Presentazione del libro "Storia d'Italia in dodici romanzi" di Gaetano Quagliariello

Se ci accomodiamo allora buona sera è benvenuti a tutti buona sera da Francesco Pallone soprattutto buonasera dalla libreria e lì il motivo per cui siamo qui
Volevo conosciamo tutti Gaetano oltretutto un amico vostro ma anche se possiamo permetterci anche un amico della libreria non è il primo libro che presenta qui però a me quello che hanno quello che fa molto piacere dare lui darvi il nostro benvenuto e darvi qualche piccola ma crediamo utile e preziosa indicazione per per spiegarvi cosa questo cosa questa libreria innanzitutto partiamo da ieri è un acronimo esperienze libri idee i libri sono al centro
Di tutto questo progetto che però è qualcosa anche di più di di una libreria Libri sono al centro l'avete visto scendendo questa rampa le citazioni letterarie che contrassegnano
La discesa e le pareti danno quella che noi chiamiamo amiamo definire la cifra di questo luogo dove appunto la parola scritta la parola ascoltata è al centro di tutto il il il Progetto presso il salone principale è il cuore della Liberia dove svolgiamo le presentazioni delle nostre i nostri corsi nostre conferenze cioè il cuore
Che è nato anche e soprattutto per fare incontrare i lettori lettori tra loro i lettori con gli scrittori con con gli editori per creare quella sorta di comunità che un pochino anche il nostro obiettivo è che credo che dopo sette anni ci siamo ci ci siamo riusciti o per meglio dire ci stiamo riuscendo però
Avete visto anche entrando ci sono per esempio delle bottiglie di vino né non siamo un bistrot non siamo un caffè letterario però quando accetterà citavo
Il DDL l'altro termine dell'acronimo hai esperienza ecco qui si fanno tante esperienze perché in questo luogo tirando oltre settecento metri quadrati al termine lo vedete tutti o tutti e tutto perché vedrete alle nostre spalle c'è il salone
La lunga legga la grande galleria con i libri
Usati che a cui noi diamo abbiamo ridato una vita vendendo in un modo molto originale appeso pace
Ed ecco qui un altra esperienza c'è la la sede della Galleria d'arte a tartaruga che per oltre sessanta anni è stata via Sistina Pacella
La sede della casa editrice Palombini sono più antichi editori di Roma dal mille novecentoquattordici Pacenza hanno le faremo al brindisi credo che è la sede che racconta
Il territorio racconta l'esperienza di questa azienda di vino anche questa di grande tradizione centocinquant'anni
Sette generazioni di una stessa famiglia che producono in Orvieto vino ed olio e il loro vita e il loro vino i loro vini minibus eremo al brindisi Acco tutto questo questo luogo nasce dalla dall'idea dalla dalla voglia di un di un importante e
Esperto di Pryor Marcello che da sette sessant'anni fa svolge questa attività e che ha creato questo luogo
Per rappresentare in una qualche misura come dovrebbe essere la libreria una libreria moderna che crea che a tanti altri servizi utilizzando anche le tecnologie e il e glielo dissi che più avanzate ma adesso io qui e mi fermo perché naturalmente siamo tutti per ascoltare questo questo saggio questa questo libro molto molto molto interessante che ha una chiave di lettura per raccontare il Novecento molto particolare
E per questo lo faremo con tre ospiti Diderot subito la parola Federica Fantozzi dell'Huffington post è che coordinerà modererà la presentazione grazie
Grazie buona sera benvenuti
Mi fa un po'specie moderare coordinare tutta una una serie di professori universitari però insomma ci proveremo no è anche l'autore
Ecco è possano essere credo con i giornalisti
Allora il libro di cui parleremo stasera è Storia d'Italia in dodici romanzi di Gaetano Quagliariello che è qui in sala poi alla fine lo lo lo rapì Remo per per chiedere anche a lui qualche cosa
E il racconto del Paese dall'Unità al terrorismo dal mille ottocentosessanta al mille novecentottanta praticamente il racconto di un più di un secolo insomma o quasi un secolo e mezzo della storia del nostro Paese appunto dal Risorgimento dall'unità del Regno d'Italia
Fino alla fine degli anni di piombo qui attraversando le due guerre un periodo molto ampio libro o molto bello molto piacevole da leggere divertente anche tagliente incerti in certi momenti perché la prima cosa io mi sono chiesta è perché uno storico perché Gaetano che io ho conosciuto come come politico perché Gaetano e oltre a essere stato parlamentare senatore a lungo
è stato ministro delle riforme costituzionali è stato tra i saggi del Presidente Napolitano che avrebbero dovuto riformare l'architettura costituzionale del nostro Paese
Docente di Storia contemporanea alla Luiss perché ha scelto i romanzi anziché affidarsi per questo grande affresco ripeto di un secolo molto importante della nostra storia
Recente dei suoi colleghi
è una scelta ponderata e poi io vorrei tornarci su ma il motivo è che la tesi dell'autore che rispetto al alla storiografia pre repubblicana quella di Salvemini dicono voci anche di volpe
Quella più moderna abbia perso la sua capacità insomma afflato narrativo la sua capacità di tenere insieme tutti figli della grande storia sia diventata troppo specialistica
Su questo torneremo ma volevo brevemente
Per a meno che non mi diciate che tutti avete già letto il libro volevo divi brevemente quali sono i dodici libri che ha scelto Gaetano Quagliariello
Perché poi magari possiate se volete partecipare alla presentazione parte dal Gattopardo di Tomasi di Lampedusa che ci racconta un po'l'unità d'Italia ma anche la nel diciamo Lella borghesia che scavalca l'aristocrazia e lo la politica che diventa strumento di ascesa sociale poi c'è l'imperio di Federico De Roberto che racconta la riforma elettorale del mille ottocentottantadue
Che ha ampliato il suffragio e la nascita del trasformismo in politica c'è un momento molto divertente in cui un deputato dice va be'ma perché il Parlamento non lo fanno circolare così ognuno non non deve stare nelle maggioranze va dove gli pare tratta conchiglie pancia la teorizzazione perfetta delle ma delle geometrie variabili
Poi c'è il diavolo al ponte lungo di Riccardo Bacchelli in cui si racconta di Bakunin che andato in esilio a Locarno in pratica vorrebbe costruire una comune con i soldi di un mecenate e si racconta così il passaggio dall'anarchismo al marxismo
Poi un anno sull'altipiano di Emilio Lussu la prima guerra mondiale vista dalle trincee di di un soldato
