Giovanni Spadolini a 20 anni dalla scomparsa. Storia, giornalismo, politica, università

La
Ma
La
E il messaggio riconosce e si è tradotto una lezione di pensiero in una lezione politica in una lezione vorrei dire di azione secondo il titolo del suo grande ritorno la storia come pensiero e come azione
Ma è la via la via lei ci ha
Che rimane aperta davanti a quotidiani
Quella di offrire al pubblico dei servizi attuali aderenti
Aderenti a dei problemi a delle esigenze del mondo nostro
Al che potremo concludere che la migliore premessa per diventare buoni inviati e quelle di essere stati buoni cronisti
La
Una
Ma rappresento un professionista della politica perché si opera poiché attraverso diciotto anni di direzione di giornali
Non posso quindi avere predeterminato quella carica come potrebbe dire chi è entrato in politica vent'anni cioè la maggioranza dei miei colleghi per la verità
Ritengo però
Che quella Presidenza del Consiglio perché dice come
E la vita politica italiana ci sia ancora un massimo di spazio per chi non è un politico professionista qui giusto significato cioè
Ma
A
Io mi auguro che prevedeva un'Italia in cui cresca il culto il Parlamento
Un'Italia che utilizzando si perda le partite di provincia riso
Che ancora caratterizzano unitaria con un grande ritmo
Io respiro economico con l'istituzione dei quater la sua crescita che è stata straordinaria in questi quarantacinque
Più che di fatto è già parlato male di pochi sia fatto tanto che le capitò sempre più
Con grande garbo e discrezione un impulso fondamentale a questa università
Le ha fatto superare dei momenti difficili la lanciata in un processo che sempre maggiore internazionalizzazione la
La
Della villa di chi ha dei giullari a Firenze ha raccolto una collezione di pezzi garibaldini veramente eccezionale
Da
Abbiamo perseguito sempre
Un'idea più alta dell'Italia
Mi sono battuto perché culture politica fossero indispensabili e quindi
Io penso ancora che ne valesse la pena di riaffermare la politica si attivano della cultura
Questo
E soprattutto di difendere il mio Paese
D'Italia
Comincia a scrivere il primo vincolo diciannove anni uscito dall'avvenimenti e personaggi importanti della storia d'Italia
Da Barbarossa Mussolini facevo la quinta elementare e finiva così essendo scritta male molto del tutto infami
Perché non si va in ottantuno dice nel senso ma ero ma non è hanno unito va beh scriveva schivo questa storia perché ogni cittadino a Scilla conosca quindi mi rivolgevo alla platea immensa quindi ho pensato di fare lo storico
Quello che ho fatto di fare il giornalista però di avere sempre un'incidenza sulla
Era un uomo che aveva una concezione nobili della
Non aveva mai disgiunto
L'impegno politico dall'impegno
Non era un uomo come ci dice più cultura prestata a Napoli ma era un uomo che credeva fortemente
Nell'azione politica ispirata
A grandi valori come quelli della
Libertà
E del
Devo dire che
Ho avuto molti allievi lei sa la mia vita all'università è sempre stata raccordata e quindi considero ignavia dopo come i miei figli
E la fondazione ciò ha costituito che lascerò Alitalia con tutti dei libri compete di famiglia
La parola al professor Andrea Sironi
Signor Presidente del Senato signor ministro autorità Presidente colleghi agli studenti signore e signori
è un piacere per me
Dare a tutti voi il benvenuto in Bocconi
In occasione di questo evento di particolare importanza per la nostra università dedicato al ventennale della scomparsa del Presidente Giovanni Spadolini
Un ringraziamento particolare
Al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che non può essere qui con noi in Aula Magna ma che si collegano a più tardi dal Quirinale e ci parlerà Giovanni Spadolini attraverso le domande di Ugo Magri
Che fu collaboratore del Presidente Spadolini negli anni ottanta
La vita delle istituzioni così come quella delle persone
è segnata da momenti e periodi particolari
Nei quali una guida lungimirante
Una decisione coraggiosa una visione illuminata
Possono incidere su corso degli eventi e trasformare situazioni difficili ponendo le basi per un futuro migliore
L'incontro fra Giovanni Spadolini e la Bocconi
Quando ne divenne nel settantaquattro vicepresidente e due anni dopo Presidente fu certamente per la nostra università uno di questi momenti
Un momento di svolta nel quale grazie decisioni coraggiose furono create le condizioni che resero possibile avviare in Bocconi un processo di rinnovamento che ci ha condotti dove siamo oggi
E che rende possibile formulare obiettivi e piani ancora più sfidanti
Da intellettuale e politico autenticamente liberale
Spadolini ben comprese il valore e il potenziale della nostra università per il sistema scientifico ed economico del Paese
Le fu al fianco di Luigi Guatri allora vicepresidente consigliere delegato
In una fase delicata della storia del nostro Ateneo
Superata grazie a una visione chiara dei cambiamenti in atto e delle priorità per il futuro
Fu necessario in quegli anni assumere decisioni coraggiose volti a preservare l'autonomia anche economica
Dell'università condizione essenziale per mantenere il carattere di istituzione libera
Libera pluralista aperta quale ancora oggi
Le vicende dell'università italiana furono costantemente al centro del pensiero di Giovanni Spadolini uomo politico
In un suo discorso tenuto la conferenza annuale della nostra Università nel settantasette si ritrovano espressione si sono espressi con chiarezza i punti nodali ancora oggi attuali
Delle sue riflessioni
La funzione sociale dell'università da un lato
Il contributo l'avanzamento della conoscenza dall'altro
Il momento della ricerca scientifica va saldato con quello della didattica affermava in quell'occasione la ricerca troppe volte è sacrificata all'esigenze super liceali degli atenei
Si può e si deve trovare une un punto di congiunzione fra il Dipartimento come luogo ideale per la ricerca e corsi di laurea della facoltà
Per lui l'autonomia e la libertà rappresentavano condizioni indispensabili affinché le università potessero svolgerla prof funzione di avanzamento della conoscenza
Ma al tempo stesso
Ne sottolineava la funzione di progresso sociale
Richiamando la filosofia della Carta costituzionale
Ancora una citazione dallo stesso discorso
Quella filosofia che affida l'ingresso nelle università
L'accesso agli studi superiori alla capacità e al merito
E quindi stabilisce non una selezione di classe mai il rovescio della selezione di classe
Che la selezione della meritocrazia il premio allo sforzo alla fatica all'impegno della libera ricerca unico titolo per cui una società può continuare ad avere il diritto di governarci da sola
Pur non avendo avuto la fortuna di conoscerlo personalmente penso di poter affermare che la nostra Università continua ad avvantaggiarsi oggi di uno dei beni più preziosi
Che Giovanni Spadolini con le sue idee delle sue azioni ha contribuito a proteggere e a sviluppare la capacità di innovare di sperimentare
Di sperimentarsi con una realtà globale una delle caratteristiche
Più vitali della Bocconi di oggi
è per me un grande onore aprire questa giornata dedicata nel ventennale della sua scompensi della sua scomparsa
Alla memoria di un grande statista che fu anche grande uomo di cultura e grande Presidente di questo Ateneo
Credo di poter affermare con fiducia che in questi venti anni la Bocconi ha proseguito il suo percorso verso la realizzazione dei valori della propria missione
Coniugando l'impegno nella ricerca nella didattica con la consapevolezza
