Le proposte dei partiti per il nuovo assetto ordinamentale del Paese

Essere qui io devo soltanto salutarmi
E ringraziare
Nostri ospiti che poi presenterà anche Stefano Graziano presenterà padroni un direttore del Corriere della Sera vi ringrazio di essere qui per coordinare questo dibattito ringrazio anche perché so che affatto un certo sacrificio venendo da Milano e tornando
Subito dopo l'incontro a Milano
Che significa anche che di controllo un termine apertissimo probabilmente ne è consentito il rientro a Milano io vorrei ringraziare tutti i responsabili Enti locali delle forze politiche che sono qui presenti
Questo un
Modo di confrontare le opinioni le idee su quelli che sono i temi che affronta la Assemblea annuale dell'ANCI che abbiamo avviato lo scorso anno a Firenze ci sembra
Un metodo di confronto utile produttivo forse o faticoso ma insomma le forze politiche sono tante ed è giusto e necessario che tutte siano presenti il patto che siano presenti così numerose
Mi pare già di per sé un segno di attenzione e di rispetto verso i comuni italiani e verso l'associazione che vi rappresenta lanci quindi io non posso che sottolineare positivamente questa presenza così numerosa non posso che ringraziare tutti coloro che sono qui è parso subito la parola Paolo Ermini
Grazie grazie presidente dell'ANCI
So che è stata una giornata molto faticosa e quindi cercheremo di sentire interna non ha faticosissima proprio in chiusura serie tutti prossimo veloci forse potremmo fare un giro tu poi giri veloci di domande e risposte
Sperando che questo sia un confronto vero
Io mi limito a dire solo due cose cioè che siamo in un momento particolare per quanto riguarda la realtà degli enti locali in in presenza di una riforma costituzionale
Che definisce in maniera diversa rispetto al passato del profilo del ruolo degli enti locali e quindi anche dei comuni e contemporaneamente siamo di fronte a una esigenza
Di rigore e sacrificio di tipo economico che naturalmente non può non avere conseguenze anche per quanto riguarda le finanze degli enti locali e il rapporto fra il centro e la periferia io credo
Il comune sia l'istituzione
Più importante nella vita sociale e politica di un Paese più importante non perché i suoi poteri
Siano più forti rispetto alle altre istituzioni ma perché l'istituzione che vive a più stretto contatto con il cittadino
E che quindi sei comune funziona il cittadino ha immediatamente una buona idea
Della istituzioni delle istituzioni in quanto tale se il Comune non funziona cosa dire prima il patto con in mente istituzionale da parte del cittadino nella vita di tutti di tutti i giorni è un un impatto negativo è qui da qui passa l'importanza del Comune che importanza naturalmente anche statica nel nostro Paese richiama il concetto di governo locale soprattutto di autogoverno e quindi come dire forse proprio dai comuni che passa il il cuore vero e profondo di un Paese democratico io vi chiederei subito questo in questo contesto qua quale il rapporto migliore fra il cordone cioè le l'istituto locale io il potere che centrale non sono nei rapporti con il governo banche nei rapporti con gli altri istituti di democrazia locale le regioni e le Province ad Abbado andato pendeva ma forse si può anche sintetizzare la risposta
Do la parola a Italo Bocchino non responsabile degli enti locali di alleanza nazionale
Grazie io sarò molto breve anche se l'argomento aperto dal direttore Erminia un argomento molto molto importante
Io credo che stiamo vivendo degli anni di cambiamento dal punto di vista dell'assetto istituzionale e dobbiamo evitare noi che abbiamo a cuore i comuni non solo perché ci troviamo nella sede dell'associazione che rappresenta i Comuni d'Italia ma perché come ha detto Erminio sono fortemente convinto di questo il Comune la prima istituzione nella rapporto con i cittadini non a caso la prima istituzione che viene creata quando gli uomini decidono di creare dar vita delle comunità e penso che le strutture istituzionali create fino ad oggi avevano marginalizzato il ruolo del Comune
Noi dobbiamo restituire questa centralità che era stata soprattutto tolta dalla riforma del titolo quinto della Costituzione
Che aveva trasformato quello che era il vecchio centralismo statale in una sorta di policentrismo regionali
Con le Regioni alle quali venivano mai demandati molti poteri e soprattutto con un po'di confusione rispetto all'abile confine tra i poteri delle Regioni i poteri dello Stato centrale
E questo ha creato non solo confusione e tutta una serie di contenziosi ma soprattutto schiacciato le Autonomie locali
Secondo me bisogna ritornare all'interno delle regioni con i Consigli delle autonomie locali a con il peso dei Comuni nella conferenza stato città ad una centralità dei comuni che sono quelli poi che erogano direttamente i servizi
Qui si introduce un altro argomento per argomento molto delicato al centro
Spesso anche delle contestazioni dei sindaci e della associazione io mi avvio a concludere ma val la pena toccarlo perché anche Ermini ne ha parlato che quella dell'esigenza del rigore del problema delle risorse
Allora essendo il Comune proprio la istituzione più vicina ai cittadini non solo deve rivendicare un ruolo centrale che noi dobbiamo valorizzare che era stato come ho detto marginalizzato nell'assetto istituzionale
Attualmente vigente ma dobbiamo anche far passare la consapevolezza al di là degli schemi politici perché ormai l'Italia questo sistema già portato all'alternanza una volta governa uno una volta governo all'altro
Dobbiamo comprendere che ci troviamo in una stagione di rigore dalla quale purtroppo gli enti locali non possono sottratti e allora dobbiamo capire come coniugare il rigore con i servizi andando a tagliare là dove si può tagliare Lando tagliare gli sprechi andando a tagliare le spezie che è possibile andare a toccare e io credo che sarebbe molto responsabile da parte dei comuni da parte dell'Associazione quella di rivendicare la centralità funzionale ma anche comprendere che bisogna offrire la disponibilità il momento in cui sacrifici devono esser fatti da tutte le parti e credo che i comuni possano fare anche loro dei sacrifici
Ecco una parola ad Antonello Cabras responsabile enti locali
Poi diresse il prelato ingerendo una domanda
E cioè come si concilia la spinta diciamo così federalista insomma chiamiamola come poi D'Alema a un decentramento dei poteri e l'esigenza di paraste ci risparmi anche per quanto riguarda la spesa locale
Io alla prima domanda qual è il rapporto migliore rispondo così rapporto migliore quando ciascuno fa quello che la Costituzione gli assegna
Senza tentare di invadere il campo delle competenze dell'altro questo il rapporto migliore tenendo conto che
