Decennale della firma dell'Intesa tra lo Stato Italiano e l'Unione Buddhista Italiana

Allora buongiorno a tutti
Benvenuti a questo convegno di celebrazione del decennale per la firma dell'intesa tra l'Unione buddista italiana e lo Stato
Prima di lasciare la parola al nostro presidente Filippo Scianna vi leggo il messaggio di benvenuto che c'è arrivato dal presidente del Senato
Che ci dice e con grande piacere che invio il mio saluto in apertura di questo appuntamento promosso dall'Unione buddista italiana nel decennale della legge che ha regolato i rapporti con lo Stato
Purtroppo impegni istituzionali non mi hanno consentito di accogliere il gradito invito ad essere con voi oggi per condividere i pensieri contributi di questa giornata
Desidero comunque rivolgere al presidente Filippo Scianna agli organizzatori e ai tanti illustri relatori il mio sincero apprezzamento per lo spirito di partecipazione con cui si è inteso celebrare questo importante anniversario
Questo convegno oltre a ripercorrere le tappe che hanno portato la firma delle intese tra la Repubblica italiana e l'Unione buddista credo rappresenti anche un'opportunità per condividere una preziosa riflessione su quei lavori che sono cardine dalla nostra comunità nazionale
E del nostro essere una nazione che ha a cuore riconosce e tutela la libertà di fede alla pari e nel rispetto di ogni altro diritto fondamentale di tutti gli essere umani
Rinnovo pertanto i miei auguri nella certezza che questo momento di confronto saprà rinnovare forti forti sentimenti di amicizia e cooperazione
Su cui costruire un comune percorso di dialogo di libertà e reciproco rispetto a cui non farò mai mancare la mia convinta adesione senatore Ignazio la Russa presidente del senato che ringraziamo
A questo punto apriamo i lavori e chiamò il presidente Filippo Scianna per i saluti istituzionali grazie
Buongiorno
Buongiorno a tutte le autorità religiose presenti ma tutti i rappresentanti delle istituzioni che ringraziamo per essere qui con noi
All'ex presidente di Unione buddista italiana che hanno accolto l'invito ad essere qui oggi a tutti coloro che rappresentano i centri Ubi e che sono qui con ovvio che ci seguono comunque
Un ramo
A nome dell'Unione buddista italiana esprimo la felicità di celebrare questo in questo prestigioso luogo
I dieci anni dalla pubblicazione dalla legge
Due quattro cinque del trentuno dodici due mila dodici che peraltro accoglieva l'intesa firmata il quattro aprile del due mila sette e che regola appunto i rapporti tra lo Stato e l'Unione buddista italiana una legge che affonda le proprie radici nell'articolo otto dalla Costituzione e che disciplina appunto al rapporto tra lo Stato e l'Unione buddista italiana recependo
Quelle che sono le istanze del movimento buddista in Italia definendone in qualche maniera per sintetizzare oneri e onori
Allora i preziosi relatori che seguiranno poiché mi seguiranno dimostreranno quelle che sono le star prestate le tappe di un percorso che a dir la verità non è stato dei più semplice per arrivare prima l'intesa e poi la legge
E che ha scomodato all'epoca diversi giuristi politici parlamentari chiamati ad esplorare il concetto stesso di confessione
Per una tradizione religiosa che come sapete è stata la prima nella spara Repubblica Italiana firmare un'intesa con lo Stato
Provenendo da un ceppo non giudaico cristiano
E questo chiaramente condizionò indubbiamente il dibattito e permetto mi permetto di dire
E questo dibattito in qualche maniera contribuì ad affinare o animare il principio stesso di laicità dello Stato
Il percorso che ha portato alla
Alla firma dell'intesa e prima la pubblicazione dalla legge poi è stato parallelo a quello della crescita della presenza buddista nel territorio italiano
Il solo dato che credo Possa direi di tutto ciò
Vi erano nove centri nove centri buddisti quando l'Unione buddista italiana si costituì nel mille novecentottantacinque
E nessuno sessantaquattro ci segno di un crescente interesse per questa tradizione millenaria
E di un coinvolgimento progressivo di molte persone prevalentemente cittadini italiani
Che si sono riuniti si riuniscono per ascoltare studiare praticare verso i centri
Centri che hanno lo scopo di preservare mettere a disposizione alle diverse tradizioni i diversi lignaggi
Che si sono sviluppati in diversi secoli e in diverse aree del mondo
Che peraltro lunghe anche riferimento di comunità buddhiste stranieri in Italia
Penso a quella cingalese occhi la cinese
Direi quindi un coacervo di realtà
Unite nella diversità che unità nella diversità è il motto di colui che fu il principale ispiratore della nascita dello gnomo di seta bianca ovvero Vincenzo Piga
Cui impegno che l'acquisizione è giusto menzionare in questo anniversario e cito lui in rappresentanza di tutti coloro che accompagnarono il suo percorso è preso troppo il testimone
Nello sviluppo della storia delle riviste patinate
Un ubiqui indie che si è sviluppata attraverso una grande attenzione
Alla qualità degli insegnamenti proposti e al valore delle diverse tradizioni presenti
E in questo senso l'importanza dei luoghi di culto
Una speri templi Sale di meditazione spazi per cerimonie biblioteche per lo studio lavori di traduzione
Messa a disposizione del Sanga della comunità buddista ma anche di persone semplicemente interessate
Incuriosite che vogliono approcciare comunque questa tradizione a cui non viene però mai imposto richiesto
Di divenire buddista in un secchio d'una ferma volontà
Di evitare qualsiasi forma di proselitismo
Questi sono i luoghi della pratica decentra associate all'Unione buddista italiana e questi sono i luoghi peraltro menzionati evidentemente
In alcune delle norme del dell'intesa
C'entri ognuno dei quali si è inserito nel proprio contesto territoriale
Grazie anche ad attività di concreto valore sociale
Il dialogo culturale e di dialogo interreligioso stando quindi protagonisti del territorio in cui questi centri sono cresciuti si sono sviluppate
A seguito della legge due quattro cinque e dell'accesso ai fondi i fondi dell'otto per mille in questi anni
L'UPI ispirandosi peraltro al principio di interdipendenza che viene esplorato dal buddismo
La sua più sottile e raffinata visione
E che fonda un'intelligenza della compassione un'etica della generosità del rispetto della cura per tutti gli esseri
Ha indirizzato il proprio impegno
Per intervenire dove ce n'era ce n'è più bisogno
Spesso peraltro in collaborazione con uno con le realtà che già operano sul territorio condividendo e acquisendo esperienza di Cipro
Così nel corso degli anni l'UBS sostenuto progetti a favore dei profughi dei rifugiati nell'ambito dei corridoi umanitari collaborando peraltro con altre confessioni tradizione religiosa se mossa a difesa delle minoranze delle nuove povertà delle frange più deboli della società
Ha finanziato iniziative rivolte a chi vive quotidianamente la difficile realtà delle carceri
Senta è nata a favore della ricerca dell'istruzione e la cultura della tutela dell'ambiente e della biodiversità del fine vita e nella protezione di tutti gli esseri senzienti indistintamente
E ha creato in questo senso anche delle agenda di lavoro che contribuiscono in maniera sistemica
E collaborativa
Alla realizzazione di progetti scanditi dibattiti in dialogo con istituzioni italiane ed europea
E mi piace ricordare in questo luogo in questa occasione così importante così istituzionale
L'intervento dell'Unione buddista italiana e la fase emergenziale della pandemia
Contribuendo economicamente allo sforzo enorme che stava facendo in quel momento la Protezione civile
In questi quasi quarant'anni di vita quindi sin dall'inizio di Reno seppur vedi neanche prima della costituzione dell'Ubi comunque movimento buddista sviluppato e consolidato
I rapporti anche con altre confessioni presenti
Attraverso attività dei venti comuni
E la speranza che ci siano le condizioni per intensificare questo dialogo
Per intensificare la conoscenza reciproca che ancor più se mi permettete
Per una collaborazione fattiva su progetti sociali e umanitarie
E creano ancora più in generale permettetemi questo rilievo
Per un'esigenza di fare un fronte comune
A quella che è la dilagante mancanza di una dimensione dissenso che sta attraversando la nostra scelta con crescente nichilismo ad un'eclissi del sacro le cui conseguenze sono quotidianamente sotto i nostri o
Da ultimo
Mi piace ricordare e così come i centri buddisti dell'Unione buddista italiana è un insieme di lignaggi di tradizioni
Non mi piace ricordare anche il lignaggio ad un certo punto di vista la storia e la grandezza del nostro Paese
La cui costituzione e depositare di quei valori menzionati anche nel messaggio del presidente del Senato
E che ci ha consentito di arrivare alla legge e più in generale ci consente di esercitare una libertà di pensiero di espressione religiosa
Lo dico perché non è scontato
E lo dico soprattutto perché in alcuni Paesi di provenienza buddista questa possibilità non c'è non c'è questa possibilità esprimere liberamente il proprio pensiero penso in particolare alla situazione del Tibet
Bene
Da ultimo veramente da ultimo questa in sintesi è stata una una panoramica su quella che un'azione ad ampio raggio dell'unioni rispetto non azione collettiva ed equanime
E si spera mettendo assieme valori buddisti e con l'idea anche di collaborare per promuovere e difendere valorizzare i diritti
Presente all'interno la Costituzione è un'azione che noi svolgiamo Cominium viste penali in collaborazione con tutte le istituzioni
Per un futuro che ci auguriamo essere più consapevole
Il CONSAP ASPI compassionevole
E più sostenibile
Per la nostra generazione e per quelle che seguiranno
Grazie mille al presidente Scianna e apriamo a questo punto i lavori con la prima parte di questo convegno che riguarda la ricostruzione storica dell'intesa tra lo Stato e l'Unione buddista italiana
E quindi lascio la parola al senatore Lucio Malan per il primo intervento dalla giornata grazie
Buongiorno a tutti saluto a chi ha organizzato il convegno a tutte le autorità religiose civili presenti è un bell'anniversario