Della propria responsabilità verso la società del Paese i valori che Giovanni Spadolini ha condiviso e sostenuto con passione grazie
La parola al professor Luigi quattrini
Ho passato vent'anni al fianco di Giovanni Spadolini dal consiglio d'amministrazione della Bocconi in cui il contemporaneamente entra molto e non avrebbe settantaquattro
Egli fu subito nominato vicepresidente nel vivo considerati uccelli abbia delegato calca che tenni per venticinque anni
Dopo la morte riformulo cicogne nel gennaio settantasei egli fu nominato Presidente in tale carica rimase fino alla morte avvenuta ho mai fatto costo dal novantaquattro
Mi colloco con commozione cui il direttore amministrativo che il codesti ritenesse giorno per giorno informato dell'andamento logico al peggio della malattia chi che quel quattro agosto mi telefono
Ha scelto in Austria dove mi trovavo in vacanza per comunicarmi con voce rotta dall'emozione il precedente è deceduto
Anch'io Paul Preston groppo allora e alla fine di un'epoca era lo Stato con i
Che era durata trent'anni
Il ventuno luglio dell'ottantanove tutti i giornali italiani inneggiavano alla firma dell'accordo tra
L'Università di viene indicato
E la Bocconi per far nascere nell'uscita una joint venture paritetica il limite cioè le indicate l'International management Institute
Per dirlo ottantanove avevo sottoscritto come Rettore così dedicato convinto per assorbe Fuhrer petto lo denunciati viene indicato d'accordo per cui i limiti
Conosce assegnava obiettivi di ricerca e di organizzazione riconosciuti i meriti e di contabilità
Nell'Unione Sovietica ricordo che dopo settant'anni era stata fatta dimenticata anche la partita doppia
Spadolini gli aveva chiesto il definire positivamente realtà tattica anticipando gli avevo detto guarda che la posta di contatto per i prossimi
Ci hanno sottoposto
Assistere gli aspetti economici in questa curiosa combinazione tutti i costi sono mossi e tutti i ricavi del suo nuovo ma dobbiamo pure aiutare oligopolio prossimo risposta
Nell'anno seguente Gorbaciov in visita in Italia con la incontrarsi con l'intero Coppo fremito poco negano mitra intorno al Castello sposarsi o di Milano ringraziare della nostra collaborazione
Viaggia tutto dal novantaquattro in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico
Avvenuta pochi mesi dopo a sulla scomparsa mi vivono su alcuni volti noti al presidente amico una promessa che sento ancora PQM
Caro Presidente Spadolini caro amico Giovanni vi assicuriamo che attivi sulla volontà non verranno mai meno di noi che ci troviamo i principi ci ha estratto spesso San per lungo tempo la nostra guida grazie
La parola al professor Pier Gaetano Marchetti
Signor Presidente del Senato autorità
Signore e signori
Studenti
La Fondazione Corriere della sera
Che qui ho l'onore di rappresentare ha come missione precipua anche se non solo di conservare la memoria storica del Corriere e di valorizzare
Ed è evidente che la memoria storica di un grande quotidiano come il Corriere si intreccia con la memoria storica del Paese
Queste o intreccio
Questo legame fortissimo fra memoria del giornale dei suoi protagonisti e memoria del Paese trova una testimonianza quanto mai eloquente esemplare in Giovanni Spadolini
Giovanni Spadolini inizia a collaborare al Corriere nel mille novecentocinquantadue augurandosi
Ci dice una lettera con cui sottoscriveva il contratto cito testualmente un periodo di lunga e operosa collaborazione
Dal cinquantadue e cinquantacinque Spadolini scrive cento sei pezzi per il Corriere
Matura in quel triennio quella fisionomia di giornalisti al completo Chiefa della base storica e culturale il pilastro della pensione
E della comprensione per i fatti quotidiani per i fatti politici
Dopo la direzione delle Carlino
Dal sessantacinque al sessantotto Spadolini dirige da sessantotto a settantadue il Corriere scrive trecentosettantatré pezzi
Poi
La stagione politica istituzionale
La memoria storica allora
Dice ci dice come il giornale sia spesso crogiolo figlia possa essere Versilia
Risolo in cui si matura non solo a livello di opinione pubblica ma dei suoi stessi attori una coscienza politico istituzionale altre
Il serbatoio di memoria che un giornale come il Corriere offre si chiude sorprendentemente forse per chi coltiva il culto il mito della novità fine a se stesso
Il serbatoio di memoria dicevo si chiude grandi energie rinnovabili ribelle intuizioni attualissime
Gli archivi la memoria non sono musei archeologici ma
Non contengono idee polverose sorpassati arma appunto energie rinnovabili
Questo ancora una volta il caso di Giovanni Spadolini
L'archivio di Giovanni Spadolini si è riunito giustamente con l'archivio della fondazione che egli volle
Ma l'archivio degli iscritti sul Corriere
Di Giovanni Spadolini scorrendolo significhi ad imbattersi in Hattabi ci problemi storici
Significa trovare chiavi di analisi assolutamente originali
Significa capire l'importanza del metodo significa comprendere quanto sia essenziale un approccio che nella cultura
Trova recepire forza per le stesse scelte
Di popoli
Un unico documento abbiamo ritrovato nell'archivio una durissima notte con cui Spadolini invita
Nel sessantotto collaboratori del Corriere che ancora qualche volta usavano a bandire la parola razza ebraica
Ripercorrere l'archivio degli scritti di Spadolini ci convince allora che le tre anime giornalismo politica e istituzioni università si lega Nord tra loro profondamente
Una lezione un impegno per noi una lezione un impegno ci viene da Spadolini
A credere più che mai nei fra virgolette vecchi giornali nel credere piume me più che mai
Alla memoria come Cipro ordini e Guizza anche per il futuro grazie
La sparare al professor Angelo Varni
Spadolini alla storia
Il binomio di una vita intera la chiave interpretativa più sicura
Per cogliere il significato profondo delle scelte che hanno caratterizzato la sua presenza civile e culturale nell'Italia repubblicana
Fin dai primissimi tratti della sua formazione giovanile
Quando il fervido confronto intellettuale con i maggiori maestri della storiografia nazionale lo portava a riflettere sui modi di costruzione di un'attività che gli appariva nel solco principale
Più dirompenti affermarsi della libertà e in quanto tale rivoluzionario
Eppure rivoluzione in qualche modo trattenuta non pienamente dispiegata tra tutti i ceti e tutte le aree geografiche
Secondo le sollecitazioni delle amatissime pagine del Gobetti di Risorgimento senza eroi
Non solo dunque senza eroi ma anche senza il respiro della partecipazione delle masse
Ma che proprio per questo lasciava ad un tempo larghissimo i margini di insoddisfazione Dean compiutezza nella maggioranza della popolazione
Come pure obbligava l'edificazione dello Stato unitario all'asfissia o la chiusura in se stesso timorosa che ogni fremito di novità
Chi ogni apertura all'esterno fossero Tura dell'equilibrio ritorno al passato rivincita degli antichi avversari
Ecco allora il giovanissimo Spadolini impegnarsi in una riflessione sulla storia della penisola tra settecento e novecento uscita da Vallecchi del mille novecentoquarantanove in due volumetti dal titolo rispettivo
Ritratto dell'Italia moderna
E lotta sociale in Italia
All'insegna appunto dell'individuazione di quei mali costitutivi del percorso unitario
Che poi sarebbero sprofondati nel fascismo
Sta qui
In questa iniziali intuizione storiografica non meno che etica politica quanto ideale la straordinaria coerenza del suo intero percorso di vita quello dello storico come quello del politico
