Presentazione del libro "Nord contro Sud. La grande frattura dell'Italia repubblicana" di Filippo Sbrana

E con molto piacere che diamo inizio alla presentazione del volume di Filippo sbrana Nord contro Sud la grande frattura dell'Italia repubblicana edita edito da Carocci editore nella serie degli studi storici
Con un solo rammarico che il presidente Amato che aveva dato la sua disponibilità ad essere questo oggi qui con noi e la cui testimonianza e riflessione avrebbe completato magari Schito questo nostro incontro purtroppo per sopravvenuti impegni improvvisi non potrà invece raggiungerci
Tuttavia la presenza di una grande studiosa come Mariuccia Salvati e un indegno diciamo Sancho Panza di cotanto Don Chisciotte come mi cercherà lo stesso di animare questo questo momento di riflessione e inutile dire che un testo che s'intitola del contenuto che andremo via via dipanare Nord contro Sud a una qualità che va bene al di là della mera riflessione storica o forse che trae proprio da essa spunto per capire interpretare il presente e il futuro
Che ci attende
Senza necessità di presentazioni do la parola Mariuccia Salvati per la prima delle nostre due relazioni
Buonasera buonasera a tutti mi dispiace moltissimo che non ci sia il presidente Amato
Per
Diciamo per per tutte le ragioni possibile ma anche per una ragione contingente nel senso che
E questa
Diciamo il libro di strana un libero che
Occupando essi di questa tematica Nord collar frattura dell'Italia repubblicana
Prende in considerazione
Prende in considerazione
Anche il tema
Dalle regioni
I ovviamente del regionalismo
Quindi
Da data la frattura avviene insomma attraverso no questa
Questo ricomporsi dall'Italia nel
Negli anni settanta attorno alla tematica regionale
E questa frattura Nord Sud scompaginate
Dico subito appunto la la mia tesi in qualche modo
Scompagina questa
Questa forza rinnovati Vincenzo no e
E la
E in qualche modo tenta continuamente di veri confinarlo da delle sezioni tra tradizionali diciamo no appunto Nord Italia centrali a mezzogiorno con tutta anche le caratteristiche positive e negative che a questa narrazione si accompagnano
Allora da cosa che mi sarebbe piaciuto appunto riprendere con Giuliano Amato era un'altra opera Treccani cioè la prima opera Treccani che ho diretto che è appunto l'opera di regioni sulle regioni l'e quindi diciamo che è stato un opera
Importante ma poco considerata
Però appunto la
Dico questo perché con mia sorpresa anche piacere
Ho trovato appunto che Granata invece preso molto in considerazione quest'opera considerando la appunto rappresentativa diciamo ecco di di un certo passaggio
Quindi sono sicura che Giuliano Amato che illustra il volume riusciamo comunque introduttivo o conclusivo adesso non ricordo introduttivo diciamo
Ha scritto un bellissimo saggio insomma da sarebbe tornato appunto su queste cose che ci avrebbe così e ci avrebbe aggiornato perché appunto la tematica delle regioni
è una tematica
Di grande interesse scusate mi riprendo e a questo punto il mio il mio testo e invece mi mi accingo ad
A dirvi la mia lettura di questo libro un libero devo dire che mi ha
Punto e mi ha fatto grandissimo piacere anche per purtroppo sempre maggiore che avete già capito ecco proprio quello è stato un lavoro enorme che abbiamo fatto con Loredana Sciolla
E proprio non se l'è filata nessuno detta proprio in maniera semplice ecco e quindi insomma che studioso serio da prendesse in considerazione
All'interno ha poi di circuito di testi insomma che vengono esaminati come vedremo appunto in questo libro
è stato particolarmente diciamo consolante ecco
Io però non sono brava come Giuliano Amato Berlusconi sulle bravo come Giuliano Amato ma gli anche proprio tentare di dire qualche cosa a braccio quindi
Mi sono scritto un teste ai piedi Piliego questo ecco poi vediamo un po'di non annoiarvi troppo insomma no
Nord contro Sud in realtà è il titolo
è un titolo sintetico banche allarmante e allarmato giustamente sottotitolo la grande frattura dell'Italia Rispoli canina non è da meno
Non so quanto l'autore allorché iniziò a pensare a questa ricerca menti pubblicava i suoi volumi suini Guido Carli interessi industriali fosse consapevole dei potenziali sviluppi che ne sanno oggi accompagnando l'uscita
Aggiungo che ritengo questo libro molto importante attuale non solo per gli storici ma anche per il dibattito politico istituzionali in corso
Mi riferisco al tema dell'autonomia differenziata e al ruolo che in questa battaglia contro svolgono i sindacati in continuità con il passato storico di grande mobilitazione nazionale
Ha pensato soprattutto guardando la
Partecipando alla manifestazione sindacale del sei ottobre scorso qualcuno ci sarà stato e aveva visto anche l'enorme massa insomma nocche di nuovi il sindacato è riuscito a mobilitare e in fondo attorno a questo tema appunto contro l'autonomia differenziata
C'è una forte mobilitazione anche dal basso insomma io io vedo ecco per lo meno a Bologna è molto forte e poi adesso non non lo so però
Credo che appunto sia sì appunto un punto di svolta e e quindi riprendiamo il ti il il il corso
Partiamo da un passo molto chiaro dall'introduzione che offre un quadro sintetico del tema trattato
Cito dopo la seconda guerra mondiale l'Italia risultò articolati in tre grandi aree dal punto di vista economico Nord-Ovest Nord-Est Centro assunto alla massima divergenza del PIL pro capite che si registrò all'inizio degli anni Cinquanta
Segui un periodi di convergenza del Nord-Est e centro e centro verso il Nord Ovest e Sud e del sud verso il resto del Paese che durò due decenni
Dagli anni settanta la convergenza del Mezzogiorno si interruppe mente nord ovest e nord est e centro continuarono ad avvicinarsi tanto che si formulo allora l'espressione tela terza Italia dunque alla svolta del secolo l'Italia era diviso in due aree eccetto a nord e il sud ma con diverse sfaccettature si pensi al genitore lungo una delle aree meno sviluppate del Paese e alle diverse velocità delle aree meridionali
Se questo è sintetico quadro cronologico aggiungerei alcune novità di metodo
Per esempio la scelta di tenere lo sguardo concentrato sull'intero Paese poi il che ha molto aiutato di includere tra le fonti di archivi gli archivi della CGIL CISL e UIL cioè dei principali sindacati nazionali
Scelta che rappresenta mi sembra una novità affiancandosi ad altri archivi significativi quali quelli di Pasquale Saraceno dunque la giovinezza
O l'archivio della DC che documenta nel suo elettorato da un lato il forte radicamento al Sud e dall'altro dagli anni ottanta all'emorragia di voti verso le dediche
Da segnalare ancora di più oggi
Mi ero iscritta alla presenza di Giuliano Amato già presidente delle celebrazioni del centocinquantesimo che coincideva poi con la zia dal punto della dell'opera sull'Italia e le regioni
La riflessione dell'autore a proposito di quell'anniversario cioè del centocinquantesimo
Che a suo avviso coincise con il momento di massima espansione del disinteresse per il tema della mancata unificazione economica del paese in corrispondenza con l'ascesa di Berlusconi delle leghe
Cito
Dopo la lunghissima stagione in cui ho ritardato lo sviluppo del Mezzogiorno era stato considerato un problema per l'intera nazione
I problemi del Sud erano usciti dall'agenda politica la discussione sul dualismo era concentrata soprattutto sulla questione settentrionale
Ricordo che al pubbliche che proprio del due mila e undici fu avviata l'opera tre cani sulle regioni di cui trovo sempre attuale il saggio finale di Giuliano Amati di cui vi ho parlato prima
E con questo viatico possiamo entrare direttamente dei contenuti della ricerca che si sarà intuito
Alla sua stringente attualità confermata mi pare dalla massiccia presenza di partecipanti alla recente manifestazione sindacale nazionale a Roma del sei ottobre
Aggiungo che si tratta di un lavoro che ambisce a dire una parola definitiva sull'argomento miope lei ci riesce intrecciando la ricostruzione storica con l'analisi sociologica e istituzionale
Per togliere spazio agli altri interventi e cerca di citizen sintetizzare un libro molto dance con alcuni flash sui singoli capitoli
Il primo capitolo s'intitola il Mezzogiorno come questione nazionale però io a ecco no questi sono bisogno di un altro di ogni altro
La Letta porta dei problemi
Sì scusi
Sulla
Allora
Questo in questo capitolo troviamo l'elenco di storici ed economisti che si sono occupati soprattutto dall'inizio del Novecento di questione meridionale
E di divario nord-sud della lezione della legislazione speciale per le aree meridionali della creazione della cassa nel mille novecentocinquanta mi riferisco autori come
E tutti voi avete c'è certamente conosciuto De Rosa la critica ma l'anima Viesti Emanuele felice
Un passaggio significativo ha collocato degli anni sessanta che sola Pogliani del centrosinistra allorché è cresce il reddito pro-capite con conseguente riduzione del divario rispetto al Centro Nord
Qui anche l'interessante caso del Mark cioè Movimento autonomia regionale piemontese certamente poco conosciuto ma che diffuso in orario elettorale vicino una desse il segnale un regionalismo non solidale
Quindi critica costante alla alla Cassa del Mezzogiorno ostilità verso gli immigrati
è invece dal contesto della nascita delle regioni del mille novecentosettanta che si afferma la centralità del mezzogiorno e la sfida del superamento del divario Nord Sud
La si veda anche negli statuti
Quindi Emilia Romagna Toscana Puglia Lombardia soprattutto per questo indirizzo centrale sindacato CGIL CISL UIL
E lo Statuto dei lavoratori che poi è sempre del mille novecentosettanta quindi questo è il clima del tempo
E il ruolo di lama la parola Dordoni di nel Nord e Sud riuniti nella lotta a Reggio Calabria nel mille novecentosettantadue
