1999-2024: l'eredità di Massimo D'Antona e la modernità del suo messaggio scientifico - Prima sessione

Buongiorno a tutti diamo la parola la magnifica lettrice
In occasione del seminario mille novecento novantanove due mila ventiquattro l'eredità di Massimo D'Antona e la modernità del suo messaggio scientifico è stato organizzato
Dai docenti Paola Bozzano Stefano Bellomo e Arturo Maresca con la collaborazione di del Dipartimento di Scienze giuridiche e
I Scienze politiche saluto e ringrazio tutti gli illustri relatori mille altre università italiane che hanno accettato questo invito
E ad intervenire appunto a questa giornata che il ricordo di Massimo D'Antona
Venticinque anni ed è un sentimento comune quando si va commemorare
La sua figura partire
Dalla dalla giornata di marzo in cui è stato colpito dalla raggiunto dai colpi della barbarie terroristica
Nei pressi della della sua abitazione è un luogo che è diventato un appuntamento di commemorazione non solo per l'istituzione sapienza
In cui una mano anonima scritto a grandi caratteri la citazione Orazi Hana no no Miss Moriero e l'amministrazione comunale
E di allora scienza ultimamente di andare a trasferire questa scritta nella lapide memoriale che ancora oggi colpisce
Colpisce colpisce l'attenzione di chi transita
Per via Salaria sappiamo molto bene che quella quella in quel tempo il terrorismo andava selezionare in maniera accurate i suoi bersagli proprio per il potere simbolico
Che ne andavano incarnare ma commetteremmo un grande errore
Se grande Ron un errore grande se ci limitassimo a rievocare la figura di Massimo D'Antona limitandoci
A quella drammatica giornata perché quella drammatica giornata e l'esito di un climate se quindi l'epilogo
Di una storia di noi invece dobbiamo saper riconoscere che va molto oltre l'assassinio di Massimo D'Antona e quindi in questa sede nell'aula della nostra sapienza che intitolato alla sua memoria dobbiamo ricordare il suo ruolo nell'accademia italiana quindi
Ad appena trentatré anni e nel mille novecentottanta
è stato nominato professore straordinario
All'università di Catania e solo dopo sei anni approdato punta a Roma dove vinse la cattedra
Facoltà di Scienze politiche e oggi dobbiamo assolutamente ricordare la modernità
Del suo messaggio scientifico e il suo preziosissimo lavoro come uomo delle istituzioni delle istituzioni e per le istituzioni
D'Antona infatti abbassato tutto il suo impegno
Sulla promozione di un'idea di lavoro come interesse collettivo come espressione del bene comune soprattutto per le nuove generazioni questa è una parola chiave
Che intendiamo riprendere già nel mille novecentonovantasei con un'intuizione che possiamo assolutamente definire come anticipatoria
D'Antona descriveva così nella rivista critica di diritto del lavoro la trasformazione del diritto gli esperti e il nell'esperienza del lavoro cito
Ormai il nucleo forte del diritto del lavoro protegge i pochi ed esclude in molti i pochi sono le generazioni mature e i gruppi già forti
Mentre in molti sono le generazioni giovani i lavoratori marginali
Gli immigrati i deboli
Beh è stata proprio questa sua proiezione proprio verso il futuro per superare la marginalità sociale quella culturale a spingere dalla sua riflessione il suo impegno accademico e il suo impegno pubblico proprio per andare a seguire
Due principali direttrici che sono due direttrici di ricerca scientifica e quindi anche di insegnamento perché
La nostra la ricerca per un professionisti Dario e il supporto fondamentale per un'eccellente didattica allora partendo da una formazione
è un'assoluta padronanza della dottrina giuslavoristica D'Antona quindi si è spinto negli anni settanta poi andarsi a specializzare sulla nella trasformazione del diritto dei del lavoro
Tanto in una prospettiva storica quanto poi in relazione a tutti i processi di globalizzazione dei mercati che proprio in quegli anni andavano
A è che che in quegli anni iniziavano
Un percorso di riorganizzazione ancora nei primi anni negli anni Novanta iniziato quale occuparsi della crisi Stato nazione e del suo impatto proprio nella direzione di una necessità di una importo della necessità
Della integrazione europea ma soprattutto in quella che era una vera e propria
Rivoluzione della regolazione lavoristica nazionale il seminario quindi che oggi si svolgerà in quest'aula oltre proprio iscriversi nell'ambito tutte le iniziative che Sapienza danni
Propone il ricordo di tutti gli illustri docenti che hanno segnato la storia
Dell'ateneo stesso rappresenta anche un momento molto importante di riflessione per tutta la nostra comunità e non solo sul tema dell'occupazione giovanile ecco cosa di più urgente
è necessario e non è un caso infatti che temi punto come quelli del del lavoro dell'occupazione un'occupazione qualificata delle giovanili generazioni abbiano fortemente caratterizzato non solo le strategie di sapienza ma ancora ma anche l'impegno di ricerche e di azione di terza missione svolta svolte in questi ultimi anni
Il potenziamento di tutte le attività di placement che nel nell'ultimo triennio abbiamo portata avanti ci auguriamo di poterle
Ulteriormente potenziare ma soprattutto leggere l'output di questa attività strategica solo alcuni punti che ho voluto evidenziare su cui oggi sicuramente
Ci sarà un un dibattito molto fecondo mi scuso in anticipo non potrò seguire i lavori del seminario ma questa giornata
Per commemorare il professor Massimo D'Antona
Importante perché il suo esempio ne abbiamo tanto bisogno di esempi sì sempre vivo nel nel nel cuore e nella mente soprattutto dei giovani che andranno a studiare presso le aule della nostra università grazie
No ce la farà ce la posso fare
Buongiorno
Buongiorno grazie tutte benvenute
Seminario ringrazio
La lettrice
Sempre il Polimeni
Punto perché qui e per le parole che ha detto ringrazio gli organizzatori special modo Paolozza
Organizzare portava grazie a voi e i relatori e do il benvenuto appunto della facoltà di scienze politiche sociologia comunicazione tutta nel senso politica dove appunto è insegnato proprio in quest'aula è stato ricordato che intitolata al suo nome Massimo D'Antona
Dirò anche io poche parole ma occorre spiegare anche dal mio punto di vista quale importanza di questo convegno a me lo dico da sociologo perché mi sociologi guardiamo al mondo del lavoro in maniera molto tenta le trasformazioni che riguardano al mondo del lavoro riguardano le trasformazioni sociali perché parti della società industriale moderna il lavoro e la base la società e l'organizzazione sociale non più come poteva avvenire in epoca pre moderna la famiglia ma è proprio il lavoro il lavoro però a questa duplice diciamo tendenza da una parte si e diciamo las dimensione organizzativa
La dimensione appunto della solidarietà sociale come la chiamavano i sociologi ma dall'altra parte risponde anche ai modelli e ai modi di produzione della società
Modo di produzione della Società di tipo appunto mercantile capitali più che portano sempre una trasformazione quindi l'attenzione del sociologo ma ancor di più del giuslavorista è quello di capire
Le trasformazioni in atto di adeguare il sistema giuridico alle trasformazioni sociali perché riguardano appunto le basi della Società in se stesse non solo alcuni settori della vita giuridica sociale Massimo D'Antoni è stato un grande interprete
Di questa capacità di comprendere da un punto di vista riformisti
La trasformazione dei processi del lavoro che significava anche una trasformazione della società per questo la sua attenzione all'Europa
La sua attenzione alla globalizzazione perché Mattia ci si rendeva conto di se ne rendeva conto che non potevamo più adeguata un diritto del lavoro sul piano puramente nazionale le trasformazioni che stavano avvenendo ma questo guardare a queste trasformazioni significava per lui guardare sempre l'ha ricordato la pittrice cioè il soggetto debole al lavoratore alla persona anche non solo ha lavorato
Questo perché perché noi siamo abituati a pensare il diritto sempre come qualcosa che costruisce frontiere i muri e in questo in un certo senso lo decapita pensiamo che sia comunque sia qualcosa che in che escludere neppure in quinto però a volte il diritto uno strumento fondamentale proprio nel dare quelle protezioni figuri che rispetto all'atteggiamento predatorio di un nuovi poteri come quelli economici globali dando la sicurezza chi può nascondersi dietro un muro e nascondersi appunto dalla visione predatrice
Del nuovo ordine la sua che si basa su assetti economici non capitale appunto predatori o che non guarda in faccia nessuno
Appunto
Trasformazioni in atto che già vedeva D'Antona vengono immagino oggi proseguite qui in questo convegno in cui proprio penso che parlando del messaggio scientifica e quindi anche delle di come questo messaggio possa essere recepito oggi cioè che le autorità si Mazzoni non sono più solamente ciò che riguarda l'Europa o la globalizzazione ma anche le nuove tecniche attraverso le quali si sta configurando il mondo
Il rapporto classico del dell'operaio con
L'imprenditore diciamo del lavoratore con spatole rimediti produzione non è più
Intesa e non può essere intesa in una maniera tradizionale per questo idea riformisti che ha perché ormai ci sono agenti chiamo impersonali
Che non sono solamente legati ai processi di globalizzazione ma anche pensate all'intelligenza artificiale agli algoritmi che definiscono la vita lavorativa agenti impersonali quindi non più legati a quello schema classico su cui il diritto del lavoro si è dovuto sempre confrontare per quest'importante il messaggio di un vero riformista
Martire del suo riformismo stress emotivo
Che ha cercato di capire queste trasformazioni e di adeguare appunto la protezione e l'estensione delle garanzie ai soggetti più deboli radio ai salariati
Rispetto alle nuove configurazioni di un potente sempre più pervasivo
è sempre più diciamo predatorio perché se io penso che dobbiamo tutti ringraziare Massimo D'Antonio per il suo insegnamento ma per il suo esempio di dipendente che l'ha portato a questa tragica fine e per questo ringrazio cui tutti di stare qui ancora oggi via discutere sul suo messaggio grazie
Ci portiamo via
Magnificare Trichet gentili ospiti cari colleghi e colleghe per me è un onore oggi portare i saluti del dipartimento
Di scienze politiche ai partecipanti a questo convegno organizzato in occasione del venticinquesimo anniversario dell'assassinio di Massimo D'Antona da parte delle Brigate Rosse
Gli ultimi mesi qui nel Dipartimento di Scienze politiche ci hanno visto impegnati nella commemorazione
Di avvenimenti come questo l'anno è iniziato il dodici febbraio con il ricordo dell'omicidio di Vittorio basso le il nove maggio abbiamo ricordato il ritrovamento del corpo di Aldo Moro
Più volte anche parlando con gli studenti mi sono interrogata sul significato che attribuiamo oggi a distanza di anni a queste commemorazioni
Voi oggi ricorderete lo studioso il giuslavorista che ha dato come è stato ricordato dalla magnificare Trichet dal preside un contributo al dibattito politico Luís contemporaneo tanto da renderlo un bersaglio importante per un'organizzazione terroristica
Dibatte Rete insieme come recita il titolo del convegno sull'eredità di Massimo D'Antona e la modernità del suo messaggio scientifico
Il modo di intendere il lavoratore l'evoluzione delle forme contrattuali ma anche del le trasformazioni del ruolo dei sindacati quali soggetti di intermediazione politica
Temi trattati con una visione che guardava già al futuro
Qui a Scienze politiche però emerge un'altra dimensione quella storica
Che ha fatto di questi personaggi loro malgrado i protagonisti di una stagione buia della storia del nostro Paese
Che va ricordata in quanto tale e messa al riparo da interpretazioni personalistiche e a tratti sensazione distinte
Il terrorismo non è stato un fatto individuale mai dentro i venti anni venti anni di storia del nostro Paese più o meno i venti anni che separano l'omicidio di Aldo Moro da quello di Massimo D'Antona
