Presentazione del XIV Rapporto annuale sull’economia dell’immigrazione realizzato dalla Fondazione Moressa ”Le conseguenze economiche della recessione demografica”.

L'ente strumento di conoscenza della sanità della società italiana che ci offre la Fondazione Moressa e
Ed è uno strumento che dovrebbe in qualche modo costituire la premessa
Di qualsiasi ragionamento anche istituzionale e politico che avviene sul fenomeno migratorio nel nostro Paese
Troppo spesso vediamo utilizzato il effettua il fenomeno migratorio l l'analisi di esso come elemento di propaganda come elemento di come elemento strumentalmente utilizzato nel dibattito pubblico nello scontro politico secondo noi invece sarebbe necessario partire dalla realtà dalla fotografia della realtà e questo rapporto
Annualmente ci offre nel dettaglio esattamente questa fotografia in particolare con il taglio di
Analisi e di punto di vista sulla realtà economica del nostro Paese e quindi sull'apporto che
Il lavoro dei cittadini stranieri
Da all'economia italiana nei diversi settori vedrete sono dati importanti sono dati che andrebbero sempre ripeto considerati quando si discute di immigrazione io faccio solo a due rapidissime considerazioni diciamo che riguardano il mio ruolo e che ovviamente
Non coinvolgono direttamente la Fondazione Moressa ma io credo che siano strettamente legate ai dati che emergono da qui noi viviamo come Paese una sorta di schizofrenia da una parte abbiamo un sistema produttivo che chiede
Un aumento di ingressi di lavoratori stranieri nel nostro Paese e le risposte e le motivazioni di perché lo chiede si trovano all'interno di questo rapporto dall'altra abbiamo centinaia di migliaia di persone che vorrebbero che stranieri cittadini stranieri che vorrebbero venire a lavorare nel nostro Paese
Ma c'è qualcosa in mezzo che non consente a queste due esigenze a queste due volontà di incontrarsi e cioè non consente alla domanda e all'offerta di incontrarsi in modo corretto e questo qualcosa è la normativa italiana
Sugli ingressi per motivi di lavoro nel nostro Paese il testo unico sull'immigrazione la legge Bossi-Fini
Eccetera e penso che poi nel corso della presentazione emergerà anche questo con chiarezza l'altro punto su cui volevo
Soffermarmi rapidamente
è un una questione che legata alla questione dell'immigrazione anche se è un tema separato ed è quello della
Cittadinanza come sapete noi insieme a tante realtà
Noi come più Europa ma insieme a tante realtà del terzo settore del dell'associazionismo che si occupa dei temi dell'immigrazione della cittadinanza abbiamo promosso un referendum proprio per modificare la legge sulla cittadinanza non si tratta di una richiesta come è stato detto da alcuni detrattori di cittadinanza facile
Si tratta in realtà di prendere atto di quella che oggi è la società italiana e di far avanzare un sistema simultaneamente di doveri e di diritti e crediamo che da questo rapporto emerga come
Milioni di cittadini stranieri che già vivono nel nostro Paese cinque virgola uno milioni di cittadini stranieri regolari
Legalmente soggiornanti lavoratori contribuenti che danno un apporto alla Società complessivamente al mondo del lavoro
Alla al sistema sociale al mondo della cultura alle relazioni i cui figli vanno a scuola ecco quella proposta guarda a questa realtà non guarda l'ideologia astratta guarda a questa realtà
Enrico Di Pasquale
Della Fondazione Leone Moressa o forse prima Silvio
Buongiorno a tutti buon pomeriggio grazie per essere intervenuti alla quattordicesima al quattro e la presentazione del quattordicesimo Rapporto della Fondazione Leone Moressa
Rapporto che quest'anno ha un titolo piuttosto impegnativo le conseguenze economiche della recessione demografica esiste quindi un legame tra economia e demografia
Infatti una popolazione come una porzione levata attiva può portare ricchezza aumenta il PIL in un paese e soprattutto sostiene la popolazione uscita dal mercato del lavoro gli squilibri si hanno quando la popolazione inattiva ovvero gli anziani e il bambini sono maggiori della popolazione attiva ed è proprio su questo che si basa quest'anno il rapporto della Fondazione Leone Moressa