Poi due libri almeno il cappello di Andrea vitali la spartizione di di Piero Chiara che è un po'considerato un precursore su queste tematiche di di vitali che racconta il fascismo non il fascismo della guerra alla il nazifascismo ma il fascismo di provincia e attraverso non so se qualcuno di voi la genitali attraverso le analisi molto acute della psicologia dei personaggi poi racconta lo scontro di potere tra la l'autorità costituita dello stato e il nuovo potere fascista
Poi c'è la Storia di Elsa Morante che personalmente forse il mio preferito che racconta la seconda guerra mondiale il dopoguerra con una chiave poi se volete ci torneremo contro intuitiva
Il partigiano Johnny di Beppe Fenoglio per la resistenza l'orologio di Carlo Levi che racconta un po'quel periodo dopo la guerra la fine della spinta nordista
L'insofferenza al centralismo romano e forse anche le premesse della questione meridionale
Gli anni del giudizio di Giovanni Arpino che raccontano un momento particolare le le elezioni famose del del cinquantatré la legge truffa che truffa non era e la fine del ciclo di De Gasperi e infine gli ultimi due più insomma più vicini a noi
Todo modo di Leonardo Sciascia nostri rapporti somala crisi della DC rapporti tra tra religione politica e potere insomma è secolarizzazione
E il fasciocomunista di Andrea Pennacchi che arriva agli anni sessanta sessantotto come movimento di libertà e poi però gli anni di piombo il terrorismo rosso e nero e su questo ha Pennacchia una una tesi molto molto interessante insomma che all'inizio questi due fronti dialoga fossero e che poi sia successo qualcosa
Però ecco perdonatemi questo excursus ceo do subito la parola ai ai miei ai relatori e gli chiedo qual è secondo loro il libro più significativo di questa magnifica dozzina scelta da Gaetano Quagliariello con parole
Poi viene il principe
Va be'farò Buona sera innanzitutto va be insomma ovviamente è un grande piacere essere qui insomma discutere del libro di un amico come Gaetano con amici qui e tanti amici tanti amici in platea quindi insomma
è veramente Solmi Sammy sento molto in famiglia e quindi mi fa mi fa molto piacere s'
Dunque quali sono quali sono di questi libri che ho preferito per cominciare ma sono libri che sono stati scelti chiaramente per la capacità di rappresentare in maniera emblematica determinati problemi storici e quindi sono anche libri a mio avviso che possono avere una qualità letteraria un po'diseguale alcuni sono tra tra tutti quanti questi sono il Gattopardo eh
Insomma ormai una chiaramente uno dei grandissimi classici del Novecento e quindi sarebbe scontato dire mi piace il Gattopardo sì mi piace il Gattopardo insomma difficile difficile non farselo piacere
Se dovessi scegliere diciamo appunto sul filo della capacità di rappresentare la realtà storica ma anche in rapporto alle qualità letteraria forse ne prenderei altri due ma Ponto
Perché stiamo discutendo e quindi qualcuno dovrà essere scelto questo del Partigiano Johnny e Todo modo
E li sceglie lei perché sono due libri che secondo me mostrano bene la il rapporto fra politica e morale e mostrano benissimo l'ambiguità del rapporto fra politica e morale
E quindi diciamo non sono due libri che non chiudono il sistema nell'uno e nell'altro che non arrivano a delle conclusioni
Ma che presentano due situazioni molto diverse naturalmente Partigiano Johnny essenzialmente sia per te per citare il il sottotitolo del libro di Claudio Pavone un saggio sulla moralità della Resistenza e quindi su un rapporto che c'è fra chi fa chi si è impegnato nella resistenza armata e chi invece è rimasto nella zona grigia
E poi però anche una grande riflessione questo Gaetano mette molto bene in evidenza
Su un rapporto interno ai partigiani Rispetto alle varie dimensioni della resistenza che dentro una comune scelta etica quella di mettere in campo la propria vita
Per liberare l'Italia poi però possono declinarsi politicamente in maniera differente Gaetano riprende un dialogo che dalla mia lettura di qualche anno fa del Partigiano Johnny ricordavo ricordavo proprio quello perché chiaramente per chi fa storia politica quello è il punto cruciale che il dialogo che che il partigiano Johnny a con il capo della sua della sua squadra nel momento in cui sta con i garibaldini quindi sta con Sacconi Rossi e questo gli dice vieni a seguire il corso sul marxismo
Perché questo ti spiega che cosa verrà dopo e lui risponde a me quello che verrà dopo non gli interessa
Di quello che verrà dopo discuteremo dopo oggi si libera l'Italia oggi la mia priorità è il fascismo ed è ovviamente la posizione di un badogliano
Di un partigiano bianco che fa questo tipo di ragionamento dicendo io
Diciamo la mia lotta una lotta di liberazione poi dopo vedremo dopo la Liberazione che tipo di ricostruito cocomeri costruiremo e quindi c'è questo rapporto sia fra politica e morale ma anche poi una un un una un ampio squarcio sulla
Sul pluralismo politico del movimento resistenziale
Todo modo ovviamente chiaramente un una grandissima riflessione sul rapporto fra religione e politica e su appunto che cosa vuol dire cercare di realizzare un progetto politico tenendosi legati a una certa nozione
Di moralità legata a quella religione l'ittero e quindi con la Regione diciamo fortemente realistica
E fortemente imperfetti Istica anche lì c'è una citazione secondo me molto importante
Sul sui laici sulla i cinismo che vuole riprodurre un'idea di perfezionismo cristiano che realtà nel cristianesimo cattolico non c'è
Cioè una idea appunto di alzare l'asticella morale per realizzare una appunto un mondo un qualcosa di perfetto
E quello che dice punto protagonista del romanzo è i laici voglio limitare i cattolici su questo ma realtà non capiscono che noi abbiamo a che fare con l'imperfezione siamo in grado di gestire l'imperfezione o magari poi su questo torniamo
Questo torniamo grazie a Giovanni Orsina che Pechino lo conosce il direttore del dipartimento di Scienze Politiche della LUISS docente presso centri di storia e anche un analista politico insomma glielo nello leggete su vari giornali
Invece in Italia è stato da Federica stesi
Vittorio Macioce editorialista del Giornale si occupa sia di politica di cultura quindi perfetto
Allora prima di indicare libri che che ho conosciuto che non sono quelli che amo di più
Ma quelle somme sono più
Interessanti per leggere il presente
Vorrei però dire che quello di Gaetano soprattutto un atto Autobiografia politica e umana
Perché in questi dodici romanzi c'è il viaggio di uno che cerca di entrare
Nel cuore del potere
Si rende conto che il potere appena CIPE dentro chi mangia l'anima perché se c'è un filo un filo comune fra questi dodici romanzi
è la perdita dell'innocenza questa è la
Che la perdita di dell'innocenza di chi ha scelto i romanzi romanzi ma anche
