VII Assemblea nazionale dei quadri CISL

Ora
Abbiamo
Un'assenza quella del ministro Rino Formica che purtroppo Perron
Ma lei essere questa mattina improvviso non può partecipare ai nostri lavori o abbiamo parlato telefonicamente con lui si scusa tanto ci teneva tanto purtroppo è un punto fondamentale della nostra discussione la questione fiscale
Che ci viene meno
Non abbiamo come preannunciato alla presenza del presidente Pininfarina perché assente da Roma sostituito degnamente dal vicepresidente della Comindustria
Patrucco che salutiamo cordialmente per aver accettato
Il nostro invito salutando Luisa votiamo gli altri ospiti di questa nostra tavola rotonda a partire dal presidente del CNEL Giuseppe De Rita
Dal ministro delle riforme istituzionali e Mino Martinazzoli
Da questo momento in poi parlare di ospiti a un poco complicato dal ministro del lavoro Franco Marini
Dal presidente delle ACLI Giovanni Bianchi
Al segretario generale della UIL Giorgio Benvenuto
E al segretario generale della CGIL Bruno Trentin
Li ringraziamo tutti apriamo questa nostra mattinata con un intervento introduttivo alla tavola rotonda fatto dalla Raffaele Morese
Stavo dicendo la qualifica non c'è bisogno
Io ringrazio tutti quelli che partecipa a questi impegnativa di tavola rotonda
Perché devo dire subito che le aspettative sono tante
Non capita spesso di mettere assieme
Tanti protagonisti dalla vita politica economica e sociale del nostro Paese il mio compito
Non è tanto quello di mettere steccati al vostro interloquire quanto delineare sia pure sinteticamente
Come la CISL e vede l'interconnessione fra democrazia economica riforme istituzionali che è stato il fulcro della relazione introduttiva questa assemblea organizzativa di Sergio D'Antoni e chiedervi di esprimere un'opinione spassionato
Ovviamente non se ne può discutere in astratto
Il momento è così confuso
Da rendere lunga la lista dei motivi che indurrebbero al pessimismo
Ma Papa Giovanni ventitreesimo diceva che non aveva mai conosciuto un pessimista che avesse cambiato le cose
Non faccio appello all'ottimismo della volontà ma chiedo
Di guardare anche oltre le vicende di questi giorni se no il tema
Che ci siamo assegnati rischierebbe
L'ammainabandiera
Naturalmente dovette anche corrispondere alle curiosità mi rivolgo più da questa parte che qui sono forti per le questioni che si agitano attorno alla possibilità di avviare in questo Paese
Una condivisa politica dei redditi
Vi prego di farlo in funzione di una visione più strategica
Veniamo a noi la CISL e si ama definirsi sindacato dell'autonomia e noi consideriamo questo un carattere originario del nostro Es
Ma sappiamo anche che non è un'etichetta che resta fresche inconfondibile soltanto organizzando delle buone ed efficace campagna pubblicitaria sappiamo anche che l'autonomia del sindacato non cambia con il mutare dei simboli di partito delle coalizioni di governo delle forme di selezione direzioni dalla classe dirigente
Sappiamo che ci vogliono scelte fatti talvolta onerosi per le fatiche che impongono le rinunce che richiedono
Che in continuazione accrediti no il timbro autonomo dell'agire sindacale
Ebbene questa autonomia
Noi la fondiamo sulla scelta di lavorare per l'affermazione di una compiuta democrazia economica nel nostro Paese
Cioè di un sistema di scelte
Che realizzi tre obiettivi
Consentire la riduzione delle disuguaglianze sociali materiali e nel sapere
Pure in una schema di condivise compatibilità allargare la partecipazione dei lavoratori ben oltre i diritti di cittadinanza che pure ci sono consolidati in questi quarant'anni fino alla loro piena partecipazione
Alla formazione alla distribuzione della ricchezza nazionale
Terzo assicurare una dialettica tra i soggetti della democrazia economica attraverso procedure sede di stabile al confronto
Qualcuno può dirsi può dirci che ci siamo già
O siamo vicini
Credo che nessuno sottovaluti i tentativi che stiamo facendo perché si istituzionalizza di una politica di tutti i redditi
Perché si definiscano nuove regole nel rapporto di lavoro pubblica nelle relazioni sindacali pubbliche perché si allarghino le intese partecipative
Nelle grandi e nelle medie imprese ultime esempio è quello della Zanussi
Ma il rischio e che si abbia a disposizione una sommatoria di concertazione e senza democrazia economica ovvero una sua subordinata una democrazia economica senza sindacato
Non è vero forse
Che le potenzialità concertative del cane
Le esperienze partecipativa a livello aziendale o di grandi a dei gruppi come prevede il protocollo IP e le modalità alquanto errati che di confronto con il potere politico non delineano ancora un disegno definitivo e irreversibile
E non assicurano ancora che le aree forti e le aree deboli del mercato del lavoro siano in qualche modo tenute assieme da uno stesso sistema di tutele dei diritti minimi
E per converso non è forse ancora prevalente l'opinione che come singoli lavoratore ovviamente può partecipare all'azionariato al finanziamento di impresa e a quello dello Stato
Ma non come soggetto collettivo semmai come organizzatore di un diffuso sistema di fondi pensioni integrative capaci di orientare il risparmio contrattato dei lavoratori
La democrazia economica e compiuta se corrisponda ai tre obiettivi indicati in precedenza
Ed è l'intreccio tra fini e mezzi di cui si sostanzia che assicura seguita da Galli al sindacalismo confederale autonomia ed immunità da infezioni di neo integralismo è il banco di prova essenziale ovviamente e l'attuale confronto sulla politica dei redditi
Pervenire ad un accordo il cui fondamento dovrebbe essere che ciascuna parte scelga di cooperare per il risanamento economico e sociale del Paese
Rappresenterebbe più di tanti buoni propositi un segnale
Di una scelta che non ancora può chiamarsi democrazia economica ma che di essa fa da battistrada
E dal nostro avviso ai margini dell'intesa
Sono delimitati dalla redistribuzione dei sacrifici tramite alla leva fiscale para fiscale da un allineamento dell'inflazione interna quella europea e da soluzioni che salvaguardino il salario reale
Ovviamente non volendo fare una trattativa in pubblico i
No non scientifico in vetta
Ma anche le difficoltà in cui ci dibattiamo dimostrano che il processo di costruzione di una democrazia economica lento e impacciato
Noi non ci sottraiamo individuare anche nostra défaillance specie sul terreno della rappresentatività
Abbiamo avuto la forza di disciplinare l'uso dello sciopero dove era necessario
Invece nonostante l'accordo sulle RSU siamo ancora in affanno tra democrazia di mandato e democrazia delegata anche se siamo convinti che l'unica democrazia che ci dà stabilità e quella che potenzia il ruolo degli iscritti
Ma guardandoci attorno
Vediamo dubbi e limiti
Il padronato
Sembra ancora incerto
Tra giocare sì tutte le chance in un abbraccio anche di dimensioni transnazionali fra capitale finanziare capitale produttivo
E quindi in un rafforzamento quasi esclusivo del ricercato con ostinazione
Di un asse privilegiato imprese banche oppure
Incerto nel tenere ampia nel maglione del pluralismo delle espressioni sociali e produttive quindi assumere il sindacato come soggetto decisionale di politica dell'impresa di politica economica sia nelle fasi bus che nelle fasi alta dalla congiuntura
Ma ancora più incidente sulla lentezza e sulla complessità del processo
E la crisi delle istituzioni su cui ieri Sergio si è intrattenuto a lungo
E che io in qualche modo qui riepilogo una crisi di governabilità e una crisi nell'articolazione dei poteri che è causa sia di intrecci sempre più inquietanti tra criminalità organizzata e affari tra questi e la politica sia dall'ingombrante penetrazione partitica nei gangli del pratico funzionamento dalla macchina pubblica
Come opportunamente s'hanno sottolineato senza mezzi termini vescovi italiani c'è l'esigenza che i partiti specie quelli che hanno responsabilità di governo centrale e periferico
Ridefinisca nel proprio ruolo alla luce di un'etica politica che pare disperse sotterrata da accumuli di vicende grandi e piccole consumata all'insegna del fine che giustifica qualsiasi mezzo
Ma esiste anche l'esigenza forse più vitale per la crescita della democrazia di un cambiamento delle regole del gioco costituzionalmente definite un cambiamento che assicuri più stabilità più trasparenza più certezza di pluralismo nella dialettica tra società civile e società politica
L'attuale presidente della Cecoslovacchia Faber
Ha scritto intende dove spende stavano pensando alla loro democrazia diceva nelle regole
Future bisogna riabilitare valori quali la fiducia la sincerità la responsabilità la solidarietà per dare senso all'esercizio del potere
Credo che si possono applicare anche alla nostra vicenda
E la nostra esigenza non è solo quella di aver interlocutori istituzionali più affidabili in fondo ci potremmo accontentare del fatto
Che abbiamo governi instabili ma personale politico inossidabile
Chiedendo scusa ovviamente due ai neofiti
Ma di a vere nello stesso de noi abbiamo bisogna avere nello stesso tempo la certezza che la vitalità della Società venga rafforzata e per quanto ci riguarda nella direzione della democrazia economica
In altri termini ci occupiamo e sottolineiamo l'urgenza di riforme istituzionali fino al punto di considerare l'attuale campagna dei referendum abrogativi sulle questioni elettorali
Politicamente rilevante anche con tutti i limiti che essi che essa si trascina non solo perché ci rendiamo conto che c'è bisogno di una nuova legittimazione dello Stato nei confronti dei cittadini e dei produttori
Se il motivo di partenza di quest'interesse fosse questo probabilmente sarebbe legittimo porsi anche il problema di avere proposte concrete in ordine alla riforma elettorale
All'uso e all'estensione del referendum ai poteri dell'esecutivo rispetto agli altri organi istituzionali
Agli equilibri tra Stato e Regione porsi il problema di sostenerle nelle sedi deputate al cambiamento mettendo in cambio in campo nostri candidati verso i partiti e verso il parlamento
In realtà il punto di riferimento resta sempre l'affermazione di una democrazia economica compiuta
E che necessita delle riforme istituzionali che abbiamo segnalato di conseguenza il nostro compito non può essere che altro che di stimolo di sollecitazione di pressione anche di opinioni
Cioè non ci arroghiamo la pretesa di fare in olio di dire come fare le riforme istituzionali in questo non c'è alcuna vocazione Panzini da Khaled esprimere al riguardo
Forse però sarebbe più fluida la loro realizzazione
Se si inquadra sono nel più ampio spettro del governo del welfare stette dell'economia e se le forze sociali
Fossero interlocutrice nel Complesso procedere del confronto politico su questa materia
E tutto il sindacalismo confederale dovrebbe considerarle una frontiera su cui attestarsi
Su cui cimentarsi e dalla quale trarre le ragioni dall'affermazione della propria autonomia
D'altra parte se non si vogliono lasciare le cose così come sono e non si vuole ritornare indietro e cioè o al consociativismo politico alla logica del pendolo nei rapporti di forza tra i soggetti economici
La strada della democrazia economica supportata da un nuovo schema istituzionale ci sembra la più logica la più robusta per risolvere nodi insoluti dalla crescita civile dicono
è un'ultima considerazione
Una nuova prospettiva dell'unità sindacale può avere la sua ragione più autentica e più in ditta
Proprio sul ruolo riformatore del sindacalismo confederale
Un ruolo
Da esercitare senza giacobinismo
Ma con le dovute gradualità perché come ricorda finanche Foa in un suo bel libro appena uscito
Il gradualismo e un'attenta considerazione degli altri e l'apporto degli altri dalla gente richiede tempi
Un ruolo riformatore che dia ai lavoratori e alle lavoratrici la certezza di un grande protagonismo
Di un'identità che travalica credo religioso e quello politico
E per un simile progetto con tutta l'umiltà e la pragmaticità possibile machismo bit e pronta a dare il massimo contributo
Grazie apriamo allora la tavola rotonda diamo la parola al presidente del CNEL Giuseppe De Rita
Ma
La riflessione che vorrei provocare
Fra gli amici della tavola rotonda ma anche mi vostri cervelli se riuscirò
è legata a un passaggio
E io credo essenziale capire
Che sta avvenendo nella società italiana perché ci crea crea tutti tre a me come presidente del Cré lo come ricercatore ma crea ciascuno di voi
Qualche problema di identità e di funzione qual è questo passa
è il passaggio fra una società la cui dinamica la cui dialettica avveniva in termini verticali fra grandi segmenti verticali della società
A una società in cui invece la dialettica avviene in termini orizzontale
Cosa significa questa affermazione
Significa che noi siamo abituati voi io siamo abituati a ragionare in termini di sociale in termini dialettica sociale di dinamica sociale di conflitto sociale
In termini di rapporto fra grandi segmenti verticali della società
La più
Conosciuta di questa dialettica la dialettica di classe una classe contro un'altra classe un gruppo sociale contro un altro gruppo socia
Però abbiamo anche avuto nel corso degli anni delle grandi modifiche per esempio della dialettica sociale in base a un'ideologia contro un'altra ideologia che spaccava in due
Creando due canne d'organo quasi in comunicabili la società oppure abbiamo avuto grandi conflitti fra interessi di settore
Nome agricoltura e l'industria ma certamente fra industria e servizi fra industria e terziario
O abbiamo avuto dialettica sociali fra i produttori fra il patto fra produttori di cui tanti hanno parlato in questi anni invece il pacco e gli altri quelli che produttori non era
Fra burocrazia inefficiente di
Brambilla efficienti o lavoratori a fatica
La dialettica sociale degli ultimi anni i eh
Arrivata
Sostanzialmente sempre su uno di questi canoni
La dialettica era sempre fra canne d'organo
Molto spesso in comunicabili
Se non al basso o in alto nella discussione culturale home la vita quotidiana
Erano canne d'organo in comunicanti i rapporti fra classi i conflitti fra gruppi sociali la diversità di interesse fra settori l'inimicizia ideologica tutto era distinto
Per logiche verticale
E le poche volte che si doveva arrivare a fare un parto una concertazione un accordo era così faticoso
Superare queste logiche verticali che dopo un po'qualcuno alla tentazione di tornare alla propria gamma d'organo
Pensate ad esempio quanto abbiamo faticato tutti nei Periodo dell'unità nazionale
Dove bene o male un po'di coesione c'era ma ciascuno aveva la chiara tendenza a ritornare a far calmato
La dialettica sociale era una dialettica quindi sostanzialmente verte anziane perché lì soltanto il rapporto verte anziane poteva stabilire un minimo di confronto interessi fra un gruppo sociale un antro fra una classe un altro fra i produttori non produttori fra un'ideologia è un'altra ideologia e via di questo passo
Cosa sta avvenendo invece nella società italiana dopo
E questa dimensione verticale
Questa dimensione a canna d'organo conflittuali l'uno contro l'altro si è andata spegne
E molti di noi perdono non il posto perché di nessuno di noi per tempo ma perde quasi la propria identità la propria sicurezza
Di stare in una classe di stare in un gruppo sociale di stare in un'ideologia via e di poter definire la propria identità in base al fatto che fa al Motta contro l'altra ideologia contro l'altra classe
Contro l'altro gruppo sociale contro l'altro gruppo
Intergruppo magari appunto i produttori come intergruppo contro l'intergruppo terziario burocrazia
Perché sta avvenendo questo perché la logica della società è una logica che tende a orientarsi in termini ti di tipo orizzontale
In cui le novità
Avvengono tutte in termini non di canne d'organo ma di dispersione nella realtà sociale dei problemi
Molto più difficile andar di apprendere naturalmente
Quali sono i i processi che portano a questa logica
Crescente mente orizzontale della società
Della dialettica sociale della dinamica sociale del conflitto sociale
Ma il primo è la
Se volete anche quello in campo sindacale stato più appassionatamente perseguito la diffusione dei diritti il problema dei diritti
Il diritto i diritti siano essi i diritti di cittadinanza basilari o i diritti
Ai alla copertura dei bisogni sociali o i diritti degli extracomunitari o i diritti del malato sono diritti così proliferanti che non sono più riconducibili ad alcuni segmenti verticale sono i diritti sono di terrazze
Dispersi in tutti noi
Tutti noi abbiamo dei dei dei diritti tant'è vero che anche quando il sindacato penso alla UIL di Trieste penso alla CGIL di Rimini dice divento sindacato dei diritti diventa anche quasi il sindacato di tutti i cittadini
Si disperde la logica della divisione verticale si allarga questa dimensione orizzontale
Io stesso dico in un rapporto in due rapporti CREL degli ultimi anni che non siamo più nello stato dei divi del diritto siamo in una società dei diritti
Perché soltanto la società nel suo complesso le forze sociali
Nel loro complesso il la voglia di lavorare di ciascuno di noi nel nostro nel nostro singolo Mondo crea questa attenzione ai diritti i diritti sono di natura
Portati a creare una dimensione orizzontale della società dove io ho diritti ma diritti Diversi magari l'extracomunitario arrivato ieri alla stazione del
Secondo elemento che crea questa diffusione in orizzontale il pezzo forte che nel anche questo voi conoscete benissimo il pezzo forte che nella cultura nella società nell'economia degli ultimi anni è andata assumendo la dimensione aziendale
Quando noi diciamo
Noi ricercatori o tecnocrati diciamo che c'è una aziendalizzazione del sistema diciamo una cosa molto semplice diciamo che oggi il sistema economico vale in quanto è forte la cellula elementare che l'azienda
Non ci sono più piani di settore non ci sono più piani nazionali non ci sono più grandi impegni dell'economia nel suo complesso
Siamo al limite soltanto a giocare su le coerenze macro economiche dei consumi degli investimenti e dei salari pubblici
Ma nel resto dell'economia diventa importantissima la dimensione azienda
L'aziendalizzazione però come immaginate tranquillamente diventa orizzontalità della società orizzontalità dell'economia
E non a caso riprendo la relazione di Trentin a
Rimini e in fondo il processo di aziendalizzazione crea un problema anche per il sindacato di creare nella azienda una rappresentanza sindacale
Che permetta di stare lì dove sa andando il potere
Dove sta andando il vero punto della dialettica sociale dove sta andando il vero conflitto
Perché il vero conflitto sindacale oggi si attua all'interno
Del mondo del lavoro in azienda attraverso processi di inclusione ed esclusione di ristrutturazione di cooptazione ai diversi livelli
Terzo fenomeno che portarlo orizzontali Zazie zone della società
Quello è i quello che vediamo di più in termini orizzontali è la forza trainante in questo momento sta avendo la dimensione territoriale
Il territorio diventa importante
Diventa importante le leghe diventa un importante le nazionalità in Russia o in Jugoslavia
Diventa importante l'autonomia degli enti locali diventa importante la battaglia per le Autonomie a livello locale diventano importanti cioè il territorio diventa importante
Niente ricordate il territorio al limite mi permetterete cinismo
Nei confronti della detto in delinquenza e organizzata perché la delinquenza organizzata vince o tenta di vincere la propria battaglia appropriandosi di pezzi del rito
La la mafia o la camorra oggi sono forti non per che hanno grandi Circuiti per esempio grande circuito la droga non ce l'hanno quasi più
Gli italiani almeno ma perché hanno una coerenza con il territorio un'appropriazione del territorio una forte presa sul territorio e poi gli permette di fare
Quello che vogliono su alcuni problemi dal sequestro di persona fino alla agli appalti per i pubblici servizi locali
Il territorio diventa importante nel bene e nel male
Questa specie di orizzontali Zazie Leone
Accentuata che il territorio sfida e non è guardate soltanto un aspetto negativo noi abituati con la scaletta mentale all'articolazione per canne d'organo pensiamo che l'orizzontalità è sempre una disgregazione
Tenete conto che c'è nel rapporto con il territorio non soltanto direbbe Derrida
