"Catallassi" - trasmissione di approfondimento in chiave liberista dell'economia italiana ed europea

Buongiorno a tutti da Benedetto Della Vedova benvenuti a questa puntata di scatta l'asse
Come sempre cominciamo ringraziando l'ospite di oggi per aver accettato l'invito di radio radicale ringraziamo Danilo Broggi presidente della Confapi il
Confederazione delle piccole
E medie in prese diciamo così alternativa come confederazione a Confindustria che pure ha una sezione
Di piccole e medie imprese quindi ringraziamo Danilo Broggi buongiorno a voi gli amici di radio radicale
Ricordiamo che Confapi raggruppa grosso modo cinquanta mila aziende che occupano complessivamente un po'più di un milione di architetti io direi di entrare subito
Nel mezzo delle cose come si dice e cominciare a discutere di tasse in particolare del
Non si capisce ancora bene quale sarà poiché in realtà
Che tipo di provvedimento sul fisco avremo di fronte alla fine dell'iter della Finanziaria però uno dei punti che sembrano sembrerebbero irrinunciabili è quello di una
Detassazione per quanto riguarda l'IRAP d'imposta
Che pagano le aziende
C'è molta discussione su questo soprattutto c'è una no polemica o comunque un sono alcuni dubbi sollevati a Confindustria oggi per esempio interviene il direttore generale di Confindustria Maurizio Beretta sul foglio sostenendo che un'IRAP generalizza una riduzione dell'IRAP generalizzata
Per coinvolgere una più ampia platea possibile dimmi piccole e microimprese
Finirebbe per avere effetti scarsamente significativi ecco
La vostra idea sulla la questione delle tasse e in particolare su questa specifica dell'IRAP è vero che un diminuzione dell'IRAP che voglia coinvolgere la platea più ampia di impresa diventa inefficace
Partiamo da la considerazione di fondo ma che è importante
Che la situazione economica del nostro tessuto produttivo quindi intendendo l'intera platea
Delle nostre aziende siano esse artigiane piccole medie o grandi aziende è una situazione di crisi di crisi che ha inizio qualche anno fa che perdura tutto oggi e che di fatto sta impoverendo il Paese
Il Paese non cresce
Non cresce sufficientemente per poter da un lato comprimere il deficit pubblico nel contempo assicurare tutta quella serie di servizi costi interventi da parte la pubblica amministrazione che fino a oggi hanno vi sono avuti hanno contraddistinto la politica
Di questo come di altri governi quindi il tema oggi di trovare una serie di interventi che permettano di agevolare una ripresa di agevolare la capacità delle imprese di riconquistare mercati in termini molto semplici di produrre ricchezza perché solo in questo modo
Si può generare lavoro ricordiamo che negli ultimi dieci anni le piccole e medie aziende hanno creato più di un milione di posti di lavoro mente assorbendo gran parte invece
Dei disoccupati che la grande industria Mammano produceva
Allora se questo è il tema è questo è il tema ricordiamoci che l'obiettivo oggi
è il lavoro se non c'è lavoro non ci sono i lavoratori non ci sono gli imprenditori quindi concentriamoci su questo aspetto riteniamo che l'IRAP
Che io mi rendo conto vada anche ricordata che tassare e una tassa
A tipica perché invece di tassare
Reddito
Si basa su un calcolo imponibile legato al costo del personale agli oneri finanziari delle aziende
Cioè quindi rinviamo per gli operatori il la base imponibile dell'IRAP
Fatto che è una sorta di valore aggiunto base imponibile la dal fatturato si tolgono alcuni costi ma non si toglie il costo del lavoro non si tolgono gli oneri finanziari quindi un'azienda che ha molti lavoratori
E che ha
Investito e che quindi è indebitata finisce per essere penalizzata insomma coesa in
Termini quindi più semplici l'incidenza del costo del lavoro degli oneri finanziari e quindi di elementi che sono connessi allo sviluppo dell'azienda
Intrinsecamente legati all'attività diventano
Un punto di debolezza cioè diventano elementi per i quali versi viene a pagare più tasse
Quindi in qualche modo è una tassa distorsiva perché se un'azienda cresce quindi crea occupazione oppure fa finanza per potere crescere quella impresa viene penalizzata
Allora né riteniamo che sono due le motivazioni per cui Confapi si è espressa fin dall'inizio sull'IRAP e e giusto per fare chiarezza nei che cosa abbiamo chiesto fin dall'inizio abbiamo chiesto
La riduzione sulla base imponibile del costo del lavoro
Ponendo da un lato l'importanza per ciò che riguarda l'occupazione fornita da sistemare piccole-medie aziende ma anche come un segnale per di equità fiscale
Riportare scendiamo conto che il gettito prodotto è enorme in vecchie lire sono più di quarantaquattro mila miliardi di vecchie lire
Ma un segnale in questa direzione deve esser dato quindi questa nostra proposta un primo segnale di abbassamento nuova franchigia sulla base imponibile legata al costo del lavoro
Questo nulla di anche sto per tutte le imprese
Perché non si può discriminare non si può immaginare di essere selettivi su una tassa soprattutto di questo tipo
O mentre invece mi scusi se la interrompo
Una delle richieste è proprio quella viceversa di una riduzione selettiva dell'Iraq cioè che serva in qualche modo come leva ad esempio per aumentare gli investimenti in ricerca eccetera eccetera
Io trovo
Questo modo di veder le cose altrettanto distorsivo
Quando parliamo di tassazione la tassazione non può essere utilizzata soprattutto con questo tipo di
Modalità come un elemento per fare politica industriale cioè per creare selettività all'interno delle politiche aziendali
Se parliamo di selettività dobbiamo spostarci dalla tassazione agli incentivi alle politiche attive cosiddette quindi io ritengo che così come
Non siamo d'accordo sulla
Riduzione dell'IRAP sui costi dei ricercatori perché questo significa andare a toccare un numero esiguo di impresa in questo Paese
Non siamo neanche d'accordo di lavorare solo sulla franchigia diciamo legata
