Presentazione della nuova edizione di "Mondo Operaio" org. c/o Residence Ripetta - via di Ripetta

Credo che possiamo incominciare
Colletti alla Camera credo spero che arrivino i tanto cominciamo la nostra alla nostra discussione
Ma
Stamattina
Uscendo di casa
Mia figlia anni diciotto visto Mondoperaio cresciuta così in una casa dove si parla di politica si leggono libri giornali riviste visto Mondoperaio poggiato sulla su un tavolino in in salotto ha detto ma esiste ancora Mondoperaio e l'ha detto con
Vivissima sorpresa Luc con antipatia certo ma
Con con molta con molta curiosità
Io sono personalmente capisco che la domanda sia legittima ma il fatto che siamo qui
In tanti diciamo a salutare me una nuova versione una nuova direzione anzi il ritorno anche sotto il profilo
Grafico alla alla versione con cura avevamo salutato qualche anno fa il fatto che siamo qui in tanti con parterre
Così autorevole oltre che affollato dimostra che insomma o dovrebbe dimostrare che non solo cioè cosa che materialmente visibile
Ma
Via attribuiamo commise attribuisce gli attribuiamo un po'tutti un ruolo importante io però come dire quando vedo Mondoperaio bando alle dopo questa le citazioni familiari e personali quando vedo Mondoperaio ripensò anch'io ero ricordo gli anni Settanta io allora ero a
Rinascita ricordo una stagione voglio dire della non solo della mia vita ma del del dibattito politico e culturale di questo Paese ricordo non solo come queste il riviste si confrontarono attorno a questioni che oggi sembrano lontanissime ma allora erano cruciali nella discussione politica nella cultura politica della sinistra italiana e non solo dalla sinistra ricordo
Confronto aspro e perché non fu affatto un confronto
Come dire
Diplomati Zagato il il confronto aspro su questioni allora importantissime Gramsci resistenza
Di una teoria marxista dello Stato o il
Il compromesso storico l'alternativa batteria
Conflitto consociazione fu amato tra l'altro uno dei protagonisti di questa discussione furono furono tanti ricordo questo non solo per ricordare una stagione importante della vita di Mondoperaio ma per ricordare per venire anche al
Al quesito iniziale una fase nella quale come dire
Era un altro mondo ma insomma ci si confrontava
Nel dibattito politico e culturale italiani attorno a questo confronto e alle riviste tra l'altro che e ora parliamo delle principali riviste della sinistra che di questo confronto erano protagoniste si sviluppava si creava un'attenzione quanto mai diffusa ricordo solo cos'erano le tirature di queste riviste in un mondo sicuramente irripetibile nessuno ha in mente di tornare voglio dire ognuno di vivere di di rimpianti diciamo perché la cosa
Non avrebbe alcun senso però insomma tra il non vivere di non voler vivere di rimpianti via giustissimo e consentitemi il deserto diciamo del confronto politico e culturale italiano anche a sinistra lo dico da osservatore spero abbastanza attento della politica particolare anche delle cose della sinistra B tra questi due pollini estremi diciamo credo che qualcosa di mezzo
Ci potrebbe anche essere e come tale però la domanda se questo qualcosa possa essere ci Possessed ci davvero e non solo come presenza possa avere come presenza forma possa avere un seguito possa ricreare un confronto in particolare a
Pochi mesi diciamo da un confronto dallo scontro elettorale voglio dire come quello che c'è già in in Italia credo che sia una domanda legittimo c'è a atto sono dico molto brutalmente
Produco produrre o tentare di produrre cultura politica nell'anno di Dio
Due mila alla vigilia di questa prova elettorale con questa situazione della politica italiana in particolare della sinistra assenso o no lo dico nella formula più brutale comincio a chiederlo a Emanuele Macaluso che come dire a sua volta ci prova perché da tempo dirigendo una rivista che si deve dire concorrente amica non so come funzione questo caso che vera le ragioni del socialismo consorella cugina non lo so
Attorno io Massi considerando che poi l'editoriale
Di Pellicani si chiama le ragioni di socialismo del socialismo che impegna logicamente Emanuele a fare un prossimo editoriale intitolato Mondoperaio io ringrazio
Le ragioni Paolo Franchi per averne
Dato l'occasione di aprire questa discussione
Attorno alla questa iniziativa questa alla ripresa
Di della della pubblicazione di monto penali
Vorrei subito dire appunto io ho letto già presto primo sul primo
Numero
E appunto le l'editoriale sì si chiama un il titolo dell'editoriale le ragioni del socialismo
E sono lieto che venga dato questo titolo perché quanto cinque anni fa esattamente cinque anni fa in queste mezzo
Io riguardi unendo gruppo di di compagnie di amici proposti
Questo titolo alla rivista che
Poi abbiamo fatto in molti c'era anche Napoleone Colajanni alcuni indisse dossier io ero matto a pensare di mettere in un titolo
Della rivista le ragioni del socialismo che ormai il socialismo era un cane morto quindi bisognava cercare di mettere qualche nella
Sono passati
Molti sono passati alcuni anni
E
Mi pare che faccia bene il
Luciano Pellicani
Presentando la la rivista di dire quand'è la l'impegno di Bersani
Ribellione questa rivista mi pare che sia appunto quello di di rispondere alla domanda che si pone
Pellicani nella nel suo editoriale
E cioè se ci sono o no ancora
Ragioni e quale socio
Mi pare questo obiettivo questa questo proposito
Di grande di grande interesse
Perché
Questa domanda da a percorso in questi anni
Non solo
Il la discussione nel nostro Paese dove le vicende diciamo del socialismo
Hanno avuto una loro particolarità anche per la presenza di un grande partito comunista e per le vicende che hanno coinvolto il Partito Socialista sino al suo quasi azzeramento
E quindi una particolarità su cui l'arresto
Abbiamo molto discusso in questi in questi in questi anni che si discuterà forse si discuterà certamente anche ancora
Ah perché a questa domanda
Hanno teso a rispondere anche i grandi partiti socialisti europei
Chi ha seguito in questi anni in questo dibattito noi l'abbiamo fatto
Pubblicato nella nostra rivista un inserto mensile sul per
Riprodurre i testi per le piattaforme
Congressuale dei dibattiti nelle riviste delle piattaforme elettorali
Di questi partiti è intrecciato anche una discussione
Sulle
Sull'elaborazione più complesse
Mi riferisco anche ad alcuni testi alcuni libri
Fatti adesso in campo da alcuni esponenti di questi di questi partiti e mi ricordo uno che ha animato alla discussione anche quello sulla Terza via
Ebbene io penso che questo dibattito
Questo confronto serrato che c'è stato
Nei partiti socialisti europei
Ha dimostrato la chiamante vitalità
La grande vitalità
E la possibilità di di toccare nuove frontiere
Frontiere che hanno consentito poi a questi partiti di uscire
Va una crisi serie in cui si trovavano partiti che hanno sconosciuto l'opposizione per dieci quindici anni
Ero di proporsi come grande forza di governo
Alle soglie del due mila
Ripeto questo è stato anche uno sforzo politico culturale forte
è che accusa che ha anche portata scontri molto duro a scontri duri che sono stati possibili perché in questi partiti vige avviso vige una vita democratica una vita democratica
Ancora recentemente del resto
Questo numero che abbiamo messo in macchina
Abbiamo pubblicato l'ultimo discorso di Blair
E il
Le polemiche che ha
Suscitato e le discussioni che si sono animate nel partito laburista e le critiche ed autocritiche lì le questioni che sono che sono che sono sorte per dire che in questi partiti il confronto il dibattito lei votazioni le votazioni sono una realtà che ogni hanno avuto certo un una premessa culturali nelle nel dibattito politico culturale per cui un riflesso nelle scelte politiche
Di questi di questi partiti
In Italia non è così lo sappiamo bene in Italia non è riuscì
Non è così perché non c'è
Ancora un grande partito socialista con quelle dimensioni e con quelle articolazione
Che conoscere purché non conoscono i partiti socialisti europei
E tuttavia ecco questo mi pare punto per cui questa rivista
Credo ossari debba avere un un ruolo e tuttavia questo obiettivo io penso resti
L'obiettivo
Delle di tutte le forze che ritengono necessario che in Italia alla vita politica
Non solo sia semplificato e non ci sia quella
Quel quadro che Norberto Bobbio ci ha fatto ancora recentemente in un suo
In un suo articolo apparso apparso sulla stampa
Ah perché appunto ci siano le condizioni che politico culturale terre che la elaborazione di nuove piattaforme di nuove tematiche di nuove idee e di nuove politiche posso trovare ecco posso trovare grande forse
Grande forse organizzati garanti forse organizzate capaci puoi di esprimerle di esprimerle nella nella società
Non è una fatica facile
Non solo perché la battaglia delle idee sembra una battaglia difficile non ha mai una fatica facile perché questo Luciano ve lo sa bene perché in questi anni si è ristretta la platea
Degli elettori di riviste e di saggistica politico
Politica
Si è allargata un'altra patente di elettori
Ettore di di altre arti altro tipo di di liste di giornali e di libri quelle che hanno le alte tirature sono la foglia di fico di di Emilio Fede queste questa roba qui hanno una questione un problema però che dobbiamo porci nota di leva
E perché
Perché quali sono le ragioni
Per cui una in altri in alcuni anni
Paolo ricordava rinascita rinascita è riuscita a vendere circa cento mila copie in una settimana cento mila coppia
E
Molto operaia c'è stato un momento sono state momenti sì in cui ha avuto una influenza decisiva
Decisiva nel dibattito politico interno non solo nel partito socialista
Ma nel Partito comunista e nella opinione democratica
Tesi per le opinioni per le battaglie per le polemiche che muoveva una una rivista come come monito per ma c'era qualcuno che aveva orecchie per ascoltare e una volontà una mente per per
Per elaborata per allora
Queste alla difficoltà ma è una difficoltà ad effetto che bisogna vincere e si può vincere solo con muovendo ma una battaglia non pensando di che Paul Bremer e di aspettare tempi migliori tempi migliori in cui maturerà una situazione nuova in cui nuove generazione possono riaffacciarsi
Alla battaglia politica e culturale è al alla a all'impegno politico alle e quindi alla lettura di di giornali e riviste riviste come come appunto come appunto molto per non so non è così sembra se non c'è un una una battaglia appunto politiche se
La la novità anche delle idee la
La forza delle delle cose proposte non riescono a trovare i varchi per rompere l'attuale l'attuale il muro di ghiaccio che noi che noi che noi vediamo
E infine e concludo perché mi pare che questo sia già in questo primo numero il il senso degli degli articoli
Degli articoli proposti ecco io penso che oggi
La difficoltà ma anche il senso di riviste come questa
Debba essere quello di non essere una rivista di tasti
Ma di essere una rivista che guardi ai problema detta
Perché se diventa la rivista una rivista di partito sappiamo che ognuno poi vuole
E questo lo dico soprattutto oggi perché non ci sono appunto Plenty partiti di riferimento per cui anche un giornale ho una rivista se ha un riferimento una grande forza è una cosa se nel momento della frantumazione
Pensare che una rivista possa essere una rivista di partito significa
Pensare a una rivista di poche persone
Con referenti che hanno potuto diciamo così interessi politici molto immediati
E quindi lei detta tra parti io penso che la rivista posto riderà avulsa pensate di snobbare come si dice in partiti perché i partiti oggi con questa campagna che c'è associarsi quinti alla a questa campagna
Pesante che noia avvertiamo giorno per giorno nei confronti dei partiti deve appunto qui anche da difficoltà trovare il modo di essere se stessa
E al tempo stesso di guardare punto sento se stessa raccogliendo le idee e beh possono predire dal dal
Dal gruppo che si costituisce attorno alla alla rivista promossa
Probabilmente appunto ti stimola di stimolare la riaggregazione di di di un garante di un gradino durante di un grande partito quindi io saluto con garante
Speranza questa la pubblicazione di questa rivista che del resto
Paolo ha detto no non c'è concorrenza in questa materia magari
Noi pensiamo anziché a questa rivista anche perché un primo e strade Fossa
A vere una una diversa
Forme di Torriani rispetto alla nostra
Cioè più impegnata nella saggistica anche nei saggi più lunghi più più diciamo così e più staccati se si vuole dalle
Dalla battaglia politica più immediata cosa che fa la nostra rivista si possa mai essere una certa sinergia che io mi auguro auguri
Alla rivista e a tutti
Coloro che la fanno e soprattutto auguri all'Ucciardone città
Grazie Emanuele io volevo beh insomma sostanzialmente rivolgere a Villetti che è stato condirettore di di Mondoperaio nella
Fase aurea no ricordata
