Conversazioni filosofiche - Presentazione del libro di Alessio Lo Giudice "Il dramma del giudizio" (Mimesis)

Radio radicale Nuovo appuntamento con le nostre conversazioni filosofiche
Oggi siamo in collegamento con Alessio Lo Giudice professore di filosofia del diritto all'Università degli studi di Messina e ora in libreria con il suo nuovo libro il dramma del giudizio pubblicato da Mimesis ben trovato professore
Romano e grazie
Nel libro il dramma del giudizio Lo Giudice suggerisce di avvicinare il giudizio come chiave d'accesso al diritto solitamente si considera il giudizio come la fase più importante del processo
Ecco Lo Giudice afferma che il giudizio illumina un'area ben più ampie rispetto al semplice processo permettendo anzi di comprendere che cosa sia il diritto come esso si strutturi e come struttura di con la sua performatività le nostre relazioni sociali
Soprattutto passare per il giudizio ci permette di intendere il giudizio come qualche cosa di umano
Cioè come espressione della finitezza della fragilità delle illusioni e delle disillusioni del nostro vivere sul su questa terra
Quindi professore le farei due domande allora la prima a partire dal titolo nella prima è questa nel suo libro si apre con una una citazione dal giurista Francesco Carnelutti
Con la quale si spiega l'importanza di uno studio come quello da lei condotto sulla natura del giudizio
Carnelutti che è uno dei più importanti giuristi del diritto processuale
Nel mille novecentoquarantanove esortava a tornare sul tema del giudizio per comprenderne
L'irriducibilità alla sola questione del processo e anzi come dicevo prima per capire che cosa sia il diritto com'è che il giudizio solitamente considerato il momento culminante la destinazione del processo
Può illuminare il diritto in tutta la sua ampiezza in tutta la sua estensione e perfino il relazionarsi sociale in generale
Il giudizio
Presenta come si diceva prima o poi rappresentare secondo me la sua Beckham portato una chiave di accesso diritto proprio perché perché al momento dell'iscrizione diritto viene eletto qui bisogna recuperare la versione classica
La versione classica che ha già vedere con l'idea stessa del giudizio come presa di posizione particolare del giudizio pratico visto che ma soprattutto la versione classica della scienza se vuole giuridica ante litteram ed è quella legata alla natura giuridica romana
Che nello ius dicere nel momento in cui si dice di il diritto non può esistere diritto non può esistere pratica giuridica senza l'esperienza dello ius dicere cioè senza l'esperienza che ci consente di comprendere quanto lessi il diritto però giuridico la parte giuridica sia strutturalmente legate in maniera radicale
Alla esistenza degli individui appunto lo diceva prima molto opportunamente alla loro in giudicato allora evidenza i loro pregiudizi errore comprensione a loro alloro conflitti ma soprattutto di prevedere quando si negava gli essere umani nei loro limiti
Per questo la riflessione che io propongo in questo testo è una missione che parte dalla consapevolezza del limite cognitivo di chi è chiamato a giudicare il mondo questo limite determini ci faccia comprendere l'umanità stessa dell'esperienza indicare la responsabilità che quindi associata a chi giudica e quindi in maniera pragmatica anche loro in giudizio nel momento in cui si Sessa non unica assente in maniera sofferente la tenuta stessa del legame sociale
Perché è evidente che chi gliene giudicando un altro essere umano soffre l'idea stessa di essere giudicato lo ritiene in qualche modo inaccettabile giudizio
Quando si è c'è questo quando si accetta di entrare il contesto appunto sociopolitico in cui il giudizio giuridico e amministrare livello istituzionale ma comunque l'essere umano
Significa che si entrava di fatto di un contesto sociale organizzato si prende parte alla società nessuna lezione che deriva soprattutto delle riflessioni sul giudizio
Di livornese sottolinea come appunto la la procedimentalizzazione di conflitti in cui consiste il processo fu soprattutto con il culmine del giudizio e anche una forma di riconoscimento reciproco di soggetti come soggetti giuridici e quindi come soggetti che prendono parte alla società
Lei adesso ha fatto riferimento al conflitto che che riferimento alla secondo pare alla seconda parola
Che compare nel titolo anzi alla prima il dramma il concetto di dramma il giudizio è un dramma e non semplicemente una costruzione logica
C'è quasi una messinscena nel nostro formulare giudizi non solo nella ritualità del processo ma nel giudizio come performatività sociale dipendenza è un agire un'azione conflittuale
