Lectio Magistralis del Professor Lucio Villari

Signore e signori vi preghiamo di prendere posto
Signore e signori prendere la parola il professare Giovanni Puglisi Presidente della società siciliana per la storia patria
Signor Presidente Napolitano signor Presidente Lombardo eminenza ad avere indizi ma
Signor sindaco di Palermo signor prefetto rappresentante del Governo nazionale
Autorità civili militari accademiche e religiose signore e signori amiche gli amici di Palermo
La giornata di oggi rappresenta per me come Presidente alla società siciliana per la storia patria
Oltre più che un onore il compimento di una missione
Quella che fin dal mille ottocentosettantatré a pochi anni dalla proclamazione di Vittorio Emanuele II Re d'Italia persegue la nostra società
Si tratta di una missione quella di contribuire a illuminare diffondere alla storia della Sicilia attraverso studi ricerche pubblicazioni di documenti inediti che in questo centro centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia
Ritrova nuovo slancio e vigore
Nonostante infatti lo straordinario livello dell'analisi intellettuale contemporanea o immediatamente successiva al Risorgimento
E penso innanzitutto a personaggi come Giustino Fortunato Gaetano Salvemini Benedetto Croce Antonio Gramsci e nonostante l'indiscutibile qualità della ricerca storica italiana
A partire dal secondo dopoguerra
Spesso esplicitamente dedicato alla questione meridionale
Il patrimonio della conoscenza storica resta ancora oggi appannaggio di pochi
Mentre alla seconda per Pepe
Tu a incoming subentra la scuola sperperi toni immagine semplicistica del Risorgimento
E gran parte della stampa indulge a ricostruzioni parziali legate per lo più alla necessità della cronaca politica la maggior parte dei cittadini italiani stenta dicono per il senso e la profonda necessità storica dell'Unità d'Italia
Sommersa come da superficiali mistificazioni
Da giudizi sommari e pregiudizi volgari
Bilanci approssimativi e tendenziose come li ha definiti proprio Presidente Napolitano al nella sua conferenza presso l'Accademia dei Lincei
Password pensiamo a titolo d'esempio alla vicenda della nostra lingua nazionale
A quelle rime che percorso Roma penisola da sud a nord dalla Sicilia Di Giacomo da Lentini
Alla Milano di Manzoni passando per la Firenze dantesca
Ben prima dei mille garibaldini o pensiamo ancora alle Giubbe rosse costituita dalla cultura filosofica greca o dalla cultura scientifica araba che ancora grazie alla mediazione del sud hanno raggiunto è contemperato da tradizione romana
Contribuendo a creare secoli dopo l'orizzonte ideologico ed estetico del nostro Rinascimento
E si potrebbe continuare anche a lungo
Negarlo sottovalutare l'importanza delle radici culturali della comune identità italiana
Rende difficile con chiarezza leggere e di conseguenza gestire correttamente i cambiamenti di cui l'Italia sempre più bisogno
Mi riferisco naturalmente in primo luogo alla questione del federalismo
E anche se non nella sabbia è stata costruita Alitalia centralista bensì sulle fondamenta linguistiche culturali ricordate sopra non vi è dubbio che il monito di Carlo Cattaneo
Chi in Italia a prescindere da questa more delle patrie singolari Seminara sempre nella Renna
Torni a farsi sentire ogni maltempo come se il primo soffio di vento potesse far crollare la fragile costruzione dell'Italia unita
Non a caso in tempi di crisi
Quanto i delitti quando i delicati RAI folli di scirocco dal sud si trasformano in tempeste di briganti o quando la tramontana da nord sembra voler tagliare col suo gemello l'Italia in due
E la sconfitta opzione federalista ad essere invocata in vario modo come l'opportunità mancata come il grande peccato d'origine della storia italiana
E quanto è accaduto ad esempio nel caso di una delle più grandi sfide dell'Italia unita
Che abbia affrontato negli ultimi centocinquanta anni della sua storia il movimento indipendentista siciliano successiva alla fine della seconda guerra mondiale
La brillante risposta dal Governo provvisorio a tale sfida fu come ben sappiamo la nascita ancor prima
Dell'avvio dei lavori della costituente della Regione a Statuto speciale con l'approvazione del loro statuto speciale della Regione Siciliana il quindici maggio da quarantasei a cui seguirono tra quarantasei e quarantotto
Gli statuti delle altre quattro regioni a statuto speciale
Come ha ben spiegato non lo stesso discorso citato sopra il Presidente Napolitano
Per mettere in sicurezza dopo la liberazione l'Unità d'Italia
Essenziale fuga correzione dell'indirizzo adottato al momento della formazione dello Stato unitario a favore di una sua rigido centralizzazione
In altre parole
Se il presidente mi permetta la parafrasi per mettere in sicurezza dopo la liberazione l'unità dell'Italia essenziale fu temperare il progetto centralista di Cavour con elementi di federalismo
Allo stesso modo e quanto sta accadendo negli ultimi venti anni da quando il crollo della Prima Repubblica
Ammesso che sia del tutto crollata arresto urgente tentare di fornire una risposta alla crisi di fiducia dei cittadini nelle istituzioni centrali
E così che si è giunti al dalla riforma del Titolo quinto della Costituzione nel due mila uno fino alla legge quarantadue del due mila nove sul cosiddetto federalismo fiscale
E così soprattutto che si rischia di trasformare il grande progetto politico dell'Italia federale in una prosaica ripartizione di conti della spesa
Non fra intende temi
Io sono un convinto sostenitore del federalismo la mia vita professionale che mi porta a dividere le mie giornate tra Milano Roma e Palermo
