La fine del monopolio pubblico del collocamento. La riduzione dell'orario settimanale di lavoro a 35 ore

L'undici dicembre scorso la Corte di giustizia della è un della unione europeo europea
Ha stabilito che il monopolio degli uffici di collocamento in Italia abusivo noi ne parliamo con il professor Pietro Ichino docente di Diritto del lavoro all'Università statale di e Milano intanto da cosa è nato questa sentenza questa condanna della Corte di giustizia perché a quanto pare lei ha avuto una parte determinante
La coda e Gullit che come sovente accade in Italia il legislatore in ritardo
Restano in vigore norme vecchie superate e però agli italiani che arrangiano e quindi in tutt'Italia
In prede riparte enti pubblici talvolta hanno cominciato a al svolti e reti in modo Spini clandestino mai dichiarato attività di canalizzazione di informazioni su domanda e offerta di lavoro attività che violare vanno il divieto di mediazione posto dalla legge Fanfani del mille novecentoquarantanove
Ma erano tollerate i giudici gli ispettori del lavoro chiudevano un occhio perché si rendevano conto che il mercato del lavoro non poteva funzionare tenta questi canali informali e non strutturati
Nel novantatré intere iniziativa Dick Whittington no stato promotore vende a una società abbiamo proprio costituito una cooperativa a cui hanno partecipato un un folto gruppo di giovani lavoratori studenti disoccupati milanesi e alcune inglese cooperativa a a cui abbiamo dato il nome gioca Temper richiamandoci all'esperienza della Manpower tardi Commission britannica che è stata una delle più importanti esperienze in questo campo in Europa negli ultimi decenni
E questa cooperativa invece di svolgere questa attività senza dirlo senza dichiararlo upper collegherei messo i piedi nel piatto cioè ha messo statuto il proprio intendimento di svolgere l'attività di Collocamento tipo il volgere attività di servizio ai lavoratori e all'impresa e nel mercato
E ha chiesto l'omologazione al Tribunale di Milano secondo la normale procedura
Naturalmente sapevamo che quella parte dichiarata intenzione era contraria alla legge e però abbiamo chiesto al tribunale
Di sollevare la questione davanti alla Corte di giustizia perché eravamo convinti che questa legge italiana violate il diritto comunitario il tribunale ci ha dato ragione quindi ha sollevato la questione davanti alla corte di giustizia la corte di giustizia questo accadeva nel novantaquattro
Il Governo Berlusconi che è costituito davanti alla Corte di giustizia
Riprendendo il regime di monopolio papale del Collocamento rappresentato dal ministro del lavoro allora una stella del lavoro Clemente Mastella e
Della corte di giustizia poi nel novantacinque
A emanato una sentenza interlocutoria di non luogo a procedere con una motivazione a dire il vero abbastanza bizantina tutta motivata su basi procedurali in quanto il tribunale non avrebbe operato in sede giurisdizionale una questione complessa che credo non interessino altri ascoltatori comunque
Il e in seguito a questa sentenza il tribunale ha dovuto necessariamente respingere la istanza di omologazione dello statuto della cooperativa job center abbiamo fatto opposizione a questa a questo rifiuto
E l'opposizione è stata portata davanti alla Corte d'Appello di Milano la quale questa volta in sede giurisdizionale a armi sollevato la questione davanti alla corte di giustizia nel febbraio novantasei
E questa volta la corte di giustizia non ha più avuto motivo per non affrontare il merito della questione
Che dunque riaperto un procedimento nel quale il con mia grande sorpresa anche il Governo italiano come il nuovo governo Prodi il cui ministro del lavoro Treu aveva
Stretto in precedenza quando non era ancora ministro un'opinione molto favorevole a questa iniziativa c'era un disegno di legge Teo del novantacinque quello a quello fa riferimento a un organo
Quello era il disegno di legge sul lavoro Morani appare scadenti a no prima di diventare ministro il Tiziano Treu verrà pronunciato nel senso della illegittimità del monopolio statale del collocamento e della fondatezza di questa iniziativa davanti alla Corte
E invece poi dice come ministero precostituito davanti alla corte di giustizia difendendo il monopolio statale
E questo è accaduto il tredici marzo del novantasette all'udienza dibattimentale nella quale si è discusso alla questione
