Sessanta anni fa il Concilio Vaticano II. Intervista alla senatrice Paola Binetti

Radio radicale siamo con Paola Binetti la professoressa Paola Binetti che è stata senatrice fino alla scorsa legislatura
Per parlate di un anniversario importante
Nell'ottobre del mille novecentosessantadue sessanta anni fa a Giovanni ventitresimo apriva il concilio Vaticano secondo si trattava un di un di un di un importante
Assemblea del del del delle delle della chiesa
Della Chiesa area cattolica universale
Per adattare il linguaggio della chiesa ai nuovi tempi questo concilio oltre che inizia l'undici ottobre del mille novecentosessantadue fu preceduta una settimana prima da un evento clamoroso
Ovvero Giovanni ventitreesimo fece un pellegrinaggio uscendo fuori da Roma cosa che non accadeva
Da forse da più di un secolo si recò prima al santuario di Loreto e poi ad Assisi dove fece due bellissimi interventi allora in tutti e quattro si era mosso Giovanni ventitreesimo chiedendo un aggiornamento del linguaggio della della chiesa
In un contesto nuovo diciamo mediaticamente nuovo dove late prima dell'intervista mi ricordava la tutte le sere dal telegiornale venivamo a sapere
Che cosa si stava dibattendo all'interno della della Chiesa Chiesa che poi dovette subire anche il trauma della scomparsa di Giovanni ventitré
Io ho un una serie di ricordi
Molto belli le carte di al inizio del Concilio
Ricordo molto diversi ovviamente no
Quello che nel tempo si è stratificato maggiormente per me e credo che riguarda l'attenzione profonda con cui la Chiesa in quel momento quando il montone cale i laici anche gli era un giovanissimo studente di medicina in quella fase e noi leggevamo i documenti studiavamo commentavamo nel senso della responsabilità del cattolico ospitiamo in quel momento al Policlinico Gemelli Università Cattolica
E sentivamo molto forte l'idea di nulla in campo fortemente impegnato a testimoniare la propria vocazione cattolica
Lo sentivamo comunale presenza forte che in quel momento per me si configurava in un approfondimento dottrinale sapevamo di non poter come dire scaricare tutta la responsabilità sul sacerdote sul cappellano ma credevamo assumeva in prima persona questa dimensione del protagonismo delle carte eravamo giovani in quel periodo
Fu un impatto fortissimo Kerrigan vicino
Alla Chiesa ma anche al sentirsi parte attiva della Chiesa e non soltanto persone per così dire che andavano in chiesa ma persone che facevano richiesta molti di noi che eravamo impegnati nello studio nel lavoro professionale
Spessissimo anche nel volontariato importanti di servizi non ci dimentichiamo che erano anche gli anni del boom economico i famosi anni del miracolo economico quindi la società intorno a voi erano società in forte trasforma accanto a questi immagine io anche molto forte l'immagine di San Pietro della Chiesa perché della basilica di San Pietro trasformata in una grande antenna
Quando si entrava a destra a sinistra siano come delle gradinate coperte da
Potete dire moquette rosse dove sapevamo che si sedevano indispettiti cardinali vescovi tutti loro o editori cioè Sampietro era veramente una carte la cattedra di San Pietro e e questo lo lo sento con grande forza perché era un'elaborazione dottrinale che maturava accanto alla presenza
Del signor Emilio carestia cioè tu avevi la chiesa che era nello stesso tempo ricchezza di sacramenti
E però anche cattedre d'insegnamento
Era un tutt'uno quando entra nel dentro sapevi che Fides et ratio cioè la chiede la ragione e e anche l'impatto più più provarmi
Era quello che ti rimanda contestualmente a una strada che era studio di formazioni di approfondimento e di testimonianza
L'altra cosa che noi ci sentivamo molto mondo mi riferisco soprattutto ai giovani che era in quel momento era quella sorta di spostamento
Per cui al centro del dibattito proprio questo era quello che io percepivo non c'era come era successo in altri concilia la presenza del sacerdote la presenza di come dire ecclesiale c'era molto di più la presenza di un mercato