Non possiamo dimenticarlo e scienze politiche scienze politiche coltiva la memoria dei fatti accaduti in quegli anni per tra mandarli alle generazioni future
Un grazie sentito quindi per avere organizzato questo seminario che spendo aiuti a tenere vivo il dibattito sui protagonisti di una fase decisiva della storia recente del nostro Paese grazie
Allora credo che noi oggi possiamo ora possiamo scendere la conduzione abbia dare l'avvio ai lavori
Serve una mano qui
Bene possiamo riprendere i nostri lavori grazie a tutti per essere intervenuti così numerosi
A questa giornata importante grazie alla magnifica riferisce al nei pressi della direttrice del Dipartimento per i loro saluti istituzionali
Consentitemi anche un ringraziamento ai colleghi e amici della facoltà di giurisprudenza avere condiviso l'organizzazione di questo importante convegno che se che segue idealmente quello che abbiamo organizzato insieme ai cinque anni fa
In occasione proprio della intitolazione di quest'aula alla memoria di Massimo D'Antona
Laura in cui ci troviamo oggi non è una una qualsiasi è stato già ricordato questa Laura in cui Massimo D'Antona attenuto i suoi corsi di diritto del lavoro
Nei pochi anni in cui ha insegnato in questa facoltà all'epoca era la facoltà di Scienze politiche
E quindi intitolazione di quest'aula è stato un gesto piccolo ma importante
Perché negli anni i nostri studenti non devono dimenticare mai la figura di Massimo D'Antona dello studioso serio appassionato e devono imparare a tenere vivo l'esempio lo diceva la lettrice l'esempio
La forza dell'impegno e de la dedizione in ciò in cui si crede profondamente
E questo è quello che provo ogni anno a trasmettere ai miei studenti quando fa la stessa emozione di oggi
Nella parte del corso in cui descrivo l'excursus storico del diritto del lavoro parlo dei maestri della nostra disciplina per ricordo sempre con stima e profonda riconoscenza la figura di Massimo D'Antona
E del suo sacrificio c'è qualche studente oggi now la e che sa la mia emozione ogni volta che ricordo la sicura di Massimo D'Antona
Fatta questa piccolissima premessa ma ci tenevo appunto a ricordare il senso del titolazione di quest'aula alla figura del professore lascio la parola al professore Edoardo Ghera per un suo
Saluto professore e lascia e passa al microfono
Grazie cari colleghi e a dodici io sono emozionato perché
Partecipiamo una
A un incontro che non
Che nome cerimonia Marie
Profondamente affettivo
Lasciatemelo dire
E
Incontri come questi
Si sono
Il Savoy spesso
Della vita
Dell'università
Deposita a lo scopo Gide
Quando guardo
La forza lo spirito di mantenere las le sue tra l'audizione
Ecco nel mio caso questo bis permette di collegarmi direttamente
Io ho insegnato
Quattordici anni in questa facoltà
Di scienze politiche
E Massimo D'Antona è stato il video successo
L'autrice
Credo si sia sbaglia
Di un decennio quando parlato negli anni Ottanta in realtà
Massimo
è stato chiamato
Nel credo nel mille novecentonovantasei
E il credo qui diamo ha potuto insegnare appena tre anni contro
E ricordo ma queste sono
E un aneddoto
Che la sua chiamata
E Duke
Vicenda non facilissima
Io ero stato biologia trasferito a giurisprudenza e non facevo più parte della facoltà
Bah
Nella mia memoria
Mantengo il ricordo di una
Di un anno riunione notturna
In casa
Del direttore dell'istituto giuridico di allora
Teoria dello Stato
Per preparare una relazione c'è stata una domanda concorrente
L'addebito che si faceva tappa
Tratto lungo
Ah ma si voterà che
Era proprio sul peggio politico
Cioè
L'alternativa era chiamare
Un giurista puro
Oppure un giurista
Perché
Massimo è stato chiamato
E purtroppo il suo
Impegno
E stato
Però forte
Sì
Straordinario eccezionale va
E durato poco
Il seminario
Programma
Molte tappe
Nell'analisi dello studioso
Del pensiero giuridico e politico i bassi volontà ora quindi io non mi
Soffermerò
Non voglio dire altro
Lei era il suo
E subito dopo
In clinico
Nomino
Tomba antico formalistico
Soprattutto la sua capacità
Cogliere
I fenomeni
Reato
I fenomeni di la realtà sociale in mutamento
Della sua
Il suo pensiero
Al centro della
Del diritto del lavoro
DC PSI idee del secolo pensato
E del diritto e e e e di quello
Che avrebbe dovuto
Dominare
Nel secolo successivo
Era il sindacato
Cioè dove si è
Il pensiero di Massimo D'Antona si è concentrato sulla
Di circa
Di seguire
Non non solo
Nella disciplina normativa
Ma della
Funzioni e politica
L'evoluzione
E il sindacato quindi
Il suo l'ultimo lavoro
L'ultimo contributo scientifico da lui
Pubblicato da lui pubblicato dopo lo scopo
Nel mille novecentonove nella rivista
Giordano e di diritto del lavoro e delle relazioni industriali del mille novecentonovantotto però in uscita del bidello pesce Fano
Dopo
Qual è la sua morte
E proprio lui
Proporre una rilettura
Dell'articolo trentanove della Costituzione
Alla luce dei cambiamenti che ci sono stati
E poi
Il suo impedirle formato
La produzione
Quella che allora
Sì
Chiamava
La fase due della legge sanzione dire sostengono
Quindi per esempio la disciplina del lavoro ed il sindacato delle pubbliche amministrazioni
La
Legge
Cento quarantasei mille novecentonovanta sulla disciplina dello sciopero
Nei servizi pubblici essenziali
Non va dimenticato che è stato tipo
Importante
Intervento legislativo
Da questo punto
Ci sono
Come
Nella legislazione esiste
E qui io vorrei
Quindi
Però soffermarmi
Su quello che bastano è stata
Giurista Rava raffinato
Il Riformista barriere i soprattutto una riforma
C'è una differenza tra riformista
Perché i due fondatore
Si misura
Con i suoi effetti concreti
Dei suoi progetti norma
Quindi Borrelli
Sociali
Intorno ai quali costruire
Le categorie giuridiche
E poi l'applicazione di questi modelli perseguire
La
La banda Benton gli sviluppi nella realtà concreta
E da questo punto di vista prima di chiudere dovrei
Ricordare che
Che è stato un continuo se ne parla credo
La vanifica l'attrice
Un accenno e questa è una facoltà
Segnatamente al
Dall'altra dal terrorismo Moro Bashmet professori questa Conte
Però qui c'è stato
Un capitolo
Speciale
Dedicato al lavoro
Giro giù ferito
Gravemente
Al
Alle gambe a laddove
Nel mille novecentottantatré è stato il primo episodio
Già nel terrorismo
Contro ucciso da poliziotti
Tizio Tarantelli economista
Ma
Legato
Al bikini cibo
Progetto riformatore
Ci fu già Typhoon il il pretesto
Tutti questi attentati
La
Il referendum
Abrogativo della
E il punto unico
E di contingenze io insegnavo in questa facoltà e ricordo Enrico biennio in cui
Eravamo accompagnati dalla polizia
In tutte le elezioni insegnavo il
La gamba era
Top lot questa mezza ecco Wong
Questo
Ci deve fare impresa
Perché
Il contributo
Riformatore
A dir riflessioni Ivass boh parlo solo di di ai riflessi
Sull'attualità
Anche questa è una stagione
Che prelude
A delle riforme degli assetti
Nel punto del lavoro
Credo che riflettere su un pensiero sugli accordi di basso
Per esempio
Sulla
Pluralità
E le forme contrattuali di organizzazione del lavoro
Il sulla
Integrazione
Strutture idonea a rappresentare
Queste nuove realtà
Nelle erogazioni collettivo nelle relazioni industria sarà sicuramente
Un
Voglio dire una garanzia di un di un certe ma certo abbia una garanzia
Intelligenza vi ringrazio
Bene grazie professore per questo ricordo così affettuoso della figura del né professore né Antrona
E in effetti anche io l'ho incontrato nella facoltà quando arrivato nel mille novecentonovantasette all'epoca si era la professoressa Bortone c'era Roberta e lo di arrivo mantovano in affiancamento a Roberta purtroppo non è rimasto con noi solo due anni
Io ho avuto occasione tutti conoscerlo per poco tempo ma un tempo molto molto intenso insomma o molto vivo il ricordo della sua figura all'interno di queste auto lascio la parola a lei professor propria Enzo saluto spetta Giampiero che o fatti
Sei insomma
Grazie io porto i saluti del presidente Alessandro Pradelli del consiglio direttivo di Alias
Saluti e auguri e buon lavoro a questo incontro
A tutti i partecipanti
Con entusiasmo Light Lass
Con entusiasmo la illazione
Offerto il proprio patrocinio bene e oggi non solo per l'alto livello scientifico dell'iniziativa testimoniato dall'autorevolezza dei suoi relatori
Ma anche per onorare la memoria dello studioso che farle mille cose
Ha fatto e cioè lasciato è stato anche un protagonista assoluto della vita dell'associazione
Protagonista non perché Massimo avesse l'ambizione di esserlo
Ma perché di fatto i suoi interventi nelle rituali di giornate di studio
Finivano sempre per attirare l'attenzione del dibattito riconquistare il centro della discussione
Il prefetto logico dire naturale
Della rara combinazione
Di uno stile sua dente
Di una rata manifestazione di pensiero e di un altrettanto rara ampiezza tv Rizzo Conti culturali e geopolitici
è stato ricordato l'attenzione il profilo dell'evoluzione europea del diritto del lavoro che Massimo
E coltivato in modo intenso prima di tanti altri
Il titolo del convegno di oggi quando fa riferimento alla modernità del pensiero di Massimo non annulla dico nulla di enfatico nulla
Perché è vero che il pensiero di Massimo ricorreva i tempi
Era costantemente proiettato al futuro
Ospita pronto
Raccogliere i segnali provenienti dalle trasformazioni in atto
Notte speciale che Massimo è stato già ricordato da riformista Gori formatore impegnato ha messo anche al servizio delle istituzioni contribuendo lo sappiamo
Ad elaborare anche importanti progetti di moderna di modernizzazione del diritto della
Penso alla relazione che tenne
Nelle congresso di Udine del mille novecentonovantuno sul ruolo dell'autonomia individuale nel sistema delle fonti del diritto del lavoro
Volendo contestualizzare che ricordo che si era appunto agli inizi del degli anni novanta
Da poco negli studi della dottrina si è riacceso una vivace discussione sul ruolo dell'autonomia individuale nelle fonti del diritto del lavoro
Discussione che faceva eco alla contrapposizione che pure andava emergendo sul piano politico e sindacale
Mi riferisco alla contrapposizione tra le istanze volta alla difesa del tradizionale assetto protettivo del lavoro di tipo tutelare
Che in nome del principio dell'eguaglianza sostanziale e dall'altro lato le tendenze liberiste o neoliberiste volte a recuperare spazi di esercizio per l'autonomia privata il nome del principio di libertà assemblea
Rileggendo la ci si toglie che Massimo ribalta internet la discussione perché difende la funzione della norma inderogabile Allo stesso tempo reclama un nuovo ruolo per l'autonomia individuale
Difende la norma inderogabile senza alcuna concessione da approcci ideologici a toni polemici spesso presente nel dibattito ma estranea al suo stile
Lo fa semplicemente ricordando compagine di limpido rigore come non possono aversi libertà individuale senza nelle la necessaria precondizione di un sistema di garanzie per Roma
Idonea assicurare irrigui libere deposizione delle delle posizioni di partenza che storicamente caratterizzano il più diseguale dei rapporti contrattuali allo stesso tempo però Massimo indicava l'esigenza di costruire sulla base di quel così di quel sistema di garanzie una fase nuova del diritto del lavoro
Nella quale la libertà individuale dove essere valorizzata per dare ingresso ai bisogni del singolo lavoratore come diceva in carne ed ossa il lavoratore non massicci
Per dare ingresso cioè a riconoscimento delle differenze di cui il lavoratore portatore sia rispetto alla fonte legale sia all'interno dell'associazione sindacale
In altri termini Massimo ci spiegava sono le uniche parole che voglio ricordare che il passaggio obbligato per un adeguamento del diritto del lavoro i terroni amo alla sfida dell'individualizzazione è una diversa concezione dell'eguaglianza all'eguaglianza intesa come sostanziale riequilibrio del dislivello di risorse di potere sociale intrinseco al rapporto di lavoro
Si dovrebbe affiancare una eguaglianza intesa come pari opportunità di sceglie di mantenere anche nel rapporto di lavoro la propria differente identità il proprio personale Progetto diritta anche in questo dentizione di Massimo non è rimasta confinata al piano delle idee come accade spesso hanno gli studiosi la storia più recente anche recentissima ha dimostrato come una delle direttrici di marcia lungo le quali il diritto del lavoro sta faticosamente tentando di evolversi in nome del progresso sociale
