27 giugno 1924: Matteotti e l'Aventino

Allora buongiorno tutte a tutti benvenuti venute alla Camera dei deputati
La discussione di oggi che ma cinque introdurre con vero piacere ci dice diverse cose e tutte importanti significative in primo luogo di un centenario che sta dando frutti proficui mostrando così la cupezza culturale politica di quanti l'hanno voluto e per converso la difficilmente comprensibile svogliatezza di coloro che non si sono dimostrati solleciti nel mettere a terra come suol dirsi le azioni e le risorse previste per la sua celebrazione
I due libri che costituiscono l'argomento del confronto a cui sono chiamati Autori relatori fanno parte della vasta e ricca serie di saggi imperniati su Giacomo Matteotti pubblicati proprio in occasione del centenario del suo barbaro assassinio per mano dei sicari del regime
E non credo di esprimere una spine non è originale affermando che c'era bisogno di riprendere riportare al centro del dibattito non solo politico
Il pensiero l'azione la militanza l'attività parlamentare di questa straordinaria personalità della sinistra italiana
Giacomo Matteotti un martire antifascista
Nel deputato socialista il regime aveva individuato il più lucido fiero inflessibile nemico tra i pochissimi ad aver avuto chiare il sin da subito i caratteri costitutivi del fascismo
Compressione della libertà istinto totalitario disprezzo dei diritti liquidazione degli istituti democratici a iniziare dal Parlamento ricorso sistematico alla violenza per eliminare dissenso e opposizione
Non erano rischi o pericoli di là da venire erano il presente Matteotti aveva capito che non si trattava solo di ripristinare la legalità quindi restaurare
L'ordine democratico era necessario impedire che il fascismo si impadronisce definitivamente dello Stato
Il giovane segretario del PS U lo aveva denunciato in aula con articoli e con un saggio del febbraio del ventiquattro intitolato un anno di dominazione fascista diffuso anche all'estero per lanciare l'allarme di un contagio europeo
Matteotti insomma faceva paura a regime perciò doveva morire tanto più dopo il discorso pronunciato in aula il trenta maggio quello che sarebbe stato l'ultimo di un'attività parlamentare
Tanto intensa quanto appassionata rigorosa instancabile
Fu un attacco al Parlamento ci ha ricordato di recente il capo dello Stato a proposito del suo omicidio e alla libertà di tutti gli italiani e rappresentò uno spartiacque della storia nazionale
Un assassinio che nota Mirko Grasso nel suo l'oppositore Matteotti contro il fascismo solleva una grande indignazione nazionale e internazionale un assassinio che genera quella reazione parlamentare di cui ci parlano Claudia
Baldorie Luigi Petrella nota come secessione dell'Aventino
Un evento che non aveva precedenti che uniti i partiti antifascisti in un tentativo ahimè tardivo di creare un fronte che superasse distinzioni e cedimenti
L'Aventino è stato identificato generalmente come una fase di immobilismo mentre sostengono gli autori avvio un laboratorio di democrazia destinato a dare frutti successivamente
Anche questi saggi dunque ci dicono che Matteotti è molto più della sua tragica fine
Quest'uomo che quando la vita gli venne strappata pugnalate al cuore dalla banda di assassini fascisti non ancora compiuto quarant'anni
Aveva già alle spalle un cospicuo bagaglio politico intellettuale promotore di cooperative e leghe braccianti ivi nel suo Polesine dove l'indigenza
Era tale che un bambino su tre moriva entro il primo anno sindaco amministratore locale
Giurista autore di saggi innumerevoli articoli dirigente di partito fino ad assumere nell'ottobre del ventidue L'incarico del segretario del Partito socialista
Unificato deputato dal mille novecentodiciannove al mille novecentoventiquattro e che deputato mi sia consentito aggiungere
Esperienza parlamentare di Giacomo Matteotti è durata poco più di cinque anni ai numeri ci dicono di quanta fiducia e quanti aspettative riponeva se nell'istituto parlamentare
Prese la parola ne è già capitato di ricordarlo cento sei volte in aula firmò sei proposte di legge e presentò centocinquanta tra interrogazioni l'interpellanza
Aveva una visione alta della politica della missione parlamentare anche dalle lettere all'amata moglie Velia emerge l'instancabile dedizione al suo lavoro
Matteotti onorava al massimo grado la funzione del Parlamento cioè a trasformare le idealità e le passioni che spingono all'attività politica per il deputato del Polesine il sogno di emancipazione fratellanza del socialismo
In concreto azione legislativa è norma giuridica
Che pure sono occorsi quasi cinquant'anni per vedere raccolti e pubblicati discorsi parlamentari di Matteotti
E solo grazie all'iniziativa di quel giovane che nel mille novecentoventiquattro con le fa scrivere nella sezione del Psv di Savona la data dell'assassinio sulla sua tessera Sandro Pertini nel mille novecentosettanta presidente della Camera dei deputati
Ecco tornando al centenario credo che si aiutando ad approfondire l'elaborazione politica di Matteotti il suo riformismo intransigente ma mai disancorato dalla necessità urgente di agire per cambiare la società e tutelare i più deboli riscoprendo né la perfetta attualità come ad esempio sul pacifismo e sugli Stati Uniti d'Europa
Traguardo indispensabile per contrastare la frammentazione nazionalista diceva in infiniti piccoli Stati turbolenti e rivali quanta attualità in queste parole
Insomma credo che ci sia aiutando a conoscere anche la sua vita oltre la sua morte ne abbiamo parlato qualche tempo fa proprio qui alla Sala della Regina con Federico Fornaro autore di un altro importante libro su Giacomo Matteotti in occasione di questo centenario
Ed è una vita quella di Matteotti che può dire come sta dicendo tanto alla sinistra e a tutte le sue forze politiche e alle culture che fanno della libertà e della giustizia
I pilastri imprescindibili di uno Stato democratico e del Parlamento il cuore pulsante l'organo che vivifica la democrazia stessa
Permettetemi di chiudere ringraziandovi per aver scelto proprio questo giorno per presentare questo volume per riaprire una discussione importantissimo su quello che è stato l'Aventino inaugurato qui alla Sala della Lupa
C'è una sala qui alla Camera in cui appunto una targa ricorda che lì si riunirono i deputati aventiniana quelli che decisero che da quel momento in poi dopo l'assassinio di Matteotti
Ogni partecipazione diretta alla vita del Parlamento avrebbe significato avallare le azioni del regime
Certo ci fu uno dei limiti in quell'azione ma quel ventisette giugno del mille novecentoventiquattro segnano un punto importante della storia italiana che avremmo vissuto dopo
Segnò l'inizio di una collaborazione tra personalità che si ritrovarono
Anche fuori dai confini nazionali condividendo ideali comuni che ci avrebbero poi riportato la libertà la Democrazia attraverso una lotta faticosa sicuramente a fianco degli alleati
Ma supportata
Dalla Resistenza italiana ed a tutte quelle forze che allora alzano la testa e dissero che non si poteva tacere di fronte al barbaro assassinio di un parlamentare la sottovalutazione di molti aveva portato fino a lì forse anche il silenzio ma da quel momento in poi inizia una fase nuova
Lunga terribile fatta anche di grandi tragedie per il nostro Paese
Che portò alla morte di tanti di troppi ma risvegliò piano piano anche le coscienze che si ritrovarono lì proprio a partire da quella ventina di cui tante volte si parla appunto di qui Dandolo
Comune esperienza
Di immobilismo rinunciataria e che in realtà fu appunto il primo passo di una lunga storia a cui dobbiamo la nostra storia democratica e quindi oggi presentare questo volume di cui di nuovo ringrazio gli autori non è solo fare memoria
O meglio e fare memoria
Memorie attiva però memoria che si riporta in vita quelli che sono i valori fondamentali su cui si regge la nostra democrazia
E ai quali ogni parlamentare dovrebbe fare riferimento perché la nostra Repubblica è figlia dell'antifascismo è figlia di quella lotta e figlia del rifiuto di quella violenza comincia da lì e quindi da lì è giusto ripartire grazie mille buon lavoro
Subito dopo
Bene
Ringrazio la vicepresidente
Della Camera per l'ospitalità e anche per questo bel discorso introduttivo che apposto sul tavolo i temi e gli argomenti dei quali discuteremo nei prossimi minuti
Io sono Paolo Pezzino sono il presidente dell'Istituto nazionale Ferruccio Parri la rete degli istituti storici della Resistenza e dell'età contemporanea
Che insieme all'università di Milano a promosso questi inizia
Succede
Ma pronto
Che
Collasso
Proviamo ora si sente Magnus
Ricchissimo sa se
Atomico Grasso
Allora
Sì
Sì unico grasso può chiudere il microfono per favore grazie se non si sente la mia voce di ritorno dal tuo collegamento
Dicevo più insieme all'Università di Milano approvo su questo evento che però
Un primo evento di presentazione di due libri molto importanti ma nell'ambito di una serie di iniziative più ampie
Finanziate dalle la struttura di missione per i centenari che ringrazio anche per l'impegno do subito la parola a Claudio Baldoni non come autrice ma come rappresentante delle rettore di Milano
Graziella Zia tutte tutti vi siete qui e alla vicepresidente Ascani anche a Elisa Falcinelli che ci ha seguito questo progetto definì scorsi mesi e a per aver creduto nell'iniziativa Eva e per averla resa possibile
Ringrazio anche la struttura di missione degli anniversari nazionali della presidenza del Consiglio qui e Dipartimento di Studi storici dell'Università degli Studi di Milano perché hanno finanziato questo Progetto un progetto che si chiama vivi presenti pugno avanzati
L'antifascismo e l'Aventino dopo Matteotti ecco che comprende anche l'iniziativa di oggi
I promotori sono quindi Dipartimento di Studi storici dell'università di Milano con l'Istituto Nazionale Ferruccio Parri
In collaborazione con la Fondazione e Luigi Micheletti e la fondazione Anna Kuliscioff e con la partecipazione di inizi far quindi volevo ringraziare tutti atterra
L'apporto a a questo a questo progetto ecco quello che vedrete oggi sarà anche la produzione di immagini a cura dello studio più fortuna
Che è un'anticipazione di una mostra fisica che si terrà caso della memoria a Milano
Nell'ottobre del ventiquattro e voglio anche ringraziare chi ha permesso l'utilizzo delle immagini cioè l'Archivio centrale dello Stato il Centro apice dell'Università di Milano
La Fondazione Anna Kuliscioff e la biblioteca del Senato
Concludo brevemente per non portar via di tempo appunto all'alba presto della della dell'iniziativa per volevo sottolineare come ha fatto anche la alla vicepresidente Ascani
