Presentazione del libro di Padre Antonio Spadaro "L'atlante di Francesco. Vaticano e politica internazionale" (Marsilio)

Chiamo a Roma perché c'è l'intervento dell'ex segretario di Stato della Santa Sede nella cardinale parolina sentiamo
Papa Francesco che da centosettantatré anni sempre fedele all'ispirazione originaria svolge con creatività il suo servizio di sculture riflessione sui vari aspetti del sapere
Dieci anni fa proprio oggi in questa serata il cardinale a corpo orche Mario Bergoglio veniva eletto Pontefice assumeva il nome di Francesco affacciandosi dalla loggia delle benedizioni e in quei momenti preso tutti ricordiamo commozione
Egli lanciava un chiaro messaggio al mondo messaggio che oggi comprendiamo sempre medio cito preghiamo per tutto il mondo
Perché ci sia una grande fratellanza disse
E il nostro essere qui questa sera è un modo per celebrare quell'evento
All'inizio di questa mia riflessione vorrei citare un episodio accaduto a Berlino verso la fine del secondo conflitto mondiale
Subito dopo la resa della Germania di Hitler
Nella capitale tedesca ormai distrutta un generale russo insisteva nel chiedere presso chi fosse accreditato il Nunzio apostolico
Monsignor Cesare Orsenigo che tanto si dava da fare in favore delle vittime della guerra
A Berlino non c'era più governo e il rappresentante francese degli alleati e rispose
Presso sua maestà la miseria umana
Una risposta che ritengo mostri bene il senso della soluzione diplomatica della Santa Sede
La quale da una parte e ancorata a compiti ecclesiali che la pongono al servizio della missione universale della Chiesa e della libertà della Chiesa più ancora largamente della libertà religiosa
E dall'altra impegnata nell'opera di garantire una convivenza mondiale ordinata e quella pace da tutti auspicata che anima che innanzitutto sinonimo ed Effetto della giustizia
Paolo sesto nel suo intervento le Nazioni Unite nel mille novecentosessantacinque sottolineo il ruolo della Chiesa quale esperta in umanità
Ed è questa esperienza che rende la diplomazia della Santa Sede una diplomazia di valori
Francesco nel suo recente viaggio nella Repubblica democratica del Congo ha evocato una diplomazia dell'uomo per l'uomo
Dei popoli interi popoli
Al centro della quale non vi siano il controllo delle aree delle risorse le mire di espansione l'aumento dei profitti Marie opportunità di crescita della gente
Nel contesto diplomatico la Santa Sede si pone come attore super partes con una autorità più morale che politica
E il suo primo interesse e la vita dei popoli la vita delle persone specialmente di coloro che soffrono
Ed essere soprattutto quando Scotti una guerra sono su tutti i fronti e su tutti gli schieramenti ricordiamo ad esempio che dopo l'inizio della guerra in Ucraina il Papa disse chi fa la guerra dimentica l'umanità
Non parte della gente
Non parte dalla gente non guardare la vita concreta delle persone
Oggi alcuni analisti e commentatori ritengono che la diplomazia si è in profonda crisi
E tuttavia essi non possono e non devono ignorare le necessità di questo strumento forse l'unico che consente un rapporto permanente capire al presente alla sorte di popoli e nazioni
Se mai nel tempo in cui pezzi della quarta terza guerra mondiale vanno saldando sì tra di loro
Occorre essere maggiormente consapevoli che l'attività diplomatica può essere efficace
Solamente quando riesce ad essere strumento di servizio alla causa dell'uomo e non semplicemente al servizio degli interessi nazionali
E questo comporta uno sforzo impegnativo ed esigente
Non solamente per conoscere le situazioni ma anche per interpretarle comprenderne le radici prossime remote e fornire le soluzioni necessarie
Anche quando il pessimismo domina e ogni intervento sembra quasi impossibile
Il volume l'Atlante di Francesco si concentra sulla diplomazia della Santa Sede a partire dai nostri anni e delle sfide che l'attuale Pontefice si trova ad affrontare incesto si confronta con il nuovo ruolo globale del cattolicesimo nel contesto odierno
E in questo contesto della sua re e vuole essere essenzialmente una visione spirituale ed evangelica dei rapporti internazionali scrive il padre Spadaro
Il Papa proprio di fronte alle difficoltà affidare la diplomazia il compito di sviluppare visioni profetiche idee originali e strategie innovative
Affinché con una maggiore audacia creativa Siri cerchino soluzioni nuove e sostenibili
La sua e un'idea di diplomazia viva che operano solo per superare crisi e risolvere contrasti ma anche il momento idee divergenti posizioni politiche contrapposte e visioni religiose distanti
Il volume che presentiamo questa sera articola ampiamente il valore profetico dell'azione svolta da Romano Pontefice
Attraverso indirizzi dottrinali nei viaggi apostolici nella relazione con capi di Stato e di governo con le autorità pubbliche nelle visite alle sedi di organizzazioni internazionali la diplomazia della Santa Sede esprime questa visione nelle relazioni diplomatiche con gli Stati oggi sono centottantatré contraddizioni visioni religiose e ideologiche diverse ma anche nell'organizzazione intergovernativa e in tutte queste sedi internazionali la diplomazia della Santa Sede dispiega la visione evangelica profetica del Pontefice
E il volume del padre Spadaro al proprio il merito di approfondirlo era e leggendo come asse attorno a cui ruota tutta questa attività eleggendo la definizione di diplomazia del misericordia
Ricordiamo che nel gennaio due mila sedici un anno per molti aspetti drammatico Francesco nel discorso al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede arrivo a citare la misericordia ben otto volte
In quel discorso appariva chiaro il legame che li pone tra la sua visione del mondo la politica internazionale la diplomazia e la misericordia
