Tra gli argomenti discussi: Africa, Bangladesh, Caucaso, Esteri, Georgia, Guerra, Rassegna Stampa, Russia, Sudan, The Economist, Unione Europea.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 16 minuti.
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Buongiorno agli ascoltatori di radio radicale sabato ventuno dicembre questo è l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta l'ultimo di questo due mila e ventiquattro ci ritroveremo a inizio gennaio
Oggi parleremo di due temi spesso dimenticati o in secondo piano sia sui giornali italiani che su quelli esteri innanzitutto
Il Sudan un con la guerra che è in corso da tempo in modo drammatico lo ricordava ieri il Financial Times
Le potenze Esterne hanno la chiave per porre fine a un conflitto mortale che è stato dimenticato secondo l'editoriale del quotidiano della City
E poi la la Georgia piccolo paese del Caucaso dove da oltre tre settimane i cittadini scendono nelle strade per protestare
E contestare il Governo che vuole riavvicinarsi alla Russia di Vladimir Putin vedremo l'editoriale
Dall'Economist tenere il cow caso al sicuro dalla Russia i manifestanti e la presidente della Georgia hanno bisogno di aiuto sottolinea il settimanale britannico che in chiusura
Come tradizione di questa rubrica useremo anche per raccontare quello che il paese dell'anno
Molti molti giornali parlano di uomo donna dell'anno l'Economist invece no vedremo chi è
Il il Paese
Il Paese
Del due mila
E ventiquattro partiamo però dal Sudan e dall'editoriale di ieri del Financial Times la crisi umanitarie in corso nel Sudan le potenze esterne hanno la chiave per porre fine a un conflitto mortale
Dimenticato scrive il quotidiano della City
Alcuni conflitti come quelli in Ucraina e a Gaza
Turano l'attenzione globale altri come quello in Sudan passano praticamente inosservati eppure la posta il gioco in Sudan sia in termini di sofferenze umane sia d'impatto geopolitico
E catastroficamente alta
Circa un quarto della popolazione sudanese e fuggita dal proprie case tre milioni di persone in paesi fragili confinanti
Altri venticinque milioni di sudanesi soffrono di fame acuta con l'agricoltura ferma e l'economia in rovina incombe la prospettiva di una carestia in stile anni mille novecentottanta
L'accesso dei media è quasi inesistente dunque il mondo è protetto dalla vista di bambini che muoiono di fame nei campi profughi di come a Zam Zam nel Darfur settentrionale
Nel frattempo le fazioni in guerra giocano a fare il vivo con la vita delle persone bloccando cibo e aiuti medici in aree non sotto il loro controllo per l'Economist
Dovrebbe essere ovvio che nessuna vita umana vale più
Di un'altra a prescindere dal fatto che il Sudan sia o meno una causa Celebre
Occorre fare di più per negoziare l'accesso agli aiuti umanitari
Gli sforzi inadeguati per raccogliere fondi internazionali dovrebbero essere intensificati recentemente il Regno Unito ha dichiarato che raddoppierà il suo contributo accento tredici milioni di sterline l'anno
è
Un piccolo inizio anche se gradito la guerra prosegue l'Economist
Viene spesso descritta come una lotta tra due generali con i combattenti delle forze armate sudanesi governo di fatto da una parte e dall'altra i combattenti delle forze paramilitari di supporto rapido
In realtà non è così semplice
Gli Emirati Arabi Uniti la Russia l'Egitto l'Arabia Saudita l'Iran e altri si sono infiltrati in questa guerra
E si battono per ottenere Oro influenza controllo territoriale in particolare supporto Sudan città sulla costa del Mar Rosso
Questo è un nuovo tipo di guerra di media potenza combattuta per procurato
Nella quale civili sudanesi che su un solo pochi anni fa erano fiduciosi sul loro futuro dopo la caduta del dittatore Bashar
Omar al-Bashir
Di cui in cui civili sudanesi sono le vittime
All'interno del Sudan il potere sia frammentato le forze di supporto rapido sono sotto il controllo di Mohammed ha comanda da Gallo un ex commerciante di cammelli conosciuto come emetti