Il caso del Veneto segnala tuttavia la presenza di un forte antimeridionalismo e già questo mettiamo da parte perché ci ritorna
Altro punto crisi economica e difficoltà dell'intervento straordinario negli anni settanta
Se nel primo capitolo si è vista la centralità della questione meridionale nella storia d'Italia vent'anni dopo il paese si trova a discutere di questione settentrionale espressioni come qui si ricorda
Lanciata da Luciano Cafagna e ripresa da Antonio Giolitti
Negli anni settanta con la guerra del Kippur l'aumento del prezzo del greggio si palesa un vero e proprio show salariale di finanza pubblica
Qui l'economista di riferimento cioè Piero Ciocca con conseguenze pesanti sull'occupazione migliaia di disoccupati anche il Sud
Anche il Sud e il passaggio decisivo soprattutto qui permangono Grifoni permane forte investimento straordinario
Nella parte finale del decennio
Scusate processo locale
Nella parte finale del decennio
Sì sono quasi le due vicende qui prescritte la crescita della disoccupazione hanno alta e la crisi dell'industria pubblica assoluto col conseguente incrinarsi del vincolo territoriale
Latte lettura di Sarah cenno ripreso giustamente anche tramite il libro di Barucci insieme ad
Sì colta della Svimez ci porta al rapporto settantaquattro
Scrive l'autore l'anno settantaquattro per il Mezzogiorno e per il resto dell'economia un anno di svolta che pone problemi di natura o almeno di importanza relativa notevolmente diverso rispetto a quelli affrontati in passato
La conferma viene dai verbali del CdA della Svimez che segnalano problemi finanziari associativi
Indi affetti alla determinazione del Sindacato nazionale espressa con forti mobilitazioni per il Sud non corrisponde un contesto economico favorevole recessione fragilità minore propensione a lottare per un disegno globale del Paese la congiuntura osservava Bertinotti nell'ottobre del settantasette
Porta con sé una minaccia strategica alla proposta di rinascita del Mezzogiorno che noi avanziamo
Nello specifico del mondo operaio di quello sindacale il progressivo indebolirsi di una visione comune aveva anche altre cause
Responsabilità nella gestione dell'impresa e partecipazione sesta le difficoltà della gente del Liri recessione
Progressivo indebolirsi di una visione comune
Poi arriva il terremoto dell'Irpinia mille novecentottanta
E questo è un impegno di granché questo momento di grande impegno meridionalista da parte del Nord ma anche di sintonia tre economisti keynesiani e azione pubblica
è il momento della collaborazione tra Banca Mondiale Cassa del Mezzogiorno del piano Vanoni poi subentra tuttavia un cambiamento di paradigmi economici in ambito internazionale
E così si avanza una forte clinico critica della divisione keynesiana il cui modello risulta indebolite dei debiti e inizia la stagione essercene e Reagan
Siamo quasi giunti alle trasformazioni degli anni ottanta la creazione delle Regioni a statuto ordinario su tutto il territorio nazionale
E questo in capitoli di nuovo di storia molto interessante sicuramente per la gran parte dei lettori anche più nuovo
Qui si ricordano i protagonisti dell'intera storia a partire già da Sturzo dopo la prima guerra mondiale a favore dell'istituzione delle Regioni
Sturzo puntava alla valorizzazione degli enti intermedi in contrapposizione all'individualismo liberale centralismo sociali
Le regioni è in calo della Costituzione ma la loro relazione realizzazione non fu facile almeno fino alla nascita del centrosinistra che ne fece una elemento programmatico fondamentali
Protagonista di questa fase nuova soprattutto che si chiama appunto al filone regionalista cattolico a Toniolo Maritain De Gasperi
Rumor venga regionalismo lo strumento per la partecipazione dei cittadini che come lui si mostra fu certamente decisivo
Per diffondere un'aspettativa positiva verso i nuovi eventi ai quali si attribuiva anche la capacità di migliorare l'efficacia della programmazione economica tuttavia ben presto si riproduce il centralismo a livello regionale
Di fallimento appaiono nelle loro storie della Repubblica siamo agli anni novanta le le grandi storie della Repubblica che riescono a Londra cioè Simona Colarizi Guido Crainz Piero Craveri Pietro Scoppola
Di nuovo si si pensa un'occasione sprecata attorno alla contrapposizione tra Nord e Sud
La forte disomogeneità la perdita di efficienza della Cassa del Mezzogiorno smarrita si dice una visione unitaria del Paese
L'azione economica dello Stato nel Sud si denuncia divenne sempre più inefficiente
Nel frattempo al si avvia la trasformazione dell'Italia settentrionale
E esce ecco il famoso libri oggi di Berta B Giuseppe Berta la questione settentrionale emerge questo il tramonto della grande impresa fordista cresce la popolazione delle piccole dipese ma in maniera differenziate
Nelle regioni del Nord-Est la cosiddetta terza Italia
Ripiegamento sul privato la dimensione individuale
Fine della mobilitazione collettiva e qui appunto vi ricorderete non desse la cultura delle piccole-medie intese localismo i libri di diamanti
E da tutto questo ci accompagna l'allentamento della solidaristici a della solidarietà sociale e dell'unità
è il momento
Mille novecentottanta
Della marcia dei quaranta mila di Rousseau alla mia età siccome coincidono proprio concludersi confessa epoca che stiamo descrivendo proprio questa me la ricordo come
Una data fondamentale anche perché ha spostato tutto io mi sono messa a studiare i ceti medi radicalmente a studiare i quadri cioè l'aveva proprio chi senso ecco lo studio classe operaia
Svanito il senso di solidarietà poi per il terremoto dell'Irpinia forte preoccupazione per i sorgenti tecnico ismi localistici
I disegni dalla Svimez che al cuore di questa ricerca diamo un bellissimo racconto quello della Svimez bellissimo proprio splendida
E la Malfa Rossi Doria e altri meridionalisti stavano perdendo consenso e questo si sottolinea già prima ancora dell'affermazione leghista
Allora siamo agli anni Ottanta punto no fra
Dalla freddezza alla contrapposizioni
è il titolo
L'indebolirsi delle forze militari in questi anni cioè dei grandi partiti di massa
Anche questo è anche il sindacato aveva un ruolo unitario ma diversi elementi indebolire dei soggetti autorevoli compreso il ruolo della Chiesa
Calo di partecipazione qui stia sottolinea il ruolo dei partiti come forse unitarie
Avvalendosi anche delle Regioni Treccani dove si sottolinea il ruolo di dizionari nazionalizzati dei partiti come io ho detto appunto
Si è servito di quella di quella ricerca di questo gli sono grata altro passaggio importante in forte calo delle migrazioni interne
Molto interessante lo spazio dedicato Saraceno alla sua crescente delusione che si manifesta dei carteggi con Maccanico e Gino Martinoli veramente molto bello questo carteggio
Lo scioglimento della Cassa del Mezzogiorno un capitolo che rende bene il ruolo svolto da straordinari linee sindacali come Alberto Bellocchio Bruno Trentin Luciano lama
Intanto mentre si andava sbarre avendo una strategia unitaria si verificava un passaggio epocale quella della riduzione del numero degli addetti all'industria e soprattutto l'allargarsi della differenza tra di loro
Che di fronte a questi eventi e paese sempre più governato da un sistema politico inerte lo si vedrà nei libri di Berta diamanti e poi i classici di Scoppola Giovagnoli Colizzi
L'affermazione delle leghe la chiusura verso il Sud
Soprattutto il Veneto venir regioni come la Liguria
La cornice immaginata a questo punto si sporse diventa sempre
Avrebbero vorrebbe essere sempre più di tipo federale come sapete qualche cosa che ritorna continuamente
Anzi ci siamo ancora in mezzo la crescita del regionalismo e l'incomprensione della DC nell'altro pezzo qui c'è un interessante discorso
Sullo scarso interesse per i temi regionali e il ruolo che svolge l'emigrazione dal verificarlo ma senza successo
Di nuovo corruzione scandali contribuiscono alla contrapposizione verso lo Stato centrale rafforzamento del territorio come fattori di identificazione politica e siamo alle leghe somme siamo chiari no
Il con una scarsa sei nove scarsa attenzione però di un partito come la DIGOS democrazia cristiana al fenomeno lega inetti ne risentì parecchi sono
L'altro come
Capi la penultimo capitolo è intitolato Seconda Repubblica e centralità della questione settentrionale
Qui si parte già interessante il sondaggio rischiamo di sul sui messaggi dei presidenti della Repubblica è interessante non
Intende diciamo
Nulla di rilevante per gli anni sessanta settanta mentre invece rilevante il messaggio di leone nel settantasei con attenzione almeno Mezzogiorno quello di Pertini dell'ottanta sul ovviamente
Sul sud del problema come problemi risolto e poi ottantuno ottantadue
E Pio la Torre Dalla Chiesa Cossiga di nuovo sul Sud e poi ancora Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi
Arriviamo a qua
Al terremoto in Irpinia novembre mille novecentottanta
Il dramma è la grande solidarietà dalla ricostruzione all'Irpinia che ittero
Ma anche un meccanismo parassitaria criminalità locale tragico il confronto tra i due terremoti cioè tra l'infinita il Friuli e lo sappiamo bene insomma chi civile se lo ricorda
Deriva dall'intervento pubblico e crisi del debito pubblico libero di di Trigilia centro-nord Fingruppo senza autonomia
Effetti perversi del Mezzogiorno perso puntuali bellissimi saggi di Castagna nord e sud del novantaquattro e la grande slavina del novantatré
Il successo della Lega Nord a scapito dei partiti della DC soprattutto e qui che avviene e e posti dalla questione settentrionale
Per ottantanove novantadue viene
Messa in piedi la Commissione parlamentare d'inchiesta sul terremoto guidata da Scalfaro con una di durissima relazione conclusiva
