Presentazione del libro a cura di Mariuccia Salvati "Alfredo Reichlin. Una vita" (Istituto della Enciclopedia Italiana Giovanni Treccani)

Ma insomma
Diciamo
Solo
E
Non solo
Disavanzo
Insomma
Quest'ultimo
Sì
No
Uomini
Dalla commissione
No
Tuttavia
Allora buonasera
Allora
Io mi sono entrato studia non c'è una
Insomma non ha inciso
Siamo
Marco
E con grande piacere personale prima ancora che invece dell'Istituto dell'enciclopedia italiana che sono qui per dare il benvenuto a tutti in occasione della presentazione del libro Alfredo Reichlin un'eredità
Volume curato da Mariuccia Salvati con un contributo di amarsi Ascend
Una vita quella di Reichlin che la vita di un grande intellettuale e politico italiano la cui lunga intensa esperienza personale abbiamo visto per decenni intrecciarsi con la vita pubblica del Paese
E in questo libro che presentiamo e da cui prenderà le mosse la nostra discussione
E il lungo racconto di alcune le più significative direi di questa esperienza ASR il fil rouge della scelta che noi abbiamo fatto
Non è una biografia come scrive Giuliano Amato nell'introduzione ma è la volontà di cogliere l'importanza del contributo di Reichlin alla storia alla politica e alla cultura
Ma anche come scrive Mariuccia Salvati che di questo volume come ho detto è stata l'attenta e scrupolosa curatrice
E il tentativo di approfondire un'esperienza che lo stesso Reichlin ha indicato che quella di condurre una riflessione pubblica sulla propria biografia collocandola in un contesto storico in un'epoca
In cui egli stesso ci ha indicato come fosse definitivamente conclusa
Una ricostruzione scrive ancora Mariuccia Salvati che vuole essere una testimonianza quasi di gratitudine oltre che di riconoscimento nei confronti del partito e dei moltissimi compagni
Con cui Alfredo ebbe la fortuna di vivere di condividere passioni speranze dubbi e contrasti
Ciò che credo colpirà più il lettore di queste pagine e l'immagine immutata nei tratti essenziali che ci appare lì al freddo sempre solido nel suo rigore analitico
Fedele a quell'idea alta di politica che aveva fatto sempre sua e che applicava d'ogni dimensione dell'attività pubblica
Colpisce notare come sin dei primi anni e la sua formazione politica fino agli ultimi della sua vita alcuni dei quali trascorsi devo dire col nostro grandissimo piacere proprio in queste stanze l'attività intellettuale di Reichlin sia sempre stata indirizzata verso la comprensione profonda delle dinamiche del tempo presente
E tutto questo per immaginare preparare e governare come ci diceva il futuro
Una lettura capaci di non sottrarsi mai alle sfide del tempo quel tempo che si trovava a vivere al freddo
Con una propensione quasi una naturale tendenza proiettare un percorso lungo
Esigeva che la politica quell'alta come diceva avesse come punto di riferimento esattamente questo la capacità di avere visione di guardare più avanti
E di grande lucidità e lungimiranza la riflessione di Reichlin ad esempio sulla globalizzazione proprio per come essa sia andata realizzando e per quelli che sono stati previsti i suoi effetti sociali più nefasti
Una riflessione che chiamava in causa la storia e la sinistra italiana degli anni novanta la sua difficoltà nel leggere l'evoluzione dei rapporti di forza a livello globale e il mutamento in atto nei paradigmi interpretativi
La riflessione di Alfredo proprio su questo tema partiva da lontano dall'analisi delle dinamiche economiche internazionali della seconda metà degli anni settanta e dei primi anni ottanta quando Reichlin già segnalava come ricorda giustamente Luigi Mazzella nel suo contributo
I rischi per l'economia italiana di un'internazionalizzazione dell'economia della scomposizione di figure relazioni sociali
Della disarticolazione dei rapporti fra i territori e le loro economie di quell'intreccio fra internazionalizzazione progressiva dell'economia e crisi del fordismo
Ed era capace di lanciare un allarme proprio per una crisi di quello che definisce il capitalismo italiano incapaci di produrre quei macchinari quelle tecnologie
Quelle sinergie quelle conoscenze di cui non potrà fare a meno pestare sui mercati e che quindi dovremo acquistare sempre di più all'estero
Tre sono gli aspetti principali del pensiero della prassi politica di Alfredo che mi sono sempre stati particolarmente cari in molte occasioni mi hanno dato interessanti punti di riflessione
Il primo è quello che riguarda il ruolo degli intellettuali del rapporto della sinistra con le masse popolari si sarebbe detto un tempo con il Paese reale si potrebbe dire oggi
Lui stesso fu uno di quei giovani colti che Togliatti volle nel partito per rifondarolo
E per guidare la lotta politica significativo del resto è stato il modo in cui Alfredo ha declinato questo ruolo duri durante gli anni trascorsi alla guida del PC pugliese
E altrettanto significativo è stato il contributo dato alla sua strumentalizzazione e alla valorizzazione delle classe dirigente politica intellettuali di quella terra
Terrà qui era legatissimo il secondo aspetto riguarda l'attenzione di Alfredo al mondo dei giovani alle nuove generazioni come continuamente mi ripeteva alle spinte che lo che le animano e in cui riuscirà intravedere proprio le chiavi perché pire il futuro il nostro futuro
Che si trattasse del tentativo di includere studenti e giovani generazioni al fianco di operai e contadini nella costruzione di quel blocco sociale dal quale far ripartire il riscatto del Sud negli anni settanta
O come è avvenuto fino a poco tempo fa qui in tre cani
La sua volontà di riunire intorno a un tavolo i giovani menti più brillanti elettive per cercare di ricostruire quello che lui definiva un nuovo pensiero politico per la sinistra in Italia
L'attenzione di Alfredo per i giovani era costante e la fiducia per loro incrollabile
Sono loro che ci aiuteranno a uscire da questa crisi sono loro a cui dobbiamo affidare il Paese mi ripeteva continuamente
Viene infine l'attenzione verso ciò che avrebbe che avviene davvero nella realtà un desiderio di conoscere con la conoscenza intellettuale ma anche partecipata
Per conoscere quelle grandi trasformazioni del Paese quelle politico economico sociali ma anche quelle della cultura
Come direttore dell'Unità si pose il problema di aprire il giornale di aprirlo davvero
Quello che era un severo giornali di partito come scriveva
Quello che era un giornale di un partito del popolo e di atti con la cultura di massa di una società industriale avanzata con rigore intellettuale e politico Alfredo si interrogava su come poter parlare a tutti su come cogliere intercettare le tante spine che animavano la società in molti cinquantacinque essa si esprimeva
Fu quello di fare del giornale sempre meno un altoparlante di parole d'ordine prestabilite e sempre più un mediatore privo attivo tra l'indirizzo generale del partito alla realtà delle masse
Fu questo il tentativo che forse non so se gli riuscì di del tutto ma che sicuramente fu una dei suoi principali obiettivi
Già allora agli inizi degli anni sessanta aveva colto credo la necessità di colmare anche attraverso i canali della comunicazione
Una distanza tra la classe dirigente e il popolo fra i governanti e governati la cui separazione mi pare sia uno dei grandi problemi che ancora assillava la politica del nostro tempo
Vorrei concludere questo saluto leggendo alcune parole di Alfredo prese dal filmato proiettato a chiusura dello spettacolo il silenzio dei comunisti che occupa giustamente una parte di questo libero
Dice Alfredo
Di fronte a questi cambiamenti è necessario mettere in campo non solo idee ma strumenti politici forti istituzioni forti che siano in grado di governare questo mondo nuovo
Non tanto strumenti di potere quanto strumenti di lotta per nuovi bisogni nuovi beni di libertà e di giustizia quello che è accaduto in questi anni è molto grave
La politica la polis la capacità del commerciante dell'operaio del professore di guardare al di là del suo interesse immediato per farsi cittadino a pensare l'interesse generale è stata ridotta forza subalterna di un sistema economico finanziario globale all'interno di questo sistema la politica è diventata nulla più che un sottosistema specializzato la cui funzione si riduce a costruire quel minimo e l'integrazione politica e ideale che necessarie per impedire la disintegrazione dello spazio sociale
Come dice quel tale è cambiata la divisione dei compiti i mercati governano i tecnici amministrano i politici vanno in televisione
Mi sembravano parole importanti mi sembrano parole importanti e con questo ringrazio tutti voi ringrazio chi discuterà il libro e darei la parola a Lucia Annunziata
Grazie son
L'inizio questa presentazione questo libro con diciamo comunale qualche commozione
Ma anche tantissima difficoltà io sono della generazione cui Alfredo Reichlin faccio tutto sommato paura insomma ecco settantasette potrà lei ride
Roberto
E
Facevo faccio parte diciamo la mia vera parte sessantotto il mio metro come dire atto forte di militanza comuni di militanza politica fu settantasette