Nello svilupparsi di una dialettica di tipo istituzionale esistono anche momenti di conflitto e occorre che ci siano delle sedi in qualche modo risolvono i conflitti ma ripeto
Se ciascuno esercita la propria sovranità senza invadere il campo nel quale
Deve essere esercitata quindi gli altri livelli istituzionali si sviluppa quello che sono le definiamo un rapporto virtuoso fra i diversi livelli istituzionali ed è anche il modello che forse meglio risponde alla domanda che nel corso degli anni vellutata il sistema dei poteri locali le Regioni i Comuni le Province seppure articolati in sfere di sovranità di
Tentare di risolvere i conflitti ristabilendo un
Bettolo nel quale c'è qualcuno che comanda più degli altri è un ritorno al passato ed è secondo il nostro punto di vista il tentativo sbagliato che si cerca di fare con la riforma che il Parlamento ha
Testé approvato in prima lettura io penso che questa non sia la risposta che serve per risolvere i problemi
Il federalismo
Con il problema dei costi stessi applica un federalismo che rispecchia questi principi che io adesso ho ricordato
Il inevitabilmente i costi dovrebbero ridursi
Perché se trasferisco sovranità alle Regioni ai Comuni devo ridurre tutti gli strumenti che prima utilizzavo livello centrale per esercitare quella sovranità in realtà noi abbiamo assistito in questi anni a una situazione un po'paradossale cioè che lo Stato pur essendosi spogliato di una serie di sovranità non si è spogliato di nulla dal punto di vista della strumentazione ha caricato di responsabilità Regioni Comuni e Province egli ha tagliato letteralmente le risorse che servivano invece
Per svolgerle svilupparle
Questo non è un modo ovviamente per fare un federalismo che abbatte i costi e soprattutto fa un servizio ai cittadini io penso che
C'è sempre tempo per ripensarci e per cambiare
Anche il dibattito che stiamo sviluppando in questi giorni sulla legge finanziaria la testimonianza che la linea che il Governo sta seguendo una linea sbagliata
Andiamo nell'ordine Beniamino Dominici responsabile degli enti locali dell'Italia dei Valori
Sì io vorrei proporre una questione più anzi due o tre questioni più di carattere generale
Verità dei valori pensiamo che bisogna mettere la parola fine ad un riformismo
Spezzoni e soprattutto un riformismo per colpi di maggioranza
Questo lo diciamo anche mettendo in campo una capacità di autocritica che si deve fare anche rispetto precedenti governi
La stagione della riforma costituzionale del derivante riforme istituzionali sta diventando no una grande stagione costituente di partecipazione democratica ma sta diventando un momento di esercizio del potere politico
E questo dal nostro punto di vista produce più danni di quanti problemi non risolva noi pensiamo invece che bisogna aprire una grande stagione costituente
Per riscrivere le regole per descriverle in un clima di ritrovata coesione di confronto sereno e costruttivo fra le forze politiche fra le forze sociali e pongo
Rapidamente tre ordini di questioni che sono di tipo generale
La prima questione attiene a l'esigenza di coniugare appunto le ragioni della governabilità con l'esigenza della rappresentanza larga di tutti i segmenti della vita politica della vita sociale
E in questa questione si pone il problema di che Scelta facciamo anche dei meccanismi elettorali che mettiamo in campo la seconda questione riguarda il problema dei pesi e dei contrappesi cioè noi
Stiamo commettendo l'errore esattamente il contrario rispetto alla fase in cui assistevamo alla degenerazione assemblearistica è partitocratica che ingessato ai governi e che impediva la governabilità
E siamo adesso in una stagione in cui abbiamo costruito i governatorati e spesso diciamo le funzioni esecutive sfuggono a qualsiasi tipo di controllo
Da parte delle assemblee quindi questo è un problema di ordine generale estremamente importante pregnante dal nostro punto di
La terza questione che pongo è la questione di cui si parlava prima del federalismo il federalismo sta diventando una sorta una sorta di totem ideologico in questo nostro Paese
E si sta realizzando
L'eterogenesi dei fini rispetta federalismo cioè da una situazione in cui bisognava e bisogna costruire perché problema ce l'abbiamo davanti la delega delle competenze
Il rapporto fra i vari istituti di democrazia partecipata
Siamo costruendo una stagione in cui sostituiamo rischiamo di sostituire un centralismo statuale o statalista ad un neo centralismo regionali macroregionale che produca che produce anche questo danni di quanti problema non risolta
Io in questo primo giro mi fermo qui sono tre questioni di carattere generale estremamente importante ma ripeto tra forze politiche ormai dobbiamo cominciare a proporci a porci la questione di aprire una grande stagione costituente avviando un confronto serio dentro
Le sedi politiche e soprattutto nelle sedi istituzionali
Resta il fatto di questo Paese tutti parlano tutti dicono che le riforme istituzionali alla parte non a colpi di maggioranza solo che lo dicono quando fino alla fine a colpi di maggioranza era ne possiamo aprirla e l'abbiamo detto
Allora e Giuseppe Fioroni responsabile degli enti locali Granatieri
Io credo due considerazioni sembrano importanti
Aprirà nel momento che per l'ennesima volta mettiamo mano alla riforma della costituzione non avendo cambiato l'articolo cinque noi restiamo una repubblica che si fonda sulle autonomie locali
La credo che in una impostazione federalista ed anche di federalismo accentuato dovremmo ribadire qual è lo specchio di auto dei di competenze e di reale autonomia che spetta ai Comuni questo nell'interesse dei cittadini che trovano nel comune il primo interlocutore dei loro bisogni e la prima risposta alle loro esigenze e credo che oggi mentre viviamo una stagione di più approfondita riflessione sul federalismo mai c'è stata una messa in discussione così forte
Violente straordinariamente efficace dell'autonomia dei Comuni perché si può anche formalmente parlare
Di di federalismo di rispetto delle Autonomie qua instaurare un principio
Che si pensa di mettere in sofferenza qualcosa con il principe dall'asfissia credo che oggi questa sia la realtà che quotidianamente viviamo un altro meccanismo che per estremamente preoccupante e quando si considera l'intero comparto delle autonomie locali
Come un qualcosa che non rappresenta il fondamento della nostra Repubblica una parte a pieno titolo dello Stato ma si considera quasi come una controparte lo stesso dibattito che si è vissuto in questi giorni all'assemblea dell'Anci e quasi di vivere un momento di sofferenza non di uno Stato che si interroga con la con la prima linea dei bisogni del cittadino che è sempre fondamento di questo Stato ha quasi che un sindacato che si compra che discute per rappresentare le proprie stanze di comuni non sono la controparte del governo del Parlamento i Comuni sono una parte integrante di questo Paese