E ricordiamo che già nella sua prima anche l'intervista del due mila tredici e la Civiltà Cattolica Francesco disse Dio si manifesta nel tempo ed è presente nei processi della storia
Questo va a privilegiare le azioni che generano dinamiche nuove e richiede pazienza richiede attese
Dunque anche la misericordia per Francesco si distende nel tempo orientando le persone verso processi di riconciliazione la sua potenza è quella di cambiare significato dei processi storici
Che cosa significa la misericordia come categoria diplomatica parte sparato risponde in estrema sintesi possiamo dire non considerare mai niente e nessuno come definitivamente perduto nei rapporti tra nazioni
Popoli estati
Questo afferma l'autore se il nucleo del suo significato del significato della diplomazia della misericordia non considerare mai nessuno come definitivamente perduto
C'è il cancelliere tedesco Otto von Bismarck aveva definito la politica come arte del possibile qui potremmo definire la diplomazia come arte della pazienza ma anche come arte artigianato meglio nella speranza in concreto che cosa significa
Già lo ricordava il padre Spadaro siamo alla vigilia del sessantesimo anniversario della Pacem in terris
Vorrei richiamare un esempio che come conoscete che conosciamo tutti quello relativo alla mediazione di Pato a San Giovanni ventitreesimo in occasione della crisi dei missili di Cuba
Il venticinque ottobre mille novecentosessantadue l'allora pontefice indirizzo i popoli del mondo e governanti curati un messaggio con un appello a favore della pace nel mondo
Inoltre San Giovanni ventitreesimo scrisse una lettera al presidente russo cucito in cui lo esortava a dimostrare con i fatti l'interesse dell'Unione Sovietica preservare la gli rivolse queste significative parole
Se avrete il coraggio di richiamare le navi porta missili troverete il vostro amore per il prossimo non solo per la vostra nazione ma adesso l'intera famiglia umana
Passerebbe alla storia come uno dei pionieri di una volta rivoluzione di valori basata sull'amore
Ciò che questo esempio vede uno trattanti ma certa oggi molto evocativo
Mettendo in luce l'impegno della Santa Sede volevo interpretare le situazioni alla luce sia dei principi evangelici sia delle regole internazionali
E questo non tralasciando mai gli elementi che pur minimamente possono favorire la concordia e la soluzione delle dispute la Santa Sede con la sua azione diplomatica sarà infatti sempre disponibile a collaborare con quanti si impegnano per porre fine ai conflitti in corso
E a dare sostegno e speranza le popolazioni che soffrono
Oggi Francesco lo ripete avendo presenti i vari conflitti in corso nel mondo e lo ha ripetuto di recente a proposito del conflitto in corso nell'Ucraina il dialogo anche nelle situazioni più difficili evoluti in ragione della pace che sembra essere la grande assente nelle attuali circostanze a favore della voce solista purtroppo altre tonante del reato
è bene precisare qui che l'idea di pace di cui la Santa Sede portatrice non si ferma quella che le nazioni esprimono nel contemporaneo diritto internazionale e si è infatti convinta che nessuna nazione avente a cuore la pace compresa quella esercitata dalla diplomazia
Può essere ragionevole parità se anche tacitamente mantiene ancora riferimenti alla guerra
Occuparsi della politica internazionale di Francesco come fare l'Atlante di Francesco significa immergersi in una visione spirituale
Che si nutre di un profondo senso sia della catastrofe possibile sia delle forze del Mali un'azione ma nello stesso tempo di una fiducia unica nel mistero di Dio che porta ad accettare i piccoli passi Processing d'autorità mondana i colloqui e trattative i tempi lunghi le mediazioni
E ad alcuni questi tempi e queste mediazioni possono persino apparire insostenibili
Ma questa accettazione ed è la tesi del volume che presentiamo si fonda sulla coscienza che la soluzione dei conflitti non giunge dividendo
Non giunge polarizzando il mondo rigidamente tra chi è buono e chi è cattivo
Quasi fosse un film del quale si suppone il lieto fine
La scelta non è il discernimento delle forze partitiche e politiche o militari con le quali allearsi e da sostenere per far trionfare il bene
Per citazione della conversazione diplomatica si fonda sulla certezza che non si dà questo mondo l'Impero del Bene e proprio per questo nessuno è l'incarnazione del demonio
Se si eccettua questo presupposto allora impossibile lasciare aperta una porta da Porta a volte molto stretta ma comunque aperta anche in situazioni politicamente problematiche
Pare dunque per Francesco il principio di Pio undicesimo
Quando si trattasse di salvare qualche anima impedire maggiori danni di anime ci sentiremo il coraggio di trattare col diavolo in persona
La Santa Sede inoltre opera favorendo un vero dialogo anche quando il dialogo presuppone la presenza e l'apporto di chi è scomodo o di chi secondo una visione tradizionale non sembra avere la legittimità di attore in un negoziato
Infatti bisogna averlo sempre chiaro l'unica soluzione realistica davanti alla minaccia di una guerra rimane ancora il negoziato
Per questo la Santa Sede dialoga con tutti
Francesco sa che il popolo eletto che diventa partito entra in un intreccio di dimensioni e religiose istituzionali e politiche che gli fanno perdere il senso del suo servizio universale
E lo contrappongono a chi è lontano a chi non gli appartiene archivia nemico l'essere parte crea il nemico bisogna sfuggire a questa tentazione
E in questo senso leggiamo in maniera suggestiva nel volume immagini di San Pietro assume i tratti di San Francesco favorevole del Santo di Assisi coincide con quella del vicario di Cristo
Ricordiamo che il Pontefice radicalmente evangelico ed è giunto a chiamare gli stessi terroristi con espressione densa insieme di condanna e di compassione pover
Oggi criminale
