"Kosovo. L'Italia in guerra" convegno organizzato dalla rivista "Limes" e dal Limes Club di Roma in collaborazione con la Società Italiana per l'Organizzazione Internazionale (SIOI), in occasione dell'uscita del quaderno speciale di "Limes" presso Palazzetto Venezia in Piazza San Marco, 51

Se posso così
Siamo ecco possiamo cominciare
Buonasera desidero salutarvi a nome dell'azione
Come forse qualcuno di voi ricorderà
Si è svolto qui in questo senso stessa sede nel nello scorso mese di ottobre
Un dibattito
Un dibattito sul Kosovo promosso dalla rivista Limes
Significative significativamente in toto lato Kosovo la guerra vicini
Sono passati sei mesi
La situazione profondamente mutata
La guerra non è più vicina
La guerra la stiamo vivendo
E sono successe
Sul campo
Alcune cose importanti che conoscete tutti perché sono oggetto di dibattito quotidiano
Io per quanto mi concerne vorrei soffermarmi su una un altro aspetto importante anche questo che si è verificato soprattutto negli ultimi giorni
Sono le prospettive di una soluzione
Politica della crisi che hanno preso il sopravvento nell'attenzione degli osservatori perché sono oramai rientrate in gioco la Russia le Nazioni Unite
Io credo che porre fine a l'emarginazione della Russia sia stato un atto di saggezza perché il Joulali la e umiliarla era stato controproducente e pericoloso
Ma io credo che e soprattutto l'intervento delle nazioni unite
Che potrà avvenire un un effetto determinante per lo lo svolgimento di questa di questa iniziativa politica
E intervento di Kofi Annan rappresenta effettivamente la vera innovazione nel quadro politico e nella paralisi del Consiglio di sicurezza che era
In preda al gioco incrociato dei veti il segretario delle generale e Nazioni Unite
Era l'unico a potersi esprimere autorevolmente a nome dell'Organizzazione mondiale
Noi sappiamo quali sono i cinque punti di Kofi Annan
Sono diciamolo pure molto vicini a quelli della NATO
Ma aprono degli spiragli negoziali che potranno essere utilmente
Utilizzati
Perché consentono di fare rientrare la Russia in gioco nella determinazione delle delle condizioni della della soluzione politica e
Io credo che con le dichiarazioni di Kofi Annan si è un po'delineato il quadro negoziale
Ci potranno c'è una certa libertà di e di manovra e di negoziato dove su due punti la composizione della della forza di intervento e i tempi del ritiro delle truppe serve e della cessazione dei bombardamenti ma nel Complesso il quadro negoziale è stato determinato naturalmente non sono non sono venute meno le difficoltà sono consistenti dovranno essere affrontate nel nelle settimane che verranno io non credo che si possa contare su una soluzione rapida ma io credo oramai che questo processo negoziale si è messo in moto si è messo in moto e come dicevo l'intervento della Russia e quello delle Nazioni Unite hanno consentito di aprile uno uno spiraglio secondo me è di grande importanza io mi fermerei qui e mi riservo di prendere la parola dopo grazie
Grazie ambasciatore grazie ancora a lei e a tutti gli amici della Sea ohi
E a Nimes crebbero ma che hanno organizzato questo appuntamento inattesa di Giuliano Ferrara ammesso che riesca a guadagnare questa posizione e di Marta Dassù che ritardo io comincerei questo nostro incontro cercando di enunciare qualche qualche questione più che dare delle risposte perché non è che ne abbia
Su tre temi
Microfono su su tre temi dicevo il primo perché siamo in questa guerra il secondo come possiamo vincerla il terzo quali sono le conseguenze per noi
Dunque le motivazioni come sapete per questa guerra sono state rimangono abbastanza vaghe
Una prima motivazione che stato enunciata anche dal presidente Clinton è in generale dalla dai Paesi dell'Alleanza atlantica all'inizio dell'offensiva aerea fu quella riportiamo Milosevic a Rambouillet
Questa ipotesi ammesso che avesse mai avuto un senso ne ha perso parecchio per strada tant'è vero che non viene più enunciata fra l'altro si è un po'giocato anche sull'equivoco a proposito di questo Rambouillet perché si è in qualche modo presentato la vicenda negoziale come se di un vero negoziato si fosse trattato di realtà per chi ha seguito avendo anche parlato con alcuni dei protagonisti
La vicenda diciamo tra un boia e Parigi non c'è stato un vero negoziato le parti si sono viste un paio di volte per occasioni formali c'è stato un negoziato abbastanza aspro tra soprattutto gli americani e l'UCK
Mentre sia più abbastanza trascurato il negoziato con i serbi e comunque non c'è mai stato nessun contatto vero diretto negoziale tra kosovari albanesi e governo jugoslavo rappresentativo sulla la seconda motivazione che è venuta fuori soprattutto dopo l'inizio della pulizia etnica in Kosovo è stata quella della guerra umanitaria ora io non entro in questo tipo di motivazioni perché mi pare che già assumere il punto di vista dell'intera umanità
Sia un'impresa superiore a quella delle mie a quella delle mie forze e in ogni caso diffido linea di principio da chi assume il proprio punto di vista essere uguale a quello dell'umanità
è un novum ma non si è mai vista una guerra umanitario delle bombe umanitarie
è una spiegazione francamente poco credibile anche dopo quello che sta succedendo in questi giorni
La terza e più concrete anche più nobile spiegazione che è stata presentata sia pure in maniera informale era quella di dire siamo in guerra per i kosovari siamo in guerra per difendere le popolazioni kosovare per riportarle nel nel loro territorio da cui sono state scacciate
Anche questo però mi pare una motivazione difficilmente ottenibile se noi teniamo conto delle conseguenze delle nostre azioni cioè non solo delle intenzioni ma anche di quello che ne produciamo sul terreno ammesso che le nostre intenzioni fossero le migliori il risultato di questa campagna aerea e che abbiamo ovviamente bombardato gran parte del territorio kosovaro oltre che quello serbo in generale
Le distruzioni a Pristina dovute bombardamenti da testimonianze che ho dirette sono piuttosto gravi
C'è stata anche questo chiamiamo l'incidente di ieri che oggi la NATO in qualche modo ammette essere frutto di un di un errore di un suo aereo
E quindi diciamo questa idea di salvare i kosovari mi pare un po'difficile da provare dopo che centinaia di migliaia
Sotto la spinta anche delle milizie serve delle forze paramilitari hanno abbandonato il territorio e si trova in una condizione francamente disastrosa che poteva essere credo anche abbastanza previsto e che invece non lo è stato
Io credo che quindi la motivazione vera o almeno una delle motivazioni vere sia quella che siamo in guerra per difendere la credibilità della NATO e questa mi pare già una motivazione più seria
La credibilità della NATO che sta cambiando volto che non è più la NATO della guerra fredda ma la NATO in un contesto molto più complesso e in cui manca il famoso arcinemico sovietico
Questo implica una serie di conseguenze tra cui quella di una evidente differenza di percezioni e quindi anche di interessi fra i membri dell'Alleanza che è emersa sia durante la fase diciamo pseudo negoziale sia anche adesso
L'ultimo episodio credo sia questa proposta tedesca di ventiquattro ore di cessazione dei bombardamenti in cambio dell'inizio del ritiro di Milosevic che è durata poche ore essenzialmente per il detto americano
Credo che le l'errore di fondo poiché abbiamo commesso dico abbiamo perché troppo facile poi scaricare tutto sugli americani è stato quello di considerare che forse Milosevic aspettava solo di essere bombardato
Con qualche bomba per cedere un Kosovo che di fatto aveva già perduto cosa che non si è verificata evidentemente non tutti ragioniamo con lo stesso metro e non Putin ragionano con un metro conservativo ed economicista come quello che si tende ad utilizzare in Occidente
La seconda questione come possiamo vincere questa guerra
Beh da un punto di vista tecnico militare non è molto difficile per esempio basterebbe attaccare la Jugoslavia da nord dalla Croazia dall'Ungheria vie tutta pianura con l'autostrada Zagabria Belgrado in poche ore
Una forza militare che avesse un minimo di consistenza arriverebbe a Belgrado
Ma può essere questo un obiettivo politicamente spendibile e motivabile francamente mi pare difficile
Quindi credo che bisogna uscire da una logica puramente militare che ci poi ci ha portato prima al la minaccia dell'uso della forza
Senza risultati poi ai bombardamenti effettivi con risultati disastrosi sulla popolazione e meno efficaci per quanto riguarda la capacità di piegare Milosevic
Continuando con questa scala rimarremo a un intervento di terra che probabilmente poi dovrà essere eventualmente aumentandolo secondo la logica dell'escalation e non voglio nemmeno pensare oltre questo tipo di logica non ci porta molto lontano non ci porta nessun tipo di vittoria anche perché non è definito l'obiettivo cioè non sappiamo quando possiamo dire di aver vinto dato che non abbiamo chiare le ragioni perché abbiamo iniziato la guerra uno dei diciamo degli Obiettivi teorici che la NATO pone le cinque punti paradossalmente e quello del rientro dei profughi kosovari
Cioè dopo avere in qualche modo provocato la loro fuoriuscita non direttamente ma indirettamente noi ci proponiamo di fare rientrare ora l'esperienza purtroppo della storia ma anche della storia recente dei Balcani
E che i profughi non rientra o rientrano in cui diciamo in quantità abbastanza limitate specialmente se poi le case vengono bombardate quindi questa possibilità di riportare i profughi kosovari che linea di principio è ultra giusta in linea pratica è una diciamo una posizione abbastanza teorica
Le esperienze anche non so della Croazia della Bosnia sono lì a a insegnarci
Forse allora converrebbe uscire da una logica puramente della forza e cominciare a invertire l'ordine dei fattori cioè non determinare gli obiettivi in base alla forza ma la forza in base agli obiettivi come dovrebbe essere credo in qualsiasi ragionamento politico e anche politico militare perché non esisteva diciamo la forzatura e forse non è un caso che in questa guerra i più moderati siano stati generali il più falchi siano stati diplomatici proprio perché i generali più dei diplomatici proprio in mente hanno la percezione di che cosa sia una guerra vera
Mentre i diplomatici o i politici parlo in termini generali ma si possono fare anche degli esempi concreti non hanno una grande esperienza di questo e forse non hanno nemmeno una grande coscienza delle conseguenze delle loro azioni
Allora credo che un punto diciamo per poter dire che qui si ferma la guerra sia quello di evitare l'allargamento della guerra
Cioè una priorità fondamentale è quella di evitare che questa guerra si trasferisca su altri paesi per esempio la Macedonia per esempio l'Albania sono di ieri notizia di sconfinamento jugoslavo
Per esempio il Montenegro dove non si può affatto escludere una guerra civile jugoslava tra serbi e montenegrini
Potrei continuare questa lista ma soprattutto il punto di discrimine oltre il quale non bisogna andare secondo me e la rottura con la Russia questa guerra è stata vissuta dai russi e parlo dei russi in generale destra sinistra liberali comunisti fascisti è stata vissuta dalla Russia dai russi come una prova generale di un intervento NATO in Russia
Cioè i russi si sono visti in qualche modo Allo specchio e hanno individuato in questa azione NATO un tentativo di affermare
La possibilità di una NATO come si dice con termine serrato globale col termine più preciso diciamo macroregionale cioè che può intervenire in aree ben lontane anche dalle sue basi tradizionali
E questo naturalmente con le turbolenze nel Caucaso con un mondo musulmano che rappresenta pur sempre il diciotto per cento degli abitanti della Russia
Credo che maniera giustificata abbia provocato parecchio allarme
Quindi per arrivare quanto meno non dico a a una pace vera ma a una cessazione delle ostilità occorre recuperare un arbitro e questo arbitro a questo punto credo che non possano essere che le Nazioni Unite
