Conferenza di programma del Partito della Rifondazione Comunista sulle politiche economiche e sociali presso il Residence di Ripetta

Ringrazio tutti i presenti compagni amici che hanno voluto accogliere il nostro invito e partecipare a questa nostra
Riunione
Nella quale come è noto affronteremo alcune delle questioni
Che consideriamo più urgenti e più pressanti e nello stesso tempo anche più pregnante rispetto alle prospettive
In modo particolare relativamente alle questioni economiche problemi del lavoro le questioni sociali
Quando abbiamo iniziato i lavori preparatori questa nostra conferenza di programma
Il lavoro è stato molto ampio
Intenso molti convegni riunioni
Prevedevamo anche di potere discutere nel momento in cui si cerca di tirare qualche somma anche questioni non soltanto relative alla vicenda economica
Alla condizione sociale
Ma l'approssimarsi della finanziaria
La situazione
Pesante che nel campo economico si sta profilando
Sia indotto a concentrare in questa nostra
Seduta in questa nostra riunione odierna di concentrare la nostra attenzione appunto
Sulle questioni economiche e sociali
Un altro settori un insieme di temi di grande rilievo è quello delle questioni istituzionali
E a questo riguardo
Desidero dire che abbiamo previsto modo distinto ma non separato da quanto stiamo discutendo qui di tenere qui a Roma fra un mese giusto
Una un convegno convegno che durerà tutta la giornata del sabato tredici di ottobre sulle questioni istituzionali e che si concluderà fino al Teatro Eliseo la domenica mattina
Questioni economiche e sociali oggi le questioni istituzionali
Tra un mese danno in qualche modo il segno della nostra piattaforma programmatica
Sulle nostre proposte sulle nostre analisi cerchi e sulle nostre proposte impiegheranno attese
Molto interesse la vostra partecipazione
Così larga rappresentativa e autorevole ne è la conferma e noi porteremo i risultati di questo nostro dibattito Telti patito che già c'è stato quello che oggi qui svolgeremo
All'attenzione
Di tutte le forze sociali e politiche certo in primo luogo dei nostri compagni delle nostre compagne è noto che noi stiamo preparando il congresso nazionale del terzo congresso nazionale del Partito della Rifondazione Comunista cat ovviamente
Questa impostazione questa questa tematica e questa piattaforma programmatica sarà uno dei punti di riferimento essenziali per il nostro dibattito congressuale
Sono temi questi ripeto che porteremo all'esame all'approfondimento di tutti i nostri compagne dei nostri lettori ma ben oltre
I nostri compagni ci riferiamo tutte le forze le forze sociali e le forze politiche
Il programma di cui qui ci illustrerà e caratteristiche fondamentali compagno Gianni Alfonso e il programma di Rifondazione Comunista
Programma che Rifondazione Comunista su queste questioni
Che cosa diversa rispetto al programma del governo
E al programma dell'Ulivo noi abbiamo un grandissimo rispetto per le posizioni per l'Ulivo e per le posizioni perno
Assunto sul piano programmatico
Immagino mi auguro che con altrettanto rispetto vi sia e con altrettanta attenzione da parte e degli amici compagni dell'Ulivo e del Governo si voglia guardare alle nostre proposte alle nostre indicazioni le nostre stesse analisi
Certamente non possiamo pretendere che queste nostre proposte possano immediatamente diventare proposte di governo ce lo auguriamo che possano in un periodo non troppo lontano poter essere programma non soltanto di una forza quale noi siamo che anch'io mi sento così rilevante e ancora lo sappiamo benissimo forza minoritaria
Nel parlamento e anche nel Paese
Ma di queste nostre proposte occorre tener conto occorrerà tenere conto in un confronto e di questo coi noi sentiamo l'esigenza di un confronto che sia un confronto rispettoso continuo serrato
Pur sapendo che vi sono posizioni diverse
Ma se è vero come è vero
Che e il Presidente del Consiglio autorevoli ministri ieri
Esponenti rappresentanti delle forze politiche che sostengono il governo certo non tutti allo stesso modo anche qualcuno addirittura in modo contrario ma se è vero come è vero che questa è la maggioranza di governo di cui noi siamo parte fondamentale integrante anzi determinante rispetto ai rapporti di forza in Parlamento e nel Paese se queste la maggioranza e questa maggioranza che deve confrontarsi non vi sono possibilità attorno a temi così rilevanti di maggioranze variabili mi pare che la polemica estiva a questo riguardo abbia consentito un chiarimento molto preciso
E partendo di qui noi lavoriamo perché il confronto sia propositivo serio reale
E spero che anche dopo questa nostra conferenza certo non mi illudo che finisca ma che si riduca per lo meno quella campagna contro di noi
Che tende a presentarsi come una forza che sa soltanto dire del no
E fare delle obiezioni ma siamo una forza che sa dire con forza e no Massa contemporaneamente indicare e le vie di uscita delle soluzioni
Certamente diverse da quelli che altri propongono anche tra le forze democratiche
Ridiciamo appunto un progetto rampa una proposta carattere alternativo
Ed è appunto a questo che mira questa nostra conferenza
Approfondire questa nostra capacità di analisi di proposizione e metterla a disposizione di tutte le forze democratiche e sociali e in modo particolare
Delle grandi masse lavoratrici delle masse popolari
Avremo fra pochi giorni dopo tanto tempo
Un grande momento di lotta con lo sciopero dei metalmeccanici alloro noi guardiamo ai lavoratori noi guardiamo in modo particolare e le nostre analisi le nostre proposte
Cercano di contribuire allo sviluppo di questo movimento che poi condizione per una effettiva possibilità di rinnovamento nella vita del Paese voi stessi contribuiremo oltre al dibattito forti del dibattito forti del confronto allo sviluppo di un movimento sociale siamo tutti siete tutti a conoscenza
Questa marcia per il lavoro che abbiamo iniziato
In questi giorni partendo dalla Sardegna e via via percorrerà fabbriche e scuole comuni città dell'Italia meridionale per diventare un punto di riferimento
Sul tema appunto dell'occupazione per la difesa dello Stato sociale per tutte le forze popolari con una manifestazione che concluderà questa nostra iniziativa il nove di novembre nella città di Napoli
Questo il senso e lo scopo credo in poche parole
Del nostro incontro di oggi al quale come avete visto sono presenti non soltanto numerosi compagne e compagni amici ma rappresentanti
Di forze politiche che noi che io desidero ringraziare diva mente vi è una delegazione della CGIL diretta dal compagno Epifani
Una delegazione della UIL con i compagni Lotito canapa Foccillo chi lega ambiente con Realacci delle forze politiche compagni del PDS Natale Gasperoni e Andrea Marche dei verdi con l'onorevole Massimo Scalia della Rete con Luciano Neri ieri Franco Danieli dei socialdemocratici con l'onorevole Schietroma Carlo finalmente Carmine Simeone e della Lista Dini onorevole Natale Maria e Alfonso Dammicco ringrazio vivamente
I rappresentanti delle forze politiche delle forze sociali
E credo che fatta questa breve premessa possiamo cominciare la a nostra riunione entrare nel merito programma prevede una relazione del compagno Alfonso giallo Gianni
Che ha lavorato con i compagni di un gruppo apposito per i problemi del programma compagno Nesi il compagno Giordano compagno Ferrero e dopo ti nella sua relazione si aprirà dibattito la discussione
Non so fino a che ora potremo proseguire immagino certo non prima delle diciotto e trenta potremo concludere i nostri lavori e in queste ore di lavoro cercheremo di far parlare
Maggior numero possibile di compagni e di amici chi desidera parlare quindi è pregato di
Farcelo sapere e vedremo tirare la parola a a tutti quelli che la chiedono se ce la faremo
Se non ci sono obiezioni possiamo così comincia raccordo bene la parola allora che ha ad Alfonso Gianni
Oggi in scala globale la disoccupazione ha raggiunto il livello più elevato dai tempi della Grande depressione degli anni Trenta
Nel mondo più di ottocento milioni di persone sono disoccupati o sottoccupati con queste parole Jeremy Rifkin inizia il suo ultimo fortunato libero la fine del lavoro
Riportando in estrema sintesi nient'altro che i dati resi noti nel novantaquattro dall'International Labour organi sedici il guaio è prosegue lo stesso rischi che questo numero e destinato rapidamente a crescere e quanto infatti è avvenuto e sta va bene
Il nostro vecchio continente convive più o meno consapevolmente e con una disoccupazione superato i venti milioni di unità
Nel nostro Paese a parte le discussioni sulle modalità e i criteri di rilevazione diciamo sui tre milioni di disoccupati ovvero la disoccupazione media sempre crescente che si attesta al dodici virgola tre per cento
Ma questo dato medio nazionale va scomposta per comprendere la drammaticità specifiche ulteriore della disoccupazione italiana
Al Sud essa nel novantacinque secondo l'ultimo rapporto reso noto dalla Svimez era pari al ventuno per cento
Ma anche questo dato e menzognero poiché se i tassi di attività fossero nel Sud uguali a quelli del Nord il tasso di disoccupazione sarebbe al trentatré per cento
Con percentuali rilevantissimi di disoccupazione giovanile e femminile in particolare
Anche questo divario tra nord e sud aumenta sempre più poiché negli ultimi quattro anni la riduzione dell'occupazione è stata al Sud doppia rispetto che hanno l'Italia resta dunque il Paese europeo con più alta concentrazione territoriale di disoccupazione ed essa comici ricorda recentemente anche Recup pugliese si configura sempre come prevalentemente meridionale giovanile femminile
Nel contempo aumenta la fascia dei pozzi tra i quali vengono annoverati oltre cinquecento mila famiglie operaio prevalentemente monoreddito
Dunque alle porte del terzo millennio il grande problema irrisolto anzi aggravate su per l'umanità nel mondo in Europa in Italia è la questione del da qui noi muoviamo alla nostra riflessione programmatica la nostra iniziativa politica la nostra critica o il nostro apprezzamento le scelte del governo la nostra iniziativa di mobilitazione e di movimento
In queste ore su iniziativa dei comitati di disoccupati
La Sardegna è attraversata da una marcia per il lavoro che proseguirà in tutte le regioni meridionali per concludersi a Napoli i nove con una grande manifestazione di massa
Sulla questione del lavoro noi abbiamo chiamato il Governo ad un banco di prova la cui risulterà per ciò che ci concerne la sua possibilità di continuare la sua esperienza almeno se si vuole mantenere ferma la maggioranza parlamentare che ha sconfitto le destre del ventuno aprile e ne ha determinato la nascita gli appuntamenti ormai imminenti della conferenza sull'occupazione prevista a Napoli da noi fortemente voluto ed è la delineazione della legge finanziaria non ammettono rinvii
Ora è necessaria una svolta nella politica economica e sociale
Per essere all'altezza della drammaticità del tema occupazionale e della crisi sociale che ne deriva
Per raccogliere e concretizzare quella speranza di più quelle volontà di cambiamento che sono stati alla base della vittoria elettorale dell'Ulivo e di Rifondazione Comunista
Nella campagna elettorale di aprile
Noi indicammo delle priorità programmatiche al governo futuro che avremmo contribuito in modo determinante a fare nascere pur non facendone a quei punti programmatici
Che consideriamo perfettamente attuale noi continuiamo a fare riferimento nella nostra concreta iniziativa politica ed anch'io lo farò per evitare che questa relazione di venti un lungo e noioso e lei
La prima priorità tra quella loro indicate
Nel senso proprio di quella temporalmente più immediata
Era quello della difesa dei redditi da lavoro dipendente di fronte all'aumento dell'inflazione
Tale difesa con tutta evidenza non era e non è garantita dagli accordi concertativi stabiliti dal sindacato con Governo e Confindustria
Prova ne sia che i metalmeccanici ovvero la più importante categoria industriale deve ricorrere ad uno sciopero nazionale dopo sei anni per recuperare il valore reale dei salari di fronte all'aumento del costo della vita
Sia ben chiaro non diciamo questo per diminuire la portata di questo sciopero ma per dimostrare l'insopportabilità sociale di una continua diminuzione del salario
Anzi salutiamo questo sciopero come un importante appuntamento per la ripresa di una pratica del conflitto nel nostro Paese
La sua stessa convocazione dimostra che la scelta concertativa di questi anni è fallito
Ciò che negli accordi del luglio novantadue del luglio novantatré ai padroni serviva è stato attuato come la liquidazione della scala mobile ciò che era nelle illusioni come il rilancio della politica occupazionale è rimasto tale
Lo sciopero dei metalmeccanici non può quindi essere descritto da nessuno come un tentativo di recupero dello spirito travisato degli accordi di luglio
Esso è invece la risposta l'intransigenza della Federmeccanica
Che concepisce salario come variabile dipendente non solo dalla produttività
Ma dal bilancio aziendale nonché ed è il caso della FIAT dal gradimento del prodotto da parte dei consumatori quindi del tutto slegato da ogni forma di controllo sindacale
E comunque insufficiente a garantire i minimi livelli di vita dignitosa
Non solo ma dietro questo scontro sulle duecentosessantadue mila lire glielo obiettivo dell'organizzazione padronale di liquidare lo stesso contratto collettivo nazionale di lavoro dal momento che se passasse la linea padronale quest'ultimo servirebbe per sancire addirittura la riduzione del valore reale della retribuzione
E quindi finirebbe per apparire negativo in quanto tale persino alle grandi masse dei lavoratori che ne dovrebbero risultare tutelati almeno per ciò che riguarda i minimi retributivi non solo
Ma l'intransigenza padronale si spiega anche con l'intenzione di premere sugli indirizzi economici e politici di questo governo
Ecco perché e illecito e giusto attenderci un pronunciamento politico da parte del governo
Che dice che la rivendicazione dei metalmeccanici è perfettamente in linea con le decisioni assunte nel Documento di politica economica e finanziaria luglio in materia di protezione dei redditi da lavoro
Come si vede dietro la questione salariale che purtroppo questione grave se vista alla più generale questione della distribuzione del reddito e dei rapporti tra le classi
Questa questione irrisolta anzi aggravata dalle pratiche concertativo e solo la ripartenza del conflitto la può riaprire e proprio per queste ragioni che ci pare importante e coerente con le nostre premesse
La vere ottenuto in sede di discussione del DPEF
L'impegno da parte del governo di intervenire per difendere il reddito dei lavoratori dipendenti in caso di discostamento tra inflazione programmata e inflazione reale
Inizialmente si è cercato di minimizzare
Questa nostra conquista leggo invece recentemente
Sui giornali di questa settimana che alcuni commentatori come Renato Brunetta consigliere del CNEL la considero addirittura una minaccia grave perché voterebbe lo spirito e lo spettro della scala mobile ma certamente quindi la considerano un risultato acquisito ed esigibile noi lo ribadiamo al governo
Come ribadiamo che questo risultato conseguito per l'anno mille novecentonovantasette non esaurisce
Ma al contrario rafforza la nostra battaglia generale
Per riconquistare un nuovo meccanismo duraturo e strutturale di indicizzazione seppure annuale automatica delle retribuzioni
Secondo la proposta di legge che per prima abbiamo presentato all'inizio di questa legislatura
Ma questo appunto non basta
Rappresenta solo il punto più urgente
Che dobbiamo consolidare e sulla partita del lavoro dell'occupazione delle risorse da reperire per finanziare una politica adeguata in questo campo
Che si giocano nelle prossime settimane insieme gli esiti della Conferenza sull'occupazione la legge finanziaria leggi ad essa collegate la sorte di questo governo
Noi prendiamo atto
Dalle parole del sottosegretario Micheli alla presidenza del Consiglio rilasciate in un'intervista al nostro giornale che allo stato attuale la finanziaria non è ancora fatta
è un utile puntualizzazioni che frena la frettolosità nei commenti di alcuni esponenti dell'Ulivo
Noi non pretendiamo tutto e subito sarebbe incoerente con la nostra stessa analisi
Poi sono infatti di non siamo infatti di fronte ad una semplice crisi congiunturale
Pensiamo che sia ormai acquisito nel dibattito sull'analisi delle caratteristiche della disoccupazione moderna di massa il punto che le sue cause siano strutturale
Tali da investire caratteri di fondo del modello di sviluppo capitalistico dei processi di globalizzazione e di mondializzazione dell'economia in corso
Essenzialmente siamo di fronte ad un passaggio di sistema così bene descritto ci nelle analisi di Marco Revelli
Dal sistema fordista taylorista quello poi ottimista o più genericamente post fordista
In questo quadro l'occupazione si contrae in tutti i settori economici nessuno escluso
Perché la quantità di lavoro necessaria per unità di prodotto diminuisce
Grazie all'innovazione tecnologica e dell'organizzazione del lavoro e perché assistiamo basti pensare al mercato dell'auto a una tendenziale saturazione dei mercati
Cioè della loro capacità di assorbimento delle merci su cui tradizionalmente si è basato lo sviluppo capitalistico
In virtù di quei vincoli esterni derivanti da fattori ambientali economici sociali che incontra un aumento della produzione una volta potenzialmente illimitato
è il paradosso del sistema capitalistico
In cui appunto richiede la necessità storica e la possibilità di un suo superamento
Più diventa pervasivo di ogni angolo del globo aiutato in ciò dal crollo dei sistemi del cosiddetto socialismo reale più diventano esplosive e socialmente insopportabili le sue contraddizione
Allora che fare
Che fare per fronteggiare quegli ottocento milioni di disoccupati e sottoccupati quegli oltre venti milioni in Europa quei tre milioni in Italia la nostra risposta è netta anche se come vedremo non è un fatto semplicistica
Si tratta di procedere ad una riduzione generale dell'orario di lavoro a parità di retribuzione
E contemporaneamente si tratta di avviare un piano di lavori
In settori di pubblica utilità capaci quindi di produrre non tanto e non solo merci per il consumo individuale quanto beni fruibili dalla intera comunità si tratta certamente di farlo non solamente nel nostro Paese ma in tutti i Paesi industrializzati a partire dall'Europa
Ma naturalmente la necessaria dimensione internazionale del problema non può divenire un alibi per l'inazione nei singoli Paesi
Tanto più che in altri Paesi d'Europa entrambi questi temi sono da tempo all'ordine del giorno non solo nel dibattito tra gli esperti ma spesso nell'agenda dei governi nell'agenda delle principali forze politiche delle organizzazioni sindacali in alcuni Paesi sono già in parte politiche praticate attivamente per ridurre la disoccupazione
Se si vuole davvero essere moderni ed europeisti e a questo livello che bisogna porsi da qui appunto la dimensione europea della nostra stessa iniziativa politica
Che non si limita al nostro ruolo nel Parlamento europeo ove proprio in queste ore siamo impegnati in una critica in un tentativo di modifica del rapporto Rocard sull'orario di lavoro
Ma che assume sempre più le caratteristiche di un'iniziativa di massa a livello sovranazionale a partire dai temi dell'orario e dell'occupazione
Così è stato per il meeting di oltre dieci mila persone che si è tenuto su iniziativa del gruppo parlamentare europeo due di cui anche noi facciamo parte
L'undici maggio scorso a Parigi così
Ci auguriamo che sarà l'iniziativa condotta da un polpi Simo numero dei deputati europei guidati da che è in corso che si terrà a Bruxelles e la prossima primavera proprio sui temi dell'occupazione in euro
In mezzo fra queste scadenze vi è stata nel luglio scorso un'importante riunione madre dei partiti comunisti della sinistra alternativa europea che ha tracciato le linee definito gli impegni di tutte queste forze sul tema occupazione ma contro una politica per il lavoro si ergono i vincoli del Trattato di Maastricht come indicato alla commissione del Parlamento europeo preceduto dallo stesso che in corsa
Se quei vincoli venissero realmente integralmente applicati nei tempi previsti il che a parte le dichiarazioni ottimistiche di Colle di Chirac e oggi possibile quasi per il solo Luxemburgo
L'Europa conoscerebbe un aumento di oltre dieci milioni di disoccupati raggiungendo in breve tempo la cifra di trenta milioni
Non si tratterebbe solo di un aumento quantitativo della disoccupazione
Sarebbe minata a quel punto la stessa civiltà del lavoro in cui si è venuto costruendo il compromesso sociale che ha retto in questo secolo certo non idilliaca mente le società del vecchio continente
Dunque quella scelta
Di una rigida accettazione dei criteri e della tempistica di Maastricht
Significherebbe per l'Europa un regresso della propria civiltà una desertificazione economica e sociale un arretramento nella barbarie dei rapporti economici e sociale
Le conseguenze sui sistemi democratici europee sarebbero facilmente immaginabili
Nei termini di un'ulteriore accelerazione
Di tutti quei processi autoritari di restrizione dei canali democratici
Che peraltro già ora sono in atto quale tentativo delle classi dirigenti di supplire così alla difficoltà di ottenere per via inclusiva il necessario consenso sociale alla stabilità dei loro governi
Sappiamo bene che c'è in campo anche un'ipotesi iperliberista dell'Europa delle regioni forti
Che sconta l'abbandono al loro destino di paria della comunità internazionale interi Stati o regioni prevalentemente del Sud dell'Europa
Questa ipotesi si basa su di un'analisi apologetica dei fenomeni di mondializzazione capitalistiche
E sulla effettiva crisi dello Stato nazione ridotto sempre più al semplice funzione allocativa degli investimenti ottimali per i capitali finanziario mondiale
In Italia queste ipotesi e rappresentata dalla lega nord
Che al di là della dimensione folclorica che assume interpreta in questo senso un progetto foto che non sottovalutiamo e che perciò vogliamo combattere a fondo
Che si inserisce perfettamente nei processi attuale della globalizzazione e che per questo motivo può essere sconfitto solo con le armi dello scontro della critica sociale tesi a di svelare l'inganno dell'Inter per lassismo nascosto dietro il mito sciagurato della identità etnica
Noi guardiamo con apprensione
Ma anche con la dovuta ironia per la verità a quello che succederà domani sul Po
Con la determinazione di chi non ha mai flirtato con la lega né nelle maggioranze parlamentari Nene governi locali
Di chi non l'ha mai considerata una costola della sinistra ma un'organizzazione con un programma iperliberista dichiaratamente di destra
Ma proprio per questo sappiamo che l'arma migliore per sconfiggere questi disegni secessionisti non risiede nell'invocazione dell'intervento giudiziario repressivo
Ma nel fare avanzare un processo di trasformazione economico e sociale complessivo nel determinare una vera svolta nelle politiche economiche sociali
In questo senso la ripresa del conflitto può scompaginare il progetto leghista
In questo senso lo sciopero nazionale dei metalmeccanici contrapponendo l'identità sociale della condizione operaia la falsa coscienza etnica può assumere come in altre e diverse situazioni anche di un non lontano passato il ruolo di difesa della democrazia e della civiltà dell'intero Paese
Agli inizi avevamo quasi o del tutto soli a criticare i presupposti la filosofia e contenuti del Trattato di Maastricht
Oggi mano a mano che le scadenze di fissate si avvicinano il numero dei dubbiosi di coloro che vogliono dilazionare e anche di coloro che sono apertamente critici aumenta
Il fatto che ciò venga da più parti politiche sociali e anche con motivazioni e finalità diverse persino opposte dimostra esattamente l'impraticabilità di quella strada
La posizione espressa recentemente in Italia da Luigi Spaventa
Dallo stesso vicepresidente del Consiglio Veltroni
E dal presidente della FIAT Romiti sono significative anche se come nell'ultimo caso evidentemente mosse da preoccupazioni ben diverse dalle nostre e ulteriormente allarmate dalla fase recessiva che si è aperta nel nostro Paese
La novità rispetto a poco tempo fa e dunque che cominciano entrano in campo delle proposte concrete di modifica del Trattato dei suoi parametri dei suoi criteri non solo delle semplici istanze di rinvio
Insomma siamo al passaggio dagli euroscettici agli euro critici la nostra proposta non è mai stata quella di abbandonare un cammino europeo ma di Foti modificarne radicalmente i traguardi percorsi i loro tempi
Si tratta in sintesi introdurre come nuovi parametri la lotta alla disoccupazione la lotta all'evasione fiscale e di Riba ricentrare il Progetto europeo in un'ottica mediterranea
Il che comporta appunto la liquidazione delle tentazioni di costruire un'Europa della regioni forti di un'Europa carolingia di un'Europa del Nord contro il Sud
Non siamo i soli a porre concretamente queste stanze innanzitutto e l'ho già detto che la posizione comune dei partiti comunisti che godono di buona salute in Europa e di tutte le altre forze della sinistra antagonista
Ma non solo
E anche la posizione di intellettuale Ralf Dahrendorf considera tutt'altro che intangibile l'obiettivo della moneta unica almeno nei tempi nei modi fin qui definito
E Oskar Lafontaine vada Godesberg luogo così storicamente significativo per la socialdemocrazia tedesca
Nel bene e nel male ribadisce nel nuovo programma dell'Spd tutto incentrato significativamente sulla ricerca di una nuova politica per l'occupazione che vanno modificati i criteri di convergenza di Maastricht proprio perché non contemplano il problema della lotta alla disoccupazione
Il tema quindi che proponevamo fin dalle passate elezioni europee quello del capovolgimento della logica rimasto della modifica radicale di criteri e parametri
E oggi è entrato nel dibatto delle maggiori forze politiche europea a maggior ragione quindi non possiamo accettare dal governo italiano che nel panorama europeo rappresenta l'unica esperienza di un governo nato dalla vittoria elettorale sorretto dalle forze di centrosinistra e sinistra
E su cui dunque si appuntano speranze ed aspettative di tutte le forze progressiste europee non possiamo accettare dicevo un atteggiamento di supina acquiescenza nella politica europea come nel complesso della politica internazionale nelle scelte economiche come sulle questioni politiche militari poniamo perciò anche da questo versante il problema dell'assenza di un'autonomia del nostro Paese come un problema da risolvere
Dell'assenza di una vera e propria politica estera
Di una concreta politica europeista che coniughi le lotte contro il pericolo numero uno in Europa la disoccupazione con le particolari caratteristiche del nostro Paese fra cui il crescente divario tra nord e sud
Assistiamo invece ad un rimpallo di problematiche di responsabilità
Spesso si dice che è un problema europeo per evitare di abbia di avviare delle soluzioni nel quadro nazionale di propria responsabilità
Oppure si afferma che il problema è specifico per occultare la derivazione di quello stesso problema dalle decisioni assunte a marzo
A ciò si aggiunge una dilatazione della cosiddetta politica dei due tempi così tristemente nota alle lavoratrici e lavoratori italiani
La politica cioè per cui prima verrebbero i sacrifici poi il benessere collettivo
Ora si dice prima la moneta unica quadrare i piani di investimento i benefici per l'occupazione la riforma fiscale
Questa logica ma contestate ma spezza
Che ce ne facciamo della moneta unica se nel frattempo abbiamo trenta milioni disoccupati in Europa
Cessò palati industriale produttivo e compromesso nei processi di finanziarizzazione in corso ce lo stato sociale grande conquista non gratuita del movimento operaio europea distrutto
Se vi è una generale regressione della vita civile al punto da mettere in discussione la stessa convivenza pacifica fra popoli fra mie fra popolazione di uno stesso Paese divise solo dall'asse geografico Nord Sud otto Ovest Est e ancora che ce ne facciamo del risanamento del deficit se comporta tutto questi è una domanda non nuova nel dibattito economico
Nel suo ultimo lavoro la buona società John Kenneth al Brighton ci ammonisce contro l'ansia del pareggio di bilancio quindi vita mentre gli dice se fatto per sostenere la crescita e socialmente ed economicamente un spiccate d'altro canto prosegue il celebre economista nell'economia privata un analogo ricorso all'indebitamento alla massima approvazione persino dei più aperti accesi oppositori del deficit pubblico
Certamente so bene che molto dipende dalla quantità del deficit accumulato e quindi nessuno predica la finanza allegra ma il modo di ridurre il deficit non è una tecnica politicamente neutra
Non vi può essere quindi alcuna sudditanza culturale psicologicamente a fronte di maschi
Nell'ordinamento costituzionale del nostro Paese vi sono vincoli che impediscono che sull'adesione al Trattato possono esprimersi attraverso un referendum a tutti i cittadini mai matura la costruzione di movimento di massa sui temi dell'occupazione della difesa dello stato sociale
L'altro agnello sacrificale sull'altare della moneta unica il messaggio di cuore infatti è chiaro la dichiarazione assieme a Chirac il rispetto dei tempi di Maastricht e pulsionale allo sporgere una funzione di guida in Europa per una nuova fase di aggressione lo stato sociale
Ovvero master viene agitata come una frusta contro le aspirazioni di Richiedei poco allo stesso modo per risanamento dei conti dello stato dei bilanci aziendali è stato citato in Italia per tanti anni per contenere le legittime aspettative dei lavoratori
Dopo tanti sacrifici Japan non si può anche morire per Maastricht oggi c'è bisogno di una svolta questo pretendiamo dal governo Prodi bisogna voltare pagina non solo rispetto al governo di centrodestra di Berlusconi e Fini
Ma rispetto agli anni Ottanta e sul suo ai governi Amato e Ciampi
A questo governo non chiediamo solamente di non sfigurare ma di far fare un salto in avanti al Paese di operare una svolta a partire dalla politica economica e sociale
Ci rendiamo conto che non era richiesto da poco ma non riusciamo ad immaginare un altro modo per realizzare le speranze e le aspettative del ventuno aprile e quindi per battere effettivamente le destre che ancora detengono la maggioranza dei consensi elettoralmente computati
Si tratta di destre tutt'altro che rassegnata tutt'altro che inclini alla moderazione
Mi riferisco in primo luogo alla destra sociale
Quella riservata se nella roccaforte della Confindustria che muove all'attacco del governo Prodi per condizionarlo per togliergli i consensi per screditarlo ai passandogli contro gli umori variabili dei mercati finanziari
L'associazione padronale per bocca dei suoi principali esponenti ha ben chiarito anche nell'ultimo incontro di Cernobbio che cosa pretende la privatizzazione totale della previdenza della sanità del Collocamento dalla manodopera al fine di trovare nuovi campi d'iniziativa per il capitale finanziario
Questa destra non si batte con le mezze misure con l'attitudine al compromesso al ribasso con le politiche consociative con la logica di bilanciare ogni atto di governo una concessione agli appetiti degli industriali
Per questa strada si ottengono solo risultati negativi
Come quelli della recente inteso sulle aree di crisi in cui siriani mente all'idea che sia possibile rilanciare l'occupazione con la diminuzione delle retribuzioni dei diritti dei lavoratori reintroducendo al sud le vecchie gabbie salariali
Si tratta di un errore drammatico
Non serve all'occupazione ci sarà sempre un Paese che offrirà purtroppo meno Salaria meno tutele
La sfida con le tigri asiatiche già persa su questo terreno che invece appare funzionale unicamente al disegno confindustriale di cancellare lo stesso contratto collettivo nazionale di lavoro
Allora alla Conferenza di Napoli dalla legge finanziaria e dei suoi collegate ci aspettiamo l'avvio inequivocabile di un processo di cambiamento
Capace di affrontare alla radice i problemi del Paese il cambiamento e tanto più urgente e necessario quanto più risulta evidente che la congiuntura favorevole per l'economia italiana è finito
Possiamo anche aspettare cioè i dati nel prossimo trimestre per stabilire con aritmetica esattezza se si tratta di una recessione classica o se siamo solo in una fase di stagnazione
Ma certamente un modello drogato dalla svalutazione della lira e dalle esportazioni ed al ribasso amento continuo del valore reale della retribuzione da lavoro non poteva a lungo dura bisogna allora mettere mano le cause strutturali della crisi del nostro Paese proprio sapendo che se è finita l'equivalenza fra sviluppo e occupazione certamente quest'ultima di per sé non pochi ulteriormente peggiorare in una fase recessiva
Questa è la ragione per cui mantenendo ferma la nostra estraneità alla compagine governativa
Intendiamo invece farci carico delle responsabilità che ci derivano dal fare parte della maggioranza parlamentare che ha dato vita e che sorregge questo governo ci pare che sia matura e necessaria e che di ciò ci sia anche consapevolezza nelle forze del Governo
La convocazione di una sede autorevole di discussione della maggioranza parlamentare con il governo per definire le linee della prossima legge finanziaria
Pensare che la Chiesa discussione di luglio sul DPEF abbia risolti i problemi dei rapporti con Rifondazione Comunista e ciò che più conta con i problemi reali del Paese significa condannare questo governo alla sconfitta di fronte al suo banco di prova importante e deciso
Sulle scelte da fare
Vogliamo essere molto chiaro
La manovra non può contenere nuovi devastanti tagli alla spesa sociale in particolare per ciò che riguarda previdenza e sanità
Alla Fiera del levante l'altro giorno il presidente del Consiglio Prodi ha rassicurato le famiglie che non si intende intervenire su previdenza e sanità
Ma è tornato a dire una parola per noi impronunciabile sacrifici bisogna chiarire per questo le rassicurazioni non sono sufficienti
D'altro canto non solo e nota la pressione dalla Confindustria dei mercati finanziari su questi punti
Ma vi è anche chi in Bankitalia penso di subordinare l'eventuale concessione dall'abbassamento dei tassi d'interesse a nuovi interventi riduttivi dello stato sociale
Ebbene per ciò che si sa
Che su questa strada Rifondazione comunista non si può andare avanti
Chi lo vuole intraprendere deve attrezzarsi a votare la legge finanziaria con altre maggioranze
Ma ciò equivarrebbe ad un suicidio politico dal Governo Prodi e ci pare vi sia sufficiente consapevolezza come anche diceva prima presidente Cossutta di ciò nelle forze del Governo senza doverlo ulteriormente ribadire non possiamo comunque limitarsi ad una legge finanziaria non ingiusto
Ovvero ad una manovra impostata risparmio sulle spese che non impattano sulle prestazioni sociali e che provvede invece opportunamente quelli sì a tagli al bilancio della difesa
Intendiamoci già questo non sarebbe un obiettivo disprezzare visto che si tratta di resistere all'offensiva lo stato sociale capitanati in Europa ha raccolto ma noi abbiamo bisogno di altri di una manovra economica che tra decisioni da assumere alla conferenza Dina leggi finanziarie e leggi collegate dia il senso e l'avvio concreto di una sponda se vogliamo realizzare la nostra proposta in una formula noi poniamo l'obiettivo del doppio dieci per cento
La riduzione alle dieci per cento del tasso medio di disoccupazione recupero del dieci per cento dell'evasione fiscale entro il prossimo si tratta certamente di obiettivi consistente circa cinquecento mila posti di lavoro in più e più di venti mila miliardi di evasione da recuperare
Ma proprio perché tali sono obiettivi capaci di chiamare alla mobilitazione alla partecipazione grandi settori di popolazione senza protagonismo dei quali è impossibile qualunque svolto
L'obiettivo della riduzione della disoccupazione può essere perseguito solo con un concerto di politiche
Ma noi ci ostiniamo a pensare che tra queste bisogna sapere individuare in primo luogo quelle determinate
Cioè quelle capaci di affrontare le cause strutturali della disoccupazione di massa e quindi mettere immediatamente in moto un processo positivo
Per questo poniamo prioritariamente la questione di una consistente riduzione d'orario generalizzata in tutti i settori a parità di retribuzione e l'avvio di un programma di lavori settori pubblico utilità a cominciare dal Mezzogiorno
Oggi la riduzione generalizzata e consistente a parità di retribuzione dell'orario ovvero una molteplice valenza positiva
In primo luogo esso rappresenta la risposta la tendenza indotta dall'organizzazione post fordista del lavoro ad una dilatazione del tempo di lavoro per gli occupati e a una diminuzione costante del numero degli stessi
Il tempo di permanenza nel luogo di lavoro è compattamente occupato dalle varie fasi del processo produttivo e contemporaneamente assistiamo ad un allungamento della giornata della settimana lavorativa
Nel settore manifatturiero ci lavora mediamente quarantatré ore la settimana
Ma nel nord est si raggiungono facilmente le cinquantacinque sessanta euro l'allargamento della fascia del lavoro precario tende a mutare i caratteri complessivi del lavoro verso un nuovo tipo di lavoro servile esito solo apparentemente paradossale della modernizzazione capitalistica
In cui la dipendenza psicologica temporale fattuale dell'individuo dal sistema produttivo e praticamente totale
Dalla FIAT alle piccole aziende è in corso da tempo una pessima padronale alla totale discrezionalità dell'uso del tempo
Fino a rendere sempre più impalpabile il confine tra tempo di lavoro e tempo di vita aiutate in ciò purtroppo dall'arrendevolezza sindacale sulla flessibilità ed ha una legislazione via via più permissiva
Per questi e lo ribadiremo alla Conferenza di Napoli la riduzione dell'orario di lavoro l'imposizione di vincoli precisa Lucio uno straordinario va di pari passo con la riconquista di un controllo sulla prestazione lavorativa e sul mercato del lavoro
Proponiamo quindi una grande indagine che concluda la conferenza di Napoli sulla condizione del lavoro in Italia posso riferire al Parlamento per attuare misure più mirate dal punto di vista legislativo
Ma proprio per questi non concordiamo con le proposte che il Governo avanza le parti sociali in materia di ulteriore flessibilità in particolare per l'estensione dell'uso dei contratti a termine è l'introduzione del lavoro interinale o in affitto
Così è emblematico proprio di quella trasformazione del rapporto di lavoro il lavoro servile e contro il quale intendiamo battersi con tutte le nostre energia al contrario una buona politica occupazionale di cui la riduzione d'orario precondizione
Deve essere perseguita garantendo una griglia generale di diritti di tutele capace di ricomporre sul piano dalla difesa del lavoratore le varie figure del lavoratore occupato precaria e stagionale disoccupati
Ridando ruolo e capacità di funzionamento al collocamento pubblico attraverso una corretta decentralizzazione su base regionale e locale una tipizzazione la rappresentanza dei lavoratori con progetti specifici di inserimento occupazionale
Ristabilendo la chiamata numerica in alcuni settori come l'agricoltura o per alcuni rapporti di lavoro tra cui il semplice contratto del lavoro a Terni
In questo quadro vapori portata avanti la riforma della legislazione sulla formazione professionale ormai molto vecchia perso una formazione costante in tutta la vita lavorativa e garantendo il primato del ruolo pubblica in questo settore punto sul guasto
In secondo luogo la riduzione d'orario generalizzato può offrire una possibilità di posti di lavoro altrimenti non ottenibile
Non si tratta di piccole cifre almeno in via teorica
Importanti strutture sindacali qualche anno fa non molti anni fa stimavano che portando l'orario di lavoro a trentacinque ore che è la nostra proposta si sarebbero creati più di un milione seicento mila posti di lavoro potenziali naturalmente
è ovvio che tra riduzione d'orario in occupazione non c'è automaticità devono entrare in gioco tutta una serie di altre condizioni economiche e normative organizzative ma essa si impone come ormai inderogabile noi proponiamo che avvenga a parità di retribuzione ciò è socialmente giusto perché livello dei salari italiani non è comprimibile anche per non deprimere ulteriormente una già scarsa domanda interno
Ed economicamente possibile visto l'aumento enorme di produttività di questi anni nel sistema produttivo italiano
Tuttavia lo Stato può intervenire aiutare questo processo
C'è possibile
Grazie al risparmio che la riduzione d'orario porterebbe in termini di spesa per ammortizzatori sociali circa venti mila miliardi essa è attualmente in Italia trecentocinquanta miliardi di ECU fra gli stati membri dell'Unione europea come osserva lo stesso Rocca
E grazie al recupero dell'evasione fiscale
Per questo proponiamo subito la definizione di un fondo consistentemente alimenta e che si arrivi ad una nuova legge che sostituisca quella sugli orari di lavoro vecchia di oltre settanta le proposte in Parlamento ci sono la nostra c'è fissa l'orario le trentacinque ore al governo noi chiediamo a partire da Napoli indirizzo programmatico che favorisca la definizione in termini brevi di una nuova legge in terzo luogo la riduzione generalizzata dell'orario di lavoro avrebbe un possibile impatto occupazionale
Ben aldilà dei posti che potrebbero rendersi disponibili in concorso con altri fattori come abbiamo detto nel sistema produttivo esistente
Tale ulteriore sviluppo occupazionale potrebbe essere connesso con l'organizzazione sociale della vita nel tempo liberato dal lavoro socialmente necessaria
La riduzione d'orario quindi assume una valenza generale superiore persino gli stessi benefici occupazionale che può produrre e che riguarda la ridefinizione dei tempi di vita l'organizzazione della vita individuale e collettiva i rapporti tra i sessi nella vita e nel e veniamo alla seconda grande questione quella della creazione di nuovo lavoro e di nuovi lavori in quei settori quelli di pubblica utilità che il mercato spontaneamente non crea anzi distrugge questo tema chiama in causa la politica industriale del nostro Paese e ruolo dello sta nell'economia
Non possiamo assistere al fatto che la crisi del modello industriale fordista
Porti con sé il totale abbandono dei settori strategici
Processi di deindustrializzazione indotti dalla finanziarizzazione del capitale che rendono incapace il nostro Paese di competere sulla scena mondiale nei punti alti della divisione internazionale del lavoro
Abbiamo sotto gli occhi la tragedia dell'Olivetti
Una delle più gravi crisi industriale del dopoguerra
Ove l'abbandono dello sviluppo dell'informatica non è stata compensata dal business della telefonia e dove così ci distrugge un patrimonio di intelligenze di ricerca di lavoro vinco
Non possiamo ridurre lo stato semplice erogatore di ammortizzatori sociali di fronte a questi disastri
Dobbiamo invece mantenere rendono più efficiente
Un ruolo di intervento diretto dello Stato nell'economia a partire punti-chiave strategici quelli che determinano lo sviluppo e la modifica del suo modello e la competizione in modo da potere orientare l'intero sistema produttivo
Per questa ragione come si vede tutt'altro ideologica siamo contrari alla privatizzazione di settori chiave come quelli dell'energia e delle telecomunicazioni
Non si può regalare l'aspetto ai privati bisogna invece puntare ad un'impresa multimediale in un settore così decisivo del mondo moderno
Capace di muoversi sui mercati internazionali evitando al nostro Paese di diventare una semplice colonia culturale di alto
Abbiamo già detto molte volte questo è stato no la posizione fin qui manifestato dal governo sulla fine vita dell'aspetto e la nostra via molta distanza bisogna discutere
Bisogna trovare un'altra soluzione in altri Paesi
Non certo retti da governi di sinistra penso alla Francia ci sono operate scelte stabilite leggi che comunque mantengono la prevalente proprietà pubblica in questi decisivi settori
