"L'Italia e la crisi jugoslava"

Pubblichiamo
Diamo inizio
A questo dibattito
Dedicato
Al tema Alitalia e la crisi jugoslava sono con noi
Per discutere
Della crisi jugoslava di quale sia la responsabilità e l'atteso sull'orientamento italiano
L'onorevole Roberto Cicciomessere deputato radicale del gruppo federalista e l'onorevole Enzo Bettiza parlamentare europeo
In apertura di questo incontro
Io desidero ricordare
Sinteticamente
Un secolo di storia che porta
A
Spiegare almeno in parte
Ciò che oggi accade
In quella parte tormentata dei Balcani che si chiama ormai ex Jugoslavia
La Jugoslavia Nasser nel mille novecento diciotto nel novembre del diciotto a Zagabria con un congresso che proclama l'unione dei territori croati e sloveni fino ad allora asburgici
Con i regni di Serbia e Montenegro
Il nuovo Stato che così sorge
Dopo che era assai
E favorito dalla posizione statunitense che Sira fermamente opposta al appagamento delle promesse fatte all'Italia al momento dell'entrata in guerra cioè del Quarnaro dal Marsilio d'Istria
Il nuovo Stato che sorge prende il nome di Regno dei serbi croati e sloveni e la con una passa alla casa reale serba
Nel giro di un paio d'anni i conflitti tra servi da un lato i croati e sloveni dall'altro si annunciano
La definizione di una nuova costituzione manifestai tentativi centralistici dei serbi e dunque
Il primo focolaio
A minare la neonata unione si manifesti
Nel mille novecentoventinove il re Alessandro primo ci oliere il Parlamento instaurato una dittatura e proclama
Il Regno di Jugoslavia non più dunque il regno di provati Serbia sloveni ma Regno di Jugoslavia siamo alla fine degli anni Venti
Con la seconda guerra mondiale all'inizio della seconda guerra mondiale quarantuno il re Pietro secondo firmò un trattato con l'Urso a quel punto i tedeschi occupano la Jugoslavia la smembrato
Creano in Croazia uno Stato fantoccio diretto dal leader ruspa si apparve dice che si incaricherà poiché sterminare
Ebrei zingari e anche serbi e si forma al contempo in Serbia un governo nazionalista con leader medici che compie atrocità
Pare il nei confronti dei croati di Bosnia utilizzando i Cetnici
Tra i quarantadue e quarantacinque si sviluppo alla lotta partigiana capeggiata da Tito una lotta che unifica il paese il Paese liberato nel maggio del quarantacinque nell'ottobre sempre quarantacinque nasce la Repubblica jugoslava su basi federali con Tito presidente
Con il quarantotto a metà del mille novecentoquarantotto Tito rompe con Stalin e nasce la figlia jugoslava il socialismo una via fatta di non allineamento in primo luogo e successivamente in campo economico di tentativi di autogestione
Comincia così quel percorso tutto ha fatto singolare alle porte dell'Italia tra Est e Ovest di quel paese il culmine probabilmente all'inizio degli anni sessanta con Tito che presiede a Belgrado la prima conferenza dei non allineati i crediti internazionali nei confronti del paese sono altissimi
La via jugoslava al socialismo a nel ventennio tra il sessantuno e l'ottanta data della morte di Tito molte possibilità di dispiegarsi di manifestarsi o di tentato Tito muore il quattro maggio del mille novecentottanta la successione e affidato ad una presidenza collegiale
Cominciano i conflitti tra le varie nazioni e nazionalità
Nel novanta nel mille novecentonovanta dopo il muro
La Jugoslavia ha reagito in un modo tutto fatto singolare al alla caduta del comunismo e la caduta del muro con le elezioni del mille novecentonovanta
Le destre il centrodestra vince in Slovenia e trovarsi ai post comunisti che si dicono socialisti vincono in Serbia
A metà del novantuno Slovenia Croazia proclamano l'indipendenza l'esercito federale interviene avvisaglie di guerra in Slovenia lo ricorderete con le immagini televisive
Da Lubiana alla fine esattamente un anno fa alla fine del giugno
In Slovenia Lubiana in particolare poi nelle nel corso dell'estate e in autunno la guerra si espande prima alla Croazia e poi alla Krajina oggi nella Bosnia Erzegovina
è solo del gennaio del novantadue della metà di gennaio del novantadue il riconoscimento da parte comunitaria di Croazia e Slovenia
Riconoscimento che perché riguarda l'Italia non ancora definisse compiutamente la posizione della già dispersa nascoste perseguitata minoranza italiana d'Istria Quarnaro e Dalma
Oggi la matassa
Balcanica per quel che riguarda l'episodio jugoslavo si presenta ai nostri occhi non in modo molto dissimile da come si presentava all'inizio dell'Ottocento o agli inizi del novecento questo è il tema della discussione di questa sera io ho cercato di ripercorrere sinteticamente le tappe che nel corso di questo secolo hanno portato prima alla nascita e poi alla morte della federazione jugoslava del tema discutiamo con i nostri gentili ospiti
Debbo scusare l'assenza del senatore Agnelli e dell'onorevole a Raffaelli che pur preannunciati nel programma già da alcuni giorni avevano fatto sapere che non potevano essere con noi questa sera dunque iniziamo io partirei da Enzo Bettiza
E dalla sua condizione se non sbaglio di Zara Tino per Palatino per dipinge Arci la situazione
Prego
Ecco ringrazio Odescalchi per la per per la presentazione
La sintesi con cui ha delineato
La formazione la nascita
La Jugoslavia stato artificiale come avrete senz'altro capito
è stato difficile come avrete senz'altro visto da qualche tempo stato tragico e drammatico di cui ancora oggi
In questi giorni
Si è parlato nel massimo organismi internazionali
Il consiglio europeo dei ministri a Lisbona loro
La comunità la la comunità di difesa europea
Poiché non si esclude la necessità anche di dover intervenire militarmente per risolvere