Grandi quantità di sussidi pubblici che permettevano richiedere alti consumi senza creare sviluppo e tutto questo rafforzò la lega nord Carroccio e Bossi
Si verifica una doppia chiusura dalla prima alla seconda Repubblica per la questione meridionale alla questione settentrionale
E quanto viene raccontato dal dramma da bocca disunita d'Italia l'inferno profondo Sud il libro più venti tutti in Italia per due anni
Beh qui ho un bellissimo ricordo di Saraceno
L'avevo già accennato prima che muore ottantotto anni nel novantuno o al proprio mentre si stava battendo ancora una volta perché non fosse abbandonato il progetto dice nello sviluppo del Mezzogiorno
Avanza un pericoloso disegno leghista mentre dall'altra parte dell'Adriatico siamo nel novantatré le repubbliche ex jugoslavi sono dilaniati dalla guerra
Si sottolinea la posizione delle gerarchie cattoliche sempre a difesa dell'unità e contro le posizioni leghiste
è una posizione che si mantiene per tutti gli anni Novanta senza addentrarci nei difficili passaggi dell'epoca quello che resta da sottolineare il passaggio dalla prima alla seconda Repubblica ed alla questione meridionale a quella settentrionale
La lega gioca un ruolo cruciale in entrambi i casi così la questione meridionale che accompagna la storia nazionale da oltre un secolo esce dall'agenda del Paese senza che i problemi del Sud non siano mai stati risolti
Per i Rusconi se ci siamo ci s'di essere una nazione l'identità italiana di Galli della Loggia credibili Giovagnoli e quindi su questo punto rinvio anche l'opera in Italia le sue regioni
Forza Italia la minaccia della secessione la riforma del titolo quinto ruolo della lega che passi presenta con Berlusconi ma paradossalmente il cambiamento del titolo quinto che attribuisce un nuovo locale nuovo ruolo alle regioni si dedica a un governo di centrosinistra nel due mila e uno
Manzella quella vizi Pombeni tra i più riusciti quello di Paolo Rumiz la secessione leggera
Ma la sinistra non riuscì a prendere un iniziativa efficace per rilanciare il Mezzogiorno e Forza Italia lega Nord dominare non la politica fino al due mila undici
Giustamente l'autore segnano anche la salita delle mafie al Nord e politiche molto deludenti per il Mezzogiorno salvo il caso
Che isolato come sappiamo della nuova programmazione di Federico barca
Nel due mila undici Berlusconi è costretto a lasciare il governo Monti dato il disastro compiuto mentre credo anche la via delle celebrazioni del due mila undici avviene con le contestazioni della lirica
Ripeto fu in quegli anni che si mise in piedi appunto all'opera sulle regioni
Gli ultimi negli anni e la perdurante questi uccisione del Mezzogiorno il libro si conclude con la vittoria elettorale
I migliori dal punto di vista cronologica e con un'importante riflessione cioè che nel nostro paese non esiste una questione meridionale
Ho una questione sentite rionali bensì una questione nazionale
Cito quella di un divario che richiede di essere affrontato con urgenza
Si perdono i dati sul divario nord-sud di restringimento della base produttiva del Mezzogiorno mentre trova ampio spazio il fenomeno Dior morbo Nicola e avanza una corrente marcatamente l'hondista all'interno della lega
Non possiamo che concludere che avremo ancora bisogno in manifestazioni come quelle del sei ottobre
E che
Organizzata dai sindacati consapevoli della loro forza nazionali e nazionalizzato niente scusarsi trentanove sempre libero batteremo
Schermi a Vieri finito
Sì e lì
Mariuccia Salvati ha fatto un'analisi allo stesso tempo puntuale straordinariamente esaustiva del volume di Filippo sbrana e questo lasciarmi la possibilità di fare come dei carotaggi per andare a
Diciamo per richiamare l'attenzione su degli aspetti che nella mia lettura di storico economico hanno suscitato particolare interesse e credo che valga la pena di insomma sottolineare in un momento di discussione del volume e vorrei iniziare dal titolo
Rivolgendo anche una domanda Filippo se sia stata conosciamo inconscia alla citazione che l'UE ha fatto nella scelta di questo titolo Nord contro Sud che che è già il titolo di una popolarissima
Trasmissione della RAI degli anni settanta e ottanta proprio il periodo in cui parliamo condotta da ancora più popolare conduttore Elio Sparano Nord chiama Sud sicuramente i più grandi di noi la ricorderanno
Perché era una trasmissione che si riprometteva esattamente di diciamo trasferire nel nel formato di una trasmissione della RAI
Un'attenzione un dialogo tra le parti del Paese proprio quel dialogo che è alla base del di del del tema del volume che si andrà perdendo come abbiamo detto fino a portare alla frattura dell'Italia repubblicana
Se avrete la pazienza di cercare Rete i lacerti di Nord chiama Sud che si trovano ancora ci sono alcuni servizi bellissimi innanzitutto quello sul terremoto del Cirque Pigna ma anche si trova un bellissimo servizio della metà degli anni Ottanta sulle periferie di Napoli
Ed esprime veramente questa idea di cui la RAI era stata fino in quel momento fino diciamo alla all'insorgere per così dire delle televisioni commerciali
Di unificazione del Paese un tema questo del rapporto tra previsione RAI l'unificazione del Paese che ovviamente ci porterebbe molto molto lontano
Tuttavia vorrei partire da questa considerazione sul titolo stesso del del volume per passare subito a sottolineare un aspetto metodologico nella costruzione del volume che ho trovato particolarmente importante questo è un saggio di storia economica
Che dialoga in modo serrato con la storia politica con la sociologia con l'economia con la politica economica
E le da una lettura complessa e articolata
Del tema da ciascuna di queste angolazioni può sembrare forse diciamo superfluo sottolinearlo ma non lo è il colleghi amici storici economici che qui vedo Donatella Strangio Giovanni Farnese e altri sanno bene quanto la storia economica spesso si vada diciamo misteri rendo in costruzioni di modelli in raccolte di dati in serie storiche e manchi proprio di questa funzione fondamentale di dialogo con le altre discipline ricordando come la funzione della della storia ivi in particolare la storia economica per la sua natura di di di ponte tra discipline sociali diverse sia quella di mettere a sistema questi diversi contributi perché il tema oggetto del volume
Da ciascuna di queste angolazioni come parole che abbiamo testé ascoltato Mariuccia Salvati sarebbe rimasta soltanto diciamo una visione molto molto parziali mentre invece il merito uno dei meriti del volume che vorrei sottolineare e proprio questo cioè la complessità della ricostruzione perché e il tema e estremamente Complesso una visione squisitamente economica squisitamente interna l'analisi economica non darebbe la la dimensione la la natura e la spiegazione del perché si vada questo torno di tempo di cui parliamo
Il corso degli anni settanta e ancor di più negli anni ottanta e prima sciogliendo questa solidarietà che invece aveva vertebrato il discorso politico
Nel corso dei tre decenni le due Vercelli tredicenni
Precedenti
è stato già ricordato e che questo
Elemento di interpretazione ruota certamente intorno
Al funzione che svolgono le regioni ma potremmo anche dire alla diversa forma con cui le regioni vengono intese
Come un contenitore all'interno del quale le forze politiche mettono contenuti DiVersi
E che poi all'atto pratico realizzano anche obiettivi diversi e obiettivi tendenzialmente più diciamo di disarticolazione che non di articolazione sul territorio dello Stato dello Stato nazionale
Mariuccia ricordava giustamente perché testo veramente molto importante e purtroppo non sempre valorizzato quanto avrebbe dovuto malore invece nel volume l'opera sulle regioni
Della della della Treccani ma mi piace ricordare che essa era stata preceduta da un'altra importante avventura intellettuale sulle regioni che era la storia d'Italia delle regioni anch'esso in qualche modo diciamo una un un uno straordinario sforzo che irrealtà raccoglie solo parzialmente l'obiettivo perché quella storia delle regioni poco integra e poco completa la storia d'Italia dell'Einaudi
E limitandosi in fin dei conti a delle articolazioni molto molto locali io ricordo di aver partecipato alla stesura del volume dell'Abruzzo all'epoca
Zio dell'Arca del Duemila insegnavo all'Università dell'Aquila e rimasi nonostante gli sforzi dei colleghi lavora molto deluso perché il risultato finale era molto al di sotto delle ambizioni e un po'l'avventura delle per legioni sembra un po'rispecchiarsi anche in queste vicende intellettuali cioè nel non e poi aver fornito uno strumento perché la classe politica che che che che il avrebbe potuto utilizzare non fu probabilmente all'altezza ma su questo sull'aspetto della classe politica vorrei ritornare più in là mi preme però già dire un aspetto che ho trovato molto interessante della della stesura della struttura del volume di Filippo
La capacità di integrare nel nel nella trama della narrazione di cammei delle degli approfondimenti che lungi dal come dire distogliere l'attenzione del del lettore invece aggiungono degli importanti elementi di comprensione prima di tutti
La parte dedicata al Mart al movimento autonomia regionale piemontese una vicenda Yuko avevo veramente una conoscenza molto molto diciamo superficiale nato alla metà degli anni Cinquanta che però effettivamente letto nella prospettiva diciamo di ciò che accadde dopo è un caso estremamente estremamente interessante e così come una figura che costituisce diciamo così un saggio nel saggio
E quella Di Pasquale Saraceno trovo molto felice che l'impianto di questo volume sia stato articolato intorno