In quello stesso diventa invece la commissione europea rappresentata dal proprio avvocato Traversa e l'avvocato generale che è un po'il Pubblico ministero davanti alla corte di giustizia si sono pronunciati nettamente a favore della nostra tempi e il la corte presieduta dal giudice manichini
Che tra l'altro illustre giuslavorista italiano che poi pronunciata a l'undici dicembre con la sentenza di cui appunto stiamo parlando
Ecco recentemente la Commissione di riforma della pubblica amministrazione ha dato fare parere favorevole a questo schema del decreto legislativo firmato dal ministro Treu chiedendo però allo stesso tempo
Di il tempo necessario in realtà dal momento dell'entrata in vigore dirittura alcuni membri di questa Commissione hanno chiesto diciotto mesi per dar tempo alle regioni di adeguarsi a questo cambiamento
In sostanza però alla fin fine sembra che ci si riduca ad una regionalizzazione degli uffici di collocamento più che all'apertura davvero ai privati dunque il decreto predisposto dal governo prevede due cose
Una la regionalizzazione del dei servizi di collocamento che quindi non dovrebbero più essere gestiti dall'amministrazione statale dal ministero del lavoro ma dalle regioni
E questo è una petto l'altro aspetto è quello della superamento del regime di monopolio
Per questo secondo aspetto il decreto prevedeva una lo schema di decreto perché ancora non è stato emanato prevedeva un differimento di un anno dalle dall'emanazione del decreto quindi una proroga di un anno del regime di monopolio
E la commissione parlamentare ha chiesto che invece questo termine venisse differito
A un anno dava la data in cui ciascuna Regione provvederà con legge regionale a disciplinare il proprio servizio il che può voler dire poteva voler dire è un differimento ben più lungo che un anno perché per le Regioni Cardano e tutto lascia pensare che questo possa accadere anche diffusamente
Evidentemente avrebbe questo avrebbe portato a un ritardo d'identità anche indeterminata questo accadeva due settimane fa ora la sentenza della corte di giustizia e dichiara illegittima la norma che vieta ai privati di operare in questo settore
E per così dire piazza il decreto nel testo che ogni differimento nel superamento del regime di monopolio è illegittimo
Con le la l'emanazione di questa sentenza e gli apre una sorta di finestra temporale
Che sarà più lunga o più breve a seconda di quando il decreto verrà emanato
Ma una pineta un periodo di tempo durante il quale manca qualsiasi disciplina della materia tranne il solo principio per cui servizi al tipi dall'incontro fra domanda e offerta di lavoro dovranno essere gratuiti per i lavoratori
Ora il Governo probabilmente credo che questa sia l'unica scelta possibile emanerà il decreto ma eliminando differimento del termine cioè il decreto prevede era oltre alla regionalizzazione dei servizi pubblici la possibilità di operare anche per i privati tenta più quella differimento di un anno un anno e mezzo più che era previsto nel testo originario
Perché il Governo non fa che e quei do e mantenete la clausola del differimento
E questo avrebbe Repetto di allungare il periodo nel quale manca ogni disciplina
E quindi paradossalmente che il allargherebbe il periodo durante il quale i privati possono operare senza alcuna regolamentazione
Ecco nel ricordare che l'abolizione del monopolio pubblico del collocamento era uno dei referendum promossi dal Movimento dei Club nella io volevo chiederle a lei che è esperto proprio di questo settore quanto è servito in che in quanti casi diciamo è servito che percentuale di lavoratori hanno trovato per l'appunto lavoro attraverso gli uffici del monopolio pubblico del collocamento e che tipo di di qualifiche soprattutto
Dunque c'è a questo proposito una ricerca molto precisa e dettagliata compiuta dall'Ufficio studi della Banca d'Italia
Pubblicata nel novantatré e riferita agli anni novantuno novantadue
Da cui risultava e meno del cinque per cento degli incontri fra domanda e offerta di lavoro avvenivano in quegli anni in Italia attraverso gli uffici di collocamento cioè e in meno del cinque per cento dei casi era l'ufficio di collocamento a trovare lavoro al lavoratore oppure a trovare il lavoratore per l'impresa che lo cercava
E tutti questi Calliano caldi di lavoro totalmente dequalificato cioè braccianti nel settore agricolo manovali negli altri settori