E questo dava la dimensione del dialogo con la Chiesa della Chiesa con la società contemporanea con la cultura contemporanea con tutte le questioni tipiche in quel momento Biella dibatto culturale
Credo che chi ha vissuto quel Concilio e poi ha avuto da un atto l'umiltà la costanza la perseveranza ma dall'altra anche la curiosità di accedere indirettamente alla lettura dei documenti del Concilio credo che sia stata forse dal punto di vista Marcello l'esperienza più forte dell'ambiente
Dunque ripensando ad altri importanti concili come il Concilio di Trento il primo concilio
Si può dire che questo concilio continenza puntano no no no parlavo del Concilio cioè il concilio quello del della fine del delle degli anni sessanta del mille ottocento quello che che fece Pio Nono
Parlo dei vigili ultimi due grandi diciamo degli incubi di concili più importanti
Che non è storicamente ricordiamo non food dovuto a una pressione particolare
Nel senso che nel Concilio di Trento c'era l'obbligo della Controriforma le quello del del il Concilio Vaticano primo quello del del di di Fidelity si trova però è era in un momento di di grande pressione politica dove c'era l'ombra della fine del potere temporale del Papa qui venne annunciato del mille novecentocinquantanove
Da Giovanni ventitreesimo che diciamo volle fare questa cosa perché diciamo Giovanni ventitresimo decise di fare questa cosa senza alcun tipo di diciamo di pressione o di condizione che poteva indurlo a fare un concilio di fronte a un pericolo un allarme
Allora intanto parliamo di coincide quindi parliamo dell'opera dello Spirito Santo sicuramente lo Spirito Santo prego ispirato Giovanni ventitreesimo
A fare questo concilio perché non ci dimentichiamo propria già prima giustamente cinquantanove eravamo a una manciata di anni dalla fine della seconda guerra mondiale
Con tutte le grandi ideologie cadevano caratterizzato il Novecento e soprattutto la seconda parte del Novecento quindi si sentiva il bisogno fondanti di ritardi rielaborare una pittura
Che restituisse al nuovo il senso della sua dignità
Che restituisse all'uomo il senso della sua responsabilità e in particolare che rimettesse il credente in una profonda dimensione per cui l'essere credente quindi diciamo tra virgolette essere battezzato configurava una mission specifica
Il solo fatto di essere battezzati definisce una vocazione straordinaria che si dice
Anche se poi il Concilio Vaticano secondo ci riferiva solo ai credenti si riferiva davvero appunto all'umanità e questa fu proprio Angela bellezza le convegni cita questa cosa no però noi venivamo dal momento traumatico cioè era primi poco più di dieci anni dalla fine della della seconda guerra mondiale
E quindi era il momento giusto per un'elaborazione di quelle dottrine per elaborazione anche quelli quelle aberrazioni che tutela dicono condotto poi la seconda guerra mondiale
Si sentiva proprio il bisogno che la cultura che voleva intercettarne azioni che stiamo della vita si interrogasse super senza avevano le cose
Nasce anche in quel periodo
Non ce lo dimentichiamo sotto il profilo più squisitamente politico i famosi padri dell'Europa
Cioè nasce in quel momento prende una forma molto forte la responsabilità di un'Europa e delle sue radici cristiane giudeo-cristiani
Cioè il senso che non potesse abbandonarsi il mondo contemporaneo a una pura puramente effervescente asseconda diciamo punto il miracolo economico a seconda delle funzioni del momento ma che ci fosse bisogno di Tarantino approfondita
E a per sapere davvero per ognuno di noi che cosa significava estetista poi il passaggio
Giovanni ventitreesimo configurava anche fisicamente
Non a caso era chiamato il Papa buono cioè configurava anche se fisicamente qualcuno addirittura identificava l'immagine una sorta di parco romano
Identificava la maturità
Pienezza di una vita che era arrivata a un punto tale da quelle chiedere
E da databile sufficienti fiducia nell'intelligenza nella capacità di esportazione la capacità di approfondimento
