"Modernita' e progresso" festa dell'Unita'

Cominciare questo dibattito
Titolo come sapete modernità e progresso titolo molto molto ampio anche un po'generico se vogliamo e comunque un dibattito questo a cui teniamo in modo particolare
Si tratta dei due termini quelli di modernità e di progresso che si sono venuti rivestendo di una certa quale ambiguità in questi
Questi tempi
Per la verità è avvenuto io credo altre volte nella nella storia specialmente quando di questi termini si è preso a fare grande uso ed è successo più volte soprattutto in questo ultimo secolo così denso di trasformazione dei cambiamenti produttivi tecnologici sociali culturali e così via
I concetti di modernità e di progresso tendono quindi a espandersi in direzione non sempre lecite si sposa così vi era comunque questo costituì era un poi il uno dei temi del tema della discussione di questa sera per rifarsi al dibattito politico più recente è un partito un sindacato non si rendessero conto un partito come il nostro anzitutto un partito di sinistra un sindacato che non si rendessero conto di come è cambiata la classe lavoratrice
Dell'innovazione tecnologica che si è riversata nelle fabbriche del ruolo nuovo che vengono assumere strati sociali come tecnici e via di questo passo del ruolo dei servizi del terziario e così via sicuramente potrebbe essere tacciato di non modernità ecco ma se il concetto di modernità viene dilatato come a volte pare di sentire fino a deprimere per esempio il a detrimento del concetto di democrazia per esempio ero dell'idea di programmazione e via di questo passo è lecito qualche sospetto io adesso non voglio farla più lunga il ragionamento è molto più complessa di testa banalizzazione che ne ho fatto qua abbiamo chiamato a discuterne
Il compagno Giuseppe Chiarante qui alla mia destra della segreteria nazionale del Partito comunista
Il compagno
Luigi Covatta sottosegretario alla Pubblica istruzione il compagno Cesare Luporini
Filosofo e membro del comitato centrale del nostro partito
Il compagno Mario telo docente universitario e autore di numerosi libri su cui i partiti della sinistra europea
E compagno Sergio Garavini segretario generale della FIOM CGIL io comincerei da Giuseppe Chiarante che potrebbe cominciare a tracciare un po'alcune linee di questa discussione che stiamo affrontando
Tracciare tracciare alcune linee per un dibattito su modernità e progresso non è certamente una cosa facile perché come
Veniva adesso ricordato
Si tratta di Termini
Che
Percorrono
Da secoli il dibattito culturale
Che sono categorie
Della cultura della sinistra ed infatti mi pare che
Il titolo generale di questo nostro dibattito
La cultura politica della sinistra modernità e progresso
Nel quadro di questa cultura
Ma sono categorie usate anche da altre culture anche dalle culture di destra
Come ora veniva ricordato
Io sono un dirigente politico e parto perciò da una considerazione di carattere politico
Che cosa ha caratterizzato il dibattito di questi ultimi anni
C'è stata un'offensiva che è venuta da
Dalle forze di destra sul piano internazionale
Le forze neo conservatrici
Che ha fatto leva proprio sulla affermazione
Della propria modernità in contrapposizione alle posizioni alla cultura politica della sinistra
Voi tutti sapete che questo un tema molto caro arreca Nismo
Regga Nismo si è presentato con una soluzione
Che affermava di essere più moderna più dinamica
Di quella rappresentata
Dalla esperienza precedente
Del partito democratico negli Stati Uniti
E questo questo tema della modernità è diventato un cavallo di battaglia anche in Europa
Di forze
Che hanno cercato di riferirlo a posizioni
Ho conservato ora o nettamente conservatrici o comunque di rilancio contro la politica delle sinistre
Di soluzioni
Che fu puntavano essenzialmente
Source poche di carattere neo liberale neo privatistico rispetto ai problemi aperti nelle società contemporanee
Per venire all'Italia
Ancora all'ultimo congresso della democrazia cristiana
Abbiamo sentito il segretario di questo partito l'onorevole Ciriaco De Mita
Dire che
Le vecchie distinzioni tra destra e sinistra
Non hanno più alcun significato
Che la vera distinzione tra ciò che è nuovo e ciò che è vecchio tra ciò che è moderno e ciò che è arretrato
E che anche lo stesso concetto di progresso
Va riferito a questa distinzione
Progressive
Ha detto De Mita al all'ultimo congresso democristiano
Non sono le posizioni della sinistra
Che anzi sarebbero posizioni
Arretrate
Rispetto ai processi in atto di trasformazione di innovazione tecnologica che si vengono verificando nella società
Progressive sono le posizioni che sono più omogenee
A questi processi di innovazione e con ciò intendeva evidentemente a rivendicare per sé per la sua linea per soprattutto per quelle componenti neoliberiste neo privatistiche
Che hanno caratterizzato fortemente in questi anni la proposta politica della democrazia cristiana
La caratterizzazione al ruolo dei forza più moderna più progressiva rispetto in particolare al Partito Comunista considerato come un partito vecchio ed arretrato
Ecco perché credo che
Questa polemica s'vediamo
Essere ben proibiva ben calata all'interno dell'attualità
Del confronto attuale tra le forze nel nostro Paese
E in generale in tutti i Paesi più avanzati
E non è del resto una polemica nuova perché sappiamo che anche in altri tempi è accaduto qualcosa del genere cioè una contestazione del ruolo progressivo delle forze di sinistra in rapporto a una maggiore modernità di posizioni che facevano maggiormente leva sulla
Contestazione di determine di una determinata visione del processo storico pensiamo all'inizio di questo secolo
La polemica contro l'idea di progresso così come era stata portata avanti dalla socialismo di fin e secolo dell'inizio del secolo una polemica che per la verità coglieva dei punti di debolezza reali
Ma che però ha portato anche a sbocchi che conosciamo nel nostro Paese è stato anche uno dei
Delle correnti ideologica che ha portato allo sbocco reazionario lo sbocco del fascismo
Ecco io credo quindi che c'è un compito per la cultura politica della sinistra che però non va semplificato è un completo duplice cioè da un lato se tratta de contestare ieri
Questo uso politico
Che viene fatto del concetto di progresso
Da parte di posizioni ideologiche conservatrici
Nel senso di collegarlo
E praticamente identificarlo con la spontaneità dei processi di innovazione
E quindi dichiarare progressivo tutto ciò che va spontaneamente nel senso dice di quei processi che l'innovazione apre all'interno delle società all'interno delle società contemporanee
Affermando l'oggettività
Delle ristrutturazioni in atto nella produzione nella Società nell'organizzazione del potere sotto l'impulso dei sotto l'impulso dei processi di innovazione
Ma al tempo stesso io credo che sia giusto sottolineare che quando si apre una discussione
Intorno alla modernità
Al progresso nei termini in cui si è aperto in questi anni c'è anche una verifica critica da compiere da parte delle forze di sinistra una verifica critica che sia rivolta a mettere a fuoco
Anche debolezze insufficienze arretratezze
Nella stessa analisi nella proposta culturale politica delle sinistra
Per corrispondere per intendere più a fondo i processi di mutamento che si stanno verificando nella società e per essere realmente forza di guida di questi processi di trasformazione ed è questo il punto che brevemente voglio il secondo punto che brevemente voglio mettere mettere a fuoco
In che senso perché da parte è stata possibile
Un'offensiva ideologica delle forze di destra che ha cercato di cavalcare l'idea di modernità di progresso e di contrapporre la alle posizioni tradizionali della sinistra
Io credo che sia stata possibile anche in relazione ai limiti di una certa visione troppo lineare troppo economicistica
Del processo dell'idea di progresso pensiamo a una certa visione che era stata alla base anche dell'esperienza dello star del cosiddetto Stato sociale pur nella anche nelle sue realizzazioni più felici l'idea di un processo evolutivo
Che aveva margini indefiniti di sviluppo che consentiva una crescente redistribuzione della ricchezza pur nell'ambito degli assetti produttivi esistenti che consentiva
Che avrebbe consentito anche
Un allargamento progressivo del benessere su scala mondiale
In relazione ad una avanzamento
Graduale
E quasi inevitabile
Del progresso
Che si era avviato nell'ambito di un certo processo di espansione economica è stato un'idea in qualche modo prevalente nei molta parte delle forze di sinistra su scala mondiale nel negli anni Sessanta una certa visione del progresso non c'è dubbio che le vicende più recenti hanno messo in luce debolezza insufficienze difficoltà che erano interni a questa visione hanno posto in luce la contezza dei conflitti
