Golden share ed ENEL: le dichiarazioni di F. Tato' Amministratore delegato dell'ENEL

Radio radicale
Sì e nel corso del anzi a conclusione del convegno organizzato né dalla Commissione europea e dall'autorità Antitrust italiana su privatizzazioni liberali creazioni public utilities e e politica dei consumatori l'amministratore delegato dell'ENEL Franco Tatò appena nominato ha fatto una chiara una precisa dichiarazione contro le golden share contro i poteri speciali in mano al Tesoro anche nelle aziende da privatizzare come peraltro lei nell'uno dei grandi enti economici in via di formale privatizzazioni i nostri ascoltatori sicuramente sanno comunque glielo ricordiamo che e pelle Gorle scelsero proprio oggetto di uno dei venti referendum promossi dal movimento dei club Pannella nel riformatorio di amore nostri microfoni Benedetto Della Vedova del movimento il pane
La Benedetto come valuti questa dichiarazione delle vertici possiamo così dire dell'ENEL e delle reazioni Harris fa l'auto in modo estremamente positivo ovviamente l'affermazione di fatto e a
Frattini poche settimana invece da una presa di posizione sempre dello stesso amministratore delegato dell'ENEL che aveva lasciato me ma chiaramente non solo me molto perplesso cioè la dichiarazione in cui catodici perché l'ENEL si apprestava a entrare nell'etere come i credo che con l'affermazione di ieri tutto confermando la sua natura il manager tutto mercato che viene dal che viene dal privato abbia ricco abbia di nuovo cominciato invece a tracciare un percorso molto più rigoroso della privatizzazione dell'ENEL mi spiego partiamo quindi immediatamente come Tatò dice dalla privatizzazione dell'ENEL da una privatizzazione dei era in cui cioè lo Stato scende sotto il cinquanta per cento di capitale prova possibilmente anche molto molto meno anzi a zero ma comunque scendere sotto il cinquanta per cento non ha più il controllo dell'ENEL
Dice Tatò non diamo seguito alla golden share dopodiché dico io l'ENEL potrà fare quello che vuole ivi compresa la possibilità di accedere al mercato e telecomunicazioni quindi una riporto una valutazione molto positiva certo ci sarà sicuramente chi dice che è stato ragiona con il retropensiero di chi vuole che spero totalmente lo Stato dal capitale e dal controllo delle aziende ma eccetera e magari l'azienda come è sul tappeto nella maggior misura possibile ai dipendenti e poi magari contrattare col sindacato di fatto un'azienda gestita completamente in piena autonomia dei ménage però questa è una cosa che si tra non appartiene alle cose in questi giorni ai quali questi giorni invece appartiene finalmente una presa di posizione netta da parte di un messaggio disperato contro la cortesia
Sempre da ricordare che proprio sui giornali di oggi in merito alla dichiarazione di Franco Tatò e anche il presidente dell'Antitrust Giuliano Amato nessuno mi pare ricorda il referendum poi
Ahimè è una cosa a cui siamo abituati a ciò non ciò non toglie che sia una cosa molto grave molto grave in che senso che non finito vuole riconoscere non tanto e non solo al momento i Club Pannella alla politica italiana in generale non si vuole riconoscere il ruolo che è il tema di questo tipo posso valere se sono scelte prodotte da prodotte dalla politica prodotta da democrazia il ruolo che possono avere nel senso di approfondire di aumentare la cultura del mercato se davvero la golden share eh come un elemento di perché il crimine molto sottile ma importante il vero mercato e uno sostenuto mercato come quello che finché abbiamo conosciuto ecco dovrebbe essere automatico sottolinea aree che la prossima primavera ci sarà un appuntamento di grande dibattito politico di grande dibattito democratico in cui sarà possibile coinvolgere la totalità gli elettori quindi la totalità dei contribuenti per tale un segno preciso dare una direzione precisa alle privatizzazioni in Italia cioè quelle tinte con la golden share che è la golden share all'italiana ricordiamolo non è quella la Thatcher o quelle vere cioè che portava lo Stato a uscire completamente
