Festa Nazionale de l'Unità 2018 - Il pensiero politico di Aldo Moro

Buona sera allora innanzitutto grazie a voi per questa presenza e per aver sfidato l'umido diciamo così e grazie ai nostri interlocutori io stasera a differenza di quello che ho sempre fatto una vita non farò domande aennini ai miei interlocutori ma mi limiterò a ricordare qualche frase di Aldo Moro
E sollecitare una loro riflessione su queste su queste frasi
La prima frase che in qualche modo come dire ci riporta ai giorni di oggi del partito democratico
è una riflessione su cui chiedo una valutazione da parte di tutti e quattro diciamo che ci diamo mediamente un tre minuti per questa prima per questo primo giro tre minuti
La frase
è quella che Aldo Moro dice al Consiglio nazionale della DC del diciotto gennaio mille novecentosessantanove
Invita la DC ad aprire finalmente le finestre di questo castello nel quale siamo arroccati per farvi entrare il vento che soffia nella vita intorno a noi e aggiunge
C'è una finalità umana un fondamento ideale per i quali il potere si esercita al di fuori del rispetto di essi e quindi dello svolgersi di un'autentica democrazia interna un partito cessa di essere punto di riferimento ideale
Cominciamo dal presidente Fioroni
Grazie
Io credo che questa frase di Moro ben si attaglia
A fare una riflessione degli ultimi vent'anni
Di politica italiana Moro viene rapito e viene ucciso perché nel settantotto comprende quarant'anni prima dell'Iran dei tempi che stiamo vivendo oggi
Il distacco
La bruttura di rapporto che c'era tra i cittadini gli elettori e la politica
E costruisce un percorso dietro un progetto politico di rigenerazione della democrazia e di ricostruzione
Tra gli uomini donne
Italiane
Di un bussola di valori condivisi che fanno poi la possibilità di chiamarci comunità nazionale
Il rapimento alla morte di Moro fa un danno non a quella generazione soltanto l'ha fatto anche noi oggi perché quel progetto di rigenerazione
Di sistema democratico del processo riformatore non sia mai avviato e concluso e ha dato vita a questa lunga fase di transizione soprattutto con un aspetto di sì nella cittadella arroccata aprì le porte finestre dovete esercitare il potere credendo e qualcosa
Diciamoci la verità alla fine della Prima Repubblica entrando dalla seconda uno
Fino ad oggi
La debolezza della politica del progetto politico ha pensato di sopperire
All'elaborazione di una politica con la P maiuscola con la legge elettorale con un pensando che uno strumento si potesse sostituire alla
Politica
I valori di progetti e di idee
E sul la dà logica conseguenza di tutto questo che è il danno maggiore di questi vent'anni quindi perché questa cosa riguarda per esempio il Partito Democratico ma anche coloro che vogliono forse a costruire l'alternativa
A questo blocco sociale e politico che sta governando abbiamo pensato di poter dire agli italiani non preoccupare di più di credere in qualcosa e di condividere valori e progetti ma è sufficiente che scegliete potate qualcuno
Il passaggio dalla credere in qualcosa e poi scegliere qualcuno
Perché vedere solamente in qualcuno e potare qualcuno
Ha fatto sì che si ci si convincesse che il leader fosse indispensabile insufficiente e questo è il motivo della frenesia
Del chiudi aprite gli ultimi vent'anni ma anche il motivo della nostra sofferenza se noi non riusciamo ad aprire le porte le finestre alla necessità di ricostruire un sistema valoriale che genere identità e appartenenza dice ma questo è un partito pesante deve non sono mai presenti vedere hanno bisogno di valori e ideali di riferimento e su questa condivisione anche dopo confronto aspro che sia si sceglie il qualcuno che guida ma l'idea che basti trovare il qualcuno a prescindere da quello che sostiene da quello che pensa e da quello che condividiamo come valori e progetti
Non è più e non è stato mai sufficiente e quando si sceglie qualcuno e non si crede in qualcosa gratta gratta gratta quel qualcuno opta per omesso ho tardato Ottanelli ATO qualcosa e quindi di voto contro e questo fa parte della nostra storia oggi di questa frase aprire per me
Finestre e porte significa avere la ricca farcita di non sentirsi dei dinosauri della politica perché abbiamo voglia di ricostruire insieme una serie di valori e di progetti condivisi di ricredere insieme
In una identità di cui dobbiamo essere orgogliosi e podi scegliere qualcuno smettendola di pensare che se non c'abbiamo il chi non esiste nell'alternativa
Nella costruzione di un progetto pensando che il chi possa essere sostitutivo delle idee e dei progetti e questo inevitabilmente genera le meteore che uno dopo l'altro abbiamo visto bruciare con grande rapidità
Ma dunque intanto quella frase va contestualizzata Moro la pronuncia dopo che è stato estromesso
Il malo modo dalla guida del Governo dopo che si è formata nella DC una maggioranza che gli è contraria
Dopo che ha patito una serie di delusioni anche di spareggi da parte dei suoi amici
E pronuncia una frase con cui
Dice contemporaneamente secondo me due cose
Una
è rivolta molto indietro nel tempo
Il partito è un castello un'immagine quasi medievale
Moro era un uomo all'antica ed era un uomo all'antica anche per i suoi tempi voi dovete immaginare un signore che diventa presidente del Consiglio ha quarantasei quarantasette anni e non ha mai messo piede su di un aereo
Da capo del governo va in Inghilterra in visita di Stato e pensa bene di andare in treno
E questa idea che la politica abbia bisogno di molto tempo per maturare le sue scelte per affinare le sue convinzioni per risolvere i problemi
è un'idea che oggi a noi appare quasi arcaica ma è un'idea a cui invece Moro era molto molto legato
Quando Craxi diventa segretario del Partito Socialista come usava allora va in visita rituale nello studio di Moro
Craxi esce un collaboratore si avvicina Moro e gli chiede ma che impressione le ha fatto
Il nuovo leader dei socialisti e Moro dice be ha detto delle cose interessanti ma per fare tutto quello che ha in mente ci vorrà del tempo
Il Moro l'idea del tempo è un'idea fondamentale dunque quando lui pensa al suo partito pensa
All'imponenza alla sontuosità
E anche al tratto diciamo quasi millenario di un castello in questo castello occorre però fare scorrere la vita occorre riprendere contatto con tutta quella parte di Paese tutta quella parte d'Italia che fuori dalle mura di quel castello e a cui Moro riserva una particolare attenzione
Io credo che Moro si sentisse contemporaneamente il signore e il prigioniero di quel castello
E credo che la sua idea della DC
Sia come dire dentro una contraddizione insolubile
Perché Moro era il custode delle mura di quel castello era l'uomo che garantiva ai democristiani all'ultimo dei democristiani al più contrario dei democristiani che qualunque percorso si fosse fatto
Sarebbe stato ricompreso in un disegno che magari mi capitava di non condividere questa era l'idea che Moro aveva del suo partito doveva essere unito ad ogni costo
E però contemporaneamente Moro era molto insofferente nei confronti della sua gente
E tutti i giudizi che poi gli è capitato soprattutto negli ultimi giorni di dare
Dei suoi colleghi
Giorgio quante volte c'è capitato di sentirli in modo appena più edulcorato ma altrettanto severo e dunque c'era questa doppiezza questa doppiezza parla di Morossi ma parla di tutti noi perché il rapporto con un partito è un rapporto fatto in esordì inevitabilmente di passione di conflitto di amore e di odio di condivisione e di rivalità e però la capacità che avevano i partiti di una volta di ospitare questa contraddizione al loro interno e di organizzare la loro vita in ragione di un principio fondamentale di convivenza
Credo che parli anche hanno voi e a chi Moro
Lo ricorda come un uomo appunto molto lontano che si perde nella nebbia dei tempi riprendere questa capacità di condividere gli uni e gli altri anche le proprie difformità i propri conflitti credo che sia la radice di una democrazia che funziona e quindi forse dovremmo chiederci
Non solo perché quei castelli si sono sbriciolati ma perché non siamo più stati in condizioni nessuno di noi di ricostruire all'indomani delle casupole nelle quali si potesse convivere con un briciolo di armonia