Perché
Proprio quella da un lato del riconoscimento delle differenze mediante il rafforzamento della lotta alle discriminazioni e dall'altro la tutela dei bisogni del lavoratore in carne e ossa
Mediante lo vediamo le normative in tema di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro così come ad esempio in tema di prevedibilità delle condizioni di lavoro
Resta invece media chiudere senza soluzione l'altra iscritti essenziale esigenza di garanzia della libertà individuale che Massimo indicava nella sua relazione citato
Ossia la garanzia riguardante la posizione del singolo all'interno dell'organizzazione sindacale e nei confronti della contrattazione collettiva
In un in un sistema che ancora oggi soffre ti continue tensioni
Fare il principio di libertà sindacali agli effetti generalizzati riconosciuti dalla legge al contratto collettivo
Pensioni generata anche questo sappiamo bene
Dalla duplice in attuazione della seconda parte dell'articolo trentanove della Costituzione e di una legge sulla rappresentatività sindacale
Problema Ascierto di difficile soluzione
Ma lo sarebbe stato meno su un folle gesso non avesse spezzato la vista la vita di Massimo e privato tutti noi del suo impegno ed il suo ingegno grazie
Bene grazie sì grazie professore probabile saluto e per il ricordo del di Massimo D'Antona sedici impostiamo ex pubblichiamo qui i nostri relatori
Intanto si interessano
Si può chiamare
Sì
Oggi
Possiamo riprendere i nostri lavori io mi limito a pochissime battute
Sul tema oggetto del nostro incontro prima di lasciare la parola ai nostri relatori
Noi riflettiamo è stato detto più volte sull'eredità
Che ci ha lasciato Massimo D'Antona e sulla modernità adesso messaggio scientifico e penso che quei
Se non riflessione
Che ci deve condurre a chiederci a interrogarci su che cosa ci dice cosa ci racconta ancora oggi il pensiero di Massimo D'Antona
Molti di noi penso in particolare all'intervento che fece Stefano Bellomo nel due mila diciannove no fango dedica buona giornata
Alla memoria di Massimo D'Antona ecco Stefano sottolineava in questo intervento la forza la forte valenza predittiva del pensiero di Massimo D'Antona la sua essenzialità
Per comprendere l'IMI evolutive che hanno caratterizzato il diritto del lavoro fino ai nostri giorni
Un diritto del lavoro che a distanza di venticinque anni si muove oggi nel contesto di una società di un sistema economico di mercato del lavoro di processi produttivi organizzativi profondamente innovato direi soprattutto nel corso degli ultimissimi anni
Questo è a mio avviso l'approccio la chiave di lettura e forse già un primo messaggio scientifico che ci lasciati in eredità Massimo D'Antona la collocazione la lettura del diritto del lavoro all'interno della realtà
Dello scenario complessivo sempre più multilivello nel quale quel diritto si va inserendo
E questa è la l'idea del giurista che aveva Massimo D'Antona richiamata da Roberto Romei in un suo bel saggio del due mila diciannove l'idea che il giurista costruttivo
Attento all'evoluzione della realtà il giurista come operatore sociale
Che crea collegamenti per la realtà sociali e il mondo del diritto e i valori che in esso sono incorporati non dunque un giurista astratto
Ma capace di elaborare concetti che tengono insieme e facciamo dialogare da realtà e i suoi mutamenti con l'universo del diritto e dei valori che in esso sono incorporati
Il richiamo ai valori e in particolare il richiamo alla dignità della persona che lavora ha rappresentato un dato costante immanente nel pensiero di Massimo D'Antona e questa mattina ne parliamo dell'idea del lavoratore
E centrali nel pensiero di Massimo D'Antona è stata proprio il collegamento tra il lavoro i lavoratori la dignità della persona
Non il lavoratore ma la persona che lavora
Il pensiero di Massimo D'Antona sul diritto al lavoro era chiuso in molti suoi scritti nella sua vastissima produzione ma soprattutto
La relazione che il professor D'Antona fece al convegno di Napoli e l'otto maggio del mille novecentonovantanove pochissimi giorni prima
Di essere ucciso
E i passaggi nodali di queste opere che ragionamenti che Massimo D'Antona ha sviluppato in questi saggi sono molto noti a tutti noi e questo quindi consente di di fare qualche brevissimo cenno in termini molto sintetici proprio essenziali
Perché è il professor D'Antona aveva acutamente collegato il diritto al lavoro
Previsto nell'articolo quattro della Costituzione alla dimensione dell'essere
Alla persona piuttosto che a quella della vere
In una prospettiva che andando oltre la concezione proprietaria del posto di lavoro venga spostato il suo baricentro diceva tanto una dal rapporto di lavoro nelle istituzioni impresa al mercato del lavoro
Con i suoi nuovi problemi di accesso formazione ripartizione del tempo di lavoro impiegabili età
Messi tra condizione di lavoro e cittadinanza sociale
Un diritto al lavoro che pur sempre in stretto legame con la crescita economica
Va tradotto nelle condizioni che possano rendere la persona impiegabile soprattutto adattabile ai nuovi contesti piuttosto e della garanzia di un lavoro da mantenere a tutti i costi
Da qui c'è sopra Massimo D'Antona la necessità di prendere sul serio il diritto al lavoro come garanzia costituzionale della persona sociale
Che cosa è soprattutto una garanzia di eguaglianza non ricordava bene professore Proia c'è una garanzia di eguaglianza nelle posizioni di accesso e il mantenimento rispetto al lavoro disponibile
Sia nel mercato del lavoro sia durante il rapporto di lavoro e delle tutele contro gli abusi e discriminazioni un diritto del lavoro lo ricordava la magnificare Trichet questa mattina quanto più inclusivo
Volto a tutelare situazioni di marginalità
Di povertà e pensa la povertà lavorativa che tanto ci colpisce questi ultimi anni
E che sono appunto sotto gli occhi di tutti ricordo sono gli ultimi dati dal rapporto Istat pubblicati pochi giorni fa in cui ci dicono quante credito la povertà assoluta e soprattutto ci dicono che è cresciuta la povertà dei lavoratori
E questo è un dato allarmante del quale non possiamo non tenere in considerazione penso nei lavori anche che affrontiamo questa mattina allora in una riflessione chiudo veramente sull'eredità che ci lascia Massimo D'Antona io proprio ripartirei dalla domanda che perennemente moderna che lui si pose in quello scritto
Come oggi riconsiderare come oggi prendere sul serio l'articolo quattro della nostra carta costituzionale d'un tempo di grandissime trasformazioni economiche
E di processi di disarticolazione dei pubblici poteri nell'economia a fronte peraltro di un ruolo così crescente così importante che sta avendo sempre di più l'Unione europea nella disciplina della nostra materia no sono piccolissime riflessioni che lascia naturalmente all'attenzione dei nostri relatori
Lascia subito la parola professor fede Luca Tamajo io purtroppo devo dare dei tempi quindi vi chiedo la cortesia di contenere le vostre esposizioni entro i venti minuti modo che riusciamo a chiudere i lavori e trasferirci poi
A pranzo che è stato organizzato della facoltà di giurisprudenza quindi scusatemi fin d'ora se all'avvicinarsi dei venti minuti dovrò avvisarvi grazie professore
Grazie
Trascorrono gli anni e solo venticinque dalla morte di Massimo D'Antona
Ma non passa all'incredulità di tutti noi per la sua scomparsa per la sua dolorosa scomparsa
E al tempo stesso trova conferma l'assoluta modernità del suo pensiero scientifico
Del pensiero scientifico di quello che a mio avviso è stata migliore di tutti gli studiosi della mia generazione
Del resto anche sul piano umano e personale
Resta indimenticabile l'immagine che abbiamo di Massimo devoluto in particolare a quella singolare compresenza della vivacità e profondità dell'intelletto con la sua vita e quasi modestia
Dei comportamenti dei toni e degli stili di vita qualità che raramente si accoppiano che hanno fatto di Massimo una persona davvero speciale
Come ho detto in altre occasioni Massimo non alzava mai la voce eppure era convincente convincenti cessino
Non era mai ingombrante eppure riempiva gli spazi quelli accademici quelli dell'alta consulenza ministeriale
Quelli del sodalizio amicale
Pacatezza dialettica e lucidità delle analisi si univano in luglio così come la bonomia minimalisti Ca'si accoppiava con la capacità del pensiero di volare alto molto alto
Eppure malgrado il suo ricordo e financo la sua immagine fisica siano indimenticabili
Io credo che queste occasioni di pubblica reminiscenza e di pubblico tributo siano necessarie e doverose
A dimostrazione della necessità di racconto solo quanto restare stupito e addolorato di nulla e le mie ultime elezioni quando mi accorsi che una buona parte degli studenti non conoscevano Massimo D'Antona
E dunque nostro compito compito di tutti preservarne la memoria anche per le giovani generazioni con giornate dedicate a lui come questa odierna
Ho condiviso con Massimo maestri
Penso Renato Scognamiglio e allievi penso Bruca russo nel segno di un percorso accademico anche geograficamente simile Catania Napoli
Ma mi piace ricordare come ho già detto in altra occasione soprattutto le nostre conversazioni sul lungomare di via Caracciolo a Napoli quando egli insegnava a Napoli
Massimo mi invitava quasi col tono di chi avesse bisogno di un consiglio di un confronto di un conforto
Ma in realtà quelle occasioni gli venivano per me la possibilità di entrare in contatto con la sua ricchezza di idee di programmi di stimoli
E di apprendere Daloui profili inediti delle problematiche istituzionali
Ma da allora anche delle dinamiche personale
Venendo ora la sua opera scientifica mi piace partire da uno degli occulti gli ultimi scritti quello del mille novecentonovantotto diritto del lavoro di fin e secolo una crisi di identità
In cui Massimo si interrogava sulla tenuta dei pilastri storici del diritto del lavoro
Che riteneva incalzanti o addirittura intaccati dalle trasformazioni in atto miei referenti materiali della materia l'organizzazione dell'impresa
I modi di lavorare il modello antropologico e le aspirazioni dei lavoratori le caratteristiche del mercato del lavoro
Attualità e preveggenza delle sue riflessioni sono testimoniate se non altro lo ha fatto che a distanza di venticinque anni
Molti dei profili di crisi del diritto del lavoro da Luís evidenziati non hanno ancora trovato a mio avviso un soddisfacente asset così che la ristrutturazione del paradigma scientifico e normativo del diritto del lavoro da lui tanto auspicata e ancora in bilico è ancora alla ricerca di un asset
Questo vale tanto per cominciare sicuramente per il diritto sindacale al quale fanno soltanto un cenno perché oggetto dell'incontro pomeridiano
Massimo segnalava come fossero mutate a fin e secolo le fondamenta del diritto sindacale
Che si era detto per vari decenni sul postulato della rappresentanza generale dei lavoratori da parte delle grandi organizzazioni rappresentative
E che si era invece trovato a fare i conti con una frammentazione rappresentativi e con un pluralismo sindacale sempre meno in grado di autoregolarsi
Di qui la necessità impellente sottolineata da Massimo con fermezza di una maggiore formalizzazione normazione dei fenomeni sindacali
E in particolare della nozione di sindacato maggiormente rappresentativo architrave della materia
Stabilizzazione formalizzazione nozioni che a tutt'oggi mancano e che precludono quella stabilizzazioni efficace del diritto sindacale ma proseguendo nella disamina
Della erosione lui così diceva dei pilastri storici del diritto del lavoro
Massimo sia in quel saggio del mille novecentonovantotto ma poi in altri saggi evidenziava l'inadeguatezza di una normativa ancorata centrata sulla grande monolitica fabbrica fordista e sulla figura del lavoratore subordinato di cui all'articolo due mila novantaquattro del Codice civile