Di un passaggio importante l'applicazione di un articolo della Costituzione articolo otto della Costituzione che è stato scritto quando credo che nessuno pensasse che ci sarebbe poteva è un giorno partecipare usufruirà di quest'articolo otto l'Unione buddista italiana
Perché all'epoca ero i numeri erano erano ben diversi da oggi ma proprio questo testimonia la saggezza di chi ha scritto
In generale la Costituzione ma in particolare gli articoli che riguardano la libertà religiosa
La cui importanza è sottolineata in in ogni parte quando si dice all'articolo tre che non ci possono essere discriminazioni in base ad essa quando si parla articolo
Diciannove della della della tutela in generale della libertà religiosa e poi c'è questo strumento che l'articolo otto che viene non a caso dopo il sette che regola i rapporti con la Chiesa cattolica la Santa Sede
Un si tratta di un passo importante come ha detto il presidente Scianna
Che per la prima volta era una si trattava di un'intesa che andava al di fuori della tradizione del ceppo giudaico cristiano e
Testimonia la validità dello strumento delle intese che sono fatte su ciascuna sulla sono modellate sulla realtà di ciascuna delle confessioni già la parola confessione come lei ha detto e difficile usarla comprendendo tutte perché è chiaro che era pensata sulla base delle delle chiese cristiane in particolare naturalmente della Chiesa cattolica questo era il modello di conseguenza quando si ha a che fare con una tradizione con una realtà molto diversa come quella buddista come quella induista che ebbene l'intesa nello stesso con percorso parallelo
Vediamo i due presidenti che si stringono la mano dentro Giuffrè delle due unioni
A ha potuto nonostante appunto la la costituzione fosse stata pensata su realtà diverse ha potuto adattarsi a ciascuna realtà ogni realtà a un particolari esigenze ci sono alcune delle chiese che hanno delle confessioni che hanno tenuto delle intese
Che hanno esigenze molto vicine dunque le
Le intese sono quasi uguali basta cambiare il nome in altri casi invece bisogna pensare a strutture molto diversa concezioni molto diverse
E questo è bello la Costituzione italiana è pensata per una Repubblica per una realtà pluralista di religioni di culture
E e qui se è una grandissima Rick
Sa
Non senza difficoltà non senza difficoltà le stesse le date menzionate dal presidente Scianna ci dicono che fu siglata nel due mila sette questa intesa
E la legge fu pubblicata trentun dicembre ad anzi no la legge fu a proforma porta la data del trentuno dicembre
Del due mila dodici ma pubblicata ancora qualche mese ancora qualche mese dopo per cui ancor qualche settimana dopo per cui abbiamo l'anniversario che ricorre ricorre adesso
Il percorso non è stato non è semplice per tutte le confessioni religiose
Il solo riconoscimento della personalità giuridica è complesso
Ci sono mille ostacoli qualcuno che forse potrebbe anche essere un post Mussato
Segue diverse realtà dove travolte per avere una risposta sono necessari tempi lunghissimi forse qui bisognerebbe bisognerebbe fare qualche velocizzazione ma intanto si arrivo alla si arrivò all'approvazione il senatore Ceccanti
Partecipo come a questo stesso percorso presentammo il disegno di legge di approvazione dell'intesa poiché in questo modo Traina mo'il Governo che lo presento
A sua volta e poi si è arrivati non senza qualche difficoltà all'approvazione che alla fine è stata unanime cioè tutti i partiti hanno votato a favore però il punto è superare hanno determinati ostacoli questo è un
è un per un percorso di di successo che contribuisce a dare a coloro che si riconoscono nel nell'Unione buddista contenga a avere una migliore possibilità avere una migliore possibilità di praticare ciò che ciò che ritengono a praticare le le le pur quanto quanto la loro quanto la loro appartenenza li porta a fare facilitando l'istituzione delle varie iniziative che ci sono sul territorio come ha illustrato il presidente Scianna e credo che questo sia doveroso la dimensione spirituale o religiosa
Non può essere in nome della laicità dello Stato ignorata o emarginata ma è parte della persona umana non per tutti non per tutti ma parte importantissima della della persona umana pertanto death tutti devono avere la possibilità di esprimere questa aspetto fondamentale della loro la personalità questo è un passo importante naturalmente la libertà nona non serve essere resta in astratto fa va messa in pratica fin dall'inizio la Costituzione ha stabilito una libertà di culto generalizzata ma ci sono voluti decenni perché venisse venisse recepita in un in un in un Paese dove una cosa la confessione cattolica evidentemente la stragrande maggioranza tanto che moltissime pensavano che ci fosse solo quella io sapevo che non era così appartenendo da molti secoli a una minoranza
Essendo valdese ma all'Ulivo excel pop lui secolare però quasi tutti pensavano che non esistessero altre realtà
E oggi questa realtà sono accettate hanno la loro piena dignità sono riconosciute a tutti gli affetti ci sono sempre ancora dei qualche a volte qualche aspetto da
Correggere da migliorare qualche passaggio da affinare però il riconoscimento è pieno ed è bello trovarsi qui io vi chiedo scusa ma per ragioni analoghe a quelle del presidente La Russa io anche io devo allontanarmi ascoltare volentieri il prossimo ma mi informerò e ascolterò sempre le le le le voci importanti che si esprimeranno qui grazie buona giornata
Bene grazie mille al senatore Malan per questo quadro generale prezioso sull'importanza del pluralismo religioso nel nostro Paese lascio questo punto la parola
Al senatore Ceccanti che anche professore ovviamente dall'Università la Sapienza di Roma grazie mille professore grazie però come costituzionalista malanni ha già esaurito gli argomenti quindi parlerò
Inter di diritto parlamentare con un po'di
Di aneddoti positivi su come funziona davvero bene il Parlamento ogni tanto anche se pochi lo raccontano
Diciamo la prima buona prassi che abbiamo introdotto è stata lo accennava il collega ma Lanna che abbiamo presentato noi disegno di legge
C'erano sei intese
E tre facevano problema tre erano più pacifiche perché erano chiese cristiane
C'era una sui testimoni di Geova che poi purtroppo non è passata
E però le due qualitativamente rilevante erano buddisti induisti perché si usciva per la prima volta fuori
Dalla tradizione giudaico cristiana allora lì il Governo aveva siglato le intese ma non le presentava non le presentava perché un gruppo di maggioranza del gruppo della lega era contrario
E quindi c'erano queste intese ricchi a Palazzo Chigi che non arrivavano mai in Parlamento fra per nostra fortuna con una pronuncia diciamo un po'creativa nel mille novecentonovantaquattro
Gli uffici del Senato avevano consentito a singoli parlamentari di presentare loro
Degli atti del governo che il governo non presentava nello specifico si trattava di alcuni trattati internazionali erano all'esame della commissione esteri siccome il governo li presentava il presidente della Commissione
Competente ripresentò direttamente lui ci fu un problema ma gli uffici se lo si il governo in fin dei conti li firma se poi non li porta in Parlamento i parlamentari devono poter avere un diritto di iniziativa
Diciamo sussidiaria
E quindi fu ammesso in quel caso allora noi decidemmo col collega malandata di presentarlo noi devo dire la verità era più un problema di mala anche non mio nel senso che lui stava in maggioranza quindi in una cava l'opposizione tutto a favore mentre la maggioranza era divisa quindi ciò l'atto più un po'di ribellione o fece allora collega Malan
Superato questo prima difficoltà cioè avere i testi c'era però da superare il problema
Di un gruppo è la maggioranza che era contrario quando su queste materie bisognerebbe sempre lavorare cioè in modo bipartisan è tendenzialmente unanime
Allora siccome Laura eccitante
Cioè quando si va in aula Laura tendenzialmente cité spinge ciascuno a polarizzare di fronte alle telecamere
Le posizioni viceversa la Commissione ha un ruolo piuttosto tranquillo dove se si vuole arrivare intese è più facile e allora noi facemmo passare il principio che non c'era mai stato fino ad allora
Che si potessero approvare le intese in legislativa in Commissione saltando Laura
Fino ad allora si era ammesso che per le modifiche ad intese già fatte si potesse passare
Realizzativa in Commissione ma non per le intese nuove e anzi siccome l'ultimo comma l'articolo settantadue da costruzione dice che per i trattati internazionali bisogna sempre andare in Aula
C'erano le interpretazioni che dicevano le intese assomiglia trattati internazionali non si può approvare le risatine in commissione però per fortuna
Gli uffici ci diede una mano anche in questo secondo caso e fu ammessa la possibilità di approvare direttamente il testo in commissione saltando Laura cosa molto positiva non solo per noi ma anche per la Camera dei deputati dove il professor Zaccaria collega costituzionalista che allora presidio alla commissione Affari costituzionali si tenne costantemente in raccordo con noi per riuscire a garantire un iter spedito e quindi questo è stato il secondo passaggio molto positivo
Poi restava da convincere i membri della commissione
E allora come si fa quando ci sono non tanto delle posizioni politiche ma dei pregiudizi culturali
Abbiamo fatto la cosa che normalmente si fa ma che nuovamente rituale ma anche in questo caso rituale non è stata chiamiamo i rappresentanti delle commissioni delle confessioni in commissione li vedo no riconoscono pongono al loro e magari si convincono e in effetti ha funzionato
Diciamo
Non so se qui si possiamo scomodare in questa sede forse sì le categorie di conversione o cose del genere
Però quantomeno possiamo dire che sono stati rimossi del leader il per i giudizi perché per le persone venendo fisicamente arrivi rispondendo alle domande dimostrando chi erano
Sono riuscite a superare queste difficoltà e quindi noi abbiamo avuto l'approvazione all'unanimità sia alla Camera sia al Senato
Per queste cose normalmente nell'attività del Parlamento non non sono Tiziana Pini perché molto più notizie aprì quando si litiga invece in questo caso per fortuna è andata bene