Le ampie le ambiguità i diversi significati delle stesse evoluzioni che erano in atto all'interno della società le diverse possibilità aperte dai processi di innovazione tecnologica ed è in particolare a questo riguardo
Che si impone una riflessione e una verifica critica intorno al concetto di progresso che una cultura politica degli di sinistra deve oggi proporre come punto forte anche nella polemica con le ideologie conservatrici quali sono questi punti con i quali fare i conti questi punti da affermare io concludo questo primo intervento
Portando l'accento su queste questioni sulle quali mi sembra
Che una forza di sinistra moderna e avanzata quale vuole essere il nostro partito capace di guidare un processo di trasformazione deve sapere pienamente fare i conti
Prima di tutto rispetto alla visione tradizionale
Che era propria della cultura politica della sinistra
Con la centralità che accanto ai problemi della quantità vengono ad assumere i problemi della qualità dello sviluppo un progresso dunque che si caratterizzino non più e non solo come una crescita indefinita della produzione della moltiplicazione di beni materiali ma che riesca realmente a realizzare quel livello crescente di qualità della vita e di liberazione della personalità
Degli individui e di affermazione della libertà dei popoli che è obiettivo fondamentale di una politica della sinistra ecco credo che qui a questa a questo riguardo non v'è dubbio che le vicende più recenti hanno messo in luce l'esigenza di porre con forza l'accento sul ruolo che i problemi della qualità dei Bonavera accanto ai problemi della quantità
Basta pensare appunto a tutta la
Tematica ambientale al problema delle risorse dell'uso delle risorse al problema del rapporto uomo-natura
Al tipo quindi direi sviluppo che deve essere garantito per rispondere pienamente non soltanto ai bisogni Matera agli materiali dell'uomo ai bisogni
Umani più ricchi ai bisogni anche cosiddetti materiali quindi ai bisogni che riguardano la qualità della vita al suo rapporto con l'ambiente il suo rapporto con la natura il modo di organizzare le relazioni tra gli uomini
In secondo luogo il il pesos
Sempre più rilevante di questo
Credo che giustamente abbiamo preso consapevolezza del nostro partito ne ha fatto ha la ha posto questo tema al centro della sua lotta il peso sempre più rilevante che sono venuti acquistando i problemi i problemi della soggettività
Troppo spesso in passato visti come subordinati rispetto a quelli della solidarietà e della socialità come problemi cioè che potessero essere risolti semplicemente attraverso l'avanzamento del processo solidaristico ed emancipata Orio
Di cui era protagonista al movimento operaio popolare
Il grande in nuovi movimenti degli ultimi decenni hanno proprio riportato l'attenzione su questi problemi della soggettività sul fatto che vi sono contraddizioni che non sono soltanto quelle di classe
Che attraversano le società che attraverso anche le società contemporanee
Anche nello nelle loro diverse configurazioni dal punto di vista sociale e sono problemi che era che hanno una carica potenziale dinamica enorme rispetto ad una prospettiva di sviluppo che risponda realmente
Ai bisogni ai bisogni di tutti i soggetti umani
In particolare il movimento delle donne ha posto con forza l'accento ha sottolineato l'la rilevanza di questa tematica
E ne ha fatto uno dei punti di forza per una lotta complessiva di liberazione
Delle forze delle autentiche forze di progresso che devono guidare il processo storico
In terzo luogo i problemi posti dall'avvento di nuove tecnologie
Io credo che siamo di fronte che quando si fa da parte delle forze di destra una sorta di esaltazione della spontaneità dei processi di innovazione tecnologica del valore oggettivo di questi processi
Come se non ci fosse possibile un uso diverso delle tecnologie e non fossero possibile anche sbocchi perversi
Delle
Delle tecnologie più avanzate si compie un'opera di mistificazione che deve essere combattuta a fondo combattuta a fondo perché è uno dei punti sostanziali di un'ideologia regressiva e reazionaria
E lo vediamo anche dai fatti concreti lo vediamo lo vediamo ogni giorno Haller nuove tecnologie possono dire essere certo strumento importante di liberazione
Di risposta ai bisogni di immense masse di uomini ma possono anche essere strumenti di devastazione e distruzione di sterminio e possono avere usi perversi che solo usi
Puramente negativi rispetto ai bisogni reali di sviluppo dell'umanità penso che la polemica che si è aperta a questo riguardo sul sull'uso di tecnologie avanzate come la tecnologia nucleare ma anche le polemiche che Riad guardano altre tecnologie avanzate penso alle intelligenze artificiali penso alle biotecnologie e all'intervento sulla sulle cose sulla vita le condizioni della vita sono polemiche
Che hanno grande rilievo a questo riguardo e pongono l'accento sul fatto che non è vero che c'è una neutralità un'oggettività
Delle tecnologie per cui è progressivo ciò che con ciò che semplicemente si adegua
Alla sollecitazione delle innovazioni tecnologiche la tesi di De Mita che ricordava l'inizio nel progressivo ciò che sa orientare lo sviluppo l'uso anche delle tecnologie più avanzate verso sbocchi
Che corrispondono realmente abbisogni di liberazione degli individui e dei popoli
Infine i problemi di una nuova dimensione che oggi si impone rispetto allo Stato nazione ecco io credo che vada sottolineato con forza come uno dei temi con i quali anche la cultura del progresso deve fare i conti che i limiti possibile all'interno dello Stato-nazione sono sostanzialmente quelli sperimentati
Con la con la vicenda dello stato sociale nei Paesi più avanzati d'Europa oggi i problemi che sono aperti vanno oltre questi confini a partire naturalmente da i grandi problemi della pace e della guerra
Della coesistenza tra i popoli ma anche i problemi dello sviluppo economico di quale guida dello sviluppo economico di quale risposta
Ai bisogni sociali che oggi si presentano quindi una riqualificazione della concezione del progresso
Della visione che la sinistra la cultura politica della sinistra di queste nozioni in rapporto a questa nuova dimensione su cui si pongono i problemi di una lotta di emancipazione di liberazione
è uno dei punti qualificanti sui quali è indispensabile questo avanza mento della nostra cultura politica ecco io volevo porre all'attenzione questo gruppo di problemi augurandomi che dagli altri interventi venga vengano contributi che vadano oltre questa semplice enunciazione dei temi che mi è stata possibile anche andando al di là dei dieci minuti che avevo a disposizione e che consentano perciò di dare un quadro più complessivo del dibattito che ha aperto intorno al tema della modernità e del progresso
Ecco dopo questo qua intervento dichiaranti o dare la parola nell'ordine Covatta Luporini telone Garavini per appunto interventi contenuti nei dieci minuti dopodiché se come spero resterà ancora un po'di tempo un secondo giro più breve di di repliche Luigi Covatta
Io credo innanzitutto che dobbiamo metterci d'accordo sul termine sull'uso del termine modernizzazione
Perché modernizzazione in sé non significa niente si può dire che ogni epoca e più moderna rispetto a quella precedente
Ma quando nel linguaggio politico giornalistico
Parliamo metto le mani davanti perché poi parla Luporini quindi non vorrei essere colto in castagna dal punto di vista della rigore delle definizioni diciamo quando nel linguaggio politico giornalistico parliamo di modernizzazione
Intendiamo riferirci a quel fenomeno che si sta verificando adesso e che non è paragonabile a mio avviso
A nessun'altro fenomeno di trasformazione dei rapporti sociali dell'organizzazione del lavoro dei mezzi di trasmissione delle informazioni e del pensiero
Cioè questo cambiamento di epoca che definiamo modernizzazione e inedito
E ha delle caratteristiche specifiche
Non è paragonabile la transizione che stiamo attraversando adesso a quella per esempio che c'è stata
Chessò dalla data dal secolo scorso a questo secolo all'inizio di questo secolo o ad altri momenti
E perché
Innanzitutto per la rapidità
Dei cambiamenti e per la molteplicità dei cambiamenti nei quali la nostra società e immersa
Rapidità dell'introduzione di nuove tecnologie molteplicità dei campi di applicazione di queste nuove tecnologie
Impatto immediato dell'applicazione di queste nuove tecnologie sull'organizzazione sociale sull'organizzazione del lavoro sullo stesso modo sulla stessa vita di relazione degli individui
E così via
