Giacomo Mancini. Un socialista inquieto

Allora
Buongiorno a tutti
Vi sentite sì va bene
Buongiorno a tutti
Benvenuti alla presentazione
Di questo libro che
è un'autobiografia sotto forma di intervista Giacomo Mancini un socialista inquieto
Prima di entrare
Nel merito appunto della discussione
Sulle Ibra intorno al libro
Mi corre l'obbligo
Rivolgere un pensiero
è una persona che avrebbe dovuto essere qui stamattina insieme a noi
Che aveva aderito con grande entusiasmo a
Questa iniziativa
Mi riferisco all'onorevole Francesco Principe
Uno
Dicevo che
Quando
Quando il direttore Cosenza AA
Aveva chiesto appunto all'onorevole Principe di partecipare a questa iniziativa lui aveva aderito con grande entusiasmo con quell'entusiasmo che nonostante l'età metteva in tantissime cose
è ci sarebbe ovviamente piaciuto moltissimo
Ascoltare dall'Hui
Un resoconto diretto di quegli anni
Un resoconto sul rapporto fra luglio e Giacomo Mancini
Un rapporto ovviamente caratterizzato anche
Diciamo molto frizzante come avviene spesso quando si incontrano due personalità così importanti
Avremmo voluto scostare appunto le sue parole invece ieri lo abbiamo accompagnato diciamo in questo suo ultimo viaggio è colui ovviamente se ne va
Un pezzo di una storia del socialismo non soltanto calabrese ma anche italiano che poi era il socialismo
Delle grandi riforme e dell'azione incisiva sul territorio un socialismo appunto che
Simile a quello espresso
Da Giacomo Mancini è inutile che io stia qua a raccontarvi ulteriormente la statura
Politica di Francesco Principe perché in questi giorni il mio giornale non solo ha tratteggiato a tutto tondo l'azione
Davvero riformista vi cecchino principale che era l'azione del fare al quale appunto dobbiamo un modello urbanistico assolutamente all'avanguardia
A cui dobbiamo la nascita dell'Università della Calabria che ha voluto fortemente insieme a Mancini scelte che
Disse da oggi possono apparire abbastanza semplici ma all'epoca ovviamente non lo era un affatto basti pensare che per realizzare l'Università di Arcava acta
Cioè che o peggio ha dovuto vincolare qualcosa come ottocento ettari terrena ogni immaginato un po'negli anni settanta dire a un contadino
Ti confisca il terreno perché qui un giorno sorgerà all'Università della Calabria insomma fu un'azione davvero
Che riformista
Ma veniamo appunto al libro a Giacomo Mancini
Questo libro è una riedizione del volume che uscì appunto nell'ottantanove una riedizione aggiornata non soltanto dalla prefazione appunto
Di
Di Landolfi che il Presidente la Fondazione Mancini mancherà un breve saggio del direttore Cosenza su il pezzo di vita che mancava nella prima edizione
Io da questo punto non mi dilungo oltre e vorrei dare subito la parola al Sindaco Salvatore Perugini in qualità sicuramente di padrone di casa al quale però uno come dire un po'
Un piccolo stimolo io vorrei dare subito nel senso che questo libro
è certamente una biografia politica di Giacomo Mancini però sullo sfondo come un romanzo quasi ottocentesco c'è anche una saga familiare a produrre quella dei Mancini di una certa
Borghesia cittadina ecco Salvatore Perugini anche lui fa parte diciamo di questa borghesia cittadina che invece in questo momento
Vedo il noto un po'distante rispetto alla politica e allora io gli volevo chiedere un ricordo si certamente di Mancini ma anche una riflessione su questo
Grazie
Grazie al massimo
Io devo devo ringraziare
Tutti quanti voi per questa
Importante e significativa presenza ma un attimo primo devo ringraziare
La Rubbettino e Matteo Cosenza
Che hanno voluto che si tenesse nella salone di rappresentanza della casa comunale questo incontro e questa discussione
Ovviamente ringrazio della loro presenza tanti autorevoli ospiti il vicesindaco l'onorevole Ambrogio il Presidente della Regione Eva Franco Piperno
Io sono convinto da questo
Da questa discussione a più voci a più voci
Come dire verrà ancora meglio
Quello che ciascuno di noi è riuscito alleggerirà derivare da questa dall'questa intervista
Io rispondo alla domanda
Però
Voglio
Così voglio dire alcune cose
La prima
Normalmente quando si legge un saggio biografico ho autobiografico si legge
Ma nello stesso tempo sia la sensazione netta
Di ciò che fu
Scusate io do il benvenuto a giochi
Fra l'altro abbiamo rapporti di antica amicizia e mi fa molto piacere che sia
Che sia qui
Quando si si legge sia sempre la sensazione di qualcosa che è stato
E
In questa intervista
La cosa che più mi ha colpito invece
E che io l'ho trovata nel suo contenuto una cosa viva
Cioè
Non una cosa che appartiene
Al passato
Una cosa viva perché racconta una storia
Che racconta una storia politica straordinariamente importante non tanto per la nostra Calabria o non solo per la nostra Calabria ma per
L'intero Paese
Di un uomo
Che io ho avuto l'onore di conoscere e distinguo due fasi
La fase in cui
Lo conoscevo come cittadino come calabrese come amico che è antecedente al mille novecentonovantasette
è la fase in cui poi lo maggiormente conosciuto e anche da un altro punto di vista
Che è quello proprio dell'impegno dell'impegno politico
Io dico sempre che ho avuto
L'onore di presiedere il consiglio comunale mentre Giacomo Mancini era Sindaco della città
E per me quella
Pur avendo sempre respirato l'aria dalla politica ma non avendola mai fatta concretamente per me quello è un periodo
Carla presentato una grande palestra di vita nel bene e nel male nel bene e nel male perché
Inquieto ma anche molto irrequieto anche molto irrequieto quel suo dire
Si sono inquieto ma soddisfatto ma comunque non mi fermo
A quell'età denotava anche questa parte del suo carattere questa irrequietezza questo suo modo di affrontare le questioni e questo suo modo di
Decidere di voler
Decidere
Io non
Non mi ricordo se è una sua non non lo dice lui la dicitura Matteo
Dici non
Non amava essere contraddetto nessuno o Saba dirgli di no la mia esperienza mi dice che questo era parzialmente vero era parzialmente vero nel senso che
Non gradiva nell'immediatezza
Il no però ragionava poi sulle cose
Esse valutava che quel no aveva comunque un significato è una motivazione
Le recuperava quell'aspetto tornava a dialogare quindi certo era una persona che esercitava con molta forse con molta decisione alla sua ma autorevolezza accerto era una persona che
Inseguiva con grande tenacia gli obiettivi che si prefissata ma nel contempo ma nel contempo
Non liquidava ecco la metto così non liquidava mai le cose ci tornava e ritorno a quello che stavo dicendo due momenti
Io devo dire che nella prima parte
Conoscendolo quindi come persona ma anche seguendo un po'
Le vicende politiche
Nonno direttamente da da dentro le le cose
A me aveva sempre colpito una una caratteristica
Che può darsi ne discutevamo un attimo prima può darsi che ha costituita anche un limite
E cioè il suo essere e personaggio politico di primo livello nazionale
Ma nello stesso tempo fortemente radicato sul suo territorio
Sicuramente questo ha costituito una forza per la seconda fase della sua vita politica cioè dal mille novecentonovantatré in poi non ha mai perso il contatto con la gente non ha mai tralasciato la relazione con le persone magari ha costituito questo suo forte legame con la Calabria un limite a ciò che potevano essere invece le sue
Espansioni politiche extra extra extra regionali e in quella fase io ricordo anche d'aver avuto la fortuna di partecipare con lui a discussioni a dibattiti non propriamente politici anche su temi
Civili e sociali a me aveva sempre colpito
Questa sua capacità e
Agazio quello che dicevamo prima la curiosità soprattutto rivolta nei confronti dei giovani
Ascoltava
Ascoltava e spesso stimolarla stimolava ragionamenti e riflessioni ed io credo che una delle le principali qualità di un uomo politico che pone determinano anche le
Per fortune politiche sia proprio questa
La capacità di ascoltare perché ascoltando
Capisci qual è la domanda sociale
Capisci cosa la gente a spetta e quindi agli elementi
Di conoscenza in più per poi potere svolgerà le azioni politiche che ritiene di dovere svolge nell'interesse
Nell'interesse della città poi ho avuto
Modo di colpe dalla città della regione del Paese perché è chiaro che non mi dilungo qui fra l'altro non dobbiamo ognuno di noi credo che debba dare una testimonianza poi ho avuto modo di lavorare insieme all'UE
è anche qui ci sono ricordi straordinari
Anche di confronti aspri di discussione ognuno di noi chi sa quante ne potrebbe raccontare
Un tema però un tema però era alla sua attenzione
E il significato ed il valore
Delle autonomie locali
Io questa cosa lo sempre accolta qualunque ragionamento qualunque atteggiamento qualunque decisione sia sul piano amministrativo ma un attimo prima sul piano politico
Aveva al centro del ragionamento la valorizzazione delle autonomie locali ed il ruolo che le autonomie locali in quel particolare momento storico
L'epoca della riforma dei sindaci tutto quello che c'è stato dal novantuno ma sostanzialmente per quanto ci riguarda dal
Novantatré in poi
Erano costantemente a Daloui affermate
E io voglio questo lo voglio ricordare perché fu un episodio rispetto al quale io rimasi assai stranito ma capi la forza l'autorevolezza è anche il pensiero di quest'uomo quando venne Ciampi da noi
Io questa cosa la voglio raccontare
Eva se la ricorda bene e o forse meglio di me mi convocò un giorno perché arrivava un tal prefetto che era il capo del cerimoniale del Quirinale quindi insomma parliamo di
Di certi personaggi che ero Presidente del Consiglio e in questa stanza ricevemmo questo signore
Il quale ci esposte il cerimoniale ma non della città manifestazione del Quirinale del Quirinale che prevedeva che Ciampi arrivando a Cosenza andasse in Prefettura
E poi ma comune e in quell'occasione Luini in maniera molto decisa
Risposi questo prefetto che rimase impietrito
Dica al mio amico Carlo Azelio che libero di andare in Prefettura
Io questi cerimoniali
Penso che vadano modificati certamente io lo aspetterò ma non spettano al Comune perché il Comune oggi e la casa dei cittadini il Governo è un altro livello è a Roma e