Mi consente di riconoscere ogni giorno quanto di uniche straordinario Nord Centro e Sud hanno da offrire
Ma bisogna intendersi sul vero significato del progetto federalista che lungi dall'esaurirsi in una dottrina di tipo economico
Deve concretizzarsi in un solidale produttivo sviluppo dell'intero Paese condotto nel rispetto delle sue molteplici diversità
Se il parlamentare Giustino Fortunato negli anni immediatamente successivi all'unità definiva la questione meridionale come il maggior dovere di politica interna dello Stato italiano
Centocinquanta anni dopo il nostro capo dello Stato che spero mi perdoni per la frequenza con cui ricorro alle sue parole sagge ed efficaci
Ha dovuto più volte ricordare quest'anno come non ci sia alternativa al crescere insieme di più è meglio insieme nord e su
Queste Loquenzi affermazioni non siano però confuse con una recrudescenza distanze riparazioni insiste né con la volontà di tacere le responsabilità gravi
Che la Sicilia e il sud hanno avuto in questi centocinquanta anni nell'allargamento del divario di sviluppo con il nord
Contiene infatti Presidente le critiche che è legittimo muovere in modo argomentata e costruttivo agli indirizzi della politica nazionale per la scarsa sensibilità o aderenza i bisogni della Sicilia del Mezzogiorno
Non possono essere acquisite non possono essere accompagnata da reticenze silenzi
Su quel che va corretto anche profondamente cui nel Mezzogiorno fin qui le parole sue Presidente
Se la Sicilia
Ha perso la sfida dell'autonomia
Se non ha saputo trasformare la straordinaria opportunità del suo Statuto in sviluppo
Se ci troviamo agli ultimissimi posti in Italia sul piano del reddito e dell'occupazione e vantiamo invece meschini primati nel campo della criminalità
Della dispersione scolastica della collusione dalla classe politica la colpa non è solo del Governo di Roma
Oltre la soglia e l'onestà intellettuale e politica dei padri dell'autonomia
Voglio ricordare Giuseppe Alessi Franco Restivo Giuseppe La Loggia
O quella dei suoi fieri assertori di dopo come per esempio Emanuele Macaluso Pancrazio De Pasquale Salvatore Lauricella la parte maggiore dei sessanta i cinque anni di autonomia speciale
Di speciale avuto solo l'incapacità a trasformare o a consolidare un'opportunità istituzionale in progetto politico
Il privilegio di Onna autonomia speciale ovvero federale sacrificato sull'altare di una crescente subalternità della classe politica insulare al potere romano
Ha consegnato la Sicilia
Al suo più triste primato facendo del privilegio un castigo
Non c'è infatti regione al mondo signor Presidente in cui la mafia ha decapitato tutte dico tutte le istituzioni
Da Piersanti Mattarella Carlo Alberto Dalla Chiesa
Da Rocco Chinnici a Cesare Terranova da Gaetano Costa a Giovanni Falcone a Paolo Borsellino da Pio la Torre a Boris Giuliano
Agnini Cassarà Giuseppe montana da Giuseppe Russo a Pietro Scaglione a Giangiacomo Ciaccio Montalto a Giuseppe Insalaco da Rosario Livatino a Mario da Leo Emanuele Basile
Ma anche significativi esponenti della società civile come Mauro De Mauro Peppino Impastato
Giuseppe Fava Libero Grassi Mario Francese Michele Reina Paolo giaccone don Pino Puglisi tutti i ragazzi delle scorte l'anima candida e disperata di Rita teoria
E ancora tanti tanti altri
Che angoscia per questi caduti signor Presidente che vergogna per le perdute occasioni di valorizzazione della dignità autonomistica che forse avrebbero risparmiato molte di quelle vite
Non è vero però non è più tempo di commi Saracino e di pretendere risarcimenti è tempo di tornare a costruire con orgoglio onestà il futuro della Regione del Paese a partire dei nostri punti di forza
Dal nostro patrimonio culturale materiale immateriale
Dall'eccellenza delle nostre università statali e non statali
Dall'abbondanza di risorse energetiche sostenibili dalla ricchezza delle tradizioni enogastronomiche dalla passione e dalla generosità e dall'impegno dei nostri giovani
E soprattutto dal rapporto privilegiato dalla nostra isola con il Mediterraneo
è solo la nuova Europa delle Regioni che può salvare la morente Europa delle nazioni
E sempre più forte e diffuso ormai la consapevolezza di quanto l'Europa quella delle regioni e la sua moneta abbiano bisogno del Mediterraneo
La cui Riva meridionale nel profondo processo di trasformazione che alla coinvolge in questi mesi guarda all'Italia con sempre maggiore intensità
Facciamoci forte della posizione geografica e culturale che nature storia ci hanno assegnato
Proponiamo ci finalmente come leva per lo sviluppo di tutto il Paese
E ribadiamo senza timore che se il futuro dell'Europa e nel Mediterraneo allora anche il futuro dell'Italia si trova nel suo sud a partire da una simile consapevolezza il federalismo sarà finalmente percepito come la più naturale positiva a condizione di sviluppo per l'Italia unita
E non come il tentativo egoisti aggressivo di distruggere quell'unità
Il mio sogno signor Presidente
Signor Presidente e che centocinquanta anni dopo una nuova coscienza nazionale dell'Unità d'Italia possa ripartire dalla Sicilia
Con questi sentimenti signor Presidente della Repubblica
A nome di tutti i soci
L'accolgo in questa secolare palestra di intelligenza cultura e libertà orgoglioso di Rishear ore nella nostra casa per la prima volta dalla sua fondazione il Capo dello Stato italiano Grazia
Ignari
Grazie prego adesso il professore Lucio Villari
Di venire attenere la sua lectio magistralis
Professore Villari professore ordinario di Storia contemporanea all'Università di Roma Tre ma è un antico siciliano assediato e si è laureato nell'Università di Messina