Ha usato questa espressione a Betania durante il suo viaggio apostolico in Terra Santa nel due mila quattordici
In filigrana vediamo sempre il peccatore in questo caso il terrorista come il figliol prodigo e mai come una sorte incarnazione di abolita
Fino all'affermazione per cui fermare l'aggressore ingiusto e sì diritto dell'umanità
Ma è anche un postulato come un diritto dell'aggressore e cioè il diritto di essere fermato per non fare del male
In tal modo si vede la realtà di un altro aspetto da una prospettiva duplice che include e non esclude il nemico il suo maggior bene
Torna in mente tante e nelle monarchie al collega l'autorità spirituale del parto ha direttamente con la paternità
L'amore tipico del cristiano non è in realtà quello per il Pro
Ma quello per il nemico
Quando si arriva a guardare l'uomo che commenta e l'orrore come una qualche forma di pietas trionfa in maniera umanamente inspiegabile forse anche scandalosa per molti
Quella invece proprio la forza e l'intima del Vangelo differiscono cioè l'amore per il nemico e qui sta precisamente il trionfo della Misericordia
E oggi
Il volume l'Atlante di Francesco fa giustamente notare come nell'enciclica fratelli tutti il Pontefice osservando il mondo come in un esercizio spirituale ringraziano
Lo descrive sinteticamente come fatturato e frammentato
Le distanze tra di loro aumentano e la marcia dure lenta verso un mondo unito e più giusto oggi subisce una nuova drastica battuta d'arresto
Un mondo che non ha imparato nulla dalle tragedie del Novecento un mondo senza senso della storia
Sembra che ci sia un regresso i conflitti si esasperano nazionalismi riaffiorano la globalizzazione l'apertura al mondo celano interessi economici e finanziari finanziarie non desiderio di fratellanza
C'è poi contiamo il numero dei conflitti armati che affliggono il mondo
Verifichiamo che esso è il più alto dal mille novecentoquarantacinque con circa due miliardi di persone che vivono in aree afflitte dal conflitto e molti milioni di persone dislocate apporto e questo mentre il nostro mondo continua a dover affrontare le sfide del cambiamento climatico della migrazione dell'insicurezza alimentare della scarsità d'acqua problemi che riguardano larghe porzioni della popolazioni mondiali
Le grandi sfide del nostro tempo sono tutte globali
Come possiamo superare questo senso di incertezza e instabilità del quale lo stesso Pontefice ha parlato
Da dove iniziare
Con la Fratelli tutti il Papa chiaramente dato una risposta
Ampiamente approfondita nel libro l'Atlante di Francesco
Anzitutto e in primo luogo dobbiamo recuperare il senso della nostra comune identità
Il fatto cioè di sentirci un'unica famiglia umane
I pontefici hanno amato sempre l'espressione famiglia delle nazioni
Esistono infatti un bene comune internazionale
E questo senso della nostra identità di un'unica famiglia umana radicato nell'inalienabile dignità che abbiamo in comune
Così si corre si misura la vera qualità di un Paese valutando la capacità di pensarsi non solo come il Paese
Ma anche come famiglia umana specialmente nei periodi critici invece quelli che Francesco definisce i nazionalismi chiusi manifestano l'errata persuasione di potersi sviluppare a margine della rovina altrui
E che chiudendosi agli altri risulteranno più sicuri risulteranno più protetti
Chiaramente l'approccio della diplomazia della Santa Sede è in radice non nazionalistico respira marittimo dell'universalità e proprio per questo la Santa Sede crede fermamente nel multilateralismo
Invece stiamo assistendo a un'erosione del multilateralismo ancora più grave di fronte allo sviluppo delle nuove tecnologie delle armi
Questo approccio sembra piuttosto incoerente nell'attuale contesto segnato dall'interconnessione e costituisce una situazione che richiede urgente attenzione e anche dedizione da parte di tutti i leader
Ha sottolineato papa Francesco in Giappone di fronte agli effetti della guerra nucleare
Per questo secondo Francesco occorre fare una riflessione sulle istituzioni internazionali
Nel ventunesimo secolo il potere degli Stati nazionali si è indebolito soprattutto perché la dimensione economico-finanziaria con caratteri transnazionali tende a predominare sulla politica
Per questo è indispensabile al ruolo di organizzazioni mondiali dotate di autorità per assicurare il bene comune a livello globale
Lo sa radicamento dell'attuale e della miseria e la difesa certa dei diritti umani fondamentali
Lo scenario delle relazioni internazionali e in genere descritto come luogo di incontro e di dialogo tra visioni politiche economiche culturali persino religiose diverse
San Giovanni Paolo secondo rinchiuso con forza l'idea dello scontro di civiltà dopo gli attentati dell'undici settembre due mila uno
E non dimentichiamo che il suo gesto di riunire i leader delle religioni mondiali ad Assisi per promuovere la pace togliere qualsiasi giustificazione all'abuso del nome di Dio
Per Fini in violenza evita turismo Francesco ha proseguito su questa linea
E ci ha offerto in questo senso un esempio luminoso il quattro febbraio
Due mila diciannove quando ad Abu Dhabi insieme ad altri madre Al Tayeb il grande rimandi alla sarda ha firmato uno storico documento sulla fratellanza umana
Come ricorda padre Spadaro davanti a una situazione mondiale dominata dall'incertezza dalla delusione dalla paura del futuro e controllata dagli interessi economici miopi
I due leader hanno parlato non solamente in nome degli empi credono ma anche il nome dei poveri degli orfani delle vedove cioè di coloro da cui soggettività pare mutilata ho persa
Per questo le iniziative di pace in un mondo che vive una drammatica terza guerra mondiale a pezzi
Fa notare ampiamente l'autore dell'Atlantis di Francesco devono essere sempre collegate in due grandi temi sociali che preoccupano maggiormente il patto e cioè la pace e l'inclusione dei poveri
