Meeting di Rimini 2024 - Mercato unico, Euro, PNRR: quale sviluppo economico per l'Ue?

Buongiorno
Benvenuti al questo incontro dal titolo mercato unico european RR quale sviluppo economico per l'Unione europea
Chi ha seguito il meeting ha visto che l'Europa è stato sullo sfondo
Del meeting ma uno sfondo molto appariscente perché intervento dell'al governatore della Banca d'Italia Panetta a riecheggiato il rapporto fra l'Italia l'Europa
Il commissario Gentiloni ha dedicato appunto al ma su questo su lavoro
Il il suo intervento poi c'è stato l'incontro dei parlamentari e oggi abbiamo una panel di altissimo livello variegato che ci può permettere di
Mettere a fuoco o appunto fino in fondo questo tema
Innanzitutto prego prima di una breve presentazione di corda che è composto questo Pannella in ordine alfabetico Piero Cipollone membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea
Raffaele Fitto ministro per gli Affari europei su delle politiche a disposizione Pnr
Enrico Letta nell'ultimo suo ruolo tra i tantissimi estensore del rapporto strategico il mercato unico europeo prima di introdurre l'incontro però chiederei un saluto a introduttivo a Lucca Beccari Segretario di Stato per gli affari esteri che affari politici la cooperazione economica internazionale e la transizione digitale della Repubblica di San Marino
Grazie grazie buon pomeriggio a tutti e per me è sempre un piacere
Essere qui nella mia veste di Segretario di Stato per le farine esteri per la Repubblica di San Marino e la quinta edizione consecutiva di partecipazione al meeting ma non certo
Ma ma sicuramente la la la collaborazione di San Marino con questa formidabile kermesse verdi parte da da molto più lontano
Abbiamo iniziato la mi ricordo benissimo il mio primo intervento nel due mila venti nel nei primi Spassky sprazzi di di libertà che convinse che ci siamo guadagnati dopo il Co dopo la prima ondata di Covip
è un'edizione molto particolare dove si cominciava a discutere il tema dello sviluppo dell'Europa e dell'Europa dopo il codino poi siamo usciti da questa da questa bruttissima
Vicenda siamo ripiombati invece in un contesto ancora più complicato geopoliticamente parlando di tensioni un proprio nella nostra regione dove la guerra è tornata
Dopo dopo tantissimi decenni e dove la il tema della stabilità e il tema della sicurezza sono diventati ancora più importanti
Il lato positivo è che si è cominciato anche a parlare
Di sviluppo in ottica nuova sequenziato parlare di resilienza
Di capacità di adattamento di capacità di resistenza a quelli che sono tutti gli sciocche Esterni che possono riguardare un paese ma si è iniziato a parlare soprattutto di ancora di più di cooperazione e in questo contesto di cooperazione la Repubblica di San Marino non poteva essere da meno
In questo periodo devo dire che sono successe due due elementi molto importanti nel rapporto di San Marino con l'Unione europea che poi incidono anche positivamente nel rapporto di San Marino con l'Italia
Il primo è sicuramente alla conclusione del negoziato per l'accordo di associazione che spero presto riusciremo a firmare che porterà a San Marino partecipare integrarsi all'interno
Del mercato unico quindi a far parte di questa incredibile piattaforma economica e sociale perché non è sicuramente sono la piattaforma economica San Marino già addotta all'euro
Da anni e quindi già integrato a livello valutario non saremo purtroppo in me parte del Pnr R. in quanto non siamo veramente
Destinatari di risorse europee in quanto lo siamo stati membri Mazza partecipiamo a gli strumenti di euro progettazione in parte dal CIPE con diverse realtà europee non in modo particolare l'Italia ma Immucor per quanto riguarda la nostra regione i paesi dell'iniziativa adriatico ionica
Siamo quindi sicuramente in un contesto nuovo siamo in un contesto nuovo anche di integrazione politica con l'Unione europea
Grazie alla nostra partecipazione al CPE la conferenza politica europea che è diventato il nuovo formato di discussione politico all'interno della regione europea che riguarda non solo i ventisette Stati membri ma tutti gli Stati che in qualche modo hanno una relazione colui strutturata con l'Unione europea quindi
Questo panel sicuramente offre tre elementi di riflessione importanti che sono la base di una integrazione e cooperazione
Mi mi permetto di dire che nonostante le avversità e nonostante quello che può essere sembrato un periodo molto difficile
Sicuramente le l'Europa ha preso consapevolezza di del fatto che non esiste solo l'Europa dei ventisette esistevano Europa come macroregione che coinvolge Stati in pre-adesione con accordi di associazione accordi di vicinato
Fra i quali appunto anche San Marino che e ha bisogno di una maggior sinergia è una capacità di far fronte alle sfide che in scala sono uguali per tutti perché l'inflazione perché il problema dalla qualità della vita per i nostri cittadini il bisogno di Investimenti il bisogno di facilitare gli scambi sono problemi comuni a tutti
Grazie e buon lavoro a tutti
Allora come dicevo abbiamo tre interlocutori che hanno ruoli decisivi il primo
Cominciamo diciamo vedendo Enrico Letta affatto questo rapporto è scritto questo bellissimo libro molto più di un mercato che vi consiglio per leggere che capirete molto del futuro metrò Oropa
E Cipollone e membro della BCE quindici potrà parlare in qualcosa che di solito è ostico Norinko e vediamo tassi montarsi invece tutto il tema di come questo per lo sviluppo e Raffaele Fitto ha veramente traghettato posso dire da essendo qui dallo scorso al il PNR quindi ha mostrato un modo con cui l'Italia copra positivamente per loro quindi lascerà loro diciamo il la approfondimento economico ricoperto voglio solo dare due
Tre linee di contesto visto che abbiamo detto che al mitici interessa di capire
E quindi in che momento si situa per voi questo tema dell'Oropa che di solito è sempre affrontato in termini calcistici agonistici bianconero bella brutta e così via
Siamo in un momento di radicale transizione perché siamo passati vi ricordate Fukuyama dopo l'inizio per è finita la storia
L'equilibrio americano dopo trent'anni abbiamo un equilibrio o disequilibrio multipolare in cui evidentemente l'Europa deve trovare il suo ruolo
Ed è un ruolo che prima che economico vediamo che politico addirittura militare
Cosa ne sarà di queste o
Di fronte la lezione americana di fronte alla Cina di fronte alla Russo di fronte ai conflitti
Non è una la Roma poi nata in nesso profondo con di Stati Uniti e così via oggi come come ne questa è la prima domanda anche perché europea nata su un fatto l'abbiamo visto che l'ha visto la verso la la morte di De Gasperi sull'idea superiamo la guerra superiamo la guerra soprattutto sul suolo europeo
Se leggete i discorsi degli astri che sono riportati lì l'idea duplice era
L'Italia in Oropa ed è nata da Paesi che si erano fatti la guerra che avevano i parenti gli amici uccisi dagli altri miracolo oggi è tornata la guerra sul suolo europeo anzi era tornata già Bello mondo slavo adesso presente su anche su una parte non compreso tra Unione Europea Marche parte dell'Europa quindi una seconda domanda quindi prima superamento del monopolo arrivò molto seconda domanda il tema della guerra e terzo tema
Globale è le sfide sociali addietro Italjet cronologiche perché della sostenibilità perché lo dico perché le ultime due legislature quella della la Wonder Lethem che è finita adesso e il discorso iniziale ha rimesso a tema l'Europa come il luogo della sostenibilità
Che per noi per molti è una parola che rischia di essere astratta il grinta sul sul green cosa c'entra con lo sviluppo le verrà occupazione colla che fare con gli aspetti sociali visto che sono diciassette punti e poi lì il DG e l'intelligenza artificiale ricordiamo che lì l'Europa tra i primi ha fatto una vi fu una Wome nel tentativo di legislazione della della dell'intelligenza artificiale quei capite quindi chiama che sto parlando delle economia come forse diciamo una un'isola isolata è in un mare che sta continuamente cambiando e da questo punto di vista è interessante in questo mare rifarsi a dire ma come potremmo fare a superare questa situazione e e qui allora torniamo all'idea che l'Europa è nata paradossalmente sfidando tutto su ideali perché avuto questa intelligenza di nascere sul carbone sull'acciaio ci metti insieme per guardare le fonti d'energia che di solito sono le colei che fanno bisticciare ma il nome di una forza ideale
E allora cosa vuol dire rifare un disegno di un'Europa in questo momento anche perché con queste arrivò all'ultimo argomento voglio introdurre non è chiaro cosa debba essere c'è chi chi dice deve riprende deve aumentare ruolo
Del Parlamento europeo
La commissione i capi di governo cioè non avendo fatto una Costituzione la governance è ancora tutta da vedere e dall'altra parte che cosa deve essere un rapporto tra Stati perché ormai abbiamo questa antinomia abbastanza
Pesante tra l'unanimità
Che impedisce molte volte delle decisioni d'altra parte i governi i gli Stati che hanno
Paura che la loro autonomia su certi temi fondamentali siano presi allora voi capite questi introduzione è semplicemente per completare la vita ai nostri tre interlocutori per dire che non è che loro parlano come suo labbro capaci di fare all'interno di un panorama perché
Chiaro io ammiro molto i loro tra ruoli perché stanno parlando all'interno di questi temi e loro che sono abituati diverso modo per i diversi ruoli svolti
