ll cammino della Comunità. Impresa, cultura e territorio: la lezione di Adriano Olivetti

Buonasera
Benvenuti a Palazzo Borromeo
Vi volevo salutare molto cordialmente e per questo nuovo per aver per partecipare a questo nuovo evento il cammino della comunità impresa cultura e territorio la lezione di Adriano Olivetti
E la prima cosa da dire che Adriano Olivetti continua
A darci delle lezioni
Che magari non sempre ascoltiamo ma insomma lui continua continua a darcele con
Con quello che ha lasciato
Felice di darmi il benvenuto felice che ci sia la Fondazione Olivetti
Che è stata costruita nel sessantadue
E quindi a sessant'anni cosa che ricordo bene perché anche la mia età per cui
Auguri e ricerca
Desidero salutare e ringraziare
Cinzia Bianconi presidente della Fondazione Beniamino De Liguori segretario della fondazione illustri relatori Costanza Casali assessore alla cultura
Del comune di Preah sottolineando che il comunque la città di Ivrea
è capitale italiana del libro per l'anno due mila ventidue
E libro cultura Olivetti
Siamo nella stessa
Nella nella perfetta continuità dire
Giuseppe Lupo dell'Università Cattolica
E infine sua eccellenza monsignor Luigi Renna arcivescovo di Catania presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro la giustizia
E la pace e ringrazio anche la moderatrice Alessandra Ferraro capo redattrice RAI della
TG regionale Valle d'Aosta
Volevo aggiungere s'però ancora due parole consentitemi per dirvi che questo è il secondo appuntamento che noi come ambasciata abbiamo con la Fondazione Olivetti perché già nel due mila venti
Ospita ma il convegno dal titolo dalle fabbriche di beni alla fabbrica di bene l'attualità del modello Olivetti hanno per un nuovo paradigma economico lo fece l'ambasciatore Sebastiani mio predecessore che oggi qui e che veramente desidero salutare
Insieme a sua moglie e ringraziare per tutto quello che lui ha fatto per questa ambasciata
In un periodo assai Complesso come quello della pandemia soprattutto grazie moltissimo lascio la parola las niente alla Presidente Bianconi
Grazie ambasce dovere grazie grazie di aver rinnovato l'invito effettivamente siamo qui per la seconda volta
In questa stupenda cornice io diciamo ho partecipato anche ad altri eventi organizzati da l'ambasciatore Pietro Sebastiani
E devo dire che avrei veramente voglia che si potesse ricominciare a farne anche al piano di sopra i piani di sopra perché sono altrettanto meravigliosi
Dovunque Nord gruppo tanto tempo ringrazio voi presenti
E lascio volentieri la parola agli altri
Alcune solo piccole notazioni
Adriano Olivetti ci insegna ancora tanto simili Adriano Olivetti non è ancora così tanto ascoltato da tantissimi
Ma proprio le occasioni che vengono date anche da riconoscimenti internazionali come sono quelli dell'UNESCO o riconoscimenti nazionali come la capitale italiana del libro aiutano a rinfrescare la memoria e a far conoscere anche a chi è più giovane una storia che è una storia meravigliosa di bellezza di cultura enti elevazione
Non solo
Economica e sociale ma anche spirituale perché dalla cultura non ci si può schemi elevate
Buon ascolto a tutti e grazie
Grazie all'ambasciatore grazie alla Presidente Bianconi allora benvenuti benvenuti a questo colloquio serale in questa cornice splendida
Che ci accoglie questa sera una colloquio che ci permetterà di riflettere sulla cambino della comunità
Attraverso tre parole chiave l'impresa il territorio e la cultura attraverso la lezione di Adriano Olivetti lo faremo con illustri relatori
Mi preme ricordare che queste tre parole chiave sono delle parole vive più che mai oggi impresa territori e cultura nello spirito di Adriano imprenditore illuminato lungimirante ingegnere di Ivrea
Aveva posto al centro della sua agire come ben sapete il lavoratore ma lo considerava prima di tutto una persona un lavoro che andava bene a al di là delle mura della fabbrica e della produzione andava ben al di là dei profitti perché al centro c'era appunto l'uomo con i suoi talenti con la sua creatività con il proprio ingegno
Mi piace ricordare qui questa sera Laura Olivetti la figlia di Adriano che nel due mila e quindici in un'intervista che ha rilasciato al quotidiano Avvenire ha detto la fabbrica comunità era il tentativo di una grande innovazione culturale per l'impresa e per i lavoratori per tutti i soggetti attivi del territorio
Ed è proprio in questa direzione che va proprio l'attività proficua e divulgativa anche di edizioni di comunità edizioni di Comunità che sono dirette da Beniamino De Liguori Carino che il segretario generale della Fondazione Olivetti a Luís lascio l'introduzione di questo colloquio
Preso
Bene buona sera anche da parte mia ringrazio ovviamente l'ambasciatore
Il vitto proprio come è stato detto voluto rinnovare abbastanza
Di due anni per l'ultima volta in cui ci siamo incontrati qui un momento di riflessione e approfondimento attorno alla figura di Adriano Olivetti e al lascito alla lega si dell'impresa
Poli lettiana
Ringrazio anche
Fontana
Per aver allestito in modo impeccabile anche questa volta queste vette anche per la sua gentilezza e competenza e gentilezza sono due qualità che quando sono insieme possiamo dire sono molto Olivetti Anna
è stato ricordato due anni fa insieme con l'ambasciatore Sebastiano e gli altri relatori c'eravamo concentrati su dei temi più strettamente connessi all'idea d'impresa di Olivetti come è stato già ricordato quest'anno abbiamo deciso invece di concentrare l'attenzione su una parte più specifica
Di quell'esperienza ovvero del rapporto tra impresa che
Cultura si dice che Adriano Olivetti sia stato nel Novecento uno dei pochi grandi uomini che abbia saputo coniugare in modo efficace il pensiero azione e e quindi in Olivetti in qualche modo tutto si tiene e se si tralascia uno solo degli aspetti attorno a cui si articolava questo complessa idea questa complessa ambizione di riforma integrale
Della società allora in qualche modo si perderà tutto il senso più profondo della dicendoli lettiana così credo che anche oggi
Sia necessario questo un po'il senso di questa introduzione riepilogare brevemente per velocissime suggestioni il perimetro qual è il perimetro dell'azione Olivetti hanno in termini valoriali
Fosse anche ideologici in qualche modo così anche indirettamente introdurre la scaletta degli interventi dei relatori che appunto insieme con l'ambasciata abbiamo pensato che è meglio potessero sinteticamente poi articolare illustrare diciamo così le verticale ditemi
In oggetto oggi in questo incontro le cose da dire dal suo Rivetti sarebbero tantissime il tempo molto poco anche perché come ricordava l'ambasciatore Olivetti ancora una fonte inesauribile
Di suggestioni per il nostro per il nostro tempo quindi ovviamente di rimando anche per gli approfondimenti alle attività che la Fondazione Adriano Olivetti appunto svolge da sessant'anni come è stato ricordato e che si articola attraverso Progetti di varia
Di varia natura il perimetro di cui parlavo prima e quello in cui possiamo scorgere
Anzitutto il paradigma di un mondo nuovo per Olivetti
Costruito attorno all'armonica combinazione fra progresso materiale efficienza tecnica innovazione tecnologica ed etica della responsabilità un perimetro che Olivetti stesso traccia per contenere