Una moderna politica industriale non può servire lo Stato l'interesse dei grandi monopoli
In Italia fin troppo abbiamo conosciuto un capitalismo completamente assistito dove il costo del rischio è stato scaricato sulla collettività rimanendo i profitti rigorosamente privati
Come pure abbiamo conosciuto grandi insediamenti industriali al Sud che non hanno migliorato la situazione occupazionale ma sono stati il laboratorio della flessibilizzazione del rapporto di lavoro da esportare in tutto il Paese
Una moderna politica industriale deve oggi occuparsi di un'industrializzazione del Mezzogiorno
La cui prospettiva non può oscillare tra Melfi e un po'di turismo un'industrializzazione a misura d'uomo e gli ambienti e deve occuparsi della reindustrializzazione intere zone del nord
Significa quindi farsi carico di una progettazione di un sistema di connessioni materiali e immateriali
Di una profonda riforma del sistema creditizio
Che favoriscono lo sviluppo di un tessuto produttivo essenzialmente basato sulla diffusione nel territorio di piccola e media impresa è anche il lavoro autonomo recuperando il meglio dell'esperienza della costruzione dei distretti industriali
Che persino il mondo industrialmente più sviluppato un tempo ci invidiata e tentava di copiarci
E quindi possibile e necessario individuare nelle zone del Paese
Delle zone nel Paese principalmente ma non solo al Sud in cui concentrare subito immediatamente l'insieme di queste misure occupazionale di politiche di nuovo sviluppo
Anche di positiva cooperazione internazionale preservando però retribuzione tutele poiché mortificando il lavoro e le condizioni della gente ci si priva della principale forza che può imprimere una svolta al Paese
Intervento anche sperimentare nelle aree di crisi sì diminuzione dei salari e dei diritti no
Un contributo importante alla lotta alla disoccupazione e al nuovo sviluppo del Mezzogiorno e dell'intero Paese può venire dal rilancio dall'agricoltura soprattutto in un quadro di cooperazione mediterranea
E necessarie a questo scopo una profonda modifica dell'erogazione del sostegno alle produzioni agricole che devono premiare la quantità di occupati
Favorendo così anche l'emersione del lavoro nero e valorizzando insieme il lavoro vivo la ricerca e l'innovazione
Eppure tutto questo pure così necessario non è ancora sufficiente a raggiungere gli obiettivi del
La grande sfida si vince cominciando modificare realmente il modello di sviluppo
E quindi impegnandosi nella pre nella produzione di beni fruibili collettivamente
Che migliorano insieme l'occupazione e la vita della comunità e che il mercato spontaneamente non credi
E il tema dei lavori di pubblica utilità
Non le tradizionali grandi opere a bassa intensità occupazionale è alto impatto negativo ambientale che propugna il ministro Di Pietro
Ma quei lavori innovativi che vanno dalla gestione di fonti alternative di energia a risanamento di periferie centri storici urbani alla tutela e alla manutenzione dell'ambiente alla cura delle persone alla messa a valore delle potenzialità culturali artistiche in tutti i campi sapendo anche difendere con opportune misure le produzione l'attività artistica del nostro Paese dal cinema alla televisione alla musica
Esistono già importante contributi nella progettazione di questi lavori penso ad esempio all'elaborazione di Legambiente che possono immediatamente essere sperimentati
A quanto sappiamo può essere immediatamente trovata anche una disponibilità finanziaria l'avvio di questi lavori
Bisogna però dotare ecco la nostra proposta bisogna dotare l'intervento pubblico di uno strumento in grado di guidare la progettazione e l'effettuazione di questi lavori
Pensiamo a una struttura centrale che si articoli poi regionalmente localmente dando vita a società pubbliche a società miste agendo in convenzione con strutture private in rapporto con il settore in espansione del volontariato del non profit
Lui ama Giulio su cui il sonno forse il più autorevole sociologo americano in attività
Suggerisce oggi per il suo Paese gli Stati Uniti d'America proprio per fare fronte alla disoccupazione di varare una nuova templi ok Works Progress Administration
Sul modello di quelle istituite nel mille novecentotrentacinque da Franklin Delano Roosevelt che nei suoi otto anni di esistenza migliorò milioni di chilometri di strade non di Autostrade
Costruire fognature parchi terreni da gioco ne avremo bisogno anche noi urgentemente e non solo per rifare il sistema fognario italiano come ha proposto Giorgio senza inventarsi nuove strutture si può allora pensare ad una riqualificazione
A una riconversione del ruolo dell'IVRI anche concentrandoli interventi e le funzioni di altre strutture già esistenti per fargli svolgere la funzione di centro motore di un piano di lavori di pubblica utilità nei diversi campi
Lo sviluppo del settore non profit di quell'insieme di attività che ormai vengono raggruppate nel cosiddetto terzo settore va incoraggiato e aiutato conta le giuste misure di sgravi fiscale come pure va protetti dal tentativo di invasioni di nuovi capitali desiderosi di guadagni
Ma non è credibile e non è giusto affidare solo adesso la speranza di un nuovo sviluppo occupazionale esso invece poggia una funzione decisive crescente non in sostituzione delle funzioni dello Stato sociale ma per costruire un'alternativa reale alle forme mercantile dell'economia
Naturalmente questo piano
E mi avvio alla conclusione richiede molte risorse spento
Da qui la nostra proposta di riduzione di almeno il dieci per cento delle norme ragione fiscale
In questo Paese sempre progressivamente fasce dimostrazione palese dell'ingiustizia dei rapporti sociali e di classe
Non rinunciamo minimamente agli obiettivi più ambiziosi io l'introduzione di nuove norme in materia tributaria quali quella sulla patrimoniale o sulla tassazione dei titoli di Stato come abbiamo più volte puntualizza
Ma queste è una battaglia di più lungo periodo
Quello che invece è lecito e lecito subito oltre che indispensabile attendersi da questo governo
Anche a legislazione inalterata
è una svolta radicale in materia di lotta all'evasione e all'elusione che apra la strada così a una profonda riforma fiscale che parte dall'alleggerimento della pressione dei redditi medio-bassi da lavoro dipendente
Questo è possibile farlo con un nuovi indirizzi la dava l'insieme dall'amministrazione finanziaria e con il potenziamento gli apparati ispettivi
Ma magari scoprendo che anche per questa strada e possibili incrementare l'occupazione in particolare quella giovanile
Per portare avanti questi punti programmatici
Di cui oggi o ricordata solo il più urgente
Ne siamo coscienti
Non basterà solo la determinazione del nostro partito del Parlamento e nel Paese determinazione statene certi comunque non verrà meno
Ma è necessario che si sviluppi un ampio movimento di massa dei lavoratori di coloro che vorrebbero diventare dei giovani delle donne un movimento capace di avviare il sostenere una politica di profonde riforme
è necessaria la ripresa di una piena autonomia delle forze sindacali e necessaria la scesa in campo di tutte le energie le coscienze democratiche delle forza intellettuale di questo Paese
Per questo noi ci auguriamo io ho finito un autunno intenso di mobilitazione sociale di dibattito politico e programmatico discetta di governo capaci di determinare una svolta la politica del giorno per giorno
Per colpo al cerchio alla botte non esiste
O la linea liberista viene sconfitta può esservi prenderà il sopravvento in modo ancora più devastante che nel passato per il tessuto economico civile democratico del nostro Paese per questi motivi
Poiché necessita inderogabile ci congiungono con condizioni politiche più favorevoli Manolo irreversibili e necessaria e possibile ora una svolta nella politica economica e sociale di questo governo
Bene possiamo quindi dopo la relazione Alfonso Gianni dare inizio al dibattito sono numerosi come potete ben immaginare già iscritti a parlare cominciamo io non vorrei fissare un limite di tempo per gli interventi ma chiedere a coloro che prenderanno la parola di determinare essi medesimi i termini del loro ragionamento modo tale che a parlare possa essere il numero maggiore di persone il primo è Realacci al quale do la parola dopo di lui Migliore
Vi ringrazio vi ringrazio anche per la gentilezza di aver fatto parlai prima di chiedo scusa per quel direttivo della Legambiente in corso e quindi dopo abbandonerò questi lavori che sta spetta un secondo che disco liquidate in sede di calma per compagni e amici per piacere opporvi silenzio allora rendiconto
Pensiero
Così posso
Scusa Realacci fissi capisco c'è un po'è fisiologico anche perché ci sono
Invitati amici che chiedono di potere rivolgersi per avere d'iscrizione a parlare si rivolgano qui
Alla nostra segreteria grazie allora prego poi continuare sino alla
Allora come e noto credo a coloro che sono presenti in questa sala c'è una elaborazione in larga parte comune sui temi soprattutto dell'occupazione delle proposte da farsi in campo
Per ottenere nuovi posti di lavoro con Rifondazione comunista Gianni gialla citava nella sua relazione
E direi che c'è anche un'azione comune con larga parte Rifondazione Comunista con alcuni di coloro che fanno parte Rifondazione comunista anche da prima che Rifondazione Comunista nascesse
Noi abbiamo manifestato assieme l'undici maggio con cento mila persone sono scese in piazza a Roma per chiedere non soltanto delle scelte chiare in campo ambientale ma anche da scelte chiare in campo di occupazione e voglio ricordare che era il decennale dell'anniversario di Chernobyl due grandi organizzazioni in Italia furono attraversate da un dibattito sul nucleare prima dell'incidente di Chernobyl la CGIL il partito comunista e questo avvenne
Per azione prevalente di personaggi ricordo in CGIL Bertinotti e Borghini
Bassolino e Mussi nel partito comunista che allora erano in minoranza e poi hanno avuto ragione non soltanto in quell'organizzazione ma nel Paese
E non dimentichiamo perché la storia va sempre tenuta dal conto anche per la perché caratterizza anche l'affidabilità delle persone
Però voglio anche dire che questo accordo che c'è in larga parte non è un accordo scontato perché se invece avere un accordo sul no questo è vero per l'ambientalismo è semplice mettersi d'accordo sulle cose che non si debbono fare
Spesso anche dell'ambientalismo in giro sul territorio diventa un argomento di agitazione politica cavalcato un po'da chiunque no a qualsiasi forza politica sta all'opposizione
Diventa iper ambientalista abbiamo visto sindaci scalzato i diventare i primi oppositori di cose che non ho proposto loro e che c'è una gamma vasta di aneddoti in materia e molto meno forse impedisce mettersi d'accordo sulle cose che bisogna fare
Sulle proposte da fare per il futuro del Paese quel terreno difficile da questo punto di vista devo dire anche in alcuni casi rifondazione Comunista compiuto scelte coraggiose che noi apprezziamo
Scelte cioè che andavano anche a dire di no a investimenti e a iniziative apparentemente positive per l'occupazione ma in realtà non utili né per l'occupazione né per l'ambiente né per l'economia
Penso a iniziative come quelle di a alla questione come pure di Gioia Tauro penso a questioni come quella della stessa variante di valico in cui non era semplice diciamo per un partito che vuole difendere gli interessi dei lavoratori reagire a una prendere delle posizioni che apparentemente andavano in direzione opposta che invece erano esattamente coerenti con la difesa di questi interessi
Parto da questo per dire che l'azione comune e la riflessione in parte comune dell'abbiamo avviato a mio avviso non si limita alle cose che Gianni ha citato e a mio avviso un interesse più generale come un interesse più generale utilizzare la questione ambientale per capire che tipo di Paese vogliamo costruire
Io sarò molto breve nel ragionamento però a me si è persino due grandi questioni
Una è quella del come può essere competitiva l'economia italiana in futuro no
A parte la questione l'orario di lavoro io condivido totalmente qua al al di là dei passaggi diciamo organizzativi e tattici sì oserei dire che si debba andare a riduzione di orario di lavoro credo qualsiasi persona di buon senso
Non può che sostenerlo a quanto è accaduto peraltro nell'ultimo secolo non so come dire è quanto accadrà anche in futuro
Non so se la riduzione a parità di salario una strada possibile non so come questo si potrà ottenere non so quali sono i meccanismi tecnici ma che si debba andare a riduzione di orario di lavoro
è una cambiamento della cultura del lavoro perché ho Grasso De Franchi a volte la riduzione all'orario di lavoro può anche significare doppio lavoro accade in molte parti che questo accade che questo succeda però che quello si debba fare fuor di dubbio ma c'è un punto chiave su cui è necessario che questo governo faccia delle sue scelte e cioè qual è la competitività del sistema Italia nel mondo come l'Italia diciamo può costruire un'economia solida bene lo diceva anche Gianni nella sua relazione molto spesso si ha l'impressione anzi all'impressione le uniche scelte che vengono fatto fatte puntano a costruire una competitività dell'Italia sul costo del lavoro sulle garanzie sul lavoro sulle garanzie sociali questo terreno terreno assolutamente perdente perché è del tutto evidente che in questa maniera l'Italia si troverà a competere in futuro con Paesi per esempio il mitico Sud-Est asiatico
In cui il costo del lavoro e le garanzie sociali saranno inevitabilmente aggiungo per fortuna inferiori a quelle di un lavoratore italiano di un cittadino italiano
Però questa è la strada che apparentemente c'è stata posta per tutti questi brevi tutti questi mesi in tutti questi anni dalle dai dagli imprenditori dalla Confindustria
E anche la strada che è dietro al successo del nord est in fondo perché diano il successo del Nord Est cosa c'era in ultima istanza c'era una contingente svalutazione della lira una svalutazione su cui non si può puntare con un fattore stabile e sa ma questa è un'altra storia direbbe Corto Maltese semmai e non accadrà si facesse la Padania una lira una comunità più forte distruggerebbe esattamente quelle piccole imprese che adesso sostengono di avere dei vantaggi da un'ipotesi secessionista o sperano di avere dei vantaggi
Do l'ipotesi secessionista ma allora e questo è il primo punto
è assolutamente necessario che capiamo quali sono i fattori che possono rendere competitivo il nostro Paese strategicamente anche in campo industriale
E questi fattori coincidono con l'utilizzo dell'innovazione tecnologica
Con l'utilizzo diciamo dell'avanzamento tecnologico in maniera tale non da soltanto o prevalentemente da espellere forse a favore da ridurre il lavoro ma in maniera tale da fior da favorire produzione pulite produzioni più avanzate e protezione che produzioni che guardano al futuro
C'è un parallelo fra questa miopia della politica della sistema imprenditoriale italiana il fatto che l'Italia è per esempio l'ultimo dei paesi del dell'OCSE per quanto riguarda i brevetti ad alta tecnologia
Veniamo addirittura dietro l'India dietro il Pakistan c'è un sistema industriale arretrato che raschia il fondo del barile e non guarda assolutamente al futuro per cambiare questo e questo è una un terreno di riflessione comune fra di noi a nostro avviso sono e bisogna stabilire necessarie molte misure ma è anche necessario agire sulle ragioni di fondo che indirizza al sistema di impresa cioè i meccanismi del profitto
E come si agisce sul meccanismo il profitto attraverso il sistema fiscale
Non siamo assolutamente convinti che gli sembra una drastica riforma il sistema fiscale che sposta il carico fiscale dal lavoro e anche dall'impresa dagli oneri sociali al consumo di energia di materie prime alla produzione di inquinamento sì avremo questo perfetto l'attenzione dell'innovazione l'attenzione diciamo della della del degli imprenditori sarà volta a risparmiare non sul lavoro ma risparmiando sulle cose che costano di più vi do un solo dato
La bolletta petrolifera italiana che all'inizio degli anni ottanta era il sei per cento del prodotto interno lordo all'inizio degli anni novanta si è ridotto all'un per cento del prodotto interno lordo
Cioè è scomparsa l'energia un fattore di cui tener conto e anche in questi giorni in cui si levano
Grida di dolore periplo aumento contingente del prezzo del petrolio dovute alle vivaci iniziative clintoniana e in Iraq il prezzo del petrolio non ha non è neanche mai arrivato a sfiorare i livelli che aveva prima del mille novecentosettantatré quindi livelli in cui il petrolio non è una cosa il consumo di energia e non è una cosa di cui tener conto su questo dire penso che ci sia un piano di riflessione comune da continuare perché se non si cambiano queste ragioni di fondo non non non non non credo che si possa tentare bene l'economia ma c'è un terreno invece in cui abbiamo già dei punti di vista comuni
E sono con le cose che indicava Gianni che vorrei dire non riguardano tanto il solo la creazione di lavori per opera della mano pubblica certo c'è bisogno di una drastica ridefinizione dell'intervento pubblico nel nostro Paese
L'intervento pubblico nostro Paese non solo quelle in grande nelle grandi opere ma anche l'intervento dell'industria di Stato è stato foriero di non solo disastri ambientali nizzardi grande sperpero di denaro pubblico e di scarsa occupazione
La marcia il lavoro di Rifondazione desse in Sardegna quant'è costata questo Paese tenere in piedi il polo petrolchimico di Porto Torres
Quante migliaia di miliardi sono stati dati a Rovelli
Adesso sono tre mila occupati a Porto Torres tre mila e trecento credo cioè sono cinquecento dei Farnese sono tutte o questa è stata l'un per mille trecento poi calano di di giorno in giorno diciamo e quanto è costato quante migliaia di miliardi sono stati investiti in una scelta sbagliata
Ma questo è vero anche in tantissime altre parti del Paese e la scelta più sbagliata di tutte sarà sicuramente quella di una politica di opere pubbliche di grandi infrastrutture che quando servono
Vanno fatte per capirci ma che in realtà sono state determinate più da pressioni di interessi di tangenti di lobby che si costruivano il Sinn ci stavano dello stato che da esigenze del Paese dai beni collettivi
E hanno prodotto pochissimo lavoro vedete la nostra polemica con Di Pietro al di là della variante con variante di altre cose e perché Di Pietro ha disse l'idea di adesso una sorta di pietra filosofale
Cioè che tutte le cose che erano sbagliate quando lui faceva il magistrato diventano giusto per cui fa il ministro
Ma Tangentopoli non è stato soltanto uno sperpero di denaro pubblico non è stato solo un azione per cui una cosa che doveva costare cento costato centodieci
è stato un complesso sistema di potere che ha portato a fare tante scelte che non aveva nulla a che vedere col bene comune molto a che vedere col bene dei privati
Per questo è necessario cambiare drasticamente rotta
E in questo cambiamento di rotta si incontrano oltre a una riconversione dell'industria si incontrano anche le cose che già li citava anche nella sua relazione che fanno parte anche del piano che Legambiente ha da tempo presentato e discusso con vari soggetti e in primo luogo per non farla troppo lunga una grande attenzione a quelle che la manutenzione
La manutenzione delle città il recupero delle città il recupero del nostro patrimonio storico culturale il recupero Della di Db vita delle città il trasporto pubblico il recupero dei quartieri degradati il recupero del nostro territorio fra un po'ricomincerà piove anzi sta già piovendo ogni pioggia un po'sopra la norma piangiamo danni e l'ultimo in questo terreno guardate non c'è solo la possibilità di creare tanti posti di lavoro ma di creare possiamolo produttivi ecco qui vorrei Gianni che ci questi posti che vengono chiesti sono più produttivi
Sono più produttivi sono più dentro un ragionamento economico danno più speranza al futuro del Paese di tanti investimenti pubblici del passato o proposti ancora oggi
E in primo luogo questo a che vedere con quanto poca delle nostre città c'è anche una piattaforma comune elaborata Legambiente CGIL CISL e UIL non sempre difesa CGIL CISL e UIL con la dovuta puliti vita negli incontri governativi mi sembra a giudicare da quello che leggo
Che prevede che con una ridotto investimento
Relativamente di quattro mila cinquecento miliardi che vanno in incentivi all'industria di manutenzione si possono attivare con i capitali privati duecento mila posti di lavoro
è un ragionamento ad avviso molto serio e su questo voglio porre una prima questione
Non abbiamo incontrato Prodi l'altro giorno
Prodi l'altro giorno c'ha detto che sulla fiscalità ambientale e sulla manutenzione intende dare dei segnali molto forti nella finanziaria
Ecco io francamente prego Rifondazione chiedo a Rifondazione
Di essere garante che questi punti nella finanziaria siano effettivamente presenti per ragioni di dimensioni di cultura e di collocazione credo che sia i soggetti più adatti a essere garantiti questi impegni vengono in qualche maniera mantenuti perché poi alla fine quello se questo governo rappresentano un segno di svolta cominceremo a vederlo soprattutto dalle iniziative sul lavoro e dalla manovra finanziaria
Quindi su questo diciamo penso che ci sia un ragionamento comune
E voglio finire dicendo una cosa questo ragionamento comune a mio avviso non è soltanto diciamo un'occasione molto importante per ragionare su che tipo di futuro nostro Paese decadere per costruire un Paese che più competitivo
Anche in termini economici e non meno competitivo rispetto a quello che invece è stato il frutto di decenni di di investimenti sbagliati anche dell'industria pubblica ecco non difendiamo la mano pubblica nell'economia senza fare un fare un bilancio di quello che questa significato anche nel caso dei grandi enti di cui parlo voi parlate
Io ovviamente conto dell'immaginario abbastanza il dente avvelenato con alcune scelte fatte dall'ENEL anche se poi molte non gliel'abbiamo fatte fare però insomma la mano pubblica l'economia rappresentato per questo Paese anche sperpero di migliaia di miliardi poco posso io lavoro poco
Sguardo del Paese rivolto al futuro
Finisco con una considerazione che se volete c'entra poco in questo dibattito ma che in che credo sia anche un retroterra del di di questi tipi di proposte che ne facciamo
In questi giorni
Tutti gli occhi dell'Italia che lo vogliamo o no sono puntati su questa manifestazione che farà la lega sul Po una parte un ragionamento più politico culturale che non è questa la sede per fare io personalmente penso che ci sia un patriottismo che va difeso
So che a sinistra ci sono molte a volte idee diverse in materia io penso che il senso d'identità e il senso di appartenenza a una nazione un'entità un elemento fondamentale non crede corto circuito non credo a una sensibilità con popoli lontani che non passa per un senso di identità di appartenenza che consente anche di ragionare sui limiti del mercato
Perché non c'è limite posto all'azione del mercato se non c'è anche un senso di valori comuni questo lo dico lo dico anche per l'ambientalismo guardate cioè io non credo a un ambientalismo che trova grande spinta solidale con l'animale o con la pianta e non passa attraverso una solidarietà ancora più forte con i primi vicini con i bipedi parlanti diciamo perché
Penso che l'ambientalismo sia una fase più alta dell'umanesimo e non una diciamo un rinuncia diciamolo solidarietà quindi personalmente penso che ci vuole un paio in questo Paese ha bisogno di un senza identità ha bisogno abbiamo tutti bisogno di sentirci tagliati c'è bisogno di un patriottismo è peraltro se ce ne fosse bisogno basterebbe leggere lettere dell'Artide resistenza per capire quanto il senso di asse italiane fu determinante
Nel costruire quella risposta che ci fu alla nazifascismo
Ma questo patriottismo secondo me non può nascere da richiamo a Pietro Maroncelli Silvio Pellico che insomma siamo stati pure bravi ragazzi anche Pisacane sì ma Pisacane se la batteva con Che Guevara come acume politico nell'immediato però diciamo era su figure che non non possono essere la base mentre c'è un ragionamento
Molto forte nella nostra cultura che recuperare proprio quanto rende l'Italia unica nel mondo cos'è che rende l'Italia unica nel mondo
Ma abbiamo le città più belle del mondo abbiamo un patrimonio storico culturale che il mondo ci invidia abbiamo un patrimonio storico culturale che si intreccia con un tasso di socialità e di relazioni che tuttora vede il nostro Paese con un punto di civiltà con un punto non raggiunto da altri Paesi con una storia particolare bene le azioni che ne individuiamo quando parliamo di manutenzione del territorio di manutenzione Città di recupero dei quartieri degradati di recupero del nostro patrimonio storico culturale
A me mi sono anche questa valenza non solo ridanno dignità chi è senza lavoro
Non solo migliorano la qualità della vita di chi in questi luoghi vive
Ma contribuiscono anche a costruire un senso di identità di appartenenza di unità che l'Italia che crediamo sia l'anticorpo migliore contro la barbarie e anche la stupidità dell'egoismo secessionista
Ma parole Gennaro Migliore dopo di lui Augusto Graziani
Come veniva indicato nella relazione di Alfonso Gianni
Questa nostra conferenza
Accade con un anticipo rispetto a quelli che sono gli appuntamenti delle politiche economiche delle scelte concrete che questo governo penetra nei prossimi mesi
Innanzitutto in relazione alla conferenza sull'occupazione
E quindi al modello che viene indicato da questo governo attraverso anche un confronto con le proposte che avanziamo
Su quello che dovrà essere il destino innanzitutto di una nuova generazione che si affaccia probabilmente per la prima volta nella storia con una incapacità di percepire le minime forme di una produzione propria e di una possibilità di individuare un futuro ed una possibilità di sviluppo personale
C'è in questo anticipo la volontà e la possibilità di operare un cambiamento nelle scelte che verranno fatte
Perché riteniamo che in questo momento non solamente attraverso le operazioni interne alla maggioranza
Ma attraverso anche e soprattutto
Il suscitare una discussione con altri soggetti il costruire alleanze con soggetti sociali politici dei associazioni che si muovono sul territorio nazionale
Si possa proporre un percorso che organizzi i bisogni e le ho aspirazioni di questo potenziale movimento di massa
In questo senso abbiamo promosso a partire da un appello che veniva da un comitato di disoccupati di giovani disoccupati di Sant'Antioco una marcia per il lavoro in tutto il Mezzogiorno
In questo senso pensiamo che questa esperienza che adesso sta attraversando la Sardegna
Sta attraversando una parte del Paese che ha subito forse più di altre anche un processo di esclusione fisica dai livelli di sviluppo e di costruzione
Del modello industriale produttivo del nostro Paese
Passi attraverso tutte queste regioni definisca una mappa di quelli che sono i livelli e i conflitti che agiscono su questo territorio il territorio meridionale e porti
A partire dalle esperienze concrete dalle vertenze che capillarmente si definiscono in punti di resistenza spesso isolati
Una definizione di una piattaforma che nella manifestazione speriamo e ne siamo sicuri ampia del nove novembre
Rappresenterà un universo composito di bisogni di richieste
Di domande di futuro che sono dietro innanzitutto alle aspirazioni di cambiamento che sono venute dopo le elezioni del ventuno aprile
Noi diciamo così che Rifondazione Comunista e in questo senso innanzitutto i giovani comunisti non possono avere una politica avulsa dalla sofferenza sociale
Gli esempi non mancano dalle condizioni di lavoro alle pratiche di de industrializzazione forzata di alcune parti del nostro Paese innanzitutto pensando a quali sono oggi le figure del lavoro che emergono prepotentemente come risultato il frutto di questa modernizzazione capitalistica
E per questo ritengo che le giovani generazioni ne siano più investite
Più colpite innanzitutto perché su di loro si è sviluppato prima ancora che su il Complesso del settore del lavoro
Una sperimentazione di quello che il modello della precarietà il modello che sottende poi il livello di organizzazione sociale produttiva proposto in questa fase allora noi quando vediamo fenomeni del tipo della trasformazione del lavoro autonomo il lavoro fortemente dipendente lavoro fortemente servile
Come accennava giustamente Gianni nella sua relazione quando questi elementi di precarizzazione diventano una connotazione esistenziale
Riteniamo che si debba ripartire innanzitutto da queste contraddizioni materiali ripercorre questa mappa di conflitti attraversare questa regione la più dolente del nostro Paese
Per controbattere ai numeri che impietosi denunciano questa situazione
Una politica è un'iniziativa che in qualche modo tende alla trasformazione e per questo si riparte dal Mezzogiorno
Per porre questa nuova questione meridionale
La questione meridionale di classe
Che sia una cartina di tornasole per tutto
Il quadro delle politiche di sviluppo del nostro Paese ma anche e soprattutto per dare risposte immediate e concrete ad una parte della popolazione che si vede priva di qualunque prospettiva è evidente che il mezzogiorno e dove si misurano le conseguenze delle logiche del mercato come elemento regolatore non solo dell'economia ma anche essi della società
Si afferma hanno in queste aree
Sia aspirazioni al cambiamento sia necessità di cambiare il segno di una politica che non si può più ridurre ad interventi ordinari e a costruzione di mediazione tra interessi forti
Quello che cioè a generato all'interno del Mezzogiorno una delle piaghe
Del sistema politico nazionale più forti che è quella della formazione la classe dirigente costituita da ceti parassitari che hanno determinato attraverso la politica dello sperpero delle risorse pubbliche un'affermazione di un controllo sociale che ha determinato sia l'arretramento dell'economia sia l'affermazione è sempre più forte anche dei poteri criminali
Della capacità di ricatto che questi hanno rispetto all'economia cosiddetta sommersa
Cioè oggi il problema della questione meridionale non si pone solamente in termini economici ma innanzitutto come risposta ad un quadro sociale in questo momento fortemente messo in crisi
Noi ci riferiamo anche alle ultime cifre Svimez per avere una evidenza di quelli che sono io gli acuti di quello che è il riacutizzarsi di un processo di allontanamento di questa parte del Paese
Ed è per questo che intendiamo agire anche sulle forme della politica intesa come partecipazione e come lotta su obiettivi verificabili
In questo senso lo ripeto abbiamo promosso ecco promuoviamo insieme a Dante ad altre forze
Il cartello degli aderenti a questa manifestazione a questo percorso lungo si sta allargando di giorno in giorno proponiamo una marcia per il lavoro per noi è il tentativo di praticare l'obiettivo in questo senso
E contemporaneamente di porre un problema rispetto alla trasformazione del sistema sociale
Riteniamo che oggi la questione delle riforme strutturali che aggrediscano innanzitutto le politiche motivato monetarista e perché parlino di uno spostamento delle risorse esplicitamente attraverso anche la creazione dei distretti industriali vedi distribuiscano le ricchezze di una produttività oggi a livelli molto alti
Possano controbilanciare quelle politiche che Augusto Graziani definisce di meridionalismo minimale e che portano diciamo ad una forma di sviluppo per il Mezzogiorno praticamente coloniale
Con una nuova formazione di una zona franca come quella della Romania rispetto al mercato del lavoro
Noi dal nostro punto di vista
Abbiamo intenzione di fare emergere di dare parola queste soggettività che esprimono naturalmente diciamo in sede una connotazione anticapitalista
E non si tratta quindi di una riduzione economicistica
è un conflitto verso un conformismo autoritario che è divenuto oggi
De retta rivoli ideologizzato ed è strettamente connesso a quella forma di consenso delle classi dominanti che in modo schematico viene detto pensiero unico
Quindi questo tipo di Problemi questo tipo di definizione di qual è il nostro quadro di intervento
Ci porta oggi ha concretamente chiedere sul piano delle vertenze innanzitutto locali ma anche Generali
Questa destinazione delle risorse questo investimento i lavori di pubblica utilità perché aggredendo la questione economica si possa trasformare anche la società meridionale
Noi riteniamo che si debba in questo senso
Dare una particolare evidenza e connotazione a quelli che sono gli affetti devastanti sulle giovani generazioni dicevo prima della precarietà come condizione
Quasi esistenziale e quindi della disoccupazione soprattutto di lunga durata come impedimento a qualsiasi processo anche di sviluppo interno delle aree meridionali
Questo produce un'insicurezza sociale
Un ritorno anche alle politiche familista e che in qualche modo colpiscono sempre più duramente
Quei giovani quei soggetti più deboli innanzitutto Oltregiogo oltre i giovani le donne che oggi non hanno un terreno di rivendicazione sufficientemente garantito dal quadro politico nazionale chapter questo bisogno di questo intervento straordinario
E c'è per questo bisogno soprattutto di rifiutare queste logiche che vengono proposte dal pacchetto occupazionale di Treu che parlano di flessibilità
E che vedono la l'assenso totale di Confindustria così come si introduce attraverso la definizione dei patti d'area
Una zona franca in cui la dedurre deregulation totale dei rapporti tra le parti sociali porta ad un imbarbarimento di quelli che sono i diritti minimi innanzitutto del lavoro
Per questo motivo noi riteniamo innanzitutto che si debbano tutelare le minime garanzie
Del diritto all'esistenza dei lavoratori perché solamente non dando per scontato che l'elemento di riproposizione di politica di sviluppo per il Mezzogiorno
Sia in esclusivamente volto diciamo un processo semplicemente di riavvicinamento economico potremo parlare di quello che oggi significa un progetto concreto di cambiamento
Allora nel momento in cui noi proponiamo per esempio i lavori extra mercantili
E questo diciamo ci colloca anche molto vicine ad altre forze innanzitutto ambientaliste come diceva prima Realacci noi riteniamo sto per concludere e si debba produrre una ricchezza a partire da quelle che sono le risorse sociale
Ed è per produrre questa ricchezza che noi e concludo
Ci aspettiamo che le politiche non solamente sul lavoro e sulla tutela di sanità previdenza
Ma anche le politiche
Riguardanti l'assetto delle politiche di formazione in Italia siano oggi al centro dell'iniziativa di tutte le forze democratiche che intendono in questo momento proporre questa sfida dello sviluppo proporre la sfida del miglioramento
Soprattutto del Mezzogiorno
Oggi abbiamo di fronte un quadro in cui l'autonomia scolastica e universitaria la possibilità di una disintegrazione del sistema nazionale della formazione per esempio concretamente noi crediamo che ci sia uno scorporo dell'articolo quindici del collegato della legge Bassanini che prevede per Regolamento riproponendo logica già viste dai ministri democristiani
L'autonomia finanziaria che prefigura anche una forte polverizzazione del punto del sistema nazionale
Una selezione classista che può passare attraverso il sistema formativo innanzitutto per reddito basta vedere l'aumento dei costi
Di permanenza all'interno delle istituzioni il contributo che noi chiediamo immediatamente di abolire delle famiglie
Per le tasse scolastiche e dal punto di vista dell'organizzazione didattica dei numeri chiusi della possibilità di rendere flessibile in uscita vale a dire con una proliferazione di indirizzi molto settorializzato i questa Offerta di menti d'opera chiamiamole così all'interno della logica d'impresa noi crediamo che questo innanzitutto come giovani comunisti debba essere un centro un centro forte dell'iniziativa politica di tutto il nostro partito di tutte le forze che con noi contro conseguono
Questo obiettivo
E allora chiediamo che ci siano segnali chiari innanzitutto anche nella finanziaria rispetto alle politiche di investimento sulla ferma formazione
E che si definisca tranne la connessione tra formazione e definizione di un nuovo progetto di sviluppo quello che una intenzione di valorizzare le risorse le intelligenze le ricchezze che dalle nuove tecnologie dalla capacità di rispondere del territorio a quelle che sono le nostre i nostri nuovi bisogni Possa effettivamente portare a questa svolta nella politica economica e sociale del nostro paese grazie
Parola Graziani
Dopo di lui Maura Cossutta
Nella relazione
Di Alfonso Gianni e nelle comunicazioni successive specialmente l'ultima di migliore si è parlato già abbondantemente del problema del Mezzogiorno
E ancora una volta direi che in questa fase il problema del Mezzogiorno si presenta strettamente legato anche se in maniera e in direzione negativa come ora vedremo ai problemi economici di carattere nazionale il problema del Mezzogiorno oggi il problema io e tragico inutile ripeterlo è quello della disoccupazione
E il confronto fra nord e sud pone dei degli interroga
Do risente di una numerosità ieri elementi negativi vi è la crisi della grande industria che era stata installata nelle regioni meridionali
Vi è la crisi della grande industria del nord che porta come contraccolpo la chiusura o la riduzione di organici negli impianti del sud
E e vi è in generale vi è stato il blocco delle opere pubbliche che ha aggravato ulteriormente se ce n'era bisogno il problema della disoccupazione
Tant'è vero che la recente inchiesta parlamentare sulla povertà accertato che il settanta per cento di quelli che erano stati definiti come poveri si trovano oggi nel Mezzogiorno
Però di contro abbiamo viceversa le regioni del Nord
E in particolare quelle del Nord Est che negli ultimi anni specialmente negli anni della svalutazione hanno visto incrementare livelli di benessere di reddito di produzione e anche di occupazione è evidente che non si tratta più dell'occupazione protetta e tutelata
Di una volta si tratta però certamente di occupazione quasi sostanzialmente piena allora io mi chiedo fino a che punto l'abbiamo pensare che sia assolutamente e inderogabilmente vero
Che lo sviluppo economico e tecnologico la modernità dell'industria porta con sé inevitabilmente la disoccupazione
Nelle regioni del Nord lo ha portato fino a un certo punto nelle regioni del mezzogiorno i problemi della disoccupazione non nascono dalla modernizzazione nascono da una carenza di attività produttive
Il Mezzogiorno ha avuto come contraccolpo alcuni vantaggi chiamiamoli ancora provvisoriamente così alcuni contraccolpi in parte positivi
Dagli anni della svaluta azione perché sono aumentate nel Mezzogiorno le cosiddette lavorazioni
In bianco e cioè quel tanto di commesse che la piccola e media industria del Centro-Nord affida lavorazioni nelle regioni meridionali
Proprio perché il costo del lavoro è più basso vi è una maggiore flessibilità vi è la possibilità di dare commesse e poi dis dirle secondo le fluttuazioni della domanda
In altri termini in questi anni il Mezzogiorno ha visto declinare l'occupazione nel settore delle opere pubbliche declinare plasticamente l'occupazione nei grandi impianti
E proliferare invece il lavoro sommerso il lavoro nero questa è la magra consolazione che le regioni del Mezzogiorno
Che sono diventate un immenso laboratorio di laboratori nascosti in tutte le forme più disparate vi sono imprese medio-grandi che si vantano di offrire occupazione regolare
Poi sappiamo che il salario regolare sulla carta poi dipendente deve restituirne la metà al datore di lavoro e quindi in realtà è il cinquanta per cento di quello che viene dichiarato
E queste sono quelle emerse e si arriva poi ai veri e propri laboratori nascosti che è difficile trovare e individuare perfino materialmente e fisicamente
Questa situazione del Mezzogiorno è stata di recente magnificata dalle colonne di alcuni quotidiani nazionali
Dove alcuni esperti incaricati di effettuare apposite indagini dalla Confindustria
Hanno descritto in termini entusiastici il proliferare di attività imprenditoriali specialmente nell'area metropolitana di Napoli
Questo dimostrerebbe due cose la prima che non è una sorpresa e cioè che anche nel Mezzogiorno esistono capacità imprenditoriali
E la seconda è che basta ridurre il costo del lavoro
Basta portare il lavoratore al di sotto della linea della legalità perché l'occupazione immediatamente viene creata e si trovano occasioni lavoro
Questa è stata la bandiera della Confindustria e queste arrestato come dire l'argomento di fatto l'argomento storico empirico che è stato gettato sul tavolo delle contrattazioni quando si è arrivati al recentissimo accordo sulle aree di crisi
Di fronte ai tanti che dicevano ma forse ridurre il salario non è poi l'elemento necessario per aumentare l'occupazione ecco sono arrivati gli esperti della Confindustria per giorni e giorni
Un grande quotidiano nazionale ha pubblicato questi rapporti dalla provincia di Napoli ecco la dimostrazione che basta ridurre il salario
Basta andare nel sommerso voi non vogliamo che sia proprio sommerso ma si sa che la realtà è più dura di quello che noi vorremmo e l'occupazione fiorisce
Questa idea della riduzione del salario è un'antica rivendicazione coloro che hanno seguito le relazioni annuali della Banca d'Italia sanno che almeno da vent'anni quando si parla del Mezzogiorno il governatore
Anzi i governatori che si sono succeduti hanno sempre ricordato che bisogna portare nelle regioni del mezzogiorno il salario ho più in linea alla produttività del lavoro questa è un'idea un po'particolare della Banca d'Italia perché poi autorevoli esponenti della Confindustria viceversa hanno spesso ha lottato per la produttività del lavoro è uguale in tutte le regioni la Confindustria rettifica questa impostazione non si tratta di ridurre il salario si tratta di ridurre il costo del lavoro quindi semmai aumentare la produttività a parità di salario o anche con un salario piomba Asso flessibilità nelle assunzioni e licenziamenti flessibilità negli orari mobilità interna nell'uso dei lavoratori tutto quell'insieme che porta a una riduzione il costo del lavoro
Ora
Questa lunga battaglia della Confindustria e anche delle autorità monetarie italiane ha condotto come dicevo a questo accordo sulle aree di crisi
Che soltanto in minima parte si preoccupa delle variabili finanziarie e cioè di assicurare il necessario polmone di credito alle nuove iniziative
è previsto che la Cassa depositi e prestiti possano anticipare le provvidenze governative è anche previsto poi bisognerà vedere la stesura finale
Che istituti aziende di credito possano effettuare lo stesso finanziamento nulla si dice su quale sarà il costo di questo finanziamento anticipato perché è evidente che per un'impresa farsi anticipare le provvidenze pubbliche
Comporta un onere finanziario molto elevato fino al giorno in cui poi lo Stato salda i suoi debiti
Tutta questa parte viene invece messa nell'ombra e alla ribalta viene la flessibilità la riduzione del costo del lavoro la forma le ore dedicate alla formazione che a quanto mi è sembrato di capire sarebbero ore lavorate
E non pagate potrei sbagliarmi ma mi è sembrato di leggere così
E giù giù giù fino alla possibilità di derogare ai piani urbanistici quindi ad effettuare veri e propri attentati legali all'integrità dell'ambiente fino alla costituzione di una nuova agenzia che non si chiamerà più Agenzia per il Mezzogiorno si chiamerà sembra agenzia per la promozione delle aree industriali e sarà probabilmente un nuovo organismo amministrativo burocratico non lontano da quelli che abbiamo visto operare nel passato con insuccesso che ben conosciamo
Ora il risultato di questa manovra ammesso che un risultato vi sia tutto quello che questa manovra può sperare di creare nelle aree di crisi è di creare un'industria povera Unindustria che come dicevano coloro che sono intervenuti prima di me