E questo generale questo prefetto rimase sconvolto è l'unico molto naturale sedi disponibili ma non si preoccupi se non glielo può dire lei a Ciampi lo chiami perché glielo dico io abbiamo ottimi rapporti e questo se n'è andato
In realtà poi il cerimoniale andato come è andato e mi pare che andarsi proprio tu in Prefettura raccoglie il Presidente così come
Quando ci chiesero
Di mandare i nostri discorsi
Tarati nei minuti all'ufficio del cerimoniale Minsk
Se un attimo no ma a me scrisse una lettera
E mi disse non mandare che io conservo il tuo discorso alla Presidenza della Repubblica perché la censura in questo Paese per fortuna e finita da tanto tempo io non lo mando sicuro perché manco per lo scrivo quindi
Ma lì
C'era proprio cioè Consiglio questa cosa c'era proprio l'idea di difendere
Il valore della municipalità come primo presidio della democrazia rappresentativa
è ebbe queste sono cose che
Tutti i reietti restano sono io dico tra virgolette insegnamenti importanti così come tante altre cose sulle quali potremmo discutere chiudo
Hai perfettamente ragione io credo che
La storia di questa cita ma forse
Del Paese
Sia una storia in gran parte ascrivibile ad una borghesia illuminata
Che ha lavorato con grande spirito di servizio nel Paese nella regione nella città
Io credo che questa borghesia è in crisi la trovi di meno
Trovi una borghesia diversa più più chiusa più autoreferenziale meno animata da spirito di servizio con meno voglia dimettersi in gioco al servizio di qualcosa ed è un male
Ed è sicuramente un male
E noi ne parlavamo tanto tante volte insieme
Perché tra l'altro è veramente l'ultima considerazione che faccio
Lui era afflitto da un mio pensiero che io condividevo in pieno
Come si poteva per far crescere il territorio superare una sorta di
Provincialismo che nei nostri territori è
Pervasivo
E che
Condividevamo
Lo ritenevamo proprio uno dei mali mali storici di questa terra che non consentiva nessuno di noi
Di fare fin dove era necessario fare passi in avanti quindi era un ragionamento che spostava la discussione dal piano politico al piano al piano culturale
Ma diciamo con Giacomo Mancini
La bellezza del rapporto era che potevi parlare di tutto
Grazie
Va beh io adesso do la parola
L'autore del libro del mio direttore Mazza Cosenza
Ti spiego è nata l'esigenza di questa
Riformulazione lì
Grazie a tutti per essere qui a parlare di questo vi vorrei parlare dei mangimi in questo palazzo
Cioè l'istituzione che Giacomo Mancini
Amava di più
Anche di Roma era innamorato
Non è di Ceva l'avvio la città del servizio e dell'intrigo
Ne della burocrazia né dei misteri non risolti né del potere opaco impenetrabile Roma è la sede dell'istituzione del Parlamento degli incontri delle buone amicizie che ci sono all'interno dei partiti politici
Ma Cosenza era le radici qui stavano il cuore le viscere la mente
Quando facemmo la conversazione che diede vita questo libro
Era amareggiato dall'ostruzionismo che gli aveva impedito di diventare Sindaco
Mi dispiace raccontava per la mia città alla quale avrei potuto essere utile sono passati tre anni e la mia città attraversa una crisi grave e nel mille novecentottantotto
Poi però riprendersi io comunque non abbandona il campo e fu di parola l'avrebbero dovuto incatenare per tenerlo lontano da questo palazzo
E credo sia giusto che proprio qui nel suo palazzo non me ne vogliano i Sindaci o ex sindaci presente quando dico suo oggi si possa parlare di Giacomo Mancini
Ed è a questo incontro che ho pensato quando ho deciso di
Riprendere il libro che di pubblicarlo
Non immaginavo quando due anni fa sono venuto a Cosenza che si potesse prendere in considerazione l'idea di di stamparlo anche perché
Mancini che con le sue risposte né dal protagonista
Non poteva continuare il racconto è vero che qualcuno mi chiedeva di farlo perché aveva perso la copio perché ne aveva sentito parlare ed avrebbe avuto piacere di leggerlo nulla di più
Ma da quando sono qui
Non ho sentito parlare di di Mancini tranne che in qualche conversazione privata e qualche importante ma anche rituale commemorazione
E di che cosa ho sentito che sento parlare
Di viale Parco
Possibile
Ma come una figura straordinaria come Giacomo Mancini la personalità politica calabrese più rilevante del ventesimo secolo ridotta agli tutta la vicenda di un avvio di una strada
E per inciso mi permetto di dire caro Sindaco amministratore aprile capitava questa prima o poi
Perché così chiedo la sua ricca variegata complessa per alcuni contraddittorie di fatto anche contraddittoria storia umana e politica non deve seminare germi di discussione diventare patrimonio
Non solo della sua famiglia e dei suoi amici e compagni ma di un'intera collettività anche non andrà mai da nessuna parte si nasconde o cancella
La sua storia
Ecco perché ho deciso deve pubblicare il libro
Aggiungendo vivi migliore saggio introduttivo e la bella introduzione di Antonio Landolfi Presidente della Fondazione Mancin
Il libro mi permetto di dire è importante non tanto per i nuovi contributi
Ho pensato che fosse giusto coprire quattordici anni dall'intervista che è del mille novecentottantotto
E la morte nel due mila due con la ricostruzione dei fatti salienti di questo periodo
Non è un lavoro storico bensì una mia lettura che potete condividere o meno della vicenda giudiziaria della fondamentale esperienza di sindaco corredata da un giudizio su quegli anni che complessivamente sulla figura di Giacomo Mancini
Il libro
è piuttosto un documento fondamentale per capire il leggere la sua straordinaria vita perché contiene qualcosa birichino ripetibile
Lulli Giacomo Mancini che meticolosamente sollecitato dalle mie domande
Si racconta affrontando anche i temi più spinosi
Ho scritto che probabilmente hanno incontrato
In un momento felice nel momento giusto felice per il racconto voglio dire per la confessione una fase di transizione della sua vita emarginato a livello nazionale da Craxi
Aveva una grande voglia di dedicarsi finalmente completamente alla sua città
Si aprì con fiducia peraltro per me fiducia sorprendente perché non c'era mai stato alcun rapporto tra di noi prima di quel momento e descrisse
L'itinerario di un socialista inquieto anche del quieto d'accordo
C'è quasi un secolo di storia nelle sue risposte sicuramente gran parte del ventesimo secolo
Credo che siano memorabile discrezione della Cosenza antica conosciuta da bambino dell'incontro con la politica con i cortei del primo maggio con i lavoratori dei contadini dei comuni vicini che
Si recavano nella sede del sindacato che stava sotto il suo balcone piazza del CIPE
I garofani rossi fa politica e fascisti le gas gli assalti
Sono convinto che quella sia la parte più bella è che Giacomo abbia regalato a me e a tutti noi un'atmosfera degna della grande narrativa calabrese
Un leone ferito sembrava in quelle lunghe chiacchierate ma non finito pronto a rialzarsi e a ricominciare a combattere
E però non mancava alla melanconia aveva un conto aperto con il padre Pietro che venerava e che però aveva costretto sebbene non ci fosse
è stata
Alcune incompatibilità se non quella della concezione etica a lasciare libera la strada del Parlamento per lui
Lo chiuse quel conto controcanti parole il cui ricordo mi suscita ancora emozione quando quasi astraendosi dalla nostra conversazione disse che ogni tanto andavo a parlare con voi sulla tomba
Esco tra gli argomenti l'esperienza di Ministro che segnò nella sanità e nei lavori pubblici momenti di svolta per il nostro Paese la vaccinazione di massa contro la poliomielite
E lo storico discorso sulla frana di Agrigento che aprì la strada alla legge ponte un fondamentale strumento per il governo del territorio nel nostro Paese fino a quel momento devastato dai sacchi edilizio
A seguire le campagne garantista portate fino all'estremo fino all'incomprensione e al rischio personale la battaglia contro toghe ed ermellini poteri occulti le trame e i tentativi di colpi di Stato
E poi
Quella sua casa
Che ne terribile anni di piombo pur mollava Di Giovanni e di fare mente ma anche di pericoli che chissà di latitante mi sbaglio caro diverso
Non aveva timore di esporsi quando arredi sono e avessero a bersaglio della rivolta non si ritrasse lui che aveva fatto costruire la Salerno Reggio Calabria
Una grande personalità dalle tante facce anche con idee che non hanno retto all'evoluzione dei tempi come quella della
Opera ismi dell'industrializzazione in Calabria che si dimostrata purtroppo non
Non compiuto non non riuscita in questa Regione ma viva palpitante immersa nel suo tempo è sempre protagonista
In questi giorni
In cui si piangeva scomparsa di un altro grande socialista calabrese cecchino principe
Che mi aveva
Promesso come prima
Lo diceva pause e un po'anche anticipato un intervento importante per l'incontro di oggi sui suoi rapporti con Giacomo
è stato ricordato in questi giorni il ristorante Abruzzo di via Frattina Roma dove si incontravano tanti deputati socialisti anche tanti meridionale soprattutto
Mancini descrive quel luogo e ci restituisce uno spaccato che mischia la politica e l'amicizia come aveva tra l'altro
Detto
Parlando appunto di Roma di questa città che poi li amava
è un passaggio molto bello questo delle del suo racconto se pensiamo che poi alcuni di quei commensale Mancini e principi se combatteranno nei rispettivi territori Opel dire Mancini e Francesco De Martino saranno contrapposti in tanti passaggi politici cruciali come la defenestrazione dello stesso De Martino
Da segretario del PSI invenzione di Craxi a segretario appunto del tessile
C'era la contrapposizione non mancavano le manovre le mosse anche tra me
La politica difficilmente ne aliena e però si fronteggiavano posizioni politiche diverse
Perciò mi soffermo per un attimo su questo
Rapporto per esempio con Francesco De Martino che è stata una un po'un passaggio fondamentale del suo itinerario politico
E lasciatemi solo per un attimo parlare di Francesco De Martino verso il quale Mancini che pure come accennavo fu avversario all'interno del partito