A di dibattiti con tutti gli altri Paesi devono farlo in un panorama che tutt'altro che
Chiaro però detto questo la domanda è come quello che stanno facendo loro utile allora avremo un primo giro di domande che adesso fanno diverse a tutti e tre e la prima proprio a Enrico Letta eh
Cosa dice questo report sul mercato unico contenuto poi nel libro che cosa suggerisce di fronte a questa situazione
Che tipo di mercato unica stiamo parlando e come può aiutare all'integrazione europea perché l'ultima cosa che dico eh
Tutti quelli che son passati di qui
Anche Panetta sorpresa rubate a prova d'altro lato guardate Centro Europa non si va esibisco Fatima una battuta di Enrico che gli ho sempre rubato da quando lo sentita che che l'Italia era un Paese grande in un mondo piccolo adesso è un paese piccolo mondo grande da sola non ce la farebbe
La parola il ricco
Grazie Giorgio grazie al meeting per questa grandissima bellissimo occasione grazie Raffaele Pietro cambia ho avuto modo di collaborare li voglio molto ringraziare per l'estensione di questo rapporto voglio raccontarvi come è nato il rapporto perché il metodo è stato per me è una elemento essenziale di contenuto e anche per capire perché e cosa oggi dobbiamo fare per superare i limiti che stanno rendendo l'Europa oggi più in difficoltà di quanto possiamo immaginare
Il rapporto lo scritto ascoltando tanto facendo quattrocento incontri in sessantacinque città europee ventisette Paesi tutti visitati
E otto mesi di incontri otto mesi di ascolto otto mesi di confronto importante ovviamente anche e molti in Italia e per fare questo viaggio vi comincio inizio con questa esperienza che secondo me è abbastanza indicativa
Del problema che abbiamo in Europa
Ho pensato dentro di me devo fare un viaggio devo visitare i ventisette Paesi ho pochissimo tempo se dovessi farlo in Italia la stessa con
Già la farei ovviamente usando il treno ad alta velocità perché abbiamo l'alta velocità e quindi la farei così ho cominciato a pensare di fare la stessa cosa a livello europeo anche perché in Francia c'è l'alta velocità in Spagna certa l'alta velocità in Germania c'è l'alta velocità fino immaginato
Lo facciamo così mi son reso conto di una cosa che sapete sicuramente tutti benissimo è impossibile in Europa pianificare un viaggio tra le capitali europee attraverso l'alta velocità perché non c'è l'alta velocità tra le capitali europee l'alta velocità unisce i capoluoghi di regione dei diversi Paesi all'interno dei Paesi ma non unisce le capitali europee
è indicativo del problema che noi oggi abbiamo troppo divisi paese per paese ogni paese dentro il suo problema ma non ci con le chiamo tra di noi e questa mancanza di connessione è un danno enorme mi faccio due esempi
Di danno molto concreto della mancanza di connessione uno su uno devo ringraziare la BCE perché è un dato che è emerso dagli studi della BCE
Pensate che cosa vuol dire il fatto che è un argomento che spesso e volentieri teniamo fuori dei nostri ragionamenti i mercati finanziari sembrano a cosa lontana ricatti finanziari sono importanti se i mercati finanziari non sono efficienti l'economia non va se i mercati finanziari sono organizzati male va meglio l'economia degli altri gli Stati Uniti oggi corrono
Che fanno molto meglio di noi perché hanno un mercato finanziario unitario
Fortissimo
Che approfittava della nostra frammentazione
I nostri risparmi Dinoi europei che lo sappiamo che non lo sappiamo finiscono in una parte significativa a Wall Street perché perché Wall Street Thee grande
Integrata
E molto molto più vantaggiosa proprio perché è grande integrata pensate che il NASDAQ che vale come il doppio di tutte le borse europee sommate tra di loro pensiamo la differenza di scala di dimensione e senza che noi lo sappiamo i nostri risparmi
Finiscono lì
E quando finiscono lì cosa succede
Succede che lì si trasformano in azioni
Che rafforzano le imprese americane che poi tornano in Europa
Con i nostri soldi a comprare le imprese europee
La frammentazione e la bandiera nazionale tenuta su
In una logica di nazionalismo totalmente inutile ha un effetto negativo
E di questo gode Wall Street e la finanza americana
Un secondo esempio
La frammentazione di un altro settore che di più sempre di più sta diventando importante lo ha citato Giorgio poco fa l'Europa è un continente di pace da un Progetto di pace però l'Europa deve essere anche un grandissimo strumento di difesa
Se non avete ancora fatto andate a vedere la mostra su De Gasperi è straordinaria c'è quella momento fortissimo gli ultimi giorni della vita di De Gasperi sono giorni di amarezza perché si rende conto che sta andando verso il fallimento il Progetto della Comunità europea della difesa
Viene raccontato molto bene in quella mostra e cosa succede che quella Comitato per la difesa non esiste e quello che è successo in questi ultimi mesi abbiamo tutti aiuta solo Krajina
Sapete quanto abbiamo speso per aiutare l'Ucraina centoquaranta miliardi di euro noi europei abbiamo fatto bene dobbiamo continuare ad aiutare l'Ucraina difendersi qual è il problema e che essendo frammentata la difeso europea
Con quei soldi abbiamo comprato materiale non europeo
E con i soldi nostri dei contribuenti europei e abbiamo creato posti di lavoro in Turchia Corea del Sud Michigan Wisconsin-Madison sebbene
è un'assurdità totale anche perché gli altri non fanno la stessa cosa gli americani hanno speso una cifra simile
Ma con quella cifra hanno comprato materiale americano e hanno creato posti di lavoro negli Stati Uniti non in Europa
Noi con queste nostre frammentazione stiamo perdendo terreno
Stiamo andando contro i nostri stessi interessi abbiamo bisogno d'integrarci di più in tutti i settori chiave io nel rapporto neo identificati tre più uno
I tre più uno sono i tre grandi settori
Che quando il mercato unico nato sono stati tenuti fuori dall'integrazione
Telecom energia e mercati finanziari
Più uno la difesa l'ho citato adesso sono settori nei quali oggi c'è bisogno di maggiore integrazione per essere più efficienti per creare posti di lavoro e per essere competitivi a livello globale se no
Succederà come sta già succedendo nel campo delle telecomunicazioni dove alla fine stiamo diventando semplicemente un terreno di conquista tra americani e cinesi questo è quello che sta capitando
Noi non possiamo pensare che il futuro dell'Europa e dovrà scegliere se essere una colonia americana o una colonia cinese
E dobbiamo capire che il mondo sta cambiando
La frase che Giorgio avuto la cortesia di ripetere sul fatto che l'Italia ma la stessa cosa lo si può dire sulla Francia e la Germania i grandi paesi europei erano grandi quando il mondo era piccolo
Quaranta anni fa cinquanta anni fa le nostre generazioni hanno vissuto un fatto che storicamente è il più grande cambiamento dalla storia dell'umanità l'avvento della Cina e l'avvento dell'India
Cioè un miliardo e mezzo è un altro miliardo e mezzo di persone che erano completamente fuori dalla storia e che stanno diventando come noi e noi siamo solo sessanta milioni
E questi tre miliardi di persone improvvisamente sono entrate nella storia
Ti faccio un altro esempio Giorgio t. crescerà quest'altro esempio quando parliamo della Cina che ci fa capire che cosa vuol dire il cambiamento pensato una sola cosa alle Olimpiadi ultime Stati Uniti Cina si sono abbattuti perché arrivava per primo
Quaranta quaranta medaglie d'oro l'uno a quaranta medaglie d'oro l'altro è stato una lotta fino all'ultimo minuto e Stati Uniti hanno sempre preso quaranta medaglie d'oro trentacinque cinquanta
Sapete quante medaglie ho appreso la Cina quando è nato il mercato unico
Cinque
Il trent'anni in trentacinque anni la Cina è passata da essere il trentesimo nel medagliere il ventesimo nel medagliere essere il numero uno a giocarsi il posto di numero uno questo è il vero cambiamento
Il cambiamento non è dato solo dalla dimensione ma dalla rapidità in cui tutto questo è avvenuto e attenzione questo non è una cosa che non ci riguarda personalmente quanti di noi ogni giorno nella vita concreta
Difendiamo il made in Italy
Difendiamo il made in Europe però poi dopo quando facciamo i conti con il nostro portafoglio andiamo nel negozio con le cose cinesi sotto casa e compriamo a zero cinquanta centesimi prodotti che competono con i nostri sono più scarsi però la finali con Priamo perché costano nulla perché loro sono in grado di costruirli annulla e allora vengo rapidamente alle conclusioni le proposte che ho messo nel rapporto le proposte sono di integrare questi tre settori
Telecom Energia servizi finanziari non soltanto per essere più competitivi ma anche per la parola chiave di questi anni la parola chiave di questi anni e sicurezza
La stiamo declinando tutti
Come possiamo essere sicuri
Se non siamo indipendenti energeticamente come possiamo essere sicuri se abbiamo un mercato finanziario debole come possiamo essere sicuri se non c'è connettività
Il mondo delle telecomunicazioni parlava europeo negli anni ottanta e novanta tutti i marchi Giorgio degli anni ottanta e novanta erano tutti europei il GSM
Era europeo oggi il cinque giri e americano cinese tutte le piattaforme sono tutte americane cinesi perché perché siamo divisi in ventisette
Sapete qual è il numero medio di clienti per via di questa frammentazione di un operatore americano di telecomunicazioni di un operatore cinese di un operatore europeo