Alle aziende artigiane noi chiediamo una misura per tutto il sistema la franchigia significa porre un limite porre un limite di esenzione ma per piccole attività
Che non supera un certo limite di fatturato diciamo estremamente esiguo sono atipico d'azienda artigianale ma
Disse di poche unità centottanta mila euro centottanta mila euro esattamente
Allora il tema si sposta in un'altra direzione se ne stiamo cercando di trovare una soluzione
Perché non si ha il coraggio di dire che non ci sono le risorse per fare un'operazione del genere
Noi invece preferiamo avere chiarezza da parte del governo
E quindi una ci venga detto non ci sono i soldi per abbassare l'IRAP
A questo punto prendiamo atto di questa situazione
Prendiamo apriamo allora un tavolo su altri temi ma comunque riportiamo al centro dall'attenzione
Le problematiche legate allo sviluppo dell'impresa
Per la votazione precedente è importante perché ch'io sono abbastanza d'accordo che si debba essere molto prudenti Rispetto prospettiva di usare la leva fiscale
In modo discrezionale fare politica industriale quindi favorire un settore piuttosto che un altro mentre invece una riduzione fiscale sulla base di un level playing field cioè di un di un regole uguali per tutti e poi vinca il migliore credo che alla fine sia la
La la strategia più adatta a creare un ambiente
Favorevole alla ripresa del crescita economica attraverso una ripresa dell'attività industriale
Ecco prima lei diceva
Che appunto anche l'idea di una franchigia che coinvolga solo le piccole o micro aziende sarebbe un produrrebbe un effetto distorsivo non sono d'accordo anche su questo perché io credo che noi
Dobbiamo uscire dalla politica della piccola della piccola impresa valore di per sé
Sua dimensione d'impresa lei è presidente di un'associazione che raccoglie prevalentemente piccole
A volte anche piccolissima impresa
Ecco lei non ritiene come molti osservatori sottolineano che ne alta la scarsa dimensione media delle aziende italiane diventi sempre di più un problema
Questo è un punto importante che affronto
Prima facendo una riflessione partendo dalle cose che ho detto fino adesso
Questo Paese negli ultimi trent'anni avviato politiche fiscali
E anche legate a in aggiunta le politiche fiscali avviato anche politiche industriali che hanno favorito il nanismo delle imprese
Pensiamo solo alla parte fiscale
A come è stato
Inter complicando tra l'altro anche diciamo i sistemi fiscali sia per il contribuente sia per la pubblica amministrazione che deve esercitare controlli
è stato parcellizzato il meccanismo fiscale quegli studi di settori pensiamo all'introduzione della capitalizzazione sottile
Che parte solo da un certo fatturato in avanti c'è questo continuare a creare politiche fiscali
Ho
Diciamo incentivi che fossero collegati alla dimensione dell'impresa ha favorito il nanismo delle imprese
Ci vuole una rivoluzione anche di natura culturale che
Non ci faccia più ragionare in termini di dimensioni ma ci faccia ragionare in termini di impresa deve che devono crescere Rispetto i loro mercati
E dove
Accanto a questa riflessione si possa immaginare di accompagnare un intervento per agevolare come è stato per il sistema bancario
Questo sì attraverso una politica fiscale
Aggregazioni fra impresa piccole
Aggregazione lei intende fusioni intendo fusione rompendo fusioni vere e proprie intendono intendo fusioni intendo
Fusioni acquisizioni in termini stabili insomma fra impresa
C'è però un altro elemento che va
Considerato
Dobbiamo lavorare sul contesto competitivo
Cioè dobbiamo ripensare dobbiamo investire
Nel contesto competitivo che sostanzialmente l'ambiente intendendo non solo l'ambiente fisico quindi un riferimento alle infrastrutture materiali ma anche il così le cosiddette infrastrutture immateriali quindi quegli elementi che concorrono a rendere competitiva un'azienda al di fuori del suo cancello
Io sostengo che se noi siamo in grado di fare realmente
Una politica che liberi la concorrenza una politica che investa in infrastrutture
Un mercato del credito che si adegui velocemente
Alle agli altri mercati soprattutto quelli anglo sassoni
Se immaginiamo una pubblica amministrazione meno peso meno vincolo per le imprese io sono convinto che anche l'aspetto dimensionale dell'impresa
Si porterà diciamo una crescita cioè liberiamo quindi perché resoconto liberiamo le energie delle impresa e togliamo gli i vincoli i lacci
Facciamo in modo che l'espansione dell'intraprendere Possa non aver ostacoli ma viene invece modalità ulteriori di sviluppo e allora vedremo anche la dimensione delle imprese cominciano a crescere cioè secondo lei quindi
Posto che la di dimensione d'impresa si ragiona sempre di più soprattutto per i settori esposti alla competizione internazionale perché so per esempio ci sono i DAR Merrill incidere i a presentato uno studio secondo il quale la Cina diventerà nel due mila quattordici quindi entro dieci anni il principale mercato di sbocco per i prodotti dalla moda e dalla del made in Italy di qualità
Sottolineando che però quel tipo di mercato è un mercato che difficilmente può essere aggredito da imprese piccole quindi già alla scala delle grandi imprese abbiamo imprese troppo piccole quindi cioè questo aspetto dalla necessita di una crescita dimensionale per stare sui mercati internazionali c'è l'aspetto più controverso
Della necessità di avere imprese più grandi che abbiano capacità di investire e utilità di investire in ricerca e sviluppo eccetera quindi questa questione della dimensione delle imprese in Italia
è importante anche perché ripeto veniamo decenni di poetica del piccolo è bello quindi secondo lei
La situazione attuale
Di dimensione
Di piccola dimensione delle imprese e soprattutto di scarsa propensione a cristalli anche in Germania ci sono mare di piccole imprese però anche negli Stati Uniti per altri aspetti però c'è una propensione alla crescita molto maggiore in Italia questo succede molto meno quindi secondo lei questo non succede per dei dati di ambiente tra virgolette e non invece per una caratteristica