Indirizzare tutte le sue attività ti colate all'idea d'impresa moderna che non esaurisce egli stesso a dircelo i suoi fini solamente
Nel profitto
Se non so se può andare avanti
La
Presentazione
Scusate
No
Va bene va all'indietro io grazie a posto
Può l'industria darsi dei fini si trovano questi semplicemente
Nell'indice dei profitti
Non vi è al di là del ritmo apparente qualcosa di più grande una vocazione una destinazione anche nella vita di una fabbrica ne crediamo nei valori spirituali amore verità giustizia e bellezza gli Stati che dimenticheranno anche solo una di queste forze non potranno mai indicare il cammino della civiltà e poi segue
Olivetti facendosi questa domanda come possiamo essere materialmente tecnologicamente progrediti senza per questo essere interiormente
In barba riti così il Progetto li lettiano nelle tante variazioni in cui si sviluppò politica culturale economica su editoriale era insieme ambizioso e qualche modo essenziale
Sperimentava divulgava adoperava competenze tecniche e di straordinaria precisione
Scusatemi mettendo al servizio di un'idea semplicissima l'aspirazione a una mano un'umanità riscattata e così alcuni alle questioni che realizzasse della civiltà industriale imponeva la di olive Tiana afferma
La coincidenza fra interesse morale interesse materiale
E così da queste due domande che abbiamo letto discendono tutte le azioni chiave per comprendere l'esperienza Olivetti hanno anche il tema appunto del rapporto fra cultura
Impresa sono domande
è stato in qualche modo detto quelle di
Di Olivetti che sembrano guardare proprio dritto negli occhi il nostro tempo per interrogarci ancora ancora oggi ed alcune delle azioni delle iniziative con cui Adriano Olivetti cercò la sua personale risposta a queste domande
C'è risiede troviamo il tema in questi questo incontro ovvero lo sforzo in esausto attraverso le biblioteche di fabbriche servizi culturali
I centri culturali le iniziative personali di Adriano Olivetti la casa editrice Edizioni di Comunità fondata nel mille novecentoquarantasei centri comunitari
Animati dal Movimento Comunità sempre fondato da Olivetti nel mille centoquarantasette tutte le altre attività che saranno in qualche modo l'oggetto attorno al quale ruoterà l'intervento del professor Lupo ovvero quindi queste esausta inesausta lo sforzo di dotare un tempo incerto come quello di Olivetti e pieno di insidie che corrispondeva al passaggio dalla società agricola società industriale
Di riferimenti culturali che potessero aiutare a contribuire allo sviluppo e alla nascita di una società diceva Adriano Olivetti materialmente più fascinosa che spiritualmente
Più elevate infatti così scrive a metà degli anni Cinquanta
La spinta per la conquista dei beni materiali ha corrotto l'uomo vero
Ricco del tono di amare la natura e la vita
Che usava contemplare lo scintillio delle stelle che amava il verde degli alberi amico delle rocce delle onde ove fra silenzi e ritmi le forze misteriose dello spirito penetrano nell'anima
E a questo giusta poneva quest'altra attività abbiamo portato in tutti i villaggi le nostre armi segrete i libri corsi le opere dell'ingegno e dell'arte noi crediamo nel valore rivoluzionario
Nella virtù rivoluzionaria della cultura che dona all'uomo il suo vero potere e così la copertina ideale di questa citazione sarebbe questa bellissima foto commissionata dall'Olivetti negli anni cinquanta per contribuire a documentare appunto le attività delle biblioteche di fabbrica e nella circolarità o identità diciamo meglio fra gli edifici della produzione e quelli dei servizi culturali e sociali risiede
Nuovamente lì l'organicità del pensiero di Adriano Olivetti il quale pochi mesi prima di morire nel dicembre del mille duecentocinquantanove interrogato dal filosofo
Emilio Garroni durante un'intervista della RAI se fosse vero che egli Olivetti come si diceva masse recarsi in fabbrica nei giorni in cui le linee di produzione erano ferme cioè alla domenica e al sabato Olivetti rispondeva così quando la fabbrica afferma e le macchine tacciono il problema dell'uomo si fa più evidente il rapporto fra uomo e macchina emerge in tutta la sua efficienza
Insomma andando verso la conclusione c'è stata e c'è in Adriano Olivetti la straordinaria capacità di spingere lo sguardo oltre i suoi tempi
Mantenendo però sempre come punto di riferimento un'idea di persona che salvaguardi prima di tutto le diversità e gli spazi dell'interiorità mettendoli nella condizione di esprimersi compiersi liberamente
E forse proprio qui risiede anche il nucleo fondamentali in qualche maniera del del sentimento che anticipa e struttura la profondità delle lavorazioni prima tecniche teoriche pratiche e che fa di Adriano Olivetti davvero un nostro contemporaneo
Un nucleo che universale è stato ricordato da Cinzia Bianconi come ha riconosciuto l'UNESCO proclamando Ivrea città industriale del ventesimo secolo del due mila e diciotto ma che ha lasciato delle impronte in particolare crea molto concrete
Ed entro le quali è stato possibile che cresce essere si sviluppasse la ridando fino a oggi a noi delle attività e delle iniziative culturali di vario genere
Se è vero che crea come si dice sia uno ancora dei piccoli centri tale in cui si legge di più
E dove sono nati delle Festival ed iniziative di rilievo nazionale un contesto favorevole in altre parole che ha permesso infine che crea veniva ricordato quest'anno sia capitale italiana
Del libro di questo parlerà costanza Casali e all'assessore alla cultura del Comune di Ivrea che la persona che ha immaginato e poi disegnato
Appunto la candidatura della città questo prestigioso riconoscimento e tutto questo dimostra
L'assoluta direi congruità di ritenere Olivetti un simbolo oltre che una figura storica se mi è concesso dire l'incarnazione dello spirito di un tempo che il nostro tempo e dal quale possono discendere abbiamo visto iniziative molto concrete non solo rievocazioni archeologiche o sentimentali
Olivetti incarna la consapevolezza che la straordinaria capacità che alla nostra specie di creare con i lavori con l'ingegno ricchezze innovazione
Debba essere impiegata per servire un idea che in fondo non ha tempo e non ha luogo perché appartiene all'umanità e alla sua storia l'idea del rispetto della dignità della persona umana l'idea di poter costruire una società in cui a nessuno sia negato il diritto alla cultura la bellezza che a cui nessuno ci ha negato il diritto alla libertà e soprattutto direi
A la pace e questo credo che poi sarà come dire oggetto di discussione alla fine
Del nostro Pananti relatori
E dato che il perito che stiamo vivendo a volte almeno a me sembra di grande confusione vorrei autoreferenziali mente concludere ancora con due citazione di Olivetti che mi paiono assai attuali e suggestive la prima dove afferma che la duplice lotta nel campo materiale nella sfera spirituale e l'impegno più alto e la ragione della mia stessa vita la luce della verità usava dirmi mio padre risplende solo negli atti che non nelle parole
E l'ultima che invece racchiude molto bene credo un po'il senso di questo incontro è quello anche come dire più ampio e più profondo delle attività della Fondazione
Adriano Olivetti che sono le parole con cui nel mille novecentoquarantasette Adriano Olivetti descrive la campana che era il simbolo che ha scelto