Sopravviva soltanto in virtù del basso costo del lavoro e quindi cura industria che si avvale di tecnologie povere e che compete in maniera sempre con l'acqua alla gola e con difficoltà nel mercato internazionale
Ora qui vi è un altro proprio piccolo punto da sconfiggere molto spesso quando si parla invece di industria tecnologicamente avanzata
E si dice noi non vogliamo l'industria arretrata vogliamo un'industria d'avanguardia l'obiezione è immediatamente a allora tu voglia disoccupazione perché sappiamo che l'industria l'avanguardia
Occupa un numero inferiore di lavoratori
Qua a mio avviso dobbiamo distinguere perché la modernizzazione che ha praticato sempre l'industria italiana
è stata una modernizzazione d'avanguardia fino a un certo punto in border Nizza azione senza innovazione creatività cioè organizzazione consistente nell'acquistare del mercato internazionale i macchinari
Di ultima produzione i le tecnologie più recenti gli ultimi ritrovati della è evidente che questo da un lato riduce immediatamente l'occupazione
E dall'altro non dall'industria quella priorità nel mercato internazionale
Che può provenire non dall'offrire un Merk un prodotto che è stato costruito con i macchinari più recenti ma da un prodotto che sia nuovo e unico nei mercati internazionali
La grande industria tedesca che si impone nei mercati internazionali in alcuni settori quale che sia il prezzo di vendita
Può farlo perché offre un prodotto unico fino a che l'industria italiana
Intendeva Perboni atomizzazione soltanto l'acquisto anno per anno dell'ultimo modello di macchinari è evidente che questo effettivamente non potrà produrre altro che disoccupazione quindi quello che occorre un'industria d'avanguardia intesa nel senso di industria innovativa quando almeno alcuni settori dell'industria italiana saranno in grado di offrire prodotti nuovi potranno offrirli a qualunque prezzo
Potranno contare sull'intero mercato mondiale e questo sarà produttivo di occupazione non distruttivo di occupazione
Ci avviamo quindi verso l'industria povera un'ultima considerazione dicevo Mezzogiorno nel quadro dell'economia nazionale
Qui il problema forse è anche maggiore di quello che a volte noi stessi non raffiguri amo
Noi abbiamo un una regione del Nord una Padania che attraverso movimenti scomposti ne abbiamo già sentito parlare a lungo questa mattina anche nella relazione iniziale
Proclama delle aspirazioni secessioniste
Lasciamo un momento la parte la secessione politica questo effettivamente è cosa in cui è difficile credere non solo perché non è desiderata delle stesse popolazioni ma non è nemmeno sollecitata da forze esterne
Però la secessione economica cioè io non so dove si andrà a finire però certamente il movimento di Bossi avuti un risultato concreto
Che è un risultato che si annida nella mente dell'uomo della strada nell'opinione pubblica mentre fino a un certo numero di anni fa
Era chiaro a tutti sia pure sul piano intuitivo anche all'uomo della strada che il problema del Mezzogiorno era il problema di rendere economicamente e socialmente omogeneo il territorio nazionale oggi nell'opinione pubblica ormai è stato silenziosamente accettata l'idea che il Nord ha una sua struttura economica e sociale un suo destino geo politico che lo porta in Europa e il Mezzogiorno è un'altra cosa che si potrà sovvenzionare su basi di solidarietà
Ma il Mezzogiorno è un'altra civiltà un'altra cultura inferiore un'altra economia un altro destino
Per cui sono in realtà due realtà separate
Quindi questa separazione che io non credo verrà mai sul terreno politico si sta realmente verificando sul terreno dell'opinione e della valutazione
Secondo alcuni vi sarebbero anche possibilità per realizzare concretamente sul terreno economico una diversa convergenza geopolitica
Mentre nella nostra stampa nazionale tutti svalutano il movimento secessionista che sia politico economico culturale razzista quello che sia
Negli ambienti europei si fa notare invece che si vada vero coagulando un nucleo europeo forte formato dalla Germania la Francia l'Austria il Benelux
E questo nucleo dell'Europa forte e un nucleo che ormai punta a creare una moneta comune e un'economia strettamente integrata e se anche questi Paesi si fanno essi stessi proponenti di una revisione delle condizioni di Maastricht
Questo non è perché essi vogliano
Rendere più dolce la ricetta di Maastricht ma perché vogliono essi stessi realizzata al più presto anche se nessuno di loro tranne il famoso Lussemburgo si trova oggi irregolare con i parametri di Maastricht
Quindi questo movimento revisionista delle condizioni di Maastricht potrebbe essere anche un colpo di acceleratore alla realizzazione di una Unione Europea per il cuore dell'Europa
E in questo cuore dell'Europa non pochi in altri Paesi in Italia nessuno se ne occupa ritengono che i disegni della Francia e della Germania stiano includendo anche la Lombardia forse l'intera Padania
Quindi il vero problema è il problema della divisione economica che nei piani europei potrebbe portare davvero a un'aggregazione della Padania l'Europa del Nord nella opinione pubblica italiana ormai sta segnando una frattura tra nord e sud una frattura di valutazione
Contro la quale mi sembra necessario reagire
Parola avevamo paura consulto Paul mesi
Allora compagno credo che giustamente Alfonso Gianni è partito dall'analisi di Maastricht io faccio dopo questo mio contributo purtroppo il tempo è poco ma penso di dare degli spunti di contributi
Tenendo conto dell'elaborazione della riflessione dell'esperienza concreta di lavoro e come donna come faro delle donne anche della specificità del mio lavoro rispetto a quello che stiamo ricostruendo il gruppo sanità e alla mia per esperienza alla Camera su questi temi dicevo giustamente Maastricht
E parlava con i compagni di Torino quando stavo l'altro giorno a Torino e ben buffo che in primavera a Torino c'era la Conferenza intergovernativa su Maastricht e lo stesso Romiti
Di appoggi dice che bisogna frenare su Maastricht sembra che si introducano elementi di confusione invece io dicevo con molta chiarezza e compagni di Torino che è la stanza logica lo stesso tipo di interesse cioè un liberismo che cerca sollecita forme differenziate diverse di statalismo questo è il progetto economico e politico delle classi dirigenti e Romiti
Secondo me lo rappresenta quindi non c'è contraddizione cioè differenziazioni a seconda del ruolo
Dello Stato
E perché appunto lo dico perché io credo che Bem facciamo quando teniamo strettamente unito il piano del conflitto sociale che direttamente palesemente si manifesta nella contraddizione
Capitale e lavoro e del conflitto sociale che quella che rappresenta e l'appartenenza
Come Dean collo sociale allargato cioè quel sistema di regole di sicurezza e di garanzie sociali che sono costituite da UE il paraguaiano voi se dimenticassimo nella rappresentazione del conflitto sociale esattamente insieme sempre questi due elementi io credo che per questo appunto
Non è tanto e soprattutto l'analisi e che poi dalla quale poi trascendono delle proposte e politiche io sono d'accordo citava Alfonso Gianni alcuni elementi appunto all'inizio della relazione bisogna avere il coraggio perché facciamo questa analisi sulla globalizzazione
Di introdurre sempre anche nelle proposte concrete parziali visibili la dimensione del non lavoro come dimensioni di classe come dimensione dell'analisi globale
Dei lavori l'analisi dei poveri e permettetemi di insistere l'analisi che fanno le donne
Noi da tempo come donne oggi c'è una contraddizione oggettiva determinata dalla globalizzazione dei mercati tra bisogni umani sociali
E regole del mercato da tempo le donne storicamente avevano già messo in contraddizione avevano già messo sotto critica anche una parte della cultura della sinistra anche in una fase diversa da questa quindi quella precedente di industriali Isma'gli sviluppi ISMU e permettetemi di dire anche di è uno centrismo di cui trovo anch'ancora qualche elemento del nostro partito
Appunto allora io innanzitutto bisogna tenere sempre sempre molto unite
I due i due piani
Anche perché lo diceva Alfonso Gianni noi non possiamo difendere il sistema dei diritti e fare le questioni di principio se non capiamo che è l'attacco al movimento organizzato dei lavoratori che garantiva la forza organizzata del movimento delle pagatori che garantiva erga omnes i diritti per tutti che hanno trascinato questo attacco la tappa tutti gli altri pensiamo all'attacco al diritto di salute e le malattie professionali che aumentano gli incidenti
Sul lavoro allora ritornando al piano della conferenza programmatica
Io mi sforzo di arabi dare alcuni elementi perché già sono stati fatti quando abbiamo discusso il DPEF io credo che lì questo approccio complessivo unitario globale
Molto giustamente il nostro partito l'aveva tenuto insieme cioè non è pensabile affrontare una manovra finanziaria che accetti due terzi di tagli e un terzo di entrate
Questo perché sappiamo oggettivamente che significa tagliare cioè distruggere perché di più italiani non si può significa distruggere totalmente il sistema delle sicurezze e delle garanzie sociali
Previdenza scuola e sanità
Noi abbiamo giustamente posto due strumenti e due condizioni per portare avanti questa critica queste contraddizioni all'interno della maggioranza uno la Conferenza nazionale sul lavoro che purtroppo io sono ho assistito a quella Vittorina rischia di essere una parata di forze rappresentative politiche e quindi molta responsabilità ma ci tornerò abbiamo noi in questi pochi mesi per mettere in campo con la marcia sul lavoro l'altra
Realtà la rappresentazione dell'altra realtà quindi la conferenza sul lavoro la Conferenza governativa e avevamo chiesto anche una conferenza nazionale sulla sanità
Questo non è stato fatto perché e lo dico spesso probabilmente ancora stentiamo il nostro partito ancora stenta a trovare come dicevo prima innanzitutto elementi di analisi e poi di pratica politica e in modo visibile tengano insieme strettamente questi due e piani abbiamo delle proposte
Il ventisei ci sarà a Roma
Un incontro nazionale era un il gruppo nazionale Sanità lo vogliamo trasformare in un contributo politico il titolo sarà Salute e finanziaria sanità
E finanziaria chiedendo il contributo anche di Esterni
Persone riconosciute autorevoli da tutti professionisti anche del ministero e la sanità anche quelli che hanno introdotto come i DRG quelli che sanno no della materia e che sono oggi critici perché la nostra preoccupazione di arrivare da qui alla finanziaria a mettere in campo pulimento critico non aprioristico o astratto ma anche e che possa camminare con degli obiettivi concreti e allora senza demagogia ma assolutamente come obiettivo realistico su cui ci si sta confrontando da più parti e dire con chiarezza che bisogna andare all'abolizione dei tickets
E qui mi spiego e stitichezza sono stati aboliti sono stati introdotti e non è solo un problema di ovviamente di ingiustizia perché c'è la tassa sul malato come elemento di recupero delle risorse ma si è visto che questo comunque
Non funziona e voglio dire un dato
Avete letto nella manovra che la Bindi sui farmaci bene si è visto che la maggior parte della spesa farmaceutica lasciata acerbità Ciacci
Si pensava di intro conducendo dei tickets e comunque la fascia la pace a Vila Pachachi di disincentivare un finto bisogno sanitario un costruito bisogno per esempio di medicine poco di ricoveri ospedalieri bene che cosa si è visto che la maggioranza delle della spesa fa farmaceutica è determinata non dal singolo autonomamente cioè di uno che va in farmacia e si impasti dà quindi un bisogno finto no sollecitato da una cultura sbagliata ma è indirizzato da una ricetta del medico quindi è il ruolo fondamentale del medico di base e qui l'altro esempio l'avete letto su liberazione è stato fatto un articolo appropriato il Laus di Cesena che cosa ha detto incentiviamo questa struttura per cui i medici di base che garantiscono un risparmio sui ricoveri OSP e da ieri e sulla spesa farmaceutica questi soldi risparmiati glieli ridiamo come incentivi qui si sta introducendo non sono un elemento Barbaro per cui quello che dovrebbe essere la cultura sanitaria e elementi della professionalità come stabilito dalla otto tre tre diventano di gli incentivi ma quello che mi serve il ragionamento logicamente si sta dimostrando e quindi ricchezza era una misura sbagliata
Non sono iniqua ma sbagliata per disincentivare infinito bisogno sanitario quindi con grande chiarezza
Sapendo che oggi andiamo controcorrente ma rappresentiamo come dicevamo per la riduzione dell'orario di lavoro eravamo isolati ma oggi se ne discute allora con molta chiarezza andare a dire abolizione di dei tickets
Secondo ne parlavo con la compagna Rossanda e gli altri compagni ho intenzione di presentare e lo chiedo al nostro gruppo parlamentare al segretario del nostro partito un disegno di legge in cui si chieda con chiarezza l'incompatibilità dei medici tra il pubblico e il privato
Questi compagni è la struttura di base che ha che garantisce quegli elementi rispetto ai quali poi si va a costruire anche egemonia da parte della sinistra moderata della critica lo stato sociale
Io credo che su questo anche qui oggi siamo contro corrente ma possiamo rappresentare con questa proposta un movimento largo di riflessione critica che c'è soprattutto io dico dall'interno della sanità perché così come quando facemmo la otto tre tre oggi io dico che non si può proporre nessuna
Ipotesi di riforma senza la collaborazione il contributo il consenso la partecipazione di chi ci lavora ben dieci infermieri operatori tutti questo è un elemento per innescare anche questo grande processo di coinvolgimento
E di partecipazione terzo problema il discorso della qualità dei servizi
Già dicevo che non è più possibile tagliare
E quindi anzi c'è da proporre un aumento lo diciamo con chiarezza probabilmente un amento della spesa sanitaria
Perché la politica sanitaria è una spesa e noi siamo agli ultimi conviene ricordarlo anche se sono cose ormai banali
Noi siamo agli ultimi posti dei Paesi europei quindi non solo non si può più tagliare ma bisogna spendere e ripeto anche per in modo demagogico dicono di fare i risparmi tagli probabilmente non si può recuperare oggi quello che si taglia quindi anche da questo punto di vista e noi siamo d'accordo
Per tagliare gli sprechi le cose inutili ma non si recuperano immediatamente oggi le risorse allora bisogna avere chiarezza e dire che è un problema generale di fiscalità generali di reperimento delle risorse ma ci tornerò dopo
Mi inseguì interessava brevemente il discorso della qualità dei servizi
E qui compagni c'è il muro l'imbuto chiamiamolo come ci pare del terzo settore ora con chiarezza il terzo settore è una cosa diversificati Issime ne abbiamo parlato
Però siamo arrivati all'imbuto siamo una conferenza programmatica e ci dobbiamo presentare con chiarezza di proposte io credo che il Terzo settore data
Riconosciuto potenziato nel valore di volontariato ma con semplicità potenziato e anche aiutato in alcuni solo alcuni settori d'intervento cioè escludo categoricamente questa è la mia posizione
Molto rigorosa il terzo settore per la cura alla persona perché non si può dire compagni che difendiamo il Welfare
E poi si accettano la sostituzione di fatto dei servizi pubblici con il terzo settore faccio una proposta la farmi parlavo
Purtroppo brevemente con il compagno terreno su cui siamo molto d'accordo su tantissime cose
Per esempio il terzo settore nella scuola
A potrebbe avere un senso ma anche nella sanità io propongo questo per togliere gli alibi a chi ti dice a noi forza che difendiamo comunque i lavoratori questi giovani che non hanno sbocco beh questo però è un settore che ti dà lavoro delle io faccio una proposta che anche quelli assunti a tempo
A rapporto servile diciamolo no a tempo un corno rapporto servile nel terzo settore bene facciamo una così come facciamo l'albo nazionale per le istituzioni una graduatoria nazionale non lo so inventiamoci vada valere nell'Ufficio di Collocamento perché il discorso del potenziamento dei servizi pubblici presuppone la formazione degli operatori
Allora io vorrei che nella formazione degli operatori Valdano l'esperienza umana è anche professionale di queste realtà per cui chiedo per esempio la costituzione di un contratto biennale tipo borse di studio ad hoc per la funzione di questo personale che ha lavorato per i servizi alla persona nel terzo settore per la formazione del personale per i servizi pubblici io credo che questa sia una proposta forte e vince attività l'alibi che gli hanno regalato come settore che comunque garantisce la disperazione di questa di dei nostri giovani e nello stesso tempo è finalizzato a potenziare
Il servizio pubblico l'ultimo concetto
Il discorso del federalismo sanitario ora qui si è discorso complessissimo si intreccia con quello che sta avvenendo il quadro istituzionale la lega interessa dire due cose uno noi dobbiamo sapere che la otto tre tre ha potuto camminare perché c'era il discorso del decentramento dei poteri
Non avrebbe potuto essere realizzata e non è stata realizzata l'auto tre tre senza questo quindi sicuramente noi siamo regionalisti anche nella riorganizzazione dei servizi sanitari però con molta con molta chiarezza
Io credo che ne parlavo con buona da una bisogna essere il venticinque ventisei ventisette c'è un convegno dei comuni a Modena guardate caso con l'assessore Emiliano da dove dove è partita la riforma sanitaria ricordiamoci che l'Emilia-Romagna in prima fila per la controriforma sanitaria quindi particolarissima attenzione alle proposte
Delle assemblee elettive che si faranno lì comunque la mia impressione è di potenziare al massimo tutto quello che significa snellimento burocratico della legislazione regionale che impedisce l'applicazione dei piani regionali quelli che vogliono essere fa atti in merito alla difesa di servizi pubblici faccio l'esempio concretissimo il trentuno dicembre novantasei si perderanno gli ex P il del piano di dismissione di questi malati se non si interviene interviene realisticamente o una legislazione regionale sull'edilizia popolare sulle perimetro del patrimonio per l'edilizia popolare queste resteranno parole fritte e noi sappiamo che le Regioni sono con le mani legate ingabbiate da vincoli da pastoie da regolamenti da impedimenti per spendere anche e i soldi e secondo cioè il tema generale cose deve essere la contribuzione
Non entro nel merito compagni quello che sta avvenendo che si spostano le competenze sanitarie nell'assistenza per farle pagare
è un po'problema gigantesco compagni che significa distruzione dei servizi e significa aumentare i poveri cioè le malattie cioè questo è un problema gigantesco voglio solo dire che anche qui dall'interno dei ragionamenti non solo Rifondazione comunista
Si stanno introducendo elementi che noi dobbiamo valorizzare i efficacia efficienza diciamo equità bene anche in termini di equità bisogna dire che non può essere più solo orizzontale quota capitaria per popolazione e qui mi inserisco il discorso del carisma sanitario ma verticale per patente Ripa Colucci e perché se no ovviamente introdurremo serissime gravissimi elementi di discriminazione e quindi andremo a scarti dare il concetto di fondo della otto tre tre che era da una parte l'unitarietà dell'intervento prevenzione cura riabilitazione
E dall'altra la diffusione di questo tipo di servizio su tutto il territorio nazionale
Parole a Berio Nesi poi Vinci
Per i compagni intanto
Io il mio intervento sarà molto breve perché
Quasi tutte le cose che ha detto il compagno Alfonso Gianni sono l'America ampiamente condivise i
Io dico anzi con cui per la sintesi con la quale l'esposto
Ma
Dopo la lezione che ci ha fatto il professor Graziani che ringrazio molto di essere qui credo che io alcune cose dunque bisogna dirle
E e non annoiarvi con due cose molto lunghe io ho fatto ho scritto queste cose qui dentro è stato distribuito e i mi limiterò quindi ad accennare alcuni dei punti più importanti che sono contenuti nel mio nel mio punto il primo punto è proprio questo
E la domanda che i a sinistra deve porsi sul
Quando si parla di politica industriale
E cioè il sei in presenza dei vincoli
Non soltanto della globalizzazione mondiale dell'economia
Ma anche dei trattati che abbiamo sottoscritto in euro sia possibile
Una politica industriale nazionale questo è il primo punto
Che la sinistra deve porsi
E di fronte al quale la sinistra credo che ancora non ampia idee
Preciso
Il Trattato di Maastricht
Che
è conosciuto soltanto per i famosi parametri
Contro i quali noi ci battiamo un tempo da soli adesso fortunatamente non più soli
Ha dei punti gli articoli che ne fanno un vero e proprio monumento al liberismo
Economico in Europa
Voglio ricordare che il primo trattato
Istitutivo della Comunità europea quello che va sotto il nome di Trattato di Roma non parlar
Del dei problemi industriali
Perché perché l'influenza francese
Che era la base di quel trattato lasciava ai governi nazionali secondo la tradizione
Francese
Le decisioni sull'industria dei singoli Paesi
E quello che va sotto il nome di
Opzione costruttivisti crea
Che è tipica della legislazione francese e dell'economia francese ti dei tempi di Corbelli ma che è rimasto anche dei nostri giorni indipendentemente dei governi
Che hanno governato la Francia
Invece il il Trattato di Maastricht
Che ha una diretta influenza
Tedesca
Tende a sopprimere qualsiasi possibilità per i singoli Paesi europei di una legislazione
E anche di un atteggiamento autonomo
Per creare quello che viene definito proprio un momento di favore per l'industria
In generale indipendentemente dei singoli Paesi questo il punto più importante dal quale
Noi non non possiamo prescindere per capire qual è la situazione in cui ci muoviamo
Siamo quindi di fronte una posizione
Liberista nel modo più totale nella sostanza tecnocratica
Nella struttura e
La costruzione forse abbiamo tutti sottovalutato questo fatto la costruzione di Maastricht e fu una vera e propria costruzione
Che innova profondamente nel tessuto connettivo della economia europee credo però a sottovalutarlo tutti
Fondo non sono passati molti anni sopra di quanto
E non capimmo probabilmente anche gli economisti della sinistra
Che cosa cosa c'era alla base di questa costruzione lì sì una concezione ideologica
Io ho sempre paura quando la sinistra
Rifiuta dice gli economici della sinistra dicono spesso la nostra non è una posizione ideologica lo facciamo per altre questioni la destra questo non lo dice la destra ha una sua precisa connotazione ideologica è l'Aprica e la sinistra che non l'ha più e proprio per questo anche per questo e debole
Non dovremmo vergognarci affatto di avere una nostra convocazione se ideologiche perché toccano non averlo cosa vorrebbe dire allora essere sinistra
Il risultato
Di
Del trattato e quindi che noi ci troviamo di fronte dei se e dei processi di concentrazione
Industriale a livello europeo che portano a livello europeo alle potenze nazionali
è chiaro che i grandi poteri nazionali sono favorevolissimi
Ah ma nostri che non potrebbero non essere perché la loro potere si trasforma da potere nazionale in potere perlomeno europea questo è il quadro nel quale e ci muoviamo vediamo adesso devo dire chiedo scusa della schematicità e quindi anche della superficialità delle cose che vado dicendo proprio perché non voglio portar via più del tempo che mi è stato assegnato
In questo quadro si colloca poi la struttura capitalistica italiana
Formata come sapete tutti da grandi famiglie
Da piccolissime impresse
Dalle partecipazioni statali
Storicamente
Dall'inizio del secolo i governi che si succedettero nel
Paese
Tesoro fin dai primi
Dal governo Giolitti Nitti
Dell'inizio del secolo
Si posero il problema direttamente o indirettamente di creare qualcosa di pubblico qualcosa di scattare
Per contemperare la presenza
Nell'economia generale del Paese
Di un capitalismo pubblica un capitalismo privato
Ricordate la creazione delle Ferrovie dello Stato
Mille novecento tre tra un secolo fa
La creazione di strutturazione della previdenza sociale la creazione della ristrutturazione dell'assicurazione
Mille novecentoundici sempre governo di
Di quel tipo
Il
La scomparsa della politica delle precipitazioni statali e la crisi del grande capitalismo familiare
Di fronte ai nostri occhi con poche eccezioni ha portato alla situazione industriale che noi viviamo in questo in questo modo
Ecco
Non possiamo
Dire che non ci sia stata in questi anni una politica
Industriale italiana c'è stato come
C'è stata una politica che anche
Il fascismo ebbe una sola grande politica industriale no perché
No perché io fu un grande disegno di politica industriale
Che
Credo e quando c'erano già aiutò la crescita e il potenziamento del grandissimo capitale italiana tutte la grande impresa italiana è stata
Aiutata sovvenzionata difesa protetta dal dalle cinture che furono creati ma
Anche nel dopoguerra anche nella democrazia c'è stata una politica industriale
Forte pur lasciando stare quella che è stata poi menti più grande disegno di politica industriale che abbia avuto il paese che è stato alla il tentativo di portare nel sud delle industrie del Nord
Pensata soltanto la fiscalizzazione degli oneri sociali la cassa integrazione
L'eliminazione di ogni vincolo all'organizzazione padronale della per la produzione i finanziamenti all'innovazione
Cosa sono stati
Le facilitazioni fiscali diffusione la stessa soluzione della lira se adesso il Nordest si sta ribellando compagni ed amici
E anche perché
Non ha più
La sua valutazione che lo porta avanti
E la Baviera
Comincia a comprare un po'meno dalla province care così care a quelle Venturiello
Che va sotto il nome di Bossi che sta inquinando le due regioni
Proprio oggi ci sono a me più care cioè il Piemonte le migliaia
Con dei mezzi che non sappiamo dove provengono ma che molti cominciano a intuire
E l'accenno che ha fatto il professor Graziani sull'atteggiamento dirà dello Stato forte dentro al centro dell'Europa con una serie di Stati satelliti intorno ai evidente
Sola per usare una loro espressione
Io ho chiesto ripetutamente anche alla Camera il Presidente del Consiglio che ci dica qual è stato l'onere complessivo per lo Stato italiano per la collettività nazionale del
Dei trasferimenti alle grandi imprese italiane in questi anni
Londra immenso incommensurabile manchi incalcolabile o per lo meno
Secondo il presidente del Consiglio e ministro industria
E perfino quel grande servitore dello Stato che il ministro del Tesoro non ecco non essendo possibile sapere in questi ultimi vent'anni non ci sono elementi per sapere quali stato il trasferimento che lo Stato ha fatto cioè che la collettività e
Italiano nel suo complesso da Bolzano a Palermo ha dato alla grande industria
Sarebbe interessante saperlo adesso per più il caso più drammatico come diceva Alfonso Gianni che quello che davanti ai nostri occhi e che la
Olivetti
Tutto questo non ha comportato per uno dei vantaggi
Generali per l'industria italiana
E nostre produzioni sono state orientate
Esclusivamente o quasi esclusivamente sull'esportazione
Sul consumo finale facile c'è qui un prospetto che non Peter di quale dico soltanto una con alcune cose della Banca d'Italia e quindi al più alto livello tecnico
Dal quale si vede come vanno le nostre esportazioni rispetto a quello della Germania della Francia e del regno
Noi siamo fortissimi nei settori tradizionali l'esportazione siamo debolissimi
Nei suoi nell'esportazione dei settori con una alto contenuto tecnologico siamo al sette per cento contro il trenta per cento dalla Germania
Contro il quindici per cento la Francia il sedici per cento del
Dell'Inghilterra
Abbiamo avuto una visione nei nostri industriali limitata al breve periodo
Alla competitività di prezzo naturalmente utilizzando alternativamente o insieme la moderazione salariale
E le manovre del tasso di cambio
Che ancora adesso vengono chiesti insistentemente
è stato detto scherzosamente da qualcuno degli industriali italiani vorrebbero
Sempre un bassissimo
Livello della lira nei confronti del dollaro è un altissimo livello della righe della nei confronti del marco perché per importare esportare i prezzi più bassi e che naturalmente impossibile
Abbiamo avuto in sostanza una incapacità
Prima visione strategica generale questo documento
Non voglio trarre delle conclusioni di carattere sociologico in questo ma non posso fare a meno dei riscontrare in questo una un modo di essere tipico
Della nostra borghesia medio e medio grandi
Capace soprattutto di utilizzare i trasferimenti dello Stato piuttosto che
Innovare
Creando un prodotto nuovo ecco anche qui l'osservazione acuto del professor grazie
E mi fa venire in mente questo proposito la storia del nostro
Risorgimento e l'atteggiamento che ebbe la borghesia veneta durante il Risorgimento
Che fu quasi completamente favorevole all'impero austroungarico perché i all'ombra di quell'impero poteva tranquillamente fare i suoi affari delegando atto d'imperio la gestione della politica genera
Ecco in questo quadro dobbiamo esaminare anche qui lascia molte delle cose che si interessato prese dal mio appunto
Alla politica
Delle privatizzazioni
è questo
Quando leggiamo rende reazioni disegni di legge del governo di questi anni dal novantadue adesso
Vediamo con chiarezza che c'era un intento ambizioso
Di sé dice proprio di portare un'articolazione industriale più ricca qualcuno ha detto anche il mio abilmente di portare una maggiore democrazia economica una veramente una bestemmia pro
Ecco per coloro che lo dicevo in buona fede dobbiamo dire che e non sono tanti
Dobbiamo dire che questo intento è stato completamente fallito
Dovremmo riscontrare lo diremo l'abbiamo detto e lo diremo anche in sede parlamentare
Che se c'era un intento nelle privatizzazioni
Di carattere strategico generale e meno questo intento
Non esiste più sempre che sia mai esistito
Perché non è stato supportato navi da nessun desiderio
Reale
Di avere un disegno strategico del futuro di questo Paese
E questo in questo ci sono anche delle carenze
La sinistra
Quanto devo discutere con i colleghi della della destra qualche volta anche nel centrosinistra mi sento dire autorevolmente ma perché lei vuole parlare di politica industriale è opportuno ho sentito un'auto che un autorevole senatore
Dell'Ulivo dire opportuno che in questo Paese non ci sia nessuna politica industriale
Che cosa vuol dire è opportuno che il mercato sia libero di fare quello che vuole e cioè il liberismo più sfrenato non lo ha detto un esponente di Alleanza nazionale
Ha detto un autorevole senatore dell'Ulivo
Il secondo elemento è stato questo bisogna privatizzare perché dobbiamo dare un grande segnale in mercati
I mercati capire perché
E allora abbiamo discusso anche questo lo tralascio per brevità sulla Public Company sul nocciolo duro
Abbiamo avuto questo questi due casi veramente in cui i risparmiatori sono stati beffati
Queste la banca come cioè italiane credo italiano veramente una beffa per quale purtroppo è stato protagonista il Presidente del Consiglio mi spiace doverlo
Vedete noi non abbiamo mai detto che siamo contraria tutte le privatizzazioni
Non abbiamo mai
Abbiamo sempre detto che bisognava fare una distinzione abbiamo sempre detto che il governo dovrà dire al Parlamento l'industria di proprietà dello Stato è questa
Noi pensiamo che questa industria deve essere diviso in due o tre parti quando dico stato di costato Regioni Province Comuni perché c'è un grande problema in atto
Del privatizzazione delle aziende municipalizzate
Che furono create anche queste Giolitti Nitti all'inizio del secolo pensate
Quanti passi indietro abbiamo fatto
E i abbiamo sempre detto presi fornitrici di pubblici servizi imprese strategiche per lo Stato e poi c'è una terza categoria imprese Capasso appartenute
Per ragioni varie a privati che i privati hanno poi trasferito quando andavano malissimo perché la differenza fra lo Stato e i privati che il privato trasferisce lo Stato le imprese che vanno male e lo Stato deve se i privati residente che vanno benissimo queste la la è basta vedere io vorrei legge siano non non passa naturalmente a tempo quello che dice la relazione della Banca d'Italia sull'andamento attuale e futuro dei tre grandi clienti in corso di privatizzazione cioè qual loro qual è il loro livello patrimoniale
E con le il conto economico che presentano quest'anno che presenteranno gli anni futuri lei nel la STET e legni per dire qui siamo di fronte veramente
A un patto
Per noi inaccettabile inaccettabile non per noi inaccettabile per qualunque coscienza civile
Nel nostro Paese
E quelli
Poiché poi naturalmente siamo sempre accusati di
E sa di provincia ho sentito anche recentemente compagno D'Alema che in giunto a New York
Anche lui preso da questa grande tutti quelli che vanno dal per la prima volta sono presi da
C'erano anche dire che è un passo avanti causato perché son quelli che sono andati alla City a Londra allora perché e li facevano parlare coi vicepresident che perché loro lo sapevano che va esteso non solo i vicepresidenti va espresse sono venti dei funzionari polimerico naturalmente allora l'antico detto la verità serale gran parlatore che il adesso il c'è un passo avanti e Cinzia accusò di provincialismo pensando che non conosciamo le lingue
E allora io ho consegnato destro Compagnon consunto e propone di Bertinotti la Gazzetta Ufficiale
Della repubblica francese
Di dell'Ulivo ma in cambio due mesi fa figlio francese
Che dice proprio questo
Che la privatizzazione della Telecom France consiste nel fatto che non è più un ente morale ma che si tratta di una entre pris nazionale don letta detiene diretto ma clou della mo'attiene tocca viziato sostiene ecco questa è la privatizzazione francese nella quale lo Stato detiene più della metà del capitale sociale questa la casa speciale della Repubblica francese i giorni scorsi
E avendo un gruppo di sessanta deputati francesi
Della sinistra penso obiettato che neanche questa frase non gli andava bene perché non erano sicuri che di questa frase il governo Chirac non governo di centrosinistra italiano doverosità anche ha risposto testualmente
Che l'articolo uno della legge Rigoletto adesso assicura alla Francia e allo Stato francese
Le prerogative della proprietà e consacra l'appartenenza permanente di France Telecom alla collettività nazionale francese punto h
Dedichiamo questa lettura ai fanatici delle preselezioni italiano insieme alla notizia che abbiamo dato in dalla Germania
Che la dolce Telecom sarà privatizzata per il quindici per cento adesso
Per un ulteriore quindici per cento fra tre anni nel novantanove arriviamo così al trenta per cento e il resto si vedrà ecco se ne parlerà fra dieci quindici
Dedichiamo ripeto queste tu io credo che il gruppo parlamentare
Alla Camera dopo la bellissima
Risoluzione che ha presunto attentato il gruppo parlamentare di Rifondazione al Senato della quale mi congratulo col presidente che qui ai dovrà presentare un disegno di legge un progetto di legge scusi identico a quello francese vediamo cosa succede
Ecco io non avrei altro da dire voglio soltanto concludo in questo modo l'abbiamo la sua storia industriale italiana presenta quattro rischi
Sinteticamente
Una perdita di competitività che c'è
Progressivo impoverimento del nostro patrimonio industriale compagni non toccherebbe il forse neanche a noi fare questa osservazione che forse ha un aspetto vagamente manovre anche usare questa parola nazionalistico ma le quali io personalmente non mi vergogno affatto
Ma Italia sta perdendo la proprietà da una parte notevole del suo patrimonio
Il l'ottanta per cento dell'industria farmaceutica italiana che è un'industria tendenzialmente ad alto valore scientifico che richiede grandi studi scientifici di proprietà straniera ottanta per cento rimangono pochissime imprese non le più grandi fosse uno
Di proprietà Italia
Non parliamo dell'industria chimica
Non parliamo di quello che potrà succedere dell'industria meccanica
Di base non parliamo dell'industria
E alimentare anch'essa questo un altro secondo grande vinse
Il terzo a rischio e che prosegua questa dinamica occupazionale negativa
Che è la cosa più tardi realmente preoccupante sono stato l'altro giorno
Nell'azienda in cui ho lavorato dieci dodici anni a Ivrea e vedere quelle fabbriche stupende disegnato i più grandi architetti europei completamente vuote
Fa capire
Perché noi siamo così contrari al sistema capitalistico che non ci arrenderemo mai all'idea che non ci possa essere un altro sistema
Lo sperpero di intelligenza di uomini di energie ecco
E il quarto e ultimo rischio che aumenti che non le divaricazioni
Socio territoriale e anche questo mi soccorre ingrandite intanto quello che ha detto il professor Graziani proposto che ci sia stata una vittoria
Della lega
In questo qua
Occorre
Un piano generale non dobbiamo avere paura di dire bisogna tornare a una programmazione generale delle risorse bisogna tornare a questo concetto intellettualmente e culturalmente scientificamente
Dobbiamo tornare questo grande concerto
Già tornare un concetto di
A un quadro di comando generale l'astensione industriale Italia e in questo quadro dobbiamo rivedere i grandi programmi pubblici di sviluppo non c'è dubbio soltanto delle persone in malafede possono dire che si può affrontare il problema del Sud senza un grande piano pubblico per il Sud ma qual è l'economista che posso straniere seriamente conoscendo minimamente sud una cosa di questo genere
Dobbiamo anche ridefinire
Poteri e competenze a livello
Ministeriale certamente delegando le regioni tutto quello che riguarda l'artigianato o la piccola industria ma non illudendosi compagni non illudiamo noi stessi
Che un programma come quello che vendiamo delineando che riteniamo necessario per il Paese possa avere delle valenze regionali
Poi deriva vere delle partenze nazionali ed estere contratto tanto ricontattato a livello europeo
Questo suo le poche cose che volevo dire io vi ringrazio di avermi ascoltato
Parola al compagno Luigi vinci poi Roberto Pizzuti
Io consapevole del fatto che stamattina
Sarei caduto dal sonno
Me lo sono me lo sono scritto all'intervento
E ora in questo intervento io non intendo ricapitolare l'assieme delle ragioni della contrarietà del nostro partito i criteri fondamentali dell'attuale costruzione europea
Il dibattito di quest'anno sulla moneta unica contribuito molto renderle note Gianni ne ha parlato ampiamente nella sua introduzione peraltro la costruzione europea è trainata dal tentativo di andare ad una moneta unica
Lungo un itinerario che comincia proprio adesso esattamente con i bilanci di previsione per il novantasette grandi delle amministrazioni pubbliche che i governi dei quindici Paesi dell'Unione europea stanno mettendo a punto
I consuntivi di questi bilanci all'inizio nel novantotto così recitano gli accordi sottoscritti da questi governi lo scorso anno
Accerteranno se i successivi passaggi competeranno immediatamente all'insieme di questi Paesi o solo un loro gruppo di testa
A sua volta il Trattato di Maastricht definisce cosiddetti parametri di convergenza sotto i quali in via quanto meno tendenziale dovranno situarsi i bilanci delle amministrazioni pubbliche dei vari Stati perché questi siano dichiarati idonei alla moneta unica
La discussione la definizione di varo di questo trattato avvengono nella seconda metà degli anni ottanta dunque a
Ora completamente dentro l'offensiva planetaria neoliberista
Si tratta di conseguenza di un trattato aggressivo ambizioso
Del documento guida della costruzione non solo in sede di politiche economiche neoclassiche monetarista e ma anche in sede istituzionale di un'Unione Europea neoliberista
Esso dunque verrà usato in ogni paese per la manomissione neoliberista delle condizioni della vita sociale
Ovvero per un attacco poderoso e su tutta la linea le conquiste dei lavoratori al tenore di vita delle popolazioni alla qualità stessa della democrazia
Non è a caso che le istituzioni esecutive dell'Unione europea nel più recente periodo in quel modo particolare la Commissione europea capeggiata dal democristiano lussemburghese Santer
Abbiano di norma sostenuto un'interpretazione neoliberista radicale cosiddetta restrittiva del trattato
In quanto essere al servizio non semplicemente di obiettivi di costruzione europea
Un mercato unificato una moneta unica alcune norme alcune istituzioni comuni magari anche una politica estera è un dispositivo militare comuni
Bensì appunto di una rivoluzione neoliberista tesa rifacimento totale delle relazioni sociali ivi compreso l'assetto della politica qui in Europa
Solo due esempi a documentazione della qualità della manomissione antidemocratica
Son temi di cui si parla meno rispetto a quelli economici primo
L'esistenza di una struttura esecutiva che dispone anche del potere di legiferare che non sono nessuno è legge ma che letta da se medesima è che non è controllata da altri che da se medesima
Questo strutture data infatti dal Consiglio europeo costituito dai capi di governo dei Quindici Paesi che dalla Commissione europea nominata dei quindici governi il Consiglio governa dando rientra menti generali e la Commissione
E decisero a partire da proposte della commissione la commissione mette direttive regolamenti che vanno a quei governi che l'hanno nominata a partire da orientamenti avuti dal consiglio composto dai capi di governo sul piano dello stato di diritto bisogna dire che non è niente male come appunto manomissione assoluta a sua volta il Parlamento europeo non ha alcun potere legifera attivo
Ah ho limitato potere di codecisione nella sola materia economica non ha alcun potere né in sede di definizione della composizione della struttura esecutiva
Né in sede di orientamento della stesse pertanto al di là delle solenni enunciazioni non controlla alcunché
E assai peggio del Parlamento europeo rispetto a questo strutture esecutiva europea stanno vivamente ai Parlamenti nazionali per non parlare delle popolazioni
Secondo esempio della manomissione antidemocratica il modello neoliberista di Stato
Prevede l'indipendenza totale delle banche centrali da parlamenti e governi in quanto vuole che l'obiettivo della stabilità monetaria sia dominante rispetto ad ogni altro ordine di obiettivi di politica economica e quindi rispetto agli obiettivi stessi di politica sociale
Questo modello a partire dalla Germania si è progressivamente esteso in questi quindici anni all'intera Europa occidentale
Tuttavia non sono mai mancate da parte dei governi su sollecitazione in genere dei parlamenti o delle stesse popolazioni richieste pressioni rispetto alle banche centrali intatti i momenti a favore di politiche monetarie non restrittive cioè in concreto non duramente anti sociali
Ora il Trattato di Maastricht prevede esso pure sulla scia di questo modello neoliberista
Che la moneta unica sia amministrata da una banca centrale europea indipendente
Ma in una condizione assai diversa da quella di uno Stato nazionale in una condizione e cioè di strapotere delle strutture esecutive
Di vuoto in concreto di strutture parlamentari Enna più totale difficoltà delle popolazioni anche solo ad accedere ad informazioni di massima sull'operato del livello istituzionale europeo
Presentata come la migliore soluzione tecnica al fine di un efficace governo della stabilità monetaria attraverso la sua proiezione a livello europeo l'indipendenza delle banche centrali sta portando l'Europa occidentale al tracollo non solo dello Stato sociale ma della democrazia parlamentare
Un'idea quella neoliberista tutta formalista istituzionale della democrazia
Che cioè ne cancella il fondamento della solidarietà sociale sta così agendo ormai da tempo anche contro le concrete attuali forme istituzionali stesse della democrazia
E anche chiaro a seguito di questi accenni credo come noi si sia del tutto agli antipodi rispetto all'euroscetticismo di una parte della destra europea
Siamo invece molto preoccupate per la condizione nella quale il neoliberismo stat gettando la civiltà europea risultato di più di due secoli di lotte democratiche delle popolazioni di lotte di classe
Il tema centrale tuttavia di questo intervento che sto facendo sta in un tentativo di trarre le somme degli accadimenti dell'ultimo anno
