CIG '96. La Sinistra per un'Europa protagonista dibattito organizzato nell'ambito della Festa Nazionale de "L'Unità" presso la Sala Gialla

A tutti anche se la sera purtroppo non è delle migliori dal fondista atmosferico e quindi credo che vada bene a tutti se cominciamo senza indugio anche perché si è abbassata anche la temperatura
Innanzitutto vorrei presentare gli ospiti che sono con noi questa sera per il dibattito sulla intitolato Conferenza intergovernativa novantasei la sinistra per un'Europa protagonista sono tutti siamo tutti deputati eletti nelle liste del PDS al Parlamento europeo cominciando dalla mia estrema sinistra l'onorevole Andrea Manzella membro della commissione istituzionale del Parlamento europeo e grande giurista costituzionalista esperto di perito parlamentare l'onorevole Renzo in beni non ha evidentemente bisogno di presentazioni se non ricordare che occupa la carica importantissima di vicepresidente del Parlamento europeo alla mia destra Roberto Speciale
Che è presidente della Commissione affari regionali e politiche regionali del Parlamento europeo io sono Luciano Vecchi parlamentare europeo del PDS
Che stasera ha soltanto il compito di qualche modo moderare dare la parola in qualche modo ai nostri ospiti
Volevo soltanto dire quindi credo che forse un una formula anche abbastanza diciamo così una ritmata e scattante possa essere abbastanza utile la più opportuno un incontro di questo tipo gli altri oratori che erano annunciati per questa sera e che sono assenti sono rimasti in due casi su tre trattenuti a Strasburgo dove è in corso alla Fiera domani la sessione del Parlamento europeo un terzo assente per motivi di salute
Diciamo che il fatto che questa iniziativa è anche un po'il filo di iniziative che stiamo costruendo in questi mesi come parlamentari europei del PDS vogliono sottolineare da un lato un appuntamento dall'altro l'impegno l'appuntamento molto importante quello che la Conferenza intergovernativa che si è aperta nel marzo di quest'anno a Torino durante la presidenza italiana dell'Unione europea e che è un processo di negoziato di trattativa innanzitutto tra i governi
Dei quindici Paesi dell'Unione Europea per in qualche modo preparare
Introdurre quelle modifiche Haji trattati quelle modifiche alle regole agli obiettivi dell'Unione Europea per prepararla alle sfide che sono già presenti oggi e che sempre di più si faranno si manifesteranno nel corso dei prossimi anni ma anche un segno di un impegno cioè noi riteniamo che oggi la sinistra debba scendere in campo con grande chiarezza grande nettezza sulle questioni europee non è evidentemente una novità ma oggi riteniamo che il nostro ruolo in Italia come in Europa sia un ruolo diciamo così ancora cresciuto dal fatto che le sfide e i problemi di fronte a noi sono grandi e molto alti ma chi allo stesso tempo le risposte che vengono date anche nel quadro della costruzione dell'Europa non appaiono pienamente all'altezza
E delle sfide che sono di fronte a noi quindi queste sono un po'de nostre motivazioni io vorrei cominciare con l'onorevole Manzella sei d'accordo ponendo gli evidentemente evidentemente questa questione cioè se egli ritenga se i parlamentari della Sinistra Europea ritengono che oggi sia credibile sia possibile puntare su un rafforzamento dell'Europa su un impegno maggiore dell'Europa per darle una identità sia nelle politiche interne che in quelle esterne internazionali più forti e si sia in qualche modo possibile che questo processo di trasferimento di poteri di sovranità dagli Stati dell'Unione europea vada avanti oppure se la nuova situazione sia in qualche modo una pia illusione invece prevalgono le spinte di rinazionalizzazione
Ma io credo che l'impegno di una sinistra riformista in Europa sia in questo momento non solo necessario ma anche decisivo
E perché noi dopo quel punto che non è stato d'arrivo ma di inizio
Dato dal Trattato di Maastricht
Noi e ci ci troviamo di fronte ad esigenze da un lato di e sviluppo dall'altro di equilibrio esigenze di sviluppo nel senso che il Trattato di Maastricht in realtà
A abbandonato la
Diciamo la impostazione semplicemente economicistica dell'Europa questo può sembrare strano nel momento che tutto il dibattito su Maastricht sembra imperniato sull'Unione monetaria esso lo vediamo che cosa rappresenta l'unione monetaria ma in realtà il Trattato di Maastricht ha rappresentato una svolta
Nel senso dell'Europa politica
Perché per la prima volta gli Stati dell'Unione hanno concordato di darsi elementi di politica comune nel campo della difesa cioè in un campo in cui la sovranità statale diciamo esaltata al massimo grado
Nel campo della giustizia nel campo degli affari interni cioè per la prima volta quella che era un'unione di Stati che avevo un denominatore comune di tipo economicistico
Cambiato rotta ed è diventa e si è avviata verso un l'Unione europea di tipo politica completamente ed essenzialmente essenzialmente politica e quindi in questo in questi elementi egli istituzione del politico istituzionali sta il senso dello sviluppo
Che una sinistra riformista deve dare alla Unione europea quale fin qui è stata è stata concepite
E direi che questo sviluppo deve comportare una specie di rivoluzione copernicana di di di di di capovolgimento concettuale di quella che fin qui è stata l'Europa e tu giustamente
Nella tua domanda dicevi ma questo processo di progressivo trasferimento di sovranità dagli Stati nazionali ad un'entità sovranazionale
Si deve completare deve andare avanti io dico sì ma al dobbiamo andare anche al di là di questo processo di trasferimento da entità ad entità per arrivare ad un processo di trasferimento che coinvolga i cittadini
Un processo in cui non sono più gli stati al centro dall'Europa ma sono i cittadini e di diritti
Il tratta quel trattato quel trattato che in certi momenti è così bistrattato perché è è che contiene una innovazione
Rivoluzionaria cioè contiene l'idea di cittadinanza europea e questa idea è un'idea evolutiva non è un'idea questa Lisato una volta per tutte su questa idea sul diritto sul coacervo sul compresso dei diritti di cittadinanza che fanno capo agli individui che compongono il poi i i popoli d'Europa io credo che la sinistra debba debba fare la lepre e quindi anche una serie di di nuovi diritti prima il diritto di circolazione il diritto è libero stabilimento erano una conseguenza della creazione di un mercato economico cioè intanto ti venivano riconosciuti a te cittadino il diritto di soggiorno di circolazione eccetera in quanto questo era funzionale
Al mercato economico e cioè la corsa si è
Si è capovolta tendenzialmente tendenzialmente ecco in queste lo sforzo riformista
Cioè nel senso che intanto io debbo fare le istituzioni della difesa
Le istituzioni gli della cooperazione nel campo della giustizia l'istituzione del campo di di cooperazione nel campo del della politica interna in quanto c'è un diritto europeo alla pace e alla sicurezza
Al lavoro
Ecco che allora non voglio o dilungarmi troppo e dico che questa e lo sviluppo
Dalle dagli stati agli enti sovranazionali ai cittadini questa è la linea e la traiettoria di sviluppo la Costituzione europea ma poi ho detto di equilibrio
Perché nel momento in cui e noi abbiamo questa costruzione che si è per quarant'anni sviluppata sui temi economicistici e che trova nell'unione monetaria il suo compimento perché un mercato intanto è un mercato comune in quanto arrivi al punto in cui il lo strumento di scambio sia sia unificato ecco questa questa costruzione economicistica sia equilibrate
Sì equilibrata non solo politicamente come ho detto prima ma anche nel senso di coesione economico sociale la coesione monetaria deve andare al TM alla coesione economica e sociale la grande battaglia
Perché accanto allo sviluppo alla competitività europea
A questo processo monetario ci sia anche una battaglia europea per l'occupazione mi pare che sia stato uno
Dei punti fondamentali del nostro impegno di questi ultimi due anni e mezzo un punto fondamentale che ha visto attraverso la spinta nostra il Parlamento andare alla proposta di un comitato per l'occupazione che ha gli stessi poteri del Comitato per l'unificazione monetaria ecco allora mi pare questi sono gli elementi in cui credo che
Noi ci siamo
Riconosciuti uno sforzo di per sviluppare il senso politico del trattato
Uno sforzo per equilibrare la costruzione europea una costruzione economico monetario in senso invece economico sociale
Benissimo io vorrei rivolgere a Roberto Speciale che come abbiam detto prima presidente della Commissione e le politiche regionali del Parlamento europeo è più in generale grande esperto e anche molto attivo sulle questioni generali sia economiche che della coesione economica e sociale che vengono richiamate adesso ad Andrea Manzella
Queste questioni in realtà sia nelle loro manifestazioni concrete come in qualche modo il processo che sta portando non senza difficoltà all'Unione economica monetaria la dote della moneta unica sia quelle che in qualche modo mancano o sono carenti
Cioè le politiche di coesione da un lato che pure esistono anche se con i limiti che stanno emergendo e più in generale la invece un capitolo che è soltanto abbozzato ma ancora assente
Qualche modo la messe in campo di politiche scelte e strategie per lo sviluppo
Sia per la causa creazione di occupazione sia per diciamo così il rafforzamento di politiche industriali che siano effettivamente europea allora la domanda che vorrei un po'porre a Roberto Speciale queste cioè la via che si è scelta secondo te di andare verso la moneta unica senza in qualche modo contemporaneamente
Sviluppare appunto maggiormente le politiche di coesione e anche le politiche attive sia per il lavoro che per lo sviluppo economico
E una via che in qualche modo può continuare a essere perseguita o nelle proposte né né idee della sinistra dei parlamentari del PDS del gruppo per sé invece si vede una connessione forte ecco tra questi due elementi
Sì rispondo volentieri alla domanda che tu poni nello stesso tempo vorrei soltanto per un attimo riagganciarmi a quello che diceva Andrea Manzella perché credo che noi oggi abbiamo due problemi principali questo che tu mi hai posto che adesso alla quale cercano di rispondere
E quello che poneva Andrea Manzella cioè noi possiamo costruire questa idea è questa realtà d Europa
Soltanto se riusciamo a mettere assieme tre livelli ed è un compito molto difficile
Però è questa la sfida che abbiamo a livello sovranazionale livello nazionale statuale e livello io aggiungo locale e regionale