Per le sue attività e che dal mille novecentosessantadue da sessant'anni contraddistingue anche la Fondazione Adriano Olivetti ognuno può solare senza timore e senza esitazione la nostra campana
Che essa a voce soltanto per un mondo libero materialmente più fascinoso e spiritualmente più elevato
Suona soltanto per la parte migliore di noi stessi e Tipper ogniqualvolta in gioco il diritto contro la violenza il debole contro il potente l'intelligenza contro la forza il coraggio contro la rassegnazione la povertà contro l'egoismo la saggezza e la sapienza contro la fretta e l'improvvisazione la verità contro l'errore l'amore contro l'indifferenza
E questa credo tanto l'idea è che fosse un'introduzione ai temi che adesso Giuseppe Lupo Alessandra Casali infine monsignor Renna
Per anno grazie
Graziella dottorale Beniamino De Liguori Carino per questa introduzione dell'uomo Adriano dell'imprenditore come dicevamo prima e di colui che ha voluto anche fare una rivoluzione culturale di un territorio
E allora Adriano Olivetti aveva capito prima di tutto e soprattutto con uno straordinario anticipo sui tempi che fare impresa e fare cultura
Lo diceva già agli negli anni quaranta e cinquanta del secolo scorso quindi un ruolo inedito per all'impresa di allora ma Adriano credeva molto in questo binomio Impresa e cultura tanto è vero che diceva
Cito le sue parole la fabbrica non può guardare solo all'indice dei profitti deve distribuire ricchezza servizi democrazia cultura Adriano definiva la cultura come ricerca disinteressata di verità e bellezza così l'aveva definita nell'ordine politico delle comunità
Del mille novecentoquarantasei allora l'azienda si trova dunque a fare un salto di qualità svolgerà un ruolo chiave
In favore dell'intera collettività proprio all'insegna di quelle parole che il dottor Beniamino De Liguori diceva prima responsabilità
Sostenibilità e circolarità
Introduco allora il professor Giuseppe Lupo dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano che tra l'altro e autore di un bel libro la letteratura al tempo di Olivetti io allora le chiedo professore quale era proprio il rapporto di Olivetti il con la cultura del suo tempo
Grazie
Ringrazio l'Ambasciatore ringrazio la Fondazione Olivetti
Per quest'invito
Esiste una nel percorso del Novecento
Esiste una modernità industriale
Ed esiste una modernità industriale declinata alla maniera di Adriano Olivetti
Il quale
Del secolo scorso
Sta come una figura otto tecnica di un prima non dopo
Tanto che nessuno dopo Olivetti a o a partire da Olivetti
Ha potuto pensare a un'idea di modernità senza ignorare né gli esiti
Un primo dato è gli intellettuali che ci lavorano è un dato abbastanza anomala cioè nel nel e per cose del Novecento non è così consueto trovare un'azienda che chiama intellettuali
Ma c'è una domanda che ci dobbiamo porre quando discutiamo del rapporto tra impresa culture e territorio ed è
Fino a che punto un'azienda possa agire come volando di sviluppo
All'interno di un determinato contesto geografico antropologico per farlo per farlo dobbiamo allargare lo sguardo pensare non tanto e non solo in termini di vantaggi economici
Ma in termini di riscatto umano di redenzione cubana
Ottenuta non devianti e rifiuto della modernità sottolineo questo discorso il rifiuto della modernità che mi atteggiamento abbastanza diffuso non presso li venti ovviamente
Ma presso alcuni intellettuali ma al contrario no di rifiuto de la Mode additava al contrario attraverso l'uso strumentale di essa cioè come piccolo di un bene comune
A questo compito è chiamato la fabbrica e con essa chi ci lavora alla ricerca di questo ambizioso obiettivo sono convocati Italia numerosi intellettuali di cui Olivetti si è circondato
Assegnando loro compiti più delle volte eterogenei riguardanti soprattutto le strategie organizzative la comunicazione la progettazione di un mondo nuovo che doveva per forza implicare il confronto con la tecnologia
La domanda che ci dobbiamo porre cioè è
Se davvero questi intellettuali si possono chiamare Chierici
Chierico e una è un termine che viene dal mondo medievale
Che entra nel Novecento mediante il titolo di un libro molto celebre di cui nessuno o pochi oggi ricordano la tra Isolde Claire il tradimento dei chierici Julien Benda
Ma ci rientra questo nome Chierico secondo un'interpretazione molto negativa
Perché bendato puntava la sua attenzione sul tema del tradimento il tradimento dei chierici
Perché i chierici dovrebbero tradisce
L'intellettuale secondo Benda tradisce quando decide di compromettersi con le questioni del mondo
Quando si interessa di politica quando agisce attivamente nella società
E così facendo abbandonato
Ho trascurato la propria vocazione di studioso cioè di chi è ricco il chierico e chi studia sedi interessi di politica se fa l'intellettuale di fabbrica tradisce
Se gli uomini di lettere Olivetti anni siano stati più o meno da scrivere al perimetro alla tipologia dei chierici è una questione controversa
Si sente allo stesso poche il loro impegno il loro impegno a vantaggio dell'industria manifeste i segnali di quel tradimento di cui parlava dentale sono traditori perché don Sturzo cioè si interessano di questioni industriali si interessa di questioni sociali
Ma ci aiutarlo le parole di Paolo Volponi uno dei chierici uno degli uomini più vicini a Olivetti quale afferma in un'intervista
Di una ventina d'anni fa
Anche trenta anni fa del novantaquattro Adriano faceva lavorare in fabbrica nella ricerca
E studiare l'organizzazione la Sociologia Urbanistica si produceva una puntura cioè un piano integrato di sviluppo dove la funzione dell'intellettuale della quale do dello studio e della critica
Ho pulito dice esattamente il contrario sono studiosi quelli che stavano a lavorare gli intellettuali che lavoravano per Adriano studiava
Studia critica sono termini perfettamente in linea con le prerogative del chierico
Quindi sono Chierici secondo Volponi quelli che lavoravano per l'Olivetti
E allontanano il per anche il pericolo di un atteggiamento di pura propaganda
Il problema è
Etico-morali cosa chiedesse Adriano ai suoi collaboratori e tutti a mente non accondiscendenza ed è meno passività
Ma una sorta di impegno a progettare costruire ipotesi collaborare non tanto all'invenzione o per fare o a perfezionamento di macchine prescrivere quando a promuovere una cultura del moderno una cultura del moderno che avrebbe dovuto favorire il progetto umano che sta più a cuore ad Aviano livello
Cioè
Trasformare la fabbrica da congegno di sofferenza in uno strumento di riscatto questo è il grande problema dobbiamo fare in modo che gli uomini che lavorano in fabbrica o che interagiscono con la faticano siano contenti
Perché altrimenti la la modernità industriale fa T-shirt
Nessuno può negare che in questi di via sia presente la forma di utopia
Ma nel caso dell'Olivetti dobbiamo pensare a quella idea di utopia che uno degli uomini vicini all'Edizioni di Comunità Louis ma un forte
Definisce Utopia di Progetto
Distinguendo lampo da quella che al contrario chiamava utopia della fuga utopia della fuga è abbandonare la terra e sognare
Utopia di Progetto e modificare quello che noi abbiamo per il bene comune Adriano Olivetti avrebbe perfettamente del tratto questa utopia del Progetto
Conferendo le l'alone della possibilità utopia concreta eh l'espressione che è lì ad opera nell'ordine politico delle comunità
