato ci chiede la rivoluzione delle coscienze e sì ho ben compreso questa della problema del rinnovo della classe dirigente riguarda prima di tutti ogni singolo italiano e Adornato aggiunge gli italiani almeno questa è la sua tesi annotate più prove di saggezza in questi anni di transizione della loro classe dirigente ed è questa la ragione per la quale è caduto il muro di Berlino e aperta sì la possibilità per tutta l'Europa di cambiare e quindi anche nel nostro Paese
Formule leadership continuano a succedersi senza portare ancora ad esiti compiuta
La tesi quindi si rivolge alla classe dirigente di questo argomento io voglio parlare e quindi obbligato un lettore come me a una certa un esame di coscienza una sorta di esame di coscienza
E porto legione come neanche a puntualizzare
Adornato afferma qui a pagina diciassette
Per troppo tempo abbiamo concluso classe dirigente e classe politica
Lo dico perché almeno pochi mesi or sono nel dicembre e qui lo dico anche per il mio illustre regione vicino di tavolo capitò un episodio che mi lascio abbastanza parlasse colato
Ero stato invitato a Mila no alla presentazione di un saggio di De Rita che si chiamava la borghesia italiana e come c'erano oltre che De Rita c'erano Montanelli c'era il professor Dematté e o altre persone
E abbiamo discusso per un paio di ore sulla crisi della borghesia italiana e quindi della crisi della classe dirigente italiana senza mai parlare
Nella crisi della classe dirigente senza mai parlare né io negli altri interlocutori della classe politica
E quindi rimasi molto male quando il giorno dopo alla lettura dei giornali il Presidente del Consiglio che era a Dublino per un convegno per un summit dei presidenti dei capi di governo rivolgendosi interventi visione mi accusò di indebita intromissione nella conduzione della politica di questo Paese
La cosa mi dispiacque molto per due ragioni primo perché non era vero
E secondo perché l'esprimere delle opinioni non significa entrare
E intromettersi nella politica di questo Paese
Tant'è vero che il giorno dopo Montanelli che era presente alla discussione
Scrisse un fondo sul Corriere della Sera nel quale il fondo pur contestando alcune cose che avevo detto ma principalmente dice io c'era questa quella riunione
E non ho sentito parlare di critiche alla classe politica o al modo di condurre che la classe politica ha in questo momento in questo Paese
Questo lo dico perché oggi è bene che distinguiamo bene parliamo di classe dirigente non di classe politica alla classe politica fa parte della classe dirigente ma è un tutt'uno con essa
E che l'episodio che ho accennato
Si concluse poi in una maniera che fa parte proprio del modo di non essere classe dirigente perché dalla Presidenza del Consiglio vogliono dopo fu telefonato al Corriere della Sera lamentandosi che il Corriere della Sera aveva consentito a Montanelli dischi quella ricordo questo episodio non perché voglio avere delle l'episodio risale al dicembre dell'anno scorso quindi abbastanza recente ma proprio per dire che è proprio il modo di essere e di una classe dirigente o il modo di non essere nel caso specifico Adornato aggiunge quando dice dobbiamo confondere non dobbiamo confondere classe dirigente classe politica e dice alla classe politica questa confusione ha fatto comodo per estendere i propri poteri su tutta la società
E alla società ha fatto comodo per non assumersi le proprie responsabilità nascondendosi dietro i politici
Ecco
Quest'analisi così simmetrica di Adornato mi ricordo mi mi sembra anche essa un po'forzata gli attori della società i soggetti dell'economia le impresa in particolare hanno subito certa una preponderanza del politico loro malgrado non vi hanno accondisceso passivamente
Nel corso degli anni Como citato adesso mi è stato rimproverato ma questo riguarda periodi della cosiddetta Prima Repubblica e riguarda l'attuale periodo storico
Mi è stato rimproverato il discrimine opinioni su temi che magari esulavano da quelli che era l'andamento del gruppo che io dirigo
Ecco io Conf considero questi rimproveri
La conferma di un atteggiamento che qui nel nostro Paese in particolare dura a morire
Quello quel quello atteggiamento per il quale il mondo politico italiano ma devo aggiungere me non me ne vogliano i giornalisti o gli intellettuali qui presenti
Ma che anche parte del mondo e dicevo intellettuale e giornalistico del nostro Paese resta ancora lontano da una sana capacità di ascolto dell'interlocutore
Di una sana capacità di ascolto della pluralità di quei corpi intermedi di cui insegna proprie virtù vivono e sono forti e sono particolarmente forti le società liberali se vogliamo che il nostro Paese
Viva in una società liberale o vogliamo tendere
Ci sono stati anni difficili nei quali una politica che allora era abitualmente invadente io sulla mia pelle ne sono diverse cose lascia invece che la società alle imprese
Sole di fronte al peso di responsabilità e di decisioni che andavano assunte per il bene non solo delle aziende ma anche del Paese
E voglio ricordare un solo esempio e lo ricordo perché mi fa particolarmente piacere ricordo momenti in cui per Luciano lama conga
Eri ma non ho mai avuto modo di dubitare perché non c'era modo di dubitare della sua onestà intellettuale
Dicevo quando lama rese pubbliche con parole accorate
Quando noi come FIAT comunicando la decisione del mille novecentosettantanove c'era il terrorismo che imperversava
Comunica con la decisione di licenziare dalla FIAT sessantuno dipendenti che si erano particolarmente
In pratica erano quasi come si implicati in operazioni di violenza all'interno delle fabbriche ed anche all'estero
E l'altra si dava atto pubblicamente che solo noi potevamo farlo e che a partiti e sindacati ormai le violenze in fabbrica erano sfuggite da ogni controllo
Ecco mi ricordo il coraggio di lama Lama l'ha dimostrato anche in altre occasioni e mi ricordo anche che la politica tacque allora l'allora Partito comunista chi era contro il la la il terrorismo che poi in quel momento stava prendendo sempre più piede
Lascia soli lascio solo lama che lo diceva lascio solo noi che prendevamo i provvedimenti di quel partito comunista per dire un partito che si è contraddistinto particolarmente nella lotta contro il terrorismo
Oggi i temi e le sfide sono diverso e grazie al cielo sono anche meno ultimativi ma l'abitudine dell'invasione di campo e qui non è che voglia tirarmi indietro probabilmente anche noi