Al ovviamente la la la la vicenda della della della Svimez ai materiali della Svimez e alla figura di Pasquale Saraceno e mi piace qui ricordare le precedenti esperienze di ricerche di studio di Filippo insieme al comune amico e collega Francesco Dandolo che su questi temi molto a diciamo aumentato la conoscenza anche attraverso lo studio sistematico delle informazioni Svimez del periodico che ha costituito veramente per lungo periodo forse la il taglio più trasversali più attento della lettura della vicenda meridionale nel contesto nel contesto nazionale l'altra diciamo l'altra prospettiva attraverso il quale si dipana la vicenda raccontata nel volume e certamente quella della geopolitica economica internazionale utilizzando come come come spartiacque peraltro ne celebriamo
In questi giorni il cinquantenario purtroppo con le tristi vicende che sappiamo
Della crisi nata dalla guerra dello Yom Kippur e dal successiva crisi petrolifera che indusse una ristrutturazione profonda dell'apparato produttivo italiano e che costituì sicuramente uno dei fattori che più pensano nel cambiare diciamo così una una una una una in prospettiva di ripartizione interni de interna delle risorse del Paese e anche un venir meno o diciamo un raffreddare gradualmente della della sensibilità e della diciamo attenzione nei confronti del sud non a caso Filippo ha preso il suo volume ricordando un episodio che diciamo nella nel nell'economia del tema può sembrare di essere secondario ma nell'ottobre del mille novecentosettantadue cioè esattamente un anno prima degli eventi dell'ottobre il settantatré della crisi
Migliaia di operare settentrionali attraversarono l'Italia per partecipare a Reggio Calabria una grande manifestazione al termine di una conferenza sul Mezzogiorno indetta dai sindacati
Un anno dopo o poco più già probabilmente proprio per questo
Addio di cambio di prospettiva delle cose questo
Non sarebbe accaduto ed è indubbio che il secondo pilastro su cui si regge la ricostruzione del volume e proprio quello del tema detti della trasformazione che cade in questa fase storica all'interno dei sindacati e nella base operaia molto opportunamente lo ricordava già Mariuccia la lavoro di Filippo si è avvalso degli archivi in genere poco utilizzati
Dei sindacati e questo tutti appunto a l'archivio della democrazia cristiana e altri fonti il fondo sa da diciamo una una diversa costruzione del discorso perché diverse sono le fonti
Si osservava come nel volume già nel sessantatré sessantaquattro la fase della congiuntura le prime tensioni avevano già in qualche modo fatto emergere delle diciamo dei debiti dei disequilibri interne sindacati ma vada sì che questi sarebbero stati molto molto più forti successivamente il passaggio perseguire anche in questi miei piccoli approfondimenti lo schema cronologico del volume degli anni ottanta e ovviamente fondamentale
Per il ruolo per meglio dire il mancato ruolo della politica anche quei sentirei di diciamo aggiungere qualche cosa di più partendo proprio dagli spunti del del volume
La democrazia cristiana dimostrerà in quella congiuntura di aver perso quella capacità di sintonia con il Paese
Che invece era stata una grande risorsa nelle decadi precedenti
E questo appare tanto più sorprendente se si ricorda che dal sessantadue dal mille novecentottantadue al mille novecento ottantotto come opportunamente viene sottobanco ha sottolineato nel volume la presidenza della segreteria della democrazia cristiana
E nel nella persona grande esponente meridionale dello stesso partito cioè Ciriaco dignità che poi sarà non a caso Presidente del Consiglio in una tu sommato fugace esperienza governativa tra l'ottantotto e l'ottantanove quindi una sensibilità che si incarna anche in un protagonista della vita politica nazionale che come ricorderete faceva anche della sua meridionalista intellettuale della Magna Grecia una parte importante del suo profilo il suo profilo politico
E proprio nel momento in cui la vicenda del terremoto aveva costituito un'altra delle cerniere in questo discorso perché dal grande slancio
Che aveva portato in tutto il Paese al grande moto di sdegno
Per l'utilizzo dei fondi tra l'altro la la la comparazione che viene richiamata nel volume tra l'utilizzo dei fondi per il terremoto del Friuli e quello dell'Irpinia era stata ingenuamente invocata
Proprio dagli stessi attori stesso ceto politico locale che appunto davanti all'accusa di aver assorbito troppe risorse era detto sì ma anche anche in Friuli sono state investite
E ovviamente portando immediatamente a un confronto tra quella che era stata una ricostruzione che tuttora e prostata portata esempio e quella che invece aveva già incominciato appalesare ancor di più l'avrebbe fatto nel prosieguo tutti i suoi limiti
Il fatto che la democrazia cristiana di dignità non colse affatto o o non seppe tradurre questo diciamo la percezione di questa trasformazione inazione politica è sicuramente un elemento che spiega molto di questa di questa fase storica Filippo in un passaggio dice che questo in parte si deve al progresso disse
Larizza azione della società italiana che sicuramente si andava compiendo proprio negli anni settanta e ottanta e e forse anche o per effetto di della diciamo disarticolazione della capillarità della presenza della della Chiesa e delle sue strutture sul territorio venendo quindi a mancare questa cinghia di trasmissione che pure era stata tanto importante nel nei nei periodi precedenti
Un altro piccolo approfondimento lo vorrei fare sul carteggi che sono stati ricordati tra Pasquale Saraceno e Gino e Martina Rodi una figura che un non conoscevo
Che Filippo descrive come dirigente d'azienda l'esperto di cultura aziendale e questo emerge effettivamente da dai che sì diciamo confronta con Saraceno almeno in due occasioni probabilmente anche di più ma queste sono quelle citate nel volume che ho trovato di straordinaria in interessa importanza alla prima è uno scambio epistolare del mille novecentosettantotto
Martina Rory e saraceno solo supposizioni diametralmente opposte l'occasione di questo scambio è l'arrivo del metano algerino
Nel nel Mezzogiorno Martina Roli ritiene che questo diciamo la disponibilità di questa risorsa energetica non avrebbe in realtà cambiato nulla
Della della situazione e Debray poi purtroppo sostanzialmente ragione con molte sfumature attualmente da fare perché sosteneva contro l'opinione di di
Saracino che vi fosse un problema di mentalità imprenditoriale
Mancante la risposta di saraceno molto dura e dice che di fatto questo e diciamo un modo di guardare non diverso da quello in cui durante Nizza queste immagini il congresso di Berlino del mille ottocento settantotto la Germania considerava gli otto in Totti cioè sostanzialmente diciamo popolazioni prive di spessore carattere e capacità e così via di fatto Saraceno a naturalmente una visione
Ancora forse in questa fase progressiva nel nel nell'idea che sia ancora recuperabile in in un discorso di questioni nazionale che invece sembra ormai mancare in nel successivo scambio che pure contrappone Martina Eroli e Saraceno nel mille novecentottantaquattro in questo caso l'occasione è data da una recensione che Martinoli fa del rapporto Svimez del mille novecentottantaquattro e da capo
Ritorna il il tema della dell'inutilità dell'intervento in quel momento si parlava dei salvataggi una serie d'impresa definite con termine in realtà assai infelice decotte
E invece l'importanza di mantenere
Questo tipo di intervento
Che cosa era accaduto nel frattempo nel frattempo era caduto la cosa fondamentale e cioè nel mille novecentottanta la Cassa per il Mezzogiorno non era stata rifinanziata tra l'altro anche questo è un bel cammeo un bell'approfondimento che inserisce nel tessuto della narrazione Filippo perché ricostruisce dei passaggi che talora non so non né così Obi né così conosciuti perché di fatto quello che accade in fu che la Cassa del Mezzogiorno
Venne avviata liquidazione semplicemente non venne rifinanziata e si aprì quindi una stagione in un limbo che in realtà in questo carteggio anche altrove sarà cerino disse che era già iniziata
Da prima che si compisse questo passaggio almeno due anni prima per cui si andava avanti diciamo così di finanziamento puntuali finanziamento puntuale senza nessuna capacità di prospettiva poi nel mille novecentottantaquattro com'è noto si addivenga lo scioglimento e alla creazione dell'agenzia per l'intervento straordinario che avrebbe avuto una vita relativamente effimera soltanto fino al mille novecentonovantadue e ancora una volta diciamo lamentiamo l'assenza del presidente Amato perché quello snodo sarebbe stato bello oggi commentarlo qui colui quindi tra questi due carteggi che io ritengo Filippo abbia scelto di infatti Zare proprio per il loro valore simbolico c'è questo snodo questi due interventi sulla Cassa del Mezzogiorno
Ho mancato intervento intervento come liquidazione dismissione segnano chiaramente la la diciamo la dal la frattura nella sua forma non non più recuperabile non più sanabile e Saracino ne ha una chiara una chiara contezza
Vorrei concludere queste brevi note aggiungendo diciamo due riferimenti che espressamente non sono nel testo ma che appunto mi piacerebbe sottoporre diciamo all'attenzione di Filippo perché dica se se se se si ritrova in questa mia osservazione oppure no
Perché nel nel leggere il volume mi son venuti in mente innanzitutto il saggio sulle classi sociali dissi Paolo Sylos Labini e il principe degli anni settanta e le classi sociali negli anni ottanta dello stesso autore
Tra questi due volumi sì consuma esattamente la frattura che oggetto di questo libro e a me sembra che il tema della dinamica delle classi sociali
Sia in qualche modo un tema che sempre sotteso da tutta questa narrazione
E incerta quando misura rafforzi la spiegazione lo rafforzi in che senso lo rafforzi nel senso indicato da un altro testo che mi ha evocato molto la vettura di quello di Filippo
Che il capitale nel ventunesimo secolo di Thomas picchetti