Quindi primo elemento anche se è poco rassicurante quando parliamo di modernizzazione parliamo di un fenomeno che c'è adesso non di una cosa che abbiamo già conosciuto perché l'abbiamo già affrontata nella transizione
Dalla società agricola la Società industriale o in altre epoche di transizione
Secondo
Elemento che rende inedita questa transizione
Il fatto che è difficile individuare il soggetto
Di questo cambiamento
Chi è che determina la modernizzazione certo è semplicistico sostenere che si tratta di un processo spontaneo però è altrettanto semplicistico identificare un solo soggetto o
Un complesso di soggetti che si possa dire che il soggetto traente di questo processo di modernizzazione c'è una complessità una interazione dei diversi soggette tanto che
Si può sostenere ormai anche all'interno della sinistra mi sembra che sia diventato un luogo comune che questo fenomeno fa sì che non si possa più parlare di una classe generale di un soggetto che abbia per le sue funzioni all'interno della struttura sociale
La capacità di determinare le condizioni generali della società
Terzo elemento caratteristico di questa fase di transizione
Che la materia prima fondamentale di questa trasformazione
Non è più materiale non è più il petrolio non è più il carbone non è più qualcosa di fisico
Ma è fondamentalmente qualcosa di immateriale il sapere e la comunicazione e la cultura e l'immagine
Che diventano nelle società
Che sempre nel linguaggio politico giornalistico definiamo postindustriale la risorsa fondamentale la risorsa economica fondamentale della società e delle società tant'è vero che gli scambi di ricchezza fra le nazioni oggi sono soprattutto misurabili in termini di scambi Dino audit cultura di sapere di tecniche
Beh l'impatto di una trasformazione di un cambiamento di questo genere
Sulla sinistra tradizionale sulla sinistra europea e qui voglio dire subito che il discorso riguarda tanto la tradizione della Terza Internazionale quanto quella dalla seconda forse più quella della seconda che quella della terza
L'impatto di un cambiamento di questo genere sulla sinistra laburista industrialista
E così via quella che di cui siamo parte non può che essere un impatto duro
Perché
Per innanzitutto perché la sinistra si è organizzata
Attorno
All'idea che ci fosse un conflitto fondamentale
Il conflitto industriale
Conflitto di classe
Attorno al quale poi momenti di conflittualità particolari specifici compiti nazionale i conflitti i religiosi
Le rivendicazioni sessiste e così via sì potevano articolare essendo coordinati però da questo asse fondamentale dello sviluppo delle società non è più così il conflitto industriale non è più il conflitto fondamentale della società perché il possesso delle materie prime e dei mezzi di produzione non è più
L'elemento decisivo della ricchezza
La società in cui viviamo in una società di conflittualità diffusa non vuol dire che non ci sono più i conflitti vuol dire che i conflitti sono molto più acuti e radicali al limite e ne abbiamo drammaticamente
Un esempio in queste ore
Come interpretare quello che sta succedendo
A poche centinaia di chilometri di qua se non individuando la radicalità di un conflitto etnico e religioso
Come quello che si sviluppa nel bacino del Mediterraneo quindi conflitti molto più radicali molto più articolati molto più complessa e molto più difficilmente governabile
Secondo impatto duro sulla sinistra tradizionale mentre attorno al conflitto industriale
E ai modi tradizionali di organizzazione del lavoro si potevano organizzare grandi movimenti di massa
I sindacati
E le altre organizzazioni di massa del movimento operaio in questa situazione di conflittualità diffusa
Sono i movimenti con un solo obiettivo
Movimento ecologista il movimento femminista il
Il movimento dei giovani studenti quant'altro che organizzano porzioni della società civile le organizzano io un in un ottica radicale
Terzo elemento per la società in cui viviamo pure essendo una sua almeno la società le società europee ma in larga parte anche la Società americana
Pur essendo società capitalistiche sono in larga parte figlio della socialdemocrazia
Lo stato sociale che è la forma politica
Delle nostre società occidentale
E una struttura all'interno della quale
Le classi lavoratrici
I ceti che tradizionalmente hanno garantito il loro consenso alla sinistra
Si trovano relativamente bene
Nel momento in cui questo tipo di trasformazioni che cominciano a dei che si presentano come trasformazioni tecnologiche ma diventano rapidamente trasformazioni sociali profondi mette in discussione certi equilibri
Ormai stabiliti nella società fa emergere ceti DiVersi
Da quelli garantiti dallo stato sociale tradizionale mette in luce diseguaglianze diverso qualitative e non quantitative
Rispetto a quelle che lo stato sociale si era sforzato di eliminare e determina nell'Area
Più ampia dell'elettorato di sinistra una sorta di disaffezione rispetto all'innovazione e si crea quel fenomeno che ricordava Chiarante prima per cui quel paradosso per cui è la destra che diventa alfiere politico dell'innovazione della modernizzazione mentre la sinistra
Tenta tende piuttosto a conserva e a conservare anche cose che meritano di essere conservate
A conservare gli assetti gli equilibri che sono anche il risultato di cento anni di lotte e di conquista del movimento dei lavoratori quindi che non sono cose da buttar via
Tutta la problematica che di cui forse parlerà dopo Otello che ha affrontato la socialdemocrazia tedesca nel suo ultimo congresso che ha affrontato Peters Lozzo
Segretario della socialdemocrazia tedesca nel suo libro sulla Società dei due terzi è una problematica di questo genere che fra l'altro
Apre una prospettiva inquietante per i riformisti
Perché revoca in dubbio il rapporto automatico fra riformismo e consenso
Perché in una società dei due terzi in una società in cui cioè due terzi della popolazione è bene o male garantita e un terzo e emarginato siccome si presume che le riforme ulteriori che si devono fare debbano essere riforme che vanno a favore di questo terzo emarginato diventa sempre più problematico trovare il consenso di massa il consenso maggioritario attorno a una politica di riforme incisivo
Diventa sempre più problematico
Confermare quella messo stretto fra riformismo e consenso su cui si è fondata la dottrina politica alla socialdemocrazia
E allora e concludo rapidamente perché credo di aver abbondantemente superato il tempo che mi era stato assegnato e allora questo significa che ha ragione De Mita quando dice che la destra e la sinistra non esistono più significa che no
Significa che la sinistra
Deve
Darsi
Una
Cultura
Diverso è rispetto a quella diversa non vuol dire opposta
Rispetto a quella in cui si è formata deve lavorare
Un nuovo riformismo
Che parta dalla presa di coscienza che
è finita l'epoca del giacobinismo in tutte le sue forme l'epoca in cui si può pensare di trasformare la società per un impulso politico
Che il compito del politico non è più non può più essere tecnologicamente quello di trasformare la società ma può essere solo quello di governare al meglio in funzione di obiettivi di valore
Che possono essere di destra o di sinistra le trasformazioni che le interrelazioni fra i vari fenomeni innovativi determinano oggettivamente nella società quindi il problema di governare
Il cambiamento
Sapendo due cose e finisco davvero
La prima che se vogliamo salvare lo stato sociale
Dobbiamo partire dal presupposto se è vero quello che diceva Chiarante che oggi lo scambio deve essere qualitativo e non quantitativo
Che mentre la la
La dottrina tradizionale della socialdemocrazia
Si era fondata sull'idea di uno scambio economico
Fra lavoratori e stato
Oltre oggi lo scambio deve essere uno scambio fondamentalmente cultura di carattere qualitativo lo Stato deve essere in grado di fornire servizi che siano il più possibile
Capaci di rispondere alla domanda complessa e sofisticata della società la società a sua volta deve essere in grado di governare la propria domanda perché in quest'epoca in cui viviamo il confine fra bisogni e desideri
Un confine estremamente sottile
E l'organizzazione
Politica della Società deve essere in grado di selezione democraticamente consapevolmente i bisogni dai desideri
Secondo
E vado alla comunque mi riferisco alle ultime parole che diceva Chiarante
L'introduzione delle tecnologie di per sé
Non è naturalmente buone
Ma non nel senso
Che
Si può dire sempre che le tecnologie sono neutre e così via
Nel senso che dal momento che le tecnologie moderne
Hanno un impatto forte
Con la società con la vita della gente col modo di pensare col modo di comunicare della gente
