Consigli a un giovane italiano. Vincenzo Cerami a dieci anni dalla scomparsa

Diciassette e quindici come promesso iniziamo questo nostro incontro e e tocca a me l'apertura dei lavori ecco cinque grazie
A tutti di essere qui
In questo incontro che vuole essere
Una testimonianza a più voci dell'eredità
Ricchissima evviva
Lasciata in dote e in dono da Vincenzo Cerami
Devo in particolare un ringraziamento speciale a Graziella che accorsi che oggi è impossibilitata essere qui ma che ci segue ed è come se ci fosse devo ringraziamento speciale
Ad Aisha e a Matteo Cerami che saluto che sono e che sono qui
A fianco a me
Alle loro voci si alterneranno quelle di Gherardo Colombo Francesco Guccini Nicola Piovani Lidia Ravera Paolo Paolo Repetti Walter Veltroni
Sandro Veronesi voglio salutare
Ognuno di loro e con loro anche Matteo Garrone che sta arrivando
Elena Stancanelli e Giordano Meacci Meacci che invece sono bloccati e non riusciranno ad esserci voglio dire ancora grazie ai tanti amici vecchi e nuovi di Vincenzo che sono qui
A quelli che avrebbero voluto esserci voglio salutare tanti colleghi parlamentari che poi nel corso di di questi nostri lavori
Citerò questo pomeriggio dedicato a Vincenzo ti prego non chiamarlo convegno mi ha detto Graziella da subito ecco allora questo pomeriggio e nella mia intenzione innanzitutto un atto di restituzione Vincenzo Cerami ha esercitato un'influenza molto grande sulla cultura italiana sul nostro immaginario collettivo nell'arco di più decenni molto più enormemente di più di quanto si sappia
O si possa pensare il suo è stato un genio letterario fecondi Simo capace di sedimentare
Cogliendo un segno profondo e spesso ribaltando lo spaziando tra i generi
Con la capacità unica e rarissima letteratura cinema teatro poesia musica fumetti scrittura per la televisione giornalismo corsi universitari
Tanto è complessa l'arte della parola poliedrica e multiforme che Vincenzo possiede tanto e gli eh immediato genuino schietto popolare nel suo modo di fare nella sua etica
Nella sua generosità
E permettetemi allora a questo punto del discorso una digressione che però non vuole essere solo personale
Ma di un significato più ampio quando tornai a Roma nel settembre del due mila sei chiamato per un incarico politico nazionale uno degli incontri più importanti che feci fu quello con Vincenzo Cerami
Era il tempo in cui sentivamo l'urgenza di un nuovo inizio per la sinistra italiana che mettesse insieme
E desse nuovo significato alle culture politiche fondative della nostra Repubblica era il sogno di un grande partito democratico che rivoluziona asse
Gli schemi paludati della politica italiana che avesse la forza di riaccendere un sentimento collettivo di Ria appassionare la partecipazione Vincenzo aveva pubblicato da popolo da poco un articolo su Repubblica dal titolo perché abbiamo bisogno del partito democratico io lo cercai
Funzionario giovane sconosciuto che si affacciava sulla scena romana lui che era il più importante sceneggiatore italiano per chiedergli di aiutarci a comporre una storia una sceneggiatura
Per comunicare trasmettere il senso di quella costruzione col collettiva che volevamo fosse il Partito Democratico in quel fondo Vincenzo diceva il Partito Democratico si fonda sulla difesa dei diritti di chi è socialmente più fragile
E contro ogni forma di discriminazione
Le nuove generazioni che sono il futuro hanno diritto a una politica che rispetti la sacralità dell'uomo e l'integrità dell'ambiente in cui vive
Una politica che ritrovi il suo ruolo di distributori di giustizia senza porsi al servizio di interessi particolari
Una politica che dia i giovani il diritto a viaggiare per il mondo con l'orgoglio di essere italiani e non portare il loro talento all'estero perché qui da noi mancano le occasioni di lavoro a Vincenzo poi chiesi di scrivere ulteriore testo per uno dei congressi fondativi del partito democratico e l'Ulivo alle farlo era l'aprile del due mila sette
E compose una cosa
Molto bella intrisa di valori e di ideali su amicizia e politica su cultura e politica che venne letta da Giulio Scarpati in un palazzetto gremito
In migliaia di delegate e delegati in un grande silenzio attento partecipe concentrato
E per me che ero rientrato a Roma da straniero senza più la protezione delle tasse studentesche ha con un incarico politico completamente nuove tutto da inventare con la famiglia lontana Vincenzo fu un riferimento e continuo ad esserlo negli anni successivi
Era uno scrittore un intellettuale tra i più noti in Italia sceneggiatore di film da Oscar tra i più conosciuti al mondo e fu al tempo stesso con me di una generosità
Immediata
Penso di poter dire che in qualche modo diventammo amici ricordo le camminate in una Roma
Vicina nel tempo eppure già molto diversa da quella di oggi ricordo una miriade di storie e di aneddoti che poi Vincenzo raccolse mise per iscritto portò a teatro
Ricordi ragionamenti sulla politica e sul partito democratico di cui fu uno dei fondatori
E prima ancora che il Pd nascesse in quell'estate del due mila sette
Per la festa nazionale dell'Unità che si svolgeva a Bologna
Volle costruire costruimmo insieme un ciclo di lezioni di formazione politica ispirato alle lezioni americane di Italo Calvino un catalogo di proposte per il nuovo millennio un alfabeto democratico
Un tentativo di un nuovo linguaggio di un nuovo lessico della politica capace di parlare ai nuovi bisogni sociali sempre più urgenti sempre più dirompenti e fu io penso una stagione memorabile
Ricordo Vincenzo come una persona straordinaria piena di vita che se ne è andata troppo presto
Abbiamo voluto intitolare questo incontro consigli a un giovane italiano richiamando il titolo di uno dei suoi libri più importanti e più letti
Quel manuale di scrittura che esso stesso in realtà pagina dopo pagina un romanzo di formazione ma c'è in questo titolo anche e Intercity e intenzionalmente un riferimento alla grande Poesia
Civile alla grande letteratura civile come quella di leopardi
Che Vincenzo amava oh patria mia vedo le mura gli archi nuda la fronte nudo il petto mostri Vincenzo fu uomo di profondo impegno civile avremmo anche potuto chiamare questo incontro di oggi Italia mia
Il titolo patriottico che Vincenzo volle per un suo testo
Teatrale
La bellezza fa tranquillo il sonno
Siamo esistiti abbiamo lasciato forme ha scritto a bellezze negli uomini e nelle donne e si esprime negli oggetti che si creano anche quando la storia è un tormento
Ecco oggi che viviamo la storia in tormento che viviamo un tempo di regressione dei diritti dei richiude scienza delle guerre dell'abominio
Oggi c'è in queste parole una consapevolezza e una verità necessarie da dire ad alta voce il manifesto di un nuovo umanesimo che oggi più che mai penso che sia importante leggere Cerami la sua critica incessante all'omologazione molti anni prima del dominio degli algoritmi digitali passo critica la società dei consumi al precipizio antropologico
Alle storture della globalizzazione una critica del presente con gli stessi occhi di Pasolini che sempre appaiono negli occhi di ceramica
Ricordo come tutti voi anche quando a me io racconto l'incontro con Pasolini su un quadrato di asfalto trasformato in campo di calcio durante la ricreazione in una scuola media di Ciampino allora un posto
Lontanissimo Vincenzo che non riusciva ad esprimersi a parlare paralizzato dalla paura dalla malattia dal trauma della morte del fratello di cui portava il nome che invece trovò se stesso
La propria dimensione
Nel tema libero che Pasolini assegno all'Hui e agli altri alunni
Quel tema libero che penso abbia portato sempre con sé quella pagina bianca senza regole senza costrizioni da riempire ognuno in modo unico irripetibile con la propria personalità con la propria testa
Quella pagina che fece di Cerami un incantatore di parole un costruttore di storie e questa di Cerami e della sua e nostra
Iman ci fazione attraverso la scrittura è una straordinaria metafora della nostra democrazia oggi più che mai c'è una mina un in un'umanità intera nel mondo che Vincenzo Cera
Consegnato
E voglio ricordare per concludere una sera dopo l'iniziativa in giro per l'Italia
Entrati in albergo girando tra i canali televisivi trovai Casotto forse il suo firma più amato ed era la scena in cui Gigi Proietti e Franco Citti finalmente riescono a procurarsi qualcosa da mangiare due pagnotte di pane e sugo
E allora scrissi a Vincenzo Pane sugo scrissi con un punto esclamativo e lui mi rispose ironico e orgoglioso pane e sugo Lou che diceva che tra la letteratura e la vita vince sempre la vita
Pane e sugo
Ecco in questo archetipo in questa umanità irriducibile mi piace pensare di ritrovare ogni volta Vincenzo Cerami grazie a tutti voi
Si alterneranno voci abbiamo detto e la prima qui adesso è quella di Matteo c'era
Buonasera a tutti e grazie vivamente di essere venuti io non parlerò molto
Mi sono messo un improbabile cravatta di mio papà per l'occasione ma sono qui come voi per ascoltare soprattutto volevo però ci tengo a ringraziare a nome pubblicamente a nome di tutta la famiglia e soprattutto di mia madre che ci teneva tantissimo purtroppo non è potuta venire il senatore Francesco Verducci d'aver realizzato questo pomeriggio bellissimo grazie ancora