L'importanza oggi di ricordare Matteotti e l'Aventino non per commemorare ma per proporre nuove ricerche storiche e quindi per superare una memoria che è stata molto centrata sul giudizio e non sulla ricerca scientifica ecco quindi uscire dal giudizio
Per capire che cosa successo in quel momento esattamente cento anni fa oggi
E era al momento in cui deputati delle opposizioni si sono trovati hanno scritto il patto delle opposizioni di cui queste interi ascolteremo
Una lettura selezionata e in cui Filippo Turati pronunciò il discorso pure selezione ascolteremo di commemorazione
Di Matteotti è quello che vorremmo ricordare oggi è Matteotti non solo Matteotti martire ma come fa il libro di Mirko Crasso e come ha fatto anche il libro di Federico Fornaro Pam Matteotti come appeal del percorso di Di Mazziotti come approdo
Un percorso politico e culturale intellettuale o quindi non solo il martire
E la se ci sei dell'Aventino come laboratorio di democrazia a cui parteciparono forze molto molto diverse fra di loro quindi un messaggio importante dell'Aventino L'Unità delle forze antifasciste
E l'altro importante messaggio che viene proprio che collega Matteo che l'Aventino è il rifiuto della violenza quindi non si risponde alla violenza con la violenza
E l'Aventino chiama il gli italiani a un difficile impegno ce n'
Nato sull'idea di non rappresaglia
E che poi ovviamente destino attuale a servizi certe è stato sconfitto in quel momento
Ma destinato lasciare i frutti molto importanti fondamentali poi per la storia della Repubblica italiana ecco ripreso prima nell'esilio antifascista e poi di nuovo con l'unità delle forze antifasciste
Durante la Resistenza
Ecco concludo dicendo che tesa all'epoca all'attualità ecco naturalmente la storia non si ripete mai con le stesse modalità ecco e però quello che Successo cento anni fa ci deve ricordare che la democrazia può finire magari in altri modi ma può finire e quindi il messaggio che ci rimane è la necessità di difenderla
Grazie lascio la parola al
Io aggiungo solo che la collaborazione tra
Istituto Parri e Università di Milano in particolare Dipartimento di storia
Col quale noi abbiamo anche una convenzione triennale che si rinnova rientra nelle nell'ottica di promuovere gli studi storici la ricerca storica che la funzione primaria oltre quella della conservazione dei beni culturali biblioteche archivio della Rete degli istituti storici e di però scusate la serietà della ricerca storica Progetti di divulgazione
Che riescano tramite linguaggi narrativi visuali
Moderni ad attrarre anche un pubblico che non sia un pubblico esclusivamente di specialisti e rimosse carattere divulgativo che hanno una fondatezza una serietà scientifica e come quella all'interno della quale qui oggi facciamo questa prima iniziativa sono fondamentali da questo punto di vista quindi siamo convinti che la mostra sarà è un momento importante
Di memoria attiva come si è detto cioè di riflessione storica ecco perché la memoria non può che basarsi sulla riflessione storica perché è un termine un po'abusato memoria oggi
Quello che conta è che sia una memoria che conosca la storia e ne sappia trarre delle indicazioni anche per il presente finisco qui perché abbiamo un programma molto pieno ringraziando ancora una volta la vice presidente Ascani
La struttura di missione degli anniversari nazionali che ha finanziato la mostra e quindi anche questa iniziativa e direi che possiamo proseguire secondo programma con la registrazione di un discorso ma è una registrazione questa sì
Sì non allora negli registrazioni originali da Filippo Turati che commemora Matteotti ne abbiamo solo una che è del mille novecentotrentuno
A Parigi ma oggi volevamo ascoltate invece proprio il discorso che fa Turatti
Proprio il ventisette giugno canditi cento anni fa e quindi la voce non è quella davvero allora sui profili molto curati ma è stata data vada un attore e sentirete quindi ecco il discorso una parte abbiamo fatto una selezione
Di del discorso proprio di Turati che commemora Mattiotti esattamente oggi cento anni fa
Allora possiamo dare il via alla registrazione
Momento di sostanza vorrei che a questa riunione non si cresce il loro mi pare un gruppo con un sunto i commemorazione
Noi non commemoriamo
Noi siamo qui convenuti o ad un rito ad un rito religioso che inedito stesso della parte
Il fratello non è un morto non ero convinto non è neppure un assassinato Willy vive
Egli è quinto risente impugna tre
Che gli dà un accusatore
Egli è un giocatore e gli è un vindice
E questo bimbo che qui accanto a me e alla mia destra ritratto nella sua subentra figura di giovane ad uccidere
Più cultura vedete un sorriso di cui voi scorge trecentesco perché non è un'allucinazione perché li vedete perché non vi inganna con questo vivo
Questo superbo spinte questo ormai immortale invulnerabile fatto notare dai nemici nostri d'Italia questo vivo
Nell'odierno Linton trasfigurato
E lui ed è tutti i è uno l'universale è un individuo ed è un agente
In ballo gli avranno tagliuzzato le membra Rin vanno come si narra lo avranno assoggettato allo scempio più atroce imparano il sorriso dopo il processo vero sarà stato trasfigurato
Le membra si sono ricomposte il miracolo di Galilea sia rinnovato
Paccheri e le vane ricerche o Farisei d'ogni stirpe
E qui trasfigurato con le
E lì c'ho al mio umorismo si duole il mio piccolo egoismo dei individuo di fratello maggiore di anziano il padre
Che egli non è più soltanto il mio figliolo prediletto
L'uomo di parte l'assertore nobile ed alto di un'idea nobilissima
Quello che era Cosa Nostra diventato anche la cosa vostra l'uomo di tutti l'uomo della storia
Ingrandito così
Quasi è tolto con voi come la famiglia dolorante
Perché è divenuto un simbolo
Il simbolo di un oltraggio che riassume ed eterna cento e cento mila altri oltraggi tutti gli oltraggi infatti ad un popolo
La figura che compendia tutti gli altri trucidati is per Cossiga per lo stesso film da Divagno a Piccinini agli infiniti alto più scuri
Noi parliamo da quest'aula parlamentare mentre non vi è più un Parlamento
I soli eletti stallo sull'Aventino delle loro coscienza
Londra nessun adescamento li rimuove sinché il sole dalla libertà non al belgi l'imperio della legge non sia restituito eccessi
La rappresentanza del popolo di essere la beffa atroce a cui l'hanno ridotto a le fonti di contese Taccioli comprare essi è una grande unità si costituisce Falessi tutti tra essi anima della nazione
Ma un Paese moderno non vive senza queste due cose che vennero meno un Parlamento rispettato il libero
Un governo legale non sospetta
Signori dall'eccidio di Giacomo Matteotti la nuova storia d Italia incomincia a noi un solo compito
Esserne degno
Lasciato i colleghi Ichino cessi queste parole così impari perché il singhiozzo minaccia di rompere
Io ho dimentichi dove sia amore donde parliamo io me inginocchiò idealmente accanto alla salma del figliuolo prediletto predica Lezzi la fronte
Gli chieda per dopo mo'della mia della nostra indegnità degli vinca tutta la gratitudine nostra la gratitudine in tutto un popolo
Egli giudica a nome di voi tutti che è la sua ombra presto sarà placcate
Molto bello molto emozionante complimenti anche al nostro collega storico che e Alletto il discorso con grande efficacia l'Aventino delle nostre coscienze tra l'altro mi pare si è uno dei titoli non di un paragrafo del libro di Claudio Fantoni Luigi Petrella bene dopo questa introduzione
Così motiva possiamo passare alla presentazione dei volumi lo accennava già
Avvocato
A scusate sì sì prima cella lettura
Chi lo legge
Allora adesso passiamo alla lettura del patto delle opposizioni che fu scritto proprio di nuovo il ventisette giugno di cento anni fa
E lo leggeranno Ruggero Pietro letti che coordinatore di questo Progetto terra l'Istituto Nazionale Ferruccio Parri
E Martina Gabrielli che dottoranda al Dipartimento di Studi storici dell'università di Milano
L'Assemblea delle opposizioni riunite in Montecitorio il ventisette giugno mille novecentoventiquattro in via il suo commosso saluto alla memoria di Giacomo Matteotti barbaramente trucidato
Che oltre le differenze di parte e divenuto nel suo tragico sacrificio il simbolo delle idealità di libertà e di ordine civile per il culto delle quali fu vilmente soppresso
è ferma anzitutto il comune proposito al di sopra delle diverse concezioni politiche di compiere ogni sforzo affinché tali verità siano rapidamente e completamente realizzate e di sacrificio di questa ultima vittima e l'indignazione del Paese riunificato nel cordoglio non siamo stati in grado e l'Italia gli abbia la sua pace e la seconda concordia civile
Lo spaventoso carattere del misfatto diverso dalla generalità dei diritti politici perché tramato da una congiura annidata all'ombra degli stessi poteri dello Stato
Ha scosso la coscienza pubblica come la rivelazione di una mentalità e di un sistema politico che i più non avrebbero riportato possibili in Italia nel secolo presente
E che erano rimasti finora vi latti dall'atmosfera di intimidazione che pesava sul Paese
Ma oggi nessuno più in buona fede può staccare questa ultima più tremende espressione dell'odio di parte da una somma di manifestazioni ed atteggiamenti di governo di partito di stampa
Ispirati sistematicamente alla violenza e dalla denunzia degli avversari politici
Di qui la insistente esaltazione di uno spirito fazioso la giustificazione della violenza nelle competizioni politiche
La pressione esercitata contro i lavoratori e le loro organizzazioni economiche sindacali la intimidazioni racconto degli avversari qui era generosità risparmiare la vita
La minacciosa riaffermazione dell'efficienza offensiva della milizia
Di qui l'ostentata volontà di mantenere il potere con qualunque mezzo la impunità delli legalismo
Gli oppositori ufficialmente proclamati nemici e contro di essi bandito come legittimo un trattamento da nemici
Ora
Alla luce degli accertamenti giudiziari iniziati sotto la pressione dell'opinione pubblica contro la evidente riluttanza delle autorità di polizia
Si è rivelata l'esistenza di un'organizzazione chiamata al di fuori della legge all'esecuzione di condanne contro gli oppositori politici
Ed una tale organizzazione si trova chi è innestata nello stesso organismo di governo e diretta da persone di fiducia del capo di questo
Dinanzi a queste risultanze oggettive l'assemblea a chiara coscienza di non obbedire a preoccupazioni di parte ma di servire ai supremi interessi di paese
Necessariamente le circostanze del delitto consumato sopra un deputato a Camerata errata
Per l'intuitiva ragione dei legittimi atti e parole in Parlamento rendono impossibile all'opposizione alle opposizioni finché durino le circostanze presenti la partecipazione ai lavori della Camera
