Sono intervenuti: Augusto Sainati (critico cinematografico).
Sono stati discussi i seguenti argomenti: Cinema, Critica, Cultura, Film, Guerra, Minori, Storia, Venezia, Violenza.
La registrazione audio ha una durata di 2 minuti.
09:30
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9:57 - Roma
10:06 - Siena
17:00 - Bologna
9:30 - Ribera (AG)
17:00 - Ribera (AG)
critico cinematografico
Il film più intenso della giornata alla Mostra del Cinema di Venezia è stato del penta il verde Luciano Di Pinto che regista ceco Vaclav Marullo ha tratto dall'omonimo romanzo di Jersey col Zielinski
Siamo al tempo della seconda guerra mondiale nell'Europa centrale un ragazzino viene affidato a una vecchia contadina dai genitori che non possono occuparsene a causa della guerra
La donna muore e per il ragazzo rimasto solo in piena campagna inizia un percorso nelle tenebre che lo porta da una regione all'altra e da un orrore all'altro
Come in una progressiva discesa agli inferi il ragazzo che nel film non ha un nome passati girone in girone sperimentando tutto il male che circola nel mondo
Vede uomini a cui vengono cavati gli occhi o donne che si accoppiano con montoni vede il male gratuito perpetrato ai danni degli animali viene salvato dall'SOS ma poiché orientato e picchiato
Vede i cosacchi e tedeschi impegnati nella stessa violenza generata dalla guerra vede anche la banalità del male un piccolo uccello viene dipinto e poi fatto volare da un vecchio finché appesantito da quella vernice precipita a terra e muore
Tutto questo male si passa nel sangue lui stesso diventa artefice del male spara uccide
Cambierà soltanto in seguito a un evento sconvolgente che ci ridarà alla luce della vita e la capacità di scrivere il proprio nome
Girato in un bianco e nero di struggente bellezza per la sua dura crudezza del Penta ebbero ed infligge anche allo spettatore tutta la violenza che ragazzo subisce nel suo peregrinare da un rifugio all'altro
I dialoghi sono ridotti al minimo ma i suoni di uccisioni scorsa menti e violenze perfora non lo schermo invadono la sala nella loro asciuttezza
Il male sembra dirci Marullo non è l'oggetto di una rappresentazione storica localizzata ma un destino universale tutti ne siamo assenti tutti lo pratichiamo glielo chiediamo
Proprio questa durezza disattento Eberhard data anche dalla durata di quasi tre ore
Ne fa un perfetto getto cinematografico
Se il cinema è come l'occhio tagliato di Buñuel un occhio aperto alla rivelazione della conoscenza all'altro verso lutto all'al di là della norma del pentito Bird ai film più perfetto del concorso di Venezia
Da Venezia per radio radicale Augusto Sainati
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