Poi ho pensato che per rompere un po'il ghiaccio qua mi sento lì tranquillo però trovandoci in questo contesto istituzionale e accidenti veramente bellissimo di leggere un brevissimo brano
Che racconta il primo incontro di mio padre con la politica
è un piccolo frammento dallo spettacolo che specie all'Auditorium l'ultima volta che Salini in scena si chiamava una vita di parole
Che c'era da solo lui inscena una sedia una luce che raccontava a braccio tutta la sua vita appunto di di uomo di artista di intellettuale nel pieno di parole
Il brano comincia così prova restituirvi la sue parole con la stessa naturalezza
Con cui gli uscirono di bocca quel giorno
Mi ricordo che a Roma cioè il mille novecentosessantotto
Mi ricordo che Roma c'era il mito dell'operaio
Però a Roma gli operai sinceramente
Non c'era c'erano i manovali
Ma il manovale è sotto proletario il proletario è l'operaio proletario a quello che nel meccanismo di produzione e consumo insomma deve essere un salariato no uno così e allora tutti a caccia c'era uno dice io ho visto l'operaio conosco degli ma dove dice a San Basilio andiamo andiamo e allora tutti andavamo tutti di corsa San Basilio a conoscesse operaio quindici c'eravamo boccerà questo mito
Ecco mi ricorda un certo momento si andava all'adunanza dei marxisti leninista in sarò Bakwa non faccio nomi di che stava insieme con me che adesso sono anche noti registi sceneggiatori musicisti non faccio nomi ma eravamo tutti l'hanno e c'era un signore che era il capo di tutti che si chiamava Brandirali
Non so se voi ne sapete niente io so che adesso il consigliere alla Regione Lombarda per Forza Italia quindi è consigliere di Forza Italia che sta lì ma all'epoca erano Marxista-Leninista di quelli proprio duri cruccio
Quindi c'erano tutti i discorsi la lotta di classe eccetera e poi alla fine c'era lì non fu inevitabile e necessaria che era il seguente che io provo a cantare via scusatemi se la mia voce canterina non è meravigliosa io no non proverò canta hard dunque si finiva così intanto doveva essere una lingua popolare perché il popolo aveva sempre ragione qualsiasi cosa aveva sempre ragione quindi anche le cose più orrende però sarà il popolo che la pensavo così quella la cosa giusta
Quindi a un certo momento vacanza ma la canzone che cantavamo tutti era look comunismo eh ecco Luca perché il popolo parla con la u
Ci diceva che esso sardi avversarie con la uno capisce che il popolo per poison borghese che dice Lupo Polo e quindi per forza insomma si semplificava anche un po'e allora un certo momento allora Lou comunismo è è però più Bellu
Due popoli UE la forza la forza con la Z
La forza Brindisi pali principali con la di non Pia perché il popolo parla con l'abito
Brindisi pali e tutti in
A me e Diva Brandirali e viva Brandirali
Una cosa che manco in parrocchia francamente quando eravamo ragazzini cantavamo così mo'e questo Brandirali fa il deputato a Berna sta con Forza Italia adesso è diventato una persona perbene
Grazie
Grazie grazie Matteo adesso la parola Walter Veltroni
Sì grazie Francesco mi scuso con Aisha con Matteo e con tutti se dopo dovrà andar via ma lo spostamento dell'iniziativa fatto sì che coincidesse con un'altra
Allora
Dim di
Vincenzo Cerami ci mancano ovviamente le parole a me devo dire che manca la sua faccia
Perché Vincenzo aveva una faccia partono aveva una faccia da scrittore ammesso che si possa fisiognomica mente identificare le facce degli scrittori Vincenzo non c'era
Vincenzo tradiva fin dai suoi lineamenti
La sua identità e la sua origine
Non era figlio dalla borghesia come spesso sono gli scrittori non sempre ma spesso
Era veniva da un'altra parte del del mondo
E veniva con quello sguardo e quella voce e quel modo di parlare
E quella umanità che credo tutti quanti noi riconosciamo che abbiamo
Nella memoria l'intervento di Matteo mi ha ricordato che convince Enzo passammo delle giornate bellissime
Parlando delle Follie di quel periodo
In particolare affascinati dall'esistenza a Roma di un movimento del sessantotto che si chiamava il Comitato comunista romano marxista leninista
Il cui acronimo era con coro Marlene un quanto di più come posso dire Frou Frou e raffinato si potesse immaginari
Le poche cose che dirò saranno riassunte in cinque capitoli tutti identificabili con la lettera p
Il primo è il carattere popolare di Vincenzo
Appunto Vincenzo aveva quell'origine lì Ciampino
La fatica i
Il riscatto
La voglia di sapere di capire di conoscere di studiare
Il viaggio animato dal dubbio il senso critico sempre elevatissimo l'assenza di ideologia ma non di ideali
Ecco tutto questo rendeva il il modo di essere e di parlare di raccontare di scrivere di Vincenzo assolutamente fruibile per quella parte del mondo dalla quale lui veniva
Vincenzo non scriveva per
Coloro i quali
Si pensava avesse Riccò DC per decrittare la bellezza che quando la bellezza e più o meno nascosta Vincenzo scriveva per il pubblico per le persone per il popolo ecco
Per Lupo con lo scooter per verdetto Luca
La seconda pr
Popolare ma ridotto a poppa
Nel senso Vincenzo piaceva tutto ciò che era
Una forma di racconto
Mi piaceva la musica ne parlerà credo Nicola gli piaceva intrecciare le parole con con i suoni gli piaceva il cinema
Ha scritto dei film meravigliosi
Gli piaceva ovviamente la scrittura
E riteneva che potesse suonare gli piaceva il teatro riteneva di poter suonare tutte le tastiere possibili
Mantenendo una cifra un'identità un modo di raccontare che era il suo
Allora piacevano anche le cose serata in fondo uno dei suoi libri più belli fattacci è un libro su sull'efferatezza no su su su sull'estremo
In qualche modo anche un borghese piccolo piccolo che
La sua prima opera è il racconto di un estremo però gli piaceva indagare l'estremo nella vita umana
Mi piaceva arrivare fin là nel suo viaggio
E lo faceva utilizzando tutti gli strumenti con in più
La capacità di unire la descrizione anche più forte e più più
Più drastica di quello che vedeva o di quello di cui si occupava con un elemento di polizia
Di cui tutto il suo lavoro è intessuto di l'unica realtà e poesia si mischiavano in una condizione del origini
La terza
Piqué mi viene da da citare la politica
Vincenzo non ha mai nascosto le sue opinioni politiche Francesco Verducci gli ha fatto riferimento
L'unica l'unico riferimento personale che che intendo fare in queste poche parole questo io
Eletto segretario dei DS gli telefonai e gli chiesi di entrare nella segreteria dei DS Luigi
Mi disse ma è sbagliato numero dicono non ho sbagliato numero vorrei che tu facessi responsabile culturale poi gli chiesi di fare il ministro ombra
Per la cultura nel governo che facemmo dopo le elezioni del
Siamo nella fase del due mila e uno
Era un lavoro che aveva fatto Ettore Scola prima e che mi sembrava giusto facesse Vincenzo
Vincenzo aveva una lucidissima intelligenza politica
Non era solo
Un uomo di cultura appassionato di politica aveva un'intelligenza politica quell'articolo al quale si è fatto riferimento lo ricordo anch'io
Che che nasceva da quelle virtù alle quali facevo riferimento prima il suo essere espressione di una
Di una storia che aveva a che fare con le vicende del popolo e al tempo stesso la finezza di una esperienza intellettuale nutrita dal dubbio nutrita dalla realtà e dalla polizia insieme
E l'ultima Piquet voglio citare paterno
Un ho ricordi delle dei suoi racconti di materie di Aisha
Del suo amore per loro
E se posso dire ho avuto anche sempre la sensazione che in qualche modo il suo rapporto con le persone avesse un un tratto perché non c'è bisogno di essere anagraficamente dei padri ho conosciuto la mia vita persone che erano padri molto giovani
E Vincenzo era così Vincenzo aveva un'attitudine all'ascolto al conforto
All'inizio visione
Che di questi tempi mi rendo conto sembra blasfemo sembra marziano
E che però faceva parte del suo tratto umano
Unito ad una virtù
Che lui era straordinaria che nel senso rumori
Proprio per quelle origini
E proprio per quella curiosità intellettuale Vincenzo guardava tutte le cose con senso dell'umorismo con un un punto di vista divertito sulla cosa stesse
Per tutto questo
Dicevo prima Matteo Aisha l'ultima volta che l'ho visto è stato
Nel settembre dell'anno prima che se ne andasse mi invitò ad andare a Spoleto dove si era messo a fare l'assessore alla cultura
Per dimostrare la sua passione civile
Mi chiese andare a presentare un libro andai lo trovai come non volevo trovarlo
E e se posso dire delle persone che appunto in questa gigantesca riproduzione dieci piccoli indiani che è la vita di coloro che avanzano col tempo Vincenzo Cerami è una delle persone che mi manca di grazie
Walter
Adesso Paolo Repetti
Allora mi tolgo subito dalla dalla foto Vincenzo però una cosa la devo dire
Senza nessuna enfasi Vincenzo Cerami le persone che sono qui i figli altri lo lo posso testimoniare è stato di gran lunga la persona più importante della mia vita per la formazione culturale
Per il lavoro io ero un una specie di intellettuali lo studente fuori corso
Vincenzo con quella praticità e la routine la rudezza amica di Anna lavora rotte prima o poi
E mi presentò
Beniamino vignola di teoria e lì cominciò mio percorso