Cioè un libro dei quali il primo libro di Adriano quando evoca quelle figure che egli consideriamo considera gli apostoli della comunità cioè Emmanuel Mounier
Chuck Maritain
Ma opera una distinzione ribadendo che la sua quella di Ivrea rispetta quella dei due filosofi francesi è un'utopia concreta
Non è un'utopia sognata o del sogno ma è un'utopia concreta
Il vero problema adesso non è tanto capire se l'utopia di Adriano abbia trovato no pietà realizzazione la risposta
è semplice visti i risultati
E
Ma quello che a me preme sottolineare che l'utopia di Adriano sta nell'idea nel costituire nel costruire una sorta di contro modernità
Contro modernità
Se la modernità e quella che si è manifestata in Italia tra gli anni quaranta e gli anni Settanta
Cioè industria come periferia industria come smog industria come all'inazione
E conflitti sociali questa è la modernità che noi abbiamo conosciuto tra gli anni quaranta e settanta sequestri è la modernità
L'esempio dell'Olivetti mira a dimostrare o a testimoniare la percorribilità di un sistema alternativo di modernità
Un sistema alternativo di modernità Adriano Olivetti hanno iscritto le regole della modernità e così facendo secondo me a creato un acconto modernità la periferia settentrionale di del Piemonte come centro comunitario la fabbrica come luogo
Il riscatto umano e sociale il valore dell'industrializzazione come elemento necessario per artisti per acquisire il moderno dunque secondo un criterio di inalienabile utilità
Vado verso la fine
Il tema adesso diventa un altro
Capire fino a che punto l'operato dei tanti Chierici di cui Asiago si è circondato ha inteso cooperare alla concretizzazione di questa utopia
Il problema è in altre parole valutare il ruolo degli intellettuali che lavorano nelle aziende di Ivrea e di Pozzuoli
Non dimenticando di sottolineare fino a che punto la posizione di questi intellettuali sia stata completamente coerente con i compiti che venivano a loro assegnati
Non c'è dubbio che essi hanno contribuito alla costruzione di un umanesimo industriale secondo i parametri fissati da Olivetti
E non c'è nemmeno un dubbio non c'è nemmeno il dubbio che alcuni di loro abbiano creduto nel verde od di Adriano Volponi è uno di quelli che ha creduto di più per esempio
Ma non si può tacere non si può tacere
Che altri forse la maggioranza di questi intellettuali che lavorarono per l'Olivetti siano Da Rin siano rimasti in quel punto franco
Che non si può chiamare dissenso ma che sicuramente manifesta i termini di uno scetticismo
Pensiamo a scrittori Olivetti anni come Ottiero Ottieri
Pensiamo ai titoli Olivetti anni come Franco Fortini
Libero Bigiaretti Giovanni Giudici
Ora il discorso svicola dal piano operativo cioè quali erano le i i i compiti per questi chierici al piano morale e chiama in campo questioni che vanno oltre il tema dell'organizzazione oltre lo studio
Di cui parlava col poni essendo gli intellettuali implicati nei settori che determinarono l'acquisizione di uno stile aziendale
Sotto questo aspetto tutto concorre a dimostrare che essi abbiano contribuito alla costruzione che metteva al centro nord i profitti balla redenzione
Il gioco della modernità
Che
Sì sì sì sì sì la bruma cioè si si concretizza intorno alla civiltà delle macchine corre il rischio di diventare una specie di boomerang
L'ingresso in fabbrica
Interpretabile quali degli intellettuali in in interpretabile quale uno degli ultimi tentativi da parte del per intellettuali di sentirsi parte viva dei processi di trasformazione di questa nazione
Corre il pericolo di essere letto come l'estremo rifugio
Cosa voglio dire con l'estremo rifugio intellettuali estromessi dalla società
Considerati non più utili estromessi anche dai partiti politici trovano nella fabbrica il luogo dove esercitare la propria funzione
Le opere che fanno parte della letteratura Olivetti Anna i testi che i chierici di Adriano producono e che sono il riflesso delle infinite discussioni condotte in pubblico implica o in privato
Rappresentano il terzo mondo intero di un dilemma di una crisi di coscienza di una
Questione morale che appartiene a un certo novecento
Resosi colpevole di avere emarginato gli intellettuali svuotando lì dalla loro funzione concludo
Ci sono tanti c'è c'è una grande letteratura Olivetti Anna cioè la grande letteratura prodotta da intellettuali che vi hanno lavorato e che hanno scritto più o meno riferendosi a quel tipo di azienda
Però se noi andiamo a leggere quel tipo di letteratura ci accorgiamo di un una una cosa vistosa
Non sono mai di opere che raccontano la Olivetti e non sono mai votare dove il Progetto di utopia Olivetti Anna
Viene raccontato nei termini così come è avvenuto sono quasi sempre delle opere corrosive verso l'Olivetti
Uso un termine per farmi capire ancora meglio anti moderne
Perché gli intellettuali che lavorarono in Olivetti raccontano di questa fabbrica o di una fabbrica che assomiglia ma in maniera corrosiva cioè in maniera scettica cioè in maniera antimoderna avevano a disposizione una delle fabbriche più
Moderne
Del tempo e invece ne danno una dimensione una interpretazione una chiave di lettura di questo tipo ecco queste auto enigma che non sia ancora sciolto
Non abbiamo ancora capito fino in fondo per quale ragione questo è stato l'atteggiamento ma rimane però una regola
Che Adriano
Si è dovuto o a o o ha voluto a valersi delle parole dei chierici
Per formare il proprio umanesimo industriale cioè dopo ha avuto fiducia i chierici ma il Chierici non li hanno corrisposto con altrettanta fiducia grazie
Grazie al professorale il mutuo che ci accompagnato in questo percorso quasi culturale dell'azienda dell'impresa la cultura Adriano Maba circondarsi abbia o capito e lo sapevamo di intellettuali di scrittori di giornalisti
Il professor Lupo ha parlato di umanesimo industriale ecco Ivrea la città di Ivrea
E stata plasmata da tutto questo da quello che raccontava il professore e oggi che cosa è ebrea dalla due mila diciotto e patrimonio Unesco il patrimonio dell'umanità
E una città industriale costruita secondo le scelte urbanistiche architettoniche proprio volute da Adriano Olivetti che intorno alla fabbrica come diceva
Il professor Lupo ha saputo realizzare la sua concezione umanistica del lavoro in cui la produzione
Non può prescindere dal benessere della persona anche sociale anche culturale che si vide i una fabbrica ma oggi non solo patrimonio Unesco a partire dal due mila diciotto oggi Ivrea e anche capitale
Nazionale capitale del libro
Due mila e ventidue allora facciamo un salto nell'oggi e lo facciamo con l'avvocato Costanza Casali assessore alla cultura della Comune di Brea
Ivrea capitale italiana del libro due mila ventidue che cosa significa perché e soprattutto quali sfide alla luce della lezione di Adriano Olivetti
Grazie innanzitutto a tutti per essere qui e ringrazio in particolar modo sia la Fondazione Olivetti che l'ambasciata italiana per aver dato un moto di Hadid rea di poter uscire dai confini geografici territoriali e poter venire qui a raccontare quella che è stata la nostra esperienza e soprattutto il nostro cammino il cammino della comunità la crescita del cammino di una comunità
E
Chiaramente la nostra candidatura parte da lontano e pone proprio le radici