I conflitti armati hanno in questi temi la loro radice infatti ad esempio il discorso di Francesco il corpo diplomatico del due mila sedici si è concentrato sul tema della migrazione che produce situazioni di scarpe di debolezze
Il Papa ha chiesto di stabilire progetti a medio e a lungo termine che vadano oltre la risposta di emergenza
E si dovrebbero da un lato aiutare effettivamente l'integrazione dei migranti nei paesi di accoglienza
E dall'altro favorire lo sviluppo dei Paesi di provenienza
Con politiche sociali che però non sotto mettano gli aiuti strategici pratiche ideologicamente strana a no gli aiuti a strategie che pratiche ideologicamente estranei o contrarie le culture dei popoli in cui sono indirizzate
Prince Isco non intende dunque proporre una pace intesa come tranquillità a costo di far calare il silenzio sulle ingiustizie la difesa dei poveri
Riprendendo la Populorum Progressio di San Paolo sesto Francesco esprime la convinzione che una pace che non sorga come il punto dello sviluppo integrale di tutti
Non avrà nemmeno futuro e sarà sempre seme di nuovi conflitti di varie forme di violenza
La pace e non è un obiettivo da raggiungere ma solo il primo passo la condizione dello sviluppo e del superamento delle ingiustizie
E saper Francesco non si fonda su un semplice dice desiderio di ordine sociale né di facile copertura delle ingiustizie per prego perpetrate subite
Questa sarebbe una pseudo giustizia al contrario come ha detto in Colombia la pace nasce dal desiderio di risolvere le cause strutturali della povertà che generano esclusione e violenza
Ricordiamo pure tenera fratelli tutti è molto duro il giudizio sulla politica come a volte oggi è ridotta
Non più una sana discussione su progetti a lungo termine per lo sviluppo di tutti e del bene comune bensì solo ricette libere di marketing
Più volte il Pontefice ha lamentato il fatto che la politica sia sottomessa all'economia e questa paradigma efficienti sta della tecnocrazia
Al contrario e la politica che deve avere una visione ampia in modo che l'economia sia integrato in un progetto politico sociale culturale e popolare che tenda al bene comune
La voce del Pontefice
Se gli attori del conflitto non ascoltano le sue parole essa resta una voce che grida del deserto ed era accaduto così già nel mille novecentodiciassette
Con la famosa nota di pace di Benedetto quindicesimo durante l'inutile strage della prima guerra mondiale ignorata dalle potenze belligeranti di allora gli esempi si possono moltiplicare fino all'accorata richiesta di San Giovanni Paolo secondo che nel due mila tre supplicò di non attaccare l'Iraq il volume che presentiamo questa sera ci può aiutare a comprendere meglio la voce di Francesco il suo appello alla fratellanza della famiglia umana e restano una testimonianza di altissimo valore
Il lettore potrà percorrere le mappe offerto e nella seconda parte del volume che approfondiscono alcuni quadranti dell'impegno del Pontefice Europa Ucraina Cina Amazzonia Medioriente
I Paesi Mosaico è crocevia che egli ama visitare nei suoi viaggi apostolici
Alla fine si comprenderà che oggi più che mai abbiamo bisogno di leader che a livello internazionale permettano ai popoli di comprendersi e di erogare
E generino un nuovo spirito di Helsinki la volontà di rafforzare il multilateralismo di costruire un mondo più stabile e pacifico pensando alle nuove generazioni
Seguire lo spirito di quella dichiarazione significa andare nella direzione opposta a Yalta più volte criticata esplicitamente dal Pontefice
E significa affermare con forza la volontà di non arrendersi alla logica senza uscita dell'escalation militare degli schemi di guerra e il rifiuto di una politica basata su sfere di influenza
Serve un'altra logica serve un altro schema Francesco propone quello della fratellanza che intesa nel suo senso più profondo un modo di fare la storia grazie per i vostri
Mensa grazie
Grazie al dato una visione lucida chiare della Profezia di Francesco
Perché questa è una visione profetica del mondo
Del valore specifico della diplomazia della Santa Sede
Intesa anche come arte e della pazienza
Ci ha fatto gustare il respiro della universalità se ci ha proposto questo altro schema
Come in modo diverso di vedere grazie
Adesso do la parola Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni
La ringrazio ancora una volta per essere qui con noi perché la sua voce e fondamentale fondamentale per noi fondamentale ascoltare la sua voce come dicevo all'inizio la Civiltà Cattolica è sempre stata sin dal mille ottocentocinquantanove vista ponte perché molto radicata nel contesto italiano anche se adesso il punto grande respiro internazionale
E nello stesso tempo è profondamente radicata in un rapporto vitale con la Santa Sede
Ma non può non può esserci l'uno senza l'altro e quindi come siamo abituati appunto fare oggi ascoltiamo vogliamo ascoltare
La voce della Presidente del Consiglio dei ministri perché siamo davanti appunto grandi sfide allora è un tempo di questo di grandi sfide
E vogliamo non solo conoscere la sua visione su queste sfide capire quali sono capire appunto come la nostra Italia intende affrontarle quindi a lei la parola
Buonasera buonasera a tutti ovviamente grazie grazie a padre Spadaro perché l'invito ovviamente
Il mio saluto a sua Eminenza
Il cardinale parolina che nella sua
Una relazione mi ha offerto un molti molti spunti
Estremamente interessanti illuminanti per molti per molti versi ringrazio ovviamente saluto tutte le autorità civili religiosa intervenute ringrazio e saluto gli ambasciatori
I colleghi dalla stampa ovviamente tutti gli intervenuti
Dunque dieci anni fa più o meno a quest'ora
Esattamente a quest'ora vicino anche Mario Bergoglio veniva eletto
Papà
Quando si affacciava
Alla da su piazza San Pietro dalla loggia delle benedizioni