Che presuppone quindi naturalmente la più piena partecipazione dei cittadini
Ora per fare questo per fare quindi a un'Europa che non sia soltanto l'Europa degli Stati ma che si appunto anche sovrannazionale e che tenga conto delle identità locali il processo è difficile
E soprattutto presuppone che gli stati che pure sono sta sono l'anima sono stati l'anima sono ancora in gran parte l'anima del processo europeo
Siano disposti accedere un po'di poteri la dico molto brutalmente verso l'alto e verso il basso
Verso l'alto cioè verso il livello sovranazionale
Ed è quello per cui noi come parlamento europeo ci siamo di più battuti e qualche risultato l'abbiamo ottenuto anche nel Trattato di Maastricht da questo punto di vista verso il basso e c'è una situazione molto diversificata invece da questo punto di vista del ruolo delle Regioni dei poteri locali eccetera eccetera
E però è necessario questo questo tipo di impegno altrimenti altrimenti le identità locali e regionali riprendono sopravvento
Anzi più diciamo sì internazionalizzare la realtà più le identità locali e regionali non ricondotte dentro un disegno unico possono sfuggire dal controllo e riprendere il sopravvento in modo antitetico
Ecco perché noi per esempio facciamo una in questi nei prossimi giorni nelle prossime settimane l'uno il due e tre ottobre come Parlamento europeo una grande conferenza grande spero una conferenza
Del parlamento europeo con le regioni le autonomie locali dell'Unione Europea quindi dell'insieme dei quindici Paesi
Proprio per affermare questi principi
La tua domanda l'Unione economica monetaria in particolare alla moneta unica
Che come si sa dovrebbe partire dal primo gennaio mille novecentonovantanove
Così come previsto dal Trattato di Maastricht
Con i criteri di convergenza così come sono stati previsti sapete cosa significano i criteri di convergenza vuol dire un certo tasso di inflazione basso vuol dire tassi di interesse
Abbastanza bassi vuol dire un deficit Pubblico
Ricondotto dentro i parametri del tre per cento vuol dire un indebitamento pubblico ricondotto tu dentro certi parametri
E naturalmente nel nel nell'anno alla fine dell'anno prossimo del novantasette si comincerà a una valutazione su quali Stati hanno questi criteri di convergenza posto per poter far parte della moneta unica
Ora la moneta unica l'Unione economica monetaria nessuna diverse fase che arriva appunto alla conclusione di un'unica moneta per tutti i quindici Paesi e poi venti venticinque quando essa quanto saranno e quando li saranno ma intanto per i quindici
è a mio parere un'idea giusto
Perché è un'idea che crea un elemento di integrazione e di coesione a livello europeo
Se non c'è questo il processo europeo può andare indietro
Cioè mercato unico moneta unica sono due logica conseguenza
E però qui è il punto della tua domanda e allora anche questo io vorrei dirlo molto chiaramente
Non è possibile fare una politica che vada verso la moneta unica
Senza fare contemporaneamente una politica per lo sviluppo per l'occupazione per la solidarietà
Se le cose non si fanno contemporaneamente o non si impostano perlomeno contemporaneamente il rischio è quello di creare degli squilibri e allora io mi pronuncio nettamente brevemente come mi pare dobbiamo fare in questo tipo di dibattito nono approfondendo tutte le cose per dire che la moneta unica giusta
Ma nello stesso tempo noi dobbiamo reclamare con maggiore forza
Tutti dopo il Parlamento europeo innanzitutto istituzioni europee ma anche realtà nazionali anche a realtà sociali che alla scadenza della moneta unica
Si accompagni una vera politica per l'occupazione perché oggi il problema dell'occupazione è gravissimo in tutta Europa
Come sapete sono più di diciotto milioni di disoccupati in tutta Europa più del dieci per cento del tasso di disoccupazione non si era marinate a questo livello ma sono ancora di più perché se mettiamo la disoccupazione che non appare
Quella sfibrata diciamo cioè quella che non ha neanche più voglia di iscriversi come disoccupazione e questa viene calcolata in almeno otto nove divisioni e mettiamo anche le cosiddette vecchie e nuove povertà de la situazione in effetti è molto seria l'ora ci vuole una politica molto seria per questo
Così come ci vuole una politica molto seria per la solidarietà all'interno dell'Unione Europea
E l'Unione europea agli strumenti per portare avanti questa solidarietà nei confronti dei territori più svantaggiati più in difficoltà e quella che si chiama in genere dei fondi strutturali
E però diciamo sinceramente in questo ultimo periodo la preoccupazione principale
Del Consiglio europeo degli stati membri e di alcuni in modo particolare e di fare la moneta unica ma non di fare queste politiche
E allora questo non va bene
Noi discuteremo nelle prossime settimane abbiamo già cominciato a discutere il bilancio dell'Unione Europea
Per esempio nel bilancio non europea vi è per il prossimo anno un taglio che non è catastrofico rispetto all'insieme delle poste di bilancio però significativo
Proposto dagli Stati e in particolare da alcuni Stati di un miliardo di ECU
Cioè circa due mila miliardi di lire dei fondi strutturali
Cioè di quei fondi che servono a creare un elemento di equilibrismi luppolo e di equilibrio per i territori più svantaggiati e quindi a creare contemporaneamente occupazione
E allora questa è una contraddizione che non è accettabile naturalmente
Non accettabile certa dietro ci sta e non voglio affrontarlo ora il fatto che questi denari spesso non sono utilizzati bene in particolare in paese come il nostro
Però noi non possiamo accettare una politica di taglio di questo tipo che mentre si avvicina alla moneta unica rende ancora
Più contraddittorie le differenze le contraddizioni all'interno dell'Unione Europea rende ancora più deboli i settori più deboli noi invece proprio mentre ci avviciniamo alla moneta unica dobbiamo aiutare ancora di più
I settori territori i Paesi più deboli a fronteggiare questa situazione
Infine credo che sia giusto dire solo per introdurre l'argomento che a me pare che l'Italia deve fare debba fare di tutto
Per entrare nella moneta unica il primo gennaio novantanove
Di tutto quello che nelle sue possibilità e secondo medi sono tre di questi criteri che sono nelle possibilità dell'Italia inflazione tassi d'interesse e deficit anche statale annuale non quello dell'indebitamento pubblico perché anche se facessi mi salti mortali di qua due anni l'indebitamento pubblico non riusciamo a farlo rientrare nei criteri di convergenza e allora qui cosa bisognerà fare intanto essere sicuri che gli altri tre criteri siano a posto
E su questo cercare di interpretare vi sono possibilità di interpretare il trattato e comunque di contrattare permettetemi di dire politicamente
Questo unico criterio che non corrisponde ma una tendenza positiva in questa direzione
Queste sono diciamo alcune delle cose fondamentali che a mio parere noi dobbiamo fare perché se l'Italia non entrasse il primo gennaio novantanove non è la fine del mondo ma c'è rotto rende più difficile arrende in salita il nostro cammino
Rischia di emarginare ci ulteriormente quindi o ne dobbiamo cercare di fare il possibile per stare dentro questi criteri queste sono alcune dei primi spunti che mi pare
Sia utile rispondere alla tua domanda
Io volevo alla per terminare questo primo giro porre una questione a rette in beni
Perché abbia abbiamo visto adesso con gli interventi che si sono succeduti fino adesso un po'cominciato di lineare
Quali sono le potenzialità ma anche i problemi e gli elementi in qualche modo di scontro politico presenti in Europa
Sulla sugli aspetti diciamo così più interni con l'Unione europea ha le sue politiche vi è però un altro grande corno del problema che non è assolutamente di di secondo piano Majesty è una delle questioni decisive
Che riguarda il ruolo che l'Unione europea in qualche modo gioca o non gioca in molti casi che ma che dovrebbe potrebbe giocare sulla scena internazionale
Quando nel corso di questi ultimi anni si è un po'infittito anche sulla stampa ma interpretando in parte anche un elemento reale presente la società po'qualche elemento di diciamo così europee Simitis mobili
Non sfiducia Priori ma in qualche modo di
Delusione rispetto a quello che l'Europa potrebbe fare e non fa o non riesce a fare fino in fondo due sono le grandi questioni che sono emerse una quella della lotta alla disoccupazione e quindi della beh non riuscirà a vedere segni concreti nella diciamo così dell'integrazione europea per affrontare quello che uno dei grandi problemi interni forse il più grande ma l'altro
E quello della del non vedere un ruolo una presenza a livello necessario dell'Unione Europea come fattore di di pace anche di ordine in qualche modo a livello internazionale di attore fondamentale per lo sviluppo dei popoli deve anzitutto sono vicini a noi nell'Europa orientale a cominciare dalla ex Jugoslavia nel Mediterraneo precoce via
E non è un caso che proprio sulle questioni di politica estera e quanta e quale politica estera e poi di sicurezza comune debba in qualche modo essere confidata a livello europeo debba essere messo in comune tra i vari paesi die
Forse uno degli scontri che non servono spesso non sempre appare ma il più grande eco tra concezioni diverse ecco nella tua esperienza che oltre sull'esperienza a tutto campo si è concentrata anche nel corso di questi anni proprio su queste questioni della politica estera la vicenda delle cinque sale delle questioni del Mediterraneo
Quali sono secondo te secondo i parlamentari della sinistra europea
Un po'le cose che oggi non funziona cosa in qualche modo come l'Europa dovrebbe organizzarsi quale quali scelte dovrebbe fare per svolgere fino in fondo il proprio ruolo a livello internazionale i quali sono in qualche modo le priorità
Sì o geografiche che diciamo così settoriali tematiche su quali terreni è possibile per l'Europa avere un ruolo attivo diverso da quello degli altri attori sulla scena internazionale
Come avete già sentito nei primi due interventi
Il parlamentare europeo gli hanno una opportunità straordinaria che noi consideriamo anche una fortuna
Che è quella di lavorare di dedicare le proprie energie in modo particolare al futuro
Cioè noi non riusciamo a lo dirà lavorare quotidianamente se non avendo degli obiettivi
Di qui a dieci quindici anni perché senza questi obiettivi e senza quelli che qualcheduno chiama sogni è difficile riuscire a tenere in piedi una costruzione così complessa difficile come quella dell'unione europea
