Presentazione del libro di Antonio Magliulo "Una storia del pensiero economico europeo - A History of European Economic Thought" (Routledge 2022)

Buongiorno a tutti questo è che il secondo incontro del laboratorio degli anni di storia che economica siamo con Antonio Magliulo godersi da pochissimi diffidenze quale santo albanese giornalmente del sette stranieri ritenuti il libro che presenteremo oggi a diciamo è stato appena pubblicato data alto del CIO titolare sull'occhio fine ha avuto un riguarda Ramondini tentativi della storia olistica del pensiero economico europeo contestualizzata anche nella nel sistema di formazione dei figlia identità europea anche da un punto di vista di identità di Stato
Di stato modo informazione appunto alcuni solo sovranazionale quindi lascio subito la parola ad Antonio per la presentazione del comunque grazie
Sì buongiorno a tutti e grazie ai colleghi Alessandro Giampà Paolo
Questo libro diciamo l'edizione inglese diviso di vista la profondità di un volume apparso nel due mila diciannove in italiano e il libro nasce come il tentativo di innestare la storia del pensiero economico nella storia politica devono c'è una frase che è all'origine di questa ricerca ci sono imbattuto un po'casualmente come spesso accade quella di Marc Bloch l'Europa nasce quando l'impero romano muore
Siamo soliti pensare che l'euro all'Europa come istituzione e ed esiste anche una data di nascita dell'Europa che il nove maggio mille novecentocinquanta con la dichiarazione Suma che poi darà vita alla primo organismo alla cieca alla comunità
Europea del carbone e dell'acciaio irrealtà i grandi storici e penso vorrei le Goff di Rosell ed altri avevano visto l'Europa nascere nel Medioevo allora io diciamo ho cercato di risalire indietro nel tempo
Per capire quale ruolo dei grandi idee economiche hanno avuto nel formarsi nel costituitisi dell'Europa prima prima ancora che l'Europa diventasse
Diventasse una istituzione
Esiste una una un'ampia letteratura sulla storia dell'integrazione europea sulle Tivoli e dell'integrazione europea ma punto si fa riferimento al novecento è sostanzialmente al secondo dopoguerra
Ma grandi economisti come deride Ricardo per esempio o John Maynard Keynes non hanno scritto nulla di specifico sull'Europa eppure le loro idee hanno contribuito al divenire dell'Europa ecco il libro cerca di innestare appunto la storia del pensiero economico le grandi idee economiche nel Processo di formazione dell'Europa
Fino ad oggi dalle origini quindi dalla cercando di capire come il pensiero economico medievale scolastica pensiero economico bizantino hanno concorso alla creazione di una unità culturale già appunto
Nel nel nell'Alto Medioevo nel Basso Medioevo e poi via via Filippino fino ad oggi questo è un po'diciamo la la finalità è la struttura del libro
Sì proprio partendo da da dal libro la prima domanda che che ti chiederei
Neo liberalismo no dietro questa parola innanzitutto che cosa si nasconde come possiamo definire la e poi storicamente qual è il ruolo appunto del neo liberalismo nella costruzione di quella che oggi dall'unione europea che affronta questi dibattiti proprio sulla storia del pensiero economico nel cercare di definire la sua politica economica
Sì appunto questa è una parola magica ma se andiamo su Google facciamo una ricerca troviamo tantissimi libri saggi e si parla appunto di nascita tramonto fine del neo liberalismo ma è ma in realtà un'espressa è una parola che ha molteplici significati
C'è una data c'è un momento particolare in cui il termine viene coniato e e a Parigi nell'agosto del mille novecentotrentotto quando si riunisce un gruppo di liberali
Per discutere un volume il volume di Rickman giornalista americano The good society e in quel in quell'occasione appunto
C'era un incontro scontro tra diverse anime del neo liberalismo in particolare quell'Austria H rappresentato da mise S.A. e che e quella tedesca l'ordo liberali
Rostov e re che e è interessante perché al centro c'è il problema di rigenerare
Di dare una nuova prospettiva liberalismo entrato in crisi soprattutto con la grande depressione del mille novecentoventinove e al centro c'è una questione la crisi del liberalismo del vecchio liberalismo eh
Il reversibile o è possibile invece trovare un rimedio trovare una prospettiva nuova perché la discussione ruota intorno a questo tema in fondo il libero mercato concorrenziale