E mi negli anni settanta diciamo e non c'è dubbio che il ruolo di RAI tiene in quel periodo soprattutto giustamente come direttore dell'Unità perché questo libro presente in molti aspetti con Venditti tutti i passaggi del Partito comunista eccetera però sicuramente diciamo l'unità è stato un momento molto forte della sua vita sicuramente ebbe un ruolo molto forte in quel periodo dal settantasette poi
Nel discutere tutta la crisi dell'epoca sì Fossa devo stare più vicino sì sì SS
Nel discutere come dire
Il terrorismo ma soprattutto come dire nell'essere secondo me il primo a cogliere che quel periodo lì fu in realtà settantacinque settantanove anche elettoralmente
Un passaggio in cui il PCC perse
Non tanto un peso nella realtà italiano quanto perse secondo me
La capacità un po'di cominciare a leggere la crisi per certi versi mentre invece fu molto consapevoli come direttore dell'Unità
Del nuovo universo mediatico che si muoveva intorno a lui non ultimo l'arrivo di Repubblica nel settantasei che dette un colpo alla supremazia diciamo del pensiero comunista in termini mediatici unità fino a quel momento era il grande discorso nazionale
Da Repubblica in poi cambio o diciamo e per lo meno anche in termini mediatici divenne preunitaria capacità di dover far battaglia in prima fila
Laddove i media comunista come me li ricordo io anche se sono sempre stati molto importanti venivano sempre un passo indietro rispetto a quello che diceva il Partito comunista
Gli anni Settanta diventano diciamo il passaggio in cui
L'intellighenzia comunista attraverso i vari media insomma no che sono i mass media in generale i giornali Errore dell'unità anche più legati alla partecipazione immediata della lettura del loro lavoro
Nella società italiana e lì secondo me viene fuori
Anche un po'la sua la difficoltà del partito comunista io non sono mai state Partito Comunista quinti se ci sono letture sbagliate sappiate che sono letture perché vengono dall'esterno insomma quindi quello per l'appunto un momento in cui
Il Partito Comunista dovreste aprirsi e l'unità di petto fuori un momento è molto importante tratto intorno all'inizio del libro c'è un punto viene data a questo passaggio molto bello
è stato recuperato una relazione in cui il giovane Reichlin
Parla di se stesso per applicare l'entrata del partito
Racconta la sua storia prima
Diciamo la relazione data quarantasei e lui racconta la sua storia così come un giovane Romano che
Si è formato un somma negli ultimi anni della guerra mille il periodo appunto dell'antifascismo eccetera
E poi parla e dice da allora la mia vita è montata al rag radicalmente che parla del venticinque aprile dopo il venticinque aprile decise abbandonare la normale vita di partito era infatti segretario della cellula di piazza quadrata
Della sezione salario
E accetta di lavorare all'unità
E così descrive la sua storia L'Unità disse da allora la mia vita è mutata radicalmente nel senso che fin dall'inizio debbo moltissimo Ingrao per questo mi sono mosso sul terreno del nesso dialettico tra i miei problemi
Quelli del mio lavoro e quelli politici generali
Anche in quasi al secondo me anche in questa relazione c'è secondo me qualcosa di nuovo perlomeno per come io ho sempre immaginato addirittura in quel periodo le priorità no degli un militante del Partito comunista
Sono tre priorità uguali i miei problemi quelli del mio lavoro e quelli politici generali non ci sono solo i comunisti la militanza i problemi politici generali c'è una centralità
Del tutto piena di legittimazione della persona
Questo è uno dei tratti della modernità naturalmente di Reichlin nel libro
Viene sottolineato moltissimo secondo me uno dei passaggi più interessanti proprio dell'inizio
La diffusione di lui come un vecchio comunista
Ma legato più Hallmark su umanista il Max umanista per me per le letture dell'epoca della mia formazione intellettuale d'allora si traduceva nel Marx degli scritti giovanili e all'epoca se vi ricordate c'era
Un come dire un vasto una vasta separazione
Tra il Marx Décugis i gli scritti giovanili noi andavamo in campeggio leggeranno iscritti giovanissimi ricordi impicci esotici si qui in Calabria insomma no
Con quel periodo motocicletta cosa la sera si leggeva intorno al fuoco
Scritti giovanili che di Carlo Marx
Allora lui diventa mi mi
Se mi permettete vorrei anche come vedete io non scrivo i testi perché poi i testi letti fanno sempre un po'schifo diciamoci la verità
Versa
Grazie a una qualsiasi si preparano però poi c'è una corrente prepara una guerra preventiva questa che tutti si San Gervasio fatti solo le note no allora volevo dire un'altra cosa il libro nel suo insieme è un libro molto interessante perché bene al battendo bene io posso tenere a proprio perché vado a braccio le prossime due ore insomma scusa vado tutto il tempo a parlate pare che non sono in grado
Allora il punto è questo nel libro cioè secondo me una cosa adesso mio di ariete per dirla
C'è questa senza
Un po'oppressivo anche
Dal jazz tutto quanto di questo partito comunista che vive da solo con se stessi cioè una cosa molto
I comunisti vivevano del Partito comunista col Partito comunista solo Partito Comunista cioè c'è tutta la storia in questo libro anche importanti di voli nazionali avuti ma come dire cogli occhi in qualche modo rivolti sempre
Tu facevi fuori
Per riportare sempre dentro di te quello che tu stavi fascetta
E petto io sono questo libro letto anche con le percezioni di quello che sono stata io c'era una persona che ammirava il Partito Comunista dentro fuori il Papa comunista eccetera eccetera però mai dentro il partito comunista una delle cose che restituisce questo Ti-Bre questa forma
Aristocratico che ha
E lo so che è stato usato questo termine per Alfredo aristocratico non solo per il suo portamento ma anche per le sue origini lui stesso mi ha scritto ne ha parlato eccetera eccetera ma in questo caso non ha a che fare con Alfredo a che fare con il senso come dire aristocratico di corpo scelto
Che i comunisti hanno sempre avuto fino a un certo punto alla fine degli anni settanta e poi purtroppo nel novanta
Questo fu il colpo finale dopo la caduta del morto hanno avuto di essere le élite il corpo scelto una una classe politica legata non soltanto dal proprio
Rapporto con il resto del mondo ma proprio legata
Dal proprio essere
Uguale nelle scelte
Nel del leggere nel sentirsi allo stesso modo non a caso c'è una bellissima Luciana c'è la bellissima intervista teche racconta indirettamente questo la grande tragedia che successe quando Luciana Castellina se ne andò
Reichlin era marito erano già separati ma quanto certo punto tre trombe esentare le liste rette indisse mi dispiace ci separiamo perché tu nella lista come Reichlin Castellina non ci vai
Cioè voglio dire era fu un dettaglio di
Così come tutto il discorso di Luciana Castellina su in questa intervista su come la tragedia che fu uscire o restare o votare il dramma di stare dentro fuori che ha veramente costituita fatto del PC
Un corpo parte ecco insomma secondo me c'è un racconto non involontario dentro questo libro di questo mondo e poi non so se questo è stato una cosa fortunata o sfortunata per il PC successivo detto ritorno appunto all'ultimo l'unico e ultimo punto che volevo fare
Che questa storia di Luís di Reichlin che torna tra il settantasette l'ottantuno direttore dell'Unità era stato già direttore dell'Unità dal cinquantotto al sessantadue
E torna in una situazione in cui per l'appunto sosta di Gianni più duri settantasette il movimento che aveva come principale scopo la contestazione
Di del PC cioè in una delle giornate più dure del mille novecentosettantasette quelle dopo la morte
Lo studente di Bologna quello che marzo del settantasette il rito sia stato il diciannove marzo settantasette Roma fu invasa da diciamo trecento mila si diceva un milione saranno stati trecento mila studenti
E di ebbero inizio i più grandi scontri che Romina Briona visto quello che non si racconta avrà un croato avuto con Walter un disco sino detto vattene fatto tutto su Berlinguer non ha raccontato che c'erano mezzo milione di studenti contro di lui sotto Botteghe Oscure diciannove marzo che è una cosa che si tende un po'come dire a edulcorare no
Ecco questa cosa che il PC e a quel punto divenne parte dello scontro se non addirittura lo scopo principale dello scontro del PC poi settantotto naturalmente Aldo Moro le elezioni del settantanove che in qualche modo è la prima volta che il Pci scende dopo il sorpasso
E inattesa come cosa e in qualche modo l'entrata in campo di di nuovi media intanto si comincia a parlare in quel periodo di mass media
E Alfredo ne parla varie volte dinastiche
Poi arriva repubblicane settantasei arrivato Repubblica che è un giornale che pretende di occupare lo spazio politico di comunisti
E si forma esso stesso dentro lo stesso discorso politico che in quel periodo proprio forma l'opinione pubblica italiana che il Governo cosa fare con nel governo di unità nazionale cosa fare diciamo il rapporto alla trattativa con i terroristi