Siamo abituati qualche volta invadere il campo da parte del politico non è cessata e debbo riferirmi all'argomento di attualità non a uno degli argomenti ma all'argomento di attualità in questo momento la vicenda intercorsa fra governo Ulivo e Rifondazione Comunista
Certo di Nothing di toni dei commenti che gli esponenti delle impresa è quello dei sindacati hanno riservato alla soluzione della crisi sono molto diversi
Ma non deve sfuggire a nessuno
Che imprese e sindacati hanno entrambi da perdere e da perdere molto da una soluzione che incardina sul jeans chiari legislativi materie che fanno parte anche per patto scritto e per patto deliberatamente firmato
Da materie eminentemente riservate alla contrattazione
E questo se questo giudizio è venuta in trame reparti
E mi dispiace non voglio polemizzare con D'Alema ma D'Alema quando dice non ci imbarchiamo in discussioni teologiche non ci imbarchiamo in discussioni ideologiche
Non è una discussione ideologica c'è un patto firmato che prevede che prima di fissare un obiettivo che riguardi le parti sociali questo obiettivo deve essere concordato con gli altri
Qui siamo di fronte a un obiettivo già determinato
è una volontà del Governo che dice adesso ma poi ne discutiamo insieme ma discutiamo insieme di un obiettivo che tu come parte firmatario di un accordo violando lo ai già fissato nei confronti del
Permettermi allora di divagare un pochino di dirvi
E partendo di un altro punto del del libro di Adornato
Ha parlato dice parlando della della adesione dell'Italia alla moneta unica
Dovrà darsi atto al governo Prodi
Del fatto che il governo ha ottenuto dei risultati estremamente positivi rispetto a quello che eravamo un anno fa ho ancora sei mesi fa nessuno può negare di questo lavoro estremamente positivo del Golem dice ancora tornato potremo anche entrare in Europa ma se noi scriveremo il circuito economia stato sarebbe mia rassegnarsi comunque a un declassamento del Paese ecco mi pare un concetto che valga la pena di su cui conferma
Il risanamento della economia pubblica della finanza pubblica era e rimane imprescindibile ma una classe dirigente all'altezza dei tempi
Non può dimenticare che l'Europa la moneta unica sono sì la strada giusta che statisti coraggiosi come corte hanno saputo consegnare l'Europa per dare stabilità dei prezzi ed equilibrio Esterni ma che da questa formula restano tuttora tuttora esclusi anche i due angoli di quel quadrato magico della politica economica prima di Tunisi il tasso di occupazione
Faremmo in Italia per capirci meglio il tasso di disoccupazione che incombe su questo Paese e lo sviluppo la crescita il più possibile se sostenuto senza per questo trascendere nell'inflazione
Questi due obiettivi restano da costruire tanti in Italia quanto in molti Paesi dell'Europa continuità
Questo a me è capitato di ricordarlo più volte nel corso di questi mesi anche in garbata polemica con uno degli esponenti più in vista del governo e i fautori dei grandi miglioramenti ottenuti il ministro Ciampi Ciampi
Quando proprio perché io per primo sono un europeista convinto
Ho messo in evidenza la debolezza di un disegno di moneta unica una debolezza che di cui poi potremmo sentirne le conseguenze portata avanti in presenza di una disoccupazione così elevata che però Adornato sette se ci rassegniamo a questo a questa disoccupazione sarebbe colleghi esempi accettare sin da oggi una moneta nuova le euro costretto a una continua rincorsa nei confronti di altre monete esterne contro il dollaro importare crescita di esportare disoccupazione aggravare i problemi dell'Europa e quindi anche di questo Paese
Il che sarebbe un esito paradossale dopo tanti sforzi che nel caso particolare dell'Italia questo Paese atto ecco le vicende politiche della settimana scorsa ci portano una direzione che francamente non mi sembra quella più opportuna per assicurare una stabile presenza dell'Italia nell'unione monetaria una volta che questa si sia formata e speriamo che si formi al più presto
Il sollievo per restare in gara con la moneta unica si accompagna a rammarico per le ricette non condivisibili sugli altri due lati del quadrato magico cui ha accennato prima e cioè l'occupazione e lo sviluppo che poi sono due cose concomitanti pochi dicono ciò che molti oggi pensano e cioè che essenziale superare a maggio l'esame per entrare in Europa e tre poiché la legge delle trentacinque ore ci sarà tempo sia arriveremo al Duemila eccetera
Ma anche il solo fatto di aver aperto la porta al tema della riduzione dell'orario che ne parte le parti sociali non volevano come anche la decisione che c'è stata in occasione della del del discorso in Parlamento del Presidente del Consiglio
Di sospendere o ritardare le privatizzazioni
O dei destinatari apposti pubblici le plusvalenze della privatizzazione di Telecom o anche quello di far nascere unire i che certamente nella storia di questo Paese per me non è una storia negli ultimi venti o trent'anni non ha un grado di riconoscimento di riconoscenza
Ecco resta dimostra quanto cammino c'è da fare prima di raggiungere quella trasformazione culturale che come scrivere Libardo nato è necessaria per lo sviluppo del paese
Allora sì questo è vero se quello che io dico è vero la questione ma come fa un Paese a formare la sua classe dirigente ad attivare la cosiddetta rivoluzione delle conoscenze Adornato chiude il suo libro dicendo bisogna credere nell'Italia puntare se gli italiani l'Italia agli italiani sono meglio della classe dirigente che ha tocca e dice Adornato chiede progetti idee profonde convinzioni etico politiche insomma valori e ideali che spingano affare e non soltanto a parlare
E in questo fare Adornato mette allo studio degli strumenti istituzionali per rendere il popolo attivo soggetto di ogni rilevante passaggio della vita nazionale quindi spinge appunto per le riforme istituzionali che altro argomento sul tappeto
Della classe politica e dell'intero
Per quanto mi riguarda vorrei dire che ciascuno di noi dovrebbe fare il suo dovere vorrei dare un piccolo contributo soltanto per quello che possono fare le imprecise nella vasta gamma della società civile che cinte nella quale si annuncia e cioè che l'impresa oggi costretta proprio dal fatto di questa concorrenza internazionale per cui non può che seguire una certa strada ha bisogno ha necessità all'obbligo di muoversi in una maniera che può essere anche di esempio per altri corpi sociali