L'autobiografia di una nazione
Perché il partendo al Gattopardo arrivando al fascio comunismo ne abbiamo l'autobiografia di una nazione
Che prende vari aspetti
Io i due romanzi che cioè chiaramente Todo modo il Gattopardo la storia sono quelli che amo di più
Però quelli Etò o più interessanti per legge il presente anche in maniera quasi a specchio solo due sono l'orologio di Carlo Levi e gli anni e il giudizio di quel grande giornalista
Di Arpino che è stato anche una firma il giornale quindi perché l'orologio e perché secondo me l'orologio e molto attuale
Perché l'orologio parla di uno stato nascente e di un illusione perduta
Siamo Paola dice alla il giorno dopo di fatto la Basilea secondo era mondiale
Il la resistenza
E al potere parli agli ultimi sgoccioli realtà come Primo Ministro
E
I personaggi di Levin personaggio centrale per Romanzo Milelli
Si ritrova
A fare il direttore di un giornale diaria
E si accorge diverse cose innanzitutto che tutti quelli che che avevano avuto la bella salta la la drammatica bella stagione della l'esistenza
Il ROI
Che lottavano per la libertà ROI meravigliosi come ma sono diventati improvvisamente dei burocrati
Cioè non pensiamo più a come a come costruire Italia ma pensano una certa meschinità
A sopravvivere
Col nuovo potere ognuno diventa feudatario
Di qualche piccolo posto ognuno va al ministero e cerca di eliminare quelli che possono in qualche modo togliergli spazio o potere ognuno comincia a diffidare dell'altro
E a me questa stagione ricorda la vittoria
Dei meloni anni
Di adesso
Quindi Langella subito Politi no no no no prima domanda mi tu no quello mi fa impressione come il partigianerie
Da una parte ma gli stessi quelli sono se vogliamo consigliati antitesi dei dei partigiani anche loro si trovano esattamente l'orologio
Cioè hanno preso il potere e l'abbiamo sano fatto eh
In maniera un po'micro Agnus e meschina cercare di prendere il posto in fare fuori tutti quelli che possono essere un muro un pericolo
Cacciare via gli ingenui come il protagonista del dell'orologio e non avere più tranne forse devo dire Giorgia Meloni in tutti gli altri non avere più nessuna voglia di pensare al futuro di immaginare un futuro
Quindi quella situazione che è paradossale ora siamo lì si parla di quelli della dei partigiani che hanno preso il potere dopo la sconfitta del fascismo
In questo caso io sto parlando della realtà di oggi quelli che qualcuno considera legittimamente o meno
Gli eredi del post fascismo quindi però la situazione umana e l'assenza ma la cosa che mi colpisce di Carlo Levi e quando parla di io attacco
Due tipi di italiani che secondo lui non sono rimasti sempre gli stessi
Che sono i contadini
Ma i contadini non vuol dire semplicemente l'agricoltore lui ai contadini mette tutti i produttori quindi ci mette anche gli artigiani anche i i piccoli commercianti quelli su cui pesa
La produzione quelli che lavorano nel Paese che mandano avanti l'Italia
E contrapposti voi ai ai contadini ci sono gli origini che sono sostanzialmente quelli che dicono di
Sono dei parassiti di qualsiasi tipo che vivono di rendita
Ora quella divisione
Che fare lei di ma ha caratterizzato tutta la storia italiana del dopoguerra anche dal punto di vista politico
Cioè se noi andiamo a vedere la grande sfida che c'è a livello politico ancora oggi è tra contadini che hanno anche magari una visione
Da una parte conservatrice però da un'altra parte molto più attenti al futuro rispetti a livelli vicini che puntò soltanto a sfruttare l'attimo il presente il più possibile questa di distinzione o distinzione che è una destra o sinistra
Ma è una distinzione trasversale che divide gli italiani in maniera molto più rocambolesca se si vuole nemmeno definita
E passa appartante passando dai contadini e Luigi mi passò ai giorni del giudizio
Perché perché lì anche c'è
L'inizio del dramma della sinistra italiana
Perché il protagonista è un figlio anche lui di un contadino e diventa operaio diventa sindacalista trova dei ruoli nel partito nel PC riesce perfino a fare un comizio
E li lavo semi pressione il rapporto tra
Modernità e tradizione da una parte Matra
Sì io il padre
Perché il padre
Molto più saggio del figlio comprende che è necessario
Prende il treno della modernità cioè non si può non andare in fabbrica non si può no andare nate troppo lì non si può lasciare il Paese per andare a trovare uno spazio vitale città e quindi razionalmente il contadino il padre capisce che tutto questo è necessario però comprende anche che questo viaggio dalla dal Paese la città dalla campagna alla fabbrica avrà un costo ed ha un costo morale
E che non tutti possono fare
Perché chi non ha le spalle abbastanza forti in questo viaggio si perde ed è un po'la stessa se si vuole a stessa
Filosofia e c'è alla base del Signore degli Anelli cioè quando lasci la contea by
Di vieni imbarazzo la parte oscura
E soltanto un Hobbit forte come Frodo può resistere a questo passaggio tutti gli altri si perdono io credo che siccome siamo all'interno
Di una dea forse probabilmente la più grande rivoluzione in rivoluzione industriale la storia
E non ce ne rendiamo neanche conto tant'è vero che la politica intellettuali italiani continua parla del passato mentre stiamo andando di fronte a un futuro
Che ti spezza le mani perché io non lo dico in maniera negativa Lilo Baur che stiamo entrando in un vortice di cui è difficile rendersene conto
Tutti quanti intellettuali e politici si guardano indietro invece di capire quello che sta venendo avanti io credo che questi problemi il problema della modernità il problema del della perdita dell'innocenza siamo due temi fortissimi attuali a cui nessuno pensa
Grazie Vittorio va in attesa di chiedere poi a Gaetano se questo libro la sua autobiografia e quindi medievale all'impresa
Il suo secolo e passa se lo porta molto bene no volevo chiedere a a ad Ric girare la domanda a Giovanni cioè se condivide questo filo conduttore che dice Vittorio sostanzialmente il potere chi mangia l'anima io ho ho condivido piante l'assunto però un invece Omo
Ne ho una visione un po'diversa di Libero cioè sicuramente il filo conduttore su nomine nella politica nota dopo dal dal Gattopardo che dice tutto deve cambiare affinché niente cambi lo sporcarsi le mani in tutti i romanzi in particolare però ecco non così negativo cioè lo sporcarsi le mani anche un bagno di realtà la politica può essere potere
Però è anche quello slancio cioè nel mi pare si Arpino c'è un ampio ha intanto c'è il fasciocomunista acciughe dice l'esilio per con questa ragazza sia sono fascista però io sono a favore
Del Vietnam no a delle contraddizioni molto umane e poi mi pare sia il pino che dice
