"La rivoluzione delle coscienze" presentazione del libro di Ferdinando Adornato, edito da Rizzoli organizzata presso il Circolo della Stampa

Una sera Benvenuti grazie di essere venuti così numerosi io comincerei subito tu c'hai il tuo
Sì
Comincerei subito introdurre questo dibattito sul libro di Adornato la rivoluzione delle coscienze
E beh il mio compito è soltanto di gettare qualche spunto per la discussione poi ognuno degli autorevoli e illustri ospiti che intervengono affronterà un pezzo di questo libro che essendo scritto come una sorta di Taccuino
Si presta a numerose letture selezioni si può entrare anche in capitoli diversi e comincia lo legge dalla fine ore al centro e così via io devo dire l'ho letto in una situazione particolare cioè l'ho letto a Berlino
E in cui il grande straordinario cantiere del nostro futuro che la nuova vecchia e nuova capitale tedesca mi ha colpito in particolare il contrasto con la lettura di questo libro sulla situazione italiana
Perché Berlino voi lo sapete il il crogiuolo della nuova Europa questo melting pot meraviglioso dove si mescolano
Popolazioni culture dalla Turchia alla Russia la Polonia
Non c'è dubbio che anche la Germania soffre di una grande crisi culturale d'una crisi di identità e di una crisi politica che difficoltà della classe dirigente
E pure lì in quel in nel nel nel mezzo dei cantieri di Berlino
Sì
Respira quasi fisicamente una ostinata capacità di costruire un futuro che sarà il futuro di tutta l'Europa che invece quello che manca nel in nel nostro Paese e di cui il libro di Adornato denuncia con tonni accorati la mancanza e direi il taccuino di un grande deluso o disilluso
Si apre ricordando l'enorme speranza che c'era stata nel mille novecentottantanove
Per questo sono partito da Berlino perché e lì che è cominciato tutto e e Adornato scrivere anche da noi in Italia l'ottantanove ha fatto immaginare a più d'uno l'avvento di una vera e propria primavera italiana anch'io al pari di tanti altri cittadini mi sono fatto trascinare da questa atmosfera e poi a un certo punto più in là nel suo libro confessa che invece ha la sensazione che vent'anni della nostra storia sono stati gettati via
E quindi vent'anni è una periodizzazione interessante perché vent'anni sono esattamente la carriera giornalistica e saggistica di Nando Adornato ha cominciato nel mille novecentosettantasette con il fondando la rivista Città futura
Nel bel mezzo di quel grande
Sommovimento italiano quando c'erano gli autonomi in piazza all'assalto contro Luciano lama all'Università la Sapienza di Roma lì nasceva Adornato come personaggio politico giornalistico
E vent'anni dopo e il bilancio di una generazione
Quella di Ferruccio de Bortoli il suo bilancio è estremamente negativo ma per lei a scegliere alcuni pezzi di questo saggio
Cominciando A pagina centotrentatré da quello che interpella in particolare i nostri interlocutori cattolici
Tra l'atto e e di estrema attualità perché dopo quel che è accaduto ieri dopo le le elezioni leghiste o o sedicenti elezioni leghiste di ieri questo brano dedicato all'unità della nazione l'unità della nazione non può essere difesa perché essa semplicemente non c'è per affrontare alla radice la nostra questione nazionale non è sufficiente nessuna soluzione politica dovremmo prima imparare a scoprire qualcosa che non conosciamo
La religiosità civile quel senso di servizio quello spirito di appartenenza primaria la comunità
Che solo Paesi segnati dalla Riforma luterana o di cultura anglosassone hanno saputo frequentare e qui c'è questa è è un tema che ricorre spesso nel nel libro che ha donato in fondo il rimpianto di essere in un Paese cattolico e questa grande e Terna Nostalgia di una riforma protestante che l'Italia non ha avuto poi passò con un salto al tema invece una un altro tema che e quello più difficilmente inquadrabile di questo saggio perché sicuramente di questo saggio si possono dare delle letture politiche
C'è però una critica di fondo della società italiana direi del popolo italiano che è interessante perché non si presta nessuna strumentalizzazione né da destra né da sinistra
E qui c'è in fondo ecco questi alcune brevi citazioni da questa sorta di antropologia negativa dell'homo Italians
In quasi mezzo secolo di Prima Repubblica la partitocrazia ha forgiato un cittadino speciale la rete del potere ha pervaso ogni spazio della nostra vita
Un moderno feudalesimo la moltiplicazione dei legami personali di dipendenza e di protezione
Devi per forza appartenere a qualcuno la filosofia del chi c'è dietro o a chi giova e la filosofia dominante Italia è così diventata all'affannosa al Rina di una corsa al padre lignaggio
Pochi di noi hanno pensato veramente da uomini liberi
Successo carriere potere prestigio il ritmo della vita pubblica è stato scandito da criteri assolutamente estranei al valore individuale
Non contraddire chi comanda galleggiare non assumersi un rischio improprio mai soprattutto anteporre l'individuo al clan
L'unico requisito richiesto per la promozione era appunto l'assoluta affidabilità
Infine con un ultimo salto esaurisco qui il mio compito di moderatore stimolatori iniziale passo alle pagine che mi interpellano Max interpellano Ferruccio de potere interpellano Umberto Eco che qui viene più volte citato come l'iniziatore di un grande dibattito
Le pagine sull'informazione sui vizi dell'informazione che sono in molto importanti perché giustamente ha donato sottolinea che se questo Paese non ha una classe dirigente e anche perché non ha una stampa capace di assolvere al suo mestiere di guardiano della classe dirigente
E di formatore dell'opinione pubblica
E sono le pagine
Comincio a pagina centonovanta e cito solo alcune delle frasi forti di queste di di di questo capitolo l'informazione è lo specchio fedele della mediocrità italiana
Limitarsi a essere uno specchio fedele significa abdicare completamente al ruolo di formazione
Non si può dire che fino alla fine degli anni settanta il giornalismo italiano non abbia esercitato con dignità e fantasia la propria funzione qui c'è una beh c'è anche una parte controversa cioè ha donato salva tutto sommato la stampa italiana fino agli anni Settanta e dopo secondo lui viene il peggio
Nella lunga crisi della Prima Repubblica la stampa secondo lui era stato un formidabile strumento di modernizzazione del Paese poi con gli anni Ottanta il giocattolo si è rotto
Il sistema dell'informazione sia avvicinato in modo diretto il sistema di potere sia economico che politico
Oggi l'agenda dei centri d'opinione più forti prevale sull'agenda dei media
Sempre più spesso l'informazione è costretta a essere pura cassa di risonanza di analisi dichiarazioni previsioni prodotte da centri Esterni e difficilmente verificabili
Il rischio che si profila per i mass media e quello di diventare una sorta di ufficio stampa polivalente
E ha donato poi conia questa espressione la produzione di notizie a mezzo di notizie cioè l'informazione che si avvita su se stessa che che gira a vuoto e la produzione di notizie a mezzo di sentito dire
E poi dice l'informazione si concentra quasi esclusivamente sulle cose di cui già esiste informazione
Una volta che un fenomeno è esploso il giornalista va a verificarlo e giù pagine e pagine di rumorosi particolari ma il contrario non avviene più
Ed eccoci infine alla questione più politica la notizia diventa priva di storia
L'assenza di storia di una notizia favorisce l'irresponsabilità del sistema politico
Perché i politici possono comunque sfuggire al controllo sulla loro coerenza
Ecco mi fermo qui senza pretende di essere stato esaustivo ho soltanto fornito alcuni spunti e ognuno poi prenderà la parte di questo libro che lo riguarda più da vicino o dalla quale si sente più interpellato
Rispettando l'ordine alfabetico
Passerei subito la parola al direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli
Grazie
Gran Pini
Io non ho avuto il privilegio la fortuna di leggere il libro che è tornato a Berlino e me
Ma non l'ho l'ho letto a Milano e comunque ha una sua funzione ed è un luogo preciso perché esse Berlino si associa all'ottantanove Milano si associa al novantadue quindi in particolare a quella data del diciassette febbraio del novantadue dalla quale si fa partire più o meno legittimamente
Quella che chiamiamo rivoluzione italiana
Nel libro di Adornato secondo me si assolve
A a un'esigenza che abbiamo tutti in questo momento ed è quella di porci
A cinque anni da quella data
Un po'più di cinque anni da quella data
Questi cinque anni di rivoluzione fortunatamente senza sangue del nostro Paese
Però profonda convulsa non ancora terminata incompiuta
Quindi l'esigenza di porsi una domanda a che punto siamo
Che cosa è stato fatto
Che cosa c'è ancora da fare
è possibile arrivare ad un approdo
Quanto durerà questa transizione sono tutte domande che vengono spontanee la lettura del libro che è una straordinaria inchiesta in questa rivoluzione mancata del nostro Paese
Non a caso Adornato città che c'è stata una rivoluzione democratica compiuta
Una rivoluzione liberale non ancora compiuta e si pone anche l'interrogativo se questa evoluzione liberale possa avvenire se sia nei cromosomi della nostra società civile e politica
Se in qualche modo ci convenga
Siamo d'autore si rammarica che questo non sia ancora avvenuto a Noto tutta una serie di difetti tutta una serie di costanza del nostro modo di fare politica è il nostro modo di vivere insieme