Un'impostazione questa che diceva Massimo estranea guarda alla sfera protettiva sia una parte dei fenomeni di esternalizzazione quindi appalti subappalti e quant'altro
Sia le forme di lavoro autonomo attività che e temporanee
E su quest'ultimo profilo ritroviamo molto della insistite idea di Massimo del lavoro San Francisco senza aggettivi
Della possibilità di rendere includente il diritto del lavoro
In modo da poter ammettere tutte le forme nelle quali si realizza l'integrazione del lavoro umano nell'attività economica altrui che sia in regime di dipendenza o il regime di coordinamento
Tema anche questo che a me non sembra risolto dai successivi anche attuali interventi legislativi volti a disciplinare fattispecie in bilico tra autonomia e subordinazione
Penso in particolare al tema dei writer interventi che hanno in modo molto poco sistematico affollato il campo delle fattispecie sino a renderle inidoneo a fungere da magnete
Sia pur parziale delle discipline protettiva e
Particolare attenzione Massimo poi delicato ed è oggetto di questa mattinata al processo di del standardizzare azione del modello normativo il rapporto di lavoro subordinato e alla relativa modulazione delle tutele c'è da dire alla proliferazione di schemi contrattuali che si allontanavano dal modello standard per un minor contenuto di garanzie retributive normative operativa temporaneità
No Massimo ovviamente non si fermava una mera descrizione delle tipologie normative era portato ad approfondire i vettori finalisti cd questo processo di destra under Rizza azione
La strumentalità la promozione dell'occupazione specie giovanile alla incentivazione della formazione ad agevolare l'accesso a una prima esperienza di lavoro
E nell'evidenziare queste finalità ed i vantaggi della destabilizzazione lucidamente li bilanciava con il costo
Tu credi che si comportavano per i lavoratori sul piano del garantismo della sicurezza ed era non precarietà esistenziale
Ma in materia di contratti temporanei Massimo indugiano soprattutto nella disamina delle tecniche di tutela delle tecniche di controllo volta a governare l'accesso ai le varie tipologie contrattuali sottolineava
L'attenuazione del modello dell'intervento
Legale inderogabile moltiplicando invece le ipotesi di delegificazione cioè dipende dall'autore che amministra le autorità amministrative o alla contrattazione collettiva
Della possibilità di far ricorso ai contratti flessibili sborsando come lui diceva talune rigidità garantire
Mi piace ricordare al riguardo a questo riguardo
Il passaggio in cui Massimo riteneva che allorquando il contratto collettivo autonomia collettiva veniva investita dal legislatore di questo compito autorizzatorio
Non esprimeva una valenza normativa cioè di produzione di clausole da inserire nel contratto individuale
Ne un'efficacia obbligatoria destinata cioè a regolare i rapporti fra le organizzazioni sindacali
Ma l'autonomia collettiva in questi casi produceva un effetto terzo costitutivo della legittimazione per i singoli datori di lavoro a stipulare contratti di lavoro flessibili
Ancora una volta la sua attitudine a a indagare lucidamente
Alcune caratteristiche specifiche e anche innovativa mente alcune caratteristiche
Specifiche dell'autonomia collettiva sempre in tema di tecniche di controllo che l'oggetto di questa mattinata ma stavolta sull'esercizio dei poteri datoriali mi piace rilevare che Massimo non si fece abbagliare dal nuovo che avanzava in giurisprudenza
E critico il ricorso ad alcune tecniche di controllo apparentemente innovative quale l'interesse legittimo
Nel diritto privato le clausole di correttezza e buona fede
Il principio di parità di trattamento tra i privati che pure alla fine del secolo sembravano aprire le porte a forme di controllo particolare a tecniche di tutela particolare
Massimo affermava non c'è bisogno di ricorrere a queste formule
Dal momento che esistono più sicuri e collaudati limiti esterni di legge o di contrattazione collettiva ai poteri imprenditoriali
E limiti interni cioè di controllo esteso sulla congruità causale del potere datoriale
è sufficiente sosteneva massimo per delimitare efficacemente la discrezionalità datoriale
Una verifica di coerenza dell'esercizio del potere con le ragioni per le quali l'ordinamento lo riconosce
Magari accompagnata da precise normative anti discriminatorio
Un altro dei temi sui quali Massimo appare precursore ma è stato già detto e quello della valorizzazione della volontà degli interessi individuali del lavoratore
Intesa come possibilità di salvaguardare anche il rapporto di lavoro interessi e bisogni individuali del lavoratore del lavoratore in carne e ossa come è stato detto
Eventualmente interessi e bisogni anche diversi da quelli protetti da un apparato rigido di tutele e però non Embassy ficcanti
Questa occasione per quanto successivamente sviluppata ampiamente felicemente anche da allievi di Massimo
è tuttavia la parte che meno mi vede adesivo rispetto al pensiero di Massimo magari soltanto per l'influenza della mia fedeltà agli studi sulla inderogabilità
Sempre in tema di tecniche normative ma su un diverso versante Massimo si mostrava molto interessato alla problematica delle varie inibitoria presenti nell'ordinamento giuslavoristico
E così segnalava che un inibitoria la più ovvia era presente nell'articolo ventotto che contempla l'ordine giudiziale di cessare il comportamento antisindacale di rimuovere gli effetti poi ancora nell'ordine direi integra con una Strand
Del dirigente sindacale ma soprattutto e qui torniamo anche alla monografia storica di Massimo sulla reintegrazione
Una inibitoria lui vedeva nell'ordine Pirelli integra dell'articolo diciotto destinato a impedire di cui son parole sue la prosecuzione di un illecito consistente nell'impedire la prestazione prestazione in costanza di un rapporto mai validamente risorto
Ovvero di mantenere fermi gli affetti di un licenziamento inidoneo estinguere il rapporto la reintegra dunque per Massimo non era la semplice proiezione esecutiva di un diritto di lavorare ne è la conferma di un diritto a lavorare che non esiste prima del licenziamento diceva Massimo
Ma un ordine di cessare un comportamento divenuto illecito a partire dalla pronunzia giudiziale
Fassino se vogliamo non era particolarmente interessato all'interpretazione di singoli dati normativi o di singole clausole del contratto collettivo anche se e quando lo faceva era comunque brillante
Ma era egualmente straordinariamente fedele a uno del mestiere del giurista
Capace com'era di ricondurre norme sostanziali tecniche di tutela a categoria illogico giuridiche o anche politologi tre di sistemarle armonicamente nel contesto ordinamentale
Massimo in una parola riusciva a coniugare ciò che è assolutamente inconsueto
Un approccio concettuale e dogmatico con la capacità di di svelare l'intima funzione sociale e valoriale degli istituti
Con la capacità di dare ad essi un'anima
E di tutto questo geniale approccio di tanta peculiarità scientifica io aggiungo personale gli siamo gli saremo sempre grati
Grazie grazie storico
Roberto Della sicura
Per sapere torna anche qui
Ha regalato cinque minuti cinque minuti quindi passaparola
Va bene grazie
Grazie per questo invito ragazze Paola questa è anche l'occasione per incontrare
Tanti colleghi e colleghe la cosa mi fa molto piacere io approfitto subito della
Libertà che mi hanno concesso gli organizzatori e cercando come potere o onorare la modernità del messaggio scientifico di Massimo
D'Antona ho pensato di concentrare il mio breve intervento sugli studi di massima in materia di retribuzione si tratta di un grappolo di questioni di analizzate in un messaggio in una pluralità per la verità di saggi di metà degli anni ottanta saggi che sono tutti collegati ai commessi da una stessa linea teorico sistematica io penso che questi studi possano contribuire a illuminare il dibattito attuale tanto quello accademico quanto quello pubblico dibattito che spesso polarizzato sulla contingenza sulla contrapposizione tra opposte
Teorie sul salario minimo legale
E la circostanza che questo dibattito non abbia ancora trovato uno sbocco dipende certo da ragioni di carattere politico legislative
Ma credo anche dalla difficoltà del diritto del lavoro nella sua compagine complessiva di giuristi di tecnici di trovare delle risposte soddisfacenti
Agli interrogativi già sollevati da Massimo D'Antona a proposito della nozione di retribuzione
E le recenti pronunce della Corte di Cassazione sulla interpretazione dell'articolo trentasei comma primo della Costituzione richiamare una questione concettuale che è stata affrontata problematica mentre da Massimo
Una questione che appartiene alla storia giurisprudenziale della retribuzione ma rimasta sottotraccia per riemergere oggi in termini certo differenti ma a mio avviso confrontabili comparabile mi riferisco al problema concettuale che si può riassumere in una domanda che
Massimo D'Antona si fa e cioè la domanda è questa esiste un'annotazione unitario unificante di retribuzione desumibile dai principi costituzionali
Una mozione da ritenersi inderogabile da parte dell'autonomia privata individuale e collettiva e persino da parte del potere del legislatore da parte del sì del potere legislativo
Nella storia giurisprudenziale questa domanda ha trovato una prima risposta una prima risposta quella sulla quale massima indirizzato la sua analisi attraverso la teoria dell'onnicomprensività della retribuzione che non a caso ascendenze costituzionali nell'articolo trentasei comma primo
Un'operazione interpretativa che pur partendo da esigenze pratiche di calcolo degli istituti retributivi indiretti
Aveva finito per affermare l'esistenza di una macro nozione costituzionale inderogabile di retribuzione
Allora può rivelarsi interessante quello confrontare
Vuol quell'esercizio che che ci suggerisce questa lettura di confrontare quell'elaborazione giurisprudenziale con quella di oggi relativa al salario adeguato al salario minimo giurisprudenziale
E il confronto può essere agevolato dalle stesse parole della Corte di Cassazione quando afferma
Anche qui cito testualmente che i criteri costituzionali di proporzionalità e di sufficienza sono gerarchicamente sovraordinati alla legge alla contrattazione collettiva
E hanno contenuti che preesistono essi impongono dall'esterno nella determinazione del salario appunto perché aggiungo io derivano da una nozione da un concetto unitario che preesiste preesistente
Allora temo che una macro nozione di questa natura corre il rischio di essere addirittura più impattante sulla dinamica collettiva rispetto alla stessa introduzione
Del salario minimo legale cerco dispiegare seppure ragionando per passaggi molto sintetici
Sappiamo che dopo le critiche serrate alla teoria onnicomprensiva considerate soprattutto le conseguenze applicative razionali
Sulla complicata dinamica collettiva alle sezioni unite della Cassazione hanno suggellato hanno definito il processo di revisione della teoria
Degradando noni complessività dal principio generale a criterio normativo eventuale de c'è un refrain che abbastanza ricorrente nella giurisprudenza anche oggi
Si tratta peraltro di verificare se non si pervenga ad un risultato molto simile sul piano concettuale e operativo partendo da quella macro un'opzione costituzionale di retribuzione adeguata
C'è gerarchicamente sovraordinata alle fonti materia salariale di cui è interprete esclusivo il giudice entrambe quelle teorie quell'antica e anche quella recente sollevano delle questioni a mio avviso abbastanza simili tuttora aperte ne indico solo due quelle che mi sembrano rilevanti
In primo luogo ci si può chiedere quale sia lo spazio per il controllo del giudice sulla struttura e sulle singole voci della retribuzione
Con quali criteri con quali limiti opere al giudice al fine di correggere gli squilibri strutturali della retribuzione anche quelli che la contrattazione collettiva non sa o non riesce a correggere
E ancora vale la pena di chiedersi come si determina il quantum della retribuzione quando si affida al giudice l'accertamento del valore corrispettivo della retribuzione e anche della sua sufficienza