Non era però un comportamento maturato in astratto bensì piuttosto l'inevitabile conseguenza della sua drammatiche consapevolezza della fragilità dell'assetto nato dal Risorgimento e quindi dell'urgenza di un impegno costante
Perché lo stringersi dei nodi irrisolti non finissero per erodere il valore fondamentale diffuso dalla generazione risorgimentale
Quello della libertà individuale e collettiva da afferrare attraverso istituzioni democratiche rappresentative contro ogni dispotismo ed ogni prevaricazione
Stava nell'individuazione di tali contraddizione il fondamento della sua tante volte richiamata linea di mediazione tra i contrasti e l'irriducibile antagonismo un fondamento connesso alla sua posizione culturale
Alla sua analisi scientifica della società italiana da sempre percorsa dall'irrequietezza e di una rivoluzione mai portata fino in fondo
Di uno spazio di libertà ha sempre rivendicato senza basi sociali sicure sostenerlo di uno Stato turbante della sua stessa legittimità ideale
C'era quindi innanzitutto nel suo percorso culturale la necessità di conoscere a fondo quella parte imponente della società italiana che era rimasta estranea alla vicenda risorgimentale
E di conoscerla attraverso le concrete mediazioni organizzative che ne assunsero la rappresentanza
Complessità di un processo storico dunque per nulla indulgente alla retorica di un inevitabile conciliazione degli opposti
Bensì consapevole della faticosa età di incontri solo favoriti dal Comune diffondersi dell'esigenza di ricollocare il Paese nel solco di una storia forgiata nell'ambito di una comunità di cultura di lingua di valori
Per poi di venire al fine
Comunità politica
Intanto era dalle pagine del mondo di Mario Pannunzio che Spadolini fissato fissava le basi definitive e mai abbandonate di una ricostruzione storica che intendeva misurarsi con la contemporaneità della vicenda italiana
Maturare in tal modo una delle sue opere fondamentali quel papato socialista sollecitato da larghissima vittoria elettorale della DC nel quarantotto
Che andava alla ricerca delle motivazioni della sfida allora ribadite della visione sociale della dottrina cattolica all'altro socialismo
Quello laico ed umanistico quello derivato dalla storicismo liberale poi confluito nei diversi filoni ideali politici di impronta marxista
Cominciava da quel momento ed ancora proprio dalle pagine del mondo l'originale approfondimento storiche era fico che battere in breccia ogni ricostruzione apologetica di un farsi della nostra unità
Attraverso un pacificato combinarsi dei contrasti
Al contrario ancora sollecitato dal confronto con il suo presente di espressa politiche da guerra fredda
Spadolini si dedicava come detto l'analisi dei filoni di negazione della soluzione borghese e liberale quale si era espresso nel sapiente compromesso diplomatico di Cavour
Il filone del radicalismo laico non meno di quello delle intransigenti ISMU cattolico
Ne derivò così la pubblicazione del cinquantaquattro dell'opposizione cattolica da Porta Pia al novantotto
Denso di conferme documentarie dell'intero variegato mondo del cattolicesimo italiano
Con esso inserisse in uno Stato unitario senza la piena accettazione della separazione delle due spade della divisione della morale dalla politica del divorzio del credente dal cittadino
Conseguente ad una tale analisi il seguito della riflessione affidata nel cinquantanove al volume Giolitti cattolici
Dove risalta la capacità dello statista Dido nero
Di consolidare la crescita economica della penisola traverso delicati equilibri rivolti ad assorbire all'interno della dialettica liberal parlamentare le forze che ne ero rimasta i margini di Manti tesi
Era poi
Dell'anno seguente lo studio dell'opposizione laica quelle esaminati i radicali dell'ottocento e l'altra descritte mire i repubblicani e dopo l'Unità
Ostili entrambi i movimenti ad un ingresso a pieno titolo nelle istituzioni o quanto meno nel Paese nel governo del Paese unificato
Eppure destinati
Con il loro stesso proselitismo tra i ceti meno privilegiati ad essere i principali attori del progressivo riconoscersi del paese reale nel Paese legale
Mentre il suo impegno giornalistici e politici ci andavano intensificando Spadolini completo via via la propria interpretazione della storia nazionale
Trovando l'insuperabile punto di riferimento nella fedeltà ad una democrazia inserita nella migliore tradizione della più alta civiltà europea
Riflettendo sulle proprie opere apparse nel decennio precedente aperto proprio dalle sofferte valutazione devo turo del Risorgimento Spadolini nel mille novecentottanta come in tavola
Ho seguito sempre l'immagine di quell'Italia che ho chiamato volta per volta l'Italia della Regione l'Italia dei laici
Forse più esatto definirla come amava fare la Malfa L'altra Italia altra anche per l'infinito amore che le portiamo
Era un'Italia dove più che mai storia culturale storia politica si alimentavano in modo indissolubile percorso donna minoritaria ma incancellabile anch'esse riaffermare i valori di una sorta di partito della democrazia
Terza forza comprensivo del riformismo socialdemocratico come delle esperienze trasforma attrice esclusivamente democratiche ispirati ad esempio il new deal Roosevelt tiranno
Con un filo conduttore che va da Giovanni Amendola e dei fratelli Rosselli fino Salvatore lì a la Malfa Leo Valiani
Si trattava per l'autore di tradurre in ipotesi di azione politica quell'
Riflessione degli anni precedenti che lo avevano portato temere commesse già sottolineato un drammatico distacco del Paese dei principi fondanti il percorso le sorge mentale proprio lui
Erede delle valutazioni smentite Zante alla Gobetti che intendeva però ribadirle i valori perenni di libertà di civiltà di democrazia
E che esprimeva il preoccupato disagio nell'assistere allo scetticismo crescente sulla libertà sulle garanzie dello stato di diritto sul valore della tolleranza e del rispetto delle opinioni altrui
Concludendo che la stanchezza della democrazia una stanchezza che si traduce
Nel logo rammento delle istituzioni
Solo la speranza per l'avvenire era proprio nel rispetto della storia della sua storia il restare fedele concludeva all'insegnamento dei padri
Per chi vorrà attuare tutte le future trasformazione della nostra società ma nel segno della democrazia e della tolleranza
Quella tolleranza che Spadolini continuava a ribadire necessaria nei rapporti dello Stato con la Chiesa cattolica ancora oggetto di particolare attenzione nel suo studio degli anni Settanta
Tra ritrovarsi del mondo cattolico dopo il Concilio Giovanni io e difficile processo di revisione del Concordato sempre all'insegna di una religiosità da ritrovarsi nell'intimo della coscienza e non nelle norme di leggi nelle cerimonie solenni
Ma certo il libro che si può dire lo accompagnò tutta la vita nell'edizione definitiva apparve proprio nel novantatré e che meglio rappresenta la sua visione storiografica è gli uomini che fecero l'Italia
Un affascinante galleria di personalità che attraversarono la vicenda italiani in tutte le sue espressioni dalla letteratura la politica dal teatro all'industria dal giornalismo alla religione all'arte
Dove Pellico si incontra con Gioberti o Cattaneo Cavour Vittorio Emanuele Garibaldi e Mazzini trovano anche farine De Sanctis ma pure Carducci Salgari e dice e De Amicis
Oppure Agnelli sta accanto ad Albertini e Giolitti coro eccede Gasperoni Einaudi tra i tanti
In un'idea complessiva della storia fatta di uomini concreti
Destinati ad inserire la loro individuale soci di vita nel gran flusso delle vicende collettive per non dimenticare mai