Parole come partecipazione autonomia merito responsabilità non sono nell'impresa dei diritti delle frasi tanto per dire
Fanno ormai parte delle sue logiche di funzionamento sono struttura stanno diventando cultura e si divertono culturale delle imprese possono probabilmente essere anche trasportate fuori
Quando ci sono concorrenti che premono nel campo dell'impresa e sono forti certo non si può stare fermi bisogna muoversi allora bisogna ripensarsi in continuazione
Bisogna quante volte è capitato a me negli ultimi anni vicende che ci si ponga in fretta il veicolo le vedi reinventare la tua azienda gli arrivi inventare il modo di guidarla spia reinventare il ruolo degli uomini e questo è stato fatto e probabilmente dovrà ancora essere insomma
Gli appuntare sul coinvolgimento degli uomini stessi sulla loro creatività sulla loro professionalità sul senso di responsabilità ecco io credo che queste piccole cose che un'impresa ha bisogno lo lo deve fare pena la sua emarginazione dal mercato siano evidentemente proprio quelle che possono anche essere il utili ha una classe dirigente a una classe politica per poter aveva un miglioramento della classe della stessa classe come dice altro e vorrei finire con una citazione adesso
Io vicino giovane vicepresidente del Consiglio dirà che gli ho rubato la parola che vorrei riportarvi solo una frase del discorso che Blair al da affatto all'apertura del congresso del Partito laburista inglese mi è sembrato la parola di un grande statista anche Sergio e mi ha fatto un mi ha fatto avere per lui una simpatia che mi piacerebbe che fosse intrapresa anche dati dice dice Blair
Oggi voglio tracciare per il nostro Paese una rotta ambiziosa che dovrà farci diventare la nazione modello del ventunesimo secolo dovrà farci diventare il faro del mondo
E poi aggiunge
Inglesi mai più sarei mi più grande mai più saremo i più potenti
Ma possiamo invece nel mondo essere i migliori il nostro Paese può essere il migliore in cui vivere il migliore in cui allevare dei figli il migliore in cui condurre una vita piena il migliore in cui invecchiare
Ecco è un'espressione che dice
Quanto un uomo che oggi guida la Gran Bretagna che proviene da un movimento di sinistra
Può accendere le coscienze dei suoi concittadini in un Paese che peraltro rispetto all'Europa oggi si trova già molto meglio degli altri Paesi continentali e mi piacerebbe che questa così frase di Blair pressoché code anche notevoli simpatici dell'onorevole Veltroni possa essere presa come esempio anche nel nostro paese grazie
Grazie a Cesare Romiti emerse darei la parola Walter Veltroni sentenza di in più se il modo in cui è stata vissuta e fissare italiana recente crisi di governo
Anche con la partecipazione popolare Alimena televisiva potrebbe magnificare le analisi pessimistica e diedi aggiornato in questo libro
è una domanda aggiuntiva
Dunque io credo che
Io credo che dovrò
Fare due
Comporre il mio ragionamento di due metta perché o come posso dire il piacere di essere qui per parlare del libro di Ferdinando Adornato dunque per correttezza perché c'era e ne parlerò
E o anche il dovere di rispondere a argomentazioni che sono state usate nel corso di interventi precedenti ultimo quello di Cesare Romiti avrò come posso dire la correttezza del piacere mi impongono di fare
Comincio la prima parte le due cose si incontrano ma ad un certo punto anch'essi si separano divergono ed era inevitabile ed è bene che sia così io considero che qualsiasi contributo viene da qualsiasi parte purché appunto abbia come nel caso di intervento dottor Romiti
Come posso dire il rispetto delle opinioni altrui è assolutamente benvenuto
Tuttavia io voglio ecco affrontare all'inizio perché forse ci introduce anche alla risposta alla argomentazioni che sono state usate
Voglio parlare un attimo libero all'inizio del libro di Ferdinando Adornato perché questo ci sono molte ragioni per le quali mi fa piacere essere qui una di queste anche legata alla storia
Di un folto gruppo di persone probabilmente potrebbero essere in qualche misura assunta come un pezzo di una generazione di una generazione un po'strane che era troppo giovane sessantotto troppo vecchia nel settantasette che si è trovata a metà di quel di quel decennio difficile a fare le sue prime esperienze
E che ha continuato nel corso degli anni ha scambiarsi segnali
A me che mi trovo probabilmente nella posizione più strane più inimmaginabile allora per tutti noi
A me
Preme molto vedere il percorso di ciascuno di noi fondo siamo cresciuti insieme abbiamo vissuto insieme molte esperienze molte giornate abbiamo condiviso molte speranze molte molti sogni molti errori molte illusioni
Eppure è interessante vedere come dall'alto in
L'ultimo libro che ha presentato prima di questo è un bellissimo romanzo di Ian McEwan che si chiama Amore fatale in cui nelle prime pagine sono la testimonianza di splendida letteratura contemporanea c'è una scena che viene dice McEwan guardato come potrebbe guardare una poiana dall'alto proviamo a guardare i percorsi di queste persone come appunto lo potrebbe vedere una poiana dall'alto
E vediamo dei percorsi che
Si incrociano il diverbio uno come un eterno movimento come un continuo cercare e cercarsi
Qualcuno di noi a oggi responsabilità istituzionali importanti
Qualcuno di noi a responsabilità importanti nel mondo dell'informazione scritta o televisiva qualcuno di voi scrive
Qualcuno di noi
Si occupa delle aziende del per la sua parte del lessico del Paese
Qualcuno fa il volontariato organicamente
Qualcuno non c'è più
Qualcuno si è perso per strada
Qualcuno e ancora di sinistra qualcun altro non lo è più
Qualcuno è diventato di destra
Qualcuno ha scelto
Convinzione ha incontrato convinzioni religiose che avevano portato a conoscere altre esperienze altri orizzonti a vivere altre
Altre dimensioni
Eppure probabilmente in questo grande gruppo che appunto potremmo cercare di vedere dall'alto cioè una matrice unica
Verbale per la nostra generazione forse vale per le generazioni altre ma la nostra è una generazione che probabilmente si è per ragioni storiche
Spesa di più c'ha provato di più diciamo così ecco a cambiare le cose per usare un'espressione che è stata richiamata
Siamo tutti costantemente impegnati in una ricerca e io invidio tutti coloro i quali pensano di essere arrivati al punto finale della propria ricerca
L'invito da un lato ma dall'altro compenso che coltivino una sapiente illusione
