II Edizione della scuola estiva di formazione politica - Seminario IV "La scuola nella crisi pandemica: come affrontare l'emergenza"

Allora buongiorno a tutti e a tutte iniziamo questa seconda giornata della nostra scuola di formazione politica e iniziamo a oggi con un tema
A me molto molto caro come ovviamente a chi è seduto qui al tavolo con me con appunto il tema della scuola la scuola nella crisi pandemica
Abbiamo voluto fortemente che questo tema venisse trattato nell'ambito della nostra scuola di formazione politica perché quello della scuola è stato un elemento davvero dirompente
E
Fortemente evidente in tutta la sua abbatta attratti anche drammaticità in tutte le case degli italiani
Durante questa crisi pandemica perché ha avuto delle ricadute materiali
Di vita quotidiana molto molto forti molto evidenti nelle case dei ragazzi e delle ragazze dei bambini e delle bambine ma anche dei loro genitori e degli insegnanti una scuola che si è trovata Riina forte difficoltà per tanti motivi che poi oggi cercheremo di andare ad analizzare a vedere delle difficoltà che purtroppo vengono da lontano e che purtroppo in una fase così critica così
Difficile
Non ha diciamo non aveva gli strumenti adatti per poter fronteggiare un'emergenza così grande è stata avviata in tante strutture in tante realtà
La famosa didattica a distanza che però
In molti hanno avuto difficoltà a definire appunto didattica a distanza quanto piuttosto didattica d'emergenza che in alcuni contesti è riuscita a funzionari ma in altri ovviamente
Ha avuto delle difficoltà evidenti sia per delle caratteristiche legate appunto alla capacità della scuola stessa di saper rispondere a un'esigenza tecnologica e digitale
Che appunto la pandemia la distanza hanno dovuto per forza in pure ma anche perché le famiglie non erano pronte per gli stessi problemi a poter fronteggiare questo tipo di di emergenza
Sono è emersa in tutta la loro drammaticità tutti gli elementi legati ai problemi delle diseguaglianze quindi abbiamo visto anche ieri come ricordava Salvatore Moni nella sua introduzione le difficoltà di una gestione tecnologica in case magari piccole o dove comunque
Le famiglie non sono sufficientemente attrezzate per poter sostenere i figli e le figlie né percorsi scolastici dei più piccoli e più grandi
La coesistenza è la quantità azioni di studenti di varietà di varie fasce d'età all'interno di una stessa casa a famiglie che non sempre sono in grado di sostenere i figli e insegnanti che non sempre sono stati in grado di rispondere alle esigenze tecnologiche
Oggi ci troviamo a pochi giorni dalla ripresa scolastica una scuola che deve ripartire una scuola che al centro di una grande attenzione ma di un di un grande dibattito purtroppo troppo spesso secondo me
Con dei toni polemici che non sempre aiutano
Una ripartenza corretta e opportuna e adeguata alle esigenze della scuola la scuola va rimessa al centro il tema dell'educazione il tema educativo bah riproposto al centro dell'azione politica ma veramente veniamo da anni
Di
Riforme che è sostanzialmente hanno posto imposto dettagli né ideali che come al solito miravano prevalentemente a dei risparmi più che a una miglioramento qualitativo e poi dobbiamo assistere anche a un dibattito giornalistico piuttosto a volte non sempre piuttosto scalzo qualche pienamente anche quando ci si mette della qualità purtroppo gli elementi Val pienamente uscito un articolo se non erro sul cuore della sera
In cui si accusano sul Corriere ma anche sui giornali gli insegnanti di qualsiasi tipo di nefandezza insomma
Cerchiamo di ripristinare il corretto il corretto approccio la nostra scuola perché gli insegnanti oggi non sono contrari alla ripresa della scuola perché o non hanno saputo cogliere le opportunità della famosa alternanza scuola lavoro perché voglio vogliosi solamente di ripetere anno dopo anno il medesimo
Programma scolastico quindi in modo inerziale
Tanto per ricordare un articolo recentemente comparso su un punto importante quotidiano italiano che attaccava i gli stili gli insegnanti perché non non sono stati in grado di cogliere le opportunità appunto dell'alternanza scuola-lavoro additando ovviamente accusandoli di gli insegnanti di sostanzialmente parassitismo o oggi il tema sulla rivela no mancanza di volontà di sottoporsi al test si era logico ecco no la scuola non è questo la scuola e altro i nostri studenti i nostri figli e le nostre figli hanno diritto ad altro e i nostri insegnanti hanno diritto ad altro per cui oggi affrontiamo con grande serietà e autorevolezza anche insomma per la presenza di persone molto autorevole a questo tavolo a mio avviso il tema della scuola che come siamo arrivati a questa scuola oggi che cosa ci aspetta e che cosa vogliamo oggi dalla scuola
Ne parliamo con Susanna Costella Anna D'Auria qualche anno piano per ripresenterò tutti Alessandra pezzi Angela Nava e Antonia nella ragni
Inizia nostro incontro Susanna Crostell anche fa parte del direttivo nazionale del Coordinamento genitori democratici che è un'associazione
Accreditata presso il ministero dell'Istruzione con un suo intervento la scuola il bivio
Ci racconterà che cos'è la crisi della scuola oggi che è una crisi che arriva da lontano e che però ammesso è stato diciamo di per la quale sono state messe in luce e delle tutte le criticità
Proprio a causa di questo diciamo questa crisi che ha attraversato l'Italia non solo Susanna
Grazie Floriana grazie a tutti per l'opportunità che
Ci avete offerto oggi di parlare di un tema così caldo così scottante a ridosso di un'apertura
E quindi penso che da oggi poi dovremo comincia neanche in questo consesso in questo no contest consesso associativo a proseguire su ragionamenti e sulle prospettive che la scuola dovrebbe avere
Vorrei aprire questo mio intervento riportando una recente affermazione di Mattarella del nostro presidente la comunità della scuola e risorsa decisiva della comunità nazionale
Io credo che effettivamente è proprio così davvero e quando tra otto giorni si riapriranno le porte di quelle scuole per tutti gli studenti dobbiamo essere consapevoli noi adulti dobbiamo essere consapevoli che attraverso la scuola si può e si deve riaprire il Paese
Sappiamo che rischio zero non può sussistere in questa situazione
Sappiamo anche e non poteva essere diversamente che gli studenti si trova perché per gli studenti si dovranno conciliare due urgenze due diritti inalienabili quello di salvaguardare la salute è quello di garantire lo studio
La situazione che ha investito la scuola che abbiamo vissuto che ancora stiamo vivendo è stata eccezionale sconvolgente
Ora dobbiamo solo augurarci che gli sforzi spesi dalle istituzioni e da moltissime scuole da tanti insegnanti in questi mesi vadano a buon fine e siano superate le possibile difficoltà
Che tutte le rassicurazioni
Più formali ricevute dalle istituzioni raccolte anche dall'associazione cui appartengo il Coordinamento genitori democratici possono avere seguito nel modo migliore
Ci aspettiamo che si che arrivino gli investimenti preannunciati dal governo
E si completi la copertura di tutti i posti in organico il loro potenziamento imprescindibile per rispondere alle nuove esigenze determinati da di stanziamenti resi obbligatori
Un altro impegno comune dovrà essere quello di far ritrovare ai bambini e alle bambine fin dal primo giorno della scuola momenti di socializzazione di normalità
Sarà importante per loro riprendersi la quotidianità della loro vita pur nel rispetto della riscrizione imposte mi viene in mente i bambini
Che inizieranno il la prima elementare quanto sarà importante per loro vivere il primo giorno di scuola al massimo della normalità
Sappiamo che l'attuale emergenza sanitaria le conseguenti crisi economica hanno fatto crescere la povertà educative le disuguaglianze sono emerse differenze
Tra bambini poveri e non poveri italiani e stranieri tra le scuole rispetta la loro collocazione territoriale tra chi con la didattica a distanza è riuscita con le a connettersi chi non è riuscito se dovessimo stilare un bilancio su cos'è successo la scuola negli ultimi mesi
Risulterebbe senz'altro chiaro che la didattica a distanza pur se necessarie nell'emergenza non ha rappresentato un valido sostituto della didattica in prossimità e che il corride diciannove ammesso tutto il mondo della scuola di fronte a un di fronte a un bivio
Vedete accrescere la povertà educativa la dispersione scolastica oppure attivare una vera inversione di marcia per una scuola nuova verso un nuovo modo di fare scuola
Qualcosa in questi mesi però è successo la scuole mancata tutti è stata cercata è tornata in primo piano al centro dell'attenzione collettiva in prima pagina anche se troppe volte come diceva anche Floriana attraverso polemiche enfatizzati dagli stessi media
è successo anche nel periodo della date che gli insegnanti siano entrati nelle case dei loro alunni conoscendoli più da vicino e che genitori abbiano dovuto interagire con gli insegnanti
Ci viene da spero a sperare come associazione devo dire anche come associazione che questo rapporto pur se complesse o possa promuovere un rilancio di quel patto di corresponsabilità educativa
Rimasto vuoti impegno burocratico della scuola
L'emergenza ci ha dimostrato quanto sia importante la partecipazione e il coinvolgimento dei genitori trasformiamo allora le scuole in altrettanti laboratori di sviluppo dei processi di partecipazione attiva
Rilanciando anche il ruolo degli organi collegiali
In questi ultimi mesi si sono susseguiti
Numerose disposizioni ministeriali molte disposizioni ministeriali cuore annoverare tra le ultime le linee guida per la didattica digitali integrate che prevedono tra l'altro l'assegnazione di una dotazione di strumentazione tecnologica per la scuola secondaria di secondo grado
Fin da settembre
Sarà utile crediamo che sia utile ma certamente non può essere esaustiva se si vuole avviare un'effettiva didattica innovativa
La stessa data del così come è stata attuata non è riuscita a discostarsi dalla didattica tradizionale ottenendo in alcuni casi addirittura un suo peggioramento
L'uso dello strumento tecnologico modifica sicuramente il processo cognitivo
A modalità e procedure proprie
Che solo se usati in modo adeguato possono facilitare l'apprendimento per queste necessario attivare un processo formativo del corpo docente ma direi anche un processo ampiamente culturale
Se docenti viene chiesto uno sforzo importante in termini di adeguamento dei propri metodi di insegnamento
Ai ragazzi acque inattivi digitale occorre ricordare che l'insegnamento potrà e dovrà arrivare Sempre e comunque dei propri professori
Se ora il tempo di lavorare per superare l'emergenza corre anche da andare oltre comprendere cosa c'è dietro l'angolo
La scuola potrà dare risposte anche al di là dell'emergenza
Si riuscirà a lavorare per trasformare queste scuole per aprirle per far sì che divengano realmente centri di creazione culturale
Gli sforzi per superare le cosiddette classi pollaio possono essere preludio di una didattica rinnovata con le nuove modalità relazionali
Una strada valida da percorrere secondo noi e per arricchire la qualità dell'offerta culturale porta a stringere alleanze con il territorio e le sue realtà anche associative
Si pensa patti educative di comunità
Alla costruzione di reti promosse dalle scuole sostenute dalle istituzioni in particolare dei comuni per l'attivazione in orario extrascolastico di percorsi e progetti educativi condivisi