Si è trasformato in degenerato in un mercato monopolistico e oligopolistico in una rete di mercati monopolistici Colico politici
Questo processo endogeno è dovuto solo me
Alla trasformazione economica che è avvenuta nel corso del Novecento o unno ecco su questo tema c'è una un incontro scontro tra unisex da un lato e
Prostrati dall'altro ricordo liberati perché
L'ordo liberali ritengono che il problema stia nella debolezza dello Stato cioè la degenerazione del mercato è avvenuta
A causa di uno Stato assenteista che si alimenta si è limitato a garantire legge d'ordine finora di fatto diciamo attuato quelle misure a protezione della concorrenza a partire da una efficace legislazione antitrust quindi la loro proposta è uno Stato forte usano proprio questa espressione che da un lato protegga il mercato e dall'altro con i cosiddetti interventi Conformity quindi con una serie di misure compatibili con l'ordine del mercato
Assicuri appunto il buon funzionamento del mercato stesso
Questa posizione forte criticate dal ministro degli austriaci
I quali ritengono che l'unica efficace azione a tutela del mercato sia quella di abbattere le barriere all'entrata c'è solo la liberalizzazione dei mercati può assicurare il buon funzionamento del mercato stesso
Ma l'Antitrust un'autorità antitrust non avrebbe le conoscenze l'informazione e le competenze necessarie per garantire per garantire la necessaria concorrenza ecco è è curioso notare come che è insieme
E non è neppure invitate pure che è in secca comunque un le neo liberale la scriverti dice e l'ultimo dei grandi liberali però appartiene ad un'altra tradizione e a mio giudizio nel libro circo di evidenziare quest'aspetto ciò che accomuna
Il neo liberalismo e il tentativo di restituire di trasferire la sovranità ai mercati
Sono i mercati che devono poter stabilire cosa come e quanto produrre cioè l'allocazione delle risorse e le istituzioni nazionali e sovrannazionali devono limitarsi ad un ruolo di tutela del mercato
Nella tradizione invece che iniziare nel nella tradizione neo liberale anglosassone il le istituzioni nazionali e sovranazionali hanno hanno un ruolo importante per questo c'è un neo liberalismo di matrice austriaca tedesca che che è diverso da quello anglosassone e sarà poi diverso anche da quello americano rappresentato incarnato da Milton Friedman in Europa
Questo è è il punto a mio giudizio interessante su cui riflettere è che prevale il lordo liberalismo nella costruzione europea prevale lordo liberalismo ma di nuovo
Da di nuovo la questione si complica perché c'è un ordo liberalismo che è quello di di reporter per esempio che è diverso direi che dica d'arte
Del cancelliere realtà e prima ancora il ministro dell'economia che è diverso dall'ordo liberalismo di dico Hallstein che nel mille novecentocinquantotto
Diventa il primo presidente della Commissione europea ecco su su nel libro Io cerco di far vedere appunto come il lordo liberalismo tedesco
Prevale ma dentro lordo liberalismo vi sono anime diverse che si confrontano e che si scontra
Sì tra l'altro è anche interessante vedere tra l'altro il libro è anche ben scritto scorre anche molto bene per il suo libro tecnico e questo è importante per far passare un messaggio cercando di unire diffondere elementi più complesse appunto di Antonietta economica con la storia politica quindi anche la storia
Anche successivamente dell'integrazione europea questo è sicuramente un merito del e il libro dove io credo che emergano anche alcuni aspetti interessanti riferimento anche alla situazione che non smentendo Cimbri Miss
Il fatto che proprio di un po'la crisi del ventinove che permetta più anime di scontrarsi anche in maniera positiva per mettere le idee nobili scontrarsi per cercare di trovare una soluzione per e questo vogliamo può essere anche interessante vedere con poche invece nell'ultimo periodo c'è un po'di apatia
Nel cercare di avviene anche delibere non dico radicali nel senso negativo nel senso positivo anche i diritti ripensare la struttura economica e qui possiamo tornare anche a alcuni elementi che portano attrattive quelli perché lo scontro un po'Enrico mettiamola in questo modo tra che in sé e monache che hanno appunto una visione diversa nel cercare di vedere ad esempio la crisi del del ventinove Cicuto somma che Inzaghi ora afferma come doppiamente il sistema economico instabile perché non c'è kamut bilanciamento tra risparmio e Investimenti a differenza invece che una in quale si affida maggiormente al mercato in cui chiaramente vede in maniera più o negativa diciamo l'eccesso di risparmio rispetto agli investimenti allora