Non De Rita ma il Derrida con un processo di appropriazione con due corpi
Ma c'è un processo di appropriazione con una Pizzol tanto cioè il possesso del territorio diventa anche identità persona io sono propriamente me stesso se mi sento lombardo
O se mi sento reatino
Il rapporto col territorio diventa anche un processo di identità
Logistica e più se facile sentire mi sul lumbard che sentire sono operaio possono un finanziere
Perché il processo di propria azione cioè di identità personale è legato al territorio
Il quarto processo che oggi abbiamo in termini di crescente orizzontalità del sistema è quello relativo al discorso di cui io
Parlato e scritto in questi ultimi quindici giorni del ritorno a una certa dimensione sociale da parte della realtà italiana un'uscita dal riflusso del nel privato un'uscita di casa
Per ritornare a fare associazionismo volontariato comunità locale vita di quartiere vita di piccola città o di media circa
Nella logica degli anni settanta e ottanta la dimensione soggettiva individuare era stata fortissima
Tutto era mio nel corpo è mio e lo gestisco come voglio il lavoro il mio e me lo gestisco come voglio il figlio il mio no abortiscono quando voglio
Il marito il mio lo cambio quando voglio il peccato il mio e lo confesso quando voglio tutto era riferito a se stessi
Lindsey il sei era il fatto più importante
La stessa industria la stessa Abiusi nel sociale all'Aviva ha capito che c'aveva messo sulla strada di consumi tutti legati al sei dalla cosmetica alla fitness alle diete
Ai ai consumi di prestigio
Oggi invece sembra meno naturalmente ma credo di non sbagliare
Che invece questa re stare dentro di sé o stare nella casa
Nella casa dove solo i servizi tutti i servizi tutte le apparecchiature elettroniche e tutti gli aggeggi dagli dall'impianto di allarme Anna al terzo videoregistratore
Tutto questo stato cambiando la gente esce di casa esce da se stessa perché sa che la sua identità non può essere data soltanto dal guardarsi l'ombelico o dal parlare
Con la moglie deve uscire
Deve andar fuori deve aver servizi di avere vita collettiva la stessa tendenza che voi notate nell'ultimo anno e mezzo a vivere prevalentemente in media città da Treviso a Mantova
Dà il senso che in fondo il il problema della convivenza della qualità della vita non è l'ecologia mondiale
Che vada a sfacelo invece il traffico o l'aria che respiro quando esco di casa
Questi quattro fenomeni di cui il quarto è appena accennato come ho scritto sul Corriere lunedì mattina
Questi quattro fenomeni danno il senso che la società italiana
Gira si muove si crea comportamenti non in una logica di tipo verticali di appartenenza tante canne d'organo che ho comunicano Oscar si scontrano certamente crea no identità di tipo settoriale Massi acqua questo tipo di realtà in una logica di tipo orizzontale
Quanti di noi
Capiscono questa evoluzione quanti Dinoi la cavalcano quanti di noi sanno di dover cambiare dentro il proprio modo di pensare
E quanti di noi sentono che su questo problema si gioca buona parte della capacità di questa classe dirigente di governare il Paese nei prossimi anni
Non sono
Le picconate che creano problema alla governabilità di questo sistema
Perché sono sempre legate comunque ha una logica che sorpassa
Che è quella della divisione in verticale del sistema
Quello che ci crea problemi nel creare uno nuovo modo di governare il sistema anche in termini politici istituzionali
Economici sindacali e proprio il fatto di non sapere dove avviene la saldatura fra una logica di tipo verticale una logica di tipo orizzontale
Quale sono le reazioni che tutti quanti voi conoscete non è che la gente non se ne accorga di questo tipo di realtà
Non è che la gente non capisca che la situazione è in termini di illogica orizzontale dell'evoluzione sociale
Le risposte ci sono
Dobbiamo vedere se sono tutte coerenti
La prima risposta ad esempio a quella di appiattirsi alle dimensioni orizzontale
Sfruttarle al massimo
Fare ad esempio leghismo
Non significa altro che diretti paese vive in orizzontale io mi ritaglio la parte orizzontale del Paese nella parte territoriale il paese che è più propria me e io ci gioco duro
Il leghismo è una risposta una logica orizzontale non è soltanto una devianza psichica del senatore Bo
è una risposta politica ha un problema politico che era la trasformazione della società in termini orizzontale
Il leghismo non è altro che quel e potrei dire anche se qualcuno si può scandalizzare
Che la stessa clientelismo localistico il localismo politico clientelare è in parte una risposta
Perché in fondo in una società che appiattita sul territorio anch'io appiattisco la politica a quel territorio
O lo faccio con di stendardi del Carroccio o lo faccio con l'esercizio del potere della mediazione politica dello stare fra la gente come dicono alcuni dei nostri grandi clienti uomini clientela
Però la risposta è quella è una risposta di va in quella direzione
Poi se poi mi venite a dire sono d'accordo no io non sono d'accordo né colleghi Simone con il localismo politico clientelare però sono risposte
Un'altra risposta
è quella di dire ad esempio facciamo una siccome il meccanismo il meccanismo in orizzontale tocca molto il territorio dividiamo le nostre sezioni le nostre strutture del partito col sindacato facciamo rispondiamo con tre democrazie cristiane del nord una del Sud una del centro
Perché questo in qualche modo va incontro a una dimensione che vive in orizzontale
Un'altra risposta è quella di lavorare di trasformare la struttura antica di tipo verticale in una struttura di tipo orizzontale
Il partito è lo ideologie oca diventa il partito dei diritti di Totti
Partito Comunista lo stesso sindacato io
Seguirò e seguo con enorme interesse devoluzione cui e CGIL su questa idea di essa il partito dei diritti perché se o in parte il sindacato dei diritti dei cittadini perché segue una mia analisi chiara non l'analisi Chieti insegue chiaramente un una lunghezza d'onda su cui stava mia analisi però voglio vedere come va
è una risposta
Bisogna vedere se ci si riesce non ci si riesce però è una risposta
La risposta che in qualche modo avuto più effetto però non è questa del sindacato che diventa del sindacato dei diritti del partito che diventa partito della realtà territoriale della
De delle
Dei sindacati che diventano azienda Vizzardi gomme R.
S u
Sono tutte risposte dire a problemi veri
Però i quello che ha avuto maggiore successo almeno nell'anno passato è stato il meccanismo referendario
Perché il referendum è l'unica scopa
è l'unico contenitore che tragga tutto che va in orizzontale
Referendum di giugno prendeva dentro i radicali e neanche lì cioè tutti coloro che poi nella orizzontalità vivono la loro dialetti che il loro modo di essere ma che su un certo tipo di realtà sì finiscono per restare uniti solo per quella realtà perché se poi sei mesi dopo gli ripropone altri referendum dice no
E la mia personale teoria che nella società che vive in orizzontale i ruscelli restano ruscelli non vanno mai nei grandi fiumi al massimo partecipò una volta tanto un referendum
Poi ritornano alla loro identità di luce
Questo tipo di realtà
In cui la società diventa sempre più orizzontale in cui i soggetti politici istituzionali e
Sindacali tendono a rincorrere l'orizzontalità attende una capire dove stanno orizzontalità tendono a rispose a ad avere quasi un riflesso condizionato la società e territorializzata Yo territoriali Enzo
Il partito la o o il sindacato la società e aziendali Zanda io territoriali Enzo la Confindustria è azienda Rizzato e io azienda Rizzo Confindustria o il sindacato
La società è una società dei diritti e io divento partito sindacato dei diritti
Questo tipo di risposta
Che come voi
Immaginate in qualche modo da me magari in termini puramente
Fantasma anticicliche di auto gratificazione la sensazione di non sbagliare dicendo che la società vive in orizzontale se tutti i soggetti importanti tendono ad adattarsi a questa dimensione orizzontale anche se poi non lo esplicitano non riescono esplicita tutta intera questo tipo di realtà questo tipo di
La rincorsa continua tutta crea comunque un problema di mancanza di riferimenti
Che il problema politico e anche di politica sindacale che noi oggi abbia
Crea una mancanza di riferimenti perché in una realtà orizzontale dove i singoli soggetti cercano la rincorsa o l'appiattimento ai processi o che stanno avvenendo
Quindi io sindacato rivivendo sindacato dei cittadini o partito che divento partito leghista o partito territorializzata Oglio sindacato o o o Confindustria che divento
Azienda Rizzato nelle cioè se i boy le interessi delle singole aziende Max ma dove sta
Il punto di riferimento dove stai crocicchio politico su cui riflette
Noi abbiamo potremmo averi che mentre qualcuno spicco una la vecchia logica di tipo verticale
Che già tutto sommato è abbastanza fuori del gioco questo momento dal punto di vista culturale va dal punto di vista il potere resterà ancora chissà per quanti anni
Però sul piano dell'orizzontalità della società non abbiano altro che conflitti erratici
Il vero problema dei prossimi anni è se la dimensione orizzontale della società non ci porta non porta specialmente voi io faccio un altro mestiere
A innervare a innescare profitti conflitti che sono erratici vagabondi sul territorio potremmo dire per usare una metafora orizzontale
Erratici perché magari seguono un determinato problema magari nella singola azienda ricordate il caso FIAT sollevato non dalla CGIL ma al Partito Comunista tre o quattro anni fa
Erratici perché magari sono legati a una singola realtà regionale pensiamo il conflitto lombardo in questi momenti in questi mesi in questi anni
Le radici perché sono legati a un singolo diritto magari il conflitto
Sugli statuti delle delle delle dei comuni per far votare gli gli extracomunitari in RAI Tisci comunque
Ma una società conflitto erratico e molto meno credibile da parte dei cittadini di una società conflitto Pertica
Perché quelli sapevano quali erano i conflitti sapevano che sul ring
Il vecchio Ring marziano arrivava sempre o il produttore o non produttore ogni la classe media o la classe e la classe media insieme alla classe operaia il gruppo sociale dominante con il gruppo sociale subalterni
Era facile
In un conflitto erratico l'incertezza l'ansia la paura del corpo sociale rischia di aumentare
E
Esercitare solo una logica di di povertà iniziale qual è la cultura che tutti quanti noi voi in particolare avete coltivato nella vecchia logica di tipo verticale non basta più perché l'aumento delle avvertenze alita crea un aumento dell'incertezza sul conflitto errati
Ci vuole più responsabilità che vertenza
Ci vuole più capacità di aggregazione che che lotta perché perché il conflitto viene esercitato il radicamento in maniera infatti pizzata da chi in quel momento sa la posizione sul territorio vagabonda sul territorio più facile da fare solo il conflitto esercita boss
Non lo esercita Giorgio Benvenuti o Trenti benvenuto trent'
Esercita Bossi perché nella logica orizzontale dei conflitti erratici lista il conflitto che va più di moda che che tiene di più la dimensione territoriale la dimensione orizzontale che raggruppa di più persone su
Una motivazione
Il conflitto lo esercita un'impresa che voglia ristrutturare duramente
Sono tutti i punti orizzontali ma erratici
Allora
Una classe dirigente che non voglio difendere il passato che voglia prepararsi al futuro
Che voglia fare democrazia economica istituzionale politica nuova non può soltanto restare ancorata alla vecchia logica della dialettica verticale
Non può restare ancorata alla vecchia logica delle istituzioni e delle vie politiche che erano nate nella logica verticale
Non può
Mi dispiace dirlo anche se può apparire una critica soltanto rincorrere
La dimensione orizzontale
Della società cioè se la società è società di diritti io divento partito di diritti Siae la Società e società territoriale io faccio il partito territoriale se la società è una società azienda Rizzato io faccio il sindacato azienda Rizzato
Cioè è una dimensione che per i prossimi due o tre anni va benissimo perché alla fine non puoi restare indietro fare la rincorsa di affanni comitive vai dentro per una classe politica sa anche definire una classe dirigente si definisce anche se capisce qual è il crocicchio successi
E si prepara al crocicchio successivi
Su su questo punto non non faccio più analisi perché definire il crocicchio successivo è un'operazione politica anche se il discorso analitico che ho fatto finora è anche esso politico non posso negarlo
Dove sono i due crocicchi lo dico che secondo me è vero
In una società orizzontale
Il primo crocicchio eh chili stabilire livelli di concertazione di convergenza tra la politica del re vi sarà quello che vi pare vero un minimo di convergenza di vertice esplicita va definiti
Secondo per quanto possa apparirvi strano
Ritardo fede allo Stato nazionale
Allo Stato nazione mi permetterete le la retorica tutti sanno che non sono retorico a una patria
Nazionale
Spiego questi due argomenti
Prima
Una società in orizzontale non vive se non c'è un riferimento di vertice
Quali sono i riferimenti di vertice che possono nascere se
Le forze sociali e imprenditoriali associative che stanno tutte all'interno di questa società in orizzontale non si danno carico anche non si danno la responsabilità di creare livelli di aggregazione di concertazione di convergenza diverte
Che la convergenza di vertice ci sarà ma sarà contro Dino
Sarà una convergenza di vertice sovranazionale
Sarà una convergenza di vertice tecnocratica
Sarà una convergenza di vertice
Oligarchica
Che poi qualcuno di questi hanno l'oligarchia non interessa
O che i nostri partecipanti me compreso la davo rotonda sino degli oligarchi non interessa
Tipo
I poteri occulti
Ricordiamoci che quando non c'era la democrazia di massa nella democrazia pre fascista
Quell'appiattita sul territorio dei collegi uninominali che tanto piacciono ai nostri referendari
Chi comandava chi decideva chi faceva politica erano o le logge massoniche o i vescovi locali onestamente amando molto Invesco il meno le logge non mi ci ritroveremo
Se non ci pensiamo noi a stabilire i livelli di convergenza di vertice una società in origine che vive in orizzontale troverà
Convergenze di vertice che al a tutti noi non piacerà
è questo il problema che io pongo quando nel mio piccolo
E disperato tentativo di ridare senso al CREL dico il nel quelli l'unica cosa che può fare essere sede non di decisione diverso
Ma di aggregazione di convergenza di valutazione comune dei problemi
Di quello che Tocqueville chiede chiamava larghezza associati di mettere insieme ok diceva che in fondo la democrazia essi arte della decisione ma è anche arte dell'associare in interessi diverso
Ho sempre detto che io faccio questi cinque anni di servizio militare al CNEL soltanto perché credo che una società in orizzontale abbia diritto e bisogno di un'istituzione che sappia far questo lavoro anche se poi è un'istituzione
Faticosissima da gestire
Non naturalmente non pongo solo il CNEL come candidato a fare un un lavoro di questo genere
Perché fa convergenze anche patto la convergenza e anche con pittore cedente conflitto LaPresse a convergenze anche ricerca in comune a convergenza è anche compito delle forze sociali non solo dell'istituzione che qualche volta le rappresenta
Ma non mi interessa credetemi definire oggi un ruolo delle istituzioni in questa logica mi interessa estive stabilire o provocare un ruolo delle forze sociali voi tutti
Verso le istituzioni non aspettate vi nulla dalle istituzioni ma in qualche modo appropriatevi
Di quelle istituzioni in cui si può fare convergenza di vertice altrimenti la convergenza di vertice sarà fatta da altri e sarà inevitabile
Perché una società in orizzontale vive di conflitti erratici e anche se non arriva il dittatore arrivano comunque forme non democratiche di gestione unitaria della dell'ansia confusa di una società in orizzontale
Seconda cosa qua finisco
Di questa di secondo esigenze
Se c'è un problema di convergenza di vertice
Dico non ci amiamo la concertazione o patto perché se no poi qualcuno specialmente trentenne in questo caso si sente portato troppo in avanti ma se questo però
Rapina va be dipende da come Cornuda come marchiati
Se non ma se questo problema della convergenza di vertice c'è
E non può essere che nelle istituzioni io credo che non possa che esserci nelle istituzioni nazionali
Del più cauto il più prudente il più elegante dei nostri intellettuali Claudio manca l'esempio danubiano dei nostri intellettuali ha scritto
Stiamo attenti dopo lo Stato nazionale rischiamo la barbarie
Forse pensava la Jugoslavia naturalmente
Io non non sono io sono ancora più prudente danubiano di di di Claudio Magris
Non voglio mettere paura alla gente dicendo rischiamo la barbarie
Magari per far poi farmi rispondere ma aveva dal senatore box
No io dico però che oggi noi abbiamo un problema di riferimento
Sui problemi nostri sui problemi questa società che vive in orizzontale
Vive in orizzontale in forma diversa come viveva duecento anni fa
E trova soltanto al livello di una logica nazionale non certo nella verticalizzazione europea o meno l'appiattimento al territorio
Delle delle leghe una dimensione vera una dimensione per affrontare i problemi di una dimensione per ricomporre
Quella convergenza di vertice senza la quale il conflitto erratico e l'ansia diffusa può creare pericoli reali per la tenuta
Sarà che io sono venticinque anni che faccio il rapporto sulla società italiane quindi mi ci sono affezionato a questa società nel suo complesso o il senso della realtà nazionali
Ho il senso che in fondo non vedo
Fuori della della dimensione nazionale anche negli altri Paesi anche in Francia anche in Germania
Non vedo grandi tensioni umane politiche e istituzionali
Io credo che una dimensione di Stato nazione per la nostra società sia ancora non solo necessaria utile e progressiva ancora per qualche decennio
Svendere lo Stato nazione soltanto perché la burocrazia non funzionò perché i lombardi sono incalzati contro Roma mi sembrerebbe una cosa del tutto stravagante
Oggi c'è gente che in fondo cerca una patria elettiva
Dahrendorf dice che tutti cerchiamo una patria elettiva sarà la patria dove c'è più benessere a Barga dove ci son più diritti a padre dove si vive meglio
Se io guardo un momentino tutti ricerche mia degli ultimi tre o quattro anni devo dire che molta gente in Italia continua a pensare che questa è la patria
Ma non per affetto sentimentale perché qui ci vive bene perché qui a diritti come diceva altro giorno Gallino sulla stampa perché questa è una società che abbiamo costruito democraticamente e abbiamo costruito tutto sommato garantendo a tutti abbastanza benessere abbastanza diritti da poter in qualche modo essere considerata come campo di ulteriori diritti ulteriore Bess
E non come campo di potenziale distruzione dell'esistente
Io ho finito non so benissimo questi ultimi due punti quello della convergenza in alto e quello della rispetto dello Stato nazionale possono essere in qualche modo non del tutto parcheggiati da voi
Però vorrei che vi rimanesse in mente il noni con Concetto che ho cercato di instillare più oltre questi ultimi giù
Che lavorare in una società che vive in orizzontale tutto diverso che lavorare di una società che vive per logica verticale
Sarà più fatico
Sarà anche un problema di spoliazione di vecchie identità
Di definizione di nuovi modi di lavorare
Però è quello che dobbiamo fare
E vi confesso che
Arrivando fra un anno i sessant'anni
Questa idea che in fondo
è una società che cambia così radicalmente e offre una riflessione così profonda di trasformazione di gestione di una società che non è più in verticale ma in orizzontale
è una delle cose forse la più importante Chi Minh ancora il senso il gusto di poterci di avere il gusto di lavorarci ancora per qualche anno
Non di chiudere l'esperienza come alcuni vogliono fare ma invece si riapre l'esperienza
Questo quando l'Italia che è stata denominata laboratorio d'Europa è un grande laboratorio e e dobbiamo in qualche modo ringraziare che ci sia la possibilità di rischi darci su una logica diverso
Di riprendere il cammino non perché tutti ci auto flagelli diamo di come stiamo male ma perché si è aperta una stagione nuova