Quindi diciamo noi abbiamo fatto questo salto che non era per niente scontato
E perché c'è stato un insieme di lavoro cioè non sotterranea ma alla luce del sole però con grande lavoro di Commissione dimostrando che appunto di lavori in Commissione in Parlamento
Ignoto ai più però può essere in alcuni casi un punto di sbocco fondamentale del sistema e penso che di questo non solo per noi dobbiamo andare tutti orgogliosi grazie
Grazie mille al professor Ceccanti adesso chiamo sul palco la professoressa Maria Angiola che è presidente della Fondazione mai Traiano che ex presidente Unione buddista italiana
E una delle persone che era presente proprio all'inizio di tutto il processo
Grazie buongiorno a tutti sono molto lieta di essere qui dopo dieci anni ma comunque come si dice io c'ero che quindi come persona informata dei fatti o in un qualche modo
Il compito di traghettare vita quando l'Unione buddista italiana è stata fondata fin fino appunto al momento in cui abbiamo grazie al grande lavoro bipartisan questo trovo che sia stato molto importante
Nel senatore Ceccanti e del senatore Malan siamo arrivati ad a vere
Questa firma che giaceva dal due mila non solo dal due mila sette ma dal due mila perché la prima firma dell'intesa è stata fatta nel marzo del due mila quindi non vi è stata creata nel mille novecentottantacinque e come ricordava il presidente Scianna è stata la volontà di una persona che era Vincenzo Piga
Che vivendo a Bruxelles essendo membro del Comitato economico sociale
Nell'Unione dell'Unione europea ha sempre avuto l'idea di dover creare un'Unione buddista e comincio a Milano appunto novecento mille novecentottantacinque nove centri
Chiamati a creare questo primo nucleo perché il suo scopo era proprio quello essendo diciamo laureato in legge con Ettore Gallo quindi ha sempre avuto l'idea della mettere in atto l'articolo otto della Costituzione l'Unione buddista per lui era il passo per poter rendere reale nel nostro Paese è veramente la possibilità per tutti
I tutti buddisti in questo caso ma anche altri perché poi si è sempre adoperato anche per le altre confessioni religiose di avere pieni diritti e piena voce nel nostro Paese
E quindi si è creato nell'ottantacinque l'Unione buddista italiana le Giare l'ottantasette Luís chiese l'intesa ma non eravamo neanche enti di culto e quindici dissero no forse prima dovete fare il passaggio per diventare enti di culto e non fu facile a perché siamo nel mille novecentonovantuno il Consiglio di Stato venne chiamato ma il buddismo è una religione o una filosofia domanda che ancora oggi devo dire molti ci pongono e al Consiglio di Stato vende appunto fu un grande lavoro e devo dire molto interessante perché la sentenza che viene fuori fu sì è una religione una Regione anche se non è un Dio anche se non ha un'anima anche se non è una chiesa strutturata
A una aspetto di unione e di trascendenza e a questo
Un lavoro operarono molti fra cui io ringrazio anche qui è presente il professor Corrado pensa
Che venne chiamato a dare un suo parere come eminente orientalista su questo tema e quindi il Consiglio di Stato ci ha dato la possibilità di diventare nel mille novecentonovantuno enti di culto e a quel punto la domanda
Per l'intesa
Era un un dato di fatto
E qui siamo mille novecentonovantuno al prima richiesta per l'intesa e la domanda ma ma voi chi rappresentate
Perché in realtà l'Unione buddista rappresenta tutta una serie di scuole nel buddismo sono presenti scuole che vengono dall'India dallo Sri Lanka vaccina dal Tibet dal Giappone
E quindi un insieme molto variegato che per il legislatore non era facile comprende e quindi professor Maselli direbbe volendo fuori siete dei congregazioni e quindi potete farlo ma rappresentando soltanto i vostri Cinti questo è un dato ben preciso perché l'Unione buddista italiana
Non rappresenta il movimento boutique tutti tutti buddisti ma rappresenta coloro che si riconoscono in questi fatti ci sono anche altre intese con altri
E tradizioni
E quindi noi nel mille novecentonovantuno cominciammo cominciamo gli incontri con la Commissione interministeriale qui ringrazio
Molto la dottoressa Nardini il presidente Pizzetti che lavorarono moltissimo perché arrivare nel due mila e venti alla firma dell'intesa che tipo d'intesa e anche lì ci fu una grande discussione
Vi voglio solo dare alcuni punti che furono anche punti di crescita per il movimento buddista italiano nel suo insieme
Perché normalmente si parla spesso di intese fotocopia
Il fatto che più o meno riprendono gli stessi temi sicuramente per evitare problemi ricordo Vincenzo Piga dice beh rimaniamo un pochino sulla sul tracciato delle altre però certe cose dovevano essere i richieste non abbiamo richiesto i matrimoni per esempio riconoscimento dei matrimoni uno abbiamo richiesto li
Riconoscimento dei titoli rilasciati dalle istituzioni buddhiste diciamo di tipo appunto di distruzione
Però abbiamo molto lavorato sulla necessità di garantire alcuni punti un punto specifico pure esempio forum sui riti funebri
Perché per alcune tradizioni presente anche qui ci sa che c'è una necessità di avere un periodo più lungo prima della inumazione o della o di altre forme di appunto passaggio e quindi anche quello fu un lungo momento di discussione con il rappresentante della ministro della sanità del Ministero della Sanità
Perché perché la legge italiana è molto molto ristretta appena questa possibilità di appunto di dei riti funebri ma alla fine ce la ce la facemmo
Per chi è legato perché diciamo membro dell'Unione buddista italiana è possibile avere dei riti funebri secondo il proprio credo secondo una propria tradizione un altro punto fuma come chiamiamo i nostri ministri di culto se non abbiamo un culto
E quindi questa dicitura ministri di culto era molto molto stretta
E fu una discussione notevole perché all'inizio avevamo chiamati maestri di Dharma che hanno per noi ha un senso ma far capire al legislatore che cosa fosse il Dharma e anche magari non sola legislatore
Era molto difficile
Per cui in un qualche modo ok ministri di culto se per voi se per lo Stato è più comprensibile
Anche per noi sarà comprensibile anche se a nostro interno sappiamo bene di che cosa stiamo parlando quindi abbiamo insegnanti
Maestri religiosi laici è tutto un insieme molto ricco di questo per cui la legge passò ma prima di farla passare chiedemmo una cosa
Non molto difficile ma una festa una festa buddista è la prima volta che una con un una festa non della tradizione giudaico-cristiana veniva messe nel calendario ufficiale dello Stato
E anche lì arrivammo a un compromesso perché è una festa lunari
A no un'altra festa lunare ogni anno dovete presentare la tutta la capelli calendari è molto complessa e quindi la nostra festa cui vi invitiamo ovviamente e l'ultimo weekend sabato e domenica del mese di maggio non insegue la luna
Ma non è quello importante per noi era importante che il Versa versate in cui si celebra la nascita il risveglio e la scomparsa di Buddha storico
Fosse qualche cosa che nel nostro Paese potesse vedere
E quindi la celebriamo ogni anno in diverse città con la possibilità di avere incontri come si diceva prima di dialogo perché ciò che spinge anche l'Unione buddista in tutti questi anni è sempre stato la necessità della presenza come si diceva poco fa a tutti i livelli e quindi far conoscere che come si diceva prima non siamo strani quindi siamo andati in Commissione non eravamo strane eravamo esteri diciamo senzienti come diciamo normali e capaci di farci conoscere per quello per il valore che possiamo portare e per anche un principio di sussidiarietà come si diceva prima che l'Unione buddista anche grazie all'otto per mille sta facendo nei confronti di tante associazioni è questo momento di crescita
Perché momento di crescita Lupi perché ci fu una lunga discussione che cosa fare con i fondi otto per mille alcuni non li voleva
Altri che voleva altri tono fu veramente non abbiamo grandi istitutore istituto la Mazzon capo Maya che ospitò tre giorni di grandi discussioni prima della firma del Duemila
In cui si arrivò a questo seguendo il principio buddista del danaro no dei l'offerta dei doni
E quindi ciò che ci è stato dato e quindi con la firma per l'otto per mille dell'Unione può all'Unione buddista Lerna direttamente lo possiamo utilizzare per l'assistenza culto attività culturali attività sociali e di Stato e di appunto legate anche alla comunità
Tutto quello che viene e abbiamo scelto anche di avere la quota dei resti
è per attività umanitarie perché perché noi siamo di passaggio non c'è stato dato direttamente lo abbiamo ricevuto e per questo lo doniamo a tutti attraverso attività che Lubita punto da quando sta gestendo l'otto per mille sta facendo come è stato già indicato dalle presidente Scianna quindi abbiamo la necessità di dare di dare e a questo punto di essere qualche cosa di vivo e di presente nel nostro Paese e abbiamo firmato l'intesa nel due mila con la presidentessa bianco
Che purtroppo oggi per motivi di salute non può essere con noi
L'abbiamo dovuta però a rifare nel due mila e sette col presidente Raffaello Longo che è qui con noi e con il presidente Prodi per motivi tecnici non fu più discussa ma venne semplicemente firmata cambio dalla lira gli euro non c'era più l'assistenza c'era più il servizio militare insomma tecnica però poi dal due mila sette rimase fino a quando
Questa formula nuova che il senatore Malan e senatore Ceccanti trovarono non passammo alla prima Commissione affari costituzionali e la Camera e la legge diventò una intesa è chiaro che mille novecento ottantacinque creazioni novantuno ente di culto Duemila la prima intesa
Due mila e dodici la la firma e poi l'effettiva diciamo passaggio come legge dello Stato che cosa indica dov'è indica che noi abbiamo una grande perseveranza
Noi come dicono alcuni maestri abbiamo un'entusiastica perseveranza perché per tutti questi anni ce l'abbiamo messa tutta in ogni modo incontrando chiunque vi ricordo il Presidente Ciampi il presidente Amato tutti a chiedere però noi sempre lì sempre lì e poi grazie a due senatori finché il governo fu costretto però ecco è importante perché è stato una realtà parlamentari e la nostra perseveranza in qualche modo ci ha permesso di rara il due mila dodici ma non è un punto d'arrivo