Iniziamo a vedere la situazione demografica
La popolazione mondiale ha impiegato decine di migliaia di anni per raggiungere il primo miliardo cento vent'anni per arrivare secondo e dal secondo dopoguerra in poi
è un ventata di un miliardo ogni dieci quindici anni
A oggi abbiamo superato la soglia degli otto miliardi
Ma la situazione di Bach Tritto reale molto diverso abbiamo un'Africa in forte crescita
E l'Italia e l'Europa stanno attraversando quella che viene definita la quarta transizione demografica ovvero hanno dei tassi di natalità e di mortalità estremamente bassi
Per alcuni studiosi in realtà Alitalia anche molti altri paesi europei sta addirittura attraversando la quinta fase caratterizzata da un crollo delle nascite e quindi da un progressivo calo della popolazione il cosiddetto inverno demografico
Per dare un'idea di cosa intendiamo per l'inverno demografico abbiamo drizzato le proiezioni dell'Eur astratta per vedere per riuscire a descrivere a livello demografico come sarà l'Italia nel due mila e settanta
Quindi in base a queste ultime proiezioni l'Italia perderà sei milioni di abitanti il dieci per cento della popolazione ma soprattutto perderà popolazione in età attiva tanto che l'indice di dipendenza degli anziani
Crescerà a al sessantatré per cento oggi siamo al trentotto quindici saranno sessantuno anziani ogni cento residenti contro i trentotto attuali
Mantenendo gli stessi livelli di occupazione gli occupati diminuiranno di oltre cinque milioni arrivando diciotto milioni di lavoratori
E mantenendo gli stessi le stessa proporzione alla pensione attuale ma capite bene che non sarà possibile
Acquisiremo tre virgola quattro milioni di pensionati arrivando a sedici milioni
Queste prospettive dell'Eurostat sono coerenti con nel momento che stiamo vivendo quindi sono coerenti con l'attuale tasso di mortalità con la tassa sull'attuale tasso di natalità e con gli attuali tassi di immigrazione
Però all'Eur stata fa anche degli test Cindy sensibilità più forti esasperando alcune variabili e abbiamo considerato proprio uno di questi
Quello con migrazioni pari a zero cosa vuol dire che il saldo migratorio di ogni anno dal due mila ventitré ad oggi è pari a zero tenete conto per fare un paragone o paragone che mediamente abbiamo un saldo positivo di duecentocinquanta mila persone che entrano sto Paese
Quindi considerando che da qui al due mila e settanta
Il saldo netto sia uguale a zero perderemmo venti milioni di abitanti nel due mila e settanta e soprattutto perderemmo popolazione tra i quindici e i sessantaquattro anni quindi la popolazione attiva l'indice di Tim dipendenza crescerà settantasette per cento
E mantenendo gli stessi livelli di occupazione perderemmo dieci milioni di occupati quindi gli occupati nel due mila e settanta con Cristo immigrazioni pari a zero saranno solo dodici milioni
Sempre mantenendo la stessa propulsione attenzione avremo quattordici milioni di pensionati quindi vedete
In maniera tangibile come i pensionati saranno con queste previsioni superiori laboratori questo fa capire come la democrazia sia fondamentale per l'economia ma anche come le popolazioni immigrata si arma importante per il nostro Paese
Malgrado questa sia un'ipotesi estrema già oggi sentiamo il le problematiche del fabbisogno l'operativo
Gli ultimi dati le ultime previsioni del sistema informativo Unioncamere eccessi del ci dicono che da qui al due mila ventotto due mila ventotto serviranno dei tre virgola quattro e tre virgola otto milioni di lavoratori
E anche per la situazione per le problematiche lavorative italiane noi diamo i tassi di occupazioni più bassi tra i più bassi d'Europa soprattutto per quel che riguarda le donne e i giovani
Il ventuno per cento di questi lavoratori dovrà rafforza essere straniero
Quindi fabbisogno lavorativo per i prossimi anni degli stranieri è pari a seicentoquaranta mila
Valori maggiori dell'ultima programmazione dei decreti flussi
Però non è l'unico problema il valore più più basso del decreto flussi problema reale è chi ha un meccanismo che a dipendere Cristini delle criticità sono poche le quote quindi gli ingressi che effettivamente diventano dei contratti di lavoro