Annunciando che insomma avrebbe assunto il nome di Francesco
Lui pronunciava una frase
Che secondo me erano la più efficace delle presentazioni di quello che sarebbe stato il suo pontificato
Dice papa Francesco sapete che il dovere del conclave dare un vescovo a Roma
Pare che stavolta i miei fratelli siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo
E con queste parole
Papa Francesco cita un'antica un'anticipazione
Se lo ricordiamo no adesso a dieci anni di distanza di quello che sarebbe stato forse
Il tratto più distintivo del suo pontificato per come io lo leggo e per come padre Spadaro mi ha aiutato a rimettere insieme i pezzi di questo mosaico
La sua più marcata diciamo il suo tratto più marcato proprio l'attenzione ai luoghi e ai popoli lontani
Alle periferie
Alle periferie fisiche e alle periferie esistenziali
E io davvero voglio ringraziare padre Spadaro perché questo testo che Luís con il quale lui ha ricostruito questo lavoro
L'ho chiamato ante in effetti sì e qualcosa quasi di didattico no che aiuta con proprio con le mappe e con il racconto a rimettere insieme
Un quadro che che oggi molto chiaro
Di questo Pontefice
E io credo davvero che ci offre degli spunti chiaramente
Non è diciamo nella mia nel mio ruolo forse neanche nelle mie possibilità interpretare le fonti e dire
Il il il pontificato di Papa Francesco
E fare un lavoro che insomma sua Eminenza Cardinale Parolin ha già fatto egregiamente
Quello che io credo sia il mio compito in questa serata
E cercare di capire
Come Inghilterra prego alcuni elementi e alcuni insegnamenti che da questo Pontefice sono arrivati
Nel lavoro che mi trovo a fare tutti i giorni allora parto da un elemento che ha mi ha particolarmente colpito
Di di di ovviamente di di Papa Francesco e dei tratti che ne riprende
Madre Spadaro
Partendo da un elemento che non può diciamo così non rinfranca are
Chi come me si trova a guidare una nazione come l'Italia
Forse nel suo momento diciamo più complesso
Dalla fine dell'ultimo conflitto mondiale
Delle volte e lo dico particolarmente in questi giorni perché
Cerchi di affrontare un problema e se ne apre un altro che è ancora più grande non è a volte dice
Insomma davvero diventa un po'complesse sono
Io non sono stata in questo diciamo da questo punto di vista sicuramente non sono stata
Fortunata
Se vogliamo
Però poi la lettura che veda Papa Francesco
è una lettura che io ho trovato straordinaria e riguarda proprio il tema della crisi
Secondo il Pontefice
La crisi diverse non è negativa
E per la verità noi dovremmo già saperlo perché basta andare all'etimologia della parola crisi no
L'etimologia della parola crisi viene la parola crisi viene dal greco crisis scelta tema Rino distinguere
Padre Spadaro ne fa una
Diciamo ne fa un'immagine straordinaria
Dice che la crisi richiede quel tipico lavoro di setaccio che pulisce chicco di grano dopo la mietitura
Quel lavoro di scegliere
Separando
Il chicco buono il chicco pulito dalle sue scorie
è fondamentale
Per poi macinare il grano e per fare con quel grano farina e pane
La crisi
E un momento per liberarsi dalle scorie la crisi e anche un'occasione perché perché la crisi costringe a scegliere
è una cosa che la politica spesso non l'ha fatta
è una cosa che quando diciamo la situazione è più tranquilla la politica pone rinviare
E l'Italia questo oggi lo sta pagando
Perché non lo abbiamo visto in passato
Questa è una nazione che non ha avuto una visione industriale
Eravamo nella globalizzazione abbiamo scelto quale fosse il nostro ruolo nella globalizzazione
Quale fosse il nostro ruolo diciamo come potenza industriale quali dove dovessero essere diciamo qualche nostre specificità su cosa puntare che cosa era quali erano le nostre qual era la nostra forza no non l'abbiamo scelto
Abbiamo fatto delle chiare scelte di politica economica
Con le poche risorse delle quali disponevamo molto spesso uno molto spesso ci si è limitati a mettere insieme chiaramente le rivendicazioni dei partiti che componevano la maggioranza di turno
E cercare di accontentare un po'tutti senza porsi il problema di capire se questo poi avesse un quadro d'insieme
Perché in politica economica nella politica economica le cose funzionano se perseguiti una linea
Altrimenti rischi di spendere molto risorse per risultati che purtroppo non sono
Adeguati alle risorse che sta spendendo
Non un'idea chiara su quali fossero le priorità sulle quali
Bisogna se investire delle volte anche
Sulla politica estera abbiamo avuto nove posizioni
Altalenante
è possibile che fosse più redditizio sul piano del consenso
Non c'è gliene sicuramente più redditizio nella misura in cui quando scendi Sempre
C'è qualcuno che rimane deluso
E quindi diciamo finché si è potuto fare si è fatto oggi noi siamo in una situazione nella quale la politica questo non so può più permettere
E nella difficoltà diciamo della realtà ogni giorno ci troviamo ad affrontare
Ringrazio Dio per questo
Cioè della possibilità di essere costretta a fare delle scelte
Anche scontentando qualcuno
Che è una cosa che io messo in conto che si deve mettere in conto
Ma con la possibilità diciamo di dare a questa nazione
Un'idea di politica industriale un'idea di politica economica un'idea di priorità
Sulle quali bisogna concentrare le poche risorse delle quali si dispone un'idea di quale debba essere il futuro per le istituzioni di questa nazione
Un'idea per le sue una scelta per le sue principali riforme
Non è una cosa facile
Però il fatto di essere costretta a farlo di una vera scelta
Alleggerisce la mia coscienza mettiamola così
Ripeto molto spesso tutto questo
Diciamo non non non non aiuta su un consenso io ho visto
Noi abbiamo fatto la scelta sicuramente dolorosa i non prorogare lo sconto sulle accise della benzina
è stata molto contestata stava molto discussa
Ma era una scena