Consento Mazzarino è stato molto legato e molto vicino ad un grande storico siciliano Rosario Romeo
Ed è una persona che ha sempre seguito con attenzione cura intelligenza
E vorrei dire rinvia filologica le nostre vicende alla nostra storia e quindi sono onorato
Di scelte a dire la parola per celebrare alla presenza dal nostro Presidente della Repubblica il centenario dell'Unità d'Italia in terra di Sicilia professore Villari
Signor Presidente della Repubblica signor Presidente della Regione
Signora Napolitano autorità signore signori
Glielo permetto prima di leggere queste brevi pagine di esprimere
Al Presidente della Repubblica in questo luogo così carico di storia e così produttivo di ricerca storica
Veramente l'ammirazione la gratitudine per quello che in questi anni
Il Presidente ha fatto
Non solo per ricordare i centocinquanta anni dell'Unità d'Italia ma anche
Per dare un contributo di idee di riflessioni di giudizi su come l'Italia
Si è costruita intestato nazionale
Per contribuire
Alla riflessione complessiva
Della vicenda storica che prende il nome del Risorgimento e che rappresenta forse il punto più alto più complesso più affascinante della nostra storia gli italiani e anche per raggiungere
Quel livello a cui accennava ieri Presidente nell'università di Palermo di autocoscienza nazionale
Che non si può diciamo compiutamente raggiungere se non anche attraverso la percezione dei valori fondanti della nostra storia
E del principio cioè non è solo
Una parola giornalistica di appartenenza e di cittadinanza a cui ciascuno di noi si sente portato
Nel dire questo io mi piacerebbe riassumere in una
In una frase
Quello che
Può essere il senso dell'incontro di oggi a proposito della Sicilia e dell'Unità d'Italia
La frase potrebbe essere questa che il Risorgimento in Sicilia
è stato
Il Risorgimento della Sicilia e il giudizio evidente e documentato dalla più autorevole ricerca storica
Dagli storici ottocenteschi
Come Michele Amari
E grandi storici del Novecento Romeo Romano Alatri fino ai più recenti già Rizzo Barone i ragazzi che iniziano oggi la ricerca storica
Penso a Giancarlo poi domani e altri giovani studiosi i quali concordano su questo
Chiediamo a questa formula che ho riassunto che veramente la Sicilia acquistato la compiutezza del suo
Essere
Storico
Con il Risorgimento con il Risorgimento italiano in col Risorgimento siciliana
Forse però questa questa affermazione può apparire meno evidente
Se ci si lascia condizionare dallo svolgersi delle vicende politiche italiane siciliane e specie dopo l'unità dalla loro ricaduta nel territorio della letteratura del giornalismo dal confronto fra
Ideologia
In questo senso la Sicilia è stato vorrei dire un soggetto primi le privilegiato di inchieste condotte con grande intelligenza sociale e con intenzioni riformatrici sul terreno degli ultimi decenni dell'Ottocento
Inchieste Franchetti Sonnino eccetera da progetti importanti di riforme agrarie e ricordo solo la legge agraria di Crispi del mille ottocentonovantaquattro
Sulla quale da rileggere una preziosa ricerca dello storico Gastone Manacorda editore del sessantenne settantadue dalla società di Storia Patria per la Sicilia orientale come esce fuori un Crispi un po'diverso dall'immagine
Probabilmente totalmente negativa che sia di luglio vedendo anche in questo tentativo di riforma agraria duemilacento articolo novantaquattro nel pieno della crisi dei fasci di siciliani
Momento anche di autocoscienza di riflessione di progettualità per una Sicilia diverso
Comunque questa Sicilia è stata anche non solo questo soggetto come dicevo privilegiato I Saba anche un oggetto di persistente
E ripetitive rivendicazioni di una sorta di Sicilia lesivo dell'abbandono delle ingiustizie delle offese subite
Non più dai difficili e drammatici rapporti poi lentamente dimenticati con il Governo borbonico quanto con i Governi dell'Italia unita
Un sentimento intermittente in apparenza dolente struggente di attraversato quasi indenne né qual misura la cultura siciliana
La direzione politica del Paese dalla destra liberale della Sinistra democratica
E forse anche più conservatrici o come si diceva una volta anche più reazionari della Sicilia
In modo particolare si è manifestato conforme anche alte in due precisi momenti storici l'ultimo decenni dell'Ottocento
E il ventennio del dopoguerra dal mille novecentoquarantatré agli anni Sessanta
Provocando però anche delle distorsioni o delle alterazioni direi retroattive del quadro storico del processo di liberazione dell'Italia meridionale dal mille ottocentoquarantotto al mille ottocentosessanta
Bisogna però osservare che almeno per quanto riguarda l'elaborazione del clima politico e le vicende politiche si sia nel dopoguerra ricerca storica è stata è servita molto
Ne ha
Nel senso che ha avuto anche una funzione civile e vorrei dire calmiere attrice di tante incomprensioni e di tante diffidenze
E lo dico proprio nell'in questa sede giusta come riconoscimento del lavoro che in su questo punto particolare la società da tempo svolge
Alla fine la storia può anche essere più che mai estrae un medico medico prezioso per buono
Già nel mille novecentocinquanta nel Risorgimento in Sicilia di Rosario Romeo e con ultima pagina si credeva con queste limpide parole
Sul problema della virgolette recente avventata autonomistica che tanto naturalmente facilmente si è configurata come opposizione all'Italia
No negata comunità storiche spirituale come avrebbe potuto esserlo un regionalismo lombardo romano ma respinta come altra e diversa nazione che non sia la Sicilia
Ma
Concludeva Romeo hostess insuccesso di quel movimento