Allora
Fratelli in tre minuti
Come tale anche soltanto una pensiero di muovere molto difficile molto
Molto complicata io devo dirvi
Che nel storia della Repubblica che si settanta anni
Ho
Considero nella politica italiana
Sì abbiano vissuto tantissime personalità matta non è
Mi hanno colpito
Più di tutti in una
Certamente
Alcide De Gasperi
Che considero il più grande governante che ha avuto l'Italia
Palmiro Togliatti probabilmente è stato il più grande capopartito
E Aldo Moro è stato il primo pensatore politico
Io considero Aldo Moro
Veramente una un gigante del pensiero politico
E questa
Il suo pensiero che un pensiero di cinquant'anni fa
Ricchi di sostanzialmente dice al suo partito
Apriti
Non chiude via feriti
Che ne dici aveva nel nel pensiero di Moro
Io
Penso che Moro
Con tanto anticipo contanti decenni di anticipo avesse compreso una cosa che noi oggi
Ancora stentiamo a mettere a fuoco e cioè
Quanto
Il mondo le nazioni
Siano diventando complesse da gestire
Da governare per vivere aveva compreso la complessità del creato
E della modernità e dell'evoluzione
Della storia
Aveva capito che c'era stata e soprattutto dopo la seconda guerra mondiale una accelerazione straordinaria della storia d'Italia
I discorsi i grandi discorsi probabili tutti discorsivo annuo
Una
Straordinaria
Larghezza di argomenti
Soldi discorsi molto lunghi
In quegli anni venivano anche criticati di veniva addebitata la complessità alla troppe frasi l'una dentro l'altra di ma ma questo era necessario perché ogni volta e andarli a rileggere oggi devo dirvi è un godimento intellettuale ogni volta che vi sia di legge si scopre che dentro cose già lette c'è qualcosa che non avevamo capito
In ogni suo grande intervento specie descritto
Sì il problema di cui parla ma soprattutto c'è descritta la fase e l'emendamento della della società per cui parte magari dall'uomo ma poiché c'è la la la geopolitica tappo c'è la descrizione della società lei ha ha una
Attenzione enorme problemi della persona ma una uguale attenzione problemi delle masse
Una grandissima attenzione problemi dei movimenti l'aeronave una curiosità per il movimento studentesco per la gara di proteste straordinarie e davanti a a a questa somma di digressioni ecco lui credo che avesse chiaro che un grande partito politico che si rivolgeva al suo ma c'era sempre dei discorsi di Moro un indirizzo che riguardava la politica generale Pignero soltanto la politica del suo partito aveva sempre insomma c'era l'idea amici medici e noi non ci apriamo e non capiamo quello che sta succedendo per questo mondo sarà molto difficile da governare
Tanto buona sera
A voi coraggiosi eroici
E io devo dire sono così quasi un po'imbarazzato a stare su questa pedana mi fa molto piacere naturalmente
Ascoltare le cose che sto scontando c'è sempre da imparare
Sono seduto vicino a persone che stimo a parte il nostro moderatore To bravo ci sono tre esponenti politici o che politica hanno fatto nel caso di Marco a lungo
Che nel partito del presidente Moro hanno militato
A differenza di me che invece in quel partito non sono mai entrato
E e de come dire un argomento però che tocca generazioni diverse quello che abbiamo al centro della discussione di questa sera si può il titolo impari sia il pensiero di Aldo Moro è un titolo
Addirittura che incute timore e reverenza ma è qualcosa che ci investe tutti perché la figura di Moro
E coincisa con una delle stagioni più tormentate drammatiche della vita di questa nostra Repubblica
E la sua biografia la sua parabola politica e naturalmente anche umana
Ha conosciuto quel punto di conclusione che ha segnato uno spartiacque nella storia d'Italia
Ci sono delle date
Nella vita di una generazione nella vita di una città nella vita di una nazione
Che rimangono scolpite e che definiscono un prima e un dopo
Qualunque ragazzo americano che abbia almeno trent'anni saprebbe dire questa sera dove si trovava la mattina dell'undici settembre com'era vestito cosa stava facendo quando alla radio alla televisione
Ascoltato la notizia che ha cambiato per sempre la percezione della sua vita e del suo Paese
E e io mi ricordo perfettamente nonché cosa facessi il quindici marzo il diciassette marzo del mille novecentosettantotto ma so perfettamente dovevo la mattina del sedici marzo del mille novecentosettantotto nell'aula del mio quinto ginnasio
Quando ci venne comunicato dal preside che dovevamo salire tutti in Aula Magna per per una comunicazione che ci si avrebbe cambiato l'adolescenza e la giovinezza in qualche modo il rapporto con la politica
La cosa che colpisce lì quella frase che tu ci hai proposto in apertura se debbo dirlo con una sintesi molto brutale
E che è una fase molto profonda molto alta e che non sta né in centoquaranta caratteri
Cioè oggi non avrebbe potuto scrive in un tweet il presidente Moro avrebbe dovuto avrebbe avuto bisogno di più spazio come ricordava Luigi un attimo fari più tempo di più profondità
E questo è qualcosa che legato all'identità di quelle personalità di quei leader viene spontaneo per chi alla mia storia per quanto modesta sia ovviamente accostare la figura di Moro alla figura carismatica del leader del Partito comunista di quegli anni
Con un elemento che li ha accomunati in uno stretto legame
Divisione di lettura del Paese di visione strategica della politica
E che li ha legati a filo doppio in un destino che si è spezzato il nove maggio del settantotto per quanto riguarda il presidente della Democrazia Cristiana e pochi anni più tardi per quanto riguarda il leader comunista ma come tante volte abbiamo detto ricordato scritto la strategia di Berlinguer subisce con l'uccisione di Moro con il sequestro e l'assassinio di Moro un colpo definitivo
Quello che colpisce
Nella parabola umana e politica di quelle due figure è un elemento che oggi ci dovrebbe fare riflettere che ci fa riflettere
E che è legata al fatto che quando parliamo della cosiddetta Prima Repubblica espressione molto superficiale
Noi non parliamo soltanto di personalità che hanno avuto un ruolo un peso dominante rilevante nella vita italiana di quegli anni di quelle stagioni
Parliamo di personalità dello spessore profondo carismatico penso appunto a la leadership di Berlinguer nel partito comunista
Ma con una caratteristica che però può dire in una sintesi estrema meriterebbe un approfondimento ben diverso
La caratteristiche Cuesta che pur essendo leader
Fortemente radicati nel Paese nel loro elettorato di riferimento dei loro partiti
Beh insomma diciamola così
Ucciso Moro morto Moro nessuno pensava in Italia che sarebbe finita la Democrazia Cristiana
E quando il popolo comunista riempie piazza San Giovanni un milione più di persone per dare l'estremo saluto all'iter più amato di quel movimento politico
Gli occhi si riempiono di lacrime la commozione
Esplode ma nessuno in quella piazza immaginava pensava in quel momento
Che molto Berlinguer sarebbe potuto finire il partito comunista che era un partito già entrato in una crisi strategica e storiche che sarebbe finito con altri percorsi e per altri motivi qualche anno più avanti ma non c'era un legame un legame stringente di destino tra la sorte individuale personale dei leader pure così profondamente radicati nella storia di quei movimenti
E il destino di quelle culture politiche e la differenza sta per esattamente nella chiave
E nella profondità di quella frase che tu hai proposto all'inizio e di tante altre frasi in quel discorso ce ne sono altre che riguardano anche il rapporto col Partito comunista e con il centrosinistra
E lo stesso si potrebbe dire di Berlinguer e di molti altri personaggi di quella stagione storica ma non c'era questo legame così
Assoluto tra al destino del singolo e il destino della collettività e allora perché invece noi abbiamo alle spalle un ventennio è più un quarto di secolo ma mai dove questo link questo legame divenuto a volte paradossale parossistico e dove persino si è proiettato nella simbologia dei partiti politici
Io credo che nessuno in quella stagione storica tormentata della vita dell'Italia avrebbe potuto immaginare che un giorno il nome del leader di un partito sarebbe stato inciso dentro il circolino del simbolo di quel partito e te lo ritrovi sulla scheda elettorale