E per recuperare questo arbitro bisogna anzitutto recuperare la Russia perché finché la Russia è tenuta diciamo ai margini o si tiene margini
Di questa vicenda difficilmente si possono riattivare la si limite dico le Nazioni Unite non il segretario generale cioè le nazioni te nel loro complesso e quindi anche il il Consiglio di sicurezza il segretario generale può avere dei rapire sta avendo
Dopo diciamo una Periodo diciamo di di sonno un'attività molto intensa come diciamo come negoziatore ma poi una sanzione di una situazione di pace ed ho di nuovo cessate il fuoco sul terreno credo che possono prenderla solamente le Nazioni Unite
Questo per quanto riguarda il cessate il fuoco per quanto riguarda la prospettiva di lungo termine io credo che una delle poche cose
Forse positive di questa guerra sia stata quella almeno di avere iniziato a suscitare in Europa una coscienza dei propri doveri delle proprie responsabilità
Che per ora si traduce in atti abbastanza contraddittori in Val Betty ma che in prospettiva potrebbe finalmente creare quella coscienza e quel polo europeo senza il quale anche la stessa la alleanza atlantica
Verrebbe sbilanciata che sarebbe addirittura rischio
Quindi in maniera concreta sul Kosovo una forma di protettorato europeo e qualche cosa non solo di possibile ma credo anche di auspicabile naturalmente poi le forme in termini di diritto internazionale possono essere verificate possono essere in qualche modo adattate
Ma abbiamo visto a Parma diritto internazionale si è rivelato per quello che credo sia sempre stato c'è una funzione dei rapporti di forza
Ma certamente in questa in questa vicenda diciamo una forma di presenza europea una responsabilità europea per il Kosovo credo che debba essere affermato concludo sulle conseguenze per noi
Io credo che la conseguenza di questa guerra sarà per noi la creazione di un enorme Mezzogiorno Esterno cioè avremo alla frontiera Adriatico balcanica in Albania in Macedonia in Serbia stessa e in generale in quella regione
Un serbatoio di tensioni sociali e di instabilità politiche che ricadrà largamente sulle nostre spalle certamente molto più sulle spalle italiane che non su quelle
Inglesi o francesi per non parlare di quelle americane quindi dobbiamo prepararci a gestire questo che io definirei appunto un mito giorno Esterno che vada diciamo da Sarajevo a Skopje da Novi Sad a Cattaro in fondo anche da Belgrado a Tirana
Un uno scenario con molti rischi ma anche con qualche opportunità se sapremo coglierle con intelligenza
Certamente ci sono conseguenze negative che non su cui non mi soffermo che sono sotto gli occhi di tutti che la gestione di una massa di profughi che arriverà certamente nelle prossime settimane la interconnessione tra le mafie balcaniche le mafie nostrane che in qualche modo è già sul terreno e non solamente nel sud ma anche nell'Italia settentrionale le conseguenze per l'economia adriatica per il turismo e così via sono sotto i nostri occhi
In conclusione alla fine di questa guerra io credo che una riflessione anche all'interno dell'Alleanza atlantica sul senso della nostra partecipazione a questa alleanza debba essere comunque sviluppata
Le alleanze non sono dei tassi che si prendono da qui in cui si sale si scende noi siamo un Paese serio credo che l'abbiamo anche dimostrato in queste settimane
E abbiamo dimostrato una coerenza anche quando siamo stati di fatto chiamati a mobilitare le nostre risorse ai nostri soldati contro i nostri interessi
Quindi abbiamo dato una prova in qualche modo suprema di fedeltà all'Alleanza abbiamo messo la fedeltà all'Alleanza addirittura al di sopra dei nostri immediati interessi nell'area
Ma questo può essere fatto una volta non può essere fatto due o tre volte se non riusciamo a riequilibrare il rapporto fra italiani ed europei ed americani in questa alleanza il rischio è che salti alleanza atlantica cioè salta il perno della nostra sicurezza
E questo è qualche cosa che credo non possiamo permetterci
Io ho gettato semplicemente così alcune questioni sul tavolo ma sicuramente potranno essere meglio sviluppate o sviluppati altro terreno dagli illustri ospiti che sono qui stasera con noi abbiamo deciso di fare un primo giro di interventi di dieci minuti in modo da dare poi spazio a brevissimi interventi a domande del pubblico per fare un diciamo giro conclusivo
Comincia il senatore Armando Cossutta grazie
Noi l'Italia si è trovata in guerra
In una guerra che è di fatto cominciata con i bombardamenti
Senza saperlo e senza volerlo
I bombardamenti sono iniziati
Senza che prima fosse stato riunito il Consiglio dei ministri
E senza consultare il Parlamento
Una guerra
Quella che stiamo vivendo
Di cui e difficile
Comprendere tale dal mio punto di vista è impossibile condividere gli obiettivi
Lo diceva già mi pare molto efficacemente Caracciolo
Non ho che da ribadire quanto egli stesso ha dichiarato pochi minuti fa
E cioè che non si riesce
Razionalmente a comprendere che cosa ci si prefigge io non non vorrei anche per brevità
Riprendere motivi di carattere Caratti principio
Che pure sono importantissimi
La Carta delle Nazioni Unite il trattato del Nord Atlantico la costituzione della nostra Repubblica
Che sono state violati anzi violentati dalla partecipazione del nostro Paese a questo conflitto
Ma voglio porre politicamente la questione
E cioè che mi pare del tutto fuori luogo prima
Prima di ogni altra la questione di una di un ritorno a Rambouillet o comunque di un rispetto degli accordi di Rambouillet
Ritengo che lui si sia compiuto da parte degli Stati Uniti uno dei più grandi imbrogli politici e diplomatici
Della storia diplomatica internazionale
Il nostro ministro degli Esteri ha dichiarato
Che non era a conoscenza tutti certi protocolli
E in quei protocolli sono stati inseriti in extremis delle parole la rivista con grande efficacia il libro
Particolare supplemento di Limes
Che ho apprezzato molto
Con grande efficacia descrive come si sono svolti i discorsi e trattative no
Perché trattative tra serbi tra Jugoslavia e kosovari non tra serbi e kosovari non ci sono mai state
E comunque di accordi che all'ultimo momento testi che all'ultimo momento in extremis sono stati modificati per ottenere il consenso dei kosovari e per ottenere il ottenere il rifiuto del surf
Nascono a questo riguardo interrogativi seri
Su che cosa effettivamente ci si prefigge S
Perché con l'avvio dei bombardamenti e comunque che una guerra
E possibile pensare che l'obiettivo non sia tanto
E non si è neppure fondamentalmente quello della sacrosanta autonomia del Kosovo e dei diritti sacrosanti dei kosovari
Ma una esigenza in questo caso preminentemente degli Stati Uniti il potere mettere piede in questa parte devo Oropa in questa zona delicatissima dell'Europa che era sin qui sfuggita al loro al loro controllo
E a determinare anche nei confronti di un'Europa
Che va sia pure gradualmente evolvendosi verso la ricerca di una propria estinzione non certo di una contrapposizione che nessuno credo cuore
Ma di una distinzione quindi di un'autonomia non soltanto economica ma anche politica ma anche militare rispetto agli Stati Uniti
Con l'argomento molto semplice noi siamo i padroni del fondo perché abbiamo la forza per comandare sul mondo intero
Ci sono altre ragioni
La ragione umanitaria certo è fortissima e credo che le immagini che abbiamo visto tutti nel mondo in Italia
Per televisione abbiano messo in evidenza più di qualunque discorso sull'atrocità di quelle persecuzioni
E quindi della necessità di un intervento fermo il forte
Nei confronti dei persecutori
Ma Milosevic è un persecutore
Si sapeva e si sa è un persecutore
La NATO lo sapeva lo sa
E allora perché abbiamo ritirato l'OSCE fintanto che l'OSCE era presente con i suoi osservatori sia pure tra mille difficoltà
Abbiamo avuto gravi incidenti
E anche diverse centinaia anzi migliaia di profughi ma nel momento in cui l'OSCE è venuta via da al Kosovo dato che è un persecutore avuto mano libera la persecuzione
E quindi con l'intento di salvare un popolo sia finito per disperso
E quei profughi sono diventati oltre mezzo milione non so quant'altri
Che cosa allora ci si prefigge che cosa ci si è prefissi con questa guerra è difficile dare una risposta
Razionale è convincente
A questo punto credo non essendo Chiaia comunque non essendo accettabili gli obiettivi se a questi sono quelli che sono stati indicati che anche Caracciolo indicava che io ripreso bisogna uscirne cercare di uscirne al più presto
Illudersi
E cosa tragica per degli uomini politici perché i diplomatici illudersi quando si comincia una guerra
Illusione uno delle cose da evitare sì
Ed è stato una illusione quella di potere convincere con i bombardamenti Milosevic è e la Serbia a accedere a tornare indietro ad accettare le clausole che non avevano voluto accettare
Era un'illusione ed è un'illusione
Credo che tra di noi parlo di noi italiani tra noi europei
Queste illusione non abbia avuto poi grande
Grande Presa perché siamo tutta chili di conoscenza e di cultura
Conoscenza di questa realtà di conoscenza della storia di quelle terre di quelle genti
Di cultura politica adeguata
Non trovo una forte capacità di comprensione da parte degli Stati Uniti lontanissimi alle nostre vicende dalle nostre tragedie
Pensare che la Serbia potesse arrendersi è stata una stolta e pericolosa illusione
La Serbia educato da secoli già nelle scuole i bambini delle elementari
A resistere e a combattere non do un giudizio è un fatto
è un fatto ed è un fatto che la Serbia negli ultimi sessant'anni o meglio la Jugoslavia negli ultimi sessant'anni ha saputo resistere vincere con la forza delle armi contro la Germania potente e ha saputo con la forza della politica resistere vincere contro l'Unione Sovietica di Stalin potente e oggi resiste contro la NATO
Ed esiste perlomeno questo ho colto nella mia sia pure brevissimo presenza Belgrado dai colloqui che ho avuto
Resiste e resisterà
Resisterà malgrado che questi bombardamenti abbiano rappresentato e rappresentino
Una tragedia
Quando ho detto al presidente Milosevic
Ma vi rendete conto di che cosa potrà succedere
E qui parlo con il linguaggio della franchezza che posso permettermi per la mia età e per la mia storia
Che forse altri nei vostri confronti non potrebbe permettersi
Con questa franchezza io vi dico ma la la NATO e potente e potentissima
E distruggerà le fabbriche distruggerà gli impianti giudicherà le sovrastrutture e distruggerà i ponti e tornerete indietro di cinquanta di sessant'anni e più
La sua risposta
Fredda
Anche se al culmine di una emozione che pure era presente
Questa guerra sarà la tomba della NATO
Noi non ci arrenderemo mai
E io gli ho risposto e può darsi che sia la tomba dalla che sarà la tomba della NATO
E credo che la NATO dopo questa guerra
Sarà rimessa in discussione tutta Europa
Ma sarà certamente la tomba della Jugoslavia
E la tomba della pace
Illudersi che posso arrendersi quindi è pericoloso e bisogna toglierci questa illusione dove dove dove si pensa di approdare si sostiene la necessità di un intervento militare per di terra
è possibile chiudo subito chiudo subito finito di terra certo
Può avvenire anzi c'è chi sta preparando
Quando il ministro Ivanov Russo mi ha detto sono già concentrati in quella zona sessanta mila militari ero incredulo sono andato a guardare le cifre sono già presenti cinquantasei mila militari
Nelle varie zone attorno alla Serbia alla Jugoslavia può arrivare il momento punto dell'intervento di terra ma quello sarebbe un momento
Un momento in cui certo si potrà alla fine avere il carro armato trionfante nel cuore di Belgrado
Ma sarà una guerra che non finisce con la Jugoslavia è una guerra di dimensioni europea ecco perché io credo che occorre da parte di tutti e da parte dell'Italia che fa parte della NATO ma può sia pure dentro la NATO
Esprimere la sua distinzione
Se occorre la sua dissociazione
Contribuire a trovare la via dell'accordo diplomatico difficile che possono essere ci sono degli spiragli si la presenza della Russia l'intervento del Vaticano l'intervento ora delle Nazioni Unite
