Salone del Libro di Torino 2018 - Conversazione sul filosofo Mario Perniola con Massimo Donà, Pier Della Vigna e Giuliano Compagno

Radio radicale ancora dal Salone internazionale del libro di Torino un appuntamento con ha tanti amici CEI sono venuti a trovare Massimo darà Pier delle vigne Giuliano Compagno berbero da radio radicale benvenuti
Allora l'argomento è corposo corposo importante ricordiamo Mario Perniola che appunto scomparso
Il nove gennaio di quest'anno un grande filosofo un grande intellettuale di cui Mimesis sa pubblicato una parte importante della sua opera io voglio chiedere proprio a Piero
Della linea che io punto l'editore
Innanzitutto
La scomparsa di Perniola lascia diciamo aperte tutta quanta la serie di questioni filosofiche molto ampie e e dissenso molto profondo che cosa significato per Mimesis
Innanzitutto pubblicarlo dare poi voce ha i suoi lavori alle sue opere e al suo pensiero
Ma
Intanto devo dire che per me premiato è stato soprattutto Mario è stato soprattutto un grandissimo amico e poi nel mille novecentottantasette quando noi abbiamo fondato la casa editrice io Tiziana villani altre abbiamo fondato questa casa editrice
Vi abbiamo mandato alcuni libri e lui ci ha subito risposto cosa che insomma l'Academy italiana non è così
Non c'è tutta questa questa affettività effusioni immediatamente un rapporto prima prima ancora che culturale eccetera umana e culturale in una dimensione che raramente forse mai niente mi è toccato di così di di di di poter portare avanti
Ecco quindi sono in realtà la storia di mimesi spessa è la storia anche insomma di un rapporto con Mario Perniola che avevo vissuto momenti intensi per esempio durante la prima guerra del Golfo quando abbiamo fatto un libro apposito il fatto un instant book filosofico fatto in quattro e quattr'otto coi una rivista che si chiama mille piani
Che e per molti anni ha visto la sua collaborazione poi c'è stato un periodo di di parziale interruzione che insomma e poi ultimamente abbiamo ripreso e molte delle sue opere siamo abbiamo avuto l'onore e il piacere
Tra qui non non so un'opera che è in realtà letteraria ma anche molto personale insomma eccetera come di del terrorismo come una delle belle arti che una una summa insomma di in controluce ce la storia di alcuni aspetti interessanti di una della sua vita che è stata molto particolare
Molto più particolare di tanti non so docenti non è non è stato semplicemente un accademico è stato una personalità fortissima ma le persone che sono a fianco a me probabilmente riescono a parlarne molto più intensamente
Qui abbiamo dona che Massimo Donati è stato un suo grande amico diciamo per quanto riguarda il versante universitario e abbiamo Giuliano Compagno che è stato oltre che un suo allievo e cioè tra un amico di di di una vita insomma ecco quindi non so a chi
Dal conto darei la parola Giuliano perché
Il rapporto soprattutto che che almeno a me ha appassionato insomma di Mario Perniola è è stato la la grande ricerca
Tra il connubio tra l'estetica e la politica sì spesso sono diciamo due entità possiamo dire staccare soprattutto se il dibattito pubblico accademico questa poi domanda anche che rigido Massimo Donà
In questo diciamo la la la cifra del suo pensiero è stata veramente importante perché ha a mio avviso diciamo determinato uno scarto in favore di entrambi gli ambiti di studio e di analisi che ha ancora oggi aperto delle
Diciamo delle sfere problematiche molto ampia
è giusto quello che dici per riprendere la l'argomento di di Pier della vigna Mario è stato un grande stimolatore e ammiratore delle imprese estreme
Cioè tutte quelle imprese che erano eterogenee distanti diciamo da una norma
Da un lato lo attraeva uno dall'altro lo stimolava una parteciparvi ma ci partecipava con il distacco giusto cioè la giusta distanza è una cifra che Mario ha sempre espresso nella sua vita intellettuale
E così nel rapporto tra estetica e politica è stato uno dei pochi dei pochi studiosi di estetica ad avere approfondito il tema o almeno d'aver approfondito questa relazione e la profondità in modo assolutamente estraneo alla norma ad esempio non aveva paura delle figure che diventavano automaticamente un tabù