Se sapremo vivere
I prossimi anni un questo gusto della stagione nuova e non della chiusura di una vecchia forse ci divertiremo di pioppi auguri
Grazie al professore De Rita non faccio commenti perché il tempo sta prezioso do la parola al presidente delle ACLI Giovanni Bianchi per proseguire la tavola rotonda e ringrazio tutti gli ospiti che ci sono in sala che ho riconosciuto dal facce da invisibile ringrazio tutti ne cito soltanto uno Bruno Storti perché è stato per lungo tempo
Grazie a Bruno essere qui con noi ci fa tornare tutti vispi e pimpante la parola Bianchi
Ma credo
A questo punto
Di poter prendere la parola grazie alla inventiva linguistica di De Rita come rappresentante dei ruscelli
A buon titolo e credo però al processi al tanto bisogno di acqua fresca
In questo Paese in mezzo a tante Marra né e stagni forse per il mio punto congresso potrà il perfino che so inventare uno slogan del tipo bevete ACLI invece di Ciarrapico fa bene anche all'anima o cose di questo genere
Quel
Che mi pare davvero importante
E questa proposta che De Rita ci ha fatto di lavorare sul livello orizzontale del resto non voi e ci muoviamo qui qualcosa di sensato possiamo dire e fare qui e questo dentro quel quadro che Raffaele Morese indica problema del ridurre le diseguaglianze il tema dei diritti di cittadinanza
La dialettica tra i soggetti della democrazia e con ebbene partiamo allora
Da questo livello orizzontale
Da questa società civile
Io credo che facciamo abbiamo da subito un interrogativo organizzazioni dei lavoratori
Con quale passò con quale cuori affrontano questo tema
Per non sentirsi e per non sembrare quasi reduci delusi che ritornano alle bandiere dall'ottantanove
Qual è la nostra interpretazione da dentro questo livello orizzontale della società civile e dei diritti di cittadinanza io credo che qui facciamo due incontri grossi uno la storia di questo sindacato
Questo aver condotto progressivamente i lavoratori nella città e nello Stato
Un lavoro che ha progressivamente in questo dopoguerra creato cittadina
Le
Appena ci sono e sono le tappe di questo grande sindaca
Come non ricordare lo Statuto dei lavoratori via via non c'è il tempo delle citazioni pro questa il processo oggi io credo siamo di fronte a un fatto i lavoratori sono dentro questo stato piuttosto potremmo dire che assistiamo a una sorta di rovesciamento
è la cittadinanza che crea o può creare lavoro
Anche per quelle fasce che sia costano a questo Paese con migrazioni bibliche incontenibili pensate le stime dei disoccupati da est
Pensiamo ai lavoratori perso mondiali tra di noi questo mi sembra il primo incontro sul quale riflettere
Proprio perché dall'idea dell'approccio del nostro modo di vivere da dentro beh inverare starei per dire i diritti di cittadinanza
Il secondo incontro e lo faccio come dire da dentro l'anima da dentro l'area vizi da dentro la matrice della mia associazione
Con tanta affinità accollarsi diesel io credo sia un incontro con la dottrina sociale della Chiesa e in particolare con questo patto
Cosa voglio dire non è soltanto voglia di citazione questo ritorno alla dottrina sociale della Chiesa
Si potrebbe anche dire che dopo la caduta delle ideologia ostinate degli dèi dell'Est queste rimasta grosso modo una delle poche scatole degli arnesi dove ci sono strumenti di interpretazione di cambiamento della realtà
E può star bene io credo ci sia una tra ragione
La fine di un processo la fine diciamolo schematicamente della centralità della grande fabbrica in particolare non fa venir meno la centralità del lavoro nella quotidianità della gente delle persone
E se c'è un filone culturale se c'è un'attenzione è quella della dottrina sociale della Chiesa in questo senso
Sempre personalistica da questo punto di vista Enron conclude la Centesimus annus dicendo il movimento dei lavoratori nel suo complesso e movimento di personalizzazione socializzazione non soltanto i lavoratori cristiani tutto
Nel suo complesso che esse non sempre milioni di uomini si sottolinea sono riusciti a eliminare la giustizia comunque
Hanno ridotto le situazioni di ingiustizia ecco dove lavoro e diritti e di cittadinanza single ma con un'accentuazione ulteriore che io vorrei fare me ne sono convinto
Con lo studio molto attento delle tre encicliche di Giovanni Paolo secondo questo è un papà laborista
Qualcosa che non si trova più oggi nelle nostre Sociologia
Dice molto bene o per un verso Aris Accornero siamo passati da Ford alla
Società del non si sa che cosa non è una definizione debole secondo me molto acute intelligenti ebbene a fronte di queste definizioni diciamo più occidentali
Noi abbiamo un Papa il quale continua a dirci una cosa che si intitola di zero ai così
Soltanto cogliendo la verità del lavoro si coglie la verità del moderno e delle sue trasformazioni
Non è un elemento da poco
In genere oggi soffriamo tutti forse voi più di noi della mancanza di un'idea forte del lavoro dentro
Questo approccio della dottrina sociale della Chiesa dentro questo modo di ricondurre il lavoro in particolare alla persona questo questo cioè
Questa riproposizione della impresa come comunità di uomini non è un ritorno a Weimar
è la strada maestra dalla dottrina sociale della Chiesa ricordo già numero settanta London sempre i numeri della materia di magistrati dove si diceva qualora anche
Sì producesse si ridistribuisce equamente il reddito ma gli uomini non fossero rispettati nella loro dignità dell'impresa la cosa non funziona
Qui c'è una continuità forte cosa vuol dire allora confrontarsi se non confrontarsi Carmen forti diritto di democrazia dal basso con un lavoro con un'impresa che da questo punto di vista
Aggredisce
Il tema dei diritti di cittadinanza vorrei andare avanti non c'è il tempo è bene ma se il lavoro ha lasciato dunque le grandi trincee dalla grande fabbrica si assistiamo a quella sorta di rovesciamento di cui dicevo ecco allora che siamo davvero
A fare i conti con questa dimensione orizzontale del Civile
E siamo convinti
C'è in questo Paese una fase costituente prima del civile che del pollo
C'è
Esiste
C'è una nuova densità un'inedita ricchezza della società civile per carità non ripetiamo ci le solite cose non è tutta buona non è la Maria Goretti dal sociale la società civile c'è dentro dentro il civile che cerca protezione invece che promozione come no
Lo sappiamo benissimo qualche volta lo soffriamo sulla nostra pelle non è questo il problema il problema mi sembra una che questo diffondersi bel lavoro
Che tutto quanto costituisce anche lo spirito d'impresa
Che è diffuso di più anche tra la gente che attraversa oggi fatto inedito quindici anni fa le nostre stesse associazioni una voglia perfino una capacità imprenditoriale dallo un demonizzare
Tutto questa è una ricchezza della quotidianità di questa
Società civile e l'ha fatta crescere come dimensione Politi
Qui siamo a davvero io credo un fatto nuovo accanto alla dimensione più verticale ecco perché accetto lo schema
Più o meno geometrico a di De Rita c'è questa nuova dimensione orizzontale grandi battaglie epiche scusate i referendum ma non soltanto gli ultimi anche precedente
Ci sono giocati prima nel civile che nelle Aule parlamentari e le future battaglie sull'ecologia
Su un modo di concepire la scuola in questo Paese che sia
Investi mento che superi questa divisione e più che ottocentesca tra scuola di Stato e cosiddetta scuola privata tutto questo si giocherà anzitutto la società civile in queste queste alla dimensione
Quindi ci siamo mossi insieme intorno ai referenti
Non abbiamo inventato niente
Non è compito delle associazioni neanche dei loro dirigenti inventare inventano i poeti e questo basta
Compito di un associazione dei suoi dirigenti è rendere Esprit cito quello che è implicito come Porta a Porta ecco perché ci siamo occupati dei referendum istituzionale non ci ha preso improvvisamente
La voglia di giocare col Meccano delle istituzioni siamo partiti e non a caso abbiamo stilato con Franco con Sergio quel documento comune CISL anche lì
Dove il pool però e Sergio la ripresa giustamente era la sua relazione è questo deficit insieme nel Paese di governabilità e di democrazia
E allora smettendola col vezzo italiano che tutti fanno le diagnosi e poi cominciano a battere il mea culpa sul petto degli altri dicendo quelle che gli altri dovevano fare la fatti son detti quasi
La nostra parte
Da qui l'impegno sui referendum e tengo a sottolinearlo
Su alcuni e non su altri
Vogliamo restare ruscello da questo punto di vista
Crediamo in proprio questa generalizzazione dello strumento referendario noi non vogliamo governare a colpi di referendum questo ci divide da altre a noi vogliamo fare la nostra parte in questa dimensione che deve esser rispettata nella sua autonomia e per questo rispettiamo l'autonomia del Parlamento delle istituzioni semmai mi incalza diamo se mai ci stupiamo
Di tanto torpore perfino letargo dopo ventisette milioni dissi
Bisogna bruciare dalla grossa
Bisogna mandare buco anche un messaggio del Presidente della Repubblica per continuare a far finta di niente da questo punto di vista ed ecco perché abbiamo ripreso non generalizzare ma continuando su questa dimensione su un'idea che la nostra
Non è chiaro Moro dando per scontato che anche su questi temi vi siano dentro l'agonismo
La capiti a capacità di associare diceva Tocqueville Sturzo già sempre ricordate anche l'aspetto Albonico di battaglia giusta culturale e politica che deve star dentro la democrazia anche tra aree culturali
Io credo che è bene che i ruscelli restino lucente e Ca'di tempo in tempo per una sorta di politica di cartello trovino delle foci degli estuari comuni per poi riprendersi la loro ricchezza
E la loro autonomia però facendo fino in fondo la propria parte
E qui non posso dimenticare una cosa
Dentro questo processo
Si fa problema tipo alcun cioè quale Colucci alla penultima cosa che dico
Questa interpretazione localistica leghisti questa propoli azione diceva questa autorappresentazione poi al di là delle nevrosi delle leggi
Beh io fossi stato Fruttero e Lucentini avesse voluto fare un giallo sulla politica italiana e le leghe l'avrei ambientato a Bresci
Una sorta di Lovanio italiana
Una finanza bianca io sono felicissimo Bazzoli è tra i pochissimi che ha sconfitto in battaglia campale nel dopoguerra Cuccia
Una società avvenga amministra
Lascio lì Brescia perché mi serve per dire una cosa indubbiamente una interessante capitale bianca allora io che l'abbiamo un cruccio particolari qua
Non sono sorte le leghe
Non si sono estese nell'Emilia sassi e disperata o nella Toscana secolarizzata dai fratelli massoni
Nelle nostre zone via
E veniamo tutti da Achille Grandi
Le leghe via
Il primo sciopero di Ranica
Con i monsignori tra i lavoratori in quelle zone oggi c'è il Carroccio di Bossi
Come ci interroga questo fatto
E ora interna quindi soltanto la partitocrazia
Interrogante la nostra capacità di solidarietà anche perché abbiamo altri Paesi compreso il Tirolo compresi Paesi Baschi dove da un tessuto sociale cattolico sia pur riusciti a produrre
Una ipotesi politica io credo che su questo in particolare insieme dobbiamo davvero interroga si
Dobbiamo davvero chiederci quale può essere
La nostra parte come ancora una volta questa
Capacità personalizzare e socializzante del movimento dei lavoratori fa i conti con la città fa i conti col territorio fa i conti col diritto di cittadinanza sta dentro attivamente con la dimensione
Orizzontale delle colate che questo è maturo anche a livello internazionale
C'è una dimensione del civile che noi cerchiamo di interpretare modestamente con quella che chiamiamo diplomazia popolare non è una metafora c'è qualcosa di questo genere
La carovana con la quale abbiamo traversato quella che fu la Jugoslavia
Avere da dove viene
E non a caso è uno dei firmatari dell'Assemblea dei cittadini di Helsinki in questa Europa c'è questa dimensione e si confronta coi termini dallo Stato nazione io sono d'accordo con quanto veniva dicendo
De Rita e si confronta anche in termini Marcora coi temi dell'equità ricordo nella Assemblea sinodale per la presentazione ufficiale della Centesimus Annus sindacalista latino americano
Che andò sua dire attenzione il salario di un operaio di un lavoratore e dei nostri paesi è inferiore al contributo che la Comunità economica europea da per una vacca
Esattamente così
Con tutti i problemi che abbiamo tra i cantori in particolare adesso che sembra fallito che è fallito il tentativo di sostituire la politica al mercato di coloro che vorrebbero semplicisticamente sostituire il mercato alla politica
Con come non ricordare quella quella
Statistica quella presentazione che faceva una rivista insospettabile a questo punto i vista Fortune che diceva che è il presidente della Toyota in Giappone guadagni quanto sette suoi dipendenti può fare problema
Ma che pure ma che il presidente della Walt Disney Corporation negli Stati Uniti guadagni quanto i suoi quattro mila ho controllato gli zeri giardinieri è una cosa che fa problema bene credo che anche qui il rapporto tra equità tra questa capacità personalizzata tutti e socializzante LA istituzioni internazionali che non a caso sono prese per così dire di mira dalla ultima dottrina sociale della Chiesa sì è evidente
Penso che il mio tempo sia scaduto e voglio concludere su due elementi
Il primo mi sembra corretto
Io ho seguito è uno dei miei maestri
Mino Martinazzoli quando qualche anno fa se ha proposto una riflessione se aria elettrica
Un po'in teologico e ce n'è bisogno e ce ne ha bisogno sul limite dalla polizia
Sta bene
Io sono convinto che a questo punto a oggi però bisogna avere il coraggio
Controcorrente di rifare l'elogio della politica
Perché la sparizione della politica non fa soltanto sparire il clientelismo la lottizzazione e quant'altro
Il fatto che stiamo la Jugoslavia che chiamiamo Balcani ed Europa il fatto che lui le forme del politico non siano all'altezza
Delle trasformazioni delle tensioni ha fatto sì che venti impensati Bonacci si dimostri tornino fuori quindi il venir meno della politica causa anche questi
E semmai non solo provocatorio mi conosce
C'è un problema
Siamo chiamati a rifarlo elogio della politica proprio per superare quella dissidio cui Sergio si richiamava deficit di democrazia deficit e di governabilità
E però se questo direi viene perfino spontaneo non è vero che tutta la gente sia lontano dalla politica c'è una contraddizione è tanto difficile fare l'elogio di questi partiti
Non porto acqua un mulino che rischia di essere inondato
Però questo è un dato di realtà delle nostre manifestazioni dalla conversazione quotidiana della gente come affrontarlo io
Non è
Manea mette dentro questa dimensione
Nuova della società civile che è la dimensione politica che non è il pre politico di cui parlava padre Sorge quindici anni fa no
Che va rispettata per sei che non va contrapposta all'altra anzi io sono convinto che il futuro della nostra democrazia del futuro del democrazia in Occidente dipenda dall'incontro al meglio tra queste due dimensioni della politica
Ho però questa contraddizione l'ho voluta richiamare richiamo un'altra e chiudo
E questo un po'ci riguarda
Anche qui e spero mi perdonerete io senza rifare il verso ne appare torniamo Scania Michels mi sto chiedendo
Non è forse vero che in questo Paese siamo a fare i conti con una proporzionalità inversa quale
C'è troppo ceto politico
è troppo poca politica
Più aumenta il ceto politico e anche noi a qualche titolo ne facciamo parte non nascondiamoci dietro un dito
Più è difficile inventare politica più è difficile progettare politica perché è le rendite di posizioni lacci lacciuoli tutto quello che pur comprensibile da questo punto di vista
Impedisce o Tunde la capacità di prefigurare politica credo che su questo abbiamo alcun compito qualche volta autocritico intorno al quale interrogarci per giocare io credo anche più più vivibile in mente le nostre car
E la conclusione quale può essere
E tradizionale
Nella nostra cultura di fondo in quella delle altre in particolare con questa riscoperta passionale per quel che mi riguarda che abbiamo fatto di Sturzo ecco trovare
Tutti quei momenti quei rami bassi questa dimensione orizzontale
La modalità di esercitare davvero il principio di sussidiarietà di far fare a tutti questi livelli quel che possono produrre
Rispettando le ripeto nella loro autonomia proprio per questo chiedendo il rispetto anche dalle altre dimensione
Della apolitica credo che questo sia un approccio
Un approccio volutamente parziale
Dentro un'esperienza anche noi facciamo hanno non vari parlarvi tutto e dal balcone è meglio che ciascuno cerchi insieme e visto che stiamo facendo una strada sempre più comune ciascuno cerchi di dire le cose
Che la sua esperienza dista insegnando dirle a spigoli netti disponibile a continuare questo cammino comune
Grazie a Bianchi la parola Giorgio Benvenuto
Io sono convinto come voi che in questa società
Dove un grande
Movimento dove c'è una grande voglia di fare un grande desiderio di trovare anche nuove forme di associazionismo il cambiamento prima ancora che esprimersi nella richiesta di una formula di governo diverso
Il vero cambiamento che è richiesto dalla gente
è una domanda di governabilità una domanda di buongoverno
E sono convinto che lei organizzazioni sindacali debbono dare una risposta a questa dopo manda di buon governo e devono cercare di dare un loro contributo
Il sistema alle difficoltà che ha cioè la paralisi non ripeto le cose che sono state già dette a questo riguardo
Il rischio che io vedo e che di fronte a questa domanda di buon governo se non scendono in campo coloro che propongono coloro che vogliono dare un contributo a cambiare le cose come stanno
I problemi diventano difficili diventano rischiosi diventano avventuroso
Io non credo che il sistema così come
Possa essere modificato solo a colpi di picconate non lo credo perché talmente forte questo sistema che prima o poi il piccone si spunta
Penso che possa capitare quello che è capitato altre volte prendo a paragone il Vecchio Testamento le mura di Gerico a un certo punto caddero
Quando squillo una tromba
E quello che è avvenuto in una fase recente
Il muro di Berlino sistemiche sembravano forti pensiamo alla Cecoslovacchia
Pensiamo più in là nel tempo a quello che avvenne in Francia di fronte alla incapacità di governo di pronte alle paralisi
E non sempre chi suona la tromba è dalla parte giusta o interpretare esigenze giuste
Ecco perché io sono convinto che il sindacato
Deve in questa fase fare un grande sforzo di progettualità
Di proposta deve tornare ad essere un elemento di garanzia di pluralismo non solo tra le forze politiche tra le istituzioni
Deve essere autenticamente
Un soggetto politico collettivo e penso che la nostra proposta di politica dei redditi
è un contributo in questa direzione ed è una proposta io non la sto qui a ripetere una proposta che basta pesa oggi
Per cui il cambiamento il nostro rapporto alle modifiche che devono avvenire
Deve misurarsi oggi senza aspettare che i problemi ci vengano risolti d'altra
Politica dei redditi si dice ma è difficile definirla con questo governo che nella parte terminale della sua esperienza che è percorso da
Opinioni diverse con un Parlamento che difficilmente governabile
Ma io credo che un contributo alla governabilità e al buon governo può venire dal sindacato se insiste oggi
E si batte per fare oggi senza aspettare domani la politica dei redditi già una volta lo facemmo
E già una volta nell'ottantatré
Con un Governo di fine legislatura presieduto da Fanfani era ministro del lavoro Scotti facemmo un importante accordo di fronte a problemi delicati difficili Complessi
Con altre caratteristiche ma certamente molto complessi come sono quelli di oggi quindi io dico si può fare anche oggi è un errore trarre la conseguenza
Che la politica dei redditi non si può fare perché il governo non è affidabile
Sì hanno affidabili noi dobbiamo giocare questa partita oggi e naturalmente
La politica dei redditi questo accordo richiede un accordo che abbia delle caratteristiche precise
Delle caratteristiche nelle quali tutti siano vincolati
Nelle quali ci sia un impegno e dei vincoli per il sindacato ma ci siano degli impegni dei vincoli per il governo degli impegni dei vincoli per i rappresentanti delle nostre controparti