Perché la differenza fondamentale tra quella stagione storica è quella che noi abbiamo alle spalle e che noi abbiamo rinunciato a costruire le forze politiche le nuove forze politiche su radici culturali altrettanto solide e profonde che non potevano essere le stesse di quei partiti intendiamoci
Io ho sostenuto la nascita del Partito Democratico ma dovevano sforzarsi di portare quelle culture ad un'evoluzione ad una trasformazione ad una ricollocazione di valori di principi che però dovevano essere altrettanto radicati in profondità nella storia lunga di questo Paese invece no non lo abbiamo fatto siamo colpevoli di questo ed è un peccato che macchia la coscienza di una classe politica da casa dirigente abbiamo costruito simboli rinnovato partiti fondato e rifondato sigle trascurando troppo a lungo per troppo tempo la dimensione dell'identità di quelle forze quando nasce il Partito Democratico
Io sostenevo quella scelta quel percorso mi dovettero fare una discussione con un esponente molto autorevole ancora oggi del mio del nostro partito
Il quale mi spiegò anzi spiegò al pubblico che avevamo davanti
Che la grande innovazione che ne stiamo introducendo non era tanto nel fatto che davamo vita con il Pd ad un partito post-ideologico e fin lì uno poteva discutere io non sarei d'accordo neanche su questo ma ma che la vera novità del partito democratico e che noi davamo vita per la prima volta ad una grande forza ad un grande partito opposti identitario
E io gli chiesi scusa ma spiega però meglio cosa significa un partito post identitario letteralmente sì usiamo le categorie della lingua del concetto un partito senza un'identità dopo un partito che deve parlare a tutti trasversalmente all'intera società
E catturare il voto di tutti anche di quelli che sono oggi lontanissimi da noi e può darsi che ci fosse una ragione di senso in questo ragionamento
Però la radice etimologica di partito e parte e la scelta di rappresentare un colpo di interessa un corpo di bisogni e se oggi forse noi ci troviamo alle prese non ne parliamo questa sera
O forse sì non lo so
Ci troviamo di fronte allo smaltimento di un pezzo del popolo che nella sinistra sempre a lungo si va riconosciuto fosse questa è un po'una responsabilità che non riguarda soltanto l'ultima stagione l'ultimo biennio l'ultima legislatura fosse è una responsabilità un po'più lunga che ci portiamo addosso riguardo un ventenne almeno dove al venir meno
All'indebolirsi all'in fragili e si delle culture politiche si è pensato di supplire non con uno sforzo una fatica
Una fatica perché la politica è ricerca studio fatica confronto ascolto conflitto non con una ricerca faticosa di una nuova identità di una nuova cultura politica ma si è pensato di poter supplire a quella fragilità
Alzando dove il nostro tecnico lì alzando il mixer del volume dell'autismo
Ed esasperando i toni del linguaggio e radicalizza Ando quel linguaggio ma Marco Follini anni fa mi spiego in un modo mirabile perché una delle caratteristiche dei leader di quella stagione storica
Era che usavano trasversalmente da destra a sinistra
Usavano in pubblico e anche in privato posso testimoniarlo perché alcuni ho avuto l'onore di conoscerli
Usavano sistematicamente un linguaggio più moderato dei sentimenti che albergava dove una parte vasta degli elettori di riferimento perché la responsabilità di quella classe dirigente non era di aizzare gli animi
Dieci sale i sentimenti di esasperare le pulsioni di chi avevano di fronte ma di trasmettere il senso di una responsabilità di una classe dirigente responsabile verso la sua parte e verso il Paese quella frase di Aldo Moro riassume tutto questo in poche parole e ci fa sentire tutto il peso dei nostri peccati
Ora ora vorrei
Enucleare quattro riflessione di una diretta ad ognuno dei nostri interlocutori e comincerei dal presidente Zandano che qualche tempo fa ricordando in aula Aldo Moro
A richiamato questa frase questo Paese non si salverà la stagione dei diritti e delle libertà si rivelerà effimera se in Italia non nascerà un nuovo senso del dovere
Ma io credo che sia presso una
Pensiero
Molto attuale quella te
A a me non piace l'esercizio di per riportare
Più pensieri
Cinquant'anni fa riportarvi al
La nostra condizione
Ma io credo che
Quando Moro disse
Che l'Italia non si sarebbe salvata
Se accanto ai diritti non avesse
Lavorato
Anche sui doveri
Credo che se se dando una
Un indirizzo
Politico che riguardava sia le persone
Che i comportamenti generali anche delle forze politiche
Moro era
Non cristiano
Aveva un forte senso religioso
Politicamente
Aveva di lei il culto del partito
Considerava
I partiti politici
L'unico tramite in grado di non solo governare la società ma di interpretarla
Sia
Nel rapporto con gli elettori sia nel rapporto con lo Stato
Ed aveva un patriottismo forte nei confronti del suo partito
La sua
Le sue aperture politiche
I suoi rapporti politici non erano mai
Confusi e non confondevano mai le posizioni
Quando Gianni Cuperlo parlare del
Partito opposto ideologico ecco Moro sarebbe venuta la pelle d'oca
Davanti a espressione di questo tipo ma anche soltanto al pensiero che qualcuno potesse immaginare un un'evoluzione in questa direzione della politica
Però
Per realismo politico e per
Anche in necessità
Di governo lui sapeva che
Accanto al diritto di governare
Del suo partito in quanto forza
Diciamo elettoralmente
Prevalente c'era il dovere
Di cercare la soluzione per il Paese
E di farlo debbo dirvi anche con una e norme modestia devi farlo anche con una
Atteggiamento politico
Di cui noi abbiamo perso l'abitudine e che forse è anche una delle ragioni per le quali anche il nostro partito
Negli ultimi tempi ha molto sofferto
Quando Moro
Ha incominciato a lavorare sulla solidarietà nazionale ma anche prima
Con l'apertura a sinistra Partito Socialista
Moro non passava i pomeriggi parlando con
Benigno Zaccagnini con Giovanni Galloni che
Che la pensavano come lui
Cioè non aveva un cerchio magico sul quale
Si confrontava
Le passava i pomeriggi con Bisaglia
Con Mario Segni con Gerardo Bianco
Cioè con i pezzi del suo partito che lui sapeva che doveva convincere per portarlo unito
All'obiettivo politico che si era dato
Come peraltro accadeva nei pc
Perché anche Enrico Berlinguer aveva
Lo stesso problema è anche ricco per l'Inter aveva l'esigenza di portare unito al suo partito
Altra qual nuovo traguardo politico
E io penso che questo sia veramente anche politicamente un modo di interpretare il
Diritto
E il dovere
Ci sono due libri
Che a me spiace non hanno avuto lo stesso successo avrebbero dovuto avere tutte e due il medesimo successo perché si parlano l'uno con l'altro e che direi
Rappresentano bene quello che probabilmente Moro aveva in testa quando disse la fase cultura del serpente ai pm riletto
Quel bellissimo volumetto di di Stefano Rodotà sui sui diritti se non ricordo il titolo esatto faccio un bellissimo libretto di Rota sui diritti al quale poi dopo poco tempo eseguito un per me altrettanto bene il diritto libretto di Luciano Violante sui doveri
Ecco perché una società non si salverà o non posso al bar sì
Se non riesce a coniugare insieme diritti e doveri
E noi debbo dire che esso e noi debbo dire
Non siamo riusciti in tutta l'impresa
Ma sui diritti abbiamo molto lavorato
Il Pd ha molto lavorato sui tetti forse è il settore nel quale nell'ultimo tempo nell'ultima legislatura venuti da più fa più
Ha raggiunto maggiori risultati e questo ha avuto maggiore coerenza Giuseppe ecco
Io penso che i suoi doveri
Per formare la società
Per aiutare la società cresce per farla crescere solida penso che sui doveri
Beh ci sia ancora anche da parte nostra molto molto molto da lavorare
Perrone Cuperlo
Il ventuno novembre del sessantotto Aldo Moro interviene al Consiglio nazionale DC fa un intervento dico dell'Egeo davvero una sintesi brevissima una frase brevissima
Un intervento che secondo Franco Marini dimostra che Aldo Moro e l'unico politico che capisce il Sessantotto nel sessantotto
La frase comincia con tempi nuovi si annunciano in fretta e avanzano nei tempi nove si annunciano avanzano in fretta come non mai e termina sempre riferito ai giovani evidentemente