In una in alcune fasi decisive a parole bellissime
Ecco due ricordi personali miei estrattive tante solite Martino
Andrea Monte di Procida per un'intervista mi sembrò che trovarmi nella casa di un contadino ma semplicità assoluta
E lui vestito alla buona già anziano che stava appiccando la ringhiera che affacciava sul mare di fronte a procedere e Ischia
Secondo ricordo
Andare nella sua casa tappezzata di libri che è piena di canarini e di via Aniello Falcone diventata famosa nei giorni del sequestro del figlio Guido
Che gli impedì di diventare Presidente della Repubblica
O che contribuire anche a vivere questa questa inversione
Per portargli le bozze di un mio libro sul centenario della Camera del lavoro di Napoli e della sua introduzione di cui mi onoro quelli
Era influenzato per cui dove ti raggiungerlo in camera da letto nella stanza c'erano su una parete delle mensole come dei libri una sedia ed ho letto appena una verità ad un posto senza spalliere
Un comodino e pile di libri accanto non orpello nessun segno di ostentazione uno stile spartano quasi francescana quella stanza e dall'unica e lui era quella stanza
Ecco la politica che ci manca
Attenti questa non è nostalgica esaltazione di un mondo perfetto la gestione del potere non è stata mai non ho non lo fu negli anni della Prima Repubblica scevra da degenerazione di clientelismo e scelte sbagliate
E però dove sono oggi le grandi passione la spinta ideale la voglia di confronto vero la partecipazione alla costruzione di una politica
Che ritroviamo nelle figure straordinarie presente in tanti partiti in tutti i partiti non al stiamo parlando del Partito socialista ma il discorso
Estensibile alla
Alla alla a tante partite e a tanti movimenti di quei decenni non tanto lontani
Giacomo Mancini ha avuto anche la fortuna e la capacità di vivere da protagonista quasi un decennio della cosiddetta seconda Repubblica e somma a tutte le altre anche questo segmento di esperienza a suo modo esemplare
E questo
Per questo è uno scrigno da aprire per capire e analizzate non per replicare imitare
è presto per fare storia ma è anche l'ora di abbandonare la cronaca
Ho sentito ripetere spesso una frase
Se Mancini fosse vivo oggi starebbe in questo partito o in quell'altro
Perché per carità lasciamolo riposare in pace invita a non si è mai ritratto di fronte alle scelte
Col suo caratteraccio decideva sempre lui e non consentiva ad altre di decidere per lui ora che non c'è più vogliamo decidere noi per lui
Mancini la sua vita la sua storia i suoi meriti i suoi errori i suoi difetti sono contenuti nei suoi ottantacinque anni di vita
è tempo per Cosenza e per la Calabria di collocarlo nella giusta dimensione storica
Sapendo che senza la conoscenza del suo passato e degli uomini che ne sono stati protagonisti una comunità e destinata fa perdere anima e identità
Era
Eva Catizone quest'iniziativa sarebbe piaciuta molto io ritengo a Giacomo Mancini non tanto perché si parla di lui quando perché ci siamo trovati qui Pipino a parlare appunto di un libro
E lui da dal Sindaco appunto introdusse questa assessorato che può sembrare un po'così l'Assessorato alla diffusione del libro amava appunto le presentazioni avvenivano in questa stanza
Dei libri io vorrei appunto che
Era caduta ci racconta su un po'la sua storia
Personale no che sembra quasi una storia statunitense nel senso che ragiona ricercatrice da fuori valida dagli apparati Trezza e di partite IVA Catizone è diventata appunto sindaco della città
è e io se mi permette un ricordo personale o questo ricordo bellissimo del giorno dell'investitura no della stoffa del Sindaco di quest'anno
L'esito che si tenne appunto al cinema Italia perché insomma
Avremo tutti la sensazione che sta succedendo qualcosa di di di importante non tanto appunto per l'investitura sindaco di Eva Catizone ma perché il suo discorso o lo ricordo nitidamente ancora adesso era quasi insomma un testamento politico e morale nonché un atto di amore verso questa città
Ma io intanto voglio ringraziare Matteo Cosenza
Per l'occasione che qui oggi viene data io vi confesso che sono particolarmente emozionata perché torna in municipio dopo tanto tempo oggi e ci torno a parlare di Giacomo Mancini
Che è una cosa che in verità
Da sindaco na ex Sindaco ed assessore ho fatto poco perché mi sono sempre in qualche modo
Sottratta afflusso del ricordo pubblico e ho preferito forse più coltivare il flusso del ricordo privato della mia memoria
E quindi propone un'azione forte
Oggi a stare qua e ringrazio il direttore perché ha avuto la lungimiranza di mettere insieme a questo tavolo esperienze diverse che hanno impattato
Con la figura di Giacomo Mancini
Io l'ho incontrato nell'ultima fase nella sua vita
Che era quella di Sindaco amatissimo di questa città che nella fase
Amministrative ha ragione
Il direttore
Quando giustamente dice che forse questa fase è costata troppo
Amplificata e dovremmo in qualche modo forse
Una parte di noi stare anche autocritica su quei sto
Voglio dire cioè che Mancini non era soltanto solo il sindaco di Cosenza Mancini è stato
Un grande
Uomo politico nazionale io non ho avuto la fortuna
Di conoscere quella fase non ho avuto questo privilegio
Non ho avuto la la fortuna di conoscere
Il grande
Ministro che ha varato una legge ponte non ho avuto la fortuna
Di incontrarlo di incontrare il ministro che ha rotto l'isolamento del Mezzogiorno con la costruzione di porti dieci o porti di autostrade e Dio spettanti
Non ho avuto
La fortuna di incontrarlo quando promuove promuoverà la campagna antipolio
Ho quando portava ante avanti battaglie terra la libertà del territorio penso ad Agrigento alla Valle dei Templi all'Appia Antica
Ma so bene che anche da ministro
E da segretario del partito non interruppe mai e questo viene fuori molto
Dall'intervista il rapporto con la città chiamava profondamente quasi carnalmente oserei dire per me resta una grande lezione umana
Oltre che politicanti
Ricco e ricordo in modo particolare l'attenzione
Si verso i più deboli
In meno garantiti la curiosità nei confronti
Delle giovani generazioni dei cervelli diceva sempre l'investimento sulle intelligenze
L'investimento sulle donne
Le sue campagne elettorali erano piene di donne ellissi veneta che la cosa funzionava ma aveva un fortissimo rispetto nei confronti delle istituzioni se io
Dovresti dire qual è la lezione che mira sa di più se qualcuno dovesse chiedermi non risponderei rispetto delle istituzioni in questo c'è una piccola imprecisione nella prestazione
Che mi riguarda e che riguarda
In qualche modo l'episodio
Che raccontava Salvatore Louis Nando me è vero che si arrabbiò il moltissimo
E si arrabbia nei confronti dei prefetti e del cerimoniale ma si arrabbiò perché al Presidente per motivi di sicurezza veniva in qualche modo impedito di passare per il centro storico della città
E
E lo facevano costeggiare lassità dall'esterno quindi lui si arrabbiò moltissimo per questo non è vero
Che e si arrabbiò e non hanno per queste no
Al Palazzo del Governo al Palazzo del Governo non poteva materialmente andare perché ancora
Non c'era l'abbattimento delle
Ebbene architettoniche in quel luogo lo dico proprio perché viene in Aula senza il rispetto delle istituzioni
E quindi
Sarebbe sarebbe andato non andò per per questo suo
Impaccio per questo
Suo impedimento e per questo
Scelse di mandare né
La scelta carte sulla
Donna
Sulla donna giovane
Questo lo ricordo perfettamente perché disse ma immagina
è chiaro che questa secca
Come dire tra poco no vacche
Qualche stretta disse palle di troppo e Luini questo lo ricordo perfettamente disse Malpensa e il Presidente viene a Cosenza viene in Calabria
E e trova una donna giovane ad accoglierlo era era era questa visione no sulle l'innovazione se oggi poi penso ad Obama
E penso all'attualità del del pensiero di Mancini era un politico lungimirante direi un politico visionario dagli attori o alle attrici in campagna
Elettorale quindi la spettacolarizzazione della politica di cui oggi
Tanto si parlò alla comunicazione
Oggi
C'è un'equivalenza tra politica e comunicazione Mancini era anche soprattutto questo ecco io penso di avere avuto un grande privilegio
Insomma una grande fortuna
Perché per me Mancini è stato
Un'esperienza politica fondamentale ma soprattutto un'esperienza umana
E io ricordo quel quest'uomo sorridente
Dal volto umano per me è stato un legame reale io ho voluto bene a Giacomo Mancini e questa è una cosa molto rara
In politica riuscire a produrre con me un sentimento un affetto ecco forse se ne dovrà censiti ce ne dovrebbero essere di più di queste produzioni ringrazia
Poneva
Voleva Catizone allora toccato i figli dell'emozione che questo punto non vorrei che spezzare
So vince già si Mancini che voleva fare
Un breve intervento io volentieri le cedo la parola dopo
Allora buongiorno a tutti
Sono lieta di partecipare a questa iniziativa organizzata dalla Fondazione Rubbettino rivolgo innanzitutto un saluto alle istituzioni qui rappresentate
Al sindaco Salvatore Perugini al vice Sindaco Franco ombra oggi al Governatore della Regione Calabria Agazio Loiero ma debba da Franco Piperno
Ma consentitemi di rivolgere il ringraziamento più sincero e sentito proprio a Matteo Cosenza per aver voluto e saputo creare questa giornata che considero speciale
Per vari motivi che proverò a elencare qui di seguito allora il primo aver scelto questo luogo che è stata l'ultima tappa dell'impegno istituzionale di mio padre
Su tutto sono trascorsi più di sei anni da quando vittoria qui davanti
Aveva sussurrato due parole udite da tutti non lo dimenticate
Da allora tutta la nostra famiglia attraversato un lungo tempo di lutto che abbiamo vissuto privatamente tra di noi lontano dai rumori che arrivavano anche da queste stanze
Quando Matteo invitato qui a Cosenza per questa occasione non formale
Nel mio cuore ho sentito che il tempo del lutto si stempera va
Ma soprattutto finalmente
Si separavano le strade tortuose delle contingenze politiche invadenti e mortificanti