La crisi bosniaca in particolare per liberare l'aeroporto circondato da batterie d'artiglieria resterebbe che non funzionando non consente quel corridoio umanitario per via aerea che funzionando potrebbe risolvere la situazione di decine di migliaia i cittadini di Sarajevo
Asserragliati dal fuoco
Delle batterie dalla fame e dalle malattie
L'Italia la crisi jugoslava
Bisognerebbe parlare forse dell'Occidente nel suo complesso dall'Europa comunitaria della crisi jugoslava ma fermiamoci
Torniamo oggi al tema al tema
Di questo dibattito
In genere quando si affronta il problema jugoslavo
Si tende a sottolinearne la complessità
Tre religioni cinque mie croati serbi sloveni macedoni
Albanesi ungheresi si dice che un coacervo tale di intrecci elettricisti
Contrapposizioni razziali di divergenze culturali che è molto difficile capire
Districare con la ragione
Quello che sta accadendo
Ora
Io
In questo caso particolare
Invito gli amici
A non drammatizzare a non esagerare le complicazioni che ci sono ma non bisogna che queste complicazioni che ci sono oggettivamente forniscono un alibi per non giudicare quello che accade
Oltre alle complicazioni inerenti alla storia dei popoli gli ex jugoslavi nella crisi attuale c'è una cosa che va detta c'è un accredito e ci e c'è una professore
Su questo deve essere molto chiaro
Anche con il mio amico e compagno di partito De Michelis io ho polemizzato sulla politica estera italiana non mi sono dichiarato d'accordo con il modo come all'inizio
La nostra politica estera a voluto credendo di poterlo risolvere affrontare il problema
Nella politica estera italiana né quella francese né quella inglese né quella spagnola né soprattutto quella americana si sono posti di fronte alla crisi del mondo post comunista con una politica chiara e realistica
Hanno sviluppato una politica di panico e di paura di Nostalgia dicendo crollato il comunismo salviamo però almeno nel forme istituzionali che i Paesi comunisti si erano dati durante durante link vero e l'impervio sovietico
Ora questa è stata una bella e Pia illusione che ha condotto Infanti sita e la politica estera italiana e di tutti gli altri Paesi europei
Costringere
Nazioni che già come vi ha detto Odescalchi nel mille novecentodiciotto nascono come Stati artificiali
Costringerli anche dopo l'artificio
Delle fallisse federazioni o confederazioni comunisti comunista a voler a dover arrestare per forza
Nella camicia di forza io un di uno pseudo federalismo che in realtà mascherava mascherava una pressione autoritaria e totalitaria sia dimostrato impossibile si è dimostrato inagibile politicamente psicologicamente economicamente e per dirla anche culturalmente in senso profondo
Si è visto
Che
Corro orlato il comunismo
Scorro staccarsi
La
La bocciamo
Della della dittatura comunista
Si è visto che le nazioni che non avevano tenuto soddisfazione già nel mille novecentodiciotto hanno voluto ottenerla nel mille novecento ottantanove
Si è visto benissimo e si è capito benissimo
Che
Se noi voliamo progettare
Al di là dell'Europa comunitaria che si sta formando adesso
Sulla base dei massacri
Una grande Federazione europea una federazione europea per il due mila
Che comprenda anche le nuove realtà del mondo dell'Est sia visto che se vogliamo raggiungere l'obiettivo della grande federazione europea dobbiamo consentire prima un passaggio intermedio
Alle Nazioni dell'est che si stanno liberando dalle dalla camicia di forza comunista di respirare
Di riacquistare la loro identità per qualche periodo di tempo prima di poter raggiungere diciamo il quadro più grande di una più grande federazione europea che comprenda insieme con i Paesi fondatori dell'Ovest anche gli aspiranti alla Comunità europea dell'Est dell'Est
Non avere voluto capire che che questo passaggio era inevitabile dopo il crollo del comunismo questo passaggio che voleva
Ed con cui le nuove nazioni chiedevano sovranità identità e giustizia e tecnica
Non voler non volerlo avuto capire è stata una delle ragioni che ha prodotto la crisi non soltanto
In Jugoslavia che ha prodotto una crisi più blanda in Cecoslovacchia che ha prodotto una crisi più feroce in in in nel Caucaso e che sta producendo anche anche per ragioni che concernono il modo di porsi dell'Occidente di fronte al dramma anche oggi nella Moldavia sovietica ex sovietica
Questo
è stato
è stata una delle sviste
Nel giudizio dell'Occidente su quello che accadeva in generale nel mondo delle in particolare
C'è stata poi la svista sulla ex Jugoslavia in cui per lungo tempo non lo si è voluto vedere
Nella Serbia l'aggressore non si è voluto vedere nella Slovenia prima nella Croazia poi e nella Bosnia infine gli aggrediti
Indubbiamente la situazione intricata
I croati hanno avuto anche loro i loro problemi e le loro difficoltà
I croati forse non hanno chiarito bene
Il loro rapporto con le minoranze serbe che vivono in Croazia
Non tutto quello e quei provati hanno fatto sono facendo e
Assolvibile forse ma
E assolvibile il fatto che essi sono oggi la parte aggredita insieme con i bosniaci che ha dovuto in qualche modo difendersi davanti a un'aggressione che è stata fatta credetemi
Con i mezzi più spietati
Sia tecnologicamente che sul mano della manovalanza della manovalanza del massacro i serbi hanno ereditato tutta la parata tutta la struttura militare delle Stato jugoslavo aerei
Carri armati
Cannoni moderne armi automatiche e in più hanno inglobato quello che non hanno fatto i croati nella loro strategia che mira alla costituzione di una Grande Serbia hanno inglobato anche le cosiddette truppe irregolari dei Cecchi inizi
Se in Croazia ci sono indubbiamente delle frange di estrema destra delle frange ustascia delle frange
Estremistiche
Dobbiamo dire che l'aggressione serba non è a potenziate quanto avrebbe potuto potenziarle
Non le ha messe in evidenza quanto un'aggressione di quella natura poteva mettere in evidenza e non solo