Il discorso all'epoca su chi fossero i terroristi poi se volete passaggio Succiso uno tutti questi passaggi qui sono assolutamente molto precisi
E diventa il terreno come dire di scontro su l'interpretazione della nuova società c'è un pezzo del partito
Che dice per l'appunto che sono
Che sono dei provocatori primo discorso centrale di questa roba da settantasette in poi nessuno i provocatori
Ranking si pone invece molto presto su un altro tipo di dibattito un altro tipo proprio di china e la china e dire non sono provocatori non sono diciamo animati dalla destra o sono schegge impazzite ma sono persone di sinistra se vi ricordate il partito armato insomma si chiamava e credo che sia stato proprio formulato da Luís questo questo questa frase il partito armato
Che fa involontariamente
La parte diciamo non è manovrato dalla testa ma diventa un elemento di destabilizzazione nazionale
Di questo viene accusato oscuramente l'intreccio per l'appunto questo intreccio viene oscuramente assegnato alla DC agli Stati Uniti e del ruolo naturalmente di parte della DC eccetera
Questo che cosa significa significa anche che
Comincia ad aprirsi dentro per come la vedo io anche oggi
Il discorso di non dire puramente e semplicemente terrorismo e di destra ma il terrorismo è un elemento magari manovrato dalla testa ma autoctono comincia ad aprire secondo me una discussione
Sulle questioni che a cui la società
Non risponde in quel periodo perché qual è il problema
è un elemento per il terrorismo di allora di sinistra è un elemento sociale sociologico viene dalla crisi di capitalismo come si diceva allora del sistema eccetera eccetera cioè il sistema inteso come il capitalismo
Che crea nuovi poveri sul territorio eccetera oppure semplicemente parte di una struttura internazionali di cui alla battaglia politica ecco e secondo me Reichlin su questo il primo che batte un colpo
Sulla questione del fatto che in Italia ci fossero alcune situazioni alcuni cambiamenti su cui la sinistra non era entrato di ragionarci
Infatti il passi insieme alla riflessione sul partito armato a parte poi tutti i dibattiti Coppi fanno con Toni Negri la famosa la famosa inchiesta naturalmente sul Padova che fece tantissimi fece tantissimi
Provocò tanti stopper Finis provocò tantissimi
Articoli e dibattiti io credo che quello che invece il passaggio che lo coglie in quel momento è il passaggio con il che lui diceva trent'anni la fine dei trent'anni gloriosi
Con l'idea che il capitalismo non fosse in grado di superare le contraddizioni in quel momento ma e questo fa è stato secondo me il il punto limite raggiunto a quel punto Gian all'inizio degli anni Ottanta del PC
Dà risposta questa analisi che era giusta era la risposta di dire
C'è una crisi il capitalismo non supera tutto questo e non saremmo qui privo di questa nuova fase avvenne purtroppo che il pivot della nuova fase fu uno sviluppo italiano molto imprevisto che alcuni avevano previsto
E il pallino passò in mano ai socialisti di nuovo e alla DC
Voglio parlavo e finisco con questo l'attenzione di
Reichlin alla questione dei nuovi media a un certo punto lui scrive ed è interessante che anche il Partito comunista col trenta per cento era diventato a quel punto un partito di opinione
Non era più col trenta per cento quello che poteva essere prima
E finisce dicendo con un'idea veleggiano queste ho finito
Bisogna resisterà grande tentativo di trasformare la sinistra italiana di lobotomia Zare suo cervello il primo di tutto separandola dalla sua storia così privarla di un netto su una coscienza critica e di classe o Moro Carla trasformarla in un partito all'americana questo anzi del settantanove per l'appunto un partito all'americana che non ha un progetto che non dirige ma media le spinte degli altri
Proprio perché gli altri proprio nella società che rinuncia ad organizzare le masse ma si limita di influenzarla e questo è un passaggio sui mass media
In quanto semplice opinione pubblica servendosi dell'ospitalità che le offrono generosamente i mass media
I quali in cambio tendono a usare questa sinistra come il terminale progressista di uno stesso sistema in cui essa giochi come pura alternativa rispetto al terminare conservatore ora secondo me l'idea del partito americano e l'ITEA di diventare parte del gioco dei mass media
Purtroppo quello che è successo e devo dire una cosa e qui chiudo
La lezione dalla sinistra non è mai stato in parata perché stiamo punta capo a proposito di new media apre frasi crisi editoriali al prose di incapacità di leggere il peso che si è spostato politicamente sui media rimedia
E sistema massmediatico grazie out non me l'ero preparato
La parola Tommaso Montanari esse si tiene insieme e grazie a Lucia Annunziata per questa garbata introduzione sul fatto che gli altri relatori leggera a un certo momento gli intellettuali devono essere capaci di trasferire la loro esperienza sul terreno dell'utilità comune ciascuno deve saper prendere il suo posto in un'organizzazione di combattimento
Questo vale soprattutto per l'Italia
Parlo dell'italiano perché mi stia più a cuore della Germania o dell'America ma perché gli italiani sono la parte del genere umano con cui mi trovo naturalmente a contatto subì posso agire più facilmente
Gli italiani sono un popolo fiacco profondamente corrotto dalla sua storia recente sempre sul punto di cedere a una viltà o una debolezza ma essi continuano esprimere minoranze rivoluzionarie di primo ordine filosofi operai che sono l'avanguardia d'Europa
L'Italia è nata dal pensiero di pochi intellettuale Risorgimento unico episodio della nostra storia politica è stato lo sforzo di altre minoranze per restituire all'Europa un popolo di africani e di Levantini
Oggi e nessuna nazione civile il distacco fra le possibilità vitali e la condizione attuale e così grande
Tocca a noi di colmare questo distacco e di dichiarare lo stato d'emergenza
Musicisti e scrittori dobbiamo rinunciare ai nostri privilegi per contribuire alla liberazione di tutti
Contrariamente a quanto afferma una frase celebre le rivoluzioni riescono quando le preparano i poeti e i pittori purché i poiché i pittori sappiano quale deve essere la loro parte
Vent'anni fa la confusione dominante poteva far prendere sul serio l'impresa di Fiume oggi sono riaperte agli italiani tutte le possibilità del Risorgimento nessun gesto inutile purché non sia fine a se stesso
Quanto a me ti assicuro che l'idea di andare a fare il partigiano in questa stagione mi diverte pochissimo
Non ho mai apprezzato come ora i pregi della vita civile e la coscienza di essere un ottimo traduttore un buon diplomatico ma secondo ogni probabilità un mediocre partigiano
Tuttavia e l'unica possibilità aperta e la colgo
L'avete riconosciuta a tutti è la struggente lettera indirizzata al fratello Luigi da Napoli il ventotto novembre del quarantatré con cui Gene Pintor prende congedo dalla famiglia e dalla vita
Ed è il passaggio immediatamente successivo a quello ancor più celebre eccitato l'Alfredo Reichlin innumerevoli volte in cui si parla del destino della loro comune generazione un destino risolto per così dire dalla guerra e dalla necessità della Resistenza e su questo Mariuccia Salvati scrive delle pagine illuminanti in questo libro
Sì ho scelto invece proprio quest'altro brano meno citato e perché mi pare che esso contenga tutte le aperture di senso che fanno apparire oggi è per noi preziosi l'attività e il pensiero di Reichlin
Naturalmente lo dico dal mio punto di vista che è molto diverso da quello dei due amici che come oggi prendono la parola e penso da quello che la maggior parte di voi un punto di vista eccentrico anche se spero non del tutto illegittimo
Non sono mai stato comunista e non tanto perché al crollo del muro di Berlino avessi diciott'anni quanto perché le mie radici intellettuali e politiche affondano nella tradizione il cristianesimo sociale democratico nel pensiero di Dossetti
O don Lorenzo Milani o in quello li minare confliggente di figure eccentriche come Simon's Bay lo ancora
Nella costellazione Giustizia e Libertà dall'uso Calamandrei a Carlo levi
Sono dunque molto grato a Giuliano Amato e Massimo Brai per la singolare scelta di invitarmi qua stasera dandovi l'occasione di riflettere pubblicamente sulla figura di Reichlin
Quando mi hanno proposto accettato subito con un senso di riconoscenza perché in qualche modo almeno sul piano simbolico avviene così un incontro che non poteva avere luogo una domenica di novembre del due mila sedici nella tarda mattinata ricevetti una telefonata da un numero fisso di Roma Reichlin
Che aveva letto e visto alcuni miei interventi nella campagna per il no referendum costituzionale chiamava per dirmi che ne condivideva appieno lo spirito e che avrebbe voluto conoscermi di persona per parlare mi disse del futuro della sinistra che ci sta così a cuore fu profondamente colpito da questo contatto del tutto inaspettato
E soprattutto dalla generosità intellettuale dalla vitalità di questo famoso principe del Partito comunista rimanemmo che ci saremo presto visti ma le sue condizioni e di lì a non molto la sua scomparsa ce lo impedirono