E si indicano l'entrata in campo finalmente di controspinta rispetto al neoliberismo e di grande portata
La prima tesi se volete che a questo proposito propongo e dunque la seguente ci stiamo affacciando ad una nuova fase quell'appunto della crisi del neoliberismo e questa crisi che al suo inizio
Del neoliberismo in Europa occidentale fatto Tula ovviamente
Con una crisi della costruzione europea e segnatamente della politica sin qui praticata di unificazione monetaria
Questa crisi del neoliberismo in altre forme pure in corso anche vistosamente in Europa orientale ma non è questa la sede neanche solo di un breve abbozzo di quanto sta accadendo in questa parte del continente
La seconda tesi che propongo che suggerisco è che questa crisi qui da noi in Europa occidentale del neoliberismo ovvero dell'attuale costruzione europea è in primo luogo l'effetto di un rifiuto e di una reazione sul versante sociale
Di una risposta di classe di ampie quote delle popolazioni europee occidentali alle politiche restrittive di bilancio e segnatamente i tagli allo Stato sociale
I sondaggi d'opinione condotti nei vari Paesi europei indicano una crescente percezione del nesso tra le politiche restrittive di bilancio vero tra il peggioramento delle condizioni di vita
La riduzione dei sistemi di protezione sociale la caduta salariale l'abbandono dei mezzo giorni
L'inerzia a fronte della crescita della disoccupazione di massa e l'attuale costruzione europea e segnatamente il passaggio essenziale dell'unificazione monetaria
Di conseguenza se oggi si tenessero referendum sull'opportunità o meno di restare nell'Unione Europea Paesi fondamentali come la Germania e la Francia ne uscirebbero
E ne uscirebbero Grecia Spagna Portogallo Svezia Finlandia Danimarca Gran Bretagna
Soprattutto la resistenza sociale a questa costruzione europea si è materializzata sul finire dello scorso anno nella poderosa lotta dei lavoratori del pubblico impiego francese
Che ha affermato il tentativo del governo il CIPE di demolizione delle loro pensioni si sta da tempo materializzando nella resistenza dura dei lavoratori tedeschi al taglio appena passato ieri al Parlamento tedesco da parte del governo Kohl di qualcosa come settanta mila miliardi di spesa sociale miliardi di lire
I prossimi tempi vedranno in Germania corali probabilità un poderoso braccio di ferro tra governo e sindacati
Inoltre se oggi in questo Paese si votasse la DC diverrebbe sconfitta abbiamo già visto in Italia qualcosa di simile una mobilitazione dei lavoratori e di popolo di tali dimensioni che addirittura accederò accederò boh la crisi del governo Berlusconi e mobilitazioni di tenore più o meno analogo hanno attraversato in questi tempi recenti la Spagna la Grecia il Belgio
Terza tesi che suggerisco i lavoratori europei ormai dunque manifestano l'attitudine a rispondere con entrate dirette in campo di dimensioni e con appoggio sociale mai visti in questo dopoguerra
Ai tentativi dei governi di orientamento neoliberista di ridimensionamento dei sistemi di protezione sociale soprattutto quando questi tagli investono la garanzia della sopravvivenza stessa dei pensionati di oggi e di domani
è vero che questi grandi movimenti sono dominati da un punto di vista pressoché totalmente difensivo e che il livello di critica anticapitalistica che esprimono è tra i più più bassi nel contesto della storia europea
L'influenza innesti della sinistra antagonista esigua e i principali protagonisti sindacali sono quasi sempre attardati sulle posizioni subalterne
Sulle quali riformismo moderato europeo si è da tempo dislocato sotto la pressione degli anni ruggenti del neoliberismo
A novembre dicembre scorso in Francia i lavoratori del settore privato così indeboliti dalle ristrutturazioni capita la dinastiche dalle delocalizzazioni industriali della disoccupazione di massa non sono riusciti a unirsi a quelli del pubblico impiego
Ingenerare anzi in quasi tutta Europa i lavoratori del settore industriale con la sola eccezione tedesca ancorché parziale risultano tremendamente indeboliti dal complesso di quei processi
Questi dati di debolezza e di arretratezza soggettiva non possono tuttavia non farci cogliere non solo che siamo di fronte mobilitazioni di Ampezzo ampiezza spesso mai vista in tutto questo dopoguerra in Italia è stato così e così attualmente in Germania
Né tanto meno che esse hanno colpito duro all'itinerario neoliberista restrittivo dell'unificazione monetaria e anzi messo in crisi neoliberismo in Europa occidentale
Nel concio stesso non possono non farsi togliere questi dati di debolezza e di arretratezza che si sta aprendo sul versante del movimento che si sta aprendo
Una nuova fase caratterizzata da nuove opportunità di azione per nuove possibilità di ottenimento di risultati
Da parte dei lavoratori così come da parte della sinistra antagonista europea tutto possiamo permetterci oggi ma non di guardare alla situazione in Europa in Italia con gli occhi anche solo di un anno fa di continuare a darci compiti anche solo di un anno fa
Tutto possiamo permetterci ma non di sottovalutare il fatto che dopo quindici anni di arretramenti su ogni terreno oggi i lavoratori europei hanno riconquistato quanto meno la capacità di arginare ulteriori tentativi di farli arretrare
E anzi reagendo hanno messo in crisi i loro avversari
Certamente ripeto si tratta di una crisi
Ai suoi inizi quella del neoliberismo verrà fatto di tutto nei prossimi tempi per farla rientrare ma intanto c'è questa nuova situazione tutta da utilizzare per non far rientrare niente anzi per incentivare la crisi avversari
Quarta tesi fattore aggiuntivo della crisi nella quale entrata
Va unica in tempi stretti e secondo un'interpretazione restrittiva dei parametri definiti nel Trattato di Maastricht
Hanno comportato un tale settore frazionista
In particolare una tale riduzione della domanda interna da stroncare la fase economica espansiva europea del novantaquattro novantacinque
Essenzialmente trainata come noto dalle esportazioni in direzione al netto degli Stati Uniti e dell'Asia che da buttare l'intero comparto industriale dell'Europa occidentale in una pesante recessione
Ne risentono assai lavoratori e popolazioni ha ricominciato a crescere la disoccupazione in Europa ma ne risentono assai ovviamente anche i profitti capitalistici
Inoltre a ben vedere questo effetto recessivo delle politiche restrittive di bilancio non è spiegabile a prescindere da un fattore concomitante che proprio quella resistenza dei lavoratori al neoliberismo della quale ho appena detto
Infatti non necessariamente le politiche restrittive di bilancio condotto in questi anni in Europa occidentale erano suscettibili di condurla la recessione
Purché fossero state accompagnate da una politica di attacco radicale rapido e a fondo i lavoratori sul terreno della flessibilità del rapporto di lavoro o della liberalizzazione del mercato del lavoro che dir si voglia ovvero da una zia attizza passione inoltrata delle condizioni di lavoro e di salario a livello tale da elevare assai la capacità competitiva delle produzioni europee sui mercati internazionali
E così appunto a compensare l'effetto negativo del calo della domanda interna
La strada in una parola l'impoverimento radicale dei lavoratori come ha recentemente sottolineato Dahrendorf
Seguita negli Stati Uniti da Reagan in avanti nei quali dunque non a caso sta andando avanti da tempo una fase di grande espansione economica
In fondo a mio avviso è stato soprattutto per questo che la Commissione europea in presenza di più segni di indebolimento dell'espansione economica ha continuato sollecitare politiche altamente restrittive di bilancio da parte dei vari governi contava cioè con l'arroganza astratta tipica dei tecnocrati che i governi riuscissero effettivamente a praticare anche tutto quanto l'itinerario della flessibilizzazione
Ma l'opposizione crescente dei lavoratori e tagli allo Stato sociale ha significato ovviamente anche una bassa sul versante flessibilizzazione delle politiche antisociali neoliberiste
Quinta tesi la crisi del neoliberismo e al suo interno quella dell'itinerario neoliberista di unificazione monetaria e più in generale di costruzione europea
Si esprime in un'incertezza di fondo e anche in un incipiente divisione del fronte avversario molto delle forze della sinistra verso subalterne ma non solo
C'è una disarticolazione ormai inoltrata della socialdemocrazia europea
E se anche determinata dalla rovina del versante progettuale del libro bianco del loro vero del tentativo assai pasticciato di combinare neoliberismo e keynesismo
Una quota non marginale di socialdemocrazia sistema anzi pagando da sudditanza e più o meno accentuate
Rispetto la sua componente dominante moderata da tempo acquisito al neoliberismo e tanto per dire guarda con interni interessa è ancora due anni fa del tutto impensabile
Alla collaborazione con le forze del nostro schieramento europeo con inverni inoltre quote ampi è già stato ricordato di grande capitare di politici di centrodestra europei ormai dicono che per la strada sinora seguita si va solo ad un inasprimento della crisi sociale di quelle economiche si corre anche il pericolo di acute crisi politica in più Paesi sesta e ultima attese
Al tempo stesso il neoliberismo sia talmente radicato in questi quindici anni nelle teste dei governanti e del capitalismo che quelle loro figure che oggi vacillano e tentano ripensamenti non riescono però quasi mai ad esprimere neppure in embrione una linea coerente di ricambio
A me pare per esempio che il modo con il quale il governo Prodi ha proposto la privatizzazione della STET
Senza neanche pensare che esistono questioni come la tutela dell'autonomia del nostro paese sul terreno di uno dei settori oggi trainanti dello sviluppo economico come la tutela della nostra identità culturale è proprio espressione di come gli assoluti del neoliberismo abbiano negli anni scorsi ideologicamente sfondato pressoché dappertutto
Concludendo questa parte peraltro quella di gran lunga più più lunga della del mio intervento che avverrà dei prossimi mesi
E difficilissimo a mio parere tentare precise previsioni dopo con è possibile che anche il CIPE tenti di forzare di imporre i suoi tagli cioè allo Stato sociale
Ma riuscirà effettivamente col se il CIPE non lo seguirà oppure riusciranno collegi per assieme a rompere la resistenza dei lavoratori
E possibile però non è per niente
E in ogni caso appare probabile sempre a mio parere che sulle scadenze più in là rispetto alle leggi finanziarie attualmente in approntamento
E si comunque si orienti no in fatto di unificazione europea su una linea di parziale revisione rispetto a quella sinora praticata
E cioè dei d'utilizzazione in un modo qualsiasi dell'itinerario dell'unificazione monetaria europea
Ovvero di denuncia sta qui l'essenziale a proseguire ulteriormente sulla strada degli attacchi massicci allo stato sociale
E come chiaro se ciò avverrà ha deciso di fare in Germania in Francia varrà per l'intero Unione europea e sarebbe una prima vittoria ancorché ovviamente non risolutiva di alcunché dei lavoratori europei a nostra
Ultima ultima ecco
Assumiamo dunque venendo ad alcune proposte rapidamente assumendo dunque come ipotesi relativamente più probabile questa di un allentamento della pressione avversaria sullo stato sociale nei prossimi tempi
E più in generale sulle condizioni di vita dei lavoratori e delle popolazioni come risultato della risposta dei lavoratori europei
Ovvero assumendo come ipotesi questa di una linea più duttile è un po'meno ferocemente anti sociale di unificazione monetaria pronti naturalmente a cambiare ipotizzo non andrà così
Dunque appunto come orientarci se questo ragionamento funziona
Allora come abbiamo deciso opportunamente di sporcarsi le mani qui in Italia a me pare che una questione di orientamento pratico analoga si ponga anche per il livello delle questioni europee come abbiamo deciso con un'impostazione tattica tanto ferma quanto duttile
Di tentare di aprire in Italia un percorso di alleggerimento della pressione sulle condizioni di vita dei lavoratori per la popolazione di difesa dello stato sociale e così via
Ma anche di tentare un contrattacco culturale suscettibile di influenzare più o meno ampiamente una parte ampia della popolazione nonché di allargare la crisi di orientamento nella testa dei ceti politici di governo anche lavorando sul livello delle questioni europee dovremmo secondo me proporsi di allargare quel varco che ho cercato di delinea dunque alcune cose appunto sul terreno il nostro orientamento pratico ed in ed ai nostri obiettivi
Dovremmo secondo me cominciare ad aprire il fuoco contro il fatto dell'indipendenza della futura Banca centrale europea
Affermando la necessità invece di una sua dipendenza dà indirizzi generali di politica economica e sociale concordati assieme tanto da parte del Parlamento europeo che da quelli nazionali
Dovremmo anche aprire un fuoco di sbarramento contro soluzioni che comportino l'adesione alla moneta unica prima di un nucleo di Paesi e poi via via degli altri la cosiddetta Europa due anzi adesso è diventata a tre velocità
In quanto ciò faciliterebbe di fare rientrare dalla finestra gli effetti anti sociali della linea sinora praticata di unificazione monetaria penalizzerebbe assai l'economia dei Paesi in seconda e terza velocità
Comporterebbe rischi praticamente certi di ondate speculative speculative al ribasso sulle loro valute
E di impoverimento relativo crescente dei loro sistemi economici
Gerarchizzare Rebel Germani zero ebbe ancor più di quanto già oggi non sia l'Unione Europea
E via dicendo
Tutto ciò può forse anche significare come sostengono più partiti europei della nostra area di quell'aria Vouet che citava già anni prima
Che sia da proporre in luogo della moneta unica un rapporto stretto tra le attuali monete nazionali cambi rigidissimi un fondo comune di difesa da attacchi speculativi e così via
Personalmente ritengo primo che sarebbe però difficile reggere la critica ad un meccanismo che in alloggi in analogia al vecchio sia serpente monetario difficilmente funzionerebbe
E soprattutto che la forma dell'unificazione monetaria sia secondaria e che prima e anche nel senso della definizione della forma vengano le questioni della democratizzazione dei contenuti di politica economica e sociale della costruzione europea
Inoltre insistere sulla forma dell'unificazione monetaria almeno qui in Italia non parlo della Francia della Germania
Dove non c'è particolare affezione la moneta nazionale rischia di collocarsi su un terreno assai scarsamente suscettibile di coinvolgere la popolazione
In ogni caso l'arma proposta la riunione di Madrid per la sinistra antagonista europeo occidentale della richiesta di referendum nei vari Paesi europei possibilmente sincroni sulla moneta unica mi pare efficace
Quanto meno al fine di bloccare la prosecuzione dell'indirizzo antisociale sul quale è stata sinora praticata e di una larga affermazione dell'idea di un indirizzo alternativo denso di parametri sociali positivi
C'è da noi come è stato ricordato un vincolo costituzionale un impedimento a fare referendum su questioni sul di politica internazionale
Ma potrebbe essere superato proponendo per esempio un referendum consultivo che politicamente sarebbe comunque efficace
Andrebbero allora parallelamente messi a fuoco e proposti con forza quei parametri sociali positivi a cui subordinare l'unificazione monetaria europea la nostra partecipazione ad essa quale che ne fosse la forma e più in generale la stessa costruzione europea
Quindi a quali obiettivi proponiamo di subordinarla qui in Italia sul piano in sostanza del benessere della popolazione
Dell'orario di lavoro e dell'occupazione dello stato sociale della crescita del Mezzogiorno della tutela ambientale e del patrimonio storico culturale degli indirizzi di tutte le di globale rifacimento dell'agricoltura del recupero dell'evasione fiscale e più in generale della politica fiscale
Ho letto recentemente poi Gianni le arridente proposte nostre su una finanziaria che taglia in determinate quote annue
Disoccupazione da un lato ed evasione fiscale dall'altro questa strada andrebbe secondo me completata integrata su altri terreni
Tutto ciò si tira dietro la questione di una politica fiscale definita anche a livello europeo se è vero che l'evasione fiscale un problema soprattutto italiano tra i grandi paesi europei
E che ha due tre punti percentuali di differenza in più dei nostri tassi d'interesse inoltre la loro flessione oggi in tutta Europa
Ci consentono un'ampia possibilità di intervento fiscale sui titoli di Stato
è anche vero che una politica efficace di tassazione della rendita finanziaria così come del profitto capitalistico richiede anche strumenti europei
Altrimenti continuerà il fatto drammatico della concorrenza anti fiscale tra i quindici Paesi
Al fine di attrarre capitali monetari investimenti esteri
Una ripresa di politiche sociali in Europa occidentale
Necessità assolutamente anche di misure di scoraggiamento delle attività speculative finanziarie sui campi da un lato e di scoraggiamento dall'altro
Delle delocalizzazioni industriali in modo particolare appare necessaria a questo fine una regolazione europea nei confronti sia delle istituzioni finanziarie private che delle multinazionali
Infine una ripresa di politiche sociali in Europa occidentale necessità anche lo dico in modo molto tralasciamo io son convinto di questo necessita anche di misure anti dumping reali al ci sono cose platoniche nei confronti delle importazioni da quella parte del Terzo Mondo in grande crescita economica
Ed è peraltro la parte ormai prevalente del terzo mondo basti pensare alla grande crescita asiatica
L'attacco alle condizioni di vita dei lavoratori europea avviene anche attraverso l'importazione di merci prodotte da lavoratori retribuiti con salari bassissimi e senza alcun diritto o in condizioni di devastazione ambientale
Inoltre misure anti dumping su questo terreno obbligherebbero le classi dirigenti di questa parte del terzo mondo ad occuparsi più seriamente della qualità della vita delle loro popolazioni al fine stesso di poter proseguire la crescita economica
Saltando coi di palo in frasca ricordo che secondo il Trattato di Maastricht il novantasette anche l'anno nel quale la UE no l'Unione Europea Occidentale dovrebbe divenire la struttura militare dell'Unione Europea
Una discussione alcune conclusioni su questa materia si sono già avute all'inizio di quest'anno in sede NATO a Berlino
Occorrerebbe perciò avviare una campagna preventiva che riprenda i nostri temi dello scioglimento della NATO quindi della stessa UE o che della NATO non è che un pezzo e di un sistema di sicurezza collettiva europea
Che copra l'intero nostro continente magari sistema magari connesso alla o S CE Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa in ultima una rapida considerazione su come niente di tutto quanto detto di quanto non ho detto che moltissimo e suscettibile di funzionare al di fuori di un itinerario dirvi democratizzazione dei rapporti politici in Europa
Non voglio neppure accennare all'insieme degli aspetti della questione
Mi limito a fare presente come un lato di questi itinerari o consiste a mio avviso nell'affermare nuovi poteri decisionali del Parlamento europeo nelle materie sociali fiscali ambientali
Nell'affermare poteri reali e irreali dei parlamenti nazionali sulla costruzione europea oggi tutti questi poteri competono solo in concreto le strutture esecutive europea i governi dei quindici Paesi
Nell'affermare poteri di indirizzo sia del Parlamento europeo che di quelli nazionali sulle politiche monetarie contro l'indipendenza totale delle banche centrali
E infine nell'affermare la più stretta coordinazione
E la codecisione codecisione tra Parlamento europeo e Parlamenti nazionali su ogni questione anni passo della costruzione europea
Opportunamente in questo senso occorrerebbe impegnare il Parlamento nazionale tentare ovvie
A di costruire ambiti di discussione e di collaborazione con i rappresentanti italiani al Parlamento europeo c'è uno scollamento totale
Che si riflette negativamente su ambedue i versanti
Ricordo a proposito di tutto ciò come la materia istituzionale europea sia tra quelle all'ordine del giorno della Conferenza intergovernativa in corso dall'inizio di quest'anno e che durerà almeno fino alla metà dell'anno prossimo
E altro lato fondamentale di questa itinerario di riti democratizzazione dei rapporti politici in Europa risiede sempre a mio avviso nell'impegnare i parlamenti nazionali a prendere decisioni positive sul terreno dell'informazione alle popolazioni europee su ogni questione ogni passo della costruzione europea
Nonché sul terreno del loro diretto intervento in sede di decisioni fondamentali come accettano già accennato come appunto lo strumento referendario
Ho finito vi ringrazio
Possiamo fare ancora un intervento prima dell'intervallo la parola e a Roberto Pizzuti
Poi faremo un intervallo
Ma una legge finanziaria credo che possa essere valutata almeno tre livelli il livello delle entità complessiva della manovra
La ripartizione dell'intervento tra entrate è uscita e la composizione qualitativa della manovra tra le singole poste di bilancio
Ora mi pare che il dibattito sembra concentrarsi maggiormente sul terzo livello
Quello cioè dalla composizione qualitativa nonostante sia proprio quello che non ancora è stato definito a questo proposito si sta solo che il Governo sempre intenzionato a non toccare la spesa previdenziale e quella sanitaria
Però da più parti che c'è un certo scetticismo che ciò sia possibile in presenza della necessità di fare tagli di oltre ventidue mila miliardi
Sembra cioè un po'incerto che si riesca in questo obiettivo raschiando solo il barile della razionalizzazione della spesa
Ora devo dire che anch'io ho qualche dubbio a questo proposito
Uno dei gruppi che ho e che probabilmente possa continuare quella tradizione inaugurata dal governo Amato
Fatta propria anche dal governo Dini di tagliare le spese sociali in misura anche sostanziosa ma con modalità che passano relativamente inosservata
Non dobbiamo dimenticare che il governo Amato riuscita a tagliare le pensioni del trenta per cento senza che nessuno se ne accorgesse prima di un paio d'anni
Ora per quanto riguarda la previdenza un ulteriore intervento mirante a recuperare risorse nell'immediato e di entità apprezzabile
Un intervento del genere implicherebbe sicuramente la destabilizzazione del sistema pensionistico pubblico e in ciò si andrebbe avanti una politica di privatizzazione delle assicurazioni sociali che già è stata iniziata con le riforme di Amato ET
D'altra parte e qui bisogna stare attenti e specialmente per chi segue i lavori degli addetti ai lavori che c'è già previsto dalla riforma Dini una revisione periodica
Estia molto prossima la si dovrà fare nel novantotto ma la si dovrà decidere nel novantasette
Una revisione periodica cioè dei parametri di funzionamento del sistema una verifiche e una revisione che potrebbe anche alterare sostanzialmente le prestazioni di contributi
E va pure ricordato che indicazioni in proposito saranno date dal nucleo di valutazione un una struttura che è stata creata dalla riforma il quale però diciamo molto rappresentativo delle posizioni del ministero del lavoro
In campo sanitario anche qui è stato già ricordato ma diciamo che vale la pena ripeterlo e dal novantatré quindi questo è il quarto anno che la spesa pubblica nel campo della sanità di Assisi del campo del settore sanitario si riduce in rapporto al PIL e per la verità da due anni si sta riducendo anche in termini nominali proprio diminuisce nominalmente nonostante l'aumento dei prezzi che pure cioè la cosa che forse però è meno nota e che contemporaneamente alla riduzione della spesa pubblica in campo sanitario è aumentata la spesa privata in campo sanitario
Il che significa che la gente molto semplicemente visto che si riduce l'Offerta pubblica e in qualche modo sudista ai propri bisogni andando sul mercato ma naturalmente questo significa due cose uno per l'appunto il processo di sostituzione fra sanità pubblica e sanità privata secondo un inevitabile effetto sperequativo insito nel fatto che l'offerta pubblica evidentemente arriva a tutti i ceti la offerta privata a cui possono rivolgersi i cittadini evidentemente è possibile solo per tipo permetterselo
Quindi c'è una redistribuzione di consumi sanitaria tra i ceti meno abbienti verso quelli più attenti ora in attesa di informazioni ufficiali sulla composizione della prossima
Legge finanziaria c'è da chiedersi però come mai si discuta relativamente poco di ciò che è certo di questa Finanziaria
Vale a dire del suo ammontare
Ora come sappiamo si tratta di trentadue mila cinquecento miliardi che peraltro si aggiungono ai sedici mila
Decisi nella manovra estiva e quindi siamo già oltre i quarantotto mila
E d'altra parte dal novantadue
Pretty risulti lancio pubblico che quest'anno porteranno ad un avanzo del bilancio primario pari a circa il cinque per cento del PIL che un unico assoluto tra tutti i paesi sviluppati dell'aria occidentali
In questo periodo peraltro nonché la disoccupazione sia diminuita anzi aumentata e ci troviamo in piena stagnazione
Ora quello che a me colpisce e il fatto che nemmeno si discuta molto degli effetti di politiche restrittive in presenza di disoccupazione elevata e congiuntura stagnante deve posso far riflettere questo fatto
Evidentemente questo è un segno dei tempi di quanto lungo prudenza dei principi neoliberiste si sia estesa e probabilmente si è estesa in maniera per certi aspetti inconsapevole
Evidentemente anche in Italia oltre che in Europa si è affermata una nuova convenzione in campo economico ed è in base a questa nuova convenzione che gli obiettivi non sono più quelli di ridurre i deficit pubblici ormai gli obiettivi sono quelli di ridurre i valori assoluti delle entrate e delle uscite del bilancio pubblico il che poi spiega perché si debba ridurre speso quali quelle dello stato sociale non è questione di portare lo stato sociale in equilibrio perché quello c'è sempre stato
Nonostante la disinformazione in proposito il problema è che lo Stato sociale va ridotto e dal lato delle prestazioni e dal lato dei contributi se si può essere coerenti alla nuova convenzione che come dicevo viene scarsamente discussa e per quanto riguarda le privatizzazioni se ne ha parlato molto questa mattina
Ma è significativo che le imprese le privatizzazioni vengono estese anche ai settori di interesse pubblico anche ai settori dove nella stessa teoria economica che parla di monopoli naturali
Ora l'interesse pubblico e monopoli naturali sono categorie che cito non a caso perché sono categorie dell'economia
Diciamo a cui fa riferimento il liberismo economico dunque è l'economia neoclassica che fa che richiama l'attenzione che le privatizzazioni non potrebbero non converrebbe dal punto di vista dell'efficienza
Che si facessero in settori quali quelli energetico in quali quelli delle reti
Delle telecomunicazioni dell'energia dei trasporti eccetera
E ancora coerentemente a questo nuovo modello che si è affermato vanno ridotte le regolamentazione dei mercati che siccome il mercato più importante quello del lavoro è lì che le regolamentazioni vanno ridotte in primo luogo e dunque la flessibilità la flessibilità che coerente allo sviluppo del mercato
Il salario viene dunque visto sempre più come un elemento puramente di costo aziendale antagonista al profitto unitario e non si tiene conto che invece il salario anche una fonte di finanziamento della domanda in grado di sostenere la crescita produttiva e paradossalmente di sostenere anche l'ammontare globale dei profitti
La lotta all'inflazione in questo nuovo modello diventa l'obiettivo primario indipendentemente però dalle possibili conseguenze sull'occupazione
E infatti l'occupazione diventa un obiettivo nel migliore dei casi complementare ma nei fatti alternativo al controllo dei prezzi
Ora contestualmente all'affermazione del nuovo modello di dominante di teoria economica è successa anche un'altra cosa cioè che nei sistemi economici uno è aumentato il ruolo finanziario nell'economia Secondo gli sviluppi tecnologici hanno fatto sì che le decisioni degli operatori finanziari
Diventino operative in termini
Immediati
Tutto questo significa che quando uno operatore finanziario si crea delle aspettative che sono peraltro conforme al modello neoliberista se queste aspettative non vengono rispettate
Lui agisce immediatamente con effetti immediati
E non è importante se ciò che gli operatori finanziari internazionali pensano se se è giusto o se è sbagliato quello che è importante che loro pensano e che sono in grado di agire di conseguenza per cui le aspettative
Se vengono disattese da comportamenti difformi dal modello dominante generano reazioni immediate
Ecco mi pare che questa situazione molto brevemente descritta rispecchi un po'una situazione in cui il fondamentalismo neoliberista diventa addirittura saggezza convenzionale
Insomma le esagerazioni diventano norme
E qui viene in mente una battuta di allo stand una una vignetta
Quando c'è un signore con la bombetta che ha un ombrello infilato nel fondo schiena di Cipputi
E Cipputi dice ma insomma tolga quell'affare di là e lui dice mi dispiace non posso altrimenti i mercati internazionali entrerebbero in fibrillazione
Questa è la la la situazione ora a mio avviso questi vincoli esistono e specialmente per forze di governo o di maggioranza non è possibile far finta almeno nel breve periodo che non esistano
Ma questi vincoli però pur ammettendo che esistono non sono assoluti
Non si può cioè assumere che nei loro confronti si debba assegni si debba ci si debba atteggiare solo in rapporto alle esigenze di legittimazione che specialmente alla sinistra a l'importante cioè è che pur tenendo conto del fatto che esistano gli atteggiamenti di legittimazione non arrivano al punto di subire questi vincoli più del dovuto e allo stesso mento allo stesso momento questi vincoli quanto più easy subisce tanto più paradossalmente dissi rafforza
D'altra parte è stato ripetuto nel dibattito di del Río economica non è affatto scontata la superiorità del modello neoliberista dunque non c'è bisogno di presentarsi sempre con il cappello in mano
Verso le ideologie esagerate e fondamentaliste del controparte
Vorrei concludere con un riferimento specifico ad una questione che è stata trattata sia nella relazione introduttiva sia l'intervento successivo la questione del no-profit
Il no profit una questione di cui e generalmente si sa meno poco di quanto sia necessario sapere ed è un argomento che meriterebbe molta analisi tuttavia io qui mi limito a molto genericamente
Richiamare alcune avvertenze la prima attenzione ai facili entusiasmi sul terzo settore
Deve perlomeno insospettire il fatto che su questa questione del no profit del terzo settore c'è una consenso generalizzato
è molto difficile trovare dubbi su questa operazione in corso
Ora
Il terzo settore il no profit non è solo il settore dei boy scout non è solo il settore dove ci sono le brave persone che regalano il proprio lavoro
Dove il volontarismo la fa d'alternativa alla logica del profitto
C'è anche questo nel terzo settore ma questo è un qualcosa che in tutte le società c'è sempre stato ma in dimensioni fisiologica
Quando però
Il no profit il terzo settore viene contrabbandato per qualcosa che debba assumere dimensioni di tutto rispetto
Quando di fatto ci si dimentica che tra in Italia tra le impresa del terzo settore cioè che non fanno profitti ci sono le fondazioni bancarie ci sono le società di calcio insomma c'è
Di tutto
Ecco ci si dovrebbe in qualche modo rendere conto che ridurre le imposte a carico di tutta la collettività
Per favorire alcuni settori che guarda caso sono quelli che dovranno sostituirsi in buona parte alle imprese che producono beni e servizi sociali cioè allo stato sociale dunque non c'è molta differenza sennò voi sostituiamo ad esempio il sistema pensionistico pubblico con i fondi pensione private
Detassando i fondi privati se poi da un'altra parte noi riduciamo il si stampa il sistema l'Uefa State e contemporaneamente poniamo a carico della collettività
Oneri fiscali per favorire ripeto un insieme di impresa iniziative dove sarà molto difficile distinguere tra ciò che è boy scout e volontarismo che ben venga
E profitto mascherato dunque stiamo molto attenti su questo su questo settore grazie
Punto allora come avevamo previsto possiamo sospendere
La nostra discussione
In un'oretta ce la caviamo a rifocillarci sia pure non ampiamente alle quattordici e trenta riprendiamo i nostri lavori
Grazie
Fuori di rientrare
Che abbiamo ancora molti iscritti a parlare
Allora il primo a iscritto a parlare e Chieti sì e in sala
No
Marina Rossanda
Ecco io vi chiederei la cortesia di tentare di
Stringere gli interventi in dieci minuti se è possibile
Adesso funzione sì
Io volevo riprendere temi che sono stati accennati questa mattina Siena introduzione sia dalla compagnia Cossutta sia dalla da dall'ultimo intervento sulle sue sfugge il nome rintuzza imitare
Relativamente alla questione della della sanità cominciando visto che si tratta di assumere delle posizioni
Certamente molto delicate in questo momento sulle decisioni del governo data la posizione di equilibrio di notevole potere che il nostro partito il gruppo parlamentare a sulla persistenza del Governo sull'uscita della finanziaria credo che questo gli diamo una spartì colare responsabilità di formulare proposte precise e meditate
Allora io vorrei cominciare con due piccole cose che però hanno una grossa rilevanza in questo settore
E uno è la di associarmi alle preghiera perché l'azione di Di Pietro
Contro utilmente nel tentativo di depenalizzare lì gli infortuni sul lavoro venga respinto in maniera molto forte e sempre nei riguardi di Di Pietro vi è un altro possibile intervento che di cui si parla in il Governo ancora dall'epoca del governo Dini
La richiesta di riattivare le norme della legge Merloni che moralizzare ad interventi di edilizia pubblica tra i quali quelli di edilizia sanitaria hanno un grosso peso
Berlusconi come ricordiamo ha cancellato con questa legge dopo pochi mesi
E se non viene riattivata il prossimo Investimenti che ci saranno sia nel campo della edilizie sanitarie in genere su cui vanno parecchie migliaia di miliardi sia quelli per il Giubileo
Rischiano di viaggiare ancora sotto la
Nel nello stile ecco per il quale era consentito trascinare lungo i lavori fare le revisioni prezzi e quindi a buttare via un sacco di quattrini quindi il rinnovo della di queste norme Merloni mi sembra un punto fondamentale ora detto questo che ha un carattere generale vorrei fare un paio di puntualizzazione sulle questioni della politica sanitaria nella finanziaria più che pensare a una politica sanitaria di lungo respiro che pure e sicuramente oggetto del gruppo di lavoro cui ha accennato ma ora questa mattina per l'immediato io credo che si deve fare una riflessione su tre punti i tre fondamentale la valutazione del fabbisogno le indicazioni su come si gestiscono le risorse raccolte poi da dove si raccolgono le risorse per quanto riguarda la valutazione del fabbisogno analisi fatte da esperti economisti sanitari degli ultimi anni hanno dimostrato che c'è un che non c'è un legame tra
Finanziamento della spesa sanitaria
E andamento del prodotto interno lordo
E che praticamente c'è un ci sono una serie di segni che indicano come il disavanzo che viene che le è stato creato negli anni scorsi sulla sanità sia soprattutto conseguenza della politica di finanziamento e non del governo della spesa
In pratica il finanziamento evidente che risponde a logiche di esclusiva politica economica generale
E non risponde a regole insite nello sviluppo
Corretto o no del sistema sanitario
A questo si può aprire una parentesi la campagna contro la sanità pubblica non è fatta esclusivamente in funzione del lei interessi forti che ci sono nel speculazione sulla salute interessi di terroni interessi industriali locale eccetera
A una finali non è stata neanche Soro nel in un fattore che avevamo identificato con d'albergo cioè per distruggere un Ninco diciamo un elemento fondamentale del sistema del decentramento
Non solo meno non solo esiste un fattore che abbiamo sottovalutato
Ed è la spinta a rendere sempre più privata alla Spesal meno appetibili i servizi per favorire il rastrellamento di fondi per il sistema assicurativo
I fondi assicurativi per lo stato sociale sanità e pensioni io ho imparato che in tutto il mondo industrializzato rappresenta non il principale punto di prelievo
E di finanziamento della massa finanziere internazionale che gira per il mondo quindi questo in parte spiega la virulenza della campagna contro la sanità pubblica che quindi ha una serie di fattori sia locali sia internazionali sì euro perché quindi tenendo presente questo la nostra campagna per la sanità assume un valore abbastanza vasto quanto i contenuti della spesa il secondo punto è stato osservato che rispetto all'ottantanove dall'ottantanove al novantacinque si è visto un aumento progressivo della spesa nel settore ospedaliero rispetto a quello territoriale
Questo riconferma che c'è stato una capacità di influenza forte dei poteri forti baronali diciamo a concentrare la spesa in quella direzione
Che questo è il messaggio che è arrivato anche alle aziende
E che invece i servizi territoriali
Tra cui rientrano i famosi servizi di protezione e sicurezza del lavoro igiene ma anche quelli di base esatte le per le donne del l'attenzione alla gravidanza eccetera sono stati invece ma la mente trascurati
E lasciati da parte quindi con una specifica
Disattenzione agli elementi fondamentali
Della del dell'impegno sanitario nella vita quotidiana e anche di bisogni così essenziali che finiscono e dell'esperienza che mi è venuta da questo anno in Regione Lazio obbliga la gente a riferirsi al privato
E lì di qui la spessa privata sommersa non conosciuta anche perché evade il fisco in modo clamoroso di cui ha accennato all'ultimo intervento di stamattina
Quindi in questo senso mi sembra che non si possa dire che sbaglia tutto la Bindi quando parla di
Lavorare per una controllo di di sprechi e di mettere anche gli osservatori Prezzi per riportare queste sospese
Nel in un limiti abbastanza precisi ricordo il discorso è giusto e lo ha fatto ma non è sufficiente
E come del resto diceva ma ora è una cosa che anch'io credo non da risultati tempi molto ravvicinati di conseguenza non so se questo discorso sia valido per recuperare risorse nella finanziaria di quest'anno
Bisogna dire che le risorse vanno recuperate comunque diversamente perché non si può schiacciare ulteriormente la situazione
Sanità pubblica per le ragioni dette prima dove si pescano le risorse e questo è il mio ultimo punto su questo credo che dobbiamo fare un certo lavoro ne ho parlato un po'con il nostro amico Fumagalli che si occupa di questioni fiscali perché mi sembra che la cosa abbia un rapporto molto diretto con le espressioni che sono venute prima da parte sindacale nella Spi Cgil
Nel fare elaborare da Roberto Artoni un Progetto di fiscalizzazione dei contributi sanitari dal quale sembra che le sulle simulazioni arrivassero quasi a coprire anche l'aria del ticket che se fosse vero diventerebbe fortemente realistica la proposta di abolizione che del ticket tempi brevi però va studiata e questo progetto
Io propongo vivamente che questo diventi un argomento urgente di studio io non so leggere fiscale eseguì nelle il Progetto cedola mandato Nesi lo manderò a Fumagalli bisogna che qualcuno che che sa interpretare queste norme ci dica se vanno bene non so nemmeno se questo progetto è lo stesso che presenta Visco potrebbe essere che non è ancora pubblicato ma su cui ieri il Sole ventiquattro Ore ha fatto un'intera pagina da questa partita risulta che la Confindustria non gli piace per niente il che potrebbe anche voler dire che invece per noi magari va bene
O che magari possiamo trovare degli emendamenti da fare per arrivare poi all'esito che noi vogliamo di arrivare a coprire le tutti i fabbisogni fondamentali con risorse che non pesino più sul costo del lavoro ma che vengano in forma non più regressiva ma in forma progressiva
Ricavate dalla dei redditi personali ed ai redditi di impresa dal recupero delle illusioni
Vede concorra a ricordare mi sembra sia stato accennato proprio da Nerio Nesi nel suo intervento che la dimensione del prelievo che è stato fatto sul contributo
Sanitario e previdenziale per deviarono in favore dell'impresa
Chiamandolo fiscalizzazione degli oneri sociali negli anni passati aveva delle dimensioni gigantesche che superare circa dieci mila miliardi all'anno per parecchi anni
In conseguenza c'è una grossa Nansen che è stata sottratta
Alla visibilmente con la provvedimenti governativi e credo l'accordo sindacale per deviare uno in favore di impresa che sua Di Santo devono essere sostenute o per il lavoro femminile o perché erano nel Meridione eccetera eccetera che però sono state sottratte alla contribuzione in favore dello Stato sociale ecco questi sono i punti sui quali io ritengo che sia urgente che la conferenza programmatica
Lavori e poi naturalmente vi è tutto
Una grandissima materia problematica che include il problema delle compatibilità del lavoro e degli interessi pubblici privati sui quali molto bene seppur gruppi parlamentari riusciamo a collegarci
Produrre delle proposte efficaci grazie
Sante Moretti
L'attacco allo stato sociale in atto
Ha investito gli Stati Uniti è l'Europa
E sembra essere diventato la frontiera del capitalismo con l'approssimarsi del terzo millennio
Cioè questo spettro di Maastricht con i suoi parametri che sembra volerlo giustificare
E sembra essere anche in questa fase l'unica risposta o sistema capitalistico alla crisi economica e alla crescente disoccupazione di conseguenza
Io credo che il lavoro quindi l'occupazione e lo stato sociale devono diventare per noi
Diciamo le facce della stessa medaglia cioè come partito avere una visione complessiva per potere dare vita a una strategia unificante che permetta anche lo sviluppo di un forte movimento
Io so che l'uso delle risorse
Per la protezione sociale considerata insopportabile da tanti per i sistemi particolari sia in termini economici
Ma sì anche per ragioni politiche
Invece ci può dimostrare che un qualificato stato sociale non è uno spreco
Non è un freno allo sviluppo ma è una risorsa che può contribuire a diminuire la spesa pubblica ed aumentare anche i posti di lavoro
Ovvio che quando parliamo di Stato sociale non ci riferiamo solo alla sanità la previdenza e l'assistenza
Ma l'insieme di quegli interventi da parte dello Stato che contribuiscono a dare certezze al cittadino per consentirgli di vivere dignitosi mentre
Di fruire sempre il cittadino di diritti esempio lo studio e di non essere prigionieri del solo individuale livello di reddito
Quindi per noi per noi comunisti credo che lo sviluppo la qualificazione dello stato sociale diventa una scelta strategica che ha in sé elementi concreti lasciatemelo dire di socialismo di comunismo quindi una forte carica ideale
Ci battiamo quindi per una modifica profonda dell'attuale stato sociale perché questo non ci soddisfa
Questo stato sociale va migliorata e squalificato è stato detto da alcuni già fa liberato dagli sprechi delle efficienze va umanizzato
Ma soprattutto liberato dalla speculazione dal profitto
Deve rispondere positivamente alla domanda che viene dalla società in primo luogo dai lavoratori
Deve dare certezza al mondo del lavoro
Sette milioni di poveri in Italia mille morti sul lavoro centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici espulsi dal lavoro milioni di senza lavoro non possono essere dati fatti accettati passivamente
Sì applichiamo la legge sulle pensioni
Imposto un anno fa dal governo Dini con l'attivo concorso di CGIL CISL UIL
Il risultato
E quello negativo sul piano sociale
Manda tutti peggiori più vecchi con una pensione più bassa
Tagli alle prestazioni ai vetri e alle vedove agli anziani privi di reddito a chi rimane menomato sul lavoro elimina la garanzia in futuro del minimo di pensione delle pensioni di anzianità