Cioè l'idea che non può esistere una coesione sociale tra le parti del Paese
Se non esiste un meccanismo di consolidato ascesa sociale che è esattamente quello che il monumentale studio di picchetti
Dimostra essersi perduto esattamente in questo stesso periodo naturalmente l'Italia a a rispetto diciamo così alla all'impianto del volume ippiche etiche a una sua diciamo apertura sovranazionale
Una specificità che legata a quella dei divari regionali ma l'idea che i divari regionali siano in qualche modo in interlocuzione con la capacità di singoli gruppi sociali di realizzare un percorso di di di ascesa secondo me e e molto forte su questo mi piacerebbe
Che Pietro Filippo ci dicesse qualcosa grazie mille
Allora questo è un punto molto interessante
Più Servazio
Bene grazie allora innanzitutto vorrei fare dei ringraziamenti naturalmente all'enciclopedia Treccani che ci ospita in una sede così prestigiosa
A tutti voi che siete qui anche affrontando il tempo di oggi insomma che non era proprio invitante per uscire quindi grazie anche per questo
E poi naturalmente a Mariuccia Salvati e Gaetano Sabatini per le cose che hanno detto Mariuccia vorrei ringraziarla in primo luogo per aver anche pensato diciamo questi incontri non abbiamo avuto come potete immaginare degli scambi
E poi nata l'idea di
Dini appunto organizzare qui la presentazione perché il lavoro sulle regioni che lei ha coordinato con Loredana Sciolla qui alla Treccani
Un lavoro importante cento saggi circa sulla storia delle regioni da repubblicana
è stato importante nella mia ricerca perché ci sono delle letture importanti significative che mi hanno anche come dire dato un contributo importante a capire quel questo percorso Complesso che provava a mettere a fuoco
E appunto ho trovato molti spunti in quel lavoro così ampio e articolato diciamo ecco
Molto vado avanti sì un lavoro che che forse ha avuto come dire e non è tanto conosciuto forse se posso dire ed è un peccato
Perché è un'edizione molto impegnativa diciamo solo dei volumi bellissimi ma come dire un po'
Esistenti
Suggerisco perbene
Ventisette anni a copione Caracalla biblioteche dalla Fondazione Basso cioè di prevede che sono indicati e sono pure scova
Va
Be'va be'adesso non diciamo troppo prestato del alla
Cioè però ecco devo devo dire che no
Ecco un lavoro molto importante
Ieri e ringrazio molto naturalmente anche Gaetano Sabatini che uno studioso molto autorevole in ambito storico economico
Ma soprattutto perché come dire accompagnato questa ricerca nel Nendo immerse sue
In diverse sue fasi tra l'altro ricordarvi che erano questa trasmissione Nord chiama Sud Sud chiama Nord
E mi suggerì istituì il titolo di un mio precedente lavoro tipiche lo ricorderai diciamo il primo lavoro un po'strutturato che ho fatto questo che chiamai appunto Nord non chiamo a sud proprio su suggerimento di Gaetano Sabatini
Allora io dico brevemente poche cose cioè io ho pensato questo libro con una domanda di fondo che
Che sentivo un interrogativo cioè io mi son chiesto un po'di anni fa ma come è possibile che l'agenda politica del nostro Paese tenga così poco conto delle questioni del Mezzogiorno
Me lo son chiesto più o meno una decina di anni fa quando ho iniziato a ragionare di questi temi
Perché diciamo chi si occupa di storia in primo luogo ma io direi tutti noi sappiamo che il Mezzogiorno è stato centrale nella storia d'Italia c'era uno dei punti decisivi nelle vicende del nostro Paese in ambito economico ma non solo
Il prossimo anno noi celebreremo ricorderemo cento vent'anni dalla legge Zanardelli dalla legge speciale sulla Basilicata
Quando appunto cento vent'anni fa ci si interrogava appunto e si cominciava a fare una legislazione speciale perché c'erano delle esigenze specifiche dei territori meridionali
Quindi già in età meritino età liberale cioè come dire non che mancassero dei malintesi dei pregiudizi quello che tutti noi sappiamo però
C'era questa centralità del Mezzogiorno che poi in età repubblicana diventa ancora più importante quindi De Gasperi la Cassa del Mezzogiorno scelte forti che vengono fatte
E allora
Un pochino la domanda che avevo era proprio ma come è stato possibile che tutto questo certo punto eccome scomparso diciamo non non non non se più trovato a terra una domanda chiave che sentivo molto aperto anche perché diciamo nella storiografia
Si era lavorato sulla storia del Sud molto naturalmente abbiamo studi importanti sul Mezzogiorno anche
Alcuni studi qualcosa sulla storia del Nord per ricordarmi i lavori di Giuseppe Berta
Ma non si era non non c'era diciamo non si era provato a leggere insieme queste queste due vicende della questione meridionale della questione settentrionale allora
Ho pensato che si potesse provare a studiare la questione settentrionale come viene definita diciamo la la la vicenda leghista che inizia negli anni novanta ma che poi non è solo una vicenda leghista è qualcosa di un pochino ed articolato e
Sono partito dall'idea che
Le vicende del Nord e del Sud andassero studiate insieme questo lo sottolinea Vito un Mariuccia io ho sentito un po'questa esigenza perché mi sembrava che
Venissero lette in modo troppo separato diciamo ma questo non aiutano a capirlo no allora ho provato a fare questa operazione
E poi come
Diceva giustamente Gaetano Sabatini ho ho avvertito anche la sfida della complessità
Perché non non era facile cioè io non non nascondo che anche mi son chiesto ma come si fa a ricostruire
Un cambiamento di mentalità a distanza di cinquant'anni no perché lì il ricco e e in questo le carte sindacali sono state interessanti
Perché ci sono verbali anche di mille pagine mille cinquecento pagine in cui sono riunioni di cinque sei dieci ore
E sono tutte dattiloscritte nei dettagli quindi ci sono i singoli interventi e quindi magari c'è il singolo intervento del
Dirigente sindacale veneto che nell'ottanta nel settantotto comincia a dire noi però abbiamo un po'di problemi con la base non c'è pieno accordo su una visione condivisa sul paese e e e questo come dire mi
Mi ha aiutato appunto a ricostruire questa complessità perché io penso sia una vicenda molto complessa quando un Paese per quasi cent'anni ha un orientamento forte e poi lo cambia radicalmente ci sono stati dei cambiamenti
Di di rilievo quindi come dicevi Gaetano una scelta di utilizzare fonti anche metodi un po'diversi un po'articolati per per provare a addentrarmi in questa vicenda
E un'altra cosa che che ho provato a porre in rilievo è stata questo passaggio lo diceva adesso Mariuccia Salvati dalla prima alla seconda Repubblica che anche un passaggio tra le questioni territoriali cioè questa è una cosa che mi sembra non è stata ancora molto messa a fuoco chiaramente il passaggio Prima Seconda Repubblica è un passaggio cruciale della nostra storia politica
Ma c'è anche un passaggio in questa vicenda perché la Prima Repubblica mette al centro il Mezzogiorno cioè per tutti i partiti sindacati Chiesa cattolica l'avete detto era cruciale la questione e mezzo
Torno nella Seconda Repubblica c'è questo piano ribaltamento diciamo quindi la grande sfida e come aiutare le le aree più avanzate del Paese a crescere di più
E e allora come dire qui un pochino cioè ci avviciniamo anche all'attualità perché chiaramente questi sono temi anche che che ritroviamo oggi no oggi si parla di autonomia differenziata proprio oggi se è stato un tutto discussione sul
Sul Dl Sud conferenze stampa naturalmente questo lavoro storico ecco quindi però che va a toccare
Quello che succede oggi
Dico brevemente una cosa Gaetano accennare il tema delle classi sociali nel discorso di picchetti eccetera cioè
A me sembra che quello che è successo diciamo tra gli anni settanta e gli anni ottanta che l'Italia ha vissuto un grande cambiamento se posso dirlo così in una sintesi dal noi allusivo
Cioè noi eravamo in un paese in cui c'era uno o in una dimensione collettiva questo mi sembra un po'un punto cruciale per esempio tutta la vicenda sindacale il fatto che io operai del Nord andassero a Reggio Calabria chiedere più investimenti per il Mezzogiorno ma perché c'era una dimensione del noi che per un verso è una dimensione di solidarietà quindi un'idea solidale del Paese ma d'altra parte la Costituzione né nei primi articoli non si parla dei doveri inderogabili di solidarietà ma poi forse c'era ancora di più
Diciamo una visione condivisa cioè non un'idea solo solidale che già sarebbe fondamentale ma proprio l'idea che lo sviluppo del Mezzogiorno il superamento degli squilibri fosse funzionale a tutto il Paese
Quindi questo non rispondeva solo ai bisogni delle aree meno sviluppate ma era come dire una necessità un obiettivo dell'intero Paese però questo sì di nella dimensione di un noi
Quindi noi dei partiti
E Mariuccia io anche un po'considerato i tuoi studi sulla funzione dei partiti politici alla luce della Costituzione no quindi questo livello territoriale che poi viene ricondotta a livello centrale proprio dei partiti che fanno questa funzione che però i partiti politici appunto portavano le istanze anche quelle del sud
Ma non ci dimentichiamo tra l'altro che c'è tutto una legislazione sulle aree arretrate del centro nord questo anche va ricordato c'è la democrazia cristiana ebbe sempre e e gli altri partiti e naturalmente l'intelligenza di legare questo discorso il Mezzogiorno anche all'attenzione alle aree depresse diciamo così del Centro-Nord con una legislazione ad hoc perché era giusto e anche perché per esempio regioni come il Veneto
Noi oggi il Veneto ci sembrano giustamente una locomotiva ma erano aree di grande migrazione di forte arretratezza eccetera
Allora però che cosa succede mi sembra che tra gli anni settanta e gli anni ottanta e noi abbiamo una una frantumazione della Società italiana in qualche modo cioè si passa dagli anni della militanza dell'impegno