Per ritrovare il sentiero solido dei sentimenti condivisi e dei valori che uniscono
Il secondo motivo e questo libro
Con le sue parole con la testimonianza fluida che racchiude in sé la potenza documentale storica pregnante accurata nella ricostruzione biografica Matteo Cosenza è riuscito a tirare fuori
E luminare episodi antichi
E luoghi remoti custoditi nella memoria di papà
Lo ha fatto con grande dispetto incessante curiosità di cronista ma anche con la giusta distanza di chi partecipa ma non si sovrappone né si appropria della storia che raccoglie
Il terzo motivo e di avere oggi l'occasione di parlare del valore che papà attribuiva i libri alle biblioteche alle libreria alla cultura
Valore che lo aveva spinto a partecipare sostenere il premio Sila istituito nel mille novecentoquarantanove che nel corso del tempo aveva raggiunto risonanza nazionale così importante per la Calabria
In queste iniziative come la Libreria Feltrinelli accorso talenti o collegato all'attività del Centro Studi Pietro Mancini e poi ancora la rinnovata l'RC antica casa editrice con un catalogo ricco di autori previsti giochi di notevole spessore letterario
C'era tutta la sua visione di voler tenere unita la Calabria al resto del Paese senza nessun complesso di inferiorità nessun vittimismo
E la cultura nella conoscenza vedeva la possibilità di crescere di autonomia e di affermazione del sud
Ecco Matteo Papa era stato molto contento di questo libro
Lo aveva regalato a tutta la famiglia alle sue adorate sorelle hanno i figli a me a mio fratello Pietro Hermann a Gabriella Pierluigi
E noi eravamo soddisfatti di quella foto in copertina
Questa qui per ricordare a me che lo ritraeva sorridente con quel tranci nostra regalo collettivo per i suoi settanta anni
Nelle pagine del libro ha raccontato di quanto avesse per lui sempre contato la famiglia
Quella di origine di sua madre Giuseppina De Matera e di suo padre Pietro
E in seguito alla prematura scomparsa di mia madre Tilde Gabriele
Quella famiglia allargata termine che allora diciamo negli anni primi anni Sessanta non si conosceva non si usava quella famiglia allargata dicevo che con passione aveva insieme con vittoria faticosamente costruito mantenuta forte dai legami di affetto
Anche con sofferenze incomprensioni e conflitti ma sempre con altrettanta tenacia ironia unità tanta indulgenza per le debolezze umane
La passione per la cura condizione umana così come ha scritto nell'introduzione al libro Alfonso ma devo la condizione umana in particolare per quella degli uomini e le delle donne del meridione è stato il pilastro della sua vita
E tenere insieme unire piuttosto che separarli escludere è stato il suo impegno incessante anche in quei momenti della sua esistenza più duri però ci laceranti ed ingiusti
Questa è stata stante la sua battaglia questo è il sentimento che papà mi ha consegnato che custodisco e che oggi sono contenta di poter condividere con tutti voi grazie
La domanda
Adesso vedremo aveva domanda
Al vice Sindaco un po'distratta
Sì
Grazie s'tra l'altro faccio fare subito la domanda e diciamo venga Broggio enfasi contabil sorreggono ci parlasse un po'di questi rapporti tra
Mancini e il vecchio ci anche nell'ultima fase ci spiegasse cos'era il patto federativo che vi fu un nel novantasette nell'amministrazione dico senza
Almeno non è per una formalità
Di routine ma per un un elemento un sentimento molto sentito che io
Voglio ringraziare
Matteo Cosenza stamattina per avermi invitato a questo dibattito così importante
Con Matteo ama che io mi lega un rapporto di amicizia lontano di conoscenze Coppi che risalgono
Molto molto lontano nel tempo e quindi lo ringrazio anche per questo così come ringrazio
La famiglia Mancini per essere stata qui presente per avere detto adesso con gelosi parole
Di grande sentimento e di grande affetto nei confronti
In tutta quanta la nostra città
Vedete
Parlare
A mio parere di Mancini
è stato detto da Matteo
Si può fare in diversi modi
Chi lui ha detto dovremmo cominciare a parlarne
Fuori dalla cronaca
Forse questo ancora e un po'difficile però certamente uno sforzo in questa direzione va fatto noi stamattina non siamo degli storici
Sono l'altra le figure che devono impegnarsi in questa direzione
Però ecco
Noi uno sforzo di come si può dire di
Astrazione rispetto alle contingenze dobbiamo cercare di farlo ma non per
Omertà opporsi Lenzi i colpevoli ma per
Rendere al dibattito quella sostanza che il dibattito su Mancini deve certamente
Certamente avere
Vedete
Io penso che nella vicenda politica e umana di Mancini
Vi sono
Tre momenti decisivi
Il primo e la sua formazione
Negli anni a cavallo
A cavallo degli del cinquanta
Cioè la sua esperienza politica primaria
Diretta
A contatto con il nuovo i movimenti unitari di lotta per la terra nella battaglia di rinascita nella formazione dei partiti di massa
Lillo UI Guidi trovo un momento costitutivo
Della sua azione politica e del suo pensiero politico
Tra parentesi perché appunto non credo che dobbiamo purtroppo
Permettere molto tempo però tra parentesi vorrei dire che Mancini non è mai stato anticomunista
Lo era Craxi però non lunghi e secondo me questa sua questo suo rifiuto dell'anticomunismo aveva alla radice in quel momento costitutivo della sua formazione politica
Meridionalista e diciamo così tale da portarlo poi come sappiamo esperienze di grande livello nazionale il secondo momento è stato quello della sua azione come ministro
In una fase
Di centrosinistra nascente e poi già in qualche misura
Perdente come nelle elezioni del mille novecento e sessantotto
è e la sua terza il suo pezzo momento fu certamente la sua il suo impegno per la città
Come Sindaco e come amministratore io
Potrei essere testimone
Di lunghi periodi dei rapporti vedi Mancini con il Partito comunista
In momenti di grande difficoltà e criticità e di grandi scontri ma anche di momenti di grande solidarietà e di grande amicizia di convergenza
Nell'azione e nello scontro
Politico però appunto questo mi porterebbe se in quanto a perdere diciamo così gran parte del mio tempo credo e spero che ci siano occasioni ancora per potere parlare
Di questo così come del rapporto di Mancini con l'altro grande partito italiano Democrazia Cristiana cioè i rapporti fra questi tre partiti
Solo al centro poi secondo me della riflessione
Se già cominci
Ecco io vorrei dire però stamattina qualche cosa
Di diverso da questo nel senso che la sua figura intanto io vorrei
Dire da chiudere
Nella sua formazione nella sua azione nel suo pensiero nelle sue espressioni delle sue virtù né i suoi difetti
Diciamo così una
Una lunghissima fase politica storica che va dai primi del Novecento alla fine di questo secolo
E l'Ungheria chiude un po'questa tutte queste fasi ripeto nelle sue virtù e nei suoi limiti nel senso che per esempio per quanto riguarda l'agire politico del meridione
Lui prende molto dalla tradizione politica dell'agire meridionale
Nel nelle sue nelle sue come sicuri dei suoi risvolti positivi
Cioè nella capacità di rapporto con la gente anche dal punto di vista umano nella sua capacità di sentire quella che era il si il il il comune sentire del popolo
Nello stesso tempo anche noi dopo lui aveva diciamo così presentava anche il limite di questo agire politico che è un agire politico soliti solitario
Che è una già un agire politico impregnato a volte di paternalismo e di nota Bilato cioè a dire una tradizione politica che lui ha portato anche del movimento socialista
E nello stesso tempo io vorrei sottolineare anche il fatto che il suo essere socialista
In Calabria soprattutto è stato un elemento fondamentale ma la sua azione politica e la sua figura è andata anche oltre il Partito Socialista
Nel senso del Partito Socialista inteso in senso partito forza organizzata lui nel partito socialista non era una forza predominante in Calabria
Era è una forza importante ma non predominante
Perché abbastanza invece presente ero passato presente altre forze socialiste in Calabria che a volte si contraddice contraddiceva uno che si contrapponevano a Luigi ma la sua la forza fondamentale di Mancini non era soltanto nel Partito Socialista
Era fuori dal partito socialista nella sua capacità di inverare di sentire di interpretare diciamo così quelle che erano sensibilità vaste
Della Calabria e del e della popolazione calabrese il movimento e manda se lo ricorda certamente
Il movimento diciamo che noi chiamiamo che noi chiamammo noi diciamo interlocutori critici di allora chiamammo il mancinismo in Calabria non era soltanto fatto dal parto le lastre costituito soltanto dall'azione del Partito Socialista
è un movimento più complessi più complesso in cui c'era un'azione culturale c'erano giornali c'era un movimento di opinione pubblica che andava al di là del Partito Socialista
è stata questa fondamentalmente la sua forza in Calabria è quella di saper interpretare
Non soltanto una parte politica l'azione di una parte politica ma quella di tendere ad avere l'ambizione di interpretare un sentire comune a tutta quanta una una un territorio una Regione
è un popolo ora tutto questo probabilmente ha costituito anche il suo limite
Nella vicenda politica complessiva del Paese
Nel senso che qui
Lui ha trovato la sua forza che come è stato detto è stato determinante nella fase finale della sua azione politica quando colpito dall'alto indagine giudiziaria trovato qui
Diciamo così conforto da una parte ma anche a volte molto isolamento molto isolamento e acque e comunque il consenso ha trovato qui
Diciamo così quel consenso a ha permesso a lui nella fase finale della sua vita di avere quella esperienza il Sindaco che tutti quanti noi
Abbiamo presente e di cui è stato parlo e di cui si è parlato poco fa ma ripeto
Questo dato del suo rapporto con la Calabria probabilmente
Ha inciso non positivamente nella vicenda politica nazionale
Da parte di Mancini
Sia nel senso che lo ha esposto come parlava un poco fa diciamo così lo ha esposto attacchi a ad atteggiamenti distruttivi nei suoi confronti proprio per forse provenire da una realtà come questa
E sia nel senso che