Questo questa difficoltà questa fatica volta di essere
Gli italiani
E mentre il Paese si appresta ad entrare in Europa con la propria economia più o meno faticosamente magari secondo un curioso e inesplorato asse tra Roma e Parigi
Ci si pone la domanda se posso dire se mangi Pato anche sotto il profilo di quel corpo di regole e di principi anche non scritte il soprattutto non scritti
La cui accettazione da parte dei giocatori cioè di coloro che determinò la politica in Italia è indispensabile
Per promuovere un effettivo bipolarismo
è una vera alternanza al potere bipolarismo e alternanza che al momento non ci sono ancora ci sono molto nelle nei discorsi che si fanno tutti i giorni negli articoli che si scrivono sui giornali
Nelle professioni di fede
Dei nostri politici ma nella realtà è ancora tutto da verifica
Nella normalità di una democrazia moderna ed è questa una delle considerazioni che sono venute leggendo il libro che è tornato
L'avversario non è mai un nemico
Invece qualche volta ancora è nella pratica di tutti i giorni
Le sue ragioni per ragioni dell'avversario anche se inconsistenti o visibili
Non possono essere costantemente dettate da interessi di parte o personale
E perciò di conseguenza ritenute non accettabile
L'osservanza delle regole è un valore assoluto resta tale anche quando queste regole favoriscono l'avversario favoriscono chi non la pensa come noi
Se il conflitto d'interessi tanto per fare un esempio di cui si è parlato a lungo e forse anche con accesso negli anni scorsi
è un potenziale è ritenuto un potenziale pericolo per la democrazia in Italia
Lo si deve affrontare questo conflitto di interessi
Con eguale determinazione anche quando il principale creditore di questo conflitto intimisti interessa il principale ma non unico detentore
Sta al Governo ma anche quando questo sta all'opposizione
Così tanto per fare un esempio di come questo corpo di regole cui spesso nel libro Adornato fa riferimento non sia entrato
E non scorre nel sangue della nostra società civile e politica
L'alleanza per esempio con la lega non può essere giudicata comune accettabile necessità tattica quando conviene
E invece alla stregua di un empiema alleanza quando può favorire l'avversario
Anche perché la lega rappresenta una porzione importante nel nostro Paese non può essere inaccettabile in un modo in una parte un piccolo frangente la nostra storia della nostra realtà ed essere
Assolutamente certa di una
Le tracce di quella che Adornato nel suo libro
Sostiene essere un era ideologica che non sia ancora persa insomma queste tracce cui si cagiona Traverso le lenti dell'ideologia
Le tracce di questa era ideologica
Sono riconoscibili per esempio nella continua tendenza demonizzare l'avversario
Addirittura accusando l'avversario di parassitismo di intelligenza con il nemico come è avvenuto per esempio nel corso dell'ultima crisi di governo
Nei confronti di Rifondazione Comunista
Che può avere avuto una posizione scellerata
Finché si vuole
Ma comunque era rimane ente legittima titolare di un diritto costituzionali di appoggiare o no un governo
E le medesime tracce di un'era ideologica
Sono a mio modestissimo avviso rintracciabili e qui per Coco un po'la realtà di questi ultimi giorni
Nel rifiuto per esempio a volte di avere un confronto diretto elettorale rifiuto opposto per esempio alcuni candidati
Che rifiutano di confrontarsi come dovrebbe avvenire in un sistema nel quale esistono soltanto avversari politici
E non nemici
Con il logo contraddittori con le persone che contendono lo un seggio o comunque un posto da sindaco persino e qui per Coco facendo un altro esempio su quello che può essere
Questa forza di inerzia che sul passato in qualche modo continua a condizionarci persino un dibattito tranquillo
Confinato tra specialisti
Quindi diciamo da quelli che dovrebbero costituire la classe dirigente di questo Paese
Come quello delle privatizzazioni
Percorso da sospetti che è un una parte esponendo le proprie idee sia portatrice di interessi privati è un'altra sì limiti Ya cantare le gesta che un ministro del Tesoro amico
E verso il quale magari occorresse riconoscenti persino un dibattito tra specialisti con un dato incontrovertibile come quello della Puglia sezione Telecom è percorso da sospetti di questo tipo per cui nessuna posizione che viene esposta da una delle parti è una posizioni legittima perché è un ma un pensiero è un modo di vedere la realtà
Persino in un dibattito fra specialisti come quello di tutte le comunicazioni che assistiamo una cosa incontrovertibile che è stato quello di grandissimo successo di un collocamento azionario
Persino questo
Viene viziato da questa da questo sospetto
Che chi esprime un giudizio chi esprime un orientamento ampia interessi di parte qualche volta succede ma non è sempre questa la regola la regola dovrebbe essere quella che le opinioni anche diverse sono accettate
Da tutti
Ecco perché crediamo che rappresenti una grande attualità quella lettera di Adornato a Bobbio
Che ricordata nel libro e che se voi me lo ha consentito io Vieri leggere in alcuni spunti le democrazie moderne si fondano scrive
L'autore in genere su una radicata condivisione di valori nazionali sull'esercizio politico elettorale differenze programmatiche in ordine alla gestione dello Stato dell'economia della società
In Italia è avvenuto l'esatto contrario abbiamo avuto un forte conflitto sui valori e sull'etologia è una sostanziale complicità di spartizione di mediazione nella gestione dello Stato e nella gestione
Dell'economia
Ho ricordato questo passaggio perché lo giudico estremamente interessante e importante e credo che possa essere uno degli spunti di questo dibattito naturalmente come ricordava Rampini
Gli argomenti sollevati a tornato sono talmente tanti che è difficile trovare un filo conduttore
è diciamo un Candy Simo una che insieme antologia
Politica di questi nostri ultimi otto anni
E vi sono tantissimi spunti quello sull'informazione non lasciano cadere magari lo riprenderò se aveva tempo in sede di di altre repliche volevo semplicemente ritornare su un altro punto
Che è quello che l'auto che dice
Quando
Dice che siamo ancora un Paese assediato dalle tribù e diritto alla gioco che potrei aggiungere ossessivo
Nel vedere sempre a chi giova una posizione o una opinione nel chiedersi sempre con chi sta a quello che parte fare che interessi porta
Dove tutti sono bipolaristi e liberali a parole
E la forza di inerzia del passato
Di quella che abbiamo chiamato forse abbastanza sbrigativamente Prima Repubblica pensando che fosse finita è in realtà non è finita
La forza d'inerzia di questi tutti questi atteggiamenti e ancora estremamente ampia
E in questo modo
Fa sì che si apprezzi l'assenza di una vera e propria classe dirigente vi è un aspetto che vorrei sottolineare poi lascio lo spazio agli altri intervenuti
Nella la domanda che ci poniamo in questo dibattito e se l'Italia ancora una classe dirigente
Segna una nuova o se ha perso quella vecchia
Io direi che uno degli aspetti
Per i quali si apprezza
L'assenza di un classe dirigente se ne sente la mancanza
E la mancanza di un'etica condivisa
Con un'etica con una concede un'accezione più ampia e più larga di quella normativa
è assai curioso che in nel nostro Paese non esista un'etica non legale cioè che i comportamenti debbano essere sempre Sanzio sanzionati io ho regolati da norme scritte
Che non esista un modo di comportarsi sentito da tutta la comunità nazionale
Che non ha bisogno proprio per questa natura proprio perché estremamente condiviso di essere prescritte sanzionato
Da una legge
Cioè l'essenza di un corpo di regole non scritte accettate da tutti
Che se ci si pensa bene corpo Mussi nel caso di stesso un'etica non legale
La sanzione sarebbe l'esclusione l'esclusione da una comunità l'esclusione da un da un contorno di ti persone da una società e l'esclusione
è una sanzione molto forte per una sanzione non appellabile
Ed è una sanzione molto più efficace di quella prevista dalle norme che non per questo devono non devono esistere devono esistere
Devono avere forza
Devono essere applicate attraverso processi veloci ma ci deve essere anche un'etica condivisa non legale che è un modo di sentirsi tutti più aperti tutti i più adulti in una democrazia dell'alternanza in una democrazia in cui il bipolarismo sia anche nemici dei fatti
E non semplicemente una sorta di invenzione per il momento soltanto ti architettura costituzionale sull'aspetto che riguarda invece l'informazione che i fosse affermerei più più tardi otto molto troppo spazio andiamo grazie
Grazie Ferruccio de Bortoli in realtà per quanto riguarda gli spazzini sembra che stiamo rispettando il programma che era di circa un quarto d'ora intervento la parola a Umberto Eco
No quando de Bortoli affatto undici minuti e mezzo quindi mette tutti noi in imbarazzo nel caso che parliamo di più a meno che questo voglio dire che mi presta tre minuti e mezzo io posso vivere
Sui di diciotto dunque non si viene sempre
Per dire bene di un libro parliamo subito male del titolo ma forse più che una critica ad Adornato è una critica al direttore
Della Rizzoli perché io non l'avrei intitolato la rivoluzione delle coscienze in fondo a un appello moralistico ma una coscienza in rivoluzione ed è stato detto che questo è il taccuino
