"Cooperazione e terrorismo: un aspetto della lotta tra verità e menzogna" - nell'ambito della 25ª edizione del Meeting di Rimini dal titolo "Il nostro progresso non consiste nel presumere di essere arrivati, ma nel tendere continuamente alla meta" organizzato da Comunione e Liberazione (presso l'Auditorium della Fiera di Rimini, dal 22 al 28 agosto 2004)

Questo incontro
Parleremo di cooperazione e terrorismo due termini che sono in contrapposizione
Il terrorismo semina morte la cooperazione aiuto allo sviluppo aiuta in molte situazioni drammatiche a far ritrovare alle persone la propria dignità
E allora che c'entrano l'una con l'altra
Si possono confrontare cooperazione terrorismo
L'una la cooperazione può aiutare a togliere la disperazione dell'altra del terrorismo
Ci aiutano a rispondere a queste domande gli ospiti che abbiamo qui con noi questa sera alla mia destra Maurizio Shelley
Commissario straordinario della Croce Rossa
Accanto a Luís Maurizio Agliana che come ricorderete tutti
Non c'è bisogno di dirlo lo ricordate tutti
Poi qui alla mia sinistra il direttore generale dell'Abi essi Alberto gli atti
Accanto a lui
Giuseppe Deodato direttore generale per la cooperazione allo sviluppo del ministero degli Esteri
Ma prima di parlare con loro ci dovrebbe portare un breve saluto Gianfranco Gambelli che il presidente della Confederazione nazionale delle misericordia d'Italia
Un breve saluto veramente innanzitutto per ringraziare l'organizzazione del Meeting di Rimini e per l'opportunità che mi darà di porgere appunto questo saluto
Chi vi parla con cui è stato detto il presidente della Confederazione nazionale delle misericordia d'Italia un'associazione nata settecento sessanta anni fa
Di cui Maurizio
Ne fa parte le fa parte da tanto tempo è cresciuto in seno alla misericordia ed è un volontario della Misericordia
E noi oggi lo salutiamo lo salutiamo in modo particolare
Per essere qui insieme a noi
Per raccontarci un po'della sua storia per dire quanto ha sofferto e quanto a realizzato
Rivoglio ringraziare anche l'avvocato Scelli
Per la sua partecipazione alla sua attenzione apposta questo problema gravissimo e che ha consentito in qualche modo la risoluzione del problema
Noi come misericordia e siamo un'associazione come dicevo prima che viene da lontano viene dal mille duecentoquarantaquattro è nata a Firenze a per opera
Di un santo San Pietro Martire
La nostra associazione
Opera
Del servizio sanitario e sociale
Per come dice il nostro Statuto per onorare Dio con le opere di misericordia verso il prossimo sofferente nello spirito evangelico della parabola del Buon Samaritano
Ecco io credo che situazione come ha sofferto Maurizio situazione che ancora oggi si ripetono in quella terra martoriata
Abbiano bisogno di un sentimento del sentimento del Buon Samaritano del sentimento delle persone che vanno incontro ai bisogni e alle necessità di chi soffre che si trovano il pericolo specie io credo che il
Quanto è stato indicato in questo meeting
Il nostro progresso non consiste nel presumere di essere arrivati
Ma nel tendere continuamente alla meta ecco io credo che questo si fa sì con faccia anche molto alla nostra associazione che da settecentocinquanta anni
Non si sente arrivata
Che continua come sempre e come prima a ricercare il bene
La Sole Stella sicurezza di tutti
A attingendo alla solidarietà di tutta la popolazione grazie e buon lavoro
Presidente grazie
Vogliamo anche salutare monsignor Bardoni che dice Patriarca della Chiesa caldea è qui in prima fila
Grazie
Questo nostro incontro arriva in un momento drammatico per l'Iraq dove continuano gli scontri tra guerriglieri e forze della coalizione
Dove ogni giorno ci sono terroristiche si lasciano esplodere
Per seminare morte