Anche adesso da
Da Macaluso più o meno lo stesso quesito iniziale logicamente che avevo posto
A Emanuele a cui Emanuele ha risposto ecco tenendo conto ma credo di non
Non ce ne sia neanche bisogno ma tenendo conto di un punto diciamo che più politico che
Macaluso più direttamente politico che Macaluso a posto nel suo intervento che poi quello intorno a cui ruota all'infinito tutta questa sua non ride di daremo mai una discussione così di quelle che turba erano le nostre adolescenza e quale socialismo in nome di Dio però effettivamente questo problema attorno a cui si gira cui se non mi sbaglio
Ruota attorno anche l'articolo tuo su questo numero di di Mondoperaio va be c'è questo drammatico però problema storico della a mio parere non solo dalla sinistra mantella democrazia italiana ma questo è un giudizio personale che l'assenza
Di un grande partito socialista e democratico tutta questa discussione vista anche ora la miseria dello dello Stato la pochezza ogni difficoltà dello stato dell'arte rispetto ai grandi partiti
Socialisti europei su cui magari un giudizio meno
Così più dubbioso diciamo di quello L'Espresso prima da Macaluso ma questo è un altro discorso da dove si riparte su questo tema con con quali forze con quali forze intellettuali che ruolo hanno le riviste anche in questa direzione
Devo dire che rispetto quella che è stata chiamata da Paolo una stagione sicuramente tra le più interessanti
Che c'è stata partire alla seconda metà degli anni Settanta
Facendo un confronto con oggi con quelli aspirazioni con quelle suggestioni con quelle proposte
Si potrebbe dire questo allora
Venne messa a fuoco
Nella sinistra il problema della presenza più grande partito comunista d'Occidente
Ci fu una critica giusta costruttiva dialoga
Verso il PC
Una considerazione della crisi del sistema politico parte anche l'iter quel laboratorio discorsi sulla grande riforma io mi ricordo esattamente una riunione di redazione cui luce ancora Cafagna qui presente fece appunto una domanda se se problema era soltanto un problema di ristrutturazione politica cioè dei rapporti interni la sinistra per consentire l'alternanza quello che oggi chiediamo bipolarismo oppure c'era anche un problema dal punto di vista istituzionale S di fronte instabilità che considerate epidemica insomma in qualche modo bisognava dare una soluzione
E si pensava allora ad una soluzione presidenzialista
E devo dire che rispose Giuliano Amato che era presente queste e disse sì ci sono due aspetti e
Giuliano introdusse il problema della di di un rapporto detti di una società esattamente il contrario di quello che è avvenuto cioè di un potere centrale sufficientemente forte
Per riuscire poi ad avere dei contropoteri tipo di reato gestiti a livello locale
Trovando un bilanciamento e poi ci fece anche un saggio Giuliano su questa cosa inizio questo dibattito c'era molto
Molta timidezza mi ricordo perché questi temi della riforma istituzionale
Soprattutto il tema del presidenzialismo per lungo dal tempo nella storia politica italiana erano stati sollecitati da destra quindi c'è la necessità di riportare questo ragionamento
Assentisti e il problema dell'ambiente la ristrutturazione del della sinistra in cui era una sinistra molto forte
Con molti lettori la sinistra che insomma poteva andava oltre il quaranta per cento
E quindi si pensava sostanzialmente che il problema
Non che fosse semplice non fosse un problema soprattutto di qualità
Una volta che il Partito comunista
Rotta
Al socialismo democratico scioglie i suoi modi il problema la sinistra italiana sotto
Sì che era grande socialdemocrazia bisognerà intervenire a livello di riforma istituzionale Mazzone
Ci troveremo in una situazione molto di differente
Da quella che c'è stata in tutta la storia politica italiana dalla dall'esistenza Repubblica impone visto oggi
In effetti alcuni pronostici in qualche modo sono stati fondati e pronostico quello di un'evoluzione del Partito Comunista Italiano
L'aria la critica è una critica per cambiare e fu una critica molto forte
Però arrivato arrivata la sinistra sciogliere questo nodo
E insomma a sinistra si trova pressappoco dimezzate dal punto di vista elettorali
Pressappoco virtualmente messo metterlo sì
Anche una costellazione di piccoli partiti di sinistra di estrema sinistra
Insomma a sinistra di grande influenza
Oggi la sinistra è situato in un recinto elettorale molto limitato
Molto
E credo che questo problema che oggi si presenta in termini quantitativi
Sia in realtà
Anche da questo punto di vista un problema qualitativo
E qui insomma
Entriamo nel merito delle questioni che
Si pongono oggi
E del tutto evidente che la sinistra in termini storici non è non è alternativa non ha nessuna capacità alternativa
Litigi governo
Il confronto con le grandi socialdemocrazia un contenuto si qualitativo anche fronti pronto di quantità gli elettori
Da questo punto di vista io ritengo che il dibattito che si è sviluppato
In Italia sulla possibilità di ampliare i confini della sinistra riformista
E quindi di considerare che se le formazioni storiche della sinistra
Vogliono non solo aumentare la propria influenza che aumentare i propri confini ma anche cambiare la qualità del loro project loro programmi
Non si può rimanere nell'ambito della della sinistra storica italiana
Questo secondo me il punto
E che bisogna andare oltre i confini della della socialdemocrazia tradizionale
Da questo punto di vista la le suggestioni più forti sono venute indubbiamente da Prodi
E se non lo comprometto perché oggi il segretario dei DS da Walter Veltroni quando questo ragionamento fu portato anche il coro giustamente che in una situazione in cui era difficile introdurre questo tipo di ragionamento
Si è detto che
Questo ragionamento che dice insomma bisogna aprirsi a componenti liberaldemocratiche ambientaliste bisogna contaminarsi e bisogna anche accettare le tesi che vengono da queste altre formazioni cioè non non pensare di insomma di di avere una ricetta
Sì ha detto ma questo insomma è diverso dal dibattito che avviene nelle socialdemocrazie un fatto solo italiano un'unicità casi italiani
Calare io mi ricordo
La cosa che potrà
Credo che sia stata anche richiamata
Che riguarda un dibattito che avvenne nel nell'Internazionale socialista non fu
Non ebbe non fu molto dispiegata
Che avvenne intorno
Agli inizi degli anni ottanta
Sui rapporti tra l'Internazionale socialista il partito democratica americana
Ci furono molti contatti allora
E il problema era quello di vedere se in qualche modo di stabilire un raccolto dall'Internazionale socialista il Partito Democratico America
Io mi ricordo che Craxi che
Su questo considera esperimento fondamentale fondamentale
Diceva sempre se noi rimaniamo insomma in una dimensione egocentrica dobbiamo sia sviluppare i rapporti con le forze del partito democratico americano e sia con quelle i Paesi in via di sviluppo
Che questa era a chi la chiave di uno schieramento internazionale facendosi carico diversi problemi e gli incontri riservati
Che che essi ebbero tra tra esponenti dell'Internazionale partito democratico americano una delle cose che loro dissero noi abbiamo un problema che non possiamo entrare
In un internazionale che si chiama socia perché
La parola socialista negli Stati Uniti è sentite in un modo diverso da come sentite in Europa non che noi abbiamo una pregiudiziale nei confronti di dal socialdemocrazie europee
E che questa parola né né negli Stati Uniti ha un significato totalmente diverso e del resto la stessa cosa che avviene per la parola liberale e libera no liberale nei nei misteri di e la sinistra no liberale ha tutto un altro significato
Quindi da
E allora devo dire che l'ipotesi insomma
Di un cambiamento del nome dell'Internazionale
Fu un'ipotesi sia pure certi molto ristretti fu presa persino in considerazione poi tutta una serie di necessità teniamo presente siamo agli inizi degli anni ottanta tutto gli spostamenti le sinistre interne all'interno dei partiti socialdemocratici però questo problema si poneva
E io non vedo questo problema di allargare i confini della della società della sinistra riformista e quindi andare una cosa che in qualche modo e sinistra ma è anche in qualche modo legata formazioni che non hanno come definizione l'essere di sinistra
Senso progressista l'idea di fondo di questa internazionale di mettere tutti i progressisti insieme nel mondo
E questo aveva anche una chiave devo dire per dirlo molto francamente anche anticomunista nel contatto cioè nel senso di di cercare anche nel Terzo Mondo di di sviluppare questa è una vecchia idea di Bramante un discorso che
Fosse in in aperta concorrenza e contestazione con le scuse le incursioni militariste dell'Unione Sovietica in tutti questi Paesi del Terzo Polo
Quindi
L'ipotesi di ampliare la casa dei riformisti non è come si è detto una cosa che riguarda l'Italia
Ma riguarda l'Europa cioè il Partito Popolare europeo
Ha modificato la propria struttura la porta composizione
Perché con l'entrata dei conservatori inglesi di Forza Italia
è diventato in qualche modo il contenitore di tutte le formazioni conservati
Lo stesso problema si deve pure il partito centralismo ripeto
E se lo deve porre non nel senso di dire noi che siamo socialisti e ci abbiamo tutte le ricette
Ospitiamo degli arti
Ma sapete il primo
Problema sì sono posti Saint socialisti è stato quello del rapporto con i decreti in Europa il problema dei Verdi è molto più sentito di come sentiti in Italia il rapporto tra socialisti e venti molte voci
E tutto il cambiamento che c'è stato l'innovazione che hanno prodotto soprattutto i Verdi tedeschi e i Verdi francesi è insomma a fortemente aperto la possibilità di una convergenza perché quando siccome inciampava temi della politica estera sottosviluppo fanno ecologia ma anche intervento umanitario e tutto quello che che ha comportato di discussione all'interno del movimento gay
E diverso approccio ai problemi del mercato
Non più avendo una visione statalisti che hanno invece avendo una visione in cui c'è bisogno dell'intervento il governo però non bisogna ampliare la proprietà dello Stato Marie stringerà aperti ragionamento con i Verdi di grande portata a livello europeo tra socialisti e veri
E così riguarda il mondo cattolico perché anche qui noi lo leggiamo sempre in chiave italiana ma esistono partiti democratici quelli che vengono chiamati aderenti al gruppo di atti
Dell'ormone tu spesso ci ha richiamato ha richiamato l'attenzione
Che hanno delle posizioni taluni di sinistra riformista taluni di centrosinistra taluni addirittura contro le persone all'interno che magari sono più a sinistra del Pd pentiti e di altri di alcuni leader
Socialista
Anche rispetto a queste informazioni dobbiamo aprire il ragionamento
E dobbiamo aprirlo sapendo che il socialismo non è qualche cosa di prefissati
Perché noi dobbiamo sempre sapere io ho letto con molto interesse sia
La l'editoriale di Luciano sia il saggio che col contenuto una rivista
è chiaro che noi abbiamo sempre presente una critica
Diciamo al capitalismo e poi bisogna anche capire che cos'è il capitalismo
Il problema non non non semplice
Ma è una critica che non è che non è determinata da un'alternativa di sistema questo lo dobbiamo sapere con chiarezza cioè nel senso che noi operiamo un termine riformisti cioè per cambiamenti senza pensare a un altro società quindi l'idea del socialismo dobbiamo sempre ricordarci che fu un'idea inizialmente di sistema alternativo quindi cambia profondamente questa spesa
Quindi e concludo
Io ritengo che questa intuizione
Che
In Italia io attribuisco
Proclinate troppo
Sia
Anche questa in qualche modo di trenta delle cose che noi non per avere per dire tutto in qualche modo è stato detto riprenda anche questa un
Una suggestione forte
Che ha attraversato il movimento socialista imita
E quindi questo è un punto forte di applicazione
Se noi pensassimo di a vere una semplificazione della sinistra puramente e semplicemente con la sinistra che c'è secondo me noi ci troveremo ad una sinistra che invece di ampliare i confini addirittura li stringe perché spesso la semplificazione lo dice il termine stesso la semplificazione può produrre riduzione
Noi dobbiamo questo senso fare un salto di qualità molto rilevante
E innanzitutto rimettendosi in discussione noi stessi tanto più questo lo dobbiamo fare perché la sinistra così come è una sinistra che
Dispetto ai cittadini ai suoi lettori campo di attrazione non funzioni
Naturalmente mi rendo conto che una sfida molto molto importante però stiamo attenti
Tempo
Si legava insieme ideologia e programmi oggi probabilmente nei rapporti con la società l'ideologia è stato sul sostituito dall'immagine dal dalla personalizzazione
Io penso che in questa domanda di fiducia rispetto alla persona
Ci sia anche un vuoto di cultura un vuoto di c.t.