Detto questo arrivando al focus del nel nostro rapporto chi sono gli stranieri in Italia sono cinque milioni cinque virgola un milioni l'otto virgola sette per cento della popolazione
Sono una popolazione più giovane di quella italiana hanno un'età media più bassa
Sono una popolazione con ancora un saldo naturale positivo a differenza di quelle italiane
Sono una popolazione che sta diventando italiana
Infatti dal due mila e un ricordo che per diventare italiani non basta nasce in Italia o risiedervi per anni bisogna fare richiesta di cittadinanza
Dal due mila e undici ad oggi hanno fatto questa richiesta uno virgola otto milioni di stranieri
Di cinque milioni che non sono ancora italiani il diciotto per cento è nato in Italia
Sono in atto delle riforme delle proposte di riforma sulla cittadinanza e abbiamo stimato come l'ultima proposta del referendum a una possibile platea di beneficiari di due milioni
Mentre quella del due mila ventidue che prevedeva la conclusione di cinque anni scolastici Anna
Tratterà potenziale di centotrentacinque mila quindi queste nuove riforme potrebbero accelerare il processo di acquisizione di cittadinanza
Prevedere relativo impatto economico passo la parola il mio collega
Buongiorno a tutti io entro nel dettaglio del contributo economico della presenza emigrata in Italia
Quindi parliamo di una componente significativa nel mercato del lavoro abbiamo due virgola quattro milioni di occupati stranieri che rappresentano il dieci virgola uno per cento dei degli occupati presenti in Italia
Le caratteristiche di questa componente sono abbastanza chiare e definite quindi c'è quella che alcuni esperti chiamano segmentazione addirittura segregazione del mercato del lavoro tra italiani e stranieri
Questo da un lato rappresenta una complementarietà quindi stranieri e italiani fanno tendenzialmente lavori diversi anche negli stessi settori ma con professionalità diversi tanto per dare un dato
Se mediamente gli stranieri rappresentano il dieci virgola uno per cento questa incidenza arriva al ventinove per cento tra le professioni non qualificate quindi tra chi lavora
Chi svolge professioni non qualificate quasi un terzo di cittadinanza straniera mentre tra le professioni di alta qualifica solo il due virgola cinque per cento è straniero quindi questo ripeto rappresenta una forte segmentazione complementarietà nel mercato del lavoro
Questo
Suggerisce inoltre alcune riflessioni la prima è una scarsa attrattività del nostro Paese verso le professionalità più elevate a differenza ad esempio di Paesi con una storia migratoria più anziana diversa come ad esempio il Regno Unito il Nord America
E ma c'è anche un problema di riconoscimento dei titoli di studio e c'è un forte fenomeno di over qualifiche Shawn quindi di lavoratori che pur avendo titoli di studio
Medio alti si trovano a ricoprire professioni di bassa qualifica
E c'è poi un problema di basse retribuzioni e tutele nel mercato del lavoro soprattutto per gli occupati stranieri
Inoltre
Anche qui gioca un ruolo importante il concetto di cittadinanza quindi la legge attuale su sulla cittadinanza nel senso che gli stranieri rappresentano il dieci per cento ma se consideriamo anche di italiani di origine straniera quindi di stranieri naturalizzati italiani
Questa percentuale
Arriva a sfiorare il tredici per cento quindi una componente diciamo di origine immigrata ancora più consistente
Nel mercato del lavoro c'è poi una componente di grande dinamicità che la componente di imprenditoria immigrata in questo caso ci basiamo sulla fonte info Camera quindi il database delle camere di commercio
Che contava settecentosettantacinque mila imprenditori nati all'estero attivi in Italia al dieci virgola quattro per cento del totale degli imprenditori
Attivi in Italia la Princi
Spalle le principali nazionalità sono Romania e Cina sostanzialmente alla pari con circa settantotto mila imprenditori seguono Marocco Albania Bangladesh quindi nazionalità radicate abbastanza da diversi anni
In Italia
La tendenza principale
Negli ultimi anni è quella di una parallelo aumento