Sono proprio nell'esperienza Olivetti Anna abbiamo un humus molto fertile a vivere a e dobbiamo ringraziare giustamente Adriano Olivetti perché ha fatto sì che ci fosse un fermento culturale
Tale per cui Brera veramente al centro del mondo
E ancora oggi e chiaramente oggetto di studi in tutte le parti del mondo e volevo partire con una risposta che aveva dato Corrado Augias ad un lettore per inquadrare proprio il re l'esperienza Olivetti Anna in rapporto al suo tempo e Cai difficili giorni nostri
Così recita
La seconda guerra l'abbiamo persa ma dalle rovine del conflitto è venuto fuori un paese tutto nuovo
Avevamo una povera cultura contadina arretrata e di cotta siamo diventati di colpo uno dei pianisti più dinamici brillanti del mondo
Di quell'incredibile slancio fecero parte anche le utopie e i miracoli Adriano Olivetti che conia quell'incredibile slogan ripreso paro paro dalla visionarietà di Gesù
Non uomo e fatto per il sabato ma il sabato per l'uomo non uomo è fatto per la fabbrica ma la fabbrica per l'uomo
In lui c'era una trasparente visionarietà profetica applicata al mondo secco dell'industria moli detti non era solo furono quelli gli anni del grande design'dell'industrializzazione della moda
Di una in viticoltura moderna di una lira solida come una roccia dell'Autostrada del Sole quasi completata fino a Roma e poco in poco più di quattro anni dov'è finito quell'immenso patrimonio perché non ne abbiamo fatto tesoro perché abbiamo dissipato una tale eredità che cosa potremmo dovremmo fare per riprendere le fila di quel discorso interrotto
Ebbene lungi dall'abbozzare chiaramente una qualsiasi risposta a queste domande
Noi però siam partiti da qui abbiamo ricordato che siamo andati sulla Luna nel sessantanove grazie grazie al P cento uno il primo personal computer Olivetti
E per cui abbiamo creduto che i miracoli potessero esistere
Qui non si parla di un miracolo perché e se è stata semplicemente una candidatura per diventare Capitani italiana del libro ma abbiamo pensato a quale potesse essere il tema da dare alla candidatura di terapia
E questo tema è stato quello proprio di comunità comunità nell'accezione Olivetti Anne è cosa abbiamo fatto abbiamo scorporato tutta la filiera del libro in sette comunità
La comunità dei lettori degli editori degli scrittori dei bibliotecari degli insegnanti di coloro legati al mondo
Dell'informatica e da lì abbiamo suddiviso in tre livelli livello diciamo così provinciale
Regionale e nazionale e abbiamo costruito veramente un dossier partecipato e credo che la chiave di volta sia stata proprio lì
Cioè ci siamo collegati siamo eravamo in pandemia per cui avevamo fatto delle coliche Ara mente per cui con grandi sacrifici di tutto appena di tutti appena si poteva ci si trovava Beniamino anche ha partecipato a questo dossier ha partecipato Gaetano Di Tondo che anche qua in sala che è presidente dell'archivio storico rivetti e e ci siamo dati tra i temi uno iconico sillabico cioè la parola e immagine
Uno e materiale digitale cioè il libro in forma cartacea e il libro
Digitale
E quantità e qualità cioè se essere un buon editto per essere un buoni pittore bisogna stampare molto o bisogna pubblicare diktat ditta di qualità
E così su questi tre grossi temi andremo a dare delle risposte alla fine di quest'anno vissuto da capitale poiché tutti i nostri ospiti si interrogheranno su questo e alla fine di quest'anno abbiamo l'ambizione di scrivere il manifesto per il futuro del libro da lasciare in eredità alle future generazioni
E che cosa potevamo scegliere come logo come logo della nostra candidatura abbiamo scelto la macchina per scrivere lettera ventidue perché era capitale del libro due mila ventidue
E poi ci siamo interrogati su quelli che erano i nostri punti di forza sicuramente il punto principale e l'aver deciso come amministrazione di costruire la nuova biblioteca di Brea che è una biblioteca in chiave moderna una culturale con un spazi in condivisione tra biblioteca
E e Museo civico ma anche questo lo stiamo facendo in modo partecipato proprio perché sia un valore aggiunto per la comunità e non un semplice contenitore dove mettere all'interno degli oggetti
Per cui abbiamo partecipato a una colletta e l'alta scuola Politecnico Torino-Milano son
Venuti a di Preah studenti di tutto il mondo dell'Alta scuola
Commi con gli insegnanti e adesso a fine mese presenteranno la loro tesi perché siamo stati scelti tra tanti progetti ecco è stato scelto proprio dall'Alta scuola questo Progetto culturale di redigere il progetto culturale
E la nuova biblioteca i cittadini hanno potuto fare delle passeggiate con gli studenti han potuto rispondere a dei questionari e adesso avremo poi la restituzione alla comunità di questo grandissimo Progetto
Ma chiaramente i punti di forza erano ancora altri avevamo già e abbiamo la nostra biblioteca che di nuovo una biblioteca che è nata
Nel settantotto e dei centro rette di ben settantacinque biblioteche e Co di nuovo che torna al concetto di comunità di Rete con un bacino di tutto d'utenza di duecentoquaranta mila
Persone siamo poi città che legge città che legge e come diceva Beniamino abbiamo un'altissima percentuale tra abitanti e biblioteche e sono così orgogliosa che la scorsa settimana per il rotto un ulteriore biblioteca abbia libreria proprio sotto il mio ufficio
Con ben sei vetrine cioè per Roma magari sembrerà normale ma noi siamo una cittadina con ventiquattro mila persone per cui effettivamente ci sono ci sono otto quindi librerie più hutu di supermercati che hanno la loro sezione dedicata ai libri per cui è veramente tanto
E poi una delle prime cose che ho fatto in prospettiva di partecipare alla candidatura
Proprio di capitale italiana del libro è quella di siglare un patto locale per la lettura per la promozione del libro e della lettura e anche qui spontaneamente ed è questo il dato veramente importante che spontaneamente hanno aderito centotrenta mila persone poi abbiamo una grandissima veramente una grandissima manifestazione
Letteraria che è la grande invasione che quest'anno è arrivata alla decima edizione e per cui potevamo contare anche su quello e poi sul territorio cioè l'associazione archivio storico
Olivetti con la sua biblioteca di cui ha il fondo di eccidi ma al fondo attratti a Fondazione Olivetti era stato donato
Nel settantadue comune per cui cinquant'anni fa in occasione di capitale del libro ebbene lo stiamo catalogando tutto e viene messo in rete ISB mi sembra che si chiami per essere e diciamo così raggiunto a livello nazionale da tutti e alla fine di dell'anno per cui già a dicembre avremo già cinque mila volumi catalogati e ne abbiamo trovati di bellissimi perché sfogliandoli ho trovato un un libro con dediche diciamo così uno di Chagall con una dedica
Direttamente ad Adriano Olivetti sono cose che veramente emozionano
E poi chiaramente come è stato già citato da Beniamino ci sono le Edizioni di Comunità del quarantasei e non da ultimo anche la presenza della biblioteca diocesana
Diocesana con i codici Miniati e il codice il più importante quello di Parma
E poi abbiamo voluto anche porre l'accento nella nostra candidatura
Sulla collaborazione tra pubblico e privato e per cui abbiamo Porto poco portato avanti e di questo di nuovo sono molto orgogliosa perché era un progetto in cui credevo moltissimo tutto un progetto con l'Archivio Storico Olivetti
Connettivo messe piana con Olivetti S.p.A.