Dice fu un personaggio che in profonda crisi sembrava ne fosse uscito quando nel novantuno ha scritto oltre la sinistra
E poi accorto che oltre alla sinistra non ce n'è una nuova non c'è una destra che uno gli faccia piacere perché uno l'Italia non ha una classe dirigente e questo è il tema fondamentale del libro inizia con non c'è italiano che oggi non avverte la vita pubblica vuota di classe dirigente
E poi subito dopo classe dirigente un insieme di persone legate da un comune sentimento di appartenenza ai valori di fondo della nazione
L'Italia non ha una classe dirigente e l'Italia non c'è l'ha fatta Otter attenerci alla telegrafia mi ha fatto affari i conti
Col proprio passato
Così lacerato come dal di dentro e non poteva non avviene questa forma di ieri mistica il libro momenti alterni allora se fossi messo di fronte a queste due affermazioni non c'è nulla di questo libro che mi soddisfi
E questo libro mi lascia insoddisfatto se fosse il seguace di quello direi la seconda che hai detto
Perché tutto in questo libro mi soddisfa se lo prendo pagina per pagina o capitolo per capitolo mi sento solidale con quasi tutto di lei al novanta al novanta per cento
Poi nel dibattito si potrà litigare sulle due o tre piccole cose su cui non concordo
Mi piace l'analisi della mancanza di una classe dirigente mi piace la bellissima analisi descrizione di cinquant'anni di vita italiana come teatro virtuale della guerra fra i dove la guerra fredda doveva essere rappresentata nel suo momento anche geograficamente centrale ma in effetti poi non combattuta contrattata mettiamoci d'accordo volemose bene
Mi piacciono le pagine stato già citata la grande dolore di di Adornato che non abbiamo avuto una riforma protestante non so poi dove sarebbe finito sua Eminenza ma mi piace dalle pagine sulla carenza di un'etica del successo certamente siamo tutti Webber gli anni dovuto a dunque problema anzi è successo di più in Italia ricordo il vecchio libro di Alberoni sulle élite senza potere che era quella dei di di che aveva Spera adorata limitata come lui ma non aveva dal potere oggi la tv ha trasformato il politico in vivo
E il divo da Diana a Versace il rappresentante del potere
Quindi complicando ulteriormente
Il problema che si lega che si lega porta al all'etica del successo mi piacciono le pagine di consiglio di vederle perché trovo molto originali come tali o sulle analisi del fenomeno Cossiga
Mi piace naturalmente tutti i due capitoli oltre che sono l'analisi della stampa e della televisione
Alpini accennato un tema che mi sta a cuore il modo in cui essi hanno esautorato la politica mi piace il capitolo sul apposta moderno
Va bene son ben
Se dovessi dire cosa non mi piace ma ne possiamo discutere
Il discorso un po'non lo che hanno sulla sinistra l'analisi del fenomeno Berlusconi l'analisi degli intellettuali molte ma ne riparleremo
Il
Perché allora dico che il libro mi lascia insoddisfatto perché esso inizia e doveva continuare come inizia come fa con le ragioni per cui non abbiamo una classe dirigente che abbia il senso dello Stato
Le ragioni sono infinite molte sono trattate molte le avrei volute vedere più approfonditi semplicemente per cominciare siamo evitato di settecento anni sugli altri stati europei quando Federico Barbarossa creava uno Stato germanico e prendeva corpo
Corradi di terra col re di Francia le nostre leghe si mettevano a a rimorchio per regolare faide cittadine
Ho citato in un altro dibattito Milano ma comincia continua a citarlo perché lo trovo bello un generale inglese nell'Ottocento viene mandato conquistare la provincia indiana del sindaco esseri N di la conquista manda un telegramma lo stato maggiore Londra che dice pecca i generali di Londra traducono peccati d'inglese ai è assente
Ho preso il sì questa si chiama classe dirigente
In cui un generale sa interpretare oltre che con senso di humour con buona conoscenza classica con telecamere latino ma figurati che se Garibaldi
Ce l'avrebbero mai fa non siamo classe dirigente perché adesso dico una battuta che è venuta in mente a me ma mi è venuto in mente leggendo a pagina centodiciotto noi siamo gli orfani del quattrocentosettantasei dopo Cristo
Una volta che entrato in crisi il più grande è stato che mai abbia dominato il mondo no non ne siamo più usciti
E le uniche guerre che abbiamo vinto e anche questo lo dice citando sono le guerre civili
Noi siamo stati una civiltà di piccole entità comunali che si sono scambiate tra loro e gli uomini migliori di queste civiltà comunali hanno contribuito a
Combattere le altre civiltà comunali come può nascere una classe dirigenti oggi i partiti perché e e qui rimanda tutta l'analisi di come è successo in questi
Sessanta anni di dopoguerra hanno semplicemente preso il posto dei comuni
Ma vedi il Mugello non è un confronto politico amministrativo ma una ripresa del teatro fiorentino tra guelfi e ghibellini bianchi e neri conto coppe mercenarie non ce n'è uno locale con un mercenario
Cinque ci manca solo un Machiavelli che l'ANCI un grido
Di dolore
Ci sono delle pagine belle sulla lega che è il segno di questo male
Non una delle possibili causa ci son degli accenti del fatto
La classe dirigente cattolica entrata nello Stato
In ritardo
Hai fondato liberale proprio per dare una mano all'accelerazione di questi tempi ma di fronte a don Sturzo e a De Gasperi o forse persino a Gioberti e Rosy Bindi
Negli anni Cinquanta padre Natale cappuccino mi insegnava che il contrabbando la frode fiscale non sono peccato mortale perché non sono contro la legge morale ma contro una legge dello Stato
Degas aspetti era la ma padre Natale era ancora i
Ora tutto questo e l'analisi potrebbe continuare si potrebbe ricostruire ripescando pezzi pezzi di questo taccuino è la causa di tutti i mali che finge stride in questo libro
Ora la passionalità mi pare a un certo punto ti prenda a tal punto che tu descrivi tutti questi mali come se essi fossero la causa
Sono due i libri
Dopodiché se la causa e quello che tu racconti allora si fa appello a una a una a una rivoluzione delle coscienze
Ma se invece tutto quello che tu racconti con la drammaticità che suscita
Il nostro consenso è l'Effetto
Allora bisogna parlare di una rivoluzione delle strutture
Nella pubblica amministrazione della scuola eccetera bisogna scrivere secondo libro
Il che non significa che essi io sia scontento
Che tu abbia scritto questo perché con questo e ti dico con una passione e allora col senso meraviglioso dell'aforisma volevo trovare quello così bello
Sul giornalismo il giornalismo è spesso il creatore di quel cinismo sociale che poi denuncia confuso
Ecco con aforismi di questo tipo e lunga analisi di un altro tutti i sei a offerto come coscienza in rivoluzione quale vittima sacrificale con tutte le sue contraddizioni per farci discutere
E quindi
Grazie Umberto Eco la parola a dirigente politico che nella fine della Prima Repubblica ha avuto un ruolo importante Mino Martinazzoli
Non mi pare che già imprimere Bortoli verso lecco
Dava conto dalla
Della complessità se posso dire così di questo testo che
Non paradossalmente induce reazioni positive anche ha domande ulteriori ho appreso l'esistenza
Anch'io la lettura di questo testo
Ho deciso come doveva essere eletto Strehler no frammenti di
Anch'io trovo che ha un andamento soprattutto nella parte che a me è parso più suggestiva di tipo aforistico
E quindi con tutti i rischi
Kraus che di apporre il ministro intende spiegava che la fordismo
A questo difetto
Ho una mezza verità una ferita e mezzo non è mai una ferita all'interno
E questo credo che c'è
Nella passione di Adornato che andrebbe costantemente verificato
è un poco la FIAT soprattutto la parte che riguarda
I primi cinquant'anni di Repubblica Ferdinando lo sa
Non è che mi trovo entusiasticamente consenziente
Perché poi devo ammetterlo sulla seconda io sono una politica della Seconda Repubblica
E per quel che riguarda la seconda Repubblica non non saprei Jinder bene
Mi pare che c'è a un passo dall'Otello Desdemona chiederà chiaro come racconta resti al mio signore le mie bellezze Jago taglia corto dice non chiedano io sono solo un critico io sono un critico della Seconda Repubblica
E la parola rivoluzione sprecate per la cosiddetta seconda Repubblica è una parola che mi rise straniera perché per me la Seconda Repubblica
Altro non è che una serie di traslochi la prima
Allora la domanda che che si pone almeno in termini certo lo ammetto premente aumenta reattivi e questo non è per caso
Che la delusione di Ferdinando Adornato abbiano spiegazione molto semplice
Che non è successo esattamente niente è una domanda che ripeto non pongo in termini polemici perché considero che
E dirimente per capire esattamente dove da questa transizione che secondo Adornato non da nessuna parte e lui giustamente si arrabbia eccetera eccetera eccetera democrazia dell'alternanza e così via
Ma se indaghiamo più approfonditamente questa domanda come Adornato fare Nicola seconda ripeto sono solo interrogativi che
Anche qui mi pare che che ecco anticipata già comune capace lui questo tema
Se non siamo come vuole Adornato le ragioni sono risalenti sono e perché non c'erano i protestanti e boh non lo so
Mi pennone chiedo a buon diritto civile e politico in Italia sternale non ci sono state né cattolici né laici sono stati clericali e anticlericali
