La città e l'industria nel futuro dell'Italia

Prezzo il signor invece professor padovana preferito cambiare il titolo dei chiamarlo la globalizzazione opportunità per le imprese italiane
Titolo che il presidente Amato definito più blairiano nella nell'attesa diciamo che comunque più pratico concreto e più di prospettiva rispetto a quello che appariva più fotografico diciamo così
Allora io lascio la parola al professor Pier Carlo Padoan alle sue slice
Grazie buon pomeriggio grazie anche a nome Italianieuropei per averci dato l'occasione di essere qui oggi grazie molte al comune di Piombino al sindaco
Non so se questa sarà una presentazione blairiana vi prometto che le slide che sono molte non saranno tutte discusse e ho pensato che fosse utile per questa iniziativa aveva un po'di documentazione di base che ho raccolto quindi cercherò di utilizzare alcune di queste per la fagli una presentazione che spero possa servire da background per alla discussione che seguirà
Di cosa parlo di quattro cose che il mercato globale qualcosa che si è visto nel lungo periodo è sicuramente un'opportunità
Che se noi ci chiediamo come si chiedono in moltissimi studi che si occupano di questo argomento quali sono i fattori di crescita notiamo che sono più o meno sempre gli stessi lo vedremo tra un momento
Che l'Europa in questo gioco globale mostra molti limiti anche se mantiene molte potenzialità ma questo richiede una politica adeguata
Che in Italia la dislocazione dei settori delle imprese
Richiede un'azione importante per sfruttare questa opportunità questa è un argomento di cui tutti siete a conoscenza e concludo la presentazione con qualche suggerimento per come dire passare la palla chi poi
Verrà dopo di me nella discussione
Il mondo cresce malgrado noi qui si parli come sappiamo di crescita zero in tutto il resto del mondo si cresce e tutte le previsioni di centri di ricerca di lungo periodo dicono più o meno le stesse cose
Si cresce soprattutto fuori dall'Europa in Asia e in America
Come dicevo o guardato alle previsioni dei maggiori centri di ricerca ce ne sono molti in giro tutti però fortunatamente per me
Giungono alle medesime conclusioni quindi i dati che vi presento a scopo semplicemente illustrativo sono quelli di uno studio della Deutsche e banche
Che ha il merito di avere un orizzonte temporale come dire ragionevoli di vent'di quindici anni ce ne sono anche previsioni e più ha molto più lungo termine fino al due mila cinquanta
Ma forse sono ancora meno attendibili quest'sono forse un po'di più
Come si presenta il mondo nel due mila venti se guardiamo la dimensione del PIL
Qualcosa che fosse ci aspettiamo tutti gli Stati Uniti sono i primi seguono la Cina e l'India e via via gli altri paesi l'Italia rimane ancora all'interno dei primi dieci
Se invece di guardare ai livelli però guardiamo ai tassi di crescita quindi alla variabile fosse più rilevante per le potenzialità notiamo che la classifica è diversa la gran parte dei paesi a più alto tasso di crescita medio
Nei quindici anni che consideriamo sono nell'Asia c'è ovviamente qualche Paese dell'America Latina
Ci sono poi i paesi europei commesso quell'Italia tanto per memoria che si colloca dietro il Regno Unito ad uno punto sei di media nel due mila sei due mila venti che fosse qualcuno potrebbe anche considerare un dato ottimistico
Perché il mondo cresce perché soprattutto cresce fuori dall'Europa i motori di crescita comuni a tutti questi studi quindi anche quello che ha preso ad esempio sono quattro l'accumulazione del capitale
La crescita demografica
La tecnologia
E fattori istituzionali che permettano a un'apertura una liberalizzazione dei mercati sia all'interno dei Paesi sia negli scambi internazionali queste quattro cose messe assieme in un modello molto semplice che noi Rudy economisti come mi ricordava prima Giuliano Amato amiamo tanto perché ci permettono di sbagliare un po'un po'meno del solito
Adesso voglio semplicemente proporvi qualche evidenza empirica su ciascuno di questi quattro punti con delle dei dei grafici molto disomogenea tanto per dare un'idea impressionistica
L'accumulazione del capitale la cosa più difficile da proiettare nel futuro quindi ho pensato che fosse potrebbe essere più interessante chiederci chi investe di più oggi nel mondo anche qui qualcosa che non è fosse inatteso i paesi che che investono di più in termini di percentuale del PIL si trovano in Asia la Cina lo stesso Giappone che ha ripreso a crescere le nuove economie industrializzate dell'Asia
Ed è lì che se si volessero fare delle previsioni un pochino più sofisticate ma anche con qualche incertezza maggiore continueremo a trovare la dinamica maggiore l'accumulazione di capitale per i prossimi quindici anni la popolazione
Beh qui basta vedere la dinamica demografica qui ho preso come punto di riferimento uno studio diverso
Questa tabella che dice che ci sono dieci Paesi a popolazione più elevate in realtà sono sono nove quindi c'è stato un taglio
L'ultimo Paese e mi scuso per questo però c'è una cosa che forse val la pena di notare i due Paesi più popolosi al due mila trenta sono l'India e la Cina anche qui nulla di inatteso ma il terzo Paese che non è un Paese ma un'area e l'Unione europea a cui si aggiunge la Turchia questo già dall'idea del fatto che fosse potremo guardare all'Europa un'Europa allargata in un modo un po'diverso da quello che di solito siamo abituati a fare poi gli Stati Uniti e via via grandi Paesi emergenti
Settori tecnologici qui il discorso si fa più complicato la domanda che di solito ci si pone è quali sono i settori tecnologici che promettono di più
In termini di profittabilità nel medio lungo periodo in quali Paesi per ragioni diverse e complicate istituzionali
Quei settori tecnologici più dinamici potranno veri maggiori sviluppi
Il messaggio un po'confuso che trovate nelle slide e che in realtà continueranno ad esserci qui anche qui il dato si riferisce ai prossimi quindici anni settori che noi siamo abituati a volte considerare maturi che potranno continuare a vere potenzialità la domanda interessante da porsi è però fosse un'altra
Appunto quali Paesi saranno leader nei nuovi settori non ho nessuna intenzione di commentare ciascuna di queste caselle l'idea che vorrei dividere con condividere con voi è molto semplice
Sia nei giganti asiatici sia in Europa che negli Stati Uniti
Ci saranno settori che potranno essere motori di crescita in grado anche attraverso innovazione tecnologica senza necessariamente essere settori che noi pensiamo essere di punta potranno fornire stimolo alla crescita quindici sono più opportunità di quanto uno di solito abituato a pensare
Nella Sly precedente c'erano settori più tradizionali fateci tornare un momento indietro
Il tessile l'auto la chimica vedete che la Cina sta rapidamente diventando un leader in questi settori non lo è nei servizi nei servizi avanzati un elemento molto importante su cui tornerò tra un momento
Ha l'India invece lo è il che implica che c'è già una divisione del lavoro di lungo periodo tra i grandi Paesi asiatici
Nei settori tecnologici più avanzati
Vorrei semplicemente farvi notare l'ultima riga che si riferisce all'Unione Europea
L'Unione Europea secondo questi studi continuerà ad essere un leader innovativo in settori che a volte pensiamo come tradizionali quelli dei beni strumentali
Perché sono settori che in parte producono essi stessi innovazione ma soprattutto non assorbono molta e questo permette di fare accresce la produttività di quei settori e con essi travet trascinarsi appresso il sistema economico
Ma perché affinché questo meccanismo che sembra così semplice combiniamo assieme popolazione capitale tecnologia e tutti cresciamo felicemente affinché questo meccanismo si realizzi ci vogliono importanti costi tre condizioni istituzionali
E e qui un punto che io metto semplicemente come tema di discussione senza approfondirlo
La crisi della governance sistema globale potrebbe mettere in crisi questo bel giocattolo della crescita sostenuta e sostenibile nel lungo periodo
Per avere una governance che permetta riottenere i benefici in termini di crescita ci vuole più apertura commerciale ci vuole più liberalizzazione del settore dei servi ai mercati dei servizi che anche dei prodotti notate che non ho messo lavoro non perché non si parli molto di questo ma perché se uno ha una prospettiva di lungo periodo c'è una convergenza di opinioni che in questi due aspetti servizi e prodotti che bisogna fare più sforzi di prima e questo vale soprattutto per l'Europa
E poi naturalmente ci vuole la stabilità macroeconomica se i pagamenti gli squilibri nei pagamenti globali continuano ad aumentare
Se la probabilità oggi molto bassa ma positiva di una crisi finanziaria che coinvolga gli Stati Uniti
Continua a permanere ci potrebbe essere una rottura nel giocattolo da qui a quindici anni e quindi benefici di crescita potrebbero materializzarsi assai meno
L'Europa
L'Europa in questi scenari di lungo periodo è sicuramente sempre più piccola lo è come Regione figuriamoci i singoli Paesi quindi un messaggio importante secondo me togliamoci dalla testa Kate i singoli Paesi da soli possano definire una strategia che non sia a sua volta inserita in una strategia europea per sfruttare la crescita
è un'Europa che già oggi mostra divergenze dentro l'area dell'euro e questo è un problema perché se ci sono divergenze crescenti abbiamo meno strumenti per poter sfruttare la crescita
è un'Europa la cui crescita è dipendente tornano un momento su questo dipende dalla crescita altrui non c'è un motore di crescita endogene in Europa degno di questo nome
Però e questo si riferisce alle tabelle che facevo vedere prima continuerà a mantenere leadership tecnologica in alcuni settori anche quelli cosiddetti maturi
Ma e qui Lisbona è stata molto citata questa mattina compreso il caldo conti deve mettere finalmente in campo la strategia che ha definito la famosa Lisbona dobbiamo un po'Lisbon Ytzhak tutti questo è un mio pallino chi mi conosce lo sa che uno diventata un'ossessione
E poi e questo è un tema che si riferisce alla governance internazionale se l'Europa vuole creare l'ambiente istituzionale che accoglie la crescita
Deve parlare come Europa di nuovo qui le singole voci per quanto roboanti importanti dei singoli Paesi conteranno sempre meno
Qualche slide che da un po'di conto delle dei punti sull'Europa che dicevo
La divergenze crescono ci si possono misurare le divergenze in Europa in tanti modi un modo immediato visto che siamo in unione monetaria e chiedersi come variano le posizioni competitive
Stanno divergente o l'unione monetaria produce o meglio si accompagna a divergenze delle posizioni competitive il contrario di quello che ci si dovrebbe attendere la metto lì semplicemente come evidenza non entro nella discussione
La l'Europa è dipendente giacché dalla crescita altrui da tante cose fosse interessante guardare questo grafico l'esportazione Dellai l'euro e il consumo le famiglie americane il vero motore dell'economia mondiale almeno per adesso
Ma l'Europa potrebbe essere molto più efficiente qui mi sono permesso di presentare un paio di slide s'che mostrano in termini grafici molto semplici
Di quanto il tasso di crescita di lungo periodo dell'Europa potrebbe aumentare se l'Europa avesse un po'più di Lisbona
Più investimento in tecnologie dell'informazione più capitale umano se c'è più capitale umano nel lungo periodo il tasso di crescita dell'Europa aumenta in modo molto significativo
E lo stesso se c'è più spesa in comuni in tecnologie dell'informazione ma meno regolazione nei mercati quindi più integrazione dei mercati dei servizi e più infrastruttura la l'innovazione si diffonde più rapidamente e anche qui ci sono benefici di crescita molto significativi
Adesso una lunga serie di slide che farà che passerò molto rapidamente per guardare un po'più da vicino all'Italia Italia
Perde quote in America ma guadagna qualcosa in Asia orientale questi sono i dati dell'ultimo rapporto che lisce
Però dal punto di vista settoriale perde quote nei beni strumentali nella chimica nelle tra unica si difende questo lo sappiamo tutti nei suoi settori tradizionalmente tradizionali se posso usare questo brutto termine e e questo ci tengo a sottolinearlo ha un deficit nei servizi
Parlando col mio amico Riccardo Conti nel break dicevo è vero l'industria lui mi ha detto industrie ma per fare le filiere industriali ci vogliono i servizi per le industrie ci vogliono filiere quindi articolate
Noi abbiamo molto poco di questi servizi avanzati e a parte il turismo siamo in deficit
Una serie di display s'che dicono l'andamento delle quote guardate in ognuna di queste slide che si riferiscono sia alla geografia che ai settori
Il dato che è veramente persistente la Cina la vedete la è quella più a destra di tutti
Essere più a destra in quel grafico significa essere i paesi e le cui quote sono aumentate in questo periodo relativamente breve
In cinque anni di più che in altri casi la Cina è in quasi tutti i casi quella che sta più a destra quella cioè che ha guadagnato sia in geografia che in settori
Noi siamo fermi si belli abbia un momento no no li abbiamo perso gli siamo siamo quasi vicini al abbiamo perso rispetto alla chiedo scusa professor Amato
Il abbiamo perso rispetto ad altri Paesi non abbiamo perso molto
Insomma non è che andiamo benissimo siamo là così
I nasi andiamo un po'meglio questo grafico si vede male ma l'Italia è seppellita dagli altri Paesi europei comunque
Diciamo è un po'della nostra vendetta nei confronti della Cina ma questo è ovvio se si cresce tanto in una parte del mondo pure andando così così qualcosa si guadagna qui andiamo nei settori questa è una storia stranota stiamo fermi in termini di quota guardate il guadagno della Cina guardate anche la Turchia che avanza questa è l'abbigliamento chimica e farmaceutica qui
Interessante il Belgio Lussemburgo vanno meglio dalla Cina o almeno in qualche cosa la Cina deve essere seconda no
Però prodotti in metallo Cina noi ci difendiamo un po'meccanica strumentale non volevo perdere molto tempo guardate però la l'elettronica avanzata questo è l'andamento alla Linea verde delle delle nostre quote
E infine i servizi qui o ai saldi commerciali
Quello è il turismo quello in cui andiamo bene
Sono saldi relativi a tre anni diversi in tutti gli altri segmenti del servizi andiamo male siamo deficitari nei confronti dell'estero quindi se abbiamo bisogno di servizi avanzati per far crescere la nostra economia dobbiamo importare lì questo è il messaggio
Quindi non solo l'Italia perde terreno del mondo un'altra serie di grafici che ci fa vedere come l'Italia si comporta all'interno dell'Europa allargata questi sono dati Istat Riscone Europa venticinque quindi ci mettiamo anche i nuovi competitors dell'Europa Leo Italia perde terreno nei settori più dinamici sono tornate indietro scusate
Questo grafico si legge così se la linea va giù vuol dire che la nostra produzione industriale in quel settore rispetto a una media europea è diminuito
Il messaggio di cui vi voglio semplicemente attirare l'attenzione che questi sono i settori della meccanica
Nell'energia che è quella striscia azzurra chiara siamo andati un po'meglio ma solo un poco in tutti gli altri settori siamo andati giù
Nel tessile abbigliamento siamo andati un po'meglio rispetto agli altri paesi quindi il tradizionale tradizionale ma di nuovo chimica articoli in gomma abbiamo perso
Informatica ecco qui l'Italia sta afferma perché l'indice costruito in modo leggermente diverso ma l'Unione europea a venticinque va su quindi di nuovo nei settori avanzati
E nei servizi alle imprese non stiamo andando sicuramente bene neanche all'interno dell'Europa
La Toscana beh questo l'ho messo tanto per omaggio alla giornata di oggi questi sono i settori nei quali la Toscana le maggiori quote di esportazione che sono la gioielleria la pelletteria e prodotti tessili
E il totale delle quote toscane sulle esportazioni italiane ma di questo mi avete abbondantemente parlato stamattina
No va letto così questo grafico che questi sono i settori nei quali la Toscana va bene
Non che la Toscana è leader mondiale in questi attori
No e non era insolito per il solito economista pessimista lo so
Le imprese italiane anche qui sono cose note che richiamo semplicemente completare il quadro sappiamo che sono piccole ma sono soprattutto più piccole degli altri paesi e le imprese piccole esportano meno delle grandi anche qui niente di nuovo
Se vediamo gli occupati per classi di dimensione per Paesi l'Italia che il la Quarto istogramma da destra vedete che ha la una delle più alte proporzioni di occupati nelle imprese piccole assieme a Portogallo e Spagna
Se vediamo per classi d'impresa le esportazioni vediamo questo è un andamento nel tempo dal mille novecentonovantasei al due mila tre sono le grandi imprese che esportano di più e questa tendenza non sembra cambiare
Però volevo comunque andati avviarmi alla conclusione con qualche
Cenno alla reazione del sistema di in paese io non vorrei trasferire a voi l'immagine di un sistema di imprese che subisce passivamente la violenza dalla competizione globale non è così
Le imprese agiscono soprattutto con più internazionalizzazione di quanto uno potesse pensare anche le piccole imprese che lo fanno aumenta la diversificazione dei mercati quindi sono due tipici modi di reagire ad un mercato globale che cresce e si diversifica
E si va investire anche lontano non solo in Romania ma anche in Asia
Un primo dato aumenta
Il numero delle partecipi gli occupati delle partecipate estere nelle imprese medie e anche in quelle piccole il che significa che non sono solo i grandi imprese italiane che vanno fuori e occupano persone in altri Paesi ma sono anche quelle più piccole quindi c'è un crescente sforzo di internazionalizzazione
Aumenta il numero di mercati serviti dalle imprese italiane quindi ci sono opportunità che in qualche misura sono sfruttate
E qui riporto i risultati di una indagine ICE ISAE che pure nell'ultimo rapporto dell'ICE che con questionari ha chiesto alle imprese quali sono le loro intenzioni di internazionalizzazione
Quelle sono le percentuali sul totale delle imprese non sono altri grandi percentuali come vedete ma sono percentuali che intanto ci dicono che in media il sei per cento delle imprese in Italia ha decentrato all'estero parte della produzione
Che questo si svolge soprattutto nel Nord-Est e ciò non ci sorprende è molto meno nel sud e nelle isole inoltre la seconda colonna si dice che c'è una certa percentuale di impresa e che prevede nei dodici mesi successivi al momento dell'indagine di fare operazione di delocalizzazione
Se o ai vediamo una tabella un po'più complicata scopriamo quello che accennavo prima
Se la leggete per colonna questa tabella scoprite che la gran parte uno dei paesi preferiti dalle nostre imprese la Romania è questo anche lo sappiamo e e soprattutto nel settore tessile che ciò avviene ma ci sono anche altri settori però guardate la Cina la Cina a come percentuale di Paesi destinazione da parte delle imprese numeri particolarmente elevati non nel settore tessile ma lei settori un po'più avanzati qual date per esempio l'Elettronica
Facciamo quindi il collegamento con il fatto che può sembrare appare a prima vista paradossale con il fatto che si perdono Italia quote di elettronica ma c'è una forte delocalizzazione di Elettronica in Cina
Quindi c'è una strategia su cui bisogna riflettere
Queste poi invece sono le scelte annunciate quello che si intende fare guardate dove vogliono andare le imprese italiane
Un po'
Le imprese tessili e dicono esattamente questo non ci siamo andate fino adesso ma lo faremo perché non ce la facciamo altrimenti a stare qui ma anche negli altri settori badate Elettronica
E guardate la chimica andranno in Cina cioè