E poi a questi fatti si aggiungono anche le preoccupazioni di questi giorni per la sorte del giornalista italiano Enzo Baldoni che di cui non si hanno notizie voi ne parleremo meglio anche con Shelley scomparso qualche giorno fa dalla città santa di Najat
Dove sono barricati i ribelli del leader sciita Al Sadr
Cito la situazione dell'Iraq perché vorrei far partire il racconto di Alberto Piatti proprio dall'Iraq dove la Bbc è impegnata in importanti progetti di cooperazione piatti davanti a una tragedia come quella dell'Iraq dove si continua a uccidere e a sparare dove le azioni del terrorismo un po'scandiscono la vita quotidiana voi siete lì in quel Paese perché
Innanzitutto siamo lì perché c'è stato una richiesta esplicita di esplicitare specifica della Chiesa presente
E siamo lei cercando di contribuire alla libertà sta Ecclesia perché dove la chiesa libera c'è libertà per tutti
Quindi abbiamo risposto a un appello a un appello derivante da una missione del Santo Padre il Santo Padre ha voluto mandando monsignor Cordes da cui ha avuto l'onore di partecipare in Iraq alla fine di maggio dell'anno scorso
Incontrando i nostri fratelli cristiani
Abbiamo individuato con loro una prima possibilità di intervento
Ma come abbiamo detto e lo scorso anno con assoluta chiarezza
No alla guerra ci troviamo costretti con altrettanto realismo a dire adesso
E irrealistico il ritiro di una forza di deterrenza contro questi gruppi che vogliono sfasciare in questo Paese
Che cos'in un Paese in cui comunque una convivenza era possibile
Vogliamo aiutare che questa convivenza
Continuity nelle modalità
Possibile e praticabile
Dicevo realista pensare di di ritirare ora una forza di deterrenza perché la cooperazione necessaria e l'aiuto allo sviluppo del popolo iracheno
Ha bisogno di questo deterrente
Bisogna essere realisti
Perché i terroristi
Negano la dignità della persona
Dopo gli attentati di Madrid abbiamo sentito questa terribile frase
Noi amiamo la morte più di quanto voi amiate la vita
Questo è sicuramente contro l'uomo
Sicuramente contro la persona
E sicuramente se poi è vestita in qualche modo o ammantata di una nota religiosa la questione diventa drammatica e certamente contro la persona
Se questa frase
E contro l'uomo che nesso c'è con l'idea di cooperazione il nesso direttissimo
è immediato
Perché lo sviluppo
In qualsiasi Paese del mondo è legato lo sviluppo dell'io della coscienza de della dignità dell'irriducibilità dell'essere umano
Così come la nostra tradizione millenaria ci insegna e allora lo sviluppo e la cooperazione significa prima di tutto condivisione quello che noi stiamo facendo in Iraq e una condivisione con i nostri fratelli iracheni e con i nostri amici musulmani che attraverso di loro hanno la possibilità attraverso la realizzazione
E la ristrutturazione che voi
Molti di voi qua hanno contribuito economicamente a fare di diciotto asili dice monsignore era o partiti da tre ma sapete la trattativa
Con una persona roba è sempre complessa da tre siamo arrivati a diciotto
Quindi tenetene conto
Che questi asili sono la possibile l'esemplificazione di una convivenza possibile perché in questi asili questi asili sono aperti a tutti
Nonostante le bombe
Perché le chiese colpite sono le chiese dove abbiamo realizzato questi asili
Quelle esplose perché pare ce ne fossero in giro diverse altre che per fortuna sono state depistato e qualche udendo la strada di fronte alla chiesa e speriamo che sia un episodio isolato
Ma temiamo purtroppo che non lo sia
E allora la condivisione la condivisione del destino e quasi mille bambini hanno avuto la possibilità in questa situazione drammatica come Maurizio sta benissimo
Di una possibilità di vita normale
Di qualche cosa che si avvicinasse alla normalità a riacquistare la fiducia a poter condividere con i bambini anche musulmani un percorso perché ci si educa da piccoli alla pace
Perché la pace è un problema innanzitutto dal cuore dell'uomo
E così