E quindi fondamentale che questo accordo non sia un accordo di basso profilo un accordo tanto per tirare a campare un accordo tanto per risolvere dei problemi
Ma che lo sforzo noi lo facciamo proprio per avere queste caratteristiche di qui la inscindibilità la completezza della nostra proposta di qui la necessità di una politica dei redditi nella quale certe o ci sono dei diritti ma io penso che accanto ai diritti che noi giustamente sotto l'IMI hanno e lì sottolineiamo nei nostri congressi nella nostra modifica nel momento stesso in cui parliamo di essere il sindacato dei diritti il sindacato della solidarietà sindacato dei cittadini
Dobbiamo ricordare che nella politica dei redditi c'è anche un problema di doveri che noi chiediamo e i doveri sono quelli che noi richiediamo ai diversi interlocutori il dovere di essere dei cittadini onesti per quanto riguarda il grande problema dell'equità fiscale
Il dovere di non dimenticare un nostro impegno vero per il Mezzogiorno
Il problema via il nostro dovere di dare una risposta ai problemi del lavoro dei giovani il problema dei doveri che ci debbono essere nei confronti degli anziani
Ecco perché a me piace molto per esempio l'iniziativa che ha preso Rita levi Montalcini quando ricorda in questo paese dove tutti rumorosamente parlano di diritti
E si fanno sentire di più a ricordare i loro diritti quelli che hanno più potere quelli che hanno più forza e quindi c'è il rischio di un grande egoismo ha fatto bene Rita levi Montalcini di parlare di una carta dei diritti e dei doveri
Doveri che noi dobbiamo richiedere in una politica dei redditi anche alle nostre controparti e la Confindustria accerto dei diritti a risolvere i problemi della competitività a risolvere altri problemi ma anche il dovere di assumere determinate responsabilità
Per realizzare una vera politica dei redditi e quindi noi dobbiamo praticare questo sforzo lo dobbiamo fare dobbiamo stringere il governo stiamo perdendo molto tempo in questi incontri che si susseguono
Ieri in maniera frequente e dobbiamo trovare un modo con il quale si Possa fare questa verifica che ci consenta di realizzare la politica dei redditi
La seconda questione che io pongo e che al centro anche della proposta del sindacato e anche questo problema dei rapporti con le nostre parti sociali e in particolare con quella parte sociale che più vivace più attiva che si mantiene anche per l'inerzia delle altre controparti un po'come il capofila del nostro confronto come il capofila di una politica dei redditi mi riferisco alla Confindustria io credo che noi dobbiamo cogliere con interesse e lo abbiamo fatto alcuni elementi importanti di novità
Che vengono dal mondo imprenditoriale mi riferisco a questa scelta porte di combattere contro la criminalità
E in questo impegno in questo consenso ad abolire il segreto bancario guardando anche con interesse a questa iniziativa che la Confindustria prende sul terreno delle riforme istituzionali sul terreno della Società
Ma
Di fronte a questi elementi nuovi a questi elementi interessanti a queste scelte coraggiose
E ci è un atteggiamento ancora tradizionale che mi preoccupa molto un atteggiamento tradizionale che ha impedito di pare l'accordo prima della legge finanziaria
E che ritarda a oggi la possibilità di fare un vero accordo della politica dei redditi mi preoccupa perché immagino che la Confindustria ritenga che nel sindacato sia ancora prevalente una vecchia concezione
Di puro
E pregiudiziale antagonismo
Che la Confindustria non abbia capito fino in fondo non abbia voluto capire fino in fondo il cambiamento che è intervenuto nel sindacato e non abbia capito fino in fondo che una politica dei redditi
Pone dei diritti e dei doveri pone dei vincoli e dei vincoli non solo al sindacato ma anche agli imprenditori e la mia delusione qual è
Che di fronte a queste proposte gira e rigira
Tutto finisce ancora una volta su questo problema della scala mobile e francamente viene un senso di imbarazzo di fastidio perché si parla della scala mobile nel mondo imprenditoriale si parla molte volte quando ne sento parlare
E mi sembra di vedere un po'quei riti delle tribù africane quando danzano intorno al fuoco e danzano per un sacrificio che viene fatto a una divinità inutile ed un sacrificio inutile problema è più complesso
E la Confindustria deve affrontare con noi
Delle scelte che devono dare delle risposte ai problemi congiunturali ma deve avere la capacità di dare una risposta anche a quei problemi che hanno un aspetto e un significato strutturale
Deve imboccare con forza anche la strada della partecipazione vorrei però sottolineare il problema della partecipazione
Il problema della codecisione il problema dei fondi pensione io sarei contento ad esempio se ci fosse un giudizio sull'accordo fatto alla Zanussi non tanto riferito ai problemi che ha avuto al sindacato
Ma un giudizio della Confindustria o della Federmeccanica teso ad esempio a non ritenere quell'accordo un fatto isolato ma un fatto da generalizzare da praticare di fronte ai problemi che sono dinanzi a noi e quindi il perché è abbiamo detto di no poi parlerà dopo di me a questa proposta così come l'abbiamo capita che faceva Patrucco in una recente intervista su ventiquattro ore a margine della trattativa che non decolla
Sulla politica dei redditi abbiamo detto di no perché di fronte ai problemi che ci sono di fronte alle soluzioni che devono essere praticate francamente ci sembrava molto misero ridurre tutto ad un accordo pasticciato che lasciava le cose così come erano come dire
Fa
Fare un accordo in cambio di niente fare un accordo senza praticare la politica dei redditi
E io sono convinto che da questo punto di vista in questo accordo si deve fare uno sforzo lo deve fare anche da Confindustria
Per dare una risposta alle proposte che vengono dal sindacato
Di modifica delle relazioni sindacali di regole e anche una risposta a quella che è la nostra riforma istituzionale quella cioè della Costituzione delle rappresentanze sindacali unitarie e della grande importanza che noi affidiamo alla politica a livello aziendale e a livello territoriale se vogliamo restituire competitività alle imprese e gli auguro anche che la Confindustria faccia un approccio ai problemi più ampio
Perché ridurre tutto a una piccola manovra sulla scala mobile di fronte ai grandi problemi che sono dinanzi a noi
è una risposta non solo sbagliata ma auto le sionista
Abbiamo visto tutti io cito solamente questo dato
Abbiamo visto tutti l'andamento delle vendite delle automobili nei primi dieci Nesi di quest'anno nel nostro Paese ebbene sono state vendute le stesse automobili di un anno fa
Qual è la differenza che la FIAT che monopolista nel nostro Paese dopo l'acquisizione dell'Alfa Romeo ha perso cento cinquanta mila vetture
Le ha perse queste vetture a beneficio della Ford e a beneficio in particolare della ore nove della Volkswagen
è colpa della scala mobile
è colpa di un sindacato riottoso di un sindacato antagonista che non ha dato tregua che ha incalzato che ha praticato la variabile salario come variabile indipendente no
Io sono convinto che colpa anche di errori che sono stati commessi nella Fia come in altre grandi aziende che hanno avuto un rapporto costruttivo con le organizzazioni sindacali ma che hanno commesso dei grandi errori Agnelli ci ricorda
C'è un problema non solo di costo del lavoro ma di posti di lavoro
E abbiamo delle preoccupazioni
Non possiamo chiudere gli occhi
Al nord non aumenta solo la cassa integrazione guadagni ma diminuisce cade verticalmente il ricorso agli spettri si contratti di formazione e lavoro cioè molte meno entrate addirittura delle entrate quasi simboliche
Ma allora il discorso deve essere più ampio Agnelli parla di posto del lavoro ma forse le grandi imprese dovrebbero anche rimettere in questione il posto di lavoro di quei manager e hanno sbagliato che hanno fatto
Tanta finanza e poca il mio ovazione e deve anche a riflettere il mondo imprenditoriale che se invece di dedicare tutta la sua attenzione a questa guerra che avvenuta sul problema dell'informazione a questa guerra che quasi fratricida sul problema della informazione oggi avremmo forse una stampa più libera e avremmo meno cassa integrazione più innovazione più ricerca
Da ciò che quali sono le conseguenze e io credo che lo sforzo vada patto e che con la Confindustria occorre realizzare
Un accordo forte delle nuove relazioni industriali e la Confindustria deve dare delle risposte sulle proposte di partecipazione
Anche nei confronti belle istituzioni noi ci troviamo di fronte a iniziative che sono state prese io non demonizzato i referendum ma anche nella UIL come voi avete fatto adesso e avete fatto in passato
E garantita la più ampia espressione anche nella UIL ci sarà chi riterrà questa strada importante e risolutiva io sono convinto che un grande contributo noi lo possiamo dare nell'attuare le rappresentanze sindacali unitarie ho letto quanto ha detto D'Antoni ieri smobilizzare quanto ripeteva ancora qui stamani Morese penso che il modello che noi abbiamo costruito con molta fatica con molti problemi
Posso essere un utile punto di riferimento per quella modifica del sistema elettorale che dovranno approntare dovranno decidere le forze politiche
E questo modello può essere tanto più utile come punto di riferimento
Nel saper dosare il peso degli iscritti la rappresentanza generale il valore della delega nella misura in cui noi finalmente loro riusciremo a praticare e a realizzare nel nostro Paese
Da ultimo alcune considerazioni finali mi riferisco a quanto diceva Raffaele nella sua parte conclusiva quando poneva il problema bella unità io sono convinto che questo è un problema fondamentale per noi sono convinto che affrontando questo problema ci sono molte difficoltà perché tutti noi veniamo da illusioni età delusioni che si sono verificate a questo riguardo
Ma sono convinto che oggi il problema dell'unità
è una grande esigenza certo non credo che lo potremo affrontare e lui se visto rilanciare
Ricordando le vecchie parole i vecchi slogan di ieri forse saremo tutti più giovani ma non credo che il problema figlia di una unità del basso o di trovare questa o quella soluzione o quella esperienza che abbiamo praticato
I credo che si possa fare di più
Con una prima constatazione l'unità del sindacato e necessario
Perché vedete noi siamo dieci milioni messi assieme UIL CISL e CGIL sono tanti i dieci milioni di iscritti
Ma io vedo con grande amarezza che se siamo soli riusciamo a conquistare un nostro spazio messi assieme questi dieci milioni di lavoratori
Do di anziani dovrebbero essere un gigante corrono il rischio di essere un anno un nano politico io lo vedo questo rischio e avvenuto della legge finanziaria le piccole fastidiose corporazioni sono riusciti a strappare modifiche il sindacato che poneva dei grandi problemi di cambiamento non c'è riuscito
è stato più facile per i tagli o per i bagnini di Rimini ottenne il re dei cambiamenti piuttosto che a dieci milioni rappresentati dalla CGIL dalla CISL e dalla UIL
Noi dobbiamo farli contare di più
Ecco il perché della politica dei redditi ecco perché chiediamo che le modifiche alla legge finanziaria siano agganciate siano un tutt'uno con la politica dei redditi ma dobbiamo convincerci dell'unità d'azione
Che abbiamo ricostituito dopo l'ottantacinque che è stata una parentesi importante fondamentale tra l'ottantacinque e il novanta e non è più sufficiente se non vogliamo essere assieme dei nani politici dobbiamo cercare di costruirla questa unità e Como anche perché un sindacato unitario o un sindacato autonomo un sindacato pluralista al suo interno
è un fattore di alternanza e di garanzia dell'alternanza nella cambiamento delle istituzioni del nostro Paese guardiamo in Europa la dei che ebbe nella quale militano lavoratori di espressioni politiche diverse
Ha mantenuto la sua unità ha realizzato la sua forza e in quel Paese esistono sperimentate senza traumi le formule più diverse di governo ma perché è un sindacato unitario che è riuscito a far convivere diverse forse diverso i movimenti al suo interno l'esperienza degli altri paesi dove il sindacato
O si è organizzato in base al pluralismo delle forze politiche penso alla Francia penso alla Spagna penso al parto Carlo o dove il sindacato sia identificato in uno schieramento politico come nei Paesi nordici o come in Inghilterra il sindacato non ha fatto molta strada in Francia in Spagna in Portogallo il sindacato è debolissimo
Nei paesi del nord il sindacato identificato in uno schieramento politico ha finito per non svolgere fino in fondo il suo lavoro e persino il nostro amico valenza deve riflettere perché nel momento in cui Solidarność e diventato partito e si è identificato nel partito si sono aperti
Grandi momenti di ingovernabilità in quel Paese ecco perché io sono convinto che è un sindacato unitario è un sindacato che dà un grande contributo al cambiamento alla modifica belle istituzioni e sono convinto che questo sindacato va costruito sui grandi Progetti che deve aprire questi Grandi Progetti
Ne indicava qualcuno Raffaele mi aggiungo anch'io uno
Raffaele diceva un grande progetto una grande proposta noi l'avevamo fatta al che mentre una grande proposta un disegno di legge per realizzare la codeterminazione nel nostro Paese
Un grande progetto per praticare la porta partecipazione la democrazia
Un grande Progetto permetterei di lavoratori attraverso i fondi
Pensione i fondi collettivi come soggetto come elemento della democrazia nella economie nella finanza nel nostro Paese
Pensate come conterebbe oggi il sindacato
Se avessimo potuto realizzare lo zero cinquanta nel mille novecentottanta quindi una grande proposta che ci faccia diventare soggetti nell'economia e nella finanza
E io ne aggiungo altre
Una grande iniziativa del sindacato nel settore della cooperazione è un grande istituto dei tre sindacati e una università che ci consenta di avere un rapporto di aprire una scuola nei confronti dei Paesi del terzo mondo
Dei paesi dell'area mediterranea è un grande sforzo è una grande iniziativa che ricostituisca momenti di elaborazione comune e momenti anche di stampa comune nel nostro Paese insomma una unità che oggi grava un grande Progetto
Come la proposta di politica dei redditi
E una unità che consenta di essere il grande contributo che i lavoratori italiani e il sindacato italiano da al rinnovamento e al cambiamento delle istituzioni del nostro Paese
Grazie a Giorgio la parola Carlo Patrucco vicepresidente la Comindustria
Consentitemi di dire di partire facendo una premessa
Dopo l'intervento che ha fatto
Beppe De Rita
Io credo che
In questo Paese si è confuso abbastanza
Tra quello che una giusta tendenza così come gli la evidenziava
Tra loro in l'orizzontalità Zazie ore della società
E invece uno sfaldamento che è diventato uno sfaldamento corporativo dalla società
Nel senso che
In questo Paese ognuno ha cercato di trovarsi solo protettore
Questo Lord Protettore apportato coi o quel patto scellerato
Su cui si è fondata la ricerca del consenso politico per una parte degli anni sessanta di una parte degli anni settanta
Per cui ha una parte forte del della società italiana
è stato consentito di fatto di non pagare le tasse
E dall'altra parte ha cercato di risolvere i problemi dei nuovi bisogni o dei bisogni emergenti in quella fase storica del Paese scaricando sulla finanza pubblica
Il compito di risolvere quei tipi di problemi
Su questo si è creata la corporativo comporta pizza azione dalla società
Su questo si è creato il nesso perverso tra sistema politico e società civile
Su questo ci gioca l'incapacità di soluzione giocata e oggi si sta giocando in maniera definitiva
La possibilità di allineare in termini
Di compatibilità macroeconomiche il nostro Paese rispetto alle tendenze che ci vengono imposte dalle decisioni di natura sovrannazionale
Allora
Io voglio ripartire proprio dalla conclusione
Su cui Beppe verità richiamava tutti quanti noi
Ed è una conclusione che mi trova sostanzialmente d'accordo
Quando io considero tra gli elementi di competitività di un Paese
Non di un'azienda ho detto tra gli elementi di competitività di un Paese io scopro che uno dei gap di competitività
E ha rappresentato dal fatto che il nostro Paese non costituisce in alcun modo un sistema le componenti fondamentali di questo Paese di questo sistema sistema politico sistema economico sistema delle rappresentanze dei lavoratori
In questo momento non rappresentano un tasso di coesione assolutamente insufficiente per poter affrontare per poter dare delle risposte dei problemi che non sono più problemi di ieri ma sono problemi completamente diverso
La mancanza di coesione e quello che porta alla mancanza di una strategia Paese
Allora voglio dire a me pare che su queste cose si stia giocando Raffaele Morese la detto guardare alla trattativa sulla politica dei redditi in una logica non contingente ma in una logica di natura strategica vuol dire può esto
Cioè vuol dire inserire questo passaggio che certamente non è di per sé risolutivo
Rispetto ai problemi di competitività del nostro sistema economico
Rispetto a quelli degli altri sistemi partner della comunità rispetto alle grandi sfide tra grandi aree perché oggi il problema e su questo non sono molto d'accordo Beppe non è soltanto più un problema di aziendalizzazione ma è un problema di concorrenza tra grandi blocchi e cioè il blocco europeo contro il blocco del Sud-Est dell'impero giapponese piuttosto che del nuovo blocco nordamericano così come d'uso sia venuto a creare dal cala dal Messico significa in realtà affrontare i problemi
Che in questo momento abbiamo sul tappeto
In una logica di recupero non di breve periodo ma in una logica di recupero di lungo periodo
La domanda che io mi faccio e che faccio voi stessi e esiste la consapevolezza dei cambiamenti
Esiste la voglia di cambiare a me pare che noi continuiamo a galleggiare sul contingente
Cercando in tutti i modi di ripensare a questi vent'anni di gestione della politica economica del paese
E rifiutando il cd
Di fatto di fare quel salto di qualità
Che sarebbe necessario per un gruppo dirigente che vuole davvero porsi
Come leader per una nuova avventura e cioè per l'avventura dell'entrata in Europa oggi siamo esattamente consentitemi di dirlo nella stessa situazione in questo Paese si trovò alla fine del dopoguerra
Sapendo che oggi l'obiettivo non è la ricostruzione del Paese
Ma oggi l'obiettivo è la ricostruzione questo sì di una strategia Paese che si pone come ecco condizione fondamentale per l'entrata a pieno titolo in Europa così in Europa non ci si entra
O se ci si entra si sta ai margini e io credo che non possono un paese come questo
Che ha perso alcune delle sue valenze fondamentali in termini di rendita di posizione
Non fare questo salto di qualità hanno e abbiamo campato per vent'anni sulla rendita di posizione geografica perché eravamo un paese di frontiera eravamo il Paese della frontiera tra l'Est e l'Ovest e su questo abbiamo campato in termini di rendita di posizione
Le frontiere si sono spostate sono andate tutte in là nessuno ci regala più nulla in questo momento
Non ci regala nulla in termini di competitività
Non ci regala nulla in termini di svalutazione competitiva non ci regala più nulla perché oggi la concorrenza tra sistemi e diventato la concorrenza molto più forte rispetto prima
Essendo il naturale paese europeo distributore di denaro diventato prenditore di denaro cioè la Germania
Il quadro di politica economica macro non nazionale ma internazionale è totalmente diverso rispetto al passato
Le cadute dei muri ci hanno portato a riconsiderare sulla nostra capacità competitiva e non a campare sulle rendite di posizione
Allora abbiamo la consapevolezza che i problemi che abbiamo di fronte sono problemi tutti diversi
Abbiamo la consapevolezza di capire che la Società italiana degli anni Duemila perché di questo stiamo parlando è una società diverso
Rispetto alla Società della fine degli anni Cinquanta e dell'inizio degli anni sessanta quando incominciò al grande movimento sulle riforme che ha portato alla creazione di questo stato sociale