Questa legge rende ecco il punto individuale personale la pensione
E questo ripeto credo è l'aspetto politico ben più grave di quello economico sociali in quanto
Rendendolo individuale indebolisce l'unità dei lavoratori tra le generazioni più tra chi lavora stabilmente chi è precario o disoccupato liquidano sulle unitarietà incentiva anzi rende obbligatoria la previdenza complementare
Tornerò su questo ma la legge non risolve ugualmente il problema del finanziamento
Prefinanziamento ovviamente del sistema pensionistico del suo equilibrio
E si parla già previsto dalla legge che fra un paio d'anni si dovrà rivedere la situazione certo
Sul sistema pesa l'evasione contributiva oltre quaranta mila miliardi l'anno e l'incapacità e l'impossibilità dell'INPS per questo è stato una novità
Per me di riscuotere dalle aziende il dovuto in quanto le aziende sarebbero privi Gianni Billia l'audizione parlamentare di liquidità ed il ricorso al credito difficile ed onerose così lenti per ben trentasette miliardi diventa la banca delle aziende
Ma un sistema di finanziamento basato sul solo prelievo sui salari non regge in quanto aumenta il numero dei pensionati e finisce quello degli occupati quindi la patria dei pagamenti aumenti il lavoro sommerso e del precario
Inoltre per lo sviluppo tecnologico corretto e logico e per la riorganizzazione del lavoro
Cresce
Fortemente la proprietà del lavoro e mo'e muto in modo esprime esponenziale la differenza tra la quantità di forza lavoro erogata è minore e la quantità e valore delle merci prodotte che è sempre maggiore
Ne consegue e questo è un primo punto politico che occorre un finanziamento misto contributiva i salari e una quota poi parte prelevata dalla produttività
Un quello che viene chiamato il valore aggiunto
Ma credo sia anche necessario spendere qualche parola più in generale sugli anziani e sullo stato sociale
Questa lobby gli anziani così chiamata perché organizzata nei sindacati chiedi vorrebbe tante risorse
Gli anziani oltre i sessanta anni sono in Italia circa dodici milioni rotti
Saranno quattordici milioni fra qualche anno pari al venticinque per cento della popolazione
Gli ultraottantenni sono già due milioni in maggioranza donne
Ecco un dato il trenta per cento dei poveri
Dei sette milioni è fra gli anziani
Quindi anziani e disoccupati diventeranno il nodo il fulcro dello scontro sociale politico in Italia ed in Europa ed il cui esito sarà determinante per la stessa democrazia
Maastricht li espelle li emargina li condanna non può essere accettato
Lo stato sociale diventa quindi un elemento dirompente
Uno spartiacque tra destra e sinistra spartiacque concreto ed il governo Prodi è di fatto un bivio o sedie le politiche in campo sociale dei governi tedeschi inglesi spagnolo o francese o dice no in questo caso la Confindustria e alle autorità monetarie internazionali
E la legge finanziaria e il banco di prova il momento di una scelta
Ma compagni e compagne la condizione dell'anziano non è data solo dall'entità della pensione
Ma anche dai servizi socio socio sanitari che possono garantire l'anziano una maggior autosufficienza dalle contusioni e anche dalle condizioni socioculturali che permetta agli stessi partecipazione e protagonismo oggi invece prevale l'emarginazione l'esclusione la solitudine specie nelle città
C'è chiaro però
Che l'entità della pensione percepita rimane fondamentale per garantire l'autonomia anche dalla famiglia e la Trinità dell'anziano
Decisivo è quindi un rapporto costante tra i livelli salariali e quelli pensionistici nonché un minimo garantito di pensione
Considero personalmente un risultato dell'iniziativa nostra dalla fermezza del nostro partito l'impegno del governo a non operare con la Finanziaria tagli alle pensioni e alla sanità
Pur con le incertezze che ancora
Sottolineava stamattina Pizzuti ritengo però necessario che sia altresì urgente dare quale che segna il re di recupero di quanto ci è stato tolto
Ci sono nella legge delle pensioni alcune platea all'ingiustizia
Causate
Da una legge che non ha tenuto conto di alcune cose
Cioè e vanno cancellate mi riferisco ad esempio a chi è rimasto disoccupato senza indennità e senza pensione per l'allevamento delle età pensionabili improvviso mi riferisco chiave rincorso i versamenti volontari e oggi non può più pagare e non andrà più in pensione
Forse con cento miliardi si ripara avrebbe a queste ingiustizia ancora
Ma un aumento di cinquanta mila lire mensili per i pensionati badate ultrasessantacinquenni privi di reddito e gente che percepisce tale cinquecento le seicentocinquanta mila lire della cosiddetta maggiorazione sociale
Si realizza con un onere di trecento miliardi e interessa settecento mila persone i più emarginati i più poveri quelli delle periferie delle città possiamo tentare già nella Finanziaria senza stravolgere i grandi numeri
Senza addirittura rimettere in discussione l'impianto negativo della legge delle pensioni alcune di queste cose
Non lo so
Ecco
C'è poi un problema grande che è quello del riesame
E del riordino dei livelli di reddito a cui sono subordinati in toto in parte le prestazioni previdenziali assistenziali sanitarie ma questo è un capitolo che va studiato a fondo errate
Ancora qualche brevissima considerazione non so se economica o di buon senso pensioni
Ora i contributi che si pagano per
Maturare il diritto alla pensione sono il trentadue per cento della retribuzione fra il datore di lavoro i loro totalmente dato che in futuro le pensioni saranno meno certe per quanto riguarda il diritto e più modeste per quanto riguarda l'entità diventa necessaria e addirittura obbligatoria per i lavoratori dipendenti e la pensione integrativa
Ebbene
Il solo utilizzo del TFR obbligatorio in futuro come prevede la legge significa un sette per cento del salario sette per cento quaranta cinquanta mila miliardi hanno in mano i privati con questa somma links poteva garantire ben più elevati livelli di pensione compreso l'integrativa e
Evitare che in futuro poi la pensione integrativa soprattutto fosse personale e individuale
Prego ancora l'espulsione futura dal sistema pubblico di qualche milione di lavoratori precari donne in particolare del mezzogiorno e l'eliminazione del minimo di pensione imporrà lo Stato spesi assistenziale per Assoprevidenza di questa massa che non potrà in nessun modo essere totalmente abbandonato
Complessivamente quindi aumenterà e non diminuirà l'onere pagate ho finito
Dai singoli e dallo Stato sulla sanità
Solo una battuta io son d'accordo con le cose che ha detto Mauro eccita ciondolo dove
Che non affrontiamo il nodo vero che oggi l'onere fondamentale per la sanità il costo è basato
Ed è destinato alla Turchia
Bene fondamentalmente non è possibile imporre un sistema che si basi sulla prevenzione ha un costo iniziale non corrisponderebbe domani un risparmio consistente per gli infortuni
Permettetemi questa ancora
In ogni anno in Italia si spendono quasi quindici mila miliardi
Lina questo il suo bilancio dieci mila per pagare le rendite infortunistica chi è rimasto menomato permanentemente nella vita
Mille duecento miliardi per le giornate per ed indennità che pace all'Istituto perse per i piccoli infortuni è sordo duecentocinquanta miliardi l'INAIL per la riabilitazione la cura e la prevenzione
Nel contempo ogni anno per infortunio si perdono oltre dieci milioni di giornate di lavoro ebbene ma perché non invertire investendo sulla prevenzione questo trenta questa specie certo ci sono mille morti e settanta mila meno Mati permanente oltre un milione di infortunato e ogni anno è un fatto immorale innanzitutto
Ma è anche un fatto antieconomico e quindi finisco in questo modo è necessario cari compagni e compagne capovolgere il ragionamento
A fare un ragionamento diverso significa andare in rotta di collisione con questa sbornia liberista del mercato
Anche lo stato sociale continuiamo a sostenere può essere una risorsa per la Società e nella società parte importante sono anche lì anziani e può diventare fonte di occupazione
è lo stesso anziano può essere
Sia per la cultura accumulata nella vita sia per la scadenza diritta sia anche per una quota un residuo di forza lavoro che ancora possiede una Risso
Ma occorre avere la possibilità di far
Sì che l'anziano non sia un emarginato ma diventi un protagonista e di fatto un produttore di ricchezza indotta e diretto
Marchisio sei quelle terre Anna
Ma chi sia
Oscar
Stanno insieme
Sul
Mi trovavo a Kuala luppolo appunto come ironizza Gianni Alfonso ho partecipato a una
Dicendo estremamente interessante
Per capire quello che oggi il mercato mondiale
E il cosiddetto sviluppo del capitalismo
A qualunque questo petto qualunque Ur come dicono i malesi è una delle quattro tigri
Si sprecano gli aggettivi sull'aggressività del capitalismo asiatico
E per questo vorrei porre come dire nella valutazione posizionamento della Padania o di questa aria che ne chiama in Italia diciamo punto d'osservazione asiatico
Ero in questa capitale e arriva una delegazione russa negazione russi in questa fase sono interessati sono super capitalismo molti si rivolgono a questa vecchia Europa moltissime si rivolgono all'Asia
Arriva con la comporre fa un incontro col ministero dell'industria
E gli chiede come è possibile che questa nazione che tutto sommato è iniziato lo sviluppo una ventina d'anni fa abbia risultati economici estremamente eccitanti dal punto di vista lo sviluppo economico
E i malesi con grande precisione come da tradizione dicono semplicemente questo ne abbiamo pianificato lo sviluppo economico fino al due mila cinque
Sostanzialmente abbiamo ripreso quello che voi avete abbandonato la pianificazione industriale
E lo se rimangono estremamente esterrefatti non sanno cosa rispondere cercano come dire di trovare una soluzione con un Brindisi che solitamente i russi fanno impressione
Questa storiella è interessante da molti punti di vista primo perché il capitalismo dove si sviluppa e dove ha capacità di crescita e legate essenzialmente a un dato strutturale dell'economia cioè all'offerta
La struttura industriale
E la Marina si sviluppa perché ha una capacità di fare una politica industriale
Questa storiella un sotto sotto insieme ancora estremamente interessante perché riguarda la nostra aggressivi Sima azienda privata cosiddetta privata che la FIAT voi sapete che la FIAT in questa fase sostanzialmente ha un'attività produttiva di circa due milioni e mezzo un po'di più di auto nel mondo sempre meno in Italia
La maggioranza l'ha mai in Brasile e ipotizza nei prossimi cinque dieci anni di essere in Asia
La cosa interessante che la Malesia appunto proprio per questa capacità di pianificazione dello sviluppo capitalista badate
Ha spiegato sempre in un'altra delegazione dove c'erano questa volta gli amici della FIAT
Che hanno molte connessioni con la Russia come sapete come storia
Che in realtà loro hanno già fatto la pianificazione industriale hanno azienda la Proton che produce auto e hanno assolutamente nessuna intenzione di fare lo sportivo con la FIAT anziano interessa esportare in Italia
Questo sta a significare due elementi di valutazione estremamente interessanti primo
Quando si grida o quando si invoca il mercato bisogna fare attenzione a un'asta a una valutazione estremamente importante
Ne siamo interessati ed è interessante riflettere sull'offerta
Per giocare nel mercato bisogna essere capaci di offrire non di domandare
E tornando immediatamente alle questioni sollevate questa mattina nella
Discussione relativamente alle privatizzazioni la declinazione sulla situazione italiana immediata
Se ne facciamo un brevissimo salti indietro la fine del Settecento vediamo due realtà industriali il Portogallo la Germania
Tutti e due invitata dall'Inghilterra partecipare al mercato
L'Inghilterra allora invitava tutti a essere come dire partecipante libero mercato
Il Portogallo accettato subito dicendo voglio partecipare dove dove bisogna iscriversi che dove ci bisogna fare la domanda per iscriversi al libero mercato la Germania ha detto no non mi interessa libero mercato dove sviluppare io una struttura industriale
Risultato dopo un po'di centinaia di anni quale che il Portogallo non esiste sul piano industriale
Si può andare in Algarve alcuni di voi magari ha fatto l'estate ma dal punto di vista industriale tre che l'esistente la Germania gioca qualche partita
Quindi in realtà sul dal punto di vista della relazione con il mercato sempre parlando ancor prima da comunisti e rispetto diciamo la lettura dello sviluppo capitalista l'interessante
In questa situazione attuale rispetto al mercato non è il libero mercato ma chi partecipa
In questa gara violenta e durissima che va sotto la voce di globalizzazione Kant parola bruttissima
Che indica sostanzialmente dà possibilità di essere nei prossimi dieci quindici anni ancora le nazioni industriali
Arriviamo allora alla nostra situazione concernente le privatizzazioni
Come dicono i malesi l'obiettivo dello sviluppo capitalista e la pianificazione di un'offerta industriale capace di stare
Como fare rotta a livello mondiale e di competere essenzialmente con Stati Uniti e Giappone
Non so se avete visto in questi giorni una nota che è uscito sui nostri quotidiani con grande scandalo che la Cina proibisce internet
L'avete visto
E questo ha a che fare molto con questo ragionamento
Io porto questa nota come dire orientale non riflessione non non sono assolutamente un sostenitore della Cina ma in me per carità però porto questa nota perché bisogna fare i conti analizzando quello che potrà esserci Italia nel due mila dieci l'impatto che allo sviluppo capitalista asiatico col nostro posizionamento industriale
Allora ritornando alla riflessione che faceva Nerio Nesi che stamattina sulla stette non solo bisogna difendere la stella
Ma bisogna valutare quello che era stette è in paragone alla un computer e comma alla Singapore Telecom
La stette è una piccola cosa che a fatica globalmente intesa come con tutti i suoi pezzi
Riesce a competere
Riesce sostanzialmente essere un'offerta capace di stare su questo dannato mercato che tutti invocano ricordatevi sempre l'esempio Portogallo Germania
Diciamo che nell'ipotesi del Settecento tra Portogallo e Germania ne vorremmo essere tendenzialmente qualche cosa vicino a una presenza industriale come quella che oggi è la Germania non certo quella che il Portogallo quindi qui torniamo a una questione chiave rispetto alle privatizzazioni e parliamo ancora dal mio punto di vista prima di un ragionamento sostanzialmente
Di analisi di classe ma semplicemente dicendo vogliamo avere almeno una struttura industriale che sia capace di avere due elementi chiave cioè essere
Sostanzialmente in grado di competere non solo sul piano dei costi dei prezzi ma sul piano della struttura industriale
Due
Avere un mercato del lavoro che sia in grado di rispettare gli elementi chiave di un ragionamento industriale che è il mantenimento dalla conoscenza
Allora qua abbiamo punto o riferimenti mediato con la situazione asiatica perché
La Cina predice interamente sui giornali si scatena come dire subito dicendo la Cina questa incivile e Società che attacca internet dei diritti dell'uomo eccetera eccetera giusto anche ragioniamo su questo vanno in crisi i nostri giornalisti tutti nel momento in cui anche Singapore pure vice interamente perché Singapore è
Identificato come dire presentato come il modello più efficiente più efficace invidiato da tutti di sviluppo e capitalismo
Un personaggio come Greene Circe non dico Doré che quello presentabile dai repubblicani Magrin cc e dice è Singapore il riferimento del SIOPE capitalismo anche Singapore sta bloccando interamente e questo la dice lunga sostanzialmente su tre questioni relative alle telecomunicazioni primo
La competizione del mondo sia acutizza era sul piano della gestione delle reti e non dico Telecom mala stette nel suo complesso e appena in grado di competere appena Secondo dentro la stretta e ci sono dei personaggi quindi non solo deve essere come diceva
Nerio Nesi già stamattina difeso dal punto di vista del nocciolo duro della capacità del capitalismo industriale italiano di avere una struttura che eroga reti ma qualcosa di più
Qualcosa di più
All'interno della stette c'è un'azienda che si chiama Stream
Che compete disperatamente con grande difficoltà
Con il livello attuale dello scontro nelle reti
E qui torniamo al discorso prima di Cina Singapore perché Cina Singapore bloccano interamente non semplicemente perché c'è un discorso di reti a perché a giugno scorso di contenuti
E qui arriviamo al nodo della questione
Sotto la veste di internet e della libertà di mercato ritroviamo il paradosso il paradigma al paragone con settecento inglese
è chiaro che gli americani vogliono interna libertà di mercato perché loro vuole vedere
Se internet fosse di San Marino non ci sarebbero grandi problemi soprattutto essendo io
Localizzata come Emiliano andrebbe benissimo
è chiaro che nel momento in cui invece internet è sosta
Ansietà Arpanet
La rete americana
Capaci di reagire in situazione di guerra mondiale una situazione di catastrofe delle telecomunicazioni quindi non è un giochino che nasce dal nulla nasce da una strategia aggressiva americana e su questi cinesi sono molto attenti dicono le reti ci vanno bene i contenuti no
E qui arriviamo alla battaglia sui contenuti se l'Italia ha un ruolo possibile e quello relativo ai contenuti
Allora noi qui vediamo la debolezza strategica del nostro sistema Paese o del nostro sistema offerto nelle telecomunicazioni abbiamo solo questa misera Stream e che sta cercando di acchiappare tele più è entrato dentro le reti televisive via cavo e con chi combatte conti concorre
Abbiamo Circi il tedesco e qui c'è una nota come dire interessanti di riflessione sull'ipotesi che faceva questa mattina
Rispetto a un'area di riferimento
Tedesca nell'aria
Europea non è solo il Paese reale
La Padania che ci interessa c'è un paese virtuale occupato dalle televisioni via cavo che è molto più pericoloso dal punto di vista dalla penetrazione dei contenuti che non questo clown divertente che a Bossi Kyrie ce sta cercando di comprarsi Telepiù in parte l'anche comprata Conti con molto
Allora abbiamo sostanzialmente la capacità o l'incapacità della situazione nostra di competere con tre realtà direi critiche che sono uno nel mondo abbiamo la Walt Disney chiazze comprato la dissi camere Warner che si son comprati la NBC
Interessantissimo la Time Warner che se comparata alla Cnn cioè tutti i gestori di reti sono alla ricerca di che cosa dei contenuti da trasmettere sulla Rete
E noi sostanzialmente non ci siamo perché l'unica nostra azienda la Stream che è di proprietà della STET Tabarca menando si malamente
In competizione più o meno oggi efficiente nel senso di debolezza Conte le più che in mano a chi altri cioè i tedeschi
Cioè abbiamo una situazione sostanzialmente dove a parte il tema delle reti anche sui contenuti diventiamo l'elemento sostanzialmente di invasione e su questo Singapore la Cina dicono no le reti si ma i contenuti non li vogliamo governati tradotti
E diffusi dalla cultura egemonica americana allora io su questo direi stiamo attenti a fare un ragionamento piatto dove la libertà del mercato difenda immediatamente anche gestione dei valore dei comportamenti allora
Dall'altra vengono tre segnali importanti primo la competizione solo sulle reti e sui contenuti il secondo laser è un riferimento strategico perché vuole competere oggi sui contenuti
E qui una stette fra virgolette di proprietà pubblica e capace di fare accordi internazionali anche colare adriatica
Tre non vede i nostri privati
Faccio riferimento che forse Nerio Nesi conosce meglio di tutti voi che Gazzoni cosa succede ai nostri imprenditori noti imprenditori vendono le aziende se dico Gazzoni non lo conosce nessuno se dico idoli Tina
Lo conoscete tutti
Idolo e Tina l'azienda alimentare dove si è sviluppato sostanzialmente il capitalismo italiano dal dopoguerra ad oggi vendendo alle famiglie italiane l'acqua prima dell'acqua minerale questo signore ha fatto un sacco di soldi no mette in cui vende Ridoli Tina
Si pensa
Che con questo capitale investa nella competizione più aggressiva nel software
Nella capacità sostanzialmente di essere sulle nuove tecnologie per fare del capitalismo italiano no Gazzoni copra il Bologna
Canzoni contro Bologna che vada allacci alla fortunatamente e l'unica cosa fortunatamente e l'unica cosa che ha fatto perché a causa K
Ha comprato il Bologna e non so se avete notato in questo passaggio estremamente interessante passa da Forza Italia
All'Ulivo
Quelli che non sono di Bologna che sua sottigliezza non lo sanno ma ha chiesto di aderire all'Ulivo evitare ha detto bene hai portato ad alta
Hai portato la squadra in a vediamo un po'non ti faccio subito sindaco però ragioniamo ho visto Bocchetta da qualche parte Louis segue questa cosa con grande dettaglio quindi abbiamo sostanzialmente una situazione particolarmente critica
Perché abbiamo un capitalismo privato che non lo troviamo oggi nei fondi per sviluppare Java che il linguaggio che deve competere con Microsoft sono analizzate fronteggiava su wall street journal trovate ai pm ho raccolto sai macro system una Trevi giapponese ma non trovate Gazzoni il capitale privato italiano non c'è nei livelli alti della competizione sui nuovi linguaggi finito
Sui nuovi linguaggi lo troviamo a sponsorizzare il Bologna allora a questo punto e fortunatamente per l'amico Gian Alfonso non ho parlato di FIAT e chiudo sulla FIAT
Abbiamo non so se il vantaggio lo svantaggio di avere un ministro che si chiama Bersani
Visto l'industria
Chiudo con questa nota che è come dire per me un come dire un racconto ma estremamente importante di quello che oggi è sostanzialmente all'incapacità di questo governo di sostenere una strategia di politica industriale la necessità strategica che Rifondazione e l'Area che Rifondazione può muovere si muova nella direzione di governare questo Paese
Due tre anni fa è venuta l'Italia la signora attenga che è figlia del poveraccio per lei è figlia di Deng Xiaoping io ho avuto la sfortuna di di di guardate vistate sviluppando sull'auto non fate l'auto normali fatte l'auto elettrica
Basta questa signora torna in Cina e ci pensa
L'incontro fu fatto a Roma col cenere la FIAT naturalmente il cenere la FIAT pensavano che scherzasse ero il ticinese cioè questi qua sono del pirla non sanno niente di auto va be'diciamo che faccia l'auto elettrica tanto poi noi
Siamo i capitalisti importa
Siamo nel novantasei cosa succede
Dini e l'undici ottobre solo se mi toccherà andare in Cina
I cinesi in particolare la Commissione tecnico scientifica per la difesa vende prossimi ottobre cinquantun auto elettrica un compito
Stanze tre anni
I cinesi vendono l'auto elettrica a un concreto
Noi andiamo giù di nuovo Dini l'undici di ottobre in Cina a dire che bisogna fare l'auto elettrica
Perché oltre che importante contro e contro la polluzione eccetera Non so se credete conto
Dell'imbecillità strutturale drammatica di questa azienda che ritorna in Cina dopo tredici rivestiva poveracci cinesi esso gli spieghiamo che devono fare auto elettrica dopo che devono questi tre hanno fatto Progetto hanno fatto l'auto la vendono a un congresso e purtroppo questa nostro capitalismo drammatico va giù a spiegare che bisognerà fare l'auto elettrica perché è importante in tutto questo
L'amico Bersani che ha questo pregresso drammatico che era come non guardi operaia e quindi voglio dire lo conosco bene in più e di Piacenza ha sempre avuto questi problemi tra Bologna e Milano quindi ha sempre sofferto un po'sulla Padana
L'unico atto che ha fatto il ventiquattro sette del novantasei decreto ministeri non seguo molto il Parlamento ma in questo caso l'ho fatto ha tolto i finanziamenti alle energie rinnovabili l'auto elettrica il solare eccetera come atto di sviluppo di questo capitalismo in questo caso io credo che sia drammatico e sia strategico che e qui devo dire senza piaggeria ringrazio
Amico Bertinotti che dall'occasione a chi vuole fare sviluppo sviluppo industriale
E società civile in quest'area in questa plaga che chiamiamo Italia si potranno trovare un punto di riferimento per aver insieme sviluppo e democrazia
La parola Elettra Deiana segue Fumagalli io chiedo scusa ai compagni e soprattutto agli amici che intervengono se e sarò costretto ad essere un po'fiscale ma veramente sono tanti gli iscritti a parlare
E vorremmo farne parlare il più possibile anche perché credo che non oltre cinque alle diciassette e trenta dovremo dare la parola Bertinotti Elettra
Allora il tennis sollevati in questo dibattito sono tantissimi voglio essere molto schematica perché altrimenti non così ci capiamo male
Io penso che un
Un grande contributo di metodo per come dovrebbero essere affrontati da offerto al compagno Sante Moretti perché lui ha messo un pezzo di società vera dentro il dibattito io credo che noi dobbiamo riuscire a fare questo grande sforzo di rimettere al centro del nostro dibattito anche di un dibattito impegnativo come anzi a maggior ragione di un dibattito impegnativo come quello della ricerca programmatica
I soggetti in carne ed ossa
Il compagno Sante Moretti dimentica sempre o lo dice così en passant che i soggetti sono sessuale atti donne e uomini
E che diversamente questi soggetti si pongono per la loro storia sociale e simbolica i loro bisogni le loro esigenze ma io credo che questo sia il punto
Anche partendo da uno dei nodi che sono stati immessi in questo dibattito
Che è tornato in vari modi nel dibattito ma che io credo vada tematizzato con grande forza e cioè ed è il il tema dello Stato
Allora stamattina sono state dette cose molto importanti sia nella relazione di Alfonso Gianni sia nell'intervento in particolare di Nerio Nesi
Che investono grandi temi di politica economica nell'intervento in particolare di Alfonso Gianni e grandi nodi strategici
Il tema delle privatizzazioni per esempio che ha sollevato Nesi
Il tema addirittura della programmazione economica premetto che io sono il linea generale per mia cultura e mia storia politica d'accordo con il tema per esempio della programmazione economica così come sono d'accordo con il problema delle privatizzazioni
So però che oggi questi temi
Devono essere innanzitutto quali attraversati dal genere
Cioè dal fatto che Ossola astratti o è politica economica sopra
I soggetti oppure si devono misurare con i problemi concreti con le culture con i percorsi sociali e simbolici concreti
L'altro giorno al mio circo abbiamo fatto una discussione sono di Roma una discussione sulla municipalizzata della del Comune di Roma il il la la svendita della della Centrale del latte
Perché dobbiamo difendere la centrale derive il Pubblico in questo in questo caso la gente compra latte di tutte di tutte le specie cioè
C'è un nodo grosso che investe il rapporto tra le nostre proposte e la costruzione di una soggettività critica per cui non possiamo dare assolutamente nulla per scontato e va tutto rivisto alla luce dei percorsi concreti delle domande concrete che vengono dalla società
Questo è un versante della del ragionamento l'altro versante del ragionamento
Invece riguarda proprio lo Stato
Che cosa voglio dire sola io dico che questi temi qui che sono stati sollevati non possono essere sollevati se noi non ci interroghiamo nuovamente seriamente sulla questione dei poteri sulla questione dello stato
Che è una grande vicenda che investe a fondo nei disastri nelle tragedie ma anche dei punti di forza
Tutta la storia del movimento operaio e della sinistra nel Novecento è la nostra storia con cui dobbiamo fare seriamente i conti perché evidentemente le nazionalizzazioni
Volute all'inizio del secolo dalla borghesia italiana c'era nel c'era nell'intervento di Nesi
Nascevano dal fatto che la borghesia non era in grado di sobbarcarsi come classe singoli capitalisti le spese enormi della costruzione di grandi infrastrutture
La socializzazione di ciò che serviva per il tracollo della capitalismo nella vicenda per esempio dall'Unione Sovietica sicuramente c'era questa cosa qui c'era una forma di accumulazione di Stato dell'est della strumentazione economica ma sicuramente c'era dentro un elemento che poi è stato l'elemento di forza in tutta la vicenda
Della sinistra anche dell'Occidente
C'era dentro un elemento di progettualità sociale che si è incarnato poi
Nel compromesso sociale socialdemocratico il patto sociale dello poco era nel welfare eccetera allora il problema dei poteri dello Stato io credo che debba essere al centro della nostra
Riflessione programmatica soprattutto in questa fase in questa fase che è segnata la transizione italiana da un elemento che tocca il cuore
De di questo problema e cioè la successione la successione leghista io sono molto d'accordo con l'analisi economica che faceva il professore
Graziani stamattina sulla sull'avvenuta secessione economica
Credo che le implicazioni sul piano politico invece si hanno già rilevanti siano già rilevanti
E io credo che debbano essere da parte nostra padroneggia te e qui evidentemente tutto il dibattito che rimanda alla commissione bicamerale ai problemi delle riforme istituzionali che hanno stretta commissioni con quanto andiamo dicendo
Hanno strettissima connessione tutto il ragionamento che sta mattina faceva Maura che ha ripreso Rossana sulla rapporto regioni sanità per esempio è strettissima mente legata a questi a questi Procesi noi stiamo nei fatti assistendo a una deflagrazione dello Stato nazionale
E a una riti segnatura una rima pattuglia dei poteri allora io credo che noi dobbiamo padroneggiare affondo uno problema
Innanzitutto interrogarci su che cosa quale sia questo Stato che va in deflagrazione perché noi altrimenti rischiamo di
Esseri un po'presi nella tenaglia che c'è in gran parte della sinistra oltre cioè non la nostra funzione del resto della sinistra è sostanzialmente l'ondeggiamento tra
Una né i fatti subalternità
Alla alla cultura leghista la strategia leghista
E dall'altra parte una ma incapacità di rispondere al livello in cui si pongono si pongono i problemi
Perché noi abbiamo il sindaco Bassolino che alla conferenza al al seminario che è stato fatto sulle riforme istituzionali ha fatto tutto un ragionamento sulle municipalità sul valore delle autonomie locali
Portando a mio modo di vedere alle estreme conseguenze il ragionamento sulla regionalizzazione e dall'altra parte lo stesso Bassolini che loda l'iniziativa di Fini che fa la manifestazione contro o contro la lega a Milano la manifestazione che ci sarà
Domani che cosa manca in mezzo a questi a questi due elementi manca la consapevolezza o manca o c'è l'abbandono più che la Consob preso perché ovviamente non si tratta di consapevolezza ma c'è la pallavolo di quello che è stato lo Stato che viene dissolto dalla lega perché la la Lega non dissolve un qualsiasi Stato nazionale la lega dissolve la Repubblica democratica nata nel quarantotto la lega dissolve i contenuti forti della patto costituzionale del quarantotto egli il cuore della e quello stato non lo Stato in generale non lo Stato patriottico di Fini o lo Stato risorgimentale
La secessione avviene contro il patto solidale
Nord sud che è iscritto in quella in quella carta
Per questo Settentrione e meridione oggi sono la stessa faccia della modernizzazione capitalistica sono il verso il retro dello stesso dello stesso foglio Rollins e quindi vanno affrontati
Contestualmente io credo da una parte sicuramente rilanciando a fondo la questione sociale la Marcia per il lavoro è una risposta forte che affronta uno dei cordoni della della questione ma dall'altra parte credo rilanciando con forza
Attualizzando e riqualificando integri mini di progettualità sociale di orizzonte di senso della società
Gli elementi forti che erano il cuore del patto del quarantotto l'elemento cardine
Della processuale progressivo della Costituzione del quarantotto e cioè i due parti che sono iscritti dentro la Costituzione del quarantotto da una parte il patto sociale la Costituzione fondata sul sul lavoro e quindi l'inclusione di tutte le garanzie che hanno al peso possibile l'emancipazione
Del lavoro
La costituzionalizzazione del lavoro che ha significato attraverso la lotta di classe ovviamente questo va da sé ha permesso un alto livello di emancipazione
Del lavoro noi stiamo assistendo a processi di d'emancipazione
Terribile del lavoro da una parte quindi questo patto che evidentemente va riscritto Ria attualizzando allo alla luce di quelli che sono va riscritto va difesa quella parte della Costituzione
Tenendo conto dei processi che sono avvenuti rende nel frattempo ma non mi voglio dilungare
Su questo perché andrei lontano dall'altra parte il patto di genere perché nella Costituzione del quarantotto non è soltanto iscritto un patto sociale mai scritto un patto di gente c'è un compromesso tra i sessi
Di cui dobbiamo avere la capacità di lettura adeguata
Nella il patto sociale e molto alto il patto di genere questo il movimento delle donne il femminismo l'ha messo molto bene
In evidenza però spesso cadendo in un errore terribile di disconoscimento del valore che quel patto aveva
Il patto di genere è sostanzialmente quindi la iscrizione parziale delle donne nella cittadinanza perché è parziale
Parziale perché voi sapete che nella Costituzione
è riconosciuto come elemento fondativo della Repubblica alla famiglia e quindi sostanzialmente la zona d'ombra la zona del privato che attribuita naturalmente come funzione
Riproduttiva
Come funzione di muretti accudimento domestico
Naturalmente automaticamente legata alla funzione altrettanto ritenuta biologicamente naturale della riproduzione finisco Ersilia quindi un patto di genere
Non alto imprigionato un volto nella cultura nella cultura patriarcale in parte
Più in più prigioniera di questa cultura in Italia che in altri Paesi occidentali in ragione della presenza della Chiesa cattolica ma in ragione di un retaggio pesante
Di tipo patriarcale che ha pesato sulla cultura della sinistra ma sicuramente un patto che poi si è
Estrinsecato in tutta una serie di leggi di tutela e di garanzia delle donne che hanno favorito operanti i processi di emancipazione delle donne grandi percorsi di emancipazione e di libertà
Di libertà soggettiva
Questo doppio patto oggi è in gioco e si sta e strutturali ben sul versante di classe e sul versante di genere perché anche qui il ragionamento sullo Stato sociale che noi come fondale Donnelly
Di Rifondazione Comunista mettiamo fortemente al centro la questione del Welfare e la nostra critica al terzo settore
Da questo punto di vista perché il terzo settore sostanzialmente scompagina introducendo elementi di ed emancipazione sul piano del lavoro Entella prestazione Domestica che ancora una volta viene appunto
Liberata di tutti quei controlli garanzia etc e soprattutto dall'elemento di socializzazione di responsabilità collettiva sociale di parziale socializzazione degli oneri della riproduzione sociale che attraverso appunto Luna il ferro come espressione di quel patto di genere che caratterizza tutte le costituzioni
Occidentale in questi ultimi cinquant'anni ha svolto sola io credo qui concludo che questo pacchetto di problematiche
Ha cominciato a circolare all'interno del partito ma debba essere assunto con grande forza
Io suggerirei per esempio è un suggerimento che così vedevamo con Maura prima che la marcia per il lavoro
Sì insomma assumersi anche fortemente una serie di caratteristiche soprattutto la parte finale di questo genere con conclusione per esempio coinvolgimento forte di un grande settore di welfare come potrebbe essere
Un grande ospedale a Napoli insomma con una grande presenza di donne delle regioni meridionali che gestiscono la parte politicamente la marcia insomma cercando di rendere evidente
La complessità di tutte questi problemi e poi soprattutto il problema dei Soggetti insomma io credo che noi dobbiamo con forza
Ritrovare la strada di una
Dialogo di una capacità di coinvolgimento di costruzione di pensiero critico né né i soggetti senza di che appunto il disco no i nostri ragionamenti rischiano di essere
Di politica alta di economia di grandi strategie ma voi scollegate dai processi reali della soggettività
Fumagalli segue Claudio Fava
Con loro
Allora io mi occuperò di un tema che
è stato poco toccato fino adesso diciamo
Ma non solo per me
è una brutta gatta da pelare queste qui di cui sto parlando perché è un tema che dovrebbe riguardare molto da vicino una forza antagoniste di sinistra come Rifondazione comunista
è che in realtà poi da molto tempo a questa parte nell'ambito della sinistra non viene più trattato ed è diventato terreno preferenziale di scontro ed interventi da parte invece delle forze di destra ma li faccio
Al tema della riforma fiscale delle politiche fiscali
Ora perché senta e ce ne siamo tutti d'accordo sul fatto che è imprescindibile a ventitré anni dall'entrata in vigore della riforma Visentini del settantatré fatta nel settantadue
Credo che sia imprescindibile il fatto di una nuova riforma fiscale
Allora io cercherò di fare interventi in cui presenterò anche un po'di dati quindi spero di non tediarvi troppo anche per cercare di andare a colpire esattamente quali sono i nodi vitali gangli fondamentali su cui credo che rifondazione comunista abbia molte cose da dire termini di proposizione innovative
E in termini proposizioni quello che temere di riformismo radicale che possono creare quelle promesse di spostamento dell'asse politico e quelle promesse di svolta che compaiono quindi lo striscione sopra la presidenza
Allora struttura dell'imposizione fiscale soprattutto a partire dal secondo dopoguerra
All'interno del nello sviluppo del quello che normalmente chiamiamo il sistema fordista riproduzione si fonda sul prelievo relativi a tre cespiti fronda fondamentali il reddito i consumi e le prestazioni collettive sociali
A queste tre categorie corrisponde le principali voci delle entrate fiscali
Al prelievo sul reddito corrisponde l'imposizione indiretta
A quello sui consumi l'imposizione indiretta dalle prestazioni collettive corrispondere i contributi sociali
Faccio quelle breve breve premessa di queste tre forme di prelievo
Solo la prima cioè l'imposizione indiretta sul reddito personale che da settantatré si chiama IRPEF io e IRPEG ha un carattere progressivo
Cioè cresce più che proporzionalmente all'incremento del reddito pro personale
In tal modo questa forma di imposizione svolge la funzione di redistribuzione del reddito a favore delle fasce di popolazione meno abbiente
Le altre due forme di in posizioni dominanti in cioè quella l'imposizione indiretta IVA sul consumo e contributi sociali invece sono di natura regressiva
In quanto l'aliquota di imposta rimane scostante o come nel caso dell'IVA e scarsamente differenziate
In tal modo il reddito disponibile cioè quello che effettivamente viene utilizzato per i consumi cioè al netto della tassazione proporzionalmente maggiore
Perché si trova nelle fasce distributive più altri già questa è una premessa penso abbastanza nota Conconi tanto ma la pena di ricordare perché poi ci si dimentica
E ci si dimentica di queste cose soprattutto quando si pensa
Che negli anni recenti a partire dagli anni ottanta da inizio degli anni Ottanta in particolar modo in coincidenza con la crisi del modello fordista nel modello basato sulla produzione e sul larga scala della grande impresa
E in concomitanza con l'avvento nelle società nel Paese che ha preteso maturo
Nego veri centrodestra pensiamo alla Reagan e la Thatcher a collo
Per intenderci imposizione indiretta quella sui consumi aumentato il proprio peso
In seguito all'utilizzo della leva fiscale sul reddito a fini politici a fini demagogicamente ritenuti di sostegno alla crescita vi ricordate lo slogan reaganiano diceva meno tasse per avere più sviluppo
L'effetto di questo sloveno applicazione quali pratiche di questo lo che significava diminuzione del peso delle imposte dirette quindi dal ruolo di progressività e di redistribuzione indiretta delle politiche fiscali
A vantaggio invece dell'imposizione indiretta tramite Oliva o i contributi sociali per quanto vale il caso dell'Italia
Che si ricavano invece mantenimento delle gerarchie economiche di reddito esistenti se non ulteriore loro peggioramento
Allora è necessario tener presente all'interno dei carismi diciamo indie
Politica fiscale borghese tra virgolette e quindi non assoluto mentre rivoluzionare
Il fatto che nei periodi di espansione economica
La pressione fiscale cioè il rapporto fra il livello delle entrate il prodotto interno lordo
In un paese dovrebbe aumentare nei periodi espansione fiscale
In quanto l'incremento di reddito che solitamente si accompagna l'aumento del prodotto interno lordo comporti incrementi della liquidi fiscali punto proprio per la per interna progressività delle della lì queste stesse
Se invece l'imposizione indiretta sui consumi rappresenta la componente più rilevante delle entrate fiscali ne deriva che a uno mentre Protti interno lordo seguo un proporzionale aumento del prelievo contributivo e dell'imposizione
Senza incidere in modo determinante sul livello della pressione fiscale
In quest'ultimo caso gli effetti redistributivi impliciti nella natura della tassazione sarebbero del tutto vanificati e l'intero sistema fiscale presenterebbe maggiori livelli di iniquità sociale e di distorsione
Alla sua sulla base di queste assunzioni
Che fanno parte di qualsiasi manuale di propria fiscale
Analizziamo il caso dell'Italia ne vediamo che nei periodi di maggior crescita economica cioè gli anni Cinquanta e Sessanta la pressione fiscale è rimasta pressoché costante
è intorno al ventinove ventotto ventinove per cento
Mentre nei periodi di minor crescita del proto interno lordo cioè negli anni settanta e nei primi anni ottanta la pressione fiscale cioè l'incidenza delle entrate fiscale sul prodotto interno lordo aumentato di quasi dieci punti proprio in seguito all'introduzione la riforma Visentini
Ma arrivando fino a trentotto trentanove per cento
E oggi ricordo che la presente Scala intorno al quaranta virgola sette per cento i dati del novantacinque
Nel periodo che va da sessanta settantacinque
Infatti in contrasto con la crescita registrata negli altri Paesi della CEE dove ENI gli altri faceva c'è Francesco dito Francia Inghilterra e Germania grandemente o totalmente opposta a quella che si è verificata in Italia
La pressione fiscale italiana è rimasta pressoché costante
Mentre il tasso di crescita del PIL è stato del cinque virgola due per cento medio hanno
Nel periodo fra settantacinque novantuno invece la pressione fiscale arrivato appunto come dicevo prima quarantuno per cento circa
Con un incremento medio annuo del quattro virgola quattro
Mentre prodotto interno lordo Mentana mediamente in questo periodo del due virgola cinque per cento
Tali incrementi dovuti in massima parte all'aumento delle entrate tributarie tramite il fiscal drag dal momento che presenta cinque novantuno aveva avuto tassi inflazione a due cifre mediamente
Tramite l'aumento dell'imposizione indiretta
Ricordo che l'imposizione indiretta sul totale delle entrate passati dal ventitré per cento nei primi anni ottanta al ventinove virgola tre per cento dati da Banca d'Italia di dicembre novantacinque quindi ventata di sei punti percentuali
Mentre corrispondentemente le imposizione diretta
E passati dal trentotto per cento dei primi anni Ottanta al trentasette per cento guardi
L'altra a terza voce contributi sociali invece hanno mantenuto
Una leggera diminuzione costante in tutti gli anni
Ecco questi sono la situazione diciamo macro economica di riferimento basterebbe partire soltanto e semplicemente da questi dati dal fatto che di vedere che la pressione fiscale in Italia ad andamenti esattamente opposto di quello che dovrebbe avere se la progressività delle aliquote effettivamente funzionasse per capire come il sistema fiscale italiana rappresenti delivery di iniquità distorsione molto elevati
Questi livelli iniquità e distorsione sono dovuti al fatto che la riforma Visentini la riforma del settantatré CEO quella riforma che accorpava e cercava di definire in tre tassazione tra livelli d'imposta l'intera tassazione tassazione sul reddito una sui consumi i contributi sociali è stata applicata in Italia circa un secolo dopo
