Piazza Italia, la festa di FDI - Omaggio a Federico Fellini

Buonasera buonasera a tutti allora proseguiamo con una momento artistico di livello
Hall la fortuna il piacere di presentare un attore
è importante Leonardo Petrillo cui vorrei tributare un applauso
Facciamo uno spazio adesso dedicato quarto d'ora di livello dedicato al maestro Fellini sono cento anni dalla sua nascita proprio in questo anno e quindi Leonardo reciterà
Fellini con l'aiuto di due clown come era solito fare Fellini nel quale si è riferito pesanti su una solida saranno quindi il clown Daniel e il clown e Ridolini
Ci sono stati suggeriti dalla nostra amico Antonio Buccioni e quindi facciamo tutto questo in collaborazione con l'Ente nazionale circhi che ringraziamo ancora Grazia Antonio allora ricordo ma cosa importante piccola ma non ma molto importante Leonardo Petrillo a lavorato con Fellini e magari di esso ci dice rapidamente come in quell'occasione
Last but not least come dicono gli inglesi abbiamo un grande musicista che ci accompagnerà in questa avventura abbiamo il maestro Carlo Zanetti eccolo qui
Perché si accompagnerà quindi come vuole la la tradizione Fellini Rota Nino Rota quindici accompagnerà con le musiche di Nino Rota ed eseguirà poi delle musiche di sua composizione quindi il maestro Zanetti al pianoforte
E Leonardo Petrillo prego allora io in attesa che Zanetti si sistemi ho lavorato con Federico Fellini in Ginger e Fred
I protagonisti erano Marcello Mastroianni Giulietta Masina che interpretavano i sosia di Ginger Rogers da
Come lei limato il fischio perfetto
Fred Astaire perché e i felini anticipatore dei tempi aveva ha creato questo film è che era una specie di tale e quale show di oggi se volete per erano tutti quanti dei sosia e i vari personaggi
è quello Sciara Corte costituzionale che devono fare
Va be
Allora Prati io ero i livelli interprete di il sosia di Marcel Proust in particolare ho potuto abbagliare come esperienza quella che era
Proprio tipica di Fellini quello di mischiare la fantasia con la realtà ma non come attore sul sette ma come Leonardo Petrillo
Individuo perché a un certo punto eravamo durante una pausa e Fellini mi disse Leonardi non lo chiamava tutti col diminuiti Ivo guarda guarda chi è venuto ed era venuto sul set freddi che di urea marcata
Il grande drammaturgo poeta
Svizzero e Fellini mi chiese di passeggiare Dini dentro Cinecittà insieme a dure matti in questo modo c'erano il finto poeta
Della Nostalgia
Leonardo Petrillo in arte Proust è c'era il vero di Ur Rehman atte e il poeta del fatalismo ecco questo era Federico Fellini questa capacità di mischiare la realtà di coglierlo al volo enfatici faceva eseguire da ha
Adesso non ricordo come si chiama la copia dall'operatore e riprese le scene di Petrillo e di un re Matt che camminavano come Proust e di un remata appunto all'interno di viale di Cinecittà
Ci fu una grande simpatia con con Fellini perché ci accomunava o un qualcosa ovvero la Libia
Fellini fece su un aereo un aereo militare tedesco come adesso vi racconterò nell'introduzione un viaggio dalla Libia fino alla Sicilia
Quando le mille novecentoquarantadue con l'invasione della la Sicilia da parte degli angloamericani tutti gli italiani dovettero fuggire egli fuggì su questo aereo tedesco volando a pelo d'acqua
E lo stesso viaggio lo fece qualche giorno prima mia madre su un aereo italiano che era un SIAI Marchetti quindi quando gli raccontai l'episodio di mia madre Luisi lumino perché in quell'occasione aveva girato per la prima volta come regista in Libia
E adesso vi leggerò appunto un'introduzione che racconta questo e poi il pezzo straordinario che Fellini scrisse su quel viaggio
Io lo scrittore in maniera molto più umile all'interno di un libro che si chiama Tripoli a dire racconta la storia della mia famiglia Libia ha raccontato il volo di mia madre questo invece che vi leggerò il volo di Fellini ma sullo stesso percorso a pelo d'acqua
Durante il secondo conflitto mondiale con la guerra in corso l'allora aspirante regista Federico Fellini viene chiamato il Libia per ultimare le riprese del film