Non sono una rivendicazione dei diritti di una piccola minoranza di una lobby è la rivendicazione via avere la possibilità e di cogliere gli strumenti Doni per rispondere a esigenze cittadino come la Costituzione ipotizza e la l'aspetto è che in questa processo di riforma in rapporto a pertanto delicato tra le autonomie locali e le regioni se non è già nel titolo quinto era nata una sofferenza secondo me di individuazione corretta
Delle della sfera delle Autonomie locali delle competenze dei comuni mi sembra che siamo avviati in un percorso per la quale si cerca d'interpretare i comuni più come ente subordinato alle regioni e allo Stato che come ente autonomo che
Rispecchia le esigenze dei cittadini che interpella i loro bisogni trovandoli una risposta
Allora di fronte a un sistema che giudica le Autonomie locali come controparte che mette in piedi un meccanismo di ASPI sia sul versante delle risorse tra capacità di produrre efficacemente le risposte che il cittadino si aspetta e dall'altra un film rapporto con un è un centralismo regionale che rischia di non definire bene
Uno spazio reale di autonomia in cui le competenze possono essere assorbite dalle regioni e si sta ora anche lì mi ricordo un'intervista che mi ha preoccupato il presidente a Conferenza Stato Regioni
Dico quando ha interpretato ci va be'però se dobbiamo Rivera e questo discorso in zone e questi campanili italiani non si pensi inaudito poterne fare qualcosa di diverso i quali sono gli indirizzi
Io dico una battuta che può essere provocatoria la stessa polizia amministrativa regionale non è sentivamo io personalmente non elettivo la mancanza se si va a fare la polizia ministri a regionale perché si ipotizza non solo di cogliere il rispetto delle leggi e delle delibere regionali ma perché molto probabilmente si può ipotizzare anche un controllo nel merito degli indirizzi
Che i Comuni possano avere nella anche applicare attuare o autonomamente interpretare ciò che le competenze che la Regione l'ambito che affida
E da questo e da un quadro reale che merita un approfondimento perché comuni autonomi con risorse da ogni sono in grado di rispondere bisogni cittadini comuni che non diventano autonomi che sono subordinati non hanno ridotto i doni sono la prima lagunari in efficienza e di efficacia dello Stato verso i cittadini questo produce solo discredito
E sfiducia del cittadino riguardi restituzione
Grazie a Pieroni Stefano Graziano responsabile per gli enti locali che gli uffici lei era favorevole o contrario alla polizia
Ma io non è che ho questa grande passione Ferramonti amministrativa regionale ma il problema non è questo io penso che
Lei direttore ha posto un problema come mai in realtà ogni volta che ci sono le riforme istituzionali l'opposizione in realtà qualunque parte essa sia
Dice queste riforme bisogna alla maggioranza tutti noi siamo d'accordo poi puntualmente accade qualcosa che tutto ciò non riesce a farla cadere latinità difficili però ma qual è il punto di fondo il punto di fondo a chi per esempio noi come UDC ma lo dico polemicamente lo dico che sottolineare proprio questo aspetto che diventa un problema serio
Una battaglia su alcuni emendamenti che erano di fatto anche emendamenti e l'opposizione come dire un certo senso sosteneva ma questo non accade perché ci sono purtroppo delle logiche che arrivano in Parlamento e di fatto diciamo bloccano il processo di condivisione se così lo vogliamo chiamare
Però io diciamo mi concentrerei alla seconda parte cioè alla parte per la quale
Quistini questo sistema comunque c'è qualcosa che non funziona c'è un dato che non riesce ad emergere cioè la vera integrazione rispetto alla decisione di quelle che sono le Autonomie locali rispetto alle ha quindi regionali e allo stato complessivamente io penso che uno degli strumenti invece qui penso che come dire bisogni utilizzava più presto possibile nido chi i Consigli regionali attraverso i loro statuti ma io penso che lo potrebbero fare anche prima rispetto a questa dilazione cioè l'attivazione del consiglio regionale le autonomie perché quello diventa il vero momento
A propulsori disciplinare di Tripoli di indirizzo e che se noi riusciamo a a rapinare questo meccanismo è probabile che ci sia come dire una concertazione se così la vogliamo chiamare una condivisione si se riteniamo rispetta tutte le politiche il rito reali e tutto quello che qualche dire
Rispetta la legge dello Stato attinenti il rischio vero è chi mettiamo la grande difficoltà di volta in volta
A sostenere qui non voglio essere come dire non mi voglio dilungare e per tutti gli aspetti ma tutti voi qui siamo tutti operatori del settore quindi abbiamo di che lavori quindi sappiamo bene cosa significa questa cosa
Questo può essere l'unico strumento rispetto al quale le possiamo dare delle risposte dal punto di vista istituzionale in chiaro che poi c'è un problema secondo me dal punto di vista delle risorse che la Anita cioè noi dobbiamo capire c'è un problema di Tintin economica del paese davanti a provento infine economia del Paese abbiamo razionalizzare le risorse perché purtroppo
E così ed anche la nazionalizzazione vediamo immaginare di riuscire a Daniela grande solidarietà rispetto a chi è più piccole in questo caso i più deboli sono i piccoli comuni rispetto ai piccoli Comuni come viene chiamato in una grande attenzione perché la grande attenzione probabilmente ci pone la logica di riuscire a solidarizzare complessivamente
Grazie
La parola aggiornare però Labellarte responsabile degli enti locali quello che
Sì io in
Intanto si ma è vedo quel comincia a vedere qualche palpebra pesante qualcuno che dopo cinque interventi dei partiti comincia a pensare agli affari del suo Comune
E allora vi chiedo intanto di ritornare tutti quanti qui in questa sala meravigliosa dove lanci che occupa senza che ci ospita stasera e insomma per cercare di in qualche modo di mostrare che insomma non la vediamo più o meno tutti all'asta allo stesso modo la vediamo né riversa volevo rispondere alla diciamo alle domanda la provocazione del nostro direttore con un paio di di di di di di riflessioni la prima riflessione tra a me sembra di assistere insomma io sono un po'viziato dal fatto di essere oggi sono in Senato ma vengo da una storia di amministratore comunale del Comune di Roma e quindi insomma sono schierato sono un tifoso e insomma Sisto non so se i miei colleghi sono d'accordo al patto entra noi il cittadino