Ne cito una su tutte sarà forse una delle ultime Brai Vic
Che è stato il il come dire il foglio folle tra virgolette che in Norvegia osò ucciso settantacinque ragazzi
Per lui aveva rappresentato come dire una figura assolutamente emblematica della deriva terroristica e anche dello smarrimenti top di ogni formula identitaria
E così via la Mario avuto questo di bello era un pensatore effettivamente libero
Non per caso la sua partenza di militanza è stata nell'ambito situazioni sta per cui in quell'ambito difficilmente collocabile in una sfera politica per esempio legata al Partito comunista ai suoi estremi
Ed è stato un pensatore che con in presa diretta specialmente il primo libro che in cui c'è questo collegamento diretto delle sedi che politica a propositi Lupatoto la capacità di pensare ogni tipo di impresa intellettuale estrema
Ecco Massimo Donà e proprio su questa diciamo sulla cifra del del giusto distacco della giusta distanza
Perniola a in qualche modo improntata i in più improntato parte for fondante della sua ricerca accademica perché se è vero che è sempre stato un uomo uno studioso un intellettuale che si è
Saputo mescolare abilmente in modo abbastanza sapiente con quello che
Lori guardate con quello che era intorno dall'altra parte ha sempre avuto la capacità di mantenere come diceva appunto Giuliano quei due passi di distanza che gli permettevano immediatamente di inquadrare il problema forse anche questa una caratteristica peculiare innovativa
Dell'arte filosofica di Mario Perniola perché spesso ci si in qualche modo a Fossa all'interno del dibattito
Si diventa in qualche modo diciamo complici o partecipi non di un'analisi filosofica ma di una Pugni estrema pur essendo una persona estremamente appassionata appunto i amante diciamo anche delle imprese estreme questa giusta distanza garantito anche una giù a una giusta distanza nell'analisi e nel pensiero
Sì sì io sono a cosa con tutto quello che è stato detto aggiungo questo appunto
Che in questa sapiente capacità di mantenere quella che avete Gray finito la giusta distanza Mario Perniola secondo me
Rappresenta uno dei pochi nel mondo all'Accademia italiana e non solo
Che ha saputo tenere vivo quello che dovrebbe essere dovrebbe essere l'arretramento propriamente filosofico no
Quella distanza che consente che gli ha consentito seppe di secondo me caratterizzare la sua ricerca per quello che mi piacerebbe definire lo sguardo obliquo sulle forme Mario sempre saputo proprio perché pur entrando nel merito di tutte le questioni nel cuore delle questioni
Ha saputo come dire non farsi fagocitare dalle questioni medesimi quindi
Mantenendo questa capacità di sguardo obliquo anche potuto ottenere vive come nessun altro a secondo me mai fatto
Questi rapporti apparentemente Francis ma che non sono affatto tali tra dimensioni della vita molto diverso per cui il politico il filosofico lo speculativa perché diciamo questo me i mari per ora non lo si dice spesso
E io sto anche leggendo molte cose sue perché va be'quello che accaduto c'è una capacità speculativa filosofiche si sono alto che non gli venne spesso riconosciuto si dice è un grande interprete della contemporaneità dei movimenti dei contemporanei Beretta
E la sua è una grande capacità speculativa di cogliere nei problemi nelle questioni ciò che altri con lo sguardo invece frontale diretto non avrebbero mai saputo cogliere e allora io dico che appunto il suo modo di fare più Giuffria è un modo raro
Unico nell'accademia anche perché tra l'altro è uno e che ciò di cui parlava
Lo conosceva sapeva
Cosa chiedevo della verità in modo dell'estetica e non solo
Quest'anno non accade
Cioè riconosceva davvero i fenomeni dell'arte contemporanea come conosceva
Le cose che accadevano nel mondo
Io leggevo appunto la funzione di vigevano questo vecchio libro enigmi bellissimo siamo negli anni novanta Missaglia ignorante la sua lettura del terrorismo prima che succedesse tutto ciò che poi ha fatto scrivere miliardi di persone