E questa percentuale che presumibilmente ridotta negli anni successivi
Poi che e dal novantuno il tentato abolito il vincolo della richiesta del nulla osta all'ufficio di collocamento per l'assunzione dei lavoratori
E quindi negli ultimi anni
Degli uffici di collocamento si sono ridotti in gran parte ha un compito di pura e semplice registrazione burocratica
è vero che in alcune circoscrizioni soprattutto al Nord penso all'Emilia alla Toscana alla Liguria al Veneto in alcune sezioni circoscrizionali
E si è cominciato a e cercare di operare con un criterio nuovo quindi con un criterio di efficienza di Kerry più utile a imprese e lavoratori
E sono però caldi molto isolati e dove ancora questa buona volontà e qualche volta anche buona professionalità degli operatori pubblici
E non è supportata da strutture adatte e quindi credo che oggi un clima attendibile non porta andare al di là più nel due tre per cento di incontri tra domanda e offerta
E effettivamente gestiti favoriti dal servizio pubblico il restante novantasette novantotto per cento degli incontri avvengono per canali informali carretti amicali reti parentali
Non strutturate
E questo appartiene che qui a alle spalle una famiglia con maggiori relazioni che ha privilegiato rispetto a chi ha alle spalle una famiglia più povera di relazioni chi non ha un padrino un parroco uno politico un sindaco un amico imprenditore a nel mercato del lavoro delle difficoltà enormi e questo è un elemento di ingiustizia grave
Dunque e paradossale questa situazione fa tappa sono sono puniti esattamente sono
Puniti esattamente le persone sono più storica sul mercato del lavoro quelli che lei sta sempre zitto gli Outsiders i esattamente il nostro mercato del lavoro nel quale
Il è meno dotato professionalmente e sul piano delle relazioni personali
Rischia al a un più alto rischio di Harper tagliato fuori mentre il nascere di canali strutturati aperti a tutti i figli e i piedi operanti alla luce del sole
E gratuiti per i lavoratori perché questa è una regola che dovrà comunque essere rispettata anche perché è prevista da una convenzione internazionale emanata nel giugno scorso dalla Conferenza internazionale del lavoro
E ecco il nascere di un sistema di canali strutturati fra loro collegati in Rete
E che renderà più e può il mercato tutti potranno concorrere a tutte le possibili
Occupazioni alle potranno conoscere la domanda di lavoro e spetta dalle intende candidarsi e quindi anche poi serviti di formazione professionale potranno essere orientati
è in relazione alle tendenze della domanda quindi mirati agli sbocchi occupazionali effettivamente esistenti e gli Ittiti naturalmente per questo
Occorre un passo ulteriore cioè occorre che e l'intero sistema nazionale di servizi pubblici e privati
Chiedono che di una rete di collegamento a cui tutti dovranno e all'attivarsi
E questo è un punto su cui secondo me sindacato il governo dovrebbero impegnarsi molto di più che non su questioni burocratiche di autorizzazione restrizione degli accessi o altro
La vera discriminante non deve Beretta tra operatori grossi o piccoli o tra pubblici e privati ma tra chi opera alla luce del sole per il mercato regolare e invece protetti nasconde perché opera per l'economia sommersa per il lavoro nero ora la discriminante
E è è garantita
Da non dall'autorizzazione ministeriale Leo o dalla pratica burocratica che venga imposta all'agenzia ma dall'obbligo di collegati in Rete
Dall'obbligo di immettere in Rete in tempo reale tutti i dati esso domande Offerte naturalmente filosofi dovranno mettere in rete i dati sui nomi
Dei lavoratori che si occupano perché questo e oltre a è creare un problema di tutela della privacy del lavoratore o dell'impresa e renderebbe impossibile per le agenzie private trarre profitto dalla loro attività
In rete e dovranno essere immette i dati relativi ai profili professionali richiesti dalle imprese
E e i dati relativi alle caratteristiche personale di ciascun lavoratore
Poi che fosse interessato ad assumere il lavoratore con quelle caratteristiche o chi fosse interessato a offrirti per quella domanda di lavoro e stretta da un'impresa troverà de nel nella banca dati Intervita dalla Rete l'indicazione dell'agenzia pubblico-privata a cui dovrà rivolgersi per mettersi in contatto col suo interlocutore