In nessun momento che ogni uomo e costruttore di realtà
Che gli accadimenti derivano da scelte di cui ciascuno deve assumersi la responsabilità nella propria coscienza illuminata da il valore di una religiosità laica che sappia di libertà di giustizia di tolleranza grazie
Apparato dottor Ferruccio De Bortoli
Quando
Giovanni Spadolini viene nominato direttore del Corriere nel mille novecentosessantotto non ha ancora compiuto quarantatré anni è abituato ad essere sempre il più giovane in tutto
Come professore universitario come editorialista
Ma non lo è da direttore toghe Livio gliene aveva trentaquattro quando fondò il giornale Luigi Albertini di cui si sentiva discepolo ventinove
Aldo Borelli che corrette per anni della stabilità del fascismo commesso stabilita tra virgolette soltanto trentanove secondo Montanelli suo amico Spadolini sì sentiamo fa un po'dice per tutta la vita
A volte si fermava da un fatto
Disse di lui con affetto beffardo di cui toscani sono maestri e ne abbiamo quotidiane prove
Che saliva le scale di ogni palazzo con l'agilità di una mongolfiera ma aggiungeva compiaciuto Indeco arrivava in cima spesso prima degli altri
Hanno gli studenti e contestatori dell'epoca Spadolini direttore del Corriere sembrava addirittura vetusto
Quasi un personaggio ottocentesco
Io mi sono seduto alla sua scrivania nel mille novecentonovantasette
Quando ero in età leggermente più stagionata e probabilmente avrei subito come è giusto il mio piccolo e salutare contrappasso se vent'anni fa vi fosse ospita statiche social network
Con il loro raffinati di legge attori
Mi incuriosisce pensare a quale sarebbe stato il rapporto tra Spadolini e la Rete
Le tecnologie non lo entusiasma Avano come per il resto le lingue
Scriveva e i suoi editoriali con assoluta certezza ma su piccoli fogli amano con penna balza Chiana di consegnava in ordine sparso a scrupolosi tipografiche resi schiavi da una mite prepotenza
E incerti sulla successione dei periodi essendo tanti fogli del suo editoriale
Io credo che il mio lustro per la cessione avrebbe accolto la rivoluzione digitale come una sorta di quarantotto dell'informazione ma non come il presagio di un Risorgimento professionale
E non si sarebbe mai piegato ad avere un suo personale cauta per il semplice motivo che non avrebbe mai accettato di essere seguace di qualcuno
è un uomo che si compiaceva quasi fanciullesca mente di avere un uditorio quindi follow versargli sarebbero stati simpatici ascoltarci ascoltarsi compiacere intimo al quale non si sottraeva
E ne godeva come della cucina di cui era intimo amante il suo amico Gaetano Afeltra lo portava spesso in un ristorante milanese
Nel quale si fingeva dieta salvo poi assaggiare con voluttà le generose portate coordinate dall'amico e complice di una vita
Spadolini era fabbrica affettuoso ma esercitava l'autorità del direttore all'Albertini che non dava del tu a nessuno durante la sua direzione Spadolini fece mettere fuori dall'ufficio un semaforo il rosso voleva dire che stava telefonando cioè quasi sempre
Il giallo prometteva una tesa a breve il verde significava che si poteva bussare forse persino entrare voi immaginate che cosa accadrà dal sottoscritto fa se facesse oggi una cosa del genere somma non uscirebbe arrivo
Il Segretario della Crespi che gli doveva recapitare la lettera di licenziamento rimase alcune ore inchiodata rosso giustamente
Io sono entrato al Corriere l'anno dopo la la sua uscita o meglio la sua defenestrazione qualche mal teca nella definizione di
Di Montanelli gli incontri le telefonate sono stati numerosi Spadolini voleva sapere che cosa avremmo scritto il giorno dopo ma soprattutto come sarebbe stato ha trattato la sua dichiarazione non sempre per la verità la più importante della giornata
Mi dava ordini garbati e integrativi come se fosse ancora seduto nella stanza di Albertini alla quale forse in corsivo non se ne era mai andato da noi all'epoca io ero vicedirettore
E si faceva chiamare direttore ma il Presidente e io penso che forse mi illudo
Che tutto ciò che fece nel bene
E nel
Come Capo del Governo ministro presidente del Senato non sia stato altro che la prosecuzione dell'incarico a cui fa aveva spiegato per tutta la vita da quando giovanissimo Missiroli lo fece collaborare al giornale
Gli anni della sua direzione furono intense tormentati lo accusano di non aver compreso fino in fondo la portata epocale di alcuni avvenimenti dalla contestazione studentesca del sessantotto alle stragi ma sugli opposti estremismi ebbe ragione lui
Che seppe resistere agli attacchi di chi avrebbe sostenuto per molto tempo ancora
Che gli ATER ossee altro non erano che sedicenti in un celebre articolo del cinque maggio del sessantotto dal titolo guardia consegua attenere intuiva la deriva violenta di movimenti che avevano in comune rifiuto del Parlamento
Il disprezzo del sistema democratico la negazione della storia l'odio della cosiddetta civiltà del benessere
Fa un po'di tenerezza l'attenzione persino al dettaglio di ogni piccola mutazione della scena politica
Lunga dissertazione sulla fragilità dell'unificazione socialista che avversava o sui fremiti delle correnti democristiane poca minando l'arte
Della mediazione dimodoché il buonsenso dico morte ma alcune frasi ci appaiono oggi singolarmente attuali per esempio quando parla riferendosi soprattutto alla di cinque
Quindi spietate lotte di potere ormai sottratte ad ogni classificazione ideologica disancorata e da ogni riferimento i principi non più destra contro sinistra non più moderati contro progressisti
Solo spartizioni di cariche solo e sempre organigrammi di potere
Criticò duramente gli scioperi generali su questioni politiche delle auto non catalitiche o guardò con sospetto la concertazione tra sindacati governi che svuotava di compiti il Parlamento
Disse alla sinistra che legalità e ordine pubblico non potevano essere considerate battaglie di destra
Un equivoco costato caro ed è che i socialisti negli anni che precedette il fascismo ma di fronte alle stragi e al terrorismo sosteneva che si doveva salvare la libertà con la libertà
Spadolini inno può e arricchire il giornale l'elenco delle sue intuizioni giornalisti che non è breve chiese Eugenio Montale di scrivere su sulla luna in quell'indimenticabile luglio del sessantanove Goffredo Parise di dar corpo al suo sillaba che io chiamo a collaborare al Corriere
Ennio Flaiano che Leonardo Sciascia Leo Valiani e Guido Calogero Giorgio Bassani e Piero Chiara Pincio giornale aperto voci diverse senza dogmi nessuna ambizione di costituire un partito
Diede corpo dibattiti approfonditi ad accurate inchieste d'equipe su vari temi
L'avvento delle Regioni apparve
A Spadolini come l'inizio di una nuova fase costituente l'alba di una politica di prossimità vicine ai bisogni della gente e il Corriere in quel mille novecentosettanta si sbaglio
Però va detto che nel tempo fondo dal titolo farle bene cioè le Regioni del diciotto gennaio del mille novecentosettanta Spadolini mise in guardia dai rischi di una costosa sovrapposizione alle Province che andavano abolite subito
Le Regioni però dovevano essere armi di decentramento e non di parassitismo burocratico centri autonomi di vita locale non centri di potere corruttore clientelare esclusi gli strumenti di sottogoverno
Spadolini era un uomo del dialogo ma non a tutti i costi e con tutti le larghe intese non facevano parte del suo vocabolario ed era troppo presto il compromesso storico appariva comune insopportabile collisione collusione critico