Tutto ciò nel rispetto dei reciproci ruoli e competenze riconoscendo e lo sottolineo l'egemonia della scuole tutte le sue prerogative costituzionali senza alcuna possibilità di deroga
Se esiste un prima e un dopo colpite se vogliamo credere che nulla sarà come prima come abbiamo detto tante volte in questi ultimi mesi dobbiamo acquisire la consapevolezza di quanto la scuola già vivesse una Sampirisi profonda
è bene ricordare i danni apportati dalla riforma Gelmini nel due mila nove taglio di otto miliardi di finanziamenti centocinquanta mila caratteri dei dismesse tre mila istituti scolastici chiusi
Mai realmente recuperati
Ora l'Italia occupa il quart'ultimo posto in Europa per gli investimenti nell'istruzione ed è conclamato che quando l'istruzione ristagna esistevano stretto collegamento tre suoi effetti negativi e l'intera società
Per questo la discussione che si è aperta su come investire miliardi da attribuire all'Italia del ricovero di Fund al vita dell'insidia sui tempi di erogazione e ieri abbiamo avuto modo di di conoscere questi anche questi aspetti economici non può che trovare una naturale risposta dare la priorità alla scuola all'università alla ricerca per superare i rischi di un progressivo impoverimento culturale del nostro Paese
Tutte le misure restrittive dovute all'emergenza sanitaria hanno fatto pagare gli studenti prezzi altissimi l'unico risarcimento possibile consiste nell'investire nella qualità nel tempo dell'istruzione
Ai primi posti dell'agenda ministeriale vorremo vedere il ripristino di quel tempo pieno nella sua primaria versione falciato dalla ministra Gelmini
Analogamente sarà necessario rendere radicalmente rivedere radicalmente il sistema di valutazione
Rilanciare il diritto allo studio con criteri di gratuità modificare i cicli scolastici estendendo l'obbligo scolastico ai diciotto anni se ne parla da molti anni di questo ma non si riesce a realizzare
L'abolizione del voto non medico per la scuola primaria
Resta è stato un processo sperato e annunciato e ora realizzato solo a metà abbiamo saputo quest'ultima novità giorni fa
E allora non si può che ribadire con forza che quell'abolizione e necessaria per recuperare quell'importante patrimonio pedagogico che aveva fatta grande nel mondo l'esperienza della scuola elementare italiana
La stagione delle riforme non può essere solo ipotizzate a malva ora più che mai realizzata
Se vogliamo che la scuola recuperi appieno il suo ruolo che le attribuisce la Costituzione dobbiamo partire da un assunto la scuola è un'istituzione non può essere vissuta come un servizio
I rischi che la scuola d'occhio modella la carta che sia vista come una baby-sitter al servizio di richieste ad personam che possa passare una certa idea di figlio e una certa idea di scuola sono ormai reali
Va contrastato una cultura della domanda che non può partire da un bisogno soggettiva ma deve rispondere necessariamente all'interesse don intera collettività
In questo contesto è alla luce di ciò che stiamo vivendo importante richiamare la politica al suo ruolo imprescindibile di contrasta quell'egemonia politico-culturale indotta dal neoliberismo
Che rischia di far pagare prezzi altissimi alla scuola della del della Costituzione
Solo in un processo di cambiamento che assuma queste caratteristiche ognuno potrà svolgere il proprio ruolo la scuola la società la politica
Determinante sarà anche la funzione del sindacato
Che si troverà ad assolvere ad un duplice
Incarico compito trovare la giusta mediazione tra il diritto al lavoro e il diritto allo studio e anche Gionta il momento e faccio questo appello al nostro compagno è più presente
Di risolvere definitivamente il fenomeno cronico che precari attraverso proposte in grado di modificare seriamente il sistema di reclutamento
Superare il ricorso ad incerte sanatorie garantire sia il posto di lavoro che la continuità didattica per gli studenti
E altre aziende spenta indispensabile attribuire un'eco riconoscimento al compito dell'insegnante affiancandolo ad una formazione continua riconosciuta anche contrattualmente
Condivido la riguardo quanto scrive in merito il professor Baldacci nel suo libro la scuola al bivio lui scrive così per promuovere una nuova formula pedagogica occorre attivare una vasta e prolungata campagna formativa volta ad assicurare l'egemonia culturale
Che non si esaurisce però nella sua adozione ufficiale da parte dell'istituzione scolastica ma si misura con il grado di effettiva adesione ad essa da parte degli insegnanti e allora sì
Che se inizia ad operare in Comune a viva forza
Del fare scuola
Di analoga importanza e concludo sarebbe attivare una sinergia di intenti rivolta agli studenti che riconosca la loro soggettività è una formazione ai terzi aperta e saperi plurali
Non ridotta un pensiero unico misurabile attraverso quiz teste votino medici come ora avviene se si ascoltano i giovani emerge spesso loro preoccupante distacco dalla scuola ci dovremmo chiedere quanto risponda alle loro aspettative questa scuola quanto riesca a preparare donne e uomini
Ad essere soggetti consapevoli non soggetti passivi
Riporto molto volentieri
E per il legame della nostra associazione Arco Gianni Rodari una sua affermazione che risale al mille novecentosettantatré ancor prima della convenzione internazionale del sui diritti dell'infanzia
Se è una società basata sul mito della produttività e sulla realtà del profitto ha bisogno di uomini a metà
Fedeli esecutori diligenti riproduttori docili strumenti senza volontà vuol dire che è fatta male che bisogna cambiarla
Per cambiarla occorrono uomini creativi che sappiano usare la loro immaginazione e creatività intesa quale sinonimo di pensiero divergente cioè capace di rompere continuamente gli schermi dell'esperienza
Tanti sono gli obiettivi da perseguire tante le sfide a cui far fronte
Oggi ne affronteremo affronteremo insieme ripartire dalla scuola ed investire l'intera società in un processo di rivoluzione culturale e sociale ormai è diventato irrinunciabile grazie
Ah grazie Susanna e ora passerei fa la parola D'Anna Davoli appunto
Segretaria nazionale del movimento di cooperazione educativa l'associazione professionale di insegnanti educatori dirigenti e e studenti e segretaria nazionale
è una dirigente scolastica
E con il suo intervento una scuola grande come il mondo
Cercheremo di capire insieme insieme con lei quali siano le cause per cui la scuola oggi non risponde più al suo mandato costituzionale originario oggi la scuola
A causa di tanti riforme di tanti interventi di cui ha parlato ampiamente anche Susanna divenne sempre meno quell'ascensore sociale che consente a tutti a tutte di migliorare la propria condizione
Oggi se nasci in un certo modo alla fine o sebbene una famiglia di un certo diciamo agganciato strato sociale diciamo siamo questo termine molto probabile che rimarrà lì confinato e la scuola
è il più importante ascensore sociale come dimostrano tanti studi tante ricerche in Italia questo processo si sta interrompendo quindi darei la parola ad Anna grazie
Grazie Floriana GRA
E Costituzione sentita non riesco a capire per l'invito e grazie a Susanna che ha introdotto in maniera molto ma molto condivisa i temi di questo seminario come detto Floriana io sono segretario del movimento di cooperazione educativa è un movimento nato nel cinquanta ispirato alla serie si incrini un comunista
Che in Francia dagli anni trenta a si è ispirato a un'idea di pedagogia popolare di una pedagogia che potesse essere rivolta a quanti invece venivano lasciati ai margini già all'epoca nell'istruzione dell'educazione
A freni riferì dato coi avvio in Italia con Tamagnini a questo movimento questa comunità professionale che è stata attraversata da altri eroi disarmati della pedagogia italiana come Mario Tronti Bernardini scenari ecco siamo arrivati ad oggi io vorrei
Cominciare questo discorso con voi a partire dai versi che sono in epigrafe ad un libro di borchie passerà un po'che sono due sociologi francesi che scrive sembra che hanno scritto dal bianco d'uovo di pellicano esce un pellicano che depone un altro uomo altrettanto bianco e chiuso
Fonte di un'infinita catena di Pellicani e di uova se nessuno interviene a fare chiesto una frittata
Ecco questi versi
Raccontavano il rapporto fra i processi di produzione delle classi sociali e dell'ordine culturale processi di mutamento era il mille novecentosettantadue era all'epoca della stagione delle grandi riforme passata questa stagione a cinquant'anni
Da questa data non si può affermare certamente che l'Italia il nostro Paese è riuscito a fare la differenza è riuscita a fare la frittata
L'Italia imparare in coda ai Paesi industrializzati per mobilità sociale lo diceva Floriana poco fa da una generazione di Altagamma altre Fiji non eletti sono soltanto gli eventuali beni di famiglia ma anche l'istruzione il tipo di occupazione detto la perdita del quindici per cento dei ragazzi per strada e l'insuccesso formativo per molti la scelta del tipo di prosecuzione degli studi
Ci dicono che la scuola che dovrebbe essere dei capaci e dei meritevoli dal mille novecentoquarantotto invece non riesce anzi piuttosto che metterli in crisi sembra confermare le strutture di classe di posso garantire che io come maestra dall'ottantatré
E dal due mila e sette dirigente scolastica tantissime volte mi sono sentita complice di questo meccanismo perché non messa in condizioni da insegnante da dirigente rispondere al mandato della Costituzione
Attualmente negli ultimi anni in maniera estremamente esponenziale grave stanno crescendo i fenomeni di micro processi territoriali di popolo tutti polarizzazione della popolazione scolastica che coinvolgono bambini e bambine stranieri
Quelli stranieri perché i figli non sono italiani ma in realtà italiani lo sono ragazzi e ragazze provenienti da famiglie culturalmente dei privati e che va ben oltre le storiche differenze tra centro e periferia alle quali siamo abituati o tra il nord e il sud risulta sanno anche nei nord
E stanno anche nei quartieri delle grandi metropoli sanno in quei quartieri dove in due scuole PD vicine di prossimità in una sì con c'entrano i figli dell'Egitto comunque
Del mondo benestante e in un altro invece si raggiungono gli ultimi gli oppressi di sedere dati
La scuola è un luogo comune e fortunatamente questa pandemia è riuscita in qualche modo Susanna lo diceva a smascherare i tanti luoghi comuni che attraversano la nostra istituzione scolastica
E luogo comune sentire comune falso che la scuola è aperta a tutti sarà anche aperta a tutti ma i portoni d'ingresso sono diversi
E le possibilità la anche il luogo comune delle pari opportunità è un luogo comune falso perché dire pari opportunità non significa garantire l'equità dei risultati
Tutti i bambini hanno avuto la pari opportunità della d'alto macchine finalmente ha potuto accende apri e l'ha dato non ha fatto altro che come in un amplificatore sotto una grande lente di Ingres dall'ingrandimento rendere evidente quello che ne denunciamo da decenni e cioè che anche in classe ad esempio la pratica dei compiti è una grande pratica che genera disuguaglianze
E sono tanti gli aspetti che attraversano la scuola esche in maniera implicita e spesso dal punto di vista e gli insegnanti inconsapevole producono disuguaglianze ecco noi pensiamo e anche che dopo cinquanta anni di battaglie per una scuola per tutti inclusiva formativa sostano diceva laboratorio sociale non selettiva