L'idea che ha avanzato la Russia di una presenza non armata
A garanzia degli accordi nel Kosovo non è da scartare
Una presenza non armata
Può essere il più potente che una presenza armata
Perché una presenza armata può essere essa stessa motivo per una ragione o l'altra di provocazioni e di conflitti una presenza disarmata internazionale
Non voglio vedere chi è che è disposto torcere un solo capello a uno di quei rappresentanti per la comunità internazionale ogni spiraglio va al seguito comunque mi si dica qual è altro certo non mi si dica che bisogna andare avanti fino alla fine che poi vuol dire non la fine di Milosevic ma alla fine della pace in Europa
Ma naturalmente credo
La discussione discussione come tutti intendiamo molto complessa difficile in cui
Per ciascuno di noi è molto difficile avere come dire Veritas assolute
Un passaggio di una delicatezza estrema che comporta decisioni di assunzione di responsabilità di tale delicatezza che
Ogni interrogativo ogni dubbio ha naturalmente legittimità e guai diciamo a affrontare una questione di questo genere con spirito integralista
Io credo che
Un punto che in questi settimane di discussione
è stato secondo me diciamo
Non messo sufficientemente in rilievo e questo non ha contribuito a neanche diciamo a una discussione sufficientemente chiara e che quello che accade oggi non solo me non nasce in questi venti giorni
Ma quello che accade oggi non nasce neanche con il maturare della crisi del Kosovo degli ultimi sette otto mesi
No in realtà siamo di fronte a all'ultimo non perché sia l'ultimo perché può non essere l'ultimo al più recente drammatico episodio
Di una sequenza di conflitti che da nove anni insanguina i Balcani
Di una transizione dalla Jugoslavia a un nuovo assetto
Che è stato segnato in tutti questi nove anni da una idea sciagurata secondo me che noi non siamo riusciti con lo dicono le dico la comunità internazionale non è riuscita a estirpare
E cioè l'idea che il fondamento degli Stati sia l'omogeneità etnica
Questo è il punto non risolto che noi ci ritroviamo oggi nella crisi del Kosovo che ci siamo ritrovati nella crisi della Bosnia in quella guerra che ci siamo trovati in altro modo anche nel momento in cui si di solleva la Jugoslavia
L'idea cioè che appunto gli Stati nascono sulla base di un'omogeneità etnica e nascono sulla base di un'omogeneità di identità
Idea sciagurata perché dall'Adriatico a Vladivostok
Non c'è una sola nazione che sia caratterizzata dall'omogeneità etnica ma sono tutte caratterizzate dalla compresenza di minoranze etniche culturali linguistiche religiose e se passa l'idea come si è affermata fin qui e non siamo riusciti a sconfiggere
Che il fondamento degli Stati e l'omogeneità etnica badate il Kosovo e il più recente episodio ma non è l'ultimo
E noi
Siamo di fronte al rischio di uno sciagurato gioco del domino in cui ad un conflitto se ne succedono alto peraltro basta andare poco più in là nel Caucaso
Problema del Nagorno Karabakh il problema della casa del problema dell'Ossezia
La questione del Daghestan e della Cecenia del sud della Russia non sono e tutte queste crisi hanno in atto la radice questo prova poi naturalmente ciascuno di questa crisi si carica di mille altri significati di mille altre questioni di però la radice
Che ha determinato fin qui l'esplodere di conflitto di conflitti
Nei Balcani nella Russia meridionale nel Caucaso a un'unica radice e la radice appunto eh
Diciamo il riemergere di un'idea che noi credevamo essere stata sconfitta credevamo anzi culturalmente che volevamo essere appartenere al passato perché da almeno dalla rivoluzione francese in poi siamo stati tutti abituati a pensare che gli uomini e le donne gli stessi diritti individuali e collettivi quale che sia l'etnia la cultura la lingua la Regione il sesso eccetera eccetera non è così
Non abbiamo avuto nei Balcani qualche cosa di una rottura di qualcosa di profondo
Perché dico questo perché la radicalità dell'intervento
Che ricorre all'uso della forza e è strettamente connesso a un'analisi di questo genere perché no in questi nove anni che abbiamo le spalle non è che abbiamo non abbiamo tentato di risolvere questo problema sulla base della politica ricorrendo alle armi della ragione
Abbiamo tentato in mente ha tentato che per quattro anni abbiamo assistito a una guerra in Jugoslavia Sco utilizzando intermediazione diplomatica solo le armi della ragione
Credo che dobbiamo dire
Non è la prima volta nella storia anzi
E nei Balcani c'è una sconfitta della razionalità umana
Che dobbiamo fare i conti col fatto che solo con le armi della ragione non ce l'abbiamo fatta e c'è un momento in cui se vuoi mantenere aperti alla possibilità di riaffermare le ragioni della ragione
Devi anche drammaticamente ricorre all'uso dalla foto
La radicalità lei intanto sta nel fatto che noi abbiamo bisogno di interrompere questa sequenza se no dopo il Kosovo che ne so ci sarà la Macedonia e poi un'altra ancora c'è ci mettiamo appunto
Siamo in una spirale perversa che avvita conflitto dopo conflitto ciascuno dei quali sempre reiterato una coazione a ripetere drammatica la stessa modalità
Con le stesse ragioni le stesse motivazioni le stesse modalità agli stesse tragedie
Perché se guardiamo agli anni che abbiamo alle spalle gli episodi di pulizia etnica
Non si contano
E sono stati perpetrati compiuti in ogni Paese
Sempre in nome del fatto che appunto l'omogeneità e l'identità etnica giustifica la qualsiasi cosa ma dobbiamo interrompere tutto questo
E credo che questo spieghi la radicalità dell'intervento armato
Non perché l'intervento armato sia risolutivo se non l'ha mai detto nessuno
Neanche Clinton ha mai detto che gli americani pensano che la soluzione sia ma milita credo che nessuno che abbia un po'di buonsenso può pensare che la soluzione sia militare
Il problema è come si riapre
Dopo il fallimento di una moglie dopo tutto quello che è successo dopo la ripresa della pulizia etnica del Kosovo come si riapre la possibilità di arrivare nei Balcani ad una soluzione che non si ad assoluzioni politiche che non e e statuali che non essendo fondate su queste appunto convinzione che bisogna fare degli stati urge Nene omogeneo etnicamente puri
Riconquista l'idea che la la multi Colotti dall'Itala molti religiosità la multietnicità sono dei valori non solo delle devianze perché questo è un punto varate che attiene proprio a che tipo di idea abbiamo dell'Europa
In generale che tipo di abbiamo della civiltà e dei rapporti tra gli uomini
Quindi io credo che ci sia questo nodo
Spesso
Lo stesso uso della forza io vorrei dire
E viene dopo che è stato i nel Kosovo tentato ha lungamente un approccio politico
Dopo che il Consiglio di sicurezza si è pronunciato con tre successive risoluzioni
E anche quando si fa riferimento all'ONU
Io vorrei che non ci dimenticassimo che quando all'indomani della fine la seconda guerra mondiale si scrisse lo Statuto dell'ONU e si immise in quello Statuto nella carta loro il capitolo settimo che prevede l'uso della forza chi lo scrisse lo scrisse avendo in mente
Lina Anita e il carattere imbelle che aveva avuto la Società delle Nazioni tra le due guerre
Storie lì e ha delle ragioni molto precise quel capitolo sette che stare la carta e le Nazioni Unite non è stato scritto a caso è stato scritto perché l'ONU non riproducesse
L'incapacità
Di azione di intervento che nella storia
Non di un'umanità lontana dell'Europa qualche decennio prima in un'organizzazione internazionale a tutti riconosciuto la Società delle Nazioni si era conosciuta
Quindi io credo che questo sia un punto che noi dobbiamo diciamo che a me pare un punto di analisi importante perché che tipo di strategia adottare non è non prescinde da dal dalla nel dalla misurare con il dall'analizzare quali sono le ragioni vere del del dramma della tragedia che noi stiamo vivendo nei Balcani naturalmente secondo aspetto bisogna cercare in ogni modo di riaprire una strada per la soluzione politica certo
E quindi credo che non ci sia alcun dubbio che dobbiamo sostenere con forza come anche stretto ribadito ieri nella riunione dei capi di governo dell'Unione Europea
Ogni sostegno all'azione di Kofi Annan che peraltro io vorrei dire allo stato attuale dei fatti ha ricevuto da Milosevic la stessa risposta che aveva ricevuto Solana cioè non è che il una proposta che in effetti si presenta con qualche diversità e con qualche spiraglio di apertura ha ritrovato
Non dico di più che altrettanti spiragli di apertura
Trovato una risposta di diniego assoluto esattamente come l'altra conferma che come si vede non è così semplice come dire basta mettere l'uomo al posto della NATO risolviamo il problema no perché Kofi Annan
Forte del prestigio della posizione che ha di una posizione più articolata più sfumata eccetera non ha ottenuto fin qui almeno fino a questo momento
Diciamo dell'apertura degli spiragli quindi io penso che noi dobbiamo continuare a premere in ogni modo
Perché diciamo la proposta di cofinanzia considerate e utilizzare ogni forma di pressione politica diplomatica di continuare a combinare uso della forza di pressione politica per arrivare alla possibilità
Di assumere quelle proposte come una piattaforma per entrare in una fase nuova della crisi che riproponga al centro della sua del suo sviluppo un'azione negoziale
Credo
Che la scelta che è stata fatta di coinvolgere la Russia in ogni modo sia una scelta giusta naturalmente
Non solo
Guardando al Kosovo ma guardando la storia dell'Europa ogni qual volta la Russia è stata isolate insicuro all'Europa è stata insicura
E un forte ancoraggio europeo della Russia la condizione della stabilità dell'intero continente
Il rapporto con la Russia verifiche si verifica oggi nel Kosovo che è strategico e decisivo ma non soltanto contingentemente per questa crisi come dato diciamo generale d'altra parte lo stesso allargamento della NATO è stato gestito il ragione tale da venire dopo che tra NATO e Russia si era sottoscritto l'atto di Parigi e di partnership
Non a caso
Credo anche che soprattutto nella riunione di ieri ma non soltanto ieri alla riunione di ieri ha messo in evidenza
Una maggiore capacità di iniziativa unitaria dell'Unione europea che non è un dato privo di significato non solo perché rappresenta la possibilità di superare una
A Formia che l'Europa ha spesso avuto nella crisi soprattutto nei Balcani
Ma perché io penso che la prospettiva della soluzione dei Balcani a vista nel processo di integrazione europea non è una prospettiva di domani ma di avere anche una prospettiva di cinque o sei anni sappiamo per una prospettiva molto più lunga e tuttavia se noi vogliamo che come dire
I Balcani siano definitivamente stabilizzati la soluzione che oggi cerchiamo di costruire una soluzione che sarà stabile e definitiva in quanto si offrono anche i balzi o fra anche i Balcani una prospettiva di integrazione d'altra parte quando Romania Filippo
Quando la Romania la Bulgaria saranno essendo Paesi candidati entrati nell'Unione Europea basta guardare una carta geografica per vedere che i Balcani sano un quo un buco dentro lo stesso territorio dell'Unione Europea
E quindi il problema di costruire una prospettiva di integrazione che ancora di questi Paesi ad un processo di integrazione che è un processo di stabilità e di integrazione in a tutti i livelli è una prospettiva che noi dobbiamo cominciare a definire e io credo che la stessa discussione di ieri
è stata temi che già ci sono nell'ordine la posizione europea
Dicono che questa prospettiva non la dobbiamo rendere più più evidente ancora
Per adesso mi fermo qui poi
Sì la crisi kosovara fosse scoppiata
In un tempo in cui vigeva l'equilibrio bipolare
USA URSS quindi in un tempo segnato dalla guerra fredda e dalla
Deterrenza atomica fondata sulla reciproca e credibile minaccia di primo uso dell'arma atomica
Questa crisi sarebbe stata risolta molto probabilmente con un accordo quadro scritto non scritto detto o non detto fra le due superpotenze i loro sistemi d'alleanza