Di quanto era stata applicata nei paesi anglosassoni impartivano l'Inghilterra questo significava che fine a settantatré
Ogni reddito
Ogni attività professionale subì una tassazione diversa
A seconda del tipo di prestazione lavorativa effettuata
E questo lasciava adito ovviamente ha una al proliferare come successe come è notorio che è successo di una serie di scambi politici
Monetarie tramite la leva del fisco tra corporazioni categorie di lavoratori in parte a Modica detta lavoratori autonomi lavoratore agricolo nel commercio nella nella distribuzione dei dicendo
Che andava scatti della possibilità che lo Stato italiano si dotasse di entrate fiscali perlomeno
Superiori all'andamento del prodotto interno lordo
Ricordo che nel settantatré nell'anno in cui per la prima volta in Italia si verificò risparmi negativo nei conti dell'amministrazione pubblica cioè l'anno in cui inizia a porsi un problema di debito e di deficit pubblico
Fino a settantadue il deficit pubblico cioè la differenza fra entrate e uscite a livello statale era rappresentano un saldo positivo
Nel momento stesso in cui da settantatré imponente una serie di fattori che riguarda nel feto sostituzione di investimenti pubblici rispetto al calo degli investimenti privati in seguito all'esportazione di capitali in Svizzera di molte nostri
Bravi imprenditori rispetta la maggior richiesta livello sociale dovuti alla crescita del nella sinistra in quegli anni le domande di imposizione di infrastrutture i servizi sociali aumento della spesa pubblica e inizia a porsi un problema sto di aumento della spesa pubblica questo aumento della spesa pubblica si trova avviene senza che vi sia un adeguato aumento delle entrate fiscali
Entrate fiscali che l'ho potuto mentale se fosse stata applicata una riforma fiscale come quella di Visentini non è settantatré bensì negli anni cinquanta sfruttando quel forte tasso di crescita del prodotto interno lordo che ha caratterizzato in quegli anni l'economia italiana
Quindi l'origine del debito pubblico e del deficit pubblico che noi oggi diremmo ad affrontare ha un'origine non esclusivamente a Rivolta alle dinamiche della spesa pubblica e delle entrate fiscali negli anni Settanta nell'ottanta
è chiaro che il modo con cui è stata gestita la spesa pubblica il sostegno che lo Stato direttamente indirettamente ha dato per le ristrutturazioni positive riassumibili nella formula socializzazione delle perdite privatizzazioni profitti come è stato già sottolineato questo tipo di
Diciamo di spesa pubblica
Accresce una situazione di tecnici strutturale all'interno dell'amministrazione pubblica del bilancio pubblico che ha origini nella carenza di riforma fiscale degli anni cinquanta e sessanta
è in partita mora dello scambio anomalo di tipo politico col gestivo che esisteva fra l'assetto di potere democristiano ai certe categorie privilegiate di prestatori d'opera
Da qui io ha origine quel problema di distorsione
E di iniquità fiscale
è primo aspetto e secondo aspetto ha origine il problema dell'evasione e delle misure fiscali
Ora dato che l'italiano non ha come suo patrimonio genetico una tendenza all'evasione maggiori di quanto lo sia un tedesco un inglese o un americano
è chiaro che l'anomalia dell'elevatissima evasione fiscale ed elusione fiscale che esiste in Italia
è un qualcosa che ha origine dalla consolidata abitudine di determinate categorie ad avere un trattamento privilegiato e quindi ritorniamo ancora al punto di al punto
Di partenza cioè al ritardo con cui è stata fatta a riforma fiscale del settantatré
Per quanto riguarda l'evasione c'era un lavoro molto serio
è stato fatto recentemente dall'Università di Pavia evidenti in circa trecento sedici mila miliardi di quattrocentosedici mila miliardi il valore aggiunto non è l'evasione in sé per sé ma il valore aggiunto non dichiarato
Riguardando soltanto
Per quanto riguarda la produzione e di conseguenza
Soltanto la produzione senza prendere in considerazione l'eventuale evasione contributiva relativa ai contributi sociali io qui prima Moretti parlava che fossero stimate in circa quaranta mila miglia questi trecento sedici mila miliardi di valore aggiunto il non dichiarato
Comporta un'evasione tra l'IRPEF IRPEG illo e Iva che è stimato in centottantasei mila miliardi
A cui si dovrebbero aggiungere cedere quaranta mila miliardi evasione contributiva INPS
Per un totale di duecentoventi mila miglia
Se no andiamo a vedere più o meno come si distribuisce questi tre centosedici mila miliardi di valore aggiunto non dichiarato che danno origine a circa centottanta mila miliardi di evasione
E duecentoventi mila gli arriva già generale no tra i diversi settori produttivi vediamo che ci sono delle significative differenze
Abbiamo ad esempio una cosa che può sorprendere fino a un certo punto abbiamo ad esempio che il rapporto cioè la quota di valore aggiunto non dichiarato sul totale del valore aggiunto invece effettivamente dichiarato è in inferiore al venti per cento per l'industria ed è il valore più basso
E sale oltre il Cézanne quasi al sessantacinque per cento invece per il commercio
E ci prima al cinquanta per cento per i trasporti e le comunicazioni per i pubblici esercizi
Ed è invece per le costruzioni è invece le categorie che tra virgolette dichiara un di più sono oltre l'industria anche i cosiddetti altri servizi che sono i servizi alle imprese alcuni tipi di servizi pubblici
E alcuni tipi molto le sette di servizi alle persone
Corre significa significa che le imprese non evadono o evadere o meno nel settore industriale rispetto ai commercianti accettarlo significa semplicemente il fatto che l'evoluzione nella struttura economica negli ultimi dieci anni volevo con lei diciamo la maggior complessità
Dei ciclo produttivo con la frammentazione produttiva la scomposizione del ciclo produttivo in varie fasi diverse il ruolo delle piccole imprese
In un certo senso l'aumento del ciclo della subfornitura ha indotto di per sé una sorta di aumento del controllo incrociato fra tutti i passaggi della produzione per cui è chiaro che nel momento stesso in cui lavoro
Questo vale anche per i lavoratori autonomi che lavorano per le imprese
Nel momento stesso in cui lavoratori lavora un per le imprese
è chiaro che l'impresa presso cui lavoravo tutto l'interesse a emettere fattura per scaricare questa fattura ovviamente nei costi e quindi c'è una di fatto un in una contrapposizione di interessi
è un controllo incrociato che porta a una riduzione delle possibilità di evasione
Tant'è vero nel laddove questo controllo incrociato non esiste riguarda tutte le attività di intermediazione di produzione per il consumo che va direttamente al consumo finale il tasso di evasione rimane molto molto elevato
Quindi ne abbiamo nel per quanto riguarda il discorso dell'evasione fiscale dobbiamo tener conto in primo luogo di questa diversa distribuzione dell'evasione
E in secondo luogo dobbiamo tener conto del fatto che il Po uno dei problemi principali che sta sorgendo adesso è il piano dell'elusione fiscale
Elusione fiscale un fenomeno che riguarda proprio quelle categorie di lavoratori verrà autonomi e delle imprese preside son quelle che dal punto di vista dell'evasione si mantengono su livelli più accettabili delusione per quanto guarda la partita IVA le le illusioni e più o meno legalizzata che hanno le persone giuridiche cioè le imprese evidenziabili dal fatto che sembra paradossale sembra quasi kafkiano ma il fatto che è nel novantaquattro e nel novantacinque il la quota di IRPEG
Pagata dalle imprese sul totale delle entrate si è ridotta
Il che potrebbe far supporre che i profitti emarginati delle imprese siano ridotto e non sapevo benissimo che nel novantaquattro novantacinque sono stati i tassi di crescita di profitti lordi nell'ordine del trenta per cento
Quindi questo non è evasioni in sé e per sé cioè valore aggiunto che viene sottratti nascosto ma c'è una serie di e Luca possibilità elusive che fanno sì che ottocento miliardi di utile né diventino duecento trecento
No allora il problema d'intervento su queste questioni è un problema di cioè qualsiasi provvedimento che abbia a che fare con
Minimum tax
Accertamento generale dei redditi senza tener conto della collocazione interna nel cinque delle debba delle varie per Manzoni lavorativo mentre il ciclo produttivo ha poco senso perché rischierebbe di colpire alla cieca senza andare effettivamente a minare le cause delusione dell'evasione e credo che un problema di
Semplificazione nel sistema fiscale di accetti è lì di aumento delle possibilità di controlli incrociati ad esempio è stata fatta anche da parte di Rifondazione la proposta di poter inserire le detrazioni dell'IVA
Dal dai modelli del sette e quaranta del mille dichiarazioni dell'IRPEF questo potrebbe aiutare siamo a fare emergere tutta quella serie quella componenti di lavoro nero di lavoro nascosto eccetera che che altrimenti non potrebbe venir fuori perché non c'è nessun interesse da parte colui che percepisce che fa lavoro nero
A rendere manifesta questa questa sua attività di lavoro nero
Su per quanto riguarda il secondo aspetto e mi scuso e chiedo se perché purtroppo le questioni sono morte trentasette il tempo è breve
Vorrei fare un accenno alla seconda sebbene nonché nove quello della distribuzione del reddito non si può magari mi spiace ma chiese che non vedo minuti due minuti ancora chiedo due minuti
Caricarlo su un punto molto delicato che il cui Bertinotti conosce bene che il discorso del secondo principio
Riguarda una riforma fiscale il primo principio riguarda quello di verificare la progressività e l'equità del sistema fiscale cercando di eliminare le forme le sacche di evasione e di elusione il secondo principio esattamente connaturato il primo in cui un principe anche questo sicuramente non rivoluzionario
Secondo il quale tutti i redditi indipendentemente dal cespiti provenienza devono essere sottoposti a tassazione
Quindi redditi da lavoro rarità capitale erediterà interessi
Questo presuppone la questi l'annosa questione della tassazione della rendita finanziaria
La sanzione della renda finanziaria che se mi consentite in Italia una certa distribuzione particolare dico solo un dato non mi soffermo queste cose sono state scritte le poi di trovare anche sul pare che parte secondo l'indagine a Banca d'Italia
Solo il quattordici per cento delle famiglie operaie detiene titoli di Stato
Contro il quarantuno virgola otto per cento il dirigente al trentuno virgola tre per cento dell'imprenditore
E poi un altro lato chi può essere utile e solo il dodici virgola o per cento dichiara ricchezza compresa fra nove quaranta milioni detiene titoli di Stato
Mentre il quarantaquattro virgola cinque per cento di chi ha più di quattrocento milioni di ricchezza detiene titoli di Stato la distribuzione dei titoli di Stato non è omogenea come normalmente ogni tanto si vede su qualche giornale ma è molto più concentrata di quanto lo sia la la ricchezza re di reddito
Quindi ovviamente il passaggio dall'imposizione
Far sì che dalla Red dalla nel momento di imposizione sovente finanziaria che possa scaricare ogni agli avare imposizione Frida lavora in qualcosa che è sicuramente utile oltre avere tutta una serie tetti espansivi sul livello della domande sulle della consumo eccetera
Dico un'altra cosa
Anche qui dei dati qua e là sulla lascerò l'intervento scritto almeno in maniera che sia più stima
E più scusa poi magari nomina dispiace dica cosa visto che c'è l'intervento scritte saranno pubblicati gli atti
Se possiamo perché altrimenti veramente togliamo la parola ad altri già so che sono molto interessante le cose che tutte dicendo ed approfondire anche leggendo le però appunto
Insomma sono cose tabacchiere ancora ad altri di non intervenire e questo diventa spiacevole ma nacque l'unica cosa comunque presentare il proprio per fare una chiusura adesso organica dell'intervento senza arrivare più in profondità il fatto che la tassazione cioè i punti fondamentali su cui sorgono ad una riforma fiscale sono la tassazione di tutti i redditi
Ha un il il primato dell'imposizione diretta sull'imposizione indiretta
è il fatto di e attraverso la leva della fiscalità generale è possibile recuperare praticabile recuperare quelle risorse che possono aiutare interventi strutturali
All'interno del mercato del lavoro per finanziare la riduzione d'orario di lavoro per finanziare programmi che siano a sostegno
Grazie
Allora Claudio Fava segue Rina Gagliardi
Io vorrei partire dal dal lavoro per arrivare a una riflessione più ampia sulle cause non solo economiche che rendono difficile questa svolta economica e sociale
Sulla ragione culturale
Con la quale la sinistra italiana dove confrontarsi io credo che
L'Europa carolingia sia già prassi in questo Paese anche nel rapporto fra nord su noi abbiamo un esempio recente di un antico spettro che diventa cronaca le gabbie salariali applicate attuate
Nel silenzio complessivo di buona parte dell'opinione pubblica
Io penso a qualcosa che più che ha una effetto più drammatico il più profondo e le gabbie salariali e che già realtà in questo Paese gabbie esistenziali
Che oggi allontanano sempre più rapidamente il sud dal nord
Gabbie esistenziali che fanno in modo che il lavoro nel sud sia profondamente diverso dal lavoro nel nord non soltanto la qualità dei salari ma anche nella qualità del lavoro e la qualità dei diritti il numero di omicidi bianchi negli ultimi anni è aumentato
Il numero di incidenti mortali sul lavoro è aumentato sono aumentati i fenomeni di lavoro minorile e di lavoro nero nel Sud spesso ci si muove in situazioni di capitalismo feudale
Quasi sempre al di sotto della soglia della legalità abbiamo ancora una grave difficoltà a coniugare insieme legalità e lavoro al su
Anche se poco se ne parla perché non è il prodotto dell'azione di questo governo ma di altri governi legalità e lavoro continua ad essere forze e culture divergenti nel sud il lavoro continua a passare al Sud attraverso le maglie strette di interessi legali che sono sedimentati che sono antiche che sono forti certo
Non è il prodotto della cultura politica di questo governo ma indubbiamente questo governo non stare in uscendo a recuperare questa soglia minima di legalità e a spezzare queste gabbie esistenziali
Una cosa che notava giustamente il professor Mensi manca nel Sud una politica industriale in questo momento c'è il ritorna un generico di pietrisco bisogno di a vere comunque appalti
E attraverso questa immagine confortante dell'appalto pubblico immaginare che comunque il volano dell'economia torni a macinare lavoro e salari così non è l'unico autentico dibattito che si è sviluppato in questo momento che si sviluppa in questi giorni nel Sud soprattutto in Calabria in Sicilia riguarda il ponte sullo Stretto
L'unico progetto che viene vissuto come una posso impossibile traguardo
Un possibile modello di sviluppo per la qualità del lavoro e per la qualità della vita del sud pontino ad essere all'Assemblea regionale siciliana e alla regione Calabria il ponte sullo stretto
Continua ad esserci il blocco grave forte dei piani regolatori che subiscono
Questa filigrana di vecchi interessi di interessi illegali di interessi mafiosi piani regolatori bloccati che continuano a definire la mancanza di un progetto di sviluppo
Io credo che questa mancanza
La politica industriale al sud
Sia la conseguenza di un debito più complessivo della sinistra e governa questo Paese di un vizio d'origine più antico e che oggi io definirei pensiero unico che l'unico autentico prodotto politico di questo governo e che paradossalmente non è un pensiero unico come siamo stati abituati a viverlo da destra dalle destre
Il pensiero unico come ricordava Nesi che era una certezza ideologica questo liberismo sfrenato assoluto senza soglie senza limiti senza pudori
Per assurdo il pensiero unico di cui buona parte delle forze che rappresentano questa coalizione di governo oggi esso limone un non pensiero è un non pensare
Non soltanto la mancanza di un costrutto ideologico malata anche alza di un progetto politico che diventa il nome della mediazione un non pensare un non fare non dire un non schierarsi
Sono gravi le cose accadute in queste settimane io sono molto rapida vado rapidamente alla conclusione
Su questo pensiero unico che sento con un forte limite in questo momento per una reale svolta economica e sociale del nostro Paese
Quello che è accaduto stanze della Farnesina il silenzio che io mi aspettavo da il ministro degli Esteri e la caratura di di di fronte all'attacco
Americano finirà che a questo vecchio antico mai superato modo di risolvere le contraddizioni le controversie internazionali usando i B cinquantadue ciò che io non mi aspettavo e che non si sollevasse non siederà su una sola voce parte cessione quella per la ministra Anna Finocchiaro per chiedere agli americani a quando sarebbe scattato il bombardamento di Istanbul
Lo dire a parità di violazioni dobbiamo immaginare che se questo è il metodo di risolvere le controversie internazionali gli americani oggi hanno bombardato gli iracheni che stanno marciando contro i curdi nella loro zona domani bombarde Ranno
Istanbul e Ankara perché i turchi l'anno scorso hanno occupato una fascia di trecento chilometri profonda trenta in territorio iracheno per andare a massacrare i curdi che i turchi chiamano terroristi curdi
E che invece vengono considerati guerriglieri curdi dall'altra parte
Ora io credo che in questo silenzio che un silenzio che si riflette negativamente che precipita
Anche sulla cultura pacifista di questo Paese che espressa cattoliche non cattolica all'interno di questa compagine di governo all'interno di questa coalizione un silenzio pesante perché un silenzio con il quale l'elettore l'italiano
Che ha vissuto con emozione con fibrillazione le grandi battaglie pacifiste si interroga perché questo silenzio perché poche voci isolate tentano di contraddire questo pensiero unico questo non pensiero che ci porta a destra oggi come ieri oggi più di ieri
Portatori di una politica estera di pura passività di puro silenzio di pura subordinazione che ci fa scavalcare a sinistra persino dal governo francese
Faccio un altro esempio se volete più banale ma anche questo un esempio sul quale poco ci siamo interrogati io non amo particolarmente Michele Santoro ritengo che sia stata e sia un buon giornalista
Ma ritengo che sia grave il fatto che quando la sinistra va al Governo in questo Paese Michele Santoro e costretto per ragioni interessi suoi ad emigrare in altre reti
Perché in realtà ciò che è stato rifiutato dalla RAI e dalla cultura della comunicazione di cui oggi la RAI imbevuta non è Michele Santo ma il giornalismo che faceva Michele Santo quando prendeva la piazza
E l'ha portata in televisione quando prendeva i dubbi della piazza quando perdeva le perplessità le rabbie nella piazza quando prendeva le domande della piazza che oggi si sarebbero chieste è giusto tacere
Di fronte ai bombardieri americani e giusto tacere di fronte alla certezza la pratica già scontata delle gabbie salariali è giusto tacere
Probabilmente oggi si ha paura di questa piazza probabilmente oggi c'è paura di queste domande non di Michele Santoro ma delinea di portare dentro questo circuito di non pensiero
Il peso di alcune perplessità quello che è accaduto nei confronti della lega anche questo è stato detto oggi si possiamo come dire ridurla a un momento di folclore politico possiamo vivere la come si fa col tono epico del Colle soltanto con un confronto tra piccoli razzisti lombardo veneti e il senso patriottico del nostro Risorgimento non è così
Dietro questo folclore politico ci sono anche interessi forti solvibili
Sedimentati economici quelli che hanno portato la Slovenia cinque anni fa ad andarsene non soltanto perché si parla un'altra lingua e c'era un'altra storia politica alle spalle c'erano interessi economici precisi che volevano
Fare mi in modo che quella diventasse un'isola di una grande Mitteleuropa costruita fondata sull'economia forte
Anche su questo non abbiamo taciuto probabilmente continuano a tacere perché probabilmente contiamo a immaginare che la lega sia una costola una costola malata incrinata della sinistra e quindi comunque non si sa se in futuro saremo costretti a chiedere il consenso e voti la lega e quindi facciamo in modo che tutto si risolva in facile folklore politico gli eccessi verbali di Bossi senza interrogarci e ciò che sta dentro e sotto gli avvenimenti di questi giorni sulla Riva del Po
Concludo
Perché questo pensiero unico perché questo non pensiero questo non pensa
Perché probabilmente c'è un grande bisogno di omologazione
Perché probabilmente c'è la necessità di stemperare differenze o di ritenere che ogni contraddizione ogni conflitto sia superato probabilmente c'è questo limite forte che strutturare con questa gruppo di forze politiche governano il Paese cioè la necessità di una mediazione che sia anche mediazione culturale che rallenta
Quella svolta sulla quale oggi ci interroghiamo e che credo D'Alema abbia esemplificato in modo chiarissimo pochi giorni fa quando ci ha mandato a dire che non sono più tempo non ci sono più tempi né ragioni per una sinistra antagonista
Io non sono d'accordo con questo con questa sentenza vitale perché ritengo che le contraddizioni e i conflitti sociali umani geografici che hanno portato in questo Paese la vittoria delle sinistre
Che su queste contraddizioni ha costruito la ragione la propria forza politica io credo che queste contare dice non si siano risolte semplicemente perché Prodi oggi governa il Paese
Queste contrizione esistono e nei confronti di questi conflitti di queste contrizione noi dobbiamo interrogarci dobbiamo batterci credo il recupero di una antagonismo non rappresenti una minaccia una mina vagante una continua aggressione alla alla forza alla durata di questo governo credo che faccia parte di una necessaria né necessaria critica di un andamento critico all'interno di questa maggioranza
Mi sembra che rifondazione comunista e tutta la sinistra che attorno a Rifondazione Comunista si raccoglie e si ritrova debba attraverso questa capacità di antagonismo non viscerale ma motivato critico attento basato sui fatti o su ciò che non è accaduto e sarebbe dovuto accadere debba essere il contributo che Rifondazione comunista può fruire a questa maggioranze che in una parola io ritrovo in qualcosa che oggi manca manca profondamente nei pensieri di governo di questa paese il dubbio il piacere la forza la contaminazione del dubbio sulla quale in passato
Abbiamo costruito la nostra storia di sinistra e che credo oggi debba rappresentare un contributo positivo affinché anche attraverso la contaminazione del dubbio
Si riesca a dare al sud di questo Paese finalmente una politica industria
Rina Gagliardi segue bello Fiore
Ricorda
Io vorrei toccare anche molto brevemente data l'ora un tema che è comparso molto bene nella nell'introduzione di Alfonso Gianni
Il tema della cultura
E data allora appunto cercherò di andare per affermazioni nette schematiche
Io credo che la cultura possa essere definita in un'ottica politica come quella su cui stiamo ragionando in questa conferenza
Come un lavoro socialmente utile per definizione
Come una grande risorsa per lo sviluppo democratico di questo Paese e infine ma anche e soprattutto come una leva di un possibile nuovo sviluppo uno sviluppo diverso da quello attuale
Faccio questa affermazione e naturalmente mi chiedo e vi chiedo che cosa significa in concreto una proposizione di questo tipo
Se avessi la capacità di dare una risposta altrettanto semplice e netta la darei credo che però intanto dobbiamo partire da questa da questa volontà da questa possibilità
Intanto il primo dopo la prima notazione che faccio su questa faccenda è che una proposizione come quella che otto testé formulato
Trova uno trova incontra una straordinaria sproporzione tra il livello di consenso
Che essa incontra in fra fra tutti tra tra le forze politiche il governo noi stessi e la concretezza poi il tipo di conseguenze le politiche sociali e anche proprio strettamente culturali che dai da un'affermazione come questa dovrebbero derivare
Non c'è esponente politico del governo credo neanche l'opposizione non c'è intellettuale non c'è opinionista che oggi non sia disponibile a sottoscrivere che l'unica possibilità di questo Paese per dal punto di vista del suo prossimo sviluppo complessivo può essere sta comunque grandemente nella cultura di fatto poi questo non è rintracciabile io dico lo voglio dire anche per quello che mi riguarda autocriticamente è irrintracciabile solo a livelli a mio parere risibili e nelle pratiche politiche e anche nelle e anche nelle Nenni quei progetti che ancora sono volevo sono visibili sono riconoscibili per esempio
Si parte da questa affermazione e poi si fa il una un turno in più per il gioco dell'otto per finanziare il restauro
Il restauro che come è noto copre una costa una una bazzecola cioè a un investimento risibile cinquecento miliardi per l'intero territorio nazionale
Ora naturalmente qui non è solo un risibile dal punto di vista concreto e certamente c'è un'auto contraddizione non perché per alimenta c'è un elemento di cultura alta si usa uno strumento di una cultura che forse merita rispetto ma che certamente non va in una direzione adeguata e coerente con questa con questa idea inoltre ma soprattutto nella pratica reale si tende a considerare noi stessi io stessa talora tendo a considerare l'elemento risorsa culturale
Come qualche cosa di ad aggiungere come un lusso come un fiore all'occhiello da immettere
E da da da con cui accompagnare e invidie perché magari da utilizzare per togliere un rischio produttivistica ovetto industrialista ecco
Ma non si riesce dei fatti
Ad andare molto oltre in una situazione quale quella che noi viviamo in cui la risorsa culturale per definizione tra le più depresse che ci siano in questo Paese
è inutile che anche io non non non vi tedierò appunto perché non le ho sotto mano le cifre ma dal punto di vista di quello che poi significa con concretamente questo comparto la formazione e la ricerca scientifica i consumi culturali
I consumi di spettacolo la produzione di questi tutto questo e agli ultimi posti l'Italia uno all'Inter degli ultimi posti in euro
Va in parallelo il fatto che mentre prendono forza nel dibattito e nella letteratura politica le tele e le le questioni geografiche rispetto a quelle sociali
Credo che non sia del non sia casuale non sia disinteressamento il sapere che laddove il l'Italia va avanti sul terreno comunque economico e di di sviluppo capitalistico tipo il Nord Est o le aree settentrionali
La siamo in presenza di una forte tendenza di briscola Rizzo azione le province settentrionali sono quelle con meno laureati meno diplomatica con maggiore tasso di abbandono scolastico
Ecco io credo che
Questa situazione da qui dovremmo partire per capire poi il che fare e come riuscire a tradurre in operatività politica complessiva questa questione io su questo che fare mi limito a fare anche qui una seconda e una terza mutazione
Che sono un intrecciate tra di loro per la verità
In qualunque modo oggi sia definibile la questione cultura
Io penso che essa non possa che proporsi ha un doppio livello di intervento da un lato un livello come dire posso si può se così posso dire Massimo di massima altezza perché oggi effettivamente il problema della definizione di una definizione egemonica persuasiva di un progetto culturale
Certamente non può essere che qualche cosa che mucche prende che assume unificarle
E lei normi possibili tale e anche le le norme le grandissime domande ma anche la grandissima crisi che stiamo vivendo al livello più alto
Io credo che seno senza una grande idea è un grande progetto nazionale di rinascita
Culturale e civile imperniata su che cosa anche dal nostro punto di vista comunista e antagonista imperniata sulla stessa idea
Che forse può ispirare altri con i nostri comportamenti politici che giunti alla Soglia alla fine del del secolo e in prossimità dell'aprirsi di un altro secolo uno degli obiettivi di una società democratica di una società verso la quale possiamo pensare di andare data alla miopia la porta miopia del del del capitalismo che qui in questa in questa Inter in questa discussione è stato documentata ampiamente la costruzione di un pensiero plurale è critico che si contrappone esplicitamente arditamente al pensiero
Unico dominante la capacità di costruire individui e collettività che siano capaci oggi di una a di Dial diedi essere individui adeguati dal punto di vista dell'alfabetizzazione rispetto a alle grandi complesse e contorte esperienze che questo secolo prodotto
Io devo farci portate o portatori di una visione di questo tipo perché come tutte
Le cose di un secondo me di un qualche rilievo anche queste senza questa forza senza questo che io mi azzarderei a chiamare piano di rinascita ripeto rinascita civile
E senza questo riferimento anche al appunto all'acciocché no alle alle grandi esperienze
A culturali artistiche che il secolo prodotto noi non credo che potremo concretamente mettere in moto un progetto all'altezza
In parallelo però questo tipo di discorso non assenso cioè rimane un discorso del tutto retorico se non si accompagna come dire al suo posto cioè alla capacità di moltiplicare sul territorio una serie di esperienze di tipo assolutamente come dire interconnesso capaci anche di muovere i soggetti e le e e le esperienze territoriali io qui noi abbiamo alcune cose che su cui cominciamo appena oggi forse capire quali sono le priorità
Il il tutte le questioni relative al risanamento dei centri storici tutta la possibilità di prendere appunto il nostro famoso patrimonio artistico e farne oggetto di risorse mobilitazione
Fare un investimento è un lavoro è un'esperienza reale in fatto di produzione diffusa culturale di modi nuove di spettacolo non siamo oggi di nuovo a una crisi drammatica delle avanguardie
Da tutti i punti di vista una ripetizione continua anche di quello che viene prospettato dal mercato
La musica è un esempio molto concreto che si può fare io qui lo cito per mia personale perversione tuttavia credo che sia un gran una grandissima risorsa
Che impegna tra l'altro anche battaglie concrete come quelle contro la tendenza che è l'unica che poi avanza cioè privatizziamo tutto offriamo al mercato tutto questo mentre invece qui credo che ci sia un elemento nelle città
Nelle nei quartieri in connessioni che si possono costruire anche con il tessuto produttivo di un territorio molti momenti importanti e ricchi quindi qui io penso un'estrema articolazione di lavoro e di progetti che vanno tutti
Andrebbero tutti appunto però ricco ricconi lessi in qualche modo a questa io dico ribadisco altezza di Progetto cito un ultimo elemento che fate va dentro questo discorso qui noi parliamo di
Spero che ci sia un problema che poi di fondo che riguarda tutti la attualità
La nostra il nostro spesso fare cultura e il nostro la nostra stessa capacità di valorizzare anche da questo punto di vista le cose e le esperienze che si mettono in moto
Penso a un un terreno s'che oggi dal punto di vista culturale determinante cioè l'informazione
E credo che anche questo sia un un problema senza il quale non è concretamente affrontabile
Fino in fondo non con il dispiegamento di mezzi che sarebbe necessario
Oggi noi siamo da questo punto di vista a una crisi io dico vorrei usare espressioni retoriche drammatiche noi abbiamo tutti i giorni viviamo tutti i giorni con una rappresentazione del mondo
E di quello che accade nel mondo oltre che nel nostro Paese che totalmente ideologica e priva di ogni possibilità come dire di rendere in qualche modo ma dialettiche la complessità del reale
Parola chiacchieravo prima con l'amico e compagno Pino Ferraris che mi ricordava scomparsa Trump totale da qualsiasi mezzo di informazione di notizie anche di notizie Brady
C'è stato lo sciopero generale in Brasile
Il Brasile e lo sciopero generale in Brasile non sono cito questo perché è l'ultima delle cose che si possono citare è una notizia che non ha dato nessun quotidiano italiana
E che è rintracciabile e nelle sue articolazioni solo nel circuito di internet oppure mi risulta anche qui che era in corso una uno sciopero dei metalmeccanici norvegesi molto importante perché abbia delle ripercussioni molto forti sulla industria tedesca
Anche questa notizia delle sue articola di cosa è successo
Non è solo che non viene dato non viene più neanche come dire all'USA io credo che siamo a una difficoltà di fondo vivendo dentro questa rappresentazione nella quale peraltro non trovano spazio non trova nemmeno lo spazio di una citazione Dino allusione una serie di esperienze e si cominciano a produrre che cercheremo prossimamente di andare anche a documentare anche nella loro nel loro primo farsi c'è qualche cosa qualche modo si muove ci sono io credo che ci sia poi un bisogno assolutamente molto diffuso e più forte di quanto noi stessi non non riusciamo raccoglie
Allora io dico questo per me
Senza questo piano Massimo alto e questa capacità di articolazione di costruzione di mille esperienze qualsiasi ci limiteremo a come dire a ripetere in modo giusto dirigente magari persuasivo per qualcuno questo tema io penso che abbiamo bisogno di fare un grande sforzo per mettere in campo qualcosa di diverso
I forse e questo lo dico proprio come partito dovremo investire qualche cosa di più di quello che finora non è avvenuto per costruire una qualche esperienza esemplare
Scegliamo un territorio un'esperienza un'ispirazione e cominciamo a buttare sulla scena
Politica anche una esperienza adeguata o vagamente adeguata rispetto a questi conflitti
Allora nell'opinione segue Carla Ravaioli
Io credo si debba ringraziare Rifondazione Comunista per l'interrogativo
Che ha dato anzi per l'affermazione
Che ha dato
Vita questa iniziativa
Vorrei nel poco tempo che ho a disposizione
Come dire abbozzare le linee di un ragionamento che dato il poco tempo rimarrà evidentemente schematico con affermazioni un po'indimostrata e neanche completamente articolate cosa di cui di cui mi scuso
La questione evidentemente quale politica economica e e sociale
Ora del esistono delle posizioni sul tappeto
Di cui forse vale la pena di di tenere conto una posizione di politica economica quella Banca d'Italia presumibilmente condivisa da Ciampi
Questa posizione è quella secondo la quale non esiste perlomeno oggi una contraddizione tra una politica di rigore risanamento del bilancio e una politica di ripresa economica
Il ragionamento è semplice con salari monetari fermi
E prezzi in caduta il salario reale aumenta
Aumenta anche il valore reale della ricchezza finanziaria a favore delle famiglie questo determina una domanda di consumi maggiore che con la speranza di una ripresa europea tra inerente l'Italia fuori dalla crisi
Ora questo ragionamento a me sembra non impossibile delineare Maria non impossibile ma certo una via in plausibile e che comunque non dipende non dipende da noi
Dall'altro lato esiste la posizione nota di Romiti diciamo la più grande impresa del del Nordovest
Chiusi i mercati esteri per la rivalutazione
Bassi i salari che Romiti vuole avere a scuola bus e quindi basta la domanda di consumi operaia come fare a questo mondo Romiti riscopre l'esigenza o scopre l'esigenza finalmente di allungare i tempi
Di Maastricht di rinegoziare Maastricht
Scopre addirittura però come possibile via di uscita quella che chiamo lo sviluppo della micro imprenditorialità ciò che noi chiameremmo lavoro quest'area politica chiamerebbe lavoro autonomo di seconda generazione e l'espansione
Sostiene Romiti del terzo settore quello che qualcuno di noi chiamerebbe economia sociale questo significa che Romiti in sostanza chiede al governo o una svalutazione del cambio oppure il ritorno a una politica di finanza in qualche modo facile perché queste iniziative andrebbero finanziate dallo Stato la quale si traduca in maggiore domanda
Per per le imprese oltre ad avere magari incentivi fiscali all'altro
Poi c'è la lega diciamo la piccola media impresa del Nordest io condivido ciò che ha detto Graziani
Penso che si tratti in realtà del fatto che quest'area economica ha paura sia del Progetto Ciampi diciamo disciplina monetaria che richiede più tasse sia del progetto Romiti un lassismo monetario a favore della grande e piccola impresa e strangolata dal credito in qualche modo sta vincendo perché fa considerare il Nord-Est anche da molti di noi purtroppo un'area politico una sorta di rude razza padana geneticamente superiore che quindi può chiedere un trattamento privilegiato per lo meno può impedire una c'è la Confindustria che poi tutto sommato non tanto paradossalmente come dire sfrutta questa situazione divisione territoriale
Chiede una sorta di poter proseguire in una sorta di terrorismo selvaggio a sud per poi utilizzare questo come grimaldello per far saltare anche al Nord posizione di garanzia e quindi rendere ancora più precario il lavoro
A questo punto secondo momento di questo possibile ragionamento la domanda
Su una politica economica diciamo antagonista Queen parto da un interrogativo per così dire un po'antico di cui in un certo senso mi mi mi vergogno perché in sé
Non è forse tanto dotato di senso e però gli sviluppi della risposta a questo interrogativo potrebbero forse non è stata così banali
Rifondazione comunista e una forza appunto antagonista anticapitalistica
L'interrogativo è è possibile una politica economica anticapitalistica per così dire in generale ed è possibile una politica economica
In Italia oggi di questo tenore
La risposta al al primo pezzo dalla domanda e che una politica economica anticapitalistica e una contraddizione in termini non argomentano la questa risposta ma la politica economica per definizione interna rapporto di produzione
Quindi la questione va riformulata
Esistono oggi
Posso o sono almeno possibili diversi capitalismi di cui alcuni meno peggio per un lavoro sconfitto
Dal che abbia senso proporsi una politica economica che batta quella dominante oggi in Italia in Europa
è possibile una politica economica di questo tipo in Italia oggi anche qui bisogna avere secondo me uno sguardo lucido
Noi viviamo una situazione di sconfitta sociale e dunque è difficile se non impossibile una politica economica come dire che vada contro le pendenze oggi dello sviluppo capitalistico viviamo una vita dopo una fase che si potrebbe definire di vittoria politica
Dimezzata e ambigua perché non dimentichiamoci mai che la maggioranza in Parlamento corrisponde al fatto che nel Paese c'è una maggioranza di destra cosa che tempo fa ci ricordo ha ragione
Marco Revelli a questo punto e questa è la parte meno interessante della risposta a questo interrogativo questo interrogativo si prolunga nel in una situazione di questo genere certo non allegra è possibile fare qualcosa io credo di sì
Su
Sono abbastanza d'accordo con le cose dette dal Fonzo Gianni poi da Ermete Realacci sarebbe difficile non essere d'accordo ma lo sono
Veramente credo che però il discorso vada visto ciò che ho detto prima inquadrato nella situazione dei conflitti inter capitalistici più generale e debba diventare più concreto cosa si può fare eccome
Anche qui purtroppo non sarò molto consolatorio ma credo che si debba essere per lo meno perlomeno franchi
Il quadro il quadro generale be'qui mi limiterò a dire questo io credo che dietro la tesi della globalizzazione del capitale o mondializzazione del capitale esista molta ideologia non esiste una tendenza oggi alla Moggi omogeneità dell'accumulazione su scala mondiale viviamo una situazione in cui a dominare essere sempre più concentrato a dominare e la così detta Aprilia ed è Europa are americana area est asiatica in cui si concentra la ricchezza
La fase cosiddetta di globalizzazione in realtà corrisponde ad una sorta a una fase di internazionalizzazione
In cui tra queste tre aree si svolge una feroce lotta dai caratteri avvolta anche neo protezionistici
Lotta in cui spesso il commercio e
Politicamente contro
E la libertà di movimento dei capitali e l'unico vero elemento di globalizzazione sto dicendo che non esiste globalizzazione commerciale esiste appunto globalizzazione dei movimenti di di capitale
E che questi sicurezza e libertà di momenti capitale globalizzazione finanziaria e questa globalizzazione finanziaria e in una certa misura allarma che gli Stati Uniti hanno usato per mettere in crisi sicuramente il modello tedesco per un verso e anche il modello
Giapponese
Ora questo ha degli effetti devastanti ha avuto degli effetti devastanti sulla condizione del lavoro talché è che la fase che viviamo di fronte è una fase inedita non per i singoli elementi di essa ma per la loro combinazione noi viviamo una situazione di internazionalizzazione molto simile a quella di fine Ottocento
Il capitalismo di fine Ottocento in un certo senso anzi era più internazionalizzato di questo
Ma nel capitalismo di fine Ottocento esisteva in qualche misura un movimento operaio coeso mentre queste internazionalizzazione è una interezza internazionalizzazione di disgregazione
Del del movimento operaio
In qualche modo fa tornare il capitalismo da questo punto di vista una dimensione Manchester Yllana però in ritiro rigidità incassate in cui ritorna la categoria dell'esclusione e dei poveri che non lavorano
Ora in questo se questo è il quadro che dovrebbe fare ovviamente molto più articolato ne derivano una serie di conseguenze sul terreno della politica economica una è qui mi riallaccio se ho ben capito alcune cose che ha detto
Pete su tutti e
Che qualsiasi tipo di proposta anche molte di quelle che sono state
Qui giustamente elencate
Richiede di muoversi su una scala presumibilmente europea
Tendendo e cercando di imporre perlomeno nel medio medio periodo una interventi il limitativi dei movimenti di capitale
Senza interventi limitativi sui movimenti di capitale in qualche forma da definire e difficile riacquisire quella elasticità sul terreno dalla politica fiscale sul terreno della spesi desunte dalla politica industriale che necessaria
L'alternativa a interventi limitativi sulla libertà dei movimenti di capitale e il mantenimento di spazi di autonomia nazionale tramite la politica del cambio
Questo significa che
Ci si deve muovere non tanto per raggiungere l'occupazione i parametri di Maastricht ma ci si dovrebbe muovere semmai per
Cambiare la logica che sta che sta dietro Maastricht Italia non dovrebbe preoccuparsi politicamente un Governo moderato democraticamente moderato nel nel centro sud dell'Europa non dovrebbe preoccuparsi di esse l'ultima ruota del carro dei paesi del centro nord ma dovrebbe porsi anche una domanda tipicamente
Appunto democratiche che dovrebbe interessare la pace in Europa che è quella di di di essere rappresentativa del sud dell'Europa così come ma anche del del
Preoccuparsi del dell'area
Mediterranea Esterna all'Europa e dell'Est
Bisognerebbe dire alcune cose sul sul bilancio pubblico non le dico mi limito
A rilevare che la situazione del bilancio pubblico italiano come nota e di largo attivo per quanto riguarda il Bilancio primario
Addirittura se ne ma guardare come sta il bilancio in termini reali
Vediamo che tutto il bilancio pubblico e in attivo il problema che abbiamo è un problema di finanziamento della spesa corrente anno per anno il che è di nuovo ci riconduce ad una ad una forbice
Si riesce a intervenire
Con una limitazione dolenti di capitale che ci dia margini per poter sfruttare questi avanzi per la crescita oppure bisognerà pensare a degli interventi di ristrutturazione
Del debito oppure di nuovo ci si ci verrà contrapposto un vincolo
Ineludibile
Queste
Cose che ho detto queste due cose che ho detto come dire hanno una dimensione
Europea sovranazionale
Bisogna provarci
Io non sono ottimista sul fatto che ce lo si faccia ma credo che si debba provare e non si possa fare a meno nel frattempo di muoversi anche su una politica nazionale per l'occupazione
Qui come dire visto che la trovo di grande interesse accenno a a una tematica su cui stava lavorando Ernesto Screpanti che per ragioni di tempo non può intervenire