In qualche modo otto questo non siamo stati capaci di mantenerlo anche come sinistra non siamo riusciti a a tutelare i presidi di democrazia che avevamo conquistato nella grande stagione delle riforme durante il loco da un abbiamo cercato di mettere un po'ordine in quelle che erano le nostre spinte ideali ma anche professionali con tante altre associazioni tra cui anche il coordinamento dei genitori democratici
E abbiamo pensato che per una scuola realmente aperta a tutti e garante delle pari opportunità di crescita e di sviluppo
è il momento veramente di immaginare altre di costruire insieme altro il titolo di questo intervento ma Scola grande come un mondo anche qui ti prendiamo Rodari riprendiamo perché al centenario della sua nascita
Ma è anche perché anche lui è stato un pedagogista disarmato
Del Novecento
E nel né in questa filastrocca una sulla grande come mondo lui diceva è una scuola dove insegnano maestri professori avvocati muratori televisori giornali cartelle il sole i temporali e le stelle è una scuola che si sporge che si affaccia che guarda il territorio ed è una scuola aperta che lascia entrare il territorio nei propri spazi nel dei propri percorsi formativi
Nella propria come opportunità anche di crescita ed e di crescita e opportunità di risorse ma una scuola grande come il mondo e anche un'idea che presuppone a volontà
La spinta la motivazione affinché tutti mettono in me e io dissi per adempiere ai compiti che la Costituzione assegna non soltanto alla scuola perché il compito educativo non è un compito solo della scuola la scuola un compito di educazione formale ci sono i Comuni ci sono i territori c'è la famiglia ci sono c'è Tucci tutti i corpi intermedi c'è tutta la società civile ecco una scuola grande come il mondo significa che il compito educativo deve diventare un compito di tutti
Nel binomio fantastico sempre richiamando Rodari
Diceva Rodari diceva sembra che basti una sola parola per ispirare una storia ma in realtà ne servono sempre due
La parola singola agisce solo quando li incontra una seconda che la provoca la costringe
A uscire dai binari dell'abitudine che a scoprirsi nuove capacità di significare non c'è dita dove non c'è lotta e l'idea della lotta da ripresa ieri è stato detto
E anche secondo noi del Movimento di cooperazione educativa bisogna riprendere anche tra i grandi temi dell'educazione come lotta di classe
Incontrare l'altra parola per una scuola costruire alleanze per superare le forte diseguaglianze costruire alleanze educative eh costruire realmente mettere mano a un nuovo capitale sociale
La riapertura abbiamo sperato potesse diventare un momento in cui si mettesse mano ad un grande progetto collettivo di costruzioni di capitale sociale
In capitale capace di dare impulso alle pratiche di convivenza di partecipazione di cittadinanza e gettare in questo modo i semi per un nuovo sviluppo
Modello di sviluppo democratico modello sviluppo di cui l'Italia ha bisogno cioè noi prima della pandemia ma anche durante la pandemia e tra l'altro questi fenomeni cresceranno perché accanto alle nuove povertà ci sono sempre elementi di forte forte regressione culturale
Di regressione valoriale e la pandemia farà crescere le povertà
E quindi non ci dobbiamo preoccupare non solo del presente della propria apertura che cosa succederà accanto al fatto che tanti perderanno il posto di lavoro che quelle che sino a ieri si sono sentiti garantiti garantiti non lo saranno più
Come questi poveri si metteranno in conflitto con gli altri poveri senza attaccare realmente i protagonisti del malessere sociale del malessere sul economico del nostro Paese
Ecco noi pensiamo che dobbiamo impegnare le creatività e le responsabilità degli adulti nello scrivere il futuro prossimo della scuola
E questo futuro lo vediamo centrato su tre pilastri il primo dare centralità alla scuola pubblica la scuola
A scuola ci vanno tutti è una è obbligatoria per bambine e bambini
E l'esperienza alla quale lo Stato costringe tutti sino a sedici anni e noi speriamo che questo avvenga sino al diciotto e il solo luogo la scuola e lo dice Stefano l'ASPI in un libro molto bello si chiama la congiura contro giovani
E la storia luogo dove ti possono dire se non ci vai ti vengono a prendere a casa quale altro luogo praticamente permette di dire questo la scuola pubblica
Rappresenta la condizione di esistenza di sviluppo della nostra democrazia perché ne elabora gli elementi principali la cultura il senso critico l'appartenenza alla solidarietà la responsabilità la partecipazione senza questi elementi non c'è modo di avere uno Stato democratico non c'è modo di avere convivenza pacifica
Per cui il diritto allo studio si è un diritto soggettivo Susanna lo diceva siamo di fronte ad una scuola che viene attraversata da spinte neoliberiste
Dove all'idea di una scuola istituzione dello Stato sempre di più si vuole sostituire l'idea di una scuola al servizio della persona perché a prevalere sono le logiche individualisti le logiche separatiste le logiche che Bow manda definirebbe quelle di un individualismo che mette il ognuno in condizioni d'aver paura di isolarsi proprio per eludere alla base quelli che sono i meccanismi di costruzione
Della risposta collettiva della reazione collettiva della mobilitazione collettiva quindi sì
La scuola deve restare al centro deve restare la regia di possibili interazioni con il territorio che non che noi auspichiamo e e a partire da questo a partire da Leanza educative possibile andare ad incidere e in qualche modo offendere quello che il senso comune dettato dal neoliberismo delle politiche scolastiche ma non sono scolastiche negli ultimi trent'anni quindi permettere lo sviluppo di un'idea di scuola come bene pubblico a partire da micro territori la chiusura della scuola avuto sicuramente il merito di sbanda rizzare l'ovvia di far rendere conto a famiglia genitori e alla società civile tutta quanto sia importante la scuola per i bambini per i minori per la società
Il nostro compito è tenere viva questa questa consapevolezza
Affinché la scuola diventi sempre di più un centro vivo di conservazione innovazione dei saperi
Un presidio di democrazia e di potenziale uguaglianza in ogni microfono territorio assumendosi anche la funzione di orientamento
Degli abitanti di quel territorio di pungolo delle istituzioni locali delle delle amministrazioni locali che sono e continuano a restare in qualche modo inadempienti nonostante tantissime norme per prevedono l'impegno delle amministrazioni locali nella garanzia del diritto allo studio del resto l'abbiamo visto anche col decreto della minister primo della riapertura quando invitava i sì invece a convocare le conferenze di servizio quanti Comuni l'hanno fatto
E come anche in questo caso non c'è stato una sinergia un'interazione tra il ministro dell'Interno il ministro dell'Istruzione affinché quanto previsto da quel degrado decreto fosse fosse realizzato
Fortunatamente non è non è dappertutto così ci sono nei in a macchia di leopardo in alcuni territori italiani
Esperienze di eccellenza dove proprio attraverso l'alleanza educativa scuola territorio che essi sono raggiunti dei risultati importanti dal punto di vista dell'integrazione
Ecco senza riuscì senza costruire capitale sociale all'interno dei micro territori noi non saremo mai in grado di sottrarre quelli che oggi quella che oggi viene definita la generazione dei Millennials una generazione
Che vede soprattutto i nostri ragazzi nostri minori le nostre ragazze appartenenti alle alle fasce sociali più deboli più dei privati culturalmente restare ostaggio il prigioniero dei social media perché fuori non c'è altro
Non vedono altro non sono motivati ad avvicinare altro perché quest'altro non si presenta e quindi sono abituati e si educano e vengono educati dal territorio ma anche dalla scuola al conformismo ad un atteggiamento acritico individualistico passivo
Nel trasformare nell'assumere trasformare in quanto un qualche impegno e nel trasformare testi è attraverso se stessi riuscire a trasformare anche il mondo ecco le alleanze educative servono anche a qualificare i territori noi maestri sappiamo bene che facciamo i conti continuamente col fatto che la nostra azione anche quando è un'azione fortemente incisiva fortemente dedita se non riesce a trovare nel territorio Risonanza i risultati di questa azione si perdono quindi costruire alleanze significa anche incidere affinché il territorio riesca a qualificarsi
Significa riuscire a mettere in dissonanza virtuosa educazione formale e non formale insegnanti educatori per realizzare meglio anzi soprattutto affermare il paradigma della cura
Della cura per ognuno per ognuno significa produrre un effetto moltiplicatore di stimoli conoscenze relazionalità occasioni di crescita e di emancipazione
Ecco quali sono gli strumenti affinché la scuola possa fare questo lavoro guardiamo adesso dentro la scuola uno strumento è sicuramente l'autonomia scolastica uno strumento estremamente criticato ieri proprio se ne parlava tavolo mentre si cenava
è criticata perché sicuramente la scuola anche doveva essere un strumento di flessibilità organizzativa
Di ricerca e sperimentazione per la scuola e diventato invece ha finito corrispondere unicamente ad una logica e cultura aziendalistica competitiva gerarchica dove a prevalere l'agire tecnico
Ed una visione tecnocratica delle relazioni del mestiere dell'insegnante del dirigente a scuola
Da dirigente io tutte le mattine ci andavo io mi ero simbolicamente scritta sul polso non mi avranno perché tutte le normative le circolari le note facevano in modo dalla farti perdere la tua idea di scuola
Che tengono in questo modo prigioniere tengono prigioniere gli insegnanti questo però se è vero che la che la l'autonomia scolastica può avere questa deriva la derivano stanno il dispositivo ma nel modo in cui il dispositivo viene usato perché la possibilità di fare la differenza c'è sempre c'è sempre nelle pieghe della norma
Tanto è vero che è proprio lì dove l'autonomia è stato usato meglio lo dicevo prima si sono avute le migliori esperienze l'eccellenza delle esperienze
Scolastiche la scuola deve essere messa in grado di realizzare l'autonomia Susanna lo diceva però dando le fondi dando le le risorse dandole un organico sicuro non sottoposto ai giochi e alle incertezze del precariato con profili anche di docenza noi siamo per una diversificazione dei profili introdurre all'interno della scuola anche delle figure che da insegnanti ovviamente possano in maniera però messa a sistema occuparsi di progettazione di valutazione di inclusione di relazioni con il territorio
è necessario mettere mano assolutamente a una divisione del del del sistema scuola ridimensionando gli istituti ma come si fa a pensare che un istituto che viene riconosciuto autonomo a partire da novecento studenti possa realmente occuparsi di inclusione dialogare col territorio
Istituti che arrivano anche a mille cinquecento a mille ottocento come si fa a pensare a un collegio dei docenti di inteso come comunità di professionisti
Una comunità fatta spesso da centocinquanta centosessanta persone
Quindi è necessario eliminare la pratica delle reggenze la burocratizzazione la propria teorizzazione dell'insegnante quello che la Flc chiama il Bot mobbing burocratico o no