Editoriale poi quando decisi di aprire la collana Stile libero
Lui fece un gesto che non è assolutamente
Col qualsiasi e non lo si fa per amicizia
Il primo libro che Stile Libero pubblicò ed era una collanina all'epoca
Quasi salmistrata cioè una avremo eravamo le prime Ali primi libri non si sapeva quanto saremmo durati e luce ha dato Consigli a un giovane scrittore uno dei libri forse il libro più importante che è stato scritto sulla scrittura creativa
Poi questo diciamo magari glielo posso anche un po'il col fare mi ha dato una mano a pubblicare nero Vanzetto
Iniziale
E poi nel corso diciamo della mia vita
Vincenzo mi ha fatto sempre l'onore e l'ho capito di di poter interloquire con lui con come dirò dopo lui era molto appassionato di psicanalisi avendo in un terrore fu veramente folle
E comunque attraverso luglio conosciuto quelle quelle per le persone che di solito l'abito a studiare sui libri dell'università Alberto Moravia Carmelo Samonà Roberto Benigni Nicola Piovani e tanti altri che mi hanno poi dato una mano nel corso della mia e di adesso ciò mi tolgo dalla foto
Le poche cose che voglio dire sono legate
Una pitture per me
Che
La figura del padre
In a dire in anti Olènin cioè recensendo di Olènin Giorgio Caproni parlò di crisi pedagogica dei padri a proposito del del poema addio lei niente
è una cosa importante questo della crisi pedagogica dei padri perché poi
La cosa che mi ha colpito rileggendo in questi giorni alcune interviste di Vincenzo
è stata una una cosa che può essere ricondotta all'origine della sua motivazione alla scrittura cioè perché Vincenza scoperta o di voler scrivere e in quel modo
Come è stato detto Vincenzo era di Roma poi si trasferisce a Ciampino poi ritorna a Roma poi si ritrasferito a Ciampino viene bocciato e quella bocciatura è stato un caso ma forse è stato il destino lo ha
A chi gli ha fatto incontrare in prima media Pier Paolo Pasolini
Come ricordava anche Verducci due erano uno studente estremamente
Fragile taciturno impaurito
Però disse in quell'intervista che aveva colto in questo professore di ventinove anni un non sa se un padre ma insomma qualcuno con che finché lui si fidava cui voleva raccontare delle cose ma non ci riusciva a parole
E qui do la parola Vincenzo
Dice Grazia per Paolo capito di avere una vocazione narrativa non potevo impararla ma l'ho scoperta proprio durante le medie di avere una vocazione narrativa vere e proprie lo scoperto con un tema che ci ha dato se non sbaglio all'inizio dell'anno scolastico me lo ricordo ancora perfettamente che cosa avete fatto durante le vacanze qui anche Pasolini non godeva già di una proprio però giusto affatto
Ma chi le faceva allora le vacanze dice Silveri Vincenzo io mi ricordo di essere stato al massimo in campeggio in quegli anni erroneamente hentai di essere stati in montagna
E nel tema ho descritto una gita in montagna cercando di metterci dentro una serie di episodi comici sapendo che lo avrebbe fatto ridere
Dopo la prima rilettura però mi sono accorta che qualcosa non tornava si capiva che non era mai stato in montagna
Allora presi il testo e cominciai a inverare orlo
Non è inventarlo ai Inverardi lo aggiunsi due o tre dettagli che sebbene il facevano pagare un prezzo narrativo davano l'idea che io in montagna ci fosse stato davvero
Perché uno che si ricorda questo dettaglio mi dicevo in montagna deve esserci stato per forza
E mi ricordo con mia grande sorpresa che Pier Paolo prese questo tema Rolex in classe gli unici voti belli che ho preso sono stati quelli in italiano scritto ora io ho sentito qualcosa che va proprio all'origine della della poetica di Cerami Cerami è stato uno degli ultimi forse autori italiani di cui si può dire
Tranquillamente come ci insegnavano all'università qual è la poetica dell'autore no perché è una cosa che comprende la visione del mondo tutto quanto non solo la scrittura
è solo una suggestione che vi propongo mai questa risposta di Cerami ci sono elementi interessanti Vincenzo scopre la sua vocazione la scrittura per parlare e farsi amare dal padre un padre ovviamente fra mille virgolette
Il suo primo lettore è quello meravigliare il padre addirittura me voleva metterci elementi comici per per farlo ridere
A proposito di questo di Noemi sono venute in mente
Cioè non è che mi hanno in mente così lo devo andare a cercare delle parole di di Novalis
Di cui una volta parlammo con Cerami
Sì io trovo splende queste parole anche se sono un po'criptiche
Novalis per raccontare la sua vocazione la scrittura la sua scelta di scrivere dice
Io sto sempre andando a casa
Sempre andando alla casa di mio padre
D'altra parte pensando all'opera di Vincenzo per me è sempre stato chiaro che il padre era per lui non un dato di fatto
Nel senso che non era un dato di natura ma una lenta faticosa conquista una ricerca che non finisce mai
E per sottolineare questo aspetto di costruzione culturale del padre
Faccio un salto invece nel mondo delle madri le madri appartengono per Cerami al mondo della natura
A un mondo pre culturale dato come evidente perse come sassi
Nessuno secondo me forse solo Caproni ha raggiunto la vetta di questi due splendidi versi di addio learning
Mai dormono le madri
E in questo sono simili alla povertà
Ci sarebbe bisogno di Vincenzo come è stato detto in questo tempo un po'bastardo sia come scrittore che come intellettuale le sue analisi sulla trasformazione del popolo in massa sembrano scritte da poco
Vanno rilette studiata e perché lì è è raccontato il virus che ha infettato il nostro corpo sociale lo ha reso vulnerabile e violento
Cerami parlava spesso di anomia sicuramente qualcuno se lo ricorda questa parola che lui usava spesso inquilino in pensieri così la la la la la introducendo tutto quanto fa riferimento a una realtà diacronica a una pedagogia poi da guardia dei padri la trasmissione culturale alla memoria storica e non tiene più il conto dell'anno mia che sempre caratterizza la società di massa e condannato a sbagliare ogni analisi
è un termine bellissimo questa nomina un termine preso da Émile Durkheim che si riferiva con questo termine all'o smarrimenti o che prende una società individui è una società quando in qualche modo c'è un cambiamento
Importante da un punto di vista antropologico dei tempi sociali e il tre la persona che sente smarrita
Vincenzo faceva riferimento anche per dire l'ampiezza e la sua cultura Sandoz come se lo ricorderà a una a un'annotazione di Ernesto De Martino che diceva
Viviamo un momento di crisi della presenza di presenza malata
La presenza malata è quella appunto in cui il l'essere umano viene attaccato nel Corco come con un virus nelle sue credenze e più profonde e quello che le opinioni hanno le radici diciamo di quella di quella persona senza che ci fosse nessuna enfasi
Di tipo più pasoliniano per per le radici era un'annotazione
Vincenzo appunto ha fatto spesso riferimento quando ha parlato di una società in cui il mito questo lo diceva sempre viene svuotato dai suoi riferimenti al passato e si condanna la vuota ripetizione diritti che hanno un puro valorose comportamentale
E finisco leggendo vi poche righe che io ho scritto e mi piace ricordarle qui proprio qualche giorno dopo la la perdita di Vincenzo e mi dispiace esercenti in queste lui mi chiedeva cose di psicanalisi diffidente curioso
Era un artista vero anche in questa diffidenza conosceva le parti oscure abiette gregarie della psiche umana e non voleva gettare sulla sua una luce che lo avrebbe abbagliato impedendogli di scriverle
Aveva orrore del cuore infetto del piccolo borghese ne conosceva a perfezione la ferocia conformisti Ca'l'anarchia codarda ed egoista
Ma si fermava un attimo prima del giudizio morale
Allora interessava cogliere nella folla anonima nel folle anonimo la forza creaturale e animalesca
Nei suoi libri non era mai spietato neanche col mostro il giudizio lo lasciava sempre la narrazione sapendo bene che quando si parla di mostri è di una parte di ciascuno di noi che si parla alto e grande le mani da operaio specializzato aveva occhi azzurri ficcanti e mobili Simi come a sfuggire un horror vacui che lo inseguiva in sempre anche nei momenti tanti di sincera allegria
Ma è conosciuto nessun il cui senso in cui il senso dell'artigianato
Della parola fosse così spontaneo e multiforme ma non era un artigiano per quanto in qualche momento di understatement censo ha detto di se stesso che l'artigiano non era soltanto un artigiano non lo è mai stato era come grandi poligrafici e trecenteschi che inventavano Lazzi e poesie canzoni e commedie romanzi per il sovrano facendosi al tempo stesso burle del potere pur riconoscendone l'autorità era un grande artista è un uomo pieno di paure e debolezze al quale infine solo l'arte ha dato la serenità di un uomo giusto grazie
Grazie Paolo Repetti
Adesso Aisha Cerami
Buonasera a tutti grazie per essere qui
Volevo dare
Voce le parole di papà
Molta difficoltà a parlare di lui ma riesco invece a leggere
Le sue parole vi sono stati consigliati molti testi alla fine scelto uno che si intitola il silenzio
All'inizio sarà emozionata poi piano piano questa mozione andrà via
Il silenzio un rumore che non c'è più
è un ecco che si allarga come la scia delle anatre nell'acqua