Lo consideriamo un punto di partenza per un cammino di presenza del tessuto religioso nel tessuto culturale il tessuto sociale del nostro Paese
E spero che sempre con la stessa entusiastica perseveranza i centri Ubi e loro ente esponenziale l'Unione buddista italiana possano continuare a fare o almeno mi auguro che continuano a fare per il nostro Paese e anche per altri grazie
Grazie mille la professoressa fa la alla suo richiamarci alla perseveranza buddista che frequente è un tema che condivido profondamente allora lascerei la parola ora faccio in un leggero cambio di programma a Maria Teresa Bellucci che viceministro per le al per il lavoro del politiche sociali perché poi purtroppo ci deve lasciare
Che porta i suoi saluti anche a nome del governo grazie infinite
Buongiorno a tutti
è un grande piacere essere qui e vi ringraziamo dell'invito
E ci tenevamo ad esserci ad esserci sicuramente come ministero del lavoro e delle Politiche Sociali io sono viceministra lavora delle quali politiche sociali ma delegata in particolare alle politiche sociali
Ma anche per portare la vicinanza ai saluti del nostro presidente del Consiglio e quindi di Giorgia Meloni
è un momento importante per tutti noi perché come ho ascoltato da chi mi ha preceduto e quindi dalla professoressa Paola
Ogni intesa ogni firma di documenti bilaterali che quindi si basano sul riconoscimento reciproco
E anche si fondano sul valore della libera scelta e del dialogo interreligioso costano di un cammino fatto come diceva la professoressa di un'entusiastica perseveranza
Mi piace molto questo termine che lei ha utilizzato perché in realtà le cose importanti si fondono sempre su un lavoro importante non può essere mai la strada del semplicismo
E permette idea arrivare a delle con queste alla costruzione di un dialogo serio e profondo
Ognuno deve metterci la propria parte
E la propria parte caratterizzata da uomini e donne che mettono sulle loro spalle dentro il loro cuore la loro mente e anche nelle loro gambe la volontà di coprire quelle che sono quelli che sono spazi di distanza
Che quindi diventano spazi di indifferenza allora io sono molto contenta di essere qui tra voi molto contenta anche di aver sentito la relazione della professoressa fa la perché dalle sue parole c'è proprio la viva presenza della volontà di riempire quegli spazi di distanza
Se poi sono stati rappresentati da lei ma da tutti voi io mi scuso perché appunto dovrà lasciarvi anzitempo
Non è la la volontà diciamo di distanza armi da voi ma invece la difficoltà a volte di a ricoprire l'incarico e quindi di dover essere in più luoghi a volte quasi contemporaneamente rally insomma c'è il limite umano autocritiche ovviamente ci crea difficoltà
Allora rispetto a questo quindi la celebrazione del decennale quindi di questa firma dell'intesa tra lo Stato italiano e l'Unione buddista italiana la consideriamo un momento certamente storico
Che ha permesso di creare un dialogo aperto e costruttivo quindi tra lo Stato italiano è una comunità battista favore alta favorendo quella che proprio una piena collaborazione legata all'attività culturale all'insegnamento religioso al servizio militare l'assistenza spirituale alla cultura la solidarietà un po'quello che tratteggiava la professoressa prima
Oggi dopo dieci anni possiamo affermare devo dire con orgoglio
Che l'intesa è stata un successo allora sì c'è molta strada da percorrere perché in realtà le conquiste
Non so sono un punto di arrivo ma sono anche un punto di partenza per costruire ancora meglio ma non bisogna mai credere questo lo paghiamo anche in questi
Mesi che
Ogni con cui sta rimane lì ferma indipendentemente da quello che e e ripetano le persone che arrivano dopo
In realtà ogni giorno deve essere riaffermata rivitalizzata l'abbiamo visto con la pace prossimo vivendo
Appunto dicevo in questi mesi con la pace credevamo di vivere decenni di pace in realtà questo è stato spazzato via
In un tempo così veloce distruggendo quella convinzione che l'Europa e che nel cuore dell'Europa ci fosse pace e non ci fossero conflitti bellici
Questo si conferma per l'ennesima volta che dobbiamo difendere il valore della pace il valore dell'amore la valore della solidarietà
Dell'incontro tra i popoli il valore del dialogo interreligioso e questo dipende da ciascuno di noi e ciascuno di noi ne è il responsabile certamente prima di tutto le istituzioni
Quindi allo stesso tempo lo stato italiano ha dimostrato la sua capacità di adattarsi alle esigenze di una società che è in continua evoluzione
Garantendo la libertà di religione e il rispetto anche delle diversità culturali in cui crediamo fermamente
Non sempre però ciò è successo non sempre questo è vero ovunque nel corso proprio del ventesimo di questo ventesimo secolo milioni di essere umani sono stati vittime innocenti è ancora attualmente sono vittime innocenti di ideologie politiche di odio religioso e anche etnico
Anche in questo momento stanno perdendo la vita centinaia di migliaia di persone che fanno una scelta libera la scelta libera
Che riguarda la propria religione la propria figlia e che per questo vengono perseguitate fino a perdere la propria esistenza
E in un modo o nell'altro hanno cercato quindi di estinguere in questi luoghi e di limitare il diritto della persona di essere libero e di poter quindi liberamente scegliere la religione
Anche oggi vi sono Paesi con mezzi può e evincere dall'ultimo rapporto disponibile
Nel nel mondo da la l'aiuto alla Chiesa che soffre del due mila ventuno
E si può quindi verificare come in sessantadue Paesi ci sono violenze legata libertà religiosa
Di cui trentasei paesi vengono attuate in trentasei Paesi di discriminazioni e in ventisei Paesi vi è una vera e propria persecuzione religiosa di conseguenza
Un Paese su tre nel mondo vede la libertà religiosa non rispettata
Partiamo e parliamo del sessanta persiste settantasei sessantasette per cento della popolazione mondiale che vive in paesi dove questo non avviene
Oltre però alla persecuzione vera e propria ve n'è un'altra ancora più insidiosa ancora più sottile e questa persecuzione è è proprio quella
Entra nelle pieghe di una società dei democratica anche e che dovrebbe essere democratica e che relega nell'ambito dell'opinione privata le credenze religiose né i suoi membri e le convinzioni morali che derivano dalla fede
In particolare come ben ci rendiamo conto tutti quanti vi sono problemi morali nel nucleo di ciascuna grande questione pubblica
In questo senso il governo che cui ho l'onore di rappresentare promuove un genuino pluralismo vedi
L'uso così come incoraggia un discorso pubblico vigoroso e rispettoso dobbiamo andare all'essenza anche della Sperto spirituali ed etico
Mi passaggi che riguardano le leggi e che riguardano la giri delle istituzioni
Un dialogo anche tra le diverse fedi è che aperto alle a verità oggettiva alla quale può essere conosciuta e a cui si può aderire e non è condizionata da una visione a religiosa e amorale
Preconcetta della persona umana e della comunità umana quello che mi preme qui ribadire e so che qui trovo persone sensibili
A questo tema
E che la libertà religiosa il culmine di tutte le libertà questo era l'obiettivo dell'intesa quando fu firmata il quattro aprile del due mila sette ribadita nella legge del due mila dodici
Quello è dato rintracciare nei due documenti e in tutte le intese che lo Stato italiano ha firmato fin qui in materia
è la concezione della libertà religiosa come un diritto sacro inalienabile della persona umana
Questi comporta sia la libertà individuale e collettiva di seguire la propria coscienza in materia religiosa sì alla libertà di culto
Include la libertà di scegliere la religione che si crede di essere vera e di manifestare pubblicamente la propria credenza
Deve essere possibile professare manifestare liberamente la propria religione i suoi simboli senza mettere in pericolo la propria vita la propria libertà personale
La libertà Geri Giosa e radicata nella dignità della persona e garantisce la libertà morale e favorisce il rispetto reciproco di questo ne siamo particolarmente convinti
Il percorso istituzionale delle intese che qui sicuramente ripercorre tende il taglio come ho visto già fare dalla professoressa Paola può essere dettato a partire dall'intesa firmata
Con la Tavola Valdese dell'ottantaquattro si trattava di una trasformazione attesa da tempo dall'entrata in vigore della Costituzione che per anni in questa materia era rimasta inattuata
Immutati i Patti lateranensi dell'undici febbraio del mille novecento ventinove fra l'altro proprio ieri eravamo all'ambasciata italiana presso la Santa Sede per l'anniversario
Dei Patti lateranensi tra lo Stato italiano e la Santa Sede io ho avuto la possibilità di parteciparvi come rappresentante del governo
Proprio per quanto riguarda la materia delle politiche sociali del terzo settore della difesa e della tutela dei più fragili della valore dell'inclusione sociale che deve essere capi saldo quindi di ogni azione di governo
Nonostante quindi ma il i Patti lateranensi del mille novecentoventinove nonostante il nuovo contesto costituzionale ferme le altre confessioni religiose
Egli ha coeva delle leggi sui culti
Ammessi nonostante la previsione costituzionale delle intese il disgelo degli anni ottanta aveva poi certamente comportato all'Accordo del mille novecentottantaquattro e il conseguente altri prima nuova e feconda stagione all'insegna della libertà degli Giosa
Anche dal punto di vista dell'Inter culetto rivalità l'intesa rappresenta un po'l'esempio di collaborazione tra Stato italiano e Ubi
La vidi diversità culturale è un aspetto fondamentale nella nostra società e il dialogo e la collaborazione tra culture diverse sono essenziali per favorire l'integrazione e la convivenza pacifica
Attraverso l'intesa quindi lo Stato italiano e l'Unione buddista italiana ha dimostrato la loro hanno dimostrato la loro capacità di collaborare in modo efficace favorendo la costruzione di ponti e non invece di muri