Diciamo questo opportunità e questa fortuna nostra si trasforma però spesso in una sfortuna per quelli che ci ascoltano come voi stasera
Perché noi normalmente non ci appassionano parlare del l'ultima cosa che ha fatto Bossi dell'ultima polemica politica dell'ultima lite
Tra un partito e l'altro e questo naturalmente rende come dire un pochino meno appassionante l'ascolto dei nostri dibattiti dei nostri confronti però il mio invito è quello di prestare un pochino di ascolto
Di come dire di fare in modo anche di superare la barriera che ci può essere delle volte tra chi è abituato a parlare di queste cose tutti i giorni e chi invece ne sente purtroppo
Poco scrivere dire parlare perché da quello che avverrà a dimensione europea e a dimensione più vasta
Dipende quasi sempre quello che avverrà o nel piccolo territorio comunale regionale o nel territorio nazionale e di conseguenza conviene avere in mente quali possono essere quali possono essere i contenuti degli appuntamenti più importanti del futuro tra cui quello sul quale Luciano Vecchi mi poneva una domanda precisa
Quali sono questi appuntamenti io vorrei come dire per per darvi meglio il senso delle mie opinioni dei miei giudizi vorrei dirvi anche come dire quale lo schema di lavoro dal quale noi io io
Parto partiamo appunto nel lavorare per il futuro
Noi abbiamo naturalmente in modo sintetico in modo schematico in modo non ricchissimo anche perché appunto fa freddo brutta giornata pure bene che non si parli troppo abbiamo praticamente nello scenario futuro
Quattro
Appuntamenti di particolare rilievo due dei quali sono già stati accennati
Uno è la riforma del Trattato di Maastricht e cioè la riforma dei meccanismi di funzionamento di questa unione di popoli e di Stati che si chiama unione europea riforma perché così come ha funzionato bene fino ad un certo punto comincia ad avere un po'di difficoltà adesso in futuro non funzionerebbe più
L'appuntamento del novantanove che poi è concretamente per quello che riguarda le nostre tasche l'uso della moneta nuova sarà il due mila e due ma i meccanismi istituzionali
Si avvieranno nel mille novecentonovantanove la moneta unica in Europa
E anche io aggiungo a quello che diceva Roberto Speciale non si dà un mercato unico senza una moneta unica se non c'è la moneta unica prima o poi questo mercato unico si sfascia
Gli altri due appuntamenti che hanno diciamo un uguale valore
Ma che tutte e due non sono soltanto interni all'Unione europea ma riguardano le relazioni tra l'unione europea ed altri Paesi
Sono la strategia di allargamento Adeste e il partenariato euro mediterraneo che cosa hanno deciso i Paesi che in quel momento erano ancora dodici e che adesso sono quindici dell'Unione Europea
Hanno deciso che dopo la caduta del muro dopo il crollo del del leader dell'Unione Sovietica
Era necessario andare ad una nuova strategia per quanto riguarda le dimensioni anche geografiche perciò future della Unione Europea
E si è indicato con chiarezza una strategia è stata fatta una scelta in diversi consigli confermata strategia di allargamento a est
Questo vuol dire che se le cose andranno bene pace democrazia
Diciamo capacità di ridurre un pochino gli squilibri tra quelli che sono più ricchi quelli che sono più poveri noi nel giro di x anni è difficile dire quanto potremmo dire che esso io due mila e dieci due lire quindici potremo avere un'unione europea con dentro ventotto trenta Paesi anziché i quindici di oggi
Così strategia euromediterranea ossia stabilito l'anno scorso di partenariato euro mediterraneo che
Tra i quindici Paesi dell'Unione poi man mano cresceranno e i paesi terzi del Mediterraneo si è fissato un obiettivo comune
Un obiettivo quello di realizzare un un mercato unico di qui al due mila
Quindici o meglio diciamo la prima tappa di un possibile mercato unico e cioè una zona di Libero scambio
Ecco vi inviterei soltanto a pensare non credo di dover sfondare delle porte robusta in questo caso a quale differenza può esserci in futuro se questa strategia si realizza
E cioè una zona di libero scambio che comprende l'Unione Europea tutti i Paesi del Nord Africa i Paesi del Medio Oriente
Che cosa significa questa ad esempio per l'Italia se questa zona si realizza in termini di pace in termini democrazia in termini di commerci in termini di comunicazioni tra culture e religioni popoli diversi
E che cosa significa invece se tutto questo rimane un obiettivo che non si realizza e prevalgono i Netanyahu di turno in Israele o ancora peggio i fanatismi
Di altro segno in altri Paesi o ancora peggio coloro che hanno addirittura ogni tanto la necessità di iniziare con un'azione bellica la destabilizzazione di questo pezzo o di quest'altro del mediterraneo o del medio oriente
La differenza è molto semplice la differenza è un'Italia al centro di uno scenario di pace e di cooperazione
E di sviluppo pacifico democratico tra i Paesi o invece l'Italia ai confini con una situazione continuamente in fibrillazione e perciò indebolita anche nel suo ruolo strategici
Ecco noi abbiamo questi scenari quali sono i contenuti di questi appuntamenti è qui il problema della sinistra
Della sinistra come fattore unificante della sinistra come fattore aggregante di tutte le idee che possono rendere possibile la le le realizzazioni di questi obiettivi perché appunto non sta scritto da nessuna parte che riusciremo a riformare il Trattato di Maastricht secondo le indicazioni che prima Andrea
Manzella richiamava non sta scritto da nessuna parte che riusciremo a combinare l'Unione monetaria con una reale capacità di fare una politica per l'occupazione così come non sta scritto da nessuna parte che riusciremo effettivamente ad allargare ad est l'Unione europea facendo funzionare questo meccanismo così complessi in modo democratico o che riusciremo appunto a realizzare questo grande sogno di un Mediterraneo di nuovo
Incontro appunto luogo di incontro anziché luogo di scontro e di differenziazioni di odi e di lotte senza fine tra popoli paesi e così via
L'UE la sinistra
Non ha diciamo ancora pienamente in tutti i Paesi europei consapevolezza di diciamo del proprio ruolo anche perché vorrei ricordare e in alcuni dei paesi più importanti questo ruolo per ora è un ruolo di opposizione
Bisogna avere ben presente il quadro quando Luciano dice che cosa facciamo per rendere più forte questa unione europea verso l'esterno beh io dico che se ad esempio il prossimo anno l'elezioni inglesi fossero vinte da Tony Blair anzi chiara i conservatori sarebbe già un passo positivo perché la sinistra riuscisse ad influenzare di più le politiche estere dell'Europa in modo positivo teniamo conto che oggi quattro dei cinque Paesi più importanti
Della Europa sono governati Tita governi o di destra o di centro destra come sono appunto la Germania e la Francia la Gran Bretagna e la Spagna solo solo tanto noi in Italia abbiamo determinato negli ultimi tempi con questa vittoria più politica che elettorale delle condizioni nuove che hanno permesso alla sinistra anche di andare al Governo allora già giace questo aspetto bisogna che si rafforzi la sinistra in modo da diventare forza di governo anche in altri Paesi per potere condizionare meglio e più positivamente la politica estera dell'Unione Europea
Politica estera che dobbiamo ricordarci a proposito di Bosnia di racket di Irlanda del Nord che poi estera per modo di dire
Di Turchia dobbiamo ricordarci che anche se il trattato come ricordava Andrea Manzella
Indica come dire una
Un terreno più avanzato di cooperazione tra gli Stati e i governi è però ancora affidata appunto alla cooperazione fra i governi il consiglio cioè l'insieme dei quindici governi decide ma in questi campi se c'è un Paese che dice di no non si fa nulla
E non c'è in ogni caso il funzionamento diciamo
Simile uguale a quello delle Politiche comunitarie per le quali c'è un meccanismo di decisione che coinvolge insieme il Consiglio i governi e cioè gli stati e il Parlamento europeo cioè i popoli
Vorrei mettere in evidenza il significato enorme che potrebbe avere domani
Decidere che la politica estera diventa una politica comunitaria una politica davvero europee non la somma e il coordinamento delle tanti politiche estere dei Paesi questo diciamo in modo più semplice di dirlo purtroppo quello di ripeterci questo ragionamento che adesso vi faccio l'avrete sentito diverse volte io spero in tutto il suo insieme non soltanto in una parte di sicuro avete sentito almeno per tre anni questo ragionamento l'Europa è morta a Sarajevo
L'Europa è fallita a Sarajevo l'ONU è fallito in Bosnia e così tutte le volte che oppure in Rwanda e così via
è un ragionamento che tocca il nostro cuore la nostra emozione e subito noi siamo portati a dire è vero siamo corresponsabili del massacro dell'uccisione di donne e bambini in questi paesi perché dovevamo intervenire prima ma c'è un imbroglio è una grande ipocrisia in coloro che propagandano questa presunta verità
Perché non è l'unione europea che è rimasta sotto le bombe a Sarajevo o a Mostar o nelle altre Cittadella Bosnia Erzegovina ma è la divisione europea
No l'Unione europea
Il fatto cioè che non siamo stati in grado fino ad ora di aver appunto una politica estera e perciò degli strumenti anche istituzionali che garantiscano che in un certo momento si fa una scelta poi c'è chi rimarrà in minoranza
Che naturalmente come dire avrà degli strumenti anche per far valere i propri diritti di minoranza ma non il diritto di veto oppure le iniziative unilaterali e il problema in Bosnia è stato questo
Ho avuto la fortuna proprio nei giorni scorsi di andare come osservatore
Per il Parlamento europeo a seguire le lezioni che ci sono state e si tocca nella diversa
Configurazione geografica con mano proprio anche il riferimento diverso che in Europa c'è stato per la le le componenti diverse della postina Herzegovina evidente che lì sono scattati meccanismi che appartenevano al passato
Allora noi se vogliamo ripetere in futuro di queste tra Gio tragedie è bene che si sappia appunto
Se si vogliono far funzionare le istituzioni sovrannazionali
Bisogna che i soci più importanti di queste istituzioni sovranazionali siano d'accordo di nuovo qui di spostare diciamo un il livello di potere decisionale dall'interno del singolo Stato al al livello della unione della organizzazione sovranazionale è comodo dire ma cosa fa l'ONU in Iraq
Ma se gli Stati Uniti e la Russia
E la Germania e la Francia e il Giappone