Il nostro intervento
Cerca nel silenzio del nascondimento
Che la prudenza impone in questa situazione
Di contribuire alla rinascita della alla ripresa di coscienza della dignità del popolo iracheno
Sperando che qualcuno si preoccupi anche delle frontiere
E il paese non sia continuamente infiltrato gli elementi che vengono dall'esterno
Che hanno lo scopo evidente e dichiarato di minare quella convivenza che è stata possibile fino a un certo punto
Sono decine le possibilità di esempi
Che dicono che dall'esterno vogliono minare questa possibile convivenza
Noi dobbiamo darla forza ai nostri fratelli iracheni i nostri amici musulmani
Di riprendere con coraggio il sentiero di una convivenza possibile
Ministro Deodato
Da lei vorremmo capire qual qual è l'impegno dell'Italia per la cooperazione abbiamo sentito questa bella testimonianza di piatti
Persone che te che testimoniano che in ogni situazione va salvaguardata la persona aiutata a ritrovare la propria dignità
Non crede ministro che la strada della cooperazione sia forse più efficace
Delle bombe anche nella lotta al terrorismo
Se la domanda che ci poniamo oggi
La lotta tra verità e menzogna
Dobbiamo innanzitutto dire che la cooperazione e verità
E l'espressione più bella del dell'animo umano è una delle massime espressioni della civiltà occidentale
Quindi la mia risposta e che la cooperazione e certamente quello che è necessario fare il terrorismo crimine organizzato certamente
Prodotto
Ho risultato della globalizzazione
Questa è una domanda alla quale bisognerà certamente rispondere ma la prima delle domande qual è la verità la verità è che il terrorismo esistente è una minaccia fondamentale per la nostra civiltà è necessario fare qualche cosa
Con l'undici settembre naturalmente come voi sapete molto è cambiato
Voi vedete in questo momento sullo schermo i maggiori attentati terroristici che hanno avuto luogo dopo l'undici settembre
E voi vedete come si susseguono in una cronologia spietata in varie
Arti del mondo
In Indonesia
In Kenya
In Russia
A Madrid
La mappa di questi attentati ci dice che il problema è drammatico perché va affrontato con una risposta globale
Che cosa è stato fatto
Per rispondere la risposta è stata classica risoluzione delle Nazioni Unite che adesso vedrete susseguirsi susseguirsi sul sullo schermo
Dichiarazione di vario genere
Dobbiamo chiederci se questa è la risposta giusta o per lo meno se è sufficiente a questo come voi sapete si sono aggiunte delle azione militare ben precise e determinate
Ad una di queste anzi a due di queste l'Italia ha preso parte in maniera costante e decisa
Ma la risposta non ci viene certamente da questo la risposta ci viene da sapere che cosa dobbiamo fare
Che cosa fa
La cooperazione italiana la cooperazione italiana è intervenuta in maniera decisa in due delle aree che sono diventate il teatro di scontro dopo l'undici settembre e cioè l'Afghanistan in primo luogo e l'Iraq
Che cosa abbiamo fatto in Afghanistan
In Afghanistan abbiamo fatto una serie di attività per la ricostruzione del Paese sulla base della Convenzione delle Nazioni perché adesso state vedendo sullo schermo
E sono azioni che hanno dato grandi risultati
Perché Milano al fondo del discorso perché rispondono a un quesito quali sono le cause della sfida
Perché
Il terrorismo
Interessa in modo totale la nostra civiltà le cause della sfida
Sono alcune ben precise
Visibili determinabili altre certamente meno visit certamente l'assenza di istituzioni democratiche
Certamente
L'esigenza di uno sviluppo maggiore e quindi l'esistenza di né Sica causale tra tutto quello che accade in questi Paesi
E soprattutto la relazione tra povertà e terrorismo perché se è vero
Che i gestori del terrorismo rispondono a delle precise indicazioni politiche è anche vero che l'humus nel quale Pescante