Avendo molto ammirato l'articolo sull'Unità un articolo visibilmente molto sofferto con cui poco più privi poco più di un mese prima che ci sentissimo Reichlin si era schierato per il no al referendum
Era un testo Breda forte duro è chiaro
Non era dettato come per altri dall'antipatia pur così comprensibile per l'equivoca figura dell'allora presidente del Consiglio
Ma era il contrario fondato su valori ragionamenti che avevano attraversato carsica mente tutto il pensiero di Reichlin e che ora affioravano in superficie obbligandolo a prendere parte
La determinazione a difendere l'impianto parlamentare della Repubblica per esempio e a difendere un'idea di partito che non può essere ridotto sono sue parole a puro servizio del campo
E forse più di tutto la preoccupazione l'ansia viscerale per l'attenuta della nazione
Quanto fastidio approvato Reichlin dei fraintendimenti della sua idea del partito dalla nazione fraintendimenti non del tutto innocenti
Quell'uso della parola nazione mi ha sempre fatto venire in mente l'uso della parola patria che ha fatto una figura che viene evocato nel libro che non è priva di punti di contatto con Reichlin che quella di Carlo Azeglio Ciampi
Io ricordo da studente della Scuola Normale a Pisa quando Ciampi presidente venne a darci i diplomi di fine anno e ci disse con la sua ironia livornese voi pensare che io sia un vecchio trombone
Noi normali steso masso ridevamo sotto i baffi in così inconsapevolmente
E poi ci disse guardate che o pensate perché io ho recuperato la parola patria tale azione vi racconto un episodio che ci acconto
Come il quattordici giugno del quaranta quando entrò direttore dalla normale a mensa e disse che Parigi era caduta co-diretto da Giovanni Gentile
Un piccolo gruppo di matricole il di norma riscritta e quali c'era Ciampi c'era anche Carlo Smuraglia si alzarono in piedi e cantano la Marsigliese finendo espulsi dalla scuola normale disse per me in quel momento la patria la Francia e sono sempre rimasto di quest'idea un'idea mazziniana poco negli stessi mesi Calamandrei scrive nel diario la mia patria è la Francia
Ho trovato una un'assonanza in qualche modo nel recupero coraggioso e controcorrente di questo vocabolario e di questo mondo di idee e a una certa grandezza questa lettera di un Reichlin giunto alla fine della sua vita perché gli si mostra in qualche modo capace di recuperare attualizzare quei valori e direi ancor più quel tono morale che era appartenuto giovanissimo Reichlin prima del partito
Quando nella Resistenza romana il punto di riferimento era la pena più grande gemme Pinto
E torna dunque in mente quella lettera sul dovere degli intellettuali di combattere
Che certo si poteva leggere in senso strettamente storico cioè riferito agli atti eroici al combattimento per nulla figurato dei partigiani
Ma si poteva anche riferire all'organicità del partito il luogo in cui combattere e il partito o invece intendere proprio il contrario intendendo che il posto di combattimento degli intellettuali fosse la verità
Il primo compito degli intellettuali ha scritto Bobbio dovrebbe essere quello di impedire che il monopolio della forza diventi anche il monopolio della verità
Ecco che l'ultimo RAI che si spoglia di ogni disciplina di partito e torna un intellettuale libero libero anche di schierarsi pubblicamente in nome della verità contro segretario del partito
Né si deve immaginare che questa solenne presa di posizione equivalesse ad una posa retorica ad un tronfio prendersi sul serio che riducesse la ditta la dimensione politica
La lettera dipintore altissima io trovo laddove gli confessa al fratello che davvero avrebbe fatto altro nella vita e quanto gli costasse rinunciare alle sue traduzioni alle polizie e alle ragazze
Si legge in nuce in queste righe
E RAI finché confessa con una punta di civetteria di non aver mai rinunciato sono parole sue è che ce li della vita
è il Reichlin ritratto nelle bellissime pagine di Franco Marcoaldi in questo libro ora anche in apparentemente eliminare è minore eppure invece quello che pare più destinato a restare e infine a prendere il sopravvento
Ed anche innamorato del giovane i due poeti in politici come Rilke e Montale
Un riccio monoteista laddove il dio solo la politica il partito per usare la figura Marcoaldi rubate Archiloco
Che sa però di aver bisogno anche della folte politeista laddove in molti Dei sono i profumi della Filt i suoi volti irriducibili a unità felicemente incoerenti e che alla fine attinge a questa luce interiore per riuscire a trovarsi sempre più spesso da ultimo in posizione isolata e critica rispetto a una comunità a cui teneva visceralmente viene in mente una pagina meravigliosa di George Orwell
Se devi prendere parte a cose del genere politica e potere e penso che tu debba a meno che tu non è si è impedito dalla vecchiaia dalla stupidità o dall'ipocrisia devi riuscire anche a tenere inviolata una parte di te
E ancora
Non posso e non voglio abbandonare completamente la visione del mondo acquisita nell'infanzia finché sarò vivo e in buona salute continuerà appassionarmi alla prosa ad amare la superficie della terra a prender piacere da oggetti solidi e da ritagli di informazioni inutili
Non c'è modo di sopprimere questa parte di me l'amore per la parte gratuita della vita per le piccole cose di ogni giorno
In fondo riescono a guardare al mondo con occhi nuovi animato dall'orrore ma altrettanto animato dalla meraviglia
Bisogna coltivare fino alla fine dice loro dentro di sé la capacità di desiderare follemente le cose che da grandi non si sognano più e che da bambini si sognavano come la giustizia con la libertà
Se si reggono gli ultimi libri articoli dirai Finzi manifesta questa parte inviolata e sembra prendere corpo un discorso che in molti credo sentiamo straordinariamente attuale vivo presente
Non le tante pagine nelle quali inevitabilmente si cercano soluzioni che nessuno ha in tasca alle grandi alle grandi questioni sul tavolo della politica e rapporto tra democrazia e globalizzazione e quello tra l'economia la politica stessa per esempio
Non è qua nell'approccio for frontale al che fare per intenderci che si trova a ciò che è vivo nel pensiero di Reichlin non nel cosa credo ma invece nella sua crescente preoccupazione per il come
Uno slittamento evidentissimo nel citato articolo del no quando egli scrive non illudete di amici che il problema sia chi comanda è invece con chi si comanda
Con o senza il proprio popolo popolo dico popolo vero mo'opinione pubblica sono due cose diverse e la parte e la partecipazione del popolo italiano la vita pubblica che è ormai quasi inesistente
Queste cose vanno dette anche alla sinistra
La quale deve ritrovare il senso vero della sua missione che è quello di ridare voce al popolo italiano
Un passaggio quasi incomprensibile per una classe dirigente divorata dall'ansia del successo personale e dalla scellerata mistica maggioritaria e presidenzialisti Ca'del campo
Un passaggio che sembra debitore del fitto colloquio di Reichlin con un eretico per esempio come Bruno Trentin
Che fin dal mille novecentosettantacinque spiegava Enrico Berlinguer che ciò che gli stava davvero a cuore più della presa del governo era sono parole di Trentin la costruzione di una nuova rete di potere democratico né tessuto sociale del Paese
Un modo di sentire che è maturato più volte nella nostra storia recente per esempio nella coalizione sociale che Maurizio Landini Stefano Rodotà hanno provato ad animare che aveva esattamente l'obiettivo che indicava Reichlin costruire un popolo dei diritti che potesse dare vita ad una nuova sinistra
Oggi vediamo con chiarezza che è solo battendo strade come queste che si può evadere dalla stanza senza porta è senza finestre
In cui il discorso pubblico italiano ha murato il futuro della sinistra politica quella in cui per esistere politicamente bisogna fondare un partito candidarsi ad elezioni cercare andrà al governo
Messa in questi termini forzati la sinistra che non c'è non ci sarà mai perché un partito le elezioni il governo sono le possibili conseguenze di un'esistenza della realtà non ne sono il presupposto
E forse più profondamente perché sono parole siamo Onfray un partito occupato nella conquistava la conservazione del potere governativo non può discernere nelle grida delle persone a cui viene fatto del male altro che il rumore
Non doveva essere stato facile per Reichlin scrivere non illude di amici che il problema sia chi comanda non era facile perché lungo una vita egli aveva coltivato il ruolo di consigliere del principe cioè dei segretari del partito
Pubblicava con orgoglio ma con fastidio crescente lo si legge nel libro per la loro nel frattempo conclamata inutilità
Le analisi e i consigli che gli erano stati richiesti dei leader che si erano succeduti alla guida del succeduti alla guida del partito inutilità non intrinseca inutilità per il fatto che non venivano letti
Ho seguiti in un lungo servizio che era culminato nella chiamata a guidare il gruppo di saggi che avrebbe esteso la carta dei valori del nascente Partito democratico