Che proprio nei ceti colti della Sicilia ha trovato l'ostacolo maggiore mostra come sia ormai definitivamente acquisita all'Italia il di più e il meglio della vita spirituale dei siciliani
In queste ultime parole si sente il sapore
Della medicina che vuole guarire
Qualche malattia comunque per quanto riguarda il tema del nostro incontro di oggi io direi che è il caso tipico del testo come diceva Goethe pensate alla rivoluzione francese che spesso è sovrastato dall'interpretazione
Cioè il Risorgimento siciliano perché di questo poi si tratta andremo analizzato nella sua complessità di valori e di significati unitari profondamente liberali e democratici
Dando tra l'altro un senso più incisivo anche vorrei ricordarla questa pagina di storia all'emigrazione di migliaia di intellettuali e patrioti siciliani verso il Piemonte liberale
Negli anni cavouriana anni cioè gli anni Cinquanta dell'Ottocento furono ben duecento mila gli emigrati politici italiani e tra queste appunto migliaia di siciliani accolti
Tutelati e sussidiati dal Governo piemontese e questo è stato il primo tramite ideale culturale fra nord e sud durante la cupa e dare la restaurazione
Qual era quella dell'Italia di allora
E questo non può essere coinvolto in operazioni di retroattività storica né in riferimento a Peluso Lince SIGO senza tener conto del valore dell'importanza di questa pagina della storia anche siciliana
E della presenza politica e culturale degli emigrati in Piemonte mi piace riproporre fra le tante possibili la testimonianza di Alessandro Manzoni
Il senatore Manzoni che nell'ultimo suo scritto politico l'indipendenza dell'Italia che del febbraio mille ottocentosettantatré Manzoni morirà tre mesi dopo
Egli succedeva così degli immigrati era una eletta schiera di uomini
Delle varie parti d'Italia
Che in quelle parti siano distinte con le armi con gli iscritti e in qualunque modo questi uomini profughi spogliati di ogni potere
Furono più utili alla causa nazionale di quello che non fossero state delle loro parti
E gli italiani raccolti in quell'asilo
A parte l'opera prestata anche in altri uffici servirono attenere rivolte al Piemonte elementi le affezioni e le banche ma uniche speranze d'Italia
Ebbene i siciliani si distinse ero proprio
Non solo per il loro spirito unitario avere pensato anche riflettendo su questa esperienza dell'emigrazione politica al Piemonte liberale come a una luogo di guida del processo unitario
Quindi non c'è nessuna diciamo possibilità immaginare
Una distinzione fra nord e sud che in questo caso non abbia avuto alcun senso
Certo nessuna storia si può tagliare in geometrici segmenti ma se pensiamo alla Sicilia dopo l'Unità
Pensiamo per esempio i fatti clerico mafiosi di Palermo del mille ottocentosessantasei contro lo Stato fatti però praticamente isolati rispetto alle altre città unitario della Sicilia
Il sopraggiungere e la sovraesposizione problematiche aggiusta in parte della questione meridionale una questione che
In sé evidentemente preesisteva all'unità del nostro Paese
Pensiamo ai fasci siciliani appunto al ruolo di Crispi
Prolungamento delle categorie storiche dell'arretratezza della miseria
Pensiamo al Sicilia animismo e meno
Questi sono diventati anche alcuni casi di modelli abbreviati di analisi dei processi di sviluppo e di modernizzazione che erano esistenti invece della Sicilia dopo l'Unità
Un po'anche l'espansione della mafia dentro il potere politico potere prodromico il problema della persistenza degli anacronismi feudali
Anche se hanno fatto talvolta della Sicilia una questione iniziasse dentro la questione meridionale
Però non è predeterminato poi una sorta per per contatto culturale di ricorsi una sorta di mitologia di un sud
Posto unitario costretto a restare statico immobile separato
Anche dal resto d'Italia
Richiamo ancora saggi gli storici operanti ancora oggi come già Rizzo Barone Lupo mangia Meli che hanno in questi anni lavorato lavorato intensamente anche attraverso analisi micro storiche della Sicilia
Per dimostrare che questa Sicilia con tutti i problemi che aveva aveva però la possibilità
E ha dimostrato di farlo di di crescere di svilupparsi in molti settori della produzione agricola industriale
Di altro tipo
Quindi lei in particolare la Sicilia espressione dell'immobilità di una omogenea arretratezza
Che è stata un po'l'immagine che si è avuto dopo diciamo quando si configura l'idea di non di una Sicilia dopo l'Unità me gli storici quest'immagine devo dirlo
L'anno contestata e la stanno contestando
è probabile che le elezioni
A sé diciamo all'interno dalla questione meridionale sia apparsa tali in vari momenti anche per un'evidenza di situazioni particolari di eventi particolari ma questa evidenza
Voglio affermarlo qui diciamo
In chiave storica ma credo di poterlo dire anche pensando a tutti i valori a cui questo si riferisce
Ma questa evidenza non ha mai messo in pericolo nelle strutture positive della società siciliana né quelli istituzionali né ha prodotto una crisi o un senso di isolamento culturale
Di perdita di sentimento dell'appartenenza di Sicilia nella comunità nazionale
In molte occasioni invece i fatti reali sono stati i migliori delle parole li hanno definito per i fatti
Ma di questo in parte responsabile la letteratura perché questa il siffatti mitologici non c'era il senso hanno trovato anche vettori letterari politici cinematografici
Che talvolta hanno occupato un po'il posto della ricerca storica della realtà delle cose ed in proposito
è importante ricordare come primo tentativo di questa svolta telegrafiche nel senso che dicevo prima il convegno di Catania del mille novecentottantuno