Le persone alle quali si faceva riferimento che trovano la forza di morire
Il nome di una indicazione di una religione
Certamente
Appartengono a a un humus che di povertà a un humus che ha bisogno di aiuto
Ed è per questo che siamo intervenuti in maniera determinante come dicevo in Afghanistan con una serie di iniziative
Sulla base di una strategia bene articolata
In Iraq
In Afghanistan
Sulla base della strategia internazionale che è stata decisa dal G otto
Noi abbiamo preso delle misure di prevenzione dopo il conflitto che possono aiutare la popolazione a progredire
Per la ricostruzione dell'Iraq abbiamo già investito dieci milioni di euro al Fondo internazionale di ricostruzione ma abbiamo fatto naturalmente di più fin dal primo momento
E la testimonianza è oggi data qui da Maurizio Scelli
Il quale onorando il nostro Paese onorando le istituzioni italiane è andato ad esporsi quando la comunità internazionale riteneva che fosse più prudente aspettare noi sappiamo che ci sono state dei malintesi all'inizio
Persino
Persino con le stesse autorità centrali della Croce Rossa
Ma di questo noi dobbiamo essere veramente fieri cioè il nostro Paese ha investito subito sotto l'aspetto umanitario il ministero degli esteri come lui potrà conformare col confermare si è immediatamente attivato la cooperazione italiana ha capito che bisognava fare qualcosa
E la Croce Rossa Italiana
E andata in Iraq sfidando
Il pericolo
E ponendo sì come punto di riferimento certo per gli iracheni perché
Perché l'Italia ha capito in quel momento ha capito che il modo per operare era uno solo e quello di cooperare di dare qualcosa di offrire qualche cosa di quello che abbiamo
Ecco perché la risposta alla sua domanda è
Cosa è necessario fare cosa fa
La cooperazione italiana
E allora
Io vorrei dire di che alla domanda
Qual è la realtà
Qual è la verità qual è la menzogna
Direi che la menzogna
E dentro di noi
C'è la menzogna è quella che noi ci diciamo
Quando riteniamo
Andando a dormire ogni sera che abbiamo fatto il possibile per combattere questo straordinario fenomeno che il terrorismo
Questa è una menzogna
Perché noi non stiamo facendo tutto quello che è necessario noi stiamo stiamo facendo qualche cosa riteniamo che qualcuno sia facendo qualcosa in realtà quello che noi dovremmo fare e dare di più ed è questo quello che bisogna dare cooperazione
Prego
Ecco voglio dire lei non crede che l'Italia dovrebbe dare investire di più sulla cooperazione certo dipende da lei dipende dalle scelte politiche fa al governo ma insomma lei non crede che quella fine proprio per queste storie che stiamo raccontando per questa si fa e si investe poco Polo complessivamente sulla cooperazione
Il problema della della cooperazione è stato toccato anche ieri in un intervento molto seguito del ministro dell'Interno
Il quale ha richiamato delle esigenze ben precise
In particolare due una esigenza è quella di controllare il fenomeno
In nella misura del possibile l'altra esigenza è quella di prevenire e la prevenzione non può che essere sul posto e per far questo è necessario disporre di fondi
è giusto quello che lei chiede cioè dobbiamo chiederci il nostro Paese investe sufficientemente
La risposta e molto semplice no
Questa è una verità il nostro Paese non solo non investe sufficientemente non solo non investe in misura adeguata alle sue risorse interne dimostrandosi concio miope nei confronti di una realtà ma devo purtroppo dire
Spesso non è in grado nemmeno di onorare gli impegni che sono stati presi a livello internazionale questa è una necessità e quindi è la prevenzione che deve essere fatta deve essere fatta sul posto con delle misure che vanno prese rapidamente e che costano se il mio operatore manda avanti gli qualche cosa noi da vedremo brevissimamente quella che la consistenza della cooperazione italiana andiamo avanti per favore