Tra le diversità culturali e tradizioni allargando il primo bus tanto gli spazi di crescita e dando così piena attuazione
A quello che è l'articolo otto della nostra Costituzione
In conclusione l'intesa di cui oggi celebriamo il decennale rappresenta un importante esempio di collaborazione quindi interculturale e interreligioso di tutela dei diritti umani e di promozione della pace e della Moro linea tra le diversità
E tra le diverse religiosi e se rappresenta quindi un importante passo avanti
Verso una società più giusta più solidale più sociale
è qua e pacifica
In questo documento esprimiamo quindi la nostra gratitudine alla comunità
Buddista italiane per il loro fattivo contributo alla nostra società e ribadiamo l'impegno quindi del nostro governo a garantire che la libertà di religione e le diversità culturali siano sempre rispettate e tutelate in Italia e questo certamente dovrà essere caratterizzato sempre e comunque da una entusiastica perseveranza di ciascuno Tino grazie
Grazie davvero al viceministro Bellucci devo dire che questa vicinanza calorosa dello Stato del Governo ci rincuora che ci aiuta a costruire ponti a continuare a costruirli per cui grazie grazie davvero
Passiamo alla seconda parte del nostro convegno di questa mattina che riguarda l'importanza delle intese con le diverse confessioni religiose dal punto di vista costituzionale ed ecclesiastico
E a questo proposito lascio immediatamente la parola alla professoressa Daria Depretis che oltre che essere una costituzionalista e la vicepresidente della Corte Costituzionale grazie professoressa per essere con
Grazie sì l'abbiamo sentito celebriamo un decennale però le date sono molte che si affollano
Dietro questo decennale
Io anche senza avere sentito prima quello che qui è stato detto stamattina
Mi ero già scritta che ci sono almeno tre date in questo decennale che sono importanti anche dal punto di vista costituzionale dalle quali prendo le mosse per la mia
Relazione
Perché se evidentemente la la data del trentuno dicembre due mila e dodici è un passaggio decisivo
Nella vita della ormai numerosa comunità di coloro che professano la fede buddista nel nostro Paese
è certamente quella data quella vicenda si è conclusa così felicemente perché alla base di quella legge c'era l'intesa del due mila e sette fra l'altro prima dell'intesa del due mila e sette ce l'ha ricordato la professoressa palace era quella del due mila e però c'è anche una terza data importante chi è stata ricordata che il tre gennaio mille novecentonovantuno quando con DPR
Fu riconosciuta l'Unione buddista come ente di culto perché questo riconoscimento di una realtà l'abbiamo sentito composita variegata articolata a costituito un presupposto decisivo per la trattativa che ha condotto all'intesa
Perché ha consentito allo Stato di avere un unico interlocutore rappresentativo di diverse tradizioni buddhiste presenti nel nostro Paese questa circostanza merita secondo me è una particolare evidenza come dirò fra poco
Ecco il nostro incontro odierno lo sottolineo perché so che questo sta particolarmente a cuore agli organizzatori aspira ad andare oltre la semplice celebrazione di un fatto pure importante ovviamente
E vuole essere un momento di bilancio su un piano di maggiore concretezza ciò che la
Intesa ha prodotto la legge di approvazione intesa prodotto in concreto nei dieci anni della sua ditta e anche una riflessione sulla funzione delle intese
E in questa logica vorrei svolgere anche il mio intervento come è stato detto
Io faccio parte in questo momento della Corte costituzionale sono una giurista è il mio intervento vuole ad avere ad oggetto la rilevanza costituzionale delle intese con le confessioni religiose
Quindi mi soffermerò dapprima sul quadro costituzionale e sul senso che il nesso presente all'istituto del dell'intesa e poi mi vorrei spostare a considerare
Come questa specifica vicenda dell'intesa con l'Unione buddista italiana ci permetta di mettere in evidenza particolari
Potenziali strumentalità dell'intesa in funzione per la realizzazione di Fini di rilevanza costituzionale già alcune cose sono state dette provo a metterle in ordine appunto con lo sguardo
Di chi a quell'angolo visuale l'angolo visuale della nostra costituzione
Nostra costituzione che non si limita a garantire la libertà religiosa sia in forma individuale che in forma associata
Ma in più punti rafforza questa garanzia
Assicurando l'effettivo esercizio di questa libertà con previsioni che hanno portato una parte degli studiosi del diritto costituzionale dette si è astenuto
Di
A riconoscere nella Costituzione anche nel quadro di fondo
Della laicità dello Stato un vero e proprio fa porrà religioni su un favore per la religione e che anzi desume da una serie di articoli io non mi voglio impegnare qui su questo tema ma certamente si collocano in questo orizzonte
Anche lei previsioni costituzionali che si dedicano proprio alla religione e fra queste in particolare l'articolo otto più volte citato
Che assicura una garanzia in più alle confessioni religiose rispetto a quella che è garantita in generale dall'articolo due della Costituzione a tutte le formazioni sociali le formazioni sociali hanno
Un rango particolare nella Costituzione ma quelle religiose ce l'hanno un po'di più all'articolo otto infatti sì stabilisce che tutte le confessioni religiose hanno uguale libertà davanti alla legge
Tutte hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti nel rispetto naturalmente dell'ordinamento generale e poi questo il punto che ci interessa
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge
Sulla base di intese con le loro rappresentanze quindi c'è una combinazione fra legge e intesa che costituisce il punto di equilibrio che sta fra la scelta politica dello Stato che si esprime nella legge e l'accordo fra le parti che si esprime nell'intesa
Per la scelta politica dicevo spetta allo Stato e qui la Corte costituzionale ha avuto modo di pronunciarsi
Di sottolineare come le considerazioni che portano a quella scelta politica
Sono considerazioni politiche altamente discrezionale sono la considerazione di motivi e vicende uso le parole della Corte che la realtà mutevole e imprevedibile
Dei rapporti politici interni e internazionali offre copiosa
Questa è la scelta che si esprime nella ratifica dell'accordo ma si esprime anche nella Scelta di avviare le trattative che ha rimessa alla stessa discrezionalità
Poi c'è l'accordo fra le parti
Che definiscono pattizia mente i contenuti dei loro e i loro rapporti con tenuti dell'intesa in particolare i loro rapporti
è quindi una equilibrio che si esprime in una struttura a due fasi nella quale il momento dell'intesa
Naturalmente il furto molto importante e io vorrei sottolineare che almeno tre aspetti di questa rilevanza
Il primo è che in assenza di una legge generale sulla libertà religiosa c'è la previsione costituzionale ma manca una legge viene chiamata la legge che non c'è proprio in questi giorni si sta facendo un convegno che ha questo titolo la legge che non c'è
Perché in assenza di una legge di questo tipo è chiaro che l'intesa costituisce pur sempre pure in un quadro ripeto di libertà garantita per tutti comunque anche al di là dell'intesa la corte costituzionale lo sottolinea
Costituisce per l'impresa che la stipula uno strumento che concorre all'effettiva garanzia delle varie possibilità di espressione di questa libertà
E offre una base regolatoria a molti profili concreti che riguardano le attività della confessione soprattutto quando mettono in gioco rapporti con le istituzioni dello Stato
Questo è il primo aspetto che sottolinea il secondo è la natura a Tiziano già detto la la questa natura nella alla base della regolazione c'è un accordo Stato e confessione religiosa e la la corte costituzionale ha messo in evidenza come questa bilateralità della definizione dei rapporti sia frutto di una soluzione col voluta dal costituente nella direzione di estendere anche alle confessioni religiose diverse dalla cattolica quel metodo della bilateralità
Che la costituzione previde all'articolo sette proprio con riferimento alla religione capito
Il terzo profilo che ha forse più da giurista ma penso che possa essere apprezzato anche da un un turista è quello del rango che viene ad acquisire così la fonte la fonte del diritto
Che è un rango di particolare resistenza il carattere di resistenza di quella legge perché quella legge può essere modificata soltanto previa la modifica a monte dell'intesa quindi questa è una questo conferisce a quella legge una forza di resistenza
Eccezionale diversa dalle altre leggi è un punto che
Come dire è formale ma è anche sostanziale perché uno può
Pagina re potrebbero essere accadere delle cose che poté potrebbero portare lo Stato a voler modificare unilateralmente legge ciò che non è possibile fare se la confessione religiosa non è d'accordo
Va bene con detto questo quale allora la funzione dell'intesa
Occupandosi del rapporto fra libertà religiosa e intesa la Corte costituzionale ha sottolineato che
Nel sistema costituzionale le intese non sono la condizione l'ho già detto ma uso le parole della Corte non sono la condizione imposta dai pubblici poteri allo scopo di consentire alle confessioni religiose di usufruire della loro libertà
La la la libertà garantita a prescindere dall'intesa
Questa seconda questa impostazione della corte l'intesa dovrebbe essere diretta a rispondere a specifiche esigenze connesse a peculiari caratteri della singola confessione religiosa
Dando rilevanza particolari profili di loro interesse of stabilendo concedere particolari vantaggi dare imporre anche particolare limitazioni
Ora se questi sono gli obiettivi astratti della intesa quindi una conformazione della disciplina alle specifiche esigenze della confessione religiosa
La prassi che risponde poco a questo quadro perché come ci è stato ricordato prima la prassi delle numerose intese che sono state stipulate dallo Stato è una prassi di sostanziale uniformità certe ci sono dei profili differenti la professoressa fa la ricordava prima il fatto che questa intesa non prevede nulla sul matrimonio