Lei scrive che il giudizio presuppone e al contempo genera azioni conflittuali
Siamo quindi ben oltre l'immagine pacificata di un soggetto che apprende il mondo semplicemente aderendo al sociale all'oggetto che ha davanti facilmente descrivibile giudicabile
Che cosa il dramma del giudizio che da titolo al suo libro e com'è che comprendere questo dramma permette di comprendere la natura del diritto come costruire costruzione umanissima
Cioè come come espressione della nostra umana fragilità come dicevo prima e come mostra Itaca per esempio che lei cita
Top manager chiave di lettura del dramma
è una chiave di lettura essenziale cogliere appunto questa varcare la Manica dell'esperienza giuridica vi sono diverse eccezioni in qualche modo io faccio riferimento seguiamo in ordine gradualmente visitare gli atti di precisione c'è una un'accezione
Assolutamente se volete superficiale ma comunque efficace che quella della del dramma come come termine tipicamente teatrale che quindi associato al giudizio implica veri che nel giudizio se volete in senso più stretto
Processo come rappresentazione teatrale in cui diverso attori svolgono determinati ruoli mettono in scena determinati ruoli agiscono parlo a nome di qualcun'altro i numeri qualcosa ritardato questa è la superficie
Della accezione che io propongo il testo rispetto all'idea stessa del dramma il giudizio che come come lei sottolineava il tema del dramma anche di fare con l'azione con la messa in scena
Ha sicuramente origine teatrale si contrappone il genere drammatico a quello etico proprio perché gli attori mettono in scena dire avente le vicende che sono oggetto della narrazione ma è in quanto azione un'azione già nella sua origine teatrale
Classifica assume conflittuale cioè sono appunto che presuppone conflitti e che genera conflitti nel modo in cui si pone si pone se quasi noi manteniamo conserviamo il dono di questa versione classica il dramma come conflittuale conveniamo che ci sono delle eccezioni un po'più profonde de pelli dell'espressione dramma pregiudizio non è soltanto una rappresentazione teatrale del processo ma è qualcosa che ha a che fare un giudizio in senso stretto è qui riprende una notazione molto opportuna che prima prima impresentabile cioè la distinzione tra processo il giudizio
Perché il processo imperizia delle regole delle procedure che appunto neutralizzato i conflitti il giudice si l'esito ma ha una sua autonomia concettuale esistenziale Carnelutti invocava una riflessione sul giudizio perché non è consapevole della differenza che esiste concesso nel giudizio ecco
Il giudizio come dramma in senso più profondo indica due conflitti particolare no un conflitto
Per quello umilmente più evidente
E c'è il conflitto tra chi giudica e chi giudicato il conflitto facevo prima riferimento
Perché il giudice è un essere umano che indicava un essere umano e quindi via questa idea e questo istinto in sofferenza nei confronti del giudizio umano da parte di chi lo subisce soprattutto nel caso giuridico da chi lo subisce
Parliamo delle conseguenze rispetta la libertà personale rispetto ad esempio appartengono ma poi un'accezione che quella che fa da sfondo al mio libro quella su cui mi interrogo in particolar modo deve dare un giudizio che a che vedere col vicenza sospetto e ciò implica ideale di conflitto tra il giudice e se stesso quindi non conflitto esterno Don conflitto Kharkiv vedere con le Pati coinvolte nel giudizio soprattutto nei referti ma con un protagonista del giudizio in senso stretto quindi tutto interno e che era in atto prima facevo cenno presso a a due questioni foto da una parte alla clinica cognitivo
Che qualsiasi essere umano
Anche se il giudice giuridico in qualche modo in qualche modo della Compart nuove caratteristiche noi non possiamo conoscere tutto ciò
Tutto ciò che sarebbe necessario conoscere abbiamo dei e tra l'altro il giudizio giuridico come i tecnici giuristi sanno questi sono ancora maggiori dei limiti strutturale dell'essere umano perché il processo in sede pone dei limiti
Alla raccolta degli elementi cognitivi che possono essere utili per poter decidere il giudice utilizzando una battuta non ha la stessa libertà dello storico nella ricostruzione dei fatti