E quindi c'era questa strada che era con me in come dire stata che apparve discesa poi tutti sappiamo che il dibattito all'interno del Concilio non sempre in discesa molte delle problematiche che vengono dibattute
Molti furono poi inquadrate in qualche modo potremmo anche dire
Acquistato uno una una cornice concettuali culturale molto chiara altre furono lasciate diciamo tra virgolette in secondo piano in quel Concilio emerge la figura di Giovanni Paolo secondo
Mente Paolo sesto prende in mano lui poi dopo la seconda parte del del Concilio locale tra l'altro uno dei dei ponti diciamo vescovi delle delle riuscirà bene secondo cento se stessi e e ci sono molti interventi forti di Giovanni Paolo secondo trainante torni forte denuncia della cultura comunista
Perché era mi le espressioni Biba di chi abbia vissuto sulla sua pelle le aberrazioni di che cosa significava la soppressione della libertà e in particolare della libertà religiosa della libertà di culto della libertà di vivere la propria fede interventi di Giovanni Paolo secondo durante il Concilio sono una apertura concreto infinita per quello che poi sarà il suo magistero successivamente quando diventerà produttiva quando diventerà papà
Quindi diciamo c'erano delle cose che non potevano non colpire la sensibilità di quei giovani a me dispiace che oggi il dibattito abbiamo meno spessore culturale ci si interroghi meno sul dialogo tra la chiesa e la società contemporanea
Perlomeno si finisca con l'essere assorbiti
Solo da alcune problematiche no lì c'era lo spessore dottrinale
Che riguardava anche tutto rinnovamento liturgico per esempio ce lo ricordiamo tutti
La messa in latino
Perché perché la dimensione della partecipazione dei laici
Amistadi chiedeva che il linguaggio che si usava fosse il linguaggio della quotidianità perché ognuno capisse esattamente cosa stava dicendo a chi lo stava dicendo come lo stava dicendo perché lo stava dicendo
Non italiani faccio per dire non sono italiani abbiamo ramo una sufficiente formazione
Latina linguistica problema allora per poter anche capire che cosa succede come si dice ma in tutto il mondo questo non era così ecco al Concilio partecipò anche
Ratzinger che aveva una posizione però un po'rivoluzionari si può dire e beh la posizione di Ratzinger nel Concilio fu intanto la posizione di una grandissima onestà intellettuale
Quindi di un grandissimo coraggio
Nella affermare le cose
Sopra le quali il suo punto di vista poteva essere diverso dagli altri non c'era un pensiero unico dominante
E questa è la grandezza e la bellezza anche dibattito aperto nella chiesa la presenza di razzismo particolarmente forte proprio nel rinnovamento liturgico
Senta cambio l'impostazione del Concilio dopo la scomparsa di Giovanni ventitreesimo con Paolo sesto allora loro erano due figure
Diciamo molto diverso insomma Paolo sesto era una figura diciamo
Diciamo più politica per il ruolo che aveva avuto con Pacelli comparo Pacelli compiuto dodicesimo
Anche diciamo Giovanni ventitresimo aveva avuto un ruolo politico era stato nunzio apostolico in Turchia insomma in un momento particolarmente difficile allora fatte le dovute distinzioni
C'era un'impostazione diversa tra i due questo concilio che si aprì con questo bel discorso della luna e si concluse nel dicembre del del del sessantacinque mutò impostazione con papa Montini
Allora vi è un parere del tutto personale non voglio dire voglio sapere il suo parere non parere io credo che nella misura
In cui l'apertura di orizzonti l'apertura di dialogo o ma l'apertura tutte le posizioni quindi anche proprio l'ascolto
Dalla Chiesa contemporanea
Negli anni i primi anni Concilio fece emergere dibattito molto ampio
Che procedeva anche in maniera
Estensiva abbracciando ogni volta spazi nuovi ponendo all'ordine del giorno questioni anche nuove l'applicazione di un principio generale casi particolari momento in cui comincia a farli casi particolari non finiscono più
E il dibattito correva il rischio di non arrivare in qualche modo poi alle decisioni che avrebbero portato alla conclusione dei documenti
Colpa loro sesto Paolo sesto
Rivendica Elia si