Indi il governo rinviata alla Camera convoca a parte la maggioranza dai esso stesso prescelta e le opposizioni si riuniscono per proprio conto
Espressioni di una crisi profonda che non si risana con opportunistici compromessi
Onde
L'Assemblea dichiara solennemente che indifferibile premessa della pacificazione del Paese è la restaurazione dell'ordine giuridico e politico infranto
E che tale restaurazione non è effettuabile se non per opera di un governo alla cui composizione le opposizioni non possano che rimanere estranee il quale voglia e posso provvedere nel più breve tempo
Primo all'abolizione di ogni milizia di parte perché la tutela della legge la sicurezza dei cittadini e la difesa della loro delle loro libertà fondamentali debbono essere affidate unitamente agli organi dello Stato
Secondo
Alla repressione inesorabile di ogni legalismo e alla reintegrazione assoluta nei confronti di tutti dell'autorità della legge che la stessa autorità dello Stato
Solo siffatti provvedimenti congiunti ad un'azione generale di governo eco imparziale che rispetti i diritti delle missioni necessaria e legittima delle opposizioni cancellando ogni distinzione fratricida tra la nazione e la così detta anche in azione
Possono
Muovere le cause della crisi ristabilendo le condizioni indispensabili al pieno libero dignitoso esercizio del mandato parlamentare
E restituire all'Italia che si giova della molteplicità e avversità di pensieri di azioni di interessi dei partiti e delle classi liberamente confluenti a sul progresso materiale e morale la pace che essa vuole la pace nella libertà e nella giustizia
Possiamo ora passare alla presentazione dei libri
Sono due libri di
Di ricerca va sottolineato
Perché diciamo il centenario
Dell'uccisione a
Prodotto tutta una serie di iniziative tutte per carità lodevoli ma non tutte della stessa qualità scientifica questi due libri apportano dei significativi risultati
Sulla figura di Matteotti da un lato su quella fase politica della storia l'Italia che è passata sotto il nome da Aventino dall'altro
Direi che
Possiamo partire prima con la presentazione del libero di Mirko Grasso l'oppositore non so se amico Crasso ci sente
E connesso
Sì buongiorno buongiorno ci dispiace della tua assenza ti facciamo tanti auguri ma insomma perlomeno riusciamo ad averti e in il libro si segnala
A mio avviso per che sottolinea alcuni aspetti della figura di Matteotti molto interessanti in particolare a me ha colpito molto quello dell'europeismo cioè il Matteotti europeista che in qualche misura preannunziato anche come evoluzione del suo pacifismo e quindi del suo della sua opposizione nazionalismi che avevano dato vita alla prima guerra mondiale che poi continuavano a operare nelle periodo del dopoguerra
Preannunzio in qualche misura l'evoluzione verso gli Stati Uniti d'Europa che poi avrà come sappiamo tutti nel Manifesto di Ventotene un suo punto
Fermo quindi è un libro che tende a ricostruire l'intera figura politica di Matteotti
Ce lo presenterà Leonardo Pompeo D'Alessandro dell'Università degli Studi di Milano
Eccoci grazie grazie intanto vi invito
Questa giornata così
Importante
E a questa iniziativa che si aggiunge lo diceva prima prima Paolo a a numerose altre iniziative non solo non solo editoriali ho trovato ho provato banalmente ieri a vedere su su sistema bibliotecario nazionale il numero delle pubblicazioni
Su Matteotti da da gennaio ad oggi quindi negli ultimi sei mesi cercando banalmente nel titolo Matteotti son venuti fuori cinquantadue titoli che tra l'altro una ricerca per difetto come dire di Prodi di Claudia baldorie Pierluigi Petrella non rientra in questo in questo conteggio perché non contiene la parola Matteotti nel titolo oppure per trattando Matteotti quindi come dire un conteggio per per difetto diciamo non non è tempo di di di bilanci ma come dire la produzione mi sembra in linea di massima abbastanza significativa cominciare appunto dai dai due libri che andiamo a presentare oggi a me diciamo come dire l'onore di presentare il libro di Mirko Grasso ve lo faccio vedere qui l'oppositore Matteotti contro il fascismo che a mio giudizio appunto rientra ma in questo bilancio positivo delle pubblicazioni che ci son state fino fino ad ora e e un un libro io lo lo di lo sintetizzo così un profilo politico e intellettuale di di Matteotti un libro ben scritto tra l'altro ben organizzato al all'interno ed anche una una ricca ricchissima bibliografia e secondo me si si presenta come uno di di quei libri che ha tutte le carte in tavola per diventare poi un punto di riferimento per chiunque
Si voglia poi occupare iniziare gli studi su su Matteotti le finalità del libro le le spiega bene l'autore Mirko grasso nell'introduzione dice si tenta con questo libro di costruire un profilo di Matteotti privilegiando la dimensione intellettuale e politica per meglio spiegare la sua tenace battaglia contro il fascismo e da questo punto di vista come dire devo fare una una piccola notazione cioè il titolo del volume l'oppositore
E forse come dire riduttivo rispetto alle all'effettivo contenuto del libro che va va va ben oltre cosa voglio dire
Ciò non significa che nel nel nel volume non prevalga ovviamente la figura dell'oppositore
Di Matteotti che come sappiamo la cifra caratterizzante del della figura di di Matteotti ma nel nel libro quella figura di di oppositori viene viene costruita viene viene contestualizzata viene caratterizzata appunto pagina dopo pagina
Percorrendo le diverse fasi della vita politica e intellettuale di di Matteotti a partire proprio dalla dalla sua Polesine no da quella Fratta Polesine collocata nel cuore della pianura
Del Po in provincia di Rovigo in cui Matteotti nacque nel mille ottocento ottantacinque e in cui fece le prime esperienze politiche parla di Mirko Grasso giustamente parla di di gavetta no e e nel Polesine
Che Matteotti fa la sua gavetta
E aveva aderito lo ricordo al Partito socialista nel mille ottocentonovantotto quindi all'età di tredici anni
Poi diventa consigliere comunale di Fratte di di tutta una serie di di centri vicina fatta allora la legge lo lo consentivano
Che poi diventa consigliere provinciale a a Rovigo fu dunque nelle nelle sue terre alle quali era estremamente legato che ne dite entra la sua azione politica e un proprio modo di intendere il fare politica che poi sarà come dire un po'la cifra della sua esperienza politica anche in in Parlamento il suo il suo nemico dichiarato di allora era il nichilismo amministrativo no è questa l'espressione che utilizza in Matteotti in un in un suo articolo comparso sul periodico la lotta di di Rovigo un un articolo che riporta opportunamente Mirko Grasso nel nel volume qual era il suo qual era la sua critica cosa criticava dietro questo nichilismo amministrativo critica ma non solo
I suoi oppositori politici i conservatori ma criticava anche anche i socialisti no della loro dice dice Matteotti della loro incapacità di lasciarsi penetrare da alcuni concetti di rinnovamento e di riforme e dalla loro incapacità di svolgere una propria funzione di patrocinio nell'interesse generale del proletariato diversa era la sua visione del modo del fare dell'amministrare del fare politica
A suo giudizio ero lo gli obiettivi erano distruzione di igiene la beneficenza pubblico in che modo attraverso la revisione dei tributi locali soprattutto attraverso la municipalizzata Simone dei servizi pubblici
E a questo a questo fine su questa su questa via egli acquisisce
Via via appunto competenza
Nell'organizzare la macchina burocratica amministrativa qual è il suo modello su modello era il modello amministrativo di Camillo Prampolini poi sostanzialmente no che nella Bassa padana aveva fatto del buongoverno dei comuni la sua la sua bandiera va detto che
Come dire lì l'Italia di allora era era costituita per l'ottanta per cento di di di piccole comunità rurali si parlava allora di di case sparse no ed era il Polesine rientrava ovviamente da questo organizzazione in questa organizzazione ed era il timore maggiore di Matteotti lo evidenzia bene Grasso cosa temeva Matteotti temeva l'isolamento di queste piccole comunità
Il vivere in periferia che significava anche isolamento culturale significava anche isolamento politico significava rassegnazione sociale no in qualche modo e soprattutto significava soggezione perenne a quel ceto parassitario
Di notabili che dominava
Le campagne italiane
Ed è qui in queste battaglie contro l'isolamento lotta di localistico che si forma il riformismo pragmatico di Matteotti come scrive come scrive
Mirko Grasso con ricostruendo il legame filiale di Matteotti con
Con la sua con la sua terra dietro questa definizione di di riformista pragmatico c'è il profilo del dirigente politico che vive intensamente che vive sul campo le proprie battaglie politico
Le proprie battaglie politiche il il profilo del dirigente come scrive Grasso che ancora lo cito l'agire politico in un terreno concreto riuscendo a miscelare gli slanci utopistici del socialismo
Alle esigenze del pragmatismo
Ecco proprio proprio per questo io penso che si cadrebbe in errore a cercare in Matteotti il teorico a cercare il Matteotti con il il politico dai pensieri lunghi no
E questo è un aspetto che emerge in più pagine del del libro Matteotti al contrario era un politico pratico era un pranzo un pragmatico no abbiamo detto mentre leggevo le le pagine del libro ma è venuto in mente la definizione con cui Piero Gobetti
Definì un altro socialista e poi comunista Umberto Terracini come sappiamo strappò il presidente dell'Assemblea costituente ecco lo definì anti de Antibes demagogico per sistema
Ecco secondo me anche questa è una chiave che può servire Hurley genere il profilo politico di di Matteotti
E anche perché in questo suo pragmatismo e anti dogmatismo
Sì in scrivono le ferme posizioni di Matteotti verso la guerra no
Matteotti giudicava la guerra contraria ai ai principi di collaborazione e di cooperazione tra i popoli principi per la difesa dei quali Matteotti si spingeva a dire di essere persino favorevole ad una insurrezione popolare a accosto
Al fine di evitare la partecipazione al conflitto del noto che proprio queste supposizioni poi lo porteranno nel mille novecentosedici ad una denuncia per disfattismo poi ad un processo poi ad una condanna a trenta giorni
Di di ieri di reclusione una una ferma posizione passiva pacifista che
Come dire mi sembra
Ancor più significativa si assumiamo la prima guerra mondiale come
Periodi Zante per l'intero
Panorama socialista europeo per le divisioni che la guerra creo sul piano teorico rispetto a alle posizioni da assumere nei confronti della partecipazione a conflitto con chi teorizzò la necessità di difendere comunque la patria e chi invece continuo a mantenersi sulle posizioni
