Corrispondenza di Augusto Sainati dalla 73ª edizione della Mostra del cinema di Venezia

A parte il non memorabile Dellai Bikling poco chance di terra sia un France il concorso alla Mostra del Cinema di Venezia proposto nella sua seconda giornata due firmasse diversi tra loro
Non perfetti tuttavia parzialmente accomunati da un tema quello della comunicazione difficile sofferta cercata
Il Bonjour daranno suo ex ultima realizzazione in tre D difendendo ERS un uomo una donna partoriti della pace ma di uno scrittore demiurgo che rivede dall'interno di una casa circondata da un rigoglioso giardino
Dialogano pacatamente sulle loro esistenze sul loro essere sul passato e ciò che ha lasciato dalle prime esperienze sessuali all'amore
Già il fiorire di sentimenti alla vita
Il vero tema delle ore di abrogare e però la loro diverse sensibilità in modo diverso in cui un uomo e una donna si percepiscono reciprocamente
Le differenze tra un uomo una donna risalgono alla mela di Eva dice Wenders
E in effetti il giardino del quale diventata la conversazione tra i due è una sorta di Eden un luogo lontano dal tempo dalla civiltà soltanto in lontananza si vede infatti Parigi
Che il tre di vendersi hanno un tre di sommesso garanti spettacolare come il film magnifica del suo splendore
La donna e più delicate soffusa nell'esprimere se stessa l'uomo la incalza con una razionalità alla quale lei sfugge
Il film è tratto da una pièce di Peter che
Mantiene l'impianto teatrale del testo di partenza traducendo la però le scelte cinematografiche efficaci che ricordava in parte Romeo
Con una regia morbida e una fotografia intensa Wenders sottolinea la distanza che continua a permanere tra i due protagonisti interpretati da suffisso M uno e preda cattedra
Quasi mai ripresi insieme nell'inquadratura sempre distanti della postura come nel porgersi all'immagine i due si sostengono tuttavia l'un l'altro
Proprio perché la comunicazione è fatta più di desiderio che di atti compiuti
L'altro film presentato in concorso della seconda giornata e a RAI e Val di Danny il doveroso
Film di fantascienza che sfrutta un genere forte del cinema americano per interrogare la difficoltà del comunicare ma in una chiave del tutto diversa rispetto al film di Wenders
Qui l'arrivo in dodici luoghi diversi della terra di altrettanti oggetti giganteschi e misteriosi a forma di nuovo crea un problema mondiale come reagire a questa invasione
La prima forma di reazione l'arma probabilmente più forte è il linguaggio e per questo i militari americani si affidano alla linguista Louise Banks interpretata da temi Radames
Ma come comunicare con esseri che hanno la forma degli ex capo di
E non hanno nessuna base comune col domani
Del resto anche la loro esperienza del tempo non ha nulla della linearità del tempo umano e tende piuttosto a la circolarità così come circolare la forma del loro linguaggio
La giovane professionista si attiene inizialmente alle regole di comportamento dettate dei militari
Ma poiché il fronte sfida la difficoltà in nome di una fede assoluta nel potere del linguaggio
Andando incontro agli alieni anziché scontrarmi sì
Louise mostra che i veri alieni sono quelli che non sanno staccarsi dalla linea unica del loro pensiero e seguono pedissequamente le procedure
Lei invece entrando in contatto con questo universo partecipa anche di una dimensione ultra temporale dove passato e futuro si congiungono
Il film percorre una strada non banale per il genere e declina in maniera originale un tema quello della comunicazione del rapporto con la diversità che sempre più spesso al centro delle pratiche dell'audiovisivo
Da Venezia speciale Festival per Radio Radicale Augusto Sainati