Che prevede invece delle cose speciali per i riti funebri però c'ha anche detto che i ministri del culto li abbiamo dovuti chiamare ministri di culto e non come magari si sarebbe voluto chiamarli diversamente da quella religione
Ecco quindi insomma non si può non interrogarsi sullo Jato che c'è fra la soluzione istituzionale che dovrebbe essere programmaticamente orientata alla differenziazione è invece una prassi che con la sua uniformità questa funzione con formatrice venga o comunque ammette
Fortemente in discussione al punto che insomma oggi l'unica vera differenziazione sta nel fatto del sta fra confessioni con intesa e confessioni senzienti
E allora alla domanda quale è la funzione dell'intesa più che dare risposte astratte che poi attingere ebbero a queste considerazioni che ha fatto e forse più giusto
E fruttuoso rispondere guardando alla realtà fattuale e al ruolo che l'intesa non in astratto ma in concreto ha svolto incidendo sia sulla vita delle confessioni interessante sia su quella della società civile
Trasformandola Hitachi procera apporti rafforzandone immessi e io credo favorendone l'integrazione è stata usata più volte la parola punta
E a questo riguardo la vicenda dell'intesa con l'Unione buddista con la vostra unione offre spunti di particolare interessa
Non dentro nei contenuti dei quali in qualche modo è già stato seppure succintamente detto ma entro appunto ma mi soffermo sul ruolo dell'intesa come
Strumento di collegamento come cerniera fra una comunità religiosa e una comunità statuale più
Nella in questa esperienza nella vostra esperienza infatti intesa si è mostrata uno strumento particolarmente ricco e versatile almeno da quattro punti di vista
Come strumento di composizione di dialogo come cinghia di collegamento fra religione e realtà secolare
Come strumento di integrazione di comunità diverse di comunità che provenienti da altri Paesi comunità indigena ma a sua volta complessa
E come infine quarto come strumento di sussidiarietà anche questa è una parola che è già stata USA ce ne potrebbero essere molte Maio sotto supremo molto brevemente la mia attenzione su queste quattro su questi quattro punti di vista
L'intesa come strumento di composizione e di dialogo
Non dico nulla di di nuovo rispetto a cose che sono state dette accento soltanto forse soltanto la prospettiva giuridica
Ricordavo prima l'ampia discrezionalità politica del governo nella scelta di addivenire all'intesa
Il governo in alcuni casi nona voluto addivenire ad interi questo questa scelta è stata portata alla corte costituzionale che ha detto noi ci dobbiamo fermare perché qui la discrezionalità ecco estreme
Una discrezionalità simmetrica naturalmente come sempre accade quando si devono fare accordi rispetta la controparte religiosa e dunque spettò allora all'Unione buddista quando decise di istituire rapporti con lo Stato
Chiedendo la stipulazione dell'intesa e poi contrattando per il suo contenuto
Quindi se l'accordo raggiunto con lo Stato è già di per sé è espressione di un da di un dialogo riuscito
Non deve essere sottovalutato il dialogo che sta a monte dell'accordo stesso e che è sfociato nell'istituzione dell'intesa
E per questo che ha sottolineato la data del novantuno perché l'impegno mostrato dalle varie componenti della più vasta comunità buddista per riuscire a offrire allo stato un interlocutore unico superando le diversità di tradizioni che derivano come è stato ricordato da una storia
Millenaria da radici geografiche anche molto distanti fra loro ed altri sviluppi altrettanto variegate
Ma è quell'impegno è stato esso stesso esemplare per questo ha sottolineato quella data
Quando dico la data di quando l'Unione ottenne il riconoscimento come ente di culto rappresentativo delle tradizioni buddhiste Ignis associati parlando di confessioni religiose non dobbiamo trascurare il fatto che la materia dogmatica è per sua natura
Divisiva molto divisiva e che comporre anime diverse richiede uno sforzo probabilmente superiore a quello richiesto quando si tratti di trovare compromessi su temi concreti o su interessi in che comunque sono entro certi limiti normalmente negoziabili ed è nella comunità buddista può Juan poi dicendo come dicevo più tradizioni
Ha saputo offrirsi come fonte di dialogo e di composizione di diversità
In questo sicuramente ispirata dai valori di apertura saggezza generosità
E rispetto per gli altri su cui si fonda ma ispirata anche da valori che sono in sintonia con quelli del dialogo e della solidarietà in Manenti alla nostra Costituzione e alla tradizione da cui essa stessa promana
In questo contesto di valori la vicenda che stiamo esaminando offre una dimostrazione di come religione e libertà religiosa libertà ad essa garantita per quanto sia una ribalta prima di tutto preordinata soddisfare un bisogno spirituale fondamentale dell'uomo
Queste due religione libertà di di professarla siano strumenti di potenziale composizione di diversità se non addirittura di composizione di confine
Secondo punto l'intesa come ho detto cerniera o cinghia di collegamento fra religione e realtà secolare
L'intesa funzione da da ponte fra religione istituzioni
Soprattutto in cui nei contenuti che tendono a contemperare esigenze che possono essere contrapposte
Contro un contemperamento che può non essere facile i soprattutto per le religioni più mistico contemplative che sono più portate a coltivare il momento meditativo e introspettivo che proiettate verso nel contatto con la realtà secolare
Ecco a maggior ragione dunque in questo caso l'intesa opera come cerniera della confessione con la realtà circostante
Consentendo alla religione di coltivare accanto alla dimensione della religione dell'anima anche il collegamento con le dinamiche sociali in una certa misura anche politiche della comunità nazionale un esempio virtuoso quello dell'Unione buddista che si è impegnata nel sostenere con le sue risorse come abbiamo sentito molte attività
Dirette al raggiungimento di finiti sociali e anche come risulta da RAI porta che ha sulla sulla sullo sviluppo sostenibile con nel perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite dando contro di questa sua
Attività
Terzo punto mi avvio brevemente alla conclusione è l'intesa come strumento di integrazione di comunità che vengono da fuori
Anche su questo ci sarebbe molto da dire perché intesa offre a queste comunità nuove e qualificate opportunità di una migliore integrazione
Dando rilievo giuridico e visibilità alla loro partecipazione alla vita istituzionale e sociale del Paese
E anche in questo lei l'intesa opera come un enzima di coesione nella prospettiva di un beneficio reciproco come sempre l'integrazione di chi si integra e di lì accoglie integrando
E infine l'intesa come strumento di sviluppo della sussidiarietà
C'è stato ricordato all'inizio del presidente Sharma Napoli da stato ripreso il tema dalla professoressa fa la
La l'unione livelli le comunità che rappresentano operato moltissimo nella tessuto sociale
Hanno sono intervenuta come è stato detto proprio dove c'era più bisogno collaborando con le istituzioni e con altre
La realtà
L'apporto delle confessioni religiose alla socialità diffusa
Ben si presta ad essere definito nell'ambito della sussidiarietà orizzontale come una vera e propria sussidiarietà religiosa su Cascina di una tradizione che per lungo tempo nel nostro Paese sia risolta nel rapporto con la Chiesa cattolica che risulta invece oggi molto più composita e ricca
Qui non faccio riferimento alle specifiche attività considerate nell'impresa nella intesa ricordò che
Chi è quel il report al quale ho già fatto riferimento espone una cospicua e variegata serie di azioni orientate agli obiettivi di sviluppo sostenibile
E si tratta di un apporto che è corretto ricondurre a quella autonoma iniziativa dei cittadini di cui parla l'articolo centodiciotto quarto comma della Costituzione
Che prevede appunto che essi i cittadini organizzati singoli o organizzati possano
Lavorare per lo svolgimento di attività di interesse generale e che le istituzioni devono favorire questa attività
Quindi l'interesse generale non è monopolio delle istituzioni pubbliche ma è qualche cosa che può essere realizzato dai cittadini direttamente e in questo senso la intesa che garantisce la confessione religiosa diventa anch'essa strumento di sussidiarietà in ragione del contributo offerto dalla confessione al benessere generale
E questo credo che sia un dato non privo di rilievo e che meriti di essere
Segnalato come merita di essere segnalata e qui davvero concludo anche la rendicontazione operata con il suo report dalla unione
L'Unione come ricorda nella sua presentazione
Afferma di avere sposato in questo l'idea conforme ai principi e ai valori della tradizione buddista di una valutazione che misuri l'impatto di quanto realizzato ma questo spesso misurare rendere conto di ciò che è stato fatto corrisponde a un principio costituzionale di responsabilità l'Unione risponda così nel suo ambito e con le sue modalità nell'esercizio dei diritti e della libertà che la Costituzione ne garantisce alla richiesta di adempiere a quei doveri inderogabili di solidarietà
Con cui la Costituzione stessa all'articolo due accompagna il riconoscimento delle garanzie dei diritti
In conclusione partendo dall'esperienza dell'Unione buddista ho cercato di ricostruire potenzialità dello strumento dell'intesa come cerniera
Fra confessione religiosa è stato non spetta a me giudicare quanto in concreto è stato realizzato nei dieci anni questa intesa ma certo alla luce della Costituzione
Gli aspetti che ho provato a sviluppare sembrano più che un buon indizio per un giudizio positivo di questa esperienza di ringrazia
Grazie davvero professoressa del prete devo dire perché
Per essere letti attraverso l'analisi di un costituzionalista ci offre uno spaccato dalla nostra vita e cita anche la responsabilità di un ulteriore passo di maturazione per cui grazie davvero per gli spunti e per l'analisi è il momento questo punto il professor Marco Ventura che è un giurista dell'Università di Siena
Sempre all'interno di questa secondo panel di relatori grazie mille professor tanto Buongiorno Bongiorno