Filippo Neri è un pedagogista francese parla di Claudel prioritarizzazione anche in Francia sta accadendo la stessa cosa perché gli insegnanti vengono sottoposte sempre di più a direttive annoti a circolari che li mettono in condizioni di lavorare come se stessero alla catena di montaggio
Ecco
E in più c'è questo grosso problema di una scuola che del sono trent'anni che resta ostaggio delle riforme di turno riforme ma legalmente compiute noi non riusciamo nemmeno a capire come si deve realizzare quella riforma che intende arriva un'altra
Perché nell'immaginario dei politici la scuola rappresenta il territorio in cui ognuno vuole lasciare una traccia in maniera prepotente in maniera arrogante ma soprattutto in maniera ignorante
Ecco noi dobbiamo però per risolvere questi problemi cominciare a lavorare ad una visione chiara ad individuare anche all'interno della sinistra degli elementi comuni
Una visione di scuola a partire da quale modello di società noi vogliamo e lo sappiamo dobbiamo elaborare quale modello di scuola e a partire da quale modello di Scola dobbiamo immaginare quale modello di insegnante
Anche perché senza questo modello di scuola gli stessi finanziamenti che arriveranno adesso e questo è veramente un pericolo enorme
Potranno dare luogo ad un altro capitalismo del disastro ad investimenti che non lasceranno traccia che serviranno nel qui nell'ora appunto ma non saranno in grado di costruire altro per il futuro della scuola per il futuro della del paese quindi le dobbiamo rivendicare che e noi lo faremo come me nel movimento di cooperazione educativa l'abbiamo già fatto nell'interlocuzione col ministro
Che Investimenti dovranno essere in grado di rispondere a queste domande come dare centralità alla scuola come rafforzarla quali risorse prevedere anche interloquendo con le amministrazioni locali come contrastare le disuguaglianze soprattutto nella misura in cui si deve smettere di fare parti uguali tra disuguali è necessario attivare forme di discriminazione positiva
Il sistema integrato zero sei garantire i primi mille giorni nei territori dove non ci sono asili nido non ci sono sezioni di scuola dell'infanzia garantire il tempo pieno nel sud e nelle isole
Anche in quei territori del Nord dove non vengono garantiti l'anno scorso abbiamo fatto una ricerca con praticamente su come su come le leggi regionali stanno distribuendo alle i fondi nelle loro regioni assegnati dallo Stato per l'implementazione del sistema integrato zero sei bene i fondi vengono assegnati in relazione al numero dei bambini già presi dalla scuola quindi senza nessuna logica di incremento delle sezioni di scuola dell'infanzia o degli asili nido nei territori in cui sono scoperti appunto cioè è come diceva don Milani
La scuola o i servizi in questo caso educativo diventano come l'ospedale che manda via malati per curare insani
L'altra contrasta le disuguaglianze e si fa anche attraverso la formazione e la formazione degli insegnanti
Una formazione che non può rispondere alla domanda individuale
Perché formazione sedimenta un percorso collettivo di crescita una formazione in cui si parte dal sapere degli insegnanti all'interno della scuola ci si confronta con laboratori adulti ed è possibile poi di vedere immediatamente nella pratica del fare scuola
Quello che è il rapporto tra teoria e prassi
Questa è la formazione in servizio ma la formazione iniziale
Veramente un capitolo che va completamente rivisto pensate che per la formazione iniziale degli insegnanti della scuola secondaria attualmente basta un percorso di laurea ad esempio in matematica dove tu hai acquisito ventiquattro crediti formativi
Che noia questi ventiquattro gradi di fermati vi acquisisce attraverso università private on line e lo si fa anche in tre mesi è diventato un mercato perché Bosetti
Ha eliminato il tirocinio formativo per cui non c'è più la possibilità per chi vuole fare l'insegnante della scuola secondaria
Il riuscire a a connettere il sapere teorico con il fare pratico connessione senza la quale non ci può essere insegnamento perché non basta sapere per sapere insegnare
Questa ma visione gentiliana con la scorza rispetto alla quale la scuola ancora fa fortemente i punti l'altra domanda per gli investimenti è come rendere la scuola realmente inclusiva
Investendo in qualità del personale nella didattica dei contesti apprendimento la scuola inclusiva si realizza anche aumentando le occasioni e gli strumenti i dispositivi di partecipazione quindi valorizzare gli organi collegiali ma soprattutto mettere mano ad un applicazione degli organi collegiali territoriali
Che sono stati letteralmente abbandonata
L'ultima è come quali dispositivi individuali quali risorse assegnare affinché si possa produrre nel tempo diverso approccio un approccio trasversale che si faccia metodo nelle politiche scolastiche le politiche centrale
Eccoci entra Ali quindi un'interlocuzione tra i ministeri della famiglia dell'istruzione della sanità Sempre non solo per rispondere alla pandemia e un un'interlocuzione a a livello territoriale tra scuola e amministrazioni locali
Ecco
E poi in ultimo serve più pedagogia
Il il protocollo sicurezza dell'amministrazione ENA ha previsto che nella scuola entrassero gli psicologi
E sono ormai decenni che la pedagogia messa all'altare diventata una figlia minore che i docenti universitari di pedagogia non vengono ascoltati così come non vengono ascoltati gli insegnanti e si tende sempre in questa logica di neoliberismo di individualismo
A medicalizzato e la scuola a far diventare l'insuccesso formativo la difficoltà del leggere dello scrivere o nella di motivazione allo studio un problema sanitario un problema per il quale è necessario chiamare l'esperto di turno che fino a scuola e lo so bene perché arrivano e vogliono dire all'insegnante come devono fare scuola
Questo perché non c'è più riconoscimento del valore scientifico della pedagogia
Ecco la scuola italiana
Dare deve dare più valore alla pedagogia attraverso la formazione ma anche a diverso nel suo senso comune
Abbandonando il fantasma del programma un programma di studio che di fatto non esiste più perché nella scuola italiana ci sono le indicazioni nazionale pure si resta ancorati ad una visione di scuola estremamente trasmissiva è vero che la scuola italiana diverse corsie diverse velocità ci sono quelli che ha rotto non agli atti trasmissiva tantissimi altri insegnanti che si impegnano invece per una didattica che riesca a contemplare non solo quanto noi ti pedagogisti italiani non solo italiani
Ma anche quelli sono i risultati delle neuroscienze e cioè che l'apprendimento
è un processo il socio costruzione delle conoscenze dei saperi dove viene investito il soggetto nella sua complessità nella sua globalità attraverso le emozioni attraverso le relazioni quindi Exxon elementi assolutamente non trascurabili
Nelle corsie nella scuola dove invece si attua una didattica trasmissiva
Per i bambini per questi bambini che hanno la sfortuna di attraversarle non c'è rimozione degli ostacoli
Quella quella rimozione costituzionalmente dovuto al non si promuove l'emancipazione da soggetti e appunto le disuguaglianze vengono riconfermati quindi va ripensato completamente il compito della scuola di una scuola che non deve preparare a futuro ma che deve attraversare il presente lo deve fare soprattutto adesso in pandemia bisogna restituire nostri bambini alle nostre bambini e ragazzi il senso di quello che è successo
E chi scegliendo a stimolarli e a capire come connettere il DC nel lontano quali sono le motivazioni storiche ambientali bisogna costruire dei curricoli che facciamo leva oggi anche di fronte d'allo sviluppo di nuove consapevolezze
Planetarie di difesa dell'ambiente di sostenibilità ambientale ma anche di sostenibilità sociale
Per questo noi come movimento Dobre lavoriamo su diverse consapevolezze professionali la prima è che a scuola niente neutro qualsiasi cosa faccia l'insegnante dalla disposizione dei banchi
A al fatto se usa un solo libro di testo usa più strumenti
Più fonti del sapere
Rimanda al bambino allo studente un'immagine di società un'immagine anche di relazioni all'interno della società perché certamente se usa un solo libro di testo c'è una visione una visione gerarchica del sapere e poi la seconda consapevolezza dell'insegnante che l'insegnante sviluppi l'idea che si può fare promotore di cambiamento che se è vero che si muova all'interno di un contesto dove c'è tanto istituito fatto dare con lamenti da norme è anche vero però che ci sono spazi in cui li può farsi soggetto istituendo per che può determinare il modo in cui Luís lavora la scuola lavora attraverso scelte individuali e collettive
L'altra
Questo appunto Susanna parlato di educazione al bivio di Baldacci ecco Baldacci questa analisi sulla possibilità che hanno gli insegnanti irrompere diciamo anche una richiesta passi Rizzante del loro lavoro e di assumere la responsabilità di un uso politico della loro professionalità ecco Baldacci fa questa analisi in maniera molto puntuale infatti dice queste
Di le norme il sistema il sistema politico che vicende subordinato al sistema scolastico non può o non può normare ogni aspetto dell'azione educativa e c'è sempre un margine interpretativo
Il sistema politico sulla base della semplice imposizione può dunque limitare i gradi di libertà del processo educativo ma non li può annullare all'azione educativa rimane sempre una certa possibilità di gioco introiti quadro normativo
Nonno quadro normativo imposto ecco questo secondo noi sono consapevolezze
Fondamentali c'è il discorso sui voti ma penso che Alessandro parlerà di quest'altra cosa assurda noi come movimento abbiamo proposto proprio all'insegnante nel farsi soggette si Twente di non utilizzare i voti l'abbiamo proposto come disobbedienza già prima che ci fosse praticamente fosse approvato l'emendamento che doveva eliminare i voti a partire da quest'anno pratica perché il voto risponde ad una ideologia del merito
Picchetti è un sociologo francese dice che ogni società deve individuare la narrazione attraverso la quale giustifica le disuguaglianze nel la disuguaglianza in un mondo Dio liberista è dovuta all'ideologia del merito nell'oggetto l'altro riesce a convincere veramente soggetti che se loro non riescono è perché non hanno virtù e quindi se sono esclusi è normale e loro responsabilità ecco noi rispetta questo anche c'è bisogno di fare un uso politico vorrei chiudere perché penso che ho sforato con nonna questa cosa di Philip medie che mi che mi piace molto che la pedagogia è uno sport di lotta
Gli educatori hanno sempre la sensazione di essere al fronte sono al fronte prima di tutto perché devono ricordare di continuo soprattutto a se stessi che nessuno è condannato all'insuccesso olistico all'esclusione che tutti possono imparare e crescere
Che è l'obiettivo che non devono accettare l'obiettivo di selezionare l'élite ma devono permettere a tutti di aggiungere il piacere di pensare di poter aggiunte
Agire contro tutte le forme di fatalismo e di rinuncia contro l'ossessione classificatori a della nostra società contro la collocazione dei soggetti in grigie da parte di istituzioni che si accontentano di gestire i flussi
Di educatori portano con sé un'insurrezione fondatrice che li colloca sempre più o meno in una posizione di lotta
Grazie diciamo dentro e suggestioni e gli stimoli sono tantissimi e
Insomma l'idea anche della centralità della scuola
La centralità anche fisica e territoriale insomma lo lo Stato raggiunge capillarmente attraverso la scuola veramente ogni ogni angolo del nostro paese regna un presidio democratico importante un luogo di sviluppo