Le domande che io mi faccio ma le faccio me stesso a me stesso per cercare di trovare delle risposte siamo davvero convinti che in una situazione come quella in cui viviamo con la frantumazione sociale così come esiste oggi all'interno di questo nostro Paese ho parlato di frammentazione sociale non di corporativismo
Lo stato sociale così come abbiamo creato e come abbiamo cercato di gestire rappresenti la soluzione vera al problema del diritti che da parte di tutte le organizzazioni sindacali viene messo in evidenza
Io ho chiesto prima Raffaele Morese la sua relazione perché c'è una frase su cui voglio riflettere lo pongo come elemento di osservazione a volte quando dice sarebbe più fluida la loro realizzazione se i problemi si inquadra solo nel più ampio obiettivo del Governo del Welfare State
La mia domanda che la domanda che io faccio me stesso e che pongo a voi è questo il Welfare State della solidarietà o è questo il Welfare State dei diritti negati
Quando al cittadino si nega addirittura la possibilità di scegliere tra risparmio e investimento tra risparmio e consumo
Quando cioè esiste un uno stato della sicurezza sociale
Che essendo totalizzante in realtà costringe
Costringe a destinare quote rilevantissime del reddito che ogni cittadino va a produrre in una logica forzata
Sia per il sistema pensionistico sia per il sistema sanitario sia attraverso l'imposizione fiscale per tutta quella serie di come si può dire elementi che oggi contraddistinguono no la sicurezza sociale
Non è troppo non è questa la vera riforma su cui bisogna incominciare a lavorare
Non è sul capire qual è il ruolo dello Stato e qual è il ruolo del mercato con il ruolo del sistema politico e con le il ruolo del sistema sociale su cui si fonda per noi che siamo forza sociale e che forse al di là della volontà come cittadini di sforzarci di dare un contributo in termini di riforma delle istituzioni nel senso politico ma non è questa la vera grande riforma dell'istituzione sulla quale oggi noi come come sistema economico e voi come rappresentante dei lavoratori ci dobbiamo misurare
Cioè non è questa la strada attraverso cui sir riesce a innescare un processo di democrazia economica
Che in questo Paese non esiste per il semplice motivo che non esistono le strutture istituzionali attraverso le quali si realizza la democrazia economica che significa la diffusione
Del capitalismo all'interno di questo Paese e poi la giusta critica dell'arroccamento rispetto a dal ad alcuni pochi centri oligarchici all'interno del Paese
Ma non l'abbiamo portata noi a questo tipo di situazione negando il CD fatto la possibilità di avere una più diffuso democrazia economica all'interno del Paese
Con questo ruolo totalizzante dello Stato da cui piccolo particolare noi siamo tagliati fuori
Nel senso che proprio nella gestione di questo stato sociale che si viene a realizzare il meccanismo perverso questo sì corporativo tra sistema politico nei suoi aspetti deteriori clientela malgoverno e spreco
Ecco allora io vorrei portarvi su questo tipo di riflessione perché soltanto attraverso questo tipo di passaggio che io credo si possono trovare in prima istanza il recupero il recupero sacrosanto della salvaguardia dei diritti individuali e per pieno di diritti collettivi e contemporaneamente per mettere in movimento
Alcune aree di partecipazione
E voglio dire questo a mio modo di vedere non significa non affrontare i problemi centrali ma stante che oggi il problema fondamentale di questo Paese
è un problema di finanza pubblica è un problema di incoerenza tra le nostre situazioni e quelle che ci vengono richieste
Per essere membri attivi della comunità internazionale nella fase di unione economica monetaria
E non è il caso oggi
Di incominciare a ripensare questo scusatemi non vuol dire lo smantellamento dello Stato sociale ma diamine ma le sappiamo tutti quanti bene che una società matura una società industriale avanzata come come ormai la più culturalmente che non in termini di peso quantitativo come ormai la società italiana ha bisogno di nessi forti di solidarietà al suo interno ma tra la solidarietà e la totalizzazione del sistema cari amici ne passa
Ecco allora io vorrei incominciare da questo a
A a capire qual è il ruolo che le forze sociali hanno
Come elementi portanti di una nuova riforma istituzionale
Che non è soltanto la logica interno ai partiti
Che non è soltanto la logica di ricerca di strumenti di migliore e maggior governo
Che non è soltanto la logica della maggior stabilità per affrontare problemi di lungo periodo che non è soltanto il ruolo del referendum rispetto a volte ma è un altro
è la scelta fondamentale su cui si misurano oggi le società cioè il ruolo del sistema politico e il ruolo della società civile
Perché vedete oggi i fenomeni leghisti poi voglio dire
Prima ancora
Forse ne saprà con ci potrà dire qualcosa di più ma nascono proprio dal
Dal rifiuto per certi versi nelle sue componenti più importante nelle sue componenti più intelligente dal rifiuto di
Continuare la perpetuazione del nesso perverso che oggi esiste tra sistema politico e società civile io mi sono preoccupato e mi preoccupo
Quando vedo la demonizzazione del sistema politico
L'ho detto pubblicamente l'ho detto pubblicamente nelle assemblee della Confindustria nelle giunte dalla Confindustria perché si rischia in questo caso di buttare via il bambino con l'acqua sporca
Ma credo che sia nostro dovere fino in fondo come imprenditori indipendentemente dagli schieramenti e dalle ideologie denunciare che oggi la società civile è stanca di questo nesso perverso
Che poi guardate il nesso che Ricci ritroviamo nella trattativa sul costo del lavoro
E consentitemi però soltanto un appunto su questo perché ho sentito cosa diceva Giorgio Benvenuto
Per chiarezza
Credo che sia doveroso dare una risposta
Badate non è che noi ci limitiamo al discorso della scala mobile o discorso del costo la forma sarebbe effettivamente banale ma chi se ne Fre cioè voglio dire
E il problema è un altro
Il problema è che in questo Paese
Eccolo qui il discorso dalla mancanza di strategia
In questo Paese si stanno scontrando una minoranza e una maggioranza
La minoranza è rappresentata da coloro che impresa datore di lavoro e lavoratori
Che si giocano la loro partita sul mercato internazionale senza nessun tipo di protezione senza rette
E quella maggioranza del Paese
Che invece può ancora godere di aree di protezione
Di monopolio di rendite di posizione
Perché vedete quando io vedo la dinamica dei miei prezzi
Cioè dei prezzi che le industrie vendo Rocco con cui le industrie vendono sul mercato
E non la Confindustria ma la Banca d'Italia nell'ultimo bollettino
Dice che il prezzo industriale negli ultimi dodici mesi
Sono cresciute del due virgola otto per cento non perché l'imprenditore sono bravi perché sono hanno grande spie perché il mercato non ci consente di crescere di più
Perché se io vado a vendere le mie macchine in Germania ogni caschi in Germania non mi danno più del tre per cento di incremento di prezzo se vado in Francia metano ancora meno
E qui in Italia la stessa cosa perché arrivano i prodotti francesi i prodotti tedeschi prodotti americani prodotti giapponesi
Allora se i miei prezzo industriale sono cresciute del due virgola otto per cento
Mi volete spiegare come mai c'è un'inflazione del sei virgola uno tendenziale
Perché c'è una maggioranza in termini di media ponderata all'interno dell'economia italiana che è cresciuta di oltre il nove per cento ha fatto cresce di oltre il nove per cento i suoi prezzi
Allora la discorso sulla scala mobile
Al di là delle
Facili troppo facili
Definizione di non centralità del problema
Il problema dalla scala mobile
Ma come è possibile
Che è un mio fattore di costo
Del all'interno delle mie impresa
Cresca
Per un'inflazione non generata da me
Allora certo che abbiamo detto
E anche noi siamo d'accordo la politica dei redditi di tutti i redditi per carità dei redditi di capitale eccetera eccetera
Ma le voglio dire soprattutto la politica dei redditi dei fattori dei settori protetti
E non è un caso che noi abbiamo posto come primo punto irrinunciabile
Un comportamento
Abbiamo chiesto anche norme non dichiarazioni
Sullo stato come datore di lavoro
Per il mantenimento della dinamica delle retribuzioni all'interno di quei settori che ancora hanno rendite di posizione
A livello dei tassi d'inflazione programmata
Io credo che ci sia un elemento di credibilità su cui il governo questo governo
Si gioca la partita di credibilità internazionale
Cioè quel governo che ha ottenuto in questi giorni una approvazione
Con riserva da parte della comunità sul proprio piano di rientro
Sul documento di programmazione economico finanziaria a tre anni
Che è stato presentato dal governo ed è stato approvato dal Parlamento
Ci sono scritte le cose
Sulle quali noi vorremmo portare a termine
La trattativa sul costo del lavoro sul costo del lavoro nostro e sul costo del lavoro dell'economia italiana perché lo sappiamo bene che non è sufficiente al di là
Di recuperare il divario in termini di dinamica tendenziale che esiste tra noi Paesi nostri concorrenti nel settore privato
Sappiamo bene che la competitività e che quindi la riduzione del differenziale d'inflazione non si riesce ad ottenere se non si mette sotto controllo la dinamica degli altri redditi cioè la dinamica di quei settori che sono fuori dalla concorrenza internazionale
E allora
In governo su questo misura la sua credibilità
Misura la sua credibilità come datore di lavoro prima ancora che come attore di politica economica
Misura la sua credibilità in termini di manifestazione concreta che le cose su cui ha ottenuto il consenso del Parlamento e l'approvazione con riserva da parte della comunità internazionale diventano fatti reali
Però non sentiti neanche di fare un altro tipo di passaggio
E l'altro tipo di passaggio è questo gli ho spiegato del perché oggi il problema dell'indicizzazione si pone in una logica non strumentale non demagogica e non ideologica all'interno della nostra situazione
Ma voglio anche dirvi un'altra cosa
Voglio dire perché in realtà
Su questa trattativa sul costo del lavoro
Noi ci giochiamo la credibilità di gruppo dirigente di questo Paese
Perché
E anche qui nelle parole di Giorgio Benvenuto c'era questa affermazione qui c'è il partito degli altri istituti
C'è il partito di coloro che dicono il problema è sempre un altro
Che ha una sotto variante che è il partito dei ben altri visti nel senso che il partito è ben altro che il problema è ben altro
C'è o non c'è il problema della dinamica del costo del lavoro in questo Paese anche nel settore industriale rispetto ai nostri concorrenti
è o non è un elemento di competitività stante la specializzazione dell'industria italiana
Non è risolutivo ma il problema esistente ed è un problema che per gran parte e affidata all'autonomia contrattuale delle parti
Autonomia contrattuale delle parti che trovano nella definizione della strumentazione del nuovo sistema di relazioni industriale il campo naturale
In cui essi devono trovare punti di incontro
E nel ruolo del governo in quanto regolatore degli aspetti di politica fiscale e di politica parafiscali
Questo significa un sistema istituzionale che funziona non l'invadenza dell'uno rispetto all'altro non la subordinazione dell'uno rispetto all'altro
Ma le parti sociali che affrontano e risolvono i problemi di loro competenza il Governo che in una logica di recupero della storia strategia Paese è in grado di intervenire facendo il suo dovere in termini di equità fiscale parafiscali
E allora voglio dire qui sì che si trova il nesso e al recupero
Della concertazione
Io sono un po'stupito
Perché quando queste vicende
Vengono poi banalizza tende ci si dimentica di tanti passaggi
Quel giorno in cui ebbi la ventura di dire che la Confindustria
Volevamo chiedeva l'eliminazione degli automatismi
Ebbi a dire contemporaneamente
Che noi individuo individuavamo come nuovo tassello
Di un sistema di relazioni industriali di questo Paese
Una fase istituzionalizzata di concertazione
Se volete questo è stato l'unico elemento sui quali fino al mese di luglio abbiamo trovato coincidenza Franco Marini lo sa bene
Quindi l'esigenza nostra
L'esigenza nostra è quella di riuscire ad individuare davvero
Un rilancio della concertazione in questo Paese
Nel senso che se non riusciamo a trovare momenti di coordinamento a livello centrale
La strategia Paese non esisterà mai
E noi senza strategia Paese il che significa l'infrastrutturazione la qualità della vita significa queste qua
Non ce la facciamo a fare il salto di qualità necessario per agganciarci alla competizione internazionale
Cioè se non si decide quanta parte ma i consumi e quanta parte vagli Investimenti
A quali Investimenti
Qual è la dinamica dei redditi di questo Paese
Cioè se non c'è una sede istituzionale forte in cui si possono realizzare questi meccanismi
Perché vedete l'impresa
Ci sono elementi di eccellenza ma l'impresa da sola
L'impresa da sola
Non inserite in un quadro competitivo
Non ce la fa
E e questo è il salto nuovo
Allora non significa più assistenza non si ma significa vivere in un ambiente di natura competitivo
Oggi le scelte sono legate alla capacità del singolo di anticipare i cambiamenti
Altroché aziendalizzazione l'aziendalizzazione come necessità
Nel nel in mancanza di un quadro complessivo che consenta alle imprese dividere in una condizione di maggiore economicità ma cosa pensate
Che un'azienda da sola per quanto possa essere brava poi si è in grado di recuperare il divario del cinquanta per cento sui costi dell'energia
Di recuperare il venticinque per cento in più di costi del trasporto
Di avere un carico fiscale para fiscale diverso rispetto a quello degli altri Paesi
Pensate che tutto questo lo possa fare da solo all'azienda
E allora guardate che l'unica risposta rispetto a questa situazione rispetto alla non soluzione dei problemi
E la strada della ristrutturazione della riorganizzazione
Lo comanda l'economia in questo caso perché nel momento in cui un fattore lavoro lo dico in termini molto duri scusatemi ma un fattore lavoro cresce o un fattore di costo qualunque fattore di costo esso sia
Cresce in misura anomala rispetto al tasso di crescita dei concorrenti
I casi sono due
O si riduce il moltiplicatore cioè la dinamica dei redditi unitari o se riduce moltiplicando e cioè la quantità di persone che prendono quel tipo di retribuzione
Questa è il dramma
Allora in questo momento non vi stiamo chiedendo con forza
Di cercare di evitare che quest'operazione possa avere costi sociali più gravi rispetto a quello che potrebbe avere in presenza di un accordo forse ha ragione Sergio D'Antoni
Quando dice l'alternativa un accordo sulla politica dei redditi e soltanto la politica soltanto l'accordo sulla politica dei Paesi nel senso che in un momento come questo
O abbiamo non un rigurgito di capitalismo un rigurgito di orgoglio
Come classe dirigente di questo Paese oppure credo che le nostre responsabilità
Nel non aver saputo affrontare e non aver saputo risolvere i problemi di oggi
Sperando che poi la congiuntura
Come abbiamo fatto nel corso degli anni ottanta ce le potesse risolvere da solo è una conseguenza che non so voi non sono i miei amici e delle organizzazioni sindacali
Non so se gli uomini di governo vogliono assumersi ma certamente né Carlo Patrucco nella Confindustria se vogliono assumere grazie
Grazie Patrucco la parola al ministro delle riforme istituzionali Mino Martinazzoli
Trama che mi abbasso il momento
Ma questa impresa ma niente in mano a un poco temeraria che
Che D'Antone ci ha proposto esige credo da parte di ciascuno degli interlocutori
Video non tento di raggiungere cose quanto di capire come si fa sotto né qualcuno
Io cercherò di fare così avendo peraltro come riferimento come il paragone
Il discorso introduttivo di delle
Che come al solito su Città del bene comune insieme agli suggestione di reattività devo dire stamattina più suggestioni adesivi perché non reattività
Rigore allora seguire un poco quella metafora che lui ci ha proposto dell'orizzonte del verticale
Per provare a vedere se peraltro questo show negli
A quello che succede nel tempo dalla politica nell'attuale il tema della politica
Perché sennò la discussione infinita circola
Perché non ammetterlo più un pericolo che una prova intorno a riforme istituzionali non porta da nessuna parte è frutto di scarsa lungimiranza l'idea di credere
Che le riforme istituzionali e segnano il surrogato della politica le riforme istituzionali sono una risorsa per la politica uno degli strumenti della politica
Che vengono più drammaticamente
Evocate in campo in un tempo di cambiamento allora il problema credo nella lettura sorretta da una adeguatezza culturale appropriata di questo tempo politico e sociale
A me pare delle ditte che il tema della verticalità e della orizzontalità abbia anche qualcosa a che fare nel nostro Paese in questo tempo
Con lo scioglimento della storia ideologiche
Le quali per loro natura inevitabilmente comporta una evoluzione verso la verticalità piuttosto che non verso una orizzontalità
Parlo di politica nel senso che chiedeva Giovanni Bianchi vero io
Ho speso
Parte dalla mia modestissima riflessione politica in anni lontani ad interrogarmi intorno al limite della politica in un tempo nel quale mi è sembrato che fosse egemone che anche da noi l'idea della totalità dalla politica dalla sua indivisa terzo oggi sono d'accordo con Giovanni Bianchi che il tema dell'inizio dalla politica ugualmente si pone
Ma guardi centrato in una stagione nella quale non solo da noi il rischio è di passare dal troppo dalla politica al niente della politica ed è qui credo che si situa tutto sommato l'ambizione
Che
Ci accomuna almeno sul piano dalla tradizione culturale del sentimento di una certa idea di Stato di una certa idea
Di società in questo senso
Un tanto di disperazione che viene nella considerazione dei soggetti politici
Che non avvertono il compimento di un tempo
Che hanno malinconia del loro passato che è stato un grande passato perché questo Paese in questi quarantacinque anni di democrazia difficile
è tuttavia un Paese straordinariamente cambiato
Cambiato il merito se questo è accaduto è accaduto per merito degli italiani ma non credo per una distrazione per una ostilità dai partiti
Di quelli che hanno governato di quelli che si sono opposti oggi il rischio di questi partiti
è di indietreggiare verso il futuro
Anziché alimentarlo pretendere soltanto di replica
E questo secondo me dà conto di una difficoltà allora di aprire dei varchi dei saggiare dei tranne
E questa è la spiegazione io credo del rito della trasversalità
Che io non condanno non ci sono negativamente
Ma che con Sperto criticamente tanto più quando la trasversalità viene abitata anche dai partiti allora comincia ad avere alcune vertigine anche perché so
Che la trasversalità quando esorbita si può dire con un'altra parola quella del trasformismo
Questa cosa la sapeva già Guicciardini il quale non aveva dubbi sulla circostanza che il particulare di tanto in tanto potenziale comodamente anche sul trasversale
Allora la evocazione della responsabilità politico partitica e in questo momento dirimente e secondo me occorre capire da parte dei partiti
Quale che sia stato il loro ruolo del passato
Che gli scioglimenti internazionali dei corollari che ne derivano da nuovi consentono di affermare che il nuovo tempo politico italiano è un tempo che può assomigliare cd più alle grandi democrazie occidentali
Nelle quali non la immediata e necessaria praticabilità ma l'idea dell'alternanza è considerata la regola aurea delle democrazie
Io faccio qualche volta polemiche all'interno del mio partito perché mi pare di capire
Che in molte democrazie cristiane avvertono come sgradevolezza questa parola senza intendere
Che se non assumiamo pure nuove diventeremo l'ingombro una immobilità il bersaglio del cambiamento
E dopo mentre ora quell'altra
Quell'altra alterazione che è proprio talvolta di alleati di avversari l'idea cioè che questo cosiddetto sistema di potere democristiano non dobbiamo superarlo ma qualcuno debba necessariamente eredità uno che ci lascerebbe al punto in cui stiamo se le cose stanno così ecco perché secondo me assumere grande rilevanza del significato il tema che ci proponeva derelitto
Io non so se la media analisi collima con la Suma