Il libro di Ferdinando Adornato è un pezzo importante di questa ricerca come lo era il libro precedente oltre la sinistra
E come lo è il suo lavoro lavoro che ha fatto che fa scrivendo cose interrogandosi anche il lavoro che ha fatto della esperienza politica
Nella quale è stato protagonista di un movimento quello di Alleanza democratica e qui ce ne sono altre di persone con esperienza hanno fatto che ha costituito in un tempo nel quale evidentemente come capita ogni tanto in politica
Era arrivato troppo presto solo alcuni si erano accorti delle potenzialità racchiuse in quella idea di costruzione di un crocevia di culture cattoliche laiche di sinistra che potessero costituire nel tempo delle ferendo un la configurazione di un bipolarismo possibile
In tutte queste esperienze Adornato ha portato un tratto del tutto originale
Ha detto cose scomode siccome diciamo bisogna avere passione perché dice cose scomode magari per non condividerle ma per interloquire dice
Io ho sempre considerato anche se Adornato è uno dei tanti mi fa piacere che Romiti consideri metro di Blair giovani diciamo anche internet no no ma è anche in assoluto voglio dire
Abbiamo ormai una certa una certa età tutti quanti anche a Vernate della stessa
Generazioni
Anche se riporta molto peggio di noi ma tuttavia siamo tutti credo
Abbastanza convinti che
Come posso dire che il nostro lavoro il lavoro di ricerca nel quale siamo impegnati ci debba portare ad avere una grande
Come posso dire una grande diversità rispetto alle generazioni che ci hanno preceduti che per ragioni di carattere ideologico e coltivavano
Come posso dire un'idea della politica molto fondata sul conflitto sul conflitto segnato anche da una certa carnalità del conflitto si viveva in tempi nei quali
Appartenere ad un partito significava appartenere ad un mondo e questi mondi avevano delle quel possibile delle trincee molto alte
Dalle quali guardare gli altri ascoltare gli altri capire gli altri era molto difficile
Per fortuna viviamo in un tempo nel quale c'è una linea aperte non ci sono più delle trincee alte Coraline importante io non sono tra coloro i quali pensano che tutto uguale che destra e sinistra sono uguali che che che non c'è più distinzione anzi sono convinto che ci sia vorrei dire per fortuna ora la vera distinzione tra destra e sinistra la vera distinzione tra chiamiamoli come vogliamo tra tra tra democratici e conservatori diamogli il nome che vogliamo tra due come posso dire sistemi di tra due programmi tra due modi di pensare tra due sistemi di valori tra due riferimenti ideali quello che ma è una linea per terra dalla quale ci si guarda ci si ascolta ci si capisce ammesso solo che lo si voglia fare
Quindi Adornato sono dentro questa linea e quindi come tali a me interessa
Mi interessano per capire un tempo nel quale ora non abbiamo più ragioni e per guardarci negli occhi e non ascoltarci
Noi anche che abbiamo e che ci sono anche persone che vengono vengono hanno opinioni politiche molto diverse dalla mia
E tuttavia per fortuna ora il Campo de la lotta politica nel nostro Paese si è fatto più piccolo
Prima era un grande campo
Nel quale erano in discussione appartenenze ideologiche politiche sistemi di valore persino appartenenza internazionali
Era una grande prateria nella quale le differenze apparivano del tutto incolmabile
E ciascuno aveva ragione di sospettare dell'altro che potesse essere in qualche misura capace una volta assunto la responsabilità di governare di minacciare la libertà dell'altro io oggi questa preoccupazione non certo
So che anche dovesse vincere il mio avversario anche dove si evince lo schieramento che si contrappone a quello del quale faccio parte non sono in discussione i principi fondamentali che insieme condividiamo e questo mi sembra la grande buona notizia di questa fin e secolo per questo Paese abbiamo un sistema di principi condivisi
Tutti pensiamo che la democrazia la libertà individuale la libertà di stampa di organizzazione sindacale la libertà di impresa tutto questo sia un valore condiviso dentro di questo poi ci dividiamo
Ma già il campo si è fatto più piccolo e la dimensione di questo campo più piccolo rende più possibile
Anche l'alternarsi delle squadre
Anche l'esercizio di funzioni di governo
Ripeto per questo libro di Adornato mi interessa ci sono cose che non condividono l'Italia tornato e ci sono cose che condivido moltissimo come mi è capitato anche in altre circostanze non condivido la prima parte del libro quella che probabilmente inevitabilmente risente più utile nella bruciante velocità della politica non so se oggi Ferdinando Adornato scrivesse quel capitolo si veste di nuovo quel capitolo se userebbe le stesse categorie gli stessi giudizi le stesse valutazioni sulle persone le cose cambiano
E col cambiare delle cose probabilmente anche i giudizi e le valutazioni potrebbero accompagnare questi trattamenti e tuttavia invece la seconda parte io sento che c'è un
C'è un un itinerario di dubbi
C'è un viaggio di come possibile c'è un
C'è un tentativo di capire c'è un tentativo di cercare
Che come tale mi riguarda ci riguarda credo tutti quanti
E c'è un tentativo anche di dare una spiegazione
Della crisi italiana alla quale io cercherò di contribuire prima di venire a diciamo anche più ai temi di attualità in quali assolutamente non voglio non voglio sottrarmi
Dove inizia la transizione italiana è un tema che nel libro di Adornato affrontato inizia nel mille novecentottantanove o inizia nel mille novecentonovantadue
Sono portato a credere con Adornato che cominci nel mille novecentottantanove
Cioè sono portato a creare a credere che cominci nel momento in cui le grandi ragioni che hanno determinato il formarsi di quegli schieramenti ciascuno con il suo elevato grado di eterogeneità perché nello schieramento del comunismo italiano c'era una componente
Persino di provenienza liberale perché nello schieramento dell'anticomunismo italiano c'era una forte componente come dire di sensibilità sociale di cattolicesimo democratico di lei laicismo democratico e non a caso appena dopo l'ottantanove
Diciamo le cose si sono chiarite son venuti meno questi coperchi che stavano sopra le pentole gli schieramenti si sono rifatti e ciascuno ha in qualche misura ritrovato se stesso
E tuttavia all'inizio da transizione italiana e l'ottantanove e poi nel novantuno il referendum di Mario Segni del quale molti di noi sono stati convinti assertori
Poi c'è il novantadue