Questa tematica è quella della riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario riduzione dei lavoratori tra il salario che andrebbe però resa più chiara nella sua dimensione
Pratica come implementare come si suol dire comunque un brutto termine come rendere
Credibile praticabile questa proposta
L'idea di Ernesto è quella di agire sul cosiddetto cuneo fiscale
Garantire cioè ai lavoratori lo stesso salario netto in busta in busta paga con meno ore di lavoro riducendo di altrettanto i contributi sociali e le tasse dirette fino a che il costo lordo
Del lavoro come dire rimanga come nelle il
Come dire ridurre contributi scusate ridurre contributi sociali e tasse dirette fino a che il salario netto per l'appunto in in tasca lavoratore rimanga costante
Ora questo tipo di operazione comporta evidentemente una riduzione delle entrate dello Stato dunque come finanziarla ma innanzitutto l'ho detto anche Alfonso Gianni se effettivamente ciò producesse una riduzione della disoccupazione ci sarebbe un risparmio dei cosiddetti ammortizzatori sociali in secondo luogo dice Ernesto io sono un po'più
Dubita Bondo se si può dire così rispetto a queste vecchie formule che sento ormai da trent'anni recuperando l'evasione fiscale in terzo luogo si potrebbe dire
Se ciò non bastasse riducendo questo famoso avanzo primario
Io osservo soltanto su una Punto d'accordo sul sul sul su ciò che dice a mezza osservo soltanto che appunto questo tipo di manovra presumibilmente ripropone il problema
Comunque del
Di una libertà di manovra sul terreno del del bilancio del bilancio pubblico probabilmente andrebbe dovrebbe c'è una riduzione
Dello lavoro flessibile
Sia per esigenze dei lavoratori che per che per esigenze delle imprese in terzo luogo anche qui non bisogna scartare l'ipotesi che dopo anni di salario reale contratto e mi avvio alla conclusione
I lavoratori recuperino come dire salario entrando in un mercato nero del del doppio
Del doppio lavoro
Quindi qualcosa si può fare questo qualcosa e di insuccesso molto dubbio come amo hanno molti se
Le proposte di politica economica riparte capitalistica hanno molti a mo'di sei questo come dire ciò che si può fare dal nostro lato
Però come dire non abbiamo in qualche misura nasce il ciò che vorrei aggiungere
Un po'perpetra marxismo se mi consentite
E che oltre a preoccuparsi giustamente del problema della quantità di lavoro e sono alla fine occorre forse a rimettere sul tappeto il problema della qualità del lavoro noi viviamo in una situazione sociale in cui il la capacità egemonica
Del capitale nell'imporre lavoro comincia a forme di lavoro
Salariato
E diventata enorme a parer mio nel senso che il capitale riuscito contemporaneamente ad aumentare plusvalore relativo cioè produttività ad aumentare di valore assoluto lunghezza la giornata lavorativa ed anche a fare l'equivalente di una riduzione del salario monetario
Qualcosa rispetto a cui gli individui e le famiglie si sono potuti difendere soltanto aumentando il tempo per il consumo no quindi quello che ma serve chiamato lavoro necessario che però è capitale capitale non paga
Pizzuti ha ricordato ha espresso alcuni dubbi che io condivido sul cosiddetto terzo settore di cui però a
Come dire salvato quella parte in cui il lavoro si è allegato per così dire e qui debbo dire che io ho molto rispetto per il volontariato e per l'economia sociale però espressione lavoro regalato non mi piace ora secondo me noi dovremmo preoccuparci anche di capire come si lavora nel cosiddetto terzo settore
Io ho di nuovo l'impressione che
Si stiano diffondendo anche in questo che sarebbe in teoria lavoro non capitalistico forme di lavoro precario e sottopagato no di marca tipicamente capitalistica questo indipendentemente dal fatto che alcune
Ho molte di queste forme di lavoro vanno a fungere supplenza di funzioni del welfare del Welfare State
Sul lavoro dunque dentro l'area capitalistica come sul lavoro fuori dalla cosiddetta area capitalistica occorre secondo me riprendere l'inchiesta l'analisi di classe perché certe o farà difficile ma
L'unico modo di incidere
Da sinistra
Sui processi economici e di fare anche in modo che politiche industriali attive come quella che dobbiamo fare non siano politiche industriali come in Malesia dove c'è stato un ottimo piano capitalistico di cui c'era tutto non hanno goduto
Come dire gli operai si tratta di una forma di Planina Isma'autoritario beh per evitare quello l'unico modo che io conosco e quello di puntare sulla quale
Politiche economiche che dobbiamo in qualche di cui dobbiamo individuare i termini è una strada però che non può essere messa da parte se si vuole poter sfruttare queste diverse politiche economiche
Come mezzo di una ricostruzione per così dire delle condizioni di possibilità del conflitto sociale
A questo punto rimangono soltanto rimane soltanto la possibilità dei due interventi Carla Ravaioli e poi seguirà mai Tanna
Io voglio ringraziare e scusarmi
Per non aver potuto dare la parola quanti l'hanno chiesta in particolare Annamaria Rivera Perrone Paoletti Screpanti Nesi Bellucci Casati a ITEA Mancini ed altri
Chiedo a questi amici e compagni di farci pervenire il loro contributo se lo ritengono e ancora vi chiedo scusa ma purtroppo i tempi sono tiranni la parola Ravaioli in questa prima metà me e alle cinque e trenta daremo la parola al compagno Bertinotti per le conclusioni
Prego può metterci in dieci minuti in dieci minuti si velato dicendo di aver letto e rinvio
Teoricamente l'Alitalia
Dunque e disoccupazione spetta alla prima prima il tema trentatré degli anni nella sua relazione e non poteva essere diversamente di questa delle natiche emergente planetaria non poteva non essere al centro di questo incontro
La Alfonso Gianni ha parlato anche di riduzione del del lavoro come provvedimento necessaria in una situazione in cui la mente della produzione non garantisce più occupazione
E non ci sono dubbi una e quel distribuzione del lavoro fra tutti i cittadini l'età lavorativa sicuramente una gara l'unica possibile garanzia di un minimo di equità sociale
Non insisto su questo argomento nel ne parla ne scrivo da dieci anni forse anche di più quindi non è il caso che ci ritorni
Sono ben lieto che Rifondazione abbia posto questa ipotesi come uno dei punti qualificanti del suo programma
Sono anche contenta che qualcuno come annunciato da Bellocchio ore se ne occupi in maniera come dire specifica dettagliata sulle metto appunto le possibilità tecniche dell'applicazione di questa di questa politica
Vorrei soffermarmi invece sull'altro aspetto del intima altrettanto indispensabile della politica occupazionale cioè la messa in campo di nuovi lavori ecco quali nuovi lavori
Io credo che al Governo di centrosinistra questa nuova maggioranza si debba chiedere una politica in questo settore un po'diversa da quella disorganica e casuale e messa così perseguita finora insomma il non si tratta di come dire dare creare lavoro come si dice di solito
Creare lavoro senza non si sa quale non si sa perché non si sa per produrre che cosa non importa con quali conseguenze eccetera Purdy tenere occupata la gente presto
è una una politica assolutamente inaccettabile
Io credo che questa nuova maggioranza debba impegnarsi per mettere a fuoco qualcosa di diverso e credo che debba partire da una
Una analisi molto precisa una della dello squilibrio del grosso squilibrio che caratterizza la nostra economia all'economia poi per il mondo l'economia mondo non soltanto quelli italiani cioè lo squilibrio esistente età tra produzione e riproduzione tra produzioni di merci e riproduzione sociale complessi
Noi siamo in presenza di una straordinaria produzione di merci
E di beni materiali e noi siamo continuamente incitati a comperare a consumare a gettar via rinnovare beni materiali
Siamo circondati da enormi derivati di merci che trasbordare da dagli stessi luoghi tradizionalmente deputati al commercio cioè negozi mercati supermarket eccetera
Per invadere qualsiasi altro luogo d'incontro di transito di aggregazione
Chessò stazioni aeroporti aziende ministeri università tutti hanno un loro mercato piccolo-grande a volte grandissimo per la messa in vendita di oggetti
Dei quali a volte e addirittura difficile sono addirittura illeggibile nella loro possibile fruizione nella loro funzione sono semplicemente manufatti da vendere da comprare sono come dire indistinguibili dal inseparabile dal loro statuto di merci
Questa tutto il questo costituisce la parte preponderante della nostra economia sull'altro lato invece ci troviamo di fronte alla mancanza o alla scandalosa carenza di tutta quanto tocca la schiera della riproduzione sociale
Servizi i sanitari e sociali infrastrutture fondamentali chiesto come le fogne come sistema idrico razionale come trasporti pubblici praticabili che in qualche modo possono essere eterne attivi al trasporto privato
Manutenzione urbana territori manutenzione del territorio recupero dei centri storici e via di seguito anche su questo non mi dilungo perché ne parla ampiamente la Proposta di Legambiente che io peraltro condivido sono membro di Legambiente da che guarda da una vita
E e non è casuale che Legambiente ponga questi Problemi è fatta quest'analisi in quanto le merci inquinano è proprio la moltiplicazione delle merci che ha che reato il lo squilibrio ecologico planetario
E mentre i servizi e quanto attiene alla riproduzione sociale non inquina o inquina molto meno
Quindi io credo che invece qui appunto creare lavoro fine a se spesso come si è fatto finora semplicemente per tenere occupata la gente si debba partire
Dall'individuazione di bisogni scoperti cioè di bisogni che non hanno soddisfazione e dalla messa in campo di lavori finalizzati a dare risposta acquisti di sogni
Questo significa in qualche modo spostare lasse portante spostando il baricentro della nostra economia a dare più spazio appunto alla riproduzione e ridurre il contenere in qualche misura la la produce la sovrabbondanza ce la produzione di merci naturalmente non è facile sanare questo squilibrio ma correggerle in qualche misura credo che sia possibile
Con anche un recupero di valori diversi da quelli mercantili che oggi dominano alla nostra società
Quindi con una politica che si pone come critica antagonistica specifica critica nei confronti delle caratteristiche tipiche del sistema economico no mondiale
Un sistema economico che nonostante questa enorme crescente produzione di merci come ben sappiamo non solo consente ma comporta esige sacche vastissime sacche di esclusione e di miseria
E né penso all'ultimo rapporto dell'ONU sullo sviluppo umano forse molti di voi conoscono che ci dai numeri numeri impressionanti vide l'enorme e crescente divario tra ricchi e poveri a livello planetario e all'interno stesso dei paesi industrializzati cosiddetti avanzati e che comandò una sua ricchissima messe di dati statistici molto dettagliati
E contrappone analizza in chiave antagonistica crescita e sviluppo queste due parole chiave della nostro del nostro tempo che troppo spesso sono state date per equivalenti e intercambiabili
Il rapporto dimostra come viceversa
Esistano Paesi poveri cioè con secondo in metri abitualmente usati per la misurazione della ricchezza cioè sulla base del PIL sulla base del reddito pro capite eccetera
Che però sono ricchi sulla base invece di altri misuratori di altri indicatori
Sono ricche a livello di scolarizzazione di servizi sanitari e sociali di qualità e accessibilità ai servizi sanitari e sociali di speranza di vita di abbattimento della mortalità infantile di rispetto dell'ambiente di parità di diritti tra uomo e donna cioè il c'è questo questo confronto
Molto preciso e molto lucido tra una crescita che non garantisce Benessere che non garantisce sviluppo umano e uno sviluppo che si articola viceversa di mille altre mille altri valori dalla produzione dividerci
E qui io credo che queste coccole considerazioni dovrebbero consentire a questo nuovo governo nel quale abbiamo riposto tante speranze speriamo che non siano state troppe
Debba consentire possa consentire la messa a fuoco di un orizzonte strategico al cui interno muoversi magari a piccoli passi non chiediamo alla rivoluzione sappiamo che nello sarebbe inutile chiederla
Ma sì però operando in coerenza con le idee guida di questa strategia di questo riequilibrio tra il valori mercantili e i valori della riproduzione sociale complessi
Questo certo non è facile e anche con molto costoso parlava anche dello Fiore adesso non voglio entrare in particolari
Ma il d'altra parte non è casuale se abbiamo una tale sovrabbondanza di merci e abbiamo pochissimi servizi perché le merci sono quelli che danno i profitti più alti e che il nostro sistema questo persegue
E tuttavia credo che la cosa sia possibile già il discuterlo ragionamento che fa Legambiente Meda alcuni esempi
Gianni d'altra parte ricordava questa seta velluto finendo Gianni ricordava il le norme estesa è che tutti i governi più o meno sostengono per finanziare la disoccupazione che potrebbe essere invece utilizzata per mettere in campo appunto dei lavori che rispondano
A doma a a esigenze precise e che sono rimaste insoddisfatte fino
Se mi è consentito aggiungere Ungaro soltanto uno spunto per un discorso che vorrebbe ben altro spazio e ben altro impegno ma mi pare che un possibile riequilibrio tra il la sfera delle merci della produzione di merci nella sfera della riproduzione sociale
In qualche modo consenta anche a un riequilibrio tra il dominio del maschile e la presenza del femminile
Perché se storicamente il maschile è stato identificato con la produzione di merci e reddito il femminile è stato identificato con la riproduzione uno spostamento in quest'nel senso che ho illustrato finora significherebbe come dire dare spazio all'emergere del femminile e che peraltro esiste pronto sveglio e quindi se e gli spazi si si producono è pronto ad occupare vi ringrazio
Allora una comunicazione i membri del comitato scientifico nazionale che sono presenti sono pregati di fermarsi alla fine dei lavori per una riunione organizzativa di un quarto d'ora parola per l'ultimo intervento a Livio Maitan
Beati gli ultimi si diceva una volta
Mentre io volevo sfruttare tutti i temi che sono stati affrontati meriterebbe un dibattito su alcune cose evidente io per condivido le opinioni che sono state espresse specialmente negli ultimi interventi in quello di bello Fiore
Segnatamente nella valutazione diciamo critica selettiva dal terzo nel settore e quindi di conseguenza dico per esempio sono in disaccordo radicale con l'ultima parte del libro
Di Radaelli peraltro rosso di Ravelli sono in disaccordo anche con la sua metodologia complessiva ma questo è un altro discorso
Io per per quello che mi che vuole su cui voleva di concentrarmi è uno ritornare su un tema che è stato trattato già in alcuni elementi in quale contesto economico internazionale ed europeo
Collochiamo oggi e dobbiamo collocare la nostra iniziativa
Condivido in Genet
E le valutazioni che sono state date aggiungo alcuni elementi
Mi si permetta il termine di cui drammatizzazione oggi c'è un solo caso di un'economia capitalista sviluppata che non è infatti che in una fase ancora di ascesa relativa ed è quello degli Stati Uniti
Anzi un solo argomento che ci verrà valutato oggi da coloro che difendono le tesi liberiste ed è vedete
L'esempio degli Stati Uniti
Effettivamente gli Stati Uniti grazie al quadro sociopolitico che esiste cioè riusciti applicare quelle che sono alcuni criteri di fondo di un po'l'accesso di mantenimento di parziale rilancio del capitalismo in questa fase storica
E cioè ristabilire un tipo nuovo di domanda solvibile
Qualificata più qualificata socialmente nel senso negativo dal nostro punto di vista alle e sfruttamento aumentato della forza lavoro riduzione magari anche parziale della disoccupazione grazie alla flessibilità è Grazia diciamo al tempo parziale
Tutte queste condizioni diciamo negli Stati Uniti esistono mentre non esistono ancora nella misura che le classi dominanti ospiti avrebbero nei miei paesi europei
Da benissimo però c'è un'altra condizione oggi che non va dimenticata
E cioè e ed è che la l'industria americana soprattutto in certi settori rispetto agli anni Ottanta ha conosciuto un notevole recupero e se non ci fosse stato questo gli altri fattori di per sé non sarebbero è questo ritorno anche per me una non per me personalmente a Parma in questo dibattito in una teglia mia personale una scoperta personale figuriamoci l'elemento di fondo da cui dobbiamo partire se vogliamo analizzare lasciamo uno una fase del capitalismo non è tanto le forme di organizzazione del lavoro altre cose che pure sono un elemento assolutamente da prende in considerazione ma sono gli andamenti congiunturali ciclici di fondo
Quelle che sono le sviluppiamo e quelli che sono gli sviluppi più congiunturali questo è il punto e il punto di partenza
E anche noi troviamo il se vogliamo dare una risposta su quello che avviene anche negli Stati Uniti
Dobbiamo dire che la riprende il rilancio che c'è stato negli Stati Uniti è ancora un rilancio strettamente congiunturale strettamente congiunturale
E non abbiamo nessun'elemento per dire che sia di nuovo che sia invece un rilancio di più ampio respiro
E questo non lo diciamo noi che analizziamo al o ci sforziamo di analizzare da un punto di vista marxista ma lo dicono anche gli stessi analisti gli stessi economisti americani o europei più seri che riflettono sul problema
Dico questo suo gli Stati Uniti pervenire al poi all'Europa
Perché se gli Stati Uniti c'è questa situazione in Europa di alcuni compagni erano dentro tra cui vinceva anche non solo vince siamo già in recessione in molti Paesi o lo sapremo e il e e le previsioni che sono stati fatti dai grandi istituti di congiuntura più o meno ufficiali è che ci sarà una diminuzione del prodotto nazionale lordo non solo nel novantasei ma anche del novantasette per molti Paesi
E quindi se voi se noi consideriamo quello che è avvenuto già negli nei cinque anni precedenti questa prospettiva di una diminuzione ulteriore del prodotto nazionale lordo sia pure in termini modesti è una drammatizzazione della situazione
E tanto più lo è in quanto ripeto l'attendere Vieri allaccio alle considerazioni fatte sugli Stati Uniti
La congiuntura americana non è dietro resa ampia e stabili ma è di ripresa ridotta e e e di probabilmente limitato nel tempo e per quanto riguarda il Giappone
Gli elementi di ripresa sono ancora così modesti che non c'è nessun elemento neppure per quanto riguarda Giappone pensare che ci possa essere un azione propulsiva della lo locomotiva
Diciamo giapponese in assenza di altre due locomotive europee è in questo contesto che si pone il problema di una crisi di Maastricht io sono de ho ascoltato compagno vincerà ha detto una cosa che è giusta ha già sottolineato quelle che sono le difficoltà oggi della costruzione europea
Vince ANSA ha messo l'accento come causa fondamentale sull'esistenza sociale che esiste ora io non veniva fatto questa di utilità sociale è ovvio che noi abbiamo l'interesse di valutare però credo che all'origine c'è ancora la contraddizione economica diciamo la contrazione economica la resistenza sociale
Esercita un un un un elemento di rallentamento ma non può mettere in crisi flottante alimenta il progetto rimasti il Progetto rimasti può entrare in crisi
E badate bene qui è il non è che una discussione astratta e quindi per Cuesta possiamo dobbiamo anche porci e l'interrogativo perché non si tratta di una prospettiva avveniristica questa crisi può prodursi
Il prossimo anno tra due anni cioè domani o dopodomani
Cosa può venire come possono uscire da questa drammatica contraddizione perché tutte le oscillazioni che abbiamo le dichiarazioni contrastanti dei vari e ai rappresentanti delle classi dominanti chiarito
Che tra l'altro dimostrano che il pensiero unico né una grande balla il pensiero unico si riduce a una banalità
Dal loro punto di vista cioè che non c'è un'altra cosa che il capitalismo basta va be'questo pressioni ma per il resto hanno decine e centinaia di pezzi come ed è sì però noi questo ci riguarda ecco quindi grazie c'è quella di onde evitare di è ovvio è sorta una buona battuta ora io penso le perché votivo spingono ancora alla realizzazione del trattato alle scadenze e date
Per ragioni strettamente economica che eroga la risposta ai nomi perché non c'è cambierebbe fondamentalmente niente le tendenze di fondo sedicesima lo realizziamo due o tre anni più tardi non vedo lo fanno per esigenze politiche
Perché hanno paura che se non si realizzano gli obiettivi alle scadenze e date tutta la costruzione è rimessa in discussione
Se facciano la due possibilità
Fasano la soluzione
Beh e secondo le decisioni che avevano preso all'inizio del decennio che cosa avviene
Devono forzare ancora l'attacco diciamo allo stato sociale forse aumentarle inevitabilmente subire il main inevitabilmente un aumento della disoccupazione con tutte le conseguenze che ne derivano quindi aggravare le contraddizioni
Ma questo è ovvio l'inutile già e anche nella relazione per strade con il sinistro ma che cosa avverrebbe se mastri fallisce
Se non si realizzano attese poi nelle forme date questa è una domanda su cui potremmo avere da discutere nei prossimi due anni con implicazioni politiche estremamente pertinenti
Badate bene io dico una cosa che può sembrare contraddittoria questo sarebbe una sconfitta per le classi dominanti europee ma non sarebbe automaticamente una vittoria per il movimento operaio assolutamente dunque
Perché le conseguenze di questo le conseguenze di questo sarebbero quali
Le e una difficoltà maggiore delle grandi potenze economiche europee di di contrastare la concorrenza giapponese e nordamericana cioè un popolo della Triade sì deboli campi indebolirebbe negativamente rispetto agli altri due poli della prima prima conseguenza
Secondo ci sarebbe un aumento di le contraddizioni interne diciamo Inter europee
Sì aggraverebbero nel massimo grado aumentando la concorrenza aumentando gli squilibri ai cuori squilibri
E su questo lo fa semplicemente una messa a punto non mi pare che Graziani si è andato via al son d'accordo sull'analisi che ha fatto però gliel'ha fatta personalmente ha detto che era d'accordo su questo rilievo
Non esistono non soltanto i grandi paesi più sviluppati
Chiedo ai piani e anche loro hanno i loro diritti Ilioi squilibri interni
Paesi che non avevano zone di sottosviluppo attualmente hanno zone di nuovo diciotto sviluppo è una delle caratteristiche di questa situazione oggi del capitalismo
Mondiale ed europeo più particolarmente è che esisteranno inevitabilmente se le maggiori sviluppi e squilibri sempre maggiore
E precarietà estrema e con cosa voglio il quale senso ludico nel senso che certe zone che oggi sono di sottosviluppo popolare però però con compiangere di circostante di diversa natura
Diretta durante un certo periodo regioni distrattivo sviluppo ma il processo inverso potrebbero avrebbe luogo cioè Jones
Che né e dei cinque anni precedenti si sono sviluppate conoscerà una un un ripiegamento spaventoso
Tutto questo è il meccanismo oggi della società capitalistica anche anche in Europa e su questo io credo che appunto perché si rendono conto di questa dinamica
I grandi sta e anche i paesi come la Germania e la Francia vogliono accelerare il processo di pace perché ritengono che questo è l'elemento diciamo che il quadro ancora più rassicurante dal loro punto di vista messe ma stessi non si realizzasse
Probabilmente cercare una via d'uscita con attacchi ancora più violenti nei confronti della classe operaia delle popolazioni lavoratrici e lo stato sociale eccetera eccetera
E quindi noi ci troveremo una situazione di avere delle classi dominanti che hanno subito un colpo ma che attaccano ancora più ferocemente
è in questo senso dopo idrico ci possiamo trovare di fronte a una situazione ancora più drammatica e qui come dobbiamo rispondere questo è una questione che discuteremo anche in vista del congresso a cominciare da domani mattina qui è chiaro che nessuno qui almeno spera è così infantile da dire avevo rinunci interessa
Riuscì a difendere certe posizioni o a conquistare il pubblico che posizioni parziali e infantile nessuno può sostenere una tesi però oggi se la situazione a questa drammaticità
Lei la crisi ha queste radici così profonde
Non bastano e non servono i pannicelli caldi oggi quello che è necessario prospettare e cominciare ad attuare è una radicale inversione di tendenza questo è all'ordine del giorno se vogliamo effettivamente Carlo e marciare verso una situazione che sia più clemente di quella in cui stiamo vivendo ora
Concludenti nostri lavori compagno segretario Fausto Bertinotti
Dopo semmai proprio grazie
Io vorrei
Devo ringraziare molto gli ospiti di questa nostra iniziativa compagni compagni che sono presenti
E vorrei ringraziare in davvero in particolare
Come una volta tanto il compagne e compagni
Che non hanno potuto intervenire in questo dibattito che hanno anzi preparato possibili interventi
Quindi vi ringrazio per fatica che hanno fatto e chiedo loro scusa a nome di tutti perché così ci siamo privati
Di contributi che sarebbero stati utile questo discussione mai i tempi di questa nostra discussione erano molto severe e quindi siamo stati costretti a produrre delle selezioni che a volte c'erano davvero arrivato gli elementi di approfondimento di su alcuni persino settori o temi
Che sono cruciali che dovremmo cercare di vietare in grado di recuperare nel corso del lavoro in progress che stiamo che stiamo facendo
Mi pare di poter dire che
è venuto indirettamente negli interventi quando non esplicitamente un apprezzamento
Del quadro presentato dalla relazione di Alfonso
Che a me sembra davvero essere diciamo utilmente e precisamente
Una sistemazione del punto a cui siamo giunto nel lavoro di elaborazione del programma
C'è stata anche nel nella odio Alfonso verifichi con lui ha preparato questa
Questo appuntamento una scelta Everest abbiamo fatto anche negli organismi dirigenti ridà una certa curvatura questa nostra iniziativa
E in questo senso si colloca proprio come un appuntamento intermedio
Quando avevamo pensato al lavoro alla Conferenza di programma avevamo pensato ad una diciamo un ordine di ricerca più posizionato
Su
Una strategia di medio periodo per usare un termine infelice
Siamo stati costretti credo
Giustamente dall'urgenza della politica a riposizionare
Questo appuntamento rispetto a questo premiante passaggio dell'autunno cioè al rapporto tra la nostra iniziativa rispetto ai temi messi in luce dal passaggio cruciale sulla potrà finanziare le politiche occupazionali e il dispiegarsi di una messa a punto di un approfondimento di un'ipotesi programmatica e di movimento
Quindi anch'io diciamo manterrò questa
Questa curvatura
Anche perché ne faceva cenno adesso poco frammentando l'ultimo intervento
In fondo molta parte della ricerca a cui avevamo all'uso quando abbiamo cominciato questo lavoro si deposita almeno nell'impianto diciamo strategico
Per il partito nel suo ribatto congressuale
Credo quindi che dovremmo utilizzare diciamo compiutamente questo nostro incontro
Per poterci mettere nella condizione di fare bene il lavoro politico di questi di questi mesi
E io credo che sia utile anche questo fine potrà tentare di vedere un elemento di novità che si è introdotto una situazione italiana proprio questo carattere diciamo così immediato dalla nostra battaglia programmatica
Ci chiede in qualche modo uno sforzo per vedere i cattivi innovazione su cui lavora
Debbo dire che il fatto nuovo non è tanto costituito dalla pure nostra impegnativa lavoro per la marcia lavoro occupazione
Il fondo questa diciamo è una continuità con mille voti se Mario facendo con la manifestazione ventiquattro febbraio lo stesso appuntamento come abbiamo costruito l'appuntamento che vorremmo di massa del nove novembre alla conclusione di questa merce e indicativa insomma di un tentativo costante nell'attività del partito
Di questi anni di fate la questione sociale questione eminente della sua cifra del suo codice con cui stanno cita italiana e nell'organizzazione del movimento di massa su questo terreno l'elemento fondamentale della sua biopolitica
Quindi diciamo da questo punto di vista un aggiornamento ma non un elemento di novità e debbo dire che non mi pare sia considerato un elemento di novità seppure non può sfuggire la pericolosità dell'accelerazione
Neppure diciamo la manifestazione leghista sulle rive del Po che anche questa mi sembra essere appunto l'arrivo l'apporto a un punto acuto e pericolosissimo di maturazione di un'ipotesi secessioniste separatiste dei fortissimi connotati classisti
Diciamo ipotesi iperliberista Calcata sul terreno da scaturita
Che ha purtroppo in campo da tempo e che per tanto tempo non capita
L'elemento di novità secondo me nella situazione sociale e politica italiana in realtà e nella una delle forme più classiche di iniziativa di lotta ai più tradizionali cioè lo sciopero dei metalmeccanici nove contatti credo che ci siano pose pochissime vie più classiche
Per fare movimento operaio che la lotta perlomeno il contratto il classico del classico e lo sciopero dei metalmeccanici per le nove contrari
In questo senso la grande novità
Cioè in una società che ha lavorato tutto solo ipotesi non solo sulla dei partita del conflitto di classe ma solo di partita poi della figura centrale capitoli classe il fatto che addirittura rispunta il conflitto guarda un po'proprio sul contratto e addirittura sul salario
Cioè su quell'elemento come dire a uso volgare che doveva essere in qualche modo metabolizzato nel corso di accettare il peso in una dimensione assolutamente palese anche investa
Un conflitto le cui diciamo di attualità e vocazioni politiche sono sotto gli occhi è tutta e non sono legate neppure dai protagonisti del tu istituzionali che come sappiamo per ruolo istituzionale sarebbero indotti a
Indebolire il connotato politico
Odierno se invece il presidente Confindustria il capo dei metalmeccanici dicono che c'ha una valenza politica vuol dire quando diceva
Elemento di novità
Anche congiunturalmente
Dopo sei anni viene lo sciopero generale dei metalmeccanici sei gli anni in questo nostro tempo
Sono un tempo diciamo finito
è cambiato quasi tutto dall'ultimo sciopero i metalmeccanici persino qua dentro credo che facciamo fatica a ricordarcelo il quadro sociopolitico entro cui si esercitò
Lo sciopero generale della categoria precedente
E di novità perché esprime la crisi di uno degli elementi portanti
Della grande controriforma italiana cioè la concertazione
Cioè quel sistema di relazioni sociali e politiche
Che iniziata con una discutibile e criticabile sistema di relazioni sociali è diventato uno degli elementi con tanti la controriforma
Con la immissione forzata del sindacato nel in un meccanismo di subalternità
E in una condizione
Che gli ha chiesto costantemente di essere l'elemento costruttivo di una pace sociale di un tregua sindacale mentre è questo il punto mentre avveniva una redistribuzione gigantesca dei poteri
Del reddito
E delle delle condizioni diciamo di protagonismo sociale a favore delle classi dominanti
Non cioè una condizione di pace sociale in una condizione di ordinaria vicenda sociale politica ma in una condizione di straordinaria mutazione aggressiva nel rapporto tra le classi
Mentre cioè si riduceva
Il numero degli occupati si riduceva il potere d'acquisto dei salari si riduceva a tutela sociale per via di quel fa durante tutto questo approda sulla consociazione lessicale sto cooptato in un sistema che atteso a produrre generare consolida un elemento di traino se sociale di pace sociale come elemento
Ciampi insieme la frantumazione prodotto ai processi sotto azione capitalistica generata la supplenza da parte del sistema al problema irrisolto il consenso
Questo operazione non si è realizzata per via di consenso crescente delle masse ma per via di impotenza crescente delle masse
E di impossibilità propose sul terreno da contestazioni questi processi aumentando così anche gli elementi frustrazione culturale sociale Ricci
Questo elemento si spezza
E si spezza
Penso che su questo punto bisogna evitare ogni elemento diciamo troppo facilmente ottimistico su entrambi i lati
Non si spezza semplicemente per un elemento di I conquista IATA di autonomia nel conflitto si spezza sul cambierà
Si spezza perché come sto detto secondo me giustamente in Europa sia andato settima entrando un elemento di resistenza del lavoro dipendente alla controriforma significativa
Che attraversa che però con il passaggio del contratto i metalmeccanici vorrei far notare
Recupera un elemento significativo in vita perché fino ai punti resistenza siano munisce state soltanto come battaglie difensive generali e piatti campani
Cioè in una condizione assolutamente eccezionale di un sindacato che organizzano delle sue forze di fronte all'offensiva violenta del potere statuale poter governativa chiama i suoi alla mobilitazione per per resistere questa è la condizione quando ha fatto
E qualche volta come in Italia anche clamorosamente non l'ha fatta come la vicenda dei ma quando l'ha fatto questo è stato
Oggi siamo spaziale
Siamo sul tema dell'iniziativa sindacale
Non sto dicendo il contratto dei metalmeccanici diciamolo uscito dal carattere difensivo della lotta del passato no tu cento tuttavia siamo su un terreno rivendicativo
E contrattuale assai diverso appunto da questo connotato macchie come dire
E possibile perché questo accumulazione intervenuta
Ma dall'altro lato io credo che non bisogna
Migliorare il fatto di questo elemento è stato prodotto avvocato sollecitato secondo me scelto dalla Confindustria
Che nasce giovedì ha scelto una drammatizzazione delle sue politiche contrattuali ed economiche
Considerando
Il possibile attivazione del conflitto come facente parte dell'ostruzione e privilegiando l'aumento dello sconto di nuovo e pareggiando il
Su questo punto io credo bisogna ritornare perché non è irrilevante questo punto di analisi per il passaggio che abbiamo nell'autunno i confronti e le politiche economiche del governo
Qual è il quadro che si determina diciamo così negli assetti
E nelle propensioni delle classi dominanti della borghesia le sue forze politiche quando in Europa i quadri di tali
Io penso rispetto al dibatto che c'è stato qui
Che gli elementi di crisi che analizzato perché Alfonso Gianni ha analizzato nella sua relazione sulla sterpaglia molti compagni c'è una crisi ma scherza
è il prodotto per
Intervenire adesso
Nel nel Tibet nel dibattito nella dialettica che mai campa poneva a convincere il prodotto secondo me di una tendenza
Il bisogno per ragione di competitività
Aggressiva e crescente menta aggressiva
Delle forze conservatrici europee ridare fino in fondo negli orientamenti Marche cioè di non potere gestire allentamento del movimento come si vede dopo del di con le diciotto e
E dall'altro però il fatto che si producono questo elemento di accelerazione tentata con grande incertezza e con la possibilità persino dei governi conservatori di fare un passo indietro
E determinato da due coordinate del quadro entrambi presenti la prima
Appunto l'accumulazione di una resistenza ignoro
E la seconda
L'introdursi di un quadro recessivo invece di crescere un elemento di stagnazione e recessione questi due elementi
La Resistenza e il quadro eccessivo il quadro recessivo in me immettono un fattore di crisi potente Max
Evidente che nel settore borghese a chiedere la revisione sono qua i settori protezionistici previdente
In Italia cose il settore più diciamo immesso in un ispirazione protezionistica la grande impresa che è sempre stata protetta quella dell'auto in particolare che sta porta da tutto dal contingentamento delle politiche dello stato dei finanziamenti a tutto
Una una una Spoon una grande azienda sistematicamente in regime di protezione evidente
Quindi quando Romiti fa con l'uscita non è che si converte a Rifondazione comunista semplicemente di fronte al fatto che tra percepisce introducendo un elemento recessivo che mette in discussione non non l'occupazione cosa che anzi ha utilizza ha prodotto utilizzato
Nel suo conflitto di classe ma l'impresa
Sua foto e a quel punto chiede una politica espansiva
E quindi introduce un elemento ulteriore di di di di difficoltà e di crisi delle politiche di marzo
Io penso
Tuttavia che questa risposta e ci sono stati anche dei cenni negli interventi
Non è l'unica e neppure la prevalenza esposto nella borghesia
Che cioè la fine
Della competizione realizzata anche attraverso la sottrazione della via
L'introdursi di fattori eccessivi apre un conflitto
Interno alla borghesia nazionale su i tempi e i modi con cui andare all'integrazione europea
Su quali debbono essere le politiche statuali in questa fase
E qual è il quadro del Governo preferibile in questa condizione
E su tutti questi tre elementi secondo me ci sono tra i pochi almeno a ipotesi diverse e assai consistentemente diverso
C'è un'ipotesi detta la borghesia che mi pare francamente minoritaria
Perché è sicura che tradizionalmente si chiamerebbe illuministica
Che si potrebbe chiamare protestante mio protestante cioè un'idea insomma di usare questa frase per operare un risanamento non solo del Paese ma della stessa borghesia produttiva cioè utilizzare la fine del ci doveva solo trazione
E e e della commistione tra le classi dirigenti statuali quale borghesi per operare un'operazione De Simone
Come operarla alleandosi con l'unica forza sono esistente nel Paese cioè quella di eredità del movimento operaio dei lavoratori o del
O in cui o a livello politico persino il rapporto con Rifondazione Comunista a livello politico cioè l'idea che questa compagine coreano questa maggioranza parlamentare sia l'espressione in realtà di una convergenza di interessi naturalmente con un'egemonia
Di questi settori borghesi Kyoto allora risanamento appoggiandosi a una convergenza Colle forse moralmente saltuari ripeto
Seconda ipotesi
Quella che adesso ricordato quell'espansione c'è la recessione
Facciamo formato venite abbiamo un po'di aiuto magari una magari una una legge Balladur per
Per tra l'industria dell'auto un po'di politiche di aiuto ma anche un po'di opere pubbliche
Poche tira insomma poche esperienze economia e su questa base in qualche modo
Andiamo ad una dimensione di ripresa dello spazio entro cui l'implacabile impresa può reggere la competizione
Quale rapporto col Governo
Quello possibile in questo caso pragmatico con la contrattazione sembra dai va bene vai anche bene se in questa fase essi non me l'hai mai male
Sostanzialmente proprio l'operazione contrattuale Micco contrattuale molto molto aspra
Ma anche molto mirata a una possibile a un possibile compromesso
E poi c'è la terza
Che mi pare quella di cui oggi è protagonista assoluta la Confindustria
Che secondo me ha operato una correzione ulteriore della sua porta che nasce e che ha scelto che sceglie una linea rigorosamente esplicitamente clamorosamente di destra
In tutte le sue componenti come raramente la Confindustria ha fatto così a tutto tondo non sto dicendo che ci sono altri momenti in cui sta progressi se sto dicendo così a tutto tondo
Cioè di testa sul terreno economico il testo sul tema contrattuale del sultano politico di destra compiutamente
C'è l'idea insomma
Che bisogna realizzare uno sfondamento
Proprio sul terreno lo stato sociale cioè proprio sul terreno più controverso
Cancellando sostanzialmente il sistema previdenziale pubblico e il sistema sanitario pubblico
E a Kobe lasciando la logica di contare
Per cui i contatti si devono fare ma per togliere
Potere d'acquisto reale lavorato
Bush capisco che detta così la cosa si presenta con una diciamo una stretta così reazionario sembra incredibile
Però chiama i compagni a leggere i documenti non è colpa mia se per Cipolletta infossata si esprimono così e e penso che non sia semplicemente un tic nevrotico
Ma invece un patto comunale dentro il fatto che precisamente come veniva detto sulla base della stretta e dall'instabilità una parte scatta e dice vado a fondo faccio del faccio dello stato sociale e del lavoro una variabile totalmente dipendente perché questo è l'unico modo per poter competere
Tigri orientali etica occidentale Franz
E ci troviamo andiamo dentro con clamorosamente come grande violenza ed è per questo che la Confindustria punto esplicitamente a realizzare secondo me anche attraverso l'accentuazione del conflitto la crisi di questa maggioranza governativa la sostituzione e la sua sostituzione
Quindi diciamo un'ipotesi che a livello politico scommette sulla possibilità di questa maggioranza di Francia una ipotesi neutrale cioè contrattuale vedo come va a finire è un'ipotesi di assoluta ostilità
E di scontro non determinata semplicemente da una preclusione nei confronti di questa maggioranza ma dal fatto che questa maggioranza può alimentare
Una crescita della domanda della domanda di riforma della domanda politica della domanda di cambiamento e che il governo possa essere pervaso da questa se si domanda almeno nel senso di non consentirgli il ripristino puro e semplice politiche liberiste
Insomma secondo me d'ufficio su questo punto di sommaria analisi
La configurazione diciamo che che Marco Revelli utilmente ci ha proposto in altri momenti sulle due destre
Può oggi significativamente vederle personificata in Italia queste due destre da un lato una Confindustria dall'altro la legga
Cioè dunque in questo senso in questo senso due destre destre
Da un lato la Confindustria che penso di realizzare questa politica di destra
Sul livello dello Stato nazionale dello Stato centrale
Imprimendo uno spostamento a destra lo schieramento una resa dei conti su una nuova resa dei conti sociale
E uno scatto su questo di un assetto né autoritaria dello Stato
E dall'altra parte
La lega che pensa di realizzare gli stessi obiettivi gli stessi obiettivi
Attraverso l'ipotesi di secessionista o l'alimentazione della tesi secessioniste questo detto questo punto di vista una cosa che io condivido interamente
L'aggressione al lo Stato centrale in realtà
Per la lega l'aggressione allo stato sociale
Quello cioè che per la lega e oggetto della sua offensiva e la possibile tutela universale a livello nazionale che può intervenire per i lavoratori per i cittadini
Quello che la lega considera assolutamente
Impraticabile
è che un lavoratore a Palermo o a Torino possono avere lo stesso contratto la sua tutela perché questo viene ritenuto un vincolo che non consente alle aree forti di competere galleggiando liberamente nella competizione internazionale invece appesantita da questo legame nazionale
Che ha che tenderebbe lamenti diciamo il sistema dei paesi appesantite precisamente da un vincolo contrattuale dal piccolo sto sociale
Insomma le due destre hanno in comune l'obiettivo di liberarsi a dallo Sco sociale di dalla contrattazione
Come conquista di elemento almeno di garanzia universale per tutti
I due modi per realizzarle sono differiti
La Confindustria
Vita
Propone uno sfondamento sul contratto
Considerato i metalmeccanici otto puntando a ottenere una finanziaria che colpisca pensioni e sanità almeno pensioni
E che faccia
Del Mezzogiorno la base di lancio di questa di modificazioni in peggio
E da questo punto pesanti per questo io considero davvero un errore gravissimo
L'accordo tra il governo e le parti sociali
Che introduce l'accessibilità del salario perché precisamente una concessione a questa logica
Non quella una politica di quel genere che va fermata che va pernacchia noi chiediamo al governo una esplicita ferma insormontabile dichiarazione che i minimi contrattuali debbono ex devono fare senza eccezione alcuna in tutte le parti del Paese a contare su una cifra dai minimi contrattuali su
Non possono essere messi in discussione dal Codice un gene ma lo diciamo non solo per una ragione diciamo così di di equità genere che no perché quello è la tessera di un mosaico disastroso e poi ci sono i che quello che punta per via appunto per l'individuazione dei terreni in più favorevoli alla messa in discussione complessiva del sistema delle protezioni sia sul terreno contrattuale sul terreno sociale e appunto l'idea
L'idea del della del in qualche misura sì proprio di un realizzazione selvagge
Delle forme di delle forme di capitalismo la lega attende aggiunge ossa obiettiva attraverso sopra la rottura dello Stato la redazione per questo io lo Stato