Ma gli estremisti fascisti croati che indubbiamente ci sono in questa situazione non fanno parte di un piano strategico globale come invece lo fanno i ceti Nizzi dalla parte serba
Prima arriva l'esercito regolare
Bombarda e occupa poi si ritira arrivano le truppe irregolarità eccetto inizi
Che
Debbono ripulire etnicamente la zona lasciando vivere i serbi e uccidendo o cacciando via gli altri che possono essere in certe parti croati
O in altre parti possono essere musulmani
Ora di fronte a questa situazione a lungo di occidentali
E purtroppo anche l'Italia che pure essendo vicina dovrebbe conoscere un po'meglio la situazione a lungo sia fatta una diplomazia basata su una simmetria tutti sono colpevoli tutti sono uguali tutti sono ora in fondo degni della nostra
Pietà da un lato eh
Della nostra indifferenza dall'alto ecco questo è un atteggiamento che secondo me oggi più che mai oggi che tutto il mondo si sta accorgendo chi è l'aggressore
Ma abbandonato anche sul piano psicologico e sul piano ideologico
La Serbia una grande componente balcanica nove milioni di serbi non sono una cosa da ridere
Non tutta la Serbia anzi la maggioranza dei serbi si rendono conto oggi che il vertice che li comanda
Militar comunista da burocrazia ex comunista e militarista
Li ha portati su una biglia falsa le manifestazioni di pace
Per la pace le manifestazioni contro la guerra contro il Governo che ha voluto la guerra contro Milosevic che incarna questa politica bellica si fanno sempre più crescenti
Non bisogna confondere in assolutamente la maggioranza della popolazione serba con la politica delle nucleo dirigente serbo che una politica di aggressione di massacro e di sterminio
Prego
Di Milosevic di Milos sei
Questo per quanto riguarda l'Italia l'ultimo punto e qui c'è darò la parola
All'amico Ciccio e messe nere l'ultimo punto è il Silenzio
Delle piazze italiane
Di fronte a un massacro a una carneficina così vicina
Che nell'assolo boss mia non parlo della precedente guerra tra serbi e croati
Nella sono Bosnia in tre mesi ha provocato già cinquanta miti cinquanta mila morti già cinquanta mila morti
Cifre ufficiali se noi consideriamo che è molto difficile calcolare tutto quello che avviene nei villaggi
Nell'interno della Bosnia della Croazia secco alcol diamo anche la Croazia e la guerra che ritiene che vi è stata che vi è stata fatta già dati Abi perché vi si conduce già da un anno noi possiamo calcolare
Grosso modo che nel giro di un anno i morti le vittime di questa guerra superino già i i cento mila senz'altro senza contare che ci sono anche i giovani serbi che vengono mandati via alla alla al macello e che vengono e che vengono naturalmente
Uccisi anch'essi in questa in questa guerra che oramai non guarda più nessuno in faccia ebbene tutto questo accade qui
Accade
A a tre ore a quattro ore di macchina di automobile da Trieste a un'ora di volo da Maastricht a un'ora e mezza due ore di volo da Maastricht accade tutto questo
Né in Italia né nelle altre
Città europee
Si è visto
Si è vista una manifestazione pacifisti Ca'debba vigore
Delle manifestazioni che conoscemmo al tempo di una guerra molto più lontana in fondo molto meno sanguinosa in fondo il fondo molto lontana dai nostri interessi culturali cioè l'Iraq il Kuwait questo è anche un problema che riguarda l'Italia
Io lo pongo così sul tavolo lasciando aperta la domanda perché di fronte
Alla prima guerra violenta
Atroce
Che scoppia
Nel cuore dell'Europa dopo il mille novecentoquarantacinque
Con un'aggressione precisa e con degli aggrediti idee identificabili
Le piazze pacifiste tranne
Il movimento
Per la non violenza
Dei radicali tranne le onorevoli azione di Marco Pannella
Non si sono fatto in vivi e non sono intervenuti grazie
Dopo l'appassionato descrizione dell'onorevole petti za la parola ora passa l'onorevole Cicciomessere sentiamo su quali parti conviene su quali dissente di questa descrizione del tema jugoslavo
Mi sembra che il quesito fondamentale al quale Bettiza da alcune risposte
è il seguente
Può essere lo sbocco di sangue di guerra
Nell'ex Jugoslavia
Era obbligatorio era scontato era immodificabile era fatale
La risposta mi sembra che
Bettiza
Almeno parzialmente dai no
No per una serie di motivi
Io ritengo che
Se andiamo a vedere
Le reali responsabilità
Di chi ha consentito
Questo sbocco di sangue di guerra di morti
Cioè dobbiamo innanzitutto individuare quelle
Di Milosevic
Del regime serbo
Ora in mente anche quelle
Dei pacifisti ma per fortuna ecco pacifisti corsa contano poco
Ma c'è una enorme responsabilità
Che quindi spiace che Bettiza abbia
Definito come svista
L'enorme responsabilità
Dell'Occidente
E facciamo i nomi
Le norme responsabilità del ministro degli Esteri Gianni De Michelis che ha condiviso con tutti gli altri leader europei e occidentali tutte le responsabilità di quello che è successo
E non voglio dire una cosa eccessiva
Perché io ho vissuto quei momenti
Come molti di voi credo
E credo che fosse possibile impedire questo sbocco di sangue
E se non è stato fatto non per una svista ma per precise responsabilità politiche per una cultura politica una cultura politica che perdente che è stata perdente non soltanto nell'ex Jugoslavia me perdente in Europa e perdente nel mondo
è stata del mille novecentonovantuno
Dichiarazione di indipendenza
Della Slovenia
E della Croazia
Io immediatamente dopo dichiarazioni mi sono recato
A Lubiana
Quando c'erano già le prime barricate i cavalli di Frisia i tram ammessi di traverso nelle strade gli scontri
Al passo di Gorizia la Casa Rossa e così via
E tutti i leader tutti i leader
Della Slovenia così come tutti i leader della Croazia corazze a che era ancora più prudente della Slovenia era preoccupatissima per la dichiarazione della Slovenia
Era una concordi su tre punti questi punti si chiamavano confederazione di Stati sovrani Europa Comunità europea democrazia