Del del anche in questo c'è la vicenda del terrorismo che non va sottovalutata no perché soglia nel movimento studentesco il movimento operaio eccetera poi quel passaggio così difficile del terrorismo
Però poi gli anni ottanta sono gli anni del consumismo dell'individualismo del riflusso di una maggiore attenzione a se stessi al proprio benessere sono gli anni del delle televisioni commerciali eccetera
Allora mi sembra che si venga perdere quella dimensione collettiva che aveva portato il Paese a fare scelte di interesse collettivo
E perdendo sì questo quest'identità nei grandi partiti politici che si indeboliscono che smarrisco la loro funzione i sindacati si indeboliscono la marcia dei quaranta mila e referendum sulla scala mobile eccetera
E allora emerge il territorio cioè quella dimensione che prima era collettiva diventa una dimensione io
Io vivo nella mia città e questa è una dimensione tradizionale dell'Italia ma io vivo nella mia regione quelle regioni che dal punto di vista culturale significavano molto poco nel Paese
Ma poi diventano degli enti a partire dal mille novecentosettanta diventano interlocutori dell'impresa di tanti soggetti
Quindi iniziano ad essere dei soggetti nella storia che plasmano anche un pensiero una visione ed è poi vengono anche utilizzate
Per come dire anche creare storie non del tutto verosimili plasmare identità e quant'altro quindi quelli sono anni di veramente grande campionamento e voglio dire anche il discorso della guerra del Kippur che ricordavate no cinquant'anni fa un che qui abbiamo un anniversario importante io credo che vada considerato il fatto che le crisi economiche
Hanno un impatto molto forte sulla società che alle volte si tende un pochino a sottovalutare abbiamo avuto occasione di parlarne anche appunto che ci sono colleghi in prima fila Donatella Strangio con Gaetano fareste in alcuni Giovanni fare se ne abbiamo parlato recentemente cioè le crisi economiche lasciano un segno profondo sulla società che non sempre a i suoi effetti immediatamente va bene perché c'è un tempo per cui questo avvenga però per esempio l'idea di un ripiegamento su di sé sulle proprie difficoltà quando c'è la guerra del Kippur la crisi energetica è quello che segue si comincia a dire beh ma anche noi abbiamo le nostre difficoltà adesso anche noi siamo come il Mezzogiorno
E però quello che avviene è che non si dice cerchiamo una risposta comune come si era fatto fino a quel momento ma ognuno cercava la sua risposta per il suo territorio
Questo lo dico perché io credo che siamo anche in una fase molto delicata lo sappiamo tutti c'è la guerra in c'è stata la guerra in Ucraina e c'è ancora Celso alle vicende medio dal mediorientali
Che ci inquietano tutti
Le conseguenze di una crisi economica e soci sono forti durano nel tempo cambiano la società hanno impatti molto negativi in questo senso credo che tutti noi sentiamo il valore inestimabile della pace diciamo sia innanzitutto per il bene di chi vive nei Paesi in guerra ma ma anche perché le conseguenze sono veramente
Problematiche allora vengo a concludere dicendo qualcosa sull'attualità più stretta diciamo ecco
Io credo che sono passati trent'anni da quando si è iniziato a parlare di questione settentrionale
E allora io credo che noi possiamo anche fare un bilancio e sì anche il caso di fare un bilancio perché nei primi anni si poteva dire appena iniziato ma sono trent'anni in cui l'abbiamo abolito intervento straordinario ma abbiamo proprio dato un'idea diversa la politica economica un orientamento diverso anche nel discorso pubblico lo sappiamo tutti anche da parte il centro di sinistra c'è stato una difficoltà
A
Pensare il Paese unito c'è stata una forte attrazione su questo discorso dalla questione settentrionale
Allora che cosa ci dicono i dati ci dicono che le regioni del Nord negli ultimi trent'anni sono andate molto male questo credo sia un punto veramente
Di cui tenere più conto mi sembra che nel dibattito pubblico questo ci sia poco ma faccio un esempio la Lombardia va bene la patria della lega lombarda quindi della lega oggi
Allora si dice che la Lombardia è la quinta o la sesta regioni in Europa per reddito pro capite
Se vedete sul sito della Regione questa interdetto in diverse occasioni allora innanzitutto
Va va come dire corrette il fatto che si dice i paesi più sviluppati sono in Lussemburgo fa il quinto posto c'è la Lombardia peccato che però si citano le nazioni e non le Regioni diciamo quindi un'operazione un pochino scorretta diciamo ecco
Però se noi guardiamo invece dei dati più puntuali pensate questo nel mille novecentonovantasette
Il PIL procapite della Regione Lombardia era il cento sessantuno per cento della media europea cioè se la media davvero a cento PIL pro capite della Lombardia aveva centosessantuno
Dopo vent'anni
Scusate dopo dieci anni nel due mila e otto dal centosessantuno il PIL lombardo era sceso al centotrentaquattro va bene perché apro e chiudo una piccolissima parentesi alle volte in Italia si dice la Regione Lombardia la Regione che ha avuto una per formarsi economica migliore nel Paese
Però è più interessante se lo guardiamo nel quadro europeo perché se confrontiamo la Lombardia con la Calabria penso che come dire un pochino lo supponiamo quello che succede però guardiamo le aree più sviluppate del nostro continente
Allora se ci con guardia se ci confrontiamo con questo benchmark europeo
In dieci anni la Regione Lombardia passa dal centosessantuno al centotrentaquattro
E poi è sceso ancora di più credo siamo al centoventi o forse qualcosa di meno quindi abbiamo perso questo quaranta per cento come dire aggiuntivo rispetto alla media europea del PIL che un dato interessante
Un altro elemento abbiamo degli Studi sulla performances delle regioni italiane in Europa negli ultimi vent'anni
Perché sono vent'anni che ci sono le politiche di coesione e quindi sono stati studiati risultati allora me li sono guardati con una certa attenzione
E quello che mi penso sia davvero impressionante e che in questi ultimi vent'anni quindi più o meno dal due mila oggi noi abbiamo il dato di fondo che tutte le regioni italiane sono andate penso tutte rispetto alle regioni europee
E in questa graduatoria c'è proprio la graduatoria diciamo di Regione prima seconda terza del PIL pro capite
Pensate che l'Emilia Romagna ha perso ventiquattro posizioni il Veneto ha perso trentasei posizioni il Piemonte ha perso quarantasette posizioni rispetto alla media europea
Nel due mila c'erano dieci regioni italiane tra le prime cinquanta per PIL pro capite nel due mila ventuno ce n'erano solo quattro sei erano uscite dal gruppo delle prime cinquanta
Nelle ultime cinquanta in quelle diciamo con un PIL meno alto non c'era nessuna regione italiana nel due mila vent'anni dopo ne troviamo quattro quindi come dire una progressiva discesa di tutte le regioni italiane naturalmente come dire la performances poi economica del nostro Paese sempre al di sotto della media europea allora questo non dipende naturalmente solo dalle politiche regionali sarebbe riduttivo naturalmente
Però mi sembra che il rinunciare a una strategia forte per il Mezzogiorno con quest'idea di sostenere le regioni più sviluppate abbia dato dei risultati che come dire non sono affatto positivo
C'è un libro appunto chi che che ha scritto Giuliano Amato con Andrea Graziosi volevo richiamare che si chiama grandi illusioni no uscito dal Mulino recentemente a me sembra che la questione settentrionale sia un po'una grande illusione
Cioè in tanti ci hanno sperato c'hanno creduto però i risultati non sono soddisfacenti e questo li porta a dire un'ultima cosa riguarda l'autonomia differenziata perché il grande tema che noi abbiamo di fronte e io credo che anche su questo c'è bisogno di essere più pragmatici va bene cioè ma è stata fatta una riflessione adeguata sulle scelte che porterebbe l'autonomia differenziano allora andremo a spostare
Molte materia molto importanti dal livello nazionale a livello regionale va bene ma per esempio sono state delle audizioni in Parlamento molto interessanti la Banca d'Italia
Ha detto
Non è stata fatta nessuna analisi di efficienza cioè noi andiamo a spostare delle politiche importanti per l'industria l'Energia le infrastrutture la scuola la sanità ma la banca d Italia che insomma credo sia un un ente che con una sua autorevolezza anche con una sua terzietà dice ma come si fa a proporre una cosa del genere se non guardiamo l'efficacia per le regioni che dovessero scegliere per l'autonomia differenziata che poi per il Paese
Cioè non fare un passaggio del genere è molto grave allora
Come dire questo fa anche emergere che l'autonomia differenziare un discorso molto politico diciamo ideologico da un certo punto di vista ma che sul quale non si è poi lavorato e la storia recente ci dice che la questione settentrionale è una grande illusione tra l'altro noi non abbiamo verifiche empiriche ma se noi pensiamo alle regioni
Il ruolo che hanno avuto le regioni per esempio nella Cassa del Mezzogiorno qui c'è qualcuno che lo sa bene cioè le regioni hanno avuto un impatto molto negativo perché quello era un soggetto che aveva una visione d'insieme sul Paese che faceva scelte strategiche sul Paese
Quando nascono le regioni ed assumono un ruolo crescente nella cassa la rendono sempre meno efficiente
Tanto che oggi si parla della Cassa del Mezzogiorno come un grande carrozzone ma si ricorda solo gli ultimi anni mente i primi venticinque anni un ruolo preziosissimo per il nostro Paese
E allora
Io penso che ci sia molto da riflettere sull'autonomia differenziata e direi che diciamo forse può essere anche l'occasione per non solo dire no a questa proposta che non sembra molto convincente ma anche per fare qualcosa in più io penso in primo luogo oggi sia decisivo utilizzare bene le risorse del Pnr R.