Questo suo legame a volte gli ha impedito
Di tessere quei rapporti di avere quella dimensione che lui col suo intuito politico
E con la sua capacità di fare io su questo corno con Matteo vorrei discutere nel senso che
La sua figura è molto determinata dalla sua capacità di fare
La sua capacità di agire la sua capacità di innervare diciamo così l'azione politica non soltanto con le parole ma anche con i fatti con la sua capacità di determinare iniziative dibattiti procurare dinamiche
Di mettere in moto
Delle delle forze ora io penso
Che tutto questo ci rimanda però un problema
Che non è l'oggetto di stamattina naturalmente qua sul quale
Nuovi dobbiamo a un tema sul quale noi comunque dobbiamo riflettere perché
E io sono portato come molti l'ho sentito anche stamattina da Matteo
A fare paragoni
Con la politica dei qualche decennio fa con la politica della Prima Repubblica
Con i partiti che ci mancano con i grandi partiti che ci mancano con le grandi con i valori che sta non soltanto con le ideologie che per fortuna sono cadute ma i valori dovrebbero invece presiedere all'azione della politica
Tutto questo voi siamo portati a farlo però non sfuggiamo un tema
Se oggi noi siamo così
Se la Calabria oggi è così
Sei il vivere civile
è così se la del se la debolezza della democrazia è così
Se noi abbiamo una realtà come quella calabrese che insomma nei suoi vari aspetti
Inutile ricordarlo presente a queste queste criticità queste queste drammaticità allora vuol dire che qualche cosa anche
Anche
In quella politica non è andato per il verso giusto
Vuol dire che non abbiamo superato
Un limite storico dalla trovaste le classi dirigenti in Calabria che sono alla base di questa situazione io ritengo
Che è stato a debole non siamo riusciti a creare una classe dirigente in Calabria capaci appunto
Di affrontare con capacità non solitaria ma collettiva in generale una condizione come quella
Calabrese vuol dire che non abbiamo costruito quegli strumenti di democrazia nella società
Tali da farci superare anche la soggettività di un personaggio ma
Di durare di permanere di potere affrancare appunto situazioni di dipendenza ETI per farle diventare invece soggettività
Positivo io penso che su questo c'è una riflessione da fare
Al di là lo ripeto delle polemiche politiche delle contingenze tre contingenze politiche la nostra
Vita politica dei decenni passati è stato la una vicenda politica complessa anche questo
Lo dicevo all'inizio
Ci sono stati momenti di grande difficoltà
E anche di scontro aperto ne potremmo parlare chissà per quanto tempo vedo tanti volti stamattina che possono certamente insieme a me essere
Come si può dire testimoni di questi momenti così come altri momenti e lo ripeto di amicizia di solidarietà di convergenze anche nella vicenda diciamo così l'ultima
Per parlo dal mille novecentonovanta in poi del comune di Cosenza in cui appunto certamente
Dovrebbero essere ristabilite alcune verità nella vicenda formativa diciamo così della presenza di Mancini come Sindaco della
Della città
Ma appunto diciamo così e questo ci rimanda a a una riflessione che noi possiamo soltanto accennare stamattina testato bene accennare
E io vorrei appunto che tutti gli strumenti che noi abbiamo in questa città
Si fosse si impegnassero in questa
In questa direzione perché credo che ne gioverà
Non soltanto la ricerca storica la ricerca politica ma ne gioverà anche la comprensione delle vicende politiche perché no potrà anche avere un beneficio nelle coronate
Politiche e quotidiane di questa città tendendo I levarle queste cronache politiche tendendo a farle oggetto
Diciamo così di problemi essenziali della vita cittadina e non di questioni marginali o personali
Nella vita della città io penso che in quote Niculai iniziativa di stamattina in questa direzione può dare molto sta già
Dando molto e io credo ancora una volta degli laziale quelli che l'hanno organizzata in un libro che ha scritto
Matteo Cosenza tutti quelli che stiamo qui stamattina parlando o ascoltando per dare appunto un impulso in questa direzione
Uno dei capitoli che io trovo più interessanti del libro ha un titolo abbastanza significativo che itinerario di un garantista
Presso il vivere in questo capitolo c'è più di una paginetta che la riguarda direttamente in particolare che riguarda il suo rapporto con Giacomo Mancini c'è un passaggio in cui il direttore Cosenza chiede a Mancini se l'amicizia
Dello nutriva verso di lei
Abbiano l'abbia nuociuto oppure no allo e distribuito insomma dice appunto che questa amicizia forse ha danneggiato più lei che non Mancini stress Besançon una bella gara pubblica
Perché appunto
Quelli
Il direttore Cosenza si riferisce in particolare mi sembra
Si riferisce in particolare
Quando Giacomo Mancini venne a trovarmi in carcere leggera a Rebibbia
Lui era componente della Commissione
E una nera la signora che presiedeva
Una
La Camera dei deputati
Pretese praticamente che lui dovesse dimettersi dalla Commissione per dire come sono le cose diciamo nella storia tentare a ciascuno le sue
Giusto e responsabilità
Anche perché vedete io non sono Cosentino ma ho l'impressione che in sala ci siano tanto quelli che hanno dato una mano a Giacomo Mancini hanno anche sbagliato loro qualche volta
Tanto quelli che hanno tentato di crocifiggere
E io lo dico senza iattanza
Però
Per evitare
Quel
Quell'attitudine al trasformismo
Che tipico dell'Italia posto unitaria è cominciata subito ma che nel sud è particolarmente virulento allora va benissimo eventualmente che chi ha inneggiato
All'incriminazione di Giacomo e per caso ha cambiato idea va benissimo
Però a condizione che non dimentichiamo
A condizione che non sia tutto una pastiglietta in cui
La commemorazione di Giacomo si traduce in una specie di auto assoluzione unitaria per tutti noi perché
Vedete
Io penso
Di non essere tra certo tra coloro
Che hanno ricevuto alcun eredità
Da Giacomo anche perché io penso che le criticità più che ricevere la bisogna saperla curare noi come la tradizione un po'
Però
Devo dire nello stesso tempo mi sento legato al luglio alla sua figura poi cercherò brevemente di raccontare
L'emozione del mio il primo incontro con lui perché in uno studente liceale a Catanzaro l'ho incontrato guarda il segno
Del destino in un tribunale per la prima volta era la prima volta non sapevo allora che avrei frequentato i tribunali italiani
Era la prima volta che andava in un tribunale Giacomo Mancini era imputato perché gli era già successo diciamo molto prima degli anni Novanta era imputato di calunnia nei confronti
Di un signore democristiano probabilmente amico
Del resto che il Sindaco Perugini
Che i dirigeva la Cassa di risparmio Moon nodo e Munno non ricordo più perché allora bene avrà avuto quindici anni
E Giacomo aveva osservato che diciamo nelle pratiche della Cassa di risparmio come da tradizione peraltro dell'Italia
Catto repubblicana
C'era qualche corsetta che non andava allora in base a questa cosa era stato incriminato e Percussion il giudice che presiedeva
Era
Diciamo il padrone di una mia compagna di scuola con qui io tentavo una relazione Amoroso allora dico
Quindi io h a casa di questo giudice
Ho ascoltato perché doni invitato accenno questo giudice è un tipo un po'autoritario con una grande Barba
Ho ascoltato delle cose in cui diceva chiaramente che lui era dalla parte di Giacomo poi lo condanno a una cosa come i mille lire non mi ricordo una cifra
Ridicola in cui si capiva naturalmente che probabilmente Giacomo aveva violato qualcuno degli inutili regolamenti che abbiamo ma il giudice riconosceva che aveva sostanzialmente ragione questa è la prima volta
Con il contratto Giacomo e quindi
Perché poi noi fumo portati
In tribunale da un nuovo
Da una persona del Partito socialista che si chiamava Riolo che era un grande latinista e da quello
Che insegnava liceo classico di Catanzaro alla fine greco ed un uomo con degli occhiali talmente spessi che sembrava c'è eccome un uomo di una
Straordinaria capacità di vedere
Ci invitò ad andare in tribunale perché si svolgeva questa causa compro Giacomo
Quindi voglio dire ecco io ho conosciuto Giacomo quando lui non ha conosciuto ancora me naturalmente e poi Illy con rincontrato Giacomo all'epoca dei moti di Reggio
E fu Iannuzzi perché gli annunci personaggio come sapete irrequieto Liguria forse troppo
Gli annunci aveva
Conservato un legame col movimento studentesco per il fatto che era stato uno di dirigenti dell'UNCI
Nella generazione precedente come del resto
Altri di quelli che poi sono diventati deputati ma gli annunci aveva conservato un'attenzione veniva qualche volta alle assemblee del movimento studentesco romano e ad un certo punto chiese
Ad alcuni di noi
Incontrai Giacomo
E io ho incontrato allora Giacomo sui fatti di Reggio io stavo allora già in potere operaio
Il
Noi gli eravamo un po'preoccupati ovviamente soprattutto quelli di noi di origine calabrese di quel che succedeva a Reggio
Intendiamoci non eravamo tanto preoccupati per il fatto che ci fossero le barricate perché noi
Questa cosa attendevamo a guardarla con una allora tenevamo a guardarla con una certa simpatia semmai quello di cui eravamo preoccupati e che quel tipo di movimento
Fosse sostanzialmente rappresentato un tentativo di l'unico tentativo di rappresentazione politica era quello che dava la destra
Era quella che dava il mise forse anche gruppi ancora più a destra dello stesso misti insomma c'era un problema
Che in parte si metteva sul terreno della violenza realtà
Noi pensavamo tanto noi tanti compagni Lotta continua poi Adriano Sofri di fatti andò a Reggio in quel periodo pensavamo di rimandare dei compagni
Perché non condividevamo la posizione del movimento operaio è anche quella di Giacomo in questa occasione però ovviamente eravamo d'accordo
Cont Giacomo che mi sembra fosse il più lucido in quella situazione nel dire che non si poteva lasciare
Tutto quel male al diavolo più cioè bisogna pure riuscirà a recuperare un rapporto con la gente
Che insorge aveva con me loro motivazione essere là dentro no quindi questo è stato il mio ovvero incontro politico con Giacomo