La politica è come la cucina dove fai debba dei buoni piatti di avere delle belle pietanze Perotti sporchi di undici a fumi che e ti ritrovi tra gusci d'uovo e lische di pesce e quindi ecco
Ed è Roberto scusate e quindi ecco no no questa cioè la politica e anche quello che poi ci rende umani con tutte le le sue contraddizioni cioè il militante comunista tutta RAI la sinistra
Che dice a un certo punto alla moglie ma io mi sono comprato l'Enciclopedia ma facevo meglio a comprarmi la moto meno male dico c'è una differenza tra la politica e il proprio no no a queste infatti sul sul potere che mangia l'anima siamo d'accordo però il potere ha diciamo citando parafrasando Gaetano la malattia senile poiché la politica cioè la politica può essere anche altre sono il filo conduttore di questo romanzo e più più la politica che il potere Hans volevo l'opinione di giù
No no va be'ma Vittorio vittorie manicheo dipenderà rende prende le linee maniche prende linee dicotomica
Invece secondo me dentro questo libro non c'è una struttura dicotomica Ciano struttura tricotomia una divisione a tre
Allora c'è una dicotomia di fondo secondo me nel libro e poi c'è un elemento che l'elemento che diciamo media fra i due termine della dicotomia dicotomia di fondo è il rapporto fra la dimensione individuale dimensione collettiva ovviamente e quindi da un lato c'è un c'è un tema di
Collettività il partito la nazione il gruppo cioè c'è un tema di azione collettiva e di destini collettivi
E poi c'è l'individuo di fronte alla dimensione collettiva e se vogliamo c'è la tensione fra questi due elementi perché è evidente che la dimensione collettiva per un individuo è è allo stesso tempo indispensabile e appagante ma anche alienante perché tu entri dentro un mondo che non controlli più non può non entrarci perché gli esseri umani
Lo diciamo da due mila cinquecento anni sono animali politici e quindi necessariamente e per molti versi la realizzazione esistenziale di ciascuno di noi
Passa attraverso la partecipazione alle dimensioni collettive dall'altro lato però è chiaro che se tu entri dentro di me collettiva tu perdi la tua libertà perdi la tua identità o quanto meno la miti la metti in pericolo se non la perdita e questo secondo me è un tema centrale di tutti quanti questi romanzi ma molto semplicemente perché questo tema centrale della modernità
Perché il grande sogno dalla modernità prima parlavo del perfetti ISMU potremmo chiamarlo utopismo rivoluzionari Isma'palpa l'importo senso della palingenesi insomma comunque sia l'anima utopica che attraversa la nostra storia partì la rivoluzione francese è un'anima utopica la cui utopia consiste nello sforzo
Di mettere insieme queste due realtà cioè a dire di potere averi insieme la dimensione collettiva la dimensione individuale eliminando le tensioni fra le due in fondo che cos'è
La società senza classi che immagine del marxismo alla fine della storia è un mondo nel quale noi siamo compiutamente liberi e compiutamente noi stessi nella dimensione individuale né la dimensione collettiva qual è il sogno utopico del liberalismo è la stessa cosa ovviamente declinata in forma diversa
Allora manierismo di di macho ci sta bene qua dentro perché queste va no quindi Chai la dimensione collettiva e la dimensione individuale in una tensione anche se ovviamente più difficile prendere un atteggiamento manicheo perché non c'è una cosa buona e una cosa cattiva sono tutte e due buone e cattive allo stesso tempo fa parte delle contraddizioni
Dell'essere umano e il fatto che tutti trovi a dover conciliare due cose che sono tutte e due buone
E che sono però in un'attenzione non sono pienamente compatibili ecco la mia impressione questa che in mezzo a queste due di mente questi due elementi c'è un terzo elemento è quel terzo elemento è la politica
Cioè la politica quell'uomo go nel quale Today ricercare di mettere insieme la prospettiva individuale
E la prospettiva collettiva è come dire è la molla e l'ammortizzatore
è il cardine che deve cercare di tenere insieme le due cose con l'aggravante che la politica nell'età contemporanea essendo impregnata di utopia
Rende difficile a questo cardine funzionare perché appunto pretende che non sia una mediazione costante e sempre imperfette sempre provvisoria ma che a un certo punto questa mediazione
Si compia e i due termini dico tonici diventino uno solo cioè non
Abbiano motivo assunzioni minacciosamente ora faccio un esempio pene dopo la Rivoluzione francese
Tra Danton e che è un ladro Maratta che è un parolaio e Robespierre che di fatto è un ossessivo
Assassino
E chi sceglie perché la in questa trilogia
Dov'è lo spazio per la politica dov'è che se voi malate c'è Danton nell'individuazione la parte individualizzato io penso buttiamo giù il regime io penso a me stesso rubo vi faccio appello a quell'altro è difendo rivoluzione a costo di uccidere The Small & il mio migliore amico
Il terzo uno che
Vive solo cioè che la rivoluzione soltanto parole poi per fortuna ammazzano pure prima
Ecco la politica in questa situazione dove nella politica turca e tutto questo perché qui tutti questi sono modi diversi di gestire quel conflitto
E quindi alla fine tutti quanti convergono do convengono dentro secondo me convergono dentro questo poi ci sono forme di politica che secondo me funzionano meglio da questo punto di vista
Poche
E la forma romanzo chiaramente è perfetta per fare emergere questa tensione perché la forma romanzo e racconto della psiche individuale e quindi fa emergere questo questa tensione emerge costantemente nel libro sono i politici
Appunto quando diciamo prima la moralità di chi fa politica che cos'è quella se non il tuo rapporto tra la tua moralità individuale il tuo senso di temi e le esigenze dell'azione collettiva tutto quanto il tema del conflitto fra ideologia e buon senso
Il conflitto fra classe dirigente popolo
L'idea della politica che non deve fare appunto Grandi Progetti ideologici ma dare alle persone quello di cui le persone hanno bisogno è tutto un lavorare dentro questa tensione fra appunto la dimensione individuale e quello che gli esseri umani vogliono le loro speranze loro desideri e loro esigenze da loro moralità la loro religiosità
E la dimensione dell'azione collettiva però mi sembra anche che in questi dodici romanzi
Alla fine il punto più o meno quello in quasi tutti d'arrivo
è la fuga c'è la desistenza grande illusione entro in politica poi il protagonista normalmente dice
Vado via perché io in questo posto non ci sto mettete per una ragione precisa poi però rinviamo allora va povera perché no per una ragione ben precisa perché questi romanzi appartengono tutti quanti alla tradizione italiana