Quattrocentosessanta milioni il numero medio di clienti di cui l'operatore cinese centosette milioni il numero medio di clienti di un operatore americano e il numero medio dei clienti di un operatore europeo entro cinque milioni come potete immaginare che un operatore europeo ha dei soldi da investire sull'intelligenza artificiale applicata alle telecomunicazione ovvio che lo faranno americani cinesi per via della frammentazione noi dobbiamo mettere la bandiera europea in questi settori non per un'ideologia ma per una convenienza a vedere la bandiera europea in questi settori e non ha vere il nazionalismo in quei settori è fondamentale conveniente e quindi il primo punto del rapporto proprio questo in questi tre settori dobbiamo unirci così come dobbiamo unirci
In materia di difesa se non lo facciamo non saremo in grado per esempio di trasformare tutti i soldi che investiamo nella difesa in un progetti che ti hanno posto di lavoro hanno europei
In progetti che facciano sì che il made in Europa sia più vincente e che non andiamo a finire in Turchia o in Corea del Sud o negli Stati Uniti e poi l'altro grande progetto Giorgio tu hai parlato di sostenibilità voglio riprendere la tua il tuo punto sulla sostenibilità che so essere un tema al meeting è sempre importante de quest'anno particolare importanza
Qual è se mi chiedete quale sarà la questione più importante per la prossima Commissione europea per i prossimi cinque anni Raffaele qual è la questione più importante che avrete
Da gestire la questione più importante secondo me sarà questa dare risposta
Alla seguente domanda
Come reperire i cinquecento miliardi di euro l'anno che servono per finanziare la transizione
Verde giusta e digitale
Perché i prossimi dieci anni la trascrizione la faremo noi dobbiamo fare la transizione perché i nostri figli sono impongono la saluto del nostro pianeta ce lo impone e il nostro futuro che ce lo impone ma noi dobbiamo finanziare la transizione
Perché se non la finanzieremo succederà quello che io ho ascoltato nei miei giri in giro per l'Europa parlando con gli agricoltori polacchi parlando con gli imprenditori
Spagnoli parlando con i lavoratori italiani ho sentito da parte di tutti questi lo stesso messaggio voi volete che facciamo la transizione ci dite che costa un sacco e non ci dite da dove si prendono i soldi quindi vuol dire
Che io agricoltore polacco Greek tolto l'italiano
Penso che io dovrò pagare qualcosa o che io lavoratore nell'industria automobilistica dovrò pagare qualche cosa
Nel rapporto io faccio una proposta molto concretamente la chiamo l'unione dei risparmi degli investimenti in cui mettendo insieme investimenti privati risparmio con un incentivo a un interesse più vantaggioso per noi risparmiatori e intervento pubblico insieme si riesca a dare una risposta a questa domanda se lo si farà
Faremo la transizione e questa transizione sarà socialmente accettabile
Se non lo faremo sarà un disastro l'Europa andrà contro gli interessi dei suoi stessi cittadini e non su questo sarà in una grandissima difficoltà voglio terminare
Su un punto al quale tengo moltissimo
Giorgio che questo uno dei motivi sui quali noi siamo indietro rispetto agli Stati Uniti al fatto che gli Stati Uniti in questi anni hanno deciso di investire moltissimo in innovazione tutte le grandi innovazioni arrivano oggi dagli Stati Uniti
Perché hanno i soldi per farlo hanno la cultura dell'innovazione io quante volte ho girato incontrando giovani startupper in questi mesi di viaggio attorno all'Europa che ho raccontato nel libro al quale Giorgio ha fatto cortesemente riferimento mi sono sentito ripetere da ognuno di questi giovani startupper non solo italiani attenzione non facciamo noi non pensiamo noi che non siamo i più sfortunate di tutti gli ho sentito dallo startupper finlandese da quello portoghese da quello irlandese il mio sogno e andare negli Stati Uniti a sviluppare la mia idea il mio Progetto la mia
Iniziativa perché lì trovo i finanziamenti perché le trovo l'ambiente giusto per rischiare noi dobbiamo essere in grado su questo tema di fare un grande cambiamento sul mercato unico il mercato unico è stato anche chiamato il mercato delle quattro libertà
Il Berta di movimento di beni servizi capitali e persona
Queste quattro libertà suonano molto novecento sono tutte tangibili e leader dell'economia analogica di quello che si tocca non abbiamo bisogno di inserire quello che io propongo nel rapporto una quinta libertà la libertà dell'innovazione della ricerca e delle competenze cioè la capacità su questo di andare verso l'intangibile
Se non lo faremo noi saremo indietro ancora indietro e non ce la faremo io ho voluto raccontare se queste cose rapidissimamente le trovate ovviamente scritte nella
Rapporto e sintetizzate nel libro e nel racconto del libro
Ma soprattutto voluto cercare di dare un messaggio molto forte ai governi europei è un messaggio molto forte all'istituzione europea guardate non abbiamo più tempo
Non stiamo perdendo terreno e stiamo diventando sempre più marginali come europei o cinte creiamo e siamo in grado di essere molto molto più competitivi e molto più performanti oppure dovremo porci il problema se essere una colonia Mary
Cana è una colonia cinese io non voglio che i miei figli crescano
Avendo di fronte questa alternativa e voglio che i miei figli che i nostri figli italiani crescono con l'idea che l'Europa è il nostro continente e che l'Europa il continente dei valori e il continente della solidarietà
E il continente nel quale la coesione sociale e la giustizia sociale come dice De Gasperi in una delle lettere che sono raccontate
Nella mostra di prima la giustizia sociale e il più grande impegno che la politica europea può mettere questa Europa che dobbiamo costruire e l'Europa che son convinto che costruiremo grazie
Allora adesso vorrei chiedere a Piero Cipollone come membro del board della BCE
In che misura in questo momento la moneta unica all'integrazione delle economie è un fattore di crescita perché di solito anche qui dalla BCE
Niente sullo dirà questi cattivoni con intarsi eccetera eccetera ma non si capisce qual è il ruolo che svolge per quello che stiamo dicendo
Grazie grazie buon pomeriggio a tutti grazie Giorgio per l'invito è un onore
Partecipare al meeting e in particolare a questo qua nel che capita in un momento delicatissimo visto che quello che sta succedendo a Bruxelles in termini di composizione della nuova Commissione soprattutto di quello che avranno da fare nei prossimi nei prossimi cinque anni pervenire alla tua domanda la mia risposta è molto semplice io penso che l'integrazione europea il mercato unico e la moneta
Unica siano stati è un grandissimo successo ora
La giustificazione di quello che sto dicendo è in un numero infinito di rapporti ma da ultimo il governatore l'altro giorno ha ricordato che in assenza del mercato unico oltre il reddito pro-capite in Europa sarebbe stato
Inferiore di un quinto rispetto a quello che quindi è la prova evidente
Però attenzione gli economisti quando parlammo citano sempre numeri parlano di evidenze concrete
Però attenzione e le evidenze non vanno molto in là
Se non entrano nelle percezioni delle persone
Se le persone non percepiscono come reali numeriche le persone
Che noi diciamo come economista e allora bisogna guardare a che cosa dice il a che cosa dicono le persone bene se uno guarda quello che le persone dicono rispetto all'Europa conferma quello che ho appena detto io mi sono andato a guardare i dati dell'eurobarometro
Sapete l'eurobarometro a questa specie di grande organizzazione che fa i sondaggi in tutta Europa bene Tarantino secondo i dati dell'eurobarometro del due mila ventiquattro oggi l'ottantasei per cento dei cittadini europei
Dice che quest'che non sono mai stati così soddisfatti come lo sono oggi questo numero era molto più basso questa la percentuale più bassa dal mille novecentosettantaquattro
E la cosa interessante
Perché è sempre stata crescente queste proporzioni a partire dai dagli dai debiti per i debiti sovrani dalla crisi dei debiti sovrani
Per la moneta unica l'affetto e la folla alla la storia e la stessa oggi il settanta per cento dei cittadini europei
Ha dice che pensa che l'adozione dell'euro sia stato una buona cosa per l'intera area
Questa percentuale era molto più bassa all'inizio era leggo per non per non sbagliare era cinquantatré per cento nel mille novecentonovantadue ed era il sessantuno per cento al momento dell'adozione
Quindi la percezione dell'euro come come come un elemento di successo è andata crescendo ancora più interessante e il fatto che le persone pensano che per l'Europa
L'euro mentre l'euro sia stato un elemento si di successo più di quanto lo siano nei propri Paesi nel proprio Paese quindi l'erba del vicino ovviamente è sempre più aperti
E se uno domanda
E se uno domanda i cittadini dei Paesi che non hanno adottato l'euro anche loro ritengono che per i Paesi che l'hanno adottato sia stato un elemento di successo
Tanto è vero che il cinquantasette per cento dei paesi dei primi cittadini dei paesi che non hanno adottato l'euro sono pronti a ma sono pronti ad adottarlo ovviamente questo cambio di percezione non è che è avvenuto out of the blue come dicono gli inglesi ci sono stati dei fatti concreti negli ultimi cinque anni che forse hanno permesso di cambiare opinione no
A partire dalla non brillante esperienza inglese
Sapete a che cosa mi riferisco