In in un paese appunto in cui ci sono settori che possiamo definire maturi ma che sono in espansione letto Aronica borderline in questo senso mi sto avviando alla conclusione
L'Italia come l'Europa è più piccola però è un Paese che agisce le imprese come dicevo non subiscono passivamente
Le domande ma qui lancio veramente la palla a chi lo sa molto meglio di me adesso prenderà la parola è come facciamo a aiutare le imprese italiane
Due livelli di azione
A livello macro ci vuole più capitale umano questo lo dicono tutte le simulazioni che vedete in giro
Se c'è più capitale umano è più facile imparare a quello che bisogna imparare non una cosa specifica ma si può imparare ad imparare e quindi è più facile diffondere all'innovazione qualunque sia la sua provenienza
Ci vogliono liberalizzazioni perché per fare soprattutto nei servizi perché la industriali richiede servizi avanzati richiede combinare in modo nuovo
Cose che prima appartenevano solo la manifattura solo e servizi bisogna mettere assieme per trovare nuovi prodotti
Perché appunto sono essenziali per le nuove tecnologie e poi naturalmente ci piacerebbe a tutti credo per una pubblica amministrazione
Centrale e locale amica delle imprese qui riprendo un termine scusate un pochino di pubblicità di una lavoro che la Fondazione Italianieuropei ha fatto sulle piccole e medie imprese uscito poco più di un mese fa
E a livello micro
Lascio qui la parola a chi è più competente di bene però l'incentivazione secondo noi secondo quello studio che presentammo a marzo incentivi devono essere semplici e a sostegno di obiettivi strategici
Un tema l'altro che è stato evocato moltissimo oggi fare incontrare ricerca imprese e finanza nel territorio
Bisogna che questi soggetti si parlino ci sia un tavolo un bar un ristorante dove si decide cosa fare domani perché le potenzialità altrimenti rimangono
Appunto ciascuno a casa propria
E favorire la crescita
Facendo crescere singola in paese ma anche facendole aggregare anche questa è una informazione ovvia ma che trova molti punti comuni con modelli di successo in altri Paesi e poiché c'è un problema di dimensione minima usare il territorio anche per mettere assieme i servizi quindi se volete questo è la
E la mia piccola tentativo di farsi perdonare che dello sviluppo locale ho parlato poco ma credo che ne parleranno molto quelli che mi seguiranno grazie
Grazie
Molto chiaro molto sintetico
Il quadro della situazione italiana
Continua la polemica che va avanti da una mezz'oretta dal professor Amato e l'economista Padova hanno poi
Comunque credo che anche con le conclusioni e con le cogli indicazioni macro e micro abbia un solo un po'passato la palla al suo chi deve parlare dopo di lui che in questo momento non vedo
Ho visto anzi allontanarsi per consultazione con l'onorevole letta non so se
Possiamo aspettare altre slide So pure riuscire a via richiamare due
Per avere consultazione sono arrivate a buon fine
Riconosce bene allora adesso arriverà anche
L'onorevole Bersani cui tocca adesso
Dare risposta il contenuto di prospettiva quello che diceva che ci ha raccontato Padovan
Finora Pierluigi rinvii
No non sembra non
Intanto possiamo approfittare mentre aspettiamo Bersani apre spero profittiamo magari Prodi Padoan per farci spiegare meglio alcune cose alle quali è stato costretto comunque appena
A ad accennare per esempio nelle indicazioni macro mi mi fermo solo a liberalizzazioni soprattutto nei servizi
Vorrei che fosse più esplicito su questo non è che stiamo parlando sempre dei soliti notai
Stiamo parlando anche di quelli
Di tutti quei servizi che rappresenta oggettivamente un costo per fare impresa quindi possiamo andare a vedere nel merito i singoli tipi di servizi poi ci sono i servizi avanzati che sono meno nota Rizzati oggi ma per i quali manca
Un mercato europeo tanto per non far polemica è la questione della Bolkestein finita o almeno si è affermata come sappiamo c'è un'amplissima evidenza che è una delle ragioni della crescita della produttività in America così forte e legata proprio alla vera mercati dei servizi unificati
Lì è uno dei classici casi in cui il mercato unico veramente sarebbe una mano santa su questo non c'è dubbio dall'evidenza empirica
Bene grazie ancora Pato ammaccato arrivato all'onorevole Bersani Di lascio la la parola non so se ma io penso che è una una ventina di minuti
Mezz'ora buona stabilito presenta male casertano
Ma a dire la verità facendo con questi complimenti questo appuntamento
Avendo sempre ascoltato diciamo la l'ultima parte questa mattinata me veniva voglia di di parlare
Diciamo più precisamente di questo rapporto fra attività produttive territorio che
Secondo me assolutamente un punto dirimente per le prospettive del sistema produttivo italiano nella particolare situazione Alitalia
Che non è gli Stati Uniti non è la Germania e la Francia e che deve quindi trovare dei meccanismi nuovi per cui
In slogan
Dove si può si fa
Perché
Se non entriamo in questa in quest'ottica
Noi perdiamo veramente un rapporto amichevole
Con le attività produttive proprio una psicologia generale attitudine generale
Nostro Pignone pubblica considera le attività produttive
E non riusciamo a fare un nuovo patto tra attività produttive territorio senza del quale rischiamo di soffocare quel che c'è di rendere molto difficile la nascita di qualcosa di nuovo
Qualche cenno lo farò però culturalmente stolta Emma Camp che mi tocca insomma per parlo un attimo decennale industriale questo Paese
Partendo da un dato noi abbiamo perso dal due mila a oggi il sei per cento nostro produzione industriale
è un fenomeno che non ha mai avvenuto dal dopoguerra ad oggi è un fenomeno che avvenuti in presenza invece di una crescita seppur limitata della produzione industriale negli altri paesi europei
La Germania Fal più sette
Ora questo avviene nel momento in cui si ribadisce il fatto che noi siamo un Paese industriale per eccellenza cosa di cui ci dimentichiamo troppo spesso noi chiediamo la produzione industriale sul piede il trenta per cento
Più di noi chiede solo la Germania nel mondo chiede il trentuno
Quindi noi possiamo a buona ragione definirsi uno dei paesi più industriali o industrializzati del mondo puramente erano sono in missione
Se accompagniamo questi dati con qualche valutazione diciamo che un po'più impressionistica no
Per esempio noi siamo più italiani di prima cioè noi gli ultimi dieci vent'anni siamo più piccola impresa di prima e più settori made in Italy settori tradizione di prima
Per il semplice fatto che statisticamente c'è meno grande impresa e abbiamo siamo usciti da settori extra made in Italy
E quindi siamo più quel che siamo rispetto rispetto a ieri nel momento in cui dovremmo forse essere un po'meno quel che sia
Altro dato impressionistico nelle prime cinquecento imprese al mondo per valore di per valore di mercato noi abbiamo undici in prese nessuna di queste imprese propriamente un'impresa industriale
Nella famosa Gran Bretagna che ha abbandonato l'industria e che a trentacinque imprese le prime cinquecento undici di queste sono industriale
Quindi non facciamo sia raccontare delle delle delle leggende metropolitane che non esistono
Ecco la l'Inghilterra che ci spiega che si può fare a meno dell'industria tuttavia undici impresa industriale le prime cinquecento ne abbiamo zero
Allora
Ho dato qualche senno diciamo per dare in modo impressionistico un po'lo stato dell'arte specie fermando in sostanza una sorta di fotogramma
Nella nella dinamica noi in questi anni abbiamo vissuto due Problemi ormai tutta la letteratura ci consegna come i problemi clou di fronte alla globalizzazione all'interscambio che cresce l'affacciarsi nuovi paesi sulle scene della manifattura trasformazione industriale
Noi siamo primo più esposti alla concorrenza perché siamo nei settori cosiddetti tradizione
E ricordiamoci sempre che noi chiamiamo made in Italy quello che tutto il mondo chiama primi industrializzazione che se
Quando uno finisce di fare solo delle colture
Ho solo vendita di materie prime si mette a fare volto a sfornare si mette a fare le scarpe per camminare immobili per abitare il food mangiare eccetera cose quindi qui non siamo molto esposte questo lato
Secondo più cruciale ancora ma connesso ecco querelati questi due dischi questa distinzione è un effetto ottico da Christian parlando la stessa cosa
La difficoltà a spremere tutto il portato che poco segnarsi Zico tecnologico che in atto dell'informatica e telecomunicazioni via internet e così via
Per sono e dei settori nei quali siamo per ragione della dimensione nostri impressa
E quindi da cui il l'elemento di calo della produttività perché assieme alla produzione noi perdiamo colpi nella produttività
E questo dovrebbe essere il punto doti il punto focale tutto il ragionamento e noi perdiamo produttività non perché il costo unitario del lavoro diventi insostenibile per la dinamica salariale
E neanche per diciamo insufficienza seppure anche questo c'è di capitale fisso di capitale umano perché per la famosa quella che i tecnici chiamano combinazione dei fattori produttivi o produttività totale dei fattori cioè appunto quell'elemento di combinazione che ti consente
Di utilizzare al massimo importanti delle nuove delle nuove tecnologie
E questo è un problema che noi diciamo in modo semplicistico chiamiamo di dimensione perché in modo semplicistico perché certe un problema di dimensione cioè di pezzatura dell'impresa
Ma diciamo di capacità di esprimere funzioni poi farle anche in compagnia queste funzione te lo devi fare da solo
E il problema è che tu devi poter utilizzare al merito poi se sei una grande impresa oggi con le tecnologie che ci sono poi ve la flessibilità di mille piccole imprese concentrate però in un posto solo
Se sei mille piccoli imprese fai più fatica
Organizzati in modo da spremere tutta l'utilità che voleva tecnologia troppo i fatti
Lo si vede i sistemi subfornitura od altro certo richiede un bricolage più Complesso
Però questo è fondamentalmente il tema quindi il primo problema è la capacità Pernod organizzare delle funzioni risplendono da solo il retto in compagnia una dimensione organizzativa capace di mettere a frutto i nuovi sistemi e nuove il nuovo ciclo tecnologico
Ora
Qui c'è tutto un dibattito no ma è il settore che genera la dimensione e la dimensione che Generali settore cioè noi siamo molto tesi le moto made in Italy molto cose eccetera perché siamo piccoli o siamo piccoli perché siamo molto essere molto malignità e così via la prevalenza diciamo di di di di del del delle opinioni è che il problema è quello del dimensione nel senso cioè che se tu aumenti la tua massa critica
La tua capacità organizzativa e il tuo sguardo sul mondo riesce anche a virare
Dalla tua specializzazione internazionale verso accostamenti passaggi diciamo di area produttiva che ti consentono di muoverti se non hai queste da pellerossa dimensione rimane inchiodato qualche sei
Anche altri aspetti che spesso sono in discussione vengono adesso richiamate questa dimensione organizzativa per esempio e questo va da sé ricerche innovazione ricerca innovazione spendiamo meno della France vediamo meno care speriamo meno ma se andate a vedere per classi d'impresa
Non è vero che spendiamo meno
Se voi fate il paragone fra qualche spendiamo Petrassi d'impresa Di Tota dentro stando sul piccolo confrontiamo col altre tali impresa dei francesi ora speriamo che spesso
Quindi anche questo c'è un aspetto di di di rilievo spettri di affetto
E guardate per fini il mix professionale cioè il tema dell'uovo e della gallina che che definisco così cioè noi abbiamo meno i genieri della Slovacchia in proporzione di studenti gli abitanti ma abbiamo ingegneri disoccupati come mai
è il problema che la scuola fa pochi ingegneri al problema che l'impresa assorbe meno i genieri
Benissimo se
Un gruppo di impresa o un'impresa ma tra un gruppo di piccoli prese prende assume esprimo una funzione più avanzata che so fa una rete commerciale produce un marchio
Fa una rete a tempo reali subfornitura fa un salto organizzativo vedete che il mix professionale si alza immediatamente come deve assumere informatica deve sumeri genia delle somme le cose
Quindi l'uovo e la gallina Rossi solo dei due la cioè tu devi a certo punto darti quella dimensione interni di funzioni che sei capace di esprimere
Perché a sua volta questa funzione riesce a sorbirsi Dennis professionali più avanza quindi tutto questo ragionamento si illumina intanto su una politica necessari che quella di dare massa critica le nostre impresa attenzione su tutta la gamma dell'impresa puramente con ricette diverso
E un conto sarà sapere che una azienda siderurgica da sola
Calzia se non si mette in un contesto i consolidamenti internazionale lunga no non regge e questo richiede certe politiche un conto è sapere che se diciamo non si fa un marchio collettivo in una certa dinamica del testo eccetera prodotti Prato non può resistere e anche qui ci vorranno politico un po'diverso dal dalle prime che ho detto un conto è sapere che è un'impresa ma deve collegarsi con cento su fornitori
A Tempo reale perché il committente lo vuole in una settimana e non lo vuole in tre mesi anche questo comporta una ma stiamo sempre parlando
Di aumento della massa critica l'esplicita capisaldi esprime le funzioni più complesse da parte dei sistemi di di impresa e qui si vogliono
Politiche politiche di sostegno fiscale politiche di sostegno la capitalizzazione
Politico di mirate di sostegno queste funzioni diciamo innovative e che riguardano la diversa scala delle delle nostre impresa se stiamo un attimo ai settori grande economia di scala e qui possiamo farle Elenco dalla siderurgia all'auto alla cantieristica la chimica qualche rimane Toni qualche rimane e così via energie e così via
E noi credo che dobbiamo ora figurarsi un mondo un'Europa e un'Italia nel quale non possiamo o
Pretendere di rimanere soli
Molto semplicemente noi dobbiamo partecipare non col cappello in mano a processi di consolidamento che sono in atto che saranno in atto questo molto realisticamente questo vale per storico detto vale per le altre tecnologie vada dispersa dello spazio eccetera
E quindi noi come sistema anche qui sopra di massa critica no dobbiamo attrezzarsi con politiche di diplomazia economica con politiche
Di ricerca e sviluppo e anche qui commi tempo ritiri committenza pubblica siamo Predator ferroviario per dire uno solo
Accade si pare questi processi consolidamento che preferibilmente avranno dimensione europea non necessariamente preferibilmente europea quali dobbiamo serenamente partecipare avendo una linea coerente no
Non è che noi possiamo che so
Non so coi francesi sul sentivo al suo e nostro vola cioè francesi noi arriviamo là ecco dove siamo strappiamo l'accordo per l'A quattrocento sulle lodi trasporto no cui dimissioni del ministro afferma
Critico perfetta non è che si rimandano benissimo primo
Poi diciamo no all'Alitalia che stava entrando come lei desidera eccetera poi improvvisamente regaliamo Lecciso
Poi adesso facciamo Lecce cerchiamo di
Di a di capi ecco
Per dire cioè ci sono non è questo dirigismo protezionismo eccetera ero pressione di accento di attitudine a capire che un paese anche delle figurine da scambiare anche da partecipare potesse ad essi bisogna trovare il modo di trovare soluzioni che siano coerenti non ondivaghe e
Poi in alcuni casi di rimetterci dei soldi termiti ricerche sviluppo in altri casi di metterci un po'di commesse pubbliche così la dimensione europea si allarga anche temi come quelli per esempio del
Intelligente della Russia e cioè quando cioè qui siamo che qui in casa esistevano nessun estraneo diciamo che Secco poi Giuliano cioè tesserare eccetera eccetera sale io penso questo che appartiene ai temi energetici
Noi stiamo arrivando una stretta dove voglio dire
Non è che qualcuno al mondo so mondiali Stati Uniti può pensare di risolvere ed Energia
Andando la prender dove
Senza pensare che questo a catena
Ha delle conseguenze
Ecco rispetta le quali poi rischiamo di pagare un prezzo noni noi abbiamo bisogno come Europa di andare in amicizia POIN amicizie non ingenuo
Però di andare in amicizie perché siamo qua
E quindi i nostri amici Stati Uniti eccetera devono comprendere che voglio dire che ci può essere un gioco di di dominata dalla fine
Voglio dire la Russia fa valore militare con la Cina intanto da una stressato sull'energia verso l'Europa è un modo di farsi capire no però non vorrei che per farsi capire voi poi
Quindi qui c'è un discorso di Sant'zero strategico globale che parte i temi del jazz che investe tanti altri settori io credo che noi dobbiamo andare un rapporto di reciprocità
Molto chiaro
Con queste diciamo dimensione che sta assumendo sta assumendo la Russia e quindi credo che qui ci sia un problema di equilibrio
Molto serio che capite bene parte da temi giostra tesi politichese per poi arrivare ad essere problemi di assetto industriale
O sulla questione ecco su questi temi quei delle grande questo legame economie di scala poi fermo un minuto su quell'altro salterò
Cioè qui bisogna veramente qui c'è un c'è un problema di intendersi cioè Colt colte mi territoriale
Ciò che non stiam parlando
Di chimiche stiam parlando di di fabbriche fossero anche da auto cioè quelle robe grosse no che uno pensa Macaolo marce dentro il sindacato procede
Cento usciamo ce ne Biesse truccate come e ormai salendo forno Psicologia leggera dove io dove vado in giro per l'Italia spesso e volentieri codice ma
Facciamo a meno smontiamo facciamo qui istruita
Ecco cerchiamo di stare cauti su questo su questo fronte qua perché non c'è nessun Paese non in via di sviluppo ma avanzato già che rinuncia a queste queste cose qua sia chiaro
Ce ne potremo segnalare negli Stati Uniti una certa diminuzione del tre quattro per cento la produzione siderurgica in Europa le le due ma stiamo anche questa famosa globalizzazione
Io non dico non valuta il futurologo vado proprio a spanne e a buonsenso
Ma se il mondo cresce
E se tutti saranno in grado sempre di più di produrre di consumare
E se il problema sarà quello dell'Energia cioè del costo dell'Energia
E mettere andare a idrogeno sulle navi o sugli aerei sarà molto difficile
Io credo che il mondo fatta questa rovesciarsi assisterà in una dimensione la quale la gente deve cominciare a far sì che il prodotto finito che sia trasportabile non troppo lontano che ecco io credo che
Questi che proprio per ragioni strategiche per ragioni industriali impareremo nei prossimi dieci anni o vent'anni
Che farsi un po'di roba in casa in caso vuol dire dimensione continente meno forti ecco che non sarà da buttare via
Farsi come anche state ragionando pia più obiezioni sulla ma e così via fa la fila per tutto
Perché sto viavai qui
A un certo punto avrà dei costi e ci sarà sempre meno ragione infatti in questa chiave con cui lo stiamo facendo adesso interazione passiva di prodotti che vanno e vengono perché ne sente crescerà interni poter d'acquisto che sarà interne di prodotti produzione quindi
Io credo attenzione che anche nel futuro noi non possiamo immaginare che la manifattura era grande la sua azione vada tutti Lupo diceva tutti in Cina
Ma non è possibile così questo genere qua
Quindi adesso subiamo la primo colpo la prima ondata di questa cosa però ecco ci sarà un riequilibrio
Allora qui c'è un problema di rapporto col territorio
Compatibilità in ambientale uso efficiente dell'energia compatibilità metà l'uso che se prese sia nuovo patto una dimensione territoriale ma
Piacerebbe molto e spero che avremo l'occasione perché la riflessione state facendo qui questa di grandissima interesse per per il Paese
Noi STET veniva fuori dibatte stamattina c'è assolutamente bisogno che l'industria e le amministrazioni territorio si immaginino assieme
Nei dieci anni nei quindici anni si immaginino assieme se no guardate non inutile che stiamo discutendo
Con tutti i problemi che questo può comportare con tutte le sfide le tensioni