Dall'economia anche dall'economia dei servizi pubblici cioè dalla gestione diretta dei servizi pubblici ecco questo per quel che riguarda appunto la dichiarazione dell'amministratore delegato dell'ENEL ma Galleria
Sì ogni delle forze politiche come vedi la questione Rifondazione Comunista e notoriamente contro la privatizzazione BNL a favore di una golden share magari ancora più pesante aveva prodotto e politica ma
Per quanto riguarda l'Ulivo ancora che il ministro Bersani forse un po'spiazzato da questo città così netta direzione antistatalista del primo bicchiere vera eccetera
Ho voluto dall'Ulivo alla guida di un'azienda di un'azienda pubblica e quindi in qualche modo stia prendendo tempo rilancia subito al confronto internazionale mentre invece sono rimasto personal mentre deluso e colpito dal fatto che la contro Finanziaria presentata dal polo nei giorni scorsi preveda ipotizzi come scena Rio virtuoso per l'economia e la finanza pubblica italiana quello della privatizzazione totale come regola immediate se vogliamo anche prescindere dal ritorno in termini strettamente finanziari cioè dal da quanto si possono ricavare dalle vendite e quindi ipotizzando invece un beneficio complessivo che si spalma su tutto il funzionamento del sistema cosa sul la quale io personalmente sono d'accordissimo però ci dice perché dotate totale e lo Stato mantenga una golden share identica a quelle introdotte in Inghilterra de delle due l'una o e sarebbe grave il pollo gli estensori della contorni contromanovra contro finanziate dal Polo ritengono comunque di difendere l'istituto della golden share così come avuto ha preso forma in Italia oppure ricca ben dodici all'istituto alla golden share in Inghilterra fingono o di non sapere o non sanno o non so cosa sarebbe più grave non sanno che in Italia goderci accetterà e codificata da una legge dello stato del novantaquattro la legge che pre vede le norme per prevede le norme
E privatizzazioni e non sanno quindi che proprio su quella legge che consente una presenza inusitata The ampia e quindi oggettivamente corruttiva dei sistemi di funzionamento del mercato da parte dello Stato non sanno che quella legge oggetto di un referendum di un referendum abrogativo io mi auguro che il polo e ska velocemente età questa da questa ambiguità io ritengo che anche qualora si voglia rifarsi alle ci si voglia di fare al l'esempio della Thatcher io credo che andrebbero fatte due considerazioni il primo che l'Inghilterra non è l'Italia non ci vuole non voglio speculare facilmente sul caso Necci però quello è quello è il tipo di presenza che lo stato e necessariamente in Italia i partiti hanno avuto nell'economia Italia altra cosa e quelle inglesi dai parallelo non regge comunque e l'ipotesi della golden share inglese non regge comunque fintanto che resterà in vigore questa legge che la legge che piace a Bertinotti e Nesi che consente di fatto un controllo dello Stato nelle aziende privatizzate tale prefigurare in realtà una pubblicizzazione del risparmio privato anziché una cessione definitiva di settori dell'economia ai privati lasciando invece chiaramente il compito per però lo stato di controllare i meccanismi di mercato quindi di regolamentare eventuali e a decidere eventuali situazioni di monopolio la qualità la qualità del servizio reso il problema delle tariffe del price-cap tutte le
Cose che possono essere fatte appetito degli utenti senza che lo Stato abbia le mani indirettamente per la gestione delle società senti Benedetto volevo approfondire un tema una
Questure pochi minuti ulteriori minuti Conte ma mi pare che già esistano nel nostro Paese alcuni produttori autoproduttori si dice così di Energia che non sono l'ENEL ora in presenza di questo quesito referendario di questo referendum riguardante appunto la privatizzazione di ENEL così detto spezzatino dell'ENEL perché il referendum riguardante l'ENEL favorisce una vendita pezzi per così dire dell'ente elettrico di Starro queste auto proprio ritiene il Gia si sono fatti sentire si sono fatti vedere hanno dato un qualche contributo alla campagna politico oppure no ma no