Per descrivere un po'questa situazione si può fare riferimento anche al presente siamo un po'in una situazione di instabilità si parla addirittura di ritorno della stagflazione Mario
Vorrei farti posto questa questa domanda partendo dal pensiero di Kenzo CONAI che su appunto questo rapporto tra risparmio Investimenti anche riferimento alla crisi e abbiamo
Sì ecco mi dice giustamente all'origine di questo dibattito sul neo liberalismo quindi su un nuovo liberalismo c'è la crisi del mille novecentoventinove lì
La grande discutere tra che è in sé e aree al di là della delle tecnicalità che cosa c'è dietro però
Per
Che è in sé è sostanzialmente quell'episodio quella quella drammatica
Crisi in un fallimento del mercato è la dimostrazione che c'è bisogno di un intervento pubblico a sostegno dell'iniziativa privata perché Henze la parola chiave incertezza sono gli animo spirits facilmente
Frequentemente nell'economia di mercato si verificano crisi dovute a incertezza che provoca un crollo degli investimenti
E allora c'è bisogno di una mano pubblica che sostenga l'economia privata anche ricorrendo a politiche di deficit spending al contrario a ai che vede nella crisi del ventinove un fallimento del Governo in particolare la violazione delle regole del sistema aureo
Che hanno portato al finanziamento di eccessivi Investimenti di un flusso di investimenti
Eccessivo rispetto al risparmio disponibile quindi Perahia all'origine cioè la violazione delle regole a ore e c'è il tentativo del dei governi delle banche centrali della politica
Le autorità politiche di accelerare
Il ritmo della crescita economica in qualche modo per RAI è che gli anni Venti i ruggenti anni venti
Sono la testimonianza di una crescita drogata che inevitabilmente fuori porta porta alla crisi ecco quindi
C'è questa questa lettura contrapposta che la possiamo ridurre così fallimento del governo verso stabilimento del mercato e re che difendendo il proprio nel mille novecentotrentasei pubblica un volume in cui ricerca una sintesi e la sintesi consiste in questo nel distinguere tra cicli crisi normale di crisi cicli prolungati
Perché vede nella grande crisi del ventinove la la la la riprova che nel capitalismo possono verificarsi non soltanto normali
Cicli crisi ma profonde depressioni ecco in quei casi straordinari eccezionali valgono le teorie e le politiche keynesiane quindi è un tentativo un tentativo di sintesi
E incerto c'è c'è
Un un evidente attualità Tanno quando noi oggi leggiamo la grande recessione del due mila otto ci ritroviamo di nuovo a discutere il cosiddetto global invarianza
In questo caso lo squilibrio tra risparmi e investimenti si è verificato a livello planetario tra una un Oriente la Cina che si trovava in una situazione di eccesso di risparmi rispetto agli investimenti cioè di surplus commerciale
Quindi un Paese un'aria che produceva più di quanto riusciva a consumare al proprio interno risparmiava più di quanto riusciva ad investire al proprio interno e dall'altra parte invece un Occidente vedi America che si trovava nella situazione opposta dico appunto un un Paese che investiva potremmo dire tra virgolette spendeva più di quanto produceva il proprio interesse
Ora di di nuovo interessante notare come questo tema del Global imbarazzo dello squilibrio sanitaria tra risparmi e investimenti
Per gli economisti più attenti più più acuti di per sé non è motivo di crisi
Perché il fatto che vi sia un'area del mondo che risparmio molto ma che non sia in grado di impiegare al proprio interno questo questo risparmio e e sia invece in condizione di trasferirlo in altre parti del Muti perché è un fatto positivo
è uno degli effetti positivi della curva in sedi diverse diventa invece crisi diventa invece squilibrio quando subentrano ulteriori fattori ulteriori elementi ma punto per rispondere a Giampaolo
All'origine c'è comunque quella visione dell'economia che guarda al rapporto tra risparmio investimento risparmi interni a risparmio estero come condizione fondamentale per uno sviluppo equilibrato dell'economia