Più strutturale degli imprenditori italiani
Ma direi è un mix dei due fattori sicuramente c'è una tradizione tipicamente italiana
Né il
Coniugare occhi a rendere strettamente correlati la famiglia e l'intrapresa quindi in una condizione dove si privilegia come posso dire il dimensionamento familiare all'apertura di soci terzi
Questo è un fatto storico che ci colloca essere il primo Paese al mondo per numero di piccola e media impresa
Di gran lunga rispetto anche la stessa Germania e Francia differenziati
Ma questo è un elemento ma sicuramente abbiamo un problema
Di creare le condizioni o meglio ricreare le condizioni
Perché in questo Paese si possa sviluppare impresa io sono preoccupato fortemente preoccupato di un processo di delocalizzazione
Che
Significa
In altri termini
La definitiva Presa dà atto che lo sviluppo dell'impresa in questo Paese none
Non è compatibile con i livelli di competizione e di competitività che oggi una impresa che esporta quindi un'impresa che si colloca in un ambito di concorrenza internazionale
Deve avere
Questa è la riflessione vera perché se questo Paese da un lato non attrae investimenti
Detto in termini semplici non ci sono investitori stranieri che vengono in Italia a investire il che fa anche capire quanto difficile poi per un investitore italiano investire in Italia perché non una situazione in cui
La vischiosità del mercato del degli investimenti si è molto ridotta quindi è più facile investire all'estero così come un tedesco sceglie di investire domani anziché in Italia anche un italiano è più facile che investa fuori che in Italia
Quindi questo elemento collegato anche a un processo di delocalizzazione che è un fatto di libertà dell'imprenditore che semplicemente decide di allocare le sue risorse i suoi investimenti in un Paese che rende quelle risorse quelli Investimenti più favorevoli a livello di competizione
Questo l'elemento che più di tutti mi preoccupa allora
Dobbiamo lavorare affinché questo Paese sia un paese dove si torna a investire perché un Paese nel quale ci sono le condizioni per farlo
Accanto a questo anche e ci sono tutte le diciamo le condizioni anche oggettive
Legate anche a passaggi generazionali
Credo che questo vincolo famigliare storicamente comunque un elemento forte della nostra crescita e sviluppo oggi
Con le nuove generazioni sì sì anche allentato quindici e una propensione secondo me maggiore
A esercitare controlli diversificati ad aprire il capitale a confrontarsi col mondo dalla finanza da parte dei nuovi imprenditori anche perché poi ci sono delle questioni molto semplici appunto
Sulla delocalizzazione magari torniamo però è chiaro che per molte aziende ad esempio diciamo la cosa più semplice
A vere impianti in un paese lontano come potrebbe essere la Cina o l'India
Spesso diventa una scelta strategica essenziale alla sopravvivenza dall'azienda è chiaro che se
Il direttore generale management familiare il costo di un anche sul piano personale di un trasferimento eccetera diventa molto più
Insostenibile che non quello di avere dei manager che invece molto più facilmente possono pensare a dei trasferimenti per dire la cosa più semplice ma che poi finisce per essere
Un ostacolo quindi
Un elemento che anche ostacola la crescita dimensionale anche se lei dice che è un fattore generazionale che può essere superato e quello da cui si discute in cui si discute da sempre in Italia del del capitalismo familiare quindi ecco l'apertura al credito l'apertura non ha scritto l'apertura a nuovi soci la crescita dimensionale attraverso aumenti di capitale che coinvolgano nuovi soci sono una prospettiva che viene presa in considerazione oppure no
In secondo luogo mediamente intendo dalle imprese italiane
Per reagire alla è una situazione difficile attuale in secondo luogo questa crescita dimensionale qualora si decidesse di perseguirla attraverso la leva finanziaria quindi o indebitamento aumento di capitale dice che i nuovi soci si scontra con un mercato del credito e più in generale un mercato finanziario incapace di dare queste risposte o anche qui è un problema che ha un proprio più degli imprenditori o più di chi li fa finanza banche per capirci e non solo
Io sostengo che oggi ci sia
La condizione dal punto di vista culturale
Che favorisca questo ampliamento
Della base azionaria
Che però l'atto sconta un momento difficoltà
Delle imprese dell'economia cioè se un'impresa va bene
Perché uno deve ampliare la propria base azionaria cioè detto in termini molto semplici perché devo condividere con altri
Una prospettiva positiva
E però questa una riflessione che
Certo no è indiscutibile mai ha una sua logica però è anche vero che
Una dinamica di crescita di un'azienda dovrebbe garantire di più per il futuro se la questa crescita avviene su solide basi industriali di capacità di produrre in modo competitivo infatti questo spiega perché io sono dell'idea che la crescita
Anche azionaria
Si sviluppa
Diciamo favorendo integrazione di natura industriale cioè integrazioni
Che favoriscono non so una capacità commerciale che favoriscano la possibilità di entrare i in ulteriori mercati cioè non credo all'ampliamento della base
Azionaria attraverso semplicemente l'ingresso di denaro cioè l'azionista che porta denaro
Assolutamente importante
Ma se lo porta in una situazione di difficoltà
Si rischia magari di prolungare un'agonia se lo portava a condizione di positività dell'azienda
Dipende da qual è il progetto industriale che che sottostà insomma che che regge il il business della della singola azienda
In buona sostanza cela una necessità di lavorare
Per una possibilità che più in prese e più imprenditori possano condividere attraverso la proprietà delle azioni in progetti industriali progetti commerciali
Reti che diciamo magari sono già esistenti in via informale ma che formalizzando sì in questo modo danno vita
A dimensioni di impresa più grandi apposite quindi di conquistare mercati o possibilità ad aziende di svilupparsi e quindi lei deve più una crescita dimensionale che