Gli ultimi tuareg i predoni del deserto poche il regista Gino Talamo aveva avuto un incidente automobilistico a chiamare Fellini e il co-regista che anche il protagonista del film insieme a Luisa Ferida Osvaldo Valenti
I due attori verranno fucilati a Milano il trenta aprile del mille novecentoquarantacinque
Torniamo all'ottobre del quarantadue quando Fellini arriva in Libia e ci va più che per il film per prorogare la sua partenza come militare destinato al fronte greco
Ha il tempo di girare poche scene perché gli americani proseguendo la vittoriosa invasione dell'Africa erano alle porte di Tripoli la città stretta d'assedio è bombardata da cielo terra e mare il bombardamento di Tripoli
La truppa dovrebbe girare nel deserto una ventina di chilometri dalla città ma passa la maggior parte del tempo nei rifugi sotterranei del Grand Hotel ogni giorno il cannoneggiamento si fa più minaccioso manca la pellicola e infuria il Di Peri
Quando gli inglesi sono a venti centimetri secondo l'espressione di Federico l'organizzatore decide di rimpatriare tutti solo calare o porto libico vi è un'unica ultimo ero disponibile con solo ventisei posti che vengono messi a sorteggio
Fellini non viene sorteggiato ma riesce ma crearsi su un aereo militare tedesco che lo porta a Castelvetrano dopo una trasvolata compiuta a pochi metri dall'acqua per sfuggire ai caccia alleati
In quella improvvisa emozione
Salgariano possiamo dire Fellini non trova neanche il tempo di avere paura sul momento si rammarica solo di aver perso un carico di ciabatte di pelle braccialetti e tappeti da rivendere a Roma
Il ritorno alla Sicilia nella capitale un'odissea una delle poche grandi avventure non immaginare della vita di Fellini
Che forse proprio per questo ne parlo sempre pochissimo il viaggio si svolge in treno in macchina in bicicletta e a piedi fra un mitragliamento e l'altro in un susseguirsi di imprevisti degni di un romanzo picaresco
La riservatezza di Fellini rispetto a cui movimentati giorni a per un momento di confessione pubblica quando nel novembre del quarantadue sul quindicinale satirico Marco Aurelio con cui collaborava scrivere un articolo dal titolo il primo volo eccolo
Poco a poco il cielo si è oscurato grigio guardato in basso e ho visto una distesa infinita dello stesso colore una pianura immensa apocalittica alla quale era impossibile stabilire l'orizzonte
Era il mare ma esso appariva per la funerea tinta una superficie solida e su di essa gli ho piantato stranissimi alberi ho visto a giganteschi e porosi animali ho creato un mondo fantastico e orrendo il mondo lontanissimo delle origini della terra ed io ero uno guidarci intrepido pilota e sprona voti quelle lande misteriose risalendo nel lampo macchie nere sono apparsi come criteri di vulcani spenti nubi bianche sul fondo della cinerea superficie banchi di ghiaccio il grosso filosofico del motore spariva tratti dietro allarme biancastre che fuggivano spettrali dissolvendosi fiocchi di aria fumosa un raggio di sole trionfa su tanta desolazione la superficie grigia del fantastico il lugubre regno diviene azzurra
E il mare infinito
Tremolante radioso della nuova luce
Boh questo viaggio questa avventura iniziata in Libia ne ha segnato l'immaginario contribuendo a formare la sua particolare visione con quel volo a pelo d'acqua Federico Fellini ha proseguito il viaggio iniziato da bambino incontrando i clown sotto il tendone di un circo
L'universo circense è stato per lui
La vita stessa una Malika
Esibizione di clown Augusti e Bianca
La spinta verso l'alto e la spinta verso il basso la nostra incapacità di conciliare due figure
Più applicherà in Augusta suonare il violino e più vispo reggerà il trombone ma siamo tutti sotto lo stesso tendone o meglio c'è come dice l'autrice se costruisci un pensiero era un bianco ci ride sopra l'augusta
Il può
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Senta a palpabili
Grande applauso al al maestro Carlo Zanetti la ringraziamo grazie grazie maestro veramente