E qui c'è da fare una riflessione sull'Italia non su sì sulla classe dirigente del Paese ma forse sul Paese più generale
Novantadue novantasette che cosa accade in questo Paese provo a cercare con la memoria di mettere in fila tutti gli avvenimenti per capire se me li scordo qualcuno qualcuno potrà essermi di aiuto
Dal novantadue al novantasette cioè Tangentopoli
C'è la figlia di partiti politici amano governato questo Paese per cinquant'anni alcuni dei quali si sciolgono
Uomini politici che erano stati avevano avuto responsabilità di governo per decine e decine di anni finiscono chi diciamo a e in esilio occhi accusati di cose terribili cioè il suicidio di imprenditori c'è la crisi di grandi aziende
Dopo pochi mesi dopo c'è l'assassinio di Falcone Borsellino
Pochi mesi dopo ancora c'è la svaluta celebrativa
Poi si forma il Governo Ciampi a metà del cammino del governo Ciampi scoppiano le bombe al Velabro idea
E agli uffici
Poi c'è l'esplodere del Fano anzi poi durante attraverso questi amici del fenomeno dell'esplodere l'esplodere del fenomeno della Lega
Insomma una sequenza di eventi che probabilmente avrebbe messo in ginocchio poi cioè il governo dalla destra poi c'è un governo tecnico pace come nel centrosinistra una sequenza di eventi tali concentrati nel breve arco di sei anni sette anni che avrebbe messo in ginocchio qualsiasi Paese
Alla fine di questi sette anni d'Italia e al tre per cento ed entrano i parametri
In questo c'è un elemento di grandezza degli italiani diciamo così la cui rintracciabilità nella storia di questo Paese è facile
Ma c'è anche un elemento di forza del tessuto fai se per questo io sono rispetto al testo di Adornato
Al tempo stesso un po'più preoccupato è un po'più ottimista
Cosa che mi preoccupa c'è una cosa che io vedo ancora incompiuta
E la cosa che io vedo ancora incompiuta e la transizione
Del sistema istituzionale del nostro Paese
La voglio dire molto semplicemente molto seccamente con tutto quel beneficio che c'è di di valutazione di un'affermazione fatta con questa secchezza
L'Italia non uscirà dalla sua crisi e dalla sua transizione finché non avrà un sistema bipolare compiuto
In Italia non c'è un sistema bipolare compiuto
Il futuro dell'Italia e
Attraversato da questa sfida
Il sistema italiano sarà un sistema bipolare o no
Sarà un sistema sarà una democrazia dell'alternanza o no
Doni Blair al quale ha fatto riferimento Cesare Romiti apro una parentesi per
Questo caso confessare
Come posso dire che qualche anno fa quando qualcuno di noi comincio a parlare di Tony Blair prima che fosse eletto Primo Ministro inglese fu accompagnato da molti sorrisini scetticismo i convinti che si andasse a cercare poi invece si è scoperto che Tony Blair era come posso dire tanto quanto
Si augura e si spera che anche in Italia emerga
Era l'espressione di quel tipo di cultura politica democratica che molti di noi pensano sia come posso dire la forma nella quale le nostre idee Simba erano alla fine di questo secolo all'inizio del millennio
Quando abbiamo incontrato Prodi odio Tony Blair a Bologna abbiamo parlato del sistema elettorale
E Blair e noi abbiamo preso la stessa percentuale di voti credo quarantasei cinque per cento
La differenza è che lui ha duecento voti di maggioranza non abbiamo sette otto dodici non so
Ed è una bella differenza perché sulla base di quella condizione di certezza che si possono dire
Sì posso lanciare questi grandi messaggi si può investire su cinque anni e si può dire quello che in una democrazia bisogna dire
E cioè tuo elettore mi hai dato il voto per il programma che che ho presentato io ho la maggioranza per attuarlo ho il dovere di attuarlo nei prossimi cinque anni tra cinque anni mi giudicherà i e se ho fatto bene mi confermerà il suo fatto male mi manderà a casa
Siamo in questa condizione in Italia
O non siamo invece in ancora in una condizione imperfetta nel quale i meccanismi del sistema elettorale hanno portato a desistenze nel caso nostro e prima ancora nel caso da destra ad accordi al nord di un tipo al sud dell'altro
Non dobbiamo noi io colgo l'occasione di questa presentazione del libro di Adornato rievocando anche le battaglie condotte su questo tema non dobbiamo noi accelerare in quella in questa direzione un sistema bipolare e dell'alternanza in cui i governi li scelgono i cittadini
Votano scelgono un programma e quel programma e le persone che ne sono espressione governano per il tempo di una legislatura e si riparla degli equilibri politici
Attraverso il giudizio degli elettori e non i pranzi attorno a Fortunato al Pantheon che hanno nel corso di questi giorni caratterizzato la vita della capitale
Sono loro a decidere agli elettori con il loro voto a decidere che tipo di maggioranza si fa abbiamo con chiuso questo processo o invece dobbiamo considerarlo ancora aperto
Io penso che noi dobbiamo marciare molto rapidamente in quella direzione
E in quella direzione c'è anche una idea della politica
Badate un sistema istituzionale forte con certezze
Per cui la leva del potere fondamentale il formarsi di una maggioranza di un governo è nelle mani dei cittadini richiede un sistema politico
Molto più discreto e molto meno intrusivo di quanto non sia oggi ancora il sistema politico italiano
Un sistema di democrazia dell'alternanza richiede partiti tra virgolette o schieramenti se volete più
Più legati ad al proprio compito e io penso che la politica del due mila abbia un compito grande
E che però sta nella somma di due elementi la discrezione della politica e l'ambizione e la politica
La discrezione nel senso di capire che il compito dalla politica quello di risolvere i problemi concreti la qualità della vita delle persone
L'ambizione deve essere quella di poter indicare come appunto Romiti ha citato una merita un cammino una frontiera da conquistare
Io questo lo dico anche pensando a
Ai passaggi politici di questi giorni
Io voglio dire una cosa
Diversamente dalle persone che sono dietro a questo tavolo le altre persone sono dietro a questo tavolo io mi trovo nella responsabilità di dover scegliere
Non posso usare come posso dire il
Il famoso solo quest'oggi possiamo dirti ciò che non siamo e ciò che non voglia
Noi abbiamo il dovere di scegliere di scegliere la soluzione migliore
E di sceglierla
Valutando le opportunità che si creano che si aprono di fronte
Noi abbiamo scelto di investire sulla stabilità di questo Paese
Ora il dottor Romiti ha fatto degli apprezzamenti al Governo e questo è un una cosa diciamo che oggi