Avviene attraverso punto acquisizioni e fusioni piuttosto che attraverso lo sviluppo esattamente delle singole aziende esattamente e questo mi permette di anche risponde la seconda domanda che lei mi ha fatto
Quanto incide la leva finanziaria sullo sviluppo dimensionale
Noi abbiamo
Una
Grande opportunità
Che è quella di utilizzare
La leva finanziaria soprattutto quello che si chiama il Private equity quindi la possibilità che un soggetto finanziario
Entri nel capitale dell'azienda
Sostenendo attraverso il capitale
Il cosiddetto business plan cioè il Progetto
Industriale o o comunque diciamo dell'azienda
Attraverso leva finanziaria ma che a questo punto non è
Un diventa uno strumento ecco di una attività e di un Progetto e non e non diventa invece l'elemento
L'unico elemento l'elemento di sostanza
Che dovrebbe permettere azione di crescere io credo molto nello sviluppo di questo strumento credo che il il mercato dell'equity in Italia sia sicuramente sottostimato vi sia stata da parte degli operatori un'attenzione iniziale solo per le grandi aziende o medie aziende attraverso una selettività
Che è comprensibile sull'atto di favorire diciamo il miglior ritorno
Dell'investimento ma che oggi sconta una necessità di ampliare invece questa attenzione secondo me anche una possibilità di traguardare Investimenti a più lungo termine scontando magari una minore redditività
Ma portando a casa risultati dal punto di vista della ampliamento dello sviluppo della nostro del nostro tessuto produttivo che sono indispensabili per assicurare
A chi ha investito un ritorno e al nostro Paese una prospettiva di sviluppo
Se la parliamo abbiamo parlato di di finanza parliamo di banche
Il rapporto delle piccole e medie imprese con il sistema bancario italiano
Come e soprattutto qual è il giudizio che che voi date una delle cose che più spesso si sente dire
Che in realtà stiamo mancare italiano tenda a dare i soldi a chi
O non ne ha tanto bisogno o a tantissimi debiti e soprattutto in questo caso si parla di grandi aziende ma ha una scarsa propensione a finanziare le attività delle menti impresa devo anche dalle imprese
Non anche delle imprese un po'più grosse
A meno che vi siano garanzie reali che spesso i piccoli imprenditori non possono dare e quindi non possono poi avere risorse finanziarie
Nel circuito quelle risorse mi finanziarie necessarie allo sviluppo dalla propria attività ecco è una come dire è una leggenda metropolitana questa o davvero poi nel concreto la vita degli imprenditori piccoli supplementi nel loro rapporto col sistema creditizio assegnato da queste porte chiuse
No direi che questa è la realtà esso
Da un lato questo frazionamento questo
Capitalismo familiare molto
Ho molecolare insomma
Portato la banca che ricordiamo c'è un'impresa quindi fa i conti col suo conto economico
A non è entrare più di tanto nel merito della qualità della richiesta di credito
Ma semplicemente ragionando in termini di controgaranzia e quindi tu mi chiede i quattrini benissimo quale garanzie mi dai ci sono le garanzie Tito i quattrini
Garanzie normalmente di natura reale legate alle proprietà dell'imprenditore che discorre
Da un lato da un lato un sistema bancario che invece a prestato enormità di quattrini a in grande impresa deve e poi si sono rilevati dei grandissimi fallimenti oblò
Questo
E sicuramente storia del nostro paese teso in un circolo vizioso per cui
Un'azienda che grande azienda che è molto esposta nei confronti del sistema creditizio lì
Facciamo il nome insomma esempio della FIAT molto esposta nei confronti delle banche nel momento di difficoltà le banche
Hanno queste seduto a
Di nuova grossi investimenti grosse aperture di credito nei confronti della FIAT poi vedremo se verranno trasformate o meno in partecipazioni azionarie ma insomma questo è l'esempio lampante ma di un diverso
Di un diverso trattamento poi noi tutti ci incontriamo ad augurarci che la FIAT riesca a riprendere percorso di una
Salvezza dovuta alla propria capacità industriale ma insomma
Questo è un po'quello che succede
Direi proprio di sì ne succedono anche altre nel senso che
Le importanti fusioni di diversi gruppi bancari
Sono state per tantissime in prese soprattutto piccole e medie
Un promo una grande un grande problema perché chi aveva affidamenti in più bande in più banche si è ritrovato per la prima volta a scoprire che uno più uno non fa due ma uno più uno fa sempre uno per cui e chi era affidato con più banche attraverso la fusione s'è ritrovato che era un affidamento dimezzato
Nel caso fossero due banche o se addirittura l'affidamento e RAI in ulteriori banche con qualche ulteriore penalizzazione
Quindi su questo c'è da lavorare molto in un recupero di un rapporto che io ho sempre definito asse etico quindi il rapporto fra impresa piccola media impresa in banca in questo Paese sta è sempre stato asse etico quindi meramente quantitativo
Dobbiamo lavorare perché questo rapporto diventi qualitativo e questo devo dire coinvolge anche gli imprenditori nel senso che una
Rimane una previsione esaltino era un giorno e amabilità diciamo di colloquiare dialogare con la banca
Di lettura dei propri dei propri bilanci ridefinire il project definire i Progetti credo che sia sicuramente un altro lavoro che deve essere messo sul tavolo
Ma rimane un problema il problema di dare a questo rapporto un valore strategico
Recuperando
Gli aspetti qualitativi e quindi che permettano al sistema bancario di fare impresa ma di farlo con la consapevolezza che il credito dire è un elemento fondamentale per la crescita delle aziende
Né da parte degli imprenditori capire quanto rapporto con la banca sia un rapporto importante alla stregua del rapporto con i fornitori certo ma secondo lei il sistema nel primo
Faccio questo esempio molto efficace due gruppi bancari si fondono un imprenditore come spesso succede a esposizioni con conti aperti esposizioni affidamenti con entrambe le banche al momento in cui si fondono perde una linea di credito non è che l'altra sera doppi