Ammutolisce piano piano il nulla giunge lentamente e dapprima memorie d'un suono pari quando finisce la memoria si chiude il sipario della sordità prenatale ottusa e vuota
Il Silenzio il valzer di Strauss in due mila uno Odissea non lo spazio
Il monolito capitronco capitombolo a nel vuoto rara e l'immagine del Silenzio non la natura morta dove s'aggirano fuori scena indicibili moscerini
Forse la sonda spaziale che galleggia nel nulla oppure il cielo stellato visto dal cielo
La nota fissa sottile tra sull'uscita da far pensare una fibra ottica sta dentro al cervello e la voce stessa delle orecchie induttanza del nostro campo magnetico il silenzio degli atomi
Il cielo stellato uno spazio senza gravità popolato di luci scusate forse scoppietta non Rino popolato di luci che viaggiano immobili
D'improvviso da milioni d'anni lontano un leggero graffiare di gesso sulla lavagna impercettibile s'avvicina e cresce per scoppiare in un boato
Sorpasso lo sguardo una palla di fuoco è un'esplosione di striscio che subito si riduce a un punto bianco più giù molti milioni di anni più giù si spegne inseguita dal soffio della TARSU Zamora che ramazza polveri Cinti
Poi più nulla cioè il Silenzio sentimento di un rumore che non c'è più
Il Grande dizionario della lingua italiana della UTET alla voce silenzio ci ricorda che il termine corrisponde anche nel gergo militare un segnale dato dal suono di tromba e un tempo sulle navi da un colpo di cannone che indica l'inizio del riposo notturno
Il silenzio del sonno giunto al soldato mentre egli si culla sulle note della tromba o mentre sente smorzare in sé il botto della Bombarda
Ma niente fino al sole che rinasce il giorno dopo
Questo silenzio riguarda gli astri Vegetti tutti insieme inanimati evidenti appartiene al cervello
è FAS lo si può descrivere solo con l'analogia di parole inversi Carducci lo colora di verde o con il perplesso spirito notarile
Il silenzio che venne dopo è quello degli eterni Celli notturni in moto perpetuo un cielo dentro l'altro contro l'altro con due stelle che lassù forse con rumore di un soffio
Si scontrano e si spengono l'una dentro l'altra l'una contro l'altra
E quanti bagliori
Lontani da tutti gli occhi momento dopo momento da sempre e per sempre accendono qui cieli bui di ultimi lampi i pensieri luminosi
Di attimi che tutti insieme sommati fanno finalmente il nulla
C'è un altro silenzio
E nel nostro intimo e a voce muta come pensieri non espressi Iuss da questo silenzio tutto nostro perché dice l'Ecclesiaste nel cielo e dire sulla terra tu
Ha origine l'arte cioè il racconto dell'uomo che si racconta guardiamo la più normale delle nostre giornate
Sì siamo alle nostre labbra per ventiquattro ore o parliamo
O stiamo zitti
Ma quando parliamo quanto stiamo zitti
Quanto parliamo è quanto stiamo zitti cioè nel silenzio se concentrassimo il tempo in cui durante una giornata usiamo la voce ci accorgeremo di aprire la bocca per una parte irrisoria della nostra vita quotidiana un'ora due ore
Sicuramente meno e spesso per obbedire convenevoli per informare o per dare comunicazioni più raramente per esprimere emozioni e ancor più raramente per emozionare
Più del novanta per cento della nostra giornata la passiamo in silenzio
Vale a dire che siamo tristi per la stragrande maggioranza della nostra esistenza restiamo in silenzio beninteso ma non nel silenzio
Ascoltiamo gli altri che parlano i rumori che ci circondano la musica la nostra voce interiore che legge una pagina scritta ma abbiamo l'impressione di entrare in azione
Solo nel momento in cui siamo chiamati a parlare
E l'impressione di essere vivi di essere nel mondo l'abbiamo più nettamente nel momento in cui entriamo in azione è un'illusione cresciute insieme al dilagare della socialità e della necessità pratica ad evitare in spazi affollati
Se raccontiamo a qualcuno no cosa ci è successo non possiamo fare a meno di riferiti atti azioni parole dette quasi mai ci riferiamo a quanto è accaduto nel silenzio della nostra intimità
Eppure è in quel silenzio che succedono le cose più importanti anche perché e adesso copre il novanta per cento della nostra vita
Vediamo cosa succede dentro dentro quel silenzio incameriamo informazioni memorie turbamenti
Decidiamo di rompere un'amicizia di aprirne un'altra rimuoviamo traumi e lutti ci innamoriamo occhi dista moriamo preghiamo sfidiamo trasformiamo i tabù
Fantastic chiamo prendiamo decisioni d'ogni genere controlliamo diamo sfogo a pulsioni passioni rancori ci vergogniamo ci saltiamo ci poniamo domande e tentiamo risposte osserviamo mettiamo in moto sentimenti nutriamo i segreti
Ma soprattutto pensiamo per capire meglio cosa c'è nel silenzio basta vedere cosa manca nel parlare manca nel parlare tutto quanto non è possibile comunicare attraverso le parole
Non sono pochi infatti le elaborazioni mentale di stati d'animo che riescono a trovare nella lingua e nella sintassi una strada per essere espressi se che diamo a qualcuno cosa stai pensando
Egli velocemente trasferiranno il codice linguistico un testo non verbalizzato e questo perché noi nel silenzio non organizziamo il pensiero seguendo le regole della grammatica né usando il Lessico della lingua parlata
Non concepiamo Soggetti predicati avverbi come come avviene quando dobbiamo dire qualcosa che condivide con noi un codice di comunicazione il sistema di segni che presiede la lingua del silenzio
Non trova sempre una perfetta corrispondenza nella lingua parlata anzi
La lingua sempre repressiva
Riduttiva in quanto formata da una cultura preesistente che spesso condiziona con pesantezza il processo di codificazione del pensiero in parole esistenti
Parlare sempre una sintesi più o meno semplicistica della complessità lessicale del pensiero la cultura reprime il pensiero incompetenti colpevolmente
Lo dico comuni e idee correnti costringono il traduttore e cercare i giri di frasi più vicino possibile a quanto si vuol veramente dire
Senza contare che per me parlare sempre un po'
Vestire i panni del parlante
Cambiamo sintassi Lessico atteggiamento linguistica misura dell'interlocutore siamo parlanti diverso a seconda se dialoghiamo con il tassista con un professore universitario universitario invece la lingua del silenzio
è una sola e cambia con noi è la nostra essendo anni vuole e anche colpevole
Dunque molte cose troppe restano fuori dal testo quando tocchiamo le parole come fare allora per dire ciò che la lingua non ci fa dire
L'ingenuo parlante si aiuta con l'espressione del corpo con i gesti con il gergo col dialetto col tono della voce con i lapsus cerca così di far passare per informazione tutto il materiale non verbalizzate del pensiero un materiale fatto di segni sparsi esplosivo Maci che crea senso tramite associazioni di idee umori intuizioni memoria accostamenti relati colori sapori eccetera
Poi nel momento di uscire dal silenzio ecco arrivare la lingua e le sue leggi inizia il processo di codificazione linguistica di questi inni l'arte
L'arte ha il compito di indagare nel silenzio degli esseri umani e di trasformare con l'aiuto delle convenzioni di un linguaggio espressivo la materia oscura e silenziosa in una materia tangibile comunicabili
E sa quindi non fa che cercare uno stile linguistico
In grado di restituire nel modo più fedele possibile quanto viene elaborato nel silenzio
In quel silenzio c'è la verità della persona e della sua epoca verità che mai potrà esprimere l'ingenuo parlante il quale distinto tradisce la verità
Asservendole alle esigenze della comunicazione immediata quindi alla lingua cioè alla cultura repressiva
Per questo non ha detto del tutto torto che afferma dell'arte
Mette in scena il rimosso di una società tutto ciò che resta fuori dalle regole della convivenza civile
Nel silenzio degli astri si specchia la morte in quello degli uomini si nasconde il senso del vivere
Grazie
Perché era mio un testo bellissimo
Interpretato magnificamente una grande emozione grazie allora prima di dare la parola a Gherardo Colombo poi Lidia Ravera
Piovani Bellocchio che non è
Sì ma prima ci sono però le parole di Francesco Guccini che non come dire
Pepe per la solita lo spiegherà Luís ma ci ha mandato questo vizio prego
Che forse parte vediamo
Ho conosciuto Vincenzo Cerami
Nei primi anni due mila più o meno quando trovano altrove allora direttore dell'inglese insieme e unico
Mi chiedo presenta Ulivo punto di il giudice
Presentano alle scusi lire per presa di Bologna
Tra l'altro l'estorsione sottosuolo strano personaggio Ruffo suppongo allestire
Che circoli sfavorevole gli ecologisti tifo organizzato comunale
I bolognesi siamo come che tra loro controparte nel giro di amici
Poi
Dopo questa come parliamo vicino allo
Assieme a presentare non so che cosa
E ne ha parlato dato dovremo la nostra scelta
Raccontavo le nostre parallele cioè civili non uguali martedì sedici anni
E voglio dire alle
Diverso l'uno dall'altro
E della persona curvilineo Storia di altre storie
Dopo averlo visto il fatto
Sta al Club Tenco
Capito fuori risoluto frequentano visita
Gli ho parlato e scritto grazie nel momento più o meno
Nel senso tutti e due non del tutto economico
Così come persona
Cinquanta geniale gentile
Perciò non
Rientra
è ormai era una
Concordo quindi non posso deviarono questo mi dispiace