Perché sì fossero riportata al grande pubblico tutte le opere d'arte della collezione Olivetti che erano rinchiuse nei caveau di Kim da oltre vent'anni ebbene ce l'abbiamo fatta
Ci siamo riusciti lau dizione durante l'audizione questo di nuovo penso che abbia dato un una certa importanza ci siamo collegati direttamente dalle Museo Civico e avevamo in mostra Jean-Michel Folon che aveva avuto una collaborazione ventennale con Olivetti e che aveva scritto che aveva illustrato due libri strenna la Cronache marziane di Bradbury e quello le la la metamorfosi di Kafka ebbene in questo momento ci sono dodici libri per dodici mesi in mostra per cui tutti i libri strenna in mostra con tutte le tavole e i dipinti originali
Che sono serviti per illustrazioni dei libri perché Olivetti cosa faceva commissionava ai agli artisti le opere d'arte le comprava entravano nella collezione Olivetti e poi utilizzava le immagini per poter pubblicare i libri strenna che questo grandissimo Progetto che stato di torto suonati
E prossimamente e dico veramente prossimamente il dodici di novembre inaugureremo la terza mostra che sarà sui negozio Olivetti dopodiché inaugureremo un'altra mostra Olivetti e l'astrattismo infine chiuderemo nel due mila ventitré con una mostra sul tortuoso abbi perché ci sarà il centenario dalla morte
Di volevo anche dire quelli che quello che è stato il festeggiamento quando abbiamo saputo della vittoria perché di nuovo e veramente un gesto evocativo
Abbiamo invitato tutta la popolazione a partecipare a teatro e portare con sé il suo libro pre preferito ognuno doveva portare con sé il proprio libro preferito
E abbiamo brindato alzando in aria i libri i libri sono stati donati alla comunità
E sono stati donati emessi nella biblioteca dell'accoglienza e anche qui abbiamo fatto un progetto di riqualificazione perché abbiam preso una vecchia edicola inutilizzati quelle bellissime
Che però essendo un settore in grossa sofferenza è racchiusa l'abbiamo riaperta abbiamo allestito la biblioteca dell'accoglienza e ci sono i ragazzi delle scuole superiore
A insomma gestirla
E chiudo solo invitando tutti perché non voglio tediarvi oltre a di dream il quindici di ottobre ci Sala per per l'apertura di Palazzo Tiziana con una mostra deus ex iterati dedicata proprio alla candidatura con artisti quali Massimo Giannoni e Paulo amico e sarà veramente una cosa molto bella Ivrea è bella anche a prescindere del dalle mostre proprio anche con gli i laghi con tutto lo sport outdoor insomma faccio anche un promo così venite tutti a vivere
Lascio la parola perché ho già parlato
Grazie grazie all'avvocato Costanza Casali proprio anche per questa promozione della città di breve anche come vedete ancora oggi è un cuore pulsante ed è un cuore di comunità quindi questa parola comunità che ritorna
Abbiamo visto la storia di Adriano abbiamo conosciuto la cultura che oggi è declinata ancora oggi nella capitale italiana del libro
Concludiamo con le conclusioni di Impmon signora Luigi Renna sua eccellenza arcivescovo di Catania presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali e del lavoro la giustizia e la pace
Dimmi del lavoro dell'impresa responsabile mi piace introdurre monsignor Renna proprio con le parole che qualche giorno fa in Sala Nervi sono state pronunciate era esattamente lo scorso dodici settembre sono state pronunciate da papa Francesco Papa Francesco ha incontrato l'assemblea generale di Confindustria in Sala Nervi ed ecco che nella suo discorso
Alle ai partecipanti dell'Assemblea accettato proprio Adriano Olivetti e allora mi piace ricordare i due parole pronunciate da papa Francesco che ha detto
Agli industriali Adriano Olivetti un vostro grande collega del secolo scorso così ha detto Papa Francesco aveva stabilito un limite alla distanza fra gli stipendi più alti e quelli più bassi perché sapeva che quando i salari e gli stipendi sono troppo diversi
Si perde nella comunità Tyndale il senso di appartenenza Autun destino comune non si crea empatia e solidarietà fra tutti
Se è vero che ogni lavoratore dipende dai suoi imprenditori e dirigenti e anche vero che l'imprenditore dipende dai suoi laboratori dalla loro creatività dal loro cuore e dalla loro anima sono le parole e dunque di Papa Francesco monsignor Luigi Renna
Pronunciate qualche giorno fa che ci evocano proprio lo spirito di Adriano la sul suo pensiero la situazione oggi più che vivo che mai in alcuni imprenditori e oggi temi del diritto della giustizia dell'impresa responsabile credo che siano più che mai attuali vale la
Grazie ringrazio dell'invito l'ambasciatore finito
I suoi collaboratori saluto l'ambasciatore Sebastiani
L'assessore alla cultura della città di Crea e mi complimento davvero per il ricco programma e poi illustri relatori che mi hanno preceduto
Soprattutto dalla relazione dell'assessore emerso come ecco idea questo punto non sia solo la capitale del libro ma dei lettori perché ci sono molte città che hanno delle immense di Pio teche ma non hanno dei lettori cosa c'è alla fase alla base c'è veramente una idea il personale di comunità e di impresa molto solida che nel tempo ha prodotto
Una sensibilità culturale di cui eterea oggi poco de
E se faccio riferimento ad un pensiero solito alla filosofia
Ecco ma credo che non suoni fuori luogo questa questa parola
Perché sono un pensiero solito
Sulla persona sulla società può generare dei progetti economici e politici che sia universali purché siano duraturi che siano applicazione applicabili a situazioni variabili nel tempo
Ma nei quali
C'è una variabile che non cambi
L'uomo inteso come persona e come aperto ad una relazione
è una trascendenza che e quella che lo proietta verso l'altro Allo proiettato adesso tutto il mondo spirituale che si nutre di
E sono stati citati i padri di questo pensiero personalista comunità Mounier e Maritain
E possiamo dire che il pensiero di questi due filosofi francesi
Appunto il personalismo comunitario sarebbero rimasti dissi incarnati almeno nel mondo dell'impresa se non ci fossero stati uomini come Adriano Olivetti perché molti hanno diffuso quel pensiero molti l'hanno portato anche in visioni politiche ma forse pochi come Olivetti l'hanno tradotto nel mondo dell'impresa
Il Charlie Chaplin di Tempi moderni non viene umanizzato semplicemente perché ci sono dell'EP biotech la sua fabbrica
Così come ha fatto evidenti ma perché è cambiato il sistema della sua fama
Ed è cambiato in Tarantini
è stato già citato dalla nostra moderatrice il discorso di papa Francesco di alcuni giorni fa all'assemblea di Confindustria
Un discorso nel quale il Papa delineato il profilo dell'imprenditore indicando una strada già solcata dalla tutti gli associati della chiesa nella quale ha usato dei paragoni che finora nessuno aveva mai applicato
Ad un imprenditore
Dico una biblica del buon pastore e quella del buon samaritano ha detto così
Ha detto riguardo al Buon Pastore ci sono imprenditori mercenari
E imprenditori simili al Buon Pastore
Che soffrono le stesse sofferenze dei loro lavoratori
Che non fuggono davanti ai lupi che si aggirano attorno mai era stata applicata questa immagine che tiene dal capitolo decimo
Va di San Giovanni che di solito viene applicata ai vescovi ai pastori ma gli è stata applicata al mondo dell'imprenditoria
E riguardo al farsi prossimo del responsabilità né il Papa evidenzia che si incarna anche nel gesto non sono di soccorrere immediatamente