Mentre i vuoti politici quando si creano sono sempre colmati i vuoti di culture
Possono essere combattuti cioè ci può non essere una situazione effettivamente di che si chiama insomma di Keats
E compito che spetta
Al mondo operata anche ad altre riviste
Luciano Pellicani
E quello di riprendere in mano
Questo questo ragionamento
Sapendo che una discussione molto molto complesse rilevante ma una discussione che ha rapporto
Molto mediato
Con ciò che noi stiamo facendo io non vorrei che che che tutta questa discussione la sinistra
Alla fine nei pochi mesi che ci rimangano nelle elezioni bisogna tentare tinti di vincere
Vada avanti Mani da Stanca per poi dire va be'ma insomma questi sono i problemi che solitamente la sinistra risolve prima della sconfitta invece sono del parere che la sinistra le idee risolve per evita schizzi
E quindi
Deve avere deve esserci una spinta in questi commessi formidabile
Che se riusciamo ad averla da Damon buon risultato io vado naturalmente a Luciano buon lavoro come me fatto anche Emanuele
Io
Brevissimamente ho ascoltato con
Grande interesse per cosa che diceva Roberto mi guarderò bene dal
Dal
Entrare nel merito di di queste cose però sentendolo anche nella parte finale pure un po'girare anche questo a bocca questa riflessione
No a Napoleone perché logicamente ne faccia quello che vuole
Sentendo la
Le cose che diceva Roberto anche pensando a voi al ruolo delle riviste mi veniva in mente che oltre che su che di programmi valori
Immagini piuttosto che l'ideologia
E diciamo le riviste tra oltre che tutto questo penso anche che un minimo dovrebbero occuparsi solo in ragione del socialismo
Lo fa in buona misura immagino farà anche Mondoperaio anche di memoria insomma un pochino in questo sforzo in questo problema di tenere in qualche modo insieme passato e presente no perché uno dei capisco tutto insomma la l'immagine luogo dell'ideologia il mondo nuovo al terzo mille so tutto però detto questo è molto difficile occuparsi di politica in una società politica senza memoria e in una cultura in cui ognuno sembra sta essere stato appena rinvenuto sotto un cavolo voglio dire in in fasce tutti senza passati o individuale e senza passato collettivo che renderà dalla discussione molto sempre molto molto difficile e credo che non sia un motivo secondario nella distanza
Così marcata così forte no che c'entra ampi settori sempre più ampi di opinione pubblica la politica la sinistra credo che non sia secondario allora pensando a questo e sentendo il discorso le cose che diceva Villetti beh mi viene però anche in mente che tutte cose giustissime credo che l'allargamento
Dei confini della sinistra della contaminazione ed ecco dell'andare oltre io e anche ad andare oltre la tradizione socialdemocratica eccetera logicamente faccio parte non essendo più giovanissimo ma neanche Roberto è è un bambino
Scusate ma
Mi faccio parte di una generazione che quando sente dire
Che bisogna andare oltre molto contenta logicamente mani suonano anche dei campanelli perché questa esigenza del contaminarsi e dell'andare oltre la tradizione
Per esempio socialdemocratica in sé giustissima ma io l'ho sentita risuonare nel dibattito della sinistra è particolarmente
In particolar modo da parte comunista o del nuovo partito comunista quello che si fece se ricordo bene in sei mesi dura poco perché si fece sei mesi prima della caduta del muro di Berlino quindi incontro un ostacolo pratico diciamo notevole sul suo percorso e non lo superò se ne sentiva parlare
Già all'epoca quindi credo che la questione vada posta sia reale però che ci sia anche nella sinistra italiana perlomeno un passato che crea qualche diffidenza e qualche problema in più che rispetto che ne so un socialdemocratico del tedesco finnico voglio dire rispetto a questo problema Napoleone
è una mia vecchia idea che caduto nel comunismo sovietico la sinistra europea se sia trovata immersa in una profonda crisi culturale
Perché non aveva più una identità che si era costruita in tutto un periodo precedente attorno a un concetto importante decisivo Poma lo stato sociale attorno alla difesa della democrazia e del liberalismo in opposizione al regime sovietico ma una volta tanto almeno la scusate qua quattro operazione la spinta propulsiva da uno stato sociale e una volta venuta meno la contrapposizione con le il liberalismo sovietico non abbia avuto un punto non sia stata capace di trovare un punto tre
Paolo Franchi accennava ma in Italia in questo processo c'è qualcosa di particolare Church e anche qualcosa di particolare
Appunto per il fatto che la crisi di questa semestre in Italia sia diventata la crisi del più forte partito comunista dell'Occidente
Ha portato a un voto lanciato senza alcun vuoto culturale di cui dobbiamo essere perfettamente consapevoli perfettamente consapevole
Non non è stata data ancora una risposta adeguata questa è la mia opinione M in proposti
E non è stata fatta una risposta adeguata è badiamo bene la cosa anche delle conseguenze politiche
Non è un ritrovo
Di respiro culturale nel dibattito politico contemporaneo abbia un'influenza molto pesante sull'andamento del dibattito politico spesso così le budella veneta alla mia vecchia idea dell'importanza del dibattito culturale la ricetta dell'approfondimento anche per un amico non sono stato fortunato
In un ambiente il dibattito che è dominato dei figli dei fiori e delle foglie da querce Unilever margherite adesso anche onerose
è chiaro ne è volto a De Felice lanciato appunto sostenere la stagione dall'approfondimento e anche eppure eppure
In mezzo alla confusione degli slogan e dove non si è non lo spazio di un mattino e l'indomani bisogna andare alla ricerca di un altro nuovo per poter occupare ancora la prima pagina del giornale o i piccoli schermi
Eppure non ci si accorge che alla mancanza di un riferimento culturale di un approfondimento sissignore di una ideologia perché nelle dizionario Devoto l'ideologia di viene definita come complesso di argomentazioni a sostegno dalle proprie posizioni
Ambra per cercare potete constatare questo è l'ideologia anche quindi di una ideologia
Non crediamo che non abbia conseguenze sopra i fatti politici e di ogni giorno oggi non sapere che cosa è il capitalismo porta singolari paradossi una sinistra che a me pare sempre più correva accetti lunghe comune del neoliberismo
Ma senza andare auspica va argomenti teorici e complesse crediamo proprio di capire il comportamento di tappo Oddo il nodo consorzio Blu
Senza sapere che cosa e l'impresa oggi nel mercato capitalistico contemporaneo quello che non un altro
Perché a chiedere
A certi articoli di giornale si finisce poi per non cadere che cos'è il mercato dall'UMTS
Come si possono fare alle attualizzazione dei profitti futuri che non si comprende dettato proprio mentre si dice che la sinistra no fa della privatizzazione uno dei suoi punti di forza e non si capisce che Franco Tatò si comporta esattamente come si comporterebbe un preparato
C'è un altro non fa che aumentare il valore di impresa secondo uno degli assiomi del dell'economia capitalistica contemporanea
Quindi se si fosse coerentemente portata avanti alla privatizzazione non son settato sarebbe rimasto qui non so se qualcuno prima dall'avvento del Berlusconi avesse potuto licenziarlo ma o io o un altro in una impresa privata così si sarebbe comportato cercando di aumentare il valore dell'impresa destinando i propri profitti non a diminuire le tariffe
Ma ad investire nella diversificazione quando non investimenti all'estero
Quindi abbiamo bisogno che la battaglia delle idee
Non per sostenere le vecchie non per sostenere le vecchie abbiamo bisogno di partito data la cosa essenziale lei ed è non cadono dal cielo diceva Antonio Labriola
Dobbiamo partire per l'esperienza che Libia dall'esperienza dalla conoscenza
Dell'ambiente in cui vediamo nell'ambiente in cui
Ed è quello che io chiedo per le canne
Una battaglia delle idee per approfondire la realtà in cui ci muoviamo
Guidati si capisce
Guidati da un un intento comune do una visione comune che non può essere quella né quella vetero marxista anche se a me piacerebbe ma non non non non credo che possa essere questo il punto il punto di riferimento
Ma il la convinzione comune può essere quella di capire che nella fase che noi attraversiamo
E quella dello stato del capitalismo maturo in cui finito il riferimento chiaro e semplice dalla lotta di classe
Gli scontri avvengono attorno all'appropriazione di un j'accuse per sempre più a livello sociale si informa e quindi cambiano anche le caratteristiche dei protagonisti
E l'operaio della fabbrica adesso è sostituito
Dal gruppo corporativo che cerca anche lui di impadronirsi di una quota adesso forse cosa che sembra sempre più difficile
Dibattito a conoscenza approfondimento ma questa è una sfida a cui una sinistra vera invece di cogliere inferiori non deve sottrarsi se volesse davvero se vuole essere davvero una sinistra
Di questo respiro abbiamo bisogno anche in politica
Ma permettetemi di guardare a questo pubblico
Permettetemi di dire in tutta tranquillità finché saremo quelle che siamo qui la consegna dalla non cambierà
Noi dobbiamo essere capaci di andare oltre
Oltre
Una generazione che si è formata nel passato
Abbiamo bisogno di ricercare forze nuove che si aggiungono a queste e le forze nuove
Non si conquistano a me quel giovanilismo
Ne con chissà quale
Si conquistano
Si è prendiamo queste forze nuove consapevoli del fatto che esiste un nuovo impegno
Una nuova
Capacità di vedere le cose di misurarsi con la realtà senza pregiudizi ma con rigore senza pregiudizi ma con rigore
è una nuova moralità nel condurre anche alla lotta politica
Non tanto o non soltanto la moralità contabile dei quattrini
Ma la mortalità che consiste nella coerenza delle proprie idee nel saperla mantenere non non lo stare al ricambia mente mutamenti che avvengono al giorno per giorno senza fondamentalismi
Ma anche senza paura ma anche senza paura e senza falsa esperto
Questa è stata sempre la funzione dell'intellettuale degno di questo nome
E c'è un rapporto anche con la politica molto profondo
Con questo modo in questo approccio diceva Antonio Gramsci
Non si è mai visto un esercito che costruisce un gruppo De Capitani
Ossia visto sempre
Un gruppo di Capitaneria prima o dopo sarà capace di costruire un esercito
Questa è la funzione di intellettuale
Farlo attraverso la battaglia delle idee i confronti questo Gwen contributo
Che per modesto che sia ognuno può dare
è una cosa come questo mondo operaio dato che posso aiutare a fare questo
Questo è quanto ha barbaramente un'autoradio è anche una sciocchezza anche una domanda all'oceano per le canne perché in questa direzione possiamo pensare che per poterci muovere
Grazie a Napoleone
A me non resta che girare