Che seguendo la una nota ormai antica definizione di Asor Rosa impregnata di due-tre Canzio temporum
Perché la tradizione italiana essendo impregnata di rivoluzionari Isma'di utopismo poi dopo questo lavoro che fa la politica
Non lo non gli piace troppo realistico e troppo concrete troppo compromissorio
Per cui da questo questo lì questo libro libro di Gaetano ovviamente quindi dodici libri che che che erano tratta trasudano antipolitica in definitiva non tutti ma molti alla fine sono libri che chiudono sulle note
Fortemente antipolitiche perché ma perché
Tu non puoi rinunciare al sogno di risolvere quel c'è una frase molto bene dice Carlo Levi orologi genere quando ha lottava amo contro il fascismo
Eravamo tutti insieme non c'erano differenze fra noi non c'erano tensioni appunto la dimensione collettiva nel momento eroico assorbe la dimensione individuale le due cose stanno insieme non non c'è non c'è soluzione di continuità momenti eroici sono il Risorgimento la prima guerra mondiale e la resistenza il Gattopardo e De Roberto
Le imperio un anno sull'altipiano e il partigiano Johnny e tutti questi libri sono delle grandissime lamentazioni sulla fine del momento eroico e sul momento in cui quella quella compenetrazione fra individuale e collettivo si scioglie e arriva la brutta politica che non è brutta per niente questo è il punto
Ma aggiungo che ha
Non c'è un politico per quanto possa essere stato al potere quattro lustri che ti dirà che lui è contento quando non è più al potere cioè e lei è il romanzo è sempre no la lamentazione del quando c'ero io ma anche gli articoli di giornali retroscena del quando c'ero io era tutto molto meglio ma non me l'hanno fatto fare qui una circolare la coglie troppo aspra che invece sequenza
No io volevo tornare sul tema del della scelta del romanzo invece del no del della della storiografia
Volevo leggervi quello che scrive Gaetano nella nella sua prefazione che è molto divertente l'uscita un romanzo di Dario Ferrari la ricreazione è finita
E e spiega punto perché non ha non ha usato i romanzi
In questo in questo brano c'è un sono assistente che spiega un giovane studente a un dottorando come deve fare le note le citazioni le note a piè di pagina nel suo libro e gli spiega
Nelle note si tessono le trame politiche ovvero si inserisce il proprio scritto nella complessa rete della geopolitica accademica
Tutti ti diranno che è inelegante citare il proprio mentre non dargli retta cita lo citano sempre in ogni circostanza più del dovuto e sperticati elogi e ringraziamenti
Dopodiché devi posizionare il tuo lavoro rispetto a tutti quelli che lambisce ovvero tutti coloro dotati di un minimo poteri che hanno trattato anche tangenzialmente anche vent'anni fa
Il tuo stesso argomento ovvero cita con aggettivazione le persone potenti quelle molto vicine al tuo prossimo e che per qualche motivo ci interessano
In secondo luogo devi citare tutte le persone che vuoi che sappiano che ne rispetti a cui quindi può rendere omaggio ma che non si aspettano l'aggettivazione
Queste citazioni vanno fatte necessariamente con riferimenti precisi ovvero citando le pagine a cui ti riferisci
Riserva invece le citazioni vaghe tipo confronta il lavoro di detti Siss o su questo tema si veda anche dei Qays a personaggi che non puoi non citare ma cui non intendi tributare alcun merito e che anzi può in qualche modo sminuire
Assicurati prima che siano professori emeriti battitori liberi o outsider ovvero che non contino un cazzotto infine e questo è decisivo non citare mai i nemici del tuo profondo della sua cordata e fa in modo che l'assenza di fuga che non passi inosservata non citare è un'arte più sottile e delicata che citare ma non meno importante
E quindi Gaetano dice qui ho pensato al mio maestro Paolo Ungari che mi diceva ricordati che è sempre meglio scrivere un libro senza note anziché delle note senza libero è dice insomma che il citazionismo e la malattia senile dell'accademismo e quindi in sostanza questo lo traduco io un po'volgarmente sostiene che i turisti professori o sono dei colleghi dei carrieristi o guardano il dito e non la luna e quindi sia perfida e romanziere a lavoro stuzzicare un attimo Giovanni e chiedergli un po'questo
Sia su gli storici allora in Antin anzitutto ho notato con un certo piacere
Che quelli che diciamo condividevano di più questa cosa in Paderni giuristi quindi c'è sempre chi sta peggio degli storici perché lì proprio comunque allora lei il discorso ovviamente regge ma insomma se insomma bimbi liberi a partire aderito logge libri sulla sociologia accademica né sono stati scritti tanti
Ed è noto che poi l'attività intellettuale o tutte la fai perché sei ricco di famiglia come Benedetto Croce
Dentro guazzo Filomarino e te ne freghi altamente di quello che pensano nell'Accademia anzi hai abbastanza schifo per l'Accademia ma se no se dei di campare
E trovarti uno stipendio e quindi ai bisogni far carriera e non c'è dubbio che l'Accademia è fatta di cordate di antipatie di simpatie
Questo diciamo è una cosa molto neutrale oggi si potrebbe dire che insomma devi anche utilizzare fortemente quello che nel anche nel mondo extra accademica accademico siamo al Vulci Hussein all'Ing c'è la dimostrazione di quanto sei bravo perché dice le cose giuste
E quindi devi anche essere diciamo politicamente corretto questo fa parte fa parte del gioco e ed è per certi versi inevitabile insomma quindi poi non è che mi preoccupi più di tanto il discorso di Gaetano poi si apriva su un discorso anche più ampio che era quello appunto in cui lo citava
Paolino Ungari dicendo è meglio scrivere un libro senza note di note senza libero e qui diciamo discorso secondo me è è un po'più un po'più articolato in questo senso che è molto vero che gli storici rischiano di scrivere dei libri estremamente puntuali precisi documentati
Professionalmente inattaccabili
Dei quali non frega niente a nessuno perché ovviamente la sto la storia è questa ed è un rischio che diciamo gli storici corrono più che in altre materie ad esempio nelle scienze sociali cerchiamo le le scienze sociali rischiano di essere generiche tautologico e gli storici rischiano di essere invece i rilevanti perché studiano la loro
La loro Nocciolina dentro quella Nocciolina vanno a fondo fino in fondo con tutti gli archivi tutte le cose non è soltanto la micro storia la storia in generale cioè anche se studi fenomeni
Però e soprattutto quando scrivi la tesi dottorato il primo libro eccetera eccetera difficilmente di fanno scrivere la storia della prima guerra mondiale