Parere abbastanza diffuso comune
Che è stato conquistato dal governo se posso rivendicare ma è l'unica rivendicazione che farò se posso rivendicare un merito a questo governo e di averlo fatto in salita
Di aver cercato e conquistato oggi ho visto i dai dati pubblicati dalla stampa
Il consenso dell'opinione pubblica non ben Licandro le cose più semplici ma cercando le cose più difficili
Dire a un Paese dobbiamo fare cento mila miliardi di tagli per raggiungere l'Europa e certo più difficile che dire altre cose non è una forma come posso dire di peronismo quella di indicare una meta di questo tipo è un obiettivo impegnativo difficile
Il cui raggiungimento metteva in discussione noi stessi vorrei ricordare solo tra parentesi
Che noi abbiamo messo in discussione la permanenza stessa del governo legando a questo obiettivo ed è una cosa che la storia italiana non è molto frequente che non ricordo governi che abbiano detto
O si raggiunge questo obiettivo andiamo a casa non lo abbiamo detto e abbiamo raggiunto questo obiettivo con una grande mobilitazione che ha ottenuto un consenso e se oggi in Italia non ha perso perché le considerazioni sono state fatte
Meritano una risposta mi chiedo
Di che cosa staremmo discutendo oggi se l'Italia avesse perso appuntamento europeo
E se l'Italia fosse rimasta fuori dal processo di costruzione di una moneta unica che certa un aspetto della unificazione europea ma vorrei ricordare che lunedì
Noi festeggeremo le diamo la porti glielo porti d'Italia il fatto che abbiamo attraverso un lavoro anche questo difficile importante
Siamo entrati dentro le l'accordo di Schengen e questo ci consentirà di conserve di di sentirci persino attraverso quel dato fisico diciamo così che è costituito dalla dal rapporto con la frontiera cittadini europei appieno
Le privatizzazioni
Oggi dove abbiamo oggi è cominciata la privatizzazione di Telecom che è una privatizzazione non di poco conto il programma di privatizzazioni sulle quali il governo si è impegnato sta seguendo il suo corso
Per lei nel si è fatto in sede di dibattito parlamentare questo credo che si riferisse il dottor Romiti si è fatto un discorso che come dire lavora su le diverse funzioni sulle diverse missioni dell'ENEL immaginando che in ciascuna di esse vi possano essere quota di partecipazione privata diversa secondo delle funzioni e delle finalità pubbliche che nei diversi comparti lei nel post bocce
L'assunzione di cento mila nel pubblico non di questo si tratta non abbiamo parlato noi abbiamo altrimenti non ci sarebbe stata la crisi come molto Romiti se noi avessimo accettato la posizione di Bertinotti per la quale dovevamo far assumere dall'IRI cento mila giovani non ci sarebbe stata la crisi come noi abbiamo mantenuto la nostra posizione
La nostra posizione è quella di investire d'altra parte questo corrisponde ad una preoccupazione che giustamente lei più volte richiamo e sollecita quella pensare all'occupazione diverse forme sappiamo che non esiste una terapia solo per la lotta a disoccupazione società complesse nel quale viviamo una forma è stata quella di immaginare il lunghi l'impiego di risorse in una politica di promozione di aziende di promozione di aziende nel Mezzogiorno di creazione di ricchezza che possa costituire le condizioni attraverso le quali possa accrescere l'occupazione
E per quanto riguarda l'orario di lavoro io
Sono attento alle sue riflessioni e a quelle che sono venute avanti nel corso di questi giorni ma anche qui vorrei richiamare una cosa
Non è un'improvvisazione
Nel programma elettorale dell'Ulivo c'è scritto che l'Ulivo avrebbe lavorato per la riduzione dovrebbe
Si è fissato per legge una data primo gennaio due mila e uno per l'orario legale d'altra parte l'orario legale esiste non è una esiste oggi un orario legale fissato attraverso una legge dello Stato non è una follia inventata si tratta di una riduzione di quell'orario legale ad un altro orario legale
Come avverrà questo avverrà attraverso la concertazione
Non solo avverrà attraverso la concertazione che monitorerà lo Stato della situazione delle economia del paese sia nel rapporto tra nord e sud sia nei diversi settori economici sia in relazione all'evoluzione del quadro legislativo e normativo su scala comunitaria
Ma verrà anche ad inizio cioè avverrà attraverso la formulazione del disegno di legge
Che sarà il frutto della concertazione tra le parti sociali
Ma anche qui vorrei dire nessuno più di noi
Che in un anno e mezzo abbiamo tagliato cento mila miliardi non abbiamo avuto un'ora di sciopero è preoccupato di trovare il punto di equilibrio tra una politica di risanamento finanziario una politica di sviluppo e di crescita alla quale abbiamo lavorato perché io questo vorrei sottolinearlo mentre tagliavamo cento mila miliardi dall'altro sostenevamo
In maniera consistente settori d'impresa nei quali c'era bisogno di un sostegno pubblico il caso dell'autore al caso dell'edilizia è stato il caso delle moto cioè abbiamo sostenuto pezzi dell'impresa italiana i quali ai quali attribuivamo eterea attribuiamo una funzione strategica per un Paese che appunto arriva in Europa divano morto
Ma a fianco a questo noi siamo
Oggi impegnati in una riforma dello stato sociale per la quale vogliamo applicare lo stesso metodo la concertazione ma allora non vorrei che oggi ci si possa trovare una condizione di paradossale contraddizione per la quale si dice l'orario di lavoro non è giusto
Perché non è frutto della concertazione ma invece la riforma dello Stato sociale dovete farla in ogni caso anche se non c'è la concertazione
Noi siamo per la concertazione nell'un caso e nell'altro
Con i sindacati con le forze imprenditoriali con le forze del lavoro in generale penso al ai commercianti agli artigiani agli agricoltori a quant'altri siamo per una concertazione che è il vorrei dire il metodo di una politica e questo vale per l'orario di lavoro e varrà per la riforma dello stato sociale
Chiudo dopo aver dato queste risposte con la risposta alla domanda che Marcel Padovani affatto all'inizio
C'è ragione di essere meno pessimisti in ragione del della forma di irruzione che nella vicenda politica ha avuto l'opinione pubblica in questa circostanza
è vero sicuramente sono tra quelli che sono convinti che il come posso dire lo spostamento di Rifondazione comunista sia stato anche il prodotto di una reazione che probabilmente non è stata misurata nell'opinione pubblica in primo luogo nell'opinione pubblica di sinistra