Il chi ha letto appunto questo sociologo giapponese che ci è stato indicato picnic io male ed è che a quanto sembra è che sembra come dire che era anzi sembra credo che la lega abbia lettori insomma la sua idea di l'area omogenea di business tra la possibilità per questa via di rompere con lo Stato centrale e di Compay così conosciuto sociale
E di costituire un territorio come sistema di impresa che compete sul territorio nazionale nasce da qui comuni che appunto tragicamente modernissima
E come una punta di una lancia di un'offensiva liberista le due gare le due offensiva liberista e sono oggi una quella centralistica della Confindustria e una separatista scissionista della Lega
Ora
Quale è la nostra etnica
E domanda impegnativa che ho sentito circolare in molti interventi questa replica ha una possibilità di realizzarsi
E che ha tolto al con i processi più futuro più a di più lungo periodo
Io credo che tutti noi partiamo dalla considerazione che questo diciamo questo autunno inverno italiano è davvero molto denso
E che per le per ragioni complesse
Politiche sociali è rimasto
Questa situazione in cui siamo può diventare in qualche misura insieme alle resistenze
Presenti in Europa contro i tentativi di sfondamento dei governi borghesi conservatore coglierli tutti naturalmente
Poi conservatore una un laboratorio di
Uscita dal quadro delle politiche monetarista liberiste che fin qui si sono diciamo prodotte con così tanta forza
Cioè un una possibilità di sperimentare
In maniera naturalmente compromissoria
Tuttavia una svolta rispetto agli orientamenti che sono stati prevalenti in Italia e in Europa negli anni ottanta in questi anni novanta
Cioè nella fase da dalla ristrutturazione capitalistica da un lato e dall'altro del politiche liberiste
E si sono affermati anche in relazione all'indicazione di massima
Sulla relazione tra l'occupazione la Finanziaria noi diciamo così siamo chiamati a misurare questo passaggio
Le dicemmo cambi il cambiamento congiunturale della recessione è vero quello che dicono i compagni che rendono tutto più difficile benissimo
Ma è anche vero come abbiamo visto che toglie
Veniva detto
Ferrentino dirige sostruzione europea ci vede bene togliere alle politiche liberiste lo smalto la partenza
Quando insomma si sono proposte come vincitrici ma il nome del della vittoria nella competizione sfida questo elemento oggi non ce la e loro stessi sono un passaggio di credito perché il problema della coesione sociale del consenso ce l'hanno Cipolletta gruppo dimentica ma loro ce l'hanno
C'era anche come
E vota e vota in Parlamento con un margine di pochissimi voti il suo programma ma non lo sa se lo sa dipende da collegano di contrasto e dipende dalla possibilità che in altri Paesi si aprono strade un pochettino diversa ora
La questione dell'occupazione
E dire intanto una questione non solo socialmente enorme politicamente dirimente ma assolutamente di lacerante del tessuto sociale
Io francamente qui sento anche la nostra discussione ancora degli elementi sottovalutazione per quanto sia sposo sembra incredibile questa mia fatica tuttavia sento che non
C'è qualche volta insomma ne ragioniamo come se facesse parte del padre del paesaggio e tanto può durare consentivano e non può durare non potrà Loreto date al solo per avere un'idea che in altri momenti quando diceva quando i keynesiani erano più influenti poteva venire a un dibattito tra due economisti Escola keynesiana in cui uno diceva guardate che è compatibile con un'accetta l'idea credo sia il termine sorrideva o comunque lascia civile
Un tasso di disoccupazione del due virgola cinque per cento due virgola cinque e Caldogno rispose sei un reazionario perché incompatibile il due cinque con la città libera il due cinque
In Italia siamo stabilmente al dodici virgola cinque per cento
I padri della patria democratica e repubblicana insegnavano a noi quando incominciava la politica che sopra il dieci per cento c'era lo spettro di Weimar tutti ciò Giorgia da picchiato Lombardia Ugo la Malfa tutti
Passando per presenti
Ora noi pensiamo che siccome qui ci sono i margini di grasso le mutazioni soggettive i fenomeni flessibilità sono introdotti tutto questo possa continua non può continuare non può continuare anche l'asprezza del conflitto che sta producendo sul modello sociale è significativo
Non è una legge quello che si chiama civiltà europea con con diciotto venticinque mila o disoccupati non legge va be'ingenua condizioni stabile ma poi Porcelli decisamente un modello sociale aggressivo con l'abbattimento costo sociale pubblica i lavoratori e tenta di fare della pagaia e Tata la frantumazione
Della incomunicabilità fra i soggetti sociale l'elemento di supplenza del consenso che non c'era attivo realizzando un consenso passivo è una soluzione otto Italia oppure cambia strada non ce la fa
Venticinque rione disoccupati
Reale diciotto statisticamente accertati
Ma insomma basta che si esca dall'immediato dalla decisione e uno in qualche modo è costretto come dire a dare conto di quello che dice in una verifica di intelligenze non dico di c'è Alice di semplice detergente che
Si è costretti a riconosce che non si può andare avanti così
E alla Comunità europea quando si discuterà il Parlamento cioè in un luogo in un conto quasi nulla
Non quando invece si fanno i processi d'integrazione economica conto quasi tutto quando si discute al Parlamento europeo adesso nel prossimo rapporto coccarda
La discussione e su quanto riduzione Donahue bisogna farla come farla ma non che si possa discutere il gelataio lascia il punto di partenza che non si può stare con questa disoccupazione e che la redistribuzione dove si stendono non sono necessari Michel Rocard a nome della maggioranza al Parlamento europeo e noi voteremo contro breve nota che uno dice il Papa patria ma però questa discussione diciamo quando in qualche modo misura ci può consentire un margine di autonomia dal reale
Perché appunto è indicibile questa cosa che si possa coesistere col dodici e cinque disoccupati è indicibile
E praticabile ma alla condizione che pensi di andare in un altro sbocco parlo dal punto di vista democratico parlo dal punto di vista la sto civile Paolo tutti visto il modello sociale
Ora
Tutto questo cos'è
Il prodotto insieme l'abbiamo detto mille volte di processi no immediati di politiche statuali di processi di fondo
E già sta città tante volte da fare la previsione di Bonanni sia così siamo di fronte ad una separazione non dell'economia dal CIPE
Dalla Società
E in cui la il modo equazione capitalistico attende in qualche misura ad assolutizzare siti
E a realizzare badate un una sottrazione altroché ultimamente a una stazione di sé a tutta la concezione della modernità a tutta la concezione
Questi elementi tuttavia di così grande fondo che parlano allora del capitalismo di questa fase del suo ciclo eccetera popoli tuttavia sono fortemente diciamo costruiti sulle politiche concrete dall'impresa e degli stati negli anni Ottanta negli anni novanta
Ora so bene che la discussione su questo processo di fondo chiama in causa la natura della formazione economico-sociale il tipo l'interpretazione sul ciclo il capitalismo e che su e che questo o dei questione deve tornare a essere un grande elemento la nostra riflessione ma in ma ma al lo Stato col punti anche di immaturità teorico politico culturale dei movimenti antagonisti che tuttavia esistono
In Europa
E in parte del mondo è possibile pensare che per precipitare la situazione italiana non siamo in grado di proporre adesso una terapia d'urto contro la disoccupazione per quello che appunto e praticabile avendo la percezione di questo diciamo tendenza disastrosa che certamente per essa è chiamata in causa ai chiede politiche internazionali su scala europea sul livello mondiale un'idea generale accetta che tuttavia possono essere ripensate sette anni questa onda se apro la comparizione questi processi se ci metti un elemento di progetto politico già oggettività di programma che in qualche modo apro la contesa
E mobilità delle forze perché come sempre il programma e anche l'obiettivo chiede al governo non è separabile dalle foto che mette in campo da chi ha rapporti sociali Cangini
Da quali da quale forme potenze democratiche costruisci quel processo da quali mutamento nel sistema del Paese produce Rino Ponti cenare
Io credo che noi su questo punto
Qualche passo avanti l'abbiamo fatto io credo che dovremmo essere messi nella condizione di fare una grande battaglia politica per stringere col risultato perché su questo punto qualche risultato
Ha un valore straordinario di potenzialità
Cioè tanto è grande l'inquietudine e il dramma di queste macro tendenze
Intanto secondo me bisogna avere la percezione che un obiettivo parziale che si muove nella direzione giusta
Può aveva degli effetti straordinari
Non solo come organizzazione della Resistenza e fattori continuazione ma proprio come possibilità di innescare di fronte alla fragilità dell'esito a cui è arrivata questa pur mostruosa costruzione ha una possibilità all'inversione di tendenza più anche so bene che credo che sapeva bene che ormai è chiamato in causa il modello sociale il modello di sviluppo per realizzare un regime nuovo di piena occupazione non so bene ma questa tendenza invece la distribuzione di occupazione può in qualche modo essere interrotta con degli elementi che alludono a quel processo che possono costruire un percorso che a dodici Fenucci
Ci vengono suggerite da che cosa dai processi reali e dalle repliche che in qualche modo si annuncia non stanno in brillanti intuizioni
Io penso che un punto cardine per esempio continua a essere quello delle politiche industriali di sviluppo il più scatenato dei critici a questo modello di produzione e di consumo
Non può essere indifferente alla crescita la più severa
La più radicale delle critiche alla crescita e all'idea che attraverso la crescita quantitativa si possa generare una risposta preoccupazione la più radicali queste critiche non può determinare un'indifferenza
Alla crescita e alla collocazione di un'area geografica di un Paese nella divisione internazionale lavorino accanto non è che tu fai crescere nuove occasioni di lavoro pulite e buone
Ho ridistribuzione dei rapporti tra produzione e riproduzione sociale condizioni fondamentale è un impianto state circondato la disoccupazione in maniera sì
Indifferentemente dal fatto se tu stai buono da da protagonista nei Comuni nelle telecomunicazioni la comunicazione di massoneria
Non è non è vero che Jennifer
L'Italia ha avuto una configurazione è vero meglio
Quando negli anni Sessanta questa classe dirigente ha scelto di vendere all'elettronica alla generale invece che buttava l'Olivetti in quali Tione la vicenda Olivetti oggi parte dalla e non è degli sì poi centra De Benedetti centra finanziaria definanzia la finanziarizzazione dettagliata andava prima
La finanziarizzazione centra il fatto che non c'è un paio di politica locale benissimo ma ha a che fare con quella certa sì che ha a che fare
L'Italia non sarebbe stata quella quella platea straordinaria di lotta del sessantotto e sessantanove
Ed egli avesse televisioni ai settanta se non ci fosse stata in Italia la produzione story allora strategici con voi automobili è un punto cruciale nella vicenda il conflitto di classe come l'industria al più alto livello di poi vitello ritmo che c'era la prigione più dura più aspra ma anche la più avanzata
Non è che potevi fare conflitto con quel livello di attese di cambiamento a prescindere no la spy a un certo livello diritti di sviluppo tecnologico già così vergine o industriale a un certo rigore la sfida
Non darei dipendenti in termini di dicono di connessione critica con questa
Ha ragione Nerio di che senza una politica industriale
Non vai da nessuna parte
E noi dovremo tentare anche di avere qualche ammende nelle nostre mani su questo terreno perché la crisi Olivetti ci darà in mano qualche ragionamento oppure no
Ma ci hanno spiegato per anni cioè pubblico ha concesso e che private modello adesso la la vetrina del privato l'industriale più illuminato quello del diavolo la sinistra precipita e ci sarà una qualche conclusione da trarre o no
Per quelli che hanno sostenuto privato conto pubblico semplicemente sostenendo che l'assetto proprietario faceva la differenza
Cosa si propongono tra l'aspetto dibatte alla Scala l'Olivetti così
Oppure nasce un problema
Non dico che lo risolve nasce un problema
E allora ci nasce un po'levati sì la parola di programmazione sì perché io non posso più pianeta di continuata dei soldi a te
E tu privato con questi soldi perché lo la l'Olivetti arrivata fin qui e ha anche per le commesse pubbliche senza le quali sarebbe stata precipitata quindici anni prima
Gli è stata chiesta attivamente imposizione gigantesca grazie alle politiche dello Stato
Adesso è franata e malgrado le cose giustissime che diciamo potrebbe arrivare al momento per cui per evitare un crollo disoccupazione drammatico approvate anche intervenire va bene
Seppure come dicono e Spoleto autorevolissima mente Pino dirà di no bisogna dire che chi cioè i patrimoni ce li metta quelli che hanno la responsabilità di questo di questo punto di crisi ma dentro il discorso strategico
Si potrebbe cominciare appunto dentro discorso strategico print un discorso strategico
La discussione sulla programmazione sul ruolo pubblico adesso diciamo per scherzando nell'intervallo c'è un troppo potrebbe dire avete visto Olivetti popolata
Era privata
Adesso chiudiamo i nazionalizzare la FIAT prima che faccia la stessa fine no prese queste lo fa non posso mica aspettare che no ma se no ma solo no ma solo come fanno i francesi per Atene contro il cinquantun per cento per nuove cioè
Cosa una cosa come dire mista ecco una cosa mi sembra però adesso ma questo paradosso di svela però il punto debole del loro aggiornamento oppure no sì o di sera
A meno che uno dice siamo indifferenti colonizzati colonizzati
Invece di fare settori strategici non ci interessano come Nord-Est come il Nord-Est
Con altre Regioni però che pacificare gioco passione perché non pesca implica che altri stiano con il trenta per cento disoccupati perché lo stiamo al cento per cento di occupazione in parità
E connessa a questa condizione
Ma nel Nord-Est ai con fluente crescente non c'è uno stato di ricerca strategica non lo straccio non c'è un'industria strategica indaga Incao Istat sulla scala mondiale non c'è un terreno di innovazione dell'organizzazione del lavoro del sistema della narrazione
Che sia in grado di prima con la sfida a lungo nel medio-lungo periodo
Allora
Lo ha bisogna tornare a dire no ci si può si mettono a confronto intelligenza e competenza ricerche democrazia sì partecipazione conflitto
E sia pur e si può ragionare sui punti alti dello sviluppo su quale scelte politiche industriali e di sviluppo si fa
Ha ragione Graziani questo per il Mezzogiorno poi ho capito i in alienabile
Senza ragionare su processi di industrializzazione del Mezzogiorno la disoccupazione nella zona non viene neanche sfiorata
E il Mezzogiorno nelle condizioni di poter decollare anche le cose radicalmente innovative che noi diciamo
Che diciamo con intensità determinazione grandissima forza hanno Paloma in quanto sono col innestate su queste se non galleggiano nel turismo
E persino il passo industrializzazione della cultura
Dell'arte dell'ambiente ai chiede appunto progettazione organizzazione del lavoro economie di scala masse critiche capacità grande delle cerca di organizzazione
Gli Stati industriali non sono da questo punto di vista una parola vuota bisogna indagare regionale Crocetta individuati i propri certo detto questo
E detto questo
Noi siamo i più feroci sostenitore
Che una politica fa dice che rispondere anche con la più qualificata delle idee di crescita alla recessione sia una risposta
Assolutamente in convincente dal punto di vista dello sviluppo e delle politiche col nazionale perché questa risposta non contiene la replica alla disoccupazione
E anzi persino questa crescita strategica potrebbe contenere persino ulteriori elementi di aggravamento delle condizioni se non appunto corretta
Da una elementi di di critica del carattere assoluti Zante di queste di questa risposta e che mette in competizione altre terre
E per far questo noi chiediamo appunto qui innovazione nelle politiche economiche del governo
Attuali innovazione
La individuazione di
Risorse
Grandi
Di tempo di spetti di scelte di direzione di spesa pubblica
I tempi e le quantità sono decisive
Lo stesso obiettivo diluito nel tempo
Può può produrre nessun risultato laddove concentrato nel tempo lo produrrebbe
Tutti sanno che così per la riduzione di lavoro sono tutti
Ma è così in ogni modo anche per le politiche di creazione di nuovo lavoro di nuova occupazione sulla parte e sfibrante
Le occasioni di lavoro socialmente utili di pubblica utilità extra mercantili come vogliamo durante una fanno la stessa fine delle riduzioni d'orario diluite alla fine del percorso vi accorgerete con sorpresa che l'orario medio di lavoro è aumentato invece che essere ridotto
E così che la disoccupazione è cresciuto invece che sia sostituto così perché in Italia la riduzione della loro denutrizione azienda
A dosi omeopatiche
Per caso i
E vincolo sbagliate giustamente la facciamo anche noi quell'azienda dove sei arrivato trentadue ora credo sia valida magari con della moltiplicazione di turni che vedono si mettono a piangere quasi quasi era meglio prima ma insomma comunque sono arrivati alla riduzione dei costi effettivi
Quanti dieci venti trenta quaranta cinquanta cento case allora
Alla fine dell'anno l'ovaio medio è unita
Perché quelle sono stiamo lentamente assorbite da un tessuto circostante che le avvolge la mancia
E lo stesso esattamente lo stesso i lavori socialmente utili protetta spesso tu ne fai uno entrando si devasta un pezzo del settore produttivo degli apparati pronti un processo di ristrutturazione dentista esazione circolato anche elezioni precedenti ha prima e quella è diventata una un'operazione assistenziale
Le compagne e compagni che mi conoscono io proprio lo dico con non sono più rispetto per le attività assistenziali ma con
Meglio il più schifoso dei lavori inutili che la disoccupazione via meglio e più schifoso Pegorino vengono nel nostro nessuna come dire avversione nessuna
Il punto non è questo è che precisamente per poter fare i lavori buoni degli avevo un progetto una concentrazione di risorse una ipotesi dirigistica va bene perché se no non si può
Devi dire a chi la fa
Non puoi dire ciò però voi solamente a utili adesso andate proliferate non pulita nessuno
Specie nel Mezzogiorno d'Italia dopo c'è prima dice che c'è la crisi le delle capacità imprenditoriali non puoi poi viene
Adesso mettetevi a lavorare
Perché vuol dire che sono condizioni ambientali quelle che impediscono l'aggregarsi di queste capacità imprenditoriale non salì con deficit intelligenza no evidentemente sono condizioni ambientali
Queste propensioni come si modificano
Si può dirsi che hanno così un intervento organizzato
Con un progetto che è in grado di organizzare un reticolo di relazioni con altri soggetti ma è lui che entra nella Seat pone ebraici e e come la soluzione chimica fa precipitare qual è la realtà che ci sono ma ma se non interviene lui non precipitano
Questo il punto
E allora quando facciamo questi discorsi del governo facciamo un discorso che non ha nessun carattere massimalisti comune che chiediamo più risorse per dire di più risorse decidiamo intervento pubblico perché ci piace il pubblico ma perché la concezione di questo intervento chiede
Un passaggio di questa natura in ogni caso il discorso è più Alfonso ha fatto unità
Assolutamente limpido
Noi abbiamo questa idea
Ma lavoriamo anche tanti qui come in tanti terreni sulla posizione di compromesso
Quello che bisogna fare e in novembre rispetto alle politiche liberiste è uscire da questo quadro
Noi diciamo trentacinque ore a parità di salario
Si dice questa rivendicazione non è praticabile così che cosa decide la Conferenza per il lavoro l'occupazione decide non dice che sarebbe bene decide
In Italia c'è una legge veniva ricordato all'azione sullo aiuta prodotti del mille novecentoventitré si può avere impegni del governo che entro l'anno se ne fa una nuova discutiamo su quale livello deve attestarsi la riduzione di no io voterò legge ma deve esserci
Lo il Governo che indica un obiettivo per infrazione può indicare un obiettivo per la riduzione d'orario di lavoro lo chiediamo la comunità o moderato San giallo italiano dica al governo entro quanto pensa di arrivare trentacinque ore e ci metta sopra un fondo per la riduzione d'orario
Che finanzi gli appoggi defiscalizzare quelle aziende chiari o settori o categorie che avrà la sua conclusione arrivano prima riduzione d'orario
Ma segnata in Italia un po'accesso per la riduzione di lavoro che noi vogliamo generalizzata e attenta cinque ore a parità di salario ma si ha concesso in cui un Progetto Itaca
I cui non è che siccome adesso se proprio quel caso si dà in quell'azienda eccezionalmente allora si fa la riduzione d'orario in quelle condizioni col massimo di sono gli impianti per evitare la crisi no si fa come linea di tendenza si scelga un indennizzo si pratica un obiettivo si mettono dei soldi per andava in questa direzione ci si muove
Eh sì a Bossi e non spesso sul terreno dei lavori socialmente utili dei lavori di pubblica utilità
Somma se si vuol fare così in Italia c'è una cosa che si chiama io
Gli si cambia vocazione assuma lire la missione di creare lavoro buono
Faccia in particolare nel Mezzogiorno ma non solo nel Mezzogiorno l'individuazione di grandi aree territoriali e lei si butta
Sulla questione ambientale sulla questione delle risorse artistico culturale sul risanamento delle grandi città con progetti finanziamenti attivazione di di protagonismo e poi cooperazione ma poi
In case private viste cooperative quel che vuoi tu ma ci si mette su con occupazione direttamente prodotta per quel progetto
Le altre si aggiungono ma c'è un intervento diretto e c'è un po'oggetto e c'è un soggetto che lo fa
E in alcune aree del notiamo subito procedendo statizzazione parte sono io a Genova Ponente accesso al Giovanni Porto Marghera analogamente si mettono insieme tutte le società che sono occupate di riconversione
Sì sono stato io come dalla Gepi alla spia la genesi ne fa una gli si mette sopra una leadership forte che non solo è un manager ma anche un in grado di attivare relazioni con le popolazioni con le comunità locali e si svuota costruire un ipotesi di conversione è insomma adesso non ne abbiamo già discusso altre volte voi lo sapete che sono totalmente d'accordo con i compagni che mi dicono stai attento
Non non si può proprio dire sono lo sanno i compagni sono talmente d'accordo ma che cosa vorrei poche provassimo a comunicare con forza
Che il pubblico e il programma e l'intervento strumentale e decide
Se vuoi combattere questo tipo disoccupazione
è per questo che noi abbiamo diciamo costruito una soggettività un'iniziativa questo nella marcia nasce da questo
Nasce proprio dal tentativo di dirle in funzione di questo obiettivo cominciano costruire dei soggetti badate
Non so sulla sul
Questa marcia per viste anche cominciata in Sardegna
è una cosa piccola
Badate i soggetti che la compongono all'iniziativa al fatto che già in qualche fame che si è scioperato
E al fatto che io considero un grande risultato non dico che sia dipendente model cioè Roma
Credo che cioè sindacali della Sardegna ma proclamato lo sciopero generale regionale viva faccio ma sì allora forse moriamo precoce
Questa marcia poi innescato i processi allargare delle degli elementi incontra lo sciopero dei metalmeccanici guardate voi che fosse chiaro questa sfida sulla sull'autunno non pensate nessuno compagna compagna pensi che si possa fare bissando la manovra sul documento di programmazione economica e finanziaria non ci pensa nessuno
Che con una mossa un po'più radicale in Parlamento e continuare il governo fino all'ultimo momento Nesi vada e si ottiene non si ottiene se non c'è ha perso una precipitazione di energie in del paese e nella politica nel Paese dalla politica
Mi pare una politica stiamo attivando anche del Paese ma bisogna come dire fare questo salto
Anche perché solo l'abbrivio di una svolta
Ci può consentire appunto di di poi di di spiegarne la sua potenzialità anche per sradicare invece controtendenza e quando dico che noi dobbiamo di al governo neanche per sogno che tu puoi pensare di flessibilizzare sarà il Mezzogiorno appunto questo diventa un momento di questa lotta sì
E come è stato detto giustamente da
Vediamo altra compagnia in questo processo come la richiamo questa merce che adesso nuove dalla loro ma si hanno ragione di abitiamo l'ospedale ma pensiamo anche una scuola due scuole dieci rimettiamo i soggetti in relazione tra di loro
E costruiamo appunto un un protagonismo di massa che sia in qualche modo legato al progetto che vogliamo fare questo è un punto radicale nonché socio è un tema complesso vocale difficilissima lo dico
Anche per per chi avuto l'ha avuto la bontà di venire a questa nostra iniziativa e diciamo non ci frequenta nel dibatto in pieno di partito il problema della definizione del soggetto riformatore è la stessa e l'altra faccia la discussione sul programma
Non è una non è un elemento separa personali per diciamo per comodità di relazione fra di noi abbiamo di fare questa discussione sezionata sul gli obiettivi del programma
Ma gli obiettivi del programma sono inscindibili noi sappiamo bene
Peggio andò in le parole nette profondimento cioè di un versante ma sappiamo bene che sono interconnessi con la questione del soggetto dei soggetti dell'aggregazione che diventa protagonista di questa svolta
Della sua composizione mi faccia quindi aveva un compito gigantesco
Sotto diciamo l'area a cui siamo soliti guarda popolazioni attive
Ci sono precipizi di povertà e di precarietà
Che sono totalmente fuori dalla politica e possono essere addirittura come dire utilizzati
Del Nantes nelle destra e dalle destre contro l'ipotesi del comma tredici
E accanto
Alle aree tradizionali cui ci riferiamo c'è il lavoro autonomo di come è stato detto
Sta subendo un processo di scomposizione di fondo non congiunturale non è il fatto che diventa un po'più poveri che qualche commerciante ce l'ha se la sfanga con un po'più difficoltà
Aperto qualche anno fa e qualche artigiano sta nei guai mentre prima era un po'al quasi via diventato ceto medio si considerava tale no e che si scompone
Questa diciamo
Costellazione di forze che si chiamava da lavoro autonomo subisce un un come dire
Un onore cemento così paradossale che appunto viene chiamata da molti ormai lavoro autonomo eterodiretto formule un un appunto ossimoro che dice della condizione paradossale
Ma è vero spezzata questa condizione che veniva in qualche modo descritta
Con la categoria di lavoro autonomo e una parte nega dice è una condizione la cui dipendenza non è inferiore a quella voce l'aria diversa ma non inferiore economico condizioni pagaie taglia di notorietà persino superiori a quelle che sono riuscite a conquistare il lavoro salariato da solo così e colà
Come l'accoglie come organizzi questo limite
E io penso che noi dobbiamo mettere al centro della nostra costruzione problematica un elemento che riguarda la vita quotidiana delle persone ed era l'uomo aggregazione in classi e ceti sociali
Che cioè la linea spiato esplicativa del nostro programma deve essere la qualità del lavoro e del ditte
E anche la nostra politica occupazionale o prende questa leva o non ce la fa
Non c'era stata l'opposto cioè semplicemente complemento Esterno per poterli all'acquisto affronta il problema della qualità del lavoro per esempio è un elemento fondamentale io penso per esempio noi dobbiamo riprende questo questa caccia
Che sprofondata sotto
Come un elemento con tante del nostro programma
Sia sul lavoro industriale sia sul lavoro pubblico sia sul lavoro dei servizi sia poi ci tornerò un attimo su questa sui settori no-profit sia sul lago cooperativo sia sul lavoro autonomo sia sul lavoro autonomo
E qui c'è un problema che il fondamento stesso della nostra ipotesi
E io penso riceve Marina quando parlava degli infortuni anche qui non dice se quando dice bisogna evitare
Assolutamente che venga depenalizzata l'impresa rispetto all'infortunio come vivere giustamente un uomo a cui questo Paese deve molto come Guariniello di nuovo fatto attaccando giustamente Di Pietro
Beh non polemico una questione semplicemente dicendo umanitaria
Poi ripropone il problema dello statuto del lago
Della condizione di lavoro delle lavoratrici del porto
Io penso per esempio che noi dovremmo aprire un campo di ricerca molto grande per pensare come sta avanzato dalla dalla da qualche compagno uno statuto dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori sia del luogo salariato dipendente che dall'avvolto che dell'agosto
Cioè un'idea diciamo orizzontale universale di diritti
Per il lavoro
Che prenda atto insomma di questa modificazione che è intervenuta e che si riporta sopra naturalmente non eliminando le diversità
Anche le più radicali ma invece individuando tuttavia il filo che come fra queste diverse connessione e su questa via costruendo la protezione
Che consente una porzione che consenta la lotta per la liberazione tra spazi redazione da come si dicono consenta nonché lo garantiscono lo può ma lo consenta
Proponendo ai processi unificazione laddove tutto diviso
E io penso in questa dev'essere la linea guida il nostro rapporto dai pensare tra il lavoro stralciare non ce la caviglia nella costruzione di un'alternativa alle politiche demolito ogni costo sociale
Contro cui ogni elemento difensivo è stata bene dentro starà bene bene
L'alternativa e non la si costruisce nella separazione
La si costruisce le connettendo il lavoro consociate
Non si non si può perché vada
E non paese che ha il dodici e mezza pace giudice occupati lo stato sociale si sprofonda pacco
Naturalmente gli altri ci mettono sopra un'offensiva
Naturalmente ma la zoppa amento al sociale e precisamente ad Aminata che la condizione atteso nostro sociale
Cioè il regime di piena occupazione da cui si trae la cittadinanza viene da drammaticamente lacerato
Ora
In questa discussione
Che guadagna l'idea di pieno impiego
Commedia di Rifondazione nostro sociale vanno riposizionati tutti i lavori è sta fatta qui
Ho fatto anche Mauro altre compagnie
La questione del settore no profit io penso esattamente come in tutti gli interventi
Area di grande ambiguità
In cui è presente una cosa e il suo contrario
Cioè presente diciamo una spiegazione a sottrarsi alla stretta dal lavoro alienato e sorvegliato
E dall'altra parte il precipizio in una condizione pare era dietro la spesa con servire ma come sempre sarà finanziaria
Ora io credo che anche qui noi dobbiamo avere un atteggiamento che guardi con realtà quello che c'è dentro e alle tendenze nata
Sia per le questioni defiscalizzazione
Secondo me ogni risposta generale sarebbe sbagliato generale in un senso o nell'altro
Naturalmente la più pericolose come defiscalizzazione perché va incontro alle tendenze
Spuntino di un settore no-profit sostitutivo dello stato sociale e come luogo di precarietà e di lavoro poco
Ma la risposta in piani di no semplicemente sbagliata
E credo che la stessa questione fiscale deve essere utilizzata per cercare di intervenire in questa ambiguità magmatica del settore non profit per favore una tendenza contraria
Rivendicano naufragio è totalmente l'intangibilità dei confini da noi attesi nostra sociale
E quindi considerando centouno poche da questo punto di vista come suscettibili essa integrativo quello ma niente affatto sostitutivo io penso peraltro io continuo a pensare che la distinzione poi sul tema della sua organizzazione è molto semplice per me che sono forse un vecchio penalista
Se esiste la divisione tra direzione del lavoro e lavoro esecutivo è un'impresa
Se no si può discutere i lavori gestiti a me sembra semplice se c'è qualcuno che fa funzione di reazione quella chiamala come vuoi è un'impresa e va considerata come tale e allora io ripropongo il problema della Scutellà del lavoro esecutivo
Se invece la distinzione fra la l'organizzazione e così ho tre gestita da non incorpora la divisione tra lavoro diretto
E la voce continua qua discutiamo sulle modalità fermo restando il carattere integrativo di quell'organizzazione sociale che interviene allora con delle finalità che sono in discussione come tali ma non rispetto ma non rispettano sono tutti in ogni caso anche questo insomma vai posizionato rispetto a discussione preoccupazione sto sociale
E anche qua io vorrei compagne e compagni finisco subito che non dispera dessimo il valore fra il momento difensivo è il momento delle posizione mentre altre battaglie
Ottenendo la finanziaria che non contenga nessun taglio alla sanità alle pensioni è un elemento politicamente
Che segna una discontinuità dal valore strategico enorme e no
Tanto che io malgrado quello che si dice assicurazioni che sono venute aspetto il nostro citazione la considero un terreno di battaglia apertissima
Adesso non sto a dire alle compagne e compagni gli argomenti per cui la consiglio così aperta perché non voglio rubare dei PRIN poi ma davvero questo un punto elegantissimo
Questa tutela sanitaria e pensionistica e adeguata ma neanche per sogno
Il discorso di Sante Moretti sulle pensioni è sacrosante
E mi pare fosse
Navata la revisione dei ticket ma allo stesso modo anzi io penso che lì dove ancora realisticamente
A vedere squali sparsi esistono di introdurre qualche elemento simbolico ma invisibile di inversione di tendenza quantitativamente sopportabile
Sì io so che siamo ittiche sulle pensioni chiave di nostro sparando una sopra niente basso contenuto ma indicativo
Ma certo che c'è una linea diciamo così insormontabile tra noi perché a sanità e pensioni ci passo ma su questo badate il punto non solo e di scontro politico altissimo
Perché tutti quelli che dicono mercati
Come il Governo sarà vista ai mercati dicono che i mercati è vero leggeranno la Finanziaria su due basi uno di schieramento e uno di contenuto tra loro intimamente interconnessa
Se è una buona finanziaria per i mercati quelli con la M maiuscola cioè quelli che hanno nomi cognomi anche di persone insomma
I mercati e buona la finanziaria che non abbia il contributo determinante di Rifondazione Comunista perché con lo si misura dal fatto che sono colpite le pensioni
Questo è lo schema
Sulle pensioni c'è un sovraccarico persino rispetto la sanità per per questa ragione per questa
Un calco simbolico fortissimo
E quindi alla stretta sulla possibilità di reperire le risorse
E la concentrazione di poco positivo questo lamento poco salta
Per noi è un elemento discriminante
La Finanziaria può passare
A partire da questa da me
E malgrado tutti i ragionamenti che ha fatto fin qui noi non potremmo ad Al il passaggio di una finanziaria contenesse una qualsiasi nella nazione al grado di tutela attuale quella sanitaria diciamo ma questo elemento per noi appunto
Deve essere consolidato e per esserlo ha bisogno di un qualche spostamento sul terreno dal recupero di adesso
Sia con rafforzando la lotta all'evasione
Che rafforzando la nostra delusione
E su questo finisca finisco vado davvero rapidamente
Io penso che noi dobbiamo rispetto alla vicenda di trentadue mila miliardi
Puntare equilibrio fra entrate e uscite che che mette sicuramente arretrava questi una sanità previdenza
Troppo un'operazione come quella che sembra ti proponendo che qui vi sottolineo che secondo me anche un significato preciso
Cioè quello di via è connesso alla finanziaria connesso
Con una legge di accompagno che l'artista come coalizione dovremo si faccia un'operazione che indica i due grandi obiettivi
La riduzione del dieci per cento evasione fiscale in un anno
Per poter ridurre sotto il dieci per cento
La disoccupazione tracce
E su questo elemento come le capacità laureati al Paese tentare a partire dalla conferenza per l'occupazione uno sfondamento reale
I numeri non ebbe in un match non è vero che sono poche cose
I numeri non sono la garanzia dall'organizzazione ma sono l'indicazione di un obiettivo di una direzione di marcia di una possibilità torno di costruzione del movimento di organizzazione del suo intervento vi è una cosa di questo genere una dedica il proprio in qualche misura indicava suo poi ce la facciamo a realizzarla siamo qui tutti età incalza ma deve essere chiaro alla soluzione di continuità
Tu non sia finiti al mercato non vinci io faccio questo fascia Kallon risponde occupazione no diciotto io voglio andare sotto il dieci per cento giocosa di quest'anno e recuperare risorse nella lotta all'evasione che misurano in corso d'anno Caffi anziane questo progetto in questo atto fondo tra la riduzione dell'orario in questa disposizione
Per una politica della crescita dell'occupazione in particolare nelle zone dei sarà mentre su questo vi organismo costruzione di movimento che va in questa direzione insomma ai assumendo concludendo io penso così
Che noi dobbiamo marcare un'ispirazione programmatica sia il cui primo passaggio è va bloccata attraverso una lotta difensiva sia
Determinatissimo a il tentativo di sfondamento l'idealista sia sosta sociale le società sia non si tassa toccare la sanità e pensioni e non si passava pretendeva dei contratti che addirittura riducono al potere da queste cioè
E e molto no mai davvero una linea difensiva che ha con la contraddizione rilevantissimo adesione dal saio chiariamo i tuoi
Dice una lunghissima stagione di arretramento sistematico viene chiamato guardate quando avvengono questi fatti a livello di massa si producono cambiamenti imponenti nelle culture dei comportamenti a disposizione vieni da quindici anni a me
Nel due mila quindici anni sconta di divisione
E vive a quindici anni di mortificazione
Se tu invece su questo punto adesso utilizzando la congiuntura politica la congiuntura economica il passaggio cruciale in cui sei ha buttato in questa diversi tu hai fatto l'operazione di straordinaria importanza chi dice difensiva con un carattere riduttivo non sa cosa dice non sa cosa dico
Secondo
Si riapre a livello centrale statuale cioè sul governo direttamente
Una politica diversa per l'occupazione
Una politica diversa collocazione
Che introduce elementi di innovazione a dispetto le politiche monetarista liberiste introduce elementi di programmazione di scelta di progetta
Di investimenti
Agli docenza Terzo toccano coi compagni
Bisogna riprogettare una articolazione del movimento connesso allo sbarramento difensivo e la cattura di questo spazio e qui che che cade Co.Ge.
Un'articolazione territoriale e settoriale tematica
Che sia in grado missili introdurre primi cambiamenti proprio anche delle culture dei soggetti badate se ho provato tanta la politica dell'occupazione la politica sociale ma pensiamo soltanto un'idea proprio di quanto bisogna cambiare alla collocazione che hanno in questi progetti e processi le questioni della cultura
E della ricerca e della comunicazione e della informazione
Questi elementi in qualche misura erano elementi che precedevano con la scolarità
L'accesso delle popolazioni all'avvocato Nava
E costruivano semmai gli elementi senso comune
Della cittadinanza
Ma stavano prima
E fuori del processo di costi
Prima incorporata nei medesimi quanto l'uno per cento Veneto Tarcento te investimenti per ricerca fatta in una grande impresa o in uno stato quanto
Adesso la cultura l'informazione i saperi e conoscenze ora entrano forme dimensione strategica nel Po dura lavoro lavoro e occupazione oppure quella non è in grado di decollare cioè un mutamento padrone del paradigma è un mutamento del paradigma
La cultura volti invece che essere un luogo separato a cui accedere se autonomo tu va bene
Ovvia cede insieme la Società e ne fa una leva di un nuovo sviluppo oppure degradata che non è più in grado neanche di garantirsi spazi autonomia tipi conosciuti nella scuola nella cultura
Che diventano Serafini in una dimensione di pensiero unico e di colonizzazione e di crescente convinzione
Questo è il punto da per via di un cambiamento assolutamente ma questo come lo facciamo sui nuovi articoliamo le nostre proposte
Se no io articoliamo e prendiamo la questione appunto la qualità del lavoro del rapporto ai lavori impresa tra la cittadinanza e lascia Rita
E qui appunto mi pare davvero la questione fondamentale
Costruire una difesa l'elemento difensivo
Aprirsi uno spazio centralmente dalla politica del governo introducendo nemesi innovazione riprogettare una costruzione del movimento articolato
E poi gettare vuol dire e poi cita in tutti i sensi
E progettare qui e progettato un tour in queste colture delle separazioni e progettare il rapporto tra produzione e riproduzione sociale al podio c'e progettare qualità e l'avvocato a vita mai progettata e anche alcuni dimensioni minimamente internazionali minimamente anche qui ma minimamente ma concretamente il dumping sociale diventa creano certe fortissimo
Come difende alcune di queste conquiste io intanto mi accontenterei degli elementi di agitazione
Contro il protezionismo dell'impresa ipotesi di quegli Stati possiamo introdurre a inizi di ragionamento di un nuovo di nuove protezioni sociali internazionali
Questo elemento di riaprire in Europa e nel mondo ma intanto in Europa
Una compagna perché la la libera circolazione delle merci
Si accoppia una dotazione di diritti dei lavoratori che hanno prodotto con le merci in ogni parte del mondo
Cioè in un'opzione che impianti nessun modo posso sembrare avversa diciamo ai Paesi del Terzo Mondo ma che invece riapre anche per loro uno spazio di crescita
Le otto al lavoro sono punti essenziali di rielaborazione come essenziale appunto è se apre sulla stette a sua difesa pubblica dicevano io quella poniamo la legge francese in Italia io sono per todo ma intanto anche stabiliamo un apporto con la Telecom francese richiediamo Venosta impresa riaprono l'idolo proprio dei tessuti delle connessioni insomma
Io credo proprio che noi
Dobbiamo avere chiara la percezione dell'operazione che facciamo i quest'auto
Del fatto che se riusciamo a imporre
A questo governo attraverso la dialettica dalla maggioranza cui questo governo fa riferimento in Parlamento e la costruzione di un movimento del Paese la resta delle tendenze liberiste
E l'avvio di un terreno in cui possono cresce i movimenti per la trasformazione noi dobbiamo accelerare
La la ricerca la vocazione non solo del programma e dei soggetti ma anche diciamo così del tema della trasformazione senta da sogno troppo impegnativo non ne voglio parlare qui
E però è uno scenario che noi dobbiamo avere presente dello Fiore diceva poi al fondo fai la politica economica questa è la politica economica del capitalismo
Quindi poi solo scegliere tra i diversi capitalismi
C'è la politica economica per la FIOM cresce cresce anche la critica dell'economia e nella prassi sociale politica c'è insieme la politica economica etica economica
Allora
Allora forse forse
Il punto a cui siamo chiamati di grande difficoltà è che davvero invece non è che non vogliamo e che non si può scegliere
Fra i diversi capitalismi
Perché attendono minacciosamente a omologarsi
Perché è l'Europa e molto meno diverso dagli Stati Uniti d'America di quanto lo fosse dieci anni fa
E se le cose vanno avanti così io temo che domani sarà del tutto identica
Allora il problema di scegliere tra il modello europeo il modello americano
Che ancora adesso si differenzia per quel tanto di sociale
Che qui esiste
E per quel tanto di lavoro povero sotto tutela che organico istruite America ma gli uni e gli altri si intrecciano qui sempre di più entravo povero e simpatico esce stato sociale a meno che scende a procedimento dispersa
Per questa ragione io punto pensa ma questa è un'esclusione ci porterebbe lontano che invece che con questa e cerca programmatica
E con questo processo di produzione del movimento piuttosto che nella scena grande scegliere fra diverse opzioni capitalistiche bisogna rimettere all'ordine del giorno la questione della trasformazione della città capitalistica
Grazie
Mio fianco
Apparve dall'avvocato
Secondo me