E pazzesca e quasi profeti che attui di leggi e sentenze caduto ancora quasi niente di quello che poi sarebbe accaduto vede già vede già eccola
Distanza la speculazione lo sguardo obbligo per il suo sente in stare al fatto al nudo fatto ma di vedere le relazioni non scontate non risapute non già notte e quello che invece altri avrebbero ridotto al noto
Interpretandolo con le categorie che poi alla fine non fanno altro che eredi dello stesso quindi una grande capacità autenticamente filosofica rarissima remoto da presepio
Allora un ultimo aggirò ovviamente sulla figura di Mario Perniola Ciceri permettiamo anche di dedicare diciamo con la dovuta calma che è una situazione radiofoniche indoor ci dà di
Diciamo nelle prossime settimane insieme a Giuliano pere al massimo una una un approfondimento
Ovviamente parliamo di un per voi insomma per di un filosofo di uno studioso di un amico però nel vostro ricordo così circolari questo breve scambio
Diciamo la passione intellettuale sembra essere stata diciamo univoca in tutti e tre
I diciamo il le
Gli ricordi che abbiamo ascoltato e questa passione a mio avviso
Diciamo inizia ad essere anche una dote abbastanza rare all'interno della dell'Accademia della della Società e che del e del mondo del pensiero
Era una passione a mio avviso da da da lettore e da da appassionato da da studioso un po'della sua opera
Che riusciva pienamente a trasmettere anche questo secondo me è importante cioè non sempre diciamo una figura intellettuale così
Importante ce ne sono diciamo altri ovviamente altre altrettanto importanti strutturate
è riuscita a in qualche modo dare il giusto equilibrio tra pensiero azione e Teoria
E e questa secondo me è una caratteristica che rende anche l'opera di Perniola divulgabile amabile
è brutto dirlo perché comunque non è mai un aggettivo che mi piace eterna nella sua composizione quindi questa considerazione facciamo un giro finale
Ancora assente ma ma personalmente
Viene viene di ricitare daccapo questa idea della filosofia in presa diretta di cui parlava anche Giuliano cioè questa idea di tipo ter dire qualcosa di importante e ed è significativo anche su eventi che ha che avevano diciamo un aspetto in nell'immediato cosa difficilissima da realizzare perché appunto come diceva Hegel la filosofia Riva sempre sempre posta Heston come la nottola di Minerva invece dice i tempi né attuali prevedono l'immediatezza e lui l'immediatezza la dava ma la cosa che così un proprio un flash che ricordo una sua particolare che voi invece ricorda anche voi immaginate lo conoscevate ricorderete quella sua risata quando si trattava di perché quando dici qualcosa in presa diretta rischi sempre di essere o eccessivo o o magari se mi mente ecco quindi lui inventò un sacco di parole d'ordine
Ti quel pensiero neo antico cioè che che sì che contrappone ovviamente al postmoderno in qualche modo oppure non so mi ricordo dopo la guerra del Golfo quest'idea che c'era stato un colpo di mondo che è appunto lo sviluppo del colpo di Stato
Su scala planetaria ecco tantissimi intuizione che purtroppo andrebbero spiegate e non abbiamo in pochi minuti però ecco poi quando si accorgeva che magari c'era da ridire vorrei vedere ridimensionare
Ecco c'era sempre questa sua strano risata che era una una risata un po'un po'o un po'pazzoide che sono un po'
Così Enea no non stanno più così perché tu magari era ancora sulla del dibattito anzi precedente elogiare andato oltre aveva trovato un altro filone interpretativo che gli andava meglio e allora
Ti ti
Ti aggiornava insomma ecco io ricordo sempre questo così non so non so se anche voi avete qualche
Giuliano la io aggiungerei una contestualizzazione nel senso che è una cosa poi le dirò fra un po'quando ci sarà il allora
Mario Perniola Mario appartenuto a una generazione di fuoriclasse diciamo l'ultima generazione di fuoriclasse certamente dell'estetica
Che l'Italia abbia generato cioè quegli allievi nati tra gli anni trenta trentacinque e fine anni quaranta che ebbero in sorte di a vere come maestri dei maestri veri cioè dei maestri che parlavano come libri stampati che scrivevano in modo eccellente parliamo di Luigi pare Ison di Anceschi se noi pensiamo che nel campo dell'estetica