Comunista Spadolini era convinto che il futuro del Paese fosse ha chiuso un incontro proficuo in particolare tra laici e cattolici tra persone con valori comuni anche se divise da esperienze contrapposte
Unite però in uno slancio patriottico un po'risorgimentale forse ingenua
Ma
Racchiuse in un è lo stesso impegno comune di una classe dirigente moderna europea occidentale
Sostenuta da un'adeguata etica pubblica era un forte da una forte concezione della missione civile e culturale del Paese
Ma soprattutto da un grande rispetto per le istituzioni senza le quali una democrazia il solo una democrazia apparente
Istituzioni che mai pur nel suo atteggiamento cardinalizio
E qualche volta anacronistico non privo di errori Spadolini penso di occupato di consegne considerare come proprietà derivante dal consenso popolare come purtroppo avvenne per alcuni dei suoi successori in diverse cariche
Dello Stato
Termino con un piccolo ricordo personale quando andai per la prima volta la fondazione a Pian dei giullari dell'amico Cosimo Ceccuti
Spadolini era mancato da poco sul comodino della sua stanza
Assai modesta però rimasti segni dell'ultima notte trascorsa Pian dei giullari tra i suoi libri
Il suo unico emerso patrimonio sul comodino erano rimasti un fazzoletto è una munita di ditta cinquanta lire credo siano ancora lì
E mi piace pensare che anche quel piccolo insignificante gesto faccia parte della sua eredità morale e culturale grazie
La parola al professor Mario Monti
Penso che sia iniziato il video collegamento con il Quirinale
Mi rivolgo quindi in primo luogo
A lei signor Presidente della Repubblica
Le siamo veramente grati di aver voluto onorare l'impegno di ricordare sia pure dal Quirinale la figura di Giovanni Spadolini in quest'Aula
Da lei inaugurata nel due mila otto e nella quale con noi lei ha voluto ricordare personalità che abbiamo considerato riferimenti e che ancora lo sono
Tommaso Padoa Schioppa Luigi Spaventa
Signor Presidente del Senato siamo onorati di riceverla oggi per la prima volta in quella Bocconi che tanto deve al suo predecessore quale Presidente del Senato Giovanni Spadolini
Quinto Presidente della nostra università dopo leopoldo Sabattini Ettore Bocconi già vuoto Bocconi Furio Cicogna
Giovanni Spadolini come avete potuto ascoltare in particolare dalle parole del professor Guatri via del professor Sironi
A profondamente influenzato la Bocconi nel lungo periodo della sua Presidenza ma la influenza ancora oggi
E è sempre stato molto presente nella vita della Bocconi anche nei periodi in cui ricopriva le cariche di ministro di Presidente del Consiglio il Presidente del Senato
Io ho avuto per cinque anni dall'ottantanove al novantaquattro
La
Straordinaria esperienza di lavorarli molto vicino come
Rettore
E successivamente quella molto più pesante come responsabilità di essere sul successore alla Presidenza dalla Bocconi
Funzione Careca acché nell'ordine naturale delle cose in quella triste estate del mille novecentonovantaquattro sarebbe toccata al professor Luigi Guatri la persona che
Da più decenni e più incisivamente aveva plasmato la vita della nostra università
Il professor Guatri
Deciso invece suggerire al Consiglio di amministrazione che
Dovesse toccare a me
Ma rifacendomi soprattutto agli anni di lavoro in comune a due livelli ben diversi Spadolini Presidente io Rettore
O veramente un ricordo luminoso di quegli anni con l'incoraggiamento quotidiano e con una guida che rimarrà per sempre
Con
Il lavoro incessante
Dei successivi rettori oggi il professor Andrea Sironi e dei successivi i Consiglieri delegati oggi che il dottor Bruno Pavesi
La Bocconi
è diventata quello che è diventata
Ma quello che è oggi è semplicemente siamo sicuri di poterlo dire un punto di transito verso una Bocconi
Alla quale un giorno pensando ad oggi si guarderà spero con nostalgica simpatia
Nello
Nel insegnamento di degli Spadolini come Presidente credo che abbiamo tutti
Tratto soprattutto dissenso molto spinto totale dell'autonomia di un'università
Da ogni potere economico o politico che non significa affatto distanza dalla vita dell'economia dalla vita della politica dalla vita della società Manzi partecipazione
Molto profonda e consapevole ma con
Totale autonomia di pensiero
Nello spirito di Spadolini la Bocconi ha preso molte iniziative al di là di quelle strettamente istituzionali della didattica e della ricerca che il Rettore Sironi
A molto sinteticamente illustrato
Ricordo proprio un'iniziativa che abbiamo preso nel due mila sette con il Corriere della sera è un abbinamento non
Casuale questore non episodico
E speriamo durevole anche in futuro del resto un nostro
Docente Luigi Einaudi che mai divenne Corriere della Sera fece però molto per dare lustro sia alla Bocconi sia vado Corriere della Sera credo che
Ci riuscì in entrambi i casi
Bene quell'iniziativa
La intitolava MO economia e Società aperta era il due mila sette sembrava di essere in periodo di
Globalizzazione e integrazione prorompente e senza limiti essenza
Pesanti interrogativi dall'interno era però già allora possibile prevedere che così non sarebbe stato e che
Quel titolo che poteva sembrare descrittivo a quell'epoca Economia e Società aperta era invece una ambiziosissimo Obiettivo che avrebbe richiesto e che ancora richiederà grandissimi sforzi di fronte a processi economici sociali
Psicologici e identitari
Che
Portano tutti a rinchiudersi su se stessi
Io credo con gravissimo rischio per l'integrazione europea
E per gli aspetti positivi della
Globalizzazione
L'Europa
Nelle
Parole di Spadolini per risparmiare minuti non lo cito
è stato un riferimento veramente costante
E a molto contribuito Spadolini a rendere questa università un punto di collegamento spontaneo quasi naturale tra il nostro Paese
E tutto il nostro Paese grandi sforzi da Spadolini era Guatri anche sul piano finanziario furono intrapresi in quegli anni di loro gestione
Per assicurare
Che la Bocconi per quanto riguardava gli studenti italiani fosse sempre più aperta I non milanese I non lombardi contribuisce al Paese prima di proiettarsi nella internazionalizzazione
Ebbene il punto di collegamento naturale con con l'Europa
E
Oggi
C'è da chiedersi come
Reagirebbe Spadolini di fronte al modo in cui
I suoi successori membri della politica a tutti i livelli in quasi tutte le denominazioni
Partitiche
Agiscono e interagiscono con l'Europa quanto vi sia ancora di quel fondamento culturale e politico in senso nobile
Che Luisa vedeva nell'Europa o quanto invece l'Europa diventi
Un
Inerme
Pallone di allenamento pugilistica co
Di fronte a contese che sono
In un numero crescente di Paesi non solo nel nostro
Rivolte essenzialmente all'orizzonte elettorale interno di breve periodo
L'Europa a molto le percorrendo pagine i discorsi di Spadolini già si trovano allora i segni di questo ha molto da rinnovare a moltissimo da fare a molte pecche da emendare
A cominciare da un maggiore equilibrio tra i suoi Stati membri
Ma come ci si può lamentare
Ho in mente pagine specifiche di Spadolini su questo di un
Germania che assume un peso maggiore di quanto gli altri e la stessa Germania vorrebbero se la Francia in profonda crisi di identità
Che sta scoprendo a proprie spese e quel sistema presidenziale
Da alcuni considerato il massimo del l'efficacia decisione mistica
è in realtà probabilmente una palla al piede nel momento in cui occorrono larghi accordi
Per fare
Le
Riforme così profonde per rendere i nostri paesi che in grado di
Sopravvivere bene nella globalizzazione
E se
E e se l'Italia è molto concentrata su