O della guerra fredda o la biografia di Bismarck fai la biografia dello ceo della cognata del segretario della domestica di Bismarck è da un po'poco
Come dice Max Weber se non ti convinci che quella cosa lì se la cosa più importante del mondo non fare carriera accademica
Detto questo però oggi secondo me ci troviamo di fronte a un ulteriore passo in avanti a molte ore indietro è un'ulteriore sfida cioè che oggi certe volte uno dice ma magari
Ci fossero i libri documentati d'archivio precisi che magari che magari si occupano di una nocciolina ma quella Nocerino ce la fanno conoscere davvero
Poi consentendo magari a storici più maturi di prendersi quel dieci quindici venti noccioline e di scrivere qualcosa di interessante su fenomeni più ampi perché oggi
All'inseguimento diciamo dell'appunto del del del di di carriere abbreviate
Gli storici rischiano invece di
Diciamo invece smette di fare gli storici e diventare negativi sociologi cioè mettersi a fare delle cose più generali più ampie anche se mi permette l'espressione più para cure più vendibili
Però appunto
Facendolo male perché non è il loro mestiere e lì credo e quindi noi siamo a un ulteriore pericolo cioè quello di non di a vere
Diciamo non non soltanto le note senza libero ma anche delle note che poi i diciamo servono a ridire cose già dette appunto per far vedere che tu scrivi le cose finché nel modo fisico
è però punto perdendo poi la K la la la forza del lavoro dello storico che è proprio quella di di stare molto vicino ai fatti alle fonti e documenti
E io anch'tra queste categorie che sospirato Giovanni lo storico della Nocciolina lo storico para cumulo volevo inserire cocchiera Vittorio di un'altra categoria che il romanziere cioè la storia spesso non dico non da professore insomma da lettrice la scrivono i vincitori no e a volte dopo che che passa il tempo e si deposita la polvere sul fatto a volte emerge anche una controstoria che scappa a volte poi confligge tant'è vero che c'è un grande Grande non lo so ma c'ha un pezzo della nostra memoria storica
Che non è condivisa no
Non e non parlo solo del del fascismo della guerra ma anche poi sulla sulla questione meridionale no se tu senti Mindy giova uno sicuramente una teoria diversa da quella di undici uno storico meridionalista
Quindi il ruolo del romanziere da un lato è più facile perché non ha un obbligo di assoluta verità storica bensì di verosimiglianza di credibilità verso i suoi lettori però dall'altro non anche una responsabilità perché lui potrebbe prendere la Nocciolina
E tramutare la in un bestseller che capovolgere la lettura storica oggi tu sei otto sei non di natura ottimista nitido interpretato
Allora i grandi romanzieri sono quelli che danno voce
A personaggi che hanno che sono interessanti
E per questi personaggi sono degli sconfitti
Uno dei vincitori dipende dal
Dallo sguardo dall'ottica del del romanziere
La letteratura grande letteratura sempre avuto la capacità di far vedere
I sensi di colpa dei dei vincitori le disillusioni degli sconfitti
In qualsiasi cioè cattura americana in quella rossa in quella italiana e quella francese
Sommato tantissimi i punti di vista di quelli che
Che erano dissonante rispetto alla storia e la cosa bella è che è un grande romanzo magari prende il punto di vista di un dissonante di un'anomalia di un deviante ma riesce a raccontarti perfettamente anche lo spirito del tempo
Quello che mi preoccupa ed è un niente un mea culpa intellettuale e che io fatico a vedere negli ultimi trent'anni
Un romanzo capace di fare questo in Italia forse gli Stati Uniti e anche perfino nel
La letteratura russa di vent'anni fa pensa prelievi in
Cessato questo tetto tentativo
Anche in Francia sta o questo tentativo in Italia io vedo purtroppo una crisi enorme non soltanto degli scrittori
Che tra l'altro scrittori giornalisti fanno con mezzi diversi esattamente quello che fanno gli storici con le note a piè pagina
Cioè noi siamo diventando un Paese dove gli intellettuali sono in gran parte delle piccole chiesette meschine
Dove tutto avviene per
Integrazione ognuno sceglie un posto sul sul mercato dove sedersi
E manca completamente lo slancio per
Cioè ci si io ho conosciuto alcuni grandi scrittori che pensa se a a Perroni Saggiorato Perroni pezza uno che molto poco che Gianfranco Calligarich
Ma questi scrittori come sono veramente grandi italiano li ha visti perché perché nei giornali
Pubblichi soltanto quelli che conosce perché
C'è una
C'è però ci chiaro perché Chiara Valerio che io ho visto crescere venuta altre sia Hondo versare conduce aveva vent'anni tra l'altro arrivo su indicazione di Pietrangelo Buttafuoco
Quindi fatti capire con le quei due genitori insieme lei dolcissima carina adesso è diventata quella che fa tutto dice il punto cala pietra d'angolo di tutta organizzazione culturale della sinistra italiana
Perché perché faceva parte di un gruppetto di di persone dove c'era la Murgia che era la regina che ha
C'è un manipolo di persone che ha preso in mano l'editoria Decebal basato un manipolo di persone quindi non una massa un esercito
Vale un palo per prendere in mano la l'editoria la cultura italiana questo dimostra la fragilità della cultura italiana e quanto sia facile conquistarla
Però in questa conquista quello che mancano sono i piloti visionari quelli che mancano sono quelli capaci
Le Ceglie punto i dissonanti perché di questi dodici romanzi quasi tutti gli autori
Sono vanno per di là De André indicazioni direzione la signora è contraria
Oggi chi è
Tra gli intellettuali italiani che va in direzione ostinata e contraria pietra gli intellettuali italiani uno che cerca di intuire gol
Qui anomalie e non dico di accodarsi al coro
Dove sanno
E questo nome e la grande debolezza direttore del quadro internazionale che sia molto meglio sovente che poi non è che
Forse un poco UE il becco forse l'unico mi viene in mente
Però la capacità di leggere questo mondo la capacità che anche letterariamente sta scadendo cioè pronto dopo
In America dopo dopo le le correzioni di Frentzen il romanzo di Derek gas quello sul che parlava del del sociale del del cosa Matkowski ma che marcati che però è un gigante a parte siamo Emma carte fece porre proprio è il tipico a chi atipico e c'è il tipico atipico che che che ti illumina una letteratura
Però qui c'è non vedo tanto purtroppo poi forse anche per mia ignoranza nascono anche aperto a a qualcuno che mi indichi però siccome per permessi cerco anche di stare dietro a queste cose
è ovvio già sottoscrivi anche due gialli rimane allora io al prossimo giallo mi sparo che aveva già
Va bene