Si trova a confrontarsi con il comune dalla sua nascita fino alla sua morte e ogni giorno quotidianamente noi siamo in una sala dove si si respira aria del Comune di Genova dove il Comune di Genova ha organizzato mille iniziative e insomma la nostra vita
Si confronta quotidianamente con le amministrazioni comunali
Al vertice dello Stato questa forza enorme questa presenza consistente si fa a mano a mano
Meno meno rilevante insomma io quando leggo che il preside non lo dico perché ci ospita insomma non lo dico perché è una persona si impari e capaci metà quando leggo che il mille lei presidente dell'ANCI
A nome di otto mila comuni italiani scrive una lettera p anche il Consiglio
Esprimendo delle posizioni costruttive responsabili sulla base di un'azione costruttiva responsabili comuni italiani e che non riceve non una risposta positiva una risposta negativa ma che non riceve nessuna risposta
Io dico qualcosa nel rapporto tra il sistema delle Autonomie e lo Stato non funziona perché se non si riesce neanche ad avere una risposta non dico ad avere delle risposte soddisfacenti ma non avere nessuna risposta qualcosa non funziona
Seconda riflessione se vogliamo seconda provocazione
Il rapporto tra enti locali e e è stato dovrebbe innanzitutto essere regolato da un minimo di con minimo di sistema di certezze
Più andiamo avanti e più i comuni le amministrazioni locali sono costretti a navigare a vista
Noi abbiamo visto che cosa succede con questa finanziaria e non voglio ITO aver brevità naturalmente parlare del merito e delle tante cose che non vanno ma dico che imitano i assistiamo ormai il costume diventa sempre più evidente è sempre e peggiora di finanziaria in finanziaria assistiamo ad una ad un avvio della finanziaria con un certo testo che poi viene modificato una prima volta Palmieri modificato una seconda e poi sotto Natale il mega emendamento finale ci dirà alla fine della fine qual è la Finanziaria vera che il Governo presente e naturalmente poi cambiamenti dopo in seguito in corso d'opera cioè sostanzialmente questo costringe
Le amministrazioni comunali a navigare in un sistema che è soggetta a non poter quindi programmare allora insomma se noi dovessimo è buonissimo cominciare a parlare tra tutti di alcuni criteri di carattere fondamentale ai quali tutti maggioranza e opposizione pro tempore e sistema complessivo
Delle Autonomie debbano in qualche modo attenersi forse questi potrebbero essere intanto due criteri cioè un rispetto reciproco
Non solo formale ma anche sostanziale ma per lo meno formale e cioè che ci si confronti che si parli che si concerti che ci si ascolti
E secondo che si abbia anche un minimo di rispetto di quelle che sono le esigenze di programmazione di quelle che sono le esigenze in qualche modo di prevedere investimenti e di poter mantenere da parte delle amministrazioni gli impegni che hanno contratto nei confronti dei propri elettori forse sarebbe un primo passo
Stiamo toccando uno dei punti fondamentali credo cioè il rapporto tra le competenze dei comuni e la responsabilità delle risorse e la gestione delle risorse
Qual è il punto d'equilibrio a cui bisogna arrivare per garantire l'istituto
Locale
Io non avrà la Domenico lamenta responsabile degli enti locali che idea
Io molto velocemente le fa guadagnare tempo ho l'impressione
Sì all'idea di avere di fronte un sistema di autonomie locali dove ci sono sprechi finanziarie dove ci sono dissesti finanziari cioè di gente che tutto fa all'infuori degli amministratori locali e dammi qua oggettivamente non mi pare questa situazione tenuto conto che i comuni che richiama dissesto finanziario un sasso si possono contare forse su una domani
Detto questo per riallacciarsi al discorso principale delle riforme e quindi di affidare le riforme agli enti locali attuati ieri noi non viviamo i soldi e che voi siete degli spreconi
Francamente mi pare un ragionamento talmente paradossale che non ha né capo e mi copia assolutamente
I comuni non sono spreconi pur essendoci alcuni momenti
Alcuni riferimenti in cui non essendoci il controllo probabilmente esigente Maselli eccezione non è la regola
Quindi ossia la fiducia di alcune riforme per le quali Comuni le Province gli enti locali partecipano alle corde incisioni per attuare le riforme altrimenti qualcuno da qualche parte sta dicendo qualche bugia
Nel senso che fa delle grandi riforme e poi gli affida degli enti che di fatto non dandogli né personale non dandogli
Ne risorse sa bene che quel tipo di riforme rimarranno solo e esclusivamente sulla carta allora se io penso cioè a una duplicazione
Di alcune competenze in merito come diceva lei alla polizia la sanità o alla scuola penso che ci sia più uno stato o un tentativo di riforme sprecone
Piuttosto che una razionalizzazione e responsabilità sia dello Stato che sia degli enti locali
Grazie andiamo bene così mi sembra molto veloci
Età da paraste credo cristiano segrete la segreteria del dipartimento degli enti locali di Rifondazione comunisti
Sì per risponde alla domanda iniziale cioè quale sia rapporto milioni fra il governo locale quello nazionale mi verrebbe da dire con una battuta il contrario di quello che sta accadendo adesso
Perché così per flash per rimanere nei tempi che si stanno sta cercando di conservare ora si si delegano nella riforma che è stata approvata alla Camera si delegano le competenze
Senza attribuire le risorse gli strumenti agli enti locali per poterle in qualche modo attivate invece sarebbe meglio razionalizzare le competenze attribuite penso per esempio a quelle fondamentali legate alla sanità alla scuola alla sicurezza per l'appunto
Dare le risorse agli enti locali
Penso per esempio al tema della casa
Oggi la riforma costituzionale approvata alla Camera determina un Fini un federalismo fiscale che
Anche qui per dirla con una battuta forse Repetto insomma sembra qua si connotata da una forma di darwinismo fiscale per cui vedere attaccano le risorse che sono in qualche modo ricche ragionate avranno la possibilità di avere dei benefici mentre invece alle realtà e alle comunità più più deboli rimarranno gli incerti fondi di solidarietà che sono stati previsti
Mentre contemporaneamente
Di fronte a fronte di una riforma costituzionale di questo tipo la finanziaria impedisce ancora una volta le autonomie locali disporre di quelle risorse che già oggi potrebbero essere disponibili penso all'ennesimo blocco dell'addizionale IRPEF penso al tetto del due per cento e così via
Sarebbe invece necessario mantenere una redistribuzione delle risorse più più equa a partire dai bisogni non dalla ricchezza dei rispettivi territori e permettere invece alle Autonomie di poter utilizzare quelle risorse che già oggi sarebbero a disposizione e infine si comprime con la proposta che è stata ripeto approvata alla Camera la partecipazione di ruolo delle assemblee elettive