Sì interessante prudente questa prospettiva storica che ci aiuta ancora una volta approvare almeno qualche risposta per i problemi e la qualità infatti in estrema sintesi si può dire che oggi viviamo una serie di incertezze che si sono sommate a partire proprio da la crisi del due mila e otto no che ha generato degli asset anche psicologici prima parlavamo appunto di quanto è importante
L'umore e l'attitudine delle persone dei risparmiatori ma anche poi nelle aziende e delle istituzioni negli investimenti e alla crisi del due mila e otto si è poi generata una crisi del debito sovrano in Europa si è poi creata una crisi ancor più grave con la pandemia ancora la crisi causata dalla guerra in Ucraina quindi una serie e preoccupazioni
E di incertezze che ne è sicuro danneggiano proprio e l'economia e la ripresa a partire proprio da dagli umori dalla prospettiva economica che c'è nella mente e nel cuore di rally viene uno di noi
A partire quindi dalla situazione in cui si trova oggi l'Unione europea una situazione appunto di impasse di impantanamento dentro a questo guado di queste crisi sovrapposte
Dovrei chiedere che quali possono essere le possibili soluzioni per uscire da questa situazione riprendendo il fatto che poi il tema dell'odio liberalismo almeno liberalismo di tutte le correnti che ai ben descritto prima si vanno inserire nelle politiche economiche degli Stati membri anche qui
Se puoi aiutarci a capire quali sono gli stati europee che vanno in una direzione e quali invece vanno nell'alta sette che questa questa opposizione poi invece può essere superata da Garin compromesso
Ecco anche qui appunto la la storia ci può aiutare perché a partire dal Trattato di Roma trattato di Roma viene viene siglato firmato dagli stessi sei Paesi fondatori che avevano sottoscritto il trattato istitutivo della Comunità economica del carbone e dell'acciaio
Da lì in poi è chiaro che la prospettiva è la ever closer riunione mondi European people cioè prevale la prospettiva cosiddetta funzionalista e poi neo funzionalista che prendendo atto della impossibilità di costituire istituzioni federaliste nell'immediato secondo dopoguerra sceglie di di di di di percorrere la via dell'integrazione economica
Nella radicata convinzione poiché alla fine di questo percorso vi sarebbe ineluttabilmente è stata la necessità di costituire una compiuta unico federazione una compiuta unione politica su basi federali
Però fin dall'inizio di nuovo all'interno dell'ordo liberalismo che la corrente che prevale c'è una distinzione perché il re perché e Erhard
Desiderano si battono per una Europa Svizzera cioè il la la il modello svizzero la Svizzera dal rap che viene definita l'Europa in miniatura che cosa vuol dire vuol dire che pensano ad un Europa integrata nella comunità internazionale che per resti sostanzialmente una un mio o negli Stati nazionali
Quindi ciò che
Principalmente desiderano appunto una Europa aperta e ciò che principalmente temono è un'Europa fortezza
Cioè un'Europa che si chiude al proprio interno rispetto al resto del mondo in concreto questo che cosa vuol dire vuol dire che immaginare un'Europa che si limiti ad assicurare la libera circolazione dei beni dei servizi delle persone
E dei capitali le cosiddette forze quinto sa
L'altra prospettiva quella invece che che che in qualche modo viene viene scelta viene adottata e di immaginare un processo di progressiva integrazione economica
Quindi il Trattato di Roma viene siglato da da sei Stati nazionali ma poi
Si capisce che
E nel libro io cerco di ripercorrere questa fase che un mercato unico o comune o interno c'è un mercato che che assicuri le quattro libertà e sostanzialmente
Nel mille novecentonovanta con la libera con con con la con la legge che che in Italia per esempio tutela la libera circolazione del risparmio cioè dei capitali ne possiamo considerare sostanzialmente compiuta la fase di costruzione del mercato unico ci si rende conto si capisce lo si sapeva già che però il mercato unico può funzionare bene solo se c'è una forte unione monetaria ora all'unione monetaria
Prima c'era stato l'Accordo di Bretton Woods fino al settantuno poi dal settantanove al novantadue c'è il Sistema monetario europeo ma la vera unione monetaria quella solida quella forte quella irreversibile