Potere e società nel Mezzogiorno dall'età giolittiana fascismo e quelle successive ricerche contenuto nel volume dedicato alla Sicilia dalla storia in auditi
E ancora fino ai primi anni del due mila il convegno siciliano sul rappresentazioni immagine della Sicilia fra storie Storie graffia confermi rivendicazioni di una Sicilia risorgimentale
Unitaria e moderna ricerche che però non sembra abbiano
Talvolta lo
Un'opportuna ricaduta anche nel dibattito politico siciliano
Ora questa doppia verità chiamiamolo così è un dato sul quale riflettere ma che non può
Sostituire proprio nell'anniversario Unità Italia realtà dei fatti con posteriori risentimenti anche subalterni
Ad esempio con più o meno recenti prodotti giornalistici o letterari intorno al siciliani istmo o per estensione intorno a un sud
Che avrebbe subito un'ingiustizia della storia
Una un giudizio di approssimata approssimativa decifrazione soprattutto si è messo in contrasto con la realtà progressive positiva dell'unità nazionale
E si veda infatti anche sempre per l'enologia
Incerto fronte non saprei chiamarlo con in modo diverso un certo recupero anche sui giornali
Democratici e da parte di scrittori giornalisti registrerà brigantaggio meridionale a cui la Sicilia però estranea ricattati meridionale posto unitario
Visto come una cellula originari di una possibile rivoluzione sociale
Ma visto anche come si insomma della incomunicabilità sostanziale tra il nord sud dell'Italia come esigenza di protezione di valori autoctoni del Sud in Sicilia
Per traslato come manifestazione seppure in forme diverse
Per il Mezzogiorno continentale appunto della sostanziale ingovernabilità di una sostanziale ingovernabilità del disco
Ma al di là del problema del brigantaggio meridionale che non riguarda comunque direttamente la Sicilia e ripeto il suddetto recupero ci confondere forzosamente a mio parere con due riferimenti
Il primo è riconducibile alla valorizzazione anche nell'Italia democratica delle autoproduzione tradizione autonomistica della Sicilia in senso antistatalisti coi anticentralisti
In realtà durante il regime borbonico l'autonomismo della Sicilia che si era manifestata ad esempio nel mille ottocento venti ventuno come rivoluzione siciliana parallela alla rivoluzione di Napoli
Era soprattutto nelle intenzioni del ceto Hristo pratico di Palermo
Svolta intorno a dei progetti costituzionale parlamentari che a questo proposito è bene ricordare che la richiesta dei rivoluzionari siciliani di alcune forme di costituzionali di autonomia
Anche se negate o malintesi era evoluzione napoletani non in Bodini
Hai borghesia ai come io ho chiamato i democratici di Messina Catania Trapani Siracusa di inviare i propri rapporti deputati al Parlamento napoletano che era nato da quella rivoluzione
La rivoluzione gestì un potere appunto rivoluzionario per circa nove mesi a Napoli e questi nove mesi furono un oggetto di studio e di sorpresa anche da parte delle cancellerie di tutta Europa
E questa rivoluzione fu oggetto di studio per la complessità
Dell'evento che non è venuto rivoluzionario con le armi è un elemento di rivendicazione di valori costituzionali soprattutto e parlamentari come valori moderni
Difendere
E quindi logico che questa tradizione del venti ventuno
Si trasferì Napoli nel quarantotto siciliano
E diventerà uno dei vettori culturali Dio vetrine direi ideologici anche del patriottismo siciliano inteso però come contributo peculiare della Sicilia alla nazione italiana
Certo vero che poi nel nel vasto gioco
Se il vostro gioco diciamo politico diplomatico vegliare
Degli eventi delle sessanta nell'estate del sessanta Cavour ad esempio punto
Insomma la sua abilità politica era anche questa di cogliere gli elementi
Potevano essere utili a un'evoluzione possibile tranquilla della rivoluzione italiana punto anche sulle potenzialità politica di un'autonomia ISMU siciliano informarvi liberale
Non separatista per tentare di fermare in Sicilia Garibaldi
E neutralizzare così il progetto di diciamo di marcia verso il nord e che era un progetto di per sé stesso comunitario e nazionale che Garibaldi e molti patrioti siciliani che devono portare avanti
Ebbene però la non riuscita del tentativo procuriamo di isolare appunto la rivoluzione siciliana
Deve significare pure qualcosa ma il discorso sul processo diciamo l'inserimento della Sicilia del processo più generale di unificazione del nostro Paese
Ma per restare al terreno dei dibattito storico politico
Non sempre però l'autonomismo siciliano è stato con esattezza distinto da siciliane ISMU
E non sempre si sono fatte le dovute distinzioni
Fra l'autonomismo liberale come equivalente della votanti feudale
Se la lotta contro la corruzione
La lotta per l'indipendenza anche dell'Engadina delle due Sicilie dal controllo e di una potenza straniera da parte di una borghesia e dice di produttivi che non intendevano subire siciliani che non è uno subire passivamente
L'egemonia conservatrice della Napoli borbonica quindi con implicazioni patriottiche anche di orgoglio diciamo siciliano nazionale ma solo in questi termini individuabili
E poi invece c'è l'autonomia ISMU dell'aristocrazia dissentire invece oltraggiato nella propria indipendenza come classe politica sociale e anche per quell'orgoglio nobiliare
Che dalla legislazione anti feudale borbonica era stato un po'diminuito era stato un po'accerchiato
E con nel Risorgimento l'autoveicolo siciliano meglio identificato così storicamente nelle sue componenti irreali storiche e culturali sarà perciò possiamo dirlo
Patriottiche unitario perché aveva fecondato idealmente e moralmente l'opposizione al regime o borbonico e al suo centralismo senza alternative