Ma di fronte al fatto che il Pd sembrava venuto su precisamente senza valori che non fossero quelli della corsa al potere della sua slabbrata classe dirigente Reichlin prende atto che non è più possibile fare il consigliere del principe
Perché il principe sordo ottuso incapace di capire
Il principe non c'è più e quando se ne rende conto il consigliere non tace non si ritira in buon ordine
Ma ha ragione scrive prende la parola esattamente su questo vuoto sul modo di superarlo
L'eclissi della sinistra troverai in un testimone onesto per nulla resti cent'un intellettuale che Staso vero posto di combattimento indicando a tutti una via d'uscita
Potrà sembrarvi strano che su questi sentieri potrà sembrarvi scusate che su questi sentieri via via Condotti lontanissimo dal pensiero del comunista è alto dirigente di partito ma era e a Reichlin che appartiene questa frase del due mila quindici
L'egemonia della sinistra si ricostruisce mettendo al centro la persona umana e la sua liberazione
Sono parole credo decisiva
Qua Reichlin andava al punto essenziale e lo faceva tornando la cultura della Costituzione
In quel comunisti socialisti laici e cattolici convergevano esattamente sull'idea concreta di persona umana quello su cui ha costruito l'articolo tre cardine culmine del progetto costituzionale
Dare a ogni uomo la dignità di uomo
Questa sintetica espressione attraverso la quale Piero Calamandrei spiega ai giovani parlando e cinquantacinque all'Umanitaria di Milano il progetto politico della Costituzione c'è tutto intero il manifesto il programma della sinistra di qui credo anche oggi abbiamo bisogno
Ed è esattamente quello che dice Reichlin
La fine dell'articolo sul no al referendum passa con una chiusura a sorpresa straordinariamente coinvolgente dalle considerazioni astratte su Costituzione sistema politico ha un piano per così dire in presa diretta lo cito
Mi hanno commosso le facce di quel popolo meraviglioso che è apparso sugli schermi delle televisioni tra le macerie del terremoto
Perfino commovente nella sua forza d'animo nel sentimento disse e della sua terra nel suo slancio solidale
Era un modo di dire che il discorso sulla persona umana non era una petizione di principio appunto astratto
Ma che gli proponeva invece di coltivare condividere e diffondere un senso della giustizia concretissimo e cioè che non si arresti e le dichiarazioni di principio ma che l'arrivano i fatti di fronte a ogni essere umano in carne ed ossa
Ecco un passante scrive ancora se non vedi la lunga braccia occhi celesti
Una mente attraversata da pensieri che ignoro perché forse sono mediocri ciò che per me è sacro non è la sua persona nella persona umana cani Luís mai Luís lui nella sua interezza braccia occhi pensieri tutto
è naturalmente un'idea diversa della politica ed è un'idea che permea profondamente la stagione della Resistenza inquirenti si era formato per poi venire tradita dalla politica politicante dei grandi politici di professione tutti immersi nel gioco del potere
Una politica capace di fare scorrere il sangue nelle vene quella di cui scriveva per esempio Carlo levi nell'orologio
Un libro magnifico dimenticato tutto dedicato alla crisi del governo Parri il governo dà resistenza e all'avvento del governo di sistema
In un passo chiave di quel libro levi oppone i tatticismi di due giovani politici che stanno per prendere il potere l'idea e direi il sentimento della politica di Parri ne cito un breve brani
Mi esponevano questi giovani politici loro Progetti passi che avevano fatto le manovre a cui ci si doveva opporre le intenzioni nascoste ricavati
Gli interessi che citerà che si celavano sotto le manovre insomma la vita di partito e tutto questo mi pareva che si svolgesse in quel cielo nel quale anch'io forse talvolta Milu devo ritrovarmi popolato di strani uccelli lotta tra loro nell'atmosfera solitaria
Da quell'altezza vertiginosa di politici di professione non vedevano la terra che come un fumo lontano
E come avrebbero potuto distinguere in quel fumo a quella distanza i visi degli uomini e delle donne che si muovevano nelle città che Zappa con i campi che lavoravano negli uffici nelle fabbriche che si disputavano il denaro che mangiavano che facevano all'amore
Come avrebbero potuto di lassù vedere la faccia di Teresa dietro suo banco sull'angolo della strada
Che vendeva sigarette di contrabbando e i Geloni delle sue mani al primo freddo dell'inverno il presidente invece il presidente caduto non volava in quel cielo non voltava neppure gli occhi e guardarlo ma camminava sulla piccola terra
E non sapeva e non voleva vedere altro che i gironi di Teresa il viso di Teresa le facce le mani tutti quelli che incontrava sulla sua strada si fermava a parlare con loro dimenticando ogni altra cosa e piangendo le loro lacrime
Che cosa si poteva fare
Come si potevano mettere insieme cose così disparate gli uccelli cioè la politica del partito il presidente e Teresa
Come si sarebbe potuto risolvere quella crisi che era assai di più che un cambiamento di ministero ma il segno della presenza di cose senza comunicazione di tempi diversi reciprocamente incomprensibili
Dice lei mi veniva in mente libro di aritmetica delle scuole elementari che affermava ma questa affermazione né allora quand'ero bambino ne poi mai mi riuscì del tutto persuasiva
Che non si possono sommare beni di diversa natura che non si può dire per esempio cinque pagnotte di pane più tre rose cosa fanno
Non fanno niente secondo quel venerabile testo
Alla fine della sua vita sarà anche si trova d'accordo con lei i volti degli italiani del terremoto si pongono in drammatica alternativa al discorso del potere sul potere che va portato referendum
Franchi non ci sta rovescia il tavolo il nome di quest'altra politica così lontana da quella che aveva conosciuto lungo una vita dopo l'esperienza della Resistenza
La reciproca incomprensibilità tra le lotte quotidiane diffuse della democrazia di ogni giorno la politica del governo è ancora oggi alla base dello scollamento tra la sinistra che esiste e resiste per le strade del paese la sua rappresentanza politica
Quello scollamento non è solo un problema da risolvere e la chiave per comprendere cosa coltivare dove cercare in cosa sperare in questa ricerca io ma credo di non essere il solo sento profondamente vicino Alfredo Reichlin
Mi pare che dalle sue ultime pagine elici sussurri le stesse parole di gemme Pintor così terribilmente adatti al nostro tempo
Oggi in nessuna nazione civile il distacco tra le possibilità di tali e la condizione attuale è così grande
Tocca a noi di colmare questo distacco e di dichiarare lo stato di emergenza
Grazie
Adesso Gianni Cuperlo
Grazie grazie
Naturalmente se io fossi un uomo coraggioso dovrei raccogliere la provocazione di Lucia abbandonare i miei appuntini entro tenerti splendidamente abbraccio cosa che non farò prima di tutto perché non sono un uomo particolarmente coraggioso
Poeta che salgono su Pio avendo preparato gli appunti
E poi perché sento anch'io pochi emozione nel nel parlare questo pomeriggio qui con voi di una tra le figure più autorevoli della della sinistra italiana e della sua vicenda storica nel corso di parecchi decenni e poi non lo posso fare anche per una punta di imbarazzo
Scorgendo la la la bellissima e ricca platea che resta qui ad ascoltarci perché Tommaso ti dico una cosa che Lucia sarà però è giusto che tu la sappia lo dico per quel tanto di conoscenza che ho di alcune delle personalità prestigiose che siedono di fronte a noi
E tu devi sapere che qualunque cosa noi diciamo diremo abbiamo detto ciascuno di loro starà pensando che al posto nostro avrebbe detto delle cose molto più intelligente di noi ma questa è la ma questa è la bellezza è uno degli aspetti più belli e più e più vivi della sinistra italiana e io l'ho sempre amata la sinistra anche per questa ragione
E quindi guardare seguendo un po'la traccia delle cose che volevo provare a raccontare questa sera
Se io dovessi trovare una frase una citazione di Alfredo qui alcune sono già state fatte che nel descriva
La profondità e in qualche modo negli assuma il percorso di vita io sceglierei un passo del silenzio dei comunisti
E e il passo è questo
Virgolette noi noi gli occidentali gli illuministi laici non dovremmo domandarci come mai quando la religione colonizza ogni altro campo della vita umana la chiamiamo Tilocca razzia
Quando la politica colonizza ogni altro campo della vita umana lo chiamiamo assolutismo mentre se la legge del denaro tenta di colonizzare ogni altro campo della vita umana questa noi la chiamiamo libertà
E e non è soltanto dal mio punto di vista l'eleganza incredibile dello stile
Perché in quest'ora è che in riversava sempre intendo sia nella dimensione pubblica che nella sfera privata
Una cura è un'attenzione rigorose ed era questo posso dire per esperienza diretta uno un rigore che facilmente metteva in soggezione l'interlocutore soprattutto se di qualche anno più più giovane