A favore di rafforzamento del premier e in parte minore anche degli esecutivi mentre invece a mio parere sarebbe necessario ridare ruolo
Certamente in un quadro di stabilità istituzionale di governo ma ridare ruolo appunto alle ai consigli comunali al Parlamento
Praticando certamente il faticoso ma praticando con fatica ripeto la la pratica democratica
Cercando in qualche modo invece di rifuggire dalle scorciatoie per ricitarlo plebiscitarie che mi sembra questa riforma costituzionale ci fondamento
Grazie Antonio Satta responsabile degli enti locali dell'Udeur
Credo che la storia venduto dica
Prima ancora di che e che arrivasse la riforma costituzionale quale sia stato il ruolo degli enti locali nella panorama politica nel nostro Paese
Cioè il comune è l'asse portante dello Stato italiano è oggi che è arrivata la riforma costituzionale che vede il processo piano regioni
Province e Comuni
Non si riesce andrà avanti perché perché non riesce ad affermare il ruolo complessivo di questi tre tre tre aspetti della autonomia locale
Quindi abbiamo che la Regione che nasce per essere l'elemento è l'ente legislativo di indirizzo di programmazione diventa invece ancora oggi rimane l'organismo che invece fa le sue scelte operative gestisce
Il Comune viene chiamato a svolgere funzioni sempre più importanti delle più impellente chiamano attente richiamato azione del cittadino non ha le risorse per poter rispondere adeguatamente a queste domande
Quindi qua giriamo intorno a un argomento che è sempre lo stesso
è dimostrata all'assemblea annuale dell'Anci è una un momento importante una radiografia di quello che il comportamento dei comuni
Davanti a Panorama anche finanziario dello Stato
Dove si verifica che la gestione di una gestione sana
Dove si verifica che i bilanci dei Comuni sono bilanci sani dove si verifica che i Comuni diventa virtuosi che depura
Il momento difficile non pagato prezzi altissimi quando lo Stato e le difficoltà oggi lo Stato in difficoltà perché non vuole riconoscere con atti concreti il ruolo degli enti locali
E quindi permette in condizione che cosa per la demolizione lo stato di funzionare davvero perché se non funziona il Comune non porti allo Stato
Perché se non c'è una risposta cittadini
Non c'è giustizia sociale non c'è giustizia economica
Ecco quindi dalla città che di fronte a tutto questo panorama di riforme riforme che gli adeguamenti al di là di quello che potrà essere precisione poi di approvazione non imita OPA maggioranze o meno rimane il padre concreto che ogni giorno il sindaco fa i conti che fa oggi la padrona di casa deve guardare il suo bilancio deve dare i problemi che al ritorno e deve dare le risposte
Competente sono tantissime e non ci sono risorse proprie stasera risulterà Perone
Quando anche la sto segretare Armosino grande catasta
Dal novantotto al novantasei son passati già se gli anni ce la prole di due anni di San Babila né ancora non riesce a trasferire compresa cataste comuni nonostante tutti questi anni di lavoro e di studio
Perché perché non c'è la volontà di trasferire e di rendere quindi competitivi gli organismi locali nel dare risposte ai problemi che invece sono di competenza operativa ecco perché ci sarà sempre questa
Questo modo di governare questa questa fatto delle competenze che si si si danno le dritte si ritirano non potranno avere mai lo Stato adeguato alle esigenze
Tutta la comunità nazionale grazie Roberto Soffritti non sa bene che gli enti locali dei Comunisti italiani
Se io credo che
Discutere sulla dei comuni a questo punto sia abbastanza superfluo ed inutile
Cioè universalmente riconosciuto dei cittadini il ruolo dei Comuni
E credo anche che
In occasione di ogni finanziaria
I Comuni si siano trovati in una situazione per molti aspetti difficile da gestire
Sul piano istituzionale io sono convinto che
Ora dei momenti migliori
E la vita dei comuni sia cominciato con la legge numero duecentoquarantadue con l'elezione diretta dei sindaci cala eliminato anti problemi di governabilità del Paese dato probabilmente per esigenza di
Aumentare i poteri dei consigli comunali rispetto a quelli dei sindaci però sicuramente quella riforma ha eliminato una serie di problemi che esistevano ha la sensazione che
Questa riforma costituzionale approvata in uno dei rami del Parlamento non è ancora definitivamente approvata non sia una cosa che produce degli effetti migliori di quelli che ci sono stati nel passato
Da sempre le riforme di carattere istituzionale assumono un significato se sono accompagnate
Da disposizioni di carattere finanziario
Che riescano a rendere concreta l'azione dei comuni
Cioè sicuramente un centralismo regionale
C'è sicuramente una regione che non sta svolgendo solo valori programmazione ma sta tentando di svolgere anche un ruolo di amministrazione
Però io credo che il problema di fondo
Che in parte abbiamo avuto e che quest'anno a mio avviso e particolarmente drammatico stiamo facendo l'assemblea dei comuni italiani io
Non so anzi sono convinto che quasi tutti i sindaci hanno fatto un po'di conti sulla base delle disposizioni che sono contenute nella Finanziaria
E io credo che un momento come questo non si sia mai vissuto mai questo Paese abbiamo già vissuto delle finanziarie difficili molto difficile c'è stato un momento in cui la finanziaria era stata molto più pesante di queste
Ma in questo momento con l'ultima emendamento approvato in Parlamento io mi chiedo a quanti
Di questi sindaci che hanno fatto una proiezione dei loro bilanci sono nelle condizioni di chiudere
Poi guardate questo ragionamento secondo il quale comuni sprecano
E quindi c'è bisogno di stringere e anche questo ragionamento vecchio antico può darsi che ci siano delle cessioni di questo tipo
Però chi mi ha preceduto ha ricordato che oggi esistono dei meccanismi finanziari di controllo della spesa dei Comuni
Per cui se un tempo i Comuni che andavano in dissesto erano moltissimi alti si contano sulle dita di una mano perché i meccanismi sono tali che non consentono tutto questo certo che se viene approvato questo tipo di finanziaria io non so come se ne verrà fuori quelli concludendo i colori sono e restano l'elemento fondamentale nella vita di questa Repubblica per il rapporto con i cittadini
Le riforme sono importantissime però alle riforme di carattere istituzionale vanno accompagnati i mezzi finanziari che sono necessari per rispondere a queste esigenze
Altrimenti si fanno dei discorsi che non hanno un contenuto reale grazie che amareggiano in ordine rigorosamente alfabetico Mario Balducci responsabile degli enti locali di farsi a casa
Se quella sera tutto io penso che si posso dire con tranquillità che comunque le riforme costituzionali in questo Paese siano necessarie servano