Razionalizziamo il fatto che il territorio l'ambiente sono una risorsa scarsa che abbiamo in presso i nostri figli che i nostri figli prova bisogno di ambiente anche di lavoro
E cerchiamo di trovare nel una traiettoria di compatibilità
Anche diciamo del conflitto nel nel Deco per amor di Dio perché ripeto stiamo contendendo su una risorsa scarsa o non bisogna scandalizzarsi se ci sono movimenti cosa obiezione per amor del vero
Però bisogna assolutamente trovare una quale questo proposta Episode trovare alcuna politica regionale e nazionale che avesse sentivo contesto perché le cose molto interessanti devo dire molto interessante alle quali mi piacerebbe fare potersi fa sponda se fosse possibile a livello nazionale anche con degli strumenti a volte sembra più di ordine finanziario dove tu devi cercare di accompagnare dei fatti di grande riconversione industriale territoriale tesa a Marghera però bene ce sont due milioni di Action una cosa interim tutta bonificare cosa cosa cosa faceva
E quelle è è è una risorsa incredibile oppure è un problema enorme verso non so come da che lato prenderlo però ecco in un Paese come il nostro piano inventare qualcosa per rendere possibile
Diciamo soprattutto laddove c'è già stato un patto fra città città sito dinanzi eccetera e produzione per interdirlo stoppato cambiando le condizioni sistemazione a cosa però per rinverdire locale se no francamente non so come come possiamo diamo garanzie sul futuro due parole
Sulle questioni invece vado Falqui toscani sulla piccola e media impresa Acquate noi is in estrema sintesi noi non possiamo rinunciare alla manifattura nei beni di consumo
La Germania con rinunciarsi forse la France luppolo rinunciarsi
Cioè quello che mi ha made in Italy
Trasformazione mettono i beni consumo possiamo rinunciare perché una parte troppo rilevante del nostro
Il nostro business possiamo accettare una riduzione quantitativa intermedio occupato in termini di numero di prese ma dobbiamo compensarla commis de levato facendo più valore aggiunto facendo
Allora in questo universo noi non abbiamo altra possibilità che dava una mano ripeto perché quest'impresa ripeto da solo in compagnia
Sì glielo funzioni superiori difendendo sì intanto un po'i costi
Questione del cuneo fiscale deve incidere di più secondo me la dose più alta intensità di manodopera
Perché il polverone silloge sono il sessanta per cento conservatori prima e poi non era questione no mentre il problema del tessile c'è un altro problema è quindi cerchiamo che non fare tutte le farcelo no ecco
E vediamo di dare una mano dall'atto anche della denominazione d'origine dei prodotti qui ci vuole un sentirsi Europa un'Europa che
Che rappresenti di più anche perché quando io dico noi non possiamo non citare avvertono i beni consumo è come se dicesse
L'Europa ha una sola carta per rimanere
Nella manifattura iberico su rischiano il taglio grosso modo un po'di Spagna e così via
Allora l'Europa deve darsi un fisico vita politica eccezioni andare in giro per il mondo parlar con la cinese del jet lag difendendo anche questo punto di vista
Questo suo parte disse ecco che ha interessi diversi quella Germania interpretato
E quindi i marchi difendere i marchi fare un po'di commercializzazione un po'di logistica in alcuni casi questo tema delle subfornitori tema dei brevetti
Le tecnologie e gli investimenti tecnologie strumenti finanziari per finanziare la crescita
Come è possibile che anche adesso le calzature dato il trenta per tanta sì trenta per cento il trenta per cento
Però c'è un dieci l'altro il capo è un dieci per cento i cartoon anche piccoli che sta andando alla grande e ha un problema di farsi finanziare la crescita perché ha trovato il prodotto da la banca gli dice ma tu sei calzature
Calzature sono in crisi arrivederci il fondo di investimento di dice ma tu che pezzatura e mai uno due mila due milioni di euro tre quattro troppo piccolo non riesco no a seguirli
Cioè come aiutiamo fino a come finanziamo la crescita di quelli che ce la fanno cioè come curiamo Zanni
Questo è il punto di di visto passaggio selettivo come curiamo i Sanniti
Ecco questo è il punto allora curare i sani vuol dire per esempio della meccanica dove abbiamo vedete i dati abbiamo ancora una storia di successo ancora dove abbiamo le famose mi chiese di Haute riprese che sono dentro somma
Però al giorno d'oggi una nicchia se la fai se sei il primo al secondo o al terzo al quarto cominci
Per esempio secondo al terzo i dati dimensione se sei di successo c'è sempre un tedesco non comprati poi che venga la morte è vero è questo il punto
è così esito sono cose così allora tu come fai ad essa espansa generazionale ma c'è qualcuno che di là isola banchetto assist
Cioè curare i sardi vuol dire questo cioè cercare anche di capire se questi nostri presenti o meccanici anche loro si fanno massa critica si mette un po'più in compagnia si rafforzano trovi modo di naso traiettorie se no guardate che così laddove proprio dove siamo i migliori al mondo dei punti esatti dove siamo i migliori al mondo perché la gente non dovrebbe comprarsi date pazienza cioè talmente evidente
Poi dopodiché non cascami che il mondo perché no mobili però sommaria
A se anche qualche il cattolico ci provasse accrescere con eccetera non guasterebbe
Salto e vado a chiudere
Sulla tutto questo tormento ma suona che cose nuove start-up tecnologiche siamo una regione vicina università che può fare tante cose logistica i servizi dobbiamo produrre indusse occupazione se ed in questi campi
Ci sono politiche col così detto orizzontali collegate può estone parliamo ma infrastrutture infrastruttura vuol dire infrastrutture solo grande Hoxha andare a vedersi se lo sbotto inviare un porto se se la fanno operazioni sia più a servizio di cose che servono perché a volte uno per la piccola serve più utili invitante
E e
Un fisco
Che sia diciamo amichevole dal lato la capitalizzazione di innovazione
Questo il tema della formazione
La formazione tecnica
Torno liberalizzazioni cioè ci sono politica diciamo Rizzon tali collegate sito che possono creare ambiente
Possiamo tirare qualche filo logico attorno le nuove cose da fare non per far programmazione pianificazione però non c'è dubbio che se uno per esempio parla di salute benessere lo tiro dal video dal biomedicale fino alla telemedicina fino alla gola
Se uno parla di mobilità sostenibile e lo tirerà dalla Autolico se uno parla di
Prese di efficienza energetica
Se uno parla di stile di vita Ciadi imparenta mento fra il nostro made in Italy e le nuove tecnologie perché non pensiamo anche qui la cosa che fare i beni di consumo misure sia arretrato è privo di ogni fondamento perché quando ti inventeranno una maglietta una cosa che col dubbio medica ambito ecologico dalle ti farà l'esame intanto vede la metti su non penseremo che è un prodotto arretrato
Soltanto che la faranno gli altri questo cioè il punto è questo qua quindi in parentale qualche sappiamo fare con alte così questi sono grappoli di problemi che potrebbero star dentro anche a programmi nazionali
Non per mettere le braghe al mondo ma per finalizzare coordinare quello che sta facendo rafforzando attorno alcuni fili Lozzi questo l'operazione che secondo me si potrebbe anche fare infine il tema con le regioni e gli enti locali
Tutto quello che ho detto altre ancora vive procede se noi troviamo un modo di dirsi fra dimensione nazionale mi sono regionali locale dunque discutiamo un mese due mesi tra quali sono gli obiettivi
Dopo vediamo chi fa che cosa
Chi fa che cosa
E questo è un processo non credo che sia un processo costituzionale è un processo che negoziale un processo di Uboldi intendersi di dividersi compito no
Pensate ricerche innovazione e trasferimento tecnologico uno potrà mettersi la leva fiscale quell'altro va organizzato sul territorio un trasferimento tecnologico quella cioè bisogna anche e io credo che nel cuore delle politiche industriali debba starci questa dimensione
C'è la dimensione propriamente territoriali che si occupi esattamente le cose di cui stiamo occupando adesso perché poi al concreto la famosa burocrazia
E che chi burocrazia ma
E chiudo con questo aneddoto io fo fatto il presidente della Regione e miss per due anni venivano lamentarsi da me quelli che gli allevatori di maiali perché c'era sempre più burocrazia progressivo a un certo punto ha dovuto dire addio guardate che è un nostro modo probabilmente faticose sgarbato di dirvi che non vi vogliamo così tanti
Non vi vogliamo così tanti che sono un milioncino due o tre o quattro di maiali sua andarmi lombardi perché alla finestra stringi stringi stringi ma il senso delle cose è dietro pezze sempre una remora c'è sempre un'intenzione
Io son convinto che bisogna stabilire un rapporto psicologico più amichevole fra territorio attività produttive
Garantendo che oggi si può farla fabbriche e lavorare in camice bianco
Perché nessuno lo fa vedere in tv non siamo ancora non abbiamo in questi anni ha avuto una trasmissione televisiva che facesse l'eterna fabbrica non esiste in nessun posto io vedo la tv vincolanti in francese ogni tanto vedi
In un cantiere ma fatte non vedi niente c'è ma di che cosa come cosa pensiamo di Manzano Čapek dobbiamo tornare
A ragionare attorno a queste cose creare una psicologia la mentalità un rapporto più amichevole su questo tema qui e poi vedete che anche la burocrazia pochi
Sì sia giusto sette volte ripeto la burocrazia è un modo di dire no senza dirlo direttamente grazie
Grazie a a Bersani
Dicevamo all'inizio di di giornata che il caso Piombino diciamo così sarebbe stato un po'il il simbolo la sintesi della discussione nazionale mi sembra che l'intervento di Bersani l'abbia confermato sia nella parte dove c'ha ricordato quelli che sono i problemi da affrontare sia con una sorta di appello finale cioè quello a utilizzare bene i patti e gli accordi che ci sono già sul territorio sono in costruzione sul territorio mi è piaciuto molto la definizione del discutiamo insieme chi fa cosa che mi sembrano detto molto sinteticamente molto semplicemente ma una chiave anche di governo sia del territorio che nazionale noi abbiamo qui finito la nostra parte diciamo di di relazioni passiamo adesso ha una tavola rotonda che poi concluderà la giornata quindi io invito tutti i partecipanti che sono nell'ordine la signora Emma Marcegaglia in rappresentanza di Confindustria onorevole Enrico letta
Edoardo Zanchini segretario nazionale di Legambiente segretario nazionale della CGIL Guglielmo Epifani Giuliano Amato che è già qui con noi
Approfittiamo nato
è stato il
Sette ne possiamo anche vedere un ordine diverso dove
Olandese Valentini ma si intravede a parlare
Guardano a Roma talché arrivate anche gli altri vino assolutamente non accetterà comprensibile
Sa dove si dice situato domanderemo poi
Sì
Allora gli argomenti i temi di discussione sono tantissima cercherei di dare di dare un ordine anche approfittando delle presenze diverse che ci sono lo darei in questo modo quindi essere d'accordo prima farei fare una farebbe da dare il peso del del della rottura del ghiaccio diciamo così al giovane Zanchini perché siccome il tema ambientale rimasto sempre sullo sfondo di ogni stato centra esatto la poi al fondo di ogni discussione e siccome una delle questioni chiave durante tutta la campagna elettorale prima dopo ma insomma è un tema che riemerso poi in quella in quella sede del tornato qui stamattina del proprio quello della dell'approccio tutto il mondo ambientalista al tema industriale
Ho citato stamattina i casi che conosciamo insomma dalla TAV
Al rigassificatore di Brindisi a quello di sacro di Livorno poi approfitterei della presenza della Emma Marcegaglia di Guglielmo Epifani del fatto che poi corte di cassazione o no ci sono qui due vincitori delle delle elezioni per far fare a Emma Marcegaglia
E a Guglielmo Epifani è una una sorta di di a di di agenda come è di moda dire in questo in questo in questa fase cioè di di domande di richieste alle quale poi fare rispondere prima
Enrico Letta e poi lascerei assieme al presidente Amato il compito di tirare le fila e tutta la aggiornata guidò il microfono a Genchi
Buongiorno a tutti avendo sentito la discussione questa mattina diciamo comincia a parlare appunto di di Piombino
Toscana i da sempre a Piombino associazione che appunto che crede nell'indusse che nel futuro indusse a Piombino perché crede sia strategico anche per l'idea di futuro di questo Paese
Anche ambientale nel senso che solo se si capisce il ruolo che proverà ancora l'industria la grande industria in Italia in Europa si può immaginare un futuro punto di crescita economica questa parola prima per fare questo però bisogna rispetto al passato anche in qualche modo essere più credibili nelle scelte costruite le politiche industriali fondo sono è qualche decennio che non ne vediamo di politiche industriali
Gli effetti si vedono qui sì però che però in qualche modo Piombino rappresenta anche un'opportunità per il nostro Paese
Pensiamo che in Italia Europa non sono molte le aree che ancora hanno un ciclo integrato della siderurgia che hanno questa disponibilità di aree che hanno un porto Cano negli spazi portuali così grandi che hanno punto anche
Dei saperi delle intelligenze nel lavoro frutto di un secolo e più di storia e una realtà industriale che
è cambiata molto in questi anni ma che appunto abbiamo visto questa mattina nella tavola rotonda
Quello che voglio dire e che a questo punto ci vuole un diciamo un un salto anche nelle idee e nelle anche negli investimenti nei rami sole un ragionamento l'orario lo dico con molta chiarezza
Penso che sia un'opportunità il fatto che abbiamo degli imprenditori Comabbio visto che stamattina cioè di nuovi imprenditori che hanno voglia di che hanno detto che hanno voglia di scommettere i fondi in questi decenni se si è fatto poco a Piombino Inter rispetta le promesse che non state fatte
In termini ambientali occupazionali era anche perché pure la Lucchini exit viva in realtà non aveva le idee chiare su che cosa voleva fare era un periodi in cui la siderurgia non tirava Asciano tuttora seri problemi
Quindi lo Stato dietro la grande industria siderurgica non ha negli ultimi decenni aiutato molto le prospettive a Piombino
Però oggi invece abbiamo degli pretori con cui appunto si può fare i conti ci si può anche scontrare con tocco sui conflitti però si può immaginare di di fare ognuno il proprio mestiere tra secondo noi
Dobbiamo appunto a ragionare in questa è mettere tutti intorno a un tavolo con l'idea che il ci sono interessi molto diversi ci sono interessi di una impresa come appunto prima casa era stato che c'ha la testa da un'altra come dire da un'altra parte non ha più minore anche in Italia
Che però c'è un interesse a costi equi per i cui ci sono delle condivide le condizioni di convenienza ci sono altri atti realtà produttive
Però c'è ci sono anche interessi diversi sogni interessi da punto di una realtà territoriale che vuole continuare a scommettere sulla siderurgia e che però vuole fare mai a diversa dal passato che significa per esempio
Fare in modo che anche sulla grande impresa si faccia quello che presenti la Regione Toscana sta facendo per i distretti cioè portare le università portare le intelligenze per ragionare i che futuro quella grande impresa
Se no rischiamo sempre parla ai distretti chi è chiaro che in questo momento i distretti soffrono
Di problemi occupazionali provi sviluppo però anche la ripresa ci bisogna metterci dentro quell'intelligenza quella volontà di sviluppare la ricerca circa applicata in questo campo perché per esempio la lo diceva questa mattina nella missione legato
Punto di una piccola società qui ci vuole anche che qualcuno dia una mano a a fare ricerca dalle condizioni di uno sviluppo nei prossimi anni dico questo cucciolo un tavolo che di una prospettiva perché nel frattempo in questi vent'anni tante promesse sono state fatte non sono state mantenute
E parlo quindi ambiente parlo del fatto che ancora abbiamo a poche centinaia di metri da qui dei carboni una cokeria che ancora inquinate vecchia
Tutti interventi rispetto ai quali l'appunto stiamo ancora aspettando la speranza è che ora si faccia finalmente questi interventi perché ci sono tutte le condizioni ci sono delle aree che negli ultimi il piano regolatore di quindici anni fa era previsto che tornassero alla città
Non è stato questo né è stato possibile sia possibile farlo oggi forse questo opportunità c'è
Ci sono delle aree portuali delle aree davanti appunto alla Fabia che non sono utilizzate solo di Rizzati per cose potendo stai da altre parti o potrebbe essere fatte meglio che sono la grande foto Ap svilupparli poi allora noi oggi abbiamo sentito che c'è un piano strutturale in fase di punto di di di realizzazione quindi per approvato nei prossimi mesi c'è un piano portuale ci sono tutte le condizioni per costruire un tavolo che abbia anche una prospettiva sapendo che appunto c'è un po'di diffidenza da parte appunto anche di cittadini perché qui a Piombino come a Marghera
Come a Manfredonia come nel cinquanta are individuati dal programma nazionale di bonifica di bonifiche ambientali questo predice le vecchie aree industriali non è stato fatto nulla oggi siamo i piani attuativi del programma del novantotto che non è stato fatto nulla
E quindi c'è bisogno appunto di dare una prospettiva resa non si può non ci si può dimenticare di queste aree industriali dei problemi che ci sono per puntare appunto tutto sui distretti tutto su un nuovo c'è da intervenire anche qui e qui ci sono delle potenzialità importanti riguardano anche
Anche lavoro io penso appunto come diceva conti questa che hai bisogna scommettere sull'industria bisogna saperlo fare in un paese medio piccolo in una realtà globale complicata
Sapendo che ci sono alcune possibilità importanti che riguardano alcuni settori utili su cui l'Italia ancora forte soggetto in cui siamo molto indietro bisogna puntare e poi bisogna puntare su quello che letta lo sa meglio di me perché appunto al ho letto sulla rivista dell'Arel quello che un economista come Gianfranco Viesti parla di economia territoriale di di città
E di vocazioni che ci sono in Italia oggi da cui partire sono realtà oggi in Italia che sanno pro hanno potenzialità e possibilità molto diverso ci sono distretti della cultura di se finora astronomici distretti portuali industriali ma può essere che un vino come può essere tanto ci sono città che hanno in questi anni abbandonato stanno uscendo la siderurgia che non hanno le stesse possibilità parliamo di Trieste per l'Africa perché nel frattempo si è già sempre più ridotta e invece qui presente ci sono le condizioni per investire su nuovi settori però bisogna investire bisogna innovare bisogna fare ricerca
E avendo però ben chiaro che ci sono dei rischi rispetto a queste scelte perché sono anche frutto di politiche sbagliate di questi anni idea per esempio che lidi la diversificazione si è rotta una fuga dall'industria verso settori che sono vecchi oggi parliamo tutti in Italia in Spagna
Di prosperi e sviluppo economico alla fine quello che tira Italia Spagna e cemento e la rendita fondiaria e l'edilizia allora questa idea che per esempio c'è nel governo spagnolo di uscire da questo volano economico fatto
Da un punto dalle seconde case dei porticcioli da un turismo di massacri non ha futuro che non dà futuro un paese verso qualcos'altro allora la diversificazione andrà essere questo
Non deve essere anche un'idea secondo noi sbagliata che per cui provo va al cuore dei problemi ambientali delle possibilità ambientali del futuro italiano che quella per cui in qualche modo si è detto in questi anni un po'più di libertà localizzativa un po'di un po'meno diritti sindacali
Qualche facilitazione rispetta le localizzazioni