Non basta introdurre una nuova tecnologia se non ci si preoccupa di organizzare l'ambiente civile
Entro cui questa nuova tecnologia si inserisce
Fare le centrali nucleari
Dove non c'è libertà di informazione
O ci sono strutture
Di governo estremamente burocratizzata
E un errore a prescindere dal giudizio che si dà sull'energia nucleare
Fare le centrali nucleari in Italia dove i livelli di consapevolezza circa l'uso del nucleare
I livelli di consapevolezza circa l'uso delle energie i livelli di consapevolezza circa il risparmio energetico sono estremamente bassi e dove
La qualità della ricerca scientifica in materia di nucleare
E estremamente discutibile è una loro perché la tecnologia di per sé
Se non è
Governare se non è inserita in un contesto civile di livello adeguato può determinare solamente dei disastri delle catastrofi sociali e culture così come
Tutti quelli che si sono occupati di terzo mondo hanno sempre sostenuto che portare le tecnologie occidentali
Nel Terzo Mondo senza nessun tipo di mediazione né culturale né organizzative aveva un effetto devastante
Sulle società sulle società sottosviluppate
Lo stesso ragionamento vale per nove introdurre tecnologie sofisticate senza porsi il problema della ambiente civile della qualità
Dell'ambiente civile entro cui queste tecnologie si inseriscono e sicuramente un errore e forse se mi leggesse in le polemiche di questi giorni sul nucleare soprattutto in questa chiave
Ci renderemo conto che il problema non è come scrive
Giorgio Bocca stamattina su Repubblica quello di schierarsi o no
Ma il problema è proprio quello di chiedersi che cosa significa in termini complessivi di organizzazione scientifica e civile della società l'introduzione di una tecnologia piuttosto che di una
Cesare Luporini
Io penso che dibattito viene bene
Quando c'è lo scontro di
Opinione
E quindi non è
Non è tanto facile
Avversario l'interlocutore
Bisogna cercare sono ben tossico fuori
Almeno in parte del resto Chiarante ha cominciato con una descrizione che io fondamentalmente condivido dalla situazione in cui ci si muove oggi manovrando queste categorie che sono siti filosofica storica eccetera ma che poi sono del linguaggio comune da questo bisogno e del linguaggio giornalistico pubblicistico dalla comunicazione ma poi bisogna così riferirsi Chiarante ci ha mostrato in sostanza come per quello che riguarda nozione di modernità soprattutto ma anche quella di progresso
E come in sostanza la sinistra si sia lasciata scippare diciamo così di queste di questi be'in ideale lui e ne con cui aveva lavorato era andata avanti aveva lottato e combattuto per decenni io non sto a ripetere condivido quello che diceva chiara e ma ho qualche perplessità sul progresso ecco perché in verità
Chiude impadronirsi dall'emanazione del di progresso questa nuova destra che poi trovare espressioni politiche che sono state dette altre ancora
è sulla modernità Beppe era l'azione di progresso in verità
Spente soprattutto da parte dalla cultura che si presenta come più sofisticata ma si presenta come del solstizio Pisti calata anche nei giornali intendiamoci bene
Bene tendere la nozione di progresso piuttosto a essere il risalto
Il RIS ha ma insomma chi crede al progresso
è un ottocento così uno attardato nell'ottocento a oggi al come e quando non vedete quello che accade allora lasciamo perdere il progresso e e teniamo oggi invece a questa modernità che è quello che conta commessi
Ecco e questo è un gioco è un gioco che siccome anche alcuni elementi critici a suo favore venga è un gioco che a cui la sinistra deve mettersi in condizione di rispondere perché io ritengo che e irrinunciabile
Per la sinistra
Da idea del progresso non non che ci stiamo a fare se non lo chiamo in qualche modo per un progresso però e quindi con le forze sociali che sono interessate al cambiamento così però nello stesso tempo nello stesso tempo dobbiamo fare quella revisione critica di pensiero che a cui accennava a cui accennava chiave ecco e quindi se c'è una interdipendenza tra questi due termini ma c'è anche la possibilità dello sganciamento e direi che le forze più più avvedute che abbiamo contro che la sinistra contro il testo hanno sono riuscite ad avere una posizione una posizione importante spesso prevalente di guida in Europa e non solo in Europa si è parlato da Brega Nismo eccetera giocano molto sopra questo perché l'ideologia eh ritornata ad esse
Molto importante anche se viene continuamente continuamente denunciata come qualcosa a cui abbiamo mezzi devono e quegli omini si dovrebbero libera allora irrinunciabili da ma anche modificazioni
è quindi questa modificazione che però deve anche influire non può non influire sopra questo concetto di modernità ora Covatta
A in un corto circuito dal resto molto efficace a a portato subito la mozione di Mou modernità quella di modernizzazione
E io accetto accetto cioè sarebbe tanto da dire tanto da discutere ma accetto perché il discorso lo attua attualizza molto ora
Sono rimasto colpito da un punto da un passaggio dell'intervento dico
Quando noi ha descritto
Sì è pura pigramente alla complessità della situazione nella quale ci troviamo nella situazione storica reale associato la complessità per la quale è difficile identificare direi dovrei soggetto
E ha precisato il soggetto traente dov'è il soggetto ecco ma per temi ha colpito questo uso questo passaggio perché devo dire devo confessare che a questo mondo immersi è risvegliato
Quasi inaspettatamente direi il vecchio marxista se consentì
Beh la mia risposta molto semplicistica come punto di partenza non semplicistica come sviluppo e queste soggetto è il capitale
Capitare nelle forme nelle forme che ha preso oggi naturalmente che non sono quelle analizzato una volta il soggetto non possiamo più andare a a trovare in un gruppo umano o in un altro gruppo umano tutto questo è importante ma il sistema e che poi determinato Tirreno
Soggetto in capitale e badate bene soggette capitale non solo per noi Paesi dell'area capitalistica valore per tutto il mondo perché questo compresi quelli dell'area socialista perché quello condizionante determinante dei processi e questo e quindi io partiamo
Ho alziamo il tiro partendo da una visione globale dei processi del mondo o la sinistra è destinata a rimanere subalternità e apparsi battere sul terreno ideologico e sul terreno reale contro
Che poi vanno vanno più o meno sempre sì
Per e quello del mondo quindi quello perso girata nel mondo
Ora io ho già avuto altre occasioni di dire
Se c'è un fatto nuovo
Nonostante tutto le contraddizioni
Nonostante le enormi disuguaglianze
Per cui che noi rischiamo sempre di mettere in sottordine partendo da una innato quasi innato ma in mare insomma etnocentrismo o Euro Occidente centrismo auro centrismo
Cioè di guardare poi i processi delle altre parti del mondo che poi è la parte più numerosa del genere umano
Barocco ma era la
A condurci nel baratro dell'autodistruzione
E allora sono le forze soggettive popoli Stati
Governi ma dei governi ecco un'antica tematica che ritorna fuori ma dei governi fino a che punto possiamo fidarci
Un'antica tematica che sembrava superata anche questo dei processi storici quindi la necessità la necessità di
Di rendersi conto per il progresso non è qualcosa che sia iscritto come si crede una volta anche noto anche no quel sia iscritto in una specie di destino di e qualcosa che abbiamo nelle nostre mani e che si identifica con la salvezza hostess del genere umano e del suo ambiente non solo civile ma materiale la materia per cui in questo rapporto
Dell'uomo col suo ambiente Matera materiale con la terra sulla quale viviamo ecco l'altro fatto nuovo del rapporto con la natura
è tale che incide anche dal termine il nostro il nostro avvenire per il nostro avvenire globale quindi l'avvenire
Di ognuno di ognuno dei i nomi dei nostri popoli e questo non può essere sì certo le cosce la coscienza soggettiva bisogna che si sono che sia aperti al preparata acquisto anche sul terreno della cultura e dell'informazione
Della cultura di massa ma non può essere risolvo se non attraverso appunto risolto affrontato approntato se allora attraverso Grandi movimenti di insieme di insieme per cui anche qui il rapporto individuale e collettivo si pone si pone in termini nuovi e ho dovuto fare quasi così a volo d'uccello rapidamente preso anche dall'ansia del tempo verrà per me è fondamentale dei problemi i nostri problemi e anche del mondo dalla tecnologia avanzata dell'innovazione eccetera siano visti
In questo quadro di insieme in questo quadro globale in quel progresso diventa una volontà prima di tutto la volontà di salvezza poi una libera volontà di riparazione degli omini da tutti gli elementi che li aliena