Ma al di là del modo raffinato è abbastanza unico di di modulare le parole questa frase contiene assieme da la cultura e la radicalità che che Alfredo ha combinato attraverso le diverse stagioni anche molto differenti l'una dall'altra e che lo hanno fisco protagonista e quella frase quasi in coda a questo bellissimo volume curato da Mariuccia Salvati che raccoglie gli interventi di quella giornata seminariale
Volume ricchissimo pieno pieno di spunti anche perché ha la caratteristica di fondere i contributi Diversi alcuni sono più agganciato sia una ad una stagione o una pagina singolari
Il partito romano di Natoli la la Puglia di Bette la rinascita di Paolo Franchi gli anni Novanta nella ricostruzione di Sorgonà e quelli di piombo che sono affrontati descritti tra alternando Taviani però ci sono anche nel saggio nel libro delle riflessioni più più strategiche
Più sistemiche sull'economia sull'Europa sul legame tra il corso il destino delle democrazie i processi del mondo globale sono gli scritti di Ciocca Toniolo Presidente Amato di Salvatore Biasco
E poi ci sono le testimonianze così vengono proprio chiamate nell'indice che sono segnate da un tratto più personale quella di Macaluso Petruccioli
Il suo disco che qui seduto le considerazioni di Massimo D'Alema legata alla stagione ultimare il percorso di Italianieuropei e e poi quella più intima di Luciana che è stata già scenata con la Perla aneddotica accadeva un atterramento ottica
Sulla redazione dell'Unità che dinanzi alla sala parto dibatte condirettore del Giornale il rapporto Krusciov offre in un contesto che non era propriamente quello più pertinente per una fino all'acconto che è stato venne ripreso recita Tommaso
A modo suo poetico nome non poteva essere diversamente di Franco Marcoaldi che qui alla mia testa sulla dice la volte a corona le pagine di Roberta sul silenzio dei comunisti
è un indice di cose diverse di contributi diversi ma cosa cosa esce alla fine a questo impasto ora questo molto semplicemente io direi che uscirne in modo limpido il titolo
Alla fine del libro a volte tu finisci su libri dice mai guardato un titolo diverso questo saggio invece alla fine scopri questi ventidue contributi diversi
E toglie la copertina e dissi patito loro era implicito nella nello scorrere di queste pagine una vita perché e la sintesi più completa che una raccolta come questa poteva darsi e lo è perché è quel termine condensa tutto il peso
Il peso nel nel bene e nel male
Della politica nel suo impasto con sentimenti passioni e naturalmente anche vittorie sconfitte di una biografia che è certamente la biografia prestigiose autorevolissima di un singolo di una singola figura personalità ma al fondo
E anche un grande affresco collettivo che e come tale va inteso vanta interpretato Eva attrezzato
E del resto se pensiamo a quella generazione di donne e uomini che ha vissuto l'esperienza del regime della dittatura il fascismo
Qui è stato rievocato cene Pinto poi della liberazione non la definirei neppure una novità insieme
Ecco al fondo quel racconto di formazione scritto da Amendola esattamente a metà degli anni settanta credo settantasei si titolava una scelta di vita e per molti ragazzi all'epoca fu una lettura formativa e a dirla tutta una vita è un titolo che potrebbe adattarsi bene ad una raccolta di di memoria per più di qualcuno
Seduto in questo momento in questa sala
La verità è che Alfredo Reichlin sino all'ultimo è stato interamente compreso nella dimensione di una parte e sino all'ultimo aveva l'atteggiamento non credo che fosse un pezzo di autodefinirsi quanto già al Partito Democratico era Bennato e stava crescendo di autodefinirsi un comunista italiano
E quello è stato un partito Lucia naturalmente posso sbagliarmi e qui c'è chi ne sa più di me però stato un partito che ha conosciuto i suoi diritti che ha convissuto con i suoi limiti
Ma non è stato un partito estraniato dalla storia viva del Paese dalla storia in atto come a volte il feretro amava dire quella forza può certamente in alcuni momenti avere divorziato dalla realtà
Dalla realtà per come andava configurandosi volgendo trasformandosi
Però io penso che se ha retto l'urto di eventi che avrebbero sconvolte scombinato altre culture politiche meno attrezzati è stato anche perché pure avendo talvolta divorziato dalla realtà non ha mai divorziato dal suo popolo
O da una parte larga del suo popolo e questo è stato un elemento di forza
Per Alfredo è stato un elemento costante della sua vita sino per capirci all'ultimo articolo dettato all'Unità pochi giorni prima di andarsene accompagnato
Da quel titolo ammonimento non lasciamo la sinistra sotto le macerie che poi è stata l'ansia costante che lo ha accompagnato nel corso di quella lunga stagione iniziata all'indomani dell'ottantanove
Della fine del Partito comunista
Al tempo della svolta la mia conoscenza dell'uomo del dell'intellettuale del capo politico capo in accezione nobile perché giustamente Tommaso contesta l'uso tenuta era assai meno profonda
Ma ascoltandolo fin da allora le le prime occasioni furono per me nella direzione del PC
Io vi partecipavo come come segretario del dei giovani comunisti e lui era leader affermato ovviamente autorevolissimo
L'eterno caso nel forno della direzione del partito comunista quando disse dirti
Evocare la formula sull'economia di carta che si mangia l'economia reale che poi divenne una costante più volte ripresa diceva ascoltando le leggendo l'ho l'impressione per molti di noi food subito quella di una figura meno di altre
Molto meno di altri interessata la questione del nome che pure aveva una rilevanza non banale
E e molto più coinvolta nel bisogno di rinnovare alla radice la cultura di quella sinistra che si lasciava alle spalle la grandezza e le tragedie del novecento del secolo breve
E in questo senso anche l'uso ripetuto di alcune sintesi formule quelle riferirsi ad un cambiamento epocale collasso di sistema una frontiera dell'innovazione destinata a mutare le forme della conoscenza del lavoro
Della produttività o il venire in campo di una crisi del capitalismo per come lo avevamo conosciuto io penso lo scambio
Che viene rievocato da Pierluigi Ciocca nel testo sulle destino di un capitalismo che cambiava permutare la tesi di RAI fino per rimanere uguale a se la tesi di sciocca la convinzione di ciò che ricevo
L'altezza di questi riferimenti di queste sintesi che avevano sempre un Cary suggestivo anche nella loro formulazione
Pone non non erano mai non era mai questa altezza nel suo caso una soluzione retorica per eludere la realtà
Per aggirare gli ostacoli che vedeva ben nitidi della della realtà non era il suo modo di parlar d'altro o o gettare la palla lunga per usare la metafora del calcio era piuttosto per come l'ho intesa io
Il modo di aggredire la realtà anche luglio utilizzava il suo modo di approcciarsi a quella realtà complessa in una riscatto o un primato della politica che la portava che la portava ad avere grande rispetto nei confronti della dottrina economica cui ci sono anche degli autorevoli esponenti di quella dottrina rispetto che però era condito da altrettanta diffidenza e e talvolta ritrosia
Verso i suoi sacerdoti soprattutto se accecati da un eccesso di documenti istmo che che lui contestava ed era assente quell'ansia di complessità che che lo spingeva ad una insofferenza di fondo nei confronti della miseria
Di tante di troppe beghe tipiche di un ceto politico anche a sinistra
Consegnato ad una perdita crescente i ancoraggi reali di ancoraggi culturali in questo c'erano una certa dose di insofferenze di critica che ci veniva riversata giustamente addosso della quale ci si faceva scarsamente carico
E da questo punto di vista permettetemi solo questo il ferimento io penso ho trovato posso sbagliare la critica di Emanuele Macaluso una delle critiche contenute nella sua testimonianza
Segnata da un eccesso di severità
Non parlo della sottovalutazione del dello volo di Longo anche come eccesso del Togliatti suo tirati in perché su questo non so qui ci sono professori maestri
Io parlo della critica rivolta ad un eccesso di affinità col segretario di turno che Macaluso imputa al convincimento illusorio
Di poter introdurre in quei partiti nella nelle loro successive declinazioni una quota almeno della concezione della politica del partito che aveva contrassegnato Togliatti ecco per il pochissimo che vale veramente molto poco una memoria diretta fatta di conversazioni anche frequenti nel corso degli anni soprattutto dell'ultimo decennio
Io penso che questa di Raia Macaluso io penso che in altalena vi fosse piena e profonda coscienza dei limiti di quella politica e di quei partiti
Ma nel suo rigore intellettuale lui si ostinava a non subire quella come come la deriva come la spiaggia ultima della sinistra
Quindi non è un atteggiamento compiacente non avrebbe avuto alcuna ragione alcuni interessa alcun motivo era la consapevolezza della crisi di quel partiti di quelle forze della loro cultura e la necessità però di incalzato in qualche misura non subire questa come una condizione inevitabile una deriva conclusiva