A Luciano Pellicani gli auguri che tutti gli han fatto eguali logicamente una è inutile dirlo aggiungo il mio ma soprattutto le domande le questioni
Sollevata dai nostri interlocutori
Intanto io non abuserò della vostra pazienza
E ringrazio molto per questa attenzione che è un'attenzione a Mondoperaio a quello che è stato Mondoperaio è anche una manifestazione la devo interpretare così di speranza di attese che Mondoperaio ritorni a svolgere quel ruolo che ha svolto nei decenni passati
Stato revocato giustamente evocato giustamente il periodo degli anni settanta quando appunto Mondoperaio svolse un ruolo di rottura se noi andiamo a
Rileggere i dibattiti che si svolsero sulle pagine appunto il mondo perenne seconda metà degli anni settanta ci rendiamo conto di quanto e gli intellettuali che siano riuniti attorno al
Alla rivista avessero anticipato i tempi
E avessero posto tutta una serie di interrogativi
Per fare uscire la sinistra italiana dal bunker ideologico nel quale si era andata a caccia
Naturalmente ha ragione franche quanto dice non è non possiamo mica rompere diciamo i ponti con la tradizione e le tradizioni non devono essere delle gabbie perché se no ci si scopre che utilizza e essi in questo modo ci si si condanna praticamente ci si condanna a deperire
Le previsioni devono essere continuamente rinnovate ci si appoggia a una tradizione Bava si rinnova anche anche perché ci troviamo in un contesto
Ci troviamo in un contesto politico storico direi completamente diverso da quello durante il quale molto Perahia appunto avvolto ha svolto un ruolo che
è stato ricordato il più volte un mondo che è caratterizzato non in tutto da il collasso del sistema sovietico dalla fine del comunismo e in secondo luogo dal fatto che il capitalismo entrati in una fase che è stata battezzata la fase della globalizzazione verità capito risulta sempre stato sempre globale
Tendenzialmente globale solo che le nuove tecnologie rendono possibile capitalismo di realizzare ciò che era impotenza basta leggere la la strepitosa pagina
Del Manifesto del partito comunista in cui Max appunto descrive esattamente quello che noi non l'abbiamo sotto i nostri sguardi
Un'economia che a carattere planetario e che avanza come una riduzione permanente la domanda naturalmente che si pone per un partito che si richiama tradizione socialista e che si fa di fronte a questa rivoluzione permanente Villetti giustamente ha detto oggi noi non ragionando più in termini alternativi sistema chi può mai pensare che esiste un'alternativa al sistema capitalistico alla fine del secolo e quindi agli inizi del
A pochi mesi a poche settimane direi dall'inizio del del del terzo millennio assume il problema di sapere se all'interno appunto del capitalismo del capitalismo anche vocazione globale
Sia possibile per i partiti che si richiamano tradizione socialista
Ritagliarsi uno spazio che non può essere certo lo spazio quello tradizionale Stato produttore Stato imprenditore stato pianificatore aggiungo comunque programmatori quel tipo di Stato ormai morto e seppellito ma che non significa che appunto la sinistra possa rinunciare alle politiche è un welfare posso rinunciare a quelle che è sempre stata diciamo segno diacritico la caratteristica essenziale appunto di un partito che si richiama tredicenne socialisti correggere il mercato intervenire laddove il mercato in conflitto con i diritti di cittadinanza che se non vado errato tutti proclamano essere diciamo la la stella polare dell'intera civiltà occidentale se pigliamo sul serio
I diritti appunti di cittadinanza l'universalità di questi diritti cioè che questi diritti devono essere fruibili da tutti beh allora il mercato va in qualche maniera corretta questa almeno è come dire
Quella che era stata la filosofia politica chiamavo così di non dover RAI è quello che in qualche maniera sarà la filosofia politica
Di per la nuova serie chiamiamola così il che non significa saremo una rivista per giustamente diceva Colajanni occorre il dibattito ma per fare veramente un dibattito di cose bisogna cioè evitare che la rivista sia la rivista dei reduci e degli orfani
Alle spalle solo
Rischiano il terremoto di Messina devono ripartire sostanzialmente ma hanno anche dei pezzi della loro tradizione che sono molto importanti e che sarebbe bene anche che diventassero diciamo moneta corrente all'interno di tutta quanta questo riguarda voglio ricordare appunto in particolare il saggi di Luciano Cafagna dove appunto pubblicato questo non in modo grave dove appunto Carfagna sottolinea il fatto che se vogliamo costruire una sinistra vincente una sinistra a livello diciamo delle delle socialdemocrazie europee dobbiamo anche come dire
Deve essere fatto una rivoluzione culturale una riduzione culturale che riguarda in particolare quello che ormai come il il il grosso della sinistra italiana si identifica con i DS
Queste e il dato oggettivo ebbene occorrerebbe una rivoluzione culturale dentro appunto il i DS Mondoperaio cercherà in qualche maniera di stimolare questo tipo di contro rivoluzione chiamiamola così perché negli anni sessantotto deporre sessantotto la rivoluzione culturale invocate la rivoluzione appunto di tipo ma UISP
Occorrerebbe una controrivoluzione di carattere liberale di carattere liberal socialisti
Una cosa che è emersa da tutti gli interventi sia di intervento di Macaluso circoli prodiani secoli delle ma anche le osservazioni fatte da da Paolo Franchi e che ciò che caratterizza la sinistra in questo momento
In questa congiuntura politica e la carenza di tocca
Proprio il basso livello diciamo del dibattito culturale basso il livello anche della produzione
Di idee e di proposte di analisi se compariamo appunto la situazione quella generale si attiva no figuriamoci AN purtroppo non è così perché se fosse così noi potremmo dire che l'Italia in compenso sociale fuori dalla sinistra c'ha una una grande ricchezza e di dieci ahimè le cose non stanno in questi termini e che rende ancora cose più più grave non dico drammatica perché non è una situazione drammatica quella in cui ci ci muoviamo però certo non è una è una situazione da depressione diciamolo pure francamente che viene avvertita a tutti i livelli perché quando io parlo con le edicolanti Coccoluto
O con il macellaio con il tabaccaio eccetera hanno posizioni politiche le più differenziate che vanno dall'estrema destra all'estrema sinistra tutti mi dicono la stessa cosa una di pressione di fronte al quadro politico al dibattito politico e all'assenza sostanzialmente di idee elaborate e diffuse vissute masticato eccetera
Questo naturalmente l'osservazione fatta appunto da coloro che mi hanno preceduto significa una cosa molto precisi che Mondoperaio deve contribuire certo non può farcela da solo
Deve contribuire nei limiti in cui riuscirà a farlo ma con un grande impegno a colmare questo vuoto questo deficit diciamo culturale questo è l'impegno ti ringrazio ancora
Dell'attenzione speriamo che fra un anno una parte di questi aspettative saranno soddisfatti grazie
Allora scusi io mi perdoni mi rendo conto che intervenire però ci sono alcune
Questioni che non forse non non sono così del tutto ovvie Dry tu volevi dire volevi fare ai suoi balletti no io non volevo che tu polemizzare se con Villetti ma perlomeno due delle persone che siedono qui a questo a questo tavolo per esempio Emanuele aveva parlato che ha parlato prima di di mille io ho un'idea forse sbagliata visto che bene diciamo che come si diceva che i residui riviste della sinistra discuteva va be comincino a discutere qua io ho l'impressione per esempio forse infondata che con tutti gli auguri diciamo a Mondoperaio non so poi quanto le vedi Villetti siamo proprio impegnative
Della
Oltre
Di tutti insomma la redazione di collaborazioni quasi quant'altro di di Mondoperaio ma o insomma dentro l'impressione che Emanuele non sia molto d'accordo che o per lo meno che le tesi mediamente sostenute dalle ragioni del socialismo siano per quello che riguarda il la prospettiva della sinistra italiana un tantino diversa e forse ma non c'è un terreno di discussione
No io la il fatto che socialismo italiano il socialismo europeo
Debba cercare nuove frontiere e non può restare ancorato solo alla sua storia dentro i suoi vecchi confini io sono d'accordo
Con questa osservazione di di Roberto Cornelli
Il punto e a mio avviso un altro il punto è se
Questa questione deve essere posta ricostruendo infinita io guardo soprattutto
L'Italia quattro cento europeo
Se debba onor ricostruire
Una forza socialista in Italia questa la questione
Che a mio avviso non è indifferente
Ripeto che a mio avviso non è indifferente non è indifferente
Il fatto che questo processo a cui accenna
Accennato Roberto avvenga diciamo così sulla sulla base con i riferimenti che hanno appunto la storia socialista io faccio un esempio a questo proposito e concludo
Siccome è stato qui in questi giorni soprattutto da parte del segretario del partito DS rievocato e pinne
E
Io penso che questa rievocazione a a un ha un senso
Tutti ricordiamo bene chi è alle prime Mitterrand mise insieme forse
Diverso è
Per ricostituire il partito socialista
E un esponente importante delle monto cristiana diciamo così che dell'orrore
è stata una delle componenti importante resta una delle componenti importanti del partito socialista francese
Ora che se è questa l'ispirazione
Cioè la ricomposizione di una grande forza socialista
In cui possano esserci forse che hanno un'origine e hanno anche una cultura liberaldemocratica cattolica io per essere molto brutale
Se Prodi si il partecipasse alla costruzione del grande partito socialista italiano io sarei felice
Ma nella ricostruzione di questa forza che ha questa ispirazione e che resta nella famiglia del socialismo europea questa è se invece bisogna fare una sommatoria di riformismi
Come una somma algebrica e non si sa poi che cosa qual è il risultato di questa di questa somma a me pare che andiamo sempre nella ricerca dell'altro e senza avere chiaro diciamo così i l'obiettivo che noi vogliamo raggiungere quindi questa è è chiaro che una forza che si ricostituisce su questa base a una ispirazione e anche io direi che una vita interna diverso dal passato voglio ricordare a Veltroni perché questo lui lo dimentica spesso che a e pinne si fece uno statuto in cui le forze diverse che confluivano
Hanno avuto per un lungo periodo diritto alla partecipazione negli organi dirigenti con una vita democratiche con un'articolazione riconosciuta appunto dall'atto fondativo di Epinay