Ma anche a partire da questo l'esperienza vostra di trovarmi di fronte a un sistema bancario competitivo in cui c'è la lotta per strapparsi clienti oppure invece
Quindi dando offrendo condizioni migliori oppure a un sistema
Bloccato di natura non voglio dire olio policistico ma di natura oligopolisti che ha per cui in realtà tutti fanno più o meno le stesse condizioni anzi magari si passano le informazioni negative sulle aziende
Quindi non non l'imprenditore non è di fronte a una vera possibilità DT di scegliere e quindi di minacciare tra virgolette di abbandonare un istituto per accedere a un altro per andare a un altro istituto insomma c'era soffrite di un mercato bancario scarsamente concorrenziale oppure lei ritiene che non sia
Così io sono dell'idea che c'è ancora un margine notevole
Per le banche che vogliono essere competitive quindi c'è un mercato ancora nel quale banche che hanno intenzione lire di muoversi secondo questa logica
Possono occupare detto in altri termini io noto adesso qualche segnale
Che va in questa direzione ma insufficiente
Il sistema bancario deve secondo me anche esso lavorare per una maggior competizione al proprio interno
Poi scontano una serie di elementi da un lato
Il
Le il queste fusioni hanno portato a momenti come come avviene in questi casi
Di come posso dire abbassamento dalla guardia di più attenzione alle evoluzioni interne che agli aspetti di mercato mi sembra che adesso si stia tornando
A ragionare in termini di concorrenza di mercato
Questo è comunque un passaggio assolutamente auspicabile cioè anche all'interno del sistema bancario una maggiore concorrenza è sicuramente sinonimo di un fatto elemento di positività per le aziende
Però le le aziende le le le le zie le sue aziende le aziende associate a Confapi
Soffrono nei rapporti con con le banche
Oppure no vedono le banche come un partner
Affidabile costruttivo oppure in realtà si trovano di fronte a un mercato che non essendo concorrenziale non essendo aperti toh alla anche rispetto a operatori non italiani
Diventa un blocco insomma per l'attività delle imprese
Ma chiaro che in questi casi anche difficile generalizzare però direi che
Da un lato non viene percepito sistema bancario come un elemento di blocco ma viene percepito però come un elemento che potrebbe
Svolge un'azione più incisiva per lo sviluppo delle aziende cioè la concorrenza fino a oggi del sistema bancario di fatto era al tasso ma il tasso non è oggi più rappresentativo del livello diciamo di una capacità concorrenziale Dos di un di una banca
Perché poi si scontano sui costi delle commissioni si costano si si scontano sui tempi di risposta della del della banca sulla sua capacità di flessibilità rispetto a elementi nuovi che si introducono interno la vita aziendale quello che manca sono banche capaci di dare tempi in tempi rapidissimi e risposte capaci di comprendere il linguaggio e l'imprenditore capace di guardare i Progetti e l'andamento di questi questo il tema dalla concorrenza quindi si deve spostare la concorrenza da una mera numerino che il tasso che oggi è poco significativo su invece questi elementi questi sono gli elementi che mancano per capirci
Quindi da un lato quindi anche la banca deve poi deve porsi come è un po'Bietti Ivo quello di lavorare sulla qualità del suo servizio
E quindi questo è quello che invece noi chiediamo e oggi rappresenta ancora un elemento come posso dire che non aiuta lo sviluppo dell'impresa ecco sempre in
In relazione alla crescita dimensionale delle aziende e alla
Leva finanziaria
Per questa crescita dimensionale sui io non non conosco esattamente la dimensione media e massima delle aziende di Confapi però mi chiedevo se voi avete
Intendo
Impresa di Confapi hanno avuto modo di accedere o di pensare di accedere al nuovo mercato quindi diciamo così la borsa per le aziende nuove piccole tendenzialmente che è stata creata qualche anno fa il cui sviluppo insomma un po'anche il complice una fase di ridimensionamento dei mercati finanziari dei mercati azionari non è decollato come forse qualcuno si attendeva ecco
Quindi l'idea di avere uno strumento che possa consentire di accedere alla quotazione via semplificata rispetto alla Borsa principale di Milano in Italia
è un'idea che gli imprenditori medi imprenditori che vogliono vogliono cresceranno considerato oppure a nome recato sono andate solo le aziende perché in qualche modo volevano sfruttare una congiuntura favorevole per
Così insomma per incassare tra virgolette
Nel nostro sistema abbiamo associato
Pochissime aziende che sono quotate al segmento Star dalla Borsa
Va detto che le aziende quotate nostro Paese sono un po'meno di trecento sulla platea di
Impresa iscritta al sistema camerale che oggi supera i quattro milioni
Dai dati Istat abbiamo un po'meno di tre mila aziende sopra i duecentocinquanta dipendenti allora
Il tema di avvicinare il sistema delle nostre aziende al mercato dei capitali passa ancor prima che nello sbocco della Borsa attraverso una serie di strumenti i processi che poi portano a quel punto quindi ritorno il discorso dell'equity del Private equity quindi gli strumenti finanziari
Il discorso di politiche industriali selettive cioè capaci di cogliere su alcune settori momenti importanti di sviluppo
Politiche che favoriscono il trasferimento tecnologico questi sono gli elementi sui quali dobbiamo lavorare perché lavorando su questi strumenti poi lo strumento della Borsa diventa vorrei dire una delle naturali
Conseguenze dei delle delle naturali scelte a cui l'azienda che passa attraverso questi strumenti per cui si sviluppa e cresce poi arriva abbiamo noi sostenuto insieme alla Borsa italiana questo nuovo prodotto chiamato Expandi
Che facilita rende meno oneroso un pochino più semplice
Diciamo il passaggio tra un'azienda al mercato dei capitali al mercato della Borsa