Che non siano state assolutamente già approvata una nuova la vocazione come ricordava l'ultimo intervento fatto siamo alla prima lettura di un percorso di quattro vetture
Con la disponibilità ancora di oggi dalla maggioranza in Commissione parlamentare di rivedere questo testo sempre che ci sia la volontà di raggiungere
Una più ampia maggioranza
Ma dicevo che le riforme costituzionali siano un punto l'ordine giorni questo Paese ormai lo dimostra la storia dei lavori parlamentari dalla nostra pubblica dagli anni settanta ad oggi si sono succedute Commissioni bicamerali lavori in aula alla ricerca di un cambiamento dalla riforma costituzionale
E questo vuol dire che indubbiamente sia necessario portare avanti pertanto
è difficile portare avanti in un Paese che sicuramente un paese molto conservatore ed è un Paese molto eterogenea
Cioè noi parlando di eventi Autonomie locali ci ritroviamo davanti un panorama che il più completo fosse rispetto a qualsiasi altro panorama europeo e forse mondiale
Comuni che vanno a cinquanta abitanti a tre milioni e mezzo di abitanti province che vanno da quaranta mila abitanti A quattro di tante ragioni che vanno a cento mila di tante decine di abitanti
è ovvio che quindi andare alla ricerca di quella che è la riforma ideale io penso che sia un'utopia
Sicuramente possiamo dire che dopo tre anni di utilizzo dalla riforma del Titolo quinto la Costituzione fatta nel recente legislatura che la suddivisione competente fatta dall'attuale vigente articolo semplicemente la costituzione non funziona
Non funziona nel senso che se solo guardiamo il numero di ricorsi intrapresi tra lo Stato è le regioni in questi tre anni quindi decine decidere così è stato fatto in in materia di conflitto di competenza tra regioni è stato pensa che dimostri come questa riforma
Non non stia funzionando come probabilmente si terrà
Io penso che quello che è stato tracciato nella prima lettura approvata alla Camera vada però nella direzione di quello che è stato sempre uno degli obiettivi primari sicuramente dei lavori svolti negli ultimi dieci anni nelle Aule parlamentari quando si parla telefono
E che sono ma necessita di andare sicuramente verso un passaggio di competenza agli organismi statuali inferiori dallo Stato centrale
Condivido che chiaramente questo trasferimento di competenze prima fatto in via amministrativa con le riforme della decreto legge cinquantanove Bassanini poi come costituzione Bud accompagnata con risorse finanziarie
Il secondo passaggio fondamentale che l'obiettivo è sempre stato quello soprattutto al novantatré in poi cioè da quando si è passata la lezione diretta dei sindaci presidenti di provincia se ricordiamo un po'tutti anche a un passaggio epocale del rapporto
Tra partiti assemblee ed esecutivi negli enti locali
Che ha travolto e cambiato completamente il modo di confrontarsi all'interno al mondo politico di queste tre importanti si decide trasmesse
E da allora si sono succedute nel due mila l'elezione diretta dei governatori
Io oggi penso che ritenere che non si debba così come ho sentito dire più volte in passato nelle aule parlamentari anche dall'attuale opposizione centrosinistra arrivare a completare questo anello di riforme con l'elezione diretta del presidente del Consiglio sia una carenza che potrebbe portare sicuramente ha una forte disunita del Paese
Perché evidente che nel momento in cui io un Presidente Consiglio che magari sei mesi ogni anno può cambiare rispetto la maggioranza parlamentare quello che può venire che avvenuto nella precedente legislatura rispetta un governatore eletto direttamente i cittadini
E magari eletto con milioni e milioni di voti direttamente i cittadini io penso che sia difficile il capo premier del Paese mantenere insieme un Paese che poi verrebbe sicuramente un termine autorevolezza governato molto di più dei livelli regionali che non prevedono e poi il terzo obiettivo e quello sicuramente monocameralismo nostro paese l'unico al mondo dove non esistevano federalismo dove visita ancora il passaggio di un disegno di legge da due rami del Parlamento che effettuano gli stessi tipi d'analisi stessi tipi di provvedimenti
Oggi la velocità della società è tale che se non si danno risposte concrete da parte la politica in tempi molto stretti quando si dà una risposta totale ecco io mi auguro che non avendo noi la presunzione di aver fatto di stare per compiere la riforma ideale che ci sia ancora però da parte di tutti i partiti la voglia di mettersi insieme a scrivere in tempi rapidi perché comunque dopo vent'anni di studi penso che tutti i partiti soprattutto perché sta nascendo sinistra che sono tra virgolette quelli più e vengono da più lunga data rispetto a quelli che stanno nel centrodestra
Siamo in grado di scrivere una riforma a chiave desiderabile di rendere solamente più efficace azione di tutti noi politici in tutti i livelli delle delle autonomie locali a partire dai Comuni come sapevamo presunto sono sicuramente la spina dorsale
Grazie facciano rapidamente un secondo giro io vi chiederò di parlare per non oltre un minuto di chiedere una cosa si parla di condoni ma esiste nei grandi comuni e piccoli comuni
Non è arrivata l'ora di rivedere la legge in modo da garantire un quadro normativo diverso a queste due realtà insomma diciamo così grandi e piccoli
Allora perché no AN sì un un minuto per rispondere ad una domanda importantissima che secondo me rappresenta il futuro delle riflessioni che dobbiamo fare
All'interno degli enti locali
Noi abbiamo un problema nel nostro Paese con i piccoli comuni che si svuotano molto velocemente e il rischio di abbandono del territorio con conseguenze dall'idrogeologico la conservazione del patrimonio culturale ed architettonico e abbiamo unico Paese nel mondo occidentale lo spopolamento delle grandi città le grandi città in Italia sono le uniche città del mondo occidentale che perdo l'un per cento di popolazione all'anno circa e quindi rischiano da qui a qualche decennio sostanzialmente del di scordarsi poche azioni hinterland cadranno grossi problemi urbanistici che sociali
Credo pertanto che numeri alla mano del rapporto come si è modificato negli ultimi vent'anni il rapporto tra cittadini e territorio
Bisogna intervenire per valorizzare i piccoli comuni così come stiamo facendo una proposta di legge è stata è frutto della convergenza di De Rossi legge una di cui sono primo firmatario una di cui è primo firmatario
L'onorevole Realacci del centrosinistra per dare più potenzialità ai piccoli comuni dall'altra bisogna ben anche lo spopolamento soprattutto dei centri delle grandi città perché questo potrebbe crearci grossi problemi per il futuro quindi Alleanza Nazionale ritiene che sia arrivato