Per non parlare poi della pandemia della risposta che l Europa ha saputo dare sia nella sua versione diciamo Commissione che nella sua versione bici da un lato con Next Generation New dall'altro con con il petto
Ed infine ovviamente gli eventi delle guerre in Ucraina a Gaza
Certamente questi elementi questi nuovi fatti hanno rafforzato il bisogno il bisogno d'integrazione
E e questo ha influito anche sulla rappresentazione su come chi vuole dare una rappresentazione politica agli europea gli ha cambiato ha cambiato la posizione cinque anni fa
C'erano molti che dicevano che volevano uscire dall'area dell'euro o abbandonare l'euro non è stato così in questa campagna elettorale le ragioni forse sono quelle che che ho appena
Che ho appena ricordato
Ovviamente
Uno può dire che quindi è stata una un'esperienza di successo però il successo del passato non garantisce affatto per il futuro la tua domanda Giorgio dicevi che cos'è che garantirà
La forza del nostro economie
E quale ruolo per l'Europa io penso che l'Europa deve rispondere a tre domande fondamentali
Non riusciremmo le questo processo di integrazione e di il rafforzamento dello al suo utilità nella percezione dei cittadini continuerà se l'Europa saprà rispondere esattamente alle sfide che e mi parlava un attimo fa Enrico la transizione ecologicamente transizione digitale
E gli elementi della è il rafforzamento della sicurezza fisica ed economica del continente e queste sono le le sfide le sfide che abbiamo che abbiamo davanti
E e quindi uno si chiede ma che cosa dobbiamo fare lo che l'urlo lo chiedevi tu prima che cosa dobbiamo fare per poter affrontare bene queste sfide bene io penso che va be'io faccio il banchiere centrale quindi guardo sempre i soldi quindi la prima questione
Ce l'abbiamo i muscoli finanziari per fare queste transazioni dove troviamo dove troviamo tutti i soldi che saranno che sta nella che saranno necessarie
Intanto dobbiamo il pugno renderci conto di che cosa stiamo parlando perché avere la concretezza dei numeri è molto importante allora
Qualche qualche settimana fa alcuni colleghi della BCE hanno provato a fare i conti di quanto costino le transizioni Green digitale di difesa sulla base dei conti le stime della Commissione della NATO la loro stima è che tra il due mila venticinque cioè domani mattina al due mila trentuno dovremo investire cinque mila e quattrocento miliardi questa è la cifra di cui stiamo parlando
Ora secondo questi colleghi queste cifre saranno composte dove troviamo questi soldi secondo loro
No
In quota non banale verrà dai conti pubblici un po'europei un po'dai bilanci nazionali parliamo di quattrocento miliardi da parte dei fondi europei ai novecento miliardi da parte dei fondi nazionali il grosso dei venire dagli investimenti privati
A e stiamo parlando di quattro mila cento miliardi quindi la domanda essenziale quali sono le condizioni per per trovare questi soldi
Lo stesso governatore qualche giorno fa ci diceva che da questo punto di vista una capra una fisco una capacità fiscale comune europea può essere di grande aiuto d'altra parte ci ricordava quali sono i vincoli di finanza pubblica
La necessità di ridurre il debito è urgente il governatore lo strato benissimo
Di che cosa stiamo parlando l'Italia spende per e servire il proprio debito tanti soldi quanto spendibile in istruzione è un dato che lascia lascia riflette quindi insomma la strada pubblica
Per finanziare questa transizione non è essere molto stretta
E quindi è evidente che il grosso dei venire dalle dalle risorse private
A e come le si possono generare per la la strada dalla strada principi sono due due cose due due dimensioni sulle quali dobbiamo fare meglio
Generare più risorse e usare meglio quelle che abbiamo per generare più risorse non c'è che una strada la crescita però ce l'hanno appena ce l'ha appena ricordato al presidente Letta la crescita e per i prossimi anni non aveva non sarà brillante per due ragioni fondamentali perché due motori fondamentali della crescita cioè la demografia della produttività
Sì sono inciampati o non girano alla velocità necessaria vi voglio ricordare solo un numero perché fa impressione sulla demografia
Io mi sono andato a riguardare le stime dell'Eurostat allora la popolazione dell'euro dei della UE nei prossimi cinque anni sempre guardando a questo orizzonte per cui la commissione insomma di cui si occuperà la prossima Commissione nei prossimi cinque anni la popolazione europea resterà intorno ai quattrocentocinquanta milioni di persone
Il punto drammatico tuttavia che quelli che ci hanno un'età da venti a sessantaquattro anni cioè quelli che possono lavorare scenderanno diffusa in milioni di persone pari al due tre per cento
Quelli ancora più giovani cioè giorni futuri gli altri lavoratori cioè quelli che c'hanno meno di diciannove anni scenderanno di a di quattro milioni di persone il quattro e quattro per cento
E non andrà meglio dopo il due mila trenta anzi peggiorerà quindi avremo un enorme problema di trovare le le delle persone disponibili che possono che possono lavorare
Si può fare sta le stime dell'Eurostat tengono già conto delle dell'immigrazione quindi gli spazi anche quelli sono già considerati allora ci sono due strade che si possono intraprendere per mantenere il reddito pro capite quindi almeno continuare a generare le risorse che generiamo dovremo possiamo fare due cose aumentare il numero delle persone che lavorano oppure aumentare la loro produttività
Aumentare il numero di persone che lavorano la strada che abbiamo battuto negli ultimi anni la il tasso di occupazione nella rete nella UE negli ultimi vent'anni è cresciuto di quasi otto punti percentuali siamo adesso all'incirca allo stesso livello degli Stati Uniti
è difficile pensare che si possa fare molto ci sono ancora delle aree delle sacche su cui si può lavorare ma insomma non mi pare una strada che possa cambiare in maniera radicale le prospettive
A resta la produttività lo ricordava un attimo fa
Presidente Letta tenete conto che anche l'opera sulla produttività abbiamo dei serissimi problemi negli ultimi trent'anni la produttività nell'area dell'euro è cresciuta di due terzi rispetto a quello degli Stati Uniti abbiamo accumulato un un ritardo enorme e soprattutto questo differenziale aumentato moltissimo negli ultimi anni
Molto dipende non tanto dall'accumulazione di capitale quanto dall'efficienza con la quale utilizziamo Renault le risorse norme non voglio dire di più sulla non voglio dire di più sulla
Su qualcosa si può fare per per lui accelera la crescita bassa perché si è data un'occhiata al rapporto del presidente Letta troverete un sacco di informazioni un sacco di utili consigli problema è metterci problema e metterli in atto
E la questione allora e rimane quindi il punto come possiamo fare tour per utilizzare meglio le risorse che abbiamo per finanziare queste grandi sfide che abbiamo di fronte
A qui ci sono due io penso che ci sono almeno un paio di numeri importanti per far capire che c'è molto spazio per fare Mezio il prima il numero che che ha citato presidente Letta oggi gli dissi la posizione netta sull'estero sia mantelle tecnicamente ma insomma e di risparmi le attività finanziarie degli europei
Investite in altri Paesi al netto degli del del contrario
Sono cinquecentottanta miliardi parliamo del quattro uno per cento del PIL tutta sarebbe utile che queste risorse trovassero un'occupazione magari nell'area dell'euro
Il secondo elemento importante da considerare come utilizziamo i nostri risparmi nell'area dell'euro i risparmi l'attività finanziarie delle famiglie sono circa trenta miglia trenta
Tre gli under trenta mila miliardi di questi un terzo investiti in depositi
Ovviamente i depositi delle delle famiglie presso le imprese sono essi anch'essi fonte di finanziamento per l'economia nella misura in cui le imprese delle banche finanziano con questo le imprese ma certo ci possono essere dei margini di miglioramento e quindi la questione fondamentale è esattamente quella che diceva Presidente Letta possiamo trovare delle forme di investimento di questi risparmi
E che siano più redditizie delle famiglie al contempo siano più legati esattamente a questo tipo di transizione
Di cui stiamo di cui stiamo parlando
Quindi
E quindi la la la questione come mobilitiamo come come mobilitiamo queste risorse come le possiamo quali strumenti finanziari come possiamo migliorare
La struttura dei mercati finanziari per permettere gli investimenti che gli investimenti siano i diretti
E in maniera più precisa rispetto alle sfide che stiamo affrontando e come possiamo anche attirare capitali estetica all'interno dell'Unione per finanziare questi investimenti
Qualche tempo fa come bici abbiamo pubblicato un rapporto e dettaglia morto o dati in in maniera molto precisa esattamente le cose di cui sto dicendo e li facciamo tre raccomandazioni che sono molto simili a quelle presentate nel nel capitolo dedica dei mercati finanziari nel rapporto nel rapporto Letta e sono tre sostanzialmente il primo è quello di scongelare la quota dei risparmi privati che sono parcheggiati nei in modo improduttivo
La seconda questione sviluppare i mercati obbligazionari azionari per renderli più attraenti per gli emetti
Enti sottoscrittori di titoli la terza migliorare l'attrattività dei mercati finanziari europea degli investimenti
Per gli investimenti esteri ovviamente Giorgioni diciamo così come vice che fa dell'auto le bici e facciamo due cose sostanzialmente contribuiamo a questo dibattito nelle sedi opportune