Questi erano i tre punti sul quali la Slovenia e la Croazia intendevano fondare la loro dichiarazione di indipendenza di autonomia di sovranità
Qual è stata la risposta unanime
Da parte del governo italiano da parte di De Michelis
Da parte della Comunità europea da parte degli Stati Uniti da parte dell'Occidente la risposta unanimi è stata L'Unità dell'ex Jugoslavia non si tocca
è stata la risposta che il ministro De Michelis è venuto in aula a ribadire è stata la risposta che l'America ha ribadito a partire da una vecchia concezione a vecchi rapporti vecchi interessi certamente di questa Europa unità che rappresentata re presentato per un certo Periodo un baluardo possibile dei confronti
Del dell'unione sovietica
E quindi questo sbocco possibile sbocco possibile è pacifico Rispetto
A un a una regione
Con le conoscevamo
Differenze etniche storie diverse conflitti
Ecco questo sbocco possibile
è stato immediatamente impedito non soltanto dall'esercito federale non soltanto da Milosevic è stato innanzitutto impedito
Dalla Comunità europea dalla classe politica italiana dalla classe politica occidentale che non ha accolto immediatamente
Questa richiesta questa proposta politica di Dini diverso assetto della Jugoslavia già all'ora dell'ex Jugoslavia
Questo comportamento è continuato e continuato
Nel momento in cui una volta risolta velocemente la crisi della Slovenia della quale la Serbia aveva scarsi o nessun'interesse se non di facciata di ma d'immagine
Nel momento in cui
L'armata federale ha iniziato ad aggredire
Perché anche su questo
Bettiza la ricordato per quanto tempo i nostri leader politici
E innanzitutto il ministro degli Esteri hanno parlato di guerra civile la guerra civile nella Jugoslavia nell'ex Jugoslavia
Avete mai sentito parlare in quei mesi
Fino al dicembre gennaio
Del mille novecentonovantuno dell'aggressione da parte dell'esercito federale ex federale della Serbia nei confronti della Croazia mai di questo si è parlato io mi trovavo nel gennaio mille novecentootto Nova novantadue a oggi è che bombardata dal del cosiddetto esercito federale
Da una parte c'erano i giovani croati con il fucile nient'altro una Renault nient'altro che il fucile e dall'altra parte la più grossa armata
Di quell'area ebbene in quel momento anche in quel momento il nostro ministro degli Esteri i ministri della comunità Lorca Rincon continuavano a parlare di guerra di civile di scontro ecco unico fra fazioni
Di scontro fra gruppi e non di aggressione
E l'uomo dalla Comunità europea l'avallo della Comunità europea che ha dato alla occupazione di un terzo della Croazia da parte del regime serbo attraverso gli alibi attraverso il cessate il fuoco che servivano soltanto all'esercito federale l'indomani di violarle occupare un altro pezzo della Della Croazia con la benedizione della Comunità europea questa e la storia è la storia vera di quello che è successo
In quella regione cento ripeto la responsabilità della Serbia di Milosevic e di tutto il resto ma innanzitutto la responsabilità di una classe politica europea di una classe politica italiana di una classe politica occidentale
Che non ha saputo cogliere il suo ruolo rappresentare il tuo ruolo rispetto a quello che accadeva la situazione
Poteva trovare uno sbocco poteva trovare uno sbocco
Fin d'dai primi mesi del mille novecento novantuno non si è voluto trovarlo questa è la situazione dalla quale non ci troviamo di fronte allora quando lo chiedevamo non soltanto un riconoscimento immediato delle repubbliche ma chiedevamo immediatamente che si riconoscesse che non c'era una guerra civile ma è una guerra di aggressione e che allora bisognava in media da mente adottare le sanzioni nei confronti della Serbia allora avrebbero avuto efficacia oggi lo sapete benissimo non hanno faticato a oggi si è costretti a parlare
Di possibile intervento militare perché e perché oggi appunto dopo quello che è successo le scansioni non ero più efficace non hanno più efficacia politica
Non hanno più efficacia nel terreno ormai la situazione si è incancrenita ormai si è passati ormai alle armi allora
Un anno prima
Se si fosse accettata la proposta politica
Ripeto confederazioni Stati sovrani Europa democrazia su questa base le sanzioni avrebbero avuto l'efficacia oggi purtroppo
Lo sbocco unico lo sbocco disgraziato e lo sbocco
Dell'intervento militare quello quello che non mi avrebbero voluto fare oggi l'Occidente grazie non le sue svista i suoi errori di fondo politiche e costretto a fare una situazione che tutti voi immaginate
Difficile e in qualche modo anche se non lontanamente quello che è successo della guerra
Al fra
Di occupazione dell'Iraq nei confronti di Cuba Haiti il successivo intervento e dell'Occidente per anni e anni anni l'Occidente accoccolato armato ha fornito la potenza bellica l'Iraq e dopo lo sbocco è stato quello che tutti conosciamo il costo poi per rimediare a questo orrore questo orrore è stato quello che tutti noi conosciamo la situazione di votare in qualche modo anche se
In maniera diversa e questa
E dicevo
Non si tratta soltanto di svista
Ma di un profondo errore politico una foto profonda incapacità della classe politica oggi di dare uno sbocco politico
Efficiente capace soddisfacente adeguato alla crisi alla crisi delle Nazione Italy crisi degli stati così come
Li abbiamo conosciuti
E perché abbiamo due punti di riferimento
Manca il terzo abbiamo due punti di riferimento nel diritto internazionale uno si chiama diritto all'autodeterminazione dei popoli che un principio che sta lì
Fondamentale è necessario Sensi Ale
D'altra parte abbiamo un altro principio altrettanto essenziale che viene prima dei diritti dello Stato degli interessi dello Stato
Il diritto dei cittadini