E io sono di questo riunione e cioè si può andare anche a un'organizzazione di tipo federativo diciamo così che fu l'ispirazione di e e in modo che anche nei congressi successivi quello che ha la maggioranza non schiacci la minoranza e quindi ci siano delle garanzie da questo da questo punto di vista perché alcune ispirazione politico culturale stia no siano componenti reale di questo di questo ma questo però è stato fatto ricordato appunto sulla base di una grande ispirazione che foulard ricostruzione di una del partito socialista francese se è questa l'ispirazione con tutte queste grandi novità perché sono delle grandi novità io credo che possiamo senz'altro essere su questa frontiera grazie
Mentre Napoleone Colajanni precisa parla per te a Emanuele Macaluso ma crederci ma ci mancherebbe altro che posso far regnare giustamente non ferma che stava esattamente cosa si distingue ecco allora la discussione mi pare a questo punto si anche animata abbiamo come è del tutto evidente un presenza politica di tutto rilievo saluto
Giuliano Amato che credo vorrà poi dire una cosa qualcosa anche lui in questa discussione anche la colonna storica del mondo operaio abbiamo ricordato prima l'età l'età dell'oro le da villette corimbi lettiana de di Mondoperaio Veltroni
No no si è ritenuto opportuno con Enrico Boselli dire qualcosa ci sembra giusto siamo stati quanto segretaria dei due partiti interpellati più volte da questa espressione quindi insomma stando qui ci sembra strano non
Non dire la nostra opinione
Tanto più che io ho ascoltato molte cose
Per parte mia ragionevoli e condivisibile
E vorrei dire questo forse questa può essere l'occasione per capirci meglio anche tra di noi almeno per me un'occasione per chiarire ciò che penso ciò che ho pensato nel corso di questi anni
E ciò che mi riprometto di fare per la parte che attiene alla mia responsabilità
Non c'è dubbio che la caduta del muro di Berlino apposto con grande forza la necessità e la possibilità della costruzione di una grande forza del socialismo in Italia
Che potesse finalmente a raccogliere il meglio delle tradizioni che nella storia del Novecento la sinistra aveva espresso
Questo lavoro è stato un lavoro complesso in particolare perché c'era da cambiare un soggetto politico rilevante come Stato cambiamento del Partito comunista italiano la sua trasformazione con una transizione che non è stata sempre piane in cui anche questo esito
Non è stato sempre dato per acquisito per sconta perché a questo si è saldata la crisi successiva novantadue dell'altro soggetto fondamentale della sinistra il partito socialista italiano
Perché è cambiato nel frattempo il sistema politico perfetto anche di un mutamento di legge elettorale che ha spinto in una direzione più bipolarista insomma per una serie di fattori questo percorso è stato particolarmente tortuoso
Io sono d'accordo con Luciano Pellicani con Paolo Franchi che fin dall'inizio ha detto con gli altri che lo hanno ribadito parlando qui parlando in una presentazione della nuova edizione di Mondoperaio non si può non ritornare con la memoria al tempo in cui le grandi strategie si annunciavano non nelle trasmissioni televisive come oggi
Capita ma si annunciavano con dei saggi sul mondo operaio così rinasce era un'altra società era un'altra politica
Non so dire se la quantità e la qualità della vita democratica interna ai partiti fosse migliore o peggiore di quella che oggi anche per quanto riguarda il pluralismo la sua manifestazione so però che c'era un altro spesso ornata profondità un altro respiro pensieri erano più lunghi di quanto sia probabilmente è la società che si è trasformata io mi rendo conto che spesso
Guardo alle cose la politica ancora con il vecchio vizio un po'organi cistico per cui se le cose non sono ancora tutte sistemate dentro un quadro di relazione dipendente l'una dall'altra non le cose a me sembrano sfuggire probabilmente invece viviamo in una cultura del frammento molto più rapide molto più segmentata spesso è difficile anche per noi tenere il filo di qui la giustezza dell'appello di Napoleone all'irruzione di altre culture anche generazionale
Nel nostro metabolismo tuttavia e voglio venire qui alla cosa
Che mi interessa dire oggi
Tuttavia il problema che avevamo nel mille novecentottantanove oggi la possibilità
Io ho sempre pensato che ci volesse nella condizione storica di questo Paese quello sintetizzato sempre un'espressione ti posso ribadire perché ha costituito il filo rosso che la mia esperienza politica
Una grande sinistra grandi
Cioè una grande coalizione
Dentro la quale però ci fosse una sinistra che in una veste dimensioni che alla sinistra imita che è troppo piccola
è più piccola di quella tedesca inglese e più piccola anche di quella francese anche se non bisogna mai dimenticare che in Francia la sinistra sarebbe all'opposizione si Chirac avesse fatto con le penne l'operazione che Berlusconi ha fatto con la destra italiana che sta facendo oggi
In particolare con la lega ricomposizioni vediamo luce
Ma la sinistra troppo piccola e delle cresce
Qual è il confine della sinistra
Qui c'è l'argomento che ha posto Roberto Villetti e sul quale io ho sentito anche
Da Emanuele
Riflessioni che considero forse chiarire reciprocamente il senso del nostro
Dialogo conflittuale di questi
è chiaro che c'è un processo per il quale è difficile immaginare che posizioni come quelle di scegliere o quelle di Tony Blair con quelle di altri siano da considerare posizioni tradizionalmente socialdemocratico
Sono posizioni dei leader di partiti socialisti che si sono aperti
Ha rapporti con culture linguaggi che anche per la natura del loro sistema politico non si sono dati formazioni politiche altre ma hanno scelto di stare nella più grande forza alla sinistra di produrre s'e dunque c'è un'evoluzione
Di cui è testimonianza il fatto che il mio presidente e dell'Internazionale Socialista un cristiano sociali Guterres viene da un'esperienza da una cultura che ha però nella socialismo differimento in Italia non è così Italia abbiamo costruito tante forze politiche per le ragioni che conosciamo che sappiamo
Sarebbe sbagliato pensare di ridurle ad una e non è ciò che mi muovo in questo momento voglio anche su questo asse è molto chiaro
Quando parlo non voglio
Agire la concorrenza tra Mondoperaio ragioni del socialismo ma s'proprio conversando con Macaluso Cafagna ed altri poco dopo la mia elezione feci per la prima volta parla e per la prima volta vittime è una cosa che ho in testa da sempre
E pini e per me che cosa significa significa riconoscere la pluralità delle culture della sinistra rispettato non avere quella tentazione egemonica che ha attraversato
Storicamente le culture tradizionali dalla sinistra e novecento soprattutto
Della sinistra degli ultimi vent'anni del Novecento
Immaginare che la sinistra riconoscere le sue diversità Possa tenerle unite in una formazione che possa competere per diventare il primo partito Italia
Ciò che è possibile
E ciò che non è nelle disponibilità di altri ma ciò che è nelle nostre disponibili
Per fare una grande forza del socialismo
Come sono grandi forze del socialismo i laburisti inglesi e socialdemocratici tedeschi i socialisti francesi o quei portoghese quale ho fatto riferimento prima
Forze che ha sono grandi perché hanno dentro di sé un pluralismo
Allora io non propongo cose tre
Non propongo riduzioni ad uno
Nei definisco i confini
La penso come Manuela da questo punto di vista una volta mi capitò di dire dopo il congresso del Partito socialista europeo che sarebbe stato bello comunque diciamo era tra i miei tre le mie speranze che una personalità come Romano Prodi potesse avere la vita politica italiana la funzione Caputo cioè dell'ordine la vita vera del socialismo francese
Quello che a me interessa è la collocazione di questa grande forza del socialismo cioè il socialismo europeo dove stanno Blair sceglie dove sta sospende dove stanno
Quella è la sua collocazione internazionale l'ampiezza dei confini
Che non è oggetto di divisione tra le posizioni di Roberto Villetti quelle che ha espresso in tante circostanze Enrico e quelle che sostengono oggi
Per me non è questione alla quale possa guardare
Con
Pretendendo di assegnare a tutti i ruoli è un vizio antico io non voglio pratica
Io rispetto il processo che ha portato alla costituzione di un soggetto politico
Come quello scusami se faccio riferimento alla botanica in questo caso me per intendersi come quello della Marguerite merita tetto inevitabile come quello della Margherita io non ho nessuna ragione non voluto in nessun modo intralciare sta perché ciascuna forza politica deve decidere del suo destino però seguito con attenzione lo sforzo che in particolare da parte dei democratici è stato messo per introdurre dei forti elementi innovativi sostiene
Tuttavia si sa che per parte mia quando penso ad una grande sinistra penso acquisita la collocazione internazionale fa del socialismo europeo
Ad un soggetto che possa essere il più ampio possibile
Penso però che nell'attesa che questo processo si realizzi che è cioè la costruzione di una grande forza del socialismo liberale per esser chiari che non ci siano equivoci il grande partito del socialismo liberale imita
In attesa di questo non dobbiamo cercare divisioni che non ci sono
Diciamoci le cose come stanno
Per i rapporti tra i gruppi dirigenti dello SDI dei Democratici di sinistra e per i rapporti in generale abbiano a sinistra
Mi verrebbe da dire non ora o mai più
Ma il tempo e ora ora abbiamo noi nelle nostre mani la possibilità di dare forza ad un'ipotesi di costruzione di un grande soggetto aperto del socialismo liberale in Italia
Sarà un processo ci vorranno anni
Nessuno può pensare di mettere in discussione le identità che si sono definite ci vorranno forme integrative ci vorranno non so che cosa
Però so che questo processo oggi è possibile per l'esperienza programmatica comune che abbiamo fatto perché abbiamo affrontato alcuni nodi della nostra storia
Li abbiamo affrontati Pretty criticamente
Perché lo ripeto
Quello che ho detto in questi giorni l'ho detto dopo aver parlato con Giuliano e non volevo in nessun modo creare
Perché Giuliano in qualche misura rappresenta il crocevia di questo superamento di problemi che ci sono stati più legati al passato che al presente e al futuro
E allora io sono qui per dire esattamente questo
Noi dobbiamo mettere in campo un processo politico
Per poter battere la testa cosa che è possibile
Per questo c'è bisogno di fare un centro più forte più dinamico è meno identificabile col passato è meglio è ma se bisogna rifare una sinistra più forte
L'ampiezza dei confini di questa sinistra di oggi per rispetto nei confronti di forze politiche altre non voglio come posso dire prevede lo immagina
So però che nei rapporti in particolare tra la forza che fa riferimento più coerentemente alla storia del socialismo italiano del PSI è una forza che è arrivata
Ad una acquisizione identità del socialismo liberale come noi
Ci sono tutte le possibilità per costruire un processo politico non voglio ripeterlo ancora ma nulla di più e anche nulla di meno non il partito unico non la la la dissoluzione dell'identità ma un processo politico che riguarderà probabilmente anni non mesi ma che deve cominciare