Più rivoluzionarie non dimentichiamo che proprio sul tema della dizione alla guerra si consumò il divorzio tra il Partito Socialista Italiano ed uno dei suoi più grandi maggiori dirigenti politici di allora cioè Benito Mussolini borbonico Mussolini oltre che altri dirigenti socialisti sulla pace come vero bene della Nazione Matteotti invece non aveva dubbi e ci dice molto a questo proposito uno stralcio di uno scritto di Matteotti per quattordici dal titolo guerra di difesa che Grasso riporta efficacemente nel libro lo leggo
Quando la classe borghese parla di invasioni e minacce della patria noi gridiamo a basso la vostra patria poiché la storia dimostra nulla esservi più facile che la finzione di assaliti quando si è assalitori
Di invasi quando si vuole invadere e ogni esercito è un organo che richiede necessariamente la funzione di distruggere attaccare e uccidere e poi ritornando ancora l'anno successivo sulla guerra e ancora come dire
Più più fermo nelle sue posizioni dice noi siamo partigiani
E ora più che mai nella grande crisi sentiamo dove il dovere di irrigidirci nei nostri principi insomma la guerra e poi l'affermazione del fascismo saranno di fatto i temi su cui Matteotti darà darà sfogo a tutto il suo intransigenti pur mantenendo si contano da posizionamenti dogmatici
Armato Matteotti scrive addita addirittura i suoi compagni di partito invitandoli a fare maggiore attenzione al significato che assumeva la presa del potere del fascismo parlando di di un di metodo no di metodo da assumere nei confronti del fra nei confronti della lotta al fascismo e dicendo io non sono né transige internet intransigente escludo soltanto la violenza come metodo lo ricordava prima Claudio Baldoni e il rinnega mento della lotta di classe ecco il libro diciamo la parte come dire per forza di cose anche più più compatta
Del libero e necessariamente il dopoguerra e quindi la parte relativa al fascismo sono gli atti in cui Matteotti in Parlamento era stato eletto alla Camera nel diciannove nel nel collegio
Di Ferrara e il libro ben documento come quelli saranno per Matteotti anni di infaticabile lavori lo lo ha lo ha ricordato prima l'onorevole Anna Ascani Matteotti tiene in poco meno di cinque anni cento sei interventi
Oltre ai suoi impegni nelle diverse Commissioni il numero può può può sembrare poco forse non dirci niente ho visto poco se guardiamo alla all'attività della Camera adesso ma io sono andato a a contare mille sedute della Camera
Nella venticinquesima nella ventiseiesima legislatura dal dicembre del mille novecentodiciannove al gennaio del mille novecentoventiquattro
Escludendo ovviamente la ventisettesima legislatura dove Matteotti insomma interviene iniziata a maggio interviene solamente nel noto discorso che conosciamo
Ecco tra il dicembre del diciannove e il gennaio del mille novecentoventiquattro ci sono state trecentosessantotto sedute ciò significa che Matteotti interviene poco meno di una in una sede che in una seduta su tre
In questo appunto si va ad aggiungere poi lavoro in Commissione questo per tardi un po'anche dei dei riferimenti i temi dei suoi interventi alla Camera ecco furono davvero il più più disparati la spesa pubblica i profitti la legge comunale e provinciale per le elezioni amministrative il diritto di voto le tasse il fisco l'istruzione i dazi doganali
L'emigrazione i bilanci insomma su tutti su tutti questi temi tra l'altro il libro né d'acconto davvero in maniera esauriente
Temi su cui ormai gli veniva riconosciuto un'ampia un'ampia competenza Grasso ricorda come
Il l'allora ministro del Tesoro Filippo Meda
Il cattolico chiede consigli addirittura a a Matteotti sulla progetto di riforma tributaria progetto riforma debuttare che poi Mattiotti criticherà apertamente in in Parlamento
Ecco dalla dalle diverse pagine del libro emerge anche un altro aspetto che secondo me e e significativo il carter e caratterizzante del profitto di di di Matteotti cioè la sua attenzione per lo studio
Il fatto che fu lo studio l'arma più affila
Che Matteotti utilizzo nelle suo battaglie contro il fascismo in realtà l'utilizzo anche contro il governo Giolitti e contro il Governo Nitti ma diciamo diventa con il fascismo ancor più caratterizzante
Come evidenzia Grasso sarà attraverso lo studio che Matteotti s'Montera efficacemente il mito del pareggio di bilancio propaga andato dal governo fascista
E attraverso lo studio ancora
Metterà in luce i vantaggi delle politiche mussoliniani per i grandi gruppi industriali e a scapito dei redditi bassi e dei ceti popolari a questo proposito e significativo un un un passaggio di una lettera che Matteotti scrive alla moglie Velia Titta nel dicembre del mille novecentoventuno
Cosa scrive guardandomi intorno vedo che sono uno dei pochissimi che lavorano che studiano
Io non so come faccia l'altra gente
Nel nel catalogo delle delle tematiche oggetto degli interventi di Matteotti alla Camera
Grasso individua però una una cesura
Secondo me significativa c'è una cesura nei noti fatti di Palazzo d'Accursio del novembre del mille novecentoventi quando i fascisti attaccarono la forma riunita in occasione dell'insediamento del Consiglio comunale
Presieduto dal socialista massimalista Ennio Gnudi provocando diverse vittime lo scioglimento del consiglio comunale a partire da quel momento scrive scrive Grasso
La denuncia delle violenze fasciste rappresenta una pista fondamentale nell'azione politica e parlamentare di Matteotti
Lo stesso Matteotti poi lo ricordo sarebbe stato aggredito dai fascisti del marzo del mille novecento ventuno nel suo intervento è grasso si sofferma giustamente in modo particolare sull'intervento del gennaio del mille novecentoventuno e del dicembre del mille novecentoventuno di Matteotti il fascismo viene inquadrato come reazione di classe ma soprattutto Grasso evidenzia come negli interventi di Matteotti del mille novecentoventuno mille novecentoventidue Matteotti insista molto su che cosa sulla complicità tra la forza pubblica la violenza agraria e le squadre fasciste insiste nel mettere
Tra i luce la parzialità dei prefetti e nel mettere nel denunciare l'atteggiamento ambiguo dei dei carabinieri Matteotti lo fa in Parlamento ma da solo fa anche nella sua attività giornalistica ricordo i suoi numerosi articoli
Sull'organo del partito la la giustizia ecco queste precisazioni e queste queste denunce a me sembrano significative non solo per perché ci aiutano a ragionare a capire meglio
Il pensiero di Matteotti sul sul fascismo ma credo che siano significative anche sul piano storico sul piano storiografico perché mostrano quanto sia inappropriato parlare
Di guerra civile riferendosi a questo a questo periodo
Cosa voglio dire
Voglio dire che non ci furono forme di violenza insurrezionale da parte del movimento operaio piuttosto semmai espressioni di violenza difensiva
Di fronte agli attacchi dei fascisti a loro volta sostenuti dagli apparati dello Stato quindi dalla magistratura quindi dall'esercito quindi dalla polizia e quindi dal ministero
Dell'interno in questo da questo punto di vista la scelta di parlare di guerra civile per questo periodo
Emerge piuttosto come funzionale ad occultare le scelte politiche della classe dirigente di allora sia quelle economiche oltre che della monarchi è una scelta di sostanziale allineamento del loro disegno nazionale conservatore al Progetto politico del fascismo in funzione anti socialista
E anti popolare e allora ragione Grasso parla degli scritti di Matteotti di questo periodo lo cito come di uno dei primi tentativi di analisi storica sulla Genesi del fascismo
In quanto da una parte dirigente socialista come abbiamo detto denunciava in maniera sistematica le violenze ma dall'altra parte sviscerata
La realtà con riferimenti precisi con i numeri e contati oggi oggettivi per distinguerla dalla propaganda
Fascista
Dati numeri e denunce che saranno poi come sappiamo presenti nell'ultimo intervento di Matteotti del maggio del trenta maggio del mille novecentoventiquattro quando Matteotti denuncio le violenze fasciste che era ormai diventate sistematiche
E i brogli i brogli elettorali certe il documento più alto a questo proposito è sicuramente un anno di dominazione fascista pubblicato nel febbraio del mille novecentoventiquattro
E che poi sarà pubblicato dopo la morte di Matteotti immediatamente dopo la morte di Matteotti anche a a Bruxelles anche a Londra anche a Berlino proprio per di rapporti che Matteotti aveva costruito nell'Internazionale socialista nell'ultimo negli ultimi mesi negli ultimo anno soprattutto della sua attività attività politica ecco proprio relativamente a questi ultimi anni Grasso
Fa emergere un un aspetto che mi sembra come dire fino ad ora poco frequentato dagli storici e a cui faceva cenno prima Paolo Pezzino cioè
Quello relativo all'attenzione che Matteotti mostra per la possibile costruzioni di uno spazio politico sovranazionale
In risposta ai nazionalismi emergenti quelli che Matteotti chiama gli Stati Uniti d Europa certo io è una intuizione avanzata per per i tempi come dire di non facile attuazione ma che mi sembra che vada piuttosto vetta almeno così io lo lo interpreto all'interno della maturazione del pensiero socialista e internazionalista di Matteotti
Lo stesso Matteotti diceva apertamente di vedere negli Stati Uniti d Europa lo cito
Un anticipo di socialismo un avviamento al socialismo un riconoscimento e un affratella mento tra i diversi lavoratori di tutte le nazioni eliminando tante deviazioni contrasti apparentemente nazionali ma sostanzialmente capitalistici
No e proprio su su questo aspetto e e chiudo Borrelli sollecitare maggiormente l'autore del libro per saperne come dire un po'un po'di più non senza sottolineare che come se l'obiettivo del del libro come dichiara Grasso era quello un po'di lo dice nella nella sua introduzione era un po'quello di vincolare Matteotti dalla quell'esclusiva cornice no martirio logica e del mito nel quale è stato come sappiamo insomma per lungo tempo
Relegato mi sento mi sento di di affermare che il libro da a questo obiettivo un sostanziale e fattivo contributo grazie
Sì poi dopo daremo la parola agli autori grazie per questa approfondita presentazione
Non c'è tempo ma mi piacerebbe molto discutere sul concetto di quella civile perché io non sono invece d'accordo con te
Nel senso che le retoriche sono tipicamente di guerra civile novità storici dopo possiamo dire che non c'erano le condizioni per un'insurrezione socialista ma basta vedere le retoriche ancora nel ventuno ancora nel ventidue addirittura di chi dice noi dobbiamo qui faremo la rivoluzione va ma non è ne parliamo a tavola casomai ora bene ora