Nel profondo no no umanità che vuole farsi è il motto irresistibile della storia come la legge come la legge oggi tu questa frase
Come la frase di di un intellettuale di un uomo politico che guarda alla storia del suo Paese non solo del suo Paese
Cogliendo con lucidità gli elementi di novità e di anticipazione che che si manifesta
Non non so se Moro sia stato l'unico con il principale un uomo politico del vere interpretato correttamente quello che si andava muovendo in quella stagione
Ricordo che negli stessi mesi giorni settimane Luigi Longo incontrò a Botteghe Oscure una delegazione del movimento studentesco
E anche se il PC ebbe una rapporto
Con la questione giovanile piuttosto controverso a partire dalla fine degli anni Sessanta fino alla fine del decennio successivo però la realtà e che gli anni settanta sono gli anni che solitamente una lettura un po'superficiale tende a schiacciare unicamente su un lato della medaglia della storia
Ho ricordato io per primo poco fa il sedici marzo il nove maggio mille novecentosettantotto
E un anno tragico scolpito nella storia repubblicana per ciò che accade in quei cinquantacinque giorni del rapimento
Ma in qualche modo quell'anno chiude un decennio che non può essere riassunto solamente nelle pagine terribili delle terrorismo e dello stragismo quello è un decennio che anche in Regione direi soprattutto in ragione della spinta che proviene da quei movimenti
Che nascono e prendono corpo e struttura alla fine del degli anni Sessanta quello era il decennio che cambia la costituzione materiale del nostro Paese
è vero ci sono le stragi ci sono i morti ma c'è anche un corpo di riforme che modifica radicalmente la Costituzione materiale dell'Italia
E sono riforme di cordoni conosciamo
La la radice la genesi e che portano ancora impresse su di noi le ricadute positive di tante di quelle pagine in una manciata d'anni cambia davvero il panorama del Paese cambia culturalmente cambia socialmente
Pensate a partire dal mille novecentosettanta la sequenza l'istituzione delle Regioni che erano rimaste ancora qualcosa di scolpito nella Costituzione ma di non applicato
Lo Statuto dei lavoratori l'abbassamento della maggiore età da ventuno a diciott'anni il voto ai diciottenni il nuovo diritto di famiglia che cosa significava nell'Italia dei primi anni settanta per la prima volta il riconoscimento dei figli nati fuori dal matrimonio poi un colpo di riforme che introducono nuovi passi in avanti sul terreno delle tutele e delle garanzie sul versante della giustizia che verranno in parte fatte arretrare con lei a legislazione dell'emergenza della seconda metà degli anni settanta in relazione al terrorismo pensiamo al divorzio pensiamo alla riforma della RAI
Pensiamo alla riforma della RAI quella cosa per cui la generazione adolescente a metà degli anni settanta la domenica pomeriggio ritarda di qualche mezzo dell'uscita domenicale con gli amici perché si sintonizza su RAI due dove un gruppo di imbecilli telefono per sapere per la prima volta quanti fagioli stanno nel barattolo e Renzo Arbore
Inventa un modo di fare la televisione del tutto sconosciuto e il mille novecentosettantotto
è un anno simbolico forse l'anno più simbolico della storia repubblicana perché dentro quella manciata di mesi
C'è la dimensione della grandezza e della tragedia di questo Paese c'è il sequestro e l'assassinio di Aldo Moro ma il Parlamento licenzia tre riforme che completano questo processo
Di costituzione materiale nuova dell'Italia e degli italiani e le tre riforme sono l'istituzione del servizio sanitario nazionale la legge centonovantaquattro sull'interruzione della gravidanza
E la legge centottanta meglio nota come legge Basaglia e a me per ragioni biografiche se volete essendo triestino particolarmente vicine Canada e un'altra Italia
Quella che riempie le piazze commossa il giorno del ritrovamento del corpo del presidente della DC e un'Italia completamente diversa dall'Italia che Moro descrive anticipando la quasi come una profezia in quella frase
Dove annuncia tempi nuovi rapidamente si stanno imponendo e noi dovremmo avere la capacità di cogliere in quella trasformazione la responsabilità ancora una volta uso questo termine diceva diritti e doveri Luigi la responsabilità che esercito la politica che si agitavano i partiti
Che se citiamo le istituzioni perché ora delle caratteristiche delle riforme che ho appena elencato
Fu che in diverse occasioni quelle riforme vennero approvate dal Parlamento dai Parlamenti dell'epoca con delle maggioranze più larghe
E diverse dalla sola maggioranza che sosteneva gli esecutivi del tempo c'è una funzione del parlamento una funzione molto una mia legislativa del Parlamento che in molti casi e per tante ragioni
L'epoca del maggioritario a in qualche misura se non archiviato accantonato in una logica dove la politica e l'esercizio del potere divenuta qualche volta più muscolare che ragionata
E dove la politica ha smarrito la responsabilità che in quella stagione invece aveva esercitato ma questo ci porterebbe a ragionare se ci sarà un terzo passaggio lo farò volentieri
Sull'attualità dell'ad esso e su come alcuni di quegli insegnamenti possono tornarci utili
Dalla lettura
E nel compito che spetta oggi al principale partito dell'opposizione di fronte alla situazione difficile
Secondo me per certi versi drammatica che l'Italia che il nostro Paese che la Repubblica sta vivendo
Nei nei giorni decisivi in cui nasceva il governo di solidarietà democratica Moro
Non chiama compromesso storico perché diceva che il concetto di compromesso era un ritrovarsi a metà e non sempre a metà c'è la l'equilibrio giusto in quei giorni ricevo Moro scrivono affettuoso biglietto a Marco Follini allora delegato nazionale del movimento giovanile e scrive
Con una DC convinte solida anche il contatto che si sta rivelando necessario con il pc non dovrebbe fare tanta paura
Ma il Pd è figlio di quel periodo
Ma
Sul Pd provo a rispondere dopo se mi riesce
Io ho ricevuto quel biglietto i giorni immediatamente prima del rapimento di Moro
E non l'ho mai rivelato fino a quando una biografia di Moro sono comparse quelle righe allora
Me ne sono per così dire riappropriato
Però di quel biglietto
Voglio segnalare un dato che secondo me
è fondamentale per capire
Quella classe dirigente quel momento dalla vita del Paese
Io diciamo ho un'alta considerazione di me ma non penso di essere stata la principale preoccupazione dell'onorevole Moro in quei giorni
Gli scrivo un biglietto di auguri
E
Io biglietto di auguri finisce tra le tante carte che si accumulano sulla sua scrivania
E lui risponde un mese e mezzo dopo
Insisto in questo c'è in costume
Cioè
Ti debbo attenzione
Te la debbo nei tempi e nei modi che sono propri della mia attività e quindi magari ti rispondo due mesi dopo quel biglietto accumula un po'di polvere sulla scrivania ma arriva il momento in cui rispondo perfino a te
E c'è in questo un senso di attenzione di ascolto di curiosità
Che era tipico di quella classe dirigente quando è morto Moro che ho cercato di ricostruire nella mia memoria i colloqui che avevo avuto e mi sono reso conto che c'erano tanti punti in sospeso tanti vuoti di memoria
Che erano legati anche al fatto che Moro come tutta quella classe dirigente Luigi INEA
Sicuramente impressi altre nella memoria
Ascoltavano
Qualche volta i colloqui con Moro erano degli interrogatori
Lui domandava ti ascoltava faceva mostra di
Essere curioso di quello che
Poteva capitarci di dire
E c'era in questo non sentimento di degni azione c'era un'attenzione secondo me
Profonda rimuginare sulle cose che anche l'ultimo dei passanti aveva da dire quella era la caratteristica di una democrazia che aveva una straordinaria capacità di inclusione
E fino a quando ha conservato questo tratto questa caratteristica
Ha corrisposto un sentimento popolare
Più largo a contrastato su questa trincea su questo fronte l'antipolitica che esisteva anche allora ma era confinata in un territorio minoritario da questa capacità che le grandi forze i grandi leader avevano di confrontarsi col prossimo
In questo c'era anche un elemento di paura