La giurisprudenza attuale ha lasciato indeterminato il come si accerti salario costituzionalmente adeguato o meglio ha lasciato al giudice di merito un'ampia scelta di criteri per l'individuazione del parametro Esterno per la determinazione del quantum
Tramite il re-invio la contrattazione collettiva per settori simili uno o analoghi o affini ma anche utilizzando parametri differenti sia in concorso si in sostituzione
Della contrattazione collettiva parametri derivanti da trattamenti previdenziali da indicatori statistici da fonti sovranazionali dalla comune esperienza e infine da criteri equitativi
Così posta la questione oggi la giurisprudenza se d'acqua sembra quasi attribuirsi il ruolo di autorità salariale o quanto meno si pone come autorità di ultima istanza nella correzione nella determinazione quantitativa della retribuzione
Anche il principio di ogni complessività indagato da Massimo D'Antona è stato utilizzato come tecnica di controllo e di stabilizzazione degli equilibri interni esterni della retribuzione
In attesa di una riforma della disciplina del salario sempre rimandata
Tuttavia Massimo seguito un percorso teorico sistematico che a me sembra molto più coerente e affidabile e l'idea guida sostenuta da Massimo D'Antona
è che la rimozione del principio unificante unitario dell'ogni complessità sul quale ha concordato non comporti di per sé il fatto che la nozione di retribuzione sia sempre disponibile da parte dell'autonomia collettiva e ha cercato di tematizzare i limiti della disponibilità della nozione di retribuzioni in sede in sede collettiva questa tematizzazione a me pare interessante ancora oggi da un lato Massimo D'Antona sottolineato che esistono delle garanzie
Regali ad esempio in alcune disposizioni del codice civile che operano come i limiti Esterni rispetta l'autonomia collettiva quando la legge garantisce la retribuzione o una determinata retribuzione la fonte collettiva una certa flessibilità riguardo la struttura ma al contempo in conto una soglia quantitativa inderogabile che è collegata la ratio legis dello specifico istituto considerato e queste garanzie legali sono probabilmente poco rilevanti nell'area forte della contrattazione collettiva mentre rappresenta un sostegno per la stessa contrattazione collettiva nei settori marginali deboli
La dove il rapporto di lavoro è ancora regolato dal contratto individuale
Un esempio di garanzia legale della retribuzione ancora oggi molto discussa e che ci riporta al dibattito
Sulla onnicomprensività sul quale si è soffermato Massimo D'Antona riguarda la retribuzione per ferie
Siccome nell'articolo trentasei comma tre della Costituzione l'articolo se ricordo bene due due mila centonove del Codice civile richiedono il calcolo di tutti gli elementi salariale di carattere continuativo in passato
Si è ritenuto secondo la tesi discussa da D'Antona che la retribuzione potesse essere determinata in concreto dalla contrattazione collettiva purché in misura non inferiore al trattamento tabellari che costituirebbe appunto la soglia legale inderogabile
Se tuttavia si considera la razzia dell'istituto feriale come ha osservato D'Antona
Ratio secondo cui il tempo di riposo deve essere retribuito come fosse tempo di lavoro allora si dovrebbe concludere che le ferie non possono provocare una penalizzazione salariale
Penalizzazione inevitabile se la retribuzione si riducesse al minimo tabellare anziché essere proporzionata non uguale ma proporzionata a quella goduta nel corso dell'anno
Su questa linea si pone oggi la corte di giustizia che però si spinge anche oltre affermando che durante le ferie va mantenuta la retribuzione ordinaria
Perché è una sua diminuzione potrebbe dissuadere il lavoratore dall'esercitare il diritto alla fruizione delle ferie un argomento certo ragionevole ma giuridicamente non mi pare molto mi pare impeccabile diciamo così
E questo ragionamento ha condotto la giurisprudenza nazionale a sostenere che la retribuzione per ferie deve comprendere cito testualmente
Qualsiasi importo pecuniario correlato lo status personale e professionale del lavoratore capite che è quasi una mozione onnicomprensiva
Cui si aggiunge il potere del giudice di merito di stabilire se la mancata erogazione di una voce sia idonea o meno dissuadere il lavoratore dalla fruizione delle ferie
Quindi fin dei conti tutto è rimesso alla valutazione del giudice di merito
Ora a me pare che il ragionamento svolto da Massimo D'Antona fosse più coerente e più persuasivo quanto meno perché non apre a valutazioni troppo soggettive troppo discrezionali ci possiamo chiedere ma qual è la retribuzione per ferie che non dissuade lavoratore dall'esercizio del diritto la risposta potrebbe essere abbastanza soggettiva e variabile
Al contempo e mi avvio alla alla conclusione il timer me lo consente
Al contempo Massimo D'Antona allora rallenta un po'Massimo D'Antona al contempo sostiene che oltre le garanzie legali della retribuzione anche l'autonomia collettiva incontra dei limiti e questo è l'aspetto forse più delicato ma anche più interessante per noi
E in generale non ci sono dei limiti esterni per la contrattazione collettiva per il calcolo di indennità che sono create dalla stessa contrattazione o quando è la legge ad autorizzare la deroga intensa rispetta lo standard salariale legale
Tuttavia anche in questo contesto la disponibilità della nozione di retribuzione non è assoluta secondo Massimo D'Antona perché opera un limite interno che deriva dalla funzione assegnata alla stessa contrattazione collettiva alla contrattazione spetta la funzione di realizzare in concreto non solo la proporzionalità della retribuzione
Attraverso la creazione di indennità che sono variamente correlate alla corrispettivi cade la prestazione ma spetta anche la funzione di realizzare la sufficienza retributiva che è garanzia di uguaglianza
Tra i lavoratori
In sintesi nella riflessione di Massimo D'Antona l'intervento correttivo della giurisprudenza che può esistere
Agisce però sempre in funzione della effettività dei principi costituzionali con questa tensione teleologica ma senza mettere sotto tutela
La dinamica collettiva e salariale e assicurando invece gioco flessibile tra i diversi formanti legale e collettivo
In particolare senza il bisogno di creare una macro norma inderogabile
E senta il bisogno di disegnare un assetto gerarchico estatico delle fonti in materia di retribuzione come probabilmente tende a fare la giurisprudenza attuale qui si conclude la mia riflessione ringrazio tutti per la
Grazie grazie professoressa Tullini anche Patrizia si è perfettamente mantenuta nei nei tempi grazie anche a te e facciamo un cambio non s'impegna
Grazie
Sì sì sì
Del tuo bicchiere Patrizia se vuoi sicché è utile
Si è detto noi anche dovessero Mazzotta ci siamo tutti
Benissimo allora seguendo l'ordine degli interventi lascio la parola alle professor Perulli abbiamo un pochino più di tempo perché colleghi ci hanno lasciato qualche voto in più quindi Alberto ti lascio la parola si tratta ti devo passare tutto
Padova grazie agli amici ai colleghi della sapienza appunto Paola ad Arturo Stefano a tutti coloro che hanno
Organizzato questo questo seminario
Ci scura
Dando i suoi frutti nel senso che è un seminario scientifico che
Dialoga con il pensiero di Massimo D'Antona
In profondità io vorrei
Ricordare non ha noi che abbiamo una certa età mai più giovani che vedo centri c'è qualche giovane dottorando probabilmente che Massimo D'Antona
Ha partecipato da protagonista a una intensa fase progettuale diciamo
A cavallo tra gli anni ottanta e novanta del secolo scorso
E che ha prodotto un ripensamento profondo
Degli assetti del diritto del lavoro delle sue categorie di base
E che produsse
Non solo importanti riflessioni dottrinali ma anche delle vere e proprie proposte legislative io vorrei ricordare
Perché sono particolarmente affezionato
A quel testo
è successo
Vorrei ricordare
Nel libretto
Che raccoglieva una serie di proposte
Non solo
Io adesso che una sera
Dicevo volevo ricordare un libretto a cura di Giorgio Ghezzi
Che raccoglieva una serie di proposte legislative un testo unico in materia di riforma
Del mercato del lavoro
Che
A cui ha partecipato Massimo
E e ha partecipato con una proposta di riforma sistemica che ridisegnava
L'architettura delle forme giuridiche del lavoro e delle stesse tecniche di qualificazione del rapporto di lavoro
D'Antona
Nona potuto purtroppo vedere
Gli esiti
Contraddittori e non limpidi come ha ha ricordato il professor De Luca Tamajo di quella stagione
Solo oggi possiamo valutarne gli esiti
E intravedere linee di sviluppo che pure in certe e pur contraddittorie si collocano però in una
Linea in un sol colpo tracciato da quegli studiosi come massimo che in quegli anni guardavano al futuro del diritto del lavoro con
Lenti diverse da quelle della tradizione novecentesca
Dando una però si distingue dagli altri studiosi
Il suo Progetto di tendenziale di riunificazione delle tutele del lavoro si basa infatti su un'idea
Realmente innovativa che guarda al lavoro come ad un istituto giuridico
E quindi non nei termini di una fattispecie ho
Di una serie di fattispecie
Ma come categoria assai più generale e indifferenziata che reticente ogni possibile ulteriore
Modulazione selettiva ogni ulteriore qualificazione tipologica in vista dell'applicazione
D'Antona e allievo di Renato Scognamiglio e Renato Scognamiglio e a quanto mi consta
Uno dei pochi maestri del diritto del lavoro che
Ha ravvisato sicuramente in controtendenza rispetto a un sentire diffuso l'esistenza di un dato come né ai rapporti di lavoro subordinato di auto
Consistente scrive Scognamiglio nella
Nell'espletamento di una attività lavorativa per conto di altri di carattere esclusivamente o prevalentemente personale ed è proprio questa visione
Che li definirei lotte Marianna ma logico sotto il controllo
Del massimo esperto in questa materia e questa visione del lavoro come istituto giuridico che consente di guardare
Appunto
Alla nostra materia non come ad una semplice fattispecie o ad una serie fattispecie ma come ad una categoria più ampia illustre
Nata a questa idea del lavoro come istituto giuridico e unica nel panorama giuslavoristico italiano ed esprime a mio avviso il ripensamento più radicale della dicotomia tradizionale
Ponendo le condizioni scientifiche logiche metodologiche del suo possibile progressivo superamento l'idea del lavoro come istituto giuridico supera infatti lo schema binario e prospetta una di quelle rivoluzioni scientifiche Massimo
Nel suo famoso saggio sul metodo richiamandosi all'impostazione teorica
Di Thomas Kuhn sapeva essere possibile solo quando la crisi della scienza normale tale da creare un nuovo consenso su un diverso e nuovo appare
Quel consenso nonostante la crisi della subordinazione del suo classico paradigma fondato sulle etero direzione
Non si sarebbe realizzato perché come scriveva Giorgio che proprio a commento della proposta di D'Antona un disegno di riforma tutto tondo
Può realizzarsi solo attraversando i tempi lunghi della cultura e i nomi perforando quelli imprevedibili della politica
Segue il progetto non si è realizzato nei termini in cui Massimo lo aveva immaginato sia intero consolidata
Una tendenza accerto contraddittoria come ho detto incompleta ancora non chiara nei suoi esiti finali ma reale ed evidente
Almeno per chi non voglia continuare ad indossare
Le lenti del passato e rimanere ancorato a una tradizione
Salendo di Cobas
E mi riferisco evidentemente alla tendenza non solo nazionale ma europea
Riscontrabile non solo sul piano teorico dottrinale ma anche su quello giuridico positivo
Ad un progressivo sviluppo di categorie esterne e in parte alternative alla subordinazione personale
Al fine di riconoscere tutele sociali prima riservate esclusivamente al lavoro dipendente ad una platea più ampia di lavoratori
Che versino in una condizione di dipendenza economica o di Enter organizzazione o anche di semplice autonomia senza ulteriori aggettivi con l'unica precisazione
Potremmo dire tipologica di svolge un'attività personale a favore viale