La sia soltanto con la moneta unica ecco perché si arriva all'Eur ecco perché si arriva alla Banca centrale europea perché ci si rende conto appunto che per avere il mercato unico occorre avere anche una solida unione monetaria allora cosa voglio dire con questo che dal dal cinquantotto in poi dall'entrata in vigore del Trattato di Roma
Emergono come due prospettive una Domine tante che quella che concepisce l'integrazione economica in funzione funzionalismo in funzione dell'unione politica e immagina una unica finale destinazione la Federazione europea gli Stati Uniti d'Europa
C'è però una seconda posizione minoritaria che oggi riemerge e cioè il modello dell'Europa differenziato
Non è necessario secondo ed i fautori di questa di questa tesi di questa teoria avere un'unica finale destinazione l'Europa la possiamo immaginare con una serie di cerchi concentrici alcuni andranno fino in fondo a costituire il la cittadella degli Stati Uniti d'Europa ma altri potrebbero semplicemente restare nel circo più ampio dell'eurozona altri ancora nel cerchio più grande del del mercato comune cioè è possibile prevedere forme diverse differenziate di integrazione europea
E ugualmente l'Europa dovrebbe stipulare accordi di partenariato con la con altri con altri paesi Conad
Io mi mi ritrovo in questa prospettiva però nel libro cerco anche di far vedere come non è così semplice ne abbiamo visto l'Inghilterra per esempio con la Breaks dite che
Voleva restare nel cerchio più grande del mercato del mercato comune del mercato unico ma rinunciando a una delle quattro libertà quello della libera circolazione delle persone il risultato è stato l'uscita
Ugualmente è possibile lo abbiamo visto
Stare nell'Unione europea senza avere l'euro ma questo storia altre difficoltà infine che cosa poiché è stata diciamo l'esperienza anche
Della la grandeur della pandemia no che
Dopo la grande recessione di fronte al caso Grecia ci si è resi conto che la munite la Banca centrale europea non bastano quando l'Europa si trova a fronteggiare degli shock asimmetrici cioè quando alcune parti d'Europa il Nord
è giusta in una fase di ripresa mentre un'altra parte il Sud sprofonda in una crisi in una crisi
In un in una recessione acuta allora lì non basta la politica monetaria serve anche la politica fiscale serve anche una unione fiscale
Che nei nel due mila dieci dodici tredici non siamo stati in grado di realizzare sbagliando quindi nel caso Grecia
E che invece
Recuperando questa lezione storica l'Unione europea ha mostrato
Di di di di comprendere la la gravità della crisi quando di fronte alla pandemia ha varato il Next Generation you Next Generation you sia pure appunto con Conconi con i caratteri di un intervento straordinario e temporaneo nel tempo ma inaugura una politica fiscale comune cosa vuol dire
Vuol dire che c'è un intervento finanziario c'è un intervento diciamo a sostegno dei paesi più colpiti dalla pandemia finanziato anche ricorrendo al debito comune l'immissione di titoli garantiti dall'Unione Europea stesse tutto questo dunque per dire che cosa
Che l'Europa è ancora in cammino è ancora incompiuta ed è ed è facile accusare l'Europa di queste incompiutezza
Ma è altrettanto facile invece sostenerla in questo processo di
Di di di ulteriore costruzione probabilmente non ci sarà mai uno stadio finale in cui si potrà dire la destinazione è raggiunta ma la consapevolezza che una casa comune in costruzione
Far sì che
Debba prevalere a mio giudizio la volontà di sostenere questo processo perché l'alternativa è quello di regredire di tornare indietro verso un modello confederale
Di Stati nazionali che tornano ad essere sovrani e chi semplicemente trovano delle modalità di convivenza di raccordo tipo una nuova Bretton Woods
Ma non più al livello su scala planetaria ma a livello nazionale ecco la domanda è
Oggi e gli scenari drammatici che stiamo vivendo
C'è bisogno di un'Europa più forte o di un'Europa più debole
Nel giudizio la risposta è scontata ma è possibile continuare a costruire questa casa comune solo se sia
Consapevolezza coscienza del percorso che si è fatto del punto in cui noi oggi ci troviamo il quale punto ci troviamo oggi nel punto di dover
Costruire accanto all'unione monetaria che ha un compito un compito prioritario assicurare la stabilità dei prezzi
E non può averne troppi di di di di