Alla propria esistenza a un certo tipo di Steve dispensa ai diritti civili ai diritti delle persone ai diritti delle minoranze
Li chiamano i diritti innati
Ebbene ci sono questo c'è questo conflitto
Da una parte il diritto all'autodeterminazione
Che trova necessariamente per ragioni culturale storica e comunico sbocco possibile
Il diritto a costituirsi in Stato e quindi
Con tutto quello che costituisce comporta lo Stato lei alle armate gli eserciti la propria moneta eccetera eccetera tutte cose
Assolutamente fuori dalla storia in Europa di un mondo che invece deve unirsi dire unificare deve mettere insieme le risorse e dall'altra parte appunto i diritti innati diritti civili diritti la persona
Ebbene dicevo manca
L'altra l'altra gamba la gamba fondamentale che può conciliare questi due momenti che non sono convergenti come vediamo che producono e questi scontri che producono morte guerra l'altra gamba
Poteva essere rappresentata dall'Europa dall'Unione Europea
Che oggi invece purtroppo non è un polo di attrazione
Non è un polo di attrazione e non è una risposta politica non rappresenta una risposta politica un esempio di risposta politica a questa contraddizione fra il diritto di otto premiazioni diritti delle minoranze
La necessità quindi come sbocco obbligato a costituirsi Stato manca la grande famiglia europea
Che riesca
Contestualmente a garantire da una parte
Il diritto dei popoli il diritto all'autodeterminazione dei popoli dal partito diritti delle persone i diritti delle minoranze soprattutto poi in situazioni come quella della Bosnia Erzegovina nella quale il diritto all'autodeterminazione poi si scontra con il diritto di diverse e mia di diverse
Diverse popolazioni sia una situazione
Che non può trovare come qualcuno vorrebbe uno sbocco in termini di separazioni fra comunità perché le comunità confluiscono una sull'altra
Di per sé è una comunità intera etnica in qualche modo traslazionale se vogliamo utilizzare questa
Questa parola e manca un riferimento politico riferimento culturale un riferimento giuridico un riferimento statuale per dare
Un copertura uno sbocco a questa a questa situazione
E qui io credo che nel momento in cui si discute
Di sanzioni nel momento in cui si discute di intervento a Sarajevo sarebbe molto più utile per tutti noi per la nostra classe politica innanzitutto discutere di democrazia di Unione europea
Di possibilità di dare uno sbocco politico nuovo alla democrazia
In una situazione nella quale non è possibile più concepire alla dunque il sia in termini nazionali ma necessariamente in termini transnazionale e su questo terreno purtroppo vie l'assoluta carenza politica
Mancano idee le poche idee che ci sono stati e sono state frustrate ricordiamo l'esperienza del dell'unione europea della del derby di Altiero Spinelli le speranze dei federalismi frustrati oggi del fallimento di Maastricht
Fallimento che certo nasce da spinte Pisa la isolazioniste spinte nazionaliste altri interessi di questo genere e come nasce anche da una base oggettiva reale
E nel momento in cui si da più potere
Alla commissione al Consiglio europeo alla comunità europea si trasferiscono altre competenze
Ebbene la domanda che sorge può questa comunità
Con questo suo deficit di democrazia
Gestire queste nuove competenze in modo soddisfacente per tutti certo può anche essere un alibi ma in Danimarca credo che il passaggio a quell'un per cento due per cento che è stato decisivo
Per il no a Maastricht si sia basato però su questa concezione
Ebbene abbiamo svuotato i parlamenti nazionali giustamente
Ma per dare il potere a chi per dare il potere a una nuova democrazia no per dare potere a Bruxelles e senza nessun controllo con un Parlamento europeo che non conta nel nulla a un nuovo potere che è sostanzialmente un potere Interstate statuale
Quindi abbiamo svuotato i parlamenti nazionali ma non per trasferire all'altra istanza democratica questo tipo di potere ecco ma queste sono i problemi a partire dei quali lo sbocco della Jugoslavia dell'ex l'unico slide è difficile come difficile lo sbocco di altre situazioni che conosciamo nel resto dell'Europa e credo che questo dovrebbe essere il tema di discussione
In questo dibattito ma in generale nella politica italiana proprio alla che alla luce della crisi
Della politica dei partiti non soltanto l'Italia in Europa crisi che nasce proprio dalla carenza di ideali della carenza di nuovi valori che dirlo risposte soddisfacenti ai nuovi problemi che oggi con cui oggi dobbiamo confrontarci grazie
Ogni in cui si presenta la situazione di crisi jugoslava sia stata non siano state dipinte
Con dovizia di argomentazioni abbiamo di fronte una scena complessa riguardo la quale senza dubbio mi pare vanno messi in fila anche alcune responsabilità Esterne che sono dell'euro possono dell'Italia un'Europa che è stata come si è detto assente un'Italia che è stata sorda nel momento più acuto della crisi quando ancora probabilmente la vicenda poteva essere amministrata verso soluzioni meno sanguinosa e tuttavia si è ribadito di fronte ad una costruzione ad una creatura artificiosa il cui tessuto connettivo non non esiste più con la fine in particolare
Del comunismo senza alcun dubbio
Preoccuparsi di tenerli in piedi o di mantenerne la nelle condizioni in cui era data può risultare esercizio vanno dunque
Da osservatori Diversi dal Parlamento italiano
Ciccio me serve dal Parlamento europeo Bettiza ci hanno consentito di comprendere descrivere
Lo stato della condizione di crisi
Noi siamo qui per un dibattito dunque sono gradite
Le domande possibile intervenire chi desidera farlo
Può accomodarsi alla tribuna io vorrei per parte mia intanto aggiungere
Qualche domanda i nostri gentili ospite
E la prima è riferita all'atteggiamento della chiesa noi abbiamo visto una mobilitazione molto interessante sotto il profilo umanitario