Il Pnr R è Comuna nuova Cassa del Mezzogiorno
L'Europa ci ha dato delle risorse davvero importanti
E la sfida però oggi è utilizzato nel modo giusto e qui dire è una sfida che dobbiamo sentire come Paese tutti gli enti locali perché se andasse male il Pnr R io credo che non non come dire per molti anni nomine risentire
L'altra cosa e che io credo che ci sia bisogno di lavorare per ricostruire un pensiero nazionale intorno a mezzogiorno
E direi intorno al paese più complessivamente nel senso che punto questo libro prova a raccontare come divenuto tenue fragile questo legame che tiene insieme il Paese
C'è stato come un trauma allora oggi c'è bisogno di ricostruire questo rapporto dal punto di vista cool
Un Ale
E c'è bisogno di Enrico su un paio un pensiero condiviso questo perché lo dico perché e il rischio è che si possono formulare le migliori idee anche appunto essa della politica economica
Ma se non c'è consenso sul Paese intorno a questi temi difficili mente quest'idea potranno essere attuate
Allora mi sembra che ci sia una sfida culturale da affrontare diciamo e quindi un pochino anche il senso di questo libro è stato quello di provare a dare un piccolo contributo di riflessione in questo senso
Vi ringrazio
Mi chiedevo se non so come sono i tempi ma sede possiamo fare così a qualche altro museo separazione tra di noi torna chiederei prima funse da pubblico c'è qualcuno che vuole fare qualche domanda osservazione
No
Vengono qui giocarmi Cassetti cui
Come
Un segnale né
Che è bene ricordare Filippo sbrana dedicato una monografia appunto a Guido Carli da banchiere al governatore edita dieci anni fa
La
Prego
O
Il
Quindi
Poi
Sì
Grazie in effetti anche poi i migliori presidenza repubblicana assassini anche il governatore della Banca d'Italia esplosa Calypso sono
Il sonno mo'molto molto insomma colpite interessata da quello che da quello che che da da qui da questo scambio che c'è stato
Frey prima una breve osservazione a un breve ricordo cioè questo opera le regioni che di misteriosamente accatastata punto in questi volumi
Il effettivamente rispetto a quanto punto qui si dice si è detto insomma no manca questo manca quello dovremo approfondire queste eccetera
In realtà poi si è sviluppata in un mondo
Forse inaspettato nel senso che
Queste regioni è questa in qualche modo anche riconoscersi come Regione è stata cercata anche in corner su su terreni che non sono necessariamente quelli del successo economico
In primo luogo ma anche terreni possibili identitari che che hanno che fare piuttosto con diciamo il paesaggio piuttosto che con appunto così e soprattutto quello che ricordo che poi è venuto fuori in maniera sorprendente
è stato il ruolo per esempio e non a caso poi concludesse Point nei nostri vantaggi diciamo commerciali
è stata una la grande la e le proposte che continuamente abbiamo avuto rispetto appunto alla costruzione no del così del di un'identità regionale
Per esempio dei temi ambientali
E dei temi alimentari cioè il e la quando abbiamo da Varazze sul quindi siamo nel due mila dieci due mila dodici e ceti alle le proposte che ci veniva non sono venute spesso qualche cosa che che poi non a caso si sta Sissa definitive dando anche un asset del anche del Bilancio insomma no ovviamente rispetto
A a ciò che comporta il tema dell'alimentazione del cibo nel nostro Paese e poi del turismo insomma e questo ricordo bene a chi è avvenuto in maniera sempre amore
Da norma portata detto apprendenti esempi
Spesso
Che e che però è interessante
Perché abbiamo notato subito appunto conducono anche la sciolina del tuo realmente cioè questo di calare rispetto da il
E allora valutazione dello standard di una regione che diventa sempre più legato
Allora aspetti territoriali ambientali attrattivi turistici eccetera eccetera e l'altro che è quello alimentare oppure anche Vieri che poi lo sappiamo insomma di di nicchie di specializzazione anche tecnologica informatica eccetera che lui abbia nel nostro Paese
Per cui forse è anche difficile riprendere il tema di cui è stato composto cioè riprendiamo anche
La il un bilancio belle tutte le regioni la luce insomma nove degli anni passati vedremo che siamo appunto molto molto indietro ecco
Sicuramente sì
Però ecco volevo far notare che che è andata avanti quest'altro settore probabilmente perché doveva riempire appunto un vuoto di
Di di standard tecnologico in che non che non non era più che non è all'altezza Recco
Però queste ciò volevo solo far notare questa cosa che mi sembra che abbia ancora un certo interesse
Per cercare di capire questo scarto chiaro che è venuto fuori
Incongrui
Valutando appunto il tema delle religioni anche rispetto a quello di dieci anni passati
Quindi non è che ce li ce la caviamo tanto bene ecco insomma mi sembra mi sembra di capire
Insomma restiamo c'erano direttive
Che diventiamo un Paese di turismo dove conducono una collana spunti di di di di grande eccellenza naturalmente ci possono essere
Impari in vari ambiti presto
Insomma
Forse però varrebbe la pena anche di di
Diritti che sono mi piacerebbe ieri riguardare di nuovo quella quell'opera
E
E vedere insomma se anche Sensi appunto offre ancora qualcosa di interessante da da darci nella sua lettura perché è stato molto sorprendente ecco il tipo di di corrispondenza che che sia sorta in quell'occasione
E l'offerta di proposte aveva più spesso a che fare appunto conditi cultura piuttosto oppure con appunto anche un un forte una forte consapevolezza dell'ambientalismo e cioè la Regione diventa appunto il luogo in cui si fa amara anche a a verificare no la la sostenibilità del della vincita e quindi dell'ambiente ripeto quindi è alimentazione ambiente e queste venivano appunto ci sono
Di versi
Così come oppure anche problemi legati a insomma altri cose per far venute fuori insomma no vitella ma anche dagli standard universitari cioè questo è un altro degli dei degli stand Candle ovviamente dobbiamo tenere presenti cioè
In questo
Credo che appunto possa veder fosse vale la pena a un certo punto di dire va be'prendiamo in mano quei volumi di proviamo anche a vedere che cosa c'è dentro sono passati appunto più di dieci anni e vediamo se ha qualche senso ragionare
E come mai è venuto fuori quella cosa lì e
E non altro ecco perché è ottenuto questo ricordo abbastanza sorprendente ecco abbastanza sorprendente
L'altra cosa
L'altra cosa è che era ancora appunto dieci anni fa
Come dire molto
Il sud
Era ancora era ancora Carlo lei insomma
Sono questo è diciamo
La dalla
Forse uno dei più dei saggi e migliori ovviamente su su queste immagini era è quello di di Goffredo Fofi
Quindi credo che appunto variando diciamo se noi vogliamo guardare all'IRI diciamo al territorio nelle regioni abbiamo bisogno di di di anche sottolineare le specificità ecco il nostro territorio che non è che adesso che non è comparabile con altri diciamo quindi è chiaro che dobbiamo ragionare da un lato sul livello delle università sul livello della soprattutto della medicina degli standard ambientali eccetera
E dall'altro anche su questo che ci viene da da retaggi secolari ecco
Retaggi secolari che sono però anche
S'è
Fortemente intrecciati col terreno regionali e quindi dagli ne viene fuori questi temi aggrediti ogni di Di Biagio in Italia variegata Anna anche ma anche ricca è riusciamo di una ricchezza che
Evidentemente non rientra negli standard misurabili diciamo delle statistiche marchi più continua a essere interessante come come punto di via però oltre di arrivo ecco
Il e che non passano e che non passa dall'istituzione ecco che non passa dalle istituzioni
Questo non so credo che se si lavora sui diciamo se si riprende l'ottica regionale
Credo che si debba di nuovo
Insomma di partiti cioè privi di vedere Simonetta e ripartire da lì vedere se
E come sono cambiate possano ancora di nuovo darci
Ricchezza
Da ogni punto di vista insomma no queste queste varietà territoriali che continuano a essere presenti
Se riusciamo dal totalmente salvaguardando il rispetto ai disastri ambientali si stanno compiendo da tutte le parti
Ecco però anche nel nostro Paese
Ma questo dia luogo a che fare con il nostro problema ha a che fare con il problema delle regioni a che fare mi dicono
Con ruolo delle Regioni e significa anche giunto ragionare su che cosa dobbiamo chiedere ai a coloro che che ci vengono a governare insomma nordici si propongono di governarci a livello regionale
Cercando di di fare bilancio quanto
Punto di quanto possa essere il sette gennaio integrato anche il nostro Paese all'interno però di una di una complessità ecco che che rimane una ricchezza principale insomma poi del nostro paese in questo
Quindi io penso che pene per chi la fino al punto di dire be'programma di tirare fuori questi polmoni proviamo a vedere che cosa c'è e e vedere ecco
I penso pensa appunto una persona Treccani ecco Dino perché non appunto Rubens non fare un nuovo bilancio a partire da quello dice che cosa ci metteremmo adesso che cosa ci vorremmo mettere che cos'è emerso di più
Penso che per un istituto come
Quello Treccani ci voglia questo sguardo che è uno sguardo molto indietro ma allo stesso tempo anche molto avanti ecco e soprattutto punto su questo tipo di vedi
Di comparazione con gli altri Paesi insomma in tutto sommato il nostro rimane comunque un Paese unico insomma no tutti i paesi sono unici ma insomma certamente nostra una sua unicità
Le Regioni sono livello mia così territoriali più vicino possibilità di cogliere questa unicità quindi forse varrebbe la pena di suggerire dice proviamo fuori questi imbroglioni e proviamo a vedere se vale la pena di tornarci ad annoverare San prossimi appunto gli diciamo finalmente nel col tutto il tempo crea la Treccani che ha sempre in testa punto punto glorioso orizzonti Amburgo per fortuna e quindi dicendo ai posteri insomma però credo che sia diciamo non io non so
Sono trovato moltissime interessanti le cose che avete detto voi piacerebbe poi al andare avanti a discutere bene però