Si fonda sostanzialmente su due principi garantire la tutela della vita della dignità umana e combattere alla povertà per lo sviluppo sostenibile di tutti i popoli
Come
Riduzione della povertà miglioramento dell'educazione sviluppo su sostenibile lotta alla fame
Questi sono solo alcuni degli argomenti dove
Praticamente dappertutto adesso vedrete succedersi in una serie di
Di nomi tutti Paesi nei quali operò la cooperazione italiana
E vedrete che il nostro impegno richiede risorse
Le risorse necessarie per aiutare tutti questi popoli sono enorme
Ovviamente il nostro Paese non dispone di tutte le risorse necessarie per farlo ma certamente deve impegnarsi al massimo
In questo campo
State vedendo in questo momento tutti i paesi nei quale la cooperazione italiana ha operato e opera si tratta di centoquindici Paesi per un numero complessivo estremamente elevato di interventi che sono stati fatti negli ultimi anni e che sono oltre mille settecento allora io
Alla sua domanda rispondo bisogna fare molto di più
Bisogna impegnarsi al massimo perché ne ha ne va della sopravvivenza della nostra civiltà
Perché se il terrorismo e morte la cooperazione e vita se il terrorismo e negazione
Dell'esistenza umana la cooperazione e elevazione del massimo della nostra natura umana c'è fondamento della nostra civiltà e valorizzazione dei valori nei quali crediamo e affermare
Che di queste risorse noi possiamo fare a meno è una pura menzogna
Grazie
Maurizio Agliana vorrei chiedere gli di raccontarsi la terribile esperienza che ha vissuto
In quei due mesi in cui è stato prigioniero dei guerriglieri islamici prende tre volevo capire ma come arrivate in Iraq
In Iraq sono arrivato tramite una compagnia che fa servizi sicurezza a livello internazionale con un aereo di linea
Dove siamo entrati in nel territorio iracheno sotto contratto naturalmente e abbiamo ci sono venuti a prendere chi era sul luogo credo espletare servizi che dovevamo svolge
Come ha vissuto il momento del rapimento e ci racconti strumento drammatico
Ma nel momento del rapimento momento è stato un momento tra matrici disse no perché comunque cioè l'impotenza c'è rendersi conto di certo punto di non poter far niente e quindi di mettere tutto in mano agli altri la tua esistenza quindi diventa una cosa debilitante a tutti gli effetti sia per l'aspetto che può essere poi fisico che psicologico
Ma avuto paura che uccidessero
La paura è stata una costante sia del momento che poi dei cinquantotto giorni perché è stata una convivenza
Quotidiana la paura la convivenza con la morte la paura poi la procura una cosa che comunque uno fuoriuscita gestire non farsi pervadere però la cura c'è stata
Viaggiare insieme alla morte un percorso difficilissimo con una persona
Metterà Patelli voi vi siete accorti che avevano portato via Quattrocchi se che cosa avete pensato
Beh noi fin dall'inizio da quando ci presero e quando abbiamo avuto la possibilità di poter scambiare quattro chiacchiere ci dicemmo restiamo stretti forti uniti però quando se in una stanza attive di portar via una persona che poi non ritorno al giorno dopo giorno
La forza
Insomma pensieri viaggiano uno si può chiedere dove è andato cosa ha fatto l'hanno portato via l'hanno ucciso sarà libero sono stato a merce di scambio cosa sarà stata cioè le domande partono spontanea però le risposte non ci sono la risposta ce l'abbiamo avuta quando sono state dichiarate non è stata una bella risposta
Cosa la sosteneva in quei giorni
Lo stesso la sosteneva psicologicamente il si sono quei giornali da mandare avanti
I giorni diretti ti dico la forza del comunque una persona cerca di esternare in quel momento il la la volontà che di attaccarsi alla vita perché uno pensa più alla vita che non alla morte perché se no alla depressione la sofferenza mentre sarebbe talmente tanta che e comunque anche l'aspetto sommato della fede perché la preghiera c'è stata