Nelle condizioni penso che solo partendo da un visione d'insieme di questo tipo la sinistra può ritrovare tutte le carte nel suo gioco può ritrovare quella via delle conoscenze e Leo riunisca l'nelle lotte leggi attento
Mario Otello
Ma io credo che l'intervento di Luporini in particolare dopo quello di Covatta il dichiarante abbiamo dato la dimensione giusta dell'attualità dell'indie una discussione sul modernità e sul progresso
Cioè cercato di collocare al alle giusto livello problema del nuovo rischio che corre l'umanità oggi e che il disastro di Cernobyl ha messo in evidenza di fronte anche alle persone più in consapevoli cioè il tema che l'umanità per la prima volta nella sua storia può distruggere se stessa anche senza una guerra anche senza una guerra è possibile una una annichilimento una distruzione della nostra civiltà e della nostra cultura e questo pone degli interrogativi radicali su come gli uomini organizzati i soggetti sociali e politici
Come e dove possono essere in grado di governare di prendere in mano il futuro dello sviluppo tecnico ed economico in modo da salvaguardare sì da questa eventualità drammatica
Io credo che se questo è il problema
Se non vogliamo essere in qualche modo atterriti da un'eventualità del genere con due conseguenze negative le vediamo negli Stati Uniti in Unione Sovietica o la delega ad apparati burocratici
Ho la pure il semplice impotenza del singolo cittadino di fronte a una macchina tecnica che non può controllare
Allora dobbiamo domandarci come mai solo in questo pezzo di mondo soltanto in Europa occidentale
Si è sviluppata non solo nei giornali e tra la gente ma anche nelle forze politiche e sindacali una discussione senza precedenti su qual è il nostro stile futuro sviluppo energetico produttivo e qual è la capacità che abbiamo con la nostra democrazia e con le forme organizzate della nostra democrazia di di governare il nostro futuro tecnico ed economico
In nessun'altra parte del mondo c'è stata la discussione sul dopo Cernobyl come in Europa occidentale
è vero quello che diceva Covatta la sinistra in Europa ha riscontrato problemi un problema comune su questo si pone alternative comuni in certi casi in certi casi è arrivata a conclusioni comuni
Stato ricordato il Congresso dalla socialdemocrazia tedesca si può ricordare anche il congresso dei sindacati inglesi e in in entrambi i casi si è scelto di uscire dal sistema nucleare dato che c'è un a volte una certa semplificazione del problema
Io vorrei essere chiaro
C'è una certa diciamo improvvisazione a volte si le posizioni cambiano da un giorno all'altro nei partiti nelle forze politiche allora vorrei dare qualche informazione in più
Su quello che sta avvenendo
Anche perché credo che ponga dei problemi al dibattito italiano e al futuro della sinistra italiana
Anche per diciamo anche che è in genere è questa la ragione per cui vengo invitata in questo dibattito così a volte interessante in fondo Bertolt Brecht diceva
Che tradurre da lingue straniere nella propria lingua nella lingua dei propri cittadini uno dei pochi lavori intellettuali sicuramente utili
Quindi sparò soprattutto questo
Ecco io voglio dire che il la questione non è di chiudere le due-tre centrali e di affrontare in questa chiave il tema del rapporto tra
Organizzazione degli uomini democrazia e Energia e scelte energetiche o ambientali
Il nodo è un altro e in questi termini l'ha affrontato ad esempio il primo il principale partito socialista d'Europa la socialdemocrazia tedesca
Esperta così difficile la scelta è anche richiesto dieci anni di uscire dal sistema
Fondato sull'energia nucleare proprio perché le resistenze e i problemi e gli interessi toccati erano enormi e sono e questo problema c'è per tutta probabilmente per tutto il movimento per europeo
La scelta è stata presa una settimana prima di Chernobyl a testimonianza che non si tratta di né di una scelte motivarne elettorale
Ma si tratta di un nel settoriale non si tratta soltanto della scelta energetiche ma si tratta di un ripensamento complessivo di che cosa vuol dire rapporto tra movimento operaio democrazia e sviluppo economico e tecnico nel cuore dello sviluppo capitalisti qui su questo non sono molto d'accordo
Con Covatta quando dice che i rischi in Italia sono più che in Germania forse è vero ma non è tanto questa la ragione per cui dobbiamo porci il problema della scelta tre modelli di sviluppo diverso perché proprio nel Paese più più moderno razionalizzato d'Europa il movimento operaio pone il problema di cambiare rispetto a un modello di sviluppo e non lo pone certo per ragioni di arretratezza malloppone per aver compiuto fino in fondo un'esperienza di cui si è reso conto dei rischi
Con ritardo ma quando se ne è reso conto dimostra con questo diceva Volker Now
Una prova della capacità della Società di auto correggersi attraverso la democrazia
Rispetto alle scelte industria liste dello sviluppo puramente quantitativo
In queste si ci si trova di fronte quindi è un problema per qualche modo antico un problema che esiste da sempre per il movimento per l'Europeo quello del rapporto che la classe operaia del suo organizzazioni hanno con lo sviluppo tecnico ed economico del capitale che ricordava Luporini
Questo il tema per dato che è un è un problema antico io credo che la storia ci aiuti in qualche modo a porselo
Oggi ad esempio prendiamo il caso della socialdemocrazia tedesca sta avvenendo qualche cosa di diverso da quello che avvenne tra le due guerre
C'è un'analogia tra il passaggio dagli anni settanta agli anni Ottanta dallo sviluppo degli anni settanta la crisi degli anni ottanta a quello che avvenne tra lo sviluppo degli anni Venti alla crisi degli anni Trenta
Allora negli anni Venti come negli anni sessanta e settanta la socialdemocrazia europea fu immersa fino in fondo nelle illusioni più o meno ingenue
Sullo sviluppo tecnico sul terrorismo sulla crescita quantitativa sull'assoluta positività della crescita tecnica
Quantitativa ed è un un rapporto acritico con lo sviluppo capitalistico
La crisi degli anni trenta sgominare distrusse larga parte del movimento operaio europeo perché non fu in grado di mettere in discussione questo tipo di illusione sulla possibilità di costruire il socialismo attraverso una quasi uno sviluppo interno e evolutivo dello del della società capitalistica non fu in grado di scegliere
E di capire che le contraddizioni della crescita economica e tecnica del terrorismo che erano esplose con la grande crisi del ventinove con la disoccupazione di massa con la miseria e con le le
La crisi sociale vastissima che produsse anche il nazismo in Germania
Non fu in grado di porre di capire qual era la questione che si poneva era quella del controllo politico e sociale dello sviluppo economico che non poteva essere lasciato più gli automatismi economici e tecnici del mercato
Quel problema invece fu chiaro ad altri non fu chiaro la socialdemocrazia tedesca allora ma fu chiaro ad esempio ai socialdemocratici svedesi che costruirono lo stato sociale del politico occupazionali proprio contro la logica del ciclo capitalistico contro la logica della crescita puramente affidata al mercato
E fu chiara anche a chi magari chiuso nel carcere di Turi si domandava
Quali erano le condizioni in cui il movimento operaio sconfitto dopo la prima guerra mondiale ape avrebbe ritrovato nell'ambito dei nuovi sviluppi della razionalizzazione capitalistica del terrorismo
Come Gramsci si domandava a quali a quali livelli poteva riproporsi
Una una guerra di posizione una contraddizione interna alle rivoluzioni passive del capitale una una contraddizione politica dentro lo sviluppo capitalistico
Quindi la storia secondo me ci aiuta a capire qual è la questione che abbiamo di fronte ma ci aiuta in termini però ovviamente tali da andare al nocciolo della questione che non è quell'appunto ride dicevo riduttiva di chiudere con le due centrali atti atomiche che ci sono in Italia sicuramente io sono favorevole chiuderle ma il nodo non è quello il nodo è chi qual è il soggetto di un governo dello sviluppo economico e sociale tecnico e produttivo se il movimento operaio organizzato la classe operaia e sono ancora in grado di porre e di essere lo schieramento guida trenta in ante di un processo di questo genere ecco la risposta che ci viene data esito europei estremamente avanzati come la Svezia come la Germania oggi e si
Movimento però ci si può candidare in questo per parte in questa parte di mondo
A riprendere in mano il suo destino a riprendere in mano con una carica egemonica una capacità di direzione lei il destino di questo continente del suo sviluppo economico e sociale può garantire può candidarsi a una nuova al nuovo governo dello sviluppo