Ma il suo modus operanti è quello di scatenare il terrore come fece nel Darfur vent'anni fa le forze armate sudanesi guidate dal generale Abdel fatal Buran sono una coalizione
Più variegata gli islamisti si sono avvicinati a Alborán vedendo la guerra come un potenziale modo per tornare al alla situazione di potere di cui godevano sotto il governo trentennale di Bashir
La minaccia degli islamisti al governo del Sudan è una delle ragioni per cui gli Emirati Arabi Uniti sostengono elementi che ha ancora meno legittimità di Buran
Non è possibile alcuna soluzione militare l'unica speranza a lungo termine per la stabilità del Sudan
Secondo l'economista è una ripresa della transizione civile che era iniziata nel due mila diciannove ed è abortita
Nel frattempo la guerra il Sudan minaccia di contaminare la crisi più ampia nel SEL il Sudan potrebbe completare
L'arco dei golpe così viene definito di sei mila chilometri sotto il Sahara dove sia il jihadismo sia l'influenza russa sono sempre più radicati l'Europa dovrebbe essere più attiva nel tentativo di prevenire questo spaventoso risultato
Per tutte queste ragioni scrive l'Economist la crisi del Sudan dovrebbe essere urgentemente messa in cima all'agenda politica la prima priorità deve essere quella di evitare il disastro umanitario
Nessuna parte dovrebbe essere
E autorizzata a usare la carestia come arma di guerra nel lungo periodo i tenui fili della pace passata in gran parte attraverso il Medioriente gli Stati Uniti sono stati troppo timidi nel condannare il sostegno degli Emirati Arabi Uniti per le forze di intervento rapido dovrebbero esercitare pressioni anche su Egitto Arabia Saudita Turchia e altri per interrompere i flussi di armi
Che arrivano ai generali sudanesi questo conflitto iniziato il Sudan ma la chiave per la sua fine e fuori dal Sudan conclude tra l'altro leggo il faro Ciampa INPS passiamo invece proprio l'Economist
Ha un numero doppio questa settimana come ogni Natale
Il principale editoriale dedicato al due mila ventiquattro hanno per molti aspetti drammatico ce n'è un altro però sulla Georgia piccolo paese del Caucaso dove da oltre tre settimane cittadini sono in in piazza per protestare contro il governo che tenta un riavvicinamento alla Russia
E un allontanamento dall'unione europea attenere il Caucaso al sicuro dalla Russia il titolo dell'editoriale del settimanale britannico
I manifestanti e la presidente della Georgia hanno bisogno di aiuto scrive l'Economist un tempo la Georgia era considerata un'isola vitale di democrazia nel Caucaso
Un anno fa l'Unione Europea sperava ancora di legarla all'Occidente riconoscendo la formalmente nel dicembre due mila ventitré come il Paese candidato all'adesione
Da allora quasi tutto è andato storta innanzitutto a maggio il partito al governo Sogno georgiano ha approvato una legge che richiede alle organizzazioni che ricevono denaro debba all'estero di registrarsi come agenti stranieri trucco usato in Russia nell'Ungheria dell'autocratico Viktor Orban
Per perseguitare le organizzazioni pro democrazia sogno Giorgiana guidato da un oligarca miliardario Bidzina Ivanishvili che ha fatto fortuna Mosca negli anni mille novecentonovanta prima di tornare in patria
Ivanishvili ha cercato di posizionare il suo paese
In una posizione di equilibrio tra Russia e Occidente ma alla fine si è trovato sempre più saldamente nelle mani di Vladimir Putin
L'Unione europea prosegue l'economista maggio affermato che la nuova legge Giorgiana stava negando le promesse di riforma fatte prima della del dello status di Paese candidato non da ultimo perché
Questa legge ostacola gli osservatori elettorali indipendenti e poi ci sono state le elezioni di ottobre che sono state tutt'altro che libere corre le plausibili ed accuse di brogli elettorali in India di stato di parte le minacce di vietare i partiti d'opposizione le intimidazioni agli elettori
Sono state sufficientemente documentate da far sì che il Parlamento europeo abbia respinto risultato è chiesto nuove elezioni anche la presidente della Georgia Salo mezzo una bici umilia definito queste elezioni come illegittime