E l'Inghilterra non fanno funzionare l'ONU come fa a funzionare lo e se la Francia la Gran Bretagna per prende due paesi più importanti militarmente e la Germania economicamente
Non hanno una sola politica estera come può l'Unione europea esprimersi con una sola voce ecco il problema allora è la sinistra nostra deve spingere di più
Anche contro quelle posizioni che sono presenti anche al nostro interno che sono come dire
Timorose a questo riguardo vorrei farvi un esempio abbastanza delicato sono entrati tre nuovi paesi Finlandia Austria e Spezia guarda caso tre paesi neutrali ebbene i nostri i partiti i nostri fratelli
Diciamo nelle organizzazioni internazionali del gruppo al Parlamento europeo
Esprimono continuamente un timore rispetto a questa politica estera comune perché ma loro dicono ma noi siamo neutrali abbiamo un'altra auto tradizione di neutralismo e non vogliamo essere portati a fare delle scelte che la maggioranza in Unione europea potrebbe essere d'accordo di fare ma noi invece non vorremmo fare convinti cioè di rischiare la possibilità di qualche azione
Che potrebbe avere anche le implicazioni militari ma facendo questo si ci si illude di difendere l'interesse nazionale
è una sinistra questa che secondo me poteva andare bene all'epoca del mondo diviso in blocchi ma non va assolutamente bene oggi oggi c'è una responsabilità dell'Unione Europea al suo interno ma ripeto soprattutto anche all'esterno a cui non possiamo venire lo deve venire meno in futuro non possiamo più fare le figurarsi abbiamo fatto l'altro giorno a proposito dell'Iraq in cui sembrava una creatura balbettante quando si dice ma cosa dice l'Europa allora c'era la Francia che ha preso le distanze
Match perché ha detto applaudito rigorosamente alla gli Stati Uniti la Germania senza applaudire troppo ha detto bene negli Stati Uniti noi abbiamo anche noi balbettato un pochino
E questa è l'Unione europea certo se l'una un ministro degli Esteri l'Europa se l'una un Presidente che dice questa è la posizione dell'Unione Europea naturalmente tutto deve essere il risultato di un continua faticosa
Lunga concertazione di posizioni ma non si può sicuramente continuare così cioè non si può essere un gigante ormai economico come l'Unione Europea
Un gigante anche se con tutte delle difficoltà di natura politica
La cosa che diceva Andrea Manzella l'inizio ricordatevi una cosa importantissima Maastricht abbiamo deciso che ci sono i cittadini europei c'è la cittadinanza dell'Unione
E poi essere un no per quanto riguarda la capacità di fare politica estera allora io concludo dicendo faccia una proposta precisa indicando un esempio preciso
Bosnia Erzegovina badate che sei lì vengono via i soldati riprendono spararsi
Allora tanto per cominciare dopo il vinto il venti dicembre la informo che fa la forza internazionale di pace deve rimanere però a questo punto secondo me l'Unione Europea dovrebbe dire chiaramente ci pensiamo noi
Ci pensiamo noi con una presenza accerto anche americana canadese ma ci pensiamo noi nel senso che e qui il problema e il comando dell'operazione militari viene preso o da un ingresso da un francese o da un tedesco da un italiano a rotazione
Noi secondo punto Bosnia Erzegovina se li non si fa un programma di ricostruzione pluriennale
Si determinerà una situazione drammatica dal punto di vista economico lì non c'è nessuna attività produttiva
Nessuno
Tutto ciò che diciamo
Presenza di danaro è il risultato della presenza internazionale
Tutte attività commerciali non attività produttive
Bisogna intervenire con un programma pluriennale e chi deve farsi carico prevalentemente di questo Program pluriennale l'Unione europea allora se noi cominciamo a fare delle scelte che combinino
Politica estera
Anche assunzione di responsabilità di forze di interposizione per evitare guerre e politiche e di sostegno allora ce la facciamo altrimenti sapete cosa avverrà anche in futuro che quando c'è da mettere fine ad un conflitto arriva l'inviato di Clinton e quando c'è da pagare
Da pagare le forze armate sul territorio gli aiuti umanitari eccetera si chieda al portafogli europeo perché quello che sta avvenendo in Bosnia allora io penso che bisogna equilibrare un poco questa situazione e da bere la forza come sinistra di sostenere appunto questa esigenza nuova di una politica esterna di sicurezza e di difesa europea grazie
Benissimo io per fare un ultimo giro insomma tra i relatori volevo porre da Andrea Manzella una questione proprio collegandomi con il filo del ragionamento che faceva Renzi in beni e cioè noi vediamo come oggi la realizzazione di politiche efficaci e anche l'affermazione sia interna che esterna quindi sì agli occhi dei cittadini che come soggetto internazionale dell'Unione Europea
Dipende dalla combinazione dei due elementi fondamentali da un lato evidentemente la volontà politica e soprattutto la volontà politica delle parti contraenti diciamo così del contratto europeo che sono innanzitutto i governi degli Stati oltre che evidentemente i cittadini e dall'altra però anche la necessità di
Essere dotati di regole appropriate certe e che in qualche modo permettano di funzionare su determinati settori o di funzionare di prendere decisioni eccetera noi oggi abbiamo grandi settori già in qualche modo ha portati nella Trattato di Maastricht la politica estera uno mancherà cooperazione in materia di affari interni e giustizia e così via che sono abbozzati sono evocati ma sostanzialmente non funzionano o funzionano poco
Ora questo è evidentemente innanzitutto il compito della Conferenza intergovernativa che non può essere lasciata soltanto nelle mani dei governi anche se poi sono questi che devono firmare
Noi trattati ma che richiedono anche una presenza conforto ai cittadini ora non c'è dubbio
Che le opinioni pubbliche in Europa anche a causa di quella siamo così di quel grande malinteso di cui parlava invece di dare all'Europa colpe che invece sono molto spesso dei governi nazionali tuttavia è un dato di fatto
Che in Europa oggi si è diffusa in maniera che varia da Paese a Paese anche da settore sociale un altro ma che comunque abbastanza diffusa l'idea che ciò che in qualche modo va a Bruxelles va nelle mani dell'Unione Europea diventa qualcosa di meno efficiente ma anche meno trasparente nemmeno democratico ora evidentemente noi pensiamo che così non sia che tuttavia perché così non sia pienamente perché si riconquista i la fiducia qualche modo dei cittadini è necessario creare un nuovo circolo virtuoso di partecipazione democratica che riguarda i cittadini riguardi le assemblee elettive a livello locale regionale che riguarda i parlamenti nazionali oltre che evidentemente una democratizzazione delle istituzioni comunitarie ecco io ti volevo chiedere anche perché il signor parlamentare europeo ma anche come dire un giurista un costituzionalista su questi temi è possibile
Oggi riuscirà esplicitare uno scontro che esiste tra consiste nel diverse ed è in qualche modo già emerso questo scontro in sede di Conferenza intergovernativa in sede di dibattito sull'Europa e in quale modo secondo tempo possibile
E copre le strade effettive di che coniughino questo elemento di democratizzazione di senso di appartenenza di spostamento di poteri verso il basso con un'Unione europea più efficiente forte democratica
Ma certamente per rispondere a questa domanda io devo ritornare a quello soprattutto che ha detto
Roberto Speciale
Perché il modello o di organizzazione continentale che c'è proposto dall'unione europea e un modello che prescinde e in un certo senso è una cosa diversa
Da cui sul modello classico di organizzazione degli Stati nazionali la divisione dei poteri tra Parlamento o governo o magistratura in un certo senso a questa divisione di poteri questa organizzazione su cui si sono corretti gli Stati nazionali e Trova nell'organizzazione e europea un momento di superamento perché abbiamo o delle coincidenze tra governo o il Consiglio europeo che anche legislatore
C'è quando giudica delle questioni relative alla alla concorrenza abbiamo un una serie un po'grigia di comitati in cui il Parlamento cerca la comitologia che sono i comitati di esecuzione delle direttive di applicazione delle direttive europee in cui abbiamo o un un misto o dai dei dei dei terreni organismi abbiamo una corte di giustizia che e assolve ad un fu ad una funzione di integrazione comunitaria che molte volte
Direi va al di là del trattato e e fa e fa e mette in opera una giurisprudenza costituzionale che e cerca di i dare un un un diritto come si diceva un tempo i i romani richiamavano il diritto pretorio ecco un diritto pretorio costituzionale per cui alcune norme su cui si regge l'Europa vengono non già dai trattati e dalla legislazione comunitaria ma viene vengono addirittura dalle sentenze del della corte della corte di giustizia ora rispetto a questo modello completamente nuovo che cosa ha dato di il il trattato dell'unione a ha creato un filo d'Arianna per uscire e per orizzontarsi in questo labirinto questo filo d'Arianna si chiama
Principio di sussidiarietà
Cioè l'idea e del Governo vicino l'idea che l'Europa nel suo sviluppo logico lo è qualche cosa che a un certo punto deve informare le istituzioni i del governo di Cino quando in fondo
La la risposta migliore alla domanda ma cos'è l'Europa e dov'è l'Europa e dire e e l'Europa e il mio comune
L'Europa e la mia collettività locale
E non non per nulla il trattato sull'Unione riconosce il diritto elettorale in sede amministrativa
Che cosa significa questo che il criterio della residenza il criterio della dimora il legame con il comune delle comunque del cittadino europeo costituisce di per sé un momento un momento vero un momento in cui l'intera costruzione europea si a un un una sua una sua verità
E ed una sua ed una sua concretezza e allora è questo principio di sussidiarietà e questa idea che le cose delle e la politica va fatta al livello più vicino possibile al al cittadino che permetterebbe si è sviluppato fino alle estreme conseguenze di colmare quello che attualmente il deserto e il deserto europeo tra le istituzioni di Bruxelles e appunto la ditta municipale dei dei mille mille Muni phishing qui
Di e Europa e e e direi che io non trovo non trovo altro di meglio che questo principio costituzionale per dire e che come si deve colmare lì quelli cosiddetto deficit democratico della costruzione europea
Certo i poteri del Parlamento europeo dovrà essere ampliati ma secondo me non sono non è questo il modo punto decisivo il punto strategico