E avrebbe e questo accordo avrebbe generato una sistemazione per quanto precaria è imperfetta non conosco sistemazioni eterne perfette nella politiche neanche nella geopolitica soprattutto in quella europea
E il problema nasce tutto da qui dal fatto che questa è la prima vera grande crisi europea che arriva
Che nasce che scaturisce che generata dal crollo del muro di Berlino dal crollo dell'Unione sovietica del suo sistema di alleanze dagli sconvolgimenti profondi che sono andati avanti in questi dieci anni
Senza questo riferimento in questo sfondo mi pare che davvero sia molto difficile capire
Quello che è successo
Lo squilibrio che si è determinato in Europa palese
L'Europa aveva un governo
è un confine
Aveva un limes
Un muro che era il simbolo della
Aveva un equilibrio appunto lo ha perso
Il problema è quello di ricostruirne uno credibile e capace di
Imporre con la via della diplomazia preferibilmente
E del negoziato o con la continuazione della diplomazia delle cose della politica con altri mezzi che sono quelli dell'impiego della forza insomma prevederne un
Non dico un ingessamento ma insomma un un Governo le contraddizioni che nascono nel sud-est europeo balcanico devono essere governate ora chi le governa questo è il punto fondamentale
Perché c'è di mezzo la NATO
è sotto gli occhi di tutti il la verità delle cose come ricordava prima Piero Fassino per per alcuni anni bene fosse comuni di Srebrenica sono del novanta cinque per alcuni anni ma insomma tutto quello che viene prima va messo nel conto per alcuni anni io non voglio dare giudizi di valore moralistici di alcun genere nessun riconoscimento tedesco dal problema della Scovazzi a nei sulle responsabilità che sono tragiche
Di una politica comune europea nel campo della sicurezza della difesa e della politica estera che non è mai esistita davvero non non voglio dare giudizi moralistici persino sul su sulle forze
Che hanno macinato l'orrore insomma quelle della Repubblica serba di Bosnia non non sono non mi metto dal punto di vista di un tribunale internazionale di constato però che il principio il germe dell'Anarchia politica d'anarchia militare l'Anarchia anche umanitaria se vogliamo dire così ecco più che guerre umanitarie
Profili ma in Italia di cui si parla con
Questa situazione a un certo punto ha richiesto inevitabilmente perché i vuoti non sono supportati dalla dalla politica di essere governata e ora governava un Europa militarmente adulta e autonoma
Ora governa la NATO non c'erano altre possibilità
Non non c'erano altre possibilità
A meno di non affermare che il dissolvimento della ex Jugoslavia doveva finire con una piena diciamo vittoria del regime di Milosevic
Su o
Sui confinanti e che bisognava è stata anche una l'idea probabilmente coltivata con una certa freddezza e un certo cinismo in molte cancellerie europee che in fondo l'unico ma mezzo di governo delle contraddizioni balcaniche era appunto la pulizia etnica che è una forma lo dice Sergio Romano giustamente
Ripercorrendo le diverse pulizia etnica che ci sono state in Europa in Africa
Nelle Americhe certo la pulizia etnica è un modo di risolvere i conflitti però insomma è un modo considerato inaccettabile
Solo in in seconda battuta credo per ragioni di moralismo umanitario ma in prima battuta per ragioni di equilibrio politico del del continente e così il compito di governare questa crisi si era dovuto assumere la NATO la quale che cos'è
Certo la NATO può essere considerata io capisco anche
La dissociazione strategica e di principio di un uomo come Armando Cossutta può essere considerata un'istituzione che non dovrebbe più esistere che dovrebbe dissolversi dovrebbe essersi dissolta dopo
La fine della guerra fredda un'istituzione tarata
Al suo interno nel suo nucleo fondante insomma dall'ideologia dell'anticomunismo o da un pensiero unico totalizzante di dominio sul mondo Della più grande potenza imperiale emersa dopo la fine la seconda guerra mondiale va bene
Però detto questo questo naturalmente una è un'opinione rispettabile come tante altre
Obiettivamente la NATO oggi è
L'alleanza militare politica
Di europei e americani
Non vedo come si possa pensare
Cossutta dice al governo italiano dovrebbe fino arrivare fino alla dissociazione non vedo come si possa pensare di collocare un paese come l'Italia
E per ragioni di valori ma io le metto sempre in secondo piano e per stringenti ragioni politiche
Fuori da questa alleanza e fuori dei suoi interni obiettivi
E non vedo come si possa ragionare di questa guerra senza delimitare è un campo anche qui senza moralismi senza fanatismi
Tra l'altro è tutto molto bui è insomma no c'è un pensiero della destra conservatrice euro americana realista che è contrario a questa guerra
C'è un entusiasmo persino eccessivo quello che Pierluigi Battista ha chiamato un sobrio eccitamento etico in una parte della sinistra interventista di governo penso a certi toni di del primo ministro inglese penso a a certe capriole dell'intellighenzia tra Londra Parigi quindi voglio dire non non è che qui siamo facendo non è una resa dei conti ideologica
Tra comunisti e anticomunisti ex comunisti stiamo facendo un discorso credo fondamentalmente obiettivo insomma
Collocare l'Italia fuori
Da questa Alleanza è un assurdo è una cosa non ipotizzabile capisco bene perché il Presidente del Consiglio abbia dopo il curioso misterioso incidente di Berlino la sua dichiarazione per la sospensione dei bombardamenti a ventiquattro ore dal loro inizio dovuta credo a cattiva informazione
Capisco perché abbia invece deciso anche con con come dire con un rischio politico e personale notevole di mettere il paese di cercare di mettere il Paese
Nonostante mille pressioni mille difficoltà mille su una rotta precisa insomma è inderogabile a questo punto bisogna anche ripeto scegliere di stabilire un confine tra l'amicizia il mini sfizio tra l'amico e il nemico io ho sentito Armando Cossutta parlare mi ha fatto mi ha mi ha molto incuriosito dei serbi con lo stesso identico rispetto con il quale io ne scrivo un giorno sì e un giorno no sul mio giornale
Eccetto che meritano rispetto ai serbi
Hanno il hanno il rispetto dei loro nemici
A me rispetto credo anche dei piloti che mi bombardano degli strateghi della NATO che hanno esaminato il loro modo di reagire in tempo di guerra nel rispetto di Israele che Dio solo sa se uno Stato guerriero
Hanno hanno rispetto storico che si deve a un grande popolo valoroso che ha combattuto contro ritenere che ha resistito politicamente insomma all'onda d'urto dell'Unione sovietica governata da Stalin figuriamoci se non si rispettano i serbi questo non questo non c'entra il valore il valore del grido però non può mai essere il metro di misura della giustezza della tua posizione
Sì come un nemico valoroso bisogna questa guerra non la facciamo no punto è un altro
Bisogna dare il nome proprio alle cose non affogare nella retorica umanitaria
Che ha sempre più il sapore di una mezza verità
Perché può succedere che una guerra coincida con ragioni umanitarie e questo è un caso molto preciso di coincidenza a mio giudizio cioè insomma la deportazione di circa ottocentocinquanta mila persone complessivamente nel corso di sei mesi di cui quattrocentocinquanta mila nelle ultime tre settimane è un è un caso umanitario insomma non non credo che abbiano preso l'autobus per la frontiera albanese
Perché sentivano il rumore dei bombardamenti NATO c'è c'è qualcosa dietro e lo sappiamo ora la coincidenza e comprensibile ma insomma non non è le guerre umanitarie non esistono come giustamente afferma con chiarezza l'editoriale
Pessimista e su una posizione iper critica di questo Quaderno speciale di Limes
Però detto che le guerre umanitarie non esistono detto che la retorica umanitario e assistenziale ci sta travolgendo e ci sta facendo perdere di vista il senso politico delle cose l'intelligenza di quel che accade
E a questo punto bisogna ristabilire la verità delle cose insomma da questa guerra si può benissimo uscire senza che siano rispettate
Le
Tre quattro cinque condizioni fondamentali poste dalla NATO poste da Kofi Annan e ho visto con una dichiarazione oggi dice per riproposte anche dalla presidente del consiglio europeo che pure è portatore di un piano di pace che cerca di svilupparle ma insomma si può benissimo uscire senza che siano soddisfatte quelle condizioni cioè si può uscire con un Kosovo
Come dire a mezzadria ancor prima di una spartizione con un esercito jugoslavo
Al quale non soltanto le che ha reso l'onore delle armi ma che insomma ti presenta le armi e ti tiene e tiene fuori dalla possibilità di governo territoriale delle conseguenze del conflitto e con i profughi un po'di là un po'di qua se ne può uscire questo vuol dire che però la NATO ha perso come anche per giustamente scritto sempre in questo rito reali perché litico il bene più prezioso di un'alleanza strategica la sua credibilità e quindi sì da un un forte l'Italia il Governo italiano le forze progressiste della sinistra che hanno la responsabilità della conduzione del paese in questo frangente darebbero naturalmente non a Milosevic ad la palma della vittoria che è una cosa relativamente poco importante darebbero un forte contributo alla degenerazione
Degli equilibri politici in Europa insomma non non si capirebbe più niente francamente insomma ecco non ci sarebbe più
Non
Un Paese imperialista che si crede padrone del mondo non ci sarebbe più un'alleanza politica e militare che garantisce un minimo di equilibrio nel mondo dopo la fine della guerra fredda
Ecco perché io credo che senza stare a fare i generali da salotto da convegno quindi con molto rispetto per dati tecnici che vanno studiati esposti con per l'acribia
E il temperamento insieme appassionato del della rivista che siamo qui presentando del gruppo di lavoro di studiosi che la esprimerà rappresenta quindi senza fare stupidaggini da talk show però io credo che insomma
Nella prospettiva per chi ha a cuore la stabilità il termine tecnico per pace la pace
è una cosa spirituale la stabilità politica delle frontiere la contro probabilità il governo dei rapporti tra gli Stati poi la pace che si può realizzare attraverso i mezzi della politica e talvolta anche attraverso i mezzi della guerra
Credo che in questa prospettiva l'unica cosa da fare sia a smetterla di tirar fuori come fa il ministro degli Esteri italiano quasi ogni giorno una nuova proposta
Capace di far spuntare il sorriso sulle labbra di Milosevic oggi l'ultima è quella di sostituire con un embargo delle forniture i bombardamenti
Bisognerebbe smetterla cioè di avere un un atteggiamento che matura in alcuni settori
Meno avvertiti e meno responsabili dell'alleanza c'è un atteggiamento il responsabile dal punto di vista delle responsabilità che uno stato di guerra comporta bisognerà compiere fino alle sue conseguenze la campagna la campagna aerei in corso e valutare e valutare dopo tenendo conto di tutti i rischi e di tutte le i drammi che questo comporterebbe
La possibilità di un opzione di guerra e di trasformazione del Kosovo in un protettorato occidentale
Che cosa considera la situazione umanitaria nota venga
Nei giornali
E strumentario è odio regolarità
Per cortesia se possibile
La relazione l'arretratezza poco fa
Ma in Italia tante le richiama il modesto
La sette grado di seguire
Molte delle cose sono state molte delle valutazioni che sostenete le condivido io voglio aggiungere tre punti
Che mi sembrano in questo momento importanti da considerare primo punto sulla passato è stato già detto io voglio aggiungere una considerazione e la considerazione che i nove anni che abbiamo alle spalle sono diversi che sono in gran parte
Le condizioni da cui è nato quanto stiamo vivendo in queste drammatiche giornate sono diversi dai nove anni che in altre parti del mondo
Ex
L'influenza sovietica sono state vissute perché rispetto a quanto è accaduto nella ex Unione Sovietica nelle altre repubbliche che erano legate al come con quanto è accaduto in Jugoslavia a un punto fisso il punto fisso è che alle volte anche più semplice da dirsi di quanto folle le le nostre i nostri approfondimenti scientifici e diplomatici ci obbligano poi a dire è che un paese ampio