Resta il fatto che ovviamente c'era un divario di forza che derivava tutto dall'affatto che gli organi dello Stato invece di essere super partes prendevano sempre una parte ora diamo invece le parti la parola a Maddalena Carli dell'università di Teramo per parlare del libro di Claudia baldorie Luigi Petrella Aventino storia di un'opposizione al regime come già aveva sottolineato Anna Scanni l'Aventino si portava si porta forse in parte ancora dietro l'idea di un'opposizione morale ma tutto sommato sterile
Forse dov'è finito
Eh eh ecco forse in questo conta anche non so il il permanere delle la posizione comunista che a un certo punto giudica l'Aventino
Una specie di fuga dalla realtà
E da un impegno più preciso
Antifascista io credo che il libro che ho avuto il privilegio grazie ai dottori di leggere in bozze per prepararmi per la lezione Chabod all'Università di Milano che quest'anno era appunto sull'Aventino sfata questa leggenda Valentino è intanto la crisi più importante del regime fascista
D'altro canto bisogna capire che le possibilità non erano morte
Diverso è perché è chiaro che una soluzione pacifica della crisi presupponeva un intervento diretto della monarchia sul quale puntavano molto tra l'altro gli aventi Miani liberali in particolare Amendola che non ci fu perché la monarchia non penso mai
Di dimissionare Mussolini è l'alternativa era davvero la guerra civile cioè un'insurrezione che però avrebbe visto ancora una volta un bagno di sangue delle sinistre perché così come era stato questo è un mio parente come era stato prima del ventidue tanto più nel ventiquattro le forze dell'ordine ormai sarebbero state completamente
Asservite a regime quindi non era una situazione facile il merito del libro ma poi qui do la parola a Maddalena è proprio di seguire passo passo le evoluzioni dibattiti che agli stessi amenti Miani tra di loro
Avevano sul che fare perché appunto si trattava accerto di fare l'Aventino delle proprie conoscenze ma anche di avere un momento di attività politica incisiva
Nei confronti del regime prego
Grazie aveva Paolo Pezzino Buongiorno a tutte
è a tutti sono emozionata e contenta di partecipare a questa giornata di presentazione di questi due libri che fin dal titolo titolo dialogano no l'oppositore e la storia di un'opposizione Anna regime e e forse non è un caso che siano stati scritti nel centenario cento anni dalla mille novecento
Ventiquattro a me spetta il compito appunto di introdurre il volume di Claudia baldorie Luigi Petrella voglio cominciare sottolineando sinteticamente le mie impressioni di lettura che sono simili a quelle che
Leonardo D'Alessandro Cè ha comunicato rispetto al libro di Mirko Grasso il libro Aventino storia di un'opposizione al regime Ulivo è un libro ben costruito nella sua struttura molto ben scritto direi che ha scritto per un pubblico reale senza aggettivi
Non è né divulgativo una pubblico reale quello a cui mi sembra gli autori abbiano fatto lo sforzo di
Riferirsi nella scrittura
Scritto con uno stile di lavoro perché tradisce la frequentazione di entrambi gli autori con il mondo britannico una frequentazione diversa ma intensa
è un libro infatti rigoroso frutto di una ricerca e di un puntuale confronto con la storiografia una ricerca su molteplici poi fonti
Ed è un libro chiaro che conduce il lettore nella storia dell'opposizione al regime nel contesto cioè in cui nasce si svolge e termina l'esperienza dell'Aventino
Come lo fa lo ha già detto Paolo Pezzino in qualche modo Emma anche Claudia all'inizio di questa mattinata di lavori lo fa uscendo dalle secche manichea direi del giudizio postumo
Gli attori non si chiedono se l'Aventino sia stato giusto ho sbagliato se sia stato un errore o se sia stata una scelta legittima
Non rinunciano a far come dire interrogare a interrogare se stessi direi che il lettore ma pongono e questo è l'interrogativo che è sostanzialmente ci accompagna dalla prima all'ultima pagina del volume direi pongono una domanda intelligente e e che ci aiuta appunto riattraversare questa storia in maniera nuova esistono effettivamente esistevano all'epoca effettivamente scelte arte alternative possibili
E questa domanda dico ci accompagna per tutto il libro ha fatto si cambia idea no cioè nel senso che mese per mese leggendo o meglio si cambia idea ci si pone emozionalmente storiografica mente
In maniera sempre diversa mano a mano che i mezzi
E gli anni passano credo lo abbiamo anche in parte già detto che questo libro in questo modo riporti alla luce il senso profondo della esperienza dell'Aventino cito dal by prologo con cui gli Autori aprono il volume
Sottolineando appunto che l'Aventino fu una scelta identitaria
Che rompe con l'acquiescenza le ambiguità dei partiti e dei centri di potere che avevano con è Stato la forzatura del quadro legale e istituzionale
Che aveva consentito l'ascesa del fascismo
Una scelta identitaria dunque che fece convivere insieme per due anni
Centoventi circa deputati cattolici socialisti democratici repubblicani con tutte le divisioni interno e poi gli acquisti
Grandi schieramenti
Il nome della denuncia dell'illegittimità di una maggioranza parlamentare conseguita grazie all'inquinamento della campagna elettorale al condizionamento del voto una campagna elettorale che secondo una tornate elettorali che si ha del resto svolta secondo le regole imposte dalla legge Acerbo già inquinata quindi alla base una
Denuncia dei parlamentari della secessione dell'annientamento degli avversari politici
Con il ricorso sistematico all'intimidazione e alla violenza
Potremmo dire la brutalizzo azione della politica di mossi Annam memoria che ha quindi radici ben precedenti al mille novecento ventiquattro
E non da ultimo una denuncia costante dell'istituzionalizzazione della milizia armata che avviene comincia ad avvenire nel mille novecentoventitré e che significa
Legalizzazione dello squadrismo i squadrismo e legalizzare gli squadristi legalizzati che agiscono nelle piazze nelle città e nelle campagne del Paese
E che girano circolano in Parlamento ci sono delle pagine molto molto toccanti e molto inquietanti nei racconti e nelle fonti che Claudia Bandoli Luigi perché la citano all'interno del volumi
Alla violenza dello squadrismo e e alla sua le quei legalizzazione
Degli oppositori dell'Aventino oppongono una scelta non violenta è intenzionata a mantenere la lotta politica sul piano legalitario
è questo è sempre una de un termine che ricorrente all'interno del prologo se non ricordo male l'Aventino è stato un esercizio paradossale
Di democrazia e questo paradossale forse pesa e ci dovrebbe far riflettere
è stato anche però un esercizio quotidiano e libro ci racconta questi lunghissimi mesi e anni quasi ora per ora in alcuni momenti giorno per giorno ci fa veramente entrare nella vita
Dell'Aventino oltre le mura diciamo della a Hula delle Aule parlamentari un esercizio di politica e di diplomazia
Che ha una tribuna importantissima nella stampa e non a caso la stampa sarà uno la libertà di stampa e quindi la stampa delle opposizioni sarà una dei bersagli che Mussolini attaccherà immediatamente a ridosso della costituzione della secessione aventiniana
Che è una
Un esercizio politico diplomatico anche di comprensione
Da parte dei leader della dei partiti che si costituiscono in nella sessione della propria base comprensione incomprensione c'è anche una grande forte difficoltà una grande dolore una grande
Una ricerca di comprensione di quello che di come comunicare tutto quello che sta succedendo al paese alle proprie basi elettorali e politiche di rifornimenti ferimento
Per diciamo vorrei sottolineare due degli aspetti che mi sembrano più importanti come contributo che il volume
Ci lascia anche io credo che come Leonardo già detto per il libro di grasso che il volume di Baldoni Petrella rimarrà è uno dei libri con cui saremo costretti o purtroppo o per fortuna non costretti ma insomma a confrontarci nel corso appunto della ricerca storica e della evoluzione degli del nostro lavoro sul negli anni Venti non soltanto ovviamente
Il primo aspetto direi che questo libro
Contestualizza la storia dell'Aventino non soltanto all'interno della storia delle opposizioni ma all'interno della storia d'Italia e non solo probabilmente
Cioè nella storia dell'Italia fascista verrebbe da dire
L'Aventino non nasce dal nulla perché il delitto Matteotti non nasce dal nulla non si svolge nel nulla si svolge nell'Italia
In un momento appunto nella nel momento di maggiore crisi forse l'unica vera che è il fascismo attraversa nel corso del vent'anni io
E non finisce nel nulla perché il fascismo resta al potere fino al mille novecentoquarantatré per poi rinascere nella repubblica sociale italiana e finire nel mille novecento quarantacinque
Direi che uno dei meriti del volume proprio la ricostruzione di questo lungo percorso di violenza e di forzature istituzionali che precede il mille novecentoventiquattro lungo ma brand nel senso che stiamo parlando di ovviamente quattro anni ma è un libro che ne sottolinea fin da subito l'importanza diciamo o meglio la come la violenza nasca
Non nel mille novecentoventiquattro come la violenza al di là che la vogliamo chiamare guerra civile o meno forse stiamo parlando di cose simili con accezioni della formula guerra civile diverse anche perché c'è un parallelo finalmente con quella che si è scatenata
Nel mille novecentoquarantatré che forse pesa anche sul nostro modo di utilizzare questa espressione perché gli anni finti
Non il fascismo il già al potere cioè due anni fa abbiamo celebrato il centenario dalla marcia su Roma quindi quel fascismo già al potere nel ventiquattro già fatto la marcia su Roma già formato il governo il ventiquattro e sicuri l'assassinio l'omicidio di Giacomo Matteotti un momento fondamentale nell'azione del fascio fascismo ma non dobbiamo dimenticarci ecco questo è quello che il libro mi ha comunicato
Attraverso questa ricostruzione degli anni e di come si arriva sostanzialmente alle elezioni dell'aprile del mille novecentoventiquattro e fascismo nasce prima non nasce nel ventiquattro che forse come dice Emilio Gentile ed è subito regime al di là della fatti così ventisei avviando il fatto che ovviamente la costituzione di un regime un process
Di lo dicevo prima una una uno sguardo quindi che
Comincia è un libro che non comincia con Hill a mille novecentoventiquattro comincia sostanzialmente con tra in maniera sintetica ma molto efficace con il percorso con cui si arriva alle elezioni nella dell'aprile nella ventiquattro
Sì occupa poi ovviamente del rapimento dell'assassinio di Giacomo Matteotti e della costituzione della opposizione in secessione