Dell'individualità quindi insomma l'idea di una costruzione
Pardi una partecipazione collettiva anche di un territorio no una scuola pertanto ma questo è uno dei temi che ricordiamo certo una scuola aperta vista quando abbiamo questi enormi istituti comprensivi no migliaia di studenti e ricordo quando arrivò insomma ho avuto modo di viverla vicino
Ma dobbiamo tutto tirare delle linee vicende gli istituti comprensivi dovrà essere intorno a mille no quindi comincia a mettere insieme va be'quello si quella vicino a via mille cento che lo tengono insomma sarà una cosa veramente brutta però ecco oggi parliamo anche il tema del precariato insomma gli insegnanti quanti sono quanti ne arrivano il precario la formazione ha avuto un'esperienza tremenda insomma una maestra di mio figlio precaria
Sia si accingeva a tutti gli insegnanti di ruolo a prepararsi per la nuova piattaforma del prossimo anno ma eventualmente dovesse essere scuola elementare
L'insegnante precaria Rinieri mio figlio si parlerà solo il corso perché altrimenti se dovesse essere confermata nella stessa scuola non avrà fatto quel corso come tutti i suoi colleghi e se dovesse andare in un'altra scuola dove sulla luna perché attorno al matematico insomma
Quindi insomma adesso parliamo magari anche di qualche numero con Alessandra pezzi della segreteria nazionale della Federazione dei lavoratori della conoscenza della CGIL
A che punto siamo insomma ci raccontano tanti numeri allarmando le famiglie la scuola non apre non ci sono gli insegnanti non c'erano neanche l'anno scorso gli insegnanti li hanno nominati a scuola ampiamente iniziata quindi il tema c'è quindi capire insomma quali sono i numeri quanti soldi servono i riti insegnanti vanno pagati pagati meglio sicuramente
Mettiamo al centro della scuola agli studenti però rendiamo i loro insegnanti in grado di poterlo di poterlo fare insomma di rispettare il ruolo di tutti ecco Alessandra
Allora tanto grazie
Parto da
Dalle considerazione
Metto un po'dentro anche alcune delle cose che sono state dette da Susanna e dannati
Numeri partiamo partiamo subito dai numeri perché stanno arrivando in questi giorni si danno i numeri per l'appunto la scuola è cominciata abbiamo avuto il Capodanno della scuola primo di settembre
Col Capodanno e la scuola i numeri prendono prendono sostanza
Quest'estate sono stati fatti circa dieci dodici monitoraggi da parte del ministero noi non con non ne conosciamo gli esiti ma nelle informative che stanno arrivando dalle dalle varie Regioni
Qualche numero emerge prendo la Campania che nell'ultimo di ieri
C'è una richiesta di ventidue mila unità di organico aggiuntiva
Perché uno averli degli strumenti che dovrebbero servire ad affrontare questa fase un po'complessa dovrebbe essere come è stato citato l'incremento dell'organico per fare delle cose chiaramente non per fare il badantato va bene ma per fare delle cose
Quindi la campagna ne chiede ventidue mila attraverso le rilevazioni arrivano duecento cinquanta mila euro
Scusate della cinquanta milioni lì in Campania in sostanza sono circa cinque mila sei mila unità di personale
In Toscana sta è avvenuta la stessa cosa
Cito queste due regioni perché casualmente ne conosco
Diciamo un po'meglio i particolari ma e per dare di l'idea dire cose nasce quali sono le proporzioni in campo siccome qualcuno racconta sosta immesso un miliardo due miliardi e miliardi e mezzo certo ma come diceva Susanna prima
Ne stati tolti otto di miliardi qualche anno fa sono stati tolti i centocinquanta mila di docenti qualche anno fa e diciamo il ritorno la all'incremento di soldi che ci sono stati negli ultimi quindici anni in alcuni momenti del nostro Paese è sicuramente è stato importante
Facendolo coincidere anche quaranta e con un fenomeno che è quello della no della denatalità
Perché è sbagliato anche definirlo così ma della diminuzione demografica dei ragazzi in questo Paese noi
Perdiamo negli ultimi due anni anno scorso abbiamo avuto novanta mila studenti in meno quest'anno cinquanta mila questo questi sono numeri che non vuol dire non si fanno bambini e no questo vuol dire è un Paese che si sta svuotando parlavo prima con Tommaso il Paese nelle zone interne chiude
Chiude e quindi c'è questa grande difficoltà dell'autonomia scolastica a restare tale a presidiare il territorio una volta si diceva nei Paesi c'era i carabinieri la posta oggi e c'è rimasto sulla scuola dove esce dove c'è
Perché altrimenti
Sul tema del precariato allora scusate in premessa vi voglio dare i numeri perché alle volte si parla della scuola
Allora noi stiamo parlando di quasi otto milioni più studenti per la scuola statale pubblica quindi per i tre anni in su sono sette milioni cinquecentocinquantacinque mila da tre anni
Fino a diciannove
Venti o ventuno la dove dove si arriva per effetto di un po'di selezione
A questi numeri si aggiunge tutto il movimento delle scuole private paritarie attenzione tenete le insieme private paritarie perché molto i pezzi delle sistema
Dei servizi educativi alla prima infanzia eh privata nemmeno paritaria e anche su questa roba qui bisognerebbe un attimino approfondirlo perché alle volte si citano le cose ma bisogna può approfondire le perché guardate il problema di esso Paese non sono le scuole paritarie sono le scuole privati
Perché chi ha voglia di un'istruzione diverso da periodi di via paga e a tutto quello che può ottenere
Purtroppo sui servizi alla prima infanzia lo Stato è assente assenti
Prima venivano citati fondi al sistema integrato eccetera purtroppo in questi anni da quando abbiamo avuto la legge sessantacinque che prevede il sistema integrato zero sei anche su questo poi magari dirò qualcosa ma i soldi arrivati per questo sistema sono arrivati
Vanno esclusivamente a sostegno delle rette degli asili nido cioè vengono distribuite alle regioni
Abbatto in alcuni casi le rette dei divi che sono tutti privati sono tutti privati vivi
Ormai a gestione diretta né rimasti pochissimi solo nelle grandi arene metropolitane perché poi i Comuni medio piccoli ormai non c'è la possibilità con il blocco
I vincoli diciamo di bilancio che ci sono che le amministrazioni di gestire in maniera diretta si danno in appalto
Di questo sistema privato e paritario stiamo parlando di circa un milione duecento mila studenti
Se a questo ci aggiungiamo il sistema della formazione professionale che ahimè ahimè coinvolge anche pezzi di studenti che sarebbero in età di obbligo scolastico perché purtroppo
Per effetto di quelle cose che dicevano Suzanne Anna per effetto della selezione per effetto del voto ricordo che tra l'altro spesso il rendimento scolastico serve per accedere a delle scuole
Spesso si vai lì c'è un musicante se si ha la media del sette spesso si accede al certi corsi universitari eccetera se sia certe medie per cui diventa anche difficile oggi una campagna che punti alla rimozione del voto perché dobbiamo introdurre degli elementi di carattere culturale che provino
A rovesciare un parà di il paradigma selettivo della Società selettiva che in che stiamo vivendo
Vi dicevo della formazione professionale stiamo parlando di circa seicento ottocento mila studenti che si vanno a sommare al resto cioè parliamo di oltre dieci milioni di studenti dieci undici mila gli studenti
Per i quali sono impegnati circa un milione e cento un milione duecento mila addetti nelle scuole statali pubbliche
Parliamo di ottocentocinquanta mila novecento mila a regime compresi i precari docenti e duecento docenti quanta mila unità di personale atta
Sto mettendo dentro tutto anche le deroghe sul sostegno quando ci sono dice
A questo si aggiungono i quasi quattro gli oltre quattrocento mila lavoratori dei pezzi privati e della formazione professionale attenzione nei pezzi private nella formazione professionale lì non hanno nemmeno i lavoratori la dignità contrattuale perché molto spesso lavorano qua a partita IVA
Quindi in realtà fanno
Non svolgono lavori diciamo i dipendenza eccetera la partita IVA venga fatti passare una sorta di professionisti di questi settori ma in realtà sviluppano forme forme di docenza tutto questo mette in movimento
Le sedi scolastiche statali sono oltre quarantadue mila
Ripartite nelle circa otto mila istituzioni scolastiche
Voi capite quaranta mila sei di scolastici di cui al fantastico perché alle volte difficilissima da spiegare sta cosa
è fantasia perché Annane una dirigente scolastica la sua scuola lei non è padronali piantare un chiodo nel muro
Non è padrona di piantare un chiodo nel muro lei non ha nemmeno un Eura disposizione per imbiancare un metro quadrato della propria scuola da richiedere il permesso lei è responsabile
Dell'immobile è responsabile della sicurezza di quell'immobile in quanto datori di lavoro ma lei in realtà utilizza l'immobile la cui proprietà è di altri soggetti
Altri soggetti quali enti locali
I Comuni per quello che riguarda le scuole del primo ciclo le Province per quello riguarda le secondarie secondo grado ahimè le Province non ci sono più
Qualche fenomeno politico degli ultimi anni ahimè mio vicino di casa ahimè nel tagliarle non ha ridistribuito
Le funzioni alle Province esercitava tra l'altro oltre ad altre manutenzione strade e quant'altro avevano anche il compito della manutenzione delle scuole secondaria di secondo grado beh quella una funzione che ormai rimasta le città metropolitane e ha il alle Province
Ormai istituzioni secondo livello e magari li le governa il sindaco di Barberino va bene Maurizio cioè che noi conosciamo indie
Cioè si Rai Barberino ne ha ben altri problemi a cui pensare si deve preoccupare delle scuole superiori di Firenze ve lo immaginate voi la situazione e cosa fa gira tutto a degli uffici tecnici che non ci sono più
Perché ormai gli uffici tecnici sono uno dei problemi di questo Paese io come faccio a intervenire come faccia a predisporre interventi di edilizia scolastica su quarantadue mila plessi se io non ho più uffici tecnici in grado di predisporre non solo in progetto ma anche la gara d'appalto
E allora è inutile lo Stato continua a mettere soldi su questa roba qui se poi non si spendono
Anche quest'anno ci stanno raccontando questo ministero vedo i parlamentari Cinque Stelle si stracciano a spiegare tutti i soldi che vanno in questa direzione
Sì ci vanno il problema è che i soldi dello Stato sull'edilizia sono tutti soldi da utilizzare in maniera compartecipata o l'ente locale l'ente locale fai Progetto
Lo mette in campo ci mette un po'di soldi lo Stato a quel punto interviene ma per arrivare a questo pezzo Heine
Che strada dobbiamo fare che strada dobbiamo fare
Tante tant'è che gli interventi evocati nella fase pandemica sulle scuole non ci sono stati se non interventi parziali che erano già programmati tra l'altro e voi immaginate che se questo è lo stato dell'edilizia pubblica tra l'altro se andiamo a guardare i dati si sta parlando in quasi il quindici venti per cento degli edifici scolastici risalgono a prima del mille novecentoquarantacinque si trovano i centri storici cioè sono edifici il riformabile
Da un punto di vista dell'edilizia cioè vanno presi per quello che sono sono un patrimonio straordinario spesso si sta dentro l'arte e quindi va benissimo e le scuole stiano lì però vanno resi minimamente adeguati a quelle che sono le esigenze dei ragazzi per poi non parlare non parlare del resto
Su questi numeri il precariato si trova entrare anche su su alcune questioni