Però se non sono molto contenta di quello che è venuto fuori però adesso cedere ai però Fusi al pubblico segna
Grazie
Allora io ho trovato illuminante per illuminata l'intuizione
Sulla differenza tra all'io noi applicato al Paese
L'ho trovato molto interessante perché questa chiaramente a una radice storica profonda nel senso che volendo prendere a riferimento anche gli studi di alta Anna e quindi alla agli studi riportati all'Italia e all'età comunale in particolare dell'Italia
Allora si prefigurava una conformazione dell'Italia
Per la parte settentrionale comunale poi centrale in quella chiesa chiaramente aveva molto ridiamo molta importanza e poi la parte meridionale in cui chiaramente aveva insomma
Chiaramente le radici borboniche
E nelle
Così l'occupazione borbonica aveva evidentemente
Ma creato dei cambiamenti all'interno della società
Questo significa che
In gran parte il Meridione portava ad un modello di sudditi e dava espone spunti sfociava in patologie tipo il ribellismo
E poi al centro naturalmente c'era una gestione dello stato della della chiesa e al nord e invece si palesava un modello più o concentrato sul modello dei principi
E legato più ad aspetti non di attenzione all'io no quindi alle persone che avevano una vocazione ha singolare e non di comunità quindi più spinta verso Dio
A questo chiaramente si sommava naturalmente una vicinanza al al cuore dell'Europa e quindi a una cultura di tipo protestante in alcuni casi calvinista
Mentre chiaramente nel centro e nel Centro Sud c'era un approccio che era più che che che seguiva più un modello legato alla Chiesa allora mi trovo molto nella differenziazione no io e credo che sicuramente nel Meridione l'approccio fosse legato più ha una visione
Di comunità rispetto alle alle esigenze bisogni
E mi ritrovo nell'io del nord in cui c'era una propensione al successo invita e quindi a una produzione del valore economico immediatamente
Raggiungibile nella vita allora di mi rendo conto che le argomentazioni sono sollevate sono molte ma per ritornare all'approccio della democrazia cristiana e alle idea di modello che fa il professor Filippo sbrana al pensiero nazionale
Mi chiedo effettivamente quanto fosse importante allora il modello che proponeva la democrazia cristiana che effettivamente univa tutto quanto il Paese attraverso appunto l'adozione di un modello catodico
Con una chiaramente una visione anche degli ammortizzatori sociali e della produzione di un certo tipo quindi vi pongo questa domanda rispetto alla se effettivamente quello era un modello valido se effettivamente ora che stiamo andando verso un processo di de cultura di trazione effettivamente la diminuzione della produzione al nord un fenomeno associato associabile o meno
Forse no non mi trovo diciamo completamente in questa
Rappresentazione nel sesso pur temendo che sul terreno che è che lei ha scelto naturalmente della della visione religiosa diciamo dell'approccio religioso
Il nostro Paese
Esce dalla dalla guerra
Con la
Con quali con
Una doti
Con una dote che risulterà una vera ricchezza quei questo è quello che io penso ed è la dote del personalismo
Cioè delle spese il nostro Paese
Nel appunto diciamo che poi dice ovviamente un retaggio anche risalente non certamente immediata della seconda guerra mondiale
Ed è questo è quello che ispira la nostra Costituzione cioè la persona
Che non che non è figlio
La persona non è mio
La persona una parte di una comunità
è un membro di una comunità
E però come dire è singola responsabile inutilmente delle delle delle proprie scelte
Io penso che questo sia so fosse almeno soprattutto negli ultimi tempi mi mi mi sono convinta che questa sia sia stata una grandissima
In qualche modo fortuna di cui forse ci ci rendiamo conto adesso non è il sesso con questo filone culturale del personalismo
Consente quei legami e che di collettività che non sono necessariamente come dire di tipo religioso di tipo ma sono intrinseci all'adesione appunto dalla persona umana
è qualcosa che poi è entrato anche addirittura nelle dichiarazioni dell'ONU nel le scelte che sono state fatte anche a livello sovranazionale in terza internazionale ma che ha visto appunto il gruppo dei primi costituenti della prima sottocommissione penso ovviamente a Dossetti e la Pira
Ma c'era anche l'invio basso
Tra loro che è che appunto
Non a caso diciamo sono poi le persone che continueranno anche
A come dire
A riflettere su queste insomma me e credo che questo sì è una pezzo di tradizione della nostra cultura finché che continua a essere a fornire come dire tramite di legami ecco che che sono Sousa sotterranei che non sono necessariamente di tipo religioso di Shannon insomma no ma ma filosofico a filosofi così
Quindi diciamo se io mi riconosco in qualche cosa diciamo nella filosofia del della che che emerge dal dopoguerra è appunto del personalismo e credo che questo ha continuato abbia continuato ad ispirare gran parte poi penso anche a tutti i morti ammazzati cioè voglio dire loquaci tutti capito quei cattolici ammazzati erano tutti di questo filone
Presto per dire quanto in quanto questa sia una cosa importante
Fissiamo detenute fuori Sardelli via Galliari dal dalle regioni però si sta parlando di quelle che sono le culture nostre le culture che ci possono appunto ancora
Dare
Ecco quindi il Daspo così farci guardare avanti ecco avendo pensando a un retaggio dietro ecco per me questo è finora che poi sono anche nel nelle dichiarazioni dell'ONU penso appunto che sia su questo diciamo
Seguito
Pensiamo pensiamo che le tragedie che stanno avvenendo adesso insomma no cioè Soro Tragedy discontinui religiosi ecco allora se industrie e trovo che questo sia stato così diciamo lo vedo
Vedo un un vero dono di di di di Dossetti la Pira appunto di quindi questa al nostro Paese di questa prima sottocommissione ecco credo che sia così l'qualche cosa di cui dobbiamo essere tutti consapevoli insomma e grati è andata così ed è andata bene ecco questo è quello che penso scusate se l'ho fatta lunga
Allora visto che Mariuccia risposto dall'ultima domanda io dico brevemente qualcosa sulle precedenti allora professor Baratta ricordava questo discorso la Banca d'Italia
Mi fa pensare al fatto che anche nei messaggi del Presidente della Repubblica io qui ho ho ricostruito diciamo messaggio della fine dell'anno presso come traccia per moltissimo tempo non si barre mezzogiorno cioè non so come dire quasi che fosse l'impressione dovute che talmente fosse parte complessivamente delle vicende del paese che non c'era bisogno di di indicarlo come qualcosa di diverso no
Voglio dire
Poi lei conosce benissimo guai sicuramente meglio di me la vicenda Svimez Mazza del pensiero che c'era all'inizio degli anni Quaranta i primi anni Cinquanta no era veramente
Era tutt'uno con la storia con la vicenda del Paese quindi non lo so io mi sono anche fatto quest'idea
Era tutto uno le politiche
Insomma a parte qualche piccolo elemento di inefficienza però da uno dei risultati di significativi forse anche per questo non se ne parla
Però in questo senso ho trovato interessante che nella relazione annuale non mi ricordo se dell'anno scorso di due anni fa c'è molto spazio sul Mezzogiorno invece è stato dedicato uno spazio dal servizio studi a banche che hanno fatto per una pubblicazione piuttosto grossa
E il governatore la citata dedicandogli un certo spazio ponendolo come sfida decisiva anche perché lui dice dopo la crisi del due mila otto le vicende la pandemia non si riesce c'è un perché una sorta di deindustrializzazione di di di di di di di crisi delle imprese che non si riesce più a recuperare quindi con con un accento molto forte di urgenza su questo
Su Guido Carli solo un flash Guido Carli è presidente della Confindustria un presidente un pochino anomalo perché lui è un economista più che un industriale
E diciamo l'ho citato perché nel mille novecentosettantasei dopo la la crisi del Kippur la guerra il Kippur
Si fa la legge sulla ristrutturazione dell'industria in Italia Helliwell asse diciamo dei finanziamenti viene spostato membri veramente in misura rilevante dal Sud al Nord perché se bisogna fare nuovi investimenti si facevano nel Mezzogiorno ma se bisogna ristrutturare i fondi andava al nord e Carli dall'alto fa una battuta piuttosto tagliente come amava fare dice questa una politica industriale questi sono regali che facciamo imprenditori diciamo questo lo dice lui naturalmente
E poiché proprio l'ultimissima cosa che voglio dire su quello che dice adesso Mariuccia sulle regioni e i nostri territori cioè io credo che è giusto cioè nel nostro Paese noi abbiamo una grande varietà territoriale
E poi naturalmente non possiamo avere l'idea di uno Stato centrale che governa tutto diciamo questo
Se non avrebbe senso no chiaramente c'è bisogno di articolazione noi viviamo a Roma la sfida della città metropolitana di una vera città metropolitana governato in modo diverso credo che molti di noi l'avvertano come sfida
Però io credo anche che questo discorso delle regioni che ha degli come dire una vicenda articolata complessa con degli aspetti interessanti però e anche come dire un segnale sul fatto che c'è la necessità di ripensare queste autonomia nel nostro Paese sciame colpisce che le regioni che sono nate per avvicinare la politica ai cittadini sono le elezioni che hanno meno votanti
Cioè un fallimento totale dovevano essere più vicine ai cittadini e cittadine non vanno a votare diciamo
Allora mi sembra che anche rispetto al tema dell'autonomia differenziata c'è il problema di un un lavoro di fino diciamo così di analisi di costruzione anche tenendo presente per esempio le vicende la Catalogna in Spagna che ci dicono che un regionalismo avventato può essere piuttosto pericoloso e allora però un lavoro di fino
Di attenzione come costruire delle le Autonomie è una domanda importante e allora forse quello che dicevi di una nuova ricerca della Treccani speriamo che possa essere ascoltati vediamo
Posso già mai della i pianisti