Perché se il frate che citava ecco spiegava eccetera eccetera ricordo che Giolitti assomiglia a spiegare perché le leggi per i nemici si applicano per gli amici si interpreta una quindi da questo punto di vista il tema della morale pubblica è un tema largamente condiviso dice il tenente trilione
Il rischio secondo me del libro di Ferdinando voglio conoscere esattamente questo
Se si fa l'elenco delle ragioni ostative a fare in modo che noi diventiamo davvero
Una Repubblica capace di una moralità civile accettabile dei non leggere i nemici gli avversari politici come nemici
Con un po'di coscienza in giro capace di non assecondare eccessivamente la risorsa azione Guicciardi mi hanno pregato Dio di stare dalla parte dove si evince che è un'esortazione mi pare frequentatissima anche in modo eccessivo
Se siano così
E colpa dei cinquantenni e Kobe di Tizio o di Caio Sempronio c'è una colpevolezza esclusiva oppure siamo così perché siamo così se fossimo così perché siamo italiani dà risposte sarebbe credo disperati eliminate gentilmente alla
La tentazione dal dal quella mattina parlante italiano molto penalizzante da quelle molto disperata ci immobilizzare
Addobbato secondo me sta su questo crinale ed in questo senso il solito provocazione a mio avviso molto importante io sono convinto che per la verità
Dovremo da un lato leggere più accuratamente che non
L'esigenza lavori lui della rimozione della colpa legislazione che ha caratterizzato questi ultimi anni suggerisce di fare
Secondo
Converrebbe prendere anche in Italia che ci sono alcuni grandi decise il problema è che riguardano la politica
Che non riguardano soltanto la politica italiana riguardo non è più nemmeno una crisi senso di valore agli strumenti della politica nella modernità
Una delle ragioni di questa difficoltà di questa condizione critica consiste credo nella circostanza
Che mentre i poteri delle istituzioni della politica sono ancora quasi tutte contenute nell'angustia dei confini nazionali nelle grandi competizioni nella tecnica economica che la politica dovrebbe governare sono ormai dislocato sulla grande dimensione internazionale
La mia opinione netta è che purtroppo il problema che abbiamo davanti è che dal punto di vista della cultura politica
Dovremmo rassegnarci a credere che quasi tutte le idee ricevute non valgono più che il problema vero non ed inventarsi
Nuovi scimmie cose di questo genere proverà a rimettersi in nuovi strumenti e nuove culture politiche questa è una enorme difficoltà aggravata in Italia è una circostanza che abbiamo queste questioni che riguardano tutti e poi abbiamo quelle questioni che riguardano noi in particolare sulle quali larga misura Adornato si diffonde nel suo libro
Del quale peraltro percettibile una carica non acritico ottimismo tornato crede che si può
E tra l'altro credo che si può e non è casuale a Cassibile sottotitoli liberal credo che si può anche invocando il talento di un nuovo di un incontro tra culture laiche culture cattoliche sul terreno civile
Anche qui non è del tutto infondato il sospetto
Non è impossibile che
Chi dopo aver litigato per un paio di secoli almeno ragione e religione si incontrino ma che sia l'incontro di due sconfitti questo non lo so ma domando avendo l'impressione netta Repetto che
Le nostre misure morale delle nostre capacità di dominio degli strumenti tecnici ed economici sono straordinariamente inadeguate per difetto rispetto alla prova
Concluderei dicendo che
Ecco ha riportato qui un
Una valutazione critica nel titolo anzi lo avevano fatto lo ricordavamo prima condannato su un quotidiano che lui frequenta con un più utili malevolenza di Romeo mi pare ora la parola rivoluzione mi interessa poco
Sul far diventare
Sostantivo singolare la parola delle coscienze sarei molto d'accordo non solo il tanto per l'ampio diceva
Ma per la ragione che credo che davvero il problema in effetti è questo qui
La rivoluzione si chiami così operano della coscienza dalla coscienza di ciascuno
Leggevo tempo fa non lo conoscevo per nulla un piccolo una metto dal dal morsi e Giuliano sono tre conferenze di Romano Guardini sulla coscienza
Dove identifica la coscienza come
Con me l'incrocio il filtro
Di una decisione etica quindi allora si stanno lì i valori quelle che tutti i giorni perché andiamo poi ci sono le regole cioè quelle estratte che pure evochiamo
Ma poi spiega guarda invece il problema dei ciascuno nella condizione data nella situazione
La coscienza né né più né meno che il rivelatore della scelta etica nella situazione data io credo che forse se il problema lo poniamo così
Allora risultiamo meno retorici quando invochiamo
Le nuove misure etiche eccetera eccetera
In un tempo nel quale mi sembra che l'etica eccessivamente democrazia
Eccolo evocando Venere parlava prima dall'etica del successo a me pare che prendono in italiano già molto successo Galletti che voglio dire se ne parla sì con grande empito propagandistico si parla molto di coscienza quando più di coscienza sia obiezione
Occorre per tornare a credo ciascuna che faccia il suo mestiere la sua esperienza che la coscienza non è un vago sentimento ma non lo strumento del mangiare ogni tanto me né più né meno che la tattica gli una Interfree flessione Morando
Grazie Mino Martinazzoli che
C'è un passaggio nel nel saggio di Adornato in cui il disastrato della classe dirigente italiana viene attribuito anche all'incontro fra le tre sinistra di questo Paese la sinistra comunista cioè la sinistra dei piccini
La sinistra azionista e la sinistra cattolica
Al tempo stesso ha donato che viene dalla storia del partito comunista sembra comunque essere sempre alla ricerca di un dialogo e di un incontro con i valori della religione
E questo effettivamente ha caratterizzato anche la sua esperienza liberal
Su questi temi credo che sarà interessante sentire il parere del cardinale Silvestrini
Sì anch'io mi ero proposto di ripartire da questo però come libero e bello
E libero è pieno e piena di suggestioni ecco qua farei fare un'obiezione particolare
Dottorato nata io non sono d'accordo che si deve difendere Penelope controlli su disse che Penelope
Al valore del traguardo contrappone quello del percorso
Non sa neanche se Ulisse è vivo o morto
Penale lo fa il profeta il prototipo dell'idealista senza illusioni
Simboleggia la pazienza deve essere dell'essere contro l'angoscia del vivere
L'importante non è vincere partecipare
Ma giocare bene io non credo che si possano prendere pedagogo perché
Perché lei disfaceva la tela perché sperava
E in ogni caso era fedele
All'ipotesi della speranza
Questo per dire che a volte
A me serve per questo perché
A volte il cristiano è questo
Cioè che spera contro la speranza
Le altre cose Elettra Lazio tutti ovviamente e parto come mi è stato anche già detto da questo e cioè il punto a duecento pagina duecentoquaranta
Questa fallimento della ragione
E non è
Digione dalla ragione ma non è tramontata la ragione della religione dice Adornato Martinazzoli ha detto
Attenzione stiamo attenti non stia l'incontro l'alleanza fra due sconfitte
Credo di no però combattute giusto perché fa pensare
La modernità ha spazzato via con giusta enfasi dal potere degli stati d'Occidente
La ragione dalla Regione dal potere
Ma non potrà mai spostarla via dall'animo umano
Nessuno può più pensare che si possano imparare per sempre l'uomo dal bisogno religioso
Ho dalla meditazione spirituale
Una buona modernità non può non prevedere anche una discreta intima frequentazione con qualche civile forma di religiosità
E prosegue
Mi sono chiesto
Se si si possa non dire
Religiosi
Se non ci sia appunto qualche filo sottile sottilmente perverso che lega l'attendismo al fondamentalismo religioso
E dopo dice sento il bisogno di porre a me stesso momento negativo ancora più stringente
Per vivere tale religiosità del limite non c'è bisogno di credere in Dio
Ne consegue che c'è un enorme spazio etico nel quale credenti e non credenti possono viaggiare insieme del mondo da uomini consapevole da loro finezza d'alloro del debolezza
Questo spazio etico
Comune è reso possibile dall'accettazione della vita come mistica
Ci sono molte altre cose ma io mi fermerei qui
A un certo punto c'è c'è una discorso storico
Italia è quella che
Non ha avuto l'utero
Ha avuto questa storia cattolica e il nostro filone dice è Dante Manzoni Rosmini e Croce
Ma io troverei più più significativo quando lui dice
C'è un accenno è possibile un incontro di collaborazione fra Catania Rosy Bindi è questo il punto a mio avviso interessano
Io non lo so perché hanno fatto studi di questo tipo
Quale fosse la personale del regista di Cattaneo
Certamente i due sul piano dei valori umani civili e non erano così lontani
Io ricordo anche sempre quello che
E l'esperienza mia personale
In Romagna
Noi abbiamo visto
Io l'ho visto quando ero ragazzo con dello studente
Repubblicani Liberali
Che avevano una moralità profondamente cristiana
La famiglia la parola data la fedeltà il servizio
E che insegnavano anche ai cattolici dichiarati praticanti e io ho imparato molto da certi laici dalla Roma
E quand'è uscito quello che ha scritto Croce perché non possiamo non dirci cristiani
E fu più fuori getto di polemiche e fu anche sospettato di
Così
Devo dire di essere ispirato da una situazione politica particolare il crollo dal dalla nazione eccetera
In realtà a guardarci oggi e più vivo ieri questo discorso
Che cioè
Il cristianesimo è stata la più grande rivoluzione che l'umanità abbia compiuto
Perché ho però nel centro dell'anima della coscienza morale