Sollevate precedenti interventi voi pensate noi daremo nei prossimi giorni nella scuola oltre duecento mila supplenze oltre duecento mila supplenze su un organismo di circa un milione di a detti come vi ho detto poi c'è un po'di di si fa alla svelta un questi numeri si fa alla svelta a muovere cento mila in più e cento mila in meno basta un po'di part-time ma un po'di di comandi da qualche parte arriviamo a numeri importanti ma duecento mila precari allora cominciamo col dire la Flc e parlo di quelle conosco non tutti i sindacati la pensa alla stessa maniera poi ci arriva anche su questo
Noi siamo sempre stati perché per i percorsi formativi per i docenti hanno voi prima resiste e poi i i i Tfa a noi piaceva nome percorso
Piacevano così tanto che a questo governo noi avevamo detto assume i precari a un più di tre anni assumere
Questo anno di assunzione è un'assunzione
Come dire da sottoporre a verifica gli fai l'anno di formazione a fine anno li valuti non solo per quello hanno studiato ma anche per quello che hanno fatto nelle scuole
Dopodiché tiene confermi quelli che ritiene inadeguati Caccin fuori quelli che non servono quelli che non sono all'altezza e la situazione scusami mi esprimo così eh perché io mi esprimo così perché non capisco
Perché io per selezionare quelli bravi devo fare un concorso ordinario o o straordinario qua della difesa da dei concorsi straordinari ordinari non sta nell'esecuzione ma sta nel fatto che quello straordinario
Hanno il requisito dei tre anni di servizio
Quello ordinario no ci son tutti sta lì la differenza dopodiché le modalità con cui si selezionare hanno saranno sempre nel merito di una prova scritta una prova orale l'esame ma quello quelle che sono modalità che non servono per la scuola
Perché io posso essere uno studente fantastiche superare tutti i concorsi e questo mondo quando arrivi in classe è un'altra storia è un'altra storia
E noi avremmo bisogno di abbinare le competenze e le capacità di ciascuno da mettere in campo insieme insieme ragazzi questa era la nostra proposta e tra l'altro c'è una cosa che non capisco
Ma se se non hai voluto fare l'assunzione come avevamo proposto noi
Perché dici li devo selezionare col merito nello allora presuppone che i precari così come stanno
Come dire ci sia un dubbio sulla qualità di questi precari peccato dette ora duecento mila le riassume i fari pari da quelle graduatorie e io non capisco se è un precario non è bravo non è bravo nemmeno affari primario
Cioè non è che affari primario vanno bene tutti quelli di ruolo uno il il precariato è una precondizione per arrivare alla stabilizzazione del posto di lavoro io durante il percorso del precariato ecco perché noi siamo convinti E.ON corsi non funzionino così come sono pensati
Non funzionano per la selezione della qualità rispetto a quello che si deve andare a fare non funzionano perché in questo Paese in questo Paese sono decolla Prodi
Ok perché poi si mette in moto tutto il sistema dei ricorsi delle deve cioè voglio dire
In questo Paese un ricorso al TAR non si nega a nessuno cioè non non quindi poi si va avanti e la e la selezione passa attraverso altro passa attraverso l'altro volate via contestano osa perché
I commissari dei Esame delle commissioni d'esame i concorsi a oggi
Una volta c'aveva il comando venivano distaccati dall'insegnamento e andavano a fare i commissari e ci stava il tempo che serviva oggi no non è più previsto non solo non è previsto il distacco dall'insegnamento
Ma non è previsto nessun compenso aggiuntivo ergo non lo vuol fare nessuno
Quindi noi abbiamo commissioni i cui componenti si scambiano e si alterna se ne dice un'altra c'è un fenomeno e da un certo Pacenza latitudine in poi invece commissari ci sono ma ok Anna
Come direbbe per origine probabilmente perché probabilmente lisci sono altre dinamiche altri dinanzi cioè questo è un Paese che ha bisogno di rivedere i propri processi selettivi e si selezionano il personale perché la scuola gli interventi precedenti lo hanno detto cioè non possiamo pensare che a scuola ci vada chiunque
è vero è vero compagni cioè in questi ultimi anni la scuola ha rischiato di rappresentare un ammortizzatore sociale perfetto dei grandi vuoti che si sono alleati nelle come dire negli spazi della scuola
Vuoti di programmazione noi vediamo danni quei trent'anni che diceva Anna di riforme cominciati diciamo da Berlinguer ora io di volo partiamo da lì quella c'aveva come dire un ragionamento almeno c'era c'era una base come dire ideale un po'un po'di base culturale cioè c'era a Roma c'era un po'di sostanza poi siamo andati scemando
In termini di elaborazione di pensiero eccetera ma quello che è mancato in questi anni è la programmazione rispetta l'assunzione di personale
Veniva detto chiaramente cioè noi in questi ultimi dieci anni abbiamo cambiato quattro cinque volte le modalità di reclutamento della scuola allucinanti allucinanti
Perché tutti come è stato detto vogliono mettere la firma rispetto ai cambiamenti epocali nella scuola
E questo è davvero un problema guardate vi cito un paradosso orribile terribile che quelli segnati sostegni noi non abbiamo in questo momento non abbiamo speciali personale specializzato Potito
In questo Paese da oltre dieci anni non si sa come farà diventare insegnanti di sostegno cioè ci sono i corsi all'università prepara sempre insufficienti voi pensate l'ultimo t f a sul sostegno è stato aperto a quattordici mila
Persone noi abbiamo centocinquanta la necessità di centocinquanta mila docenti sul sostegno
Fogna non so se si chiama lui
E ok desiderio va bene quindi questo vuol dire che siccome voi sapete sul sostegni abbiamo cinque mila scusate dopo cinque anni il docente può passare nella cattedra comune per cui abbiamo un ricambio continuo avremmo bisogno sul sostegno di personale specializzato ormai da anni
Danni il personale lavora sul sostegno senza avere il titolo di questo è colpa del personale
Ma è colpa di un'amministrazione che non mette in condizione di andare sulla formazione provò stringe
Noi abbiamo il problema dalle cose che ho detto abbiamo un problema enorme che riguarda la politica
La scuola non può essere terreno di ricerca del consenso politico
La scuola non è una buca nella strada che io riempio e metto lì i soldi
Tutto ciò che si fa nel pezzo della scuola i risultati gli affetti io li devo pensare oggi e vedo gli effetti fra cinque dieci anni i primi effetti
Oggi noi discutiamo appieno gli affetti e la Gelmini lo riscopriamo appieno
Per cambiare tutto Cuesta avremmo bisogno oggi ripensare gli interventi in cui affetti rivedremo nel tempo masse ogni anno arrivi fenomeno di turno
Che mi cambia sempre carte in tavola è chiaro che noi su questa roba non la non la possiamo pensare guardate questa era la scuola è la scuola e la Costituzione queste il lavoro epici e dice hanno fatto li dopoguerra
La scuola era di tutti
Confronto un plesso eccetera ma questo cito il professor Suzy Lee però ma lui individua nella nel confronto fra diciamo quelle due esperienze politiche quella del PC e della DC
Un elemento che ha portato uno stato sociale a partire dalla scuola che ha prodotto grandi punti di avanzamento
Io so diplomato magistrale studiavo gli atti della Commissione Falcucci a vela oggi la Falcucci ma si rende Angela l'equa ma averne oggi persone come dire di quella qualità lì
Dicevo la scuola non può essere terreno di scontro ma deve essere terreno di riflessione
Percorso ordinamentale non abbiamo cioè la riforma i civili e guardate noi stiamo dicendo con forza abbiamo buttato dentro un po'di provocazione in questa fase l'obbligo a tre anni
La scuola deve essere obbligatoria da tre anni s'è obbligato alla Trianni guardate abbiamo risolto anche il problema le private finito perché poi lo Stato deve intervenire da tre anni obbligo latte fino a diciotto riforma dei cicli la scuola finisce a diciotto e la scuola deve finire non come ora sedici anni
Che finisce in un terreno di nessuno l'obbligo formativo la scuola deve finire col conseguendo un titolo di studio
Che ha valore
Distaso
Riconosciuto nella maniera più assoluta noi diciamo questo e su questo vanno indirizzati i processi di riforma bisogna investire alle strutture bisogna investire le strutture perché in questa maniera non si va chiudo su due concetti
Mi sono dilungato troppo scusate l'autonomia scolastica
Ma l'avvio Ciocco Guido quest'immagine
Io sono maestri Scola inventare una delle prime cose che ho fatto con la prima elementare mi son fatto firmare dai genitori all'epoca all'epoca oggi Aprea che problema una liberatoria per uscire quando volevo ragazzi c'è qualcosa di più bello di una scolaresca che gira nel Paese
E va alla ricerca di qualcosa che serva a collegare ciò che si apprende con ciò che si ha intorno a noi
è un elemento straordinario la scuola e si apre e stanno in territorio l'insegnante nasceva la propria la sesta fuori ed entra in contatto il territorio oggi i sistemi le relazioni sistema relazione sociale abbiamo intorno a noi impedisce questi processi ne impedisce non solo burocraticamente
Ma impedisce anche socialmente perché siamo circondati in delle situazioni dove i Paesi il territorio la società non è fatta per fare queste cose anzi la scuola si deve chiudere deve stare lì fasi come se li si preserva se non si sa che cosa
L'autonomia scolastica
Quindi è impedita di sviluppare il proprio ruolo Anna diceva fuori non c'è più nulla per i giovani la scuola può rappresentare un momento per rilanciare ricostruire attraverso degli stimoli qualcosa che sta fuori
Se non c'era la pandemia noi oggi eravamo a discutere di autonomia differenziata e compagni
Perché le è stata rimossa è stata messa lì da una parte ma è lire è lì è e guardate ci sono delle strane convergenze su questa roba qui io finita
Effimere elezioni regionali io non so se non ci sarà qualche convergenza strana fra i governatori di alcune regione con altri governatori e teoricamente dovrebbe avere Venanzi valori come punto di riferimento
E allora
Torniamo a scuola intanto torniamo a scuola e rinviamo quelle munizioni non di distanziamento sociale ma semplicemente di tutela Traversi di stanziamento della salute delle persone
Tornare a scuola vuol dire anche mettere in campo un processo di educazione e di formazione
Anche dei ragazzi per come si sta fuori
Prendete la movida poteva essere gestita meglio se arrivava dopo un periodo di ritorno a scuola e dopo una fase di consapevolezza dei ragazzi rispetto ai problemi lo dobbiamo tornare a scuola è fuori discussione chiudo
L'altro giorno è uscito mi pare il verbale cento uno cento due del CTS
Noi abbiamo la produzione legislativa tre di documento e certe impossibile reggere ci vuole qualcuno professioniste la lettura e poi te lo deve sintetizzare però sostanzialmente a scuola si torna con un uso flessibile la mascherina
Dobbiamo attivare allora noi pensiamo aver fatto un grande risultato
Attraverso i protocolli perché nella scuola
Avremo uno strumento che questi son questi tavoli di verifica e di controllo sono strumenti sono strumenti che vedono al tavolo gli attori della riapertura della scuola dopodiché va messo tutto un camper tutto da fare ai compagni
Perché il fondamento sono la fornitura dei dispositivi di sicurezza appalti da banchi Karima alle mascherine in questo momento a scuola non c'è niente
C'è
