Intervista a Michele Polo sul rapporto tra mercato e informazione

Il professor Michele Paolo docente di economia politica la mia città Bocconi di Milano e redattore della sito la voce punto info informazione e democrazia il nesso che c'è tra questi due componenti
A nelle economie dove ormai tutti siamo abituati a vivere l'informazione viene principalmente da mezzi privati dire quindi ubbidisce
Prima di tutto alle pressioni alle forze di mercato è però un settore fortemente regolato dove quindi queste forze si intrecciano anche con i vincoli e gli strumenti delle politiche di regolazione settoriale
L'esito che queste politiche dovrebbero raggiungere è quello di correggere eventuali
Distorsione che mercati annuale quindi nella difficoltà che
Da queste forze emerga una informazione plurale pluralista non sempre questa regolazione hanno successo o a volte fotografato fanno semplicemente
La situazione esistente caratterizzata da un basso livello di pluralismo
C'è un ruolo dell'informazione nelle democrazie liberali qual è
Beh sicuramente da sempre l'informazione il canale privilegiato per
La formazione dell'opinione pubblica e per questo in qualunque sistema democratico il pluralismo è un obiettivo fondamentale da preservare perché è una sorta di linfa che permette il funzionamento del sistema democratico stesso
Qui c'è un problema anche di assetti proprietari in Italia ma in Italia ma direi che non è l'Italia un
Una fotografia
Un po'più distorta di fenomeni che non però osserviamo moltissimi Paesi fenomeni in cui i mercati televisivi o dei giornali sono
Estremamente concentrati in cui quindi pochi mezzi la fanno da padrone rispetto alle scelte del pubblico e quindi alla fine ne determinano in pochi la formazione delle opinioni
E poi i mezzi che dal punto di vista del controllo proprietario sono spesso in mano a
Gruppi che hanno anche interessi in altri settori economici che hanno interessi da un buon rapporto con la politica o addirittura come tutti sappiamo in Italia che
Direttamente partecipano al gioco politico
Si parlava prima anche del fatto che in Italia manchino editori puri
Questo porta a un decremento a una depotenziamento di questo ruolo di controllo
Capace che il
Sonno cioè
Nei confronti della decisione politica da una parte e dei poteri economici e finanziari dalla
Questo sicuramente perché attraverso una polpetta che ha una molteplicità di interessi
Interno distorsioni indirette magari fatte con gentilezza diciamo così
Ma alla conduzione dei mezzi di informazione purtroppo gli editori puri sono una specie
In esaurimento ovunque perché
Un mestiere che costa che costa molto quello di fare informazione
E spesso una dedicazione solamente I Sezione di informazione non è sufficiente per quadrare i conti
Il ruolo della pubblicità rappresenta circa un quarto degli introiti delle imprese di informazione
In
Tre anni dal due mila tre al due mila sei c'è stato un incremento dell'uno per cento degli introiti da pubblicità
Che corrisponde a una diminuzione dell'uno per cento degli introiti da Venditti e questo è un altro fattore di depotenziamento del ruolo di controllo delle informazioni oppure
Un fattore fisiologico
La pubblicità in alcuni casi per alcuni mezzi uno ha ha un ruolo ben più alto a quell'ora una dato medio
Per le televisioni finanziate con pubblicità ha un ruolo ben più alto
Nel caso italiano i giornali assorbono meno in altri Paesi con europei come la Germania era alta gran parte della torta pubblicitaria va popoli giornali
è uno dei meccanismi di funzionamento di finanziamento fondamentali e anche da un equilibrato funzionamento in questo mercato
Dipende il la sopravvivenza dei mezzi di informazione
Ne parlava all'inizio di pullman di pluralismo c'è una differenza in cui è stata
Carente diffusione pluralismo almeno da come lei la descrive tra il settore televisivo il settore della carta stampata
Ma io francamente non tavolo delle grandissime differenze
Solitamente si pensa che la televisione a una problema più grave perché lì i dati ad esempio di ripartizione della odierna sono palesemente caratterizzati da una fortissima concentrazione per i due gruppi in Italia ad esempio raccolgono
Oltre l'ottanta per cento da audience
In realtà i giornali stessi guardando in modo corretto alla loro diffusione
Hanno una copertura con grande concentrazione perché la leadership è tipicamente locale e quando noi guardiamo agli ambiti locali Province o Regioni e la diffusione dei giornali
In questi ambiti vediamo che abbiamo cifre di dominanza sul mercato simili a quelle televisive cioè temi due telegiornali sono letti praticamente da tutti il giornali cambiano
Ma il dato cioè che alla fine le informazioni vengono tratte da un numero
Piccolissimo di operatori rimane da feudo Lizza azione si può dire così sì in realtà c'è un po'a poppa economico anche
Perché ad esempio giornali locali costano non tutti possono avere centinaia di redazione locali e quindi alla fine sopravvivono in pochi
Tutto un problema di equilibrio economico in cui il mercato tende naturalmente a concentrarsi è stata fatta un'analisi della ripartizione delle proprietà nei giornali provinciali province cimbra
Se lei legge la relazione d'autorità di garanzia delle comunicazioni ha relazionato annuale c'è anche una disamina precisa delle strutture proprietarie e dei gruppi editoriali son cose che si sanno poi non
Non si interviene non si sa semper come intervenire
Questa situazione
Grazie grazie mille a persone che le pongo