Però queste poche parole più bassi note avere il musical TG esogene ciao riassuntivo
Grazie a Francesco Guccini per questo figlio per le sue farò
Adesso la parola Gherardo Colombo fatemi però ringraziare salutare prima che Gherardo comincia alcuni colleghi parlamentari che sono qui dall'inizio Simona mal pezzi Walter Verini Irene Manzi Gherardo Colombo a te la parola poi Lidia Ravera
Grazie tante a devo dire di
Che io sono molto emozionato
Sono veramente molto emozionato perché mi trovo da questa parte del tavolo
Insieme
Persone che magari Pincio generalmente più giovani di me
Che hanno contribuito moltissimo al mio percorso di vita cioè comincia a quello da Marco Bellocchio quanti firmo visto di Marco Bellocchio e quanto ho letto di di diarrea poi Giovanni quanta musica ho sentito il suo A e così via norma finito adesso Puccini mi venivano in mente
Quindi sono molto fortunato essere qui
Sono anche
Emozionato anche un po'imbarazzato perché io per quanto ho avuto sto avendo una seconda vita che è cominciata ormai sedici anni fa quando mi sono dimesso dalla magistratura e quindi ho qualche collegamento perché
Insomma presidente di Garzanti che ha pubblicato va anche anche in cento sincerarmi
Dopo non hanno mai avuto a che fare con la mia professione della prima vita sono molto contento per loro
Sì
Per è perché sarebbe stato in piazza
E
E allora e
Io Vincenzo Cerami lo vedo
Sostanzialmente come una specie di sintesi
Un pezzettino di tutti coloro che collegato per tanti versi a Vincenzo e le esclusi attacca anche un pochino al la figura
Questa figura
Per me così affascina
E ve lo dico da dove comincia da dove cominciare a una parola grossa ma dove comunque mi stuzzica il suo fascino leggendo proprio le prime parole che scrive
Nei consigli a un giovane scrittore
Che possono trasformarsi per davvero e nei Consigli a un giovane italiano
Se non fosse troppo occhio comincerei così
Una volta nelle scuole di calcio al vietato tirate di punta
E nelle scuole di tennis cacciavano via chiedi e vecchie rinviando la palla spiegavano il corso
In realtà i grandi calciatori fanno gol con la punta del piede
Esodo tennisti di qualità piazzano un colpo micidiale con un asse di articolata del polso
Questo per tagliare che l'artista fa come gli pare
E dopo questa fase mi scrive un libro tutto pieno di regole
E che è esattamente no province siti d'inizio l'artista fa qualche di parte
Ecco segue immediatamente dicendo all'artista segua diventare una difendibili dicendo alla a a chi vorrebbe diventare un artista se vuole diventare un artista
è la prima cosa da fare seguire di
Idee Calori
Che io ti pongo alla fine
Dopo averti spiegato per tutto il libro che cosa dei fare per essere capace di esprimere io trovo anche un collegamento nord tra la mia vita precedente queste sì mi sono sempre occupato di rigore
E qui però non c'è un collegamento che deve essere in qualche modo pensato perché quasi tutti noi
Pensiamo alle regole
Vedendo la sanzione
Cioè quel che ci succede se le regole non le osserviamo
E invece questo un manuale
Che ti dice
E che la regola e qualche cosa di diverso manuale adesso non pensate perché non è un manuale è un'opera d'arte anche queste
Che ti dice che la regola uno strumento
è il mezzo è l'indicazione seguendo la quale poi raggiungere uno scopo e allora sotto questo profilo tutti questi artisti
Da pasticci
Dei quali io sono orgoglioso
Perché sono seduto vicino a loro ma veramente morto
E e anche voi avete un po'di piedi bagnati con le
Perché senza indicazioni
E non si riesce a fare un percorso è l'acqua qua noi troviamo tante tante ancora tante indicazioni tanti e icone che dicono qual è la strada per ottenere risultati
Quanto dice quindi oltre che all'aspirante scrittore
All'aspirante un giovane Italia
A quello che
A da immettersi nella società perché uno lo scrittore può farlo ma può anche non farlo invece tutti quanti noi della Società ciniglia
E sarebbe il caso di riuscire arrivederci nel modo più a Monico possibile
Queste
Istruzioni non sono soltanto istruzioni per imparate a scrivere un libro
Sono le istruzioni necessarie per imparare a vivere con gli altri
In cui si intrecciano ma a livello anche molto profondo da una parte la libertà
E dall'altra parte i suoi limiti
è un libro che lo dice
Ti dice quante scelte necessario fare
Che attenzione vuol dire anche quante rinunce
Perché tutte le volte in cui noi scegliamo a rinunciamo
E quando scegliamo prima rinunciamo
E anche un testo io dico che è un testo molto importante che ci fa vedere
Chi siamo
Perché ci fa vedere chi sia
Perché ci mostra come mostrate voi veramente con una capacità eccezionale
E ci mostra che siamo esseri umani
Che per quanto a spieghiamo
Perché piace a tutti noi
L'onnipotenza
E siamo nel serie diverso
Che ha bisogno di riconoscere poche cornici
Questo è anche un libro di cornici
Ce ne sono tante
E le indicazioni sono anche le cornici
Quindi io purtroppo quello devo devo dire a un certo punto devo lasciarvi perché ho trovato una possibilità di venire da Milano però devo tornare questa sera e mi spiace molto ma molto di lasciarvi perché perdono qualche intervento che poi magari lo melomani
Vorrei lasciati proprio
Sperando di riuscire a comunicarmi quanto Monti che sembrano estremamente diversi l'arte
Chi tira di punta e segnano spesso
Chi piega il gomito fa una mole
Imprendibile
E gli affari con la sono molto pacchetti
E secondo me Vincenzo Cerami molto molto capace di far vedere che stiamo insieme che stanno insieme grazie
Quando la pastora a Lidia Ravera
Mentre Livia raggiungere il il podio voglio salutare e ringraziare nuovamente Matteo Garrone con un grande applauso che è riuscito a superare le barriere del Senato questo è qui grazie Matteo per aver voluto esserci e colui permettetemi salutare anche un amico di Vincenzo Francesco Siciliano che da poco anche presidente della Fondazione Teatro di Roma quindi un grande augurio di buon lavoro naturalmente a Matteo un augurio grandissimo
Per il film che come sappiamo ci rappresenterà tutti a livello internazionale Lidia Ravera prego
Quando ci siamo conosciuti
Ya Vincenzo Cerami io però quella di Porci con le ali
Lui era quello di un borghese piccolo piccolo due romanzi del mille novecentosettantasei entrambi io
Aveva raccontato una storiella di liceali Carini cretini tutti presi dalla scoperta del sesso e dell'Ammone
Lulli
Aveva osannato raccontare Vivaldi Giovanni
Un personaggio triste
Debole di mezza età
Uno che aveva sogni modesti che mi indicava qualche favore dai più potenti cioè circa tutti
Per dimostrare a se stesso che non era campato invano che era riuscito se non a sviluppare un successo personale almeno a farsi voler bene e quindi aiutare
Uno che aveva investito tutto energie fatica ansia Bugie
Sul suo unico figlio maschio
Perché ottenesse un posto fisso nella stessa cattedrale burocratica in cui lui aveva buttato vent'anni di lavoro
Non era uno di noi il figlio di Vivaldi Giovanni Vivaldi Mario
Era un tonto diplomato ragioniere con la media del sei meno meno che si lasciava imporre la cravatta da papà bruttino svagato e pigro
Mi ricordo che il romanzo fece una grande impressione
Ero ammirata
Per la capacità di ceramidi costringere perfino a noi
Che avevamo smesso da poco di sentirci gli angeli biondi della rivoluzione approvare empatia per quel travet
Che poi si trasforma in sadico sadico vendicatore uccide lentamente chi ha ucciso per sbaglio suo figlio
Ricordo di aver pensato straziata dall'ammirazione perché trascrittori l'ammirazione fa anche male oltre che bene
Ricordo di aver pensato questo tipo sa usare la letteratura
Entra nell'anima degli altri
Te li fa perdonare
Senza rinunciare al dovuto raccapriccio perfino amare chi fa amare Vivaldi Giovanni un'impresa ci vuole un bel coraggio ad andare così controtendenza
Provato un'ammirazione invidiosa per Cerami prima di conoscerlo poi l'ho conosciuto
Sul dirigeva all'epoca parliamo dei primi anni ottanta del secolo scorso
Un inserto di narrativa nel cuore della rivista Cosmopolitan chiedeva ogni due mesi a sei scrittori tre maschi e tre femmine un racconto a tema e al racconto facevo seguire un'intervista ritratto dell'autore o dell'autrice
Osai chiedere un racconta Cerami
Ancora mi ricordo l'attacco di ti
Mitezza
Quando gli telefonai per proporgli l'intervista su cui avrei costruito il suo ritratto
Accettò
Ma mi costrinse a farla camminando
L'intervista
Roma centro Piazza Navona e dintorni Lulli parlava e io gli trotterella voi dietro
Percepì subito
Palpabile e inquietante l'ingombro del fascino virile
Mi metteva in agitazione
Con questo stile imperativo è sempre un po'canzonatorio
Dava Luís il ritmo del passo
Guidava a piedi come se fossimo seduti in macchina io sul sedile di dietro lui al volante
Rispondeva alle mie domande travolgendo mi con un flusso che non era in grado di regolamentare
Mi parlò del suo incontro con Pasolini professore non tanto come di un colpo di fortuna cosa che sicuramente è stata
Ma come un colpo di fulmine
Mi parlo dei temi in classe che gli intima di battute perché una volta era riuscito a farlo ridere professore e ci teneva a ripetere l'impresa
Ed evidentemente gli veniva bene infatti qualche anno più tardi mentre noi più giovani eravamo tutti concentrati a fare sul serio lui stava da qualche parte negli USA a fare il Vietnam il battuta ero