No i veneti anche bruciato l'ultima domanda che volevo proprio chiedere qual è il libro che se Gaetano Fara il sequel dopo il mille novecentottanta qual è il libro che ce lo racconta pensa che io pensavo a Romanzo criminale ma non lo dico perché era di giallisti non ti piacciono dicono proprio no logo quanto capitale
è un po'non è
Un capolavoro però ha segnato sicuramente sia il libro ancora di più la Sei TV ha segnato ha lasciato il segno di un Dio ci siamo romantica non lasciano il segno
Io faccio un discorso un po'più di intellighenzia io so molto di molto deluso da i chierici
Certo deluso dall'intelligenza italiana sono deluso perché la trovo come assume responsabilità
Di una mediocrità
Il supporto scusami Vittorio ma perché i giornali ora approvato questo scusate apro questa veramente il gioco possibile che non ci siano i giornali di ieri e di oggi la parola ENI sulle prime cine e chiudo questa parentesi è veramente clamoroso però vorrei dare la parola ampia Gaetano Quagliariello che ho ho visto scuotere la testa più volte durante i nostri interventi
No monastero innanzitutto grazie a esser qui devo dire che questa presentazione mi ha un po'preoccupato
Perché non pensavo di averlo scritto tante cose soprattutto è stato detto che questo libro e la mia autobiografia e assumo io la linea il libro si apre con Fabrizio il principe diretta casalinga e si chiude con Accio Benassi che è un povero Cristo quei penso qua fondamentalmente se l'abbia Autobiografia e la storia di una decadenza
E poi sopra
Ne che è stato detto fonti da mentalmente
Che un libro che insomma ha una fortissima cifra antipolitica cioè che fondamentalmente è una deprecata zio della della politica ed è anche diciamo libro di una disillusione
E e fondamentalmente insomma poi anche Vittorio che l'ha portata fino ai meloni anni insomma è come nemmeno mi porta diciamo in contrasto con tutto diciamo il potere di oggi e va bene
La parte sulle note poi fondamentalmente è un attacco
Al potere accademico
Ho pensato di non essere il proprietario di Palazzo Filomarino e qualche altro ardo devo pure stare in questo modo detto va a Bari quanti dei PCB sono fatto ecco poi sarà più difficile quindi questi sono gli elementi di preoccupazione ora al di là di questo questo libro diciamo aver quasi
Forse un libro di transizione perché ecco se lo vogliamo leggere in chiave autobiografica il passaggio in una da una fase nella quale la preoccupazione diciamo per la politica era il centro della mia giornata una fase nella quale ho deciso di fare quello che offro
Insomma quella che forse la mia vera vocazione di tornare a fare quello che la mia vera vocazione sotto questo aspetto
Voglio dire una cosa
Perché esso forse è invece un tratto autobiografico è stato citato sempre da Vittorio Pannella mi ricordo questa cosa io da giovane sono stato radicale no con la stessa cadenza avventurando i ventidue anni
Insomma e incontrai una volta Pannella abbia della panetteria per per comunicargli che smettevo di far politica perché volevo mettermi a fare lo storico fondamentalmente che avrei fatto questo
Luís appunto mi disse mi ricordo benissimo sta cosa diceva bensì la storia
La scrivono gli sconfitti
Io guarda io di testa ma Malta Mele
Ma non sempre detto il contrario no no non è vero perché chi vince tiene troppo da fare perché i perde non ha un Cazzola fare allora scriva la storia ecco il settore quei in qualche modo
Ecco poi insomma
Il libro quindi nasce poi da una da una insomma da una consuetudine perché sono un po'dello Fondazione Magna Carta la cosa che io faccio insomma
Ha fatto in tutte le fasi della mia vita c'è una scuola di politica che si fa ogni anno
In questa scuola
Per anni c'è stato un caminetto nel quale si è scelto un libro si è discusso de io avevo gli appunti di questi libri in realtà descrivevano quasi tutti diciamo descrivevano quasi una storia d'Italia perfetta c'era qualche buco
E questo buco appunto è stato riempito ed è nata questa cosa vediamo se su questi tuo libro si riescono anche a imbastire dei seminari universitari
E i libri non sono i dodici libri che più mi piaccia o no assolutamente alcuni io ritrovo dei grandi capolavori anche in chiave storica
Insomma il partigiano Johnny tra l'altro che io ho letto perché citato da Elena Aga Rossi nel libro sull'otto settembre che un nella storiografia è una pietra miliare perché ha riaperto il dibattito su quella data è insomma è arrivato arriva quel romanzo a delle conclusioni alle quali gli storici sono arrivati trenta quarant'anni dopo
Non ci rendiamo conto fino in fondo
Della importanza anche dal punto di vista storico di Todo modo di Sciascia è un libro del settantaquattro
De la data nella quale grosso modo Pasolini scrisse il nel famoso articolo il processo al Palazzo
Fondamentalmente erano due
Letture differenti
Della crisi diciamo del potere democristiano coso uno
Come appunto attività di denunzia dall'esterno e l'altro invece descrive l'implosione di un sistema che non regge a un certo punto a
All'accumulo di contraddizioni
E insomma se le vediamo con il senno del poi la lettura di Sciascia molto molto
Più penetrante molto più importante ecco dicevo non sono i libri che più mi piace per dispiaciuto e
Bisognava insomma contenerli però ecco per esempio libri che io provò insomma dei che sono tra i miei preferiti ne cito ne cito tre ecco per esempio Roma
Ferito a morte di di la Capria che parla appunto del potere lavorino a Napoli però appunto una cosa un po'un po'vi diciamo più limitata
O anche Tempo di uccidere di Fenoglio però anche quello torna
Si sarebbe potuto continuare ma sono appunto libri permettono in evidenza alcuni nodi storiografici ed è vero che colgono delle linee di fondo che sono state del tutto comprese e sulle quali insomma Giovanni e Vittorio hanno detto meglio di me ecco la prima diciamo e questa attenzione tra l'individuo il tutto con un altro tutto che quasi mai è la nazione perché appunto questa nozione in Italia è stata molto debole
Che appunto la comunità e che non si riesce a risolvere anziché si risolve solo per un un un un momento poi c'è appunto
La fuga del protagonista d'altra parte tranne due il libro Tanzi tre il libro di di Tomasi da Lampedusa
I due libri sul fascismo quello di Chiara e quello di vitale e tutti gli altri hanno un forte fondo autobiografico cioè comunque sempre una componente autobiografica quindi questa sicuramente e una linea di fondo come appunto il motivo dell'antipolitica
C'è sempre più di inoltre in ogni altro
C'è appunto nell'orologio non c'è dubbio per un libro di un azionista torinese che fondamentalmente odia Roma tra l'altro è un libro che andrebbe letto appunto in questa chiave che mette in evidenza anche alcuni aspetti che poi sarebbero ritornati in un'altra fase della storia d'Italia sotto