Di funzioni e di compiti accanto a questo c'è bisogno di una unione fiscale che possano gestire un Budget comunitario ma questo richiede un passo avanti nel modello di democrazia perché chiaramente già presenta un'ulteriore cessione trasferimento di sovranità dagli Stati nazionali ad organismi europei questo passaggio implica un rafforzamento del modello democratico c'è edito dall'Europa
Ed è anche vero io penso che anche l'uscita della Teksid sia anche frutto di una aggiunge un problema oggettivo nel far funzionare queste queste quattro degli di libertà quindi è vero che credo che l'Inghilterra volesse in qualche modo beneficiare nodi tutte questa cultura senza libera circolazione delle persone ma al contempo queste quattro libertà vediamo all'interno anche dei Paesi dell'Unione che non funzionano così bene sono proprio quella la causa del Vincent il sentimento no di esclusione quindi di volontà di uscire da questo sistema perché per la sua imperfezione dove a mio avviso qualche libertà funziona meglio di altri tipo di libertà e questo va a detrimento diciamo delle fasce sociali più deboli che si sentono escluse
Da questo tipo di sistema pensiamo appunto mi fa piacere anche riferimento alla Cina la Cina Piero che dovrebbe essere utile una colonia di mercato ma una politica Penta niente mercanti lista quindi o a cavallo tutto quello che anche i grandi teorici ma il pensiero economico cerco in qualche modo delle scuole ovviamente vicino al liberalismo scelgono in qualche modo di condannare proprio l'intervento ad hoc
Dello stato per in qualche modo alterare anche lì che cosa Moggi il flusso di di investimento e la stabilità stessa dei prezzi andando a toccare il più volte appunto il il tasso il tasso di sconto il valore della comunità quindi questo crea anche a livello internazionale dei grandi problemi i contraccolpi di un intervento così massiccio l'economia distendono quelle quelle economie che invece ad un Tarozzi il sistema appunto che dovrebbe essere teoricamente armonico di libera circolazione dei dei capitali scaricando verso il basso chiaramente i costi
Su sociali più alti a questo riguardo facciamo un'ottima ultimatum ultimo Inter intervento anche in riferimento a revoche
Il ciclo ovvero noi siamo in una fase ciclica no del del del della capitalismo ovviamente siamo in una fase provvedimenti di trasformazione di usando le parole di Schumpeter PG istruzione creatrice verso un altro tipo il modello ma diciamo per rinascere avere un documento il merito a quale fase del ciclo secondo quando autorizzato da che noi ci troviamo anche diciamo il riferimento a come capire no come uscire da questa fase di depressione o una fase di ripresa e se Milano possiamo anche fare affidamento
O possiamo guardare anche a Schumpeter per cercare di fare un baraccone nel dire come ad esempio chi dominava labile il nuovo ciclo tecnologico in grado di tu minare il nuovo ciclo economico del futuro per una nuova fase appunto di crescita del capitalismo
Sì no innanzitutto un commento condivido quello indici nella prima parte il tuo intervento ma di nuovo la consapevolezza storica del processo che l'Europa ha intrapreso perché l'alternativa era quella di dire benissimo questa la posizione dei federalisti per esempio la di Altiero Spinelli
Prima di aprire integrali mercati occorre costituire un governo europeo una fede eppure però purtroppo si quella proposta politica avanzata nel quarantuno quindi a guerra potremmo dire appena iniziata
Si dimostrò inglesi inattuabili dopo come la possibile costituire un Parlamento un governo una magistratura europea tra tedeschi francesi italiani no
Ecco quindi la consapevolezza che si è imboccata quella strada certamente in salita certamente tortuosa perché quello che diceva Giampaolo il vero cioè la mobilità del lavoro in Europa non è paragonabile a quelle che già negli Stati Uniti
Però anche qui se qual era l'alternativa non fare nulla restare al modello degli Stati nazionali oppure scommettere sulle future generazioni
Se noi guardiamo la mobilità del lavoro tra i ventenni e i gli ottantenni europei beh ci accorgiamo che qualcosa è cambiato e quindi si guardiamo avanti ci guardiamo il futuro possiamo ritenere che il mercato unico cioè la libera circolazione di beni servizi persone capitali non sia poi un'utopia
La seconda la la seconda parte invece dell'intervento c'è un episodio che io cerco di valorizzare perché ancora a mio giudizio poco noto