In una costruzione così atipica così diversa da quelli degli Stati nazionali il punto strategico il punto decisivo e quello di far diramare di far vertebra are la Costituzione europea sino al alle ultime propaggine alle ultime manifestazioni di di governo di governo o locale e in questo in questo come dire disegno io non vorrei che si disperdesse una cosa assai importante perché ha detto Renzo in beni e cioè il lavoro
Che si fa in Europa che facciamo in Europa
Ma direi la stessa concezione dell'Europa deve essere costantemente vista in una proiezione verso il futuro
Adesso il futuro io vado i questi giorni per esempio si è discusso ieri e del problema della riduzione dell'orario di lavoro il relatore era Rocard Michel Rocard ex primo ministro francese
Si è discusso si sta delle del problema della Società della comunicazione erogatori erano i nostri i amici Corrado Augias
Roberto Barzanti si è discusso di certi problemi egli riguardanti la salute pubblica in relazione all'impiego di certe di certe per chimiche ecco ed ora io credo che
Do ora in avanti da oggi in avanti da dalla settimana prossima nessun dibattito europeo serio potrà prescindere da quello che si è detto ieri e l'altro ieri a Strasburgo ecco questa inquadramento verso il futuro questa dimensione culturale che hanno né e le discussioni politiche né al Parlamento europeo
Hanno molto più valore del concreto dopo far sì episodico o di di di di di di fatti di fatti di fatti politici
E poi in un altro in un altro senso
L'Europa
Deve essere vista nel in una prospettiva di futuro vedete noi a Brussel a Bruxelles e a Strasburgo soprattutto quelli come me di prima legislatura che sono arrivati lì all'indomani del grande vittoria del del Polo nel mille novecento novantaquattro ecco
Immediatamente abbiamo percepito ecco come prospettiva futura la fragilità la precarietà della vittoria a del Polo come fenomeni indigeno e perché l'abbiamo percepito perché abbiamo visto l'isolamento europeo del popolo noi e purtroppo dico perché poi una dispersione dura dispersione di forze italiane la rappresentanza italiana in questo modo
Si è disperso e non sono contento nel dire
Nel dire queste cose come se un canale avesse dei buchi da cui si disperdono le cose perché abbiamo avuto un una serie ricordate quanti sono stati eletti nel nel nel luglio del del giugno del mille novecentonovantaquattro di deputati missini di Alleanza
Di Alleanza Nazionale e pene
In Europa che cosa hanno hanno qual è stato il risultato europeo che sono stati isolati
Sono ancora nel gruppo dei misto dal gruppo dei non iscritti Gaetano Salvemini dicevate nel gruppo dei parricidio lui dice
Lo so lì cioè quelli che non hanno non hanno avuto non hanno né padre né madre o perché l'hanno ammazzato o perché sono di ignota ecco c'è questo isolamento che si toccava permane che si tocca permane in Europa Forza Italia ventinove deputati pensate ventinove deputati italiani italiani cioè non dei di Cipro di Malta ventinove deputati italiani sì o no fanno gruppo assente voce costituiscono una curiosità indigena adesso si sono uniti nientepopodimeno col gruppo gollista poi pensate un po'che cosa c'era di mezzo
Il gruppo gollista che uscirà credo come acquisito prego Cocco con Berlusconi insomma ecco
E in in in quello che quello che volevo dire
Proprio raccogliendo questo spunto
Che in Europa
Come dire bisogna essere un po'prescritti un po'presbite accumulare dare guardabile e allora li abbiamo visto dico ma qui qui siamo ci troviamo di fronte ad una rappresentanza italiana è che da capire a metà
Perché una comunale norme parte l'ha presa quella che aveva vinto nel mille novecentonovantaquattro liete inservibile stanno lì certo valgono da da soli come deputati però non sono in quelle che si chiamano le grandi famiglie europee
I popolari e liberali i socialisti il gruppo del socialismo europeo e quindi ecco questa visione di prospettiva che dall'Europa ma poi voglio concludere
Con questo rifacendo avere di Red sui beni mia viabile abbia ispirato via stimolata con questa parola futuro ecco dico un'altra un'altra cosa il è
L'Europa
Ti dà la sensazione che stiamo assistendo ad una
Nuova organizzazione del mondo cioè quando e sapete quando si percepisce meglio l'Europa
Si percepisce quando si va fuori dall'Europa noi ognuno di noi responsabile
Di di delle di rapporti con con Paesi extra europee io per esempio o la fiducia della delegazione del PDS mi ha dato il compito di i rapporti con i Paesi dell'America centrale Bessie coi e Cuba ecco
E allora quando si va in questi paesi paesi dell'America centrale sono Guatemala San Salvador Nicaragua Costarica jump Paesi dove c'è stato una guerriglia endemica una guerriglia alzino a a poco tempo fa devastante tragica
E ebbene in questi Paesi si alla la percezione dell'Europa
Si ha la percezione dell'Europa essi al naturalmente la percezione dell'Europa
Qui almeno dal mille questi questo è un settore che che che che che seguo io la sensazione dell'Europa come portatrice di pace ecco per esempio in questi Paesi l'America centrale c'è stato un
Processo un processo di pace siamo il processo De Falco cioè iniziato su impulso dell'Europa e su impulso concreto con la clausola democratica cioè l'Europa diceva io vi do you
Uti però dovete cessare la belligeranza dovete dovete rispettare i i diritti i diritti fondamentali
Ecco e in questi in questi in questi Paesi si ha la sensazione di questa Europa di questa grande raggio Regione molti statale che non è soltanto una grande potenza economica ma è anche una una una un un un fattore o portatore portatore di pace mi sono trovato nel nel Parlamento del del Nicaragua a a portare il saluto dell'Unione e vedevo di fronte a me in questo emiciclo
Delle persone che anche nel modo di vestire fisicamente si vedeva che erano le due parti che fino a due anni fa si erano sparati addosso da un lato i sandinisti dall'hotel i contras
E e c'era questo Dione e c'era adesso questa unione sulla base di questo di questo di questi Dea di Europa ma e questa è una e una una sensazione che sia anche in altre parti del mondo in Asia
Nell'America dell'America del Nord cioè si concepisce quello che il che sarà il mondo il mondo del due mila queste grandi regioni multi statali e rispetto a cui rispetto a cui e non è ammissibile una ressa culturale ed istituzionale
Qual è la resa della destra iperliberista di fronte al processi di globalizzazione di mondializzazione come se fossero un i greci ricevano una manca è una necessità come se fosse un terremoto un fatto naturale no
No
Rispetto a questi processi di mondializzazione ecco l'Europa a a a questo compito o culturale istituzionale di di dire certo i fenomeni del mercato su quelli che sono i medici e noi gli inni ai i non non vogliamo né frenarlo viene ma regolari Lisi
Regolare Lisi dare e di nuovo il primato dalla politica il primato dei diritti fondamentali il privato il primato delle regole concludo
Ancora una notazione a proposti questo non vorrei essere scambiato per dirigista sarà il mio amico Ciampi minimi vi ritroverete ma eh dico questo
Nell'ultimo G7 a Lionello se voi leggete il documento finale i tre quarti del documento finale sono stati dedicati al controllo bancario
Cioè le Igli sette paesi più industrializzate del mondo hanno cercato regole per controllare il fenomeno o degli diciamo dagli stravizi bancarie per cui un qualsiasi impiegato ad Hong Kong o un un uno o a Tokio poteva mettere in crisi interi istituzioni bancarie e allora io dico questo se
Si studiano
Delle regole dei controlli sulla istituzione finanziaria per eccellenza che guida il il processo di mondializzazione e per quale motivo noi lo dobbiamo cercare
Sforzandoci FIAT e questo è un compito
Di qui de de de dei giovani del compito ancora del futuro sforzarci di mettere delle delle regole sforzarci di in un certo senso di dominare
Con la politica con il diritto con una concezione U umana dell'economia queste che sono dei processi che e allora vedete
Per come la domanda di Luciano Vecchi mi ha portato mi ha portato lontano e essere presbite in Europa
Vedere che questo nuovo modello assoluto avente inedito nella storia politica dal mondo e che il modello di maggior successo
Negli ultimi cinquant'anni dato nel cuore dal cuore dell'Europa
Può dare insegnamenti non solo per quanto riguarda l'organizzazione degli Stati
In una nel senso della sussidiarietà che poi detto in altre parole il federalismo ben ben temperato Berberi intenso
è nel senso della nuova organizzazione delle forme politiche dal mondo
Io vorrei fare un po'a ritroso il percorso del fatto ombra Manzella ponendo una questione a Roberto Speciale che è questa avanzata dicevo una cosa giustissima
E cioè che l'adesione in qualche modo l'adesione vera non passiva della gente dei cittadini all'Europa non si dà soltanto spostando oppure se questa necessario poteri tra l'una e l'altra istituzione comunitaria ma spostando l'Europa verso il basso
Cioè rendendola comprensibile rendendo l'attrattiva rendendola efficiente rendendola utile in qualche modo e anche ripensando quindi il modo di funzionamento degli Stati delle loro macchine amministrative delle regioni dei comuni e così via
Attraverso la le ragioni dell'appartenenza europea ed egli ha ragione all'apertura al mondo ora nel nostro Paese
Su questo aspetto e forse dove ci sono registrate le debolezze maggiori c'è realtà già oggi molte delle politiche europee soprattutto quelle strutturali quelle che puntano a coesione economica e sociale hanno come dimensione di riferimento fondamentale le regioni so o comunque ambiti territoriali
In particolare le regioni in ritardo di sviluppo economia devo visto che per esempio nel nostro Paese si è manifestata una incapacità diciamo così strutturale di utilizzare persino le risorse comunitarie una parte cospicua delle risorse comunitarie messe a disposizione
Del nostro Paese in particolare delle zone più arretrate ed in particolar modo nel Mezzogiorno ma non solo del Mezzogiorno
Si è registrata una sorta di passività nei confronti del recepimento della legislazione comunitaria e direttive provate
Con anni di ritardi o regolamenti non applicati e così via ora questo è noto ora al Governo nel nostro Paese c'è una coalizione democratica di il sinistra centro sinistra in cui il nostro partito ha diciamo così in un ruolo decisivo ecco secondo te
Parlare di stare in Europa parlare di utilizzo delle opportunità delle risorse la prospettiva comunitaria è altra cosa rispetto alla discussione sulla riforma dello Stato in Italia sulla riforma pubblica amministrazione o di questo ne è parte essenziale insomma