Io penso di sì anche se penso che questa è una considerazione che non ci deve rassicura
E io penso che uno dei temi del libro di Adornato importante sia il tema della crisi della politica
Cioè oggi è come se la politica fosse un po'smarrita dopo aver perduto i grandi riferimenti degli anni che abbiamo dietro le spalle come se non riuscisse a rifare le sue grandezze nel perimetro più piccolo del canto
Mentre invece per me c'è e in questo il riferimento che Adornato fa costantemente alla Rivoluzione americana l'esperienza della democrazia americana eccetera è interessante
Lì c'è il campo di un conflitto nuovo non meno aspro ma certo più civile tra forze diversamente collocate ma egualmente unite nella condivisione di principi che sono universale io penso che se la politica riuscirà a rimettere dentro di sì
Quella capacità di indicare una meta e al tempo stesso quella realismo delle soluzioni che costituiscono i due ingredienti di una politica moderna e occidentale allora probabilmente nostro Paese potrà fare dei passi in avanti ma perché questo si possa realizzare
C'è bisogno che
Il bipolarismo e la democrazia dell'alternanza diventino ciò che oggi non sono una certezza in questo Paese e quando lo saranno noi avremo due schieramenti del tipo di quelli che ci sono negli Stati Uniti o del tipo di quelli che ci sono e che si vanno sempre più rafforzando penso per esempio al al dialogo che c'è tra liberali e laburisti
In Inghilterra e chiesto sono un elemento costitutivo delle democrazie occidentali
Se io dovessi immaginare e sperare una conclusione da transizione italiana spererei che fosse proprio la costruzione di una democrazia dell'alternanza
Grazie grazie a Walter Veltroni per il suo intervento e credo che addensa Ferdinando Adornato rispondeva ma io vorrei aggiungere una piccola esanime
Se se uno ti desse che cos'è questo libro più un saggio di esperto della politica e della filosofia o un manifesto per il centro che non c'è che che risposta d'arresti
No io non è il primo libro che faccio
Sto partecipa a dibattiti conferenze assemblee per
Noi
Però insomma oggi in qualche misura un piccolo elemento di commozione ce l'ho nel senso che sono e lo confesso sono abituato a parlare al al microfono
Poi diventa molti anni però ce l'ho ma il punto non perché il mio primo libro ma un po'perché le cose che sono state dette a me l'hanno
Me l'hanno un po'creata
Ho scoperto anche vere ripulita delle cose e non non le contesto perché son convinto che così cosa che non sapevo che ce l'ha detto in una certa maniera e e poi perché appunto qui a questo tavolo ci sono
Persone che sono anche a me molto care incontrate in diversi momenti della mia del mio lavoro pubblico nella mia vita privata e che io penso non ho avuto la testimonianza
Tanto sanno anche di nelle cose che non condividono ovviamente
Ma comunque sono legati da fili diversi e che per me
Sono i figli non so se rispondo che così a Marcel che compongono non so se sicuramente questo libro perché l'ho scritto io ma la mia sensibilità
E e non credo per esempio una classe dirigente se tale posso fare a meno della delicatezza
Estetica
Che mostrava Elisabetta nel suo intervento o della forza morale di don Vincenzo Paglia Codella capacità di analisi lucide stringata del dottor Romiti o della
Tentativo di indicare strategie che il continuo lavoro
Di Walter
Credo che siano dei motivi e dei modi a me molto cari dei quali posso solo ringraziare io non faccio un intervento c'è scritto il libro
Poi non è stato concertato il dibattito le trentacinque ore per cerchiamo di restare un po'più un po'più bassi ma voglio solo dirlo per ringraziare per ringraziare anche chi è presente
Ernesto Galli Della Loggia alla redazione di Libero e a tante personalità che non cito tutte perché evidentemente è una testimonianza di amicizia che io a questo punto vorrei interpretare un po'politicamente e culturalmente
Molto
Insomma noi in questi io personalmente ringrazio Walter deve l'ho ricordato
Ma anche noi
Con la rivista liberal o con la Fondazione abbiamo subito patito questa mortale necessita di essere militari che c'è in questo Paese
Sì
Neanche un po'responsabilità del giornalismo ma io qui cerco di indagare le diverse categorie penso che sia un po'una cultura diffusa il nostro bisogno
E quello di capire cosa c'è dietro no
Di fare un perenne processo alle intenzioni di vedere da chi si aiutati a chi si è collegati al quale mira si tende o si punta difficilmente il giornalismo presente a qua di Stevenson conti ai quali si intravede che quello che ha detto che signore perché ci crede
No no ci crede davvero vuole che il Paese sta no
Deve avere un secondo punto di vista un qualcosa che sta dietro
In cui credo che il messaggio che alla fine si finisce per consegnare politici giornalisti intellettuali che nessuno crede in niente
E che non c'è niente in cui credere
E che non vale la pena di credere in nulla credere no è questa la parola
Che non vale la pena di credere in niente questo è il messaggio che ci viene costantemente consegnato e e dei sta quasi diventando un reato essere indipendenti
O dichiarare di sms dipendente domani o dice perché voi nascondere che nata la parola equidistanza
Presentano il libro ci hanno detto molte volte adesso non vorrei coinvolgerli per liberarli premier ci federazioni libero però è un problema importante
C'è ma come fate a dire erano state le col Polo né con l'Ulivo
Qualcosa che non va quel moralismo bisogna schierarsi nordico risorge aspirazioni quattr'anni scegliere un governo che dopo saper navigare in una società aperta nella quale ciascuno dice il suo interesse le sue del governo media
Perché in un Paese abituato alla militanza dice non sta né di qua né di là è allora sei un po'anche visto con sospetto l'indipendenza ed è un momento
E non siamo né di qua né di là
Siamo
è meglio così si sono due milita
E
Perché non è tanta pena ribatte si provvede da una parte un asse liberal cristiano un po'alla corte e dall'altra parte un asse di sinistra liberale al citatissimo Toni Blair
Queste come un sistema di bipolarismo computer voglio battermi come cittadino italiano la misura in cui posso
Perché prevalga da una parte questo modello e dall'altra quest'altra va bene e voglio battermi perché prevalga da tutte e due le parti perché questo è l'interesse del Paese nonché venga la mi che vinca la mia