E quindi questo naturalmente è il punto a mio parere qualificante perché io son d'accordissimo con Chiarante che il nodo e quello dei di passare da una concezione quantitativa una concezione qualitativa dello sviluppo
Che veda fino in fondo quelli che sono i pericoli delle tecniche e delle scienze e non ne vede soltanto gli aspetti positivi di sviluppo
Il nuovo programma della socialdemocrazia tedesca su questo è chiaro e anche molto autocritico rispetto alle illusioni del passato
Però il problema è questo che cerchiamo di non essere banali in fondo anche il Papa anche la Chiesa continua a parlare dei rischi della scienza e della tecnica
E della necessità dell'uomo dico che sia l'uomo a controllare lo sviluppo economico quindi cerchiamo di vedere qual è la specificità del modo in cui lo poniamo noi questo problema in cui lo pone la sinistra
è questo il punto perché altrimenti temo di quando si pongono questioni non si vede il rapporto che c'è tra la portata delle questioni e il soggetto che poi deve esistere il l'attore politico e sociale
Di intervento sulle nuove sfide come se vengono chiamate e allora qui il punto è questo che quello che è importante e è una domanda in Italia ma è è una certezza in certi paesi europei
è che pezzi di movimento Pera europeo non si sono posti questa domanda c'è quello che è interessante in Germania non è che han deciso di chiudere le centrali se tornano al governo i socialdemocratici mai è interessante che
Il movimento perenne riapre una crisi e riapre una un'autocritica interno e si rimette in condizione di porre un problema di governo politico dello sviluppo
Cioè è interessante che lo facciano i sindacati e il partito dei lavoratori organizzati questo direi è il punto su cui non so se siamo d'accordo
Con Covatta ecco questo per per aprire una discussione direi interessante questo è e i un punto mi pare importa in fondo
Paradossalmente devo dire do ragione a Martelli che sull'Espresso diceva
Giungendo a conclusioni diverse da quelle che ho dato io seguendo il congresso della socialdemocrazia tedesca Norimberga
Che tra il Partito socialista italiano e russo democrazia tedesca c'è una differenza fondamentale
Che il socialdemocrazia tedesca punta ancora alla eventualità che i sindacati una maggioranza sociale organizzata della popolazione sia in grado di costruire un'alternativa alle politiche conservatrici mentre invece Martelli dice noi puntiamo invece nessun altro tipo di politica fondata più sul sostegno dei singoli individui singoli cittadini e punta che punta sostanzialmente a degli accordi politici di governo ecco la questione è questa mi pare non mi pare che sia questa se esiste o non esiste ancora oggi una possibilità a partire dal lavoro organizzato qui ne parlerà Garavini probabilmente mi interesserebbe
Di
Esprimere al di là della lotta sindacale attraverso la lotta sindacale una propria idea dello sviluppo ha una propria tecniche e forme di democrazia in grado di incidere sulle modalità e sui contenuti dello sviluppo economico energetico e sociale
Questo è la questione che ci pone
Che ci pone il movimento operaio tedesco in questo momento e non e non si dica che il beh che questa questione viene viene posta da realtà arretrate dell'Europa ecco non ci si dica questo
Perché insomma è evidente che il che un un affresco che cita la Svezia la Germania come Paese arretrati è quanto meno problematico
Ecco io credo pongo questa domanda perché credo che questa idea e soprattutto la prospettiva politica concreta che un partito Bim che partiti di massa della sinistra europea pongono questa domanda
Si può ci trova in Italia a volte più imbarazzati più arretrati che non altre realtà europee e questa è una domanda che che che francamente mi sono posto
Ripetutamente in questi anni in cui o avuto la fortuna per lavoro di essere in questi paesi
Non era cioè questa questione dell'atto mo'e dell'energia atomica è stato una spia
Ma in realtà c'è esiste una perdita di egemonia della sinistra in questo Paese
Esiste una una capacità di penetrazione anche nella sinistra della offensiva neo conservatrice
E della spinte neo liberali che estremamente maggiore estremamente maggiore che non in altri Paesi europei
Cioè idee di fondo come la fine della della classe operaia la fine della possibilità di ricostruire una egemonia partire dal processo lavorativo
La io le idee sul postindustriale intesi non come arricchimento dello schieramento riformatore ma come sostitutive dello schieramento riformatore fondato sulla classe operaia queste cose sono in Italia estremamente più diffuse come anche l'idea
Che
Il è finito sostanzialmente il partito riformatore fondato sul movimento operaio
L'idea che è possibile fare politica soltanto attraverso lo spettacolo soltanto attraverso i movimenti su singole questioni soltanto attraverso una una pura sommatoria di movimenti su singole questioni diverse e contrastanti tra loro
E queste idee passata tra noi attraverso un'americanizzazione dei mass media eccetera enormemente di più che in altri Paesi questa è una cosa che pone delle questioni porre le questioni anche di responsabilità
Anche politiche io credo a tutta la sinistra anche gli intellettuali anche gli intellettuali se pensiamo al dilagare
Al di là che aree di una di del di di una vulgata fondata sulle idee di Gorze di Turenne dell'Oman in questi dieci anni
E che si erano direi
C'entrate su questi punti che sembravano quasi diventati un nuovo senso comune una quasi una nuova una nuovo credo
Nei mass media e nelle nella nel diciamo della mondanità
Che conta ecco queste direi è un problema che si pone fortemente alla sinistra italiana perché non era detto che forse così e forse non è detto che in futuro debba essere così
Non è detto che
Non era così perché ad esempio di fronte al sessantotto il Partito comunista italiano e anche in parte il Partito socialista seppero reagire con una Autori non rammento notevole della propria cultura politica
Molti di noi per la mia generazione siamo diventati marxisti anche perché abbiamo incontrato
Un un marxismo diverso che sapeva stare dentro i processi moderni con una capacità di critica immanente di critica interna e salvaguardando una capacità al Terna attiva non contro il moderno e non identificandosi acriticamente col moderno ecco allora che cosa è successo da allora che cosa è successo da quando la sinistra italiana aveva dimostrato questa capacità di particolare sensibilità in in in Europa e re riferimento gentilmente l'attualità vastissima
Diciamo dal sessantotto al settantuno settantadue settantatré
E poi improvvisamente e gradualmente un processo strisciante di perdite di egemonia
Oltre quello che c'è stato in altri Paesi
Ecco questa è una domanda che lasciò sul tappeto e magari magari ne parleremo
è ovviamente pongo la domanda in questi termini in qualche modo così preoccupati anche perché sono convinto che le possibilità li presupposti soggettivi
Per uscire da questa arretramento della situazione italiana ci sono eccome ci sono nelle organizzazioni sono dei partiti ci sono i sindacati eccetera grazie scusate
Sergio Garavini
Sono convinto anch'io come Covatta che siamo di fronte ad un fatto tecnologico di rivoluzione tecnologica quei ha un impatto di grandissime proporzioni
Con la società
E di quindi di cui dobbiamo valutare tutto il pesce tutto l'importanza
La questione però che ci si pone a questo punto
Il rapporto al concetti che si è cercato di affrontare di affermare modernità o di modernizzazione a me pare abbastanza preciso l'offensiva
Che ha avuto notevole successo sul piano politico ideologico
Della destra atteso ad affermare che
Perché questo sviluppo questo salto tecnologico di straordinaria portata potesse affermarsi generalizzare
Bisognava superare quelle che
Sarebbero delle resistenze a questo salto questo sviluppo costituito dai legami rappresentati dalla socialità da elementi di programmazione
Nelle attività economiche
Da elementi di solidarietà e di organizzazione sociale
E questa questo concetto in sostanza ha poi avuto è vero anche nella sinistra una ricchissimo disco
Quando si dice ad esempio che è venuta meno nella società la possibilità di un riferimento unitario sul piano
Del riferimento sociale dell'organizzazione sociale dei lavoratori della sinistra
Che gli elementi dell'individualismo si devono essere considerati come decisivi dalla stessa sinistra in ultima analisi
Si riconosce che quello che la sinistra ha rappresentato in definitiva in misura decisiva cioè appunto gli elementi della socialità della programmazione del pubblico nell'economia nella società devono essere superati