Perché
Abbiamo discusso di qualcosa su cui le possibilità d'azione di tanto del Partito Socialista in realtà tanto nostra erano relativa mi
Che limitate mera significativo da lo stesso discorso non avrei potuto farlo con quei dirigenti comunisti che per caso
Io frequentavo io ero stato radiato per tempo metta quel partito
Però ho continuato a frequentare di Dini in forma privata attraverso quella che la mia suocera
Alcuni dirigenti del partito comunista alcuni assai significativi anche dal punto di vista
Organizzativo per il partito ma RAI è impossibile parlare di Reggio
Perché già si preparava alla soluzione Reggio fatta con gli operai
Che arrivano coi treni a normalizzare la situazione quindi ai discorsi era completamente chiuso era oramai diciamo lama prima versione la mia seconda versione l'università Giacomo non erano
Invece
Mancato che fosse personalmente colpito anche da Callun calunnie scusate virulente che c'era un nella propaganda dell'IMI sapeva un'altra attitudine
E in questo Giacomo era certamente un uomo saggio
Un politico saggio ma non perché non facesse errori che evidente a tutti i nomi salvo che non vogliamo mentire che Giacomo aveva per esempio
Una straordinaria capacità di usare il ceto politico
Aveva un modo
Di costruire il consenso attorno a sé
Che da un punto di vista Dio genericamente democratico lasciava profondamente a desiderare questo elemento c'era certamente in Giacomo e vorrei dire che alcuni nodi
Di quelli
Che hanno responsabilità politica Cosenza da questo punto di vista sono due anche dei dilettanti rispetto a quello alla capacità di Giacomo
Sono dei dilettanti che hanno però solo sta capacità spregiudicata da organizzare consenso in nessuna
Visione perché Giacomo accanto alla come diceva mi sembra
Giusto tutto giustamente prima Matteo coscienza accanto a questa
Capacità diciamo è anche ribadiva l'assessore l'assessore Ambrogio che conosce diciamo una città
Allora Giacomo accanto a questa capacità di usare di vari consiglieri regionali comunali depositati
C'era una visione politica
Che riscattava secondo me
L'uso spesso di questi metodi folli impressione che dopo lui ci sono i metodi senza la visione politica
E questo secondo me cambia completamente le cose
E per dire chiaramente come la penso perché io penso che il modo di commemorare Giacomo è un modo non di ipocrisia di più unanimismo me è un modo
Di continuare quella sua lezione di lotta
E anche
Capacità di restare isolato pur di dire cosa lui pensava non sempre ovviamente pensata bene però la cosa che va apprezzata e il fatto
Che credeva in quello che faceva Pindi aveva delle idee
Ecco e quindi io vorrei il semplicemente
Ricordare
Uno degli episodi di Giacomo Sindaco che dal mio punto di vista vedete per
Io conosco l'azione di Giacomo prima perché ho anche avuto occasione di fare il suo epitaffio in piazza e quindi
Sono andato a rileggermi
Le cose conosco già con un ministro della sanità o amici ad Agrigento esso che cosa ha voluto dire per la prima volta
Un ministro di questo tipo che sembra un personaggio francese non un personaggio di Cosenza
Pensate
Cosa ha fatto ad uno dei tempi del malaffare italiano l'ANAS
L'unico Ministro nella storia della Repubblica che ha
Costretto alle dimissioni uno dei poteri più oscuri nella storia e la nazione
Quindi conosco bene l'azione il Ministro Di Giacomo ma
Io come calabrese come mi di giornale onestamente sostato molto interessato all'ultima fase di Giacomo Giacomo Sindaco
Perché la c'era anche
è un nuovo un modo
Di fare politica in cui mi sembrava che
E finalmente i due aspetti di Giacomo un aspetto di intelletto di intelligenza propriamente politiche di sangue non di passione
Potessero convergere e per me il simbolo di questa convergenza
è stato il mandare
Vedete come alle volte piccoli segni creano grandi cose il mandare
I boss i bassi Bussi della della come si chiama dell'Arpac dell'ammanco scusata attaccato dell'ammanco di mandarli all'università
No perché che cosa c'era di mezzo la Giacomo sapeva bene tutti gli intrecci fra
Gli appalti dell'università la Regione
Bene
Gli autotrasporti che in Calabria hanno una loro tradizione di una borghesia compra dovrà concessionaria
Che vive di concessioni no che vive di concessione quindi un tipo di borghesia garantita loro come molta della nostra borghesia che Nun rischia niente
Ecco allora in tutto questo Giacomo che fa lancia un sasso diciamo nel pantano mandando i pullman ricco senza all'università a tutti voi immagino sa piatte io non non necessita di ripetere
Che uno dei grandi problemi dell'università e della città e questo rapporto
Con uno corrente in quanto sede dell'università
Tutto l'intasamento della diseducazione che ne deriva con l'uso del mezzo pubblico cioè il mezzo pubblica coscienza come i miei amici vigili saranno
Viene utilizzato per andarsi a comprare il giornale
Quindi tanto più grave che non c'è un
Non ci sia un trasporto pubblico ovvero che permetta di andare all'università e quindi permetta no tutte le lamentele dei Verdi l'avete presente avessero fatto mai una cosa di queste qua che si fa subito senza aspettare il cambiamento del clima
Che è quello di dire qui si privilegia il trasporto pubblico quindi il privato che ha semmai va su un vicoletto dove si muoverà benché allora perché solo con una cosa drastica
Si può modificare l'atteggiamento che si ha verso la macchina quindi gran parte come succede a quelli che si sono automobile utilizzati solo da pochi anni
C'è un rapporto di schiavitù verso la macchina
Cioè non è che voi date operate la macchina che vada opera ecco Giacomo
Ha fatto questo gesto ed un gesto naturalmente anche in cui si sottraeva di fatto alla potestà del prefetto ricordo
Fra i più borbonico scusate fra i più piemontesi in senso proprio che ci siano e quindi questa andava molto bene commenta ecco l'aneddoto di cui parlava prima
Prima leva
Sul fatto che Giacomo ha creduto alla sua città
Giacomo secondo me il primo sindaco
Che ha avuto orgoglio
Di essere meridionale di essere consentito e ha pensato chi Cosentini potevano farcela
Non ha pensato di infilarsi nelle concessioni ENI finanziamenti di Bruxelles se no interno dei programmi tipo Urban
Che voleva dire restaurare incendi Giacomo abitava al centro storico e questo secondo me è un segno che vale più di cento discorsi quale lui fosse il rapporto con la città vecchia cioè con la memoria della città
Questa contrariamente alle altre città calabresi è una città libera è stata sempre una città liberi naturalmente libera come sapete non vuol dire democratica perché
Nel seggio che governava la città c'erano solo le famiglie potenti
Però molto meglio questo che la condizione di Catanzaro e Reggio
Che pur essendo Reggio più antica di consenso è stato una città in sé un data dovrà comandare lungo i baroni che abitavano fuori dalla città quindi Giacomo sapeva bene della grande tradizione di coscienza
Iscritta all'intera e ha giocato secondo me malgrado i suoi pregiudizi perché si era laureato purtroppo a Torino
No e quindi si era laureato in Avvocatura Torino che voleva dire a vere in quegli anni una visione repubblicana diciamo
Franco repubblicana molto spetta infatti già come è sempre stato sinceramente legato con un mio
Con un certo orrore da parte mia è stato sempre legato al Risorgimento come sapete
è stato lui il promotore di quella statua del
Dello scultore ungherese di cui non ricordo il nome per i fratelli Bandiera io invece ho sempre avuto un po'di diffidenza dei fratelli Bandiera perché se andate a vedere non degli studenti universitari fuoricorso
Che avrebbero potuto cerca di liberare Venezia che era sotto l'Austria piuttosto che in lire a liberare noi ma l'atteggiamento i già come era diverso ovviamente io lo rispettavo ma tanto più significativo
Che in una persona così ci fosse la capacità di fare un gesto che era un gesto chiaramente al di fuori di quelle che sono
Le leggi che regolano il trasporto pubblico che affidano
A uffici oscuri della Regione agli interessi invece molto carnosi
Dei concessionari tutta la gestione di una cosa fondamentale che la mobilità
è uno spareggio Giacomo affatto un gesto
Contro questo
E quindi per me Giacomo e fra quei Sindaci che hanno aperto
La stagione del recupero delle città non della Regione che inventata
La regione una divisione che viene dalla storia amministrativa non politica del Paese
E ed è inventata la la Regione Calabria come naturalmente
Sono inventate le altre Regioni d'Italia ha una tradizione di città non di Regione
I toscani fino all'ultimo hanno tentato di sottrarsi al dominio di Firenze Siena Pisa so grandi città con grandi spirito pubblico perché
Hanno molto puntato
Hanno molto
Hanno
Molto puntato sull'autonomia della città va be'vado le mie conclusioni dicendo che
Io conosco Agazio
Perché siamo entrambi catanzarese e poi io sono anche
Stato compagno di scuola di Maria che sua moglie quindi lo conosco da
Tanto tempo
Ragazzi è sempre stato un vero democristiano in politica e per di più
Diciamo legato nella nel suo apprendistato nella sua educazione politica a un signore di cui non ricordo per il nome secondo me si chiamava Puglia ma mi posso anche sbagliare che aveva una grande capacità
Diciamo di
Navigare del ceto politico democristiano
Ecco però Agazio è stato anche un giornalista acuto intelligenti io ricordo che Giacomo aveva la stima via Cartesio e anch'io ho letto su quel giornale che si chiamano il giorno in Calabria se non mi sbaglio
Degli articoli di Agazio
Ho anche va bene degli articoli di Agazio
Che diciamo
Ci sarebbe difficoltà riconosce Agazio di ora elencazione di allora
Allora
Lo dico perché io mi sento legato a quello mia città una città e quindi mi sento legato ai miei amici di allora e anche ai ragazzi
E però lo dico diciamo con affetto ma anche con fermezza a me dispiace che una persona come magazzino
Sia diventato il simbolo
Di quelli
Che gridano al fatto che senza i soldi siamo finiti
Cioè di questa