E conferendo risalto all'intima al proprio di tale coscienza quasi parve che li acquista sono nuove virtù una nuova qualità spirituale che fino allora era mancata l'umanità infatti lui dice
Che degli elementi costitutivi
Di una cultura ecco il conoscere scientifico
E diciamo quella che alla scienza politica col cristianesimo fu suscitata intimità morale
Ora questo questo discorso credo che si potrebbe secondo me avviare proprio noi
Perché Adornato a un certo punto va un po'più in là e dice
Che
Per vivere quest'aria religiosità del limite non c'è bisogno di credere in Dio
E si parla di una legge il giurista del limite così a mio avviso però ci capito piuttosto Banca gente è possibile tutto questo
E possibile una collaborazione come allora di fatto poteva
Nella realtà vivente
Essere sviluppata
Questa è una domanda io vorrei lasciare Liutperto domanda
Certo io accetto molto questo che c'è una grande occasione pagina centotrentaquattro per la Chiesa l'intera comunità dei credenti per riscattare gli entra chi li via handicap della propria presenza civile
The passare dal dialogo religione partiti finora privilegiato al rapporto religione comunità
Farsi ispirazione di fondo di una comunità nazionale che viveva il suo istituzioni come un dovere essere quel Virgilio che dice che occorre oggi è una comunità civile
Credo che il discorso della chiesa come comunità
Come corpo del vivo dei credenti e dei credenti singoli in questo appunto sia molto importante
Cioè contribuire a creare
Delle regole di carattere civile
Questa religiosità civile di cui lui parla che avevano che ha vinto hanno
Cattaneo che avevano i vecchi laici dinamo
Quindi un programma di educazione morale e civica
I rapporti con lo Stato
La verità nell'informazione
La lealtà nei rapporti finanziari
La fedeltà alla parola data in tutti i rapporti sociali
E ancora proprio questo senso
Dell'otto e mi sono chiesto
Come mai la scuola di educazione civica nelle scuole
Pubbliche e private e così poco efficaci
E come mai anche le scuole
Di formazione sociale delle diocesi
A non sboccano in qualche cosa
Diciamo che si esprima
Lascerei la risposta a Martinazzoli
Sì però vede il cardinale
Il cardinale Martini
In un discorso che io considero importantissimo
Del Santambrogio del novantacinque
Dice delle cose molto Strobel
Primo
Che presa coscienza del patrimonio sociale che adattativo dalla comunità cristiana della sua forza di lievito dalla Società
Bisogna anche prendere coscienza
Che non basta questo momento sociale che retroattivo
E che c'è un momento sintetico
Del vivere
Del vivere sociale che il momento politico
Se oggi uno dice alla gente si mettano a ridare perché se c'è una categoria svalutata proprio la categoria politica
Invece secondo me il la grande mossa educativa formativa sarebbe di lì tessitura partire e cioè il senso greco dalla polis che cioè il momento politico è quello che
Come dire fa la sintesi tiene conto dei veri problemi
Dell'uomo in se stesso e nel vivere sociale comune comunità e l'altra osservazione
Che dice il cardinale
Cioè occorre che venga
Considerato
Diciamo
Da chi crede
Che ha
Anche un bene consideriamo come bene anche ciò che consideriamo come bene anche morale
Non sempre può essere tradotto immediatamente in legge
Bisogna dunque mettere in bilancio una sapiente gradualità
E specialmente in una caduta in un'epoca di caduta di evidenze Etty che il quale non nostra può accadere che neppure il valore che a qualcuno pare preminente possa essere politicamente ha proposto per il primo e diventare senz'altro norma cogente
Qualora la sua imposizione fosse tale da provocare una deflagrazione dalla convivenza
Quanto più un valore eticamente rilevante tanto più impegnative per Chubby ha bisogno ancor di più di maturazione a livello di costume
E ancora una cosa dopo questo vorrei dire
Al dottore Adornato occorre chiarire che cosa vuol dire fondamentalismo
Fo perché presto a nel rapporto anche con le altre religioni
Fondamentalismo
Un po'voleva dire due cose
Uno che quello che si crede lo si impone in tutti i modi alla società e alle persone
Fondamentalismo può voler dire la coerenza di quello che si crede
Allora il cristianesimo cattolicesimo
Può avere peccato anche il Papa adesso sta facendo una serie di come devo dire gli inviti a riconoscere determinati errori storici basti pensare all'atto di di San Bartolomeo
Oppure
Evita diciamo la questione di Hus
Bene allora anche il cattolicesimo ha fatto un fondamentalismo di questo tipo
Però nella in senso evangelico teologico non è questo anzi direi di più
Che quando Adornato parla di religiosità del limite
Io direi se questa religiosità del limite
Vuole dire che a dispetto della coscienza benissimo anzi teologicamente la felicità del limite sta nell'incontro nell'incarnazione lo dice la lettera ai Filippesi
La che Nesi del del verbo di tiglio
Del figlio di Dio che non ha ritenuto di sedi siamo di rimanere nel suo nella sua sovranità via gelosa chi si è fatto uomo anzi F. si è fatto schiavo fin dalla morte e forse questo è la regista del limite del cristiano
Che impedisse quindi ogni diciamo imposizione
Di questo tipo
Ecco allora che in questo quadro io trovo molto molto come dire dire
Sono eccitante questo discorso anche se sono più le domande ce le risposte
Che possiamo andare dalla vita concreta però la direzione mi sembra giusta chiedere questa vi sia chiedere ai credenti
Perché anche qui non è tanto la Chiesa o soltanto alla Chiesa come corpo sociale che deve muoversi
Ma piuttosto come ispiratrice
Ai credenti di questa forte coscienza civile di cui oggi c'è bisogno grazie
Cardinale lei è stato l'unico a sforare leggermente dei tempi ma io mi sono trattenuto dall'esercitare il mio compito di conduttore perché mi rendo conto che per sia alle spalle due mila anni di storia cinque minuti in più o in meno sono davvero poca cosa
Passerei la parola per la conclusione di questo primo giro che poi sarà anche l'unico giro perché credo che alcuni dei relatori debbano imperativa mente lasciarci alle quattro e mezza
A Giulio Tremonti il quale vorrebbe essere da me presentato come un professore effettivamente ne avrebbe qualche titolo perché è stato uno dei teorici
Della dissoluzione fiscale dello Stato tema che trova il suo spazio anche nel saggio di Adornato tuttavia Tremonti non può esimersi dal parlare anche come esponente del Polo
E un libro che tratta della mancanza di classe dirigente in Italia in qualche modo mi sembra interpelli la destra anche oltre alla sinistra
Sulle colpe della sinistra abbiamo già in qualche modo parlato però se questo Paese non ha un due gol nona una signora Thatcher nona con beh insomma qualcosa vuol dire che manca anche su quel versante li dello schieramento politico
Se quello il centrodestra manca anche di cultura e questo per me rappresenta un gravissimo handicap in questa sede
Farò un intervento definito da due limiti più sul titolo
Di questo incontro l'Italia ancora una classe dirigente che sul titolo del libro la rivoluzione delle coscienze mi riesce più facile parlare
Del titolo della sovrastruttura piuttosto che del titolo della struttura Secondo limite anticipo credo che siamo abbastanza avanti nell'analisi delle cause di crisi siamo ancora molto indietro nella definizione delle formule di soluzione della crisi
Fatte queste due premesse cerco di analizzare il titolo l'Italia ancora una classe dirigente
Io credo che il problema sia non c'è la perché ci sono due Italia
Si stanno formando nel Paese si sono formati e stanno emergendo restando manifestando sì nella loro attività due blocchi sociali
Tutte le società europee in generali occidentali sono strutturalmente due liste ma l'Italia è particolarmente dualista il fenomeno dei due blocchi sociali particolarmente evidente violento nel nostro paese
L'antico laboratorio politico dell'Europa è tornato a funzionare Oui are back in business
Due numeri danno la differenza tra
I due blocchi l'evidenza dei due blocchi la differenza due numeri
Non magici due e sette due milioni di miliardi di debito pubblico sette milioni di partite
Patto tra questo che mi sembra il dato più evidente presentare l'emersione del secondo blocco in Italia abbiamo sette milioni di partite Iva più che in Germania Francia Inghilterra messi insieme
Moltiplicati per parenti e dipendenti in un qualche modo connessi a questo mondo sono un popolo sette per quattro ventotto
Concentrati e questo dall'evidenza come dire la mappa economica che dalla cartografia economica si sviluppa nella mappa politica concentrati a sessanta per cento nel nord al trenta per cento nel centro al dieci per cento nessuno
Che abbiamo due blocchi sociali molto caratterizzati il blocco diciamo
Dello Stato chi attento due milioni miliardi di debito pubblico e il blocco privato che ha dentro sette milioni di fattispecie questa la realtà
Del Paese
Sono realtà sociali politiche culturali e antropologiche qui francamente mi ferma perché sanno
Mincato
Che hanno strutture molto diverso la struttura diciamo dello Stato che è lo Stato la grande industria e sindacato
I grandi blocchi culturali che lavorano secondo una logica verticale piramidale
Si sviluppano secondo meccaniche cartesiane estremamente determinate nei meccanismi causa Effetto ispirate da leggi giuridiche o matematiche è un mondo
Cartesiano l'altro mondo esattamente l'opposto tanto quello è piramidale quanto l'altro è orizzontale empirico contrattuale