Perché viene nominato dal governo Brüning presi insomma diventa diciamo l'esperto di una commissione a commissione Brahms browser era il ministro del lavoro che ha il compito di di studiare misure straordinarie per fronteggiare la disoccupazione la disoccupazione in Germania passa in pochi mesi
Da un milione sei milioni di disoccupati e questa è la ragione sostanziale poi che porta Hitler al potere
E c'è una discussione all'interno della Commissione sul fatto sull'opportunità di finanziare un piano straordinario di lavori pubblici per per contrastare la montante disoccupazione anche manda un articolo avverte il disco ad io sono contrario perché il risparmio nazionale e i prestiti esteri possono essere utilizzati meglio che non per finanziaria appunto lavori pubblici improduttivi aspettiamo però dice diceva ai carri se tu ritieni che dice una ragioni extra economica ragioni politiche e l'evidente il riferimento evidente a Hitler e all'ascesa del allora non pubblicare il mio articolo
Perché non pubblica quell'articolo
E però il piano che lui aveva in mente di fatto non viene attuato il DTT il numero dei disoccupati sale enormemente questo ecco questo episodio significativo perché a mio giudizio quando è scoppiata la la pandemia
L'Unione europea ha compreso la differenza non tanto del del dell'episodio che ho appena citato quanto del della precedente politica di austerità o o meglio della politica di rispetto delle regole imposta alla Grecia all'Europa e all'Europa meridionale
Ha compreso che si era in presenza di un evento straordinario di una crisi straordinaria che richiedeva interventi e azioni straordinarie quindi ricordiamo tutti che subito
è stato sospeso il Patto di stabilità e crescita c'è ancora deve essere ridiscusse reintrodotto
E il messaggio è stato ai governi nazionali indebitate vi nella misura necessaria per sostenere famiglie e impresa dei vostri Paesi
è stato subito sospese lo
La sospesa la normativa che vietava e vieta gli aiuti di Stato
Perché e il messaggio è stato no aiutate le vostre imprese con con i Ristori con i sussidi con tutto quello che volete
E è stato operato il piano straordinario Next Generation allora ricorda ricordiamo tutti
Anche
La frase di Mario Draghi
C'è un debito buone un debito cattivo non c'è dubbio che in questa fase storica ci sia bisogno dell'intervento più che dello Stato diciamo delle istituzioni politiche perché poi sono istituzioni politiche nazionali
Europee sovranazionali penso al Fondo monetario internazionale
Ma la vera sulla vera sfida e quelli di utilizzare queste risorse da un lato per sostenere le fasce deboli della popolazione e quindi abbiamo la Puglia pure spesa improduttiva ma estesa doverosa
Ma dall'altro lato utilizzare queste risorse e quindi ricorrendo altri Beatles per finanziare gli investimenti
Perché è qui che si gioca la vera partita
Giampaolo ha scritto l'articolo sullo scudo per proteggere e dalla Gardella l'ho ascoltato ieri sì e ed è giusto fare così perché però quale qual è il problema strutturale il problema di fondo è il rapporto per l'Italia tra il debito e il PIL numeratore abbiamo il debito al denominatore abbiamo il reddito ora il numeratore può anche aumentare
A condizione che aumenti di più denominatore e il denominatore cioè il Pillau menta in modo sostenibile anche qui attenzione non ricadere negli errori del passato perché poi non basta dire il Pillau menta non basta dire cella Criscito deve essere una crescita sana sostenibile da tutti i punti di vista sociale ambientale cono allora
Come fa il denominatore come fa il reddito come fa come fa un Paese a crescere in modo virtuoso in modo solo se torna ad aumentare la componente degli investimenti pubblici che prima ecco sappiamo che ci sono i piani gli obiettivi programmi del Piano nazionale di riprese residenza e lì e lì la vera sfida attuarli realizzarli
Assicurando la transizione ecologica e digitale evitando sperperi di denaro pubblico perché poi
Punto tre
Prima o poi non sarà il ventitré ventiquattro irrisoria del ventitré il Patto di stabilità e crescita serata introdotto ma sarà inevitabilmente reintrodurlo proprio per le ragioni che ho cercato di dire perché questi tre livelli il mercato la monitor dell'unione monetaria il l'unione fiscale
Sono sono stati diversi di un unico processo di integrazione è impensabile poter avete e nell'Euro poter avere la banca centrale
Il Comune unica tra paesi per esempio che hanno un rapporto debito PIL pile alcuni al sessanta per cento e altri al duecento per cento è impensabile