Di questo aspetto che non è bassi con ve lo dico perché conosco la persona non è di Agazio e temo che sia piuttosto della sua democrazia tradizione democristiana più che di Agazio
Di mettere tutto il problema sul fatto che si arriva il federalismo noi affrontiamo
Non è così a casaccio non è stato certamente così Giacomo Mancini
Che ha sempre pensato che solo a partire dalle nostre risorse noi eviteremmo questo blanda del Quark canta la malavita tradizionale abbiamo un'altra ma la vita quella della politica
Ci sono due validi
Ci sono due ma dei vite
è
Quella più pericolosa non sono le 'ndrine
Quella più pericolosa e che guardate non è semplicemente il fatto è che quelle umano si capisce che quella rubato
è molto più grave
Hanno sempre rubato i politici guardate cioè si potrebbe anche vedere che perfino Cavour ha inaugurato la sua stagione vendendo sapendo che c'era la guerra con l'Austria
E capite comprando le terre immediatamente al confine quindi questa è una anche Giolitti ciò
Qui la cosa grave è un'altra e che usano i soldi
Che vengono da Bruxelles e piangono sui mancati i soldi che dovrebbero arrivare per costruire venti
Puramente di consenso e di consorteria come Bassolino che è stato anche lui come Giacomo forse di più per l'importanza di Napoli un sindaco simbolo dell'orgoglio del riscatto
Ma il finito dopo
A dare il salario a a circa venticinque mila spazzini che non facevano niente ma questi venticinque mila spazzini non ero non sorteggiati
Cosa che avrei capite comun salario sociale no era la consorteria del PD che prima si chiamava richieste non so come si chiamano lui poi la consorteria dall'altro lato erano tutti là
Allora
Ci sarà nel problema se ci fosse stato Giacomo scusatemi compro fattuale
Ci sarà un problema per cui nella sanità della Regione
Piuttosto che promuovere
Valenti delle vittime
Non sarebbe il caso di andare a guardare là dentro la responsabilità della politica
Ma non nel senso qualunquista che i politici hanno rubato rispetto ma nel senso molto più grave
Che hanno costruito una specie di società parallela anche Sila urgente perché non saprei come prendermela con lo spazzino di Napoli che riceve dei soldi e comunque
Gli permette di compare mai la riduzione della democrazia Appula organizzazione del consenso è questa la corruzione
Che non è quindi corruzione dei singoli
Ecco io penso che Giacomo ha rappresentato proprio perché era un uomo
Non che non sbagliamo perché sbaglia
Ma che sapeva apprendere dei suoi avi Rory e questa è
Secondo me la saggezza principale che bisogna
Chiedere ad uno politico
Fare
Allora
Mi pare che nel professor Piperno abbia consegnato al nostro Governatore degli stimoli mica male quindi a me non resta che
Passare direttamente la parola
Sì e no l'intervento di Franco Piperno quest'ultimo naturalmente
Ha messo posso dirlo una carica sovversiva dibattito
Cioè voglio dire se
C'è qualcosa nel codice genetico che incancellabile allora va bene naturalmente va bene cercheremo però io vorrei restare primo vorrei partire dal Libro
E dall'ottimo lavoro di Cosenza lo voglio dire che come io visto che sia nella
Nella presentazione
Ma se nelle domande glielo dicevo in privato pocanzi affrontandolo qui incontrandolo nella stanza del Sindaco
Ci ha messo anche quasi una rabbia e come capita spesso tramite Cino
Siccome il vero dell'amicizia spesso impone virtuali
Di affetto quasi preventivo rispetto a quello di cui si tratta lui il la capovolta e alcune domande sono del tutto impietose su
Sul suo amico Giacomo Mancini obiettivamente
E quindi questo da
Da smalto a Libero prende anche per molti verso obiettivi perché ho visto anche Giacomo Mancini
Resta era una
è sempre stato attento nelle risposte proprio perché si accorge ad avere un interlocutore che lo stimolava e le ripeto appigli appariva evidentemente impietoso
Parla di Giacomo se permettete visto che chiudo io ed io ringrazio gli organizzatori faccio anche un riferimento autobiografico anzi ne faccio due velocissimi
Che sembrano scissi tra il tema che dobbiamo trattare ma poi lo tratterrò come come è giusto come ho conosciuto anch'io Giacomo io è vero che cominciato a scrivere sul giornale
Dire di un personaggio che ricordo con nostalgia come Piero utenti che era
C'era un intellettuale e di qualità
E che in un incontro che ebbe a Catanzaro io collaboravo allora in maniera molto scure devo dire con l'allora Presidente alla Regione che era alto Ferrara in una colazione che avemmo la tua perché lei non
Da questo è un giornale aperto non c'è nessuna voce cattolica ma perché non scrive cose cominciai a scrivere e di una fortuna insperata indicibile proprio scrivendo un pezzo su qui
Che obiettivamente era il mio stesso partito
Ma io non sono noto per esserci stato molto vicini
Lo so che tu non sei uno storico
Quindi non è così come sanno tutti quelli ma non voglio prendere le distanze nessuno in quest'ora
Non era questo insomma il riferimento mica
Era un personaggio ma non ero allora scrissi una cosa deve successo ripeto insperato tanto che quel giorno forse l'unico giorno il giornale non ne vede sa
E con mia grandissima sorprese quinto producono elemento per temperamento di Mancini che è stato anche evocato
Che è quello della curiosità intellettuale a lui mi arriva dopo tre quattro giorni una lettera riguardo all'allora non me ne arrivano tante esse Penati con un po'di più
E guardo nel retro è vero G puntato Mancini
Siccome io quei tempi era ancora non
Ero anche un burlone letto sarà uno su un contro scherzo di qualche giorno ho aperto eccetera con
Carlo Hierro letto insomma nasce un rapporto vendita contattarli uno contatto attraverso ardente mi ricordo lo incontrai lo incontrai una volta qui alla via rossa
Io ero un oscuro dirigente della Regione
Cioè uno comincia a Comencini ebbe un'emozione una delle
Già fatte più intense
Come Mancini che scrive a me Mancini che io diciamo la verità lo incasso tornavo in una
In una cornice
Del calabrese più alto per le cose che dirò perché io sono convinto che prima di tutto
Mancini un calabrese a tutto tondo antropologicamente calabresi
Come pochissimi sono i calabresi chi oggi conosco il conoscersi i cosa pensi che ho fatto in tempo anagraficamente a conoscere
Quelli rischi di
Di un tempo fuori da questo accesso città un po'frivola Ambrogio diciamo perché la società e diverse questioni già quella società politica quella del
Dei Mancini De Martino bene quelli che venivano dal confino dal carcere a fare politica non possono avere gli stessi sentimenti di quelli che oggi fanno politica
Fare una comparazione di questo genere indecente
Ogni stagione a suo tempo le sue rivendicazioni anche culturali da fare tornando a Mancini
Quindi
Nacque è un rapporto che poi naturalmente nel tempo si intensificano riuscì addirittura
A diventare deputato quanto c'era ancora lui siamo stati insieme in una legislatura insomma Dapporto buonissimo e voglio raccontare prossime lo tiro fuori voi voglio parlare di mance è un altro
Avvenimenti un altro episodio che secondo me che fa un certo effetto
Come dicevo io collaboravo con Ferrara che non personaggio di qualità assoluta
Nel libero nei confronti dei democristiani c'è un atteggiamento anche qui impietoso e devo dire
Anche ingiusto
E anche contraddittorie Mancini
Perché
Sapete alla fine
Lui si è trovata a collaborare con i democristiani collaborato con uno come Moro
è signori se tante impietoso il giudizio si fa davvero fatica a immaginare che abbia continuato a collaborare
Lo dico con franchezza perché
Diciamo la verità al di là delle scorie che sono sempre circolate ma questo Paese
L'hanno fatto il solidarismo cattolico e i contadini in marcia sulla tifo appunto io sono convinto di questo
E allora detto tutto questo
Voglio anche aggiungere scusate il disordine ma sono anche un po'emozionato lo confesso
Mi ricordo questo rapporto con Ferrara lo voglio raccontare perché è simpatico
Io non li faceva un pochino da
Da consigliere politico forse in indegnamente merci lavoravo molto confermare e Ferrara erano gli anni del quinto centro siderurgico
Che qui è difeso strenuamente da Giacomo Mancini e che invece fu un errore storico obiettivamente
Allora
In quei giorni Luigi si appellava al Presidente della Regione che prendesse una posizione
Più forte la lotta era da tutte le parti e per molte ragioni adesso
Anche quelle più indecente perché Mancini fu fatto il gettone violenza che non ha mai avuto nessuno nella storia della Repubblica
Sono il prodotto delle sue battaglie il quinto centro siderurgico la gente non sa
Per esempio indipendentemente se ne era una cosa buona per la Calabria i tempi hanno dimostrato che non lo è non lo sarebbe stato però ed il prodotto del tempo di quell'industria lirismo
E naturalmente siccome
Per esempio nella lotta di alcuni giornali dal nord penso alla stampa al Corriere
Beh nessuno ricordavano Mancino ricordavo
Che c'era un centro a Piombino che era la Teksid che era dalla cliente
E siccome c'era già cominciava apparire la crisi dell'acciaio se tua più di Gioia Tauro dove chiudere Piombino e allora attiva e dette che gli interessi non sono mai interessi obiettivi sono appunto interessi
Dicevo di Ferrara aperto sempre il filo allora Louis spingeva su Ferrara Presidente alla Giunta per tre assessori che non erano socialisti erano del suo gruppo che è ancora molto forte
E spingendo una posizione a favore del quinto centro e Ferrara titubante perché possa anche vale anche per noi che attende sentiva Andreotti quindi non tutti erano d'accordo su quinto centro
E quindi Luca avevo una delusione profonda per Ferrari io che mi accorsi di questa posizione di Mancini
Gli consigliai siccome si avvicinava Natale di chiamarlo Mancini per andare a farle gli auguri
Cosa che legge era si era perso il venti di dicembre
Lo chiama pugliese Giacomino ho assistito
Vorrei venirci a trovare detto perché voglio fare gli avori ci sono state momenti di lacerazione che ci hanno diviso invece vorrei anche proprio a Natale alla festa ci aiuta
Sì sì gli ho detto guarda ti aspetto domani venire a ma l'iter la risorsa
L'aspetto a mezzogiorno va bene va bene
E andiamo a mezzogiorno a trovare Mancini bussiamo alla porta esce una cameriera dice ma