Se Moro parla di paura non è un caso voi dovete immaginare un signore che qualche mese prima era stato a Washington aveva incontrato il segretario di Stato e era stato così spaventato dalle cose che si erano detti non credo che fosse diciamo una minaccia fisica ma c'era come dire un una larvata minaccia nell'aria
Che spinge Moro all'indomani del suo ritorno dopo un malore che gli capita nelle ore seguenti al suo ritorno in Italia direbbe sparge te la voce che io non intendo più occuparmi di politica intendo ritirarmi dalla scena
Perché avvertiva intorno a sé un clima particolarmente insidioso particolarmente malevolo particolarmente pesante
Che poi si sarebbe materializzato
Qualche mese dopo in modi che nessuna fantasia avrebbe potuto immaginare fino a un attimo prima
Ma questo però anche qui ci racconta qualcosa di quel mondo quel mondo aveva una straordinaria capacità di tenere insieme l'autorevolezza e il sentimento della propria fragilità
Moro adesso lo raccontiamo come un Sant'uomo e aveva tante caratteristiche che forse un giorno ne faranno un santo era anche un uomo trattiamo lo diciamo con umanità
Che aveva le sue debolezze
Aveva un sentimento
Chiaro della sua supremazia tra i suoi difetti di sicuro non figurava la falsa modestia
Quando un giorno un giornalista lo avvicinò e gli chiese ma come possiamo rendere il senso del suo discorso Moro risponde pubblicando il testo integrale e non era una battuta era il suo pensiero ovvero
Credo che quando convince i democristiani a varare il centro sinistra
Con una relazione di sette ore che fanno
Credo se non ho contato male duecentoquaranta mila caratteri provata portarlo sulla scala di Twitter
Moro guadagna l'ascolto l'attenzione a cui ritiene di avere diritto e contemporaneamente però c'è in lui
Il senso quasi della delicatezza della fragilità dell'essere esposto ad un pericolo
Sentirsi contemporaneamente su di un piede stanno e sapere che quel piedistallo può corollario da un momento all'altro
Che come nel Riccardo terzo di Shakespeare il suo trono poggia sul vetro fragile questo sentimento accompagna Moro costantemente e credo che sia l'insegnamento più importante che ha lasciato dietro di sé cioè questa idea che il potere è solenne e autorevole
Gianni spesso
Richiama il valore dell'autorevolezza
Il Moro questo valore lo aveva profondo dentro di sé
E però accanto a questo c'era anche la consapevolezza di quanto sì di quanta caducità ci sia nel potere
E di quanto come dice Moro il potere conterà sempre meno adesso nel libro dei Fioroni un po'di questo Moro
Riaffiora
Vengo alla domanda che mi fai
Io non so che rapporto possiamo stabilire tra Moro e il partito democratico
Penso che un confine
Lo dobbiamo rispettare da una parte e dall'altra
Allora me la voglio cavare diciamo con diplomazia
Io penso che
Uno per lo Zambesi Fioroni siano sicuramente morte se Moro fosse del partito democratico su questo non mi chiedete una risposta perché non saprei data la
All'azione ha scritto un saggio che se si intitola Aldo Moro una lezione di democrazia
Quel saggio mi mi ha fatto venire in mente un passaggio del suo discorso uno praticamente forse non è l'ultimo ma
è il discorso ai gruppi del ventotto febbraio settantotto
Moro dice qualcosa d'anni è guasto e arrugginito nel normale meccanismo della vita politica italiana
Questo consiste nella impossibilità di riproporre lo schema classico del rapporto maggioranza opposizione se mi dite fra qualche tempo cosa accadrà
Io rispondo può esservi qualcosa di nuovo Ceroni come si apre come si apre un libro nuovo
In tre minuti
Ecco la presunzione di sapienza stavo chiedendo di
Questa frase di Moro
Avveniva
All'inizio veramente
Della la scrittura della prima pagina di un di un nuovo libero
Della storia italiana credo che questa frase ci aiuta anche un po'a riflettere sulla nostra sulle nostre cose siccome non faremo un secondo giro circo di essere rapido su questo
Io credo che l'intervento di di Gianni di
Sandra
Di Follini
Ci hanno dato uno spaccato
Delle cose su cui dobbiamo riflettere
Ad applicando il nuovo impero un metodo che avrebbe utilizzato
Ok autorizzato Moro ma anche Berlinguer in quei tempi
Cioè cercare di capire
Perché
Con la velocità della luce
Siamo partiti da quarantuno e siamo arrivati ad oggi
E magari farlo con un metodo diverso
Non soltanto ossessionato
Dallo stesso stile che critichiamo a Salvini Dimaio
Che più che analizzare i problemi sollecitano all'attenzione dei cittadini i capri espiatori
E nel bruciare il capro espiatorio
Brillano di luce diversa e coprono parte della loro pochezza
E noi dobbiamo fare uno sforzo non fare questo al nostro interno
Ma non per salvare le colpe
Che ci sono e ci sono evidenti
Ma perché utilizzare solo la scorciatoia del capro espiatorio e rispondere abbiamo perso perché ha sbagliato Pasquale e adesso troviamo Antonio fa parte della mancata soluzione che non riusciremo mai a trovare se noi ci abbiamo un problema di fronte e ce l'abbiamo di fronte in un paese
Che ha realizzato non una maggioranza politica ma io guardo con preoccupazione lo dicevo venendo a Marco prima
Un blocco sociale che si sta costituendo nel nostro Paese un blocco sociale che è in grado di sostenere e di andare oltre anche la debolezza di Salvini e ti Di Maio quando la politica identitaria lo chiamo tra pare per Dinoi ma dico di no ce n'eravamo il Paese dove il novantanove per cento degli italiani andava a votare
E andava a votare
Perché ci credeva e credeva che la politica era uno strumento fondamentale non per farsi cavoli propri ma perché nell'interesse di tutti sarebbe stato anche la risoluzione del proprio problema spicciolo dei propri figli quella che banalmente chiamavamo la politica del bene comune
Oggi che la politica è diventata debole ed è questa la risposta che dovremo fare come notarla essere debole e non farla essere debole non basta averci leader che segna tre gol poi da quaranta andatemi al dodici in tre mesi e mezzo è risolvere la proposta politica la progettualità politica il valore politico perché quando la politica è debole ne siamo un Paese dove i valori urlati
Che c'abbiamo una tradizione storica dal ventenne in poi hanno rappresentato sempre una adesione fascite
Al spetti nazionalistici e puristi prima
Pedante dati hanno detto ma per siamo stati tutti i populisti sì
Ed è il principio del degrado che ci coinvolge tutti
Però la tentazione perché è la scorciatoia se non ho la proposta e non ho il Progetto il valore ho urlato mi consente di essere aggregato attacca occorre o attaccare
Ma questo basta a dare un sostegno a una deriva
Tu purista
In tinta mente pauperista nazionalista che si lega a una nuova destra quella porta avanti Salvini ma che quella surrealista
Che la lotta ai poteri forti e sono una lotta per o fidelizzarli o sostituirli
E a cui adesso io vedo con preoccupazione dal mio punto di vista sta nascendo anche la terza gamma di quel blocco sociale
Che è quella parte di cattolicesimo clericale che emerge nel mondo ma emerge anche in Italia io ho riletto con attenzione l'intervento di Scola forse vado avanti anche a quello che ha detto ma è un trittico che fa un'alleanza di blocco sociale
Nazionalsocialista lo chiamo io sopranista destra dei poteri forti è un pezzo di carisma a questa occorre fare uno sforzo che oltre a dire chi ma è trovare le ragioni per fare che cosa con valori ci dia un'identità e l'orgoglio di crederci
Perché se ritorniamo a credere in qualcosa
Siamo anche abbiamo anche la capacità procedere tutti meglio ci può stare ma se non c'abbiamo l'orgoglio di Green credere in qualcosa facendo uno sforzo che fatica io sono contento che tutti applaudiamo ai congressi con rapidità e noi siamo diventati in conti Feature ogni settimana facciamo un congresso
Partecipano sempre di meno allarghiamo le urne e diciamo che siamo un grande popolo però poi alle secondarie grande popolo scompare non è un dibattito ideologico primarie sì o primarie no
è la capacità che ha questi a Zerbo non ci possiamo andare solo per di vota Nicola oppure Antonio ma ci dovremmo andare perché abbiamo ricostruito
Una appartenenza e una identità che è in grado di allargarsi e in grado anche di andare oltre esservene andare anche oltre il partito democratico