In grado di svegliare le coscienze intorpidita distanti dalla dai teatri di guerra e dunque dalla valutazione della difficoltà in cui centinaia di migliaia di bambini e donne erano costretti a vivere
Abbiamo visto senza alcun dubbio una mobilitazione che è servita a fare intendere le ragioni drammatiche anche sotto il profilo della complessità
Religiosa di quel paese lo ricordava Bettiza sono tre
Religioni la Serbia
Cristiani ortodossi Slovenia e Croazia
Cattolici
Bosnia Erzegovina a maggioranza musulmani
Dunque anche questo elemento contribuisse arrendere
Difficile la situazione
Io desidero chiedere ai nostri ospiti se non abbiano intravisto per caso dell'atteggiamento della Chiesa italiana
Come dire una attenzione accentuata verso taluni momenti del conflitto e meno evidente in altri in ragione anche della complessità
Con la quale si presente alla vicenda dell'ex Jugoslavia sotto il profilo appunto della religione la seconda novanta poco provocatoria che vorrei fare riferita ad una una cosa sconcertante che io come
Molti altri penso ho letto sui giornali dalla quale per la quale mi aspettavo una un reazione
Visibile
Significativa cioè abbiamo sentito un parlamentare
Per altre ragioni
Parlare di anche se metaforicamente oliare Kalas Nico mentre come ci ricordava a tre quattro ore di macchina noi abbiamo i Kalas nippo kalashnikov in funzione con quali risultati sappiamo bene dunque ci si aspettava forse che
Così a lavoro ad una dichiarazione del Gender di un parlamentare magari il corpo in Parlamento reagisse
Molto più visibilmente ecco queste erano le due domande che io desideravo fare l'una sul ruolo della chiesa cattolica e del vaticani in particolare l'altra su questa buttata di Bossi se c'è qualcuno tra il pubblico che desidera parlare
Devoluto prego
Terza domanda fucili prego
Secondo il vostro parere
Di politici di professione c'è la Sesta Flotta americana dove esce intervenire per calmare
Il problema sarebbe migliore o peggiore
E questo il mio il mio interrogativo finita la guerra rimane non rimane cioè
è una cosa credo che deve fare o che non deve fare
è una cosa che risolverà il il problema anche dopo lo risolverà solo in parte questo è un un grande punto interrogativo
Con una guerra a duecento chilometri in linea d'aria ecco io chiedevo questo aggiunta alle alle due domande centrate nelle del compagno Nando grazie
Qualcun altro desidera
Parlare
Facciamo intanto questo giro ok prego Pettis
Comincia con la con la correlazione cattolica no rispondo sull'accusa cattolico
Tenuto conto
Provati sloveni è una parte dei bosniaci sono cattolici
Tenuto conto che il Papa è un cattolico slavo
Cattolico polacco dunque e tecnicamente oltre che era il religiosamente vicinissimo
Per cultura per affinità linguistiche Agli Slovenia e e ai croati
Tenuto conto che un Papa
Che viene dal freddo comunista
Tenuto conto che la Serbia ortodossa che il nucleo dirigente serbo ortodosso nazionalista ed ex comunista a aggredito questi altri slavi cattolici tenuto conto di tutto questo direi che tutto sommato la Chiesa cattolica è stata abbastanza abbastanza prudenti non mi pare che i cattolici abbiano esagerato hanno fatto quel minimo indispensabile che dovevano fare e che forse secondo me avrebbero dovuto fare anche di più forse secondo me ma
Direi che
L'atteggiamento della Chiesa cattolica dello Stato Vaticano del Papa Wojtyla nell'insieme al di là di aver detto che i croati hanno diritto alla loro esistenza nazionale alla loro autodeterminazione in quanto in quanto nazione globale al loro stato a non essere aggrediti direi che oltre a questo direi
Che la va la Chiesa cattolica non si è spinta ha fatto una cosa giusta quando è stata insieme con la Germania uno e con l'Austria uno dei primi scatti dato che il Vaticano è stato a riconosce al a riconoscere la Slovenia e la Croazia nei
Questo qua mi sembra che tutto sommato abbiamo avuto anche una reazione fin troppo moderata da parte della Chiesa
Allora sulla Sesta Flotta rapidamente aprisse la Sesta Flotta
A nessuno non piacciono le flotte le cannoniere intimidatorie
Che si approssimano
A nazioni minori intanto Stati situazioni nazioni minori di quelle rappresentate da una grandiosa flotta come la Sesta Flotta americana ma ma
Questo benedetto
Gruppo di potere serbo è stato finora aiutato in tutti i modi
Dai nonni interventi dalle non prese di posizione da hippie latice mi dell'Occidente
Quando croati e sloveni dichiaravano la propria volontà di indipendenza di sovranità e nessuno li riconosceva
Era come dire ai serbi attaccate fate pure non ci laviamo le mani
Nessuna voce forte sia alzata per direi serbi attenzione basta non fate delle cose oggi la situazione è diventata purulenta e diventata grave
E siccome finora ci sono state soltanto chiacchiere da parte dell'Occidente e non un gesto diretto ai serbi per dire basta a questo punto la Sesta flotta oltre che
Farà rispettare l'embargo e quindi le sanzioni potrebbe avere non un valore militare ma un valore di monito simbolico a questo espansionismo
Serbo che finora hanno e andato come nel burro senza trovare mai dalla parte occidentale un monito un no un invito a cessare l'aggressione
Grazie ora cito per sei
Ma io ho già detto per me
L'intervento
Militare era presente un fallimento
Presenta un fallimento perché si poteva evitare si doveva evitare c'erano tutte le condizioni
Per farlo parte dei capi di un fallimento per l'Occidente
Che non ha saputo intervenire in tempo
Raspe rappresentano soltanto un fallimento uno schiaffo sonoro nei confronti della Comunità europea poche chilometri dall'ex Jugoslavia che non recita fare nulla
Neanche a minacciare nuovi
Diceva un
Leader bellico belga l'Europa è un gigante economico un nano politico un verme militare credo che la vicenda