Noi ci eravamo rivolti ci eravamo rivolti in particolare alla e diviso una società di diciamo di orbita Gemina Mediobanca che è il principale produttore privato di percettore energetico del settore energetico nazionale allora l'amministratore delegato tra l'altro era Cimoli poi divenuto come sappiamo recentissimamente amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato non ottenemmo nessun tipo di risposte soprattutto nessun tipo di aiuto non so cosa potrà succedere in futuro certo non c'è da stupirsi del Po poi pochi giorni dopo quell'incontro che allora il primo con con Cimoli così si delineava sui giornali il criterio dell'e chi sono i PSR la testa di ponte di alcuni ambienti finanziari per accaparrarci lei nel nella privatizzazione chiaramente a quel punto un ENEL meglio monopolista che non in concorrenza con le
L'altra regione perché ieri il ministro dell'industria Pierluigi Bersani ha accennato al fatto che e gli attuali prova autoproduttori cosiddetti private indipendenti di energia in realtà godono di particolari franchigie fiscali per le questa loro funzione non sarà che costoro hanno paura in nel regime di concorrenza e Ines decine di perdita del monocolo di ENEL di essere costretti ovviamente a perdere quelle loro franchi c'è fiscali sono in poche parole non è che i cosiddetti autoproduttori realtà sono anche loro in qualche modo sovvenzionati dal pubblicherà arie questa poi la infine la ragione sicuramente
Sicuramente in questo è il secondo elemento che volevo sottolineare quello cioè che come tale che succede nel caso Tel sistema sanitario percettore della tarda età anche nel
Nelle nel settore dell'energia gli autoproduttori che sono privati ma sono in parte anche le municipalizzate hanno al momento tutto l'interesse a mantenere lo status quo che gli garantisce che garantisce loro in termini fiscali in termini di in termini di me atto in termini di tariffe una condizione tutto sommato tutto sommato assai positiva nella sostanza anche qui il meccanismo è stato quello di Chet avere benefici kimono poi io ai privati e quindi ai soggetti potenzialmente competitori dell'ENEL ce ne cedere questi benefici in cambio di una concorrenza zero cioè io e nel colosso cedo ai privati qualche margine ti beneficio purché i privati cerchino di stare nel loro orticello coltivarlo e non ipotizzare nemmeno magari nemmeno tramite una campagna politica l'appoggio della campagna politica referendaria come la nostra il scardinare completamente il sistema di monopolio crea delle condizioni di mercato di concorrente quindi potenzialmente come è stato detto nel convegno cui tu accennavi inizialmente condizioni migliori per di per i consumatori per gli utenti quindi questi sono i due elementi perché ha hanno a mio avviso fino ad oggi impedito che picchia tutta l'interesse economico prima ancora che civile e politico ad appoggiare la nostra campagna referendaria ingenerare in particolare sul referendum alle credo però che nel momento in cui si crea hanno un po'di crepe questo sistema consolidato di mutui scambi di benefici cioè io dico un po'di Moro poi voglio tutti in compenso non mi fai concorrenza nel momento in cui questo castello comincerà a mostrare delle crete inevitabili forse e speriamo che non sia tardi
Ci si accorgerà che la via referendaria di aggiramento delle situazioni di monopolio di non concorrenza di non mercato sia la via giusta per costruire Rat
Benché come è necessario in questo Paese condizioni di mercato Bedi ringraziamo ringraziamo Benedetto Della Vedova dell'ammonimento che Pannella Riformatori folle come avete sentito abbiamo parlato della privatizzazione dell'ENEL Ente elettrico di Stato ma nascosto come sempre da Radio radicale