Ora a me pare che come sempre ha fatto la sinistra di fronte ai grandi sviluppi tecnologici grandi salti tecnologici noi dobbiamo riuscire a sviluppare su questo punto un discorso critico
Reato
Prima di tutto a me pare che in questo discorso della destra ci sia una contraddizione fondamentale
Fra affermare
Che bisogna rompere tutti gli elementi di socialità di programmazione per consentire l'espansione individuale come elemento centrale che consente di che dal massimo di espansioni acquisti salti tecnologici e poi trovarsi di fronte al fatto
Che non solo lo sviluppo BA l'adozione stessa delle nuove tecnologie chiede scelte politiche collettive a livello delle collettività rivelano sta
Il caso nucleare caso più significative più eclatante le polemiche degli dei nuclearisti contro gli antinuclearisti
Italiani
Le dicono ma cosa serve decidere qualcosa sullo due città in Italia ce ne sono centinaia d'Europa si rovesciano su se stesse è perfettamente vero sulla tecnologia nucleare
Non si può scegliere a livello di individuo del singola impresa bisogna certamente chiari arriverà società a livello politico ma
La questione non riguarda solo il nucleare qui risorge un grandissimo problema sociale di programmazione economica addirittura a livello internazionale e questo primo
Secondo adatto e poi di carattere materiale io Chiarante
Sono del tutto d'accordo che bisogna parlare di sviluppo in termini qualitativi ma anche i dati quantitativi sono altamente significativi qui è la prima volta che succede un fenomeno di queste proporzioni nella storia
Che noi abbiamo un grande salto tecnologico contemporaneamente atti complessivo regresso sociale in tutto il mondo
Perché il salto tecnologico taglia fuori
Quattro quinti dell'umanità dalla possibilità di esserne partecipe andate a vedere la cartina che c'è nella mostra sull'innovazione tecnologica qui nella
Alla alla Mostra
Non solo ma per quattro quinti dell'umanità gli anni del salto tecnologico sono anni di regresso a livello della fame delle proprie condizioni civili di esistenza
Per intere aree sono a livello dall'ingresso da condizioni molto alti di livello civile parlo di parte dall'America Latina Argentina
Secondo questo salto tecnologico cui incido in tutta l'Europa occidentale con ricrearsi di livelli di disoccupazione di massa paragonabili a quella della crisi degli anni Trenta
Terzo dove questo non è avvenuto negli Stati Uniti in Giappone eh non è avvenuto perché contemporaneamente al salto tecnologico sono stati occupati a condizione di bassissima produttività di pochissima qualità e di decrescente qualità del lavoro una parte decisiva
Della popolazione prima di tutto dei giovani andati in Giappone cosa pretende da poliziotti all'occupazione dal semplice ragione perché lì al contrario il piano ci sono ancora quelli che volano i biglietti della metropolitana è quando entrate nei grandi magazzini o nei negozi trovati un esercito di committee comune di commesse di commessi che sono ragazzi occupati per un lavoro senza qualità bassissimo sarà
E quindi noi siamo di fronte a delle contraddizioni che stanno dentro il salto tecnologico che poi sono contraddizioni a mio parere stanno anche dentro il modo come
Il soggetto capitale del salto tecnologico dello sviluppo gestisce a
Ha ragione delle sue contraddizioni questo salto che non è affatto quello dello sviluppo della libera concorrenza e delle individualità nemmeno a livello di impresa ma anche l'opposto
Perché le epoche del salto tecnologico all'epoca di una formidabile operazione di conquista di potere monopolistico degli Stati e delle grandi imprese sulle sorgenti fondamentali del salto tecnologico
Anche qui le guerre stellari che cosa ci insegnano ci insegna no
Che siamo a livello di decisioni statuali che monopolizzano le possibilità di uno sviluppo di una ricerca di uno sviluppo del salto tecnologico dentro determinati Stati detto determinati prese addirittura
Sul piano internazionale questo vale anche
Su settorialmente non c'è nessun settore dove la concentrazione monopolistica è più alto e più invincibile sono proprio con l'informatica e l'elettronica l'IBM non ha diminuito ha consolidato
Da questo punto di vista il suo il suo potere a livello internazionale
E questo fatto cioè e mi piacerebbe da questo punto di vista che tornassero d'attualità i saggi di sessant'anni fa
Disse l'acqua sugli limiti della concorrenza perfetta che sono esattamente puntuali nel riconoscere già da allora con un grande prospettiva storica
Quel problema con cui ci troviamo oggi attenzione che il salto tecnologico è accompagnato da consapevoli politiche economiche restrittive
Che fanno sì che incerto è inevitabile a questo punto l'equazione progresso tecnologico disoccupazione perché quando contemporaneamente al progresso tecnologico non c'è espansione economica quando la produttività cresce molto di più dell'espansione economica complessiva su scala nazionali internazionale è assolutamente inevitabile
Che vi sia contemporaneamente al salto tecnologico alla crescita della disoccupazione ma questo perché c'è una politica consapevolmente restrittiva
Di cui
Certamente in Italia sia della quale certamente in Italia siamo un esempio chiarissimo
Che sia particolarmente diffusa di fronte al fenomeno inflazionistico ma che oggi è un problema anche di contraddizione acutissime all'interno stesso dell'area dei paesi dei Paesi capitalisti più sviluppati parliamo degli Stati Uniti
Parliamo della Germania e del Giappone generale dell'Europa oggi
E quindi qui
Qui c'è la questione che si pone davanti alla sinistra cioè può essere gestito il salto tecnologico in termini che superano queste contraddizioni
Nell'ambito di una politica di controllo della qualità del salto tecnologico e nello stesso tempo di espansione economica complessiva che miri a superare quelle contraddizioni
E non pone questa questione di nuovo un grande problema di programmazione di socialità esattamente l'opposto dell'offensiva reaganiana
E non l'oppone gli uno virgola affidamenti al termine di questo problema all'interno stesso del processo di lavoro
Poi è proprio vero che questo salto tecnologico significa l'annullamento della presenza di una classe generale di lavoratori nella condizione di lavoro subordinato io su questo
Vorrei sinceramente porre degli interrogativi perché a me non pare così
Perché è vero
Che la quota di lavoro destinato direttamente alle attività industriali in senso stretto si restringe
Pensate in aziende censite dalla Mediobanca il costo del lavoro sui costi globali è sceso a poco più del sedici per cento nel mille novecento
Ottantacinque
Ma è altrettanto vero che contemporaneamente proprio in rapporto al salto tecnologico il metodo del lavoro industriale
Cioè del lavoro socialmente organizzato del lavoro programmato non diminuisce ma al contrario si allarga e si diffonde perché con l'informatica siamo arrivati al punto che si può organizzare e programmare il lavoro con un criterio industriale anche per quell'aspetto del lavoro che il lavoro creativo che lavoro progettuale
L'entrata dell'elettronica dell'informatica ad esempio caratterizza i processi Caccamo eccetera proprio questo dato di fatto
è forse casuale che l'associazione delle imprese informatiche italiane Natale la Confcommercio adesso ha voglia aderire alla Confindustria
Non è questo il riconoscimento più lucido proprio da quel settore che in realtà si sta riformando una grande esercito di lavoratori che stanno anche se sono al di fuori dell'attività industriale in senso stretto dentro
Capitale che si organizza come una volta si organizzava l'industria
Non solo ma poi dentro questo processo ci sono c'è un altro dato e finisco di di di grande interesse però di grande importanza
Che fa nascere nuove contraddizioni che ci stanno di fronte ma che costituiscono a mio parere una nuova prospettiva per la sinistra chi è che resiste all'innovazione tecnologica
Resiste forse la classe operaia tradizionale
Badate che se io parlo agli operai della FIAT con gli operai dell'Alfa Romeo il loro problema non è che non ci siano più le linee di montaggio è carina il montaggio ci sono ancora che in realtà su questa parte del loro lavoro industriale subisce le conseguenze dell'evoluzione tecnologica
Solo nel senso che si appesantiscono le condizioni di lavoro
In realtà è in condizione di lavoro tradizionale questa parte del lavoro quella del lavoro manuale tradizionale quello organizzato con il metodo taylorista dico
è in difficoltà perché rischia di perdere il lavoro perché subisce le conseguenze di una politica economica restrittiva no perché vi sia un cambiamento non attua il suo lavoro