Non è non è possibile
Quindi la vera sfida sta nell'utilizzare oggi bene le risorse nazionali ed europee per promuovere un processo di crescita sostenibile virtuosa inclusiva cioè chi generi anche occupazione e poi nel dotarsi di quelle regole e istituzioni tra virgolette più democratiche più democratiche perché se l'alternativa alla maggiore integrazione è una minore democrazia è chiaro che che che che si deve scegliere più democrazia ma è possibile qui si entra in un altro tema che io che ho trattato nel libro che il thriller ma di Rodriquez cioè Prodi che fa vedere come ad un certo punto questo sistema di compatibilità o incompatibilità sale dal livello economico a livello politico e il thriller ma mostra la l'impossibilità o la difficoltà ad avere simultaneamente sovranità nazionali quindi Democrazia Nazionale però democrazia che può anche essere sovranazionale e globalizzazione o se volete integrazione economico se volete mercato uno ecco io questa è la conclusione anche del libro io credo che mai alla conclusione anche di Roddick Cerro altri che dice a livello mondiale
Il thriller ma si riduce a un dilemma cioè l'alternativa è tra più democrazia nazionale più democrazia e nazione in meno globalizzazione economica cioè o o viceversa più globalizzazione inevitabilmente un'erosione della democrazia grazie allora la sua proposta a livello mondiale
Occorre governare la globalizzazione e quindi per esempio regolare anche i movimenti di di capitale
Mentre a livello europeo c'è la possibilità di percorrere la terza via che già è stata imboccata cioè quella di rafforzare la democrazia europea nata democrazia sovranazionale cioè un governo europeo della globalizzazione europea del Mercato comune europeo è evidente che non bastano unità
Serve anche l'altro pilastro del della politica fiscale
Ma questo implica trasferire più risorse dal livello nazionale a livello europeo questo trasferimento sarà possibile sono nella misura in cui si rafforzerà l'identità e la democrazia in Europa altrimenti non sarà possibile
Sì io
Vi ringrazio veramente per questa interessante discussione invito tutti a leggere
Il libro nazionali uno per approfondire appunto tutti questi temi e Camugnano appuntamento ai prossimi approfondimento entra Santoro presentazione del laboratorio dagli anni storia economica
Io mi permetto solo di aggiungere una cosa poi vedremo punto se può essere comunque usa meno ma mi fa veramente pensare a tre cose questa nostra discussione il libro che giustamente toccati nervi scoperti un po'nel nella parte però stimolare a un passo in avanti non certo un passo indietro
Di quanto sia importante lo studio della storia per per motivi il primo come diceva giustamente Giampaolo nel suo articolo che ha citato Tonio poco fa sullo scudo anti-spread
Se la storia della crisi economica due mila otto poi la crisi del debito sovrano di meno dieci ha insegnato qualcosa per non tornare al due mila dodici come scriveva Giampaolo c'è bisogno che le istituzioni studino la storia anche recente di quello che è stato il nostro passato per non commettere lo stesso errore e si impara grazie alla storia
Qualcosa forse si può fare questo passo in avanti
E la seconda cosa che mi veniva in mente sempre l'azione ma con un lievissimo Antonio prima il percorso di lungo periodo cioè la prospettiva storica con cui si guardano dei fenomeni perché la costruzione dell'architettura europea è un processo forse uno dei progetti più ambiziosi dell'umanità
In termini di democrazia e di benessere diffuso
E però la creazione di un Parlamento la creazione di una commissione di un consiglio e poi l'unione politica ecco rimaste sono stati passaggi storici faticosi
Che gli Stati nazione se vogliamo magari hanno compiuto in secoli no nel creare poi strutture istituzioni che si occupassero fondamentalmente di cose arriva al terzo punto
Per la società che è il grande insegnamento di Kenzo la politica economica orientata che cosa l'occupazione al benessere
E e la differenza tra crescita e sviluppo una crescita che il PIL ma che può essere fatta danni della società di uno sviluppo invece che nel lungo periodo ma che crea benessere che crea felicità che crea stabilità proprio in quelle dinamiche sociali che abbiamo visto come la disoccupazione comportano sicuramente al disastro