Un cottimo di responsabilità per niente facile un tanto a risata
Mi parlò anche della sua casa senza libri
Dell'Incendio dell'Alberone di Ciampino non potevo prendere appunti perché costretta a quella dimensione per i Patetica
Ricordo perfettamente la disciplina che imponeva ai miei giovani neuroni per non perdere una parola
Stampa armi in mente tutto
Come sempre all'inizio della mia carriera di donna quando una persona appartenente al genere maschile mi piaceva
Desideravo soltanto che se ne andasse
L'ammirazione verso chi è diverso non c'è nulla di più diverso degli uomini dalle donne
Mi ha sempre intimidita è una squisita Itza che preferisco consumare in solitudine
Sapevo che non sarei mai riuscita a dirgli quello che pensavo di Lully
E infatti non gli ho mai davvero parlato neppure tutte le volte che l'ho poi incontrato ma come ci si incontra
Nella nostra dispersa tributi lavoratori della creatività
Come ci si incontra
Senza seguito senza approfondire spesso senza senso
Lo faccio adesso lo dico adesso quello che penso di lui nella lontananza definitiva che si è installata tra noi
Lo faccio
Perché la morte va contrastata
In qualche modo fosse anche soltanto parlando ricordando ripubblica Ando proponendo e usando ciò che resta di uno scrittore dopo la sua fine che sono i suoi libri
Ce n'è uno
Io ho amato in particolar modo che deve essere rimasto lì seduto al mio posto
Hanno
Va bene
Reclamato sì in questo ovviamente
Consigli a un giovane scrittore quella frase che è stata citata da Gherardo Colombo a me m'ha regalato vent'anni di vita serena
Le regole ci sono poi poi in Francia tre comunque fa come ti pare
Mi è caro questo libro in modo assolutamente opportunistico
Perché ci ho montato duecento lezioni di creative writing
Che è sempre un modo con cui gli scrittori campano
L'ho usato extra usato Consigli a un giovane scrittore contiene perle che ho ritrovato con facilità quando mi sono preparata un po'ieri sera perché erano tutte sottolineate incorniciate da punti esclamativi
Bene
Condivido un paio
Per uno scrittore
Inventare
Somiglia molto a ricordare qualcosa che non è mai accaduto
Rete conto la capacità di sintesi è un
è un
Un'enciclopedia in mezza frase
La drammaturgia incomincia nel momento in cui il diavolo offre la mela età
I linguaggi artistici
Questa bellissima fate attenzione i linguaggi artistici nella povertà dei loro mezzi qui parla della parola
Tentando di riprodurlo
Creano una sorta di Mitologia delle reale nella quale vanno a specchiarsi le cose segrete e rimosse del vivere
Questa è un'altra straordinaria questa l'ho usata per scoraggiare una quantità di persone
è bene che l'apprendista scrittore entri in questo ordine di idee e lasci dentro lo zainetto della scuola l'edificante idea dell'artista che crea in preda a perenne ispirazione
Se c'è qualcosa di casuale in un'opera ed illuminazione iniziale
Se si potessero sommare assieme i momenti di creazione pura che uno scrittore grande quanto si voglia sperimenta in tutta la sua esistenza non si arriverebbe neanche cinque minuti
Tutto il resto è Machine lavoro quotidiano falegnameria talvolta persino bruttine mio scoraggiati centinaia
E il lavoro
Potrei citarne altri pezzi sottolineati l'ho letto e riletto questo manuale di scoraggiamento consapevole
E inconsapevole esaltazione del mestiere di scrivere perché e veramente in bilico tra lo scoraggiare e dichiarare cosa che sicuramente era
Era nella sua testa come nella mia anche vivere scrivendo abita più bella possibile considerato che la vita è quello che
Riprendendo limano mi è parso di sé ecco questo anche un regalo di questo piccolo libro mi è parso di sentire davvero la voce di Vincenzo
Quel tono sempre un po'canzonatorio da burbero benefico
Quella curiosità intensiva che l'ha portato a frequentare
E di conseguenza saper spiegare tutte le scritture
Letteratura cinema teatro radio opera
Una avidità felice che in Italia non è affatto apprezzata
A a noi in Italia piace di più la figura di quello pensoso che fa una cosa sola quella per tutta la vita
Ci mette nove anni a scrivere un libro fa un libro di cinquecento settanta pagine
E si tormenta
In genere si celebra con più rispetto che gioca su un tavolo solo questo è uno dei nostri drammi nazionali non chi raggiunge egregi risultati dappertutto sconcerta
Ecco io spero
Che siamo riusciti tutti insieme a quel riusciremo alla fine di questo pomeriggio di far sedere per un attimo Vincenzo Cerami in mezzo a noi
Con quegli occhi penetranti di cui parlava Paolo Repetti a contraddire un sorriso lievemente annoiato
Spero che siamo riusciti a evocarlo
Perché e come scritto nell'incipit di Consigli a un giovane scrittore evocare è la chiave di ogni linguaggio artistico la parola composta da ex fuori evocare chiamare trarre a tirare fuori richiamare ecco ci siamo riusciti
L'abbiamo ha tirato fuori l'abbiamo richiamato
Se adesso è lì seduto in prima fila con l'espressione un po'annoiata di chi non regge troppi complimenti tutti insieme
Vorrei dedicargli sei righe fondamentali
Che però a dimostrazione che quando parla raggiunge il segno sono esattamente le stesse perché ha scelto Gherardo Colombo quindi per le risparmio sono quelle S. Lucia di apprezzerà di sicuro
Grazie
Lidia Ravera
Adesso Nicola Piovani grazie Nicola
Dieci anni
Dieci anni dalla scomparsa sono tanti
Ma non sono bastevoli perché io possa parlare qui
Con disinvoltura di Vincenzo
La prima occasione
Per incontrarlo fu il progetto di un libretto d'opera
Figurarsi avevo ha avuto una commissione una mezza commissione da un teatro in Grecia
Di propositi
Lavorare insieme a a questo libretto tratto da dal suo romanzo dal romanzo che ancora non era uscito e che lo mi aveva raccontato amorosa
Presenza gli era stato appena da poco folgorato
Dalla lettura di addio Lanning
E così l'inizio conoscendoci un po'meno di parlavo della
Grandezza può etica di questo può Emma
E l'UI così in una sintesi della sua poetica mi disse va bene ma in fondo qual è
La poetica
Via di Olènin
La polemica e che la poetica è che il dolore non ha qualità il dolore è uguale per tutti il dolore del commerciante che soffre perché gli va in protesta una cambiale è lo stesso di Achille sul corpo di Patroclo
Questa frase me la son portata dietro per mesi e mesi e come proprio seme
Sì seme può etico fra l'altro poi
Rimbalzava con una frase che
Trovato sulla letterati che Puccini ha scritto a d'Annunzio quando gli ha detto che il libretto che gli avevo proposto era bellissimo
Ma non non andava bene e disse mi scusi ma a me interessano grandi sentimenti in Piccole anime in piccoli personaggi
Dopodiché abbiamo cominciato a lavorare insieme non l'abbiamo
Mai smesso quest'opera avevamo scritto Mosca lettone alcune scene il
Partire la partitura
Poi si in sabbione viaggio fra le proposte di enti lirici perché ha la la commissione greca carte e abbiamo cominciato a fare il giro delle sette chiese in diversi teatri lirici finché un grande sovrintendente ci mando a dire testualmente
Finché sono vivo io un musicista di cinema non mette piede in un teatro lirico
E Vincenzo vide che io c'ero rimasto male più di lui e per consolarmi non so di meglio che dice va be'dai niente speriamo che campi poco
Da lui ho imparato metà delle cose che so
Ho imparato quanta pochezza ci sia in quel in quella tentazione in cui cadiamo di pensare che le cose di una volta non meglio com'era bella la televisione in bianco e nero come era bello il passato lo aveva uno sguardo collo citato in avanti e
E mi ha fatto fare dei
Grandissimi passi da
Incidenti siamo nel lavoro di rimbalzo che abbiamo fatto ma tante volte in teatro abbiamo condiviso soprattutto il dietro le quinte qui quando dal momento che stavamo per uscire Ghezzi di correggeva un dettaglio
E vi confesso che ancora oggi quando sono momenti difficili dietro le quinte né in quel buio che Cheney creati prima di entrare io butto un occhio su un angolo e e me lo immagino Lieken timida la benedizione vai tranquillo
Non amava le lunghezze
Per cui cercherò di essere brevissimo
E il ricordo punto quando dicevo la prefatore del cinema la radio ha fatto la letteratura la polizia frequentato tanti canti
Se ti lamenti avevo sentito dire questa cosa niente stasera mentre
Preparavamo la cena insieme difficile Vincenzo tutto doppio al toccato tutti il Campiello per la lirica a prosa le canzoni libretto d'opera i fumetti
La poesia la radio
E lì con l'umorismo che non gli mancava mi disse dagli e dagli qualcuno mi verrebbe
Nicola Piovani
Adesso la parola Marco Bellocchio
Da Totti
Io non mi ero per io ragazzi
Siamo seri non è nulla
Non mi sono preparato
Vedo mio collega Matteo ma non ti hanno obbligato a mettere la cravatta
Non abbiamo mi ascolti cosa aveva da dire nel regolamento che a Roma ma in questo contesto artisti io e me la sono messa e questo non è mia e del Senato da questi
Roberto
Va però ci sono delle eccezioni tu sei riuscita promette allora
A
Spesso
Sa bravissimo
No il
Cioè io ho avuto
Un rapporto
Profondo con Vincenzo
Però
Non so che dire
Scusate
Voglio però per dire comunque qualcosa voglio legarmi a un
A un frammento di quella
Per la presentazione che lei ha fatto per la lettura