Ma questo limite e questa è la particolarità del giudizio giuridico e quindi in questa inadeguatezza che qualsiasi giudice se non inebrianti di potere arde per ecco questa questo limite si associa con qualcosa di contraddittorio sotto certi aspetti con l'obbligo di giudicare perché una delle peculiarità del giudizio giuridico rispetto al giudizio politico essa etico è proprio questi siamo di fronte a un obbligo istituzionale di quindi da una parte sono consapevole dei limiti che mi caratterizzano in quanto essere umano ma dall'altro albergo giudicare un Longoni giudica e quindi significa che devo assumermi la responsabilità direi avvenuti dico sa il salto che compreso nelle di giudizio il salto all'intelletto era volontà tra il colosso impone come diceva Cartesio nelle meditazioni metafisiche io o dei lire la conoscenza invece loro dei limiti nella facoltà di governo e quindi è chiaro che l'errore è il problema la questione nasce solo dallo Stato dall'abisso che separa intelletto e volontà in qualche modo anche anche necessità inventato certezze
E in giudizio europeo la capacità o nelle isole indica la capacità non di negare sommesso non negare l'assalto ma raccontarlo nel modo migliore consapevole appunto
Della natura drammatica di questa esperienza e quindi con tutto il carico di responsabilità e di sensibilità
Che accompagnare
Ma i torneremo su questo punto
Però voglio soffermarmi su un aspetto che ha sollevato nella ultima parte del del della sua risposta l'inevitabilità del giudizio il dovere di giudicare l'inevitabilità del giudizio nella vita associata
Questo lo qualifica non come un male da evitare come rischia di emergere per esempio da Kafka un altro motore che lei cita della letteratura del Novecento Calvino
Bensì come qualche cosa di strutturale nel nostro vivere comune
Ma c'è modo e modo di giudicare e ci sono versioni virtualizzato e di giudizio per esempio proprio quelle del processo e ci sono versioni più spontanee come il giudizio personale che comunque ci si forma della persona che si ha davanti e qui si comprende come il diritto abbia a che fare con con la nostra libertà umana
Ma una libertà che fa perno su una condivisione di significati di simboli di valori
Che guidano la nostra azione qui quindi stiamo vedendo come il giudizio non sia alla base solo del diritto processuale ma anche del diritto costituzionale no
Autonomamente perché questa libertà fatto molto bene paralizzare rettore libertà anche che hanno decidere saltare poter passare dall'intelletto la volontà per chi deve affrontare questo scatenò questa dalla libertà che se non gestito correttamente se compresa correttamente animatamente rischia di tramutarsi in arbitrio
In sopruso immunologo minimo
Pura Leonardo Sciascia manifestazione nipote
Ecco quando questo avviene considerando che l'oggetto sono sono le vicende degli esseri umani sono i diritti in particolar modo se domani e risulta molto pericolosa e quindi lamentarmi consiste inevitabilmente l'esperienza del giudicare che regala significherebbe negare l'idea stessa del giudizio
Nei contesti associati alcuni ma si faceva riferimento vivere dire soprattutto nei contesti in cui viviamo
In una certa parte dell'Occidente quei contesti che sono determinati dall'ordinamento cosiddetto costituzionale quindi anche da una tavola di valori di principi che stava fossilizzare in questi contesti Lamberta
Si si ancora può accomodarsi non ha imposizioni S non ha elementi di necessità di determinazione diciamo così antico lontanissimi ma si può lavorare ad una condivisione lo si diceva prima punto di principi e valori che non a caso nella prima parte della nostra Costituzione mutare costituzione novecenteschi sono state incorpora
In delle norme che tratto vengono anche considerate immodificabili non a caso sono quelle rovine come lo strumento adesso più di altre
Incarnano un'idea solida contingente ma condivisa di giustizia
Un'idea storica perché nasce da presupposti storici come il nostro caso la la la reazione nei confronti nei confronti del fascismo Marche nonostante la loro origine Sonica precisa in Borsa non si SISM lanciano verso la prospettiva ovviamente molto più a lungo a lungo termine sull'arrivo di imbrattamento e giustizia che disegnano ecco il giudice sebbene non possa mai sentirsi determinato necessariamente da questo tipo di principi può sicuramente anzi che perché è un obbligo costituzionale bene orientata questa libertà comunque Ivan conosciuta anzi appunto nei principi che possono se vogliamo
Sotto un certo aspetto rappresentano un supporto a gestire quel santo alcuni a cui facevo riferimento che vendessi un supporto ma è anche un supporto che ci fa capire quanto issate quindi il dramma del giudizio
Sia complesso considerando come qualsiasi giudice debba comunque a rispondere a una pretesa di giustizia