Della componente immigrata negli ultimi dieci anni si registra un più ventisette virgola tre per cento a fronte di un calo della componente italiana autoctona
Che negli ultimi dieci anni segna un meno virgola sei virgola quattro per cento
Questa tendenza
Riflette alcune alcuni aspetti positivi come ad esempio il fatto che l'imprenditoria immigrata argine in qualche modo la crisi dell'imprenditoria italiana o come il fatto ad esempio che rappresenta in molti casi la prosecuzione di un percorso di integrazione quindi di occupati stranieri che a un certo punto decidono di intraprendere una propria attività
Ma non va negato che questo fenomeno rappresenta anche delle criticità ad esempio una tendenza di una sostituzione al ribasso di aziende storiche radicate sul territorio con altre invece
Meno
Meno produttive e con quindi in meno valore aggiunto
Quindi questo evidenzia una necessità di maggiori sinergie tra tra imprese italiane e straniere
Abbiamo visto sono due virgola quattro milioni di occupati stranieri in Italia e possiamo stimare che da Issey derivi poco meno del nove per cento del PIL italiano esattamente l'otto virgola otto per cento
Con una incidenza prevalente in nelle regioni del centro nord in particolare Liguria Emilia Romagna e Toscana hanno un impatto del pupilla dell'immigrazione superiore al dieci per cento
Mentre nelle regioni del Sud
è decisamente più basso sotto il quattro per cento in Sicilia Puglia in Sardegna
Quindi un incidenza media dell'otto virgola otto per cento ma con picchi superiori al quindici per cento in settori come l'edilizia o l'agricoltura o anche superiore al dieci per cento anche nel turismo nella ristorazione
Quindi un contributo dell'immigrazione già oggi consistente considerevole ma che alla luce dei discorsi appena fatti sulla produttività e nessuno i redditi degli immigrati potrebbe essere ancora maggiore
Altro elemento chiave del del rapporto eh la stima del peso
Quindi dell'impatto della presenza immigrata sulla fiscalità
Questo questo bilancio costi-benefici così detto mette da un lato le entrate per le casse dello Stato quindi tasse pagate dava contribuenti stranieri e contributi versati e dall'altro lato
La spesa pubblica
Per servizi di welfare destinati alla popolazione immigrata
Mettendo quindi a confronto queste due componenti abbiamo sul fronte delle entrate quindi dir preferiva specie sui consumi stese su permessi di soggiorno e acquisizioni di cittadinanza e contributi versati
Dall'altro lato tra le uscite una quota parte della spesa per sanità istruzione
Spesa sociale per previdenza eccetera quindi abbiamo un saldo positivo di uno virgola due miliardi di euro
Questo deriva sostanzialmente dal fatto che la popolazione immigrata è tendenzialmente più giovane rispetto a quella italiana come abbiamo visto in precedenza e quindi ha un basso impatto sulle voci di spesa più consistenti
Principalmente sanità e pensioni
In particolare complessivamente la l'impatto dell'immigrazione sulla spesa pubblica viene stimato intorno al tre per cento quindi considerando che hanno poi una componente della popolazione pari al dieci per cento questo dà l'idea della bassa incidenza sulla spesa pubblica quindi questo porta a un
Saldo positivo
Per chiudere quindi abbiamo visto come a livello economico già oggi il contributo dell'immigrazione positivo per per lo Stato per le casse pubbliche esperire il PIL
E come con una tendenza di recessione demografica quindi di calo della neo natalità e invecchiamento della popolazione
Ci sia un rischio come ha sottolineato peraltro la Banca d'Italia gli altri studi autorevoli un rischio per la tenuta del sistema pensionistico e del sistema produttivo in termini di necessità di manodopera
La necessità di di la necessità di manodopera è stimata abbiamo visto in circa tre virgola quattro tre virgola otto milioni di lavoratori nel quinquennio due mila ventiquattro due mila ventotto di cui una grossa fetta circa seicentoquaranta mila saranno lavoratori immigrati
L'impianto attuale del della politica migratoria italiana basata sul cosiddetto decreto flussi a ampliato negli ultimi anni le quote di ingresso ma rimangono alcune criticità in particolare nella tradurre queste quote in effettivi permessi di soggiorno per lavoro e quindi contratti di lavoro