Una legge delega ambientale che permette appunto di aiutare appunto questa direzione di di semplificazione per evitare appunto lacci e lacciuoli perché poi l'ambiente alla fine è un problema per lo sviluppo ecco se continuiamo a seguire questo oggi oppure teniamo appunto una un diciamo sguardo strabico un po'verso la qualità l'innovazione è un po'perso questo non non diamo una prospettiva questo Paese
E questo appunto a quello che si vede anche in giro per l'Italia le troppe seconde case che si continuano a costruire nelle troppi Investimenti Infrastrutture che sono chiesti e che sono di per sé visti come un volano della crescita oggi non è più così oggi in Europa
Un investimento sotto Vallestì perse se non risolvo pervadono prospettiva non serve a nulla se quei soldi vengono in se investiti in innovazione e tecnologia danno molti più affetti questa logica tra sotto la leva bene in Cina va bene i paesi in via di sviluppo non va più bene in Italia
Alla questo è l'altro tema sua in qualche modo
Da buttarsi indietro rispetto al passato in qualche modo mi avvio a concludere dicendo invece su che cosa secondo me bisogna puntare
L'ho detto sull'industria su politiche industriali però io penso Bersani ha fatto un discorso sulle aziende che condivido pienamente parliamo però di che cosa può fare il sistema Regione ed enti locali il sia paese per guardare a delle politiche industriali realmente innovative
E qui in qualche modo mi metto dalla parte degli ambientalisti anche che guardano con una certa come dire contrarietà conflitto rispetta una serie decisioni su cui appunto si discute tanto in questo periodo i sui giornali l'energia però io penso che qui ci giochiamo veramente una grande possibilità che riguarda l'ambiente futuro lo sviluppo
Da possiamo guardare al passato in questo ecco che secondo me si è fatto in questi anni continuare a pensare che il protocollo di Kyoto ce la riduzione di cimici o due sia un problema sia un costo per le imprese
Troppo caro per il nostro Paese quindi pensare di appunto giocarci una partita in cui il nostro Paese potrà rinegoziare il protocollo di Kyoto nei prossimi anni
Secondo me è sbagliato è sbagliato perché questa direzione direzione che ci porta ad essere appunto ancora meno competitivi rispetto e settori innovativi
Non a caso come se può dire quella di dare un po'di soldi a pioggia di dare una mano a settori arretrati il CIP sei che da soldi alle fonti assimilate è stato un errore di questo tipo sono dati trenta miliardi di euro in questi anni ha aziende imprese che non hanno fatto fonti rinnovabili hanno ristrutturato vecchi impianti che sono pagati molto bene dal da noi con le nostre bollette sono a quota nostra bolletta che paga quelli quegli interventi un'idea per cui abbassare i costi delle dieci azioni inibisce qui vi è un evidente necessità per i cittadini e per le aziende lo si possa giocare puntando a ribasso sul carbone
Chi paga con il protocollo di Kyoto chi pagherà per le aziende che perché l'emission trading già una realtà che quando entra in vigore dei prossimi anni la cui bisogna favoreggiamento molto secondo noi chiaro
E poi un'altra chiudo dicendo cose del passato sono i venti rigassificatore in discussione
Fra le come Legambiente abbiamo posizioni molto chiara né pensiamo i rigassificatori Dalia servano ci vogliono con i rigassificatori per maggiore sicurezza e province lamenti italiano
E perché pensiamo che il gas sia fonte su cui punta nei prossimi anni se si vuole dare efficienza prospettiva il problema è che non si può pensare
Di fare concorrenza alla spartizione di una torta molto ricca che quella che lei mi sta gestendo in questi anni la nel due mila cinque ha fatto nove virgola tre miliardi di euro di attivo è chiaro che molti possano interesso spartizione penso di quella torta
Che riguarda l'istituzione né però dobbiamo se voglio fare i gassificatori metterci dentro delle politiche di efficienza energetica
E quindi come diciamo come Legambiente in Toscana e che non servono due rigassificatori a qualche discesa un'istanza e l'idea di un tubo se non si riconverte
Torre del Sale qui a Piombino con la centrale che ci a Livorno e si dà prospettiva di efficienza energetica tale per cui si possono ridurre i costi dell'Energia
E poi dico un'altra cosa come pensiamo molto siamo molto convinti che questa appunto riconversione debba andare in una direzione per cui non si ragiona più nel cuore l'idea per cui gran il grande impianto e quello che ti fa risparmiare
Dobbiamo andare direzione generazione distribuita oggi queste cose qui parliamo noi ambientalistici alle fonti rinnovabili e l'efficienza energetica non solo l'utopia come dieci quindici anni fa
Sono una realtà concreta oggi un'azienda in Europa chi chi investe sull'attrice nell'azione come veniva detto questa mattina sulla microgenerazione nell'azienda negli uffici gli conviene si minimamente vengono date dei condizioni mercato per cui punto da un risparmio c'è la condizione di guadagno sia per distributore che per l'azienda questo non rivoluziona le porte che permette ridurre i consumi di energia dico sinergia e poi c'è bisogno di fare una politica industriale sull'energia in Germania oggi sono centocinquanta mila occupati nel gel numeri sono importanti centocinquanta mila nuovi occupati creati in dieci anni nel settore delle fonti rinnovabili
In Spagna ci sono due aziende che non me ne teniamo sempre citare perché sono emblematiche otto anni fa non esistevano Laga Mesa e la ISO Phaeton nell'eolico e fotovoltaico che oggi sono leader europei e che otto anni fa non esisteva e perché oggi sono c'è stata una politica di incentivi molto trasparente nazionale e le regioni hanno costruito
Delle politiche locali che diciamo se tu vieni qui ti metti Lazzi le aziende qui la ricerca qui lo ti diamo altri soldi oltre a quelli che già tu hai dal Governo
E tutto questo è possibile oggi e conveniente e il fotovoltaico come il solare termico sono politiche saranno i risultati a Barcellona quando il sole termico obbligatorio
Sono temi sui pannelli per scaldare l'acqua calda si sono ridotte emissioni CO due l'inquinamento in città perché e obbligatori in tutte le situazioni tutti non interventi il con il Comune di Roma ha approvato questa delibera pochi giorni fa e noi pensiamo di prossimi anni stia un cambio di Lilli come dieci se non come gli effetti di questa politica la politica industriale questa perché significa nei prossimi anni
Bisognerà creare degli impianti si dirà investire nella ricerca di una formazione per per installare questi pareri sono rari temi scritti ricadrà ci sono delle cose oggi che possono essere obbligatori che crea le condizioni di un straordinari gli effetti del territorio e delle altre cose che invece sono ricerca sono innovazione alcune fonti nobili sono indietro però ci vogliono delle politiche territoriali per fare questo salto di scala altre due politiche secondo noi serve sono politiche industriali vere e proprie
E che appunto hanno poi un effetto innesco sono una politica che riguarda il turismo
Noi abbiamo in questo dei ritardi enormi che riguardano appunto oltre alla qualità dell'offerta i prezzi come pensiamo di fare concorrenza sul mercato Mediterraneo globalizzato nell'attrarre turisti quando oggi costa di meno
Spesso c'è una migliore qualità degli alberghi in tutto il Mediterraneo all'estero
Dobbiamo farlo mettendo in gioco quello che è il nostro valore aggiunto non raggiunti italiano che il paesaggio questo territorio la Val di Cornia
Negli ultimi anni ha avuto un boom del turismo perché perché ACXA punto crearsi un marchio di qualità che sono i parchi della Val di Cornia che funzionano bene raspa dei parchi della Val di Cornia una realtà che appunto
Andrebbe resa nota a livello italiano perché è una spada gestita dai comuni
E quindi non è un parco tradizionale e c'è un ottanta per cento da autofinanziamento normalmente i parchi italiani che non sono modello di gestione va in questi ultimi anni Graziani nomi che sono stati fatti
E ancora peggio sono andati vanno sul dieci per cento quindici per cento e devo dire che invece tutto il Verona economia dell'ambiente del turismo però che bisogna fare ancora bisogna per esempio ragionare di logistica
Delle persone
Oggi impossibile muoversi in Italia con qualcosa che non sia noto mobile e fare un percorso nel Mezzogiorno muoversi tra Sicilia la Calabria e la Puglia ma anche in Toscana sezione fare un tour turistico bisogna se si vuole morsi da soli in famiglia bisogna appunto prendere una affittare un'auto perché troppo complicato il treno complicato non funzione lontano dalla spiaggia lontano dalla dei beni storici allora su questo bisogna costruire un'industria
Di servizio ma bisogna anche investire sulla ferrovia sulle piste ciclabili scusa ci vuole una politica fatta di scelte territoriale molto concrete questo puntuale l'invito anche vecchia in qualche modo per il Giorgione che sta facendo in Val di Cornia
Ultimo di punto del del quelle che sono secondo me le politiche prioritari sono i trasporti però su questo c'è una sfida che riguarda anche l'ambientalismo
Però io penso perché appunto tutta la pone diversi anni e sulle infrastrutture sul sì o no ad alcune grandi opere lo dobbiamo ragionare di trasporti di risolvere i problemi
Ora su questo secondo noi si vedrà anche la come dire come la prossima legislatura saprà uscire da questo professioni del sì o no ad alcune grandi opere invece comincia risolve il problema dei problemi d'Italia sono sostanzialmente due per quanto riguarda la mobilità sono le merci l'abbiamo una quota di trasporto merci su gomma che appunto non c'è nessun peso tace oltre il novanta per cento va su gomma
E non abbiamo una filiera industriale alternativa lo dobbiamo costruirla abbiamo costruirla perché se non costruiamo appunto mafia per cui è conveniente portare un container a Piombino Livorno e farlo arrivare a Milano con qualcosa che non sia un TIR
E oggi non è possibile se non in qualche settimana
Non avremo mai un passaggio appunto non le ho mai a un trasporto sostenibile l'altra cosa sono le città bisogna investire sulla città sulle politiche mobilità sostenibile a mi turbano perché lì è l'ottanta per cento da domani mobilità Italia domanda è passeggeri di lunga distanza è molto piccola con il con gli eroi con nuovi rapporti che ci sono tornati nel più in questi anni
è cambiata anche la dinamica dove investire sulle città
E qui secondo noi può avvenire appunto anche lavoro ricerca innovazione nella moda nelle mode e modi anche di gestire la mobilità urbana e chiudo appunto dicendo che tutto questo sono politiche industriali che che guardano al futuro che risolvono problemi per questo poi
Una delle questioni per uscire anche da queste contrapposizioni ideologiche tra infrastrutture su cui appunti sono schieramenti contrapposti
E perché secondo noi
Questi dati sviluppo che mette la chiave ambientale la chiave della qualità la chiave dell'innovazione al centro delle politiche e quelle conviene più un paese come l'Italia che ha alcuni valori aggiunti alcuni opportunità e assetti rispetto ad altri paesi del mondo
E che ovviamente
Questa sfida riguarda anche noi riguarda quella parte l'ambientalismo che non si vuole chiudere popoli invece dare un'opportunità
E quindici mette in gioco sull'energia sui trasporti sull'idea di turismo significa dire dei sì e dei no più significa in prima persona dire che quegli impianti eolici fotovoltaici alcuni rigassificatori vanno fatti quindi dire di sì a queste cose
Ovviamente riguarda anche la politica riguarda gli altri interlocutori sindacali imprenditoriali se questa sfida la voglio giocare in questa direzione
Oppure quindi distinguere tra interessi guardate guardare dei problemi oppure spingere verso appunto alcune
Pressioni
In qualche modo dare appunto come dicevo prima essere un po'strabici nel guardare al futuro e quindi tenersi dietro alcune pressioni che vengono dal passato e non saper scegliere fino in fondo una prospettiva che secondo noi invece sta in camper per mentalità e guardare con ottimismo al futuro grazie grazie
Grazia Zanchini
Chiamò in in gioco la signora Emma Marcegaglia
Il due sollecitazioni per così per le per cominciare la sua relazione all'imprenditrice di un gruppo siderurgica la dirigente confindustriale cioè alla prima cioè all'imprenditrice ricordo che stamattina il dottor Gilles e l'amministratore delegato di Lucchini lamentava il fatto che secondo lui vista nell'industria non veniva compresa fino in fondo le sue esigenze
Alla dirigente confindustriale ricordo che nella sua relazione non solo una relazione di Bersani sì invece sottolineata la necessità che si arrivi comunque a un patto territoriale o se non c'è a rinverdire lo se c'è o a arrivarci
Se se questo non c'è proprio nel tentativo di far camminare insieme insieme le due cose sono due punti di vista viso dall'imprenditore che invece lamenta che in realtà piena comprensione non c'è vista invece dall'uomo politico che spera che questo accada a lei che ricopre un ruolo in questo caso doppio le due sollecitazioni
Grazie buona sera a tutti e ringrazio il presidente Amato per l'invito
E mi fa piacere poter così scambiare alcune riflessioni su un tema credo davvero essenziale che quello della politica industriale nel nostro Paese della necessità di rimettere al centro dell'attenzione prima di tutto di noi facciamo gli imprenditori poi di chi ci governerà il tema della competitività dello sviluppo di come in modo mi è piaciuto molto l'intervento di Bersani in modo pragmatico no andando al di là delle logiche di schieramento un po'ideologico di vario tipo come invece affrontare i problemi che sono sempre problemi Complessi che sono problemi diversificati e che hanno bisogno di soluzioni
Concrete e aggiungo a anche lì Bersani diceva giustamente dobbiamo arrivare a un certo punto dire chi fa che cosa
E aggiungo io forse anche in quali tempi perché come dire la variabile tempo non è una variabile che possiamo dimenticare proprio per quanto è stato detto stamattina gli altri Paesi vanno avanti il mondo cambia e noi anche solo rimanere fermi poi nel nostro caso in alcuni in alcune situazioni andiamo anche indietro vuol dire appunto perdere terreni
Io credo che cerco di partire proprio dalle sollecitazioni che mi venivano poste io credo che innanzitutto voglio esprimere un po'in questa situazione
Una qualche vena di ottimismo fosse chi fa l'imprenditore per forza Roma io lo sono un po'di natura questo un Paese che ha mille problemi non v'è dubbio però per chi come me fa questo mestiere anche imprese all'estero
Devo dire che poi va anche detto che l'Italia non è questo disastro o no che è sempre viene in qualche modo dipinto dalle classifiche internazionali competitor ripeto ci sono enormi problemi poi ne parliamo sono davanti agli occhi tutti credo che bisogna affrontare però
Partiamo anche da un presupposto che comunque l'Italia a ancora secondo me nonostante tutto un patrimonio di cultura industriale
Di bravi imprenditori non tutti ma ce n'è ancora una parte significativa di bravi imprenditori di lavoratori capaci
Di istituzioni capaci abili partiamo da un presupposto dicendo l'Italia molti problemi però non è tutto da buttar via non è che ormai siamo destinati al declino non possiamo più fare niente abbiamo perso la grande chimica abbiamo perso tante industrie siamo rovinati
Dobbiamo fare solo i subfornitori e come dire pensare al nostro futuro appunto di Disney era o di turismo non è questo il tema io credo il Paese ha tanti problemi però vale la pena anche dire che ci sono ancora c'è ancora una cultura industriale forte
E e partiamo da questo da questo punto di vista è vero che quello che diceva Gillet restati non ho avuto il piacere di sentire ma che conosco da da tanto tempo
è vero che in alcune situazioni i problemi magari non vengono capiti vengono ideologizzati non vengono date soluzioni si parla d'altro ecco è vero che ci sono situazioni di questo tipo
Sul territorio però dall'altra parte ci sono anche esempi positivi dove invece la cultura del mettersi insieme e di fare le cose c'è allora io credo e torno a quello che si diceva prima che questo Paese fosse la prima cosa che deve fare questa una richiesta
Che che che faccio alla politica ma che faccio anche a noi stessi a tutti credo che il Paese deve smettere di come dire litigare su tutto di continuare a fare polemiche su tutto credo che se un Paese che prima di tutto deve ritrovare sui grandi temi che sui temi del medio termine dello sviluppo della crescita del benessere dell'occupazione
Della capacità di essere competitive deve ritrovare una unitarietà cioè è giusto che ci siano opinioni diverse è giusto che ovviamente gli schieramenti abbiano opinioni diverse che sindacati imprenditori
Si litigano su alcuni punti nel nelle trattative negoziazione però io credo che la prima cosa da fare sui grandi temi del futuro di questo Paese bisogna ritrovare la capacità di essere uniti di tutela di prendere delle scelte anche in alcuni casi impopolari ma di guardare a medio termine di pensare al futuro
E a rimuovere tutto una serie di pesi che abbiamo addosso che non ci permettono di
E come dire di ritornare a crescere come abbiamo fatto
Alcuni decenni fa quindi questo è il primo aspetto quindi tornano quello che c'era ci lei ed io credo che sia vero che ci sono situazioni in cui non si riesce a dialogare ecco credo che bisogna fare uno sforzo da parte di tutti di mettere da parte
Una serie di temi troppo Parkour particolaristici e invece guardare al futuro
Per quanto riguarda appunto la seconda sollecitazione
Proprio questo cioè io credo che veramente
E bisogna rifare un patto poi chiamiamo la concertazione non chiamiamola concertazione però ci chi non ci piace la parola no non importa però penso che dobbiamo fare un patto tra appunto ceti produttivi istituzioni politica e ritornare a progettare il futuro di questo Paese partendo a questo posposto dicevo prima che l'Italia ancora un suo patrimonio forte oltretutto lo diceva prima il proprio spazio cioè oggi siamo in astrazioni in cui fuori dall'Europa la Cina che cresce del dieci per cento nel primo trimestre l'India il Brasile eccetera ma tutto sommato c'è anche qualche piccolo segnale di miglioramento in Europa la Germania dopo essere stata per molto tempo la grande malata sta ritrovando no una qualche sua capacità di crescere l'Italia con tutti i suoi problemi dati di febbraio speriamo che non siano solo
Come dire una un momento isolato qualche piccolo segnale di miglioramento c'è quindi inseriamo Cino stazione di congiuntura internazionale europea e in parte anche italiana di un po'di ripresa per appunto fare quelle cose che sono necessarie per riprendere a cresce e quindi sono assolutamente d'accordo che bisogna ritrovare a fare bisogna ritrovare unitarietà a livello complessivo territorio ceti produttivi istituzioni sui grandi temi
Che cosa affare quali sono le richieste che Confindustria e
Ovviamente condivido anche come singolo imprenditore fa alla politica e a chi ci governerà
Ma innanzitutto voglio prima di dire questo voglio dire anche un'altra cosa questa Confindustria presieduta da Luca di Montezemolo e di cui io faccio parte
Fin dal primo momento in cui si è insediata ha detto una cosa molto chiara prima di chiedere agli altri guardiamoci in casa e cerchiamo di capire quello che dobbiamo fare noi perché non v'è dubbio che ci sono delle sfide molto importanti anche
Come singoli imprenditori
E credo di poter dire che voglio dire ci sono poi situazioni variegate dappertutto ma lo diceva anche sempre prima il professore
Qualche capacità di anzi una forte di reca Paci tardi reazione che ancora forse non si coglie nei dati macro economici ma perché i dati macroeconomici visti nell'insieme ancora
A parte il ripeto i segnali di febbraio però evidenziano una situazione non positiva però io ho l'impressione che se scendiamo dalla macroeconomia alla microeconomia andiamo a vedere singole realtà