A cominciare dal governo liberale di Ruggero Settimo nel mille ottocentoquarantotto dove
L'autonomia dell'isola era prevista come parte di un grande progetto di instaurazione costituzionale che decide richiamava a mille ottocentododici e al mille ottocentoventi ventuno
Dal quarantacinque in poi dal mille novecentoquarantacinque in poi sulle dopo all'inizio dell'Italia democratica sarà questa tradizione non quella più autonomistico separazione a confluire nei viali costituzionali
Fondativi dell'attuale Regione a Statuto speciale
E mi permetto signor Presidente richiamare quanto nella dette in Parlamento il diciassette marzo scorso cioè che l'innovazione più profonda nel progetto di Costituzione
Discusso all'Assemblea Costituente con sistema lei ha detto nel poggiare
L'ordinamento dello Stato
E l'umiltà e indivisibilità della Repubblica su basi di autonomia
Un'innovazione certamente correttissima dell'accentramento prevalso all'atto di unificazione nazionale
Queste sono le sue parole aggiungerei appunto ma non
In contrasto con il problema
Con i problemi che riguardavano la saldezza dell'Unità nazionale assommate questo era già stato chiaro
Perfino in un esponente politico della sinistra italiana come
Palmiro Togliatti che ancora membro del Governo nazionale in un discorso a Messina dell'undici aprile mille novecentoquarantasette affermava
In Sicilia non si pone un problema nazionale ma di autonomia
I siciliani sono italiani ma si pone il problema dell'autonomia perché sentiamo tutti che da quando si è costituito il Regno d'Italia come Regno unitario attraverso un'organizzazione centralizzata alla Sicilia sono stati fatti dei torti
Ora io sentito il discorso dell'amico professor policy certamente questo problema diciamo della centralizzazione lei presidente ha anche toccato in vari momenti i suoi interventi di quest'anno dell'anno scorso
Sulla centenario dell'Unità d'Italia evidentemente questi questi torti si correggono all'interno di un processo
Di sviluppo complessivo della società di autocoscienza nazionale di sviluppo anche delle forze politiche intorno a temi alti e positivi di umiltà e di libertà del di democrazia del Paese
Importante dunque dell'importanza dunque dei tanti segnali unitari provenienti dalla Sicilia risorgimentale
Sono riconducibili a tantissime episodi eventi e fatti che non posso quindi
In quest'incontro di oggi elencare ma certo
Voglio ricordare la lezione educativa e liberale dello storico siciliano Michele Amari che fu un Ministro della pubblica istruzione dal mille ottocentosessantadue al sessantaquattro
Il suo e esempio anche con il fine scritti intorno presenta l'interpretazione come lei diceva popolare repubblicana tanti papale dei Vespri siciliani
E qui sta ammirazione questo
I brevetti siciliani di di media mari neppure nelle zone diciamo di maggio analfabetismo dalla Sicilia questo il bar rilevava pure nei centri più sperduti della Sicilia
Ebbe moltissime edizioni quando uscì e sto
Ebbe anche il consenso anche diciamo di coloro che per la prima volta scoprivano che nella tradizione storica dei siciliani
C'erano c'era un vuoto che non era solo di libertà ma anche di indipendenza dello straniero che era poi
Un leit motiv del Risorgimento nazionale
E amari poi diceva
Io ho una edizione ridotta dei Vespri che fece nel mille ottocentottantadue dopo la prima decisione degli anni Quaranta quindi la pensione avvenne su nel regime borbonico e fu anche contestato
E ci fu un limitato al limite del possibile la diffusione senza riuscirci da parte delle autorità
Diceva mari la riscossa dei nostri tempi
Coordinata al movimento tutta la nazione ci ha dato unitaria libere una la civiltà in progresso i commerci tra privati le industrie negli nascenti e il papato né i confini dell'autorità spirituale
Sto papato che in tempi più passaggi aveva suscitato anche guerre civili invasione stranieri discredito della stessa religione che poi erano dei testi antiche di Machiavelli e Guicciardini ma che
Circolavano
Nello spirito risorgimentale favorire o no anche la cultura della critica della necessità del superamento del potere temporale delle chiese
E coniando però quest'ultima osservazione far riflettere su quelle che definirei la laicità siciliana
Che mi riservo prevalentemente nella visto Croazia debbo tutti ricordano la figura
Del principe di Salina del romanzi Gattopardo i suoi dialoghi come dire illuministi ci col padre Pirrone
Anche qui la sensibilità di Tomasi di Lampedusa era quella di cogliere questo elemento di laicità culturale della aristocrazia siciliana
E
Che passava anche darei sapersi alla borghesia colta e anche devo aggiungere
In molti ecclesiastici che avevano fatto in Sicilia sembra strano numerose esperienze Carbonare e democratiche negli anni più bui della restaurazione
Una laicità però non antireligiosa ma con antiche radici cinque settecentesche questi ha un alto connotato di libertà che favorire evoluzione risorgimentale liberale di molti siciliani
Tra le quelle parole di amare appartengono alla retorica Risorgimento ma penso di no si trovano anche quali Wali nei giudizi nelle riflessioni di un pessimista meridionalista come Giustino Fortunato
Che ripropose sempre mi novecentoundici proprio nel giorno in un discorso che faceva il giorno in cui in Campidoglio a Roma si celebrava il cinquantenario dell'unità
Fortunato scrisse tanto avventuroso fu nel SIS mille ottocentosessantuno il punto da cui muovemmo
Tanto altre ardua la metta in breve raggiunta che a chiunque abbia vissuto questo mezzo secolo di vita italiana non può non l'allargarsi il cuore