Questa è una struttura che può essere creata metta in piedi in due membri
Senta una lira di costo per lo Stato
Semplicemente con una norma che imponga a tutti gli operatori di consorziarsi
Per realizzare questo collegamento le strutture e il software necessario ci sono già abbiamo almeno tre grandi sistemi di di software per questo
Tipo di ieri Genta che sono stati elaborati Arpinati dalle grandi imprese che svolgono questo lavoro negli altri paesi europei in America si tratterebbe solo il rendere e il più adatto e di affidarne la gestione alla struttura capace di gestire aggiornare questo sistema
Ma e questo è facilissimo da realizzare perché il personale capace di farlo c'è il mio allo specifico queste imprese ce l'hanno
E non si vede il motivo per cui il nostro sistema non debba avvalerci di queste capacità che sono sul sono pronte a essere attivate
A cosa attribuisce tanta resistenza anche da parte dei sindacati ad esempio
Da parte dei sindacati una mezzo secolo di esclusione dal mercato del lavoro la legge Fanfani fu fatta nel quarantanove per espropriare il sindacato di questa funzione non dimentichiamo che all'origine nei primi decenni del tackle e poi di nuovo dopo la Liberazione erano le camere del lavoro a fare il collocamento le eliche braccianti
E qui a Milano la Società Umanitaria che era in espressione del movimento operaio legatissima al Partito operaio al Partito Socialista alla CGIL era una grande e moderna agenzia del lavoro ante litteram che raccoglieva i lavoratori immigrati alla Stazione Centrale gli offriva
Oltre al primo conforto di un brodo caldo un parto anche un luogo dove dormire Ur dei corsi di formazione in un servizio di Collocamento talmente efficiente
Che le imprese del Milanese si avvaleva hanno poi in modo prioritario della Società Umanitaria
E il le leghe braccianti rivolgevano egregiamente un ruolo di distribuzione del lavoro nelle campagne e in questo modo
E prendevano un primo contatto con lavoratore nel momento in cui il lavoratore ne aveva più bisogno cioè quando il lavoratore era ancora nel mercato e non ancora in azienda
Ora la legge Pantani ha tagliato fuori il sindacato da questa funzione lo hai appropriato affidando la funzione ai collocatori pubblici anche perché nel quarantanove all'indomani della rottura
Per l'unità nazionale tra i partiti della Resistenza che era un disegno di esclusione e penalizzazione brutale dell'organizzazione
Sindacale maggioritaria cara la CGIL e quindi la Rete delle camere del lavoro
Da quella batosta il sindacato non si è più risollevato Pierri costruito nelle aziende perché gli era vietato operare nel mercato
E tutta la cultura sindacale italiana è una cultura è diventata una cultura di tutela del lavoratore nel luogo di lavoro
Ma è invece nella nuova come nel mercato la nuova frontiera dell'attività sindacale dello sviluppo del sindacato
è invece proprio nel mercato perché il lavoratore ha bisogno nel mercato di essere rapportato di il lavoratore che ha più appoggio e più servizi nel mercato è un lavoratore che può scegliere
E che quindi a maggiore potere negoziale oggi un lavoratore nel mercato
E abbandonato completamente aperte quindi allo un terrore del mercato del lavoro e ha ragione di averlo perché il mercato del lavoro è difficile è pieno di trappole
Il lavoratore che non conosce il mercato che non se ne fa per dire è un lavoratore che non ha possibilità di scelta i è costretto a subire l'imposizione del primo imprenditore che incontra mentre il lavoratore che ha molte possibilità di scelta
è un lavoratore che può scegliere il meglio e rifiutare chi lo vuole sfruttare chi lo tratta male
Ora e in un mercato del lavoro in cui il posto di lavoro stabile abilità farà sempre più raro
E sempre più importante che il lavoratore questo suo passaggio dal mercato che diventerà sempre più frequente abbia servizi sempre più sofisticati sempre più efficienti
E e il sindacato poteva prendere contatto con milioni di lavoratori che altrimenti gli sfuggono totalmente lavoratori che vanno a lavorare in piccole unità produttive nelle quali il sindacato è assente
Anche i i cosiddetti parasubordinati i lavoratori della partita IVA
Tutte persone con cui oggi il sindacato non riesce ad avere alcun contatto e saranno invece degli interlocutori perché naturali per il sindacato che sindacato si porrà al loro servizio e nel mercato offrendo loro assistenza