Che deve cominciare per dare un segnale alle tratto di sinistra
Che si va nella direzione che qui tutti hanno spiccato una grande forza del socialismo liberale
Ampiezza confini convergenze le vedremo in corso d'opera so però che noi che apparteniamo la stessa già oggi apparteniamo alla stessa famiglia
Internazionale ed europea abbiamo tutte le ragioni per cominciare a costruire insieme questo processo che è più largo sarà
Meglio sarà a condizione che sia chiaro nella sua identità aperta per questo fatto riferimento a Blair a Schroeder la sospende perché quelli sono i riferimenti della nostra esperienza di centrosinistra nel corso di questi anni e dunque
è con questo spirito che io penso a virgolette e pini rispetto dell'identità
Ma finalmente
E quello che dissi al congresso di Fiuggi posso ripetere concludendo ora
Finalmente la sinistra la rimozione che noi persino generazione al mente possiamo fare
Di quel germe che ci ha portato sempre a esasperare le divisioni
Capire che si può essere diverso
Ma si può stare insieme
E che il tempo per farlo e questo io non credo che ci sia oggi questa possibilità e non vorrei che la nostra diventasse quella sorta di conversazione continuamente interrotta per la quale ognuno non ci si incontra mai perché ognuno dice in un tempo diverso quello che diceva ora probabilmente possiamo dire la stessa cosa sarà un granello sarà un primo passo però possiamo cominciare nel rispetto delle nostre identità e anche delle nostre storie
Nel rispetto della nostra identità del nostro storico possiamo iniziare un cammino di convergenza la cui ampiezza e la cui dimensione saranno poi i processi politici a determinare questo lo spirito con il quale anch'io voglio rivolgere a Luciano Pellicani
Gli auguri per il lavoro di Mondoperaio che da questo punto di vista può svolgere per tutti noi una funzione molto importante
Cioè
Ma io ho un ricordo
Non molto indietro con gli anni mi pare il novantotto
C'era anche Giuliano qui a Ripetta
Che
Si discuteva
Di della della Cosa due no
Era vero a epoca in cui il predecessore di Walter il segretario Ets compagno D'Alema
Propose alla sinistra italiana il Progetto che poi finì sotto il nome di questa specie di film dell'orrore Cosa due insomma
La facciamo qui il primo dibattito
E io
Che avevo da poco tempo preso questa responsabilità che oggi io che ancora oggi dissi a D'Alema
Che a mio giudizio non ne valeva la pena
Non ne valeva la pena perché l'idea di
Diciamo di risolvere una grande questione quale
Quella del futuro della sinistra italiana con una pura e semplice annessione dei gruppi dirigenti come ci venne proposta allora non
Non poteva risolvere nulla più o meno
Ecco voglio dire a Walter che ha parlato qui con un linguaggio e d'altra parte io non non avevo dubbi è un linguaggio di di amicizia di di stima e di reciproco rispetto soprattutto di rispetto nei confronti della nostra storia
Che molta acqua è passata sotto i ponti in questi due anni
E che io
Non giudico più le condizioni dei nostri rapporti come quelli di due anni fa
Intanto perché è accaduto un fatto straordinario la presenza di Giuliano Amato qui stamattina e consente anche di dirlo visto che noi siamo stati in questa lunga e
E tutto sommato leale discussione dentro l'Ulivo
Sulla candidatura a premier noi siamo stati forse
Per tante ragioni non ultima quella della comune milizia del
Siamo stati forse il partito che ha più combattuto per convincere Giuliano Amato e convincere la coalizione della opportunità della sua candidatura anche se
Come è giusto a Milano
Qualche giorno fa siamo stati convinti sostenitori di Francesco Rutelli e lo saremo per tutta la campagna elettorale sia al c.t.
Diciamo molta acqua è passata sotto i ponti
E i nostri rapporti sono cambiati anche per la scelta
Che è avvenuta quest'anno di portare Giuliano Amato a Palazzo Chigi ma scelta per il popolo socialista per i socialisti di questo paese di straordinaria importanza
Il valore emblematico non solo perché a Palazzo Chigi è andato
Un uomo di Stato una personalità che ha dato credibilità al nostro Paese ma anche perché è andato un uomo politico che appartiene alla storia alla quale appartengo io e tanti e tanti di noi
E che sottolinea come in un modo così chiaro senza bisogno di lunghi ragionamenti di perifrasi di processi alle intenzioni di nulla di questo sottolinea che la storia del partito socialista anche la storia del partito socialista dal settantasei poi è stata una storia politica
Ma storia politica non un'altra cosa
Quindi a Walter Veltroni dico
Che
Questo cambiamento nei nostri rapporti c'è le differenze le distinzioni tra socialisti e DS dopo le scelte coraggiose che i DS hanno fatto la promotore
Diciamo alla grande famiglia europea internazionale socialismo democratico
Ci sono state
E oggi è difficile pensare ad un ritorno alle polemiche del passato
Io penso che si possa dire
Profittando anche subito di Luciano Pellicani di Mondo operaio
Che c'è una convergenza sulla prospettiva
Io condivido il punto fondamentale di cui ha parlato Villetti che ha ripreso Veltroni adesso
Il problema nostro
Quello delle dimensioni della sinistra riformista ritardi
E semplice guardate non occorre una grande riflessione
La sinistra riformista italiana è passata da più del quaranta per cento dei voti dei consensi elettorali che aveva fino al mille novecentonovantadue a poco più del venticinque
Delle ultime elezioni
è un problema
Fondamentale
Ed è il problema che rende la sinistra riformista italiana riversa dalla sinistra riformista negli altri paesi europei
E sono anche d'accordo
Su un tema fondamentale come allargare il confini della sinistra riformista d'Italia
E penso che noi dobbiamo immaginare confini più grandi di quelli della sinistra storica
Perché i confini tradizionali sono quelli che oggi noi abbia e sono confini con i quali difficilmente si può immaginare una un ruolo di guida di di leadership della sinistra in questo Paese
Le direzioni per quest'allargamento sono quelli di cui abbiamo parlato in questi mesi di cui ha parlato Veltroni in questi anni di cui ha parlato Romano Prodi
Per ultimo a forte
Io non voglio creare difficoltà imbarazzi Arturo in questa conclusione di presentazione un po'fuori dal dalla diciamo dallo schema previsto
E cioè l'idea di costruire fare crescere in Italia una Casartelli dei riformisti del riformismo e dei riformisti che oggi sono tutti divisi
Che contabili
Il riformismo socialista Socialismo liberale
Il riformismo cattolico democratico quello ambientalista
Da questo punto di vista ciò che sta avvenendo nel resto d'Europa
Nelle grandi nazioni europee penso Usher ed era la Germania penso a sospendo la Francia
è un elemento che deve farci riflettere
Anche lì dove ci sono partiti socialdemocratici che da soli arrivano al trentacinque per cento dei voti ci si sta ponendo il problema di come aprire i confini della socialdemocrazia
Per noi è indispensabile
è indispensabile guardare a questo progetto
è indispensabile capire quanto del riformismo ambientalista in questi anni difficili la sinistra italiana ha capito quanto del cattolicesimo democratico legato a solidarismo la sinistra italiana in questi anni ha capito questa è la strada sulla quale occorre camminare e qui
E qui mettendo in gioco le nostre identità
Questo vale innanzitutto Walter aperte vale innanzitutto per il tuo partito
Che in questa sinistra in condizioni così delicate e difficili possiede la più forte delle identità questo progetto una casa dei riformisti Auteuil i riformismi deve partire da qui
Sono Parisi cioè davanti a me pose il problema lo dico con molto affetto e con grande stima forse in moto
Sbagliato
Prima di un congresso difficile e in maniera un po'Brusca e brutale
E difficilmente avrebbe potuto ricevere una risposta diversa da quella che ricevette al Lingotto ma il problema sta lì
Mettersi in gioco o la sinistra italiana in grado di farlo oppure io penso che i suoi confini resteranno quelli attuali anzi correranno il rischio di restringersi ancora e questo vale per tutti
Lo dico
Senza diplomazie soprattutto senza voler tirare palle in campi altrui il mio giudizio sulla Margherita è noto
Io penso che
La Margherita
Rischi di essere nonostante diciamo le opinioni la battaglia di Arturo Parisi innanzitutto
Un PPI un po'più grande in questo senso può essere utile per combattere una campagna elettorale ma non rientra in in un'altra
Ci sono profondamente cambiati e oggi ci consentono di di lavorare insieme
Non voglio neanche sfuggire al tema immediato allora
Da qui
Al momento in cui sarà possibile io mi auguro in fretta e penso che non dobbiamo aspettare molto dobbiamo lavorare per creare un'che questa casa dei riformismi o dei riformisti per per usare le parole di Romano Prodi che succede
è il problema che ha posto Walter Veltroni
Beh io penso che le scelte che noi facciamo in questi mesi non possono essere scelte
Parlo delle aggregazioni del le convergenze che contraddicono
L'obiettivo di allargare i confini della stilista riforme
Perché se le scelte che noi facciamo dovessero contraddire questa linea di fondo ma noi non avremmo
Avvicinato quel Progetto l'avremmo complicato ha reso più difficili e allora
Le scelte concrete che ci vengono proposte
Beh quella diciamo di una cartello elettorale fra DS SDI e Comunisti italiani
Di cui ha parlato Walter mi rendo conto che non è il cuore del suo ragionamento diciamo è una ipotesi tra l'altro fatta loro lo riconosco Cocco senza nessun intento egemonico e e per questo ne parlo con franchezza perché vi riconosco Agrati disponibilità al confronto
Io faccio fatica a immaginare che questa scelta
Posso essere utile perché creare le condizioni dell'altra scelta di prospettiva
Perché non può essere definita l'unità della sinistra
Perché a questa sinistra manca un pezzo fondamentale
Quella di Bertinotti
è difficile definirla l'unità dei riformisti
C'era Oliviero prima
Abbiamo avuto già qualche polemica con luglio ero Diliberto e faccio fatica ad immaginare Cossutta definirsi riformista giustamente Armando Cossutta si definisce un comunista
Venite a queste somme soffra comunismo riformismo c'è un come dire come fino ad ora c'è stata un'
Ecco allora
Città noi dobbiamo pensare a scelte
Da quale prossime elezioni politiche
Se il progetto della Casa dei riformisti se l'allargamento la contaminazione non sarà possibile non ci saranno le condizioni io penso che queste condizioni andrebbero create DC dovrebbe impegnare tutti nel rispetto
Delle scelte che hanno fatto partiti movimenti come democratici
Ho colto anche da Walter questa grande attenzione l'ha colpito possiamo certo metterci voglia dire Horse su rompete la Margherita perché profumati dici e venite con noi nella casa di Foreman non è questo il tema