Concerto che non possiamo mai ridurre a una norma o un insieme di nuovo concetto che non è riducibile a una definizione universalmente accettata ma anche all'assessore
Boh e ineliminabile è indispensabile per poter parlare seriamente adeguatamente di
E però il giudizio espresso sofferto come un male da cui sfuggire basti pensare alla tragedia greca cui lei anche in questo libro si rifà
E ha come nella tragedia greca leghi strettamente diritto violenza vendetta la letteratura novecentesca che primo richiamato generato ulteriore esempio e quindi il giudizio
Ne emerge come un'esperienza da neutralizzare come momento in cui il potere si fa diceva lei prevaricante parziale violento
Queste le rappresentazioni ovviamente sono caricaturali simboliche però si rivelano come alla base di ogni giudizio ci sia in effetti una soggettività o perfino una conflittualità di soggettività
Le pongo quindi una domanda che lei spesso si pone ad un certo punto del libro che ne nel diritto moderno hanno i contemporaneo della violenza così apparentata alla giudia alla giustizia nel sistema della vendetta molta filosofia contemporanea continua a vederla questa violenza penso a Benjamin teso a ma Agamben
Che ne è della conflittualità e della violenza nel nostro diritto
Io credo che sul piano quindi utilizzando un'espressione un po'un po'impegnativo sul piano ontologico di un argento antologia del diritto il Mascia il dato sesso della violenza sia assolutamente ineliminabile
E sono molto scettico nei confronti di quelle concezioni di ritengono che si possano praticare l'esperienza giuridica di provenienza senese giuridica senza incorporare la dimensione violento
Ha fatto riferimento a Pessi auguroni assolutamente centrali che poi in qualche modo tra l'altro non fanno altro che richiamare una tradizione di pensiero
Appunto pressoché ed anche il classico perché l'Orestea prima si faceva riferimento che rappresenta in maniera atipica l'idea stessa di istituzioni di diritto che guarda caso coincide con l'istituzione del tribunale
è una rappresentazione novecento della eliminazione o della escussione della pratica violenta dalla parte giuridica in realtà è rappresentazione appunto si diceva prima una forma di album essiccamento
Di gestione della violenza le erinni lede i cattolici Marlene che rappresentano l'idea Cagliari giustizia come reazione
Meccanica tutta violenta senza spazio una Colosio nei confronti di ciò che accade ciò che rappresenta una violazione del nuovo sacco Leinì vengono trasformate grazie ad Arena inerme indenne mattina stessa quando un veicolo delle oneri che esce che l'utilizzo della forza l'utilizzo della violenza
Appartiene a loro nuovo un signore benedica loro all'ufficio la conclusione ovviamente con una con una diciamo legislazione di tipo diverso si tranquillizza la violenza per far rispettare le decisioni
Del giudice è solo il frutto mele rosse sulle future il dialogo è solito del contraddittorio
Ma sempre violenza sarà senza l'apparato coercitivo la possa uniti IVA della manovra che si sostituisce alla spalla nella risoluzione dei conflitti non potrebbe avere luogo rimarrebbe rimaneva questo discorso dobbiamo ovviamente
In una veste in un contesto totalmente diverso anche nella concessione
Originale dello Stato moderno come quella come quella di nuovo stimati come quello che si critica nei confronti io ma nel porre al centro giurisdizionale certamente non lo svuota della Regione coercitiva sarebbe e sarebbe
Assurdo nello discorso chiamo eliminare dalle prerogative dello dello Stato sesso per arrivare appunto a quelle riflessioni ad esempio proprio un interessantissimo riferimento nella nella psicologia sociale freudiana in cui si comprende come all'origine dell'atto
Di istituzioni di diritto vi sia un atto di violenza e come la violenza riceverà ovviamente andrei a vivere sia un mezzo che serve a mantenere il diritto si tratta di una violenza appunto addomesticata neutralizzata
Procedimentalizzata ma negare che la privazione della libertà di una persona sia un atto violento
Francamente non va contro i buoni buonsenso e in giudizio quindi in quanto momento di manifestazione della radicale umanità del diritto e momento che contiene appunto lei ha detto che la violenza perché perché perché se fa
Dato la ragione produce effetti che possono essere che possono essere violenti questo a maggior ragione la consapevolezza della drammaticità nell'esperienza del giudizio pare infatti Zac perché nel momento in cui
Produce anche necessariamente inevitabilmente effetti violenti chi giudica deve avere quella consapevolezza a cui prima ho fatto più volte riferimento