E tramontata la retorica ma ci acuite diffusa la coscienza della solidarietà nazionale
Pessimista dico la dimensione fortunato ma pessimista non è chi sente profondamente il male si bene colui che di fronte ad esso depone ogni arma
Ecco poi il secondo riferimento
Mi avvio alla conclusione è una serie di equivoci e fraintendimenti ideologici che si sono avuti intorno al tema del Risorgimento anche nella cultura democratica del dopoguerra anche attraverso le interpretazioni
Delle opere delle ricerche gramsciana
Gran cento ad un certo tempo fa anche condizionato
Negli anni subito dopo la Prima Guerra Mondiale dalle idee di questo suo giovanissimo geniale amico che si chiamava Piero Gobetti descriveva
Sul suo giornale sull'oggi ma di Gramsci L'ordine Nuovo si vedeva criticando Risorgimento che non aveva compiuto una vera rivoluzione nel senso che era rimasto come dire un risarcimento
Borghese sostanzialmente e quindi la rivoluzione liberale sarà una rivoluzione come di classe che non ha coinvolto
Tutta la società italiana e questo non è zero tutti Risorgimento è stata operata di tutte le classi in Italia e anche in Sicilia di tutte le classi sociali
Loro se ne accorse perfino Cattaneo I tempi delle cinque giornate di Milano come sappiamo
Questa Tanino che mi permetto dire viene richiamato costantemente come uno
Dei padri di una possibile se n'è parlato pure ieri universitario così però opzione federalista
Della dell'Italia unità
Confesso che non verrà letto mai nessuna pagina di Catania nessuna lettera studioso scritto in cui egli negasse l'Unità d'Italia affermava il problema delle autonomie
Quelli autonomia di cui ho parlato di cui stiamo parlando col problema che serve Hacking saldare all'Unità d'Italia lo dice esplicitamente non esiste
Una visione Cattani aree di un federalismo che separa l'Italia
In tante parti tra l'altro proprio negli anni
Prima della morte di Catania e Tania morto nel
Sessantasei ma prima la morte di Cattaneo lo assistito a una esempio della storia che smentiva una possibile importanza
Di un di uno Stato federale dopo che questo Stato è nato da una rivoluzione ed era la guerra civile americana
Degli anni dal sessantuno al sessantacinque
Gli Stati Uniti si chiamavano uniti e agli Stati che accettavano appunto le autonomie federali nelle varie parti ma appena
Una sezione di questa di questi Stati Uniti c'era un po'di ribellarsi si risalga al sud cercano di ribellarsi a questa unità
Degli Stati Uniti è scoppiata una guerra civile tremenda che come sappiamo ha provocato un milione di morti e negli Stati Uniti d'America
Cioè l'idea che
Una rivoluzione che fa nascere una nazione come Stati in America
E che fa nascere uno Stato
Va difesa soprattutto attraverso la rivendicazione non soltanto dei valori autonomistici delle singole parti ma rivendicazione sostanziale totale assoluta del principio dell'unità nazionale
Altrimenti gli Stati Uniti
Non
Non si sarebbero chiamati e Stati Uniti è così
Mi avvio alla conclusione anche un questa battuta che può sembrare polemica e mi avvio forse ricordando a proposito di questo
Insomma
Del dramma che posso citare certi momenti storici molto precisi diciamo il problema dell'unità e della separazione delle un Paese nelle sue varie parti
Chiudo citando una dedica che Benedetto Croce fece al suo diario quando l'Italia era tagliata in due
Diario che va dal luglio mille novecentoquarantatré al giugno mille novecentoventi quarantaquattro è un diario pubblicato nel mille novecentoquarantotto l'anno in cui nasce la Costituzione italiana
Bene questa dedica leggermente elettori di questo libro prassi nulla non dà molta importanza e molto bella direi commovente suggestiva alla mia Napoli
Chi non ha chiesto né vagheggiato autonomia il separatismo
Religiosamente fedele a quell'idea dell'unità nazionale che i suoi uomini del mille settecentonovantanove propugnare uno tra i primi dedico il diario di un periodo
Nel quale separati di fatto all'Italia di continuo pensammo
Alle Lando di tornare tutto uno colleghi
Penso che su queste parole forse posso chiudere questo intervento grazie
Segnare segnali accaniamo ora la parola il Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano
Caro Presidente pugliesi autorità signore e signori
Tenevo in modo particolare a rendere omaggio a Palermo
Quale luogo più degno di questo nobilissima societari storia patria e quale occasione migliore di quello offerto ACI dalla lezione del professor Villari
A rendere omaggio a Palermo nel quadro delle celebrazioni del centocinquantenario non a caso partite nel maggio scorso
Da Quarto di Genova ed a Marsala nel ricordo esaltante di quell'impresa garibaldina di quella spedizione dei Mille
Che leggo indissolubilmente la liberazione della Sicilia e del Mezzogiorno dal dominio borbonico e il compimento dell'unificazione italiana
In quest'anno di celebrazioni si sono intrecciati di celebrazioni molto intense e molto diffuse si sono intrecciati cresce nella pubblicistica nazionale
Ma anche locale richiami alla storia e polemiche attuali talvolta strumentali nella ricerca comunque di un filo che lega asse passato e presente
Così nel ripercorrere non solo le vicende risorgimentali in Sicilia e nel Mezzogiorno a partire almeno
Dai moti del mille ottocentoventi ventuno su cui ha giustamente insistito il professor Villari
Fino alla nascita nel sessantuno dello Stato nazionale unitario ma anche nel ripercorrere il tormentato itinerario dei centocinquanta anni dell'Italia unita
Si sono incontrati i temi del meridionalismo del discorso sulla questione siciliana e sulla questione meridionale