Ripeto però non possiamo immaginare questo come la soluzione oggi dal problema quello che mancano sono i passaggi intermedi che favoriscano questo aspetto
E che possono quindi e ce ne son diverse nel nostro Paese di medie aziende che hanno la potenzialità di crescere la potenzialità quindi anche di entrare nel mercato azionario dobbiamo lavorare sugli strumenti
Un'altra delle considerazioni che vengono fatte
Per spiegare
O comunque per contribuire a spiegare la crisi dell'industria italiana
E quella che
Industria italiana sia rimasta attestata soprattutto in settori maturi
Dove la competizione di costo fa premio sull'innovazione sul contenuto
Di tecnologia dei prodotti eccetera eccetera ora noi sappiamo benissimo che in realtà l'innovazione può caratterizzare anche settori maturi
E che l'innovazione di processo anche nelle calzature nel settore del mobile eccetera può essere
Determinante per ridare fiato alla competitività di un settore però è sicuramente un dato di fatto che gran parte delle aziende
Italiane attestata su settori maturi e come dicevo prima dove la competizione di costo feroce e quindi dove si rischia di venire espulsi dai mercati per l'ingresso di nuovi competitor si parla sempre di Cina diciamo dei competitor cinesi così
Ci capiamo secondo lei questo
è vero e dal suo punto di osservazione vede quindi una serie di aziende attestata arroccata in settori maturi
Oppure c'è una propensione invece scegliere settori per esempio dell'alta tecnologia dove certo la competizione si gioca più sulla capacità di innovare che non sulla capacità di ridurre i costi di produzione
Oggi le condizioni
Indotte dal processo di globalizzazione
In altri termini da un ampliamento spaventoso dal punto di vista quantitativo è sempre più qualitativo della platea dei soggetti e concorso in mercati a mio avviso ormai portano tutte le imprese qualsiasi impresa di qualsiasi settore in Italia appuntare unicamente sull'innovazione
Perché le condizioni dei cosiddetti fattori di produzione
Mi spiego costo del lavoro
Costo delle materie prime
Pensiamo al costo dell'energia
Sono di fatto penalizzanti rispetto ai mercatini
Di altri paesi
E quindi non c'è altra soluzione per qualsiasi impresa che lavorare su questo tema allora questo che cosa implica implica che ci deve essere una condizione condivisa per cui si favorisca
L'ampliamento del livello tecnologico della capacità di innovazione delle imprese se prendiamo per esempio il settore tessile
Di Como
Dell'aria comasca
Dieci anni fa quindici anni fa era un distretto di punta
Della nostra economia
Oggi e il deserto dei Tartari
Allora
La risposta al problema della difficoltà del distretto del tessile di Como è semplicemente che le aziende delocalizzano cioè per sopportare gli effetti della globalizzazione io sposto le mie attività in altri Paesi
Oppure c'è una seconda opportunità
Che è quella di fare in modo che quelle imprese sul territorio possano essere agevolate sul trasferimento etnologico quindi interloquire in maniera costante di retta con l'università locali con i centri di ricerca per elevare la qualità
E l'innovazione del prodotto del processo possano
Anche lavorare su riconversioni del proprio ciclo produttivo
Ci sono casi di aziende che facevano un certo tipo di lavorazione poi spostando non il settore ma la lavorazione mi viene in mente un'azienda
Lombarda che oggi e del settore tessile ma fa giubbotti antiproiettili
No quindi che lavorando su un processo di innovazione
Che che era partito da un'azienda che faceva tessuti ha lavorato fino a portarsi chiaramente attraverso un processo di innovazione a fare un prodotto sempre tessile
In particolare ma ad alta innovazione che gli ha permesso di riconvertire parte dalla sua produzione quindi facendo questo di stare sul mercato di lettura di espandersi
Allora qui il tema si cala sulla capacità di diciamo di unire i fattori di eccellenza di un territorio
Mettere insieme Lane prese con le università e i centri di ricerca e rispondere a questa esigenza a questa a questa a questa necessità questo è il tema quindi io credo che
E questo ho preso questo esempio ma ci sono diverse realtà nel nostro Paese che sono in grande difficoltà interi settori
Il processo che può permettere a queste impresa questi settori di ritrovare un ambito
Di
Di esistenza in alcuni casi in altri sviluppo passa attraverso questi passaggi che devono essere quindi favoriti
Favoriti in che modo
Io sono convinto che un tema di cui si parla poco macché centrale all'interno dello sviluppo delle imprese nostro paese si chiama quello che tu prima trasferito tecnologico siamo uno dei pochi Paesi in cui manca un soggetto che sia capace di mettere insieme le esigenze delle aziende con istituti università e quant'altro che fanno ricerca in questo Paese e di porto un caso pratico
è stata fatta un'esperienza pilota sempre in Lombardia
In questo caso è stato scelto il settore del Baio teca
E
Delle persone competenti sono andate in una decina di università e centri di ricerca dell'aria milanese
Hanno parlato con i ricercatori hanno aperto i loro cassetti hanno chiesto a questi qual erano i Progetti non in corso
Già finiti son venuti fuori più di duecento progetti di baite completati di cui sessanta Spino Fabi li spieghiamo cioè sessanta Progetti potevano essere messi
All'interno di una
Azienda
Per procurare quell'azienda un'ipotesi di sviluppo
Allora qual è il problema io dico questo è vero che in Italia si spende solo l'uno per cento del PIL ricerca ma si fa ricerca sulle quella cioè che si fa e nei cassetti
è nelle nelle stanze dei ricercatori non c'è nessuna forma di dialogo fra il sistema delle nostre aziende piccole medie e questi soggetti questo l'elemento sul quale io concentrare gli sforzi non solo ma come in altri Paesi soprattutto del Nord Europa io privilegerei
Le politiche di incentivazione ai Progetti Nord innovativi se combinati attraverso questo ciclo cioè se è un'impresa e un centro di ricerca fare un'azione comune io incentivo quel Progetto