Ma credo che questo tema dall'orizzontale e del verticale sia in larga misura il dato irrisolto delle culture dei partiti popolari d'Italia ed io leggo vi devo dire
La contestazione così radicale tutt'altro che da sottovalutare delle leggi non tanto come la rivendicazione di una orizzontalità fa ma quando come il deragliamento di una storia che è sempre stato nel nostro Paese una storia tendenzialmente oligarchica
Nella quale gli interessi oligarchici centrale ci sono sempre saldati agli interessi oligarchici delle periferie
La sconfitta l'attendono molto storia democratica in questo secondo dopoguerra e a tante spiegazioni peraltro è la sconfitta di un'autentica cultura autonomistica e questo è il problema non è casuale io credo che i linguaggi le immagini le provocazioni di Bossi assomiglino molto di più nello stile a delle c'ha chiarito il tipo meridionale che non invece alla espressività
Di una rivendicazione Casson evitando candida la Lombardia età
Alla sua assentarsi dalla sua sobrietà
Ebbene se le cose stanno così a me pare indubbio che il problema è di intendere che una rivisitazione istituzionale complessiva
Ha a che fare con la circostanza dal dover ammettere che quelle condizioni che abbiamo descritto
Hanno sempre di più i medesimi ATO le nostre istituzioni in una valenza aggregativa piuttosto che di un attitudine integrativa
Il rapporto spurio orizzontalità verticalità comportato non ricordava da ultimo Patrucco se ho inteso bene
Che le nostre istituzioni hanno manovrato di più in termini di aggregazione compromissorie transattiva che non è il sogno di un vocazione integrativo
Io sento dire da molti che discutono di queste cose qui il problema delle istituzioni del problema del cambiamento delle regole trovo che si tratta di un'affermazione straordinariamente riduttivo
Le regole sono le regole sono importanti ma le istituzioni sono di più
Noi istituzioni sono nel senso che la statualità abbia e la capacità di interpretare il sentimento profondo la vocazione di un popolo sull'attitudine e la sua peculiarità
Le strutture aggregativo e non consentono di fare processi uniti e quindi allora il senso di un nuovo tempo di una nuova vocazione riformatrice anche fare con la capacità che abbiamo di restituire di riunire in terre un'attitudine integra attrice del tessuto istituzionale italiano
Il che comporta perché non si tratta di questioni astratte come prima operazione
Quella che dovrebbe sorreggere qualsiasi congettura riformatrice la necessità di intendere
Che vi è un terreno di riforma generale nel complesso i vari rami alti come si dice ma che deve avere una sua coerenza rispetto alle in sede la quotidianità politica
Il larga misura il problema la patologia del nostro Paese
Che secondo me è anche il detrito di quella storia che prima ricordano consiste nella circostanza che vive ormai una sregolata e troppo intensa relazione tra la politica e l'interesse
Io ho sempre pensato che continua a credere che la politica ha a che fare con il viso
La politica si guarda in giro viene il valore dei bisogni non li legge neutralmente e questa è la grandezza e l'ambizione dei partiti
Bisogna stare attenti
Per essere troppo giudiziosi
Non come legge benvenuto buttar via il bambino con l'acqua sporca
Un obiettivo che ci riguarda e tutti quanti se le cose stanno così dicevo io sono molto d'accordo con Rita lo sa
Con quell'ultima provocazione che lui ha proposto l'esigenza cioè di niente
Anche da parte di cultura che per tante ragioni
Sono state circospetti e talvolta prevenuti
Dinanzi a talune parole uniti e questo è il tempo nel quale i linguaggi della politiche queste parole un'etica debbano gli acquisti
Altrimenti
La frantumazione che corre sui fenomeni leghisti continuerà non se la Regione ripeto descrivere una decadenza senza grandezza perché il rischio vero dalle forze politiche oggi
Non è di farsi porre all'angolo dalla rivolta degli husky Lux
Ma quella di dovere tra poco o tra tanto non lo so farà i conti con la ribellione dei clienti
Dei clienti e non più straziante che sazia
Questo sarebbe davvero un epilogo
Consiglierebbe soltanto avvenuto immediate dei rimorsi
Le parole comitive che diceva del non è paradossale ma è razionale a credere che in un tempo politico che Cicinho
Non oltrepassa mento degli Stati nazionali tuttavia gli Stati nazionali hanno a che fare con il problema di non ammettere la loro distrutti
Oggi ci vuole più Stato nazionale più coscienza nazionale per andare oltre allo Stato nazionale
Sappiamo bene tutti che la condizione critica crociana dalla politica consiste oggi e non solo per noi nella circostanza
Che mentre le istituzioni il potere gli strumenti della politica
Sono ancora quasi tutti i contenuti dentro l'angustia dei confini nazionali le grandi competizioni della tecnica dell'economia per le decisioni che davvero contano sono quasi tutte collocate nella grande dimensione transnazionale
E quindi la politica ha bisogno di misure adeguate
Ma dovremmo insieme sapere che non che noi entreremo in Europa uno alla volta
Frettolosamente sbrigativamente ci terranno fuori è vero dobbiamo recuperare tutta la potenzialità la forza che ci appartiene
Non abbiamo mai pronunciato con entusiasmo la parola della nazione perché sappiamo che spesso abissi mulatto la ostilità del nazionalismo
Abbiamo percepito con circospezione la parola dello Stato perché sappiamo la nostra cultura la nostra radice cristiana ci dice così
Che lo Stato non viene prima ma dopo la società che lo Stato non contiene tutta la vita tutto il sentimento tutta la regola
Che lo Stato quando a una pretesa ossessiva nei confronti dell'individuo può costituire la più rischiosa intrusione nella nostra stessa intimità
Ma proprio per questa innocenza nostra queste parole oggi possiamo noi tornare a dirle
Declinarla in termini più autorevole più persuasivi più convincenti come come
Ed allora andando rapidamente alla conclusione qual è però il referente della parola dello Stato dalla nazione
è trentenne la parola della cittadinanza
In ordine alla quale temo è di straordinario interesse perché culture le guerre
Come dire per una origine ideologica ben precise
Sono state tradizionalmente portare
A realizzare
Un Vieri tendenza uno squilibrio del collettivo
Sul personale del plurale sul singolare oggi è di straordinario interesse che vi sia
Una forte riflessione riconversione di questi dati originali
Però
Io credo che sia possibile
Almeno da parte di chi ha sempre avvertito e quale che siano quelle storie Starling una straordinaria riserva di moralità
La preoccupazione di questa conversione non sia una conversione nuovamente squilibrata e
La parola della cittadinanza secondo me non anche fare con la parola dei giri la parola dalla cittadinanza a che fare con le parole della obbligazione
è in crisi e ci porterà alla crisi né più né meno che una interpretazione contrattualistica della democrazia
Se non torniamo ad interrogare le nostre coscienze delle nostre più intime radici
Credere che il luogo della cittadinanza è appunto il luogo che ci e unifica in un'impresa comune nel sentimento di una sorte condivisa di un destino
E ci vincola che ci unisce
Allora noi saremo noi che abbiamo revocato lo stato sociale come il senso di un valore
Niente altro che li sperperato degli ultimi detriti dello stato sociale iracondo spesso che uno suocero molto borghese molto gentile anche un po'borghesi per la verità una contadina la quale quando torno a casa ogni settimana da Roma mi chiedo di quanto ha contribuito in quella settimana aumentare il debito
Io le rispondo chiedendo la mia volte se lei ha debiti e se gamba decentemente siccome mi risponde che non ha debiti canta recentemente cerco di spiegarmi perché in un modo non può più in questo Paese troppi italiani non hanno debiti e camper recentemente ho più che recentemente proprio per la ragione che lo stato di debiti né altro vi è
Una esigenza di risolvere una
Degli ordinamenti
E probabilmente una idea
Di stato sociale come valore oggi a che fare
Con una rifondazione etica non lo dica per trovare alibi all'inerzia della polizia
Nel tempo dalla modernità che mi pare in ogni modo qui che può addirittura mettere in contraddizione il presente con il futuro anche qui che rovesciamento delle tavole ideologiche tradizionali
Nel senso che se viviamo in un certo modo noi residenti in un certo modo il presente e per questo spesso viverlo così noi diamo il futuro
A me pare che allora il tema della cittadinanza andrà
Reso dance consistente di valore che appartengono alle nostre culture le nostre storie tradizionali
Dove è un luogo di rieducazione questa solidarietà così lunga che non sia il luogo dalla famiglia
Dov'è un luogo di formazione ha queste solidarietà così lunga che non si è il luogo della scuola
E dovrei questo luogo cioè non in quel territorio recuperato norme alla sua autodistruzione
Ma l'esigenza di credere che l'ha unita è ricca se si fa sul riconoscimento reciproco delle diversità ricomposto
In questo senso concludo davvero
Può darsi che sia aiutato molto eccentrico rispetto a quello che mi verrà proposto ma mi sembrava giusto dire così anche per le suggestioni l'avvocato pagamenti che ho ascoltato prima
Io credo appunto che questo tema dell'obbligazione come descrizione della cittadinanza
Debba essere al centro non solo delle politiche ma in un tempo drammaticamente politico dei comportamenti che ciascuno si richiedono cioè dei comportamenti autenticamente umane che ricordo spesso un'auto da che anno perché rappresenta un continente per tante ragioni ancora inesplorato della cultura cattolica democratica Antonio Rosmini concludendo il suo trattato di filosofia del diritto scriveva che non la persona
La persona è il diritto in questa forma ellittica mi pare vi è compresa una straordinaria freschezza e d'attualità insieme culturale
Ideale come può non riguardarli questa cosa qui
Se uno considera all'apertura del giornale che ogni mattina
Ciò che tiene più clamorosamente il centro della scena sarebbe tentato di dire che non c'era in missione
Che solo violenza e demenza e maltesi che azione delle più alte qualità umane tengono il capo
Eppure questa tentazione secondo me non è sino in fondo motivato
Questo non è durata perché non è la verità ciò che conta è ciò che resiste
E ciò che esiste per esempio sono i milioni di italiani chi ancora oggi pure in questa confusione e disordine accetto tutte le mattine di alzarsi
Di andare a guadagnarsi onestamente una retribuzione e di credere che la loro sorte singolare e tuttavia qualcosa di unito e di più ricco e di più comprensibile quando la confronta con quella degli altri
Qui mi pare
La provocazione del della parola della solidarietà
Che appartiene al nostro lessico
Ma che non è certamente non relativamente vediamo oggi pronunciata anche con altri versanti
Ai quali appartenevano fino ieri in altre parole occorre sapere però che la solidarietà non è la parola la mansuetudine
Ma è una parola di una impegnata faticosa speranze
Noi crediamo a questo valore della solidarietà che si incarna
Nel viaggio nella storia di un popolo
Allora le cose stanno esattamente così bisogna sapere
Io non lo so poi dire a Marini riprenderà questi discorsi vostri tutt'altro che marginali è chiaro
Lo sono anch'io
E sono tutt'altro che un predicatore non ne ho nessuna autorevolezza ma insomma io sono convinto
Ecco ancora Guizzardi l'inizio dei Novanta scritto che la vedo così una esortazione pregate Dio di trovarmi dalla parte dove si vince
Mi sembrerebbe un'esaltazione pleonastica in un Paese nella quale ti sempre resta dalla parte dove si riduce ma ci si chiede se tutti si occupano di trovarsi chi si preoccuperà di trincee ora secondo me vincerà
Vincerà chi sarà più generoso
Io credo la vostra modernità
La vostra capacità di provocazione la vostra forza torvi scriveva che non c'è democrazia senza democratici non c'è Repubblica senza repubblicani
Ma noi potremmo un poco rovesciare parafrasare perché questo dovrebbe interessarsi non c'è il popolo senza patria
Grazie
Grazie meno alla parola Bruno Trentin
Ma io non credo che l'intervento
Mino Martinazzoli sia stato
Un'aggressione rispetto ai temi centrali
Di questa riflessione collettiva
E voglio partire
Proprio
Dalle parole con le quali ha cominciato la sua esposizione saranno le stesse con le quali
Prendevo intendo muovermi
Per formulare
Alcune osservazioni sul
L'ampio
Schermo di problemi che Raffaele Morese in modo particolare poi Garritano prospettato questa mattina
Le riforme istituzionali
Non sono diceva Martinazzoli
Un surrogato della politica
Sono una risorsa della politica e non aggiunto ma sono sicuro che ne conviene
Oppure diventano puramente un esorcismo
Rispetto alla crisi della politica con la quale stiamo facendo i conti
In questi anni in questi immensi
Un le riforme istituzionali cioè sono funzionali ad un grande progetto
Politica
Nell'ambito del quale possono trovare spazio dei più
Diverse opzioni
E anche
Il funzionamento per la prima volta
Nella storia di questo dopoguerra di una reale democrazia dell'alternanza
Oppure si riscrivono effettivamente
Di dare luogo ad un ennesimo
Esperimento di tipo trasformisti
Passato il quale ci ritroveremo con me
Quegli alcolizzati dopo una grande sbronza con molto mal di testa
Ma senza neanche più sapere chi siamo dove dobbiamo andare che cosa dobbiamo ancora fare
Un grande progetto politico dice
E per la parte che più mi interessa
Questo grande progetto politico deve pure al suo centro
La riconciliazione
Fra due cose oggi drammaticamente distinte quando non opposte
Fra la democrazia istituzionale
Con le sue riforme con le sue necessarie trasformazioni
E l'organizzazione della società civile
Ora da questo punto di vista di al di là degli equivoci che evidentemente vi sono nel linguaggio e nelle interpretazioni
Sono molto d'accordo con quello che diceva Martinazzoli quando sottolineava che il la questione della cittadinanza non è
Io aggiungo e certamente in ogni caso non esaurisce il problema dei diritti della persona
Ne possiamo constatare
Ed è mi pare un vanto legittimo
Nel movimento sindacale
Soprattutto nei Paesi occidentali
Delle lotte dei movimenti e dei partiti qui sono richiamati alle classi lavoratrici
L'avete fatto avanzare
La democrazia istituzionale
Non soltanto estendendo la sua realizzazioni
In nuove aree del mondo
Ma soprattutto estendendo allargando quello che si è chiamato appunto
La libertà degli antichi ossia la partecipazione dei cittadini al governo della città
Qui noi siamo di fronte a un'eredità
Pesante alla quale dobbiamo sapere
Fare fronte
Gli enormi cambiamenti che sono subentrati della Rivoluzione francese ad oggi
Nel diciannovesimo e il ventesimo secolo
Che hanno visto crescere raggiungere sempre nuove frontiere la partecipazione dei cittadini di tutti i cittadini
Di ambo i sessi
Di diverse etnie
Di diversi redditi diversi strati sociali al governo della città al governo dello Stato
L'area della cittadinanza
Non ha più nulla a che vedere
Al giorno d'oggi
In un Paese come l'Italia in modo particolare
Con quello che era rare la cittadinanza
Alla fine del diciottesimo secco
E noi dobbiamo io credo partire da questo dato
Che il dato di forza anche quello che ci consente di scommettere
Sul nuovo le necessarie riforme istituzionali
Per fare i conti con quello che invece non è andata
O con quello che è regredito rischia di regredire
Perché le cose non sono andate così
Per quanto riguarda le cosiddette libertà dei moderni ai quali si riferiva verità nella sua interruzione
Parlo dei classici diritti da qualcosa
Ma parlo anche e soprattutto come
Mi ritengo ancora un dirigente sindacale quindi il dirigente di un'organizzazione
Che vuole rappresentare non l'universo mondo ma la gente che lavora e che lavora sotto a
Ma soprattutto i diritti di
Quei diritti diritti civili e quei diritti sociali
Vissuto da tutti i soggetti che
Mi possono godere i benefici come diritti universali
Che assicura una tutti
Non un'uguaglianza di risultati ma uguali opportunità per il loro conseguimento
Su questo io sento il dovere di
Fare la precisazione
Che ho annunciato prima anche di fronte a
Le interpretazioni più diverse anche oggi si sono succeduti
Io non sto parlando di tutti i diritti
Non sto parlando dei diritti di cittadinanza intesi in senso proprio
Sto parlando dei diritti e quindi dei poteri
E quindi dei doveri
Ho delle responsabilità che dir si voglia
Che nascono appunto dall'esercizio pieno
Di questi diritti
In base alle capacità e alle attitudini nelle singole persone che compongono il mondo della
E non vorrei quindi che continuasse fra di noi anche un
Un combattimento fra
Mulini a vento
Tesi veramente che non riflettono un travaglio secondo me è un po'più complesso e più ricco di quello che può apparire
Quando per esempio si intende la CGIL con un'organizzazione che approda finalmente al
La nozione di cittadinanza
Lo dico questo anche perché
Ancora in questi giorni ma
Fa parte ovviamente
Dei guai del nostro mestiere io ho assistito in qualche intervista
Ad alcune farneticazioni che vorrebbero da sinistra seppellire la svolta del congresso della CGIL
Scoprendo improvvisamente che nel congresso dalla CGIL ne abbiamo negato
Ai lavoratori persino la presenza
In una realtà sociale complessa come quelli italiani
Farneticazioni
E anche un po'di cretinismo perché io non credo che una classe lavoratrice si promuova né per decreto nessi distruggo si cancelli
Quello che abbiamo
Cercato di fare di compiere siamo certamente ancora all'inizio di questa strada
è stato quello di superare quelli schemi che ci impedivano di vedere
Nella classe lavoratrice che noi cerchiamo di rappresentare senza monopolio alcun
Le persone che compongono questa classe
Le persone e le varie persone con il loro diritti con le loro attese
E non soltanto con i loro interessi
Io non vorrei che questa miopia Rispetto
A nostro sfavore osso di riflessione che fatto anche certamente
Profondamente autocritico perché investe anche nelle concezioni del tutto rispettabile della stessa vita politica istituzionale
Quello che abbiamo cancellato e se volete la massa
Non la la
E abbiamo cercato nella classe lavoratrice tutte le persone in carne ed ossa
Che non accettano più
Di essere interpreta
Da un gruppo illuminato si chiami partito si chiami sindacale
Ma che vogliono vedere assunti i primi conosciuti e poi media con le regole la democrazia
I bisogni problemi le domande
E si esprimono i diritti
Di cui essi si ritengono
Portatori di beneficiari
Attento quindi
Hanno un leggere anche quanto sta cambiando nella società italiana
Io sono caro De Rita che
E lei affezionato alla fretta civile sulla quale lavora con tanta forse anche affezionata ai rapporti che ha scritto sulla società civile
E non sempre questi rapporti che hanno colto dei sedimenti a volte del tutto fugace davvero rappresentavano movimenti d'insieme
Con i quali noi ci siamo confrontati con l'andare dei tempi che sono più dura a morire delle mode che a volte possono colpire l'immaginazione
Io non vorrei
Ma è una modesta domanda
Che uno sforzo così travagliato così duro così aspro come quello che stiamo attraversando il movimento sindacale fosse ricondotta una moto utile oggi che passerà domani
Le cose non stanno così noi non ci siamo presentati come il partito dei cittadini personalmente ritengo che sarebbe una sciocchezza
Né tanto meno con un sindacato che intende svolgeva questo punto un ruolo universale di surroga rispetto
Al ruolo necessariamente
Universale almeno nelle intenzioni dei partiti politici e delle istituzioni
Democratico
Ne abbiamo inteso
Cancellando appunto tutti gli schemi
Che hanno finito per
Impedire la lettura della classe lavoratrice reale
E che hanno spesso consentito a gruppi ristretti davvero qui la parole giusta di cittadini di arrogarsi il diritto di interpretazione
Benevolo nel caso del Censis per carità avuto altre versione nei paesi più totalitario in cui c'erano partiti forze istituzionalmente investiti del potere di tapping
Quello che la classe esprimeva nel fondo di se stessi
E abbiamo voluto ricostruire i valori della solidarietà
Che sono proprie di qualsiasi sindacato di carattere generale
Partendo dalla conoscenza della tutela
Dei diritti delle persone che lavorano sotto al dei diritti dei lavoratori ma vorrei dire dei singoli e diversi lavoratori subordinati