Non cartesiana un mare di sportelli con la forma di produzione dell'altro e fordista la forma di produzione di questo altro mondo è
Molto diversa e disarticolata sul territorio faccio presente che il vecchio mondo produce il quaranta per cento del prodotto interno lordo il secondo punto produce il sessanta per cento del prodotto interno
Quindi sono due mondi mossi da meccaniche logiche culturali politiche profondamente diverse il mondo vecchio ah cartesiano giacobino la meccanica del potere del vecchio mondo e meccanica giacobina al dominio a struttura territoriale chiusa lo Stato onnipotente propri dente l'altro mondo è un mondo con logiche meccaniche fortemente anarchiche in pirriche contrattuali
La particolarità politica del Paese che i due mondi coesistono e ciascuno ha deficit politico
Specularmente opposti o asimmetrici il mondo statalista c'è scritto se l'Italia classe dirigente ecco l'impressione che abbia una fortissima dirigenza
E una minima aderenza alle classi produttive o una minore aderenza alle classi produttive quindi c'è molta diligenza ma poche classi da dirigere poca realtà o comunque la parte vecchia della realtà e del mondo
L'altro mondo a
Anche qui faccio una specie di inversione o dichiariamo alla cosa opposta cioè a dire che ci sono dentro in quel blocco le classi produttive
La borghesia nelle sue diverse nuove articolazioni e non ha ancora una sufficiente rappresentanza politica quindi se questa è la risposta indubbiamente noi abbiamo una simmetria abbiamo una fortissima divergenza politica con poco da dirigere perché dirige un mondo vecchio e viene respinta dall'altro mondo sull'altro lato abbiamo
Classi produttive estremamente forti che stanno nello spirito dei tempi che sono probabilmente il futuro postmoderno dell'economia
Con un deficit per ora e ancora di rappresentanza politica questa mi sembra la particolarità del Paese
Ci sono due italie ciascuna parte a una classe dirigente per sua parte insufficiente
Ah simmetricamente
Il vecchio mondo e quindi sta scritto nel libro di Adornato pagina duecentottantaquattro a mio parere è tarato dal il vecchio blocco statale tarato dal debito pubblico il debito pubblico non è un fatto economico un fattore politico eversivo
E con la sensibilità che è tipica degli artisti a riprova del fatto che è il modo il tema del vuoto di potere tipico del paese io sono andato a rivedermi il Chicco articolo pubblicato sul cogliere da Pasolini sulle lucciole in realtà il titolo il vuoto di potere in Italia
E con la sensibilità tipica degli artisti Pasolini capisce che è finito il vecchio mondo che comincia un nuovo mondo
Dice non funzionerà perché sono scheletri in doppio petto il giorno dopo gli avrebbe risposto il senatore Andreotti
Sempre sul Corriere
In realtà quello che Pasolini non poteva prevedere aveva capito la crisi ma non aveva capito i meccanismi di soluzione la crisi del debito pubblico il debito pubblico in Italia comincia a ridosso del Periodo su qui Pasolini scrive
Il vuoto di potere e si sviluppa con una meccanica devastante
Perché la rappresentanza il potere politico è continuo costoso e difficoltoso arbitraggio tra i diritti degli uni e i doveri dell'altro il debito pubblico consiste di in un sistema che da diritti e doveri da diritti senza doveri rimuove i doveri trasferendoli alle generazioni future crea una situazione di democrazia del deficit e di deficit della democrazia e non per caso l'Italia in Europa lo Stato più centralizzato
Più stretti Zattoni e più corrotto
E più indebitato che son tutti anelli della della stessa
Il vecchio blocco contiene in sé la meccanica di formazione del debito pubblico e i meccanismi con cui apparentemente si è fu tenta di fuoriuscire sono a mio parere fortemente sufficienti sono fortemente contabili poco aderenti a alla sostanza dei delle fattori causante i del tempietto
Sull'altro lato cioè quanto detto cioè a dire cioè una grande forza produttiva ma se volete è un gigante economico e ancora o per ora un nano politico
Tanto per essere chiari l'Ulivo nel nord e il trenta per cento dei voti il settanta per cento dei voti e c'è la l'altro può blocco divisone l'opposizione ma il trenta per cento contro settanta per cento il del
Tutto torna la cartografia economica e la cartografia politica e il settanta per cento del nord vota in un altro modo io trovo estremamente interessante quanto e coraggioso quanto scrive
Ha donato sul federalismo a pagina centotrentadue il federalismo il superamento dello Stato-nazione sono nello spirito dei
Io ricordo di avere scritto nel novantuno un libro su questi temi pubblicato per il Mulino a Bologna ricordo di essere stato processato per le tesi sostenute nel libero da un gruppo di affabili esorcisti
E bolognesi attualmente fortemente impegnati in attività di governo
Chi scriveva di quelle cose le voleva secondo la sindrome peste o untore le le causava erano cose che si potevano bloccare mettendo ricordo sabbia negli ingranaggi
La realtà è la l'essersi spezzata la catena politica fondamentale dell'Occidente che la catena Stato territoriale che essa un tempo gli Stati controllavano il territorio e già da
La mentalità giacobina e al dominio territoriale chiuso tutto funziona in questa meccanica se la ricchezza si libera dai vincoli territoriali
Finisce il monopolio economico e finisce il monopolio politico degli Stati che devono io organizza
Questo è il punto allora pervenire ad due o tre specifiche finali
C'è deficit di politica da una parte il deficit di politica dall'altra in un caso la politica insufficiente per eccesso Hollande guru dello statalismo onnipotente e dall'altro lato un deficit vero per difetto ma sono due terzi io credo che in paesi né riemergere di divisioni non so se il riemergere delle divisioni tra Guelfi e Ghibellini non so quanto il particolare rapporto tra città e campagna
Si rifletta nelle strutture municipali polverizzate brulicanti ebbero alleviarne sul territorio
Che caratterizzano la struttura economica del nostro Paese certamente ci sono degli elementi storici forti che vengono fuori
I rendono difficile il governo di un Paese come questo dove ci sono i due blocchi e dove il secondo blocco richiede Ubu una risposta e una rappresentanza politica
Adeguate e che non siano esclusivamente egoistiche bisogna trovare un un ponte di passaggio tra le due culture io credo che un Paese che ha questa situazione non può essere governato
No dico governo come formula dico occorrono maggioranze vaste per superare quelle che se non sono fattori di tremenda divisione prese il paese è profondamente diviso e non è necessario avere un Governo di grande coalizione ma è certamente necessario deve grandi coalizioni per fare passaggi che sono fondamentali per il Paese perché tanto per essere chiari il problema dell'Italia non è totale e l'Italia in Europa ma di portare l'Europa in Italia
Quindi modificare strutture culturali mentali fondamentali
è stato detto il bipolarismo il bipolarismo Pathé che non ci sono i due poli ma il bipolarismo presuppone la fine dell'ostracismo
Questa ancora non c'è non c'è la fine dell'ostracismo
Infine e qui chiudo la la la difficoltà nella il identificazione di formule positive risoluzione e certamente norme è facile
O siamo abbastanza avanti a mio parere nel processo di analisi dei fattori di crisi è difficile identificare i fattori di soluzione la crisi
Io credo che un maggiore riconoscimento dei fattori economici
Il giacobino dice modifico la realtà in funzione delle mie idee in realtà bisogna fare l'opposto cioè modificare le idee politiche in funzione della realtà un maggiore riconoscimento della struttura economica del paese del fatto che il secondo blocco produce più del primo che probabilmente l'in quasi tutta la struttura dello Stato e da rottamare
Lo Stato deve fare quattro-cinque cose fondamentali il resto è meglio che non le facce più lo Stato se vuole restare unito
Sono cose su cui è probabilmente ancora necessarie flettere io credo che noi sappiamo di non sapere abbiamo l'ignoranza scientifica ma cosa fare la definizione di valori è Uto accesso un cammino che dobbiamo ancora fare
Prevedendo di sforare sul tempo mi ero preparato una una battuta
Su Sant'Agostino e sul concetto di tempo che mi avrebbe accreditato culturalmente ma siccome ho visto che qui siamo tutti per Baliani
Ne improvviso una su Webber è certamente un problema di valori che intendeva sono identificati come i demoni che ciascuno il problema dei valori non è
Tanto quello di dimostrargli ma di mostrarvi e questo è un grande problema grazie
Sì Tremonti grazie Tremonti e per la conclusione di questo dibattito passo naturalmente la parola all'autore del saggio Ferdinando Adornato non senza aver prima ha aggiunto una mia osservazione richiesta domanda alle numerose altre che sono emerse in questo dibattito cioè se dovessi sintetizzare rapidissimamente una osservazione critica questo saggio di lei
Offre Ricci un punto di appoggio su cui appoggiare questa rivoluzione delle coscienze cioè da che cosa si può ripartire
Se la classe dirigente è allo sfascio se la società civile italiana a quei difetti così profondi e antichi che hai descritto da che cosa si può ripartire
Tanto non è che io conclude ma semplicemente qualche
Piccola osservazione alle cose dette
Una vera amicizia consiste nel