Della Jugoslavia
Dell'ex Jugoslavia ha dimostrato che l'Europa è un verme non soltanto militare un verme politico
Ma io
Volendo sempre abusare
Del questa festa del
Del Partito Socialista Italiano
Io vorrei soltanto ricordare
C'è un testimone
Che solo una settimana fa
Il ministro De Michelis inaugura ha raccolto gli applausi della sinistra quando ha detto che mai e poi mai
L'Italia alla Comunità europea
Sarebbe intervenuta militarmente in quella zona mai e poi mai
Ha detto e ha ripetuto
Che
L'intervento
Che è stato concepito a Bruxelles l'intervento delle sanzioni che è stato concepito a New York era più che sufficiente per garantire la pacificazione
Della Bosnia la ritiro ritiro
Dell'armata la cessazione del fuoco a Sarajevo eccetera eccetera eccetera e io mi chiedo qualche conclusione qualche
Giudizio politico qualche
Valutazione
Deve essere trattata comportamenti di questo genere
E adesso non mi riferisco soltanto De Michelis ma anche in generale di una classe V politica europea che ha detto le stesse cose è stata di volta in volta smentita da infatti oggi leggiamo che
Invece il ministro De Michelis sembra sostenere la necessità di questo intervento naturalmente non
Degli europei ma della Sesta flotta che il problema è che gli americani sono le poltrone serie
Se la Terza Flotta Valli Valli per mostrare soltanto la bandiera
Totti e la possibilità come dice Bettiza
Che proprio perché sono persone serie
Serbi comprendano l'antifona
Ma se l'antifona non la comprendo lo è chiaro che se c'è la Sesta flotta la Sesta flotta viene autorizzato verrà utilizza probabilmente saremo anche noi coinvolti e così via
E qualcuno dovrà rispondere delle responsabilità per cui si è arrivati in questa situazione queste la domanda che mi fa
E mi sembra che allo stato dei fatti nessuno risponda di queste responsabilità e su questo mi collego quindi al tuo
Discorso la tua provocazione circa la lega e certo
E certo che in una situazione nella quale esistono dei ministri che possono dire bianco e nero
Un giorno sì e un giorno no al giorno sia il giorno al contrario di quello che hanno detto prima che solo sconfitti dalla storia che sono sconfitti politicamente hanno queste immani responsabilità eppure non succede nulla è chiaro che poi
Vengono fuori i Bossi e tutto il resto
Questo non è perché sono bravi anzi poverini
Vediamo tutti i giorni alla Camera non sanno come muoversi non sanno che fare con tono molto capace di Diofanto affidare a loro qualche responsabilità di qualsiasi e genere
Sono la risposta la reazione di fronte a queste i comportamenti
Dell'Occidente e questi comportamenti se volessimo aprire un altro tipo di discorso probabilmente verrà aperto domani
Responsabilità questi comportamenti della della sinistra
Che è assolutamente inadeguata da tutti i punti di vista sia la sinistra democratica sia quella di nuova acquisizione democratica rispetto a questa situazione il PDS
Perché non ce lo dimentichiamo per mesi e mesi ha detto sostanzialmente no al riconoscimento dalla Croazia dalla Slovenia
Ha detto no
I né all'India in in coro con De Michelis alla modificazione alterazione della vita dell'ex Jugoslavia perché queste sono responsabilità culturali storiche di una sinistra di una sinistra che non sta non è in grado di stare i tempi il passo ai tempi che non è in grado di vedere di prevedere di analizzare la nuova situazione che si è creata questa una domanda che mi faccio di fronte a questa
Fallimento che sarebbe rappresentato appunto se ancora una volta gli americani dovessero togliere le castagne dal fuoco a una Europa ha solamente incapace impotente priva di qualsiasi possibilità di intervento nella regione grazie
Bene se ci sono altre domande vedo in sala persone che hanno partecipato anche recentemente ammissioni umanitaria sulle coste dalmate
Quindi se c'è qualcuno di questi che desidera parlare
Non non sentono gli altri
Bisognerebbe dirla dei
Il signore ha detto che non si può stabilire un'equazione tra Serbia e comunismo e tra serbi e comunisti ma questo era già presente mi pare nel primo intervento di Bettiza il quale diceva che di fatto oggi si può dire che la maggioranza dei serbi sia contro il regime postcomunista che governa lo sto
Questo è un è un po'più ardito da sostenere questo
Ecco allora diciamo che è una domanda che può essere posta una domanda che può essere posta riguarda il rapporto anche oggi oltre che nella storia con la minoranza italiana avrete
Appreso tutti delle reazioni non positive della minoranza italiana alla
Divisione vero della frontiera tra Croazia e Slovenia che di fatto ha ha diviso in due tronconi quella che la minoranza italiana considera un'unità e del territorio e della popolo del dell'Istria e questo è un punto sul quale forse i nostri ospiti possono aggiungere qualche valutazione considerato che ad esempio il memorandum definito per la tutela di queste esiguo minoranza italiana di Istria Dalmazia e Quarnaro è stato sottoscritto dall'Italia con la Croazia ma non è stato sottoscritto dalla Slovenia e non è sottoscritto tra Slovenia e Croazia che sono gli altri
Attori bilaterali di questo di questo processo di tutela della minoranza ecco facciamo un passaggio allora sulla sulla storia sull'attualità della minoranza italiana nei territori dell'ex Jugoslavia prego Bettiza che può parlare anche sardo spalla Pino avendone
Grande esperienza personale
No ma tu tutti riferibili
Il memorandum di di il a questo ultimo atto non ti riferivi a Osimo no no
Ma è un problema molto spinoso quello della
Beh la minoranza italiana
Ministri ha soprattutto
è molto difficile
Era ed è molto difficile chiedere
Indubbiamente a due nazioni
Che si formano da poco
Che con crescono da poco in Stati sovrani
Di
Rinunciare ai loro territori