Per reperire nuovi posti di lavoro magari per poter cambiare lavoro abbandonando un posto che non li soddisfa e e e trovandone uno migliore così rapportando il loro potere contrattuale anche nei confronti di un datore di lavoro presso cui lavorano
E il finché il sindacato non entrava in questo ordine di idee e arrecherà anche al di là delle proprie enunciazioni teoriche della propria vocazione
Statutaria resterà un sindacato degli occupati incapace di occuparci dei disoccupati
Ecco lei ha citato papà il caso dei lavoratori atipici questione esplosa da poco e il sindacato per l'appunto ha deciso di occuparsene ma che tipo di tutele
Crede che debbano esser data a questi lavoratori parasubordinati che come lei ha detto questo popolo della partita Iva di lavoratori atipici
Io sono convinto che occorra operare su due piani il primo è quello di una redistribuzione delle tutele oggi abbiamo uno squilibrio
Assurdo tra i lavoratori subordinati
Che operano nelle imprese con più di quindici dipendenti che hanno una tutela iscritti prima e perfino eccessiva perché ci sono situazioni di inamovibilità
Che genera hanno inefficienza tenderanno cattiva allocazione delle risorse e generano anche comportamenti opportunistici
Che che andrebbero invece evitati e poi tutti gli altri lavoratori delle piccole imprese e i lavoratori atipici di parasubordinati i lavoratori della partita IVA
E che sono o soggette a una tutela estremamente modesta oppure privi del tutto di tutela redistribuzione delle tutele significa tutelare il lavoro
Il lavoro tu cura il lavoro di chi vive del proprio lavoro e dipende prevalentemente da un unico committente che poi la forma sia subordinata autonoma o autonoma non conta molto quel che conta
E che da quel rapporto il lavoratore dipende e perdendo quel rapporto
Erbe
Tutto o la maggior parte del proprio reddito
Quindi redistribuzione delle tutele un primo passaggio importante ed è quanto fa studiando una commissione istituita dal ministro Treu
Guidata da Marco Biagi un brillante che molto intelligente giuslavorista
E che credo stia facendo un ottimo lavoro a questo proposito questo però significa anche e eliminazione di rigidità e le tipizzazione sul versante del lavoro oggi ipertutelato
L'altro versante su cui bisogna operare proprio quello del mercato tutti i lavoratori hanno bisogno di poter usare il mercato
Per poter scegliere la possibilità di scelta da potere negoziale al lavoratore
Il occorre che il nuovo sistema di tutela del lavoro
Chi ha ballato tuttora e diritti fondamentali del lavoratore il diritto all'informazione che oggi è totalmente negato perché mancano i servizi di Collocamento
Diritto alla formazione professionale che significa
Diritto asserviti che mettano in grado il lavoratore di adattare la propria capacità a quanto il mercato chiedere
E perché spesso il lavoratore disoccupato soprattutto il disoccupato di lungo periodo e tale per un difetto di formazione di capacità professionale
E per questo occorrono corsi di formazione iniziative di formazione mirate agli sbocchi effettivamente esistenti cosa che oggi il sistema non offre terzo del diritto alla assistenza per la mobilità molto spesso i posti di lavoro ci sono ma i lavoratori disoccupati sono da un'altra parte e nessuno li aiuta a spostarti laddove il lavoro ce n'è
Il naturalmente può mettere e che in altri casi sia più economico che ti sposti
L'impresa dove il lavoro viene offerto
Ma il non non sempre questo è possibile e comunque nel momento in cui esisterebbe la possibilità per un lavoratore di una certa zona di accedere a un'offerta di lavoro in un'altra zona occorrono servizi e che aiutino questo monolite in questo spostamento geografico
Invecchia in Gran Bretagna negli anni settanta ottanta sono stati sperimentati dei meccanismi di assistenza alla mobilità estremamente sofisticati ed efficienti
Da noi questo manca del tutto ora io vedrei un ruolo molto importante non solo del servizio pubblico ma anche dei sindacati
Gli enti di laterali cui gestiti da sindacati e associazioni imprenditoriali
Per finire quei sticker garantire questi crediti e comunque qui c'è un larghissimo un enorme lavoro da svolgere
I su questo terreno c'è lavoro per tutti non c'è problema di saturazione del mercato ha un enorme dette disservizi di di di formazione informazione assistente alla mobilità