Mostrarti affetto stimma è anche nel saper dire le cose che non vanno e da questo punto di vista io devo ringraziare e i presentatori del mio libro
Perché li considero per i discorsi che hanno fatto dei veri amici cioè in grado di mostrarti stima affetto e condivisione ma anche e come è giusto in una presentazione anche le cose che non vanno te le ringrazio ovviamente dell'una e dell'altra cosa cioè dell'amicizia
Vorrei fare due osservazioni per precisare e invece due osservazioni per dilungarmi
Le due per precisare sono
La prima che io non dico
Se lo dico nel proprio uscito dipendono è colpa della Rizzoli non so
Ma scherzo la
Che noi siamo così perché siamo italiani anzi dico
Che dal mio punto di vista
Rinuncio al contesto combatto per quel che posso la tesi Gobetti Anna
Per esempio del fascismo come autobiografia della nazione è quindi quel derivato che poi ne è uscito nel senso comune la cultura diffusa particolarmente dalla cultura azionista di dire punto gli italiani sono un popolo codardo conformista voltagabbana
E via discorrendo
Invece cerco di puntare di più l'accento sulle élite
Anche Masi ha un'ovvia considerazione che il popolo non poche scegliere tra le offerte proposte
Come in un negozio se uno ha bisogno di pane deve avere in negozio del parmense negozio del pane non c'è non si può non certo non si può dire ma gli italiani quelli non mangiano mai il pane non c'è negozio
E e quindi prima di
Prendersela col popolo italiano come stessi in un'antica droga troppo auto fusti d'attrice nega trincee delle nostre
Qualità
Vedere se ci sono stati dei negozi che vendevano il pane può darsi che ci fossero e allora
Perché gli italiani non lo compravano una domanda legittima può darsi questi negozi non ci fossero non ci siano mai mai stati
E allora problema e delle élite troppo spesso il discorso sul popolo bue è stato un discorso secondo me comodo da fare per le élite negare
Le esigenze o le urgenze del Paese anche
Delle sue modernizzazione nome del fatto che il popolo non sarebbe stato all'altezza o che gli italiani non erano pronti io che gli italiani erano immaturi quante volte l'abbiamo sentito
Da
Ci si potrebbe dilungare su questo ma volevo solo precisare che non credo questo così come non faccio riferimento alla tradizione luterana o anglosassone
Rimpiangendo il fatto che sia stata quella cattolica ma dico anzi che su quella cattolica che bisogna lavorare insieme perché uno non può inventarsi Lutero o la tradizione anglosassone non ci sono particolari motivi per diciamo volersene inventare un'altra di tradizione
In grado di esercitare un'influenza etico culturale etico politica sugli italiani questa un paese cattolico questa tradizione con questa
E in coerenza con quanto detto anche prima con questo popolo con questo Paese con questa cultura bisogna fare i conti e
E usare delle nostre armi dei nostri intendimenti e delle nostre coscienze per cercare come rimediare all'assenza del riforma
E cioè che vuol dire la senza la riforma di un legame
Molto stretto tra etica pubblica e comportamenti pratici e che determinò appunto quella religiosità civile quel sentirsi prima di tutto appartenenti a una nazione prima che il clan ai partiti alle logge
Il sindacato
E via dicendo
E questa è la seconda precisazione
Ora due tre osservazioni perché io non devo corrispondere
Ascoltato preso appunti anche delle osservazioni critiche
Ebbene oggi fanno parte del mio bagaglio il senso di incontri come questi proprio questo
Due o tre situazioni così
Per intervenire
La prima
Non so se può essere inteso come il libro di un deluso
Sicuramente il libro giusto volontariamente perché la mia il mio sentimento è percorso da motivi di di delusione
Se fosse solo così il mio sentimento se fosse descrivibile solo così
Credo che varrebbe la pena per la Rizzoli di fare una Moshe pubblicitaria chi è deluso dalla Prima Repubblica e un pressione che dovete ammazzarla tiratura
Perché la le alla delusione rispetto a quello che è avvenuto credo che sia un sentimento molto molto diffuso della Seconda Repubblica chiedo scusa
Infatti sanno aumento ancora
La
In realtà cerco e qui io credo che l'osservazione critica di Umberto sia giusta riflettendo sul libro credo che sia un'osservazione vera
Di quel possibile equivoco tra le cause in verità io cosa cerco di fare ad un certo punto l'orlo descrivo così
Come quando uno getta un sasso nell'acqua
Non necessariamente nello stagno nell'acqua si formano
Per i cerchi concentrici
E io cerco di descrivere questi prendendo come metafora del Sasso che cade la crisi italiana cerco di descrivere le onde che che questa crisi ha provocato e che realtà sembrano quando non le vede aver provocato la crisi
E mi siccome questo Effetto ottico
E
E quindi qui in parte già sta una piccola giustificazione del del del fatto che si fosse ingenerare quell'equivoco
E poi per mancanza di competenza
Anche perché il libro non si riprometteva tanto mi sono fermato ai primi quattro scene
Credo anch'io come Berto ha detto
Che certi son molti di più ci sono quelli più larghi
E io quelli non tratto e quindi il rischio
Che
Questi certi che sono essi frutto
Di storie
Lunghe lontane possano apparve in libro immediata causa dei mali che io descrivo
E questa impressione che è giusta dipende da dipende da questo del resto io volutamente ripeto anche per competenza personale non potevo di fermarmi a questi quattro quattro cerchi immediati
In sostanza ci sono due cose che a me tremano
E le dico entrambe
E concludo
La prima è questa
Se
Si pensa che le nazioni non possano decadere
Parlo delle nazioni che hanno raggiunto un certo traguardo di benessere economico sociale
Possono sì
Avvertire delle crisi entrare
Momenti di tensione ma insomma sostanzialmente il destino dell'Occidente quello di far permanere che arrivato nelle posizioni
Conquistate semmai di acquisire
In un una perenne crescita nuovi clienti
E che quindi in fin dei conti poco conta poi alla fine se l'Italia hanno una classe dirigente che fa quello che dico io quello che dice qualcun altro insomma comunque che sia
Più o meno capace di guidare il Paese insomma poco conta perché alla fine il destino di una nazione è segnato noi saremo sempre
In questa più o meno in questa collocazione geopolitica geo economica sociale
Da questo punto di vista il mio libro non dico che sia inutile ma insomma è un esercizio di di lettura
Non indispensabile permette ai miei occhi voglio dire non quindi di scrittura se invece uno parte dal presupposto che le nazioni possano decadere cioè che non sta scritto da nessuna parte che le posizioni conquistate permangano nel tempo nei decenni
E per giunta guardando l'ottantanove ecco perché parto da lì
Caduto l'Impero poco poco tempo un impero che non si pensava
Potesse cadere in quel modo la storia è tornata a farsi sentire non in fondo abbiamo vissuto per quaranta cinquanta anni in una specie di Belle Époque certo sotto ricatto dell'atomica ma insomma il mondo era in una fase di stabilità c'era una guerra di qua una quella di là
Si inventava amo solidarietà con questo o quel Paese lontanissimo ma insomma sostanzialmente sapevamo di vivere in un universo quasi intoccabile
E poi dopo l'ottantanove invece abbiamo visto che la storia quella che amo visto nei libri di storie che solo pochi di noi avevano potuto nella nostra generazione nessuno delle altre generazioni tramandando ce n'è racconti poi con epopee miti la resistenza e diciamo che la storia tornava a macinare macina cadaveri
A macinare stragi a macinare nazioni che cadono imperi che crollano
Equilibri mondiali che si modificano e in quel fase vi ricordate si sono una bella domanda posta da una bella rivista che era l'Italia che serve serve ancora
La collocazione geopolitica dell'Italia che gli Stati Uniti d'America era indispensabile in un certo modo oggi non lo era più neanche tanto allora le condizioni della vitalità italiana nel mondo quali erano ecco insomma se si parte da questo ottica invece
E beh allora non basta neanche dirsi delusi
Ovviamente ci si può dire dovuti a mio modo di vedere bisogna cominciare a trovare qualche altro aggettivo se si pensa che le nazioni possano decadere
A me non sembra Contestabile
Poi io spero di sbagliare non sembra Contestabile che tutti gli indicatori
Di cui noi siamo in grado di sapere che possediamo riguardo
Ai possibili futuri
Alle possibili future situazione della competizione internazionale il prossimo sette
Ci dicono che l'Italia se non se non
Arrivo poi alla domanda di Campigli se non che cosa se non
E misurabile come in una fase di decadenza
Di declino
Se si guarda all'indicatore della competitività basata sul sapere sulla scuola sullo specialismo tecnologico e sulla ricerca non si può che
Vedere che il futuro non ci può sorridere da questo punto di vista se si guarda alla stabilità politica la compiutezza
Del sistema
Non si può che fare discorsi allarmati da questo punto di vista e se si guarda alla tenuta dell'identità culturale che è necessaria anche a mio modo di vedere in una fase di superamento degli Stati-nazione
C'è un saggio di Peter Drucker un sociologo americano che pubblichiamo nel prossimo numero di vibra che appunto dice questa attenzione il superamento degli Stati-nazione non significa che le comunità nazionali debbano perdere per incanto di di di valore sono organismi sovranazionali che devono guidare ma la nazione non è solo lo Stato-nazione non è lo Stato