Una delle feste di fondamentale all'Eurogruppo dove noi partecipiamo e dall'altra
Mettiamo in campo delle azioni concrete che sono legate esattamente all'anno al nostro al nostro mandato sulla prima questione due due veramente televideo
Informazioni telegrafiche primo per superare la la frammentazione dei mercati finanziari ne abbiamo sempre sostenuto che sia necessaria un appunto un'integrazione
Sia della dei mercati ma anche e soprattutto della regolamentazione della sorveglianza
La la la presidente Lagarde dello scorso anno sia chiaramente espressa per una secca europea non per aver ventisette regolatori
Frammentati la seconda questione sulla quale abbiamo sempre insistito è il fatto che noi riteniamo che l'Europa abbia bisogno di una capacità fiscale comune proprio per finanziarie i beni pubblici europea i singoli Paesi non ce la fanno
C'è un problema di free Riding e quindi di sotto investimento negli investimenti degli investimenti pubblici su questo noi siamo stati e continueremo a essere molto poca invece per quello che riguarda quello che noi facciamo per generare le risorse di cui abbiamo bisogno abbiamo bisogno di un è un ambiente macroeconomico
Stabile
Con
Un'inflazione sotto controllo quindi per noi il controllo dell'inflazione ritornare dell'inflazione al due per cento è un fatto fondamentale perché proprio la stabilità dei prezzi garantisce una programmazione di lungo periodo all'impresa e quindi e alle famiglie e quindi generare quelle risorse necessarie al di alle alle questioni di cui stiamo parlando al PCI
Invece con riferimento alle azioni alle azioni concrete
E più riguardano
Gli aspetti della delle infrastrutture dei mercati finanziari
Noi stiamo lavorando per rafforzare il ruolo il ruolo dell'euro e lo stiamo facendo lavorando su tre dimensioni fondamentali primo offrire un sistema di pagamenti al dettaglio che sia atto alle a un'epoca digitale su questo mi sto riferendo all'euro digitale magari Pocci torneremo in un in una nel seguito della discussione ma per noi è essenziale
Superare la frammentazione del sistema dei pagamenti che ha frammentato molto anche di più del dei sistemi ferroviari europee
La seconda costruire un sistema di infrastrutture di mercato che sia atto per un'epoca digitale mi riferisco ha come a a quello che si chiamano le transazioni
Eseguite su piattaforme digitali alle famose dielettrici stiamo stiamo cercando di capire come poter trasformare degli attuali sistemi di pagamento che esche siano in grado di gestire queste queste trasformazioni
Da ultimo stiamo lavorando per connettere i sistemi di pagamento europei a quelli degli altri Paesi per consentire pagamenti transfrontalieri che siano più veloci più più economici e più sicuri
Insomma
Voglio concludere dicendo che dei loro e diceva che il mercato europeo si fonda su tre principi me me li riguarda concorrenza che io che stimola
La cooperazione che rafforza e la solidarietà che unisce nel corso dei diversi decenni abbiamo messo l'accento sull'uno o sull'altro io penso che in questo momento dovremmo mettere l'accento soprattutto sul terzo la solidarietà che unisce perché rinunciando agli egoismi nazionali potremmo essere più sicuri più forti e più libertà grazie
Al Ministro Fitto come accennavo qual è il ruolo dell'Italia in questo contesto tenendo conto che è un ruolo che già lui sta svolgendo sempre in totale interazione perché uomo che ha
Porto portato avanti il tutto nel Generation Jürgen RR in Italia è stato lui quindi cosa vuol dire l'Italia rispetto a questa situazione grazie innanzitutto grazie
A Giorgio gazzette grazie al meeting per l'invito torna ogni anno con con grande piacere mi fa quest'anno particolarmente piacere
Partecipare a un dibattito con di Colette Piero Cipollone anche per i contenuti che stiamo affrontando è anche per la grandissima attualità dei temi oggetto della nostra discussione mi piace partire da una considerazione preliminare
Che come Enrico letta ha ricordato c'ha visto anche confrontarci in modo molto costruttivo e positivo che lo ringrazio anche per l'approccio che ha avuto nel rapporto con i diversi governi europei come lo ha ricordato anche con il nostro mi fa molto piacere perché all'interno del rapporto che condivido i emergono in modo molto chiaro una serie di obiettivi fondamentali sia dal punto di vista della valutazione
Storica di quello che sono state le scelte principali degli ultimi e trent'anni ma anche in modo particolare su quelle che sono le necessità di cambiamento o se così possiamo dire
Di adeguamento a quello che lo scenario nuovo di fronte al quale noi ci troviamo in questo contesto penso che sia assolutamente rilevante positivo il fatto che all'interno del rapporto si individua una serie di temi che
Chiaramente non potevano essere oggetto di una riflessione oltre trent'anni fa ma che oggi sono di strettissima attualità
E cercherò in questo mio intervento anche di collegarli un po'allo schema di lavoro che il Governo ha messo in campo sia nel rapporto con la Commissione europea sia nella fase di attuazione del Piano nazionale di riprese residenza ma non solo
Della necessità di un coordinamento strategico delle risorse a disposizione perché se è vero come è vero ricordava Piero Cipollone adesso che non è che noi abbiamo la capacità o la prossima di coprire le risorse per intero necessarie per mettere in campo
Programmi di investimento di questa dimensione e se è vero come è vero quello che ci ricordava Enrico Letta che il costo di questo di questa azione e un costo notevole è necessario cercare di mettere in campo
Alcune scelte fondamentali la prima quella di capire come poter utilizzare bene al meglio le risorse disponibili cercando di finalizzarle adeguandola agli scenari nuovi
Una valutazione che mi piace fare che non si può avere un tempo o lungo per reagire a quello che accade nel mondo
Perché i nostri competitor a livello internazionale hanno una rapidità d'azione che non ci consente di poter restare al passo con quei tempi se dobbiamo seguire un iter e una tempistica d'una modalità così complessa
E quindi se mi posso permettere
Una delle questioni che a me ha più colpito positivamente il discorso di Ursula von der Lion il diciotto di luglio in Parlamento europeo è stato il passaggio
Che relativo alla necessità di avviare una netta scelta sul fronte della sburocratizzazione e della semplificazione
Io penso che questo sia la cornice dentro la quale ci sono tutti i temi di cui oggi noi ci occupiamo e mi fa piacere sottolinearlo
Anche perché è proprio nel dibattito parlamentare purtroppo
Son temi che non fanno notizia questi ma è bene ricordarlo in occasioni come queste nel dibattito parlamentare proprio in preparazione del consiglio europeo dello scorso giugno il Presidente del Consiglio Meloni nel suo intervento
Poste questo come un tema centrale
Il fatto che sia stato ripreso con questa modalità rappresenta certamente una delle fondamentali
Esigenze di cui l'Europa oggi ha fortemente bisogno insieme al fatto dacie collegarlo del piano strategico sulla competitività che rappresenta un'esigenza che emerge chiaramente dal rapporto
Preparato da Enrico Letta ma che anche un punto centrale nell'agenda strategica approvata dello scorso giugno al Consiglio europeo e che rappresenta anche una priorità nell'ambito del dibattito futuro a livello europeo in questo contesto e molto importante cogliere alcuni aspetti cercando di renderle attuali alcuni esempi
E sono molto ben collegati a quanto è stato detto precedentemente in modo particolare penso al tema dell'Energia così come il tema della difesa sono questioni che ci pongono di fronte ad una questione anche qui di carattere più ampio che
Consentitemelo sottolinea anche un po'alcuni errori compiuti nel passato e il tema di ferimento a quello della cosiddetta autonomia strategica
Cioè della capacità che l'Europa deve avere se vuole essere competitiva con gli altri grandi a livello mondiale essere in grado di riuscire a chiudere la filiera produttiva all'interno
Del del del suo territorio e soprattutto non raccordo operativo fra i diversi stati membri e mi fa piacere dirlo sottolineando quello che accennava il dico dice sicuramente va in questa direzione quanto sul fronte della difesa possa essere strategico fondamentale
Chiudere la filiera dell'autonomia strategica per evitare e andare a fare shopping in giro per il mondo mare nella capacità di chiudere una filiera che ci consente su questo come su tanti altri aspetti
Di poter avere un punto di forza anche per
Dare degli elementi e dei segnali di grande rafforzamento del settore manufatturiero che rappresenta rappresentato da sempre un punto di grande forza
Nel contesto europeo e che può sulle grandi linee sulle grandi questioni essere fondamentale il tema energetico ne è una dimostrazione
Se è vero come è vero che dal ventidue febbraio del due mila ventidue momento in cui la Russia invaso l'Ucraina ad oggi si è quasi assottigliato ridotto se non scomparso il tema della dipendenza energetica
Dal fronte russo ma questo non ha comportato però una riduzione
Dei costi dei prezzi dell'energia in modo coordinato e questo sul terreno della competitività del contesto europeo rappresenta uno degli elementi più importanti in questo contesto
E ritengo che su questo ci sia bisogno di fare una valutazione che tiene dentro anche un po'di riflessione che ho ascoltato in questi giorni anche nel dibattito che c'è stato qui al Meeting anche delle considerazioni che poc'anzi et faceva Cipollone in riferimento al tema