Prima che e chi sia una fatturazione di questa domanda
Purtroppo passeranno anni forse decenni quindi bisogna valorizzare tutte le risorse disponibili tutte le energie che spontaneamente
Ti mettono a disposizione
C'è spazio per i privati che opereranno a scopo di lucro che operano alla luce del sole
Sono i benvenuti non c'è ragione di diffidare né perché tutto quanto si svolge alla luce del sole in modo controllabile vivibile aiuta il mercato regolare a funzionare
C'è spazio per i sindacati lei che nella misura in cui vorranno impegnarsi su questo terreno e secondo me e farebbero bene a impegnarsi a fondo su questo terreno perché è un terreno su cui possono rilanciare il loro rapporto con quella metà del mondo del lavoro che e loro totalmente sfuggita di mano
E che il Patto per il servizio pubblico
Il quale deve riqualificarsi sfruttare il suo grande vantaggio competitivo dato dal poter operare gratuitamente e apprezzare in modo adeguato
Valorizzando le professionalità che ci sono perché nel servizio pubblico ci sono anche professionalità di primo ordine
E che noi invece tagliando i rami e portando qualche migliaio di collocatori oggi inutili e inutilizzabili come tali
Al ruolo di vettori visto che ispettorati ispettorati del lavoro sono sguarniti mimi hanno un enorme bisogno di nuovi organici
Senta probabilmente traccia anche necessità di dare più spazio alla libera contrattazione anche del tempo individuali di lavoro ma anche delle deroga eventuali a contratti nazionali le ha fatto più volte il caso degli operai di Termoli o quelli di Sulmona che hanno deciso di mettersi sul mercato del lavoro e di negoziare magari condizioni di lavoro inferiori un salario inferiore e lei dice se non sbaglio che probabilmente se avessero avuto davvero voce all'interno del
Sindacato si sarebbe creato un vero sconquasso va bene questo è un altro discorso ancora il problema delle piccata generale cosiddetta efficacia erga omnes dei contratti collettivi
La mia tesi è che per attribuire efficacia generale quindi vincolante Piero tutta una categoria ha un contratto collettivo
Occorre verificare che quel contratto collettivo sia stato stipulato da associazioni sindacali
Che rappresentino la maggioranza effettiva dell'intera categoria e non solo
Dei lavoratori occupati ma anche dei disoccupati
Del resto questa non è una et similia è un attenti sostenuta e magistralmente argomentata
Dal premio Nobel sono loro l'economista americano il quale sottolinea come e un contratto collettivo stipulato dai soliti ignoti Faidherbe cioè dai soli occupati regolari Cardilli
E tiene conto soltanto del loro interezza
E mentre che perché il contratto rappresenti un interesse comune a insider e outsider occorre che chi lo stipula
Chi ha realmente rappresentativo di entrambi
Ora il nostro inoltre confederazioni sindacali maggiori e hanno indubbiamente una vocazione alla rappresentanza di tutti gli insider e outsider
Ma in molti i loro comportamenti e sembrano molto più legate all'interesse degli insider tutte e portate a sottovalutare o ignorare l'interesse degli outsider e questo in qualche misura inevitabile che teniamo conto che gli iscritti al sindacato quelli che contano poi nelle decisioni
E sono quasi esclusivamente gli insider gli occupati regolari stabili delle grandi imprese ora nel caso di regioni ad alto tasso di disoccupazione come è appunto quella di Sulmona o comunque le regioni del Sud
Gli occupati regolari stabili sono una infima minoranza rispetto alla totalità dei lavoratori potenzialmente interessati alla regolamentazione del rapporto e i contratti collettivi sono negoziati dai sindacati che rispondono prevalentemente se non esclusivamente alle ma reti insider del centro nord
Al tavolo delle trattative le masse di outsider cioè di disoccupati e di precari del sud non hanno alcuna voce
Questo è il problema e io credo che se invece fosse data voce al tavolo delle trattative anche a questi ed esistono si può ipotizzare dei meccanismi istituzionali e che consentano di verificare la rappresentatività del sindacato nei confronti di queste ma degli esclusi
E allora e che fosse verificata la rappresentatività del sindacato anche rispetto a questi allora
Si potrebbe attribuire ingiustificatamente e impiccati Argonne al contratto ma finché questi meccanismi di verifica non vengono attivati