Cosa occorre stare che cose quali insediamenti insediamenti soprattutto ci indica questa difficoltà di stare fino in fondo in Europa
Sì io sono d'accordo con te che l'Europa non so le necessarie ma deve dimostrare contrasta la necessaria di essere utile
Di essere vicino ai problemi dei cittadini
La questione che tu mi poni è la croce e la delizia di questi miei due anzi disimpegno di lavoro
Cioè la politica di solidarietà i fondi strutturali la ridistribuzione all'interno dell'Unione europea delizia perché c'è una politica in questo senso dell'Unione europea e questo mi fa piacere
C'è è una politica forte anche è un principio forte nei trattati nel politiche
Più solenni dell'Unione Europea
A differenza di altre situazioni c'è una politica di solidarietà per i territori più svantaggiati più in difficoltà
è una delizia perché non è neanche una cifra tanto piccola ormai rappresenta più del trenta per cento del bilancio dell'Unione Europea
Sono i fondi strutturali cioè gli aiuti per lo sviluppo e per i territori svantaggiati
Una cifra non piccola
Perché si tratta di più di centocinquanta miliardi di ECU io ogni volta mi devo rifare il conto in lire perché Calessi perché cambia sempre so che a qualche volta dicevo trecentoventi mila miliardi poi
Deve dicevo duecentottanta mila adesso diciamo circa
Trecento mila miliardi di lire in più anni noi in un anno solo dal novantaquattro al novantanove quindi in cinque anni
Beh però è una cifra di tutto rispetto naturalmente di tutto rispetto
Quindi questo è un elemento diciamo interessante importante di questa politica farla bene è molto importante farla conoscere informare
Far sapere ai cittadini che anche questo l'Europa
Magari non lo sanno magari vedono quel quanti quel cantiere o quell'iniziativa e non sempre è chiaro che questo è in parte anche con i contributi dall'Europa con il finanziamento dell'Europa
Però anche una croce perché anche una croce
Non solo perché come tutte le cose sono sempre più complicate più difficili di quello che sembrano
Ma anche una croce perché questa politica è messa in discussione in continuazione
Non è accettata una volta per tutte
Singoli stati singole situazioni singole forze politiche la rimettono in discussione
E quindi bisogna difenderla bisogna fare una battaglia per difenderla e spesso si fa una battaglia non in piena armonia con i cittadini appunto perché è difficile l'informazione perché difficile questa sintonia perché non sempre si conoscono le cose perché non sempre c'è questo collegamento forte che aiuterebbe questa battaglia
Dicevo prima nel primo intervento che ci sono tendenze sempre più chiare di alcuni Stati che vogliono tagliare i fondi strutturali e non soltanto sul bilancio dell'anno prossimo questa una tendenza generale
Lì si vogliono tagliare ogni anno
Qualcuno comincia a pensare che dopo il novantanove in cui finiscono questi fondi e finisce il Regolamento di questi fondi non debbano più esserci fondi strutturali cioè non deve esserci più politica
Di solidarietà e di ridistribuzione all'interno dei territori dell'Unione Europea
Questa è una battaglia importanti in questi anni sarà importantissima nel novantasette nel novantotto si decide se vi sarà un futuro dei fondi strutturali
L'allargamento dell'Unione europea di cui parlava Renzo indenni che è una politica importante significativa per l'Unione Europea ma cosa significa da questo punto di vista
Può significare molto se non stiamo attenti
Perché oggi come sono i Paesi dell'Est per esempio
Se entrassero domani con il Regolamento dei fondi strutturale che c'è oggi prenderebbero tutti i fondi strutturali
Perché perché loro però detto prodotto interno lordo è uguale in media a meno del cinquanta per cento di quello dell'Unione europea
E quindi rientrerebbero completamente nei criteri dei territori più svantaggiati e i territori attualmente svantaggiati dell'Unione Europea verrebbero tagliati fuori
Quindi all'allargamento bisogna anche pensare che mezzi finanziari ci saranno che politica di ridistribuzione di giustizia dire equilibrio si farà come si rifanno i fondi strutturali rispetto a queste e badate che le cose sono collegate non si può dire dopo vedremo no contemporaneamente vediamo e come il discorso del moneta unica
Riusciamo a vedere contemporaneamente la politica di riequilibrio di solidarietà di occupazione o tutto diventa più difficile
Poi perché ultimamente negli ultimi tempi per far fronte ai criteri di convergenza badate che questo è in un'altra croce
Che io noi tutti abbiamo in questo momento alcuni Paesi i più forti non vogliono spendere questi fondi
La Francia la Germania l'Olanda
Perché per stare dentro i criteri di convergenza hanno tagliato stanno tagliando i loro bilanci e siccome i fondi europei sono tali per cui
L'Europa dice io ti li do ma ti do il cinquanta per cento di quello che serve
Perché se io ci credo ci de di credere anche tu
E per dimostrarmi che ci credi ci devi mettere la stessa cifra che ci metto io
Se no il gioco non funziona gratis come si dice Agrati su dalle mie parti che si dice non si fa niente non al cento per cento non te li do a fondo perduto
Tu ci devi mettere altrettanto ci devi ammettere almeno altrettanto e allora cosa vuol dire che se l'Italia i fondi strutturali a livello europeo io risparmio sul bilancio
Perché non metto quella parte di investimento che devo mettere e non faccio però una politica di sviluppo di occupazione di aiuto ai territori più svantaggiati la Francia e la Germania ora stanno discutendo loro bilancio
Tagliando anche questi investimenti tagliando anche in questi investimenti
Quindi Croce perché c'è una battaglia politica anche su questo punto
E che è in corso proprio è in corso in questi mesi in questo Periodo quindi è un momento particolarmente difficile
E Croce anche perché alcuni Paesi in particolare
E ahimè il nostro in modo particolare
Non fu non è che non vogliono utilizzarli non sanno utilizzate
Purtroppo questo la cosa da dire non sono capaci ad utilizzarli
E questo è un ulteriore Croce poi Terme diciamo che Holcomb Pito di presiedere questa commissione dalla politica regionale che sono italiano è una croce particolare perché lo sento come problema mio politico personale nello stesso tempo me lo sento anche dire
Non è che lo sento soltanto io anche Semele dimenticarsi per un attimo gli altri ma lo ricordano subito
E qui c'è un problema
In Italia c'è un problema negli ultimi mesi non dico soltanto l'ultimissimo governo ma anche negli ultimi mesi del governo Dini si è tentato di fare uno sforzo di recupero
Di maggiore capacità di maggiore iniziativa per utilizzare questi soldi badate che non sono pochi per l'Italia
Sono circa quarantadue mila miliardi di lire per l'Italia
Che col cofinanziamento vuol dire circa cento mila miliardi di lire di Investimenti in infrastrutture in opere informazione che possono concretamente creare occupazione e sviluppo
E che sono utilizzati a un livello bassissimo non vi dico quale perché siccome lo dico spesso me ne vergogno anche un po'non lo voglio dire
Negli ultimi tempi qualche cosa si è fatto ma non ancora abbastanza non ancora abbastanza lo dico francamente non ancora abbastanza
Quale sono le ragioni dovremmo aprire un capitolo
Però io le sintetizzerei in due cose fondamentalmente qui anche vengo alla diciamo all'ultima parte dalla tua domanda che hai fatto su se la riforma dello Stato è parte del nostro discorso europeo si lo è
I due motivi fondamentali di questa incapacità particolare italiana intendiamoci non è che gli altri sono tutti bravissimi e
Ci sono più bravi e meno bravi hanno delle contraddizioni però noi purtroppo su questo settore ci siamo dimostrati tra i meno bravi o se volete tra i peggiori trentacinque e indubbio che è così
è un dato di fatto non è un'invenzione lo direi qualsiasi governo ci fosse stato nel passato
E le due ragioni fondamentali sono prima che l'Italia a differenza di altri paesi ha avuto un'instabilità politica molto accentuata
Sia nazionale che locale
E l'instabilità politica non crea le condizioni necessarie
Per fare i progetti per dare esecuzione ai Progetti
Per cercare di costruire dei programmi per spendere i soldi cioè cambiano i ministri gli assessori eccetera quello che viene dopo sei mesi non sa bene che cosa si è fatto prima ricomincia tutto da capo poi quando ha ricominciato smette
E si ricomincia daccapo adesso ma banalizza un po'ma badate che in gran parte è così anche se un po'banalizzata
L'instabilità politica
è stato un elemento grave da questo punto di vista io spero appunto che oggi vi sono le condizioni per una stabilità politica nazionale anche locale perché anche il nuovo meccanismo
Delle Regioni dovrebbe garantire una maggiore stabilità politica
E questo può aiutarci nel tempo
A da assorbire meglio essere più capaci di affrontare questa cosa
Poi purtroppo c'è un'altra costante
Che è di stabilità se volete
E cioè il livello della pubblica amministrazione
E la cultura della pubblica amministrazione che non è colpa de di chi lavora solo nella pubblica amministrazione ma che anche e diciamo responsabilità della cultura dominante che vi è stata in tutti questi decenni nel nostro Paese insomma per cui essere nella pubblica amministrazione non è considerato una cosa che da responsabilità e dignità come deve essere
Come deve essere
Perché è questo il punto non c'è stranamente io credo dall'esperienza che ho il nostro è l'unico Paese che non ha più ha avuto per un certo periodo ed sparita improvvisamente una cultura della programmazione anzi la parola programmazione ormai è bandita
Io mi chiedo ogni tanto come mai
Come mai perché qualsiasi Paese qualsiasi struttura statuale regionale locale non può vivere senza una cultura della programmazione
Che non è naturalmente alla PMS pianificazione decennale sovietica è un'altra cosa è la cultura del predisporre del preparare del pre vedere dell'organizzare de non vivere alla giornata
Ed è l'essere al responsabile del proprio lavoro questo vuol dire la cultura programmazione
Questa in Italia non c'è è sparita Ovo covo o addirittura forse non c'è quasi mai stata o è durata molto poco c'è un livello di disorganizzazione di inefficienza io mi permetto anche di dire di qualità spesso
E di mancata organizzazione di questa struttura che a un livello molto molto basso molto grati molto grave non voglio entrare nei particolari perché si potrebbero fare tanti esempi per dimostrarle badate che
Questa è una cosa dettagliata precisa non è un sentimento come dire generico per dire chi è nella pubblica amministrazione