Che centrale della capacità che l'Europa deve fare di utilizzare bene al meglio le risorse disponibili qui io penso che ci sia
Il collegamento con Index genere sono con il pieno e per per diverse ragioni di carattere generale e di carattere particolare nazionale
Di carattere generale perché il Next generation ha rappresentato una forma di indebitamento comune che
In un momento drammatico ha visto la condivisione da parte di tutti gli stati membri
Porsi oggi il tema di dove e come le per reperire le risorse per
Sostenere i programmi di investimento di cui da abbiamo bisogno e certamente un tema perché la disponibilità nella condivisione di un debito comune che ha portato al finanziamento The next generation non è facilmente recuperabile nei prossimi mesi da parte degli altri Paesi membri d'altra parte gli altri stati membri e questo ci pone un tema anche collegato ad un'altra difficoltà
Che rappresento che fu una decisione strategica fondamentale e ci mancherebbe altro che però pone una questione importante dal punto di vista economico finanziario e parlo e l'allargamento dell'Unione Europea
Che ha avuto un'accelerazione per ragioni diverse da quelle che tradizionalmente hanno portato l'Europa ad allargarsi verso altri stati membri che hanno avuto delle ragioni molto collegate al tema strategico
Di quello che purtroppo è accaduto in Ucraina e quindi del fatto che
Le scelte collegate all'allargamento sono state anche molto frutto di valutazioni collegate alla necessità di guardare alla situazione geopolitica che e purtroppo emergeva di volta in volta nel contesto europeo ma penso però che sia importante tener conto di questo dato
Non è che noi possiamo pensare di andare verso un allargamento senza porsi il problema dei costi dall'allargamento
E che se ne pensiamo di poter fare le stesse cose con un'Europa molto più grande con le stesse risorse evidentemente diciamo sappiamo che non è possibile e quindi è evidente che questo tema rappresenta anche l'esigenza di andare a
Guardare con attenzione alcune politiche di intervento che con l'allargamento potrebbero diventare oggetto di una attenzione per particolare che oggi sono all'interno del bilancio europeo
Voci di bilancio molto rilevanti tra le più rilevanti
E che impattano molto nell'ambito delle scelte economiche del sistema della competitività delle nostre imprese e mi riferisco in modo particolare all'agricoltura e alla questione da sono le due voci del bilancio europeo
Che potrebbero su questo tema essere interrogate a dare delle risposte completamente differenti rispetto al passato
In questo contesto c'è il tema del debito che viene richiamato perché perché noi siamo reduci da una stagione nella quale il Covent ci ha fatto dimenticare
Alcuni aspetti però se andiamo a vedere l'aumento della spesa pubblica
Nei vari stati membri alcuni in modo particolare ci rendiamo conto non solo che la spesa pubblica è aumentata notevolmente ma che la qualità dell'aumento di questa spesa pubblica e in molti casi molto discutibile e questo comporta un problema
Serio perché per affrontare la grande questione del debito abbiamo due strade la prima quella della riduzione della spesa pubblica improduttiva non della spesa pubblica in generale perché impatti avrebbe se lo facesse un modo lineare generico e senza la logica è per dimensioni esagerate esasperate
Rischieremmo di avere un impatto negativo sul PIL e in secondo luogo abbiamo un altro aspetto altrettanto rilevante
Che è quello della crescita e quindi c'è bisogno di una spesa buona
C'è bisogno di avere investimenti che siano qualificati dal punto di vista della scelta perché una spessa positiva ci consente di poter rientrare dal debito e qui il nesso è chiaro col piano nazionale di riprese residenza perché l'Italia e vengo all'aspetto specifico e rispetto alla credibilità di una forma di finanziamento
Venne chiedere insomma il primo osservato perché perché evidentemente l'Italia a il più grande piano nazionale di ripresa resilienza
D Europa e il Paese che insieme alla Grecia da Romania all'inizio quando fu deciso questo decise di prendere per intero la quota debito e quindi se noi andiamo ad analizzare nello specifico il nostro piano nazionale di riprese resilienza
Sappiamo ricordiamo che
A fronte di centonovantaquattro miliardi di euro di risorse assegnate per il che ne era l'italiano centoventidue sono addebito
E questo diciamo è un primo tema che ci deve far comprendere quanto sia rilevante la qualità della spesa di queste risorse in questo contesto secondo vi piace ricordare un dato tutto nazionale che
Si arriva a duecentoventi miliardi di euro di spesa complessiva aggiungendoci il piano complementare nazionale altri trenta miliardi di euro sempre all'epoca presi a debito
Ed è evidente che importante anche sottolineare come e arrivo al punto
In quella situazione si decise di inserire sessantotto miliardi di euro di cosiddetti progetti in essere cioè progetti che erano stati finanziati precedentemente
Al PM per quindi che già costituivano parte dell'indebitamento nazionale per e linee di finanziamento all'interno del bilancio dello Stato che già avevano
Contratto un debito pubblico spostando e-mail piene per con una
Logica degli interessi sicuramente migliorativa ma che però hanno rappresentato il punto il grimaldello di un percorso che ha visto iniziare il cambiamento del miglioramento della spesa pubblica all'interno del Piano nazionale di riprese resilienza
Perché perché lo scorso anno non abbiamo dato vita ad una revisione del piano nazionale di ripresa resilienza l'abbiamo fatta sulla base di una valutazione che era di due tipi la prima era collegata al lo scenario internazionale se cambia il mondo diciamo prima dobbiamo far qualcosa pure noi per cambiare le cose la Commissione europea quando c'è stata l'invasione dell'Ucraina ha messo in campo delle paure Youth c'è uno strumento per dare una risposta alla crisi energetica
Dando agli stati membri su quello strumento soprattutto la possibilità di utilizzare la quota debito che fino a quel momento solo tre Paesi avevano utilizzato in quella quantità cioè Italia Grecia e Romania
Per esempio la Spagna in quel contesto prese circa ottantaquattro miliardi di euro per mettere in campo il suo piano di investimenti sulle paure l'Italia non potendolo fare diede vita alla revisione del piano faccio questo esempio perché
Ci dà molto la dimensione della qualità della spesa del lavoro fatto del lavoro che bisogna continuare a fare in questa direzione
E in quel contesto non abbiamo dato vita ad una spostamento di progetti che non potevano essere collocati che ne perde perché banalmente non sarebbero stati in grado di poter raggiungere il risultato
Di essere rendicontati all'interno del CNEL Verre e abbiamo individuato contemporaneamente a quello le scelte che sono fondamentali che ben si coniugano
Con le considerazioni che emergono nel Dapporto che emergono sul tema sugli obiettivi e le strategie che devono essere messe in campo nei prossimi mesi nei prossimi anni a livello europeo sul fronte della competitività
Mi riferisco in modo particolare il fatto che il nostro le paure per esempio ha trasformato una serie di risorse che erano oggetto di interventi per Progetti precedenti a che ne avrebbe mi limito a dire discutibilissimo e non aggiungo altro spostati fuori dal piano RR
Che hanno visto la possibilità di essere sostituiti con una serie di interventi ne cito alcuni
Da giorni siamo sulle pagine dei giornali positivamente perché il governo ha messo in campo un bando molto importante che è quello relativo alla transizione cinque punto zero per le imprese e mettendo a disposizione sei virgola tre miliardi di euro e vanno esattamente nella direzione di tutti gli obiettivi che abbiamo indicato di cui stiamo perdeva e stiamo parlando adesso in secondo luogo c'è un tema energetico che non riguarda
Le l'Italia che riguarda l'Europa e la dimensione della vicenda geopolitica scoppiata in Ucraina ci porta a pensare che quella che era una idea
Con la quale abbiamo convissuto per qualche decennio c'è dell'approvvigionamento energetico da Russia
Basso striglia sicuramente con una politica di interventi importante e positiva sul fronte
Della riduzione della dipendenza e sul fronte degli investimenti nell'ambito delle rinnovabili ma sappiamo che questo non è
Una soluzione con la quale possiamo poggiare una prospettiva futura di sviluppo di un contesto
Quale quello europeo se vogliamo essere realmente competitivi ed è per questo che abbiamo messo in campo nelle paura anche una serie di investimenti
Che si collegano al cosiddetto Piano Mattei e il Governo nella mia messe in campo che è quello di una strategia che guarda i Paesi del Mediterraneo
E che punta ad una fase di crisi drammatica e difficile quale quella conseguente alla guerra scoppiata in Ucraina la con l'invasione della Russia a mettere in campo invece una dimensione
Completamente nuova che quella fatta di una serie di investimenti sul fronte energetico elettrico e del gas per rafforzare e potenziare le infrastrutture presenti nel nostro Paese per delineare un ruolo
Per il nostro Paese non nazionale di soluzione del problema energetico nazionale ma europeo per dare all'Italia la possibilità di essere il ponte
La naturale piattaforma all'interno del Mediterraneo nel confronto con l'Africa