Perché è qualcosa che ricordava in una conversazione mi ricordava che lui
Era
Portava il nome del fratello morto
E essendo nato il due novembre
I genitori lo portavano al cimitero
A sulla tomba dice spesso perché si chiamava allo stesso modo è una non è soltanto una scena da film però veramente questa è un una coincidenza se ordinare che poi secondo me
A livello io l'ho ritrovata in alcuni testi psicoanalitici cioè
Chi nasce perché il fratello del morto
Questo
Può portare anche a gravi psicotici
Non incertezza però non ha detto proprio in un trattato in cui proprie trattava in fatto di che una gravi psicosi peraltro guarita Prato curata e guarita nasceva dal fatto
Che il
Il soggetto
Era
Nato perché il fratello era morto
Le altre due cose che poi mi fermo subito che
Sta ascoltando
Mi sono ricordato
Sono queste una
L'Unione dei comunisti marxisti lady misti
Che però lui andò è colui come anche Roberto Benigni come altre andò per curiosità
Mentre per me pure in questo senso e c'è la mia il mio animo
Religioso io partecipai per alcuni mesi alla
Entrai nel partito
Dei marxisti dei ministri lui era in crisi dove segretario era Aldo Brandirali
E però appunto lui aveva già Querini
Quella saggezza di capire che quella non era alla strada ecco no conto mentre invece era quella quella dimensione
Verso l'utopia verso l'utopia rivoluzionaria cioè di di cambiare il mondo che illude chiaramente però c'era la curiosità di andare a vedere solo la stessa cosa mi pare macabre che quell'un due tre volte
Al seminari di analisi collettiva di Massimo Fagioli lui venne qualche volta come anche noi
Tu anche competenze e anche Benigni ma voi Davis Ste
Ve ne andaste io rimasi una ventina d'anni nel senso che ma no ma io lo dico con molta serietà è stata un'esperienza s'straordinariamente importante da cui mi sono separato però
Ecco per dire qui si parla di luglio non diventa però ecco queste
Tre cose per giustificare anche la mia presenza le volevo dire
E qua
Però ecco il devo dire anche il mio dispiacere che noi nel tempo lungo
Come amici siamo un po'persi ci siamo persi prende mostrate diverso ecco ma al tempo stesso e chiudo andai Pitura volta a vedere i suoi spettacoli perché lui era anche attore un grande attore un grande attore
A teatro
Grande perché riusciva raccontare
Ha rappresentato i sentimenti dei suoi testi
Ma
Il grande lezione per gli attori perché non c'era nessuna retoriche ma è ovvio che non ci fosse lui era un grande attore
Senza quella cosa insopportabile di cui
Parlava sempre Pier Paolo Pasolini no che non sopportava gli attori proprio perché
Non saprei dire per quale motivo no non non ci dovevano essere degli attori ecco Looy era un attore
Più che perfetto molto espressivo oltre ed essere un grande scrittore eccetera ma era anche un ottimo un grande attore
Grazie grazie a Marco Bellocchio voglio salutare perché c'ha raggiunto nel frattempo l'europarlamentare Kabila lavoretti la ringrazio adesso
Duramente la parola ad Aisha c'erano
Allora anche qui
Ho ho avuto il desiderio il desiderio di leggere una poesia di mio padre e anche in questo caso mi sono stati suggeriti
Suggerite tante possibilità e io ho scelto quella che tutti mi hanno detto di non leggere
Perché poi alla fine
è quella che permette importante
I
Questo è un libro alla luce del sole che mio padre ha scritto proprio nei due anni di malattia quindi inevitabilmente toccata dalla morte diciamo risentimento Della Morte
E e ieri in certi momenti la tocca con delicatezza in altri con più coscienza con Pelù dolori
Questa questa si chiama acqua e fuoco
Ovviamente non sono assolutamente all'altezza del mio padre come attrice ma cercherò di di fare del mio meglio
Sono io quel corpo che brucia in piazza su una catasta di sterpi nel marasma d'acqua che dal cielo vien giù a cascata
Il rogo si spegne il boia lo riaccende svuotando Sacchi dissi Calignano robusti con nefanda scure
Così
A poco nel fumo nero acidulo vapore
Dillo all'imperatore che non muoio come lui vorrebbe il cielo si è messo di mezzo e se li avessi timore degli Bej inteso il segno ordine Rebbe la mia salvezza
Chi non è innocente scagli la prima pietra
Dove brucia la fiamma si spegne
Il più a lungo muoio
Di lì che ma condannato a morte per fuoco e non per tortura dice che il cielo non è con lumi
Mentre al cello impone loro di scacciare le nuvole affrettare la fine ogni dolore e nella speranza sulla soglia devo gli odori da una vita Miai chiede cari miei enfatica il piede ha varcato una di all'imperatore che questa pena vale la condanna dia ordine carnefici affinché lascino la pioggia vincere il fuoco
La paura e memoria
La morte obbligato
Amico dice che la condanna celebrata espiato il figlio e che il vivere il morire non sono cose Duomo
Devo acqua fumante e mosto d'erbe invernali dall'orologino sapore non bruciano ancora
Cielo e terra senza manfrine mettetevi d'accordo non lasciatemi qualcuno sulle spine ancora della vita in corta
Grazie grazie
Grazie ai vice grazie
Però il fatto appunto rivivere Vincenzo che adesso c'è l'intervento di Sandro Veronesi
Santi
Io sono abituato perché con la V tra voi sempre l'ultimo nei convegni sono abituato a vedermi devastare le interventi fatta a quelli per
Che mi precedono è la ragione per cui di solito vado a braccio perché poi Scanzo
Le bombe però stavolta leggerò e quindi
Troverete cose già dette da altri leggerò un testo che ho scritto apposta
E più anche pubblicato una settimana prima
Pensando di dover riempire
Vado mica capito che paniere
Una cosa intima
No realtà ma pubblicato per dare notizie anche fuori da questo convegno dell'anti riconoscenza
Ed è un ritratto di Vincenzo attraverso sette parole
E che adesso leggerò
La prima parola è
Sandro
Mia madre ne ha battezzato Alessandro e ha sempre continuato a chiamarmi Alessandro anche dopo che io ho cominciato a farmi chiamare Sant'
Lei per sua decisione
Alessandro gli altri per decisione mia
Sandro ma il fatto e che non amavo particolarmente il mio nome né quando era Alessandro né dopo che è diventato sa non è che non mi piace sì ma nemmeno lo ama
Non lo amavo quando ho incontrato Vincenzo a Parigi nella primavera del mille novecentottantacinque
Abbiamo passeggiato tutta la mattina abbiamo parlato ci siamo conosciuti faceva ancora freddo
La gente eccessiva
E io non amavo il mio nome
E Vincenzo che mi ha insegnato ad amarlo da quel giorno in poi l'ha fatto in due modi
Primo
Amandolo Luís
Perché c'era dell'amore in quel nome Sandro quando lo pronunciava
E c'era dell'amore perché secondo c'era un altro Sandro che Vincenzo amava oltre a me un altro Sandro che come me desiderava fare lo scrittore che grazie a Vincenzo diventato un mio grande amico ma che è stato molto meno fortunato di me
Sandro uno
è poi riuscito a diventare uno scrittore eppure dei
E probabilmente lo sarebbe diventato anche senza conoscere Vincenzo ma ogni volta che io e lui ci vedevamo Sandro e Sandro
Sapendo che era la stessa cosa per entrambi ci ripetevamo l'un l'altro il mantra dell'immensa riconoscenza che provavamo per Vincenzo quando Sandro morì nel mille novecentonovantanove ha quarantaquattro anni Vincenzo parve perdere un figlio un fratello perdeva in effetti un po'dell'uno e un po'dell'altro e io lo sapevo e lui sapeva
Che io lo sapevo
Anch'io perdevo un fratello e lui lo sapeva e io sapevo che lui lo sapeva
Non ho perso però l'amore che frattanto grazie a Vincenzo e all'altro Sandro
Avevo trovato per il mio nome
La seconda parola e Ciampino
L'infanzia di Vincenzo
La maglietta WD lana la casa senza libri la benda sull'occhio per via della difterite il padre maresciallo che trasferisce la famiglia dall'Alberone a Ciampino
Ciampi
La bellezza Ciampi anzi la bellezza grazie a Vincenzo di Ciampino
Non c'è forse bellezza in quella scuola media vicentino chiamata Francesco Petrarca in via Pignatelli
Una bigliettino è che io mi ricordo liberti ma sicuramente nella realtà deve essere stata una cosa orrenda non c'è forse bellezza in quelle di creazioni nel giardinetto
E nella cravatta spelacchiato ha che svolazzano collo di quel professorino giovane che insegnava alla terza media che giocava a pallone e tirava bene
Non c'è forse un'immensa
Carnica bellezza nelle scene mute per timidezza che Vincenzo ha fatto per tutto il primo anno alle interrogazioni così da venire bocciato
Così da dover ripetere la prima così da ritrovarsi allievo di quel professorino che ricominciava il triennio da capo e si chiamava
Pier Paolo Pasolini
Il collettati provengono da Storia di altre storie il gioco della memoria scritto nel due mila dodici da Vincenzo e
Francesco Guccini e pubblicato da Piemme non è bello tutto questo
Eppure potete scommetterci TT bello gli attori per chilometri non c'era
La terza parola e Pasolini
Il suo Pasolini
Per noi era il professor Pier Paolo Pasolini ma era anche solo un ragazzo vestito come noi povero come noi con la camicia tutta sull'uscita e la cravatta che mostra eccetto l'acido
La ragione per cui Vincenzo diventato uno scritto
Il mio Pasolini
Vincenzo mi ha dato una casa a Roma quando il mio problema era distanziato mi dalla laurea in architettura che avevo Pisa Firenze
La ragione per cui sono diventato uno scrittore