Perché con un po'di tempo Marco ha fatto l'elogio del tempo ma la soluzione con la bacchetta magica ti trova il leader meno peggio che c'è sul mercato lo metti lì e dici pensiamo che vada bene poi dopo sei mesi dopo la prima vittoria vi quattro Scoppola e cominciava a dei tagliamo la testa un meccanismo che abbiamo sperimentato il centrosinistra ha fatto più scelti leader di tutti i tempi e se ce l'avessero avuta altri noi abbiamo avere la capacità non è vero che la gente non non ama parlare di politica e credere sulla politica io che per il lavoro fatto questi pur ultimi quattro anni con la commissione sul Moro
Vado spesso più alto settimana a fare dibattiti per illustrare anche il lavoro che ha fatto la commissione sul rapimento sulla morte di Moro e trovo sempre sale straordinariamente viene mai organizzata da un partito politico se le fai organizzare un partito politico comprendente la straordinaria presenza vostra qui ma diciamoci la verità porta la gente a un convegno del PD e come te portarla
Ed è per la mostra gli altri partiti però non ce lo pongono il problema e quindi questa preoccupazione di ritrovare le motivazioni
Perché la gente ci possa essere posso avere l'orgoglio di esserci come ha detto Gianni io non mi sento un dinosauro perché ancora credo
Che noi dobbiamo fare confronti aspri per arrivare sintesi di condivisione di di valori di credere in qualcosa che ci dia identità e appartenenza se per fare questo occorre qualche mese di più
Non pensiamo che sia il danno ma se noi non arriviamo mai percorrere e per la bramosia
Di pensare che la politica con la P maiuscola si costruisca in un tweet di trecento centoquaranta caratteri e che i congressi li facciamo in centoquaranta giorni a me va benissimo pure fatti in due intanto male siamo e male saremo perché un leader così sotto il vestito niente non ci porta da nessuna parte se ritroviamo il costo tigri parlare con la gente e tra di noi
Di valori di beni e di progetti ma soprattutto dimostrando che vogliamo ritrovare a credere in qualcosa forse ci metteremo qualche mese di più ma nelle urne troveremo molti voti di più
Allora ci hanno concesso di arrivare alle ventuno e venti quindi io faccio un ultima riflessione questa volta valida per tutti
Mi pare che in questo ultimo periodo forse nemmeno tanto ultimo però c'è una tendenza a a cercare l'uomo della provvidenza parte del paese mi pare che ci creda pure allora io invece vi dico
Vi ricordo quello che pensavamo ora di questo di come si governa
La classe politica che al vertice del potere esecutivo a limitate possibilità di intervento
Questo è proprio del regime democratico che è complesso di autonomia istituzionali territoriali professionali
Che si contrappongono in una unità e uno sforzo che sono in modesta misura può essere favorito dei pubblici poteri
Ascoltate
Quando poi questa esperienza non sia sorretta da una solida tradizione e da un profondo senso civico il lavoro di sintesi è ancora più faticoso e di esito incerto da chi cominciamo recuperano
Quindi obbedisco insomma sono un funzionario di partito in cassa integrazione ma funzionari di partito
Io io ieri sera discutevo a a Reggio Emilia in una festa come questa
Di di argomenti diversi
Con Alberto Melloni
Ad un certo punto Melloni ha fatto una citazione che mi ha colpito perché insomma sole torna utile nella conversazione di io adesso di questa sera
Ha ricordato come grande filosofo tedesco Jürgen Habermas
Abbiamo spiegato anni addietro perché lei Paesi nelle nazioni che hanno conosciuto nel corso del Novecento
La pagina del totalitarismo fascista e nazista non può più esistere un patriottismo nazionale
Perché il danno prodotto il trauma prodotto da quelle stagioni
Ha lasciato un segno per mente inciso nel profondo nell'identità di quelle nazioni da potere ricostruire un senso di comunità e di appartenenza di coesione solamente attraverso le categorie di un patriottismo non più nazionale ma costituzionale
E in questo c'è una radice importante della storia delle culture politiche fondatrici della Repubblica
Quando De Gasperi si reca alla Conferenza di Parigi con quell'incipit famosissimo
A parte l'incipit tutte contro di me a meno che la vostra eccetera eccetera c'è un passaggio fondamentale di quel discorso quando Degasperi non veste l'abito il panno dimesso del tecnico che porta alla voce della potenza sconfitta
Ma si rivolge alle potenze vincitrici con l'orgoglio di chi li rappresenta la nuova repubblica che noi sintetizza come l'espressione dell'incontro tra non so se la citazione letterale ma credo sia quasi letterale tra l'umanitarismo di Mazzini il solidarismo cristiano il nuovo internazionalismo dei lavoratori cioè le culture fondatrici della Repubblica italiana
Quelle che stringono e sottoscrivono al patto costituzionale
E l'approccio di Moro così come di altri leader di quella stagione nei confronti della reciproca legittimazione delle grandi culture politiche popolari del Paese profondamente segnato contrassegnato
Da questo livello di consapevolezza che la Costituzione e l'elemento che determina la possibilità stessa di ricollocare l'Italia nel contesto delle grandi nazioni civili e da lì inizierà una parabola storica che ci ha portato ad essere la quinta sesta potenza industriale
Del mondo
E nel rapporto con il Partito comunista c'era l'elemento della lotta per l'egemonia ma dentro una cornice dove
La prospettiva era usare anche la lotta per l'egemonia eravamo nei tempi storici della guerra fredda della contrapposizione ideologica
Per favorire l'evoluzione dell'avversario
E quindi procedere verso una riconoscimento reciproco che è una forma di legittimazione che può essere un elemento portante fondante nella visione del centrosinistra che Moro proporrà al suo partito e che Berlinguer avanzerà
Attraverso l'analisi la lettura del compromesso storico
Io penso che noi oggi dovremmo rileggere questa pagina della storia queste pagine della storia repubblicana
Perché siamo entrati in una stagione per noi per tutti noi indipendentemente dalla generazione alla quale apparteniamo sconosciuta della politica di questo Paese
Dove puoi affacciarsi per certi versi sistemargli affacciando
L'elemento inedito di un nuovo patriottismo nazionale che però alle caratteristiche di un antico vecchio nazionalismo assai pericoloso
E da questo punto di vista l'ultima battuta la faccio sull'attualità è evidente che noi siamo di fronte ad un governo che sta facendo poco e male
E siamo di fronte ad una maggioranza dove l'elemento egemonico è rappresentato da un leader politico
Ministro dell'interno rappresentante di una forza politica che sta saldando la sua sorte il suo destino
Agli interlocutori più inquietanti che sul panorama della scena internazionale si stanno affacciando e di pochi giorni fa l'incontro di Milano tra il nostro ministro dell'interno al primo ministro ungherese
Primo ministro ungherese
Che fa parte a pieno titolo con il suo Paese dell'Unione Europea e teorizza un sistema politico che lui ha battezzato con un ossimoro osceno quello di una democrazia illiberale cosa che farebbe rabbrividire
Molte delle personalità che abbiamo evocato
Nella discussione di questa sera
Ma il punto di fondo e la responsabilità che noi abbiamo noi l'opposizione l'opposizione della sinistra del centrosinistra
Nel confronto con una maggioranza dove non possiamo pensare di liquidare la novità semplicemente
Demonizzando ciò che abbiamo di fronte se c'è un ammonimento che ci viene dalla storia lunga del Paese fosse legato proprio a questo io non ho mai pensato all'indomani del quattro di marzo
Che dopo la sconfitta più severa della storia perché una risultato così la sinistra italiana non l'aveva mai raccolto nell'intera storia della Repubblica uno risultato peggiore di quello del quattro marzo non avevamo raccolto nella storia repubblicana
Io non ho mai immaginato mai pensato il giorno dopo il quattro marzo che ne potessimo
Aprire una trattativa con il Movimento cinque stelle con De Maio in una prospettiva di maggioranza di governo alternativa quella che oggi si è insediata
Però avevo pensato e ho creduto che fosse giusto in quel passaggio