Quello che scriveva Scognamiglio
Le Categorie del lavoro economicamente dipendente del lavoro personale
Così come ha altre cattive categorie intermedie ormai
Riconosciute in molti sistemi europei sono la dimostrazione di una chiara tendenza del diritto del lavoro contemporaneo in questa direzione
Ma per comprendere il pensiero di Massimo D'Antona su questo tema così centrale bisogna a mio avviso partire da quanto egli scriveva a proposito della subordinazione
Nel suo scritto sui limiti costituzionali alla disponibilità del tipo pubblicato in argomenti di diritto del lavoro lo dico i dottorandi nel mille novecentonovantacinque
La subordinazione scrive Massimo non è un dato naturale
Ma la conseguenza di una qualificazione nella quale si stabilisce il rapporto tra il fatto che la valutazione normativa che li riconduce gli effetti appropriati
La conseguenza di questa apparentemente ovvia affermazione
E chiede la subordinazione e un montaggio norma nella piena disponibilità del legislatore che vanta una situazione di fatto e in questa valutazione discrezionale e che in ultima analisi una valutazione politica
E assumono diretta rilevanza stringe D'Antona il connotati economico sociali del rapporto cui si connettono le sue tutele costituzionali
Questo passaggio
Mente chiaramente in discussione l'idea diffusa che ritroviamo nella nostra cultura giuridica che la subordinazione sia in realtà il riflesso di una condizione materiale oggetti
Quasi ontologica del lavorare in un contesto organizzativo come se l'articolo due mila novantaquattro non potesse fare altro che recepire in quei termini
Un dato di natura immanente all'organizzazione capitalistica dell'avvocato
E senza accorgersi non solo che la fenomenologia della subordinazione molto più articolata e complessa
Chi non esaurisce il campo del lavoro che merita di essere tutelato come riconosceva lo stesso alterato as in un passaggio fulminante della sua relazione altro oggetto del libro quinto del Codice civile completamente ignorata
Questa fulminante affermazione di Asquini dalla dottrina giuslavoristica e poi tra dal legislatore storico D'Antona a questo punto a tre un diverso livello del discorso distinguendo un contesto della classificazione da un coltello passivo logico
E
Nel contesto classificatorio la classe la la subordinazione e il montaggio normativo di cui dicevo
Mentre nel contesto astio logico la subordinazione fissa la posizione dei soggetti
Nella Rete delle relazioni economiche e giustifica una protezione giuridica in funzione scrive D'Antona dei valori di tutela della persona e della solidarietà sociale
Ed è in questo secondo contesto psicologico che bene ha fatto Paola Bolzano ricordare sovvenzione che la subordinazione esprime
Il cittadino situato nella sfera sociale e lo rende destinatario del bilanciamento di interessi sotteso alla costituzione economica e difficile
Non vedere l'apertura dissenso di questo passaggio nella distinzione tra subordinazione classificazione e subordinazione come il criterio assiologica con specie se intendiamo il bilanciamento di interessi sotteso alla costituzione economica come riguardante il lavoro in tutte le sue forme applicazioni come recita l'articolo trentacinque
Uno studioso molto sottile come Giorgio Fontana
Ha scritto che fra questi due piani classificatorio e assiologica o deve sussistere una necessaria convergenza e questo è ovviamente la situazione di correlazione
Che il diritto del lavoro a storicamente stabilito ma ne le parole di D'Antona
Bisogna leggere
Fino in fondo
Il significato di un ragionamento che in realtà avvisi svela una disconnessione tra Etiopia che la sistematica codicistica con lo stratagemma dell'opposizione Ninetta tra subordinazione autonomia tende a occultare
Condannando grazie quindi ad una invenzione di una differenza di genere per molti versi artificiale
E che condanna il lavoro autonomo in quella che Giorgio Ghezzi chiamava una condizione di di inserti ficcata esenzione da ogni onere regola che non sia quelle proprie di qualsiasi contratto tra privati insomma
Lo sdoppiamento tanto umiliano tra classificazione assiologica
Conduce a ritenere che la classificazione che rispecchia il montaggio normativo del due mila novantaquattro non esaurisce la dimensione assiologica
Perché c'è qualcosa che porge per così dire oltre i confini della subordinazione codificata perché attiene ai valori della persona e della solidarietà sociale da cui
Al contratto di lavoro senza aggettivi la strada e tracciata la prospettiva di Massimo D'Antona
Era non solo metodologicamente riversa da altre proposte che circolavano in quegli anni
Penso a studiosi come Massimo Roccella Luigina Ricucci che puntavano invece ad ampliare semplicemente i confini della fattispecie di subordinazione
Facendo della dipendenza il fulcro del subordinazione stessa no D'Antona
Cambia il paradigma scientifico
E punta ad una piena ricomposizione delle forme del lavoro in una logica universalistica la subordinazione non viene eliminata
Ma rimane confinata in una sfera rigorosamente delimitata da Vittorio direzione forte
Mentre al centro del sistema si colloca il contratto di lavoro senza aggettivi
Una rivoluzione copernicana che fa della subordinazione la specie servito dipinge giusto più ampio il lavoro con l'istituto giuridico
In conclusione se ho ancora qualche minuto
Che bilancio possiamo trarre da questo insegnamento
Da questa progettualità Malta di Massimo D'Antona
Come ho già detto l'idea del lavoro senza aggettivi non si è realizzata nei termini immaginati da D'Antona ciò non significa però
Che le sue idee non abbiano camminato al contrario ne possiamo ritrovare in parte realizzato in alcuni snodi importanti della legislazione dell'ultimo decennio in Italia e in Europa
Italia pensiamo alla disciplina delle collaborazioni etero organizzate le quali almeno dopo la novella del due mila diciannove lo dico Oronzo mi pare lo abbia anche scritto nel
Nella sua voce su Cyclopaedia di diritto sono state chiaramente attratte nell'area
Dell'autonomia
Ma con le stesse tutele del lavoro subordinato ebbene non sono le collaborazioni Heather organizzate io non l'ho toccato là quindi non sono io che cereo quest'immagine non sono quelle collaborazioni etero organizzate almeno in parte sovrapponibili a quelle immaginate da D'Antona nella sua proposta definite come prestazioni di lavoro non subordinate
Prevalentemente personali coordinate nel ciclo della produzione o nell'organizzazione del servizio come fattori normali costanti dell'attività d'impresa altrui
A me pare sì
E e potremmo aggiungere sul piano delle tutele che la legislazione italiana è andato addirittura al di là della previsione di Massimo perché l'idea di lavoro San frase si misurava su Galan figlie limitate è uno zoccolo minimo benché sostanzioso di tutele mentre l'articolo due riguarda tutte le tutele del lavoro
Storicamente attribuite alla prototipo sociale della sotto protezione se poi guardiamo fuori dai confini nazionali e compiamo uno sguardo velocissimo
A sistemi quali la Spagna il Portogallo e il Belgio
E diamo uno sguardo sovranazionale al diritto dell'Unione Europea possiamo apprezzare che l'idea di Massimo D'Antona di una presunzione semplice di subordinazione sia realizzata
In alcuni sistemi europei ed è destinata a realizzarsi
Anche in Italia perché prevista dalla direttiva europea
Sul lavoro tramite piattaforma che peraltro esprime una concezione piuttosto tradizionale della subordinazione come assoggettamento direzione controllo ma era la stessa visione di Massimo perché Massimo
Ridare viadana
Cuesta subordinazione una subordinazione caratterizzate come mi diceva data elementi fondanti
E la stessa direttiva sul lavoro tramite piattaforma va poi ricordata per un altro importantissimo aspetto e concludo
E la prima volta mi consta che è un legislatore
Ha pensato a delle tutele
Relativi ad un rapporto di lavoro nel caso di specie di tutele
Disabili il meme agilmente algoritmi con
Senza collocarle N nell'alveo del lavoro subordinato nei nell'alto del lavoro autonomo
Veri collocandoli nel primo per poi estendersi al secondo ma facendo direttamente riferimento alla persona che lavora
La fattispecie di subordinazione quindi si è magicamente dissolta
E il diritto del lavoro può essere almeno in questo limitato ma certo non insignificante frangente
Ciò che due maestri del diritto del lavoro europee uno inglese Mark frizzante l'altro francese Gérard con
Avevano indicato come la frontiera riguardare cioè la costruzione di un diritto dell'attività lavorativa
Senza più steccati di genere Smart centrato sulla persona e sul suo lavoro come espressione della persona e per questo tutela io penso che al massimo questo possibile e ancora futuribile traguardo
Non sarebbe affatto dispiaciuto
Bene grazie ad Alberto per la tua vetratura esposizione
Se mi consenti giusto due due battute il tema particolarmente stimolanti in effetti la cosa che ha detto sulla persona che lavora e lo spazio che occupa questa espressione nella direttiva approvata dal Parlamento il ventiquattro aprile sul lavoro teme di piattaforma digitale cioè io lei ho letto cioè trentasei volte compare all'interno di questa est-ovest pressione persona che laggiù piuttosto che il lavoratore per accennato poco se la distinzione tra persona che lavora il lavoratore delle definizioni che da tradire rimane produce esattamente esattamente la prepotenza esatto sono estese la persona che l'
Ora ecco l'alta piccolissima chiosa quando facevi riferimento alla mente l'organizzazione l'estensione delle tutele si accetta tutto un mondo di natura economica rimane completamente fuori cioè D'Antona si parlava di un Codice protettivo
Se dovesse essere rivolto a tutti i lavoratori distinti no senza distinguere fra i voti al Senato una mia notte d'amore dell'organizzazione che però riconosce integralmente la disciplina del lavoro subordinato male però sanità ma lascia fuori tutti coordinati e continuativi no che sono comunque privi di tutele scusatemi ma
Le riflessioni che Alberto fonda sempre
Particolarmente stimolanti e seguendo contrordine lavori lascio la parola al protesto nove che peraltro è stato chiamato in causa in un pidocchio dicono passaggio quindi di Spielberg è spento nello Statuto certa certo ti lascio la parola Luca
Allora io non ho l'autorevolezza
Chi verrà conosco appello di Luca Tamajo per iniziare dicendo che Massimo D'Antona
è stata la punta di eccellenza diciamo della sua generazione giuslavoristico anche perché appartengo con quali finita la generazione successiva
Posso però testimoniare e in questo penso che ad Alberto forse una delle poche cose in cui Adalberto Perulli
Sono d'accordo con voi diciamo perché probabilmente anche Patrizia Turini potrebbe testimoniarlo noi siamo cresciuti nel contesto bolognesi in un contesto molto molto diverso rispetto a quello massimo di Massimo D'Antona
Un contesto di pluralismo fortemente conflittuale in cui non si cercava lo stile pacato di D'Antona si cercava l'urto
Biglietti in cui ci veniva addirittura dedicato che deve essere brava diffonde un giudizio molto soggettivo
In cui non è detto che debba esserci un modello necessariamente piedi modello molto autoritario quello bolognese ebbene Massimo D'Antona per noi ha rappresentato un'ancora di salvezza in qualche modo in qualcuno fuori dalla scuola che aveva
L'appoggio unanime di tutta la scuola ed era difficilissimo
Perché a Bologna erano tutte primedonne erano di orientamenti totalmente diversi per cui aveva il sostegno di tutti era un'operazione sostanzialmente Xu il migliore dei suoi tempi riusciva a far
Il migliore dei suoi tempi quali erano i tempi
Di Massimo D'Antona qual era la generazione a cui ha alluso Lello prima nel suo intervento è la generazione dei primi giuslavoristi in Italia che andarono in cattedra
Con un sistema di concorso che non riceveva più il fatto di aver scritto delle monografie anche nel gruppo disciplinare con si dice oggi del diritto civile
Non non era più non erano più sistemi in cui votavano diciamo tutte l'Accademia contava per cui con le poche monografie bisognava anche riuscire ad avere l'assenso diciamo di quella parte dei dei giuristi e questo è un primo tratto