E la cosa che mi ha dato non era come Mila verdetto nell'alto nell'atto di un film uno studiolo dove non andava male ma un appartamento a Monteverde Vecchio dove sua moglie tra
Si è la aveva raccolto e ordinato tutte le cose appartenute a Pasolini del quale lei era cucine ed erede
Da cui
Per l'emozione quotidiana e incredibile di vivere nel museo di Pasolini
Discendente sulla poltrona di Pasolini a leggere le poesie di Pasolini o i racconti di Canterbury o il Decameron con le chiose all'AFIS di Pasolini di ascoltare i dischi della Callas dedicati a Pasolini sul giradischi di Pasolini di dormire nel semplice detto ciò con coperte interrate tessute da donne calabresi io sarde che Pasolini sogna
Nella religione del mio tempo quando è ancora povero per la sua casa di quando non lo sarà più perché effettivamente poi si era comprato col suo si Galina appeso alla parete
Di scrivere
Metà del mio primo romanzo sulla lettera ventidue di Pasolini
Sono rimasto in quella casa per otto mesi che ancora oggi mi sembrano tantissimi
Quando l'ho lasciata di mia iniziativa per trasferirmi in una camera ammobiliata quello che Vincenzo mi disse fu
Fai come credi
Ma poteri starci quanto vuole
Borghesia
Vincenzo non era borghese
Credo sia proprio grazie a quell'incontro nella scuola di Ciampino che si è creata la bolla che gli ha permesso di non essere borghese pur essendo stato della borghesia prima un tutto di quella piccola piccola e successivamente per tutta la vita un prodigioso narratore
Se ci fosse e c'è una scala
Che cosa misurare il grado di compromissione di ognuno di noi di ognuno di noi borghesi con l'attitudine predatoria
Che la borghesia affermandosi ha sviluppato nei confronti dell'etica e dell'estetica
Della religione e della tradizione dell'ambiente dell'Occidente del gusto e del giusto della libertà e della diversità della politica e della critica del sesso e del diritto stesso
Di questa scala Vincenzo deve essere davvero considerato il grado zero
Innocenza
Nel quartiere borghese c'è la pace di cui ognuno dentro si contenta anche vilmente e di cui vorrebbe piena ogni sera della sua esistenza
A essere diverso in un mondo che pure e in colpa significa non essere innocente
E Paolo Pasolini la religione del mio tempo ora voglio dire una cosa ed è una cosa che ho già detto nella prefazione alla ristampa di fattacci Garzanti due mila venti
Ma meglio di come lo detta lì non la so dire e non voglio dire la peggio perciò la ripeto pari pari aperte le virgolette
Torniamo in quel giardinetto della scuola media di Ciampino dei primi anni Cinquanta era innocente quel professore dalla camicia sull'uscita
Era innocente la gente aree l'anonima e quindi pura che lo circondava e dalla quale provenivano i ragazzini affidati a lui era innocente e qui l'Italia
Erano assenti almeno qui ragazzi
La sua linea se esaurientemente risposto a queste domande in tante occasioni
No
Anzi
Quella domanda la superata come spesso faceva oltrepassando il significato stesso della parola in questione
Ribaltando aveva addosso il suo contrario basti pensare alla sequenza dei fiori di carta il cortometraggio con cui Pasolini partecipo insieme a Lipsia dell'occhio Godard e Bertolucci altri in collettivo intitolato Amore e rabbia nel mille novecentosessantanove mi metto davanti che saltella tra la gente per le strade di Roma e danza leggero sorridenti innocente ripetendo come in un mantra innocenza una colpa
L'innocenza è una colpa
Ma allo stesso tempo sempre parlando di innocenza
Non posso non soffermarmi sulle ultime poesie pubblicate da Vincenzo
Prima della sua morte
Nella silloge intitolata alla luce del sole quei versi chiari miti definitivi dove si arriva a sostenere che niente di più innocente c'è al mondo che non saprei e avevo saputo niente
Ti tasse
è la parola che Vincenzo pronunciava più spesso
Ed è nella continua oscillazione tra colpa e innocenza che si consacra la pietanza nei confronti dei suoi personaggi siano essi di invenzione può realmente esistiti come nelle ricostruzioni dei fattacci di cronaca cui si è sempre dedicata anzi proprio nel racconto dei fattacci il suo magistero si fa limpido e terzo a misura di quanto le storie sono invece torbide gli oscuri i libri sono solo il terminale di un lungo processo di lavorazione che riciclava l'immondizia prodotta dall'Italia Borghezio
Prima di tutto l'immondizia andava raccolto
In quello che Vincenzo definiva il Lima show della vita reale
Cioè nei tinelli e nelle camere da letto della sua città le pattumiere
Della vita privata
Gli articoli sulla cronaca romana del Messaggero erano i semilavorati la trasformazione di uno scarto in un oggetto nuovo di un trafiletto in un reportage
La raccolta in volume dava il prodotto finito con i salti in avanti e indietro della voce narrante il rapporto tra figure e sfondo l'ironia il pathos la banalità del male cioè
La letteratura
La lingua
E la sua con sostanzialità con i luoghi nominati la Magliana Castro Pretorio la stazione Termini Portuense l'Esquilino U nelle puntate fuori città Montefiascone Ostia Torvaianica
L'equidistanza il male è lì
Non c'è che vicino che pulsa per oltrepassare la linea che lo separa da quella pace di cui ognuno dentro si contenta
Non è mai necessario più di un passo tanto per chi lo compie quanto Pechino subisce o anche solo lo racconta
Vincenzo uomo buono quando racconta i fattacci e sempre lì nel mezzo e il suo sguardo è sempre ravvicinato consapevole compassionevole appunto
Quando un giovanotto impicca un nano al suo foulard Vincenzo Illy
E la sua terzietà sparisce è l'uno e l'altro
Ed è questa la pietas di cui parlava sempre quando la morte arriva quel suo essere lì deruba spazio la rimpicciolisce la costringe a diventare un dettaglio
Improvviso il giovane di dell'ometto irrigidire i pugni e bloccarsi nell'immobilità Daichi eredità della
Due ci hanno
E l'ultima parola è morti
La morte del resto quel primo giorno passeggio insieme a noi per le strade di Parigi nella primavera del mille novecento ottantacinque
Io avevo ventisei anni non quarantaquattro la morte era lì a un passo una presenza che però con lui vicino pareva chiaro amichevole e legge
Parlammo di morte quando mi raccontò la ragione del suo viaggio scovare studiare i testamenti dei grandi scrittori francesi dell'Ottocento non quelli letterari ma proprio i lasciti materiali che riguardavano la roba
Non l'ha mai portato in fondo quel progetto e adesso che molto penso che dovrei forse portando un punto it
E parlano di morte quando mi raccontò di essere malato
Nel giorno dei morti due novembre centoquaranta ed essere stato battezzato Vincenzo come un fratellino maggiore morto prima che lei nascesse
Circostanza che doveva portarlo trascorrere tutti i compleanni al cimitero con crisantemi in mano insieme i suoi genitori in lacrime davanti alla piccola tomba purtroppo no scritto su
Parla di morte il suo ultimo libro di poesie sempre le sempre amica sempre a un passo
Il libro si intitola alla luce del sole sembra che quella luce sia proprio la morte
Sapendolo malato dopo averlo letto gliene ha chiesto conto preoccupa
E Vincenzo mi ha risposto così
La morte che tu hai intercettato nel mio libro di poesie e che tira angosciato
Naviga in mezzo ai terzi malgrado abbia fatto di tutto per tenerla fuori
La stragrande maggioranza delle poesie
Sono una rielaborazione di così scritte nel giro di quarant'anni
Si vede che la morte mi stava addosso fin d'allora
A mia insaputa
Tuttavia penso che la sua occulta presenza mi sia servita a parlare nel suo contrario dell'anonimo
A pensarci bene
Quanta francescana creatura Lita
Esaltando tutto ciò che vive
Rende omaggio
E mostra gratitudine alla sorella morte
Sandro Veronesi
Grazie e allora adesso
Per l'intervento conclusivo chiamo nuovamente sul podio Matteo Cerami
Avevo detto che parlavo poco infatti sono qui solo come ambasciatore perché Giordano Meacci purtroppo non è potuto venire per colpa del colpite mi ha inviato un messaggio d'affetto pieno di parole bellissime
Che io però non ho il cuore di leggervi perché se l'amico muovere subito comincia a balbettare sarebbe veramente assentibile non me la sento però prima di finire volevo lasciar dicono un piccolo brano
In tema di tante cose che si sono dette
Che proprio tra i preferiti di Giordano Meacci anche mia e quindi mi sembrava giusto è un insegnamento una lezione di vita che mio padre ha ricevuto dal suo maestro e sulla quale potete ragionare un po'mentre tornate a casa
Il brano comincia così
Come molti sanno il mio insegnante di lettere alla scuola media fu Pier Paolo Pasolini
Era ancora un ragazzo aveva appena messo piede a Roma e si guardava intorno smarrito
Un giorno in giardino
Durante la ricreazione gli feci una domanda del tutto inattesa
Che in verità sorprese piume che Luís
Gli chiesi in maniera far Fogliata
Cosa avrei dovuto fare per non trovarmi tanto male nella vita
Lui dopo aver aggrottato per un attimo le sopracciglia
Si lascia sfuggire un sorriso un po'disarmato è un po'tenero ci pensò qualche secondo e mi disse letteralmente basta che non fai quello che fanno tutti
Grazie Matteo Cerami torna queste parole ivi penso Cerami concludiamo qui pomeriggio questo incontro grazie a tutt'Tosca è stata una cosa molto bella di cui il nostro Vincenzo Cerami penso sarebbe orgoglioso è come se fosse qui con noi grazie ancora