Senato: la Commissione Esteri nel Corno d'Africa. Intervista a Enrico Borghi

Radio radicale siamo col senatore
Enrico Borghi capogruppo di Italia viva a Palazzo Madama per parlare della mi scusi non è che lei ha svolto nel Corno d'Africa insieme ai colleghi Menia
Craxi Stefania Craxi che la presidente della Commissione esteri credo Roberto Mania decessi il vice presidente allora voi avete visitato credo
L'Etiopia l'Eritrea e anche Gibuti allora qual è lo scopo della missione e e e e si e soprattutto comandata scopo dall'ammissione era duplice da un lato quella di
Assicurare un livello di interlocuzione al più alto profilo possibile
Con i due Paesi come l'Eritrea e l'Etiopia che per motivi vari hanno certamente un quadro di strategicità
Soprattutto se consideriamo il fatto che nel così detto perimetro del Mediterraneo allargato dentro il quale si giocano
Le partite più importanti della sicurezza economica e della sicurezza fisica del nostro Paese
Diventa imprescindibile la stabilità di un teatro comma quando dal Corno d'Africa
Che come hanno dimostrato anche le recenti vicende degli attacchi dei ribelli yemeniti frutti al cargo ai cargo occidentali e può avere un impatto anche sulla nostra economia
E quindi il primo elemento di lavoro è stato un incontro
Sia con il presidente
Eritreo a favore che sia con i ministri degli esteri eritreo con il ministro degli Esteri etiope con il ministro della difesa dell'Etiopia oltre che con i nostri omologhi della Commissione esteri del parlamento e tv il secondo livello di lavoro è stato invece il l'incontro con successivo briefing
Con i nostri militari della base operativa e logistica di Gibuti e ricordo che a Gibuti sono presenti sette basi militari
Di Paesi importanti come gli Stati Uniti la Francia il Giappone la Cina la Spagna la Germania odierno Stato autonomo Gibuti è una repubblica indipendente sì
Naturalmente
è un Paese con una posizione geografica assolutamente strategica sia perché è la porta del Mar Rosso da cui ne discende la motivazione di di tutte queste basi presenti per
Mettere insicurezza
I nostri i traffici e ricordo che questa fu una base italiana decisa
Forse chiuso lo ricorderanno ai tempi della cosiddetta pirateria nel Golfo diadema che poi portò anche alla nota vicenda dei marò
E una questione che è stata debellata perché contenuta anche soprattutto grazie alla presenza del nostro esercito alla nostra Marina in quel teatro in quel contesto dopodiché non bisogna dimenticarsi che Cipputi anche confinante
Con i somali Land
Ex Somalia britannica esatto l'ex Barbera
Con la quale
L'Etiopia sta raggiungendo un accordo di concessione per realizzare un proprio sbocco al mare
E somali Land da una parte
Spinge per una dichiarazione di indipendenza ma dall'altra è anche il cuscinetto
Con una Somalia dove la Roma e la presenza di al-Shabab da esce è diventata strutturale da qui il tema il grande di parlare dell'ex Somalia italiana esatto da qui il grande tema del contenimento del terrorismo islamico che in quel teatro è presente non a caso nelle interlocuzioni in particolare quella avuta con il presidente dell'Assemblea nazionale
Di Gibuti il tema del rischio
Di una infiltrazione del terrorismo islamico in questi teatri è un tema molto marcato molto avvertito da cui ne discende anche una domanda
Precisa di supporto e di attenzione da parte del nostro Paese in quel contesto
Le voglio chiedere quant'è importante la stabilità del
Delle dell'Etiopia anche se non ha uno sbocco sul sul Mar Rosso però c'è un conflitto annota quello col Tigrai ai confini con la ex Somalia italiana c'è una forte tensione
E e abbiamo visto anche l'instabilità di un Paese a sud che il Kenya allora la stabilizzazione dell'Etiopia quanto è importante è anche quanto importante uno sbocco al mare per questo Paese
Ma innanzitutto la stabilizzazione di un Paese così importante come l'Etiopia non dimentichiamocelo centoventi milioni di persone ottant'anni c'è la sede dell'Unione Africana esatto con la sede dell'Unione Africana ottanta nazionalità al proprio interno un paese suddiviso in tante etniche
Ma diventa fondamentale
Per vari aspetti
Il primo perché se noi partiamo dalla Mauritania e arriviamo fino al Mar Rosso ci accorgiamo che tutta quella fascia la fascia del cosiddetto sub Sahara o del Sahel
è stata oggetto nel corso di tutti questi ultimi due anni di colpi di stato di pesanti interferenze
Intromissioni da parte della Russia da parte della Cina e sono questi tutti i paesi che sia dal punto di vista
Di questioni importanti e delicate come l'immigrazione su cui si svolgono anche attività di guerra ibrida nei nostri confronti sia per quanto riguarda l'approvvigionamento di materie prime sono Paesi assolutamente strategici centrali