Non lavora bene no non Nieri volto a chi lavora nella pubblica amministrazione ha rivolto alla struttura al modo d'essere di organizzarsi dalla pubblica amministrazione che non è più accettabile
E che è uno degli elementi di ritardo non solo sui fondi strutturali ma sulla modernizzazione e sul progresso del nostro Paese è un elemento di freno di ostacolo non ci sono dubbi badate
Voglio essere chiaro fino in fondo
Non solo statuale ministeriale io sono profondamente convinto che l'Italia deve andare verso una struttura di regionalismo decentrato forte di federalismo chiamiamolo come vogliamo dire autonomia Smoke eccetera eccetera
Non di secessionismo che è un'altra cosa perché è una cultura statuale secessionismo non è una cultura regionalista e localista
Chi vuole secessionismo vuole costruire un nuovo Stato quindi a una cultura statalista centralista non una cultura regionalista autonomista c'è una bella differenza
Però badate non soltanto lo Stato i ministeri anche le regioni anche gli enti locali naturalmente ci sono diversità tra regione e regione tra comune e comune
Ma c'è una caratteristica comune le regioni tutte le regioni sono nate su un modello
Di centralistico e inefficiente e questa è la verità
Questa è la verità e hanno continuato ad averlo hanno continuato ad averlo
E anche in questo caso non c'è una divisione geografica è vero che ci sono dei casi più eclatanti
Dov'è che si spendono meno
I fondi strutturali certo si spendono meno là dove ce n'è di più dove ce n'è di più
Nelle regioni del sud d'Italia
Quel la campagna è la Regione Campania vicino allo zero per cento di utilizzazione
La Regione Sicilia vicinissima allo zero per cento di utilizzazione
Quindi Pomi a fare i nomi e cognomi
Cioè perché io credo che le popolazioni le forze politiche devono
Chiedere conto a quelle maggioranza quei governi a quella struttura anche pubblica che cosa ha fatto che cosa intende fare per modificare questa situazione un elemento anche di battaglia politica io credo
Necessaria
Però non è solo il sud
Proprio in questi giorni guardavo e chi spende meno
In Italia per la formazione il fondo sociale europeo formazione riqualificazione che un elemento importante
Sono due regioni soprattutto la campagna e la Lombardia badate un po'
Badate un po'
Quindi non è solo le regioni del Sud è proprio la struttura è la pubblica amministrazione con delle eccezioni con delle differenze perché ci sono queste ma complessivamente è questo il problema
Allora noi abbiamo bisogno
Sacrosanto immediato urgente in Italia non solo per spendere bene i fondi strutturali di una riforma istituzionale politica dello Stato italiano ma anche vorrei dire
Contemporaneamente e vorrei quasi dire ancora prima
Di una riforma profonda della pubblica amministrazione centrale e periferica del modo di organizzare la macchina pubblica la struttura i servizi pubblici badate che tra l'altro se non facciamo così se non mettiamo questo nell'agenda con una grande priorità
La credibilità del decentramento del federalismo del regionalismo non c'è
Non c'è quindi ha interesse a mio parere delle Regioni delle autonomie locali di mettere questa questione al centro e anche di cominciare a modificare qualche cosa in se stesse
Perché ognuno può cominciare non bisogna solo aspettare di va be'adesso facciamo la grandissima riforma fra dieci anni quando è tutta pronto cambierà no
Facciamo la grandissima riforma mai piccoli cambiamenti possono cominciare da domani mattina ognuno ne può fare ognuno ne può fare bisogna vedere se c'è la volontà di farla ma noi credo dobbiamo spingere per fa
Quindi in affetti i problemi italiani fanno parte di una problematica generale europea
Perché tra l'altro queste questioni seppure in un modo meno grave meno drammatico esistono da tutte le parti esistono anche nei fondi strutturali
Perché noi dobbiamo semplificare i fondi strutturali anche la burocrazia di Bruxelles dobbiamo rendere tutto più Strutter più trasparente più semplice e questo spesso uno degli altri motivi che rende difficile utilizzare i fondi quindi e siamo parte di un disegno complessivo
Ma noi abbiamo anche un problema più forte più acuto degli altri e allora dobbiamo impegnarci seriamente su questo problema
Dell'ultimissima questione per chiudere quest'incontro a Renzo indegni vicepresidente del Parlamento europeo insomma mi pare che anche da questo incontro
Dove abbiamo va approfondito credo anche seriamente alcuni alcuni aspetti che riguardano il lavoro
Che si svolge in Europa nel Parlamento europeo da parte degli euro parlamentare del PDS però emergano due questioni importanti la prima e che in realtà quando parliamo di Europa di contenuti e di prospettive del processo di unificazione europea non parliamo di una cosa di diverso rispetto al programma di rinnovamento nel nostro Paese di cambiamento e di trasformazione che vogliamo qui portare avanti
Dall'altro credo che se l'elemento che vogliamo sottolineare con la nostra campagna di cui fu voglio ricordare uno degli elementi anche la pubblicazione che abbiamo fatto che è stata distribuita dove poi più in dettaglio sa che ha reso conto del nostro lavoro
Al Parlamento europeo diciamo che sempre più emerso dovrebbe emergere con maggiore forza il fatto che il processo di unificazione europea
E evidentemente fatto nell'interesse deve essere fatto l'interesse di tutti gli europei adesso devono partecipare tutte le forze politiche democratiche europee fatto nell'interesse anche in equilibrio mondiale ma che vi sono opzioni scelte diverse
E credo che forse dovremmo riuscire di più in qualche modo esplicitare il fatto che l'Europa anche degli aggettivi che non è scontato che il processo di unificazione europea sia democratico solidale
Appena rotto efficace come noi lo vogliamo dipende dalle scelte in qualche modo che verranno fatte Loreti voglio chiedere questo Renzo per concludere la Sinistra Europea il gruppo del Partito del socialismo europeo a cui apparteniamo che il gruppo di maggioranza relativa al gruppo più grande del Parlamento europeo e in generale porterà Sinistra Europea
Sono secondo te oggi già oggi all'altezza in qualche modo di questo compito
è sufficiente livello di integrazione di mobilitazione di partecipazione sociale non solo a livello di partiti ma anche a livello di Autonomie locali di sindacati oppure è necessario andare avanti e su questo obiettivo in qualche modo è necessario e possibile spendere anche negli anni futuri le nostre energie
Se
Devo considerare
La situazione dell'insieme dei partiti che aderiscono al Partito del socialismo europeo mi sembra che si possa dire abbastanza tranquillamente che
La organizzazione la famiglia europea diciamo che è più convinta nel sostenere uno sviluppo dell'Unione Europea che sia fondato sulla diciamo maggiore capacità di trovare una soluzione ai problemi sociali e i istituzionali non voglio però ignorare che c'è all'interno anche di questa famiglia
Una serie di differenziazioni è anche quali che qualche elemento di scetticismo
Questo dipende anche dalle situazioni nazionali
E forse vale la pena di fare qualche esempio proposito di come dire di punti sui quali la Sinistra dovrebbe essere convinta unita forte in grado di avanzare dei progetti nuovi
E poi problemi che si incontrano nel realizzare questi insieme di obiettivi ad esempio
Sul tema del lavoro
Quando noi discutiamo nel nostro gruppo quando si riunisce il Partito del socialismo europeo ci ripetiamo e lo ripetiamo da diversi anni questa è la priorità
E molti lo hanno sintetizzato in tanti modi come è possibile fare credere all'ideale europeo con diciotto milioni di disoccupati
Che idea possono avere i giovani dell'Unione europea se quando si presentano appena finita la scuola non riescono a trovare lavoro per un anno due anni tre anni dieci anni e via di seguito con domande che possono apparire retoriche
Possono servire come base per fare una grande demagogia perché tutti siamo capaci di come dire di raccogliere un applauso esprimendo la protesta e lo stato d'animo di un po'di persone più o meno numerose
Però quando si arriva al punto cruciale quali
Politiche nuove
Rispetto al passato allora lì si incontrano delle difficoltà
Anche perché ci sono forze della sinistra in alcuni Paesi
Che sono stati al Governo per molti anni e non sono state in grado di affrontare diciamo con politiche nuove ed adeguate questo problema
Faccio l'esempio della Francia nel mille novecentottantuno
La sinistra vince le elezioni metterà diventa Presidente della Repubblica al posto di Giscard d'Estaing
E con coraggio prende la decisione di formare un governo incaricando Bourgeois
Insieme al Partito comunista francese
Questa alleanza si fonda in modo particolare sull'obiettivo che allora viene esplicitato nel programma di governo in Francia piena occupazione
Credo che sia una delle ultime volte in cui in un programma di governo in Europa si usa questo termine
In dei documenti dei nostri partiti si è continuato ad usare ma non proprio di un programma di governo credo che sia una delle ultime volte bene dopo tre anni
Quel governo a parte che è andato in crisi Partito Comunista è uscito
E diciamo anche come riflessione sull'attuale situazione italiana lì è cominciato il declino definitivo e da lì in poi il Partito comunista francese ma più contato assolutamente nulla nella politica francese per cui io penso che essendo Bertinotti una presso una persona abbastanza intelligente
Prima di pensare
A mettere in crisi il governo a cui ha dato la fiducia credo che farà come Francesco Giuseppe quando diceva che bisognava dichiarare guerra a qualcheduno diceva
Ci pensiamo tre volte e dopo averci pensato tre volte ci torniamo pensare ancora ecco penso che
Diciamo che dalla da Rifondazione dobbiamo aspettarci molti pungo di molte critiche un po'di condizionamenti ma salvo situazioni come dire di clamorosa novità che determini un dissidio di fondo
Non penso che dobbiamo aspettarci come dire la considerazione di un interesse proprio a far cadere questo governo assolutamente chiusa la parentesi a quel punto per l'impossibilità di realizzare una politica concreta
Che si muovesse in quella direzione è andato in crisi il Governo e
La sinistra di governo in Francia ha dovuto cambiare i propri obiettivi
E come dire lì a ridotti rispetto all'ambizione della piena occupazione
Ma il problema è che non ha realizzato neanche gli obiettivi più ridotti e se c'è una come dire una
Un elemento che rende più problematico
La