Generazionale che vorrei sottolineare in un intervento che più che guardare dal presente verso il passato
Cercherà di analizzare storicizzare
Il il pensiero di Massimo nella convinzione che solo così
Solo non ponendo loro su delle nuvole che poi possiamo girare ciascuno diciamo nella direzione che gli è più copia possiamo poi prenderlo appunto di riferimento come appunto diceva Lello
Il punto massimo diciamo D'Ascenzo giuslavoristica della sua generazione
Ecco Massimo apparteneva a questa generazione la prima generazione dei giuslavoristi
Giuslavoristi i giuslavoristi che avevano propensione all'autosufficienza disciplinare molto molto forte
Il dito civile era qualcosa a cui da qui ci spettava non ci si aspettava sostanzialmente nulla
Badate che molto significativa la prima monografia di di Massimo D'Antona c'è una sfiducia totale nel fatto che il dito contro contrattuale diritto contrattuale dell'obbligazione potesse da alcunché al diritto del lavoro
C'è uno sforzo immane di costruire un illecito civile fuori diciamo del del del del diritto contrattuali una visione che poi sostanzialmente
Non è stata quella dell'evoluzione successiva non è stata quella dell'evoluzione successiva dell'evoluzione successiva invece è stata quella di un dito contrattuale che si è
Rimangiata diciamo che ha riportato la disciplina limitativa dei licenziamenti all'interno dei corpi tardi mi quelli della tutela in forma specifica quella di diritto al risarcimento del danno che prevedesse anche il risarcimento del danno personale quella della piena contrattualizzazione per contratti di lavoro subordinato
Insomma
Massimo D'Antone era vento nella narrazione del suo maestro che non fu poi la narrazione che
Diciamo così alla lunga
Da segnato l'avvio di questa materia così come un altro punto e questo va sottolineato perché poi mi soffermerò dove lui ha operato per così dire gli scarti rispetto alla generazione ma è molto molto importante iniziare da quelli che erano alcuni legami profondi il suo pensiero aveva con il suo con il suo tempo mi amo grafia del mille novecentosettantanove Massimo non aveva dubbi sul fatto che i principi costituzionali adesso l'efficacia diretta sui rapporti di lavoro
Non c'è un'idea di bilanciamento tra i principi costanti non c'era l'idea che le norme costituzionali fossero dei meri principi e che non avessero l'attitudine a essere delle regole
INA una visione in cui non ci si poneva il problema del bilanciamento di alcuni diritti dei principi fondamentali del lavoratore con l'articolo quarantuno della costituzione
Non è molto in linea quello che ad Alberto ci ha detto adesso con questa visione da suo bisogno non si pone il problema del bilanciamento tra l'articolo trentacinque l'articolo quarantuno
Della costituzione non si pone il problema che la subordinazione
è disegnata in un certo modo perché la subordinazione addossa all'altro contraente la protezione del lavoratore
E allora in base a questo che lo dobbiamo legge è quella che è la teoria della subordinazione
Di Massimo D'Antona per cui
Espresse
In fortissima Dialettica generazionale questo mi piace ricordarlo oggi con Marcello Pedrazzoli
Ne parlò per la prima volta nel convegno del mille novecentottantotto attento Marcello
Preparò coi suoi studenti anche io uno studente di Marcello allora e ci impressionano moltissimo Massimo D'Antone Gaetano guardare insomma
Tutti quelli che in quel convegno ebbero uno scontro generazionale che gli atti non riportano se non in alcuni in alcune parti specialmente nella prima parte l'intervento tinti libertà novanta con Umberto Romagnoli che li chiamava i giovani intellettuali che cercano di rivoluzionare l'attivo migliaia del del diritto del lavoro
E questa parola della Teoria io la parola della generazione per Marcello Pettazzoni la parola che indica vino tutto l'Iraq tutto dirà tutto ed era la teoria batteria
Che appena aperto il canale alla reale voleva subito chiuderla
In una narrazione in una reazione necessariamente critica era un retaggio della scuola di di Francoforte se volete una sostituzione del marxismo
Ecco con la componente culturale che può un forte impatto diciamo sulla sulla realtà ed è un dato generazionale che tu ne dobbiamo considerare nella massima
Importanza
Perché è un dato generazionale che guarda poco alla credito unità delle fattispecie di esprimere incerto tipo empirico o una certa tipologia sociale
Proviamo a vedere quelle che sono state dei fattispecie che nel corso degli anni hanno cercato in qualche modo di intervenire su questo problema della subordinazione
Il contratto di lavoro oggetto il lavoro
Economicamente dipendenti collaborazioni etero organizzato
Ci metterei anche la posizione giuridica del socio
Lavoratore nessun di queste categorie a una differente in pirico preciso c'è una moltitudine una pluralità di mondi talmente diverso
Di dietro a queste categorie non c'è nessun
Diciamo così movimento sociale che si riconnette diciamo queste categorie c'è tanta tv via e c'è forte e c'è poca
Tassi diciamo
Le sociale
Non c'è una tipicità minima che viene catturata e in fondo
Questo problema in fondo questo problema
La dottrina giuslavoristica aveva iniziato a crearla nel momento in cui aveva utilizzato la parola para subordinazione per una fattispecie come quattrocentonove
All'interno del cuore del quale viene para subordinati come diceva veniva io amo gli agenti sostanzialmente i fatti cui era assolutamente contrario a questa generale generalizzazione e alla monografia di piglio Santoro Passarelli che fu il primo Adalberto
La lavorare sulla Borsa France in un modo molto molto Barocco per cui venne in Italia quattrocentonove la categoria generale che non si poteva applicare la subordinazione perché poi c'era una legge speciale ma che esprimeva quello che c'era in comune diciamo nei nei rapporti di lavoro ecco
D'Antona si distingue
Da
Queste posizioni D'Antona si distingue perché D'Antona a preciso in mente il fatto che questa
Quindi il problema generazionale il suo problema generazionale era quello di una dottrina che stava perdendo l'autorità del punto di vista giuridico
è un lemma suo del mille novecentonovanta nel suo saggio sulla
C'è chi ci ha fatto la carriera su questo lemma c'è chi ci ha costruito una rivista giuridica
C'è stato tanto detto questo richiamo a a Massimo
Anche in eccesso un po'perché Massimo lo riferiva al rito sindacale e poi fui ferito un po'a tutto il vitto
De
Del lavoro però accetto quando oggi sento dire
Sento dire che noi dovremmo pensare all'applicazione di alcuni effetti giuridici prescindendo dalla fattispecie
Prescindendo dalla fattispecie
Che poi gli entra
Dalla perché lavoro prevalentemente personale sul viene in qualche modo è spesso no per cui è un po'come a Napoli il munaciello notte c'è ma nessuno lo vede
No meno il nel si richiama l'amico Natalino Irti che scrisse Singh saggio sulla fisica fattispecie meno saggio critico
Tant'è che poi qualche anno dopo scrisse un bellissimo saggio sulla necessità logica
Della del del
Fattispecie
Allora mi chiedo se il sì queste e costruzioni avrebbero passato il vaglio
Di Massimo
D'Antone
O se fosse dietro queste costruzioni e non penso ad Alberto
Perché penso che ad Alberto
In fondo abbiamo pensiero più complesse ma penso su compagni di viaggio Tiziano Treu
A cui forse si devono i passaggi più uno
Più così ardimentosi dal punto di vista della filovia
Generali in fondo
Tiziano cosa sempre teorizzato
Tiziano simpatico Rizzato del singolo fa l'azione in nome della classe
Perché appartiene ad una classe
Di che era una classe precisa sono questa era la visione sua Tiziano è un filmino delle del delle origini diciamo no nella nella sua nella sua visione
Adesso gli è venuta meno la classe
Ma ce l'ha ancora
Perché
Ricorda che scrive teorizza che c'è questa figura di mezzo tra la subordinazione l'autonomia sono delle folle che riempiono le piazze che annoio non le vedo insomma le vedo più
Nella costruzione giuridica non vedono differente
Sociale penso che qui ci sia un modus pensanti un abito
Mentale
Avverso
Il quale Massimo
Non avrebbe
Fatto una strada comune o meno non l'avrebbe fatta nella misura in cui questa teoria si indirizza al giudice
E questa teoria va fuori di quelli che possono essere gli affetti
De
Diritto alla sicurezza sociale che certo il campo elettivo in cui potrebbero esserci delle tutele comuni qui
Chiudo perché fosse tu stai cominciando lentamente ai collocata a guardare il
L'orologio segnalando una particolarità del sistema italiano perché più giovani dico dovete avere la capacità che ha vinto anche Massimo
Spiega il straordinario contatto con la dottrina spagnola
Ha lasciato gravissimo ricordo in Spagna
Ogni volta che vado e ne sento e parlare di compara è questo povero sistema italiano agli altri sistemi europea
Il sistema italiano è l'unico sistema che ha l'automaticità delle prestazioni previdenziali
Tutti gli altri sistemi è un atto amministrativo Pepe ha il rapporto nel previdenziale
Ed è un atto amministrativo questo serve ad Alberto che riconosce uno status in quanto atto amministrativo
E proprio la presenza di questo atto amministrativo e rende sostanzialmente il problema della qualificazione risolto a livello amministrativo per cui poi le conseguenze
Dal piano della sicurezza sociale possono conseguire con una notevole incertezza ecco quando io ritengo in alcune relazioni ai grassa recenti che l'articolo due del decreto legislativo numero ottantuno del due mila e quindici andando dietro questa idea
Del
Lavoro tutelato in tutte le sue forme dovrebbe dare al giudice addirittura la possibilità selezionare gli effetti previdenziali
Mi chiedo
Sì vivamente se si possa ancora leggere
Come una continuità rispetto al pensiero di Massimo prego saggio del mille novecento viene novantanove novantacinque che ha detto prima ricordato
Su argomenti
Disse in maniera molto chiara che al giudice spettava all'individuazione della fattispecie ma non la selezione
Del
Disciplina
E cui penso che il pensiero di Massimo posso continuare a parlarci possa continuare a rendere plurale il nostro dibattito in qualche modo anche accentuato qualche diciamo così nota di polemica rispetto a quello che era stato detto
Prima GIMEMA non per mancato rispetto rispetto all'amico
Ad Alberto ma per
Così dare la possibilità ai giovani vedere di apprezzare come all'interno di un classico della materia si possono poi trovare tante strade che portano tutte quante i problemi che abbiamo ancora sul tappeto grazie
Feluca sicuramente i nostri giovani perse la domanda circa diciamo della nostra disciplina voi stessi temi se protestare mazzata me lo consente in realtà è la parola cinque minuti a professor Perulli se è stato chiamato in causa in più occasioni la promessa nove chiediamo la possibilità di rispondere
Cinque minuti ad albergo al Paola si ritira il tuo si grafico
Ma
Luca nobile era ogni imputa alcune cose
Tra l'altro
Trovo curioso che lo faccia
Il dibattito che dovrebbe riguardare
Il pensiero di Massimo D'Antona
Visto che sono stato chiamato direttamente
Causa vorrei grazie Paolina
Dire qualcosa su alcuni allora la il primo punto
Dice Luca io non nei miei scritti non opera un bilanciamento tra l'articolo trentacinque bis articolo quanto
Non è vero mai scritto una cosa del genere e non è neppure ricavabile
Da quanto io scrivo o da quanto scriviamo milioni Tiziano pure è stato chiamato in causa pur non essendo
Qui però
Esattamente il contrario
è esattamente il contrario perché noi operiamo un bilanciamento
Tra il trentacinque
E il quarantuno nella misura in cui
Ravvisiamo Ornella un po'o
Una realtà materiale molto più ampia e complessa di quella che tu pretendi di ricondurre nell'ambito della tua
Fattispecie questo è il punto
E che il lavoro non sia riconducibile auto una fattispecie di subordinazione intendo il lavoro degni o di tutele sociali
è un dato ormai talmente come dire
Ha accettato nel piano sul piano della dottrina internazionale
E sul piano legislativo che mi meraviglia questa tua affermazione