Il mio collega Marini riti Siena a belle buttò via Banchi l'undicesimo Mariano banchi Ovindoli postare ragazzi dice ha ordinato mille banchi no in una scuola buttai via messi magazzino ma insomma simpatia sta cosa dice se va tutto bene entro la fine ottobre
Abbiamo
Le mascherine non ci sono abbiamo bisogno se è stato detto e la scuola deve diventare un presidio sanitario no il primo presidio sanitario in termini di c'è un rapporto anche con i medici
Ci vuole la possibilità di avere un medium interfacce
Noto che se non da tutte le parti questa roba sarà sarà possibile è importante è importante il controllo
La documenti valutazione dei rischi e il controllo della febbre per l'ingresso a scuola e vediamo e vediamo che cosa
Che cosa accadrà io mi dispiace mi fermo solo una cosa mi permettevo visto che siamo qui volevo dire Bruno Ciari citato è nato a Certaldo
Lo dico perché derise diceva tutto era nato a Certaldo in effetti devo dire insomma molte cose sono son passate edilizio ma quindi mi permetto così di virili di mandare un saluto a Denis grazie
Grazie sì la squadra deve riaprirà in questo
Non abbiamo nessun dubbio
Adesso cercando però insomma di andare un po'più velocemente ringraziando tanto sì perché altrimenti non abbiamo alzato da con mezz'ora di ritardo quindi dobbiamo assolutamente cercare di rispettare il più possibile ai nostri tempi
Adesso darei la parola da Angela Nava che è una storica della scuola una grande esperienza di impegno sul fronte della scuola che però ci raggiunge in via a distanza quindi adesso darei la parola vi prego di di rispettare i tempi anche se i temi sono veramente tante sono molto attuali le preoccupazioni vi assicuro enormi le famiglie stanno impazzendo
Grazie anzi era una legge preliminare grazie
è una storica della scuola materna spegnere lei Della squadra braccino aggiunge
L'India Anna standard della Sgarella varata prego di
Guardi
Badi che fanno
In aereo
Grazie a tutti voi salto
L'associazionismo laico che nasce e qui torno ad una frase che è stata detta all'inizio c'è un campo semantico che per noi di sinistra ritorna adesso parliamo di protezione rispetto alla alla ripresa della scuola in epoca di Corvino ma attenzione e negli anni del dopoguerra le associazioni mo'agli insegnanti di Area democratica e generi talmente laica
Immettevano nel loro acronimo la parola difesa
Quindi attenzione
Quella polemica che c'è stata anni fa vi andate in cui molti storici di destra parlavano di un'egemonia culturale della sinistra rivela tutta la sua fragilità questa sinistra questo panorama variegato ripeto che poteva andare da liberale e al comunista ma comunque che si scriveva
Nel nella pare vittima della laicità USA perse nella politica scolastica il termine difesa d'altra parte non non dimentichiamoci da dove veniamo nel mille novecentocinquantacinque programmi delle elementari si chiudevano dicendo che l'educazione religiosa
Lei culmine della preparazione del bambino
Ho usato si parlava di programmi e sappiamo che oggi non esistono più vi chiedo però quanto nel nostro immaginario collettivo la parola programma non sia sedimentata
Quanti di voi come genitori o con lei insegnanti anche loro hanno detto all'interlocutore siamo indietro col programma dobbiamo porre ed abbiamo i tempi contingentati cioè un programma da rispettare quanto ci siamo liberati di queste storie quanto davvero abbiamo fatto nostre un'altra visione della scuola
L'idea che la riforma quindi nel panorama italiano si allontanava è progressivamente tanto che si trasforma il mito della riforma oggi diremmo nell'utopia della riforma
L'unica vera grande riforma di sistema e nel sessantadue legge Codignola che istituisce la scuola media uniche obbligatoria che determina la fine dello scontro dell'avviamento professionale cioè dei destini dei ragazzi predefiniti
Mo'già dalla quinta elementare ma anch'essa con qualche mal di pancia e una parte della sinistra un umanesimo gentili e hanno permaneva un po'in tutti tanto per raccontare un episodio di grande Concetto Marchesi
Deputato PC e che si era battuto per la legge Codignola all'ultimo di fronte all'eliminazione del Tino come materia della scuola dell'obbligo non ce la fece e commosso si astenne dal votare
Ma e tuttavia è proprio questo il momento clou quello School quale ci dobbiamo misurare e in cercare di capire se ce l'abbiamo fatta o meno se davvero la scuola diventata di tutti di ciascuno
Lei è proprio se volete la legge cinquecentodiciassette poi del settantasette che in qualche modo perfezione quest'idea in un qualche modo e la legge che introduce le fondamentali cambiamenti il programma l'obbligo della programmazione la possibilità di lavorare per classi aperte l'introduzione occhio siamo nel settantasette settantasette
Del principio della valutazione formativa continua ricavata dall'osservazione dalla maturazione dei progressi d'apprendimento della rilievo oggi ci troviamo in questa Palace rispetto alla quale dobbiamo trovare la forza di gridare insieme quella per cui ci si concede di e nella scuola e solo nella scuola primaria
Di ritornare e occhio l'ultima trappola solo nella valutazione finale perché al lavoro nel giudizio e nonna al voto numerico perché durante il corso dell'anno si può attribuire il voto numerico con un'ignoranza pedagogico una confusione comunicativa uno sconcerto di insegnanti che non sapranno oggettivamente che cosa sono
Il culmine nei programmi della scuola media del settantanove se vogliamo parlare di un'onda
Lunga di sinistra propositiva che in qualche modo incide nella scuola italiana che sicuramente programmi che nascono dall'accettazione delle ricerche anche nel campo della sociologia dell'educazione della pedagogia che tengono conto background da familiare e sociale degli alunni
Whittington legge quella del che riforma la scuola elementare
Perché in quella legge oltretutto si parla di un innalzamento del tempo scuola quindi il tempo scuola diventa un elemento su cui si ragione sulla sua modularità
Cioè si tiene conto della varietà e della complessità dei saperi
La stagione dell'autonomia citata da chi mi ha preceduto più volte avrebbe oggi diciamo a più di vent'anni necessita di un bilancio onesto anche da parte nostra
Sicuramente al di là di quanto essa sia stata applicata parzialmente o no di quanto non ci sia stato sotteso
Un come devo dire un centralismo ministeriale Occhiuto
Lei in qualche modo pervasivo tuttavia sicuramente ha aperto però il discorso dell'autonomia qualche il varco un balcone direi alimenta interiorizzazione anche Mohammed della scuola la possibilità di interpretazione della scuola come servizio che oggi viene fortemente cavalcata che oggi e il tema che Pinuccia Addolorata certi osservatori in coincidenza con il tema della protezione della paura sta aprendo le strade una valanga culturale che e quella dell'Opus curling
Che distruggerà che infligge era all'immaginario collettivo nella fiducia che bene o male in questo Paese si è avuta per la scuola pubblica un colpo dal quale forse non ci possiamo riprendere ricordiamoci che siamo un Paese smemorati in qualche modo
Uomo insomma l'idea di un percorso unico di un maggiore protagonismo degli studenti che fossero estesi essi protagonisti anche di scelta nel percorso superiore educazionale
Viene stemperato ci sono le sperimentazioni primo
Le sperimentazioni e i progetti imbrocca tutti i riformatori manutenzione dietro
L'idea di riforma si ci sono due ideologie molto forti una e la prospettiva di tipo economico secondo cui il rilancio della scuola è una funzione essenziale ma entro le nuove richieste dell'economia mondiale
Basata sul capitale umano sul nuovo strumento essenziale di competitività
E dall'altra alla nostra prospettiva è quella che di tipo civili perché sfida alla scuola alla formazione della coscienza della partecipazione dei valori condivisi e soprattutto in una società multietnica di un'integrazione positiva
Da parte degli immigrati e di una convivenza con e i diversi da parte dei cosiddetti indigeni ora pure accelerando sento di dovrebbe puntualizzare alcune cose
E cioè quali sono i temi con i quali forse dobbiamo confrontarci con onestà vedete sotto gli slogan scuola della Costituzione scuole inclusi non possono serpeggiare muoversi diversissime ideologia il forse dobbiamo essere più cauti attenti allora scegliere anche in un momento di protezione uno due nodi su cui dobbiamo esprimerci senza infingimenti
Uno io direi quello degli organi collegiali sono entrati in crisi molto rock prima dello scandalo
Dovevano portarci a riflettere sulla loro riforma non certo nel senso auspicato dall'Associazione nazionale presidi
Ma neanche nel conservatorismo pieno e di sinistra che invece diciamo meglio non cambiare non tour diamo troppo gli organi collegiali sono troppo poco democratici non il contrario
Non hanno consentito la partecipazione dei genitori ma neanche delle forze sociali che andavano coinvolte vanno ripensati questa della gestione sociale della scuola è un tema su cui dobbiamo avere l'onestà di ragionare fino in fondo il secondo la formazione la formazione in entrati in servizio
Che è direttamente collegato a quello del reclutamento in settant'anni di scuola repubblicana non si è riusciti a organizzare un sistema di accesso all'insegnamento chiaro lineare stabile i vari tentativi fitta
Pass Sissa non hanno funzionato o meglio non sono stati neanche sperimentati fino in fondo allora cosa vogliamo qual è l'identikit chiediamocelo dell'insegnante italiano che vogliamo quali saperi e ancora perché abbiamo così paura della parola annotazione perché non possiamo intenderla come accompagnamento
Come percorso di riflessione sul proprio operato di ripensamento trittico perché solo attraverso un confronto emergono le criticità
Chiudo dicendo che certamente sono temi grandi caldi che accompagnano però l'idea di protezione ed essa non possono essere esclusi nella ripresa dell'anno scolastico certamente non li risolviamo in questo mese
Ma io credo che possano essere il seme su cui una sinistra
Debba oggi verificarsi e confrontarsi
Grazie Angela ora dare la parola ad Antonia
Mela ragni del dell'Unione degli studenti che è una studentessa ci racconta ma ci racconta ci parla della diciamo di quel di quello che sta succedendo nelle scuole
Dal punto di vista di chi dall'altra parte del Banco appunto con lei viene dal liceo classico impegnata nella sua organizzazione
Quindi tra la parola a Campagna
Stiamo di rispettare mezzi tempi siamo andati un po'lunga ma abbiamo ahimè anche iniziato con mezz'ora abbondante di ritardo quindi
Salve Lanzetta grazie dell'invito a io va be'volevo partire con una riflessione che veniva già a ampiamente sviscerata negli altri interventi o deroghe alla la pandemia a a un po'avuto la funzione dei della ATO e dire quello che era un un grandissimo vaso di Pandora mettere a il risalto tanti limiti del sistema scolastico all'interno del nostro Paese
E a soprattutto ha evidenziato quelle che sono le le disuguaglianze all'interno del nostro Paese di fatto a ad oggi sia chi la scuola se la può permettere chi la scuola non se la può permettere l'abbiamo visto durante la didattica a distanza a c'è chi si può permettere un Devine Issa a si può permettere di avere una stanza è potuto permettere di avere una stanza in cui a seguire le lezioni ha non ha dovuto a condividere il Deva S con altri a con altri membri della famiglia
Ma c'è chi avuto la connessione né una connessione
Ah efficiente ed efficace e c'è chi a tutte queste cose qui non le non le ha avute nonostante il ministero dell'Istruzione abbia provato