Il momento di normative separate anche al secondo dico che il rapporto tra popolazione territorio grazie Cabras e io penso che questa questo tema vada affrontato con molta attenzione perché
Introdurre una
Diciamo delle differenziazioni che possono fare delle classificazioni fra Comune di seriali comuni in serie B rischia di non essere la soluzione del e problemi che esistono io penso che noi abbiamo davanti nascente alla prima è quella di fare finalmente le aree metropolitane quelle vere
Senza che si moltiplichino nella metropolitana Italia sono ben individuabili un numero preciso e introdurre una legislazione attuale strumenti incentivi che favoriscano l'unione di Comuni
Per lo svolgimento di alcuni atti temete di contraddizione che possano di fatto arrestare un processo
Che può risolvere quei problemi che sono stati anche richiamato in questa domanda quindi sviluppare da un lato la individuazione l'attuazione delle aree metropolitane quelle poche aree metropolitane che hanno queste caratteristiche nello stesso tempo sviluppare e promuovere strumenti che favoriscano l'unione dei Comuni in questo modo forse si evita di introdurre Clemente di gerarchia che forse possono complicare anziché risolve il problema
Grazie
Dominici Italia dei Valori sì sul tema sono totalmente d'accordo con l'impostazione del Antonello Cabras
Questo mi fa tornare anche a quello che dicevo prima rispetto alla necessità di lavorare finalmente e definitivamente ad una riforma organica e duratura del sistema istituzionale nostro paese
E quindi c'è dentro il problema
Dei piccoli comuni dei grandi Comuni delle aree metropolitane dell'unione dei Comuni c'è il problema di che fine faranno gli enti intermedi c'è problema delle regioni che devono tornare a fare soltanto legislazione programma zione c'è problema dei comuni che devono fare esclusivamente gestione c'è il problema è il ruolo di che che ruolo devono avere le fa le le Province riformate in questo contesto io credo che se le forze politiche utilizzeranno al meglio la stagione elettorale regionale che si apre nella prossima prima vera è che se da quel momento in poi si si potrà avviare come noi auspichiamo una fase costituente dal basso che ponga questi problemi
E proponga una soluzione a questi problemi io credo che faremmo il bene del nostro Paese costruiremo un Paese più moderno più efficiente più dinamico più a misura d'uomo
Grazie fiorentina che Rita
E a e due iniziali ereditarie sono comunque importanti grazie sarà già approvata dalla Camera sui piccoli comuni perché non crea un nuovo ordinamento ma cerca di trasformare le potenzialità che piccoli comuni hanno in termini di risorse ambientali naturali culturali
In una qualcosa che messo in Rete crea sviluppo crea crescita è quello che oggi può essere un handicap in termine
Anche di cittadinanza per chi risiede nei piccoli comuni diventa invece una risorsa non solo per il piccolo comune avrei sistema paese quindi non è che modifica l'ordinamento ma trasforma delle potenzialità in opportunità
Che vanno cotte vanno sviluppare questo credo dovremmo anche riflettere sulla necessità che il Senato approvi quello che la Camera ha già fatto e si trovi un finanziamento
Ipotizzabile perché queste potenzialità vengano vengono cotte l'altro aspetto è come favorire gli incentivi dei servizi perché se è giusto
Discutere di razionalizzare la spesa senza togliere l'appropriatezza l'uniformità dei servizi che ricordi comuni erogano è altrettanto vero che però dalle forme associate di comuni per la gestione dei servizi non è che è avvenuto in questi ultimi anni nei segnali positivi dal punto di vista degli incentivi concreti né D'Alema dal punto di vista delle opportunità legislative che potevano essere colte non per imposizione legata al bisogno
Comunque bisogno
Frutto di una razionalizzazione male al bisogno frutto della incapacità di continuare a dare risposte ai cittadini oppure di pareggiare i bilanci se non riuscissimo a favorire un percorso di associazione dei comuni e di capacità di erogare servizi in Comune per le parti che riguardano i comuni piccoli come scelte vere come posizione molto probabilmente riusciremo a far fare un Passavanti all'intero sistema dei comuni grazie grazie dice
Ma guardi io faccio per le prime telegraficamente due proposte di luce la prima che come dire domani si possa fare un ordine del giorno dunque
Insistiamo
Sulla istituzione del consiglio regionale delle Autonomie lo chiedo qua presidente Dominici anche in deroga alla a agli statuti regionali la seconda io penso che l'altra mozione che possiamo invece presentare che ci sia un una forte mobilitazione affinché ci di ci sia un
Come di uno sbocco della della discussione
Casa e cercare di sollecitare terra i piccoli comuni a una parte complessivamente per le economie locali
Grazie Labellarte dei
Io sono convinto colgo anche positivamente le le affermazioni che faceva il il nostro amico di ladri potrei dare sono convinto che si possa aprire una la stagione di riforme importanti non solo quelle istituzionali mi auguro che su quello alle alle parole seguano i fatti ma anche più in generale
Noi abbiamo ricordi amo sempre una felice stagione riformatrice l'ultima riguardante le autonomie che è stata quella leggera centoquarantadue dell'elezione diretta da essi dei Cinderella cederà
Forse sarebbe il caso che si rimettesse in moto partendo anche dal tema piccoli comuni una nuova stagione riformatrice e da questo punto di vista per esempio uno spunto viene qui dal dal vostro congresso quando si dice che insomma c'è un un qualche affievolimento insomma di questa ricerca del dell'uomo solo al comando metterla questa espressione cioè
Forse sarebbe il caso di riflettere da un lato Rio questa è una mia opinione sono un condiviso da tutti
Sul limite al al terzo mandato quindi da un lato vedere di riflettere se sia ancora giusto attuale mantenere questo limite ai due mandati e dall'altro lato se non sia il caso in qualche modo di far corrispondere a questa minore esigenza
Di a vere molte responsabilità concentrate
Sul sulla figura del sindaco che era un'esigenza presente quindici anni fa quando si veniva da una stagione di instabilità generale adesso la stagione nuova forse si potrebbe riflettere intorno a questo tema e vedere anche di avviare su questo una nuova stagione riformatrice cioè da un lato riflettere sulla giustezza modellini del secondo mandato
E dall'altro ragionare se non sia il caso di ricalibrare poteri del sindaco dei della Giunta Polverini consigli grazie non Melaverde