Il malcapitato
Ma anche Titanic due denari Allo cantiere
Affinché si prenda cura di i lupi
Il denaro può essere il ma buona che asservirci asse oppure può diventare un bene da condividere per questo il Papa attento nel Vangelo non ci sono sono i trenta denari di Giuda
L'economia cresce e diventa umana quanto i denari dei samaritani diventano più numerosi di quelli ti giunga
E loro sono semplicemente i denari della carità immediata dell'elemosina per intente ad
Ma sono i denari che vengono investiti pensando al futuro
La virtù che il Papa indicato agli imprenditori è stata quella della condivisione
Che si concretizza dice Luigi nella filantropi
Sia
Si concretizza nella contribuzione fiscale dice il Papa che nel modo con il quale si rende partecipi gli altri della propria ricchezza
E nella creazione di posti di lavoro e nella impostazione di una impresa secondo criteri personalistici e comunitari e poi ha citato Adriano Olivetti
E House Sasco questa espressione
Quando non ci sono uomini come Luís non si crea empatia e solidarietà in un'impresa e così di fronte ad una crisi la Comunità di lavoro non risponde come dovrebbe rispondere
Di fronte ad una crisi
La parola crisi e molto frequente in questo periodo soprattutto
Periodo successivo alla pandemia sembra un vero e proprio leit motiv
E proprio ieri il Consiglio permanente della CEI ha inviato agli uomini e donne del nostro Paese
Un messaggio in cui si invita ad usare la speranza in un momento molto delicato quello nel quale siamo chiamati a decidere attraverso lo strumento qualificato del voto
Nelle parole indirizzate a coloro che tra una settimana circa risulteranno eletti i vescovi del consiglio permanente hanno presentato una serie di questioni critiche
L'elenco la povertà in aumento costante e preoccupante
L'inverno demografico
I divari dei territori aree interne e arie più ricche la transizione ecologiche la crisi energetica
La difesa dei posti di lavoro soprattutto per i giovani
L'accoglienza la tutela la promozione d'integrazione dei migranti le riforme dell'espressione democratica dello Stato e la legge elettorale sono tutte questioni critiche che oggi ci vedono non indifferente
Ma ci vedono come persone che hanno a cuore la dignità dell'uomo il bene comune la partecipazione
In questo elenco di questioni come si pone l'impresa
Ho una cultura nuova dell'impresa come si porrebbe un imprenditore
Oggi come Adriano Olivetti
Giova ricordare che le idee di Maritain quelle di Mounier vennero subito dopo erano state già
Pro propagate presentate dalla Chiesa all'indomani della crisi di Wall Street nella grande in ciclica di papa Pio undicesimo la quadra Jesse qua
Nella quale si affermò il primato del lavoro sul capitale incoraggiato la comproprietà dei mezzi di lavoro
E la partecipazione dei lavori dei lavoratori alla gestione qua i profitti dell'impresa allora nel mille novecentotrentuno pensate era una vera e propria utopia
Ma paparazzi era un uomo molto molto audace fosse un po'dimenticato
Ne aveva parlato anche di azionariato del del lavoro
Quello che veniva proposto del mille novecentotrentuno e riproposto del mille novecentottantuno collabora e Mexès accesso non era altro che un invito a riconoscere la giusta posizione del lavoro e dell'uomo del lavoro nel processo produttivo
E questo lo può dare una pressione personalista e comunitaria come quella che ha incarnato l'idea
Nella quale
Capitale impresa e lavoro non sono in conflitto tra loro
Non si nega a nessuno dei tre
Perché il profitto al profitto non si può rinunciare è un indicatore del buon andamento di un'impresa ma evidentemente non è l'unico indicatore quando non si trascurano le esigenze profonde di quel capitale umano che è costituito dal lavoratore che come dice papa Giovanni Paolo secondo nella Centesimus annus e il più grande capitale dell'azienda
E grandioso l'esempio di Olivetti che si affidava la consulenza di psicologi del calibro di Cesare Musatti per progettare il modello di un'impresa che non fosse aliena
Far riferimento ad uno psicologo
L'attenzione alle scienze umane rivela una sensibilità che non si ferma alla richiesta sindacale del lavoratore
Ma studia quali conseguenze può aprire un tipo di lavoro con i suoi ritmi con i suoi orari
Quali problemi si trova ad affrontare oggi un imprenditore che vuole aprire una tensione che tenga insieme capitare lavoratore e impresa così come ha fatto
Olivetti accenno soltanto a tre
Quelle stesse che il messaggio dei vescovi elaborato ieri hanno evidenziato
Anzitutto non si può non ignorare il fenomeno della povertà in crescita del nostro Paese anche di fronte anche a fronte della crisi energetica causata dalla guerra però non possiamo limitarci ad auspicare sostegni economici che risolvono solo in un breve periodo lo stato di indigenza l'unica risposta lungimirante risolutiva la povertà
La creazione di posti di lavoro
Diamo una risposta immediata e di sogni dei poveri con la carità e la solidarietà
Ma li risolviamo totalmente solo se mettiamo mano a politiche che favoriscano la cupa l'occupazione
E che promuovano interessa è che prossimo perseguano come dice insigne studioso di dottrina sociale della Chiesa monsignor Toso simultaneamente e congiuntamente finalità economiche sociali e umane
Ci sono strumenti
Che fungono da ammortizzatori sociali come il reddito di cittadinanza ma non raggiungono pienamente il loro scopo in un'ottica di sussidiarietà
Se non si crea un'alleanza con il mondo dell'impresa per un inserimento lavorativo che restituisca dignità di ogni persona
Il Papa nel suo discorso a Confindustria parla di creazione di posti di lavoro come una espressione di condivisione degli imprenditori
C'è una visione politica che deve tener presente questo e creare condizioni alleanze
Ma c'è anche bisogno ecco che ci siano imprenditori come Adriano Olivetti disposti ad accettare certi rischi
Grande e il ruolo della tensione politica di fondo è un imprenditore ecco deve avere una sua azione
Antropologica e politica
Come ci ricorda il papà Francesco nella lauda tu sì
La semplice proclamazione della libertà economica
Quando però le condizioni reali impediscono che molti possono accedervi realmente e quando si riduce l'accesso al lavoro diventa un discorso contraddittorio che disonora la politica i fronti alle povertà non basta semplicemente e con la carità creazione di posti di lavoro
Un altro aspetto della crisi che sta attraversando il nostro Paese e tutto l'Occidente e l'inverno demografico che mette a rischio la qualità della vita nel presente e nell'immediato futuro il tempo in cui ha fatto impresa Adriano Olivetti era il il tempo del boom demografico
E la causa dello spopolamento delle aree interne del Paese ira dovuto semplicemente all'immigrazione della Campania e alla ricerca di un posto nell'industria
La questione dell'inverno democratico visto dalla prospettiva che non può essere l'unica del mondo del lavoro mi chiama in modo particolare la criticità del lavoro della donna
Anche qui il già citato discorso di Papa Francesco fa riferimento a questo argomento andando al cuore di un tema che riguarda la dignità della donna
La sua vocazione alla maternità che non può diventare retorica se non è congiunta alla sua vocazione al lavoro
Olivetti abilità creato attorno alla sua azienda un tipo di assistenza che garantiva il lavoro femminile con la con