A mettere delle toppe a questo a a questa situazione qui in ogni caso sarà una una fetta della popolazione
Ah studentesca e di fatto rimasta fuori in quei due mesi e ha da quella che era la la didattica la scuola
Qui e penso che a una riflessione che si faceva ma che su cui non mi soffermo tanto che io avessi faceva in qualche non mi ricordo in quale intervento una riflessione anche su cui sulle aree interne che a cioè le sente se gli studenti delle aree interne ad oggi non solo perno alle aree interne del nostro Paese non solo a non hanno molto spesso cioè tutte quelle zone in cui la connessione ad internet non arriva
Ma sono proprio zone isolate anche per quanto riguarda i trasporti è ha difatti spostarsi dal proprio paesino a fino a alla scuola più vicina è ha un costo enorme e è una difficoltà grandissima però appunto sta lo si diceva la scuola è sotto è da sempre sotto attacco
La scontiamo trent'anni di mancati finanziamenti trent'anni di tagli ma soprattutto io penso trent'anni in cui la scuola ma il sistema scolastico è stato proprio destrutturato
La penso cioè da le varie riforme che venivano citate la Gelmini fino ad arrivare all'apice delle riforme che penso la la centosette che ha di fatto a creato questo nel rapporto poco sano trassata Erie e ha e lavoro
La di fatto ad oggi la scuola è totalmente schietti schiacciata su a sulle logiche del del mercato a a scuola ci insegnano io la scuola la la Sankara virando faccio
Ah devo fare l'ultimo anno quest'anno a scuola di fatto ci insegnava essere inflessibili precari
A ad avere competenze ad essere i soli disastro Mad Men Anna a e l'approccio alla didattica è proprio questo anni vengono in mente i fanno sentire riflette vede le affermazioni che a volte fanno alcuni professori sul fatto che abituatevi che non rimarrete nel vostro nel vostro territorio perché dovete imparare ad essere flessibile a girare il mondo perché il mercato del lavoro a questo e di fatto anche il tema di restare all'interno del proprio territorio cioè non non è più una scelta ma se restare o meno a e appunto questo si vede da fra da varie dava gli da varie prospettive c'era all'interno tra all'interno della scuola cioè possiamo analizzare come dai testa ai voti a in generale la didattica
Proprio strutturata affinché a lo studente ingeriscono tutta una serie di competenze che poi Popov vomitare può mettere al servizio del del nel caso del del lavoro
A il il sapere non è più rivolto cioè il il fine del sapere non è semplicemente quello dinanzi tutto sapere e poi avere coscienza critica eccetera me proprio quello finalizzato semplicemente al testa la verifica eccetera anche voi TA a a si diceva prima sono molto ma sono molto importanti all'interno della scuola
E la è difficile a ad oggi mettere in discussione il sistema voto
Perché a nonostante le studentesse e gli studenti sentano profondamente quanto il voto sia stressante innanzitutto a a volte non giusto a
Io
Nelle nostre assemblee di classe l'istituto a ce lo diciamo a volte Aterno comunque molto difficile metterlo in contraddizione perché lo si diceva prima
E tutto il sistema intorno che ti costringe ad avere una valutazione numerica
Ad oggi non puoi dire ad un professore non mettere un mutuo numerico fare una valutazione narrativa che per esempio come organizzazione una cosa che rivendichiamo danni la valutazione narrativa perché il punto non è cioè il punto è tutto il percorso che fai persuadere determinate così tra i limiti a quello che è acquisito non Sesa e preso cinque dieci eccetera però è molto difficile perché poi per entrare nell'università che voglio fare io devo uscire almeno con ottanta a terra vincere quella borsa di studio li devo avere almeno nove palla belle borse di studio non almeno dovesse cioè dove faccio scuola molto difficilmente le le vincono cioè le vince chi davvero ne ha bisogno
Perché poi gli strumenti ha in mano a chi fra ne ha bisogno cioè le due persone che ne hanno bisogno portando un po'di strumenti per eccellere
E Eva da su un'altra questione su cui per esempio con accanita Azione studentesca stiamo provando a riflettere soprattutto negli ultimi mesi e penso che a dobbiamo un po'tutti provare a fare delle riflessioni che non si fanno da molto tempo a quello della digitalizzazione della scuola con la didattica a distanza la su questo tema viene a cioè si sta provando ad affrontare di nuovo questo tema che già veniva affrontato anni fa
Però sempre con quell'ottica agli a per cui serve a a un un capitale umano che sia a competitivo sul mercato del lavoro quindi se il mercato del lavoro mi dice che c'è bisogno di persone che abbiano competenze tecnologica allora a scuola dobbiamo insegnare alle studentesse agli studenti a o utilizzare la tecnologia non c'è mai un approccio di innovazione della della scuola innovazione della didattica come faccio ad implementare il sistema digitale a per innovare la didattica renderla più efficace non c'è a me quel ragionamento c'è sempre l'aggiornamento delle competenze e secondo me dovremmo va a trovare a riflettere invece a rilanciare un po'a rialzo la questione della digitalizzazione sempre sulla questione della data penso che ha campione lo si diceva prima a la questione dei dei programmi scolastici e a
Andrà affrontata perché ad oggi io penso che i programmi scolastici d'ebano a alle Cele Abba dobbiamo rivisitare i programmi scolastici capire come vanno cambiati perché ad sono obsoleti vecchi vanno rimodulati a totalmente a intenso soprattutto a per quanto riguarda i programmi sono scolastici di di storia è evidente quanto vadano rimodulati ci sono interi periodi storici che vengono analizzati
Nel dettaglio che possono essere le moto solo esempio importanti al bando rimodulati in un altro modo mentre invece alla fine del percorso di studi a studentesse e studenti escono da scuola senza a sapere benissimo o il almeno gli anni dopo la guerra fredda il muro di Berlino c'era tutta quella a a proprio non si tratta neanche
Cioè a scuola proprio non se ne parla neanche
E e parla bene sulla questione dei programmi penso che vada fatto anch'io un ragionamento un po'intersezionale con tutte le altre lotte penso alla a ai femminista mica cioè all'interno dei dei programmi a scolastici non si tratta minimamente dell'evoluzione dei diritti delle donne nonostante a abbiano inciso no storicamente all'interno del nostro paese che a livello globale si fa un accenno piccola le suffragette forse però non si capisce bene cosa siano queste queste pazze
Cioè sembra sembra che il voto alle donne sia stato dato così perché ad un certo punto qualcuna si è svegliato e detto va be'diamo glielo e va be'poi veniva detto appunto che la scuola ad oggi non ha più il suo ruolo emancipata Orio siamo un Paese a scarsa mobilità mobilità sociale alle condizioni economiche di partenza pensano tantissimo sull'individuo su la sua possibilità di conseguire a da di conseguire successi ed è un problema che la scuola a deve affrontare i perché di fatto il motore di di di un Paese proprio il sistema scuola che veniva non me n'ero appuntato così perché veniva citato prima la questione del tempo pieno a a cui io sono passano particolarmente su cui io mi mi sono fatta sempre tante riflessioni soprattutto leggendo don Milani eccetera la questione del tempo pieno vari Teresa
Però sempre con un'ottica
Molto cioè che guardi a livello generale alla scuola perché se ad oggi la ci diciamo di tenere le scuole aperte a però li lasciamo come sono non serva a niente c'è la scuola va cambiata va cambiato l'approccio alla scuola la perché le studentesse e gli studenti a scuola tendenzialmente non ci voglio andare c'è un luogo stressante al luogo in cui io sì certo cioè sinceramente per quanto anni stare all'interno della scuola
A in realtà poi se analizzo bene mi crea più Strasser che altro per lo studente media uno stress sarò a scuola per cui o ci facciamo un ragionamento su perché è uno stress stare a scuola oppure forse il tempo pieno è semplicemente una costrizione immensa quindi le sente se gli studenti si si ribellerà hanno ha senza dubbio e però è un tema fondamentale quello di tenere le scuole aperte soprattutto penso all'interno delle periferie
Tenere le scuole aperte molto spesso all'interno delle periferie vuol dire togliere lesse i ragazzini e le ragazzine alla criminalità organizzata
E non è una cosa una cosa da poco veniva citata anche prima la questione della movida
La che va be la citava come ci a me ha fatto venire in mente altre riflessioni che non ci facevamo a questo mese quando è scoppiato tutto il disastro che certo il casino per cui a era colpa del dei giovani sale corridoi stava tornando ha sicuramente la questione delle responsabilità che che i giovani sentono poco addossare una questione però c'è anche da dire che ha ad oggi
La socialità sono le discoteche
Non esiste nient'altro per cui se non ci date niente cioè voi finalmente però se se non ci date nient'altro dovevo che cosa dobbiamo fare e quindi penso che una riflessione generale su cosa vuol dire la socialità all'interno del nostro Paese come si può rimodulare debba essere fatta e poppata ceppo attraversare appunto la scuola
Tenere le scuole aperte
è un tema e va be'chiudo dicendo che appunto ad oggi il dibattito a me sembra che sia fortemente schiacciato sulle questioni puramente tecnica e che comunque sono un problema grande nel nostro cioè la questione spazi la questione i stanziamento sociali sono un problema io personalmente
La mia esperienza personale io facce liceo classico all'Aquila che conoscere tutti senza aver soprattutto il terremoto del due mila nove all'Aquila le scuole non sono stato mai state ricostruite la prima scuola che è stata ricostruita stava una scuola privata delle suore
E per esempio io adesso vado a scuola nell'ex mousse perché sono quei a quei contenitori di plastica dove stava questa scuola di suore e quindi pensate un po'
E quindi la questione spazzino e presenterà sentiamo moltissimo a noi ancora facciamo scuola all'interno di questi a di questi contenitori di plastica alle mie compagnie dell'organizzazione fanno alla scuola all'interno delle biblioteche
Del degli istituti o all'interno delle aule dei professori perché le aule non ci sono quindi dobbiamo fare tutti gli spazi a disposizione e quindi poi la scuola non può neanche usufruire della biblioteca oppure il personale non può neanche avere una una stanza
Ma poi anche la riflessione su Agli inclusività della scuola l'anziana anche una stanza per le persone
A che hanno bisogni educativi speciali eccetera eccetera
Assolutamente all'interno delle nostre scuole questo non esiste quindi il per i problemi tecnici esistono ma a appunto il dibattito sulla squaletto talmente schiacciato su questo mentre invece io penso che sia proprio il momento di parlare a di riformare la scuola a trecentosessanta gradi e di spostare totalmente il dibattito sulle questioni politiche a che la il sistema scuola è il nostro Paese deve assolutamente affrontare
Grazie
Mi hanno comunicato che bene saltato fu diciamo formalmente la pausa e quindi si inizia subito con alzo il pane successivo io ringrazio veramente tutti e io credo che ci fosse comunque la necessità di una riflessione seria sulla scuola
Ed è la testimonianza di scuole che insomma evidentemente scontano un ritardo davvero grave di anni e decenni e recuperarla in sei mesi era veramente difficili difficile buona buon inizio d'anno mi auguro di grazie a tutti