A volte forme
Di assertività verbale non sempre
Sostenute vinta quel silenzioso incisivo e pesante lavoro
Come è quello che ha consentito
Alitalia ti sempre lasciare una traccia
Imponente attraverso le proprie presidenze rotanti dell'Unione europea
Fu sotto presidenza italiana come quella attuale italiana speriamo si concluda con migliore dei successi
Fu sotto presidenza italiana che
Venne raggiunta la decisione anni fa del suffragio universale per il Parlamento europeo
Fu sotto presidenza italiana che a Milano nel mille novecentottantacinque sì mosse la
Fiamma del mercato unico fu sotto presidenza italiana a Roma nel mille novecentonovanta che si crearono le vere premesse del
Del della moneta unica
E fu ancora sotto presidenza italiana meno ricordata questa nel mille novecentonovantasei che l'Italia
ANCE volò Hill annuncio da parte della Commissione europea del
Primo nucleo di proposte
Per il coordinamento della fiscalità
Quel lungo cammino ancora lontano dalla metta evidentemente soprattutto a causa della regola dell'unanimità che lo stesso Spadolini aveva identificato e criticato come un grande fattore di freno
Ma processo che è cominciato con un input da parte della presidenza italiana e voglio ricordare essendo ne è stato testimone come commissario all'epoca incaricato della fiscalità
Che il primo grande impulso avvenne
Nel mille novecento novantasette con la adozione di principi di base
Che poi hanno portato allo scambio di informazioni che poi hanno portato alle azioni che oggi la Commissione sta conducendo contro certi paradisi fiscali per le società all'interno stesso dell'Unione europea
Bene voglio asetticamente ricordare che non ci sarebbero stati quei risultati nel mille novecentonovantasette senza la determinazione negoziale fortissima
Dell'allora primo ministro il Ministro delle Finanze del Lussemburgo Jean-Claude Juncker
Signor presidente credo che adesso lei sia collegato le ho rivolto a nome di tutti all'inizio
Alcune parole
Di un calore che lei può immaginare che non ripeto sia per la sua sobrietà sia per non abusare del tempo
Da qui nell'Aula Magna
Che
Quella questo voglio ricordarlo da lei inaugurò nel nove mila otto
La
O
Europa Bocconi Corriere della Sera
Fissasse
Fissasse
Lecito a un cittadino lettore corre del Corriere della Sera da tanti anni
E che ha avuto la fortuna di scrivere su quel giornale per tanti anni
Notare con
Ammirazione che il tre maggio del mille novecentonovantotto direttore Ferruccio De Bortoli
Primo e forse unico
Quotidiano in Europa il Corriere della Sera in occasione del varo della moneta unica
Esibita nella propria testata il sta la bandiera dell'Unione europea
Nel marzo di quest'anno marzo di quest'anno forse per
Motivi
Attici
Non dico che sia stata ammainata ma
Ci siamo accorti che non c'era più
Le bandiere
Sì
Il sano nei momenti in cui è più dura la battaglia
Troverei molto significativo è un auspicio personale se il Corriere della Sera oggi in cui la battaglia controcorrente e difficile come tante battaglie fatte vinte nella sua storia dal Corriere della Sera
Ripristinasse
Quel simbolo che non è un simbolo di compiacimento ma che è un simbolo di impegno al quale l'Italia credo possa e debba dare ancora grande contributo
Concludo anch'io con
Io
Brevissimi ricordi personali
Circa il Presidente Spadolini beh uno che
Credo sia stato vissuto da
Diverso dei presenti
Si svolse nella precedenze Aula Magna della Bocconi l'otto marzo del
Due mila tre
Avevamo
Invitato
Intanto
Per allontanare no che chiedo scusa otto marzo mille novecentonovantatré
Avevamo invitato
Per il lancio del Corso di laurea in Economia e delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni internazionali l'allora Presidente del Consiglio Giuliano Amato
Poiché quel giorno venne dopo una giornata nella quale
Il Consiglio dei Ministri aveva adottato determinati provvedimenti in materia di giustizia
Che non avevano proprio in contratto il plauso unanime il Presidente Amato venne accolto alla nell'aula della Bocconi da rumorose manifestazioni
Critiche e il
Il Presidente Spadolini
Si alzò e disse
Vi prego ragazzi
Giuliano Amato prima ancora che il Presidente del Consiglio è professore universitario
I Presidenti del Consiglio passano i professori restano smettetela di contestarlo e i fischi si trasformarono in un grande applauso segno della
Capacità di Presa del Presidente Spadolini
Anche sui giovani che erano mossi da intenzioni critiche
Un altro punto che voglio ricordare
E ho detto del rapporto
Di
In grande devozione da parte mia enti
Guida da parte sua che avevo col Presidente Spadolini quando ero Rettore beh forse posso ricordare
L'unica volta in cui si irritò con me ma veramente molto non pensavo che fosse così potenzialmente irascibile
è un episodio che riguarda il Presidente Napolitano al quale non ho mai raccontato
Credo che fosse il mille novecentonovantatré
Spadolini Presidente della
Dal Senato
Giorgio Napolitano Presidente della Camera
Spadolini era in missione all'estero per qualche giorno io ero Rettore
E o letto in un giornale milanese che il giorno dopo il Presidente Napolitano sarebbe avvenuto a Milano per una serie di impegni
Che
Mi sono permesso dopo che avevo avuto col Presidente rare ma intense occasioni di conversazione
Di telefonargli per chiedere se potevo permettermi di invitarlo a colazione alla Bocconi
Presidente Napolitano accolse questo invito avremmo una
Di quelle conversazioni che poi devo dire si sarebbero moltiplicate e approfondita negli anni successivi
E trovando il Presidente Spadolini lo venne a sapere
Semplicemente perché io in modo innocente glielo dissi
Veramente montò su tutte le furie puntò su tutte le furie e credo che avesse ragione lui
Ma come si è permesso di invitare alla Bocconi un'autorità dello Stato mio collega senza che io lo sapessi e non giornate in mia assenza
Da quel giorno
Ho imparato essere
Più diplomatico
E
Questa persona così
Ricadesse e che arricchiva agli altri
Aveva anche la capacità di estendere la propria gioia agli altri visti in fondo come parti disse
E ho trovato in una
Ricerca d'archivio destinata ad altro scopo
Una lettera con la quale concluderò
Di Spadolini Presidente del Consiglio
Alla al primo ministro britannico signora Thatcher è datata trenta giugno mille novecentottantadue
Dovevano
Essersi in contratti a un G sette
E
Scrive il Presidente Spadolini di armi SISTAN certi ricordando la nostra conversazione accennai ieri sera
Sono
Se l'ICE di gioire con lei per la vittoria della nostra squadra di football sull'Argentina era al tempo della guerra nelle fortuna
Inattesa di vederle il sette luglio a Roma per il nostro incontro bilaterale sinceramente Giovanni Spadolini quindi
La
Il coinvolgimento di altri capi probabilmente non se l'aspettavano nelle proprie Gioia
Ecco la personalità di
Giovanni Spadolini che vogliamo ricordare
Infinite dimensioni infiniti ricordi tantissimi moniti per noi e io desidero
Non posso farlo con lei signor Presidente della Repubblica
Lo farò in una
Prossima occasione che spero mi concederà ma lo faccio col Presidente del Senato con le altre personalità qui presenti di consegnare
Un libero intitolato rileggere Spadolini storia giornalismo istituzioni e politica università
Che l'Università Bocconi editore a
Con la Fondazione Corriere della Sera
E con il
Contributo di memoria della Fondazione Spadolini e del professor Ceccuti voluto pubblicare in questa
Occasione
Grazie
Scusate se mi
Presidente
Presidente
Quando lei ritiene
Sia un dovere insieme siamo in ascolto siamo in ascolto