Ognuna delle tredici intese firmate dal mille novecentottantaquattro lasciando da parte la vicenda dei testimoni di Geova ha una sua peculiarità
Una sua storia un suo significato
Ognuna e a suo modo unica per qualcosa
In alcuni casi però l'unicità supera l'ambito della specifica confessione religiosa interessata
Alcune intese hanno un particolare valore generale valgono per tutti
è stato così per l'intesa con la Tavola Valdese del mille novecentottantaquattro che è stata la prima di tutte
Open d'intesa con l'Unione delle comunità ebraiche del mille novecentottantasette che è stata la prima con una confessione non cristiana
L'intesa del due mila tredici su cui ci confrontiamo in questa giornata speciale in questa sede prestigiosa appartiene proprio a questa categoria
Al novero delle intese il cui significato travalica la singola confessione per marcare una svolta nello sviluppo del diritto ecclesiastico cioè del diritto dello Stato sul fenomeno religioso
Del diritto costituzionale e più in grande nella storia civile e religiosa del Paese
In questo intervento vuole presentare tre motivi per i quali l'intesa tra lo Stato e l'Unione buddista italiana va collocata tra le intese storiche
Quelle di cui si può dire che hanno rappresentato una svolta
Gli anticipo ora prima di analizzare brevemente di seguito
Si tratta in primo luogo dell'interpretazione elastica del concetto di confessione religiosa
Che ha disinnescato l'argomento
Non debole all'epoca del buddismo non religione o del buddismo pseudo religione e dunque scongiurato il rischio di un blocco o almeno di un ancor più lunga dilazione del processo
In secondo luogo della pluralità
Della confessione religiosa in questione dunque dell'Unione buddista italiana stesse e infine in terzo luogo dell'originalità del percorso intrapreso almeno dal mille novecentottantacinque anno di costituzione dell'Unione buddista italiana
Fino al due mila lo ripeterò anch'io hanno di firma dell'intesa poi congelata al due mila sette anno di firma della nuova intesa al due mila tredici dodici tredici diciamo hanno della legge
E ancora direi soprattutto nei dieci anni trascorsi da allora
Quello che ricordiamo oggi infatti non è un punto d'arrivo anche se l'intesa naturalmente fu in qualche modo anche un punto di arrivo
Non è un evento finito ma è un punto di partenza un evento che si è rinnovato nel tempo
E dunque elasticità pluralità e originalità vediamo revoca nell'ordine
Della stizzita
La Costituzione repubblicana non offre una definizione di confessione religiosa
Che è l'attore chiave l'espressione chiave l'attore chiave dell'articolo otto
Così come non offre una definizione di fede religiosa e di culto che sono i termini chiave dell'articolo diciannove
Se ne deduce che lo Stato i suoi organi debbano evitare quanto più possibile di impegnarsi in una definizione sempre pericolosa
Perché quando non possono farne a meno debbano dar prova di elasticità interpretativa
Così è stato per il parere del Consiglio di Stato del ventinove novembre mille novecentottantanove è una paginetta
Ma una paginetta importanti
Che ha sgombrato il percorso verso l'intesa dalla possibile obiezione lo anticipata che il buddismo non fosse una religione
Discutendo la via all'elezione in ente morale dell'unione col DPR tre gennaio mille novecentonovantuno ai sensi della legge mille centocinquantanove del ventinove la cosiddetta legge sui culti ammessi
Negli anni precedenti al parere del Consiglio di Stato dell'ottantanove che dobbiamo ci furono molto influenzati anche a causa di alcuni fatti di cronaca dal dibattito sulle sette sul pericolo delle sette religiose
E proprio nell'imminenza dell'emissione del parere in quei mesi precedenti al al fine novembre ottantanove non erano mancati realtà voci contrarie in alcuni ambienti cattolici che chi si ritenevano erroneamente autorizzati
Dai vertici della Chiesa
E proprio nell'ottobre ottantanove un mese prima del parere del Consiglio di Stato l'allora cardinale Ratzinger aveva firmato un documento dalla Congregazione per la dottrina della fede dedicato all'incompatibilità della meditazione orientale con la preghiera cristiana
E tuttavia in quel documento si era riferito alle cito religioni orientali e alle cito ancora grandi religioni non cristiane
Il documento dunque confermava da un lato la preoccupazione dei cattolici per l'influenza tra l'altro del buddismo
Ma indirettamente sconfessato a chi avesse utilizzato l'argomento da non naturali religiosa del buddismo per ostacolarne la presenza
D'intesa con la rappresentanza di una confessione non te li sta di origine orientale non mediorientale
è una prima volta storica
E questa è la prima svolta
Lo situa psicologicamente lo ripeterò ancora dunque più di dieci anni prima dell'intesa del due mila quasi venti dall'intesa del due mila e sette e e quasi venticinque anni prima della legge di approvazione
Ora si coglie la svolta con i termini elasticità perché fu necessario ai vari livelli dello Stato a cominciare appunto dagli organi della giustizia amministrativa in funzione consultiva parere del Consiglio di Stato per proseguire poi
E con le varie articolazioni dell'esecutivo
Una interpretazione che da un lato cogliesse la più vera grammatica costituzionale nella tutela del fenomeno religioso
Essa stessa fondata sull'elasticità dell'interpretazione nel tempo rispetto ai stanze fenomeni non prevedibili nel quarantasette
E dall'altro fosse a sua volta elastica nella lettura del buddismo in Italia come si doveva ad un'esperienza religiosa eminentemente elastica a sua volta come appunto quella buddista soprattutto se osservata con gli occhiali della tradizione dottrina lei giuridica cristiana
Ci riferiamo qui in particolare ha ridotto margine di discrezionalità amministrativa del ministero dell'Interno e all'ampio margine di discrezionalità politica della presidenza del Consiglio
Nella negoziazione conclusione dell'intesa e poi del Parlamento nel voto
Dunque è perché si rispetta l'elasticità della Costituzione
Che si ragiona con elasticità come era necessario fare era doveroso fare fare né circa la natura religiosa del buddismo
Le due Rusty cita quella della costituzione debitamente rispettata l'autorità dello Stato ai vari livelli e quella specifica nella ricognizione la natura di Unione buddista italiana sono dunque la prima svolta
La seconda svolta riguarda la pluralità del buddismo italiano
Senza sottovalutare naturalmente la pluralità delle altre confessioni a cominciare proprio dalla convergenza Valdo metodista in vista dell'intesa all'ottantaquattro la stessa Unione delle comunità ebraiche lo dice il termine stesso
Mai prima tuttavia un'intesa era stata sottoscritta dal Governo con i rappresentanti di una confessione religiosa tanto ricca e plurale
Nelle sue scuole nelle sue tradizioni e lignaggi e poi per i centri fondatori successivamente aderenti per le origini storiche geografiche e culturali e poi per tecniche e pratiche attività
Se di svolta della pluralità si può parlare peraltro perché tale pluralità non sia limitata staticamente alle tradizioni ai centri come si può essere indotti a pensare
Se si ragiona unicamente in termini di statica pluralità dei centri fondatori dell'Unione si tratta di svolta perché la pluralità di sostanziale
Perché se è istituzionalizzata nel processo federativo sfociato della costituzione dell'Unione buddista del mille novecentottantacinque perché divenuto un tratto distintivo della sua rappresentanza
Rappresentanza tra virgolette perché qui usiamo il termine dell'articolo otto della Costituzione giacché ha strutturato il processo verso l'intesa l'intesa stessa e la sua attuazione in questi dieci anni nei confronti dello Stato
La pluralità raccolta nell'Unione semplifica e di raccordo con le autorità
E ed esemplifica la capacità dei buddisti di legare di unire questo è stato già detto in particolare la daga Depretis no questa pluralità raccolta nell'Unione che semplifica il rapporto con l'autorità dal dello stato
Nei confronti della società la pluralità dell'unione e manifesto di libertà di convergere e di aderire di federarsi ma anche di non federarsi come ben dimostra la scelta alternativa dei buddisti la sacca Kacaj pervenuti a loro volta l'intesa nel due mila sedici dopo la firma l'anno precedente
E poi manifesto di integrazione europea
Attraverso la partecipazione dell'unione io il piombo visti Union che era stata fondata nel settantacinque
E ancora di inclusione
In particolare attraverso il dialogo tra i buddisti cittadini italiani e i buddisti cittadini stranieri anche questa grande espressione di pluralità
Poi all'interno del buddismo italiano infine la pluralità risiede nella varietà delle componenti a partire dalla suddivisione in centri monasteri e templi e poi nello spazio
Con l'ampia distribuzione sul territorio nazionale pur nella piena nella prevalenza al nord e poi nei luoghi di culto e ancora nel tempo il passaggio richiamato già stamattina dai nove centri fondatori agli attuali sessantaquattro
Ancora la pluralità risiede nell'autonomia delle componenti e sempre una pluralità quantitativa e qualitativa da un certo punto di vista nella loro coesione
Nell'architettura istituzionale anche nella gestione delle tensioni dei conflitti sui quali l'Unione
Naturalmente sempre discreta Maglio omertosa direi io nei continui aggiustamenti piccoli e grandi nelle norme e nelle attività e anche della comunicazione come dimostra recentemente la scelta del mutamento dell'olio
Anche qui l'Unione attuale articolo otto mentre si fa rappresentanza persino attraverso il logo diciamo così la pluralità incarna anche il diritto di cui al secondo comma dell'articolo otto sesso di organizzarsi secondo i propri statuti cioè di organizzarsi a proprio modo di essere se stesse
La pluralità in tal senso è l'altra faccia dell'originalità cioè della terza svolta di cui ora parliamo
Dunque perché non irrigidisce in definizioni della siccità perché accoglie il pluralismo la Costituzione repubblicana incoraggia l'originalità
Senta innanzitutto l'originalità delle confessioni nella loro forma nella loro sostanza della fedeltà del loro tradizioni nei loro percorsi e la loro interlocuzione con lo Stato