Candidatura di nuovo del Partito socialista francese in tempi brevi a diventare forza di governo
E anche il ricordo che c'è in Francia della difficoltà di quel partito trovare soluzioni nuove per quanto riguarda il tema della lotta alla disoccupazione allora noi su questo punto ad esempio dobbiamo fare tutto il possibile per non fare demagogia
Per non creare attese è vero sono diciotto o diciannove o venti a secondo delle statistiche che sono un po'ballerine i milioni di disoccupati in Europa e ci dicono ma perché non fate come negli Stati Uniti guardate gli Stati Uniti erano il sette per cento e più del sette e mezzo per cento poi con Clinton adesso siamo al di sotto del sei per cento
Allora intanto c'è un problema che riguarda la valutazione di questi dati negli Stati Uniti uno che lavora un'ora alla settimana cioè quattro ore al mese è considerato occupato
Se noi facciamo così in Italia abbiamo
Duecento trecento mila disoccupati cioè abbiamo risolto il problema
Ma no mi pare che sia abbastanza difficile seguire quel tipo di modello dire fate come gli Stati Uniti d'America cioè come dire
Trasformare il mercato del lavoro in un'area di incursioni di tutti gli elementi che lo rendono il più possibile precario
Con pochissimo controllo da parte delle organizzazioni sindacali
Senza alcuna garanzia al di là del garantismo assistenzialistico che non vuole nessuno
E non penso che questo sia una soluzione data per l'Europa
E però bisogna pensare a soluzioni nuove perché se dal settantaquattro al novantasei e sono ventidue
Abbiano governato la destra il centrodestra e il centrosinistra sinistre un po'meno
La disoccupazione è andata crescendo sempre allora bisogna che ci chiediamo le ragioni di questo fatto e nell'avanzare delle proposte che sappiamo che non possono essere proposte
Diciamo su linee che sono già state tentate in passato che hanno fallito
Allora è chiaro che se la innovazione tecnologica all'origine di questa disoccupazione è chiaro che c'è la famosa globalizzazione che in altre parole bisogna tradurre così
Un po'del peso specifico nel mercato mondiale dell'Europa si è spostato in Asia e di conseguenza qui si fa si produce di meno e con l'innovazione tecnologica c'è bisogno di meno lavoro per produrre quello che si produce ma detto questo sull'analisi siamo tutti bravi qualcheduno specialiste
Arriviamo al punto la sinistra e il lavoro quali proposta io penso che il punto più più avanzato raggiunto sino ad ora Silja
La elaborazione che alcuni partiti
Tra cui il nostro hanno prodotto che indicano diciamo nella
Nella rapporto tra un nuovo tipo di sviluppo
E una nuova qualità ambientale
E in specifico nel rapporto tra lo sviluppo e una nuova qualità della vita urbana perché una larga parte della vita è vita urbana nella nostra nel nostro continente uno dei punti di svolta
Cioè fare noi abbiamo alle spalle un tipo di sviluppo che ha distrutto lavoro e ambiente
Il futuro a proposito di passato e di futuro dovremmo impostarlo in termini tali da
Essere in grado di crea
Mura
Con l'ambiente non più elemento da disturbo da distruggere ma elemento da qualificare ore
Ma elemento da qualificare con nuove attività occupazionali e produttive e in modo da appunto da determinare nuove possibilità di lavoro anche per i
In modo particolare per le nuove generazioni
Nello stesso tempo c'è un problema che riguarda quelli che si chiamano in gergo servizi di cura
Servizi alle persone noi abbiamo una società che nel due mila e venti in euro
OPA dovrebbe vedere un aumento del cinquanta per cento rispetto alla situazione attuale della popolazione anziana
Allora o noi abbiamo in testa un modello assistenzialista tutti gli anziani devono essere assistiti ma non c'è nessun Paese che abbia una condizione finanziaria ed economica tra tale da poter trovare nuove risorse per una protezione sociale che sia tutta sulle spalle del bilancio pubblico assolutamente non c'è né in termini di pensioni né in termini di sanità allora il problema è dista stabilire se c'è una altro meccanismo e questo meccanismo non può che essere quello di un nuovo rapporto tra pubblico e privato cioè di una capacità di autorganizzazione maggiore gestione sociale rapporto tra autorganizzazione di servizi da parte della popolazione anziana autosufficienti ancora in grado di correre
E l'attività degli enti pubblici locali regionali nazionali
Vorrei raccontare una dotto perché non era fatto venire in mente Roberto Speciale e anche Andrea Manzella quando parlano futuro e la programmazione la ragione per la quale ad un certo punto nel comune di Bologna abbiamo cominciato a pensare a
A modificare alcune presenze significative del comune in certi servizi pubblici la ragione è stato una chiacchierata che una volta abbiamo fatto in alcuni io con alcuni questore alcuni dirigenti del partito sul fatto che la socialdemocrazia svedese dopo più di sessant'anni che era al governo ininterrottamente aveva perso le elezioni uno dice ma che cavolo c'entra che rapporto c'è
Beh rapporto che scherzosamente fra noi ci siamo detti beh noi
Vogliamo durare meno della socialdemocrazia svedese qui a Bologna in Emilia Romagna no assolutamente perché hanno perso
Era l'azione per cui hanno perso poi hanno rivinto perché come dire la c'è una
Un radicamento fortissimo della tradizione socialista socialdemocratica che sta soltanto diciamo per una
Congiuntura molto sfavorevole si poteva determinare questa sconfitta ma hanno perso per questa ragione perché l'insieme dei servizi sociali ricchissimi in quel Paese
Aveva determinato un costo tale da provocare a sua volta la introduzione progressiva di tasse o di
Diciamo di di quote per pagare quei servizi per cui ad un certo punto sia determinato un peggioramento della qualità avesse vizi troppa burocrazia ed un costo eccessivo troppe tasse è rivolta di una parte della popolazione rispetto a queste troppe tasse
E allora il problema che ci siamo posti è se noi continuiamo così ci incontreremo proprio nello stesso spaccone perderemo perderemo le elezioni regionali comunali e il governo di questa realtà contraddizioni così belle così ricche passerà in altre mani
E allora ci siamo mossi riproponendo una cosa che di alcuni della diciamo delle della mia generazione Roberto Speciale di sicuro ricordano perché ne abbiamo fatto tante volte un
Uso il modello meglio o meno ma meglio che è una frase che sta scritta è sta scritta una frase che non molti lo sanno ma sta scritto nel testamento di
L'ENI in
Quel testamento che metteva le mani avanti rispetto alla possibilità che dire il primo in Russia diventasse Stalin recatosi
Meglio meno ma meglio che cosa vuol dire questo vuol dire bene noi abbiamo e faccio l'esempio appunto programmazione servizi abbiamo dieci asili nido che abbiamo cinquanta persone che ci lavorano a amò una quota di reddito X e una quota di di di lancio X destinata a questo servizio nel futuro il costo aumenterà di questo personale
Non ce la faremo cosa facciano chiudiamo prima alternativa no non si può chiudere questo peggiora la qualità della vita allora cosa facciamo
E allora chiediamo al soggetto privato gli utenti i genitori le organizzazioni le associazioni di contribuire a gestire questa realtà insieme al Comune anche facendosi carico di una parte dei costi
Anche gestendo per una parte della giornata ad esempio gestendo scusate il termine contribuendo diciamo garantire
E la il governo del dei bambini del dell'infanzia per una parte della giornata perché il Comune non ce la farà ecco allora stato socia
Che va riformato perché altrimenti diventa troppo burocratico e occasione di nuova occupazione di nuovo lavoro
Mi sono concentrato posso questo punto Luciano perché mi sembra che sia una delle questioni più difficile più complicate anche se la sinistra in Europa altri temi su cui come dire ha necessità di riordina
Are di organizzare
Le sue idee e faccio soltanto un altro esempio chiudo rapidamente lo accendo so di toccare la sensibilità anche di una parte dei presenti qui ad esempio sul tema della immigrazione
C'è a volte a volte anche a sinistra la tentazione di inseguire Londra di seguire il vento
E poiché sappiamo che l'immigrazione in modo particolare dei paesi del sud dell'Europa è un fatto nuovo determina dei problemi per gli immigrati e per i gli indigeni che siamo noi
Viene voglia di penetra anche all'interno della sinistra l'idea ma che se ne tornino tutti a casa loro
Che la barche piene
In che ci rubano il lavoro
Oro eccetera cioè tutte cose sulle quali
In prospettiva non può che venirne una civiltà peggiorata una difficoltà dico Livenza e alla fine se lo volete sul piano politico anche se qualcheduno che si considera di sinistra a queste idee in testa non poche essere lo sbocco naturale il Governo della destra anche qui c'è l'esperienza francese che ce lo insegna i comunisti francesi hanno pensato di cavalcare
L'ondata anti immigrati nelle dei comuni del parigino e dopo qualche anno lì sta vinceva le tende dappertutto perché come sapete la storia lo insegna la sinistra che cavalca le parole d'ordine della destra alla fine fa vincere
La destra ecco pur essendo un argomento delicato noi non possiamo lo dico subito come sinistra essere generosamente il resto Fossati Riccio dire dentro tutti perché poi non siamo in grado di governare questo dentro tutti ma non possiamo assolutamente cavalca
Aree
Quei sentimenti che possono anche essere presenti in tante persone di diciamo sicuramente democratiche ma che vengono usati atti demagogicamente per dividere i paesi per dividere le nazioni per dividere le persone e per indebolire i
Rispetto delle singole persone con questo tema della immigrazione propone tutto una questione che riguarda i diritti Hume anni che riguarda la dignità delle persone il rapporto uomo-donna la cittadinanza dell'Unione e penso che convenga essere coraggiosi senza alcuna timidezza come sinistra
In Europa e in Italia ecco dico con un po'di polemica finale non è un problema che si risolve con dei decreti ci vuole capacità di programmazione a
Ovvero quest'incontro dappertutto compagni e i cittadini che vi hanno assistito sfidando anche il freddo peraltro che si è tirato accumulato un po'in tutti i loro voglio ringraziare l'onorevole Andrea Manzella resta in beni Roberto Speciale
E speriamo che anche a questo incontro si è verso di come anche in Europa in qualche modo la sinistra italiana il PDS cerca di essere in prima fila e che si tratta non di un lusso in qualche modo che ci permettiamo ma di una parte essenziale della battaglia anche per cambiare il nostro Paese