Quadrate non perché vada di moda citarlo ma c'è una frase di Bergoglio credo sia nella evangelica che dice
Virgolette compito della politica e aprire processi non occupare spazi chiuse le virgolette che a me pare si possa adattare un po'come un guanto alle ultime ricerche fatiche di questi anni che stiamo commentando
E io aggiungo su questo che la stessa gestione faziosa di quella sua intuizione provocazione sul partito della nazione segnò
Modo abbastanza clamoroso lo scarto tra la complessità poteri condividere o meno la complessità e la ricchezza di un pensiero di un'elaborazione di una riflessione e e la necessità molto più prosaica di di piegare nell'utilizzò ai fini di una sciocca propaganda
Contingente
In fondo anche quella formula nascevano dalla gravità della crisi che investiva la Società italiana non solo quelle italiana e spingeva la sinistra a a liberarsi da da qualche subalternità io penso si possa dire da molte subalternità verso un impianto tardo liberista che arriva moltiplicato le diseguaglianze certo non su scala globale ma dentro il corpo dentro la struttura
Delle nostre democrazie e non a caso credo il timore per il destino della democrazia nel cuore dell'Occidente è stato il vero assillo
Dei suoi ultimi anni essi legata ad una convinzione che il patto politico e sociale che delle costituzioni liberali della seconda metà del Novecento era stato il fondamento di fronte agli accadimenti che investivano la realtà dell'Occidente delle sue società dovesse per forza a rinnovarsi quel patto rigenerarsi in una azione di soggetti storici collettivi
E la sua attenzione è stato ricordato da Massimo all'inizio ai giovanissimi non avevan nulla di paternalistico ma era davvero anche quello un po'il modo di interpretare il mondo del come stava cambiando
Insomma non potevano essere solamente quante volte l'avete sentito ripetere le ingegnerie sulle leggi elettorali o movimenti astratti dell'Italia restituire vigore credibilità ossatura istituzioni logorate
Nelle loro fondamenta io penso che nel dirlo e nella commentarlo luglio avesse allora perfettamente ragione
Questa questa idea di una politica impotente la citazione che Massimo ripreso all'inizio coi con i leader di turno
Relegati a impersonare il ruolo loro assegnato netto oltre della televisione mentre il potere vero si trasferiva altrove
Per un uomo con la sua storia la sua formazione doveva apparirgli credo presso come la peggiore legge del contrappasso per per una intera il nobile tradizione culturale di cui non negava i limiti ripeto ma che non voleva rinunciare
A misurare con la complessità del tempo storico che aveva davanti
Insomma chiudo come come come sappiamo la parabola umana e politica di Alfredo si interrompe il ventuno marzo di tre anni fa vuol dire
Mi ha parlato Tommaso qui che ha fatto in tempo a vivere la sconfitta del referendum del due mila sedici si espresse è stato lamentato pubblicamente per il no
Mentre gli è stata risparmiata la sconfitta storica del quattro marzo due mila diciotto che è il peggiore risultato nella storia della sinistra italiana nel suo complesso dopo le elezioni del mille novecentoventiquattro quelle della legge Acerbo
E forse oggi se fosse qui come noi avrebbe respirato di sollievo dopo che l'Emilia ha respinto l'attacco scomposto della destra
E però immagino immagino soltanto che avrebbe vissuto con qualche angoscia alla la leggerezza la rimozione delle cause di una sconfitta
E di una difficoltà che permane nella sinistra non solo italiana nel dare di questo tempo dei suoi conflitti delle sue potenzialità
Un'altura adeguata e e attrezzata però qui qui c'è tutta davvero intera la responsabilità nostra di chi di chi è venuto dopo
E ha giustificato la la fragilità fino all'inconsistenza delle culture politiche sorte sulle ceneri del vecchio secolo con motivazioni davvero insopportabilmente superficiali
E e talvolta risibili sino a al paradosso di un primato della comunicazione slegato da una chiave conoscibile identità qui penso a come la riscoperta del termine di capo politico sia proceduto di pari passo con lo stravolgimento del concetto del significato della parola leadership il leader l'idea leader politico non più associato ad una strategia una visione di contenuti valori di alleanze
Sociali non solo proiettata sul tempo medio ma la leadership come l'abilità a farsi interprete megafono del sentimento diffuso il vero leader come colui che parla il linguaggio della gente un la sciagura una sciagura ma ma è andata così allora anche per questo voglio dire che se ci sentiamo orfani di una personalità come quella di Alfredo e perché dopo di lui la sinistra non ha mostrato una capacità adeguata di reazione
Ha lasciato che si consumasse parlo della mia forza politica una scalata ostile al proprio interno
Ha proseguito nell'arte nel dividersi
E e ha pensato di salvarsi con un trasformismo abbastanza penoso del suo modesto e Center più incolto cento politico e per l'insieme di queste ragioni verrebbe da dire che adesso siamo di fronte a un passaggio decisivo e la cronaca le piazze di questi mesi piazze differenti sono un segnale importante io
Io penso che la sola strada possibile tanto più dopo il voto di domenica
Sia aprirsi allargarsi includere il molto di buono che vive fuori dalle sigle attuali a partire dalla più grande
Ma tutto questo assenso solamente avrebbe senso solamente da ragione di una onesta cessione di potere della quale però tuttora non si coglie traccia da parte di una nomenclatura rubo l'espressione a Romano Prodi che tende a riprodurre i meccanismi che la cooptazione sotto
Le mentite spoglie della trasparenza o quando serve delle primarie voi mi perdonerete questi rapidissimi accenni all'attualità però penso sia anche un modo di rispettare la figura dell'uomo che stiamo ricordando questa sera quello che so
O che penso di sapere che mi permetto di condividere qui con voi è che se io avessi ancora la fortuna di salire di arrampicarmi con la mia testa lì lassù in via Dandolo
E poi di scendere a trovarlo seduto in quella poltrona con sul divano di fianco i giornali sparsi già letti di prima mattina pacco di volumi ieri Saatchi in attesa di essere affrontati
Io ad Alfredo direi che il Partito Democratico per come l'abbiamo pensato e voluto anche con lui oggi non basta più e che sarebbe tempo di pensare ad un campo molto più largo mamma nel segno e nel solco di parole di coerenze
Che restituiscano al valore dello stare a sinistra la funzione che oggi manca io non non so dire naturalmente cosa potrebbe rispondermi
Ma tendo a credere che fosse solo per ragioni statistiche qualunque sua risposta
Avrebbe comunque il potere di convincermi e allora forse in conclusione nel così nel raccontare questo bel libro la domanda è se sia giusto ricordare Reichlin con un tratto di fiducia verso il dopo
Di inguaribile e incorreggibile ottimismo presso il dopo con il ragionevole timore di non essere ancora fuori da dalla lunga notte
La risposta non può che essere personale di ciascuno di noi di ciascuno di voi
Allora è più resta la richiamo a a quella formula perenne che nei passaggi complicati non ha rinunciato a combinare il pessimismo dell'intelligenza o della ragione e l'ottimismo della volontà in fondo è quello che Alfredo ha fatto sempre
E che dalla sua biografia consente oggi a noi di trarre non soltanto una trama di fatti di avvenimenti per quanto significativi ma il racconto di una vita nel senso più alto
E completo del termine questo è un valore una dote che gli dobbiamo riconoscere con sentimento il senso
Del dopo ci sono state altre figure che hanno avuto la forza di combinare la cultura e la politica pensiero l'elaborazione
E anche il dolore del conflitto politico in modo tale da restituirci intatto il valore di che cos'è la la politica
Beppe correggimi se la citazione sbagliata ma nel mille novecento ventisei novembre c'è una lettera che Antonio Gramsci all'indomani dell'arresto rivolto opere rivolge alla sua padrona di casa a Roma e e la Lettera contiene tre richieste
Chiede il neo detenuto Gramsci se è possibile ricevere la grammatica tedesca che stava sullo scaffale all'ingresso
Il breviario di linguistica nell'armadio di fronte a letto e gratis Simone saresti mi procurasse una copia della Divina Commedia di poco prezzo perché la mia l'arrivo interessa e quindi e quindi un uomo che viene privato della libertà protagonista della lotta quel regime cervello più brillante straordinario che sinistra esprimeva nel momento in cui la libertà gli viene negata
Chiede questo
Una grammatica tedesca un breviario dei linguisti Ca'una divina commedia
E e il fatto che noi viviamo un tempo una stagione dove la cultura dell'intesa ai massimi livelli dell'espressione della direzione politica come una zavorra compenso
Ci fa riflettere sulla figura di Alfredo che ha difeso la politica come una cultura Maya risolta nel suo legame col mondo e questa è la sua forza la sua importanza
Noi abbiamo discusso per una settimana di un campanello suonato senz'altro criterio che non fosse quello di una scriteriata ignoranza