Allora stiamo parlando di un libro che si chiama il dramma del giudizio nella parola dramma abbiamo riscoperto conflitto abbiamo trovato trovato adesso violenza a seppure addomesticata
Abbiamo trovato la penitenza dell'essere umano la fragilità dell'essere umano la soggettività dell'essere umano
Ricordo a tutti questi temi c'è un capitolo del suo libro il cui significato essenziale mi pare essere che l'uomo può volere certamente tutto ma non può sapere tutto ed è qualche cosa che abbiamo disseminato nelle varie risposte finora
E in questo scarto lei lo chiamava abisso risiede il giudizio tutta la sua portata drammatica specie se rapportata
All'urgenza di giusto giustizia che ci è propria e che nel giudizio processuale come nel giudizio come prassi quotidiana rimane inevitabilmente frustrata io solo parzialmente soddisfatta ecco
Con esiti sempre periti tanti
E di qui la conflittualità che può essere intesa come violenza di una parte sull'altra nel giudizio c'è una componente di salto nell'ignoto quindi che trasforma qualche cosa che si vorrebbe imparziale rigoroso in qualche cosa di illogico o o come scrive lei alloggi go
Lei parla di creatività per superare questo abisso la creatività e ciò che ci consente nella nostra inadeguatezza a giudicare gli altri ci consente di corrispondere alla richiesta di giudizio ma se il giudizio è creativo Chinea della nostra pretesa di giusti
Scusate
Ma loro
è proprio questo mettila fino metteremo Lost
Dove sta la sfida nel senso che negare la componente creativa coccole alcune
Visioni formalistica del diritto logistiche per fare quando significa previo parere rappresentare dico l'esperienza giuridica per quello che non è come qualcosa di radicalmente distante dall'esperienza sociale ed esistenziale ER pratica
Ho un le stesse giuridica ma in realtà è una pratica che abbiamo tutti al di là delle sedi visione tecnici delitto meno ecco che a questo tipo di esperienza e sa bene che lei di tutto tranne che un fenomeno riducibile a forme loro non so tuttora negare il ruolo come uscire esclusivamente attraverso forme logiche quel cadenti
Lui lo facciamo riferimento introduce l'idea giudizio come dramma dicendo proprio che il nuovo può essere conosciuti giudizio concreta quindi il presupposto proprio questo
è chiaro però che come dicevo prima avere questa consapevolezza rischia se non vuoi Stefano produce
Degli strumenti di gestione della stessa sia appunto la deriva andare alla deriva la deriva di dominio del potere potesse ora la pretesa di giustizia a cui facevo riferimento alcune sessantotto rinvenimento Hinata sebbene covo di chi l'attività del giudice che deve misurarsi con una una veste invocazioni indicare se volete un'idea che non trova una sua traduzione definitiva sebbene punto debba fare i conti con tutto questo rivelare l'identità selvaggio un argine nei confronti del
Rappresenta un argine nei confronti di quel ruolo estremo secondo secondo alcuni secondo cui si dovrebbe andare secondo lui in qualche modo
Che secondo alcuni dovrebbe essere diciamo più rappresentativo l'esperienza giuridica che sale dal pubblico estremi dell'arbitrio del delle il creazionismo iniziale ora è chiaro però questa pretesa
Se rappresenta un argine rappresentante uno spazio di libertà dicevo prima che va assolutamente giusto il riferimento su cui ci siamo soffermati in precedenza la Costituzione ceramiche ingiustizia in Canada storicamente cioè storicamente consolidata sebbene non ritengo non assoluta in qualche modo è anche una forma di limitazione della creatività c'è chiaramente uno spazio nuovo e l'interpretazione di principi costituzionali me anche nasce disegna una strada da seguire proprio per questo io nell'affrontare il rapporto tra Radice giustizia in qualche modo mi mi mi faccio guidare da un modello concettuale partner molto promettente quello del giudizio riflettente kantiana rispetto a questa questione
Che che che credo possa aiutarci infila sulle persone questa è l'ultima domanda che le voglio fare
C'è un luogo della filosofia moderna che lei appunto come ha appena anticipato prende a paradigma per la descrizione del giudizio da Oltre ogni illusione di perfezione
Ed è il luogo che un luogo che curiosamente non deriva dal diritto ma dall'estetica
Il giudizio riflettente come lo descrive Immanuel Carlo come ci aiuta il giudizio il concetto di giudizio riflettente a capire al di là di ogni ipocrisia il giudizio giuridico e quindi di qui il giudizio il diritto