Ci sono situazioni in cui le imprese stanno reagendo no stanno è una reazione molto difficile molto complessa perché la perché il mondo è molto più complicato anche solo di alcuni anni fa però ci sono aziende che stanno riposizionando i propri prodotti stanno pensando che certi prodotti qui non si possono più fare magari vanno a fare in Polonia altri continuano a fare qui e aggiungono valore
Stanno lo diceva sempre prima professore diversificando i mercati di sbocco questo un altro aspetto importante stanno cambiando il modo di distribuire i propri prodotti stanno pensando a marchi riverse stanno pensando Agen dance
In Polonia in Brasile o in Cina
Stanno valutando che probabilmente bisogna cambiare il modo di fare logistica all'interno dell'impresa cioè c'è una reazione complessa difficile faticosa ma una reazione eccetera noi su questo tema del continuare a lavorare sono estese continuare a migliorarci continuare a fare innovazione che non è sull'innovazione tecnologica che ha un aspetto ovviamente essenziale
Ma in una persona a trecentosessanta gradi su tutte le funzione del mondo dell'industria le dicevo prima la logistica il marketing la finanza ovviamente il modo di produrre
Di commerciare ecco noi su questi temi del continuare a fare innovazione mentre innovazione a trecentosessanta gradi al Centro la nostra attenzione
è un tema di grande impegno che ognuno di noi personalmente sta cercando di fare e noi come Confindustria stiamo cercando di veicolare come dire a tutti
Coloro che fanno a impresa
Certo questo lo dico anche nella mia esperienza imprenditore fare in trent'anni imprenditore oggi è molto più difficile di alcuni anni fa perché
Oggi voglio dire
Qualche anno fa ma non è anche tanti il ciclo di vita e tu azzeccare un prodotto il ciclo di vita del prodotto per almeno no tre quattro anni andava avanti i prezzi per un certo periodo potevano essere più o meno stabili
In mercati no erano più o meno quelli tu vendevi ieri ben posizionato in Germania in Francia guardati con attenzione alla Spagna oggi è tutto diverso oggi come dire i prezzi o vedo qui ci sono
E poi importantissimi
Esponenti del mondo siderurgico cioè dal due mila quattro oggi i prezzi sono saliti in tre mesi del cento per cento poi sono ricette spessore saliti c'è un momento che andavano zincato poi da un altro prodotto
La Cina è arrivata improvvisamente era importatrice netta di tutti i prodotti dopo tre mesi e Giare diventata esportatrice netta di tutta una serie di prodotti cioè il mondo è molto più complessa molto più difficile quindi oggi
Fare l'imprenditore ed è molto e più complessa sua perché le variabili sono molte
Tutto si muove molto più velocemente non c'è nulla come dire che puoi dare per assodato ogni giorno ti devi reinventare il modo di fare impresa a trecentosessanta gradi tra questo il lavorare sulle stesse per noi è un elemento essenziale
Però è evidente che questo non basta cioè non possiamo più dista proprio la complessità del del contesto pensare di affidare no la crescita
Dell'industria e si diceva prima insomma in Italia il il PIL
Deve che viene che viene dall'industria ventitré per cento diciamo una grande realtà manufatturiera non possiamo pensare che la crescita in questo settore ma dirà in generale nel settore economico possa venire solo dallo sforzo che ci vuole del singolo imprenditore cioè ci vuole realmente
Una politica industriale vera di medio termine fatta di poche cose chiare evidenti dove si dice come si diceva prima chi fa che cosa e in quali tempi e su cui andare avanti
E noi abbiamo come Confindustria posto
Cinque temi che secondo noi sono i temi essenziali che vanno affrontati un primo tema molto importante è quello della riduzione del cuneo contributivo non c'è bisogno di dire niente su questo tema molto conosciuto credo che ci sia un'ampia come dire condivisione di questo Obiettivo non ci aspettiamo che questo tema della riduzione del cuneo contributivo come è stato detto più volte venga fatto venga fatto no nei primi cento giorni e dia veramente una sferzata
A importante forte a chi crede ancora in questo mestiere cerca una spostare cioè c'è un problema di di finanza pubblica da rispettare che per me è un elemento essenziale però serve qualche segnale forte di riduzione del cuneo contributivo va fatto
Il secondo tema molto importanti su cui io penso che il futuro a meno che la Cassazione lo dica cosa diverso ma non credo il futuro governo che e qui rappresentato in modo autorevole debba dare delle risposte forti debba fare delle cose concrete è il tema della concorrenza Presidente Amato era vicenza che come dire andata l'onore o al disonore della della del del di tutti su un un tema in realtà è stato un un un convegno importante su cui sono pari cioè in cui si sono parati di cose molto importanti e che io credo che sul tema della concorrenza delle liberalizzazioni l'Italia non ha fatto assolutamente a sufficienza anche qui non basta dire concorrenza liberalizzazione bisogna dire dove e come per noi c'è un problema molto serio nel nel settore dell'energia elettrica c'è un tema molto serio nel settore del gas ciò un tema molto serio in tutto quello che il mondo delle public utilities che sono totalmente chiuse alla concorrenza
E poi ci sono i notai avvocati tutte cose che conosciamo molto bene però io credo personalmente lo pre Confindustria che questo sia un tema essenziale
E come se in un certo senso ci sia un'Italia che compete e che con tante difficoltà davanti c'è tutta un'altra parte d'Italia che vive di privilegi di tariffe
Di non confronto che scarica i suoi costi le sue inefficienze su quell'altro mondo questa cosa qui non si può più reggere quindi non su questo ci aspettiamo da questo governo che ha senta questo futuro governo
Ed è a queste persone che sono qui che hanno sempre fatto no della concorrenza ed ebbe esazioni un tema forte delle risposte concrete e vere è un sono riforme come dire a costo zero a costo molto alto politico no parlavamo ti ricordi qualche tempo fa
Con con Enrico letta e con Bersani diceva è una delle cose più difficili da toccare il mondo delle professioni è una delle dei temi tutti ci prova nessuno ci riesce ecco io credo che non si possa più dire queste queste cose qua bisogna farle non c'è più nessun alibi per non non fate qui in questo l'altro tema molto importante lo citava anche chi mi ha preceduto
E il tema del costo dell'energia
Questo un tema che viene sentito moltissimo da tutti gli imprenditori piccoli medi grandi al nord al centro al sud c'è un gap del costo del TAR che va dal venti al trenta per cento
Ecco anche su questo io credo che bisogna affrontare questo tema Cantet ma enorme
Con molta attenzione con molto pragmatismo non come dire affezionato indossi a delle formule semplicistici io penso che il problema va risolto facendo tante cose non vi è dubbio che il tema del risparmio energetico è un tema importantissimo che va portato avanti
Non v'è dubbio come si diceva prima che il tema delle fonti rinnovabili da sviluppato in Italia almeno per arrivare per arrivare a quella che è la media europea però anche qui dobbiamo essere seri nel dire che queste cose qui non basta non c'è se noi comunque
Non liberalizziamo il settore dei gas energia elettrica se non facciamo almeno tre quattro cinque rigassificatore non li facciamo tra cinquant'anni ma rifacciamo
Entro tre quattro anni noi problema non risolviamo se non rifacciamo facciamo quelle già approvate iniziate riconversione al carbone oggi il carbone e pulito ci sono tecnologie intelligenti ci danno in Germania ce l'hanno dappertutto il problema non lo risolviamo quindi anche il tema dell'energia elettrica secondo me va affrontato con pragmatismo con facendo più cose anche qui dandosi dei tempi precisi e andando avanti
L'altro tema l'ho lasciato per ultimo ma in realtà e forse più importante che noi condividiamo quello che è stato detto prima dal professor Padoa è il tema della ricerca dello sviluppo tecnologico della formazione dell'Università
Non c'è ombra di dubbio che questo un Paese che investe troppo poco su questi temi investono pochi privati investono poco investe poco il pubblico
Ah ah traiamo pochissimi investimenti estere che danno un contributo all'investimento in in in tecnologia questo un altro tema importante
Quasi tutti gli investimenti tecnologici oggi in Europa vanno in Germania in Inghilterra qui nessuno dall'estro viene investire in ricerca innovazione quindici dobbiamo domandare The quindi questo è un altro tema che va posto assolutamente al centro dell'attenzione bisogna fare degli sforzi per bisogna anche mettere dei soldi
E bisogna farne un tema fa forte chiudo dicendo che certe mappa della Biagi non voglio fare polemica con il mio amico con il mio amico Epifani non la dovete toccare dovette completarla questo sì assolutamente dovette noi diciamo che gli ammortizzatori sociali questo è un Paese che non ammortizzatori sociali per chi non ha un posto di lavoro per un giovane che magari perde un posto di lavoro non non ci sono sufficienti sussidi di disoccupazione su questo noi siamo assolutamente d'accordo che bisogna investire bisogna completarla questo è un elemento essenziale
Però non è la viaggi che ha portato il precariato in Italia se voi guardate le statistico di chiaramente nell'industria novantaquattro per cento
Chi occupazione è fatta da occupazione a tempo indeterminato questo è un Paese che invece il problema contrario un problema dove il trenta per cento del PIL sommerso c'è ancora un sacco di lavoro sommerso c'è ancora un sacco di disoccupazione giovanile quindi aiutiamo tutte le forme di inserimento del mondo lavora per Peugeot
Aiutiamoli diamo una serie di ammortizzatori sociali fondamentale questi servono per chi perde un posto di lavoro aiutiamolo facciamo formazione per cercare di fargli ritrovare un posto di lavoro nel più breve tempo possibile ma non facciamo dei passi indietro su un invece una una cosa che a parte che ancora non sappiamo esattamente quali perché qui l'abbiamo un po'gli abbiamo dato un significato ideologico e realtà ancora non sappiamo quali sono gli effetti no di questa legge che entrata poi in in vigore da poco tempo quindi la nostra posizione è molto chiara
La legge Biagi non va abolita va completata con ammortizzatori sociali forti precisi e concreti
Chiudo dicendo che sono molto d'accordo con quello che ha detto prima Bersani
Serve una politica industriale diciamo su questi temi che ho citato ma che metta soprattutto al centro dell'attenzione la crescita dimensionale l'impresa perché se noi continuiamo ad avere imprese troppo piccole non ce la facciamo io lo vedo
La mia esperienza sì possiamo fare joint cercare di fare accordi sui marchi sono in marchi ma se noi non raggiungiamo una dimensione minima sufficiente in alcuni settori non ce la facciamo quindi proprio bisogna fare acquisizioni aggregazioni aumentare la dimensione minima delle aziende quindi una politica industriale mirata sulla crescita dimensionale sull'internazionalizzazione perché insomma
Non so se ha ragione Bersani nel dire che probabilmente oltre una certo livello di espansione degli scambi internazionali non andremo però non vi è dubbio che ci sono Paesi oggi dove i consumi crescono molto di più dove c'è molta più gente c'è una crescita demografica quindi o noi riusciamo anche a andare a investire la e a esportare la oppure avremmo delle difficoltà quindi aprire le sale basata sull'internalizzazione sulla crescita dimensionale che si sull'innovazione quindi io credo che e concludo abbiamo tantissimi problemi però l'Italia ce la può fare se si faranno questo governo farà delle scelte
Ferme concrete anche coraggiose anche impopolari io penso che noi potremo magari trovarci qui tra qualche anno e aveva davanti un futuro migliore per noi e per i nostri figli grazie
Sì discutere del rapporto tra città industria
Non perché l'industria si risolve tutta nelle città o perché le città oggi in Italia vivano prevalentemente di industria
Ma perché per una serie di ragioni oggi in Europa le due aree che attraggono più investimenti sono sostanzialmente le aree urbana in modo particolare quelle più grandi quelle di Londra e quel di Parigi
E se noi andiamo a vedere nel nostro caso in Italia Lare dell'Italia che cresce di più e l'area di Roma dove nel nostro piccolo rispetto alla dinamica europea abbiamo in fondo la stessa
C'è dunque oggi un rapporto diverso che nel passato
Tra il ruolo della città nel ruolo dello sviluppo e dentro il ruolo dello sviluppo il ruolo dell'industria
Perché normalmente anche noi siamo portati
A discutere nelle grandi ripartizioni tradizionali i fattori di valore e di sviluppo l'industria in Italia il ventitré per cento del valore e aggiungo io il ventidue per cento dell'occupazione perché un quarto d'occupazione manifatturiera in Italia è data dall'industria cosa che per noi è particolarmente importante
Si tende giustamente a dire che la crescita nel settore dei servizi e molto più forte di quella del settore industriale e ci si porta giustamente ad esempio tutti i casi
Mondiali che ci dicono che nelle società più sviluppate il valore prodotto dall'industria attorno al dieci quindici per cento Ernesto e prodotto dei servizi
Ma in realtà questa ripartizione non tiene conto che una parte dei prodotti industriale si trasforma esse stesse in attività di servizio e che una buona politica di servizio aiuta e sostiene la produzione alla domanda industriale
Quindi il rapporto tra le grandi divisioni diciamo così
Universitario di scuola in realtà non tiene conto dei profondissimo intrecci delle profondissime interazione che c'è tra l'attività industriale compresa quella manifatturiera e l'attività dei servizi in modo particolare ne cito tre la formazione e la ricerca l'innovazione è un'attività tradizionalmente terza ma in realtà è una attività che quando viene incorporata in rivoluzione di processo e di prodotto fa crescere il valore industriale e viceversa
Le questioni dei trasporti e della logistica quindi non è tardiva che però rappresenta per il nostro problema una delle grandi questioni irrisolte
Terzo infine tutta la questione del del ciclo energetico dello smaltimento dei rifiuti che insieme attività produttiva attività industriale e attività che sostiene una politica dei servizi aventi anche come giusto obiettivo la salvaguardia del la salute dei cittadini delle comunità delle degli ambienti nei quali si vive ed è per questo che ragionando su ognuno di questi tre terreni al ruolo della città oggi è fondamentale
Il ruolo della città delle sue scelte urbanistiche delle sue scelte energetiche della domanda che deriva dalle proprie scelte nel campo dei servizi e nel campo dei servizi verso i cittadini
Bene ora appunto perché questo è importante
Uno può essere pensato
A arrivare alla conclusione per cui basta una buona amministrazione cittadina che non risolviamo una parte del problema del nostro sistema produttivo servizi no sbagliato anche questo
Perché fondamentale a vere una buona politica pubblica a livello territoriale per poter aiutare la dimensione produttiva industriale
Ma in realtà nel mondo di oggi ci vuole una logica di sistema più vasto ci vuole cioè una vera politica industriale energetica della formazione e della ricerca a carattere nazionale
L'esperienza di Piombino esperienza delle grandi città europee delle nostre città ci dice che se non hai questa politica che
Montezemolo riferisce sempre fare squadra fare sistema in cui tieni assieme grandi scelte nazionale ed europea grandi scelte urbanistiche territoriale delle nostre comunità locale tu non ce la fa e questo dice la nostra situazione di oggi perché al netto delle opinioni che ognuno di noi può venire su quello che abbiamo avuto nelle politiche governative degli ultimi cinque anni non c'è dubbio
E il governo di centrodestra Nunavut ne è un'idea
Di politica industriale né si è fatto in qualche misura carico cura di un'idea di politica energetica
E noi ci troviamo ad aver cumulato ritardi fondamentale in questi settori anche in ragione del fatto che il nostro governo non faceva scelte
C'è stato sostanzialmente un'anarchia dei soggetti nel senso che ognuno si è arrangiato come ha potuto come ha cercato come ha cercato di fare ed è vero che in tanti casi abbiamo avuto fortunatamente la risposta delle imprese
Perché se no il dato si sarebbe aggravato di più ma non c'è dubbio che se noi guardiamo alla situazione italiana quello zero
Che fotografa l'assenza totale di sviluppo nel nell'ultimo anno diventa davvero un fattore inquietante
Perché nella nostra storia repubblicana noi non abbiamo mai avuto cinque anni di crescita economica sostanzialmente piatto
Abbiamo avuto anni in cui siamo andati sotto lo zero ma l'anno dopo le salivamo al sette otto per cento non abbiamo mai avuto cinque anni con una media di cresce dello zero due zero tre zero quattro come quella che abbiamo avuto all'Espace
Quindi il problema che abbiamo innanzitutto credo come Paese e naturalmente lo dico pensando al lavoro perché senza crescita non c'è flessibilità che tiene
Senza crescita deve ripartire posti di lavoro e più le fai crescere più sono posti di lavoro precari questo è evidente
Perché se non è cresciuto nel valore non era edito che generi cosa ripartisce poi poi inventarci tutte le formule più fantasiose ma alla fine generi sempre minore occupazione di qualità e minore occupazione codificate
Prendi esatto non c'è dubbio non ce l'ho
E quindi da questo punto di vista il primo obiettivo che chiunque deve avvenire il tanto più un governo all'inizio per la legislatura deve essere quello di sostenere e fare una politica forte nei confronti dello sviluppo
Le previsioni dicono che in quest'anno cresceremo di qualcosa più dell'uno non so se sono attendibili ogni qual volta ci si sia avventurati in proiezioni abbiamo sempre viste andare al ribasso io capisco
Che la prima cosa che mi piacerebbe che il nuovo governo facesse un'operazione un po'sciocco operazione un po'forte per provare a sostenere gli investimenti e lo sviluppo
Perché più allunghiamo la percentuale e l'ammonta dinamo accresce da quell'un per cento meglio stiamo tutti
Perché il Paese dall'immagine di riprendersi dopo anni di stagnazione perché comunque generi valore reddito che serve agli investimenti e serva davvero un'occupazione
Migliore perché contemporaneamente ti rimetti in un ciclo in cui ti agganci un po'a quella ripresa internazionale
Che c'è ma non c'è da oggi
Perché in realtà sono sei gli anni che il mondo cresce noi soltanto non cresciamo perché non è che possiamo dire che oggi c'è la ripresa internazionale oggi c'è una ripresa della Germania
Ma in realtà fuori da noi la ripresa dal due mila in poi è stata una ripresa come mai abbiamo visto in questo dopoguerra quindi c'è queste questioni da fare e rimettersi interessa avere qualche idea di politica industriale
E qualche idea di politica di politica energetica
Ora da questo punto di vista anch'io penso che non siamo nelle condizioni di fare grossi piani le grosse cose non siamo negli anni sessanta settanta però una responsabilità pubblica che orienti le grandi direttrici di sviluppo si
Che dica la vocazione fondamentale di questo Paese deve essere questa più questi dati
Che metta in circuito la formazione di una fazione la ricerca al trasferimento tecnologico col sistema dell'impresa che provi un po'a interrogarsi sul limite familiare della piccola impresa italiana non per punire
Ma per sostenere tra aiutare per dare opportunità perché anche questo è un altro grosso problema
Che noi abbiamo che porti più imprese possibile in Borsa perché siamo il Paese in cui abbiamo un quarto un quinto delle imprese quotate in Borsa di tutto il resto della media europea con tutto quello che questo significa
Che rilancia orienti e faciliti una politica di investimenti che riparta da alcuno contributivo e fiscale