Mentite spoglie completamente differenti ma insomma qualcosa del fenomeno leghista leggendo l'orologio lo si intuisce e Rossi comprende
Infine è veramente infine
Somma
Sì Sacco secondo me famose guardiamo ad alcuni di questi libri cito ancora Sciascia ma possiamo pensare a Pasolini cioè cioè non c'è dubbio che c'è
Un forte impoverimento e cui visto e dovuto secondo me anche a un eccesso di formalizzazione sia chiaro le note le scrivo anche io e continuerò a scrivere
Non e però insomma ci sono dei limiti che in alcuni casi sono stati tra Vallecrati leggevo Quartetto in
Po'fa una
E un carteggio tra Einaudi ed Ernesto Rossi sull'università e alla fine Ernesto Rossi s'
Einaudi sbotta
E dice guarda poi le cose sono più semplici
Per fare una buona università c'è bisogno innanzitutto di tanto tempo quindi tradizione e poi c'è bisogno di buoni professori questo è quello che voglio ecco se io penso ad alcune norme
Che oggi ci sono per esempio nell'ambito delle riviste
No
E diciamoci la verità la critica di Croce oggi finirebbe secondo l'amburghese in serie C manco in serie B alcune riviste ormai cioè anche io né di rigore a volte mi sembra di essere un po'un magazziniere perché Enzo tu prendi gli articoli Lehmann dei a chi ti deve fare
Le cose cioè se ti dicono di sì li pubblichi se no no insomma e è tutto un po'è un po'un po'un po'eccessivo e poi quando dico tenta così ebbe insomma poi e il clima culturale della della nella della nazione che poi ne risente è vero è una crisi internazionale però ecco il su questo chiudo
Forse
Alcune cose del manicheismo di Vittorio andrebbero accolte vi racconto soltanto l'ultimo aneddoto relativo a questo libro
Così è così
Chiudiamo diciamo anche con una risata ma insomma qualche insomma ecco questa cosa l'ha avuto una casa editrice francese
Mi ha detto mi ha chiesto ma non scrive resti per noi una settoria dei libri che fanno la storia ovviare deve avere un respiro internazionale cioè cioè sottotitolo da Voltaire a Giuliano da Empoli e io non sono potrà salire
Cioè me è sembrato un po'eccessivo devo dire la verità però rimane il fatto che lì insomma questo poi un nostro connazionale cioè cioè aspetto due libri molto belli e importanti uno di questi ha venduto milioni di copie il mago del Cremlino anch'esse gli ingegneri del caos secondo me è più bello noi in Italia non ne ha parlato nessuno
è passato completamente
Sotto silenzio e stiamo parlando appunto i libri scritti da un italiano ecco forse insomma
Queste cose insomma
Rileggendo alcuni romanzi del passato ma anche se non sono i più belli appaiono ancora più chiaramente grazie ancora
Prego
Pur
Senza penso che abbiamo tempo se qualcuno vuole per una o due domande
Se qualcuno ammonterà a sei anni scappa mantenimenti allora grazie e buon proseguimento
Si è spenta la luce
Info dado spento la luce però chiedo scusa prima che voi andate via perché questa è una libreria e tra l'altro
Quello che lo dobbiamo fare anche poi vendere il libro insomma no quindi io Vito dare un attimo una comunicazione come si conclude questa questa sera quindi la comunicazione del vizio e che il libro e all'ingresso però se volete
Apprezziamo questa porta c'è un brindisi con Gaetano e quindi che DTT che era anche il libero no però siccome sa di una libreria e io sono il libraio
E io sono il libraio so che Ibra io che conosce gridando quando Gaetano diciotto anni
E ha creato le condizioni che di creare una pinna mia piccola fortuna perché era uno dei clienti
Più importanti giovane che compra un sacco di Librino penserà che rientra dopo bravo e anche un po'merito mio perché poi gli consigliavo anch'io
A volte i libri secretato ma nemmeno consentivano però sempre come libraio siccome ho ascoltato come tutti quanti voi
Questi questa interessantissima conversazione è vero
Negli ultimi trent'anni qui io faccio questo mestiere nuovo vi sono emozionato quando del mille novecentosettantaquattro uscito per la prima volta la storia
E la storia dovete sapere
Che fu un fatto editoriali importantissimo perché per la prima volta la casa editrice Einaudi nasce un libro facevo uscire un libro così importante direttamente in edizione economica e lei se ne vendettero veramente una grandissima quantità di Librino
Poi invece proprio perché faccio questo mestiere e seppe negli ultimi tempi ho molte difficoltà perché i libri che escono tanti specialmente di certi autori
Che mi infastidisce pure difendere cioè io lo rivendo però li comprano libri che autori che vediamo tutte le sere in televisione ogni sei mesi fa non libero e non sono per niente originali
Questo libro invece quando Gaetano me l'ha fatto me l'ha proposto è un libro che ha una veramente una originalità perché praticamente attraverso dodici scrittori così importanti
Ma che si costruisce un discorso che non a caso in questa libreria lo abbiamo messo il suo libro e intorno questi dodici libri perché sono veramente molto ma molto importanti e tra l'altro
Proprio perché non si fanno più
Non ci sono più autori di qualità italiani però è sapere che uno dei libri che ha citato Lugli quello di Pennacchi Canale Mussolini è stato proprio recentemente è tra i due libri più importanti da appunto da una statistica proprio sotto il profilo letterario e storico quindi questo di Pennacchi presepe insieme a uno
Che si chiama le vite di di uomini non illustri il venerdì di radice però al di là di questo insomma quindi io vi ringrazio per è stato come Potì interessante volevo dire anche qui state tenta una libreria e quindi per me è stato molto importante ospitare che ringrazio Gaetano che fiacco stretta avvenire a viale Somalia a discendere questa questa questa discesa detta però poi vedrete che se altre sale tra l'altro siccome siete tutte persone colte adesso attraversando questa porta troverete dieci mila titoli appunto i usati che noi vendiamo appunto appeso
Perché vogliamo essere digitali come Gaetano perché questo è un libro originale e io cerco di fare questo mio mestiere con originalità quindi si è trovato in qualche cosa
Allora allora da una una è una bella domanda allora
Cossato un titolo un chilo dieci euro però badi bene era che mi ha fatto con questa perentorietà questa domanda che che ha abbiamo messo sono
Sono i libri che Pisano perché se io dico che vivendo al chilo possano sembra di che va da disprezzare invece un libro o libro invece voli troppo pesare anche duecento grammi ed essere un libro davvero interessante
Grazie li libri e qui il Brindisi cede il comunque meno del pata negra Raffaele