Noi avevamo quaranta miliardi trenta erano sulle bollette rimanevano dieci miliardi avevamo due scelte
Continuare a scontare la CISL e la sulla benzina era un provvedimento che impattava su tutti alla stessa maniera
E i dati dicono che quasi il settanta per cento a a beneficio
Nelle fasce più alte
Oppure prendere quei dieci miliardi e concentrarmi sulle fasce che erano maggiormente in difficoltà
Abbiamo fatto la seconda di queste scelte oggi io rivendico quella scelta
Perché farne un'altra probabilmente sì
Avrebbe diciamo aiutato tutti e quindi avrebbe avuto maggiore consenso ma non era la scelta giusta in quel contesto e io credo che la politica si debba assumere la responsabilità
Di dire anche
Nono quando cioè da dire di no
Così come sulla politica diciamo strategica di questa nazione
Noi stiamo ad esempio concentrando sulle priorità strategiche italiane
Partendo da un fatto di crisi edita un elemento di crisi
Sì amo cercando di trasformare quella che è una crisi in una opportunità
La crisi energetica
Oggi l'Europa un problema di approvvigionamento energetico
L'Italia in quella difficoltà ha un vantaggio
Che la nostra posizione geostrategica
L'Italia è una piattaforma nel Mediterraneo può essere la porta d'ingresso
Dell'Energia europea
E questo significa fare diverse cose significa lavorare sulla sicurezza energetica italiana europea e significa fare cooperazione
Particolarmente con i Paesi del Mediterraneo con i Paesi africani
è una materia sulla quale
Io Suma lavoro come avete visto
Da diverso tempo e qui trovo un altro elemento
Illuminante
Della della parola di di papa Francesco che ricordava anche sua Eminenza
Il cardinale Parolin che il tema di considerare la misericordia il fulcro dell'azione politica
Ora come si fa
Una categoria filosofica come la misericordia entrare
In un discorso così
Concreto no a volte anche insomma
E che ha bisogno di molta
Così somali vede dei
Di
Che andare avanti molto velocemente
Come la geopolitica
Questo è molto interessante
Io penso e la lettura che ne do e che ne ho dato
E proprio nel tema di un approccio non predatorio
Della cooperazione allo sviluppo
Non è un caso che diciamo questo nostro lavoro
Di Italia come diciamo capofila notti un discorso esso come deve essere europeo nel rapporto con l'Africa fondato soprattutto sul tema della produzione energetica
Noi l'abbiamo definito un piano Mattei per l'Africa
Abbiamo preso l'esempio di un uomo
Che quando faceva cooperazione allo sviluppo con i Paesi
Non arrivava
Per togliere e portare via
Arrivava per lasciare qualcosa
Cioè la cooperazione e cooperazione solamente se si fa da pari a pari ma non è sempre la cooperazione che noi abbiamo visto
Non è sempre la cooperazione che abbiamo visto soprattutto nei confronti dell'Africa perché diciamoci la verità l'Africa non è un continente
Povero
Di materie prime impossibilitati ricchezze naturali è un continente sfruttato
E allora l'approccio
Che secondo me noi dobbiamo cercare di realizzare è un approccio nel quale
Noi abbiamo sicuramente un interesse l'interesse la produzione energetica
Mix energetico diversificare le fonti dalle rinnovabili all'idrogeno verde qualsiasi no strumento per noi interessante
Ma quella produzione
Con il con i nostri investimenti con il nostro know how la nostra formazione
Può produrre in Africa ricchezza
Non vuol dire arrivare
E diciamo estrarre loro
Per portarlo via senza magari lasciare niente
Vuol dire lasciare su quei territori
Su menti Investimenti lavoro
Io ho incontrato in questi anni
Molti africani
E molti di loro quasi tutti mi hanno detto
Quello che non vogliamo venire in Europa
Noi non vogliamo essere costretti a scappare dalle nostre terre
Noi vogliamo riuscire a vivere beni che le nostre case nelle nostre nazioni con le nostre famiglie di ciò che abbiamo
Su questo ci siamo interrogati adeguatamente in questi anni
Abbiamo lavorato a sufficienza in questi anni noi io credo che su questo si possa fare molto di più
E credo che questo sia anche l'approccio più
Umano
Che si può avere e l'approccio più se vogliamo un misericordioso che si possa avere un approccio nel quale noi non ci consideriamo migliori degli altri
E questo papa Francesco lo dice perfettamente
Perché dice sì ogni persona ha una dignità inalienabile sì ogni essere umano il fratello o sorella allora anche la mia nazione responsabile del suo sviluppo
Il nostro compito e
Accogliere
Quando se ne abbia un un bisogno inderogabili il promuovere
Nella sua stessa terra promuoverlo chiedo scusa alla sua stessa terra non usufruendo né svuotando di risorse naturali paesi interi
Accoglienza come in bisogno inderogabile compilazione come arma di libertà
E esattamente quello su cui
Stiamo cercando di lavorare voi immagino abbiate visto che abbiamo cominciato il nostro lavoro io ho cominciato il mio lavoro girando l'Africa in lungo e largo per portare investimenti quando potevo
Ti ho posto questa questione anche
A livello
Europeo
E che chiaramente l'Italia non può da sola
Fare quello che invece l'Unione europea potrebbe fare
Molto più
Efficacemente
E io insisto credo che questo sia in modo più responsabile di approcciare questa materia
Lo dico in giorni particolari nei quali
Come hanno la la la sottoscritta
Sono stati accusati di cose raccapriccianti
Ma la mia coscienza è a posto
Perché vede
Quello che ci raccontano questi giorni
E che più persone partono
Più persone si mettono nelle mani il CDC trafficanti
E più c'è il rischio che qualcosa vada storto
E io francamente
Non credo che questa possa possa mai essere in modo Giusto umano responsabile di affrontare
Questa vicenda
Certo sarebbe forse più facile
Potremmo anche Noel mettere tranquillamente la testa la sotto la sabbia lasciare che siano dei mafiosi a decidere chi può arrivare da noi
Lasciare che riesca ad arrivare da noi sono chiamati i soldi per pagare quei mafiosi
Lasciare chi in Africa continuino a prendere piede