Il connettersi con Dio per il scambiare quattro parole
Cioè lei dice insomma
Nei video che mai vedevamo dall'Italia li vedevamo sempre attorno a una tavola che mangiavano magari
Attacca
Da volevano dare l'idea che vi trattavano bene
Diciamo così il il cibo c'era alle volte era poco alle volte un po'di più però era prevalentemente riso ecco non è il trattare bene era è il momento dei filmati dove c'era più abbondanza dove c'era più scelta e cetrioli non la cosa ecco quello era il momento
Ognuno doveva mangiare di più abbondare
E conoscerne i segreti della pubblicità per far vedere che si potevano mangiare sta tranquilli in realtà come stavate si racconti qualche particolare dove le posso raccontare uno solo più pensosi insomma
Noi siamo stati per diversi giorni il non ha in un bagno di Roma Tre per due con le tubature aperte dove mangiavamo facevamo nostri bisogni all'interno
Penso che questo renda parecchio l'idea
Ma si è fatto un'idea di cosa volevano ottenere i guerriglieri con il vostro cuore
Bah io penso vuole sostenere tanti aspetti perché comunque nei filmati hanno ci chiudevano così ci sono più cose il fatto del discorso
Della chiesa al la liberazione dei dei loro compagni dalle carceri il il fatto di mandar via l'esercito dal dal territorio iracheno
Questo è quello che che chiedevano a noi di dire durante firmati insomma però sono le cose
Poi arriva per la liberazione che cosa che ricordo ha di quel momento
Beh della liberazione o il ricordo del frastuono e poi gli l'ingresso dei dei militari io la prima cosa che ho pensato che io ho detto li ho guardati fatto torna a casa
Prima però le ricette e mi sono venute Tenaris i militari se si penalisti era cosciente che era interazione sui
Se glielo chiedessero lei ci tornerebbe in Iraq
Stavo guardando mio padre su prendere un caffè
Allora il discorso è questo
Il tornare lì Vacca io ci tornerei diciamo così valutando a meglio le cose riflettendo su quello che sta succedendo adesso lo dico lei sta succedendo adesso
Da poco spazio per per poter vivere a livello esplicativo del mio lavoro di poter tornare dice infatti per certe cose sono state fermate anche altre compagnie non non fanno più andare
Le persone giù però in altri tempi in tempi di quelli che erano che quando sono andato io poi sono precipitati tantissimo sono i tempi
Insomma del della ricostruzione del portare somma aiuti nel nel gestire anche le cose in maniera diversa non solo piccolo l'aspetto esplicative lavorativo perché comunque noi dovevamo andare a proteggere delle persone che sarebbero andate anche ad aiutare del del popolo iracheno quindi
Stesse scene questo giornalista italiano che forse è stato rapito non si sa ancora bene ma lei se potessi dargli consiglio se potessi fargli arrivare un consiglio fase di lire Bradley di di cercare di poter gestire al meglio i propri carcerieri devi essere forte anche se la forza da Corte se ne va
Ma soprattutto di avere dei mitra
Valditara componente essenziale
Grazie ha Liliana
Commissario Scelli lei è stato insomma diciamo in prima fila
Insomma che nelle trattative sono state né contatti insomma per arrivare alla liberazione di Agliana
E adesso c'è la storia di questo giornalista di cui non si hanno più notizie
Sì non ci sono più notizie e questo naturalmente ci preoccupa purtroppo è stato rinvenuto senza vita in un obitorio di un ospedale di Lahti figlia di un posto
Tra i peggiori degli raccolti appunto il corpo di questo autista interprete che lo accompagnava sempre era praticamente inseparabili quindi c'è la speranza da un lato che Baldoni sia stato lasciato dall'autista interprete per cercare di realizzare questo sogno di fare un grande scoop
Dall'altra c'è il dramma che possono essere
Stato preso per vivere un'altra esperienza tragica come quella di di Maurizio Agliana e in questo caso speriamo che abbia lo stesso esito