La questione del terzo mandato nasce anche da una oggettiva difficoltà e nei piccoli comuni molto spesso non avendo risorse avendo un bilancio che serve a pagare il dipendendo due dipendenti e a dare quel minimo di servizi ma proprio c'è anche la difficoltà di trovare il candidato Sindaco quindi oggettivamente quella legge va perseguita dal la Realacci pochino
Per cercare di andare verso quella direzione portare nel passato partirà già intrapresa consorzi tra i piccoli comuni per gestire servizi comuni dove un solo comune non ce la fa
Io credo che bisogna anche essere molto realisti a pensare
All'accorpamento di alcuni piccoli comuni perché laddove ci sono oggettive difficoltà
Di avere l'ente locale con il sindaco consiglieri
Non avere i soldi per accendere la lampadina pulire le strade forse è opportuno che si mettono insieme due tre piccoli comuni che siano in grado delle loro arriva il loro territori di dare più piccoli servizi
Last la doppia strada dei di leggi diverse per comuni diciamo sopra i quindici mila tanto per semplificare quelli sotto secondo me
Va perseguita se si vuole ottimizzare i servizi dei piccoli comuni
Grazie cristiano Rifondazione Comunista
Niente mi sembra ci sia una omogeneità di vedute questo punto
Mi viene da pensare alla al Giappone dove entro il due mila sei passeranno da tre mila mille comuni con una popolazione che è doppia rispetto a quella dell'Italia credo che una cosa di questo genere
Sarebbe impensabile improponibile da noi però sicuramente la perseguire la gestione associata di alcune funzioni e cercare di differenziare anche i contributi ed incentivi da comuni diversi grandezze credo che sia una necessità fondamentale tenendo presente anche un altro elemento aggiungo tra quelli che sono già stati considerati e che spesso i piccoli Comuni quindi con poca popolazione sono anche i Comuni che hanno invece una grande estensione territoriale
E questo compromette ulteriormente le tasse e le finanze degli stessi perché a fronte diciamo così della necessità interventi Investimenti che necessiterebbero di di molte risorse c'è una capacità contributiva assolutamente
Grazie Santa Udeur io nell'ordinamento intervento di Fioroni credo che occorra dare intanto certezza del finanziamento alla legge
Bocchino aveva lancia differenti diventa una bella normativa amministrativa però vengono minacciate secondo per quanto riguarda popolamento dei piccoli comuni ma è evidente che se non si creano le condizioni di vita civile esasperano le strutture i servizi
Evidente quelli comuni scompaiono scompaiono popolazione che creano problemi poi nel momento perché andando a vivere in altre realtà creano problemi ancora superiore
Credo che quindi su questo o quella parola repressione intanto si era scontato sì ma anche quello che la voce del Comune su questo aspetto forse avremo risposte diverse
Perché non si può
Ogni tanto fare delle affermazioni non rimanga delle riforme torna che riguarda i comuni se poi queste rimangono lettera morta questo vale anche per il terzo mandato
Esso viene che la Regione sullo speciale frammentato mandato le altre regioni volavano perché il Parlamento al Senato botole forno quella bloccano nella camera di tutt'altro anche su questo occorre chiarezza
E poi la cosa è finito
Per il servizio idrico e comunicano risorse fino a qualche anno fa c'era un fondo di investimenti che consentiva
Con fondi dalla Cassa depositi e prestiti realizzare proprio a meno euro suture oggi comuni piccola nel suo due fare fognature preso per fargli ammettere pubblicamente soldi per fare le rete idrica allora se non risolviamo questo poi parliamo
Scompaiono gli uffici postali scompaiono le scuole gli asili nido chiedi creiamo collaborativa nelle aziende però non facciamo gli assegni non il Paese allora questo siano argomenti importanti chiamano affronta questo aspetto legislativo e finanziaria
Grazie sottoscritti Comunisti Italiani se sono contrario all'idea di due legislazioni
Separate credo che vada perfezionate ed è finita la legge sulle aree metropolitane
Evitando un rischio di aumentarle le aree metropolitane ormai le abbiamo definite sappiamo quante sono
Si tratta dei concretizzarle meglio di sostenerle meglio finanziare mente
Per quanto riguarda i piccoli comuni
Tanti anni fa si parlava della possibilità anche in Italia di ridurre il numero dei Comuni che sono moltissimi
Poi questa è un'idea difficilmente praticabile in un Paese come il nostro
Era stata compiuta è stata quella delle associazioni dei Comuni almeno in alcune regioni c'è stata una legislazione che andava in quella direzione
Io credo che tenuto conto della realtà italiana questa sia la strada da seguire bisogna spingere in questa direzione perché altrimenti la soluzione non c'è ma non è una questione di carattere istituzionale è una questione di carattere finanziario
Che ci sono delle cose i piccoli comuni non riescono ad affrontare e quindi inevitabilmente debbono associarsi per lo svolgimento di funzioni che sono necessari e indispensabili ma che da soli non sono nelle condizioni di poter affrontare io credo che tenuto conto dell'alto numero di comuni che esiste in questo Paese questa sia la soluzione è la strada da seguire
Grazie Valducci Forza Italia sì ringrazio rimasti perché ha dato allora farò alcuni sogni da politico e da responsabili partenza
Il primo è quello di poter ad addivenire a una semplificazione degli strati istituzionale
Che oggi partiamo dal quartiere con Moni alle città alle città metropolitane alle Province le comunità montane
Alle Regioni penso numero di stratificazioni istituzionali e pochi altri Paesi hanno nel mondo
L'altro è quello di una semplificazione sistema elettorale non siamo tutte per spostare il partito penso che tutti ne abbiamo grandi difficoltà a gestire eletti col proporzionale con preferenza elettrico proporzionale delle provinciali eletti con il maggioritario
Di altri sistemi
Perché è un partito a veramente difficoltà a tenere insieme eletti in modo così difforme
E poi l'augurio è quello si è parlato di servizi pubblici locali
E quello che i servizi pubblici locali che sono
Una grande risorsa anche
Per una grande
Progetto di sviluppo di politiche non sarà nostro Paese posso superare Ducati gli egoismi municipali
Che sicuramente ne frenano una possibile sviluppo e che rischiano di far perdere quel patrimonio municipalizzate quando prima o poi fra quindici venti trent'anni non so dire perché si tende sempre a far slittare l'ai tempi vanno prima o poi si arriverà veramente diciamo a fare delle gare per la partecipazione delle varie aziende per l'assegnazione dei servizi pubblici dovrebbero essere degli ex servizi pubblici dovrebbero essere sempre più rese ai cittadini con maggiore qualità Mino
Grazie abbiamo chiuso almeno finora l'ora è tarda ma insomma credo l'abbiamo fatta la nostra parte grazie al padrone di casa grazie a voi grazie avvenuta notifica sarà