E da questo punto di vista ci sarà un problema di suo finanziamento però non c'è dubbio che una riduzione netta forte un'azione di shock un'alterazione che consente di fare alcune operazioni poi dentro questo dovremmo discutere perché questo sì mi piacerebbe che il Governo affrontasse con le parti sociali come lo riduciamo questo cuneo in maniera indifferenziata
Riduciamo il Comune o più per le imprese che esportano e sono esposte alla concorrenza internazionale uguale per tutti comprese quelle aziende che sono in situazione di rendita e guadagnano già oggi miliardi miliardi di euro
E contemporaneamente se questo pur non lo dobbiamo ridurre lo facciamo per favorire la stabilizzazione dei rapporti di lavoro precari o meno
E così via perché non c'è soltanto da dire partiamo con una riduzione dei costi
Ma c'è anche da dire come partiamo con una riduzione del costo e come si finanzia questa riduzione dei costi perché finita la campagna elettorale bisognerà e il governo dovrà farlo
Dire al Paese come finanza se è un'operazione ad esempio di sette otto o nove miliardi di euro e se è vero che il governo precedente lascia al Paese un disavanzo pubblico superiore al quattro per cento in che modo si finanzia questa operazione e succhi ricadono
Gli oneri di questa politica quindi dire queste sono le questione in campo energetico aggiungo solo attori vola arrivò la questione in campo energetico anche c'è da riflettere perché noi siamo un Paese privo di materie prime questo lo sappiamo senza nucleare noi abbiamo questi due diciamo vincoli e non c'è dubbio che dobbiamo tener conto dell'uno e dell'altro
E dentro questo schema non siamo un Paese fortemente troppo dipendente
E dobbiamo stare attenti perché la questione energetica per ogni Paese questione l'interesse nazionale almeno così la vivono tutti tranne noi ma non va bene non possiamo essere un'anomalia in cui tutti i Paesi si curano di come sono
Le fonti di approvvigionamento energetico e noi facciamo finta di niente poi un giorno un gasdotto un rubinetto si chiude e corriamo il rischio di aver le Riserve dipendiamo dal petrolio il petrolio non sappiamo se come si arresterà nella sua corsa o meno
Dobbiamo far dei rigassificatori e non si riesce a farli
Oggi c'è un carbone pulito attorno a carbone pulito si fa una polemica come se fosse il carbone vecchie c'è un problema di educazione e siamo anche un Paese in cui singolarmente stupidamente
Ci si interroga se quelle pale eoliche deturpano i panorami e allora non si capisce più povero dobbiamo fare questa energia elettrica perché
Il gas ci fa dipendere l'altro il petrolio costa in maniera incredibile
Le fonti alternative non si fanno pure deturpano anche se il carbone pulito non si deve fare i rigassificatori non si deve fare non è che ci può andar bene solo nucleare che compriamo in Slovacchia perché qui c'è un paese cinque c'è una risposta civile che interroga anche la coscienza di ogni cittadino
Degno di questo nome non è che possiamo far finta di caricare solo sugli atti c'è un problema che riguarda noi e anche le nostre comunità
E c'è un problema di democrazia nelle nostre comunità perché non puoi far calare le scelte dall'altra non puoi far precipitare soltanto in alcuni luoghi la produzione energetica
Non ho programmazione con un consenso democratico lo devi spiegare
A me non mi piace che la concentrazione ed anche di produzione elettrica si concentri in quattro cinque siti in Italia
Voglio una cosa più democratica in cui tutte le comunità siano chiamate a concorrere con la partecipazione ma con un'educazione alla conoscenza dei fattori energetici se non usciamo saremo sempre più dipendenti
Consumeremo sempre più energia prodotta dagli altri ma che pagheremo e in ogni caso avremmo costituì genetici superiori arresto della media
E naturalmente questo e destinato a Pisa infine sulla flessibilità del lavoro
Io
A nostro Pignone
Credo che sia che siano dove siamo arrivati a un livello di guardia per quanto riguarda la precarietà della condizione del lavoro mi rendo conto che c'è come spesso dicono a doppio solitudine dell'impresa e del lavoro
Aggiungo che naturalmente il lavoro è molto più debole dell'intreccio
E che il tentativo che io comprendo ma che non posso condividere dell'impresa di scaricare gli oneri e i costi di questa incertezza sempre più sulla precarietà del lavoro arriva un punto limite in cui neghi
Al futuro dell'impresa la qualità del lavoro e soprattutto ai giovani la possibilità di Avvenire una vita lavorativa degna di questo no
Io può darsi che incontro solo persone che abbiano rapporti di lavoro particolare
Ma cosa c'entra con la flessibilità
Quell'assistente di volo che ogni tanto incontro quando prendo un aereo che mi spiega ho quarant'anni e sono sedici anni che ogni anno faccio nove mesi di lavoro sempre precari cosa c'entra con la flessibilità questo e so bene anch'io
La precarietà non riguarda prevalentemente le industrie oggi riguarda prevalentemente il settore dei servizi del settore una volta pubblici ma questo non mi sposta il problema
Perché per me quei lavoratori sono lavoratori a cui va data una risposta per questo ci vuole
Una diversa cooperazione culturale che non ci spieghi quant'è bella la precarietà perché non è così la precarietà non è affatto appello per la gente che l'arrivo
Si divida cos'è flessibilità e si combatta la precarietà per questo io dico che c'è da fare un'operazione seria
Al di là dei termini al di là del terreno il programma del centrosinistra quello che ha vinto le elezioni prevede delle cose sulla legge Biagi togliere questo il questore quaestor togliere questo correggere questo aggiungere questo questo
Per me l'operazione più seria mettersi intorno a un tavolo e riscrivere il testo di una nuova politica del lavoro
Dove c'è qualcosa che resta quello che cambia quello che viene modificato quello che si aggiunge in maniera organi
E quando questo si determina
E quando questo ripetermi annuncia il vecchio e c'è il nuovo e non lo dico per un fatto ideologico mentre la legge trenta era un fatto ideologico perché a vere articoli che non vengono utilizzate dalle imprese
Come il job on call vuol dire aver fatto un'operazione Colocci
Ma perché non mi piace che il taglia il Cucci le forbici le sforbiciate
Alla fine rendano le politiche del lavoro ingestibili anche per le aziende come parzialmente sono una parte degli istituti di quella legge voglio l'operazione chiara trasparente in cui tutti abbiano certezze ben prese e i lavoratori per farla secondo me la strada più seria e questa si possono avere opinioni diverse però voglio che sia chiaro qual è la mia della nostra opinioni
Grazie a Guglielmo Epifani
L'onorevole Enrico letta allora alle precedenti o comunque argomenti molto importanti e chiari id tre sintetizzo così per giusto per ricordarli a me la platea non basta chiamiamolo così il modello Roma ma c'è bisogno detta una politica industriale
Non basta la politica dei no di cui comunque le con la quale comunque il governo deve misurarsi perché al suo interno c'è qua e là qualche spinta però no a tutto terza cosa
Non
Completare o riformare ma riscrivere tutta la politica
Per la legge rigore la legge del dente le leggi sul lavoro onorevole letta
Beh io credo che dal convegno di oggi emerge una grande invocazione l'abbiamo sentita ridire talmente tante volte
Che a mio avviso questo è il fatto importante di oggi perché emerge sia nere sulle le riflessioni dei territori nelle riflessioni delle imprese nelle riflessioni del sindacato
Dell'associazionismo c'è una invocazione a che l'Italia faccia politica industriale io parto da qui in questa riflessione dei così come un fatto nuovo e qualche anno fa questo non sarebbe avvenuto qualche anno fa attorno a questo tema non si sarebbe fatta una riflessione così
Coralmente condivisa e non si sarebbe affidato alla politica industriale la capacità di far ripartire il Paese qualche anno fa si diceva che l'Italia praticamente aveva chiuso o andava ad libitum a chiudere sul tema dell'industria della grande industria che futuro erano altre missioni
Bene io credo che i dati proprio di questi ultimi anni sono molto interessanti da leggere in controluce
Perché tante volte ne continuiamo a ragionare con questa mentalità invece andiamo a vedere i dati del due mila e cinque del due mila e quattro se l'Italia ha retto come PIL cioè non è andata indietro
Questo non lo non è dovuto alla competitività del settore dei servizi questo è non è dovuto alla competitività del settori ancora diciamo pubblici
Questo è dovuto al fatto che rispetta una crisi generale dell'industria manifatturiera europea l'Italia ha tenuto meglio rispetto a quanto hanno tenuto peggio le industrie manifatturiere degli altri Paesi europei queste il dato grezzo la verità del luglio del due mila e cinque del due mila e quattro
E questo dato credo che ci deve far capire qualche cosa perché se questo è avvenuto
In una situazione di grande difficoltà io credo che il futuro e questi invocazione a una politica industriale debba essere declinata
Come sono venute fuori molte molte cose credo molto interessante molto importanti
E credo che sia importante che le si applichino nel modo più rapido e più efficace possibile
Intanto partono gli strumenti dal famoso chi fa cosa che Pierluigi richiamava prima credo che non abbiamo un grande problema strumenti perché oggi c'è nel nostro Paese un effetto un effetto polverone sul chi fa che cosa che è una delle grandi dei grandi problemi che abbiamo un effetto scaricabarile
Che è uno dei problemi dei sì e dei no e delle politiche dei no dei territori perché lo scaricabarile è la cosa per cui ogni territorio quando gli si dice il rigassificatore le ad Atene nessuno si fida più perché nessuno si fida delle cose che gli vengono dette ma poi arriverà anche questo ma poi si fa anche quest'altro perché c'è una tale logica di scaricabarile per cui ogni pezzo diciamo dei livelli istituzionali e scoordinato rispetto agli altri non si assume le responsabilità totali
E il livello nazionale spesso e volentieri è quello che si si che svicola più fortemente da questa responsabilità non abbiamo bisogno di un tema di mettere regioni e governo centrale attorno allo stesso tavolo di programmazione strategica degli obiettivi delle scelte non di fronte alla Conferenza Stato Regioni ma prima della Conferenza Stato-Regioni
Mi rendo conto che può sembrare tecnicalità istituzionale mi son convinto che questa è una delle delle chiavi dei prossimi mesi se il governo che verrà riuscirà ad avere le regioni dentro la macchina dentro il motore
Per far sì che le scelte che si fanno sono scelte che si fanno insieme realmente insieme l'idea di costruire questa cabina al governo nella quale le Regioni e il Governo e i ministri economici deciderà e individuino gli obiettivi
E quindi si riesca a fare un lavoro comune nel quale poi c'è una corresponsabilizzazione nella perseguire quegli obiettivi che si sono indicati e a mio avviso questo sarebbe un salto di qualità
Importantissimo la Corte costituzionale ha visto aumentare a dismisura i conflitti ex post rispetto la decisione cioè i contenziosi perché è evidente che quando un'amministrazione assume una decisione
E l'ha assunta e va a confrontarsi con un'altra amministrazione che ha assunto la sua decisione e palla fino allo scontro è inevitabile finisce in Corte Costituzionale sono felici i giornali
Nazionali e i giornali di la diffusione più regionale perché ovviamente lo scontro Regione governo nazionale è una cosa che credo che insomma Manfellotto possa raccontarsi cosa sono stati questi anni
Da questo punto di vista le vicende delle autorità portuali le viscere
Ne abbiamo viste di tutti i colori questi sono danni alla competitività del Paese quindi primo tema a mio avviso è questo
E per noi la responsabilità è maggiore perché ci sono solo tre il quattro regioni che sono di colore diverso quindi non possiamo permetterci politicamente
Che non ci sia una capacità di affrontare e risolvere questo tema e quindi di marciare in modo comune con obiettivi comuni strategie comuni avendo l'ha fatto i panni sporchi prima a casa perché pone fine all'impresa di dire che la colpa dello Stato della Regione quando uno non riesce a ottenere quell'obiettivo al lavoratore
Dire di dire che la colpa è dello Stato della Regione può importa poco il problema è credo essere in grado in questo di aver fatto il lavoro precedente quindi questo a mio avviso il primo grande tema che ne abbiamo di fronte
Il secondo grande tema è sicuramente quello di aprire il Paese
E credo che sia tema
Che forse abbiamo sottovalutato in questi anni perché per esempio visto che si è toccato molto nel campo dell'energia sul tema dell'energia abbiamo fatto tutti un prometto un errore corale
Sì è scambiata
Perché forse ci conveniva anche farlo la liberalizzazione per la politica energetica e questo ha fatto un danno alla politica energetica e alla liberalizzazione perché la liberalizzazione nel campo dell'energia
Ha un ruolo fondamentale così come negli altri settori ma non è politica energetica
La liberalizzazione senza la politica energetica non risolve il problema perché politica energetica vuol dire sicurezza degli approvvigionamenti
Razionalizzazione dei consumi infrastrutture queste cose con la liberalizzazione centro poco o nulla nel senso che credo che su questo tema forse oggi partiamo da un da un punto più avanzato il punto più avanzato come spesso capita al nostro Paese il ciglio del burrone
Nel senso che l'Italia è sempre quella della del del novantesimo minuto della qualificazione che non c'è del la rimonta infatti sono molto fiducioso per mercoledì prossimo a Barcellona questo non lo dico tra parentesi
Bicchieri ma l'ha fatto perdere anche la partita del Milan ieri sera
Fare ammalare per andare a Ballarò in Canada
In tutto questo noi che veniamo dal ciglio del burrone al ciglio del burrone è il quasi blackout del gas di quest'inverno
Che è stato un danno per il Paese pesante le imprese hanno pagato i cittadini anche ma abbiamo visto il ciglio del burrone
Che il ciglio del burrone in questo caso forse ci ha fatto bene a vederlo perché oggi probabilmente discorsi che stiamo facendo coralmente il Paese sta facendo sul gas non li avrebbe fatti se non avesse visto il ciglio del burrone
Che i rigassificatori vanno fatti di questa è una cosa che è chiara da tempo
E che in Italia soltanto recentemente è diventato un fatto di fuso e se Dio vuole oggi abbastanza pacifico
Qui c'è sul tema Energia
Da sapere che abbiamo un problema sul breve lo dico subito perché siccome si è parlato di un Governo che verrà beh il governo che verrà dovrà sul tema dell'energia evitare che il prossimo inverno ci sia il blackout veramente e siccome il prossimo inverno
Le condizioni saranno esattamente le stesse dell'inverno precedente perché non freddo non freddo non è quello che cambia ma le condizione di infrastrutturazione dell'ingresso
Di gas nel nostro Paese sono hanno le stesse perché i rigassificatori non saranno operativi per l'inverno prossimo
Non abbiamo bisogno di fare subito queste state scelte immediate che vogliono dire stoccaggi e sbotta e gli anni sbotta i lamenti dei due grandi gasdotti
E questo mi richiama
E qui parla Giuliano Amato che è stato ministro del tesoro e quindi sa benissimo qual è il punto chiave non abbiamo bisogno di prenderci tutti come governo
Futuro del Paese l'impegno che la politica energetica non la fa il ministero del tesoro
Perché il ministero del Tesoro l'abbiamo vissuta esperienza che tutti sappiamo che cosa vuol dire la politica energetica il ministero del Tesoro nella gran parte dei casi vuol dire guardare i dividendi dell'ENI punto i dividendi dell'ENI vogliono dire
Vado a spanne tre miliardi di euro l'anno all'incirca di incassi se a questo ci aggiungiamo i sei sette miliardi di euro l'anno che sono le imposte che Leni paga lo Stato
Abbiamo già completato il ragionamento vuol dire dieci miliardi di euro in ballo che sono molto per le casse dello Stato questo lo dico anche perché agricoli anche nel nostro mondo c'è una sottovalutazione del tema del ruolo della finanza pubblica quando si dice c'è un problema di finanza pubblica il deficit e il debito e queste cose poi incidano perché se non ci fosse il problema di finanza pubblica
L'incidenza dei dividendi dell'ENI sulle politiche energetiche di un Governo sarebbe zero siccome c'è un problema finanza pubblica drammatico purtroppo bisogna mettere e qui bisogna dare atto a Confindustria in particolare Emma Marcegaglia che ha in cura questo settore che Confindustria ha fatto un passo avanti nel senso che Confindustria la stessa contraddizione al suo interno
A i tanti consumatori di energia e c'è anche il Moloch dentro e credo che sia fondamentale che Confindustria in questo faccio continui questa linea che è una linea di sapere che la bilancia deve attendere a favore dei consumatori di energia
Delle imprese che consuma energie credo che i siderurgici qui presenti possono raccontare e testimoniare molto di questa storia le nostre politiche dovranno essere politiche fatte in questa direzione e accanto a questo ovviamente le politiche di medio
Il tema dei rigassificatori sul quale l'Italia diventerà un un paese interessante perché non c'è nessun Paese occidentale tranne il Giappone che vive di rigassificatori
Il Giappone file di rigassificatori da tempo venti quattro rigassificatori che portano il gas sulle coste giapponesi non c'è nessun altro Paese occidentale che a questo questa situazione questa dinamica quindi per noi questo vuol dire imbarcarsi in un'operazione ambiziosa complessa
Però
Però che ha una sua utenze alita sul future norme perché questo vuol dire per l'Italia potenzialmente non domattina ma nel due mila undici del due mila dodici
Poter non soltanto aver risolto i problemi di approvvigionamento di gas ma può voler dire soprattutto diventare un grande venditore di gas
E siccome tutti dalla Francia alla Germania alla Spagna hanno capito che lasciare a Putin
Il rubinetto e il essere lasciare a Putin di essere l'unico che manovra il rubinetto del gas non è una bella cosa
Perché si è visto come è successo quest'inverno il fatto che l'Italia possa diventare un grande rivenditore un grande ab che rivende grassa del resto d'Europa grazie ai rigassificatori sulle coste ai tre quattro perché poi non c'è bisogno di molto di più
Aggiungo un punto chiave
Per questa area della Toscana della nostra Toscana il fatto che uno di questi tre quattro punti sia qui
Vuol dire un grande vantaggio competitivo perché abbiamo parlato tanto chiedendo e faceva parte delle parole
Nella relazione del sindaco Anselmi questa mattina
Di come rendere attrattivo il territorio di come far sì che questo territorio sì effettivamente attrattivo
Di nuove attività di impresa bene il costo dell'energia è uno di questi lo sappiamo tutti benissimo e sappiamo tutti benissimo che l'Energia all'ingresso costa di meno che al punto d'arrivo finale
E che quindi l'energia qui
Costerà di meno il giorno in cui l'energia qui arriverà rispetto a a al punto finale dove l'energia finirà per appunto passando dei tubi giungere lo dico perché questa è una grande partita che quest'area si gioca
Ed è una partita che ovviamente quest'area deve giocarsi complessivamente qui lo dico Anselmi lo dico al presidente e c.t. fa io credo che credo fortemente fortemente son convinto che ci sia anche il professor Fara son contento c'è anche il professor Varaldo qua
Oggi sono assolutamente convinto che il futuro di questa area è il futuro dell'area vasta della Toscana costiera
E son convinto anche Piombino faccia parte di questa rimasta che debba far parte di questa area vasta perché la possibilità di condividere delle infrastrutture che sono uniche
Un aeroporto di Pisa che in Lario porto italiano che sta facendo risultati migliori
