Sono intervenuti: Augusto Sainati (critico cinematografico).
Tra gli argomenti discussi: Cinema, Critica, Cultura, Film, Giustizia, Maternita', Matrimonio, Minori, Paternita', Venezia, Violenza.
La registrazione audio ha una durata di 3 minuti.
Rubrica
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critico cinematografico
Due film di Venezia ha portato alla ribalta vicende dolorose complesse tra genitori e figli la sorpresa migliore senz'altro sento me esordio nella finzione della regista senegalese trapiantata in Francia a rischio
Il film prende le mosse da una vicenda realmente accaduta quella dell'infanticidio di una bimba di quindici mesi ad opera della madre studentessa africana Parigi rimasta senza mezzi finita in difficoltà
Una gran parte del film centrata sul processo all'imputata Lorans nella cittadina di Saint-Omer
Sulla sua ricostruzione minuziosa dell'abbandono della figlia sulla riva del mare di notte sui risvolti psicologici magici ed esistenziali della sua scelta omicida il folle
Ma il processo è filtrato dagli occhi e dalla percezione di un'altra donna africana calma professoressa universitaria e scrittrice di successo
Lei segue la vicenda perché vorrebbe sfruttarla per rinverdire la storia di Medea per un suo romanzo con un esplicito richiamo tra l'altro anche al film di Pasolini
Ma l'Inter essenzialmente letterario per il dramma di Lorans si trasforma in un'autoanalisi di Roma
Anche lei infatti è incinta quasi paura di ciò che piano piano viene alla luce ascoltando le deposizioni di Roma s'per di più lei ha una madre con cui ha rapporti non facili dunque al tempo stesso quasi madre e figlia e questo difficile doppio ruolo influirà sulla sua vettura che la vicenda dell'infanticidio
Pur nella libertà della trasposizione Cicerale di otto fa un film che ha un piglio documentario tanto è attenta alle impercettibili variazioni affettive che punteggiano il film non solo e non tanto nel racconto della protagonista quanto nelle reazioni dei vari spettatori di questo drammatico racconto
Da Roma alla madre di Lorans dalla presidente della corte d'assise all'avvocato che difende l'imputata e che cristallizza infine la catena di rapporti madre e figlia in termini bio antropologici
Proprio questa delicata capacità di introspezione potrebbe portare il film verso qualche premio
L'altro film dedicato a un rapporto difficile tra una madre o un padre e il loro figlio
è presso di Florian Zeller drammaturgo francese passato al cinema e già autore di Raffadali
Qui la storia è quella della crisi di una coppia il cui figlio adolescente risente negativamente della separazione
Storia classica di trama familiare con il padre interpretato da Jackman che ha una nuova compagna è un altro figlio per la madre che incolpa l'ex marito di averla abbandonata
Per quanto sia un dirigente d'azienda di successo di fatto l'uomo ancora un un fondo adolescenziale perché incapace di vedere gli altri con distacco li vorrebbe forgiati piuttosto a sua immagine
Nel mezzo tra i due genitori ragazzo ferito e simbolicamente quasi ucciso dalle accuse della madre verso il padre
Anche qui da sindrome di Medea prende corpo sia pure in un modo del tutto diverso da quello dell'infanticidio sento me non è la separazione a giocare contro il ragazzo ma la reazione scomposta della madre che credendo di punire il padre di fatto colpisce a morte il figlio
Zeller fa un racconto equilibrato e fin troppo classicamente sviluppato sul piano drammaturgico mostrando la parabola del ragazzo letteralmente spalleggiato da un genitore all'altro
E da un sentimento all'altro in un gioco di egoismi in cui ciascuno degli adulti riversa sul ragazzo le sue aspettative le sue ansie e che sfocerà in un finale tanto duro quanto prevedibile più a Venezia per radio radicale Augusto Sainati
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