Poi sette guida Croce Rossa state in prima fila avete contatti continui con la popolazione locale qual è
Il modo migliore per avere un dialogo loro
Ma credo che l'intervento del ministro Deodato sia stato illuminante da questo punto di vista qui si è fatto un un bellissimo MOF ordinario gioco di squadra io credo che gli italiani debbono essere orgogliosi ed essere uniti non solo quanto gioca la nazionale di Castro
Ma quanto le loro istituzioni sanno essere in prima fila per sforzi
Enza che tutto questo venga strumentalizzato dalla politica allora ed ero
è vero che c'è un uomo che si chiama Giuseppe Deodato te ne vedo un altro libro prima fila che si ama Aldo Siciliano che sono gli omini della cooperazione italiana che in un momento drammatico
Era l'apparire del due mila e tre hanno deciso nonostante la guerra fosse ancora in corso
Discendere in campo
Di intervenire
In aiuto di questa popolazione sofferente e di farlo anche con una maniera molto molto molto inattaccabile cioè facendo ricorso ad un ente associazione che appunto alla Croce Rossa Italiana
Che con i suoi principi di indipendenza imparzialità di neutralità poteva consentire alla cooperazione italiana
Di non in qualche modo far cadere qualcuno nell'equivoco che si fosse in qualche modo schierati
Al fianco di chi stesse combattendo ma proprio come grande gesto di amore di solidarietà e di condivisione mettere in comune l'edizione
Degli italiani uomini e donne straordinari dalla Croce rossa italiana con quella corsa sul petto riporterà andare a portale questa grande tradizione che abbiamo modo di sapere sarà accanto a chi ha bisogno nel migliore dei modi e dovunque anche a costo alla propria vita
è questo che ha portato l'altro c'è rossa italiana e poi è stato come ne ha lo accennava anche lei insomma stava qualche critica per una diciamo non adesione insomma una bici troppa vicinanza uno delle a una delle parti in causa guerra
E questo che vi ha portato a esseri umani pochissime organizzazione internazionale mentre gli altri andavano via lo non se n'è andato a restare lì
Io credo che
E in questo io faccio i complimenti non so chi sia stato a individuare questo tema che segna il Meeting di quest'anno che appunto il nostro progresso non consiste nel presumere di essere arrivati credo che
Spezzando quindi trattando solo la prima parte questo segni il motivo è la ragione per cui noi ci siamo avventurati in questa missione e abbiamo fatto in modo che tutto quello che potesse inquinato dalla non ci toccasse io credo che tutte qualche polemica qualche critica che purtroppo rientra sempre in una concezione della politica che compresa la
Mente lontana rispetto a quello che è il significato vero del fare politica perché fare politica vuol dire darsi agli altri
Sacrificarsi per gli altri non fare i propri interessi
E questo è il binario attraverso il quale non abbiamo fatto correre questa missione proprio aiutati perché anche questa è una verità
Se la Croce Rossa Italiana avesse dovuto da sola provvedere ai bisogni della popolazione irachena avrebbe dovuto limitarsi forse a sognarlo
Ma invece grazie a questo grande sostegno che la cooperazione ci sta dando che il di di un milione
Di euro al mese che non sono tirati fuori dalle tasche del ministro devo dato del dottor Sicignano del ministro fastidi altri
Sono i soldi Gelli che l attraverso le tasse ai cittadini italiani danno allo stato e sono soldi che devono far sentire Piero ogni cittadino italiano di essere uscito a portare il sorriso sulla bocca anche di uno solo di quei bambini che ha visto di morire di stenti e di malattie
Bene
Grazie al commissario
Io volevo chiudere quest'incontro con una frase del Papa che dice c'è bisogno di novantuno c'è bisogno di una nuova fantasia nella carità
E forse per questo serve più cooperazione e meno armi grazie
Qui