Però scelte che noi faremo la quale prossime lezioni politiche devono essere coerenti con quel Progetto non possono contraddirlo
Altrimenti noi corriamo il rischio di di allontanarne la prospettiva non vi avvicinate di allontanare la prospettiva e non ti avvicina infine lascio subito
C'è un'altra ragione questa sì invece elettorale
Noi andiamo al voto in condizioni difficili lo sappiamo della legge elettorale e dell'alleanza tra Polo e lega abbiamo ormai scritto tanto e sappiamo che cosa significa l'alleanza Polo e lega intanto sappiamo i rischi che può far correre al Paese ne abbiamo discusso anche ieri con i compagni europei in maniera molto se sappiamo anche che significa l'alleanza tra Polo e lega nelle grandi regioni del Nord ma e quindi sappiamo delle difficoltà di questa campagna elettorale
Allora mi domando
La coalizione di centrosinistra
A cominciare dal candidato premier
Ritiene davvero
Che si possa andare alle elezioni sulla base di diciamo due formazioni politiche una i democratici si di tra e dall'altra una Margherita che non me ne voglia Arturo a mio giudizio è semplicemente
Un partito popolare un po'più grande
Non si può non c'è il rischio che si crei un grande vuoto tra DS e PPI
E non c'è il rischio che questo indebolisca ulteriormente dal punto di vista elettorale badate bene io sto pensando ad elezioni primavera
E poi c'è anche il problema che come diceva Nenni
Forse quando in politica
Un vuoto si crea
Prima o poi qualcuno Proietti
Questa è un'altra considerazione che ci che io penso l'acqua i processi aggregativi anzi che sono in corso il passare da otto a due
Devono anche tenere conto che questo processo aggregativo avviene a sei mesi dal voto che ha non è sulla luna questo processo aggregativo non è sospeso nello spazio senza forza di gravità e allora discutiamo come sta rende meglio come sarebbe bello come sarebbe giusto no il processo aggregativo che è stato avviato è aperto a sei mesi da un voto difficile che ha tutte le incognite che abbiamo e ridurre semplificando a due
La storia identità i principi i voti l'elettorato del centrosinistra a mio giudizio costituirebbe una scelta come si può dire un po'auto lei sionista e oggi di tutto abbiamo bisogno
Ma non di essere autolesionisti visto che abbiamo di fronte una battaglia elettorale difficile e un avversario altrettanto difficile queste sono le considerazioni
Il rapporto fra socialisti e diessini oggi è profondamente diverso da quello di due anni fa è cambiato
Le ragioni della differenza o le differenze tra noi sono
Molto più sottile di quanto non erano per poi su questo ha di peso tantissimo dalla scelta che ha portato Giuliano a Palazzo Chigi non c'è più non sarei sincero sono dovesse dire
Se non lo dicessi
Secondo luogo
Il punto della riflessione di Veltroni che anche quella di Prodi mi convince
Allargare i confini in Italia della sinistra riformista creando una casa dei riformismi oggi divisi socialista cattolico democratico liberaldemocratico queste la prospettiva che può cambiare davvero
La vita della sinistra il big bang che da tempo stiamo aspettare
Non la cosa tre che non ci piace neppure come la Cosa due ma un big bang vero la sinistra riformista via
Le scelte di questi mesi quelle tattiche quelle immediate a mio giudizio della differenza tra l'impostazione di Walter e mia
Parte la quale discuteremo ancora prossime settimane sono assolutamente convinto che occorra mantenere un confronto su questo e che le scelte con crete non possono contraddire la prospettiva di fondo se lo fanno la prospettiva di fondo diventa davvero un miraggio
Per la sinistra italiana infine attenzione che semplificando semplificando e ancora semplificando alla fine
E non ci si ritrovi avendo semplificato i nostri elettori e a sei mesi dal voto io penso che sia un rischio che non ci possiamo assolutamente permette infine una parola essendo io in qualche modo anche in questo caso l'editore di Mondoperaio dico è un grande augurio un grande augurio a a a Luciano Pellicani
è una cosa insomma che ci riconcilia un poco la politica con la storia con la vita estere stamattina qui a rivedere Mondoperaio che ritorna a svolgeva eccome sta dimostrando anche dibattito
Di prima che immagino continui
Ci riconcilia un po'tutto il fatto di tornare a vedere Mondoperaio che torna ad essere un uno dei luoghi in cui la sinistra italiana
Senta le divisioni del passato senza le asprezze del passato guardando ad una prospettiva di unità discute al proprio interno e immagino anche con tanti altri augurio di buon lavoro a Luciano e a tutti gli amici e compagni
Quelli dare la parola a Giuliano Amato
Ragazzi attenti e
Cioè da quello che capisco si profila un accordo per un tempo che non c'è ma c'è un disaccordo per il tempo che c'è
Ora noi siamo vecchi e tenaci ma vorremmo che prima o poi in un tempo che c'è ci si mettesse d'accordo perché se no ci sentiamo un po'smarriti ma io non tanto son contento di essere qua per Mondoperaio così è una specie di effettivamente di di ritorno che spero sia Ritorno al futuro e non ritorno al passato
Nel senso che diceva ora in merito di Vissarion diceva anche va troverebbe che può darsi che non siano finiti i tempi nei quali sì imposta il dibattito politico sulle riviste probabilmente quando eravamo giovani noi ricominciava definitiva
Oggi ha bisogno di rami ficcarsi molto più largamente ma credo che ne abbia ancora bisogno perché la politica è qualcosa
Su cui bisogna pensare perché se non è cultura non è politica non prende non attecchisce non riflette alcunché
E le riviste hanno da questo punto di vista a mio avviso una funzione non sostituibile per non crea alla ma col
Mettendone in evidenza i vecchi legamenti poterla poi restituire in un ambito più
Ed è quello che in fondo facemmo negli anni d'oro
Che sono devo dire personalmente i più begli anni del mio impegno legato alla politica ecco se io penso a quegli anni lì tra il settantasei e il settantotto sono anni che ricordo come i più beh né allora si poteva parcheggiare
Nella discesa che dal Pincio porta verso piazza del Popolo io parcheggiavo lì si faceva
E poi andava di via Tomacelli e lì ogni mattina eravamo a discutere
A creare le premesse di quella che è stata una stagione culturale straordinaria con un difetto che già allora ci riconosce che
Fumo bravissimi nella pars destruens ti ricordi luce Angelo dicevamo discorsi di vent'anni fa
Ma sono meno bravi forse perché era più difficile nella pars construens e quindi così dargli a sminuzzare le ceneri di Togliatti che era il pezzo di Ernesto di allora
Ma ecco la casa riformista ed allora che aspetta
Anche se dei pezzi ne sono stati fatti anche se dei pezzi ne sono stati fatti
Ma quell'idea dalla quale allora eravamo partiti non dimentichiamo che noi eravamo partiti da quell'idea noi eravamo partiti in una fase nella quale
C'era un abbraccio che ritenevamo letale tra
Privo del fermento liberale che noi ritenevamo essenziale nel socialismo
E quindi lavoravamo per la sinistra dell'alternativa
Questo ce lo dobbiamo ricordare era questo il il il
Così fuoco che stava sotto il pentolino di Mondoperaio di quelli già naturalmente noi pensavamo che una sinistra dell'alternativa dovesse essere una sinistra Ribera
Anche se alternativa era parola che aveva in sé una evocazione più di estrema sinistra diciamo tant'è che taluni di ravvisavano l'alternativa di regime
E noi avemmo dei problemi proprio nell'uso di questa parola alternativa che creava quell'equivoco
E che l'allontanava dall'idea di socialismo liberale e quindi dall'idea
Che noi cominciammo allora definire ma che poi non sapemmo ben costruire questa sarebbe stata la parte construens e questo lo facesti tu più di altri mi ha il merito che la sinistra dell'alternativa e la sinistra politica di un sistema ad economia di mercato
Questo fusti tu quello che lo disse più di ogni altro
E allora noi questo io l'ho detto più volte la cultura del mercato noi socialisti non l'aveva
Non l'aveva
E questo fu uno dei limiti della nostri della nostra difficoltà a fare la pars construens sin quando negli anni Ottanta impostando il nostro riformismo ci mancava la cultura del mercato annusando
Che c'era uno spirito di libertà che bisognava assecondare nel mondo imprenditoriale imprenditoriale italiana
Ma non ci costruimmo intorno la cultura della concorrenza non a caso la prima legge sulla concorrenza sarebbe arrivata non per merito nostro ma nel mille novecentonovanta
E questo è una riflessione critica che noi dobbiamo fare sugli stessi ecco noi abbiamo avuto grandi responsabilità lungo gli anni Ottanta ma la legge sulla concorrenza non abbia no non l'abbiamo impostata
è stata impostata è stata impostata da altri se io vado retrospettivamente alle ragioni che ci hanno reso difficile la pars construens essendo state così efficienti nella pars destruens questo lo devo ricorda
Gli è buona parte dei pezzi che oggi la società
Dovrebbe mettere insieme in una cultura in una politica riformista partono dal fatto che la nostra è un'economia di mercato sul quale si può destinare
Certo nel momento in cui noi vedemmo i meriti oltre che i bisogni in qualche modo annusando questa cosa ma non usammo collocarci in un contesto culturale che
Largamente non avevamo ancora acquisito nei mi ha seminato oggi
è chiarissimo
Che il bisogno di autoaffermazione
Il bisogno di essere messi in condizione di farsi valere ma di gestire se stessi di assumere responsabilità
Di fare lavori nei quali si valorizza la propria professionalità tutto questo in realtà è sana e funzionante economia di mercato insomma è il contrario delle partecipazioni statali è il contrario degli anni
C'è di custodi il contrario dei servizi sociali interamente statali usati insomma ecco è tutt'The queste cose in cui si vuole essere se stessi anche nell'aiutare gli altri oltre che nel far valere sementi
Oggi lo possiamo fare presto siamo maturati tutti oggi secondo me è una splendida stagione per un nuovo Mondoperaio
Potremmo quasi dire eri dice Balthus e riprendere quelle discussioni di allora ed è giusto che sia Teo già guida se vuoi
Perché tu potresti dire io ve l'avevo detto vent'anni fa
Ma voi su questo eravate ma neanche questo mi colpisce scusate se io mi soffermo su questo ma qui sono le cose che poi a me al fondo nella vita interessano di più
Noi eravamo sudditi tutti contrari
Non abbiamo mai litigato sul mondo operaio su quella tua impostazione abbia l'abbiamo semplicemente fatta scivolare accanto a noi ti ricordi no quindi veramente siamo siamo cambiati finalmente allora
Sono cambiati tutti no tra ecco questo è un processo che ha investito noi ha investito da ex partito comunista italiano
Io non non posso dimenticare che la critica a questa nostra cultura più pubblicistica è venuta in questi anni da uno come Bach
A Fabrizio si può rimproverare qualcuno gliel'ha rimproverato credo brucia ed altri