I mercenari della parte per e i fondamentalisti
Lasciare che chi arriva da noi si trovi spesso hanno una vera e la vita che gli era stata promessa
E si ritrovi magari a fare la manodopera alla criminalità organizzata
Vittima della prostituzione
Con i riti vudù fatti sulla testa dei propri figli
Finché non si ripaga in prostituzione qualche decina di migliaia di euro
Cui sono quei suoni e coscienza
Non me lo non me lo consente io credo che la questione va affrontata in modo molto più serio
E molto più strutturale chiaramente questo richiede tempo richiede tantissimo lavoro
Ma io credo che un processo serio sia fermare i trafficanti
Sì a favorire flussi legali e dare alle persone che vengono a vivere nella tua comunità le stesse opportunità che dai suoi cittadini
Perché io non accetto francamente non mi convince neanche l'approccio di chi dice noi abbiamo bisogno dell'immigrazione perché
Gli immigrati fanno lavori che gli italiani non vogliono fare non è esatto esatto che li fanno condizioni che gli italiani non sono disposti ad accettare
E noi non dovremmo accettare
Che ci arriva dall'Africa debba lavorare condizioni che i nostri cittadini
Non accettano
Questo significa secondo me
Lavorare
Tenendo presente cosa sia la dignità della persona e allora sì si può fare
Perché noi
Vedete in questi giorni mentre
Altri fanno polemica
Io passo le mie giornate insieme a diversi altri anche qualcuno che vedo in questa sala telefono
Con tutti le persone con le quali posso parlare per cercare di sicuro dislocare
Un finanziamento il Fondo monetario internazionale alla Tunisia
Senza il quale la Tunisia rischia finanziariamente molto
E se le cose vanno male
Sarà meglio sarà peggio per i cittadini tunisini
E come non c'è un interlocutore che su questo di ascolti
Speriamo di sì nelle prossime ore ma questo e lavoro che non stiamo facendo in Tunisia in Libia dove lavoriamo la stabilizzazione del quadro politico senza la quale diventa difficile anche fare investimenti che comunque stiamo provando a fare aiutare le persone
Creare posti di lavoro e poi nel Sahel dove la situazione immagino sappiate anche per un tema geopolitico che non dovrebbe sfuggire più in un contesto di conflitto e sempre più instabile il Corno d'Africa
Dove la povertà dilagante ci sono tuttavia delle nazioni che hanno delle ricchezze importanti sulle quali potrebbero vivere
Questa è la politica seria che secondo me va fatta
A cogliere
Chi ha diritto essere rifugiato
Accogliere senza che debbano pagare i trafficanti chi qui può essere
Accolto con un lavoro dignitoso con una vita dignitosa
Formare le persone dare loro lavoro investire in Africa questo mi sembra un approccio più serio e questo l'approccio e secondo me
Va portata avanti dopodiché chiaramente il contesto internazionale non aiuta dicevamo
Noi siamo nel mezzo di un conflitto ma non sono nel mezzo di uno
Pontefice definisce
Quella che viviamo uno guerra mondiale per
Ed è vero perché i focolai sono moltissimi
Chiaramente
Cioè tra tutti il tema del conflitto in Ucraina
E qui io ho apprezzato molto ovviamente le parole del Pontefice anche quella della
Il cardinale Parolin fatto anche in un'intervista a Limes
I popoli hanno diritto a difendersi se attaccati
Credo la natura di questo conflitto una natura particolare no
Prima diceva giustamente padre Spadaro che non dobbiamo confondere la vittoria con la pace
Ovviamente no ma non possiamo confondere neanche un'invasione con la pace
Oggi c'è una credito e c'è un aggressore
E il problema quale
Il problema è che se noi votassimo dall'altra parte
E non aiutasse mo'l'accredito
A difendersi non avremo pace
Noi avremo un'invasione che configurerebbe una una guerra molto più vicina
E quindi l'unica cosa che si può fare la cosa più efficace che si può fare
E ovviamente intanto per un fatto di diritto sostenere chissà difendendo
Perché non passi il principio
Che il diritto del più forte pare chiude la forza del diritto
E anche il precedente il problema
Ora gli Stati nazionali da questo punto di vista e io lo dico per come interpreto diciamo il ruolo italiano
Tutti vogliamo la pace tutti facciamo quello che possiamo
Per favorire una soluzione di questo conflitto
Che non stabilisca il principio di cui sopra chi è più forte impone la propria forza
Nel ruolo degli Stati nazionali io credo che la cosa più preziosa che si possa fare sia
Creare un equilibrio tra le forze in campo
Che è da sempre la precondizione per qualsiasi tavolo negoziale
Perché se qualcuno vince qualcuno perde non c'è bisogna mettersi d'accordo
Però da questo punto di vista
Credo che
Sia proprio la Santa Sede
Quella più idonea
A favorire una soluzione negoziale
Perché non altro interesse
Non sia quello di una soluzione giusta di questo conflitto non ha un interesse nazionale diciamo così
Che muore gli Stati nazionali quindi inevitabilmente ha sempre
Anche delle
Per le postille mettiamola così
E quindi io davvero sostengo
Questo sforzo che ho visto
E che spero si intensifica e sul quale la Santa Sede poco assolutamente
Contare sul nostro aiuto
Dopodiché è un altro elemento che io ho trovato molto interessante di questa ricostruzione ovviamente l'insegnamento di papa Francesco riguarda il tema dell'Europa
Palma dice che
I padri fondatori ci ricordano che l'Europa non è un insieme di regole da osservare
Ma un modo di concepire l'uomo
Corretta giusto
Giustissimo
Perché era sbagliato che l'Unione europea non riconoscessero i suoi trattati le radici
Perché se non riconosce le cui radici non sai neanche
Perché sta insieme
E quando non c'è una visione sulle ragioni per cui sta insieme rimane solo l'interesse
L'abbiamo visto
Abbiamo visto in che cosa questo non ha funzionato l'abbiamo visto in quello che molto spesso ci è sembrato più giù un gigante burocratico che è un gigante politico
E anche l'idea dell'Unione europea come un club
