Sono intervenuti: Augusto Sainati (critico cinematografico).
Tra gli argomenti discussi: Cinema, Crisi, Critica, Cultura, Film, Societa', Venezia.
La registrazione audio ha una durata di 3 minuti.
Rubrica
17:00
9:30 - Roma
10:00 - Siena
17:00 - Bologna
9:30 - Ribera (AG)
17:00 - Ribera (AG)
critico cinematografico
Nello spazio di ottantacinque minuti il documentario due mila settantatré di Assif scappa via
Presentato fuori concorso a Venezia racconta le conseguenze degli sconvolgimenti climatici del capitalismo della sorveglianza del dilagare della tecnologia che disumani già tutto della crisi delle democrazie del mondo
Cioè di tutti gli elementi di distorsione della società contemporanea
Ah sì scappa via è un documentarista già autore di film come Senna armi o Diego Maradona
Qui realizza un esercizio più complesso perché due mila settantatré unisce realtà documentario e finzione
L'anno del titolo si riferisce a un futuro distopico nel quale a seguito di un evento distruttore verificatosi trentasette anni prima si vive in un paesaggio di rovine
Ghost una sopravvissuta all'evento guida il racconto in voce over
Dal due mila settantatré si torna indietro alla fine del secolo precedente poi agli anni attuali
In pochi decenni tutto è cambiato le democrazie avevano conosciuto un periodo favorevole negli ultimi anni del Novecento ma ora soccombono di fronte alla forza dei regimi totalitari che ormai riguardano il settanta per cento dei paesi la tecnologia impoverisce la capacità di attenzione i Big Data sono un formidabile strumento di controllo e chi li detiene ha un potere sempre più assoluto
La volontà individuale tende a scomparire
I grandi poteri della finanza della tecnologia e del mercato si fanno strumenti della politica per imporre un ordine dal quale i poveri cioè il novantanove per cento della popolazione mondiale escono più impoveriti
A beneficio del residuo uno per cento
Il film ricorre per la gran parte immagini d'archivio col dichiarazioni dei potenti della terra immagini di distruzioni e catastrofi scene di immigrazione disperata o di morte
Qualche immagine riguarda anche l'Italia della politica
Chi salverà la Terra da questo destino
Il film si apre e si chiude con una sorta di messaggio in bottiglia di Ghost che è anche un invito a reagire
Nessuno ha fatto niente per fermarli io da sola non ce l'ho fatta spero che non sia tardi per voi recita una didascalia
La massa imponente di informazioni che dipingono uno scenario apocalittico in onda il film il montaggio frenetico le immagini sono spietate sovrapposte infarciti didascalie
E quasi impossibile assorbire in maniera ordinata tutto ciò che passa in due mila settantatré ma questo aspetto che potrebbe essere letto come un difetto della struttura narrativa del film è invece la chiave estetica che permette di ribaltare su di noi spettatori la forza travolgente del diluvio di dati
La soggezione a forze incontrollabili è la condizione per eccellenza delle società avanzate di cui il film si fa metafora attraverso la costruzione complessa e avvincente
Non c'è possibilità di sfuggire a questa condizione né nel macrocosmo dell'ordine mondiale nel nel microcosmo di un piccolo film da Venezia radio radicale Augusto Sainati
Salvo dove diversamente specificato i file pubblicati su questo sito
sono rilasciati con licenza Creative Commons: Attribuzione BY-NC-SA 4.0