Due grandi porti come sono quelle di piombino e di Livorno che devono vivere con maggiore complementarità tra di loro perché non è possibile che tre università eccellenti
Una situazione logistica nel momento nel quale si risolverà il problema della dorsale tirrenica che sarà una situazione logistica assolutamente eccezionale credo fanno di questa era un'area di grandissimo interesse se tutti insieme ci lavoriamo se ci lavorano le amministrazioni locali se ci lavora al Governo nazionale credo che aver fatto oggi di Piombino
Punto di riflessione nazionale sul tema dell'industria ha rappresentato la scelta felicissima lo dico perché le cose che abbiamo ascoltato prima
Sa sono state un tentativo molto felice di mettere insieme una riflessione molto locale con una dimensione molto globale
La la relazione di Padoan ha detto delle cose
Ci ha fatto capire uno sfondo che io sintetizzo così non so se Piercarlo è d'accordo con la mia sintesi ma la sintesi di quello che ci ha raccontato padovano è sostanzialmente questa la Grand la grandezza dell'Italia industriale Statuto uscire entra nel G7 nel mille novecentosettantacinque
La grandezza dell'Italia industriale del futuro sarà far sì che l'Europa
Faccia parte del G7 del due mila e venti perché se l'Europa non fa parte del G7 del due mila e venti o meglio se l'Europa non esiste l'Italia non ci sarà nel G7 del due mila e venti
Perché la Cina e l'India il Brasile e il Sudafrica nel sono Paesi che avranno dei tassi di crescita assolutamente nel due mila e venti incomparabili come il nostro credo che questo sia un tema chiave importante decisivo perché poi tutte queste riflessioni hanno senso se le mettiamo dentro una partita di quel livello
Credo qui ci sia da dire una parola ovviamente
Sulle parole dette Bersani così bene prima che mi questo mi consente soltanto di citare il titolo di dire che son d'accordo
Sulle tre parole che a mio avviso son tre parole chiave per le imprese italiane le tre parole chiave sono sicuramente le tre parole che possiamo sintetizzarle così più marchi
Dimensione maggiore
E più ricerca innovazione queste sono se dovessimo dire sintetizzare le tre cose che devono avvenire son queste
Più marchi perché tutti sappiamo come ci comportiamo da consumatori io vorrei che ognuno di noi facessimo recente la riflessione su come si comporta da consumatore
Se c'è da comprare il formaggio nessuno di noi compra formaggio inglese o formaggio tedesco e fanno schifo e compriamo il nostro formaggio ma se c'è da comprare il mobile
E abbiamo da spendere poco alzi la mano chi non fa il pensierino di alla fine fare un salto alla più vicina o meno lontana
Ikea che si trova sotto mano
E invece fa il ragionamento soltanto legato al made in Italy purtroppo non è così ormai l'atteggiamento del consumatore un atteggiamento di altro genere alla su questo lo dobbiamo sapere che la logica del marchio che ha una logica che in Italia è stata nel passato molto bistrattata non si è investito nel marchio
Deve diventare nel futuro una logica invece di grande investimento le imprese devono investire nel marchio marche è determinante
La dimensione perché senza dimensione oggi non si riesce a stare sul mercato globale
Perché senza dimensione non si fa ricerca perché senza dimensione non si hanno ricercato nelle proprie impresa tutti sappiamo che cosa vuol dire al quello che sta avvenendo nel campo Della calzatura prendo un esempio del quale con Guglielmo abbiamo parlato recentemente con il con con uno degli imprenditori che va per la maggiore oggi che quello che fa le scarpe con la la suola bucata sotto ebbene quello quella quella scarpa lì è una scarpa che va oltre la logica della della crisi del della scarpe italiana
Perché alla fine si è inventato una cosa però e qui dobbiamo sempre dirlo agli imprenditori cui per pellicole parliamo l'invenzione va bene pappa c'è bisogno di un gruppo di ricercatori che te l'applicano industrialmente perché l'invenzione dell'imprenditore da solo
Non basta non è sufficiente non abbiamo ripeto una cifra che dobbiamo voglio voglio sempre ripetere non abbia un numero di ricercatori nelle imprese italiane che è pari a quelle che hanno in Svezia in Olanda paesi che sono grandi come la Lombardia
Noi abbiamo un numero di ricercatori nelle nostre imprese che è pari a circa venticinque mila
In Germania hanno circa centosettanta mila ricercatori nelle imprese qui abbiamo un evidente problema perché tutti sappiamo che il piccolo imprenditore non può mettersi in caso ricercatore costa ma sappiamo che dobbiamo aiutarlo e le politiche di governo nazionale per detassare l'assunzione di ricercatori nell'impresa dovrà essere un punto chiave così come il tema della e l'abbassamento della delle tasse sul lavoro che andrà fatto tramite la concertazione
Perché penso anch'io che sia molto importante che quella riduzione dei cinque punti sulla riduzione i cui particolari verranno gestiti insieme alle imprese e insieme ai lavoratori per evitare di fare errori
Molto semplicemente
Perché la Tremonti bis è stato un errore clamoroso che sarà anche servito elettoralmente che la proposta non ho dubbi ma dal punto di vista delle politiche industriali siccome è stata l'unico strumento di politica industriale fatte in questi cinque anni Italia
è stato un errore profondo perché è stato uno strumento conservativo
Conservativo dell'esistente in un momento in cui invece ordina di far fare una torsione al sistema e qui c'è un problema di un lavoro collettivo ecco perché la parola concertazione la responsabilità il ruolo che noi dovremmo dare al mondo associativo stata citava è stata citata vicenza prima
Io trovo adesso lo possiamo dire fuori dal fuoco delle polemiche elettorali
Perché dobbiamo su questa delle le idee chiare anche noi l'autonomia
Della mondo associativo di impresa e del lavoro è sacra
Ed essere sacra nel senso che cosicché utile al paese alle istituzioni
L'idea che il politico
Anche il più importante di tutti vada in una sede di un'associazione o di un sindacato di un qualunque altro mondo di rappresentanza dell'impresa aizzare una parte degli associati contro un'altra parte degli associati
La trovo una cosa scandalosa grave e negativa per il paese
Non abbiamo bisogno di un Paese nel quale e ci si rende conto effettivamente che si è tutti dalla stessa parte della barricata
In questo avere relazioni sindacalisti industriali nuove sapere che non è più la logica per cui c'è un tavolo cioè l'industria da una parte il sindacalista dall'altra e l'istituzione il mezzo ma siamo tutti e tre da una parte del tavolo e poi c'è la Cina dall'altra parte del tavolo
Cosa che ovviamente complicata per tante dinamiche che viviamo ma che è la realtà dei fatti la Cina ovviamente la la la indicò come e sono i fenomeni di globalizzazione che stiamo vivendo e questo deve essere anche l'atteggiamento con cui vivere la vicenda delle prossime riforme del mercato del lavoro che vanno vissute in questa logica sapendo che in Italia ci mancano gli ammortizzatori sociali e sapendo che in Italia abbiamo la logica
Portavano i sociologi del lavoro qualche anno fa ed è rimasta esattamente uguale della Cittadella abbiamo una cittadella chi è dentro la cittadella tutti i diritti
Sì è fuori dalla cittadella non ha niente
A delle briciole di lavoro
C'è una responsabilità delle istituzioni
E c'è un grande bisogno che il sindacato si occupi sia di quelli dentro la cittadella sia di quelli fuori la Cittadella
C'è un bisogno che ci sia la capacità di rimodulare i diritti di quelli che sono fuori dalla cittadella
Quando ne diciamo che un giovane tra i diciotto e ventinove anni su due ha un contratto a tempo indeterminato e uno su due ha un contratto parasubordinato vuol dire che se è donna quel giovane
Quello a tempo indeterminato può permettersi di avere un figlio quello che parasubordinato siamo figlio automaticamente per del lavoro
E qui c'è il nodo del ragionamento sul futuro dell'Italia perché era salito sul futuro dell'Italia senso se questa fiducia parte dal sapere che c'è un sistema e che si tende sui nuovi problemi questi sono problemi che ci sono oggi non c'erano vent'anni fa si come nostro welfare ancora costruito sull'età di vent'anni fa o di trent'anni fa
E considera che la famiglia grande ammortizzatore Šešelj sociale dell'Italia di anni fa sia la stessa oggi di allora non è così
Perché la famiglia italiana oggi non è la famiglia di trent'anni fa e non può essere quella morte esattore sociale che consente al sistema di no pagare costi per povertà che oggi sono fondamentali e che sono un fattore di competitività assolutamente essenziale e quindi termina dicendo che su questi temi
Il fatto di essere in grado di dire dei sì forti
Secondo me è l'impegno che ognuno si deve prendere Easy vogliono dire prendersi responsabilità fare la propria parte sapere che non ci saranno i prossimi cinque anni un Governo che cercherà di dividere i sindacati tra di loro e cercherà di di fidi dividere i sindacati dalle imprese ma ci sarà governo che cercherà di mettere tutti attorno allo stesso tavolo di trovare soluzioni comuni
C'era un governo che cercherà di mettere regioni enti locali allo stesso tavolo per trovare le soluzioni comuni per trovare i punti di sviluppo comuni
E credo che questo governo lo dicevo in questi giorni ne sono straconvinto conoscendo come fatto centro sinistra
Sarà una virtù il fatto che questo governo abbia pochissimi voti di margine perché il centro sinistra dato il peggio di sé nel passato quando ha avuto il delirio di onnipotenza quando ha pensato che era vinta per il prossimo secolo allora è successo il disastro centrosinistra che invece sa che se sbaglia esso ognuno fa i suoi giochetti si va a casa tutti
è un centrosinistra che sa benissimo a che fare le cose per cinque anni per bene è l'unica strada che abbiamo davanti e questo alla fine sarà un bene per il Paese
Grazie
Grazie Nicoletta allora siamo arrivati alla conclusione del presidente Amato che ha avuto la bontà del seguire
Praticamente l'intera giornata dei lavori gli affidò il compito più difficile quello di tirare
Le fila delle molte cose che sono state dette però siccome ciascuno di loro ha avuto la sollecitazione uno anche al presidente Amato contento anche lei di avere una maggioranza risicata
Sei nove sette euro se devo cominciare da questo comincia da questo poi comincia come avrei cominciato ma in griko ha perfettamente ragione
Io così Guidantonio uno dei governi più difficili in uno dei momenti più difficili della storia italiana con una maggioranza molto risicata
C'era un elemento che l'opposizione di sinistra
Per quelle ragioni che caratterizzavano la sinistra d'un tempo
Negava di potermi formalmente appoggiare mi appoggiava era capogruppo il mio partner in italiani ed europei Massimo D'Alema quindi ci conosciamo bene
Insomma mi dava una mano in modo che non mi mancassero mai i numeri quando si vota e macchie il D'Alema adesso scusa è sempre lo stesso travisare ma a no io in parte questa questa è una differenza
Però infatti il con Massimo questa riflessione l'abbiamo già fatta dico allora era così ora di sicuro non sarà così però c'è l'Effetto che diceva in griko cioè una maggioranza esigua tende ad essere più compatta
Perché se c'è una maggioranza che ha cento deputati di margine o cento senatori di margine questo margine serve a litigare e ad ammortizzare il litigio
Un margine di tre con litigio manda a casa tutti dopo una settimana e può essere in parte per ragioni politiche in parte per ragioni personali
La tendenza ad evitare di andare a casa così presto nella storia dei Parlamenti diciamo
E quindi io confido nel fatto che grazie a questi soli tre voti il governo di centrosinistra durerà anche di più di quanto sarebbe durato
Se avesse avuto qualche voto di più poi naturalmente se Dio ci assiste anche a me
Lo si disse che Dio era dietro Giovanna e Giovanna combatteva una guerra quindi io escludo che Dio stesse da una delle due parti di un conflitto militare
Ma se darà una mano per un'operazione di pace sarà apprezzato
Sarà a prezzo così da da noi che siamo qua
Detto questo per rispondere a Bruno anzi Bruno è la prima persona che voglio ringraziare perché lo abbiamo tenuto qua da stamani ostaggio ostaggio a gestito ci ha consentito di gestire molto bene dall'inizio alla fine questa giornata
Lavoro completamente gratuito e volontario prendeva note sempre qualcosa appare sul Tirreno non è che ci dispiace insomma però per quella carica la spesa per quello che fai sul Tirreno sei pagato il territorio dello che hai fatto qui finora ti ringraziamo ancora una grande con grande amicizia
E voglio
Voglio poi ringraziare Gianni Anselmi per aver avuto l'idea in realtà di organizzare questa cosa
Che fin dall'inizio ha pensato e ha fatto condividere a mente siero sarebbe stata quella che poi ha finito esattamente per essere cioè così come lui ha detto nelle sue parole iniziali piombino è un caso esemplare del tema delle politiche industriali per l'Italia
E tutto questo convegno lo ha dimostrato e che lo sia
Io nel ringraziare coloro che hanno partecipato l'invito venendo da fuori
Da Pierluigi a voi a quelli che hanno parlato la mattina Piercarlo che così ha rappresentato la nostra partnership di Italianieuropei col Comune
Invito coloro che hanno partecipato da fuori
Ma vi è mai capitato di parlare di temi di politica industriale davanti ad un pubblico così attento e numeroso qui c'è un'intera città che da stamani e qui a seguire questa discussione
E questa è la prova che questa città
Scrive il tema delle politiche industriali come un tema proprio e anche la città da dobbiamo ringraziare fra l'altro
Io
In tanti anni lo devo dire di presenza sì diciamo da queste parti a Piombino mi sono proprio affezionato lo devo dire insomma ho trovato qui gente di qualità umane intellettuali e professionali che raramente ho trovato altrove ed è una città bellissima insomma dobbiamo farla diventare anche meglio e quindi questo convegno ci serve
No nel trarre le conclusioni ovviamente io non aggiungo altri temi insomma
Perché tutto è stato detto voglio così insieme ai tanti presenti ripercorrere e i motivi di questo convegno insomma ripercorrerlo non come dire continuarlo
Riprendendo proprio il punto iniziale cioè i noi qui vi abbiamo messo sotto gli occhi
La realtà di una città che fa parte di una regione nelle quali vecchia e nuova economia si integrano
Nelle quali CIE Piombino propria esemplare perché trovare al mondo una certa nella quale c'è la siderurgia sia come riuscire siderurgia di base sia come siderurgia consumatrice dei prodotti di base uno accanto all'altro
E in città fino al punto c si diceva stamani cinquanta metri
Dalle case la ex dalla la Dalmine
A vere una economia turistica che in qualche modo c'è legata all'Elba
Legata al retroterra con ed tutta la economia dell'agriturismo
Insomma altre industrie anche minori questo è uno è un microcosmo che schiaccia una realtà in piccolo una realtà che poi la realtà della Toscana con con in Piombino
Un elemento in più
Che piombino era una delle prime città Dellai fase della industrializzazione matura proprio in ragione della sua siderurgia ha vissuto una fase di declino legata al declino che in parte la siderurgia avuto se avessimo capito prima che la Cina stava arrivando la storia sarebbe stata diversa ma l'abbiamo capito troppo tardi abbiamo cominciato in tutta Europa parlare di eccesso di capacità quando era capacità che stava per diventare insufficiente ma insomma
Va be'questo mi porterà poi ad un altro punto di quanto è importante capire il futuro e questo è il cuore della politica industriale
E e poi è riuscita ad affiancare a questa siderurgia in qualche modo calante altre attività e quindi e quindi ha creato proprio per necessità e per virtù in mix tra l'industria e il resto dimostrando che un'economia vive di questo mix
La Toscana nel suo insieme questa espressione se io trovo intollerabili le discussioni della sera perché in genere la sera
Ciascuno dice la cosa che ha più in mente e la dice in termini alternativi a quella dell'altro per cui se il tuo osi dire che l'industria serve a qualcosa
C'è sempre uno che dovendo aprir bocca dovendo dire una cosa diversa
Ti spiega che la sorte con nomi è l'unica economia per l'Italia
Che l'Italia c'era sul turismo che l'Italia c'era solo la cultura che è solo questo che l'Italia deve fare solo solo sono sono non c'è nulla di sono in una economia che funziona
E noi abbiamo e questo ci deve aiutare a guardare al futuro la grande fortuna di potere non dire solo
Di non essere Hammond o culturali né mono colturali nel senso che noi abbiamo la gigantesca fortuna guardate essi se se impariamo a guardarci e dico non col pianto negli occhi e nel cuore ma con la fiducia di poter essere fare
Noi c'abbiamo l'industria
Noi c'abbiamo un patrimonio storico gigantesco noi c'abbiamo un ambiente che ancora migliore di tanti altri e le parti del mondo che si stanno sviluppando ora si stanno anche rovinando per la totale disattenzione che hanno all'ambiente
E noi abbiamo più sviluppato questa produzione di qualità che incontra i gusti di un numero crescente di esseri umani via via che i livelli di reddito nel mondo
Per nostra fortuna e non per nostra sfortuna stanno finalmente migliorando ecco la Toscana Piombino
E poi la Toscana di danno su scala di verza macchie vi fa vedere che non è un sogno ma è una realtà possibile
Questo aggregato italiano insomma che vi porta nella stessa regione
Da Giotto a una conceria per quel poco di concerie che può ancora si possono avere ma poi la conceria diventa dieci chilometri più in là un prodotto con marchio italiano
Ed infatti in questa regione non vi chiedono il protezionismo in questa regione di chiedono la tracciabilità del prodotto perché hanno l'orgoglio di è la convinzione che se i prodotti girano per il mondo ciascuno con il proprio mentre in il loro made in può prevalere su altri allora ecco questa e la risorsa principale sulla quale dobbiamo contare ecco applicando il metodo che abbiamo applicato in questo contro in questo convegno di abbiamo messo a fuoco questa realtà plurima appunto Piombino toscana
Una realtà nella quale abbiamo avuto momenti difficili e siamo risaliti nell'insieme di una regione che come ha detto giustamente stamani i conti
Era partita nei vagoni di coda ed è arrivata proprio proprio in ragione di queste circostanze ai vagoni di testa dello sviluppo non solo italiano ma europeo e e di lì ci siamo messi a guardare al futuro
Ecco questo è l'esercizio di cui ha bisogno l'Italia per ritrovare fiducia
Cominciare a guardare al futuro
Perché stiamo attenti questo corrisponde alle necessità di un Paese che ha tanta piccola impresa
è una bischerata quella che il mercato funzione se cento imprenditore tutto tutti i cechi si confrontano concorrenziale mente giocando a mosca cieca in realtà ci deve essere in un mercato concorrenziale il rischio ma deve essere legato a valutazioni di Venezia e che si fanno di un futuro che si vede
Ora la grande impresa è capace di vederselo da sola in futuro tant'è vero che se c'è qualcuno che non ha mai smesso di pianificare anche dopo la caduta del comunismo
E la grande impresa capitalistica in realtà la quale
Pianifica il proprio futuro ingranaggio né della capacità che ha di vederlo
Un paese come l'Italia che ha fatto al novantanove per cento di piccole imprese seri insieme Italia smette di guardare al futuro diventa cieco
E il male dell'Italia di questi ultimi anni è stata di avere abbandonato alla cecità migliaia e migliaia di piccole imprese
Che hanno cercato di fare il possibile ma che non avevano un orizzonte non avevano una prospettiva non sapevano vedevano soltanto ex post degli effetti di una concorrenza che in più casi è stata corrosiva delle per le loro quote ed è qui che viene fuori che nei limiti in cui ne fa uso la stessa impresa industriale il lavoro precario diventa simmetrico all'Upper rincari dieta dello stesso imprenditore