E e se sarà la guardiamo anche da questo punto di vista della Nazione dell'unità delle dei valori condivisi delle popolazioni di questo nostro Paese anche lì ci sono degli indicatori preoccupanti
Ecco questo quello che mi interessava a dire
Il lanciando questo sasso nella tracce guardate che la posta in gioco è questi
Perché a furia di guardare le pagliuzze giorno Bertinotti un giorno Berlusconi un giorno e per l'altro giorno è quell'altra ancora rischiamo forse di perdere di vista tutti insieme
Che c'è questo scenario di fondo che potrà volge ci tutti faccio un esempio che permettetemi di citare che quello come se in uno stadio che sta crollando le opposte tifoserie mentre lo stadio crolla continuassero ad accapigliarsi per un calcio di rigore
C'era non c'era mentre lo stadio sta crollando questa era la cosa che mi interessava dire se è vera la prima ipotesi io lo spero
Che sia vera
La prima ipotesi
Il mio libro è un esercizio di scrittura e può piacere o non piacere ma sostanzialmente per fortuna inutile
Se invece vera la seconda io credo che qualcuno ti vita posso avere cominciare e io l'ho fatto nel nel modo in cui son capace con la cultura che ho
A comporre questi cerchi
E se bisogna scriverne ancora come Umberto diceva di quelli più grandi
E scrivere quelli e qui è capace solo Umberto quindi scrivilo tu il libro
E e di quelli più grandi a non so scrivere
Ma comunque cominciamo a guardarli questi questi cerchi
La seconda cosa che mi premeva dire
è questa la rivoluzione delle coscienze
Mi assumo la responsabilità del titolo
Perché non gli piace perché gli piace nell'assumo doppiamente maggior ragione
è interpretabile sicuramente in una chiave retorico retorica anche un po'moraleggiante
Forse un po'risorgimentale anche la copertina tratti non
Esattamente
Che vanno bene insomma per il titolo e però può anche essere intesa
Come una necessità appunto morale
Come l'indicazione di una rivoluzione che prioritaria rispetto a quella istituzionale economica
Politica giudiziaria che poi dico nel libro è un ossimoro nessuna rivoluzione può essere giudiziari
Ma può anche essere inteso
Come una necessità di governo
E e cerco di spiegarmi
C'è un un ultimo
Capitolo che che si chiama la Società etica
E che affronta per altra via lo stesso discorso di prima facevo su sullo Stato nazione
Cioè
Dato per acquisito che l'etico politico
Non può più risiedere
Nello Stato
Come l'identificazione di un luogo centrale in cui tutto un agglomerato di popolazioni si riconosce per questa impossibile ormai nei tempi che che che viviamo
Infatti tutte queste istituzioni rappresenti rappresentative sono aggredite sia dall'alto cioè i processi di unità sono nazionale sia dal basso le richieste di
Di identità locale
Stabilito che l'identità di un popolo di una comunità di un Paese non può essere annullata
O comunque io non voglio non vorrei che quella del nostro popolo venisse annullata dalla globalizzazione
Ma stabilito appunto che non c'è più una sede riconosciuto e riconoscibile centrale vecchie depositaria della rappresentazione culturale etica di uno stato di un interno paese
Dove lo costruiranno
Italiani e cittadini dove lì costruiranno i processi di identificazione emotiva culturale simboli
Come verrà governata senza regole e valori una società
E allora mi cerco di ragionare su questa questo ragionamento del tutto sballato intendiamoci
Che certo un legislatore potrà dire quella donna non può usare del tecnologia genetica in quella maniera oppure
Stermini
A alla scelta di un individuo io estive rischiarare
Lo di essere dettati inascoltati sono un enorme campo di diritti che sia aperto con le conquiste tecnologiche scientifico sul sui quali su quali su quali Cam
Qui la legislazione spesso impotente a intervenire o insufficiente
Immagino che una società o rischia in questo modo di perdere
I valori
Di una religiosità civile di una comunità oppure per non perderli vede immagine bene un massiccio forte trasferimento di quote di rappresentanza etico politica di responsabilità ecco la parola chiave di responsabilità etico politiche dallo Stato e dai partiti
Sì che ne detenevano precedentemente agli operatori ai singoli cittadini quando Popper
Per
Parlare della televisione si proponeva l'idea di un decalogo etico degli operatori televisivi è probabile che la soluzione fosse sbagliata
Ma toccava come al solito un problema centrale che non riguarda solo la televisione deve riguardare gli scienziati i medici ogni tipo di ricercatore i giornalisti
Deve essere sancita per legge la responsabilità che i giornalisti hanno nei confronti del popolo dell'opinione pubblica nell'uso di una notizia
E a quel punto un laico un libertario si alza e dice cioè a me
Ma allora come la regoliamo e io poi son sicuro che se sancita per legge come ho detto prima risulterebbe inaffidabile la stessa legislazione
Io credo che se non avviene quello che anziché no non si diceva che ciascuno di noi che lo diceva per i politici ma non solo per i politici sente e sente perché c'è un decalogo
Anche scritto se volete come diceva Popper la responsabilità di operare di avere in prima persona
La rappresentanza etico politica di una comunità
Io credo che non ne usciremo dal dilemma che ho detto certo ci sarà chi non obbedisce ci sarà stato sempre il singolo che non ne vuole sentire ma chi ha invece la possibilità di individuare questo percorso secondo me deve cominciare a individuarlo subito qual è la responsabilità dei medici dei giornalisti degli scienziati di fronte ai problemi dei diritti contemporanee
è una domanda che gli propone no no la ricetta per risolverla ma so che se gli Stati e le nazioni non si pongono questo problema
La possibilità di avere un'etica condivisa dei valori nei quali noi ci riconosciamo piano piano scomparirà e quindi scompare all'azione anche per via con
Naturale assisteremo alla decadenza di cui parlano
Io credo e concludo davvero che
Federico non c'è il punto d'appoggio per me
E non so perché può darsi perché io non ce l'ho può darsi anche perché non ci sia più se però devo risponderti il punto d'appoggio e quello che
Cardinal Silvestrini ricordava parlando della religiosità del limite se voi punto d'appoggio di
E forse non ce n'è nessuna e per chi non crede è sicuramente il sapere che la ragione per quanto coltivate in modo estensivo non può essere considerata l'ente supremo perché così da
La ragione l'Ente Supremo significa ammettere che l'uomo possa sostituirsi addio
E quindi ricreare
Io anche per chi non ci crede che è un paradosso e avere in terra delle Uma
A divine che in questo secolo ci hanno mostrato cosa s'cosa può avvenire quando l'uomo si sostituisce agli atti
Qui perché non crede rinunciando all'ente supremo dimentichiamo Parigi sei perciò si chiama dimenticare Parigi
Quindi perché crede e Dio perché non crede sapere che l'uomo comunque la ragione umana a un limite deve sentire un limite è questo il punto d'appoggio io credo punto d'appoggio vero di ogni coscienza perché se e noi sappiamo che la nostra vita e comunque fondata sul mistero perché si è che crede che non crede a un mistero novantasei come nato perché muore e accettiamo che la vita è un mistero ci sentiamo relativi rispetto a questo mistero io credo che credenti e non credenti
Possano
E incamminarsi insieme verso questo percorso in cui dalla Bortot ai problemi
Concreti perché non sono discorsi astratti che incontriamo comunemente nella legislazione che riguardano i valori possano possesso è stato fatto prima
Tasso sufficiente di cammino che ci aiuta a scegliere non l'un contro l'altro ma insieme sapendo e conoscendo l'idea dell'IMI e praticando l'idea Pellini
Da sconfitti
Sì sicuramente sì come si fa a dire che l'umanità non si laica cattolica non debba sentirsi sconfitta do europea uscita dal ventesimo secco
Io non credo sia possibile se si ragiona copista politico sussidio giorno dal punto di vista scientifico tecnologico magari si possono anche decantare le immense immani positive costruzione dell'intelligenza umana ma se si ragiona dal punto vista etico politico non si può che dichiarare
Sì l'uomo alla fine di questo secolo non poche dichiararsi guardandosi indietro mi scusi in Europa abbiamo visto inaudito come è stato detto
Ho l'impressione però che torneremo a vederlo se insieme
Non riusciremo ad avere questo punto d'appoggio comune di chi crede di chi non crede nell'accettazione del mistero il mix
Però è una cosa che ti consente di combattere di più dice sei deluso sì forse
Ma io credo che
Citando qui Leo Pardi anch'io mi prendo una medaglietta come voleva quella di Tremonti che la renitenza al fatto cioè il sapere che una causa è destinata a essere sconfitta anche sapere che sarà sconfitta è il modo migliore per poter Combat tre perché ti permette di combattere disilluso e che disilluso combatte con passione e combattività maggiore sei volte maggiore di chi continua a illudersi e magari
Picchia giù duro ma dopo deve davvero dichiararsi per sempre dell'uso e sconfitto da cause in cui ha creduto come in questo secolo che ti lasciano poi con una a e a una deriva totale stesse disilluso poi combattere per le tue cause mai considerando le assolute sempre considerando le relative
Certo che verrebbe voglia però di considerare la salvezza di questo paese severa l'ipotesi che io dicevo come una causa assolute
Nato grazie a tutti coloro che sono intervenuti il cardinal Silvestrini Giulio Tremonti Mino Martinazzoli Umberto Eco Ferruccio de Bortoli