Cercare di fare emergere di fare esplodere le contraddizioni dentro quel movimento e comunque cercare in tutti i modi di impedire la saldatura tra quel movimento che era uscito vincente dalle urne con una maggioranza che non gli consentiva però di governare da solo la saldatura tra quel movimento
E la lega di Salvini che era espressione oggi in modo eclatante lo dimostra di una visione reazionaria apertamente reazionarie nazionalista e pericolosa per il destino e la sorte del nostro Paese
E da questo punto di vista non mi sono dato ragione
Del fatto che ci sia stato chi nel mio partito
Non soltanto non abbia condiviso la necessità di perseguire quella strada ma abbia persino fatto il tifo perché la saldatura finisco perché la saldatura di quell'alleanza si compisse
Ed è una responsabilità che noi abbiamo portiamo sulla nostra pelle perché Dio non voglia e chiudo ma se quel contratto
Pieno di buchi pieno di acciacchi che non sta in piedi sottoscritto davanti a un notaio tra Di Maio Salvini se quello contratto di governo che oggi sta dando vita ad una maggioranza incapace di guidare questo Paese ma sappiamo anche qual è l'atteggiamento di chi oggi al governo quello di denunciare i propri limiti come responsabilità sempre degli altri ma se quel contratto di governo dovesse trasformarsi domani
In un'alleanza strategica e in una offerta politica rivolta al Paese nelle prossime elezioni quando saranno ha ragione Massimo Cacciari noi ci troveremmo di fronte a proposito della riflessione di questa sera
Ad un fatto storico è enorme
E cioè in Italia nel cuore dell'Europa nel cuore dell'Occidente perché con tutto il rispetto l'Italia non è la Grecia e l'Italia non è l'Ungheria
L'Italia non è uno dei Paesi divise che la dell'Italia in un grande Paese fondatore dell'Unione Europea si troveremo di fronte a sé alla nascita
Del primo movimento politico radicale di destra e di massa
Dopo la fine del secondo conflitto mondiale e sarebbe una responsabilità storica che l'Italia si assumerebbe e quindi io penso ai di questo vorrei che discutessimo al prossimo congresso non soltanto delle regole delle mozioni delle primarie dei candidati io penso che oggi noi abbiamo da democratici sulla base della storia del Paese
Ed è l'eredità che portiamo di queste personalità del loro pensiero
Noi abbiamo il dovere morale di batterci con tutte le nostre forze per impedire che quella saldatura che oggi è nato divenga una posizione strategica per il futuro dell'Italia perché se questo accadesse ci assumeremo una responsabilità enorme nei confronti di quelli che verranno dopo di noi
I democristiani fieno più disciplinati
Abbiamo presenze disciplinati ora ho capito ho detto i democristiani serranda ormai ma ma io vorrei far notare siano più disciplina io sono un comunista in clandestinità e quindi da questo punto di vista
Beh Giannina
Ci portata
Da Moro al all'attualità
E qui cerchiamo di fissare che sua ditta sull'attualità nel
Pochi minuti
Tre la frase la fase di volo che tu hai citato
Per noi
E pane quotidiano
Cioè noi abbiamo capito l'abbiamo capita anche sulla nostra pelle
Che un partito che vuole essere grande non può essere un partito personale
Questo dice questo questo ci dice Moro
E ci dice qualcosa che che si riferisce anche all'ultima battuta di Peppe Fioroni
E ci dice anche che noi abbiamo bisogno di un segretario
Certamente un segretario che sempre per riprendere Peppe
Che sotto il vestito abbia qualcosa
Ma soprattutto abbiamo bisogno segretario che sappia ascoltare
Ne abbiamo bisogno di un segretario che
Si circondi di amici Manni cerchi sempre di più
Di un segretario che non tema il dissenso
Ma lo cerchi per confrontarsi con il dissenso
Abbiamo bisogno di un segretario che
Quando nel partito qualcuno dissente Daloui
Lui come faceva a Moro
Per da più tempo a parlare con chi dissente con chi è d'accordo
Abbiamo bisogno di un segretario che cerchi
Alleanze
Perché io non lo so se la stagione
Della
Ricerca partito democratico
L'autosufficienza
Ritornerà
Però io so che
Oggi
Con un sistema elettorale proporzionale
Anche se noi dovessimo raddoppiare i voti che abbiamo preso
Pochi mesi fa noi non potremmo mai governare da soli
E quindi abbiamo bisogno di un segretario che cerchi alleanze e che non le cerchi soltanto tra i partiti male certi nella società
Abbiamo bisogno di quello che un tempo si chiamava collateralismo
Con le associazioni dei lavoratori con quelle dei imprenditori con gli intellettuali
Con le coscienze religiose che nella nostra società a sua volta tante sono profonde
Ed abbiamo bisogno anche guardate di di attenzione a quello che
Che fuori di noi
Io mi spiace perché non ho portato ma ho ricevuto stamattina da per d'Alimonte una
Molto interessante molto importanti analisi dei flussi elettorali
Quarantenne quel
Questi gli elettori del partito democratico che hanno lasciato al Partito Democratico
Ma che sono nostri voti
Sono andati sì in parte all'astensione
Ma sono andati anche al Movimento cinque Stelle
E sono i nostri voti
E noi possiamo davanti a un
Panorama
Politico
Che per dirla così
Molto rude mente
Se noi sommiamo i voti del
Oggi i voti dei siamo dei sondaggi ma anche quelli che tassiamo nel girando per l'Italia se ne sommiamo i nostri voti ai voti
Di di di di di Leo degli scissionisti
Non arriviamo al venti per cento
Ma se sommiamo i voti del
Cinque sede della e della lega
Si supera ampiamente il sessanta per cento
E noi possiamo
Evitare di domandarci
Quali sono le ragioni politiche
Noi non abbiamo perso perché
Ragioni diverse
Ne abbiamo perso per ragioni politiche
Perché non abbiamo
Saputo intercettare evidentemente domande che venivano dall'elettorato
La responsabilità della sconfitta è sempre di chi perde è perché non ha capito vuole dell'elettore
Non è mai dell'elettore
Siamo noi che non abbiamo capito non abbiamo saputo rispondere
E non abbiamo saputo dare delle risposte a che cosa
Non abbiamo saputo dai rispondere risposte a domande fondamentali perché noi siamo arrivati a un punto dalla storia che riguarda lo riguarda solo l'Italia riguarda l'Europa riguardo al mondo i cui le domande sono diventate radicali
E alle domande radicali bisogna saper rispondere in modo chiaro netto preciso
Sopra misti o europeisti è una domanda cui bisogna saperle rispondere in un modo chiaro e trarne tutte le conseguenze della risposta che si dà
Sulla sicurezza bisogna essere chiari
Un grande partito deve prendere una posizione comprensibile
E deve saper spiegare anche perché alcune cose sono andato in un modo e non in un altro
Noi abbiamo governato per cinque anni possiamo dire anche per sei anni
In un modo politicamente innaturale perché per io dico per giustamente giustamente per senso di responsabilità
Per non riportare il Paese al voto in un momento in cui non potevamo permettercelo perché non ce lo consentiva nella situazione economiche a finanziare nella situazione sociale del Paese
Noi abbiamo governato prendendo i voti prima di Berlusconi
E governando con Berlusconi
Poi abbiamo governato governo Monti abbiamo governato con Berlusconi e Alfano qua non ho fatto la scissione e poi abbiamo governato con Alfano
Ma voi pensate che se la politica delle migrazioni l'avesse fatta
Il PD
Così come l'abbiamo fatta nell'ultimo anno quando abbiamo ridotto dell'ottanta per cento gli arrivi la situazione non sarebbe cambiata
Ed è una ed è ed è politica questa è e politica
E quando parlo di questioni radicali mi riferisco anche questioni attuati quella del Jenova Genova
Deve portare dolore per i morti
Per la tragedia però ci dice delle cose
Delle cose enormi che riguardano noi
è la principale delle cose che ci dice Genova che è una conferma di qualcosa che sapevamo da tempo perché in Italia da alcuni decenni B lo Stato
Si è affievolito
E in alcuni casi in alcune regioni
In alcuni settori e scomparso lo Stato con la S maiuscola
Quello quell'organismo quella struttura pubblica senza la quale nessuna politica è possibile
Nessuna politica possibile nei Coronika nel sociale
Senza uno organizzazione dello Stato cioè De Gasperi ha fatto la ricostruzione del dopoguerra Italia fatto in vent'anni bene l'ha fatta anche perché c'era una struttura dello Stato che funzionava
Perché c'erano i provveditorati alle opere pubbliche che ho funzionavano
Perché c'era i sovrintendenti che funzionavano le prefetture la rete diplomatica perché c'erano grandi uffici periferici perché c'era una personale pubblico di grande qualità