Quanto diciamo studiosi candeline questa mia riflessione partire dalla Congedo di giudizio riflette canti introduce elaborare la critica del giudizio è ispirata stranieri flessione da una da oggi è negativo interpretativo che diamanti tentativo di trae dalla figlia del giudizio quello che per andare anche la vera filosofia politica
Intanto Traveling dalla critica del giudizio una un'idea un modello un modello di giudizio che penalizza soprattutto un modello di giudizio politico
Il mio tentativo ovviamente nei nei secondo i limiti delle mie modeste capacità e è quello di capire se questo modello bene approfondito e studiato posso meno essere utile di quelli utile per legge non tanto le spese del giudizio politico mai l'audizione giuridico
Ora perché credo che sia davvero utile fa questa premessa perché gioioso canta come un ragionamento quello che propongo una filologo una esigenza un aggiornamento che già trae ispirazione da una interrogazione poetica eterodossa che quella della della perché come bene
Perché importunando si pone si pone una questione elettorale istigazione dall'esperienza fra cioè anziché ma come facciamo a ad affermare che qualcosa
Dopo un'esperienza puntato un oggetto una vicenda una persona una situazione utilizziamo dice tanto un termine che indica una lezione universale un'indicazione diversa addirittura mi indica una una sorta di ideale universalmente comunicarle universalmente accettabile però allo stesso tempo non possediamo un concetto universale bellezza
Ma nonostante questo lo usiamo e soprattutto afferma pretendiamo di essere concorrenza addirittura pretendiamo il nostro giudizio e se i criteri di bellezza si accetta bene ora c'è qualcosa di paradossale in tutto questo
Tante sostiene questo realtà non è paradossale perché c'è una differenza RAI piacere tra qualcosa mi piace dire che qualcosa ed ecco il dire che qualcosa mi piace è espressione di una reazione istintiva di una di un rapporto immediato l'oggetto
E questo miliardi totalmente soggetti visti consociativo ma su gentilissimo
Quando invece giungo a dire che qualcosa di bello partendo dall'esperienza che può essere anche quella del dirigente ecco questa espressione escludo di una riflessione è una è il frutto di un allontanamento
Dall'oggetto che esso osservando escludo di una presa di distanza e venduto soprattutto di un percosso
Che riconduce questo
Si tratta di avere a che fare con la massima kantiana nel giudizio che li conduce a pensare mettendomi nei panni degli altri cioè a esplorare assicurare i punti di vista degli altri quelli possibili quelli effettivi
Solo dopo questo questo lavoro di relazione di relazione profonda con l'alterità possibile
Pensando in maniera libera pensando case giungere ad affermare che qualcosa ora io credo che si possa e si debba sfruttare l'analogia tra il congedo di bellezze sul giustizia
Perché nuovo il giudice giudica partire dal caso concreto così come le divise serio si parte non certo non versare al caso concreto e chiamato giudizio riflettente kantiano non certo a individuare diciamo la conclusione a partire da universale in realtà individuale chiamato aggiungere a prospettata universale partendo dal caso concreto partendo dall'articolo
E l'universale nel caso dell'estetica sarebbe la bellezza ma nel caso del giudice giuridico è proprio quella di giustizia accudiva facevamo riferimento ed è molto interessante come si possa applicare anche alle stizzita investe tanti anni nel senso che nessuno di noi possiede un concetto universale accettato da tutti di giustizia ma ciascuno di noi ha l'impressione quando utilizza questo termine quando affermo
Quando attribuisce diciamo una caratteristica dell'ingiustizia una situazione una vicenda della giustizia all'
L'impressione di essere compreso dire qualcosa che gli altri possono capire addirittura pretende di essere accettata perché che in qualche modo più o meno consapevolmente prima di affermare che qualcosa è giusto che qualcosa è ingiusto solo
Poi c'è fallimento esistenziale costretto a mettervi nei panni degli altri a pensare in termini di pane prego il giudice questo fare se pensate a una tra le tante
Nove tra quella quelle che stabiliscono il principio del contraddittorio nel processo questo patrimonio giudice già in senso stretto in senso stretto giuridico tema prima di decidere
è assoluta Corriere quindi provare medesima sì nelle diverse rappresentazioni del fatto che provengono D'Alema i livelli altri colpo
Il fermiamo qui abbiamo terminato il nostro tempo abbiamo parlato con Alessio Lo Giudice autore del libro il dramma del giudizio in libreria per Mimesis
Lo ringraziamo grazie professore non si grazie tante stanotte e un saluto a chi ci ascoltate alla prossima