Su un bene il suo ruolo in modo molto più potremmo dire direttivo rispetto a quanto non avesse fatto Giovanni ventitreesimo potevo dire che con Giovanni ventitresimo
C'è un'apertura che corre il rischio in qualche modo di aprire anche tantissime strade diverse
Tutte lecite tutte legittime e percorribili panifici poi condurre a conclusioni invece Paolo sesto assume la responsabilità concludere il Concilio e quindi assume la responsabilità di essere lui che in peraltro è previsto anche per quella dimensione ecco chiedo che sia il Papa no insieme ambisco via
Firmare diversi documenti però lui la dimensione direttiva si sente maggiormente ma lo si sente anche nella responsabilità di chi capisce che un concilio petto deve diventare un certo tante un concilio
Che offre delle conclusioni
Alla al Araki a tutta la Chiesa e quindi richiede in quel momento certo rigore in vigore nel riportare le questioni a una lungo semplificazione applicativa
Centrali io volevo chiedere questo clima di interi vale una conclusione allora il
Lì si era abituati a non vedere il Papa che usciva da da da San Pietro allora noi avevamo visto che io nell'introduzione ottenuta precisare questo bel viaggio che Giovanni ventitresimo fece a Loreto ad Assisi con due discorsi indimenticabile allora per voi diciamo lei quando vide che anche Paolo o sesto segui questo tipo di impostazione andando in Medio Oriente
Nel sessanta tre credo e poi anche all'ONU che undici un discorso memorabile al all'inizio del sessantacinque allora
Per voi questo che che rivedervi rate quel tipo di di realtà che eravate abituati a una chiesa che insomma
Che era chiusa all'interno dei dei dei dei Sacri Palazzi e cosa provate a vedere queste queste uscite che poi abbiamo visto sono diretti in taxi in zona agricola
E
Per lui era la naturale conclusione stile Lisa stava agganciando il suo c.t. il dialogo con la società contemporanea
Le Chiesa doveva avere il coraggio di andare laddove si stavano come dire potremmo dire impone di più effervescenti del dibattito non accanto il primo viaggio di Paolo sesto fu fatto in Terra Santa
Luogo straordinario per la ricerca di un ecumenismo ma anche il nuovo una conflittualità religiosa tra le chiese Charlie religioni monoteiste per cui fu mandare proprio non solo
Diciamo sulle orme di Nostro Signore proprio in quel senso in Terra Santa ma anche andare laddove il dibattito poteva diventare più forte in un senso più complesso
Viaggia all'ONU non lo era in qualche modo tuttora in qualche modo forse
Il dibattito culturale un po'meno vivo in questo momento all'interno dell'ONU pro Longo era in quel momento potremmo dire l'Areopago civile laddove si incontravano tutto il mondo tutte le in le nazioni del mondo avevano la loro rappresentanza nello e quindi contribuirono a definire quella che era in parte sostanziosa anche la cultura contemporanea quindi
Che Paolo sesto andasse da una parte alla ricerca delle radici giudeo-cristiani
E dall'altra si confrontasse con questa assise diciamo a trecentosessanta gradi per lui era espressioni viva diciotto il concilio aveva detto bisogna andare incontro alla società contemporanea
Allora per concludere le volevo chiedere questo allora dopo il Concilio noi vediamo una profonda trasformazione della Società italiana con otto quello di negativo che abbiamo visto negli anni successivi lo stragismo e terrorismo ma anche tante forse lei non sarà d'accordo conquiste come il divorzio coi il cambiamento del dell'apporto il voto ai diciottenni il l'obiezione di coscienza
Allora ripensando al Concilio e poi a tutte le trasformazioni che ci sono stati nella società
Italiana allora lei ha fatto una riflessione diciamo il Concilio coi involontariamente abitato cantato vita questi grandi cambiamenti
Che neanche la Democrazia Cristiana riuscì a fermare le volevo chiedere se ha fatto una riflessione sul
Allora
Diciamo pure che ha messo insieme cose molto diverso il trionfatore nell'acqua ricordare tutti i calcoli dei cambiamenti lasciamo stare il dibattito puntuto e puntuali su queste cose voglio dire questo che precisamente perché il Concilio attento ai bilanci dando loro un protagonismo nella società contemporanea molto forte