Geograficamente il ricco etnicamente e culturalmente rispettato nel mondo rispettato anche con legami forti con la nostra Area europea e europea meridionale
Governatori guidato dalla stessa persona che ne guida oggi una parte molto più piccola
E lentamente con una evoluzione che è fatta di filma in cui scatti sono stati in forme diverse ma caratterizzati dagli stessi dagli stessi colori dagli stessi linguaggi dallo stesso dramma allentamento e perso un pezzo dopo l'altro
In forme più o meno drammatiche ma con una evoluzione che ha dell'incredibile se la si guarda con nove anni di differenza perché la Jugoslavia guidata da Milosevic ha perso
In modo sostanzialmente non cruento la Slovenia in modo coerente toh la Croazia in modo coerente toh la Bosnia ha perso la Macedonia tutti i pezzi che si sono nei nove anni allontanati e tutti i pezzi rispetto ai quali l'allontanamento è stato un oggettivo atto di autodeterminazione della Repubblica in questione e oggettivamente anche qui
Con il tentativo di soffocare
Con la forza e con la brutalità in un caso la Slovenia la cosa non è nemmeno stata abbozzata ma negli altri casi si questo tentativo di distinzione di autonomia
Questa vicenda è una vicenda che oggi tocca i suoi ultimi momenti perché alla fine sono rimaste solamente Montenegro e Kosovo perché poi lascia evoluzione di questa vicenda un'evoluzione di questo genere
L'intervento
Dell'alleanza credo vada inserito dentro questo questa evoluzione cioè dentro un'evoluzione rispetto alla quale quanto non è stato fatto prima
Dalla stessa persona rispetto alla stessa persona che non rispetta una situazione oggettiva ma rispetta una stessa persona uno stesso Governo che aveva usato certi comportamenti rispetta situazione assolutamente simili
Per alcuni versi è quello che stiamo vivendo oggi e oggi non è stato consentito ripeto non siamo di fronte a una situazione nuova siamo di fronte a un ripetersi di fronte alle ultimi due gli ultimi due aree geografiche che componevano la vecchia Jugoslavia che son rimaste ancora ancorate legate al vecchio governo di Belgrado che si sono trovate in questa situazione questo è un punto che non è importante della vicenda perché credo che sia difficile
Teorizzare che non sarebbe stato utile o necessario un intervento deciso determinato di tipo diverso da quelli che sono stati precedentemente
Perché precedentemente quello che è accaduto è accaduto apprezzo di
Fatti drammatici che la nostra coscienza ci rifiuta di accettare come fatti positivi o fatti compiuti in modo positivo
E credo che questo sia il punto
Essenziale la nostra riflessione sui nove anni passati anche sulle motivazioni del perché oggi ci siamo io aggiungo questa quarta motivazione a quelle che diceva Lucio Caracciolo prima che io ritengo forse la più importante
Oggi la l'Occidente interviene perché non è intervenuto prima nelle situazioni simili che sono accadute che hanno dato gli esiti che abbiamo visto tra l'altro tutti esiti di distinzione poi perché non c'è una di queste vicende che si sia conclusa con un esito che non sia stato un esito di distinzione di allontanamento e tranne il caso dalla Slovenia in gran parte con la situazione drammatiche e situazione di perdite gravissime di vite umane
Quindi prima considerazione che ritengo importante perché è io credo la quarta rispetto a quelle che ne ha dette e il per come la vedo io la più importante di tutte se non ci fosse stato questo film precedenti io credo che saremmo stati tutti molto più in difficoltà assumere oggi una decisione rischiosa
Che oggi assumiamo
Con maggiore determinazione perché c'è la storia di questi di questi episodi uno dopo l'altro hanno sempre con la scolo stesso protagonista seconda riflessione aggiungo una parola però che lo stesso già sono state dette io ritengo che sia importante quanto ha colto ieri sera
A Brussel lo ritengo importante perché è per la prima volta dall'inizio del conflitto che l'unione fa un passo avanti io ritengo che sia molto noi abbiamo rischiato grossissimo noi Unione Europea
Perché ritengo che il compiere quel vertice di Berlino in cui abbiamo risolto molto molte delle questioni importanti che l'Unione Europea aveva da risolvere sulla sua situazione interno
Ma tutte questioni oggettivamente di minore entità rispetto al dramma che si stava consumando nelle stesse ore
Accapigliando ci per una notte spostando di ora in ora la conclusione del negoziato sulle quote finanziate le quote latte eccetera mentre stava accadendo quello che stava accadendo io ritengo una di quelle cose che sono al limite
E soprattutto una di quelle cose rispetto alle quali non sembra un argomento Esterno ma sogna molto collegato l'opinione pubblica europea e occidentale giustamente non è in grado di tollerare una discrasia così netta
Il caso di gennaio dello stile di gennaio-marzo del Parlamento europeo che sfiducia la Commissione dopo che per anni il Parlamento eletto direttamente si era trovato in una situazione di Ernani ISMU nei confronti della Commissione credo che sia la dimostrazione del fatto che bisogna ragionare delle cose dirle per come esse sono lo scontro sulla politica estera UPEA credo che sia uno scontro rispetto al quale gli europei i governi europei non potevano permettersi è stato forse l'ultima volta che sono son potute permettere di fare una discussione di carattere finanziario interno
Come se niente accadesse all'esterno oppure con una attenzione sicuramente scarsa quello che accadeva all'esterno il fatto di ieri l'anima di ieri la considero importante per le decisioni che assume perché la linea di ieri pone credo un una scelta fondamentale importante e camion ieri dice sostanzialmente
Gli europei intendono assumersi una responsabilità e te non siamo tendono assumersi la responsabilità di costruire quello che non è stato fatto anche qui sulla caso della Bosnia
Dove alla fine l'Europa Luni europea appagato appagato economicamente la ricostruzione dello Stato bosniaco senza vere sostanzialmente un ruolo politico significativo nel momento nel quale se andava a ricostruire
Politicamente
Lo Stato bosniaco
Sì ieri si sono messe le basi per dire l'Unione appena si assume la responsabilità di un futuro del Kosovo che sia un futuro nel quale il peso dell'Europa il peso umanitario politico di sicurezza dell'Europa gioca tutto
Tutte le sue capacità le e se le vuole giocare son tante
Credo che questo sia un fatto un fatto importante è una novità sicuramente la la vera novità credo di queste di queste ultime ore io credo che il governo italiano l'Italia debba essere prima fila spingere l'Europa su questa strada perché credo che questa possa essere una strada che
Può cominciare a aprire qualche spiraglio sul futuro ovviamente che non stiamo parlando delle operazioni di oggi e di domani ma su un futuro del quale oggi sinceramente non si vede non si vede grande luce l'ultimo punto
Molto rapido sull'Italia è stato non è stato molto accennato però credo che in una discussione di questo una soprattutto presentando un numero speciale della rivista che come al solito con grande tempismo interviene sui fatti di attualità come questo che tratta della situazione dell'Italia e quindi credo di non andare su questo fuori tema
E io voglio spendere una fortuna una parola a favore di come l'Italia sta gestendo l'Italia tutta qui non è questione di governo non faccio un discorso corporativo ma di come l'Italia tutta sta gestendo questa crisi questa vicenda Italia è è un Paese che ha dimostrato in venti venti giorni di affidabilità totale rispetto alla quale credo la i pronostici
Di mesi fa settimane fa non erano sicuramente quelli che poi si sono verificati questo vorrei che si forche che lo si sottolineasse perché su questo non siamo sempre molto autolesionisti ma tutti noi stessi ragionavamo un mese fa di queste vicende dicendo vita non regge due giorni questa situazione così
Non è stato per adesso e mi auguro che così non sia nemmeno nel prosieguo secondo punto politicamente credo che sia ci sia stata una prova di maturità complessiva del Paese della maggioranza e dell'opposizione delle forze che nella maggioranza sono più in difficoltà che hanno dato prova fino adesso di grande responsabilità e maturità
Ma anche dei confronti parlo dell'opposizione che io credo rispetto altre vicende recenti
Hanno credo dimostrato un atteggiamento complessivamente importante che uno degli elementi di questo elemento complessivo di serietà del Paese infonde in questa vicenda l'Italia sta forse mettendo nel cassetto una cosa che era da mettere nel cassetto rapidamente solida che esistono due maggioranze una in politica estera una per la politica interna perché la maggioranza alla fine e le azioni non possono e vedere disgiunti questi due elementi lo considera un passo avanti importante ultimissimo punto
E anche qui e credo che che alle cifre alla mano e chi vede le cose sul territorio l'Italia è no non vuol dire in prima fila sull'aiuto umanitario ma l'Italia è l'aiuto umanitario oggi perché qui anche qui dobbiamo dire le parole chiare l'Italia è al fin dall'inizio è stato l'aiuto umanitario principale la Missione Arcobaleno è tutta un impegno costruito organizzato dal Paese nel suo complesso come impegno di risorse è un impegno di risorse enorme che vale più della metà di tutto quello che tutti gli altri insieme stanno facendo non c'è paragone assolutamente tra le cifre le quantità agli impegni che gli altri Paesi europei e gli altri Paesi vocetta stava mettendo e quello che sta facendo l'Italia lo considero un altro
Anche questo un altro aspetto della vicenda che per esempio sull'Albania anche l'ICI vide in prima fila quando l'unione le Nazioni Unite la NATO non si assumeva la loro responsabilità credo che tutto questo messo insieme ci Possa far dire che oggi Italia sta cercando di giocare un ruolo che il ruolo suo il ruolo serio affidabile dato dalla situazione geografica quindi la spinge a tenere certi atteggiamenti ritengo che questo sia un aspetto importante da sottolineare
Grazie c'era il tutto intanto anche Marta Dassù alla quale chiedo se preferisce intervenire adesso oppure Ugento finale che prima o dopo le domande come preferisce tutti anche dopo come volete voi anche dopo allora io farei così abbiamo credo macedone lei mi corregga tempo fino alle otto dico ecco
Quindi abbiamo cinquantacinque minuti lasciando cinque minuti ai relatori di replica finale da lei spazio adesso ha domande interventi molto brevi del pubblico c'è un microfono disposizione
Prego
Signora
La funzione ventotto vuole parlare
Io vorrei porre l'accento sulla dimensione economico-finanziarie che sta provocando questo conflitto per l'Europa abbiamo il Danubio bombardato è la principale via commerciale per i Paesi dell'Europa orientale
Termine altro mese la Rolo crisi sarà molto pesante dal punto di vista delle paesi aderenti all'euro se il conflitto si protrae per molto tempo i costi eccessivi indotte dalla dalle armi ipertecnologiche lusitano
Andrà a incidere sui bilanci pubblici quindi indica cioè Francia Germania è Italia saranno costrette a chiedere in eccezione per il patto di stabilità con tutte le conseguenze che si potranno avere sull'Euro dal punto di vista politico militare voglio mettere l'accento sul fatto che l'alleanza data difensiva che era ha fatto inversione di strategia drammatiche di in data offensiva
Col fatto che l'Italia è virtualmente cioè è praticamente in quel Ra età contro l'articolo undici una propria costituzione grazie
Grazie raccogliamo tutte le domande e poi ci saranno le risposte chi è che voleva parlare che ci sono degli interventi prego lei
Sì ho fatto degli
Vi sono dei pericoli ad esempio di incursioni non parliamo all'invasione da parte serba in Albania almeno vi sono dei primi
Delle prime avvisaglie
In caso di scontri in terra tenendo presente che
Il