Discorso o duplice discorso che è ritornato e ritorna anche in accentuazioni
Semplificate ed estremizzato e
Professor Villari a questo proposito imperniato ho apprezzato
Ciò in modo particolare la sua riflessione sulla fondamentale distinzione tra un ambiguo siciliani smonta e un autonomismo siciliano di forte impronta liberale che nel Risorgimento si caratterizza come patriottico e unitario ancorando le battaglie per il riconoscimento del ruolo e delle aspirazioni della Sicilia ha un profondo e mai smentito sentimento nazionale
Questo forte ancoraggio all'unità nazionale da opporre a ogni rimbalzo non dirò di vecchie tentazioni e illusioni separatiste ma anche alla tendenza ha una certa separatezza della riflessione della Sicilia su se stessa dalla riflessione comune sui centocinquant'anni dell'Italia dell'Italia unita
Questa
Riflessione sui problemi e sul futuro dell'Italia tutta non significa rinuncia
All'analisi critica
Degli indirizzi della politica nazionale per scarsa sensibilità o aderenza ancora oggi ai bisogni della Sicilia e del Mezzogiorno
Ma come dissi a Marsala
Nel maggio scorso e mi piace ripetere qui oggi
Anche grazie alla
Opportunità che mi ha offerto il professor pugliesi
Tale analisi critica non può essere accompagnata da reti scienze e silenzi su quel che va corretto anche profondamente
Qui nel Mezzogiorno e dunque in Sicilia
Sia nella gestione dei poteri regionali e locali e nel funzionamento delle amministrazioni pubbliche sia negli atteggiamenti del settore privato sia nei comportamenti collettivi
E
Mia perché ho fatto piacere ascoltare ieri mattina in Assemblea regionale nelle conclusioni dell'incontro dedicato alla figura di Giuseppe La Loggia una Pertol richiamo a quel che
è rimasto
Incompiuto delle finalità e potenzialità della storica conquista dell'autonomia siciliana sancita nel mille novecentoquarantasei quasi anticipando l'opera dei costituenti
Finalità e potenzialità in misura rilevante non realizzate sì
Rimaste illuse e deluse
Sia per inadempienze dello Stato centrale sia per distorsioni e inquinamenti che hanno gravemente pensato sulla gestione degli Istituti dell'autonomia in Sicilia
E il più devastante di quegli inquinamenti
è stato naturalmente rappresentato dal
Dal peso dalla presenza insidiosa e
E sconvolgente della criminalità organizzata che ha avuto
Tanti suoi
Eroi e tante sue vittime come area ricordato e mi associo a quel ricordo il professor Puglisi
Di qui l'appello che è risuonato anche ieri in Assemblea a una nuova partenza dell'autonomia
Si è detto a un e mi compiaccio del fatto che si stiano elaborando progetti di riforma o vera e propria rifondazione dell'autonomia regionale
In quale contesto nazionale e internazionale si debba operare dovrebbe essere in questo momento ben chiaro
La crisi finanziaria globale esplosa a cavallo tra il due mila sette il due mila e otto e quindi passata attraverso diverse fasi e manifestazioni
Culminando nel corso del due mila undici nella crisi dell'euro zona
Per la crescente insostenibilità del debito sovrano di alcuni Paesi tra i quali l'Italia
Ci ha condotto a decisioni molto pesanti
Nel nostro Parlamento in funzione di Risanamento e Rizzi e riequilibrio della nostra finanza pubblica e a riflessioni di fondo su quel che deve concepiti siccome revisione complessiva
Di assetti istituzionali di realtà economiche e di comportamenti diffusi
Che sono ormai di ostacolo ostruttivo a una sana gestione dei mezzi finanziari disponibili e ad una ripresa su nuove basi della nostra crescita economica sociale e civile
Di
Di questa revisione deve mostrarsi capace la Sicilia e ogni Regione del Mezzogiorno ma attenzione
Non vi si può sottrarre nessuna Regione in Italia nessuna componente sociale o politica nessuna parte del Paese non c'è un territorio da premiare come concentrato di virtù
Ne un territorio
Di vizi
Concentrato di vizi da punire
L'esame di coscienza collettiva che ho più volte sollecitato in occasione del centocinquantenario non può non coinvolgere
Tutto il Paese l'intera società italiana e generare un nuovo grande sforzo di cambiamento e di coesione nazionale
Se oggi dopo la indispensabile e urgente manovra di finanza pubblica che sta per concludersi parlo in Parlamento
Sono i temi della crescita che si pongono e si pongono in modo stringente per non dire drammatico all'ordine del giorno in continuità con l'impegno a rallentare i il peso il vincolo di un massiccio debito pubblico e del costo di questo debito non posso che ribadire quel richiamo che il professor Puglisi ha voluto citare
L'Italia può tornare alla crescita
Pur giungere a crescere intensamente stabilmente solo crescendo insieme nord e sud solo mettendo a frutto dei riserve del Mezzogiorno le risorse potenziali
Della Sicilia e del Mezzogiorno che sono la maggior carta di cui disponiamo per guardare con fiducia al futuro e questa la sfida da raccogliere per dare senso nuovo vuoi compiuto a quel patto nazionale di cui abbiamo con grande partecipazione in tutta Italia celebrato il centocinquantenario grazie
Grazie
Mi permetto dei consegnarle
La copia di un libro
Del mille ottocentonovantacinque
Un
Una carrellata Un viaggio d'Italia dalle Alpi all'Etna
è uno splendido racconto di un'Italia che fu ma che io sogno che posso continuare ad esserci e a ritornare a grazie Presidente
Di questo tipo
Autoreferenziale
Al professor Villari Presidente mi consenta di dare
L'opera della Treccani su Palermo
Che è un omaggio
A uno studioso di storia di un libro che tenta per immagini e per testo di ricostruire la storia
Di questa meravigliosa infatti ahimè
Impedisce canoni tale
Raccontando invece grazie grazie a nuove