Negli anni alla fine degli anni Cinquanta iniziali sessanta si creano allievi che hanno i seguenti nomi Umberto Eco Gianni Vattimo Mario Perniola Sergio Givone Gianni Caricchia Massimo Cacciari e così via capiamo che la fortuna sta è stata sia stata nel fatto che proprio questa scuola di fuoriclasse
E nasce e subentra alla crisi della filosofia della politica cioè alla fine degli anni Settanta di filosofia della politica non non va nessuno di sentir parlare entra in campo l'estetica e l'estetica entra in campo proprio nell'epoca
Del filosofo globetrotter perché poi alla fine i filosofi diventano delle star delle star internazionali
Perché alla fine questi sono stati gli ultimi fuoriclasse dell'estetica e Dean qui in qualche modo melamina tiro contro io perché noi che pure abbiamo avuto questi maestri che noi che pure abbiamo avuto questi grandi amici
Non siamo stati in grado e non abbiamo avuto il tempo di avere dei veri maestri attenti e come dire calmi e pazienti avevamo dei maestri che ci insegnavano attraverso la vita e non abbiamo avuto il tempo di studiare il necessario che loro invece hanno avuto il tempo di fare insomma è stata una generazione particolarmente fortunata di cui Mario ha rappresentato secondo me l'assoluta eccellenza non perché voglia dire che Mario sia meglio di no per carità ma l'assoluta eccellenza in termini di distacco nei riguardi del sistema della comunicazione Mario è stato uno dei pochi a capire che per diventare filosofo di culto invece di filosofo polare
Bisognava avere quella giusta distanza dalle derive della comunicazione usare dominare la comunicazione non esserne dominati e non esserne mutati e questo lo ha fatto mirabilmente
Credo che sia stato il filosofo di questa pattuglia Cartia poverino che era un altro straordinario
Interprete intellettuale quindi non è neve fuori diciamo avviso vada insomma è stato quello che più riuscito a dominare completamente la comunicazione intellettuale
Massimo a te l'onere e l'onore di chiudere questa breve conversazione anch'io sottolineo cerco di sottolineare un altro aspetto che si aggiunge a questi giustamente rievocati l'aspetto è questo la capacità
Anche qui rarissima
Che secondo me non c'è in nessuno dei nomi che tu hai fatto pur grandissimi già in nessuno di questi
Di
Lavorare sul linguaggio filosofico reinventando categorie e tutti gli altri bene o male bene o male riprendono rielaborano ciò che è accaduto nel Novecento
Determinate scuole sono stiamo qui a ma alla fine è un lavoro di cesello su quanto già è stato fatto prevale l'unico che ha la capacità io sono di inventare categorie per leggere il tempo contemporaneo che nessuno avrebbe mai saputo fare
Ma anche di mettere continuamente in questione la propria capacità innovativa era inventiva infinita perché
Stato cucito azionista ma
Le più radicali intelligenti critiche a presepi da Bordeaux e fa lui le fa che pure è stato parte del movimento
E capisce i punti deboli le cose cioè non è un partigiano appunto che sostiene a vita come altri certe scuole no è una chiatta sempre saputo reinventarsi perché la realtà lo costringeva a reinventarsi e reinventare il linguaggio della filosofia le categorie per leggere il proprio tempo quindi in questo altro elemento che la rende secondo me unico sia pur all'interno di quella squadra di grandi intellettuali rispetto ai quali per viola ha qualcosa in più secondo me
Bene allora ci sarebbe ancora tanto da dire
E lo diremo sempre sulle frequenze di Radio Radicale ci ripromettiamo di
Da qua a fine di questo Salone rincontrarci per discutere ricordare ancora l'opera di Mario Perniola
Lo potete fare anche attraverso le tante opere pubblicate da Mimesis io ringrazio Massimo Donà per della vigna giravo compagno per questa conversazione insieme ringrazio
Alessandro Ruffini vero Corneli Stefano Marella che hanno curato la parte tecnica di questa seconda giornata del Salone internazionale del libro
Di Torino non resta altro quelli che augurarvi un po'così momento di ascolto con le trasmissioni di Radio Radicale