E come sindacato della solidarietà
Nonché la solidarietà invocata in base a valori ideologici
Tutti da ridiscuterlo da riconquistare
Ma di una solidarietà fra queste persone in concreto in carne e Dox
E qui
Noi scontiamo
Dei ritardi gravi
Dei ritardi gravi nelle democrazie occidentali
Dei ritardi gravi o gravissimi
Nella realtà italiana
Sono ritardi prima di tutto rispetto alle trasformazioni impetuose la scelta dello Stato
Raffaele Morese ha parlato
Nello scarto preoccupante che rischia di stavo Ravasi fra una logica di concertazione e l'assenza di un sistema profittare di democrazia economica
Io vorrei aggiungere
Che a questo si associa anche il pericolo sempre più evidente di forme di democrazie economiche si stavano sì
Sperimentano o si proclamano
A prescindere appunto dalla tutela effettiva dei diritti delle singole persone che dovrebbero essere in teoria tutela tutti i titolari
Di questa democrazia
Per cui se il re anche il pericolo di una democrazia economica fondata non sulla bellezza
In cui il sovrano rimane il singolo lavoratore che conferisce la delega ma rischia di diventare anche qui una requisizione
è un esercizio per conto da senza che questi altri abbia una parola da di
Ma basti guardare temi sempre più fondamentali e strategici
Come quello del diritto alla formazione alla formazione permanente alla conoscenza
Come il diritto alla piena tutela e alla prevenzione alla salute come il diritto alla sicurezza
Nel posto di lavoro e non mi pare davvero che siamo qui di fronte a dei casi locali o puramente trasversale
Come il diritto alla tutela dell'ambiente partendo dal rapporto di lavoro
Per constatare come si sta creando una sfasatura sempre più rilevanti fra le trasformazioni impetuosa di questa scelta
E i diritti che tutela le persone che in questa società
Eserciti un'attività di lavoro subordinato
Ma vi è io credo di peggio
E questo mette in questione una realtà come il sindacato una istituzione la società civile non dello Stato
Come il sindacato
E della frantumazione dell'universo di questi diritti
Vi sono e vi sono sempre più
Potrei moltiplicherà all'infinito gli esempi
Nel mondo della società nel mondo del lavoro dipendente diritti negati ad alcuni e non ad altri
Diritti riconosciuti effettivamente praticati verso alcuni sentimenti
Del mondo del lavoro
E non riconosciuti ad altri in materia di previdenza di assistenza di tutela di fronte agli eventi principale della ditta
D'una lavoratrice ad un lavoratore si tratti del licenziamento si tratti della malattia
Si tratti del diritto alla riqualificazione
Del diritto alla mobilità
E vi sono disuguaglianze crescenti
Nella realizzazione di questi diritti
Chi ha la possibilità non solo di veder riconosciuto un proprio diritto ma anche di realizzare magari con l'intervento il sostegno dalla collettività
Chi si trova completamente negato anche quando questo diritto formale gli viene riconosciuto
Nella vera i mezzi le province direbbe Dahrendorf
Di poterlo esercitare
Ripeto sempre con questa complicazione
Che le province non mancano per tutti
Mancano sempre per alcuni
E io
Credo che da qui
Qui troviamo
Quanto meno un elemento
Di quella crisi di solidarietà con i quali movimenti sindacali fa i conti
In tutti i Paesi industrializzati
Una crisi solidarietà
Che diventa rapidamente
Ed è inevitabile una crisi di legittimità
Delle istituzioni pre e post
Alla garanzia dei diritti dei cittadini e in modo particolare nel nostro caso dei cittadini che lavorano sotto altri
è una crisi di legittimità che non può fermarsi sulla porta benzina
Il quale dovrebbe essere
Il garante
Nei confronti delle pubbliche istituzioni che questi diritti che appartengono alle persone che lavorano
Siano assicurate a tutti senza alcuna discriminazione
E siano sostenuti
Con adeguati province piccolo o grande che sia per tutti senza discriminazioni
è una legittimità queste
Che non può essere surrogata questo è il pericolo la malattia oscura che insidia il movimento sindacale
Da un'investitura proveniente da altre istituzioni
è una legittimità che il sindacato si deve riconquistare nei confronti dei soggetti ieri intende rappresentare
Nessuno può fare le veci
Di questa riconquista di consenso fondato su
Progetti su regole vincolanti
Suo porto unità uguali per tutti
Ecco perché io penso
Che la questione della democrazia evocata anche nella relazione a questa conferenza
Della governabilità e dell'efficienza della democrazia
Non si esaurisce davvero nel buongoverno nell'istruzione pubbliche
E tanto meno
Lo dico con chiarezza
Nell'integrazione del sindacato fra le istituzioni statuali
Questo non è
Una paura un ottimo
Questa è una versione
Molto esplicita diritti
Perché io vedo in questa tentazione ricorrente ricorrente quasi nei secoli e da Bismarck fino ad oggi che
L'assoluzione del consenso sociale viene ricercata di volta in volta attraverso operazioni cooptazione del sistema politico
Della funzione di rappresentanza dei sindacati
Io credo che questo
Ripropone non soltanto dei problemi di trasparenza istituzionale fa perdere al sindacato un suo ruolo insostituibile in una democrazia vivente
Maria Prini evitabile mentre
Il vecchio gioco dell'inclusione dell'esclusione degli interessi protetti da parte dell'istituzione
Le disuguaglianze di opportunità
Che sono stati il fondamento dello Stato neo corporativo dovunque si è tentato di costruirlo e di sperimentare
Io credo che proprio qui sta del resto anche la crisi di consensi
Dello stato sociale
In molti Paesi
Industrializzati
Figuriamoci qui da noi
In questa crisi di consenso non nasce dal fatto
Che lo Stato il nome della collettività e attraverso le sue istituzioni rappresentative chiede ai cittadini un contributo solidale
Al finanziamento di servizi di interesse generale
Questo è il patto di cittadinanza Carlo Patrucco
Sta nel fatto che nello stesso tempo questo stato con il concorso dei sindacati si dimostra molto in molti casi incapace di assicurare l'uguaglianza
Nelle opportunità di accesso ai servizi dello stato sociale a tutti i cittadini che ne sopportano le spesi
Incapace di assicurare la trasparenza
Della solidarietà che le distruzioni pretendono di istituire
Fra tutti in questo caso fra tutti i cittadini
Ecco i patti non possono sostituire un problema
Nel quale il sindacato si trova
Coinvolto fino in fondo
Che il problema della costruzione anche delle regole trasparenti e di un conto di un rapporto di consenso conflittuali
Che le istituzioni devono poter realizzare senza scorciatoie con la società civile con il mondo del lavoro attraverso i sindacati certamente
Ma non è esaurendosi nel rapporto sindacato questo problema
Attraverso i sindacati pressioni in grado a loro volta di fare
Da mediatori
Tra questo mondo della diversità che il mondo del lavoro di oggi e il mondo delle istituzioni
E questa la cultura di governo di cui state stiamo parlando
Io dico che questa una cultura della proposta del Progetto
Per un governo solidale
Prima di tutto della rappresentanza della classe lavoratrice o delle classi lavoratrici come volete voi
Includendo in questa classe lavoratrice non masse sterminate e indifferenziate ma le persone che lavorano con i loro diritti inalienabili
E che il resto no molto più di ieri
Anche per un fatto di evoluzione civile
Della società e del mondo
I dati che contraddistinguono
La classe lavoratrici oggi
E io vedo qui
Altro che la surroga di un ruolo dei partiti o delle istituzioni altro che il partito della cittadinanza io vedo qui
La nuova dimensione che assume l'autonomia del movimento sindacale e dei sindacati
Non solo in termini di regole di incompatibilità che ritengo sempre utili
Nei confronti di funzione di prerogative dei partiti politici
Ma in termini di cultura
Perché un sindacato che intende tutelare prima di tutto i diritti delle persone che lavorano e di realizzare intorno a questa tutela una solidarietà fra diverso
Non può che produrre una scultura che arricchisce il tessuto democratico del Paese
Ma chi è diversa
Da quello di un partito politico che pretende e vorrei dire a cui è conferito istituzionalmente il ruolo di rappresentare un interesse generale della cittadinanza
A me sembra che questa sia nello stesso tempo
La vera posta in gioco del processo unitario
Di un processo unitario fra i sindacati che faccia avanzare
Anche nel dibatto sulla democrazia di questo Paese
Una cultura dell'autonomia
Che abbia il suo al suo centro
La ricerca di politiche solidale per la tutela dei diritti di ognuno di ognuno di quelli che lavorano sotto altri in questo Paese
E parte di questa cultura diventa allora scendere dalle nuvole al concreto a mio parere un progetto di riforma istituzionale della società civile
Inseparabili anche in questi Nesi in queste settimane Martinazzoli qui ed ora
Da una riforma delle pubbliche istituzioni
Da una riforma che non voglia essere l'esorcismo della crisi della politica
Vuole dire affrontare se è possibile in uno stesso contesto
Di ricerca politiche
I problemi di una rappresentanza delle organizzazioni sindacali nei luoghi di lavoro e nel Paese
La rivisitazione di un diedi uno statuto dei diritti dei lavoratori dipendenti nell'Italia degli anni novanta e del Duemila
E quindi dei poteri dei doveri e delle responsabilità che si ricollega una questi diritti
La definizione delle regole di una democrazia della partecipazione e luoghi di lavoro
Che abbia la sua radice
E come suo punto di verifica e di controllo i diritti della persona
Ancora una volta della persona
Che lavorando quella e il primo titolare
Della partecipazione ove la codeterminazione che dir si voglia
Badate questo problema non è altro rispetto alla questione evocata qui sia da diritti e che da Martinazzoli
E che coinvolge ognuno di noi nessuno si può tirare fuori
Della crisi
Aperta in grandi insiemi sovranazionali
Che già deborda traligna
Persino nelle
Società nazionali unificato
Come è il caso dell'Italia
Nel momento in cui vediamo esplodere
Quello che forse impropriamente chiamiamo nazionalismi
Esprimiamo le nostre preoccupazioni tutte
Nei confronti degli aspetti disdire gli antiche rischiano di prevalere in queste spinte
Noi facciamo i conti con una vera e propria scissione se volete con
La caricatura della scissione di cui sto parlando ha proposto l'effetto ademocratiche avanza
Facciamo i conti con il divorzio
Fra la democrazia intesa come autore terminazione
E la democrazia intesa come tutela dei diritti civili dei cittadini
Che sono sempre i diritti degli altri
Ecco perché Dahrendorf ha ragione quando individua in alcune realtà nazionale alle nostre porte il prevalere
Di logiche tribali
Che diventano prima di tutto alternativi al riconoscimento dei diritti dei singoli e delle minoranze
E rapidamente perciò alternative la democrazia
Proprio nella misura in cui
Queste logiche tribali muovono dalla negazione dell'altro
Dalla ricerca del nemico
Dalla negazione della persona
Nella sua diversità
La deriva autoritaria di tutte le forme di autodeterminazione separate da dal rispetto del diritto altrui sono proprio sia i gruppi corporativi
Che albergano nel mondo sociale nei sindacati fuori o dentro
Che delle stesse Civita tribale di cui ne stiamo parlando
Ecco io credo che solo partendo da questa riforma nella società civile nel potremmo parlare Sergio D'Antoni di una democrazia sia pur provvisoriamente compiuto perché non lo sarà mai
Una volta per tutte per fortuna
Quando ci sono delle regole dell'alternanza
Della rappresentanza
Dell'autonomia della società civile del suo organizzazioni sia uno fondate davvero sulla gli affermazioni dei diritti individuali
Di quello che nostro presidente della Repubblica abbia a me chiamare il sopra il sovrano nel nostro caso è il singolo lavoratore Emma singola lavoratrici
Con la possibilità di affermare insieme la sua volontà solidale e la sua
Nella sua identità
Ecco perché noi dobbiamo superare in questa ricerca in questa che chiamo cultura autonoma e unitaria del sindacato tante ambiguità
Che spesso hanno dato luogo nei fatti a soluzioni non solo ambivalenti ma contraddittori
Tante ambiguità quando parliamo di partecipazione
E non sappiamo se con questa parola intendiamo delle forme anche prudenti graduale dico determinazione l'organizzazione del lavoro come stiamo sperimentando faticosamente alla Zanussi oppure magari un collegamento del salario alle fortune commerciali finanziaria dell'impresa
Quando parliamo di governo solidale delle politiche salariale dei lavoratori
E scontiamo non soltanto le incongruenze del governo
Di un governo che premetteva che prometteva Millelire di maggior Spesal per i pubblici impiegati nel mille novecentonovanta nella finanziaria e che ne ha registrato ventisette mila a regime nel mille novecentonovantuno ma nostre
Quando noi tutti insieme solidalmente gli stessi
Con molti mal di pancia ma questo non ci salva l'anima
Firmiamo come questa notte con l'aiuto del ministro del lavoro incontra
Per i braccianti centotrentacinque mila lire al mese
E abbagliante
Un accordo integrativo per i macchinisti delle ferrovie che porta mi a un milione trecentoventi mila lire al mese
L'aumento mensile
Magari come in questo caso quando si vuole attraverso la scala mobile
Compensare lo scarto crescente fra il settore esposto alla competizione e il settore protetto
Mentre la spinta inflazionistica rimane inalterata e indisturbata
Dalle misure di politica economica
Nello Stato
Per compensare cioè
Attraverso il lavoro dipendente
Attraverso il lavoro subordinato è particolarmente il lavoro subordinato nel settore dell'industria
Le spinte inflazionistiche provenienti ieri dal sistema delle imprese con la svalutazione oggi dalla finanza pubblica in dalla inefficienza parassitarie del settore dei pubblici servizi
E dei servizi privati
Una fatica di Sisifo per ridurre l'inflazione
Che si esercita qui sta elemento di sadismo involontaria
Sulla pelle di lavoratori in carne ed ossa che non sono gli attori delle spinte inflazionistiche con cui questo Paese si misura ogni giorno oppure quando invece si parla parlando di politica dei redditi
Come nella proposta delle tre confederazioni unitari
Le tre confederazioni sindacali
Di una politica di tutti i redditi fondata
Non solo su appelli alla buona volontà del cittadino
Ma sul sanzioni e incentivi su una programmazione dell'inflazione che diventa finalmente credibile
Perché imparziale e non matrigna nei confronti dei più deboli
Perché capace di sanzionare con interventi fiscali e parafiscali
Tutti gli attori che tra Lino rispetto agli obiettivi fissati
Ecco in questa fase di crisi istituzionale io ho veramente concluso di crisi della politiche
Che esito la quale non possiamo alla quale non possiamo sottrarci perché investe la credibilità dei soggetti della politica degli attori in questa società io credo che il più grande per il colore rappresentato dal trasformismo
è un pericolo che può toccare ognuno di noi
Ma è quello che non attenta soltanto la nostra moralità la nostra coerenza
E quello che può fare precipitare ulteriormente la credibilità dei soggetti politici anche la nostra
E prima del
Di pensare
Fare leva sul nostro orgoglio caro Carlo Patrucco
Dobbiamo tutti
Non mi tiro fuori
Poter avere le carte in regola
Per rivendicare questo orgoglio e farà appello all'orgoglio degli altri
L'orgoglio è legittimo quando si è dimostrato di poter essere credibili in quello che si propone nei costi che si chiede ai soggetti che ognuno di noi rappresenta
Nei prezzi da pagare nei vantaggi da conseguire
Mentre il trasformismo appunto ritorna in tutte le sue forme
Le alleanze prima del Progetto
Il primato degli schieramenti politici rispetto alle dure scelte di programma e alla coerenza su queste scelte
Allora noi diciamo
Anche di fronte all'accordo che vogliamo seguire vogliamo raggiungere
Per il governo dell'economia e la lotta contro l'inflazione
Che anche qui abbiamo bisogno di rigore di trasparenza
E non più di trasformismo
Abbiamo bisogno quindi di una premessa
Che definisca
La rappresentatività degli attori
Regole che devono vincere fra di loro
Un accordo sulle rappresentanze unitarie aziendale come quello che noi proponiamo come confederazione sindacale un accordo sulle regole trasparenti
Sulla contrattazione collettiva un accordo che consenta una partecipazione dei sindacati
Ad un governo consensuale dei processi di ristrutturazione e delle loro ricadute sociali
C'è un problema di costi salariali
è secondario rispetto a questo problema di diritti che non può essere messo in discussione
E così sui contenuti
La cosa principale che noi dobbiamo acquisire e la trasparenza e la chiarezza
Non vorrei che nel momento in cui tutti diciamo che vogliamo una soluzione a regime anche sulla scala mobile
Una riforma strutturale che duri nel tempo scambiamo improvvisamente delle soluzioni tra con delle soluzioni transitorie che possono precostituire de formando le in modo devastante le soluzioni definitive
Qui rischiamo tutti di cadere in un gioco delle tre carte
Dalla quale rischiamo di uscire tutti io credo meno macchina nostra credibilità Scoditti
E dico subito dato che il mio amico Franco parla subito dopo di me
Che il governo potrebbe utilmente rompere questo gioco
Non certamente schierandosi da una parte contro una
Ma danno l'esempio
Se c'è come sembra essere
Tra sindacati
E rappresentanti del governo
Le condizioni per un'intesa per una riforma del rapporto di lavoro nel pubblico impiego
Se c'è un accordo sostanziali per una soluzione a regime
Della riforma del sistema di scala mobile
Che potrebbe essere immediatamente sperimenta
Nei contratti per il pubblico impiego
Perché non si comincia
Perché non si dimostra anche alle parti sociali alla ricerca di soluzioni transitorie quale sarà in ogni caso era il Governo e per i suoi dipendenti la soluzione definitiva
A me sembra che ritrovare chiarezza su queste scelte di fondo sia più importante lo dico con molta schiettezza dell'esigenza di fare un accordo entro una data obbligata
Se si può fare il trentuno dicembre il trenta novembre
Se si può fare in qualsiasi momento da ora in poi la CGIL sentirà impegnata a fare ogni sforzo in questa direzione
Ma francamente non possiamo farci imprigionare da minacce velleitari
Da pistole puntate che possono esplodere nelle mani di chi le punte perché qui è in gioco qualcosa di più di un punto due di scala mobile o di dieci o di venti e in gioco la credibilità dei sindacati di fronte all'universo dei lavoratori e mi sono convinto di fronte ai nostri stessi interlocutori e alle nostre controparti
Ecco c'è sempre fra di noi un tradizionale scarico di responsabilità fa parte della politica tutti i giorni
Le parole sono giuste e vedremo poi se corrispondono ai fatti
Quello che fa la CISL è molto interessante e vedremo poi quello che fa la CGIL vedremo poi si certe promesse magari male interpretate
Corrisponderanno i fatti a me pare che c'è un dato
Al quale siamo chiamati tutti insieme le tre confederazioni
A rispondere di fronte al Paese di fronte ai lavoratori e della piattaforma unitaria che abbiamo costruito in queste settimane
Una piattaforma che i suoi dare e Ischia veri che ha i suoi prezzi
Sia come prezzi che chiediamo di pagare i lavoratori sia come rinunce che ogni sindacato ha dovuto fare per raggiungere un'intesa
Credo che riaffermare in un momento come questo
La validità dell'ispirazione di fondo di questa piattaforma sia qualcosa di più del rispetto di un contratto sia le indicazioni che esistono in questa società dei soggetti credibili
Che esistono in quel suo età delle forze degli uomini
Capaci di dare nuove certezze
Sulla fisionomia del soggetto sindacato sul suo ruolo possibile e sulle sue coerenza
Grazie
Bruno Trentin diamo la parola per l'ultimo intervento bella tavola rotonda al ministro del lavoro Franco Marini
Cari
Cari amici e mi hanno consigliato di dire sempre pure amiche perché qualche volta io mettevo le amiche dentro gli amici
Io voi voi sapete bene che il presidente della seduta non mi ha privilegiato dandomi la parola alla fine
Di questa intensissima e interessantissima mattinata
Non poteva fare diversamente questo lo so
Perché sia pure nella distinzione netta quando le responsabilità si lasciano si lasciano nell'autonomia assoluta reciproca
Non c'è dubbio che questo dato di comunanza ci accompagnerà ancora e quindi era giusto fare i corsi è tanto vero che io questa mattina parlando poco corre il rischio di inserirmi dentro il dibattito sindacale cosa che non voglio fare