L'istituzione di asili aziendali ad esempio e con una modulazione i diritti di che ancora oggi in alcune aziende sono impensabili
Quanto è moderno quanto sarebbe stato moderno e rivoluzionari Olivetti quanto sono antiquate da tipo di rivoluzione industriale inglese alcune aziende oggi
Quella che dall'iniziativa di un imprenditore illuminato quali la cui oggi persino in alcuni Comuni non è più garantita
E se pensiamo che c'è un divario enorme tra presenza di asili nido e scuole che assicurano il tempo pieno tra nord e Centro Sud ci rendiamo conto che c'è molto da fare ma nello stesso tempo e chiaro cosa fare
Perché gli uomini come Adriano Olivetti è una tradizione tutta italiana cioè ci dicono qual è la strada da percorrere si tratta solo di vestire
All'interno democratico cui si accompagna una crescente emigrazione dal nostro Paese favorita dalla Tepco delocalizzazione di alcuni impresse et al depauperamento di ed alcuni territori oggi il modello comunitario propugnato da Olivetti che è rimasto ad Ivrea e ha fatto sì che i paria crescesse risulta essere scardinato
E lontano anni luce da chi molto volentieri soprattutto nell'ambito delle aziende multinazionali ricorre spesso alla delocalizzazione che consente di sfuggire agli obblighi di giustizia sociale
E di violare impunemente i diritti dei lavoratori
Non è raro che industrie che hanno un alto fatturato
E che non soffrono nessun tipo di crisi all'improvviso si trasferiscano laddove la manodopera e a minor costo e i diritti dei lavoratori sono tutelati in maniera la
Questi imprenditori non hanno nel territorio come lo amava Adriano Olivetti
Si crea povertà laddove l'impresa aveva rigenerato del territorio e si trasferisce povertà altrove perché le intenzioni con le quali si va a impiantare una nuova attività economica sono di mera speculazione e di amore del solo profitto
Occorrerebbe un codice deontologico in seno alle aziende che non permetta tali operazioni e una legislazione che i vigili in maniera stringente sul chiari enunciato in maniera chiara a creare aziende nelle quali vi sia un clima di responsabilità e di compartecipazione infine
L'ultima questione sulla quale mi soffermo e quello della crisi energetica che a differenza di quelle del passato che noi abbiamo vissuto negli anni Settanta ricordiamo ecco le auto che potevano circolare
A targhe alterne non è solo determinato dalle contingenze determinate dalla guerra ad della guerra ma dall'esaurimento di risorse dalla necessità di invertire rotta nel dissennato sfruttamento che non è più sostenibile dall'umanità cosa farebbe oggi Adriano Olivetti
Sarebbe il primo imprenditore io credo a farsi promotore della transizione ecologico
Si tratta di rivedere tutto il sistema di approvvigionamento energetico e questo non lo si può fare senza la tecnologia
La tecnica alleata del lavoro e non sua nemica come dice Giovanni Paolo secondo della la porre Mercedes Sergio
Perché le soluzioni per un'efficace transizione se in ambito personale e famigliare assumono il volto dei nuovi stili di vita che siamo chiamati ad assumere dell'industria ecco hanno bisogno di una tecno-scienza
Una ricerca di ciò che ci permetta di andare avanti
Tecnica alleata del lavoro
E alleata del bello
Perché questo è un attimo peculiarità tutta di Olivetti che corrisponde pienamente a questa stupenda pagina della lauda tonsille enciclica sulla cassa comune di solito si cita l'enciclica per le denunce per le analisi molto puntuali sulla crisi ambientale ma il Papa propone quel sto dicendo
La tecno-scienza
Beh non rientrata e in grado non solo di produrre cos'è realmente preziose per migliorare la qualità della vita dell'essere umano
A partire dagli oggetti di uso domestico fino a grandi mezzi di trasporto ai ponti agli edifici agli spazi fu pubblici e anche capace di produrre il bello e di far compiere all'essere umano immerso nel mondo materiale il salto nell'ambito della bellezza si può negare la bellezza di un aereo
E che alcuni grattacieli
Vi sono preziose opere pittoriche e musicali ottenute mediante il ricorso a nuovi strumenti tecnici in tal modo il desiderio di bellezza dell'artefice
E in chi in quella bellezza contempla si compie il salto verso una certa una certa pienezza propriamente umane
Era la tecnica di questa Groupama
La macchina da
Che non era semplicemente una macchina
Era una macchina che aveva una sanguigna gli eleganti
Dalla ricerca tecnologica può nascere una diversificazione produttive creatività imprenditoriale
Concludo
Più volte è tornato nel mio intervento la parola tornata la parola visione
E quella che tante volte manca purtroppo in un tempo cara caratterizzato dal posto posto moderno post-ideologico post cristiano postindustriale
Ma posso non significa eliminazione di ogni età denuncia
Nella fratelli tutti il Papa ha detto che noi oggi siamo ammalati Telco ostruzionismo
E un voto utile efficace di risolvere la coscienza storica il pensiero critico l'impegno per la giustizia e i percorsi di integrazioni e quello di svuotare il senso o alterare le grandi parole
E dice il Papa che cosa significano oggi alcune espressioni come democrazia libertà giustizia unità sono state manipolate e deformate per utilizzarle come strumenti di dominio
Come titoli vuoti di contenuto che possono servire per giustificare qualsiasi azione
E io aggiungo dopo questa citazione della Fratelli tutti cosa significa oggi fare impresa
Questa espressione forse non è stata svuotata di senso ecco
Non cedere alterco ostruzionismo storico avere memoria per noi significa oggi guardare ad un grande maestro che restituisce a quel fare impresa uno spessore
Lo spessore del valore della persona del valore della comunità
E mentre noi qua siamo riuniti sappiamo che centinaia di giovani rispondendo all'invito di papa Francesco ad Assisi sono riuniti in maniera presenti o virtuale per discutere sui nuovi modelli di sviluppo
L'economia poco Francesco
Ora il modello che Olivetti che si pone quasi come una terza via tra collettivismo il leaderismo e tra una via predatoria che non so definire che stiamo vivendo a qualcosa di molto importante da Riga all'economia alla politica all'impresa
E quello che voi avete narrato e che costituisce una buona pratica
Che ha bisogno di ritornare di di tradurre un modello che avrà bisogno forse di qualche riformulazione ma non della revisione del suo progetto fondamentale personalista e comunitario
Adriano Olivetti e un uomo che può ridare senso a quelli fare impresa quell'alleanza fra tecnica lavoro e capitale c'è necessario in questo tempo di crisi perché come Olivetti
Non vogliamo imprenditori che siano mercenari che fuggono ma buoni pastori come ha detto Francesco che hanno l'odore del lavoro sulla loro giacca imprenditori grazie
E noi ringraziamo sua eccellenza monsignor Luigi Renna presidente della Commissione episcopale lavoro giustizia e pace per questa sua conclusione per aver tirato le fila di questo colloquio serale
Per averci dato anche il tanti stimoli alla riflessione dell'oggi e non solo del domani ringraziamo anche il professor Lupo per la profondi mento storico l'avvocato dottoressa Costanza Casali per averci fatto scoprire che cosa è oggi il Maria capitali italiana del libro due mila ventidue
Lascio l'ultimo saluto all'ambasciatore di Nitto per il saluto e l'invito finale
Cioè grazie a tutti solo per dirvi che abbiamo un piccolo cocktail perché desiderasse fermarsi ancora un pochettino grazie