Di quando erano soltanto repubbliche federate o confederate nel contesto della ex Jugoslavia
Inserirsi come minoranza italiana magari appoggiata dall'esterno dell'Italia in questo frangente in cui tutta la ex Jugoslavia sta esplodendo aggiungendo una motivo
Di fuoco in più
Al volo Canovine eruzione mi sembra oggettivamente difficile impossibile
Una cosa va invece
Detta
Sia
Che una parte della minoranza italiana rimanga racchiusa entro i confini croati
Sia che l'altra parte rimanga racchiusa entro i confini sloveni noi dobbiamo augurarci
Non tanto che questa minoranza venga unificata no ma che venga unificata la democrazia
I sistemi democratici sia in Croazia e Slovenia in modo che i due tronconi della minoranza italiana benché separati da un confine che via via che si formerà l'Europa che via via che speriamo Slovenia e Croazia sì democratizzare hanno sempre di più diverrà un confine molto permeabile
Noi dobbiamo augurarci il piede che intorno alla minoranza italiana i due nuovi Stati sovrani diventino il più possibile Stati democratici
E pluralisti ci in cui il rispetto delle minoranze sia un elemento degli altri e rispetti e doveri civili che questo Stato dovrà ai propri cittadini l'altro l'altro elemento su cui
Puntare
è un po'
Il clima anche italiano sulla frontiera
Bisogna che anche certe punte missina nazionalistiche fascistoide che soprattutto a Trieste sono presenti si attendono e che si segua piuttosto l'esempio del Friuli
Del grande e laborioso Friuli che oggi cerca al contrario di tanti ambienti triestini un contatto fattivo concreto con la nuova Slovenia democratica e pluralistica
Cioè anche da parte italiana se vogliamo aiutare veramente
Le
Nazionalità alle minoranze di quella parte G. bisogna che ci sia un approccio costruttivo e democratico
Chi vi parla
Io sono un esponente della minoranza italiana della Dalmazia di cui non vi parlo perché non c'è più
Una minoranza degna di consistenza numerica e di questo nome in Dalmazia esisteva
Zara era una città completamente italiana dal facchino del porto ad borghese alto parlavano tutti il vecchio dialetto veneto che parlavamo che parlavo anch'io nella mia famiglia con i genitori
Ora vi posso garantire
Che se quelle minoranze sono state colpite negli ultimi cinquant'anni da tremende fatalità
L'irredentismo esasperati i fascismi in nazionalismi irragionevoli e irrazionali sono stati fra le maggiori cause
Della nostra fine come minoranza etnica e del nostro esilio
Indubbiamente se in Italia non ci fosse stato il fascismo e se il fascismo il nazismo non avessero fatto quello che hanno fatto durante la guerra non ci sarebbero state tante cose
Molto gravi che ci hanno impedito di poter continuare a vivere a sopravvivere come vecchissima secolare minoranza nella terra dove siamo nati
Prego
Ma innanzitutto la dimensione del problema come ricordava Bettiza due mila non di più
Penso che la minoranza italiana in Slovenia forse Ventimiglia
In Croazia
In Slovenia una minoranza italiana
Mi sembra con un un grosso prestigio
Che nelle ultime
Lezioni ho avuto non soltanto i deputati diciamo di diritto i due deputati di diritto
Previsti dalla legge elettorale ma avuto
Deputati italiani letti nelle varie nelle varie liste almeno due
Se ben se ben ricordo d'altra parte una situazione colata che era invece molto peggiore per la minoranza italiana che si è modificata
Con nella nuova Costituzione croato accerto una comunità che prima non conosceva confini improvvisamente oggi conosce un confine
Che la divideva dividendola divide in due
Ma il problema non può essere visto soltanto per la minoranza italiana ma per tutte le altre minoranze ungheresi e così via che esistono in questa in questo Paese che possono trovare una soluzione non certo
Nel vecchio un mito nazionale
Ma lo dicevo prima in un diversa concezione
Della comunità europea
Una diversa concezione dei rapporti etnici Valaperta una diversa concezione degli apporti fra gli stati concezione che tutta da costruire che purtroppo
Sarà più difficile costruire dopo questa guerra lo ricordo lo dicevo all'inizio
Se nell'estate del mille novecentonovantuno
L'Europa si fosse comportata diversamente oggi immagini
Per impedire la creazione di questi Stati staterelli
Di questa guerra poi soprattutto ecco c'erano
Oggi vedente mente bisognerà che passi molto più tempo per ricreare
Una diverso assetto della Regione possibilmente all'interno della Comunità europea
Bene mi pare che se sia dato una descrizione attenta precisa anche di aspetti minori del quadrante dell'ex Jugoslavia quale appare appunto la questione italiana di questa minoranza è piaciuto molto l'immagine che ha usato Bettiza non aggiungiamo Focarelli ad un vulcano che non ha bisogno certo di essere sollecitato c'è tuttavia un'attenzione
Articolata ciò che avviene e la descrizione della la crisi è della condizione odierna della crisi che c'è stata fatta ci consente di comprendere nel pene qual è il grado di complessità della situazione abbiamo tutti venne presente credo che su questo quadrante dei Balcani come prima su quello sovietico
L'Europa l'Occidente in generale hanno perso molte occasioni l'impegno deve essere dunque quello di guardare ad est con maggiore attenzione cercando di cogliere i fermenti di novità e soprattutto di incoraggiare i processi di democratizzazione che sono faticosamente in atto
Per chiudere ricordo ringraziandovi della presenza ringraziando il pubblico per la cortese attenzione i gentili ospiti che c'hanno
Consentito di capire qual è la situazione desidero ricordare che anche nell'ambito del festa avanti si raccolgono fondi per un'operazione umanitaria per portare aiuti sulla costa dalmata aiuti che verranno portati direttamente da noi
Alla fine della prossima settimana grazie a tutti per l'attenzione
Grazie alle scale
Sarà il totale