Si tende poi l'originalità delle soluzioni istituzionali degli strumenti individuati del loro uso dei meccanismi sperimentati
Anche in questo l'intesa approvata nel due mila tredici a rappresentato una svolta
Non è stata l'abbiamo già sentito un'intesa fotocopia
In parte l'originalità è stata incoraggiata dagli ostacoli
A prima firma del due mila poi disattesa per sette anni a causa e non è un'attenuante dell'aggancio all'intesa con i testimoni di Geova
E l'ulteriore attesa tra il due mila sette due mila tredici ce lo ha ricordato Maria Angela fa la hanno indotto l'Unione a farsi particolarmente creativa nei contatti informali ma anche le iniziative più strutturate come la coalizione per le intese costituitasi nel due mila otto
Al medesimo contesto appartiene l'altro elemento di originalità
Costituito dall'approvazione in Commissione perché questo ci è stato raccontato stamattina da Stefano Ceccanti dunque la la l'approvazione presso la prima Commissione affari costituzionali in sede legislativa non in aula
L'originalità tuttavia non è stata solo riattiva difensiva
Per l'intera fase preparatoria per i dieci anni di vita dell'intesa l'originalità è stata un tratto distintivo dell'Unione
Dai contenuti
Voglio ricordare anche la posizione sul matrimonio assente dall'intesa
Le norme sui riti funebri alle istituzioni ricordo anch'io i ministri di culto gli strumenti come l'otto per mille fino al rapporto di missione di di questi giorni che un'altra grande manifestazione di originalità
Con questo approccio d'Unione buddista italiana presupposizione più o meno consapevolmente
Rispetto la grande sfida del diritto ecclesiastico italiano
Quella di rifiutare rigidità prive di fondamento costituzionale
Ed esigere che la pur fisiologica discrezionalità politica ed amministrativa degli organi dello Stato non differenti lo strumento attraverso il quale conculcare l'esercizio dei diritti fondamentali
Possiamo far risalire questa sfida sfida ai dedichi
Gli assi coi maestri che a cavallo tra Ottocento e Novecento inventarono il diritto ecclesiastico nel nuovo habitat del diritto pubblico liberale pensiamo Francesco Ruffini
Essa si è fatta poi cruciale naturalmente della stagione apertasi con la carta costituzionale
La carta infatti non prescrive procedure
Non attribuisce competenze se non
Implicitamente al Governo per la stipula di un'intesa che al Parlamento per la sua approvazione
In particolare circa lo status delle confessioni religiose grazie in qualche modo al modello della Chiesa cattolica
La carta non prevede riconoscimenti
Che siano sovrane come appunto nel caso da Chiesa cattolico che non lo siano
Le confessioni sono indipendenti dallo Stato
E se sono tali confessioni
E in quanto tali titolari dei diritti costituzionalmente garantiti a prescindere da qualsivoglia riconoscimento il nostro sistema non conosce e ne siamo fieri la categoria di confessione riconosciuta
E quindi di confessione non riconosciuto
Se si parla di riconoscimento in relazione ad altro
Di molto minor momento
Ciò significa che il nostro modello costituzionale e il valore di quel modello che siedono nella libertà dunque dell'originalità con cui i soggetti religiosi in dialogo con gli attori sociali e le autorità civili danno forma e senso alla storia dei loro rapporti con lo Stato
Siamo alla conclusione
Se l'intesa del due mila tredici ha marcato una svolta non soltanto per i buddisti italiani ed internazionali ma per tutti credenti e non credenti è in virtù del suo significato per l'elasticità la pluralità e l'originalità cui la Costituzione ci invita ad ispirare decretazioni tra Stato Società e confessioni religiose
Questa prima intesa con esponenti di una tradizione religiosa non mediorientale non avrà mitica senza un pantheon di divinità
Ha manifestato quella elasticità della condizione di della concezione di religione di fede di culto che la Costituzione ha voluto a tutela di tutti nei vari tempi Canevari contrasti
Questa prima intesa con una confessione religiosa dalla storia e dalla struttura federativa e tanto complesse ha manifestato la pluralità dei modi di espressione e di organizzazione del religioso che la Costituzione ha inteso tutelare per coerenza con l'impianto pluralista dell'Italia repubblicana
E per rispetto verso la società plurale che si intravedeva nel quarantotto e che siamo sempre più di venti in questi settantacinque anni
Questa prima intesa con una confessione Oricchio religiosa tanto originale nella sua propria organizzazione nell'interlocuzione con lo Stato
Nelle resistenze incontrate e superate le tredici anni intercorsi dalla prima firma alla legge di approvazione finora un record
Ha manifestato il diritto all'originalità
Che la Costituzione si è preoccupata di garantire ai responsabili civili e religiosi alle comunità alla società civile alle istituzioni affinché interpretasse quei precedenti e la prassi
Come un trampolino e non come una zavorra
E perché esercitassero pienamente la loro responsabilità
Elasticità pluralità e originalità colgono la cifra più profonda dell'impianto costituzionale dei suoi capisaldi la libertà religiosa e la laicità
Esse colgono anche la cifra del diritto ecclesiastico italiano
Storia e dottrina di principi norme e procedure enti in movimento in costante movimento tra arretramenti battute d'arresto scatti in avanti tra politica e diritto tra interessi e valori grazie
Allora grazie a Mila professor Ventura per aver messo in luce l'aspetto dell'originalità che ci contraddistingue ha ragione il professor Ventura quando dice che questo è un punto di partenza non è un punto d'arrivo è quindi un cammino che continua a continueremo a fare insieme
E a questo punto lascio la parola di nuovo per le conclusioni al presidente Filippo Scianna che ringrazio di nuovo
Allora poche parole di ringraziamento di saluto ma ci teniamo
A ritornare sul tema anche professoressa De Pretis sa accennava prima la questione della per Report di sostenibilità
Perché vogliamo tornare su questo intanto riallacciandoci o quel principio menzionato dalla professoressa farla
La scelta che venne fatta a suo tempo la decisione di dire ciò che non ti ha dato
Lo restituì
Questo principio ha informato le decisioni legate alla distribuzione di parte della quota otto per mille in particolare della quota cosiddetta inespressa
è una decisione forte presa a suo tempo con grande giudizio con grande riflessione ci sentiamo di
A volare avvalorare una scelta preziosa che continuiamo a sostenere condivide
E la questione era quindi fin dai primi fin dai primi anni in cui c'è stata questa possibilità
è stata quella di valutare quello che loro quelle organizzazioni secondo dei processi interni
Hanno chiesto di essere sostenute aiutate in progetti ritenuti preziosi di di grande
Importanza per la Scala o società
Negli ultimi anni abbiamo ritenuto abbiamo pensato che non bastasse una mera selezione basata su dati giuridici normativi tutte le verifiche che devono essere fatte ovviamente rispetto le organizzazioni finanziate
Non bastava nemmeno un mero monitoraggio economico ma proprio in ossequio a un principio di interdipendenza dobbiamo dim bisogno di verificare quello che era l'impatto di questi progetti non sono nel presente
Ma nello spazio e nel tempo
E quindi ci teniamo a presentare questo che un report di sostenibilità
Che racconta nel dettaglio ispirato ai principi dell'agenda gli obiettivi dell'Agenda venti e trenta
Racconta in dettaglio come le organizzazioni finanziate rispondono meno in che termini in che modalità a questi obiettivi quindi c'è una valenza interno da un lato nata densa Interna proprio legata al nostro modo di concepire Walter il nostro modo di valutare le organizzazioni di valutare gli effetti dei progetti che andiamo a finanziare ce la valenza interna anche a dettare disparte rapporti con lo Stato
Non consegneremo il solo al ministero un mero report economico ma diremo esattamente con precisione cosa questo organizzazioni fanno chi sono e qual è appunto l'impatto detto gente credo che questo sia uno strumento molto valido e credo che ci sia l'apprezzamento delle istituzioni quindi ogni anno proseguiremo in questo senso ma credo che anche abbia anche una valenza esterna le stesse organizzazioni finanziate si ritroveranno tra le mani
Un report che costituisce una sorta di fotografia della loro realtà
Anche per loro uno strumento che può consentire un miglioramento in qualche maniera della loro organizzazione e dei progetti per loro stessi portano quindi ci teniamo tantissimo siamo felici e non secondo un principio di sostenibilità e abbiamo deciso di non stampare ex questo volume abbastanza ampio ma lo trovate chiaramente sul sito lo potete diverrà verrà inviato un informazione con il link da cui è possibile per tutti prendere visione di questo report e ci tengo in particolare a ringraziare i professionisti che ci hanno dato una mano traffico implica una mano
Elaborare questo report perché l'idea è stata anche qui rivolgersi delle grandi professionalità e quindi ringrazio pubblicamente Addison sfonda di Jean
In particolare nella persona di Fabio Salviato peraltro fondatore di Banca etica e quindi persone che chiaramente con il terzo settore con le organizzazioni fin da
Illo tempore ha ha dato un contributo veramente prezioso
Chiudo ringraziando ringraziando tutti i relatori tutti ti chiedo vi ringrazio per la vostra presenza non solo per le vostre parole che sono state di grande stimolo di grande conforto abbiamo sentito la vicinanza veramente di tutte le istituzioni oggi
E vi ringraziamo di cuore e sentiamo un forte quindi una collaborazione sentiamo forte
Una vicinanza verso la sul bene comune siamo tutti impegnati verso il bene comune della società
E che questo quindi è è la promessa di un continuo impegno con l'Unione buddista italiana porterà avanti nei prossimi anni quindi l'appuntamento facciamo partire
Il tam era era ci vediamo che tra dieci anni
Per festeggiare il ventennale legge due quattro e cinque e davvero che ringrazio ti ringrazio nel cuore
Allora grazie a tutti un saluto particolare a tutti i centri gli ex presidenti dell'ubicazione intervenuti oggi alle istituzioni e grazie davvero per aver reso questa giornata speciale grazie davvero