La verità è che le resistenze all'evoluzione tecnologica vengono in tutta l'area passatemi il termine piccolo borghese del lavoro
Lo teme il capo operaio perché è vero che se si introduce nelle fabbriche nelle aziende l'attico all'informatica salta quel criterio di organizzazione del lavoro per cui il capo dell'autorità
Lo teme perfino il medico che adesso vuole distinguersi più che dagli infermieri dai chimici o degli informatici
Tenendo duro sulla difesa di una condizione professionale che è rimessa in discussione dal fatto che gli ospedali Sant'Elia centri di ricerche stanno diventato un'industria
Dove il lavoro deve essere collettivo fra il medico il chimico l'informatico e poi il personale personale infermieristico e chi gestisce quelle macchine quegli impianti
Che cosa voglio dire con questo che qui si può numero due problemi contemporaneamente come si organizza il lavoro le viene ricondotto ad una logica industriale che una volta era lavoro concettuale soltanto e come d'altra parte si introduce il salto tecnologico nel vecchio lavoro manuale si liberano i vecchi lavoratori manuali
Dal peso del ricatto della tradizionale organizzazione taylorista Ica del lavoro quella nel quale negata ogni possibilità di creatività del lavoro ogni soggettivismo nel lavoro
E si riconduce il lavoro un puro fatto di disciplina si può fare quel lavoro solo in quel modo in quella determinata maniera che Tien posta dalla macchina in realtà dal dal modo come è organizzato il processo produttivo
E questo fa sì finisco che a me pare
Che noi dobbiamo possiamo nella crisi che attraversa la sinistra nella sinistra il movimento sindacale
Intuire capire che già nascono punti nuovi di attacco e sul piano politico e sul piano sociale e sul piano dell'organizzazione del partito diciamo come di quella del sindacato
Sui quali noi possiamo pensare a una ripresa della sinistra di tipo concettuale ideologico politico e sindacale che faccia leva proprio sulle condizioni nuove anche sulle nuove contraddizioni che sono determinate dal salto tecnologico grazie
Avevo detto all'inizio prendo questo dibattito che avremmo deciso nel corso del dibattito spesso con un occhio l'orologio se fare una seconda tornata di interventi o no
Siamo andati un po'avanti coi tempi mi pare che sia il carattere stesso del dibattito rende un po'difficile problematica la replica Breve la botta e risposta al Senato si è trattato di interventi avete sentiti tutti molto diversi l'uno dall'altro che hanno ulteriormente dilatato allargato il campo del discorso
Quindi se i relatori sono d'accordo io procederei dando la parola per l'ultimo intervento se il relatore il pubblico sono d'accordo
Io darei la parola per l'ultimo intervento al compagno chiaramente possiamo fare così
Garantire anch'io non voglio fare un vero intervento voglio solo sottolineare quello che è emerso da questa discussione
E cioè che siamo di fronte a processi di trasformazione che pongono necessariamente anche alle forze di sinistra
L'esigenza di adeguare
Sia la loro riflessione culturale le categorie della cultura politica con cui interpretare i fatti che si vengono sviluppando sia la loro capacità di elaborazione programmatica
Per raccogliere attorno alle loro proposte
Un arco di forze che consenta realmente a un movimento sociale io sono d'accordo con quello che diceva però consenta un movimento sociale
Che abbia Bach basi di massa come è stato l'obiettivo che si è posto anche all'Spd
In questo suo ultimo congresso di essere forza maggioritaria che guida i processi di trasformazione
Ecco io credo che questo obiettivo non è un obiettivo impossibile proprio perché anche solo diciamo da quella
Quegli scampoli di analisi che abbiamo sviluppato che nel corso di questa discussione è emerso come l'iniziativa che vede che che è stata sviluppata in questi anni dalle forze neo conservatrice l'offensiva ideologica con cui si è cercato di presentare come un dato oggettivo naturale inevitabile
Certe scelte determinate tendenze il prevalere delle soluzioni neoliberiste neo primatista è la determinati
Una una ristrutturazione produttiva che avviene come sottolineava Garavini senza che l'innovazione tecnologica produca espansione espansione di possibilità di occupazione
E crescita reale di pena issare la forse la prima volta diceva carabiniere
Nella storia anche nella storia recente della storia recente che questo avviene
Ecco tutto questo mette in luce contraddizioni profonde che sono all'interno dell'offensiva e della ristrutturazione conservatrice mette in luce l'uso ideologico che viene fatto
Di categorie come quella della modernità e del di quel dispregio mi pare che giustamente Luporini distingueva l'uso ideologico della modernità fatta dalle forze di destra e il tentativo di presentare il progresso come qualcosa che
è impossibile è un sogno utopico comunque qualcosa che non mi interessa che non interessa una vecchia carta un'idea positivistica di di di espansione materiale del benessere che non risponde ai bisogni dell'individuo
Che anzi è schiacciante rispetto agli obiettivi di liberazione dell'individuo questo tentativo
Di contrapporre la solidarietà come qualcosa di vecchio rispetto ai problemi dell'individualità ecco tutto questo è un operazione ideologica
Che è possibile di cui è possibile mettere in luce la debolezza proprio perché non è in grado di dare risposta ai grandi problemi che sono aperti non è in grado di dare risposta
Nei Paesi capitalistici avanzati tanto meno in grado di darlo su scala mondiale e lo vediamo nell'approfondimento
Così drammatico degli squilibri tra il nord e il sud del mondo
Ecco io credo qual è il punto il punto di speranza al mondo di speranza è che la consapevolezza su questi temi si va facendo strada io credo che siamo che è giusto quello che abbiamo detto al congresso di Firenze che già che ci sono i segnali
E questo emerge anche sul piano internazionale il segnale del declino di un ciclo quello che è stato caratterizzato dall'offensiva conservatrice
Il declino di un ciclo proprio perché i problemi
Che si presumeva di risolvere attraverso soluzioni che vede che si affidavano a meccanismi cosiddetti spontanei che in realtà erano meccanismi guidati che avevano un soggetto come già giustamente diceva diceva Lupoi e che era il capitale che era la ristrutturazione guidata dalle forze capitalistiche
Questi questi processi non hanno portato alla soluzione di quegli stessi problemi che si assicurava di poter risolvere attraverso uno sviluppo che fosse liberato dai dai lacci dai lacciuoli dai vincoli di un'eccessiva solidarietà o di troppa solide o di troppa socialità o di un eccesso di programmazione
Certo i temi della solidarietà della socialità della programmazione si pongono in quei termini nuovi dei quali cerchiamo di affrontarli come cercano di affrontarli altre forze della sinistra europea
Ed è questo appunto la la grande sfida che abbiamo di fronte saper affrontare questi temi al livello in cui si propongono oggi
Ma credo che proprio la consonanza di accenti che c'è stata tra un congresso come quello nostro che abbiamo tenuto a Firenze il congresso del maggiore partito socialista europeo cade come è stato il Congresso delle spese a Norimberga di pochi giorni fa e il dibattito più generale che ha aperto nelle forze Piola avanzate del movimento operaio è un motivo di fiducia che ci consente di concludere anche questa discussione ovviamente una conclusione provvisoria riaffermando l'esigenza che la cultura della sinistra
Rifaccia proprie riproponga con forza l'obiettivo di progresso
Del progresso con quell'arricchimento che è derivato dall'esperienza di questi anni dalla riflessione critica di questi anni come un grande obiettivo che deve guidare la lotta di liberazione sia degli individui sia dei popoli e così nel nostro Paese così nei Paesi capitalistici avanzati come su scala mondiale
Per i popoli di tutto il mondo e naturalmente prima di tutto prima di questo obiettivo cioè quello di garantire la possibilità stessa di di sviluppo dell'umanità quindi le condizioni della pace e della distruzione della distensione il fatto che non prevalga
Un uso di sterminio di quelle che sono le possibilità scientifica e tecniche che l'umanità acquisito credo che appunto ha vedo questa questa consapevolezza noi possiamo veramente lavorare per dare a questo ai temi che ci vengono posti dalla discussione che è in atto intorno alla questione alle prospettive della modernità e del progresso una risposta che sia una risposta vincente e intorno alla quale è possibile raccogliere il consenso
Di un arco maggioritario della nostra popolazione grazie a tutti
Grazie chiudiamo qua il dibattito casse