Buongiorno dal Quirinale
Presidente Napolitano c'è un quel biennio che ha evocato il professor Mario Monti
Tra i
Tutto più tumultuosi della storia recente in cui lei Giovanni Spadolini vi trovaste
Fianco a fianco nella difesa del Parlamento e delle nostre istituzioni
Mi riferisco alla un decima legislatura dal mille novecentonovantadue al mille novecentonovantaquattro quando Spadolini presiedeva il Senato e lei la Camera dei deputati
Tra voi non ci fu mai gelosia questo posso dirlo perché lo so ma grande rispetto
Tanta collaborazione e anche
Una personale amicizia ecco
Dopo tanti anni la mia curiosità è visto che vi mi date da storie politiche così diverse questa vostra comunanza questa vostra frequentazione da da quali radici prendeva origine
Grazie ladri innanzitutto grazie al Presidente Mario Monti
Al quale rivolgo un caloroso saluto
Che
O lei anche estende al Presidente Grasso alle altre autorità e soprattutto
I familiari Giovanni Spadolini scusandomi essenzialmente con loro se un impedimento fisico mia
Reso difficile essere presente personalmente questa mattina alla Bocconi
Io
Sono molto
Lieto di avere avuto questa occasione insieme ad alcuni di voi non siete insieme a lei professor Monti
Perché il mio legame con Spadolini è stato profondo è stato vissuto in momenti molto difficili anche in momenti molto originali
Della vita istituzionale politica del nostro Paese e certamente cruciale è stato quella decennio di cui parlava lei magari novantadue novantatré
Io ero Presidente della Camera dei deputati dal novantadue
Intendiamoci Spadolini era Presidente del Senato dal mille novecentottantasette era molto più anziano di me nell'esercizio di questa carica e può darsi anche
Che negli anni in cui non ero io Presidente della Camera
Ci fosse stato qualcosa
Di simile a
Competizione c'era stata probabilmente qualche frizione tra i Presidenti della Camera del Senato perché poi
Il bicameralismo non è stata mai un'esperienza troppo facile o idilliaca ma tra me
Diventato eletto Presidente della Camera dopo che Scalfaro era stato eletto Presidente della Repubblica Giovanni Spadolini si stabilì
Immediatamente una collaborazione senza ombra di una collaborazione senza alcun limite di schiettezza di solidarietà
Quali erano i tratti comuni o diciamo le radici comuni
Sì appartenevamo a schieramenti politici molto diversi fosse più avanti nel corso della conversazione
Potrò accennare a qualcosa che però
Stranamente faceva convergere Partito Repubblicano il Partito Comunista Italiano su certe posizioni comuni in un dato
E io no ma innanzitutto
Quello che ci univa profondamente era un nucleo di convinzioni comuni
Se dovessi riassumere il senso della Costituzione e delle istituzioni come perno attorno a cui far ruotare
Ogni impegno pubblico e ogni scelta politica questo ci univa né io né noi eravamo stati oltretutto per ragioni di età non avremmo potuto esserlo membri dell'Assemblea costituente ma eravamo entrambi degli ammiratori
Dell'Assemblea costituente dei padri costituenti che consideravamo quel risultato come la base fondamentale della convivenza civile e democratica nel nostro Paese
E che cosa significava questo nel novantadue del novantadue novantatré
Voi ricordate quello che allora si verificò lo scoppio dello scandalo di Tangentopoli l'iniziativa delle indagini e dei procedimenti giudiziari che presero il nome
Di Mani pulite dal pool
Allora diretto dal Procuratore Borrelli B insomma quello che noi traduciamo delle nostre convinzioni comuni in atteggiamento da temere parallelamente Presidente del Senato al Presidente della Camera
Era all'epoca della pioggia
Di richieste di autorizzazione a procedere
Io ricordo
Perché allora stabili per dare il massimo di riscontro cenere a quelle richieste che ogni giovedì pomeriggio alla Camera dei deputati dell'Assemblea messa all'ordine del giorno
Le richieste di autorizzazione a procedere non era una cosa semplice discuterne e poi giungere alle votazioni
Ma in sostanza noi eravamo convinti che il nostro senso della costituzione delle istituzioni comportasse
Forte sostegno alla affermazione o riaffermazione piena del controllo di legalità
Rispetto a tutto quello che aveva potuto rappresentare violazione della legge violazione delle regole anche degenerazione delle istituzioni
Secondo Difesa del Parlamento
Perché di fronte ad una
Campagna politica che partiva da alcuni gruppi alcune forze secondo cui era il Parlamento nel suo compresso da considerarsi corresponsabile delle degenerazioni che emergevano dalle indagini giudiziarie il Parlamento si diceva era delegittimato non avrebbe potuto
In realtà fanno la tranne nel decidere sulle dichiarazioni sul sulle dichiarazioni
Richiestaci dalla magistratura noi difende Emmola piena legittimità del Parlamento eletto nel mille novecentonovantadue e il suo dovere di procedere nelle
Le funzioni che al Parlamento spettano in particolare questo fosse fu il terzo elemento Tizio nei caratteristico ad affrontare insieme quel problema bisognava portare avanti un programma di riforme
Questo programma di riforme era stato quasi indicato a noi presidenti delle Camere
Dal nuovo Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro nel messaggio rivolto al Parlamento dopo la sua elezione egli aveva
Praticamente chiesto almeno due di informare una Commissione bicamerale per le riforme
E insieme io e Spadolini elaborammo una base per avere il consenso dei gruppi parlamentari e far partire quella esperienza quindi come si vede non dovremmo
Far forza hanno gli stessi né io né Spadolini lungo una linea
Che nasceva da lontano sci ritrovavamo agevolmente sulla stessa strada da percorrere in quel tragico momento
Spadolini coltivo senza dubbio un disegno politico lo mise in atto da segretario del PD e pay poi da primo Presidente del Consiglio laico
In seguito da Ministro tuttavia come lei ha detto Presidente fu anzitutto uomo delle istituzioni soprattutto un uomo delle istituzioni uso un termine forse un po'desueto fughino statista
E e ci sono episodi e questa è la domanda che le vorrei rivolgere che ai suoi occhi
Danno la misura di questa capacità che Spadolini senza dubbio aveva di anti porre questo questo senso sacrale che lui possedeva delle istituzioni alle proprie personali legittime ambizioni
Ma
Gli episodi naturalmente ne potrei citare molti ve veramente questo rispetto sacrale verso le istituzioni
Verso le istituzioni designate nella Costituzione repubblicana come architravi nel nostro sistema democratico quindi innanzitutto
Le Autorità di garanzia Presidente della Repubblica Corte costituzionale e poi i due rami del Parlamento e
Al tempo un sei rispetto di queste situazioni anche di qualcuna non scritta
Non indicata nella Costituzione repubblicana per esempio degli ebbe un grandissimo occulto
Del ruolo dell'indipendenza della Banca d'Italia a Banca d'Italia quello che era una istituzione di rilevanza costituzionale anche se ciò non era scritto negli articoli della Carta costituzionale ma l'episodio che voglio citare forse
Abbastanza interessante e questo
Spadolini aveva senza dubbio dentro di sé come massima a ambizione o aspirazione il diventare un giorno Presidente della Repubblica riteneva di avere i titoli arrivarvi
E
Nel mille novecentonovantadue quando frana romano
Candidature prestabilite all'incarico
Di Presidente della Repubblica sia prima una discussione che poi si intreccio sincero cioè fu un momento dei più drammatici che io abbia vissuto con là non s'
Sia della uccisione di Giovanni Falcone presiedeva come Presidente della Camera da poco eletto