Il quale ci sono nazioni Seriana cinese ieri nel quale qualcuno decide chi ci può stare chi non ci può stare
è un'idea secondo me distorta
Dell'Europa
Il se qualcuno in Europa e un po'indietro
Beh si sa è una civitas è un destino comune lo aiuti lo avvicini
Cerchi di aiutarlo a risolvere i suoi problemi se invece li considera un club lo spinge
Lo spinge fuori come se l'Europa a chi appartenesse ma l'Europa non appartiene a nessuno che non siano i popoli europee
Il fatto ripeto di avere in apertura diciamo negato quello che ci teneva insieme quando i primi confini europei erano stati disegnati nei monasteri benedettini
è stato un errore che poi purtroppo
Poi in molti casi
Abbiamo pagato né la capacità
Che l'Europa aveva di mettere le grandi questioni prima delle piccole questioni
Si parlava prima di Franz Show un ring
E ci sta molto bello il riferimento alla Fratellanza nelle catene di approvvigionamento grande tema
E un grande tema
E si lega al tema della globalizzazione no noi abbiamo pensato per anni l'avevo detto in altre occasioni
Che il libero commercio senza regole avrebbe risolto tutti i nostri problemi che avrebbe democratizzare sui regimi che avrebbe diffuso la ricchezza e non è andata così
E alla fine i vicini si sono rafforzati nel mondo grazie al libero commercio che sono in voluti
E che non ci siamo indeboliti perché non controllavamo più niente o vediamo agevole Energia lo vedevamo ieri con il CIPE lo vedremo domani con qualcos'altro e allora sì questo tema
Grande uno dei grandi temi che l'Europa si trova ad affrontare
Ci ricorda le carenze
Di non aver forse letto a sufficienza il nostro destino
Comune
E poi andando diciamo così un po'Randone
C'è un un altro tratto fondamentale secondo me del pontificato
Di di papa Francesco
Che per me è preziosissimo
Che è quello sulla persecuzione anticristiana
è un grande insegnamento quello di sua Santità dice durante un'omelia del due mila sedici che esistono due tipi di persecuzione anticristiana
Quella che si ha parte
Sui
Cristiani perseguitati nel mondo è stata oggetto di molti viaggi apostolici del Pontefice dalla Repubblica Centrafricana fino all'Africa dove anche io sono stata dove la comunità cristiana è stata
Di fatto decimata
Ed è curiosamente un tema del quale
Non si parla quasi mai
La più grande persecuzione in atto nel mondo e anche quella te la quale si parla meno e qualcosa che dovrebbe farci riflettere
Guardare l'otto marzo
Io ho ricevuto a Palazzo Chigi due ragazze nigeriane vittime poco Abramo
Sarebbe per me impossibile
Raccontarvi la loro storia
E mi sono dico la verità per cognata
Perché loro raccontava una storia che
Oltre ogni nostra immaginazione Sorel sofferenza di persecuzione di violenza reiterata
Di fronte alla quale davvero stenti a credere che un essere umano possa
Ancora andare avanti
E io mi commuove Remo e loro no
E mi colpiva mi ha colpito di questa ragazza
Sonata che ha raccontato la sua storia
Ragazza minuta
E aveva affrontato qualcosa di indicibile
E l'aver rifiutato di convertirsi
Non riusciva a guardarmi negli occhi
Ignaro pulpito antichissimo come anche fisicamente si vedesse che latitano aveva
Quasi piegata portava sempre in basso
E io alla fine quando quando è andata via mi sono permessa di
Tirarle su il punto
Per dirle
Non devi mai abbassare lo sguardo
Perché la sua forza l'insegnamento del finale
Le tue attraverso la sofferenza
Ma hai vinto
Questa storia noi qui non le conosciamo
Moltissime di queste storie non racconta nessuno
Io credo che sia arrivato il tempo di accendere questo riflettore
Perché se lo facciamo noi lo farà nessun altro
Però c'è anche un'altra
Diciamo persecuzione
De
Papa Francesco definisce educata mascherata da cultura tra modernità e progresso
Riguarda società nelle quali cristiani non sono una minoranza
Riguarda il fatto che noi pensiamo
Che
Per accogliere l'altro
Si debba rinunciare a dire che siamo
Non sono d'accordo
Esperto viene dalla parola respingere guardare in profondità
Non puoi chiedere rispetto se non ricevi sei non può rispettare gli altri se non sai fisso
Negare la propria identità non è mai un buon modo per far dialogare con l'altro
E la consapevolezza della nostra identità che ci aiuta a cercare un arricchimento dagli altri
Io lo dico perché si sa non sono mai stata favorevole a questa idea per la quale noi dobbiamo ad esempio nel nostro uffici pubblici non si possono esibire i simboli
Cattolici perché questo potrebbe offendere altri
Non sono d'accordo perché
E sulle quei simboli o vuol dire imporre qualcosa a qualcuno
Significa dire che insieme
E che si creda
Diciamo nel cattolicesimo pure nove cristianesimo oppure no
In quel singolo sono fondati i valori sono sintetizzati con origano fonda la nostra civiltà
Io credo nel rispetto di una insegnano quel simbolo Verona solidarietà perché me l'ha insegnato quel simbolo credo perfino alla laicità dello Stato
Perché mi ha insegnato il Vangelo
Negarlo non ci porta da nessuna parte negarlo non è un modo per accogliere l'altro
Negarlo è un modo per essere noi i più deboli
E quando si è più deboli quando non si è consapevoli di chi si è allora si sia paura dall'altro
Non si è mai paura dell'altro quando si è consapevoli di ciò che sia
E a me pare
Il coraggio la forza con la quale
Papa Francesco acceso i riflettori su questa materia sia
Anche per i politici
Un elemento molto importante e mi fermo qui dicendo un'ultima cosa
Che non c'è nel libro di padre Spadaro ma che voglio aggiungere io da Presidente del Consiglio italiano
Papa Francesco parla diverse lingue
Eppure la lingua principale
Che usa le sue omelie nei suoi viaggi apostolici e italiana
Lui è il più grande ambasciatore della lingua italiana nel mondo e io sono fiera e noi italiani dobbiamo essere fieri che lui abbia scelto di declinare la parola di Dio nella nostra splendida lingua grazie