L'onorevole non c'è corretto dottor Ferrara Werther chiamo un poco tanto verrà non c'è problema remote alle dodici meno cinque
Dice nomade la cameriera sempre dice non aspettate dice perché non viene perché mangiano la sorella Cosenza non so dove mangia ma come mangiare segmento appuntamento ieri mi che dieci anni fa no no non
A parte che andiamo a cena che che vuoi fare
Siamo messi ma che siamo tornati a Catanzaro il tempo di arrivare a Catanzaro e arriva una telefonata di Mancini
E c'è altro ma poi si è venuto a trovarmi certo che si è venuto me fatto mettere quanto trovato lo dico non mi è sembrata una cosa cortese
Te la posso spiegare meglio sta corso come è avvenuto
Guarda
Da quando ci conosciamo mai fatto sempre un'infinità di promesse che prende una posizione e non l'emergenza può vedere che adesso proprio oggi rispetto all'impegno e che non ci ho creduto
Naturalmente
Lo ha invitato a tornare l'indomani cosa che facemmo fu una riconciliazione vota a parte questa parte un po'sembra folcloristica
Però quello che voglio dire che
Secondo me Mancini così come appare anche da questo libro che io voglio tenere presente
Con il filo rosso senza discostarmi né morto B io ho sempre apprezzato moltissimo Mancini
Anche negli errori talvolta
Perché ma perché secondo me e lui era proprio
Un portato antropologico di questa terra nel senso che era uno che
Intanto
Se armava avversava o
Una persona un
Un individuo attingeva proprio nel bagaglio della politica che sono i riflessi cultura coraggio che era un coraggio straordinario
Tutti gli elementi per amarlo a versarlo in questo non avere non hanno le mezze tinte non le conosceva non aveva le mezze misure era a favore o contro e in una maniera
Con amori grandi e rancori posso dire profondi profondi invincibili che spesso duravano quasi un'attività
Questo era un limite e Luigi conosce anche in questa intervista
Che è un elemento fortissimo
Dell'avversione che propaganda ma intorno asse dipendeva anche dall'essere calabrese guardate questo norme un elemento di vittimismo
Essere calabrese postula una alterità
Io l'ho detto spesso lo voglio dire ma non per fare del vittimismo perché perché
Il calabrese è stato vissuto sente ma nel corso dei secoli dalla dalla resistenza alle legioni romane lo schieramento come Annibale fino ai giorni nostri passando così da dare dal brigante Musolino alla 'ndrangheta attuale come qualcosa che
Un elemento di alterità
Che sfugge ricco ai canoni del Paese
Sarà il prodotto di un grandissimo isolamento di solitudine ecco sotto questo aspetto
Mancini avverrà queste cose aveva questo senso
Straordinario della solitudine e la capacità di uscirne all'improvviso anticipando una moda una tendenza dalla società io lo vedevo talvolta seduto su lo quasi abbandonato sul su
Una poltrona di Montecitorio e voi faceva un'intervista all'Espresso e riprendeva il centro della scena se voi vi ricordate vero vedo Ermanno acqua
Talvolta l'abbiamo commentato insieme guardate ma voi vi ricordate quando c'erano i grandissimi congressi di Craxi organizzati dall'architetto Panin secca
E che lui si schierava si sedeva al quarto quinto posto sempre con l'immancabile vittoria atto e quando veniva il suo turno spesso messo in condizione di difficoltà anche come i tempi ci sono questi i diritti del Congresso
Lui si alzava arrivava al microfono Tondo Lante come faceva lui con quell'incedere prendeva la parola etnico fisso c'era la maestra del silenzio spazzatura
Tutti lo seguivano perché
Luigi si scopriva e miscelata a quel suo essere socialista cioè
Socialista anche calabrese di un certo tipo l'attenzione del padre del
Al mondo di essere dato dolente quegli elementi umanitari del socialismo che sono fortissimi
E che poi obiettivamente ATAC Trucks in poi non ci furono più se vogliamo dirla tutta non c'era proprio la memoria di quei riferimenti non ci sono stati più
Miscelato un sentimento in cui
Anche vedete
Questo discorso
Sulle garanzie problema incendi faceva una battaglia per le garanzie
E non faceva la battaglia per le garanzie di un tempo ordinario e troppo facile rispettare le garanzie nel tempo ordinario
Il difficile rispettare non è un momento difficilissimo quando può essere assimilato ad un'ipotesi di terrorismo
Perché di questo si è trattato
Di questo settore
Cara tutte queste cose ne fanno un personaggio fuori totalmente fuori dal comune
Totale unico pur negli errori de di diciamo la verità lui fece grandi errori anche nella scelta degli uomini
Era spesso
Questo dato era molto forte però soprattutto emergeva questo legame profondo col territorio
Che può sembrare anche un così un differimento retorico annoio l'acconto un fatto anche qui molto distintivo del suo tratto per il suo carattere
Quando diventa ministro e lavori pubblici una riunione che fa con tutti i sindaci d'Italia vivissimi per troncone il Nord Centro e il sud
Alla riunione sul nord
Si alza parlare io non so chi di voi se lo ricorda il sindaco di Brescia perché era un democristiano e si chiamava Boni
E gli dice ma Ministro ma corsi tutte le risorse sembrano andare tutte al sud
Capello ING dice molto in quella senso dell'ironia che era non elemento fortissimo del suo temperamento
E anche amabile nel suo temperamento dice guardi il Sindaco io sono qua da pochi mesi
Non so quanto ci dessero perché nell'Hui
Anche questo elemento forte c'era la consapevolezza che la leadership meridionale calabresi in particolare non poteva avere tempi di vita interminabile
Che le leadership erano Preve perché erano prodotti e tra un territorio debole e quindi erano brevissime quella leadership
Dice caro Sindaco io non so
Ci sono da poche non so quanto ci spero ma ammesso che essi resti tutta la legislatura
Siccome continuo a comportarmi così non sarà sufficiente quello che io in un canale europei sul suo conto
Per l'ingiustizia immane che c'è stato nell'ultimo secolo quindi lei si aspetti che io vada via perché finché resterò tutto ciò una cosa è una cosa ingiusto assurda se volete visto da uno del nord
Per non abbastanza bella nel personaggio e locale questo coraggio delle scelte che lo rendevano come ripeto unico chiudo dicendo che
Rispondendo così velocemente al Franco Piperno sul discorso del federalismo e dei quattrini
è vero quindi sono convinto
Non chiedo che ci sia per chi governa un territorio come il nostro indulgenze non ho mai chiesto nessuno anch'esse sono cattolico non l'ho mai chiesto e nessuno
Certo scegliere qui è sempre come diceva un grande scegliere tra due svantaggi e troppo facile trovarci davanti a una ragione un tormento sceglie ragione tutto va bene
Ma spesso tutto devi scegliere tra due torti tra due svantaggi tra due problemi
Io chiederei solo a quella
Lo dico qua non l'ho mai detto che queste cose perché per un pubblico colto che conosco in grande parte
Un pochino l'arte di immedesimarsi in chi deve scegliere in chi deve decidere
Guardate che essa avrebbe una così importante per chi governa con tutte le insufficienze che sono note a tutti e che anche queste sono in grandissima parte prodotto di questo territorio
Allora voglio dire chiudendo che
Naturalmente
Non voglio aprire un dibattito sul federalismo se vogliamo fare facciamola ma stiamoci attenti che
Il problema del federalismo nasce John piccola cosa
Che stupisce che forse sia sfuggita Franco in questa campagna elettorale
Dopo il disastro della riforma costituzionale del centrodestra voluta dalla lega che resta sempre una formazione di quel tipo che è una formazione
Diciamo la verità un po'xenofobo razzista sarà prendeva prima con gli emigrati meridionali e poi con il ROPPA poi con gli immigrati il fil
Il filone è un
Il figlio e quello rosso allora la lega ha detto in campagna elettorale
Che
Quindi la parte forte opulenta del partito attrezzata con le grandi Università con i grandi giornali con le grandi risorse
Che i soldi non possono andare più assunto ed è vero perché nel sud
Spesso questi soldi sono serviti ad andare anche a sono stati sprechi incrostazioni collusioni collusioni se voi pensate che in una specie di Reggio Calabria
In questo vi invito a immedesimarmi c'è mandato dal Governo da sette otto mesi un generale dei Carabinieri
Un prefetto quelli che Mancini non amava molto mi riferisco ai prefetti
E che dopo otto mesi è venuta a trovarmi a dire che non riesce a penetrare
Ora lo dico con franchezza mettetevi nei panni di chi deve icone deve sciogliere questi grumi non è facile ma tornando alla lega la lega ha fatto una battaglia tetto che nel sud
In questo su tutte criminale e parassitaria non devono andare più sciolti
Forse dicendo una cosa che
E diventata attrattiva in Lombardia
Allora se è tutto lì se non devono andarci più soldi e semmai guariti le motivazioni sono ottime perché spesso
La criminalità le incrocia queste risorse ma che facciamo chi
Sì signor ma non la vogliono dimensionare signora signora
Signora nella legge lombarda la perequazione era di fatto annullata e la legge che il Consiglio regionale lombardo quello che volevano approvare
Nossignora
Signora no
No norme
Signora quindi lei pensa quindi lei pezzi ignorando e mi dispiace fare questo le spiagge
Norman aveva già ma è un fuori tema no io parlo eletto elementi signor le quindi
Si fida di un testo di legge che le fa la lega se si fida va benissimo
Avesse si fidanza
Otto
Va be'avverrà
Allora
Antonio
No nove non è ma io non volevo cambiare tema
Va bene
Io
Va bene e chiudo dicendo lasciamo stare il federalismo diciamo solo questo che Mancini era un uomo che
Dove andava voleva cambiare le cose ricordo che quando Mancini diventa ministro ai lavori pubblici l'autostrada si ferma voli
E voglio che diventi il luogo metaforico del sud dell'immesse oltre cui inciso se la barbarie l'isolamento
Ebbene che è un grande personaggio come Carlo Levi
Aveva tratteggiato nel quarantacinque ha ben
Mancini vuole che l'autostrada continue
è l'autostrada è continuata e questo a dimostrazione del grande impegno che ha profuso in favore del Mezzogiorno grazie
Grazie a Zorzi allora per aver partecipato