Di avete preso questo filone critico nei nostri confronti
Poteva essere più ecumenico nel nel diffondere critiche dice non ha
Però a un certo punto questo a per aiutare me stesso a capire la mia crescita culturale di cambia di poco in realtà è vero quello che lui dice sì sul fatto che noi avevamo ancora la cultura della direzione pubblica quando avremmo dovuto introdurre la cultura del mercato ma pronto ora questo lo possiamo fare
Ecco ora c'è una stagione nuova
E c'è una stagione nuova che ci viene testimoniata da appunto come cercavo di dire un minuto fa da tanti soggetti sociali
Che vivono questo nuovo clima di libertà responsabilità chi è è quello del nostro tempo
Il partito riformista deve essere il partito di questi soggetti
è un partito che le parla in realtà la cultura di questi soggetti io di questo sono convinti sui questo soggetto per il nuovo tempo parlavo l'altro giorno a Milano ne avevo parlato in passato
E proprio perché il figlio largamente della Società delle conoscenze un soggetto consapevole degli altri non estraneo agli altri e potenzialmente la ragionevole Sinistra per l'economia di mercato
Che non si occupa soltanto di sì ma si occupa di serie degli altri che vede in equilibrio le ragioni dell'autoaffermazione della solidarietà sociale sente il bisogno di entrante e pronto ad entrare
Io dicevo un giorno tratteggiando amo così in modo scherzoso magari manda i figli alla scuola priva ma vuole che la scuola pubblica funzioni bene se non per i suoi per i figli degli altri
Non è il soggetto in cui sta autoaffermazione e basta Cresci e moltiplica la tua ricchezza che il modello che viene evocato da è un soggetto che in tanti ambiti e che noi dobbiamo raggiungere aiutandolo a sistemarsi in una cornice ad avere dei punti di riferimento
Allora Partito riformista è il partito che riesce a toccare questi soggetti
La prova della sua vitalità e la prova che parla loro con loro nome il fatto che Veltroni Boselli ed eventualmente qualcuna parlino fra di loro questa è un'ottima premessa ma non è qui non è assolutamente non dimentichiamo che la storia del riformismo che cosa ha rappresentato il riformismo
Nel secolo ventesimo ha rappresentato momenti di forte contatto tra la politica e ceti sociali e il cui problemi potevano essere meglio risolti attraverso la politica d'acquisto
Quindi la forza del riformismo è stata la contiguità percepibile percepita tra un ceto politico e degli interessi più ancora che i rappresentanti collegati a questo c'è collega
Questo è stato
Mentre il altri
Hanno potuto galleggiare in altro modo il riformismo senza la forza di un consenso popolare che era espressivo di adesione a quella politica non avrebbe potuto dire
Giustamente si dice
Forse giustamente l'ho sentito dire più volte ne ha discusso più volte in questi mesi come Alfredo Reichlin il il riformismo senza popolo non c'è
No non riesce ad essere tale perché non non non ha radici al massimo riesce ad arrivare alla gazzetta ufficiale
E in questi anni ci è arrivato più volte il riformismo senza popolo alla Gazzetta ufficiale ma lì è finito
Allora
Se è così
Io primo e ora enuncio soltanto
Te teste di capitolo sono convinto che l'Italia ne ha bisogno di questo perché
E credo che questo partito debba avere una vocazione maggioritaria
Per essere e effettivamente riformista deve avere una vocazione maggioritaria non teme stabilire un confine trasse e la controparte elettorale
Io mi occupo della sinistra e qualcun altro no questo io lo rifiuta lo dico con chiarezza questo io lo rifiuto
Io posso capire che
Partendo da otto che è sempre un po'meno del diciotto da qui parte la Serbia che
è sempre un po'meno diciotto da qui parte la Serbia
Uno debba accontentarsi di obiettivi intermedi diciamo ma questi obiettivi intermedi hanno una finalità a a mio avviso contingente insomma servono così a spaventare meno la gente a porre fine a all'immagine di questo centro sinistra i cui componenti non entrano di solito senza un potente obiettivo in una sola macchina fotografica perché quelli abbia estreme uscirebbero
Dall'immagine di tanti loro si sono dovuti attrezzare con questi macchinari molto compressi per potercela fare entrare tutto il centrosinistra serve a questo è una riduzione semplificatrice del lavoro dei fotografi e magari anche del del percezione da parte degli elettori ma
Io francamente che non non ma ingessato nella mia vita di definirmi socia di sa chi lo sono sempre stato filo sonora e che continuano ad esserlo
Non accetto che qualcun'altro debba rappresentare il centro
Perché io ritengo la la mia cultura i miei legami la mia possibile offerta politica tali da dover coinvolgerebbero prendo atto di una data situazione su ecco allora
Per cui
Effettivamente considero il passaggio attraverso la botanica una fase pre-politica chi prepara il ritorno alla politica
Però ho il massimo rispetto frutto delle necessità temporanea della botanica ma mi e creo un orizzonte che ha rivolto nettamente a a superarlo
Secondo il superamento di questo indossi in testa nella propria capacità di creare sintonia con i soggetti sociali del nostro tempo
Non soltanto sintonia tra di noi
O noi siamo capaci di portare questa cultura a al lo scontento
Di verificare sintonie
Di fare politica come la si faceva una volta andando a trovare altri e coinvolgendoli fisicamente noni in percentuale di share televisiva ma fisicamente non io credo che si costruirà mai di un partito neanche nel Tremila attraverso i soli mezzi di comunicazione di massa Seat costruiscono ordinanze si costruiscono Polzot e poi non è detto che i voti coincidano con le Poste tra quello serve moltissimo fa parte ormai della politica ma per me la politica non può rinunciare ad una Rete chi è fatta anche di rapporto diretto tra esseri umani e allora bisogna acquistare anche in quel modo la capacità della nostra cultura di raggiungere altri
Se questo budino cresce e funziona questo budino diventa il partito riformista al di là delle intenzioni iniziali con inizia quando si comincia a fare questo lavoro secondo me subito
Secondo me subito
Non è che fare dei tentativi in questo senso significa averlo già creato il partito
A vedere ripudiato la teoria dello zero otto del fisico Roberto Villetti che ha parecchi elementi di veridicità
Ne ha scritto sul mondo Pera ma ne parla di frequente e sta creando una scuola come tutti i fisici di rispetto
Perché ha un senso voglio dire quella cosa lì ma non non c'è contraddizione con la teoria del vuoto nel fatto che intanto si cerchi di vedere che serve comunque
Quali filoni di cultura politica si è in grado di portare come dicevo alla scoperta o di vedere sintonizzati con altri di vedere capaci di costruire un tessuto di cui abbiamo un disperato bisogno nella società
In quanto questo accada non lo confondiamo con aggregazioni elettorali questo intrico ha ragione ma non è detto che questo coincida con l'aggregazione elettorale però nella fase elettorale
I politici amano dire io io francamente non amo questa espressione anche se faccio politica bisogna dare un segnale no
Quando me lo dicono in sede di Finanziaria dico sempre di no carichi di in genere sono segnali costosissimi vedete in dicono segnale ma intendono soldi in realtà vorrei qui bisogna andarci piano ma a prescindere dalla finanziaria
Rispettare dei segnali vuol dire dare delle indicazioni ottenne inerente i comportamenti che hanno una possibile coerenza con un obiettivo futuro non ancora realizzato
Ora il motivo di dare questi segnali sono molteplici non tocca a me dirlo in questo momento mai note di dare questi segnali sono molteplici l'importante secondo me e che un lavoro cominci
Che si sia effettivamente un impegno a dire apparteniamo alla stessa famiglia politica non siamo solo ci sono anche altri
Che sia che siamo interessati impostiamo un lavoro comune vediamo questo lavoro che cosa rende dove porta quali assonanze crea nella società
Bruciano di cui leggo ogni riga e ieri sera mi ha messo a dura prova perché francamente su questo numero di Mondoperaio ha scritto una sberla diritti e che non finivano mai e da
Da questo punto di vista Luciano ti consiglio questo Luciano qui di dare un limite ai tuoi collaboratori perché e nefasta e fasto però una rivista anche se è uno come Bush hanno che si iscrivano trenta pagine in una volta pari oggi non ci si arriva più
Molti tutte insieme cioè letture scritte una volta pretendi avrebbe detto Troisi che noi che leggiamo tutte insieme esternamente offerti sua e e che resta in classe ma noi ecco ha scritto proprio una specie di Progetto
Di passaggi di avvicinamenti progressivi al piacere del partito riformista protervia descrittivo uno ad uno si possono cominciare a costruire questi passaggi si può in sede elettorale dare dei segnali coerenti con tutto questo cento qui Arturo deve fare l'esame di coscienza insomma Arturo è veramente nella condizione scomoda di Arlecchino perché il teso tra due realtà
Però no tra due realtà perché
Perché erano perché da una parte lui è in qualche modo garante di un fatto positivo per il centrosinistra in questo momento che questa aggregazione di centro che rende molto meno confusa appunto è molto meno frammentata la la fotografia
Di gruppo del centrosinistra
Dall'altro certo io lo vedrei più naturalmente nel partito riformista che che non nella che non nella Margherita e quindi qui c'è qualcosa che ebbe corruzione futura che l'evoluzione futura dovrà dovrà chiarire dovrà chiarire perché qui è indiscutibile quello che disse Ricotti chi ha figli alla Margherita
Dell'idea che il più possibile chi era democristiano deve rimettersi insieme Otello idea che esiste un conglomerato moderato chi è bene nel centrosinistra che è bene che si mette insieme in realtà è figlia di entrambe le cose
Figlia è figlia di entrambe le cose ma allora qui c'è qualcosa che ora ha una sua utilità elettorale
Ma forse il futuro dovrà comportare delle evoluzioni diverso noi non lavoriamo soltanto ai fini delle elezioni lavoriamo ai fini di un futuro più
Ecco io mi fermo tua anche perché o per l'altro anche troppo voglio solo diretti io in questo processo ci sono
La cosa che mi piacerebbe di più sarebbe starci il mondo operaio devo dire e alle ora ho altro da fare ma mi rendo conto che non è l'unica cosa che posso fare che devo fare anche altro rispetto piste e io sono pronto a fare altro rispetto a questo punto
Vorrei che si trovasse il modo tifare per coincidere il tempo che c'è col tempo che non c'è
Altrimenti non facciamo nulla nel tempo che c'è e non arriverà mai il tempo che non c'è
Va be'
Potrebbe cioè
Cosa però speculare sempre no io credo che Carlo
No automatismo
Come
Ha
Fatto avvocati era stato senta
O venticinque ventisei due
Credo che
è è riguardare ma
Sì
Sì
Detenuta
Quindi
Sa
Scuole
Responsabile
Giornalisti
Va bene
Ma insomma
Stasera
Sofferenza