è evidente che quando tu conti la libertà molto forte ma questa libertà non c'è stata contestualmente o addirittura messi in misura previa una formazione e che anche la libertà tipo portare a fare delle scelte che in qualche modo non sono coerenti con quelli che sono principi e valori étoile vivi dentro di te cioè la vera battaglia del Concilio è stata secondo me ne posto con cinque è stata di due grandi filoni
La dove si accompagna ad un'azione di formazione
Che è maturata anche dalla lettura diretta dei testi del Concilio e quindi anche ad andare alle radici di quello che i padri conciliari avevano molto diretti da quello che Giovanni ventitreesimo di Paolo sesto arrivano in qualche modo ha ratificato
Laddove c'è stata formazione c'è stata anche l'assunzione di responsabilità
In maniera coerente con i principi e i valori della tenuta dato che non ci sta alta formazione quindici sta una sorta di liberalizzazione è come se avessimo detto adesso ognuno può fare come gli pare perché visto questo protagonismo significa che io faccio come mi pare
Non faccio più nemmeno lo sforzo di capire perché prima chiedendo una cosa diversa
Voglio dire
E e fondamentali questo a dirlo chiaro
Sotto in tante questioni tantissime questioni
E ma da questa dimensione a maggiore libertà deve rispondere anche maggiore formazione e delle maggiori di Berlusconi ha maggiore capacità di valutazione delle conseguenze delle proprie scelte
Basta fatto dire io posso fare quello che mi pare che tanto sono libero nessun ordine di Rabin quello che io avevo falchi scrittura per dire a me quello che devo fare questo non basta se non c'è Pietro la coscienza e la consapevolezza più libertà comporta una responsabilità che possiamo anche misurare dalle conseguenze ma le conseguenze dell'impianto
Secondo lei è stato ricordato adeguatamente l'anniversario dell'apertura del Concilio no
Non ho più mi sembra ovvio secondo me non è stato ricordato adeguatamente però devo dire anche questo che da una parte abbiamo in questo momento l'impatto della guerra della guerra in Ucraina e il Santo Padre
Papa Francesco ogni giorno come diciamo noi con un'insistenza martellante richiama tutti approcci
E questo è fondamentale perché il pressing in questo
D'altra parte abbiamo delle questioni sociali
Di non poco conto che richiederebbero anche da questo punto di vista una maturazione degli utenti e dei valori della solidarietà dell'inclusione quindi anche una rielaborazione della responsabilità dei cattolici nei confronti delle società contemporanee
Io mi auguro che siccome nel venticinque ci sarà il prossimo Giubileo c'è tutto un itinerario di approssimazione a questo Giubileo il cardinal Ravasi è appena cominciato le elezioni
Dalla cattedrale di San Pietro hanno che mi il testo terrà questo approssimazione che è una preparazione non si sottrae una riflessione
Mi auguro che tutto questo si traduca non tanto in una celebrazione del concilio Vaticano secondo
Ebbe anche esserci ma non è quello
Ma si accompagna invece a una riassunzione anche comunista una rilettura dei documenti del Concilio una capacità di interrogarci se ciò alcun ci eravamo impegnati sessanta anni fa
Di fatto siamo riusciti a tradurlo indo
Atti concreti oppure lo abbiamo semplicemente usato per quanto un certo imbarazzo comodo e quale abbiamo messo in un cassetto essendo uno punto informazione appunto perché il Concilio Vaticano secondo va in questa direzione
Restituisce in modo particolare all'Arco questa dimensione vischiosità per accedere lui stesso
è quindi per non delegare con troppa superficialità all'esterno responsabilità di elaborazione di riflessione
Bene
Grazie per averci portato questa bella pagina della della Chiesa universale ringrazio
Paola bis il la senatrice Paola Minetti col quale abbiamo trovato a fare questo viaggio nella storia del Concilio Vaticano secondo di quello che ha lasciato anche nella società italiana grazie