Ma contemporaneamente appunto comincia a occuparsi anche delle mosse di Mussolini è un libro che non tratta l'Aventino in maniera isolata ed asserendo lo da la lotta politica che come antagonista il governo il partito fascista la milizia fascista
E ovviamente la monarchia tutti i soggetti diciamo delle élite politiche ed economiche che sono presenti in Italia in questo momento e quindi un libro che riesce veramente a riportare il dibattito dibattito interno all'Aventino nel contrasto del tempo e a raccontarci come spesso alcune scelte alcune idee alcuni dissidi interni siano stati legati anche alle mosse che Mussolini fece alle mosse che il re fece o non ferisce a una serie di decisioni che l'élite economiche e i loro partiti di riferimento ma anche le associazioni dell'AXA combattenti Isma'portarono avanti in questi mesi lunghi appunto anni probabilmente e lo dicevo prima non si ferma è un libro che non de contestualizza
Partendo quindi dal mille novecento ventuno sostanzialmente anche se poi la ricostruzione specifica parte ovviamente dalla ventitré e e non finisce con il novembre del mille novecentoventisei cioè con la
Quando i il con la decadenza diciamo del mandato parlamentare dei degli a ventidue anni ma ci racconta anche getta uno sguardo che al futuro ci racconta anche appunto tutta una serie di violenze che continuano
A esercitarsi nella mille novecentoventisei in risposta agli ultimi tentativi di opposizione ci racconta anche l'ingresso in campo di una nuova generazione di oppositori
Perché la l'esperienza della vittima è stata anche un grande confronto generazionale altre oltre che un grande confronto di famiglie politiche
Arriva alla formazione nella ventisette a Parigi della concentrazione che antifascista
E e quindi racconta anche in qualche modo in sintesi lasciata lettore la riflessione sulle eredità
Dell'Aventino e sul suo legame con la stagione resistenziale
Eredità che i due autori sottolineano sintetizzano brevemente ma sono due questioni ovviamente enormi nella peso della questione morale
E nella difficoltà ma nella necessita di una unità delle opposizione questi sono i due grandi temi che i due autori nell'epilogo sostanzialmente individuano come la grande eredità Dell'Aventino le dita scomoda no potremmo dire proprio per le implicazioni che queste due aspetti hanno avuto anche nella storia dell'Italia repubblicana
Mi avvio a un secondo ordine di considerazioni prima poi di formulare
Tre quesiti molto bravi ai due autori
Oltre a descrivere sostanzialmente i differenti punti di vista all'interno dell'opposizione aventiniana
L'ho non c'è bisogno credo di ricordarlo ma appunto nel libro sono raccontati in maniera estremamente dettagliate ed estremamente convincente
Le grandi dissidi all'interno dei socialisti la questione della della posizione comunista la radicalità dei repubblicani la loro combattività ma anche la difficoltà di un dialogo fra popolari e socialisti in entrambe le loro declinazioni di corrente di partito in quel momento
Direi che appunto l'ho già detto il marito di questo libro è mettere in relazione l'Aventino con l'azione del fascismo ha in questo modo che lamentino riacquista anche vita a chi acquista un significato diverso chi acquista anche una storia sostanzialmente diversa e quindi sembra che ci sia il secondo contributo
Importante storiografico del volume di Baldoni e Petrella che è quello di non riporta soltanto l'Aventino nel suo contesto storico io credo che questo volume e non è un caso che lo faccia anche qui cento anni
Dal mille novecentoventiquattro riporti anche l'antifascismo altro significato originario costitutivo e storico
Sono anni decenni che ci interroghiamo sull'antifascismo e sulla l'uso e probabilmente le trasformazioni che questo termine ha avuto nel corso dell'Italia repubblicana
Credo che questo volume ha avuto l'intelligenza di riportare l'antifascismo altro significato originario più che riportare ricordarci qual è stato il significato originario e ricordarci anche come l'antifascismo nasca
Con e a causa del fascismo sembra una banalità ma spesso ce lo dimentichiamo
E spesso le generazioni più giovani non lo sanno credo che sia importante e credo che punto sono molto grata agli autori
Per avercelo ricordato senza retorica ma con una precisione dovuta al lavoro di ricerca e di riflessione storiografica che hanno fatto è l'antifascismo è un prodotto del fascismo della sua politica di ricorso alla violenza per trasformare in senso antidemocratico lo Stato liberale
E anche di questa azione di costruzione del consenso che il fascismo comincia più o meno fin da subito anche se con mezzi ovviamente differenti
è un prodotto della operazione identitaria politica dunque racchiusa prima ancora che nelle leggi fascistissime
Nella tentativo sostanzialmente di
O meglio nella nel binomio che identitario del fascismo crea e impone all'Italia
Se sei fascista sei nazionale
Se sei antifascista sei fuori dalla nazione
Ecco come nasce sostanzialmente l'opposizione l'antifascismo scusate non l'opposizione che ovviamente è una storia e differente ecco credo che questa operazione identitaria si era chiusa lo dicevo nel discorso di Benito Mussolini del tre gennaio del mille novecentoventicinque l'abbiamo già citato più volte quando si assume la responsabilità
Lo ripeto politica morale e storica di tutto quanto è avvenuto
Da storica credo che si sia data poca attenzione al terzo aggettivo storico
è una responsabilità storica quella di Benito Mussolini si assume non soltanto politica e non soltanto morale come se non bastasse erano le due prime responsabilità
E se si ha e se si assume la responsabilità storica guarda al futuro
E allora forse probabilmente l'idea e la necessità di contestualizzare l'antifascismo e il fascismo negli anni Venti serve anche oggi non soltanto con loro operazione di memoria ma come operazione storica e politica
Concludo con una tre benefit domande a Luigi e e a Claudia una e doverosa a mio avviso in questo libro ci sono poche donne
è normale che ci siano poche donne ma ci sono due grandi voci Anna Kuliscioff e varie attività forse la seconda voce una voce più discreta è sicuramente diversa da quella della Kuliscioff mi piacerebbe che ci dicesse qualcosa di più di queste due voci e di come vi hanno loro aiutato nella cosmetica ricostruire questi anni aventiniana
Il la seconda domanda riguarda il la contemporaneità siamo negli anni in cui Sturzo via Amendola in primis
Coni hanno il per la prima volta il termine totalitario riferendolo alla regime fascista sono esattamente gli anni questi anni ed esattamente sulle elezioni del ventitré e del ventiquattro Bimbatti To comincia a svilupparsi
Che cosa ci dice questa di questo dibattito iniziale
E questo coniò diciamo del termine totalitario di quanto fosse difficile capire il fascismo in quegli anni facciamo fatica a capirlo noi ancora mi immaginiamoci la difficoltà di capirlo mentre nasceva e prendeva il potere e e anche ovviamente sulle modalità di potere di opporvisi e di fronteggiarlo la terza domanda io non le ho ancora viste poi mi metto nelle guardo riguarda la le fonti su cui avete lavorato
E che sono fonti non soltanto con una temporalità diversa perché sono fonti di archivio memorialistica e i giornali
Ma ci sono anche appunto nelle fonti visive che in parte sono confluite nel volume e che in parte confluiranno in questa mostra che viene verrà ospitata ne parlava prima Paolo Pezzino a Milano
A partire da settembre se non ricordo male
Ecco cosa ci raccontano le immagini che le parole forse non sempre riescono a raccontare o che cosa qual è l'interazione tra immagini e parole in un
Momento così ricco anche di emozioni e di vita come quello che ci avete raccontato nel libro grazie
Grazie presentazione che appena Besso la novità anche l'importanza di questo libro ci sono state delle domande agli autori quindi ora terrei la parola nell'ordine prima a Mico Grasso
Sì buongiorno spero che insomma possiate sentirmi bene io mi sento di vedo bene cenno perché o monitor molto piccole e micro rimpicciolite per cui se ci sono problemi di audio qualche modo fatemelo sapere per poter fare un po'il volume che gli fa onore
Sì
Con va meglio
Bene io insomma mi scuso per la mia assenza mai dovuta a motivi di salute che mi impediscono insomma una una trasferta a Roma vi ringrazio per il coinvolgimento e per la lettura insomma che quel dato del mio volume così come anche per il volume molto interessante del sullo sull'Aventino
A riguardo della insomma nell'assoluto citazione che si poneva sullo va subito a matrice somatici europeista delle attività appunto diritti Matteotti
Ascoltando anche
Insomma la presentazione del volume il riferimento alle pagine di sulla sull'Aventino vittoria sentivo di proporre questo è un ulteriore elemento che
Qualche modo penso possa completare radiografia
No arricchire quanto meno radiografia intellettuale e politica di Matteotti che credo che sia la chiave somma del suo europeismo che un'arte sarà imprescindibile della sua azione
Di deputato anti antifascista ceceni fisco alla formazione giuridica
Il Matteotti allora anche la sua allungata conoscenza dell'Europa e attraverso la strada la strada del diritto perché Matteotti appunto si laurea a Bologna nel mille novecentosette
In legge e con l'altra no insomma dissertazione sulla
E sulla sulla recidiva e l'ambiente bolognesi e soprattutto la figura del suo maestro che era il grande giurista Alessandro stoppato
Insomma quell'ambiente lo spinge anche a girare a viaggiare in Europa Matteotti in Europa è molto interessato
La questione della detenzione e soprattutto nelle realtà statali di Francia Inghilterra e Germania questo negli anni dieci
Punto vada notare analizzare e alcune realtà alcune sperimentazioni nota anche la realtà carceraria nelle quali appunto si introducevano o attività laboratoriali sperimentazioni in campo
Anche l'articolo con l'ascolto della musica la pratica dell'arte ecco in quelle realtà il fenomeno della recidiva per reati minori
E quella che egli aveva studiato per la sua tesi di laurea Bologna appunto uno di minima
E questa sua passione lo porta a viaggiare appunto in in Europa e sarà proprio sullo scenario europeo a portare avanti la sua battaglia e prima in merito alla questione tedesca dopo la prima guerra mondiale successivamente anche appunto con un uomo lo scontro verso alcune politiche mussoliniani tuttavia
Insomma credo che la questione relativa alla guerra civile insomma queste espressioni che abbiamo utilizzato per quella fase così convulsa e anche la denuncia della violenza che Matteotti attua insomma che sia un elemento uso il termine riduttivo che con posso dire sono forse sbagliato tuttavia lui parlando nei consessi internazionali di Francia e Inghilterra soprattutto in Germania