Dobbiamo assolutamente riprendere quota e favorire un processo in questo Paese non non non non è riuscito a ad alimentarsi
Quindi questo lo pongo come una priorità perché questo è un elemento che riguarda tutto il sistema delle imprese mettiamo
A reddito comunque la ricerca in questo Paese si fa
L'esperienza e le capacità delle nostre diversità molte delle quali sono assolutamente di primissimo livello e quindi sono momenti di eccellenza questa è una cosa sulla quale io concentrerei gran parte degli Sforza
Un altro punto volevo toccare è quello dei servizi e in particolare abbiamo citato l'energia abbiamo citati servizi finanziari
Volevo toccare l'aspetto dei servizi professionali
Una relazione del presidente Antitrust Tesauro
Quella dell'anno precedente
Si puntava proprio il dito
Sui e non centrista contro i servizi professionali come un fattore che appesantisce di costi e di inefficienza del sistema delle imprese italiane in particolare delle imprese più esposte alla concorrenza
Internazionale ecco i servizi professionali
Di ogni natura quell'in qualche modo forniti da professionisti iscritti ai vari ordini con tutto quello che ne consegue
Nel complesso sono un fattore di costo significativo e di appesantimento dei costi significativo per le medie e piccole imprese italiane e quindi dice verso un mercato più liberalizzato consentirebbe
Di dare un impulso maggiore alla competitività delle imprese piccole medie soffrite dei costi dei servizi professionali oppure un fattore non così significativo
Diciamo che non è certo questo
Un problema che sta diciamo nella scala delle priorità
In alto nella scala di priorità quindi però è indubbio che un'esigenza soprattutto se rapportata all'esperienza europea ancor più se quella anglosassone
Di una liberalizzazione dei servizi professionali
Pensate che in Inghilterra per creare un'azienda non si va dal notaio
E il costo è assolutamente
Ridicolo se proporzionato alle tariffe notarili nel nostro Paese costi tempi e costi ritenuti i costi e tempi quindi sicuramente le indicazioni del presidente dell'Authority sono totalmente condivisibili
Ripeto non ritengo che però questo oggi possono essere un problema
Al quale diciamo in prima battuta dedicare un'attenzione particolare vi sono altri temi sui quali concentrare la priorità da parte quindi del
Piccole e medie imprese ecco siamo alla conclusione di questa conversazione io volevo fare una domanda
Ho
Elementare diciamo così
Si discute in questi giorni in cui si sta
Nel Parlamento prima Camera o al Senato sta affrontando la legge finanziaria
Le tasse tutto quanto l'intervento dello Stato eccetera
Ma il sistema vostro delle piccole e medie imprese volti degli associate a Confapi degli associati a Confindustria sono in generale alla Confartigianato in generale piccola media impresa
Ha bisogno di più Stato
Ho ha bisogno di più mercato ceppi di di più possibilità
Di più competizione di più possibilità di perseguire i propri progetti imprenditoriali industriali in un ambiente favorevole
Oppure ha bisogno di più sussidi di più aiuti di più tutele di protezionismo commerciale eccetera
Io
Definisco ma in verità non faccio altro che
Definire una realtà
Le nostre imprese sono tutte in prese di mercato
Le nostre imprese associate sono imprese che tutti i giorni si alzano e uso questa espressione mangiano pane e competizione
Quindi se c'è qualcuno
Siamo noi che chiede maggior concorrenza cioè maggiore capacità di mercato di potersi move all'interno di questo mercato
Ma questo ragionamento non può diciamo in maniera semplificata tradursi in meno Stato
Lo Stato secondo me non deve intervenire laddove i meccanismi di mercato già dato una risposta efficiente dal punto di vista della locazione risorse dal punto vista la competizione ma il dovere di intervenire
Cercando attraverso politiche anche attive che non sono sussidi
Noi siamo disponibili per esempio a ragionare per una diminuzione addirittura per
La
L'abolizione insomma del cosiddetto fondo perduto
Perché riteniamo che una attività imprenditoriale si basi anche su un rischio e su una capacità all'imprenditore di assumersi rischi anche dal punto di vista del capitale quindi quando uno il capital ce la gratis difficilmente motivato
Per
Atti diciamo impegnarsi in attività di natura imprenditoriale comunque
Ritornando alla domanda
Noi vorremmo più mercato
E uno stato meno vincolante meno
Meno soggetto diciamo a crearci impicci e problematiche ma invece accanto a sistema delle imprese
Attraverso quindi un Progetto di politica industriale è un progetto di politica economica capace di accompagnare il nostro sistema pensiamo al processo di internazionalizzazione
Pensiamo a la capacità di elevare il territorio rispetto alle sue eccellenze alle sue vocazioni
Ancora senso pensare di impiantare attività industriale del Meridione
O ha più senso in forse investire nell'agroalimentare nell'industria del turismo e soprattutto rendere diciamo le qualità delle infrastrutture in quel territorio al pari
Del Paese o al pari dell'Europa ecco nel il problema è la qualità dell'intervento dello Stato
Quindi la risposta e più mercato è uno Stato che dia una migliore qualità rispetto alla alle proprie politiche
Fino a
Secondo l'abbiamo discusso lasciando fuori tra virgolette la politica
I radicali hanno avuto
Negli anni
Recenti
Passato recente hanno avuto un'iniziativa che aveva poi preso la forma di un di un pacchetto referendario molto netta nella direzione dello sfoltimento burocratico del liberalizzazione di alcuni settori di impatto diretto per l'attività imprenditoriale come il mercato del lavoro Lina e il la liberalizzazione
Dall'assicurazione l'apertura del mercato dall'assicurazione antinfortunistica lasciando l'obbligo per esempio questo è uno degli elementi che potevano impattare direttamente l'attività dell'impresa eccetera
Quindi spingendo un progetto politico che spingeva in questa direzione
Oggi
Nessuno sembra