E allora l'imposizione alle ma di outsider del sud
Il standard ricompattamento decine di dagli insider del centro nord mi sembra un'operazione quanto meno discutibile
Senta l'imposizione invece per legge delle trentacinque ore lavorative potrà creare occupazione assorbire una parte di questi outsider secondo lei
Io presso mio ultimo libro il lavoro il mercato la mia opinione negativa su questo punto ci sono molti motivi che inducono a dubitare di quei sotto innanzitutto
A Achille considerazione che la riduzione dell'orario
Può in linea teorica creare degli spazi laddove il lavoro regolare cioè controllato dalla legge dal contratto collettivo cioè e quindi soprattutto al Centro Nord ma il grosso della disoccupazione non è al centro nord che al sud
Ridurre l'orario negli spazi di lavoro regolare al sud crea ben pochi spazi di nuova occupazione ma c'è un altro motivo di forte scetticismo ed è questo e cioè che l'esperienza insegna
Che libretti diverte esperienze sono state fatte a questo proposito che una riduzione per autoritativa generalizzata dell'orario
Provoca
Prevalentemente un aumento di produttività oraria
Penso che l'impresa e rispondono ma questo intervento autoritativo legislativo facendo fare ai propri dipendenti in trentacinque ore il lavoro
Che prima facevano in trentotto trentanove
Ecco questa però mi pare una questione che tutto sommato a sinistra non abbia non ha creato particolari allargamento ad esempio le sinistre francesi sono molto allarmate proprio dei dell'aumento dei ritmi di produttività perché secondo lei
Ma perché da noi in realtà questa esperienza non è mai stata fatta la nostra il nostro legislatore non è mai intervenuto autoritativamente a ridurre l'orario l'ultimo intervento compiuto col pacchetto Treu del giugno scorso si è limitato
A registrare il limite delle quaranta ore che ormai era atto raggiunto da da tempo attraverso una graduale opera di di negoziazione collettiva nei decenni passati
In Francia invece l'esperimento è stato fatto nell'ottantuno ottantadue con la riduzione autoritativa da quaranta trentanove ore e chi se ne sono visti i risultati il gli effetti di quella riduzione si son prodotti quasi totalmente in aumento di produttività oraria cioè intensificazione dei ritmi e non è stato prodotto un solo posto di lavoro in più
Allora occorre chiedersi perché questo avviene e la risposta è semplice
Perché in realtà i margini di aumento di produttività oraria sono enormi
Parta comprare una nuova macchina basta ha poi basta pensare al lavoro di un qualche impiegato che lavora in ufficio che risponde al telefono non è che riducendo il suo orario settimanale di una due o tre ore
Verrà assunto un altro per quella una due o tre ore tipiche che avanzano semplicemente le telefonate si concentreranno nelle ore che restano le pratiche verranno svolte un po'più in fretta ma non non nella maggior ma grande maggior parte dei casi non si farà luogo all'assunzione di una persona in più il il nostro tessuto produttivo è fatto
Prevalentemente di piccole o piccolissime imprese dove quella fra più in Cina di orario
Prodotta diciamo dalla riduzione non si traduce in un posto di lavoro questo in generale poi bisogna tener conto che perché avvenga una assunzione di un lavoratore a copertura delle riduzioni d'orario
Occorre che l'impresa abbia in un dato luogo già pronto a disposizione l'offerta di un lavoratore con quella qualifica quelle capacità professionali e la disponibilità per quella frazione di orario che venisse a essere liberata dalla riduzione d'orario
Ora
Questo nel nostro mercato del lavoro nuovo sita se un lavoratore è un disoccupato di lungo periodo è perché quel lavoratore manca di una informazione sui posti di lavoro che i rendono disponibili della formazione professionale necessaria per accedervi e della mobilità per spostarsi laddove questi posti si offrono e il discorso che facevamo prima ora e non è con la riduzione autoritativa dell'orario che correggono questi fra i difetti capitali del disoccupato di lungo periodo
La riduzione di orario lascia inalterate queste tre gravi carente e quindi l'impresa che anche decidete di assumere una persona in quel particolare
Profilo professionale avrebbe grosse difficoltà a trovare la persona adatta