Siamo in uno stato di guerra di fatto ma di guerra non dichiarata quali problemi si pongono sul piano giuridico internazionale
Ad esempio nei confronti di alcuni prigionieri che accenna tre americani che credo dovrebbero essere considerati potrebbero essere anche considerati i franchi tiratori perché non essendoci una dichiarazione di guerra
Potrebbero venire fuori qualcosa di questo genere grazie
C'era
Faccia lei faccia lei
Scusate Maio correre un disagio personale che mi sento di esprimere apertura di questo intervento io fondamentalmente come cittadino italiano come cittadino di questa Europa innanzitutto oggi nei percorsi mi vergogno profondamente perché mai aree immaginato i doveri svegliare una mattina e delle né accorgere di nuovo che il cancro della guerra della violenza si annida
A un attimo da noi e mi come dire mi vergogno perché forse non me ne sono accorta in questi lunghi dieci anni perché sinceramente come dire
La cosa di cui io mi sento colpevole e quello di aver forse guardato altrove però mi pongo una domanda mi è parsa nessuna giustificazione
Io ho provato a fare un mestiere in questi anni che è quello di fare lo storico soffiando tra ricerca l'università di Milano
Sul primo conflitto bellico sulla campagna elettorale del mille novecentodiciannove
Sono stato cacciato ma poi riammesso delude aver azzardato un'ipotesi all'epoca abbastanza fantascientifica che era quella che con un gioco analogico si poteva intuire non oggi che ho le carte per dimostrarlo ma un anno e mezzo fa quello che stava accadendo
Allora voi che siete seduti intorno a quel tavolo io me la metto la mano sulla coscienza nel momento in cui come dire le nostre parole
Vogliono dire altra cosa dall'altra parte l'Adriatico gli odi le sofferenze di quelle donne di quei bambini di quegli anziani di chi sta morendo in questo momento
E noi non troviamo la forza per ritrovare come dire quel briciolo di raziocinio minimo per ricordarci che siamo fondamentalmente persone
Perché io vorrei sapere una cosa in quest'orda Eliana Nowa lingua per cui la parola etnia nasconde qualcosa che forse di svelenire per quello che è come dire l'apparato culturale che presiede a questi impazzimento collettivo che razza
Perché io non voglio diventare romano cattolico apostolico sono innanzitutto una persona e vorrei che la mia diversità come quella di tutte le altre venisse rispettato nomi permetta voglio finire perché voi ne avete tantissimo di tempo sempre infinite occasioni farlo non soltanto voi ma anche l'altra persona che vorrei porre una domanda provenire nel merito prima come dire non ho letto nessun accento autocritico nella disamina come dire del sotto se aggrediti di fare del ministro Fassino come dire su quelle che sono le fasce potenziamenti infiammabili mancavano come dire alcuni capisaldi mancava la Turchia dei quindici mila persone arrestate semplicemente per andare a una manifestazione pubblica notizia di ieri
E rinchiuse come dire dentro lo stadio vorrei sapere come Grasso non voglio tornare su polemiche suo Salani su come è stata gestita ma come è possibile che voi crediate alle vostre stesse finzioni nel momento in cui parlate i diritti umani e quando come dire in questo stesso paese non altrove ci sono cinquecentonovanta mila bambine e bambini che
Stanno lavora dissi voi ma persone che vorrebbero parlare sì sì grazie però però no no io
No scusate volevo fare solo due domande
Prima cosa se Milosevic
Non è convinto verrà sì più volte può
Per intervenire a truppe di pace Croce Rossa tutto quanto truppe di terra intervengono o no
Secondo per le storiche stanno a fa fino adesso io vedo che popolo serbo non reagisce con una cultura come noi occidentali anche io sto qua ma faccio fare degli albanesi
Ho cambiato cultura comunista che c'erano prima
Sono diventato un po'occidentale veneto che cittadini serbi qua in Italia si comportano come Milosevic sulla non vedono a dare un lezione diversa da loro la tutto qua grazie
Visto che siamo puristi li comunico comunque che il comunismo la categoria di pensiero occidentale
Francesco Pensabene incontrerà al ministro Fassino
Vorrei chiedere
In che misura effettivamente stata coinvolta la federazione russa nel negoziato di Rambouillet tra la prima e la seconda fase dello stesso negoziato che poi riprese il quindici marzo e se mi chiedo se non veda praticabile la possibilità di una operazione militare congiunta nato Comunità degli Stati Indipendenti in Kosovo che verifichi l'arresto delle violazioni e consente il rientro progressivo e graduale dei profughi
L'operazione militare che troverebbe sarebbe legittimato ai sensi del capitolo ottavo della carta potendo ricevere l'avallo del consiglio di sicurezza
La ringrazio
Io
Si sente sente parlare di necessità che la NATO non perda la sua credibilità perché nessuno parla mai della credibilità che stanno perdendo i governi europei nonché con l'americano mai sono interessamento
Cioè governi che punto coinvolgono i loro cittadini una guerra non dicendo quindi assente Lucio Caracciolo né perché e quanto durerà
Che danno informazioni estremamente confuse l'onorevole Cossutta Palladino lui citando due dichiarazioni di Dini ma Corini sono anche lineari e che dopo Dini ho sentito con le mie orecchie sottosegretario Ranieri che diceva che non si trattava di codicilli ma si trattava soltanto di un documento che gli albanesi avevano fatto o meno e come loro proposte
E che sarebbero i serbi avrebbero fatto bene a presentare da parte loro
Poi ho sentito no questa data che volete sui giornali l'onorevole D'Alema e dire che non si tratta di codicilli come sembrava in poteva capire dalle dichiarazioni di Dini ma si parlava di una lettera del sottosegretario di Stato americano agli albanesi
Ma io fosse per i soliti una storica e vivo sulle fonti però quando un Governo in una settimana fa dichiarazioni attraverso suoi autorevoli esponenti di questo tipo
E comincia a dubitare di cosa voglia dire diciamo partecipazione democratica
A me sembra che l'Europa sia molto più protagonista di quanto non appaia della decisione di nell'intervento militare della NATO che che diciamo gli Stati Uniti in un certo senso abbiano aderito con piacere in quanto diciamo per loro un'occasione per fare un'altra esercitazione militare ma la diciamo se non ci fosse stata l'Europa dei governi socialisti unità probabilmente non non sono convinto che questo intervento sarebbe stata
C'è qui anche la persona facciamo prima dietro quei avanti chiudiamo
Auditorium prima di agglomerati se possibile facciamo un chilo costa
Io volevo fare una domanda molto semplice e questa guerra una guerra per tanti versi vergognosa
La guerra in sé
Con gli errori che vengono ripetutamente fatte le vittime i profughi
Anche la seduzioni che salutare per i profughi vecchia mi chiedo cosa facciano i montanari kosovari a Cuba o a Guantanamo devo deve o dove devono andare qua come si possa pensare che queste persone possano andare lì e tra la soluzione per la loro vita
Comunque e poi anche il modo in cui si è arrivati a questa guerra con gli accordi la moglie che esclude non l'unico rappresentante moderato e accreditano l'UCK
E con una specie di ultimatum che era chiaro è un'ultima dove non sarebbe mai stata accettata Milosevic tutto questo mi sembra francamente vergognoso comunque mai successo vorrei soltanto sapere
Dovremmo accettare tutto questo in nome di che cosa cioè quand'è che ne potremo dire va bene se sarà questa guerra questi morti queste vittime questi profughi
Però finalmente abbiamo raggiunto il nostro obiettivo c'è vorrei sapere qual è questo obiettivo che cosa si pensa di risolvere la NATO dove vuole arrivare questore sapere grazie
Venga venga più avanti però ovviamente ma sembra che in questi giorni si siano confermando le teorie di unto intorno sullo scontro delle civiltà il famoso libero estate che venne pubblicato alcuni anni il però io vorrei fare una domanda all'onorevole Cossutta di di altro genere cioè
In queste settimane lei ha incontrato prima rappresentante triplicano Musca di uno diciamo dei rami del partito comunista e quindi Milosevic a Belgrado
Mi ha colpito molto su lo scorso numero di firme su un documento pubblicato in cui lui grano Boccuni anni fa firmo un affidavit a un rappresentante dell'estrema destra italiana
Come suo rappresentante in Italia per quanto riguarda Milosevic si può dire a iosa
Voglio dire de come faccia qualcosa di più che cavalcare la tigre del nazionalismo serbo la incarna in pieno
Allora alle teorie comuniste che per decenni parlarono di internazionalismo proletario di fratellanza universale e così via sono ben volati disse ovvio dire dei rappresentanti che si proclamano ancora in qualche forma comunisti
Sostengono tesi io sono diametralmente opposte voglio dire la deriva del comunismo dove arriverà
Andiamo più avanti
Buona sera per il ministro Fassino sentito parlare moltissime volte di una futura di forma della NATO l'Italia deve cambiare il suo ruolo all'interno della NATO la NATO deve cambiare i suoi meccanismi decisionali e voglio sapere se negli intendimenti di questo governo quali troppo in Congo proposte concrete c'erano per cambiare i meccanismi decisionali del neonato
Chi conta nella NATO e come decide la NATO perché non credo che sia il segretario Solana diciamo a decidere politicamente cosa deve fare la NATO non c'è la NATO è un'organizzazione statuale cioè di entità statuali o è un'entità
Altra terza rispetto ai governi nazionali grazie
Qui
E poi la signora
Salve volevo esportare una piccola testimonianza essendo stato in missione con con l'OSCE al quartier generale di Pristina
Innanzitutto mi fa piacere che se ne parli
Più se ne parla e più penso che la gente sia informata in questo momento
Per onestà intellettuale devo dire che comunque faccio parte l'ultimo contingente quindi comunque sono stato poche settimane sul territorio
Volevo esporre però tre punti generali molto molto sinteticamente molto in maniera molto concisa innanzitutto volevo dire che condivido parte delle dichiarazioni fatte dal l'anonimo collega che ha scritto sul sul tuo giornale che come sentenza io stimo molto
Però volevo evidenziare qualcosa qualcosa che deriva da un'osservazione non puntigliosa purtroppo perché non ho avuto il tempo di vedere certe cose ma ho visto gli effetti il innanzitutto il clima il primo punto il clima che si chiedeva a Pristina nel quartier generale il quartier generale una sorta di torre di Babele cari ministri cari onorevoli
Ognuno parlava la sua lingua c'erano nazionalità diverse che si scontravano tra di loro in diversi dipartimenti e addirittura all'interno dei dipartimenti
E il primo punto è questo mi sembra assurdo che se ci si debba preoccupare di evitare le insidie che ti tramano all'interno del tuo luogo di lavoro quando invece ci sono preoccupate di migliorare le condizioni di vita delle persone che sono all'esterno di quell'edificio
è questo il primo punto molto sintetico si potrebbe dire molto di più sull'argomento
Il secondo punto è l'evacuazione
A un certo punto scatta l'evacuazione
L'evacuazione siamo stati avvisati un
Diciamo un giorno prima
Ma sembrava quasi come se alcuni colleghi di alcune nazionalità già sapessero che Parigi andasse a fine determinata
Questo è un dubbio chiaramente io sono sono l'avvocato abituato a ragionare sui fatti a volte per i dubbi rimangono
Questa evacuazione tra l'altro ha portato a cosa un intervento umanitario quello che noi chiamiamo ora seconde ritentare Lazzari un intervento umanitario che dall'ottantanove in poi da diventare e diventato un intervento attivo
Cioè nel senso che noi cerchiamo di evitare il perpetrarsi quello che ora il professore italiano mi mi distruggerà una catastrofe umanitaria scusi il termine anglosassone se ancora in sala
Purtroppo quello che però abbiamo potuto constatare e che nel momento in cui eravamo perlomeno a Pristina prestiamo Città viva attività come cioè le aperte albanesi che lavoravano che mantenevano il loro posto di lavoro quando noi siamo usciti fuori
C'è stato