Perché non mi compete ma sono certo mi perdonerete se qualche breve scampano al mentolo faro per questo rapporto ancora che centralino
La folla di riflessione di riflessioni che il dibattito così stimolante minimis suscitare enorme io però per parlare poco voglio fissare tre punti
Ai quali brevemente mi atterrò
Il primo è un ingresso in questo dibattito che c'è stato tardi eredità e Trentin a De Rita che mi ha chiesto scusa perché andava gli ho detto che l'avrei citato avevo qualche dissenso e naturalmente lo svilupperò anche in sua assenza
Perché mi pare un punto fondamentale di uno snodo dal quale dobbiamo partire per affrontare altri problemi
Il secondo è
Un sottolineatura del tema
Ricorrente nel nella figlio politico di questo dibattito presso ossia da quanto i giornali hanno dato ieri dell'introduzione di D'Antoni che ancora non ho letto e dall'intervento stamattina di Morese
Il terzo punto naturalmente su che fare
E che fare subito
Al di là di tutte le contraddizioni le difficoltà e le debolezze
Se sul che fare subito si giocano interessi rilevanti del Paese e per quanto mi riguarda della classe lavoratrice
Cosa voglio dire la verità io fino ai due terzi del suo intervento mi ero scritto qui sapete come faccio come bisogna studiare verità senta lei
Perché un intellettuale stimolante della vicenda italiana di questo periodo
Rifiutare non solo le proposte esplicite che fai stamattina qualcuna ne ha fatta ma anche quelle implicite
Perché nelle analisi che sembrano
Neutre
Sappiamo tutti per lunga esperienza che si cela sempre un modo di convincerlo di portare avanti una tesi perché
Ma come si fa a contrastare verità sul fatto che questa dialettica si sposta da una valenza di canna d'organo come ha detto lui grandi blocchi di questioni verticali e nazionali
La dialettica sociale accompagna la dispersione dei problemi ci ha detto e diventa sempre più orizzontale
L'accettazione acritica e sbagliata come vi dirò di una impostazione di questo genere
Trovai ha trovato nella realtà italiana che pure conosce questa dispersione
Perché il punto non è immobiliare l'analisi tout-court
E negare la estremizzazione dell'analisi
Alla fine di questo percorso
Io ho vissuto da sindacalista nella fase finale della mia esperienza i giorni più duri
Nel contrastare un'accettazione quasi acritica di questa disgregazione che infilava dentro l'accettazione della realtà anche la spinta di sbrigativa del Cobas per parlare solo nel sindacato
Ed invece se questo è vero ed è anche vero che la realtà italiana non è così omogenea
Diritto alla fine torna all'esigenza di governo ed è perciò ho detto per i primi due terzi poi mi fermerò un momento su cui
Il punto quale
Perché si salta il fatto
Nell'analisi che la realtà italiana che pure alle connotazioni che diceva De Rita
Mantiene ancora a guardarla bene
Un accorpamento di richieste un'ansia
Di domanda la politica la società che in fondo lascia aperti degli spezzoni di domanda politica anche legati Sir mini verticali
Per farmi capire ma in Italia dentro il dibattito aperto non c'è non permane ancora i tocca l'area del lavoro come l'aria di tutte le responsabilità non si è ancora per caso
Una domanda di giustizia fiscale che alla fine di ha una risposta ai problemi dei del debito pubblico e del dissesto dalla finanza dello Stato
Non si è ancora generalizzato una domanda di efficienza dei servizi civili e dei servizi sociali e della pubblica amministrazione che accomuna tutto il Paese
Non c'è una domanda in Italia verticale
Che passa sopra la frammentazione di interessi diretti di continuità dello sviluppo
E c'è certo al Sud ma c'è anche al Centro e al Nord una domanda di questo genere
Allora il problema
Non è insistere in questo modo sulla frammentazione
Che è un dato di realtà mai capire le difficoltà indotte dalla frammentazione
E vedere di non trascurare un tentativo di risposta su queste grandi domande che ancora caratterizzano largamente il Paese e che sono il segno dei suoi ritardi e delle sue contraddizioni
Perché anche nel dibattito che ha ascoltato da ultimo i tempi e si denuncia punti di questo genere irrisolti che sono il grande problema
Della politica della politica italiana
Perché bisogna stare attenti
E bisogna stare attenti sul versante democratico
Perché se noi accettando un'analisi estremizzato ha su questo punto diciamo che questa frammentazione di interessi è connaturata lo sviluppo in questa fase di sviluppo di questa società
E poi c'è l'esigenza di governo viene forte dalla Società italiana
Un uomo della società come bianchi che Giovanni Bianchi che questa mattina ci dice io gli io l'ho sentito parlare sulla crisi dalla politica per anni questa mattina e Giovanni Bianchi dal versante della società che ci viene a dire attenti che c'è bisogno però nel momento in cui in qualche area del Paese la frammentazione comporta il rischio di una scomparsa di referenti politici positivi Giovanni Bianchi questa mattina che è sensibile a questo problema ci si attende che la politica o il ruolo dei partiti è insostituibile
Come governare
Perché se non si dà una risposta a a questo problema
Nadia d'uscita da quell'analisi vi porta dritti dritti alla richiesta di un governo forte la disgregazione degli interessi e la impossibilità di governare o a a un topo permeare la società da parte dei grandi soggetti malgrado le difficoltà in atto
Porta alla fine volenti o nolenti all'unico modo di governare la frammentazione totale
La risposta politica forte
Io credo che qualche uomo politico italiano che ha lanciato un allarme non immediato ma di prospettiva pensi esattamente a questo
Allora in questo discorso bisogna far rientrare l'alternativa questa risposta semplificata
Che resta una sola
E di coinvolgimento
Per potere governare il Paese
Se alla fine del percorso non vogliamo la risposta che ho indicato
E per poter governare il Paese in democrazia c'è bisogno di favorire una riacquisizione del Governo degli interessi dentro la società civile
E quindi c'è un interesse generale a seguire con attenzione lo sforzo del sindacato
Perché qui ha aperto questo dibattito sul ruolo del sindacalismo italiano e questo è lo sconfinamento degli o facce di cui mi scuso
Ma io non ho avuto dubbi ieri non ne ho oggi
Cosa può fare il sindacato per la Poli per mi cambiare la politica nel nostro Paese
Cosa può fare direttamente il sindacato in questa direzione
Ma il sindacato nuovo e deve secondo me ricomporre le ragioni del lavoro
Che è pericolosamente bando dirompente Orsi tra di loro vanno a larga banda allontanandosi
Se io dovessi pensare oggi da politico ovviamente e che coinvolge le responsabilità dalla politica io vi anticipo perché certe o attori politici su questo versante in particolare in certi settori hanno un ruolo importante
Perché diventa bagnano il tentativo del sindacato di ricomporre la la gestione di questi interessi se trova una controparte politica che invece causa della frammentazione di questi interessi o alla frammentazione offre una sponda
Ma per governare la democrazia questo secondo me il ruolo nella fase attuale del sindacalismo italiano
Rimettere assieme e tentare di governare riavuto governare
Il rapporto tra pubblico e privato il rapporto tra pensionati attivi il rapporto tra lavoratori del Sud lavoratori del Nord una grande visione s'strategica del ruolo del sindacato che concorre poi se la sponda politica e capace di costruire la sua risposta al Governo più globale del Paese
Ed io ho paura di saltare dalla frammentazione comunque al governo alla centralizzazione
Perché se facciamo questo salto saltiamo il sindacato saltiamo la sua mediazione e non solo il sindacato dei lavoratori dipendenti non parlo solo di questo e rischiamo di fare un'operazione
Che non sta che non sta in piedi
La seconda
Più breve per fermarmi poi sulla terza questione
Ed è questione mi pare che
Le infatti già azioni di questa conferenza quanto pone questo problema
Del governo
Del farci governo entra dentro questo problema perché poi me lo farò spiegare bene
Nel farci governo come struttura del sociale non penso che D'Antoni pensa a sostituire me come ministro del lavoro o altri come ministro degli interni che sarebbe più pericoloso ancora stare tranquilli credo che non sia questo credo d'aver capito bene
Ma qui è il punto
è il punto che coinvolge tutti sapete
E ci tornerò sul terzo punto parlando esplicitamente poiché io sono preoccupato come ministro del lavoro della piega che sta prendendo la situazione produttiva del Paese e delle difficoltà per l'occupazione intanto dal versando del ministro del lavoro
Non c'è dubbio che c'è una debolezza della politica
Della politica fatta dai partiti e dai governi non negli ultimi due o tre anni il discorso sarebbe lungo
Sono dieci anni che a mio avviso se pensa la visione strategica della Guida dei grandi mutamenti che investono il Paese
E chiaro gli ultimi dieci anni tutti i periodi compresi secondo me tutti quelli bravi e quelli lunghi
Perché non si gestisce una politica economica o non si fa camminare un paese come questo che va verso la Europa senza una politica industriale che sa dove deve andare
Questo è capitato e senza e senza il coraggio vi qualche scelta di riforma di fondo che deve essere fatta non per risanare il bilancio dello Stato
Ma perché gli interessi che copre in quei settori sono interessi che stanno a rischio rispetta l'espulsione del cambiamento profondo dei fenomeni che abbiamo di fronte e la politica non ossa
Non si spende non si impegna
Sono sette otto dieci anni che galleggia
Credendo il secondo me toccata
Dando atto culturale che in Italia non ha prevalso forse non prevarrà ma che tocca le coscienze
Che ha preso in mano il governo di alcuni Paesi occidentali
Questa idea di all'automatismo della libertà economica che alla fine risolve i problemi negata ufficialmente a livello politico nel nostro Paese probabilmente da dieci anni a questa parte ha condizionato i comportamenti
Perché altrimenti io intermedi grande strategia non saprei spiegarmi delle indecisioni delle incapacità della mancanza di coraggio della mancanza di volontà tra l'altro e poi la finisco su questo punto
Facendo un calcolo sbagliato
Perché non si capisce io questo lo dico agli uomini del mio partito perché glielo posso dire con qualche legittimazione maggiore
Guardate che la fase è cambiata
Il consenso probabilmente per fortuna in questa società non si otterrà più con i metodi tradizionali della fase nuova
Nella fase del post comunismo nella fase siamo entrati in una fase in cui probabilmente il consenso libero del cittadino andrà al coraggio nelle scelte che assicura in un avvenire alle a questo Paese
Paesi a rischio entrando in Europa con la paralisi delle sue istituzioni ecco la paralisi della sua capacità di scelta
Io di questo sono convinto e credo quindi che questa spinta a tentare di trovare il bandolo dalla matassa in questa assemblea forte sia
Una spinta positiva
Come rispondere subito
Perché noi ci conosciamo io poi sia per mestiere per responsabilità oggi ma sia per tendenza per formazione di carattere personale
Se riesco inquadro il problema cerco di capirlo ma poi dal capire al salto al dopodomani non non ci vado mai
E qui non c'è andato nessuno non vorrei essere capito male perché ai problemi ci sono stati tutti
Qui si può
Ragionare per una giornata intera attorno alla difficoltà di questo rapporto di questa intesa che stiamo tentando
Ma figurati
Basta fermarsi come si ci si è fatto prima dell'estate sulle difficoltà dell'interlocutore governo che io capisco le titubanze di difficoltà
Posso capirle e infatti prima dell'estate quando ogni settimana
Sì pensava di dover andare alle elezioni io mi son sempre un ministro dal giorno all'altro che andava alle elezioni sua forse tutti hanno sottovalutato Andreotti che ci porterà forse a settembre non so quando scade vale la legislatura e
Le se uno anche oggi fa un discorso sulla errati cita sulla debolezza sulle incertezze di quadro politico sultanato
Elezioni a maggio aprile quando ci saranno e poi un nuovo governo può anche trovare il modo di dire ma a che serve
Io però trovo una convergenza nell'analisi sulle difficoltà dalla situazione economica
Non c'è dubbio che perdiamo competitività non c'è dubbio che il settore industriale in difficoltà da dove sono lo avverto tutti i giorni
Non c'è dubbio che l'apertura dei mercati la scelta europea ci porrà problemi che bisognerà darsi una regolata cercare delle sfide tutti gli interlocutori sono d'accordo su questo
Allora bisogna prendere atto della realtà nella quale ci muoviamo
Certo l'impresa
è preoccupata
E alza la voce oggi e si potrebbero fare mille polemiche
Io quand'ero sindacalista ne avrò fatto pure qualcuno di troppo ma si possono fare anche dal versante politico ma non ho trovato una voce
Che si sia alzata dire guardate che i conti che l'impresa privata che l'impresa industriale fa la prospettiva di difficoltà è sbagliato
Perché se ci fosse questo allora si ragionerà ed in un altro modo tutte le voci a partire da quella del governo dei sindacati del jazz dicono la difficoltà è reale
Allora chiudiamo la partita della polemica sul passato a me non interessa non serve a niente non si governa il Paese così poi avremo occasioni in tempi e modi per vedere
Il movimento sindacale l'arrivo la vive su la sua pelle
Non sarò io a difendere come arma assoluta e totale il prepensionamento
Perché so bene che si possono fare molte obiezioni
Bruno qualche volta me le ha fatte una volta ma i toni sono brioche
E forse azione non so meglio il pane che la brioche
Sì ma a parte che ci sono molti richiedenti le brioche della da parte vostra che bussano tutte le mattine tutta la sera a parte che mi pare che queste brioche siano appetite volute ma io non mi lascio come dico che se la situazione dell'apparato produttivo del Paese ha bisogno di un cambiamento
Questo è un piccolo strumento tant'è vero che il Governo questa volta si è preoccupato non di stabilire delle regole generali
Una fonte permanente a cui ci si va abbeverare
Il governo per il novantuno e se passa anche per il novantadue sta proponendo numeri chiusi totale per poter utilizzare lo strumento della privatizzazione preoccupato del fatto che sarebbe una voragine
Però
è uno strumento che ci aiuterà a forza gestire certe situazioni
E allora
Io che sono convinto che poi alla fine il problema non è tanto di oggi
Discutere sulle prospettive e sul ruolo del sindacato sulla autocertificazione del suo ruolo che potrebbero far ripartire i i poteri pubbliche non è questo il punto il punto è il valore e la ricerca di un'intesa
Perché io mi domando se questo colloquio fallisce per colpa di uno dei tre interlocutorio di tutti e tre
Nei prossimi mesi cosa abbiamo
Prossimi mesi resi difficile da una scadenza elettorale bisognerà affrontare
Cosa ci sarà
Ci sarà un aggravamento di questa situazione sul versante dell'abbassamento del differenziale di inflazione senza accordo abbiamo poche speranze
Non non c'è questa prospettiva da chi viene all'inflazione non c'era tutto questa volta ha ragione Patrucco dal settore della produzione industriale non certo da anni
E bisogna affrontare però il problema lo dopo al mente nessuno taglia il Paesi affette nessuno in politica decide sull'industria senza fare i conti con il servizio senza fare i conti con il pensionato
Il Paese anche quando la preoccupazione per la scelta parte dalla condizione industriale si governa sempre tenendo tutti i pezzi assieme
Non è possibile fare scissioni siederà al governo assunzione di responsabilità di penalizzazioni di aiuto a questa cosa questo è giusto mala
Scelta non può non essere complessiva io voglio sottolineare qui che per esempio cosa non facile se si guardasse soltanto i consensi elettorali il mio collega Pomicino da qualche tempo fa dicendo
Troviamo un modo certo c'è la Costituzione cioè troviamo un modo se le categorie si muoveranno prodotti che in una certa direzione concerti scarti
Per esempio di non associare alla restituzione del fiscal drag le categorie o i gruppi sociali che sono fonte di inflazione nella gestione dei prezzi che propongo all'industria al mercato italiano
Si può lavorare su questo un altro il governo dice di sì
Il governo non vuole ridurre questo negoziato al costo del lavoro
Voglio essere chiaro questo io non lo chiamo un negoziato sul costo del lavoro va bene questo è un negoziato di responsabilità e di politica dei redditi
Questo è un discorso che ci sia dentro anche il governo del costo del lavoro industriale fuori discussione generale non
Perché perché il dato pure scontato al di là delle responsabilità e che la dinamica badate bene
Del costo del lavoro italiano è più alto probabilmente perché spinti nato dall'inflazione per altre ragioni di quelle dei nostri concorrenti ma dinamica
Quindi comunque margini di competitività si distruggono
Si può pensare ad un'intesa che coinvolga scelte di governo sul settore pubblico sui servizi sulle tariffe sul fisco stiamo discutendo per trovare soluzione penalizzazioni in questa o quella direzione senza che anch'il lavoro che è coinvolto in questa scommessa venga coinvolto nel fare la sua parte
Non è pensabile perché la dinamica comunque cammina di più ed allora un certo sforzo un piccolo dovrà essere fa l'obiettivo del governo è stato chiaro poi non c'è non esiste diktat
Da parte di questo governo dell'anno nella nostra realtà si dice vediamo di tentare di abbassare l'inflazione in due anni a livello di quello degli altri Paesi
La dinamica del costo del lavoro cerchiamo di riportarla attorno al quattro per cento che è la media di quella degli altri Paesi
Il Governo si impegna sugli oneri sociali a trovare le risorse per dare un punto in questa direzione a partire dal novantadue il sindacato attraverso non la cancellazione
C'è stato un equivoco mi pare chiarito anche equivoco ci sono state posizioni polemiche ma io ricordo l'intesa nel novanta che dice non si cambia anche lo strumento e quindi questa in quella direzione bisogna riuscire a fare qualche cosa
Finisco dicendo che le possibilità per l'accordo ci sono perché innanzitutto c'è la l'interesse generale all'accordo rispondendo ad una domanda specifica di Bruno
Che io sono abituato ad affrontare anche Bruno dice se la polemica continua così e non c'è possibilità d'accordo beh il governo ha una sua chance
Poiché cioè i contratti scaduti e poi che il governo non ha mai detto e non ha firmato che cancella la scala mobile nella trattativa che si aprirà sul versante pubblico quando e con chi risolva questo problema
Io credo che noi dobbiamo ragionare
In un'altra maniera in questa fase io non lo so se non c'è l'accordo dove andremo a parare
Cambierà lo scenario è cambieranno le decisioni che dovranno prendere i soldi
Ma noi vogliamo lavorare nel coinvolgimento dei tre attori
Non ci interessa in questa fase lasciare fuori un attore
Non ci interessa favorire una rottura creare difficoltà in questa fase al di là degli impegni ufficiali presi
Avvertiamo il peso di una situazione che ci vuole portare ci deve portare al trovare un'intesa di comportamenti generali che coinvolga governo imprese e sindacati
La rottura e la polemica tra imprese e sindacati magari con gli applausi al Governo da parte di una di una delle parti sociali non ci interessa
Ma non ci interessano perché siamo masochisti perché non serve al Paese in questa fase
Quindi io chiudo dicendo che stando alle dichiara alla consapevolezza dei problemi alle dichiarazioni di voler affrontare per uscire da questa difficoltà
Alla disponibilità di principio poi dentro ci sono problemi irrisolti io non vorrei che scrivessero Marini ottimista i problemi sono aperti
Ma poiché l'obiettivo è quello che ha indicato ogni sforzo da parte nostra parte del governo
Verrà fatto per raggiungere questa intesa a tre che nell'attuale situazione politica può essere un avvio di risposta
Che dovrà avere come conseguenza scelte ben più impegnative da parte dello Stato sul piano delle riforme ma è un punto di passaggio obbligato se non vogliamo dar per scontato il deterioramento della situazione industriale ed economica
E una conflittualità sociale che in questa fase non solo dire bar nessuno né alle parti sociali né al governo né al Paese