Dal quale emergono degli elementi di grande preoccupazione su diversi fronti non ultimo appunto quello dell'approvvigionamento delle materie prime fondamentali per poter essere competitivi a livello internazionale in questo contesto non abbiamo messo in campo un'azione mirata sul rispetto al piano azione di ripresa residenza raccordata e dell'ultima considerazione che voglio fare alla politica di coesione la voglia di cosa le sembra un fantasma che si aggira nel nostro Paese
Di cui tutti ne parlano e nessuno ne parla per dare un numero anche su questo perché è importante
Con i numeri far capire la dimensione nella quale parliamo nel periodo due mila ventuno due mila ventisette l'Italia e beneficerà di quarantatré miliardi di euro
Ai quali si aggiungono le quote di cofinanziamento nazionale regionali per un totale di settantacinque miliardi di euro di risorse che si aggiungono a quelle che ha un'azione di riprese resilienza
Quindi è evidente che il tema della del coordinamento che ne abbiamo messo in piedi da subito anche
Le deleghe delle quali io ho la responsabilità
Rappresenta una scelta chiaro ed una visione del Presidente del Consiglio Mellone che ha voluto mettere insieme queste deleghe per raccordare queste politiche per il semplice fatto che il che ne verrà una scadenza che quella del giugno due mila ventisei
Entro il quale completare gli interventi la coesione ha una scadenza che va fino al trentuno dicembre del due mila ventinove il raccordo
Nella contemporaneità dell'addio di queste due piani e decisivo
Per evitare sovrapposizioni addirittura contrasti fra due piani e per avere una dimensione che posta di utilizzare nel modo migliore le risorse disponibili e questo riguarda non solamente l'Italia perché il tema della voglia di coesione basta leggere l'ultimo rapporto che la Commissione europea
Ha presentato il nuovo rapporto sulla politica di coesione fa emergere in modo molto chiaro
Questo aspetto lo dico perché anche Enrico
Richiama il aspetto specifico del della politica di coesione in questo contesto penso che sia
Importante concludo questo e il mio intervento coglie l'esigenza e la qualità della spesa
Perché dicevamo accennavo prima al tema del debito la riduzione del debito a dire con la crescita e con la riduzione della spesa pubblica improduttiva è la crescita e determinano solamente dai fattori della qualità della spesa
E la qualità della spesa quella che genera la crescita e che quindi ci consente di rientrare dal debito e rendono complessivamente solamente diciamo ritrovato sulla vicenda che ne vede oltre centocinquanta miliardi di euro
Di debito aggiuntivo che si aggiungono a un debito che come è noto rappresenta uno dei record purtroppo e noi storicamente per il nostro Paese è evidente che la strada è obbligata ed è quella è la qualità della spesa nell'ambito perché never è fondamentale
Altre tre numeri e chiudo si parla molto della spesa perché nel verde non si parla per nulla delle riforme del piene verrà come se questo fosse un piano dispensa dove devi solo spendere i soldi e se non spende soldi va male
Allora sedute soldi e dirò anche con dei numeri chi stiamo spendendo anche diciamo qui in tempi rapidi in modo efficace
Ma è importante fare un'altra considerazione il tema delle riforme decisivo perché dopo il giugno del due mila ventisei Neron ci troveremo di fronte a un Paese che avrà un altro che ne per allora queste risorse sono un'una tantum panno spesse vele e vanno inserite integrate in un sistema di riforme che consenta al nostro Paese di potere iniziare un percorso nuovo per il futuro
Quando parliamo di giustizia civile di giustizia penale quando parliamo di concorrenza quando parliamo di pubblica amministrazione poté fare lunghi elenchi lo dico perché e mi dispiace questo
Quando si parla di tenere separate la spesa e basta
Ma noi otteniamo le risorse perché aggiungiamo le rate le rate sono fatte da decine di obiettivi in quegli obiettivi non c'è solamente il raggiungimento dell'obiettivo fisico della spesa ma ci sono molti obiettivi intermedi ed è difforme
Che vedono nel confronto con la Commissione europea l'approvazione di questi risultati da parte dell'azione che stavate nel campo e quindi anche un contributo
Fondamentale sul terreno delle riforme del consolidamento di un sistema che deve accompagnare il nostro Paese dando
Una risposta vera è un significato forte e profondo al senso dell'indebitamento comune perché se l'indebitamento comune non l'ho trasformiamo ed una risposta positiva in termini di crescita
Per l'Italia e quindi per l'Europa avremmo dato una buona ragione per mettersi intorno a un tavolo e discutere sulla possibilità
Che su alcuni piani strategici fondamentali come la difesa come l'energia o come altre elementi fondamentali sul terreno della competitività si può discutere su come utilizzare queste risorse si può ipotizzare di mettere in campo un percorso che possa vedere anche lo strumento analogo in parte analogo al mio ex lege diversamente
La partita rischia di essere una partita da dibattito ma non da risultato concreto e lo dico perché e veramente chiudo su questo l'abbiamo un tema fondamentale la riuscita del piene del re italiano essendo il piede deve più importante a livello europeo è la riuscita o meno dello strumento del Next Generation
E quindi su questo è fondamentale mettere in campo un'azione mirata che possa accompagnare questo percorso
In un rapporto lo voglio sottolineare di proficua collaborazione che abbiamo costruito con la Commissione europea in questi due anni e che ha rappresentato uno degli elementi più importanti per far sì che non quello che dice
Il ministro o del governo che sarebbe un giudizio di parte ma quello che dice
Il rapporto intermedio che la Commissione europea a approvato qualche mese fa dando un mandato a dei valutatori privati esterni
Ha detto con chiarezza che l'Italia è il Paese che ha raggiunto il maggior numero di obiettivi e che nella fase di avanzamento e delle performances del piano e più avanti rispetto tutti gli altri Paesi non lo dico per alzare le tende lo dico perché
Mi dispiace un po'che nel dibattito e diano questo rapporto sia scomparso nelle nebbie di un'assenza invece non venga valorizzato perché non è un risultato del governo ma del sistema Paese
Che sta dando dei risultati positivi in questo contesto questo non toglie le difficoltà i problemi nella realizzazione di questo piano che ci sono Circe saranno ancora bisogna lavorare molto per poter portare a casa i risultati soprattutto perché centoventisei miliardi di euro era la cifra della programmazione due mila quattordici due mila venti
A disposizione del nostro Paese sono risorse europee nazionali dopo nove anni la spesa era del trentaquattro per cento quindi c'è un problema sulla spesa certo che c'è lo sappiamo bene siamo intendo in campo però tutte le
Risposte adeguate per migliorarlo e dare una risposta efficace ed efficiente in questo senso
Molto telegrafico su un accenno politica di coesione vuol dire stato sociale
Una battuta su come delle volte fra visioni vedete un tema per noi è fondamentale la sussidiarietà la partecipazione dei corpi intermedi
Per questa politica di coesione che può permettere una integrazione che sociale dell'Europa maggiore Papardo su questo da telegraficamente da una episodio che ho vissuto direttamente dopo un manifestino pro europeo in un mercato lo prende una persona anziana
Lo guarda legge che è una cosa per l'Europa me lo ridà indietro in modo non provocatorio antagonista mi diceva Europa non è per me e le chiedo cosa vuol dire perché pesce no Michelle Wie l'Europa per quelli che prendono l'aereo
Io mi chiedo un attimo perché non non capisco cosa vuol dire questo certo e gli chiedo di spiegarmi e capisco il suo ragionamento da un ragionamento profondo l'Europa e per quelli che prendono l'aereo cioè e per quelle che sono mobili cosmopoliti
Che viaggia da un Paese all'altro che vanno a lavorare in un altro Paese che parlano diverse lingue sull'Europa è per quelli che vogliono la mobilità personale
Ma c'è tanta gente che
Allora nel rapporto io ho lanciato questo provocazione che quella di dire attenzione
L'Europa il mercato unico non è solo Freedom to Moffa
L'Europa e il mercato unico devono essere anche Freedom to stay
Cioè non soltanto la libertà di muoversi per coloro che possono muoversi ma alla libertà e il diritto a poter vivere nell'ambito e qui si apre il la questione della sussidiarietà
Perché la sussidiarietà va vissuta come aiuto delle zone del territorio più fragili la riforma della politica di coesione
Raffaele dovrà toccare soprattutto questo punto oggi chi vive nei centri ha molte più opportunità re
Spetta a chi vive nelle aree periferiche
E oggi i servizi di interesse generale sono assolutamente applicate in modo discriminatorio tra chi vive nei centri e chi vive nelle aree periferiche e questo è uno dei grandi temi di questo tempo
Fammi concludere dicendo che io sono molto contento dell'è ottimista su quello che abbiamo davanti
Perché l'Europa ha passato un passaggio difficilissimo e lo ha fatto rapidissimamente voglio spendere veramente una parole spezzare una lancia a favore di Ursula von der Lian per un motivo molto semplice se ne è parlato pochissimo di questo
Da
Anni decenni una una presidenza di commissione europea non era indicata votata e legittimata così rapidamente come è capitato a fondarla io oggi legittimate in modo forte nonostante che se si ha raccontato di un voto che ha un voto anti europeo in cui populisti hanno vinto attenzione al Parlamento europeo