Quindi questo potenziale
Positivo per all'economia italiana e per il sistema fiscale sociale italiano
Può essere ancora è incrementato appunto grazie a una politica di ingresso
Più funzionale e più
Efficace deficit ed efficiente e grazie a delle politiche di integrazione che quindi valorizzino il capitale umano e sociale già presente sul territorio
Grazie
Grazie a Chiara tronchino Enrico Di Pasquale della Fondazione Moressa non so se ci sono domande
Su alcuni aspetti generale sul sul rapporto contenuto del rapporto
I
Altrimenti aggiungo io una cosa all'esproprio sull'ultimo punto che toccava Enrico Di Pasquale che la questione della cattivo funzionamento dell'attuale sistema di ingressi fra il sistema basato
Sul decreto flussi sulle domande fatte dalle aziende attraverso il click day ha dimostrato che sostanzialmente inutile continuare ad aumentare la previsione di ingressi appunto se non si incide sul sistema e quello che appare davvero
Poco realistico è che si continui a pensare che le aziende possano fare delle chiamate individuali personali su persone su lavoratori che non conoscono
Nello stesso tempo l'altra faccia di sempre di questo sistema schizofrenico come lo definivo all'inizio il fatto che
Non c'è invece la possibilità di
Regolarizzare fare emergere dalla irregolarità cittadini stranieri che già sono nel nostro Paese
Neanche a fronte di una disponibilità immediata di un datore di lavoro ad assumerli
Ecco queste sono già solo queste indicherebbero delle modifiche che si potrebbero fare
Alla all'attuale normativa sull'immigrazione sugli ingressi per motivi di lavoro e sulla regolarizzazione purtroppo al momento l'unico approccio che ha avuto questo Governo è stato quello di indicare come dire lat lecco i comportamenti truffaldini o illegali che alcuni datori di lavoro che alcuni aziende avrebbero messo in atto
E quindi farle indicare una soluzione esclusivamente di tipo repressivo invece a nostro avviso quello che serve
A distanza di più di vent'anni diciamo da quando la normativa è stata varata serve proprio una riforma profonda una riforma complessiva su questo ci sono
Dei testi in particolare uno depositato in commissione Affari costituirsi ignaro alla commissione Affari costituzionali che
A mia firma ma anche firmato da esponenti sostanzialmente di tutte le forze di opposizione
Tranne credo il Movimento cinque stelle che individuo ebbero appunto alcune modifiche importanti e ha il testo che era stato promosso come legge di iniziativa popolare dalla campagna ero straniero che non è stato esaminato nelle ultime due legislature e che abbiamo riproposto all'inizio di questa di questa legislatura può essere un buon punto di partenza per cominciare a modificare la la normativa sugli ingressi di lavoro ingressi di per motivi di lavoro di cittadini stranieri
Se non ci sono domande lui vi ringraziamo prego
Spero che si arrivi sapere una cosa se nel nel nel rapporto avete analizzato anche incidenza del tipo di tessuto produttivo che c'è in Italia sulla qualità della delle professionalità che arrivano che potrebbero arrivare mi spiego il nostro è un Paese a
Aziende di piccola manodopera la grande industria va via via scomparendo sembra
Volevo capire con questo se se se è stato analizzato anche anche questo aspetto
Sì bene
E analizzato in particolare la credo si riferisca alla al fabbisogno di manodopera questa è una stima che non abbiamo fatto noi ma che fa Unioncamere attraverso il sistema Excelsior quindi attraverso un'indagine fatta
Alle imprese
E appunto stima complessivamente un fabbisogno che può arrivare a tre virgola otto milioni di lavoratori
Dico può arrivare nel senso che tiene conto dei possibili scenari economici più o meno di crescita e di cui complessivamente seicentoquaranta mila
Lavoratori immigrati c'è poi il dettaglio per al settore per tipologia di impresa per tipologia anche di professione questo è
Abbastanza dettagliato
Quindi si può si può sicuramente avere chiaramente appunto essendo un'indagine va proprio a dividere per per tipologia di settore
Bene grazie davvero a tutti buon lavoro