Del resto se bipolarismo è tale io posso esser libero di votare una volta per uno o per l'altro ricorda Veltroni senza che cada il mondo ma per poter votare una volta una volta l'altro io devo avere la possibilità di farlo cioè la possibilità che in questo modo
Il sistema funziona
E nonché una volta ogni volta ci sia una si apre una guerra civile virtuale alla quale io dico nel libro hanno partecipato purtroppo moltissimi intellettuali illuminati illuministi di sinistra
E sulla destra risponde con le stesse armi volte sinistra più forte occidentale perciò si cita più spesso sinistra più forte intellettualmente
E questo è il modello questo è il modello di bipolarismo ed è un modello che non può vincere se la classe politica e le classi dirigenti non rinunciano a chiedere una moltiplicazione perenne infinita del sistema di appartenenza e di verità
Non può arrivare il bipolarismo compiuto se non cessa questo infernale meccanismo di moltiplicazione
Delle richieste di militanze militari di appartenenze militari ed è perciò che il fatto che nel lavoro che io anche modestamente personalmente posso aver fatto impolitico nel giornalismo M e lavoro che si fa
Zone e credono in qualcosa forse e comunque che alle quali mi lega lo dico io non è necessario che loro siano legate a me per questo che nel mille che ha il senso di un rispetto delle opinioni e di una verità ma delle cose che si dicono di un'autenticità delle cose che si dicono che hai me è minor
Anzi in questo Paese e dobbiamo riconoscerlo dobbiamo dirci la verità un'ultimissima cose e e e concludo
In sostanza la questione posta dall'Ipo della classe dirigente e secondo me perlomeno quella che io
Volevo porre questo
Se si ritiene
Che e
Le nazioni non possano decadere che esse
Arte e legate a una loro particolare storia poi alla fine raggiunti certi equilibri di civiltà traguardi di benessere rimangano più o meno sempre lì Into
Una quei traguardi di benessere
Se questo si ritiene e se questo è
Insomma la lettura del libro può essere un esercizio utile ma non decisivo
Mi sbaglio apporre perché poi in fondo che importanza se la classe dirigente all'altezza ci sono statistiche non ci sono statistiche sei Paesi poiché aleggiano più o meno sempre nello stesso Broad
Do e qualcuno lo
Pensa perché qualcuno può pensare che a un certo punto le società evolvono innata direzione che si può fare a meno da classe politica non dico che basta il pilota automatico coi sondaggi elettronici ma insomma che la la la complessità è tale che poi la media
Zone politica fatica sempre di più
Io non ci credo a questo
Io non ci credo io penso che le nazioni possano decadere
E che l'illusione che l'
Abbiamo avuto e perciò la data e l'ottantanove che l'evasione che ne abbiamo avuto per quaranta la bipolarismo mondiale per la pace coatta fondata sul ricatto atomico che fosse stato una belle poche viveva a
Mo'senza eccessivi problemi che nulla ci poteva accadere nell'ottantanove e questo ha messo in discussione è crollato l'impero come quello sovietico e non c'
Pochi se lo aspettavano e la ruota della storia è tornata a macinare ci ha riportato stermini notti che pensavamo non dover vedere alle porte di casa in tutto il mondo perché è crollato l'equilibrio mondiale forse gli anni di Bush Gorbaciov sono stati anni decisivi sui quali si è poco riflettuto ancora e non so se il nuovo ordine mondiale arrivato ma se questo nuovo ordine mondiale arrivato vuol dire che il disordine come il terremoto continuo che purtroppo in Umbria e nelle Marche ma visto poté c'è una scossa ogni giorno
Uno e non si sa mai quando finisce se la ruota della storia è tornata macina alle nazioni o credo possano decadere perché questo ci ha insegnato la storia non perché io abbia la palla di vetro la storia ci ha insegnato che le nazioni decada così come hanno raggiunto posizioni il traguardo di benessere possono facilmente retroscena
E anche parte della storia mondiale che comincia a svilupparsi ce lo dice no facciano i nomi di Brasile Bindi all'Indonesia ecco se questo è vero se questo è vero allora questo mio tentativo
Del tutto iniziale parziale e non solitario per fortuna allora può essere utile
Perché può permettere di vedere se è necessaria una rivoluzione delle coscienze in tutti i campi dove sono io forse esagero e sono pessimista o in alcuni o dove di più e dove di meno ma insomma se uno guarda la competizione del ventunesimo secolo e per esempio pensa che sta sarà fondato ESP molto probabilmente incentrata sul sapere e sull'acquisizione capacità di di di possedere nozioni e specialismo i tecnologici e scientifici e guarda l'Italia
E lì non può credere che se continua così lì il declino è assicurato
E all'ora c'è ancora il tempo
è troppo presto avremo ancora il tempo io penso di sì di invertire questa rotta di declino perché se
è vero che
Tutte le tradizioni sono arrivate a zero sella politica non riesce più se li irrita
Hardy della classe e poi anche dalla classe imprenditoriale della classe dei giornalisti e degli insegnanti insomma se è vero che questo Paese in immerso in una radicale crisi della propria cultura politica è anche vero che i gli anni che ci vorrà
Hanno sono morti e seriali sono molti se non si comincia forse siamo già in ritardo non è pessimismo io non sono pessimista ci sono ottimista e credo di di di di di qua di fare con le posso piccolo o grande che sia ogni giorno e non di incedere alla rassegnazione
Ma però bisogna della lucida di guardare quest'analisi è giusta non è giusta eccola ecco la domanda e mi ha molto confortato gli interventi che ci sono stati
Perché questa domanda almeno è stata capita
Da interlocutori così autorevoli e che hanno
In mano
Delle decisioni così come li ho io nel in in altri campi nella promozione delle dibattiti culturali che sono campi portar e credo che se c'è un filo che lega queste persone non me ma TAN anche altre persone se questo filo comincia a crescere di destra o di sinistra che si sia
E legittimamente lottando ciascuno per la propria parte politica
Ma se c'è un filo che lega rispetto a questo una necessità super-io
Che impedire severa l'analisi il declino del Paese e semmai propone la sua rinascita per essere i migliori come Romiti ricordava citando Blair
E allora la
Tela di Penelope forse è vero che sarà molto meglio allora a quel punto più che la mia può diventare di un gruppo di persone di un gruppo numeroso di persone già classe dirigente
E se c'è anche la benedizione di don Paglia sia posto
Esclusa la