C'è stata chiaramente un'indicazione di sostegno al mandato di Ursula von der lie al con la voglia di fare che cosa
Cose che lei ha detto in un discorso molto bello e molto ambizioso io personalmente sono molto contento perché lei perché Ursula von der Leyen ha ripreso alcuni capitoli essenziali del rapporto a partire dalla questione della unione
Dei risparmi degli investimenti che ha citato così ha ripreso questo parte sui fondi di coesione
E ha ripreso anche l'ultima cosa che voglio dire qui
Questa proposta del ventottesimo Stato virtuale che voglio in sessanta secondi raccontarvi che secondo me è fondamentale
Per il futuro soprattutto per questo bisogno di semplificazione che è essenziale e per abbattere questa idea della
Frammentazione nazionalista che oggi è diventato un problema per tutti
I diversi Paesi europei nel rapporto con cinesi americani cosa vuol dire il ventottesimo Stato virtuale se voi chiedete una piccola e media impresa nei contratti e tantissimo in giro per l'Europa perché non sfrutti fino in fondo
Il mercato unico europeo la risposta è molto semplice perché il mercato unico europeo esiste teoricamente ma soprattutto per le grandi imprese perché perché esistono ventisette diritti commerciali ventisette sistemi fiscali
Ovviamente sono ventiquattro lingue cioè la frammentazione oggettiva se voi dovete passare dalla Slovenia alla Croazia dovete cambiare sì il diritto commerciale tra la sua venne la Croazia figuriamoci tra l'Italia e la Germania se siete una piccola impresa potete mica avere un ufficio legale di trenta persone che ti aiutano in questo passaggio
La proposta qual è
La proposta è quella di creare il ventottesimo Stato virtuale europeo
Perché faccio questa proposta perché io sono uno molto pragmatico so benissimo che si avesse proposto nel rapporto eliminiamo i diritti commerciali dei ventisette Paesi e facciamone uno solo
Sarebbe stato impossibile perché si sarebbero opposti tutti ognuno a tradizioni centenarie del proprio diritto commerciale ma facciamo una cosa di grande pragmatismo
Creiamo il ventottesimo Stato virtuale europeo gli Stati Uniti ce l'hanno nel Delaware
Creiamo il ventottesimo Stato virtuale europeo ciò uno stato virtuale nel quale c'è un diritto commerciale che le imprese a partire dalle piccole e medie imprese possono scegliersi e questo diritto commerciale è valido in tutta Europa
Pensate che passo in avanti questo vorrebbe dire per ogni impresa poter scegliere quello strumento che diventa un passepartout
Che gli elimina tutta la burocrazia e tutte le difficoltà e gli consente di vivere fino in fondo questo spazio europeo e io in questo senso mi dichiaro
Sopranista in conclusione di questo dibattito
Mi dichiaro sopranista europeo non abbiamo bisogno di fare un grande passo in avanti verso il sovrano Isma'europeo
è l'unica strada con la quale riusciremo a dare un futuro al nostro continente che sia effettivamente quello efficace e non quello di essere colonia cinese o americana grazie
Giorgio rapidamente prima dicevo che su cinque mila trecento miliardi quattro mille cento devono venire dal mercato più forma voglio diretti sussidiari dati questo non lo può pensare va giusto per dare una risposta
Però voglio usare un solo esempio per dare un'indicazione concreta e non ho avuto modo di parlare dell'euro digitale
Che è una questione fondamentale
E a fronte dei trattamenti al tema di cui parlavamo prima sia presidente Letta sia il ministro Fitto cioè il fatto che in Europa ne continuava a essere ventisette Stati nazionali ovunque nell'area dell'euro venti Paesi nazionali non esiste un sistema di pagamenti unico per cui se tu pensi trancia non puoi pagare colto bancomat devi usare uno strumento
Ok
Come dire gestito da da imprese americane ci sono due grandi player tu devi usare questo quindi tu se vai se prendi un aereo tanto per per la ma anche se tu vuoi fare una spia
Una spesa on line per le famiglie per le porte per lei durante l'occhio data per le persone anziane che vogliono fare una spesa on line perché non possono andare al supermercato non c'è modo di pagare con uno strumento europee
Devi usare una carta di credito America
L'euro digitale vuole risolvere questo
E per parlare di sussidiarietà e di inclusività noi stiamo pensando a uno strumento che sia in grado di rispondere alle esigenze di tutta la popolazione in particolare le fasce più deboli della popolazione chi vive nei centri rurali da Tiffi colta di accesso al contante per esempio occhi in una l'expertise per utilizzare in maniera sofisticate i tanti sistemi di pagamento ne stiamo pensando di creare delle app molto semplici ma c'è bisogno di qualcuno che li aiuta allora
La la BCE farà il il massimo possibile per rendere gli strumenti accessibile a tutti ma ci sarà un problema di come dire di ultimo miglio e per quelli che non hanno un conto in banca o che hanno difficoltà a rapportarsi con le banche
Lì c'è bisogno di una di una forma di raccordo per aiutare queste persone a utilizzare questi sistemi di pagamento quelle uno spazio grandissimo per la sussidiarietà per delegare i corpi sociali intermedi
Una possibile a un possibile ruolo mi fermo qui
Molto rapidamente per dire che noi abbiamo diversi divarica la politica di coesione dovrebbe affrontare
La lettura dei rapporti e la Commissione europea indicano le criticità che ci sono state in questi anni non è una politica che parte da qualche anno una guida che ha oramai è una storia decennale ultradecennale quindi dobbiamo essere in grado di guardare con delle soluzioni quali sono i divari passiamo al nostro Paese nord sud quello che più ci viene diciamo in mente facilmente ma quello fra aree urbane e Alien terne è uno delle questioni più importanti che apre al tema dello spopolamento
Che si riconnette anche ad uno degli elementi di maggiore criticità che sul fronte della democrazia che si demografica che abbiamo l'abbiamo intere aree interne che sono a rischio sempre maggiore di spopolamento con una popolazione che invecchia con la mancanza di servizi con la necessità di mettere in campo
Un sistema che possa mo'il reale realmente mettere mettere in campo delle soluzioni per queste aree quindi è chiaro che all'interno di una revisione di questa politica
De di della politica di coesione è necessario mettere in campo anche delle attenzioni concrete per quelle parti del del del territorio europeo che hanno queste esigenze per cercare di avvicinare i cittadini anche la dimensione della politica che viene messa in campo soprattutto dando delle risposte concrete
Il fronte dei servizi è fondamentale è possibile sviluppare un territorio se non ci sono i servizi essenziali dai trasporti alla sanità a quello che l'elemento fondamentale per poter rendere quel territorio in grado di essere vivibile modo reale concreto di connettere lordo esso del mondo se lei non abbiamo dei un sistema di collegamento adeguato per poter e mettere in rete quei territori con il resto del mondo quando mai potranno essere attrattivi e quando mai potrà esserci una crescita in quei territori e quando mai potremo ridurre quel tipo di divario arco son tutte scelte che vanno messe in campo di una strategia che deve ridurre la logica degli Investimenti piccoli
Dei micro Investimenti delle migliaia di piccoli Investimenti delle decine di migliaia di piccoli investimenti che non sono efficaci per mettere in campo degli investimenti che possono realmente rimettere in gioco
Intere aree dei territori europei che possono da questo avere un beneficio importante in questo contesto il tema della sussidiarietà è fondamentale anche ma diventa un discorso troppo lungo mi fermo qui
Anche sul fronte della capacità di un coinvolgimento sempre maggiore nel sistema pubblico del privato questa è un'altra grande sfida che dobbiamo essere in grado di raccogliere e di portare avanti e che sicuramente rappresenta nelle gli eventi di integrazione del PNR aveva voglia di coesione uno degli elementi fondamentali delle priorità per il futuro
Una breve conclusione che è anche la conclusione di questo filone del meeting
Dedicato all'economia alla sociale la politica
Il l'ex governatore della Banca dell'India è raggiante
Ha scritto un libro un po'di anni fa intitolato il nostro il terzo pilastro in cui dice che il futuro sarà stato un mercato realtà locali tutte fondamentali allora la nostra responsabilità a tutti i livelli
Non è solo piccole bello ma anche sostenere collaborare credere
Nel grande dei grandi tentativi a cui partecipiamo
In cui cui qualcuno eh protagonista ma chi ha bisogno ma qualcun altro che lo spieghi al vecchietto che lì che dica come risparmiare che sia le aree deboli a muoversi
Per capire questo aspetto e dall'altra parte ha bisogno di luoghi di costruzione della difesa Duel fare universalistico che la caratteristica del sistema europeo uno delle caratteristiche quasi unica al mondo e che noi non potremmo rinunciare perché fa parte del la dignità della persona
In questo meeting abbiamo affrontato tutti e due questi temi del tour della sussidiarietà è un parlato proprio della vita iter e meglio nei borghi o nelle grandezza l'anno prossimo la Fondazione sostenuta che dichiara Rapporto sussidiarietà e. welfare territoriale
Come abbiamo detto ringraziando i nostri interlocutori che scorci eremo ancora potremo andare avanti con loro anche dopo il meeting continuamente a imparare e conoscere soprattutto sostenere la loro azione loro diverse responsabilità grazie