I due vivono in fondo la stessa vita perché l'imprenditore vive una vita che ha davanti sei mesi forse dieci
Ma non di più e allora indotto a a a da rapportare a quello stesso limitato orizzonte le sue le sue scelte
Il che naturalmente non rende meno felice la vita del suo lavoratore precario ma almeno la rende più comprensibile di quando la precarietà e qui apro una parata anni una parentesi è praticata
Ingaggio Oniti pura e perversa convenienza a spendere meno perché quelle persone Guglielmo Leo incontrate tutte io
Ho parlato l'altro giorno con un qua non più giovani non più giovani
Che lavora con un lavoro nella sostanza assolutamente stabile per una grande società aeroportuale e che era arrivato al quattordicesimo contratto ripetitivo dei tredici precedenti
Ecco ma questo è come dire non sarà frode della legge ma è frode della civiltà fare una cosa del genere insomma e quindi per questo
Per questo uno dei modi di finanziare quella riduzione del cuneo fiscale che ha da essere in quanto esso abbasserà il livello di contribuzione per il lavoratore stabile l'innalzamento del livello di contribuzione per le per le forme di lavoro non stabili
In modo da indurre l'imprenditore quando lo deve fare a scegliere lavorano stabile perché gli serve lavoro non stabile
Non perché gli costa meno prendere uno che lui finge o lei finge
Che sia non stabile ma in ogni caso questa visione del futuro bisogna ritardi dalle nostre imprese e per fargliela recuperare va trovata insieme
Ecco di qua questo esercizio che che faceva Piercarlo è un esercizio che va portato al tavolo della concertazione
Dove insieme governo in prese sindacati perché sono loro poiché devono far le cose insieme e verificano quali sono le prospettive future
E intorno ad esse organizzano scelte e comportamenti questo
Non è dirigismo appunto e non ha niente a che fare col dirigismo il e benissimo abbiamo ragionevoli prospettive che i nostri soldi investiti lì e abbiano un mercato lo Stato ci farà la sua parte perché quei mercati siano raggiungibile il sindacato impegna se stesso perché si lavori al meglio possibile ora e questo è un lavoro devo dire la verità
Non perché Romano sarà il nostro presidente del Consiglio ma quando era presidente della Commissione Romano Prodi
La Commissione aveva avviato un lavoro di ricognizione del futuro dell'industria europea
E dei singoli Paesi dell'Unione europea nell'ambito della divisione internazionale del lavoro
Ed era di qui che nasceva la possibile politica industriale dei nostri paesi
Ora est io voglio dire perché poi non dobbiamo
Lui
Essere sempre che se qualcosa non è stato fatto è sempre colpa dell'altro insomma noi no c'è stato un fenomeno più generale in Europa di cui dobbiamo essere consapevoli e
Che quando sia avviò la concorrenza come architrave
Del come dire del dell'economia reale europea giustamente si avviò la concorrenza in qualche modo per qualche anno si finì per ritenere in tutta Europa che fosse la concorrenza ormai la politica industriale che dovevamo adottare
Il che apparve negli anni Novanta tanto più vero
In quanto della politica industriale avevamo il ricordo di una politica protezionistico difensiva alla piano d'Avignon sull'acciaio per l'appunto ecco
Una politica che che cosa fa quando c'è un settore in crisi stabilisce le quote produttive evita gli eccessi addirittura definisce i prezzi quindi un dirigismo protezionista
C'è voluto l'emergere di quella che chiamiamo Strategia di Lisbona
Per rendersi conto che ci può essere bisogno di politica industriale non per difendersi dalla concorrenza ma per diventare più competitivi e quindi per fare più concorrenza
E che questa politica industriale affianca e non contrasta la concorrenza
Fa una parte che la concorrenza da sola non può fare perché come è noto a tutti i cultori di concorrenza dove il mercato da solo fallisce occorre che subentri qualcos'altro insomma la concorrenza
è fondamentale come insieme di regole per un ambiente vitale ma non può dare la vita e non può non è una terapia diciamo per i casi
Per i casi di difficoltà quindi è chiaro che qui nasce
Una politica industriale che che è fatta di tante cose ecco che non è fatta delle cose del passato che non è fatta dei vecchi incentivi discrezionali che non è fatta delle misure protezionistiche di una volta
Che si si frange in politiche del territorio in politiche della formazione in
Incentivi fiscali mirati ma automatici quali sono i crediti di imposta in favor per lo spin-off e prima per il legame con le con i centri di ricerca e poi con lo spin-off insomma in politiche commerciali in politiche commerciali e io sono rimasto impressionato
Dalle tabelline lì di di di Piercarlo insomma noi nei settori tradizionali possiamo ancora vendere non è vero che dobbiamo fare tutte cose solo ed esclusivamente ai Teck
Nei nostri settori più tradizionali dalla siderurgia
Ce lo dicevano stamani no che qui abbiamo difficoltà sui semilavorati ma se alziamo la gamma siamo competitivi completamente anche qui con i nostri nuovi amici russi
Possiamo fare una cosa del genere ma questo secondo me e torno al made in Italy
Vale anche per il tessile vale per la scarpa insomma la la signora cinese che dieci anni fa era una donna di modesto reddito e oggi è una signora di reddito benestante
Veste Biagiotti non è che veste camicette cinesi da tre euro quelle bene che le diano a noi perché i ridotti come siamo a noi serve la camicetta cinese ma la signora cinese veste Biagiotti allora vedete che c'è anche un trade-off fra Dinoi in qualche modo no anche Riva possiamo realizzare però la signora Biagiotti Cis ci va da sola in Cina
Ma abbiamo tanti operatori nazionali che per le forme con le quali oggi si va in Cina è la principale la partnership e l'investimento diretto non sono in grado di fare da solo
Allora lo Stato qui lungi dall'essere uno Stato dirigista
è il ponte aereo che può che aiuta l'impresa italiano ad andare tutte queste sono le le politiche da fare appunto credo ci porta al ruolo delle istituzioni
Se c'è una stupidaggine che dobbiamo smettere di dire della destra sinistra di qui crede destra e sinistra sono veramente pericolose perché la destra si lascia andare a dire che lo Stato non serve non ci crede perché più che altro se ne serve
Più che altro se ne serve quindi l'ultima cosa che può dire che non serve però si compiace di dire che non se mentre la sinistra rischia a volte di passare per dirigista e statalista perché difende il ruolo dello Stato guardate insomma studiamo i i libri di storia economica non quelli degli economisti che rimandi storici economia quelli che parlano delle cose già accadute a sono più affidabili loro che parlano delle cose che ancora devono accadere meglio meglio il colonnello dell'aeronautica la mattina con le previsioni del tempo più affidabile insomma
Non applaudite perché lui ha ragione di offendersi per la morte di una cattiveria così lo dico io me e me ne assumo la responsabilità ma se guardate la la storia economica Martello dice che la qualità
Delle istituzioni è uno dei fattori determinanti dello sviluppo della decadenza economica perché lì il rapporto con le istituzioni è comunque quello che le istituzioni fanno e comunque essenziale quindi non facciamo finta che dice beh facciamo meno Stato e l'economia va avanti da sola
Queste sono posizioni ideologiche vanno bene dal barbiere ma e insomma c'è chi le sostiene nelle sedi di governo dice una cosa alla quale non può neanche credere in realtà perché è fondamentale ed è sempre stato fondamentale le istituzioni è vera un'altra cosa
Che possono
Agevolare il funzionamento dell'economia possono rovinare il funzionamento dell'economia questo a prescindere dal fatto che siano in mano di dirigisti o di non dirigisti
Se sono in mano a dei registi possono anche rovinarla ma non è detto perché se sono di registi francesi
Che dirigono insieme agli industriali a suo modo quelle un'economia
è un'economia che funzionerà insomma e quindi ma io io non la voglio quel tipo di economia
Anche perché noi non siamo francesi
E no e ciascuno deve saper fare le le cose che sa fare ma fin qui ecco ci sono mi limito a dire su questo dell'uomo delle istituzioni che è stato così cruciale nella discussione di oggi alcune cose primo ecco qui il sindacato ci deve aiutare
E noi dobbiamo aiutare il sindacato
A far capire il senso delle liberalizzazioni perché liberalizzazione per cinque anni e rischia ha perso fascino e oggi secondo alcuni in particolare a sinistra è una parola impronunciabile
Allora
Punto primo liberalizzazioni in Europa vuol dire creazione del mercato unico
Non possiamo dire che vogliamo l'Europa e che non vogliamo far venir meno le barriere nazionali che ancora dividono i nostri mercati perché allora siamo più bugiardi degli inglesi allora nessuno sbotta l'Inghilterra
Che dice che vuole l'Europa ma la vuole sono intergovernativa per intenderci questo è un modo quasi di dire la stessa cosa perché se non facciamo al mercato unico europeo lo stiamo facendo l'Europa
Il problema non è questo
Il problema e che la liberalizzazione
Può essere accettata in un mercato che diventa veramente unico e nel quale alcune differenze non tollerabili vengono eliminate
Allora questo c'è il diritto di dirlo il problema che era in fondo alla Bolkestein
Che peraltro avevamo già risolto a suo tempo con la direttiva del novantasei sul lavoro prestato in altri Paesi ma la voglio far prede
Non è possibile liberalizzatore senza un livello minimo di armonizzazione che in primo luogo deve riguardare i trattamenti retributivi io su questo sono d'accordo
Ma allora datemi una mano ad a dirlo a questo a dire non è che siamo contrari alla liberalizzazione
Settore Giuliano mi dici che liberalizzazione mercato unico io ti rispondo se il mercato unico i salari non possono andare da centodieci
Allora perché si è unico occorre un livello minimo di armonizzazione allora io dico lavoriamo in questa chiave ecco ma dobbiamo metterla così guai alle pregiudiziali
Poi li Guglielmo io ti faccio anche una riconvenzionale
Perché già il Trattato esistente da ai sindacati in Europa il potere negoziale con le loro controparti di fare degli accordi europei e quindi qua l'armonizzazione minima potreste anche occupare bene in qualche modo voi due voglio dire a livello a livello europeo a livello europeo ma il insomma mettiamo mettiamola in questo modo deve però non devi creiamo dei mostri di principio la liberalizzazione un mostro non è vero la liberalizzazione mercato unico e allora dobbiamo fare in modo che sia mercato unico
Le
Le diverse regolazioni misuriamo le sulla base degli affetti e non ci innamoriamo dei tabù anche qui dei le autorità indipendenti purché sia sono indipendenti va bene le foglie indipendenti anch'io mal ho il diritto di valutarle o no
In questo momento il prezzo della Energia è fissato dalla competente autorità
In modo che assicura all'ente elettrico margini di profitto crescenti al crescere del costo della materia prima
Questo a me non quadra perché io sono un consumatore non riesco a capire
Come e più aumenta il prezzo del barile del petrolio più aumentano gli utili di ENEL
No non mi si spiega io chiedo a lei che fa l'imprenditrice se aumento del costo della materia prima come fanno ad aumentare i profitti vuol dire che il prezzo segue e arrotonda regolarmente a carico del consumatore
L'aumento del costo della materia prima
Dice ma è perché deve incorporare il price-cap Investimenti ma gli investimenti per gli anni in cui non li fa
Non li fa allora lodi al consumatore
Cioè mettiamo neanche un po'alla frusta queste autorità indipendenti insomma io non non discuto affatto sull'indipendenza ma vedo che oggi noi abbiamo dei settori nei quali vediamo aumentare spaventosamente profitti in ragione di aumenti di costi
E l'unico che paga è il consumatore io appresi quando venne il era ente pubblico
Che con la mia bolletta avevo pagato una rete fissa telefonica quasi pari a quella di Telecom
Che diventò poi la Rete di quindi io dissi te sono proprio contento ma se fossi stato azionista di ENEL avrebbe almeno potuto dire sì o no così ogni volta che accendevo la luce dicevo di sì senza saperlo questo
Non rispetta nessuna regola ora apprendo che pagando una bolletta sempre più salata consento ad ENEL di comprarsi le l'elettricità slovacca mi fa piacere che io con la mia bolletta
Stop consentendo questa cosa ma io non lo avevo deciso in fondo e vorrei capire chi lo ha deciso per me cioè lui ora però c'è un quinto ha finora il più e non c'è più o meno e che hanno pagato a farlo
Naturalmente ecco in questa vicenda sarebbe molto apprezzato se Confindustria
Che appunto oggi sostiene così giustamente la concorrenza dicesse e tempo di porre fine al CIP sei
è tempo di porre fine al CIP sei io non non medico
Che nelle fasi iniziali insomma bisogna essere generosi e che quindi per impiantare in Italia al le energie rinnovabili abbia avuto senso il CIP sei oggi è una rendita a carico del consumatore che non si giustifica dico queste cose perché prima di arrivare
Alle nuove soluzioni energetiche cominciamo a pagare meno quella che che che che che che riceviamo perché ci sono molte ragioni per pagarla meno già oggi poi ci sono diverse altre fonti su cui possiamo lavorare
Anche qui senza pessimismo che aveva ragione Pierluigi prima
Insomma il secco io russi stabiliamo un rapporto
Complessivo
Insomma alcune tecnicalità di cui non si parla mai insomma noi
Basta che avvertiamo la nostra rete europea a ricevere Energia di provenienza i figlioletti idroelettrica siberiana cosa che ancora nessun Paese europeo in grado di fare e a prescindere dal dannato tubo del gas su cui chiunque può fare così
Noi possiamo ricevere una quantità gigantesca di Energia noi europei di energia idroelettrica dalla Siberia che loro ma assolutamente non sono in grado di consumare quindi Suma c'è non ce ne può essere tanta di energia voglio toccare gli ultimi due punti che voi avete toccato il poi chiudiamo
E e apparso di assoluta evidenza chi è fondamentale il coordinamento tra gli enti di governo sul territorio questa è veramente la cosa più fondamentale noi affondiamo sotto il numero delle competenze e dei soggetti che sono dotati di competenze i poveri fruitori di acqua
Sanno perfettamente quando fruitori industriali di acqua non noi che quindi
Quante quanto è lungo il loro calvario di autorità dalle quali devono andare potere avere autorizzazioni licenze
E quant'altro
Il coordinamento qui è assolutamente essenziale inutile stare a ripetere quello che è stato detto qui sul fatto che in industria e territorio convivono che però se noi forse noi Pubblico vogliamo fare sistema col privato noi dobbiamo fare sistema con noi stessi come prima cosa perché se non riusciamo a fare sistema con noi stessi
Ho a coloro che questo è un numero che dovrebbe essere coperto sotto il segreto di Stato
Perché atto a turbare l'ordine pubblico ma sapete quanti sono gli enti in Italia con funzioni di governo sono cinque oltre cinquantatré imita
è un numero gigantesco è un numero gigantesco creati insomma all'interno delle regioni degli enti locali eccetera eccetera allora
Qui si può ridurre e e si deve coordinare e questo è il mio pallino si vede i instillare incivile nel settore pubblico la benedetta cultura del risultato
Quando io faccio arrabbiare altre amministrazioni dicendo che la protezione civile il modello di amministrazione
Lo dico per la semplice ragione che è l'unica amministrazione organizzata attorno al risultato
C'ha lei è più facile
Ma di volta in volta c'era una vicenda il terremoto che c'è stato lui l'evento che c'è stato la
E tutto il suo personale tutte le sue risorse tutti i suoi uffici si organizzano attorno alle risultato Chieri mettere in ordine a salvare la gente
C'è desidera lo sanno fare si organizzano sono flessibili sono elastici ed è il risultato per loro che conta
Non è illiberale anzi del pezzo di carta alla fine della procedura
Tutte le altre amministrazioni continuano ad essere organizzate per procedure o parallele o in sequenza per cui io non so quello che fa un altro perché tanto io viaggio solo sul mio binario oppure
Quanto ha consegnato la carta quello dopo il mio risultato era consegnare la carta quello dopo non il prodotto finale
A cui la sequenza procedimentale destinata
Qui noi dobbiamo fare proprio questo lavoro che non siamo ancora riusciti a fare paradossalmente noi del centrosinistra avevamo introdotto tutti i controlli finalizzati non alla legalità ma il risultato in un'amministrazione che continuava ad essere finalizzata alla legalità e non a risultato per cui ovviamente
I nostri controlli sono andati più avanti di coloro direbbe del sud dell'oggetto che
Che dovevamo controllare grande
Molta parte delle nostre buone intenzioni di centrosinistra
Potrebbe infrangersi davanti alla difficoltà di usare gli strumenti amministrativi di cui disponiamo per arrivare ai risultati che promettiamo pro preoccupiamoci monito
Oltre che di progettare anche di come realizzeremo ciò che progetti
Il preoccupiamoci come diceva il su questo chiudo giustamente inglesi juniores stamattina
Questi quella politica guardare il futuro che riguarda l'industria farla nei confronti dei giovani
Orientarli verso ciò che serve al Paese ciò che serve a loro a trovare un lavoro
Non fare in modo che la motivazione con la quale affrontano i loro studi si perda il giorno dopo aver constatato che gli studi che hanno fatto li portano o verso la disoccupazione o verso lavori che poco hanno a che fare con ciò che hanno studiato molti dei nostri giovani
Hanno la soddisfazione
Di trovare un lavoro che corrisponde a ciò che hanno studiato
E di a vere la gratificazione di trovarlo anche relativamente presto perché ci sono alcune specialità tecniche che consentono di trovare il lavoro nel giro di un anno in realtà
Ma dobbiamo
Fare una politica verso il cielo
Fare una politica verso i giovani che appunto portarli verso le attività utili in primo luogo a loro stessi
Farli studiare con severità sapete che questo io lo penso farli studiare con severità
Pretendere dalla scuola che
Essa non applichi il criterio in base al quale il numero astratto delle promozioni quello che conta ma è la qualità dell'insegnamento quella che conta
E poi
Garantire
E io lo chiedo in primo luogo ai governanti del centrosinistra della mia parte
Garantire che chi ha merito viene collocato a prescindere dall'appartenenza familiare politica o di qualunque genere
Non possiamo non può ossia
Chi è
Dire ai nostri giovani che è il merito ciò che conta settori il merito accompagnato dalla maggiore o minore contiguità con questo e con quell'altro in questo noi dobbiamo dare una lezione hanno gli stessi
Che dia al Paese una certezza appunto la certezza
Di poter guardare al futuro anche qui non raccontiamo l'Europa la domenica dimenticandoci della gli altri giorni
Uno dei principi cruciali dell'Unione Europea
Quello che è penetrato di più nelle legislazioni nazionali quello che più è stato utile alla questione del Gender è il principio di non discriminazione
Ci riesce a diamo la bocca con il principio di non discriminazione
Ricordiamoci che rispetto al lavoro qualunque forma di preferenza politica familiare o clientelare
Una negazione profonda del principio di non discriminazione
Che non è un principio di sinistra è un principio di civiltà
Grazie
Corriere grazie al presidente Amato che poi come avete sentito non si è limitato solo a ripercorrere i file della discussione ma aggiunto altro paio di temi che meriterebbero un altro un altro convegno a parte come per esempio quello dalla cultura del risultato del processo alle Authority
Naturalmente ringrazio anche Zanchini letta Emma Marcegaglia Guglielmo Epifani
E Gianni Anselmi che ha inventato questa giornata che potremmo chiamare parafrasando un antico l'antica trasmissione televisiva Piombino Italia e quindi tanti auguri a Piombino