Il ventotto novembre poi Sogno georgiano ha risposto sospendendo
Il percorso di adesione del Paese all'Unione Europea e questo ha innescato enormi manifestazioni nella capitale Tiblisi e in molte altre città
La polizia ha risposto con percosse e arresti Amnesty International afferma di aver verificato
Numerosi casi di tortura e altri maltrattamenti molti dei quali rivelano la natura organizzate sistemica di questi abusi
Mentre le proteste e la violenza persistono incombe una crisi
Il prossimo presidente della Georgia
è stato scelto da un collegio elettorale composto dal parlamento e da rappresentanti regionali
Misura di civili il cui mandato dovrebbe concludersi il ventinove dicembre
Dice che in questo Parlamento e illegale e dunque si rifiuta di farsi da parte finché il Parlamento non sarà sostituito da un organo eletto in modo imparziale
Nel frattempo però il collegio elettorale dominato da Sogno georgiano ha scelto come nuovo presidente un ex calciatore del Manchester City di estrema destra e filorusso era l'unico candidato
Come dovrebbe rispondere l'Occidente chiede l'Economist dura ben civili ha bisogno di sostegno per il suo coraggioso rifiuto di mettere il suo incarico nelle mani dell'uomo scelto dalla Russia
Coloro che sostengono la Democrazia dovrebbero continuare a riconoscere giura bici vivi e non il suo rivale come presidente inoltre dovrebbero imporre sanzioni contro i responsabili della violenza
Delle frodi elettorali
Queste sanzioni potrebbero essere rafforzate per esempio colpendo i livelli più bassi della struttura di potere le famiglie di chi è al potere
America Ucraina Paesi baltici hanno iniziato a farlo ma ci sono due grandi assenti tra quelli che dovrebbero imporre sanzioni uno e Regno Unito l'altro e l'Unione europea
Questa settimana il nuovo capo degli affari esteri dell'Unione Caia Kallas ha proposto un elenco di persone da sanzionare
Ma la sua mossa è stata bloccata dai veti di Ungheria Slovacchia entrambi guidati da apologeti di Vladimir Putin
Se ci fosse bisogno di un emblema della vergognosa debolezza dell'unione europea di fronte alle autocrazie
E difficile battere il caso della Georgia così tra l'altro l'economista e come dare torto quest'ultima frase del resto resto giura bici vivi al Parlamento europeo ha detto esplicitamente essere sinceri l'Unione europea non è all'altezza non è stata all'altezza e durante il Consiglio europeo giovedì
è stato invece il presidente ucraino Volodymyr Zalinschi a sottolineare le gravi lacune dell'Unione europea nel sostegno all'Ucraina di fronte alla guerra di aggressione
Della Russia abbiamo poco poco più di un minuto e allora l'economista del Paese dell'anno come tradizione chiudiamo così questa rubrica anche nel due mila ventiquattro
L'Economist
A diversi candidati la Polonia dove Donald Puskás
Sta cercando di restaurare lo Stato di diritto il Sudafrica dove l'African National Congress è costretto dopo le elezioni a governare in coalizione con la democratica all'Aja spartito Rebora il liberale con una storia di buona gestione poi c'è l'Argentina
Per
L'esperimento del
Fu presidente avermi lei esperimento anarco capitalista che sta portando dei frutti
E poi c'è la Siria ovviamente che però il secondo classificato arrivato un po'tardi scrive l'Economist con la caduta di Bashar al-Assad il grande interrogativo che ruolo giocherà agli atti Tahrir al charme
Chi è il vincitore è il Bangladesh
Anche questo Paese ha rovesciato un autocrate ad agosto le proteste di piazza guidata degli studenti hanno costretto Shay casi ma a dimettersi dopo quindici anni al potere il Bangladesh ha una storia di violenza vendicativa quando il potere cambia di mano ma finora la transizione è stata incoraggiante
Per aver rovesciato una despota aver fatto passi avanti verso un governo più liberale
Il Bangladesh nel nostro Paese Dell'Anna ci fermiamo qui per oggi e
Per il resto del due mila ventiquattro e
Ci ritroviamo ha inizio due mila venticinque buone feste Buon Natale e Bonanno gli ascoltatori di Radio Radicale
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