Della situazione italiana sotto il regime insomma sì certamente il tema della violenza e il tema più forte il tema principale però e e faranno guidati da scuola le politiche laburiste inglesi per la stesura del programma delle elezioni del mille novecentoventiquattro cioè il il tema è questo
Il fallimento dell'esperienza fascista oltre contorte nella violenza ovviamente e il fallimento delle politiche di natura economica e delle politiche sociali
E l'ANCI Matteotti e impietosa in quanto non lascia nessun dubbio cioè che quella esperienza di governo perché dall'incedere avanti insomma sì è un'esperienza da bocciare sotto ogni punto di vista che va constatare fallimenti di natura economica
E a riguardo delle politiche sociali e questo lo denunciano anche in Europa insomma l'esperienza fascista non c'è nulla da salvare e questa la crisi Matteotti Attilio insomma ho azzardato definendolo il primo storico del del regime c'è secondo me corrisponde a realtà questa sua capacità di indagine ecco fa capire che aveva ben capito prima degli altri il fallimento di ogni forma
Appunto di ogni iniziativa anche politica tra virgolette legalitaria che da è che Mussolini al governo appunto Porta a porta avanti citava il bilancio il tema fondamentale e il tema del bilancio è soltanto un tema tecnico ma è un tema anche di partecipazione di discussione democratica e del ruolo del Parlamento
E questo Matteotti
Lo ha ben chiaro denuncia e in numerose nei consessi internazionali quando appunto tra il ventuno e il ventiquattro porta avanti e questa sua attività antifascista anche anche all'estero per cui diciamo che quando lui quando egli invoca la costruzione degli Stati Uniti d'Europa
Non è soltanto il suo appello il dare l'esito della sua stagione appunto pacifista
Ma a appunto porta in Europa e questi dati i dati inerenti alla situazione italiana che sino ad aprile dal mille novecentoventidue in in avanti ecco che in qualche modo insomma è uno dei pochi oppositori il titolo che abbiamo scelto appunto l'oppositore proprio per queste cose è uno dei pochi oppositori a poter costruire un analisi del fenomeno
Così acuta e così completa perché a differenza di tanti altri oppositori cito Gramsci ma per gli ovvi motivi di contrasto che si erano creati tra loro due tra il ventitré e il
Il P quattro differenze nel degli altri grandi appunto oppositori del regime Matteotti uno dei pochi che in realtà appunto ha fatto gavetta politica amministrativa sa che cosa vuol dire scrivere o in un Bilancio sa che cosa vuol dire
E portare avanti le politiche Emilia politica che le politiche territoriali per cui e ecco la sua analisi è veramente completa a riguardo del fenomeno sia appunto fascismo come come movimento sia appunto ad ottobre
Evidentemente in pieno duecentoventidue l ultima partita che gioca è proprio questa che è stata richiamata prima e poi concludo cioè la la la partita la partita europeista lo capisce bene
E quando appunto tra l'aprile
E calmata fino a marzo e tuttavia ventiquattro si sposta si sposta in in Francia e poi appunto in un in in Inghilterra
Citavo il caso diciamo la stagione della sua formazione giuridica in realtà non è insomma una stagione circoscritta e proprio i la costruzione di un bagaglio di competenze
Enti una capacità di lettura che certamente costruisce quante studente universitario a Bologna ma ecco rappresenta proprio insieme degli strumenti che Matteotti a per poter capire e indagare il fascismo rimane costruire un giurista è un uomo di legge
E che ha fatto una lunga anche avuto una lunga pratica amministrativa dal mille novecentootto in avanti che grazie a quegli strumenti di natura giuridica riesce a concorso un quadro chiaro e nitido del del fenomeno fascista prima e dell'esperienza e dell'esperienza di chi governa può naturalmente insomma riscossione per certi versi rimane aperta è chiaro che finisco c'è una forte e combustibile contrapposizione tra le due personalità o tra Matteotti Mussolini da sempre porto un caso che veramente insomma così come l'elemento anche curioso che chiude questo mio intervento duro perché in questo periodo posto punto laurea sto lavorando a Bologna per euro mostra su Matteotti studente o Bologna ecco quando lui si laurea con il massimo devo oggi che la lode nel mille novecentosette
O no appunto presentando questa tesi sulla recidiva e molto curioso che nello stesso anno abbiamo trovato documentazione al riguardo
Mussolini a Bologna attenti la strada dell'abilitazione all'insegnamento sostenendo l'esame di lingua tedesca
Significativo che appunto il futuro dittatore risulta sonoramente bocciato centosette a queste esami di lingua K rapporto questo elemento proprio perché da quel momento in poi cioè dalla fine del dagli inizi degli anni dieci puri si gioca la costruzione g due appunto personalità totalmente opposte e Matteotti è uno dei pochi riformisti socialiste uomini appunto della sinistra italiana veramente a conoscere l'Europa attraverso sia gli studi della legislazione sia e la pratica la conoscenza dei singole realtà e concreti quindi tra i due c'è una fortissima c'è una differenza ovviamente di formazione chi pratica e chi conoscenza di conoscenza e l'Europa ecco l'ultima battaglia che Mattotti porta avanti è proprio questa e su questa dimensione punto si gioca anche la sua rete di eredità e il suo successo comunque posso dire anche in questo modo dopo la morte che poi ritarda relegato nella nella dimensione del mito credo soltanto con questo elemento cioè quando rete ricollegarmi anche all'ottimo volume sull'Aventino è noto che
Diciamo tra il giorno della scomparsa di Matteotti dal dodici giugno al
Alle regioni dell'Aventino sono note le relazioni tra Gobetti e Turati in merito alle iniziative editoriali che subito Gobetti vuole portare avanti del nome di Matteotti
Beh insomma c'è una sorta di coordinate edito tra loro due perché Turati cerca appunto di temporeggiare
E facendo capire a Gobetti chiede appunto insomma aspettava al partito decidere come e in che modo raccogliere le eredità culturali di vittime di Matteotti però e è significativo questo che appunto Gobetti
Vuole indicare da subito iscritti di natura economica e giuridica di Matteotti in particolare iscritti sul Polesine che sono stati anche ricorda di prima mentre l'operazione editoriale che congelato Platini in quei giorni concitati siamo quasi a ridosso del ventisette giugno e quella operazione che paradossalmente da propri via coi alla costruzione Marchioro l'ogiva del mito cioè la la celebre raccolta
Degli scritti di Matteotti che esce a a ridosso del ritrovamento del corpo nell'agosto e che appunto il titolo è tutto un programma cioè le reliquie
E era in te un tentativo è stato un tentativo condotto da da Turati e portato avanti da Gerolamo Lazzari che carta appunto in cornice Matteotti in questa in questa dimensione e quindi credo che la la lettura anche delle vicende relative all'Aventino possa in qualche modo contribuire anche nominare e anche la nella profonda e occulta
I personalità politica di Giacomo Matteotti grazie
Grazie amico grazie allora la parola Claudia Pandolfi Luigi Petroselli
Grazie
Parto né Pagnan fatto qualche minuto
A testare esponiamo teso a discutere tutti e due su tutte e tre le le domande brevemente dicendo ovviamente anche
Cose diverse seconda beni come abbiamo che vissuto noi ecco rapporto con le quali fonti e con la con la storia che abbiamo scritto a quelle fonti
Sonno non esiste un archivio sulla pende già un archivio qui si va e si ricostruisce la storia dell'Aventino
E quindi è una son fontina molto molto disperse da corrispondenze a archivi anche istituzionali naturalmente c'è molto materiali inerti decentrati lo Stato come in archivi locali
E soprattutto è stato utile Archivi di Stato di Milano perché Milano poi soprattutto dopo il venticinque dal vento dalla metà del venticinque in poi è la roccaforte del più l'ultimo
L'ultima resistenza quanti fascista fino al ventisei
La stampa fondamentale perché coloro nella salterà la loro arma quindi c'erano tutti i giornali dei partiti
Finché è stato possibile ecco e
Tanti opuscoli gli scritti proprio degli abitini anni anche il produttore doti dall'Aventino dalla dalla dalle opposizioni insieme
Quindi una varietà di di fonti diverse e come diceva Maddalena anche le fonti visive purtroppo io visto che qui cecità c'è stato un problema tecnico perché bisogna in teoria dovevano avevamo preparato questa specie di dimostra proiettata insomma con le immagini li anche alcune abbastanza rare perso ecco
E ci sarà comunque perché chiunque può venire poi alla mostra Casa della memoria Milano hanno facili fargli un po'di ci saranno tutte queste immagini
Ecco però volevo sottolineare soprattutto quelle nidi mito quello
Le fotografie proprio degli aventi Miani che abbiamo trovato di di di poche rimaste i luoghi in cui loro si sono trovati in alcuni teatri pubblici caso forse in una sala della Camera non non è stato possibile confermarlo per chi risale telecamera sono state poi ieri riga allestite ieri sistemate ecco quindi è di difficile sapere Prada quei casi sappiamo dov'erano e
Ecco quello che queste fonti queste fotografici dicono sicuramente che a me a fatto una certa impressione che erano tanti cioè nel senso che non sono si si parla sempre di quello che i soliti quattro cinque più famosi aventiniana nello scritto hanno detto a cura di quello che ha cercato di fare Anna storia
Plurale e naturalmente non è che tutti i soci tu vinti circa deputati abbiano
Fatto tanto coscienti naturalmente
Sono sono meno quelli che veramente si sono attiva attivino personalmente per tutti quei mezzi
Però non sono pochi non sono i soliti quattro e cinque e quindi questi questo fotografici fanno vedere che erano tanti e l'altra cosa che ci dicono le fonti anche non erano solo i deputati cioè non è solo una storia è una storia del Parlamento italiano ma non solo c'erano i comitati abitini anni
Soprattutto in quelle città naturalmente ripartiti eran più radicati però attraverso tutta l'Italia quindi è quello che abbiamo pervenuto fare c'era un paese aventiniana non lo so
Buona parte del Parlamento
Per quanto riguarda le le donne
Natura nella storia maschi le donne non potevano votare non potevo dovrà essere lette e questi due donne poi si ce ne sono anche altri la moglie di Modigliani sopra vengono fuori comunque o Comedy mogli nel caso
Di Velia Titta
Dagli atti rappresenta tante altre Matteotti è il più famoso dei delitti del fascismo ma c'è la la moglie Dini
Antonio Piccinelli cinese dei e tanti tanti oscuri come che li definisce Turati nel discorso che mi ha sentito prima questi gli omicidi politici vengono a oltre a naturalmente sparge il terrore nelle Province scoraggiare chiunque volesse candidarsi o comunque fare militanza politica ad abbandonare