E e il la persona o che magari fosse adatta utili che si trovasse in tutt'altro luogo sarebbe in difficoltà raggiungere il l'azienda che le offre quel posto
E quindi l'idea che ci sia una sorta di redistribuiti vita delle ore di lavoro come se fossero pagnotte e è un'idea sbagliata è un'idea che non corrisponde alla realtà del mercato del lavoro
Il resto c'è anche questo un altro dato che è sotto gli occhi di tutti i Paesi cornetta epifite occupazione più vasti non lo sono i Paesi con l'orario di lavoro medio
Più basso casomai il contrario la la Gran Bretagna e l'Olanda sono i paesi con il tasso di disoccupazione più vasto sono anche Paesi con uno orari un limite di orario più elevato antichi in Gran Bretagna addirittura non c'è limite di orario legislativo
Il problema è un altro il problema è che il che è una tendenza storica epocale alla riduzione degli impegni dell'impegno lavorativo della quantità di lista che si dedica al lavoro
E questo parte contatto ma parte contatto aumentandola possibilità del lavoratore di Petter minare il proprio orario sulle proprie evidente le proprie scelte
Noi abbiamo una ricerca della Comunità europea che mostra due terzi dei lavoratori in Europa preferirebbero lavorare meno di quanto lavorano guadagnando corrispondentemente di meno
Quindi è che è è questione di creare le condizioni perché questi lavoratori possano lavorare
Di meno mandorle imponendo con un colpo d'accetta la riduzione d'orario indifferenziata e indiscriminata ma favorendo
Evidente il lavoro part-time cioè la riduzione al di sotto dell'orario normale
Che diciamo frutto di una negoziazione intanto è frutto di una fluidità del mercato del tempo di lavoro che da noi non c'è
Da noi è molto difficile anche per la carenza dei servizi di collocamento trovare un datore di lavoro che archetti una prestazione diverta dal modello standard anche da questo punto di vista l'applicazione
Di servizi di collocamento
Strutturali ieri efficienti favorirà un migliore funzionamento del mercato del tempo di lavoro e poi il si può pensare a una incentivazione della riduzione degli orari che riempio caricando una maggior parte dei contributi previdenziali sulle prime
Ventiquattro ore di lavoro settimanali ed gravando corrispondentemente le ultime dieci o le ultime otto dalle trenta alle quaranta in questo modo
Chi incentiverà hanno le imprese
A accogliere la domanda di lavoro ridotto per esempio le trentadue ore le trentacinque ore
E il in questo modo si otterrà che chi davvero può lavorare un po'meno abbia più facilità a trovare un posto dove il lo si fa lavorare un po'di più gli ha consentito di lavorare un po'di meno favoriranno Cityper favorirà e scusi io prima ho detto la coda inverta bisogna aggravare di contributi le le prime ventiquattr'ore e caricare di maggiori contributi le ultime no in modo che all'impresa costi di più l'ora di lavoro dalla trentaduesima la quarantenne IVA e costino di meno le prime dalle vero alle ventiquattro
In questo modo per esempio una nuova impresa che stare avvia una nuova attività sarà incentivata a strutturare le proprie i propri turni di lavoro sulle trentadue ore invece che sulle quaranta perché era il trentadue ore le costeranno di
Belgio in effetti uno dei modelli che lei ha citato quello olandese uno dei modelli dove c'è più diffusione del farà mentre al contrario
Italiane in Italia siamo inviperiti Moreno in Olanda sono oltre il trenta per cento di lavoratore part-time in Italia siamo al sette per cento
Ecco volevo dirle non esisteva una direttiva europea che parlava di quarantotto ore invece come l'immaterialità europea stabilisce un limite onnicomprensivo
Quindi che comprende orario ordinario e straordinario
Di quarantotto ore
Nel nel pacchetto Treu si parlava di quaranta ore senza specificare no il pacchetto però si fa riferimento all'orario normale di quaranta ore quindi retta fuori le ore di straordinario
Diciamo che nei duelli mettiti collocano su un piano diverso
Per l'Unione europea la direttiva europea è un limite e di orario di fatto complessivo mentre le quaranta ore del pacchetto Treu sono solo un limite di orario normale
Il occorre una legge che armonizzi la nostra disciplina nazionale con la direttiva europea
Perfetto allora promessa vicino se non altro da aggiungere io la ringrazio della sua disponibilità ringrazia Dio poiché il la attenta degli ascoltatori che si avranno ascoltato a risentirsi a risentirci