Oscar Luigi Scalfaro che era già in pectore candidato Presidente della Repubblica e non c'è dubbio che il modo in cui lui affronto quel momento straordinariamente
Doloroso impegnativo per la vita del nostro Paese contribuì ad affossare le sue chance di candidato Presidente della Repubblica mela
Era in questione in competizione obiettivamente anche Spadolini tutte le sue
Qualità caratteristiche esperienze e un particolare che posso citare
Io ero allora membro della direzione del partito appena succeduto alla Partito Comunista Italiano credo che si chiamasse Partito Democratico della Sinistra
Si tenne una riunione della direzione di quel partito per decidere quale dei due candidati
I nostri gruppi dovessero appoggiare qualcuno di noi sostenne
Io fui uno di coloro che sostennero con delle motivazioni
Che allora vieni Giovanni Spadolini
Prevalse una maggioranza favorevole a votare Oscar Luigi Scalfaro
Sorvolo sul fatto che una volta presa quella decisione poiché i parlamentari di quel partito votarono
Disciplina interamente con convinzione tutti però Oscar Luigi Scalfaro e non c'è dubbio che ci fu un elemento di amarezze in quel momento per Giovanni Spadolini
Ma dopo che fu eletto Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro
Spadoni diventò un po'
Il più affettuoso
E rispettoso
Sostenitore in ogni occasione
Della figura del Presidente della Repubblica parlava sempre del Capo dello Stato in terza persona commentare dispetto con una tale aderenza
Che diciamo faceva piazza pulita di qualsiasi ambizione di mancata
Spadolini portava con sé
Il candore in qualche caso anche forse
L'ingenuità dell'uomo di cultura come si usa dire con semplificazione prestato alla politica combatte i poteri occulti combatte la P due e anche critico gli eccessi partitocratiche cd del tempo
A lei che di quella fase fu tra i protagonisti domando in che modo Spadolini visse o interpretò la cosiddetta questione morale
Ma lei mi pone una questione non ha fatto una piccola premessa che un po'mi intriga quello sul candore di Spadolini abbiamo sentito loro e poi
Rivolgere delle critiche a Spadolini
Ricordare i suoi difetti ad esempio
Insomma concessioni forse eccessive alla
Esteriorità delle cerimonie delle cerimonie pubbliche delle sue stesse performances mobile indubbiamente un'auto
Concetto di se stesso potrei dire all'inglese vale invece non era una lingua che Giovanni Spadolini coltivasse c'era un forte elemento di SEAF con ciò si desse
Ma non c'è mai stato uomo personalità
Che abbia con maggiore innocenza esibito i suoi difetti
Non li ha mai nascoste non so se pensasse che poteva esserlo diventare un evento piuttosto di fascinosi forse dalla sua personalità ma è stato un uomo che si è esposto
Con molta libertà ad ogni critica per questi suoi reali o presunti difetti il nocciolo del suo impegno politico era quello
Di ripristinare ancora una volta un corretto equilibrio tra istituzioni e politica tra istituzioni e partiti
Ed era persuaso che ci fosse stato nel corso dei decenni dopo la nascita della Repubblica
Un
Eccesso di interferenza dei partiti nella vita delle istituzioni la tendenza
Quasi ad appropriarsi delle istituzioni nei termini se si vuole più banali o più corposi la gestione delle nomine negli enti pubblici
Comandavano troppo i partiti c'era partitocrazia egli aveva preso sorde questa espressione un prestito da un politologo illustre
E
Lilli nasceva la esigenza di porre in termini anche morali una questione che era insieme morale di costume di comportamenti e istituzionale di equilibri istituzionali e questo lo fece
Anche da un uomo di Governo quando diventò Presidente del Consiglio quando presentò un suo del cavo che ebbe una certa rilevanza
E ci fu anche una convergenza composizione del Partito comunista in modo particolare di Berlinguer in quel momento
Come si spiega la cosa non vuole semplificare troppo ma è un dato che dalla da dal
Dal dalla parte di Spadolini c'era il Partito Repubblicano
Un piccolo partito di Governo e non si era mai identificato con una logica cieca di spartizione del potere si aveva avuto anche
Qualche sua corresponsabilità ma certamente nulla di paragonabile alla
Logica di potere
Dei partiti maggiori dall'altra c'era un partito il Partito comunista italiano che dal mille novecentoquarantasette
Era rimasto fuori del Governo per sue responsabilità per una cosiddetta conventio ad excludendum nei suoi confronti e quindi
Aveva attraversato
Per così dire largamente immacolato il lungo periodo
Della interferenza dei partiti nelle istituzioni ciò rappresento un motivo di convergenza ed è indubbio
Che Giovanni Spadolini diede il meglio di sé neppure con il Partito Repubblicano nel suo complesso quella grande questione metà Presidente un'ultima domanda
Vent'anni sono un tempo adeguato per giudicare a suo avviso che cosa rimane di significativo intrigante in altre parole potremmo dire di attuale nel lascito di Giovanni Spadolini
Ma innanzitutto io vorrei dire a
A chi mi ascolta e a chi ha seguito finora questa bella iniziativa
Ma poniamoci la domanda ma veramente per italiani
Più giornalino voi molto più giovane di me italiani
Che
Ancora guardano all'esterno la politica o che stanno per entrare di o che già sono entrati sia sia pur molto giovani nel
Nella scena politica davvero quello di cui parliamo
Oggi le personalità che oggi ho onoriamo come Giovanni Spadolini appartengono ad un'era geologica
Oramai inimmaginabile che
Può
Interessarci soltanto se ci mettiamo a fare gli archeologi
Beh questo è qualcosa vidi molto grave un pregiudizio da rimuovere perché noi non possiamo guardare i problemi di oggi per esempio i problemi dei rapporti tra partiti e istituzioni
Abbiamo dovuto assistere negli ultimi tempi ha dovuto per così dire prodursi quasi obiettivamente negli ultimi tempi una reazione non alla partitocrazia
Ma una reazione quasi allora allo scavalcamento dei partiti da parte di formule di governo che sapevano piuttosto di prevalenza
Della tecnica sulla politica e si è auspicato un ritorno della politica o un nuovo primato della politica bene nell'affrontare questa questione anche così come si pone oggi
Che non essere molto complessa molto spinosa possiamo no ignorare
La storia della Repubblica italiana io dico della Repubblica perché per fortuna non abbiamo limitato i nostri amici francesi nel numerarle
La Repubblica Italiana in quella nata nel mille e novecentoquarantasei che attraversato fasi successive che ha conosciuto un momento di rotture di svolta
Nel novantadue novantatré anche col cambiamento radicale della legge elettorale ma si è accumulata un'esperienza nel bene e nel male
Che noi non possiamo ignorare e se non vogliamo ignorarla per dare risposte più corrette e lungimiranti e problemi alquanto drammatici di oggi della democrazia italiana dobbiamo riflettere
Sulle esperienze sul contributo di uomini come Giovanni Spadolini
Grazie Presidente
La ringrazio a nome di tutti il Presidente Napolitano per questa
Testimonianza
Insostituibile nel
L'arco di questa nostra
Mattinata
E ringrazio di nuovo penso di poter dire anche se credo non sia più un collegamento che esprimiamo
Profondo rispetto gratitudine e affetto al Presidente della Repubblica per quello che per tutti noi è stato è
E sono sicuro continuerà
Ad essere voglio ringraziare nuovamente il Presidente del Senato le autorità la famiglia Spadolini i relatori
E
La cerimonia no la cerimonia sarebbe conclusa se non ci fosse la consegna
Ad lo possiamo fare a cerimonia conclusa o no alla persona del Presidente del Senato magari