De capitano le organizzazioni proprietari eccetera ma lasciano anche molte donne sole donne e bambini quindi questi ribelli a rappresenta tante tante donne ecco che per qui questa storia ha un impatto
Fortissimo sulle donne non so sugli uomini
E e invece Kuliscioff naturalmente Anna Kuliscioff l'abbiamo definita l'anima invisibile dell'Aventino cioè lei è al centro di tutto al centro di tutto questa storia maschile c'è una donna perché tutti scrivevano lei andavano consultarsi con lei e e lei
è quella che molte volte inspira o comunque consiglia cosa fare
Affatto arrivò migliore e per soprattutto nei momenti cruciali all'inizio la secessione Turatti si pente subito dopo
Ci sono quelli che dicono la tua mente tutti si pentono cambiano idea ritorni indietro certo in quel momento era impossibile sapere cosa fare e e lei è quella che per esempio all'inizio subito dice non si deve usare con un'azione di forza non abbiamo le forze per usare nulla ceppi ci sono al cito solo quel bar diversi momenti in cui è lei che
Da un po'la la linea o comunque ecco prende l'iniziativa non interviene e quindi lei l'abbiamo messa proprio al centro della della vicenda pure essendo ecco una donna e quindi non parlamentare
E per quanto riguarda il totalitarismo e l'idea del sì molto difficile in quel momento definire che cos'è il fascismo e capire che cosa come dicevamo andantino
Ci questo purché cento anni Carra per capire molte cose figuriamoci in quel momento
Soprattutto ecco totalitarismo perché quello che percepiscono che trovano anche incredibile spesso no questi deputati eccome
In quel momento venga distrutta tutta la storia d'Italia come si era costruita dall'Italia liberale no
E l'idea del confronto politico che non c'è più che viene distrutto con la violenza e è difficile a volte capire quello che sta succedendo in quel momento no
E quindi e qui mi ricollego all'altro termine che
Ha sottolineato Maddalena l'esercito paradossale di democrazia eccetera che cosa vuol dire in quel momento il mille novecentoventiquattro quando probabilmente non s'
Non si poteva più fare niente effettivamente per fermare Mussolini che cosa voleva dire Pier queste opposizioni diversissime fra di loro abbiamo i repubblicani con i monarchici i socialisti massimalisti con i liberali
Ecco eccetera eccetera ai libri cattolici quindi anticlericali insomma produrre anche solo un documento comune che cosa voleva dire no
E e quindi spesso il giudizio no altri bullismo ci mettevano oggi la settimana per fare un foglio sì ma quella è la democrazia non mettere mettersi d'accordo confrontarsi quando non si è d'accordo ma perché ha perché si crede almeno in un a mio nella democrazia voce almeno un elemento un po'comune da da difendere
Fermo qui la sua parola Luigi felicemente forse mi sembra verso partite le immagini tratte
Grazia Maddalena Carli per l'agenda Rosa lettura che hanno voluto fare del nostro lavoro rispondo anche io brevemente ai tre punti che apposto
Provando a integrare le cose che insomma grande completezza già detto Claudio sulla questione delle donne il grosso limite del suffragio non hanno il diritto di voto e quindi sono escluse dalla scena troverò rilevante forse sottolineare l'atteggiamento del fascismo nei mesi in cui la Camera lavora senza l'opposizione per esaminare una proposta per l'estensione del voto amministrativo alle donne
Il
I resoconti di quelle sedute
Per carità bisogna contestualizzare e storicizzare sono di un sessismo disgustoso sono intercalati da osservazioni triviali
Da parte anche di per personaggi di primo piano nel ministri lo stesso Mussolini si accoda
Nonostante questo non ci sono limiti e diciamo gli apparati polizieschi dedicano molta attenzione alle donne
Talvolta purtroppo in una anche in questo caso in una dimensione ancillare cioè per colpire i maschi io ho trovato particolarmente suggestivi due casi uno è quello di una giornalista
Di cultura francese ma di nascita bulgara che si chiamava Cornelli a Padova che fu legata Period timido anni della sua vita la vita di Giovanni Amendola ad Amendola rende l'aveva la moglie che era molto malata e trascorreva lunghi soggiorni in clinica per malattie mentale
Conobbe questa signore furono molto vicini
Ovviamente la polizia e il ministro dell'Interno Federzoni che seguono a me Amendola il personalità dell'Aventino più pedinata
Si può ricostruire passo per passo si si si trovano dei rapporti in cui una volta la Milano
Registrano un minuto per minuto quello che fa
A gennaio del ventisei quando è già malato
Amendola si sfoga in una lettera in una lettera ad Albertini e racconta che Cornelli APPA prova è stata espulsa
è stata espulsa dall'oggi al domani arriva la polizia a casa sua le ordina di fare i bagagli lei dice che non ha senso di può partire nonostante questo la la compagnia nostre nella la mandria
Fortunatamente
Lei
Fortunatamente insomma ragguagli si congiunge con Amendola perché Amendola prima a Parigi poi vacante ed è presente quando morì
Io mi ero segnato ed era ed è una buona occasione vennero segnato di parole che Amendola USA con Albertini per raccontare l'episodio
Non è la signora Pavlova non aveva mancato in alcun modo ai doveri dell'ospitalità italiana mi faceva della politica
Aveva il solo torto di appartenere alla nostra famiglia e di considerare i nostri sentimenti e se ne sono vendicati nel modo più civile
Il secondo caso che a me colpisce molte quello di Velia Matteotti che
Poi se Consorte
è sorto un aneddotica su una presunta benevolenza di Mussolini e del fascismo nei confronti la famiglia Matteotti la persecuzione continuo in maniera inesorabile
Ovviamente in Italia la cosa era praticamente sconosciuta
Però io su per esempio è stato molto poco colpito dall'appello che nel mille novecentotrentadue un gruppo di attiviste femministe inglesi
Con cui lavorava la moglie di Carlo Rosselli Mario Rossetti
Denuncio il trattamento che era inflitto al vedova di Matteotti e ai figli di Matteotti da Mussolini e dal regime
Questo appello fu molto popolare fu firmato per esempio a Bertrand Russell dalle Wilkinson che era una deputata laburista
Inglese
Molto attiva
Sei anni dopo si può credere o non credere all'attendibilità dei ricordi del genero di Mussolini ma nel diario di Ciano nel mio novecentotrentotto il giorno in cui Velia Matteotti muore per i postumi di un intervento chirurgico
Mussolini le commenta con il genero
I miei nemici finiscono generalmente in prigione talvolta muoiono sotto i ferri del chirurgo questa è il commento di Mussolini mi novecentotrentotto
Solo un una piccolissima nella riflessioni sulla questione del della diciamo di un tasso forma di totalitarismo ante litteram ancora non teorizzato ancora non sistematizzato che ancora una volta secondo venire in una passaggio di un Mussolini stesso che cominciamo con un interlocutore compiacente com'era di benigna tenendo i Tarquini
Riconosce che l'estate ventiquattro oltre a essere un'estate
Molto molto complessa è stata un'estate molto complicata per lunghi per le cose che sappiamo impopolarità che l'occhio
Che lo coglie ma est nell'in quell'estate le ventiquattro che gli è stato particolarmente vicino è stato Rocco Rocco a un certo punto diventa ministro della giustizia dice Mussolini all'UB che fonda in quel momento le basi con le prime leggi fonetiche le prime norme che vengono approvate dell'organizzazione dello Stato totalitario
Messa così sembrerebbe una strana missioni Mussolini che in genere non era morto
Propenso a riconoscere meriti altrui però anche qui se si guardando i resoconti parlamentari di quei mesi gli interventi di Rocco oltre a essere
Sprezzanti
Irridenti nei confronti per esempio dei comunisti che erano invece rimasti Ina a differenza degli altri oppositori contengono induce secondo me
Molte delle idee successivo ovviamente siamo lontani dall'organizzazione del tempo libero dei giovani
Però i i fondamenti di quella organizzazione secondo me sono già presenti in quel mese
L'ultima cosa sulle fonti ha ragione Claudia aggiungo soltanto che essi sono forse gli ultimi anni in cui gli studi al fascismo non è costretto a
Trascorre le ore solo negli archivi della repressione del controllo che sono i dagli archivi della polizia
E anche all'interno degli archivi della repressione del controllo la differenza per esempio con gli anni trenta e gli anni gli anni della guerra
è che perfino il linguaggio lo stile
Non è ancora delle spie ma soprattutto del personale poliziesco non è
Omologato standardizzato
Dall'evidente ispirazione prezzo lata c'è perfino si capisce che esiste un ceto di funzionari
Che viene da dall'esperienza precedente
E però dicevo non si ricorre soltanto gli archivi della repressione si ricorre il larga parte a
Agli epistolari ai carteggi che agli agli archivi sopravvissuti dei partiti e dei giornali anche in questo caso bisogna trattarli con con i guanti perché per esempio Lafontaine fondamentale il sole lettere tra Turati e Kuliscioff che hanno un evidente d'ispirazione genuina autentica sincera perfino in alcuni tratti sorprendente
Che è sorprendente perfino se si pensa che era era sicuro che quelle lettere venivano letti
Quindi tranne alcuni passaggi molto delicati su questioni organizzative sono dei testi molto trasparenti che credo che mi sono stati molto utile
L'ultima cosa sulla
Questione delle immagini
Io non ne sono sicuro perché naturalmente abbastanza complicato ricostruire però per esempio il fatto che un giorno un giornale come il becco Giallo vendesse trecentocinquanta mila copie nei momenti più complicati
Che era fondato fondamenti soprattutto sulla sul sul sull'immagine su su quello che si dice a vedere
E invece un giornale come il Popolo d'Italia che
Tra abbonamenti diciamo consigliati edicolanti minacciati
Vendeva quaranta mila copie siamo quasi come raccontava Salvemini delle vendite degli ospedali dei giornali all'ospedale di Torino il rapporto tra uno e dieci guasti
Quindi direi che siamo in una fase ancora in cui quel tipo di lavoro fu molto efficaci non servì purtroppo a a a portare risultati concreti però se fu molto efficace grazie
Grazie
Pezzi
L'immagine hanno ricominciato a girare purtroppo le abbiamo perse qualcuna ne abbiamo persa qualcuna
Sui giornali lo sapevano bene
Di prefetti che gli sequestrarono in continuazione di bastava un'azione amministrativa
Però riuscivano file lo stesso magari un po'clandestinamente
Bene io credo che con questi interventi possiamo considerare chiusa la mattinata mi è sembrata veramente molto interessante
Grazie a tutte voi a tutti voi che avete assistito di indichiamo allora alla mostra che si inaugurerà
A Milano e grazie ancora ai nostri autonomia chi li ha presentati e arrivederci