Una catastrofe umanitaria non dico che la NATO ha provocato a casa strumentale perché fermo l'assurdo ne siamo membri a nato abbiamo preso la nostra responsabilità ed è giusto che lo facciamo
Però dico che indirettamente i nostrane sicuri ci dovevano prevedere che una catarsi come l'Italia
Provocata conseguentemente al nostro abbandona il territorio potrà essere più grave di quella che cercavamo e di evitare sul territorio o per lo meno noi come missione cercavamo di tamponare e difficile l'OSCE in quelle condizioni sotto
Misura come staff sentiamo non aveva forse tutti i mezzi a disposizione il terzo punto molto semplice riguarda la nostra condizione di quello che lei ministro Fassino un anno fa sempre su Limes chiamava gli specialisti da affiancare no
Al ai funzionari
Ripeto ancora l'attualità delle sue parole
Il la carenza di Baget è un problema che tutto resiste il la specializzazione la formazione è un problema tutto resiste e principalmente il gioco di squadra quello che lei chiamava se non erro un ora non ricordo esattamente le parole però il gioco di squadra tra deve essere istituzioni penso che la politica deve riappropriarsi di un ruolo all'interno di queste organizzazioni e del modo in cui noi siamo inviati formati e istruiti perché e
Noi insieme
Agli altri
Facciamo parte comunque di un grosso strumento di politica internazionale che altri Stati vedi Norvegia anche europei vuole fare il caso già utilizzano e comunque per concludere questa cosa
Dico
Se mi permettete che nella prospettiva futura in questo momento sicuramente alla fine io non vedo né vinti e né vincitori
Sarà molto difficile forse perché vengo da una regione che fra toccata e viene toccata direttamente io sono pugliese sono di Bari da questo problema
E quindi per il futuro penso che questa cosa potrà essere migliorato
Grazie alla sua testimonianza però non prendiamo a modello questo intervento perché
Prego se la signora
Dunque Giuliano Ferrara aveva parlato dell'Europa
Come
Di una entità non adulta
Sono assolutamente d'accordo con lui ha mediato questo termine della Psicologia
E quindi ha portato
Il discorso sul transfert di strutture personali nel macro sociale
Laddove teniamo o per buono questo assunto epistemologico come modalità di legge rifatti
Io richiamo l'attenzione sono una psicologa sulla importanza dell'intervento della Russia come col genitore accanto all'America nei riguardi del figlio Europa
Poté parlare a lungo chiudo prima
No no no François su questo punto invece per quanto riguarda appunto il ministro passi perfino perfino diceva ha parlato della che siamo di fronte a situazioni irrazionali ha ripetuto il termine irrazionali quattro cinque volte
E ne riguarda distinti pronta situazioni e razionali l'arma è la forza credo che in questo momento non si possa fare assolutamente altra che se non l'intervento armato quello che io chiedo a chi a situazioni di potere cosa si sta facendo per utilizzare altri strumenti preventivi questa è la domanda
Grazie diamo tre minuti prima delle repliche finali quindi due interventi brevis uno due
Ecco io mi associo al collega crea divisa con meno esperienza kosovara ma M chiedo una cosa soltanto perché l'Italia è così brava ad intervenire quando arrivano le emergenze
E non riesce a pianificare una strategia che e impedisca tali emergenze qui chiudo grazie che il problema è sempre solo Gaveston altro intervento per professor De Rubertis e poi lei poi basta
Rapidamente due cose mi pare che gli esperti non solo quelli italiani riconoscono che degli errori votazione sono stati fatti nell'affrontare questa questione
Vuole faccio riferimento a quello che ha detto tu per ricordare un errore è stato quello di sottovalutare la determinazione devo di di Milosevic stiamo attenti perché quando si legge degli atteggiamenti e dei politici russi
Normalmente si attribuiscono queste atteggiamenti era come dire ragione in permea contingenze correnti eccetera eccetera
Cioè ho l'impressione che sulla stampa i tagli italiana e non solo italiana ci sia una grossa tendenza a sottovalutare il senso delle prese di posizione dei russi e questo può essere molto pericoloso
La seconda questione sempre molto rapidamente si parla sempre pedata della NATO all'amato questo discorso che non accetto perché la NATO siamo anche noi se non siamo capaci attraverso i nostri rappresentanti di far rispettare il nostro punto di vista cambiamo mestiere grazie
Ultimo intervento poi poi sentiamo le repliche
Sì ma se la sono Francesco Tullio presidente del Centro studi difesa civile
Sono psichiatra molto brevemente posso dire Solana ha dichiarato che Milosevic ha l'animo bunker Rizzato
Che Walker ha dichiarato che in quel in quel Paese
Le persone hanno un atteggiamento paranoideo credo che si tratti di diagnosi psichiatriche c'è bisogno di interventi in un certo tipo anziché di un altro tipo
Oggi a Roma c'eravate slavi quello che è scritto pragmatica la comunicazione umana credo che l'intervento sistemico che lui avrebbe voluto proporre avrebbe risparmiato molte vite umane molte difficoltà
Per quanto ci riguarda concetto su difesa civile abbiamo offerto già da tempo al governo
Un gruppo di persone già parzialmente comunque adeguatamente già insomma abbastanza formate forse c'era bisogno piccolo ulteriore formazione
Come caschi bianchi
Ci siamo offerti di andare in Kosovo come che Compton Roche e senza l'OSCE con le Nazioni Unite siamo tuttora pronti
Persone di alto livello già con esperienza internazionale nella società civile esiste un potenziale umano enorme che va valorizzato grazie
Bene allora abbiamo mezz'ora per
Nonna posso certamente rispondere a tutte queste domande scelgo due punti
Il primo riguarda il
Il
Il ruolo dell'Europa in tutta questa vicenda perché mi sembra un punto molto importante sono d'accordo con chi ha detto rapidissimamente
Che questo intervento e caso mai un intervento tardivo ma non sicuramente un intervento preventivo in realtà il conflitto
In Kosovo era in corso di almeno mille novecentottantanove in tempi recenti e il problema è stato s'secondo me è uno dei problemi principali che in realtà noi abbiamo ho mancato abbastanza gravemente nel tentativo di dare appoggio
All'ala pacifista di Rugova che in effetti è stata abbastanza delegittimata dall'insieme di questa esperienza abbiamo al tempo stesso considerato Minosi PC invece per lo meno fino agli accordi di Dayton come una sorta di l'architrave della stabilità balcanica e non certo come uno dei problemi principali su quello scacchiere quindi guardando all'indietro guardando all'Arco della vicenda balcanica non c'è dubbio secondo me
Che e c'è stato un grave difetto di gestione e c'è stata la mancanza più complessiva di una strategia appunto di diplomazia preventiva
Io è alta il caso del Kosovo appunto che su cui ci si sveglia in ritardo e solo quando la situazione è veramente precipita sul terreno dal dal dal novantotto in poi che una risoluzione delle Nazioni Unite e così via
E secondo me veramente un caso in cui l'Europa invece tenta di giocare un ruolo di primo piano il piano di Rambouillet è in effetti un piano francesi Oman
L'idea di Chirac subito appoggiata dagli inglesi con in mente di idea secondo me fra l'altro di farne un grosso testa di questa nascente identità di difesa europea c'era stata quella dichiarazione di Sama lo che forse vi ricorderete fra francesi inglesi qui i io ero pay si ritrovano in prima linea giocano questa carta ma la giocano con la NATO perché del piano di Rambouillet fa parte anche l'idea che la NATO comunque dovessi intervenire e qua secondo me e si può dire quel che si vuole strambo che secondo me è stato giocato abbastanza
è stato negoziato molto difficile il problema principale
Per chi l'abbia seguito abbastanza vicino rivisto in tutte le carte non carte eccetera è stata sicuramente la decisa IMI nota no se invece non aveva nessuna intenzione insomma di firmare un piano del genere perché dal suo punto di vista è un piano per l'autunno mia che preparava in realtà l'indipendenza e messo di fronte all'idea o di perdere il Kosovo per via diplomatica sempre secondo l'uno in realtà Rambouillet sulle carte anche lei non carte prevede per come è scritto Hondo ufficiale dell'autonomia comunque per Milosevic trapper del Kosovo diplomaticamente io perdevo militarmente la scelta era obbligata per cui mentre in negoziava Maran Voiello via Marsala le sue truppe
Ai confini del Kosovo preparava il piano a ferro di cavallo per la spartizione etnica insomma faceva tutto quello che avrebbe reso impossibile
La firma del piano di Rambouillet stesso quindi io credo che le responsabilità assolutamente decisive criminali siano quelle del leader serbo rimane questa
Questa follia di non decidere fino in fondo secondo mese Milosevic c'è un nostro interlocutore Home nostro nemico di fondo e questo naturalmente rende molto difficile la situazione comprensiva di questo problema
Il secondo punto che volevo menzionare il problema nato ma secondo me ne siamo di una immaturità noi italiani incredibile perché insomma è chiaro che la NATO ha dei dei punti che non funzionano ma sarebbe come dire non so che siccome c'è la speculazione la fuga di capitali vogliamo chiudere la Borsa di Milano ecco secondo me cioè questo scarto pauroso fra la cultura economica e la cultura nel campo della sicurezza nel momento in cui noi abbiamo un'alleanza che da sedici Paesi passa diciannove perché tre nuovi Paesi vogliono entrare che nessuno si ciò si sogna mie da parte europea né da parte americana i poveri scioglie
Non si vede perché continua a parlare di inevitabile di di sparizione a nato è un credito nel fette un'alleanza che gode di un consenso io direi Behrami
Che straordinario questo non significa che essendo cambiato più o meno tutto nel sistema internazionale dall'ottantanove in poi non si è anche necessario ripensare seriamente il modo in cui la NATO funzione qua effettivamente il caso del Kosovo è un caso che da grosse lezioni perché nel momento in cui un'alleanza passa dall'essere un'alleanza di difesa comune a un'alleanza di gestione delle crisi attorno all'Europa vidi come dico consensualmente tutti i suoi membri vogliamo fare questo
Il problema del suo funzionamento interno diventa molto più complicato a questo secondo me è un grosso tema all'ordine del giorno perché si tratta di combinare una capacità di controllo politico con quello che rimane un basta delle operazioni militari una sufficiente unitarietà del comando da questo punto di vista di Oropa io credo non abbia altra scelta e questa è l'altra grande lezione al Kosovo che darsi maggiori capacità che rock d'Europa sul piano militare sul piano conduzione di operazioni militari conterà fin sempre poco finché ha delle capacità così in creditori a quelle americane quindi di darsi una molta maggiore capacità da questo punto di vista e anche di riuscire agendo in modo punita più unitaria funzionare come soggetto politico ma questo è un discorso che dipende appunto prima di tutto da noi europei
E piuttosto che lei non si parla di nicchia
Se le due cose
A prima vista è stato posto un problema di del grado di coinvolgimento della Russia ma io credo che giustamente non soltanto in queste settimane
Si è teso sempre a coinvolgere la Russia vorrei ricordare che la Russia è uno dei sei Paesi membro del gruppo di contatto cioè di quella forma di azione diplomatica che da anni diciamo è il luogo di riflessione discussioni iniziativa politica che la comunità internazionale
Nei suoi Paesi principali si è data quindi il grado di coinvolgimento della Russia è stato fin dall'inizio ricercato voluto io credo che questo debba continuare
L'ipotesi che un eventuale presenza sul terreno di una forza militare coinvolga la Russia a parte che è già stata sperimentata in posti dove com'è noto la Russia fa parte del corpo del della missione
Ai Forest for cerco no
Era stata in è stata ipotizzata è stata ipotizzata a Rambouillet
è stata rilanciata credo ieri o l'altro ieri sono ricordo più l'altro ieri in un'intervista che Solana ha rilasciato una serie di quotidiani europee tra cui credo la Repubblica nella quale essi esplicitamente si fa riferimento all'ipotesi di un contingente internazionale