Raccolto quel testimone in modo convinto su entrambi i fronti principali della politica italiana
Ecco lei lei ritiene quindi anche in considerazione delle ultime riflessioni che faceva che però la leva della liberalizzazione della dell'attacco alle posizioni di rendita che siano quelle dei professionisti dei ci diceva che in realtà dal vostro punto di vista questa una priorità però magari sicuramente uno degli elementi della del mercato energetico di cui si in cui si parlava immagino anche dei trasporti le autostrade tutti settori che messi assieme poi compongono di fatto una buona parte dalla curva di costo di un azienda ecco il le lei ritiene dal o voi ritenete al vostro punto d'osservazione che questa in questo progetto di liberalizzazione o un progetto di liberalizzazione dell'economia del Paese resti di attualità resti una condizione necessaria in seconda battuta
C'è qualcuno convinto di questo secondo voi nell'ambito dalla politica italiana oppure questo tipo divisione
Finisce poi alla fine per mancare
Ne siamo assolutamente convinti io personalmente
Ancor di più di quanto sia in questo Paese importante un processo di liberalizzazione che in termini semplici significa creare le condizioni di un mercato più competitivo questo vale anche e vale soprattutto dove lo Stato interviene direttamente il caso dell'INAIL è un caso direi di scuola
Non si spiega per esempio come mai Zenden da un lato hanno l'obbligo dell'assicurazione
Dell'Ina ai ma tutte le aziende poi di fatto si fanno anche un'assicurazione di natura privata
No l'obbligo diciamo di assicurare contro gli infortuni e le aziende no perché a rivelare mai è comprensibile non ho mai meno comprensibile un monopolio pongono ai fatti ma non non volevo essere frainteso no no no no è chiaro che questo
Non è neanche in in discussione ma
Quel tipo di
Assicurazione quindi quell'obbligo eh SIP si pone in un ambito di efficienza si o si si pone in un ambito di allocazione e risorse in maniera efficiente cioè è di fatto una condizione di mercato questo è il tema in verità non è così cioè le nostre impresa e oggi pagano
Ma questo vale per l'Energia vale per l'INAIL vale per molte delle prestazioni
Assicurative obbligatorie ed evita pagano un prezzo che non ha nulla a che vedere con gli aspetti di mercato
Cioè se ci fosse qui se questi elementi fossero
Resi in un ambito di liberalizzazione qui di competizione sicuramente noi avremmo lo stesso infetto ma un costo minore
Lo Stato deve intervenire laddove il mercato privato non può intervenire qui tutta la parte di welfare tutta la parte di assistenza che un e che è un tema che non può essere messo sul mercato lì lo Stato deve intervenire
Con elementi di qualità quindi ritornando a prima sicuramente in questo Paese c'è una necessità di un processo di liberalizzazione che assenso se libera risorse cioè se riesce a essere efficiente ma con una locazione di risorse più adeguata quindi con risparmi da parte delle imprese risparmi da parte dello Stato
Ma lo Stato a il compito che diciamo importante di interni e laddove invece il mercato non riesce a dare risposte
Quindi è in questa equilibrio in questa capacità di lettura di questi elementi una risposta di efficienza e credo anche in parte la risposta
Ha un'esigenza di risparmio da parte dei costi dell'amministrazione pubblica che come dire sappiamo essere oggi un elemento di assoluta attualità
Cioè dopo e anche sul web fare sulle modalità di assicurare alle gli istituti dell'UE nel fare la si può discutere su quanto a presenza
Attiva diretta dello Stato su quanti elementi di mercato possono essere inseriti io le faccio un'ultima domanda
Con una risposta di pochissimi secondi
Ripartiamo dall'inizio quindi le tasse sull'impresa abbiamo parlato del libro dell'IRAP potremo parlare dalla tassa sul reddito di impresa
Ministro Tremonti in particolare proponeva uno scambio scusate propone uno scambio riduciamo il carico fiscale alle imprese
Riduciamo azzeriamo i sussidi che in mille forme lei prima in parte ha citato di sussidi in conto a fondo perduto eccetera di sussidi che in mille forme vanno al sistema delle imprese italiane è uno scambio
Che Confapi
Accetterebbe e supporter ebbe oppure in realtà gli imprenditori vogliono entrambe le cose mantenere i trasferimenti alle imprese e diminuire anche nel carico fiscale Confapi accetterebbe questa proposta
Il tema dei sussidi è un altro tema che va in parte sfatato
Che cosa abbiamo combinato nove in vent'anni
Di politica per il Mezzogiorno sono va a contare la massa spaventosa di quattrini che sono andate attenzione per creare attività industriali e di questo sto parlando
C'è da rabbrividire
Quindi il tema è che le imprese oggi hanno bisogno di condizioni per competere non di sussidi hanno bisogno di strade che permettano le merci di di girare in tempi decenti risposta da parte la pubblica amministrazione
In termini rapidi un mercato efficiente questo abbiam bisogno un Paese sostanzialmente che scommette su se stesso
E non attraverso i sussidi
Poi su questo evidentemente non si può in maniera tranchant dire no politiche attive perché anche di questo si deve fare ma sicuramente più selettive più mirate
E quindi in qualche modo
In termini Brellin termini rapidi io dico sì a questo tipo di proposta su questa considerazione che trovano indicata l'asse molto favorevoli molto favorevolmente schierati cioè meno tasse e meno trasferimenti anche alle in prese chiudiamo la conversazione di oggi io ringrazio Danilo Broggi presidente di Confapi
Per essere stato con noi per aver accettato l'invito di radio radicale ricordo che questa trasmissione sarà come tutte le trasmissioni che a Tallahassee in replica mercoledì sera sulle frequenze radio radicale attorno alle dieci e tra qualche giorno
Al sul sito di radio radicale www punto radio radicale punto it sarà disponibile l'audio video
Di questa conversazione ringrazio di nuovo Danilo Broggi grazie a voi un saluto e a risentirci la prossima puntata dedicata alla sì da parte di Benedetto Della Vedova