Ecco io io voglio dire questo una forza politica di centro sinistra e queste
Questi pensieri di Moro sono illuminanti deve sapere che in questo momento della storia del Paese beh deve dare chiarezza perché perché perché la gente gli elettori il popolo vuole chiarezza politica
Noi abbiamo tutte alle possibilità
Perché abbiamo una buona classe dirigente la casa i dirigenti del Pd e la migliore classe dirigente politica del Paese quindi abbiamo lo possiamo fare lo possiamo fare ma dobbiamo rispondere non possiamo diciamo così
Barcamenarci perché barcamenarci perdiamo grazie
No ho assistito a uno scampolo di congresso del PdL non vorrei interferire però il tema mi pare questo
Oggi il tema della politica italiana la destra
E Moro si è congedato da noi avendo la consapevolezza che il tema nascosto era quello la destra era il demone interiore che la sapienza dei democristiani riuscita attenere a bada
Ma sotto quella coltre sotto quella superficie si agitava e si annunciava un pezzo di paese che oggi è in pieno dispiegamento allora io al congresso del Pd debbo rivolgere una domanda che secondo me è la domanda fondamentale
Siete davvero convinti che la destra si affronta
Scusate il bisticcio di parole facendo fronte
Siete davvero convinti che la soluzione più appropriata per sconfiggere la destra sia la mescolanza sia l'ammucchiata io credo che qui sta la difficoltà della politica degli ultimi venti anni
Noi abbiamo costruito partiti fondati sulla mescolanza fondati sull'idea che mettendo insieme culture politiche diverse
E
Stendendo diciamo un vero di pudore sulle identità che ciascuno di noi aveva alle spalle un sentiva diciamo anche attraverso i suoi antenati per così dire noi avremmo fatto un progresso
E siccome di quel progresso non eravamo al fondo sicuri più di tanto allora abbiamo
Unito questo spirito di melting pot di di di di di di di di mescolanza di confondimento delle identità di ciascuno di noi con un culto drammatico è straordinario della leadership i partiti degli ultimi vent'anni sono l'esito di questo orrore
è l'errore che con l'errore diciamo che gli ha anche portato fortuna se vogliamo che compie Berlusconi dicendo io il raduno sotto le mie bandiere tutto il popolo del pentapartito
E non importa da dove vengono anzi anche se vengono dal partito comunista son contento uguale li radunò perché siano la mia corte e poi nasce il Partito Democratico
Fondamentalmente sullo stesso presupposto
Cioè superiamo le culture politiche di origine che sono un fardello di cui siamo tutti ansiosi di liberarci perché mano a mano che ci inoltriamo in un territorio sempre più indistinto sempre più sbiadito
Se offriremo loro
Un leader importante
E un sentore di novità noi avremo il vento in poppa
Io penso che sia arrivato il momento di chiederci se questa non sia la radice dei guai nei quali oggi ci troviamo e se non sia arrivato il momento che ognuno si riorganizzi secondo le proprie forze e le proprie sensibilità il centro e la sinistra non voglio evocare trattini di antica considerazione i popolari liberali socialisti ogni famiglia politica affezionata alla sua bandiera affezionato alla sua identità perché alla fine della fiera
Il gusto dalla politica è tutto qui essere se stessi se si è se stessi si va da qualche parte
Se nel timore della propria identità ci si confonde
Ci si fa momentaneamente calore gli uni con gli altri ma temo che non si vada lontano e siccome noi non stiamo andando lontano
E gli altri di contro stanno andando anche troppo lontano forse è arrivato il momento di chiederci dove porta questa riflessione e su quali basi ci si riorganizza
Io proseguendo alcune delle sezioni che ha fatto
Follini riagganciandomi anche giro precedente
Noi ci abbiamo provato insomma io credo che ma dopo dieci anni dibattito democratico e ne parlo avendo fatto con Veltroni il segretario organizzativo quindi credo di averci parlo di una creatura che sento mia
Però se dopo dieci anni
Non ha germogliato appieno
Noi non possiamo pensare
Che sia solo colpa di non aver trovato tra i trentasette vide mai leader giusto
E credo che qualche riflessione in più dobbiamo farla
E possiamo anche definire il leader per la capacità di ascolto chi è fondamentale possiamo definire il leader per la capacità di trovare alleanze
Ma il problema è che non può essere il leader che da solo definisce tutti noi
Perché questi latifondo resta la scorciatoia che ci tenta sempre noi come lo definiamo la nostra appartenenza
Solamente perché siamo stati partito di Veltroni il partito di Franceschini il partito di Renzi partito di Pasquale il partito di Nicola e così abbiamo Antimo infinito io credo che sia poco l'idea che il leader definisca il motivo perché qualcuno appartiene al partito democratico
E si iscrive al partito democratico a me sembra oggettivamente poco
E accettando la provocazione lo stimolo che dice Follini
Parla con l'indice le vecchie bandiere e che se noi stasera qui facciamo un'alzata di mano e siamo a b siamo tutti alla festa del Pd ma l'ultima cosa con cui noi ci definiamo
Ricordiamoci che nelle gli anni passati non riuscivamo dalle urne orgogliosi di dire io sono comunista io sono democristiano ci vergogniamo nessuno di declinare con il verbo essere la propria appartenenza politica
A me piacerebbe che potessimo ritornare a declinare questa appartenenza non con il nome del segretario ma con l'identità di un partito a cui ci pensiamo di stile e per questo non basta solo e finisce se facessimo un censimento ci accorgeremo che ciascuno di noi forse anche più giovani alla fine si definiscono per le appartenenze che erano più che per l'appartenenza che e c'è qualcosa che non quadra perché se per dieci anni questo benedetto Partito Democratico ci siamo definiti per essere sempre ex PC ex DS
Ex socialisti nativi che pure quelli trapiantati ex nativi dopo quattro anni che ci stanno dentro ci sarà un motivo perché non siamo stati in grado di germogliare la nuova appartenenza
E questo limite
Chi è la provocazione di Marco San Marco dice bene che ciascuno ritorni e perché o noi siamo in grado di trovare un'appartenenza congiunta perché se troviamo un'appartenenza che ci dall'identità bene
Se non troviamo l'appartenenza che ci dà l'identità l'alleanza scatto minuto dopo ragionamento e faceva Gianni
Perché se noi non siamo
Ci ritorniamo di essere europeisti e che siamo contro la destra
è un motivo per essere alleati per stare in un partito insieme dobbiamo essere qualcosa di più
E io onestamente la mia preoccupazione e che lo scricchiolio del PD o leali che non son volate e perché non basta un segretario che ci fa sognare di vincere
Senza avere un qualcosa di più che ci lega allora se ci sono i motivi per fare un'alleanza vasta nel Paese per stare all'interno di un partito dobbiamo lavorare perché ci sia il motivo se il motivo non c'è non pregiudica ma meno l'alleanza io credo che questo sia un ragionamento su cui dobbiamo porci le basi perché se andiamo e andremo se attorno non sono stato negli ultimi sei anni ma in maggioranza di bis non c'ha un problema di di questo di questo tipo e non trovo neanche l'imbarazzo di dedicare ieri di giudicare oggi disgregare domani di dire bravi io ciò sempre un po'di difficoltà di quelli che prima salgono su un carro quando vince poi quando il carro frena riuscendo a varcare appalto cioè anche questo è un gioco delle classi dirigenti ma la gente dietro non ci viene più non si appassiona più per la scelta del capo del Pd
Ci appassiona se non gli diamo ragione di riessere curiosa di dire io sono democratico oppure sono nell'alleanza che siccome vede il pericolo dei sovrani iscritti dei populisti
E dei clericali pensa che ci debba essere su queste alleanze dobbiamo costruire dobbiamo pure vedere qual è lo strumento migliore se è un partito senza identità ma con un capo che ci fede era o se c'è la necessità di rinverdire
Le appartenenze all'interno di un'alleanza che può darci più forza per sconfiggere questi che sono oggettivamente quanto di più distante da noi
Allora lo sforamento è colpa mia e di questo chiedo scusa però mi pare che tutto sommato sia valsa la pena grazie a tutti