Che
Avendo una forte presenza della NATO non sia però come dire
Soltanto della NATO ma coinvolga anche altri Paesi come il core così come si è fatto in Bosnia ivi compresa la Russia quindi io credo che lo sforzo che
è stato fatto in tutta la vicenda balcanica e che oggi viene mantenuto di coinvolgere un sia sia strategicamente giusto e naturalmente noi dobbiamo lavorare perché la Russia
Contribuisca insieme agli altri Paesi a costruire una soluzione una soluzione
Sapendo che la stessa Russia margini nome semplicissime perché io vorrei notare che in queste settimane esponenti russi sono ripetutamente andati a Belgrado esponenti della Dubai esponenti del Governo adesso ci andrà forse Cernomyrdin sulla base delle nel mandato che gli ha dato Eltsin ma com'è che il fatto che ossessionato li ha di per sé sbloccata a dimostrazione della complessità di una situazione che naturalmente rende ancora più necessario il coinvolgimento pieno della USA e vorrei che fosse chiaro ma e sarà chiaro che diciamo c'è una è una una una situazione effettivamente molto difficile molto complessa seconda questione questa della NATO io condivido totalmente quanto ha detto
Adesso Marta Dassù quindi lo dico in poche parole primo io considero che rapporto transatlantico sia un rapporto assolutamente essenziale e strategico per la sicurezza dell'Europa
Non dimentichiamo che questo continente questa Europa affidandosi soltanto le nazioni europee in un secolo è riuscito a fare due guerre mondiali e tutte e due le volte sono venuti gli americani a dare una mano a tirarci fuori bene non dimenticare la storia
Non credo che favorire un Vallanta un allontanamento degli Stati Uniti dall'Europa accrescerebbe il grado di sicurezza del continente
Credo che il rapporto transatlantico sia un Cardini un pilastro della sicurezza
Per una ragione molto evidente perché il grado di interdipendenza di integrazione che in tutti i campi di attività si sono venuti stabilendo tra le due sponde dell'Atlantico rende un interesse comune la sicurezza e la stabilità dell'euro
Detto questo c'è il problema di un aumento di peso dell'Europa nella NATO certamente ma questo come ha detto giustamente dalla sua un problema degli europei non è un problema amica che gli Hammer
L'America ne hanno sollecitato sempre un'assunzione di responsabilità maggiore dell'Europa l Europa che le questa soluzione responsabilità l'ugola declinata
E se questa crisi del Kosovo porta l'Europa rivendicare di più io dico pene vorrei che facessimo poi con tutti i conti con le conseguenze per esempio le conseguenze sono che quando discuteremo della legge finanziaria bisogna mettere in campo le risorse finanziarie necessario ad un ruolo maggiore della NATO dei Paesi europei nella NATO
Perché non si possono reclamare un ruolo politico non trarne le conseguenze
Io ho l'impressione che quando ci arriveremo se il governo si perde sarà dotiamo la sperato per rafforzare la difesa volare ruolo dell'Europa nella NATO non so se troviamo tutto quel consenso che adesso viene invece sostenuto la diciamo a sostegno di una di un Europa diciamo più forte viene io sono assolutamente favorevole a un riequilibrio di rapporti tesi ma questo ripeto è un problema prima di tutto europeo che gli europei devono finalmente decidere di assumere con grande determinazione
Forse la crisi nel Kosovo contribuisce a questo io credo che sia importante
Infine la NATO non è già più oggi quello che era prima
Per ragioni ovvie obiettivamente strutturata in un soldo non soltanto perché con l'allargamento a Polonia Repubblica Ceca Ungheria è un'organizzazione di Lecce nove membri che va allargandosi verso Paesi che fino a ieri
Erano parte di un'altra alleanza ma perché strutturalmente dopo la caduta del muro di Berlino e il crollo diciamo del del campo comunista evidentemente è cambiata
La configurazione il contesto politico strategico militare dell'Europa e quindi anche tutte le organizzazioni
Già hanno cambiato identità per immutare in questo contesto la NATO è stato per lungo per cinquant'anni l'organizzazione politica militare di una parte dell'Europa in potenziale conflitto come l'altra
Questa configurazione una capitolazione che non c'è più perché non c'è più quella divisione bipolare e anzi l'Europa tende la NATO tende ad allargarsi
E tendenzialmente quanto più il processo di allargamento andrà avanti tanto più da organizzazioni di una parte dell'Europa contro l'altra diventerà sempre di più un'organizzazione politico-militare di difesa che coinvolge gran parte dell'euro
Tanto è vero che
Poi vedremo quale sarà la discussione ma le il tema all'ordine del giorno del Consiglio atlantico di Washington e la definizione delle nuove linee strategiche di una NATO che tutti a partire dagli americani non soltanto europei
Comprendono benissimo deve essere ridefinita nelle funzioni e nelle nelle indirizzi strategici in relazione a un contesto che è radicalmente multate grazie
Onorevole Cossutta vuole
Grazie
è soltanto una questione perché
In modo paradossale
Se davvero l'obiettivo di questa guerra come dice Giuliano Ferrara è quello di garantire la credibilità della NATO
La guerra potrebbe finire anche domani
Perché la NATO ha in questa guerra già cessato di poter affermare la propria credibilità perché per risolvere questa guerra e la NATO stessa che giustamente sostiene che occorre primo il coinvolgimento della Russia che non fa parte dalla NATO e secondo ancora di più il coinvolgimento delle Nazioni Unite che come tutti sanno non coincide con la NATO
E allora non credo che possa essere questo e non è questo l'obiettivo
Che si prefigge questa guerra ma questa guerra si prefigge un obiettivo sostanzialmente di dimostrare la la egemonia degli Stati Uniti sull'Europa e nei confronti di questo pezzo della dell'Europa
L'Italia fa parte della NATO e chiudo subito perché mi è stata posta questa questione
E io che sono contro la NATO che ritengo che la NATO oggi debba essere superata attraverso un sistema di sicurezza europeo anche militare
L'Europa che ha trovato la sua autonomia finanziaria che sta cercando e costruendo la propria unità politica tende provare anche la propria autonomia sul piano militare
Non in contrapposizione ci mancherebbe altro con gli Stati Uniti in stretto rapporto con gli Stati Uniti ma con una propria autonomia
Ma tutta questa è questione che non si risolve oggi oggi c'è la guerra io non chiedo io che sono contro la NATO che l'Italia esca dalla NATO
Chiedo però che l'Italia dentro la NATO posso esercitare un proprio ruolo
Distinto distinto non vuol dire contrapposto nonché diciamo la rottura dei patti la l'uscita dall'alleanza ma perché non si debbono appunto quando la Germania ha fatto quella sua proposta
Era poi così difficile dire è una proposta interessante
è una proposta di par da prendere in considerazione a noi parrebbe una proposta quella di avere ventiquattro ore di tregua per potere Conz senti dire un minimo di trattativa ossia la si condivide se non la si condivida lo è un'altra questione il mio giudizio diretta ancora più negativo
Oppure quando appunto si manifesta come oggi si è manifestata la la la verità atroce sulla vicenda sulla vicenda del per bombardamento della strage dei civili mille segnalando i miei collaboratori che è arrivata finalmente a quest'ora una denunzia da parte di ma una una critica forte da parte di Massimo D'Alema che io ho in sollecitato nel corso di tutta la giornata
è una piccola cosa ma effettivamente quello che si deve ottenere dall'Italia perché l'Italia appare che non partecipi e una piccola ipocrisia ai bombardamenti piccolo-grande ai bombardamenti mai ad Alitalia che partono
I bombardieri di qualunque sia la loro nazionalità e dai nostri porti che partono i rifornimenti l'Italia il Paese più sul posto in questa guerra e quindi l'Italia più titoli degli altri di parlare di dire che per esempio deve dire
Non solo che al momento non è previsto nessun nessun'azione militare terrestre deve dire non vogliamo nessuna azione militare terrestre in modo che si sappia
Che a quel punto non ci sono sbocchi se non quello del ricercare scusate sequestro appassionato se ricercare vie diplomatiche vie politiche perché la via debbo bar da menti non porterà alla soluzione la pia militare per terra deve essere preclusa ma preclusa con dichiarazioni che siano dichiarazioni talmente ferme sta rendere ben chiaro a tutti che quella guerra non si può fare non si può fare
Nonché perché è giusto o non è giusta ma perché sarebbe una guerra europea è una guerra europea vorrei che ognuno di noi valutasse quali conseguenze tragiche può vedere all'inizio di questo nuovo secolo
Relatore
Aggiungo solamente una una questione sugli americani riso è stato citato sulla NATO rapporto europeo americani
A me colpisce molto che adesso si tiri in ballo il fatto che sono e la volontà americana quella che ha spinto la NATO intervenire nel Kosovo mi colpisce per un aspetto molto semplice che ne abbiamo passato buona parte degli anni novanta
A criticare gli americani perché dicevamo che gli americani interveniva solamente Medioriente perché c'era l'interesse dei del petrolio li regalo all'interveniva nella dove c'era invece bisogna fare in Bosnia non erano mai intervenuti questo è una considerazione credo importante rispetto all'evoluzione di questo decennio
Perché alla fine in questo momento io son convinto che parte sia giusta con l'osservazione che è stata fatta prima sul fatto che sul Kosovo e su questa iniziativa si sta creando una situazione forse per la prima volta di equilibrio
Perché io non credo che sia un'iniziativa questa che vede i governi europei contrari questa iniziativa che vede convinti e convintamente la maggioranza dei governi europei dentro
E questa è un'iniziativa che vede un equilibrio transatlantico forse per la prima volta vede un equilibrio transatlantico perché io credo che gli Stati Uniti in questa vicenda siamo stati convinti al fatto che era necessario agire anche da un forte stimolo europeo dal fatto che l'ha detto Marta prima io condivido molto questa è una vicenda che ha avuto una sequenza è un problema che è stato impostato prima di Rambouillet poi a Rambouillet
Nel momento in cui è stato impostato in quel modo l'evoluzione era quella che è stato impostato da un'iniziativa in parte europea perché Rambouillet è un'iniziativa in parte europea quindi credo che poi l'evoluzione di questa vicenda drammatica rispetto alla quale ci auguriamo una conclusione rapidissima la più rapida possibile però è un'evoluzione che parte dal modo in cui è stato impostato dalla necessità quindi di tener diciamo fede conseguenza quel tipo di impostazione
Io vorrei concludere solo con una
Preghiera che rivolgo anche
Hai gli esponenti del Governo che sono qui lo dico da giornalista
Sarebbe forse utile rendere pubblici in extensa sono questi famosi testi Piron Pulieri Parigi compresi compresi gli eventuali protocolli segreti non siamo più a Stalin Hitler possiamo tira fuori delle carte credo no quindi quest'una preghiera che rivolgo del giornalista ai rappresentanti del governo in più vorrei semplicemente assicurare intanto ringraziare i nostri relatori e assicurare comunque che continueremo a seguire questa questa crisi sperando naturalmente che si risolva in tempi utili
Sia nella rivista sì e con dibattiti pubblici grazie ancora
Prego prego
Riprende se io ha cercato di
Controllare al meglio non ci sono i codicilli segreti c'era ma c'è pubblicate dal Washington post no ma c'è ci sono una lettera interpretativa della Albright che è stata respinta dal Gruppo di contatto non è stata finalizzata una ma beh questo è successo una dichiarazione del della parte kosovara che distinta però dalla firma dell'accordo in cui loro interpretano la la loro posizione in un certo modo maltese dagli accordi in quanto tale non ha nulla di segreto erogatrici su quello chiesto come lavoro
Assoluta invenzione di Dini
Da ricambiare ecco
Grande di e ho
Capito
La
Fuori