E io voglio pensare mi piace pensare che la lettura di questo libro potrebbe far comprendere anche a chi oggi milita lontanissimo da dove Alfredo ha trascorso interamente la sua esistenza che il tema fondamentale della politica ieri come ora come come domani non è stato mai solo il gesto ma il pensare prima dell'agire
E quel pensare come un obbligo resta un'eredità unica preziosa che abbiamo ricevuto da questo nostro amico maestro compagno e di questo credo dobbiamo esser viene molto grazie grazie
Prima di invitare Manuela Mandracchia che ringrazio molto a leggere i brani da il silenzio dei comunisti voglio ringraziare tutti contributori che hanno permesso di realizzare questo volume molti sono qui
E come dire credo che in tutti i nostri interventi abbiamo provato ricostruire questo sforzo di tenere insieme quella che è una lettura delle molte facce ma sicuramente di un grande coerenza intellettuale che Alfredo Reichlin ha sempre con forza difeso
Darò adesso la parola Manuela Mandracchia
Vittorio
Consesso che le tue domande mi hanno un po'spaventato
Perché Vittorio ciò che più mi pesa
Non è il silenzio sul passato
Ma sul presente
Perché il presente in cui siamo immersi
Rappresenta una vera e propria cesura storica
Trattandosi di un cambiamento molto profondo non solo delle cose
Ma delle menti
Nonché di tutte quelle forme cioè lo Stato nazione le classi l'industria lirismo all'interno del quale la politica è stata pensata essendo qui basi la sinistra ha elaborato una sua identità storica ha organizzato le sue lotte
Questo è il problema
Io parlo della necessità di un pensiero un nuovo pensiero
Capace di leggere il mondo in cui siamo immersi un pensiero capace di restituire alla sinistra il sentimento di una funzione storica che al tempo stesso sappia dare alla politica di oggi
Una nuova dimensione
Come si può fare
Una grande sinistra senza una grande visione
La ragione vera della crisi dei partiti non sta nella pochezza degli uomini
Quanto nel fatto che la politica
Non è più il luogo dove si prendono le grandi decisioni
Le scelte vere il comando stanno nelle mani di un potere sovranazionale i cui strumenti sono globali e che si chiamano finanza
Controllo delle tecnologie produzione dell'informazione delle conoscenze emissioni le speranze i bisogni degli uomini e delle donne non contano niente
Come schierarsi
E agire nel vivo di quello che è sempre più il centro del conflitto moderno e che a me sembra consistere nel divario crescente addirittura impressionante tra la potenza e il potere dove per potenza intendo
La potenza dei mercati finanziari
Delle imprese globali comprese quelle che producono e controllano l'immaginario collettivo cioè i nuovi mercati del bisogni materiali
E anche la potenza della scienza arrivata alla capacità di clonare gli esseri viventi per non parlare della potenza dei media
E nove per potere intendo appunto la politica la prolissa l'interesse generale cioè gli strumenti le istituzioni attraverso le quali gli uomini e non solo le classi sfruttate ma gli individui
Difendono i loro diritti
Come il diritto a non essere esclusi dall'esercizio della cittadinanza democratica
Però
Io non sono affatto pessimista
Se è vero che la potenza tecnologica
A tanto sopravanzato il nostro potere politico il nostro modo di pensare se è vero che per vedere gli effetti delle grandi scelte economiche e scientifiche scientifiche diventa sempre più difficile se è vero che ciò mette fuori gioco le vecchie idee di progresso lineare perché non possiamo più affidarci a percorsi prestabiliti
E guardare al futuro con quelle certezze che furono la forza e il fondamento della sinistra se è vero che lo sviluppo storico attenuato Sempre più differenze
Interdipendenze complessità e incertezza all'ora
Allora è altrettanto vero che nell'incertezza delle previsioni l'unica l'unica certezza diventa la volontà dell'uomo
E quindi necessario mettere in campo non solo un tema strumenti polipo l'ITC forti e istituzioni forti che siano in grado di governare questo mondo nuovo e questo io penso sanno di più non tanto strumenti di potere quanto strumenti di lotta per nuovi bisogni e nuovi beni di libertà e di giustizia
Quello che è accaduto in questi anni è molto grave
La politica
La polis
La capacità del commerciante dell'operaio
Del professore di guardare al di là del suo interesse immediato per farsi cittadino e pensare all'interesse generale è stata ridotta a Sforza subalterno ad un sistema economico e finanziario globale
All'interno di questo sistema la politica è diventata nulla più che un sottosistema specializzato la cui funzione si riduce a costruire quel minimo di integrazione politica ideale che è necessaria per impedire la disintegrazione dello spazio sociale come diceva quel tale
è cambiata la divisione dei compiti mercati governano i tecnici amministrano e i politici fanno in televisione
E la scelta e tra un mondo di possibilità
è un mondo di fallimenti
Proviamo allora a usarla questa scelta intanto e intanto
Esistono queste possibilità
Io credo di sì almeno potenzialmente sì
Cerchiamo di non sbagliare esiste una ragione fondamentale per cui una nuova sinistra diventa essenziale nell'era globale
Io la vedo in questo
Nel fatto che non è vero che con la fine del comunismo è finita la storia che siano cioè finite le alternative possibili a questo mondo attuale il cancello capisco lo scetticismo
Quali strumenti collettivi possiamo inventare
Se siamo in presenza del fatto ormai ineludibili che l'epicentro della modernizzazione occidentale diventato il processo di individualizzazione cioè l'affrancamento dell'individuo dalle vecchie appartenenze Benetti vincoli sociali
Stiamo attenti
Sono le cose che ci chiedono un nuovo soggetto politico forte in grado di guidare società come queste valorizzando tutta la potenzialità di progresso che c'hai messe altro che il fine della politica è proprio a questo punto del trionfo dell'individuo che si scopre che il mercato non basta
è necessario che la politica ritrovi la forza di orientare lo sviluppo e di non subire l'egemonia d'un vecchio pensiero liberista che ha fatto molte vittime anche a sinistra
Nel mondo delle interdipendenze non si può essere liberi da soli
Senza gli altri o contro gli altri ma solo in dialogo dialogo con gli altri ecco perché Vittorio Miriam io dico che la libertà può tornare ad essere la bandiera della sinistra
La libertà di potere realizzare le proprie vocazioni le proprie capacità
E a me sembra che solo in questo modo il mondo dei semplici possa incontrare il mondo degli intellettuali
E questo perché il grande antico tema dell'uguaglianza
Fa tutt'uno con quello della conoscenza non la conoscenza per i pochi ma il diritto di tutti di accedere a quel fondamentale bene pubblico che è la conoscenza la scuola la cultura nel mondo moderno
La forza di dominanti rispetto ai dominati non sta tanto nelle armi o nelle restrizioni delle libertà personali quanto nell'estrema concentrazione di quella ricchezza immateriale che consiste appunto nel controllo della conoscenza
Quella forma fondamentale del potere che si poggia sul definire che cos'è la realtà
Perché dopotutto i monopoli della conoscenza questo rappresenta no la capacità di imporre una visione globale del mondo e per questo mezzo di controllare l'azione umana
è vero
Da un lato l'avvento dell'economia della conoscenza accresce potenzialmente la libertà dell'individuo in quanto lo libera dalla fatica fisica lo mette sempre più in grado di produrre intelligenza nonché di utilizzare nel suo lavoro sempre più sapere
Ma dall'altro lato
Lui
Essendo spogliati per i vecchi diritti di cittadinanza resi soli in società che perdono l'ossatura dei vecchi valori delle vecchie culture identitarie cessano di essere persone
Per trasformarsi in maschere
Dietro alle quali non ci sono uomini e donne ognuno diversi dagli altri quindi reali padroni dissi ma sono individui
La cui personalità si misura con un solo metro
Il denaro
Viene da chiedersi
Se non stiamo assistendo a una sorta di di morte della persona
Insomma
Siamo cinque di ridare alla moderna questioni sociali il senso di una lotta per una società che restituisce alle persone
Ai diversi impianti Khomeini alla libertà l'attività umana quel potere dei poteri che consiste nella coscienza della realtà
Il significato della loro vita e l'autonomia visione del mondo
Questa è la mia grande speranza
Noi noi gli occidentali
Gli illuministi i laici
Non dovremmo domandarci come mai quando le religioni colonizza ogni altro campo della vita umana la chiamiamo teocrazia
E quando la politica colonizza ogni altro campo della vita umana lo chiamiamo assolutismo
Mentre se la legge del denaro tenta di colonizzare ogni altro campo della vita umana questo non la chiamiamo libertà
Ecco dunque perché Vittorio
Dopo tanto silenzio è giusto che la sinistra riprenda la parola
E io mi fermo qui
Non con la certezza ma questo sì
Con la ragionevole speranza
Che il ruolo della sinistra torni a essere necessario
Allora grazie Manuela Mandracchia grazie a tutti voi per aver partecipato a questa nostra presentazione buona serata