Capite che se dovesse saltare anche il Corno d'Africa soprattutto in connessione con la drammatica vicenda del Sudan del Sud Sudan dove c'è peraltro in corso ma drammatica emergenza umanitaria
Ecco noi rischieremmo di avere l'intera Africa
Centro settentrionale in una condizione di endemica instabilità e non ci vuole molto a capire che quella instabilità si scarica poi tutta sulle coste europee e sul nostro Paese quindi
E innanzitutto interesse primario italiano ed europeo stabilizzare quel teatro anche per le questioni che dicevo in precedenza perché la Somalia una delle nazioni dove purtroppo
Vi è una recrudescenza del terrorismo islamico supportato nel caso specifico dal Qatar
E quindi se non c'è una capacità nostra di presenza di interlocuzione e di relazione
Riscrivere impedire anche questo tipo di esame non essi possiamo troviamo aiuti nel Corno d'Africa esattamente qualunque diciamo questo un potenziale rischio certa senta
Farete una relazione di quello che avete fatto la relazione in commissione esteri da presentare come si fa solitamente al termine di queste visite oppure
Non so stiletto un documento un atto di indirizzo ma la commissione Esteri ha già assegnato un affare dedicato all'Africa
E chiaramente presto tipo dimissioni così come altre iniziative fanno parte del lavoro
Di elaborazione e di istruttoria e quindi al termine di questo percorso certamente vi sarà una risoluzione che la commissione licenzierà per il dibattito
Qualcuno qua nella vostra visita gli ha chiesto qualcosa sul piano Matei perché ricordo che la Melloni andò proprio ad Addis Abeba presentarlo
Ma è stato un tema certamente non il più importante il più che lo scopo della missione era una esaurito
Diciamo che sotto questo aspetto c'è un lato chiaro l'atto scuro il lato chiaro è che sicuramente viene apprezzata nella postura italiana
Il fatto che a differenza di altri paesi si sia totalmente completamente superato l'approccio colonialista che purtroppo ha fatto parte dalla nostra storia
E che ha causato drammi e sofferenze ed errori certamente l'Italia oggi viene
Letta ed interpretata come un interlocutore che non ama doppio agenda e che non vuole mettere in campo un secondo tempo post coloniale e in questo senso può contribuire a rispondere ad una domanda e cioè
Con la fine della cosiddetta falsa Frick cioè dalla politica e della presenza francese in Africa che era sostanzialmente il surrogato di una presenza europea
E in assenza di una iniziativa europea e chi si assume la iniziativa di svolgere un azione di interlocuzione e credo che l'Italia abbia tutte le caratteristiche però qui viene
Il lato negativo
Del piano Matei
E cioè da una parte essere dimensionato su un singolo Paese e non su tutti i paesi che quanto meno si affacciano al bacino del Mediterraneo e che tutti
Avrebbero interesse potenzialità di rapportarsi in un'operazione di questo genere
E quindi porre un tema di interlocuzione europea e mi faccia dire che
L'isolamento nel quale il governo ci sta applicando sul piano europeo in questa direzione colte ma dalle nomine non aiuta in questa direzione e secondo aspetto quello dei soldi le faccio solo questo esempio
A Gibuti la Cina ha messo sul campo nel giro di pochissimo tempo sei cento milioni per costruire le banchine del nuovo porto dopo aver appena inaugurato la nuova ferrovia Addis Abeba Gibuti ecco
La Cina come dire un parametro col quale noi capiamo qual è la distanza troppo spesso accentuata se non siderale tra le cose che diciamo le cose che facciamo
E se vogliamo evitare che
Il piano si trasformi in convegni e qualche pennacchio dobbiamo porci seriamente il tema di come mobilitare risorse in questa direzione che dal mio punto di vista non significa solo ed esclusivamente una presenza pubblica
Ma deve significare la capacità di mobilitazione di investimenti privati in connessione con alcuni settori che sono fondamentali per l'interesse reciproci dei vari Paesi
Penso all'Energia penso all'agricoltura penso la formazione e la cultura penso le infrastrutture
Su tutti questi temi in quel contesto c'è bisogno una nostra presenza
Penso ad esempio alla grande dica che si sta realizzando in in Etiopia con l'iniziativa di cui Bild e c'è bisogno di un pubblico che non chiuda in una logica dirigistica
Dal neo partecipazioni statali il proprio orizzonte ma sappia mobilitare risorse europee e soprattutto coordinare investimenti privati e credo che sia un rosso
Obiettivo al quale tendere sul quale io penso anche un indirizzo del parlamento possa essere utile
Bene grazie al senatore
Enrico Borghi capogruppo di Italia viva a Palazzo Madama
Con quale abbiamo parlato del della missione della Commissione esteri che con una delegazione composta da lei dal Roberto Menia e da Stefania Craxi ha svolto nel corso nel Corno d'Africa grazie a voi