Così come mi meraviglia molto l'affermazione che
E non ci possa essere che la fattispecie
Ma scusa Luca
Tu guardi molto evidentemente ai sistemi codificati
Di diritto continentale Matteo nel diritto di tradizione common law dove sono le fattispecie nel precedente le fattispecie sono eccetera le fattispecie non sono definite dalla legge
E sono definite nell'approccio pur positiva legato al caso concreto e ha un'idea di giustizia del caso concreto
La crisi della fattispecie incerto
Non mi piace a Natalino Irti che vede nella forma
Nella forma nichilisti chiaramente intesa il salvagente del diritto ma virtuale fatto
Di quale
Appunto il diritto della forma
E Luca
La dottrina civilistica
Danni dibatte su questi temi e ripropone visioni alternative a quella che tu stai
A come dire rappresentando come l'unica scientificamente rigorosa perché tutta la riflessione dottrinale civilistica subirli menti
E non è qualcosa che prende atto dell'insufficienza della della fattispecie
Diritto per principio
Che poi trova una sua applicazione concreta pratica
E non è questo un diritto che supera le gabbie
Della fattispecie Umberto Romagnoli parlava del cellophane delle fattispecie
E poi ultimo punto che mi ha molto colpito quando dice che tu non vedi
Realtà sociali dietro le categorie come dipendenza economica o lavoro personale
Vivaddio
Come fai a dire che non c'è la realtà sociale dietro queste categorie che sono peraltro normate in altri Paesi europei e anche sta europei e sono addirittura utilizzate dalla giurisprudenza in contesti come il Canada per esempio dove non ci sono norme
Definitorio della dipendenza economica il servono a risolvere casi concreti servono ad attribuire questi concetti
Tutele a chi stando fuori dalla fattispecie di subordinazione si trova in quello che appunto Giorgio che si chiamava il deserto la condizione Isère ratifica quindi francamente ho trovato effettuò i rilievi
Che ovviamente sono del tutto
Accertati insomma ma li ho trovati francamente un post centrati e poco corrispondenti anche oltre che al mio pensiero né a quello di Tiziano Treu anche alle cose che abbiamo scritto quindi forse un maggiore controllo filologico di quello che scriviamo forse sarebbe dovuto da un
Diciamo da un giurista del tuo del tuo padre
Grazie ad Alberto allora lasciamo la parola al nostro ottimo relatore professor per
Quadrasse
Formalmente
Dico
Da quando evidentemente ha cominciato a studiare pizza studente
Permettetemi in una
Nota un poco personale in questo senso che
Ho un vivido ricordo del giorno dell'attentato al massimo del luogo in cui mi trovavo quando gli fu detto
Del viaggio in treno per essere presente ed onorare la cerimonia funebre
Un delitto efferato
Io ho sempre pensato che perpetrato dal stupidità e dal Petrucci
Una stupida ferocia da parte di un gruppo di persone fallite frustrate
Che cercavano un riscatto per il loro fallimento esistenziale io non sento inquadrato in questo no
Conservo da allora affisso nella bacheca che tengo nel mio studio piccolo studio in casa
Un ritaglio della prima pagina della Repubblica del ventidue maggio mille novecentonovantanove
In cui c'è una vignetta di Altan
Che esprime meglio di molte parole il senso di quel delitto che l'atteggiamento dei sicari
C'è un nuovo insolito uomo di Altan con il passamontagna e una pistola che pronuncia questa frase
è il momento della responsabilità mettersi la maschera e affrontare qualcuno alle spalle
Credo che sia il miglior
La miglior valutazione del comportamento di questi efferati assassini
Veniamo al contributo di Massimo che cosa più importante
Dico subito
Che io posso parlare a pieno titolo essendo terminata su una generazione metto per iscritto che era in assoluto il migliore della chimica generazioni su questo non ci sono dubbi
Siamo andati in cattedra insieme col corresponsabilità di un settimo del professore che seguito che seduto
In prima fila
Nel mio ricordo di Massimo che feci al convegno I garanzie di Catania
A dieci anni dall'assassinio
La parola chiave che ho logorato che consapevolezza consapevolezza che sintesi fra la profonda conoscenza dell'ordinamento giuslavoristico e l'impegno a modificare ma senza fughe in avanti pericolose quanto dogmatismo positivista
Ma anzi con un pensiero che si apre al nuovo senza trascurare i limiti di un'operazione integralmente apra
Si tratta di una consapevolezza articolata in diverse direzioni ora non posso che confermare questa mia ahimè radicata convinzione convinzione che procurare aria articolare il discorso
Partendo da questo pagati
Anzitutto consapevolezza metodologica
Massimo sa bene che il diritto del lavoro e tributario anche gli altri scienze sociali secondo la lezione di Giuliana con l'appello a diritto vivente ai fatti
Sa però che anche questo appello non deve spingersi troppo oltre perché altrimenti come amava ripetere
C'è il rischio di cadere nella famosa trappola
In sostanza il rischio di cercare il fondamento della giuridicità delle forme delle norme anti fuori
Tutto è direttamente nella realtà sociale
Questa del resto era la critica molto dura ma chi lo ha conosciuto non se ne meraviglia che Ugo Natoli rivolse a Gino Giugni
Una critica incentrata sul fatto che la proposta di Gino Giugni
Un utile per avvicinarsi alla dimensione fattuale delle relazioni sindacali trascurasse del tutto il movimento prescrittivo tipico dell'analisi giuridica a favore di un momento meramente descritti e quindi fonda il paradigma giuridico al di fuori del diritto positivo e su punti di vista estranee alla dimensione
Giuridica Natoli riedita un po'
In quel scritto
Intinto
Nel peperoncino siamo questa espressione riedita l'atteggiamento di
Lodovico Barassi nella mitica introduzione
Volume sul contratto di lavoro
Che se la prende come ricorderete tutti con la sociologia e di socio
E
Viene il dubbio che l'artiglieria così proposta lungi dallo svolgere una metodologia tipicamente giuridica
Possa caratterizzarsi piuttosto proprio come quelli che non si vorrebbe cioè come l'indagine eminentemente sociologica
Sia pure dirette ad acquisire dei dati destinati a consentire al suo tutore se occorre prendendo a prestito l'esperienza di situazioni storiche sociali e assai diverse dalla nostrana
Quella vocazione di generale rinnovatore delle istituzioni che sembra esservi tanto congeniale quindi ha detto
La durezza
Del direttore delle riviste di fondatore e direttore della rivista giuridica dell'euro e con una stante lastra critica un buon attori il giuslavorista in generale non abbandonerà mai l'attenzione verso i risvolti fattuali del proprio oggetto di studio senza accedere all'idea OPA alla provocazione secondo cui in tal modo si sarebbe prestato ad una sostanziale valutazione del grado di convincimento del discorso giusti
E soprattutto della perdita di centralità del giurista come mediatore sociale era questo un altro rischio che forse lo stesso attorno all'entrata e perché il rischio di questo la valutazione del giurista come degli attori sociali è quello di accreditare
Invece altri mediatori sociali quali appunto sociologi economisti politici
E dunque per Massimo
Il formalismo va superato ma non si può negare l'autonomia anche culturale del ragionamento della dimensione insomma per lui la positività del diritto e da difendere maltempo stesso da superare a favore di una visione policentrica dell'esperienza giuridica che non può non tenere conto dell'ambiente in cui sistema giuridico insiste e quindi pensiero va afferrarli
E anche appunto alla giuridicità nel diritto del lavoro che frutto anche
Dal della creazione originaria dei soggetti sociali e quindi una ad una giuridicità espressione di sovranità si contrappongono si affianca
Norme di emanazione
Sociale diciamo dalle stesse parti protagonista del conto
Ecco esemplari le le da questo punto di vista le riflessioni conclusive del suo saggio metodologico
Pronunciandosi sulla proposta del maestro di tutti noi ma
Cui è particolarmente affezionato Luca nove cioè di Mengoni che vuole che il compito della scienza giuridica sia quello di stabilizzare il riflessivo aumenta il sistema giuridico
Massimo se ne dichiara affascinato pur cogliendo nel tutta la complessità e scrive che la proposta implicherebbe uno statuto forse fin troppo forse del giurista come scienziato sociale
Un elevato controllo sui processi comunicativi intende che garantiscono la chiusura del sistema
E nello stesso tempo un'eccezionale sensibilità ermeneutica che presuppone una capacità di dialogo diretto e metodico quante altre
Lo statuto forte che per lui deve essere prima deontologico che
E questo metodo viene applicato da Massimo proprio a partire dalla sua monografia di esordio
Cioè ricordata
Sul tema già ricordato della reintegrazione perché è proprio la reintegrazione il terreno
Su cui si confrontano le categorie il diritto del lavoro e per le classiche del diritto del del diritto privato e dell'atteso dichiarazioni
E raccoglie la sfida in qualche modo nel senso che consapevole dell'atteggiamento della cultura giuridica italiana
Diffidente circospetta di fronte ai problemi esecutivi delle sentenze
Che recano condanna a un fare poco non fa ma sa anche che il giurista interprete deve tenere conto alti Lai edotta delle valutazioni politiche di fondo
Soprattutto delle valutazioni di opportunità che non possono essere eluse nel momento in cui disposizioni di legge alla mano si tratta di attribuire un contenuto operativo al controllo giudiziarie sui licenziamenti in buona sostanza vuole aggiungere in qualche misura pur cogliendo tutte le difficoltà l'effettività della grande riforma
L'articolo diciotto
E in questo scrive che se non si vuole procedere ad una interpretazione Eclettica non resta che fare riferimento a un modello
Dotato di qualche coerenza invasato realisticamente su quanto la norma
Offre e questo modello è necessario prendere esplicito questo è come dire
Ante litteram l'applicazione di del con quello che scrive nelle conclusioni del suo lavoro metodologico
Al momento che e un programma di lavoro ci dice apertamente nelle prime pagine la fotografia quale sarebbe stato il suo programma di lavoro e quindi
L'impossibilità di usare le categorie tradizionali
Per decrittare il messaggio nuovo dell'articolo diciotto la necessità di recuperare il rigore per selezionare le varie opzioni alternative e il rigore deontologico ed epistemologico nel farne discendere i i gli sviluppi argomentativi che l'esplicitazione chiare dichiarata del modello interpretativo flash
Altrettanta consapevolezza della complessità Massimo dimostra nell'affrontare i temi legati al tipo contrattuale del lavoro subordinato lui
Si sono
Espressi lunga altri le armi circa giorno tema chi declina in molti saggi ma soprattutto in quello sui rapporti di lavoro atipici e nella relazione di Udine sull'autonomia individuare
La sua preoccupazione è quella di evitare un uso disinvolto da parte della cultura giuridica del processo di differenziazione tipologica che il legislatore ha posto in essere negli anni ottanta gli anni del
Declino lento del garantismo unidirezionale e dell'avanzata della flessibilità
Nel diritto del lavoro infatti la tipizzazione non segue il pendolo del diritto dei contratti per cui tipo si informa prima nella realtà sociale quando acquisito dei contorni
Chiaramente riconoscibili condivisi viene trasferito e acquisito dal legislatore il fossato incontra tutti
Qui invece ricorda che il tipo lavoro subordinato è un tipo imposto dalla legge attraverso l'imputazione di regole inderogabili è la sostituzione delle tre
Quindi nel diritto del lavoro si deve ragionare di un tipo esclusivo un tipo rigido in quanto tale indisponibile è stato citato nel suo saggio sulla disponibilità con la conseguenza che il contratto produce gli effetti non quelli voluti dalle parti ma quelli fondanti prevalentemente dalla legge solo residualmente
E quindi sbagliato risponde semmai a criteri puramente descrittivi ritenere che anche nella legislazione della flessibilità siamo negli anni ottanta
Possa esservi un'autorizzazione in bianco alla scelta dei quindi lo dice difendendo come dire l'autonomia
Metodologica del diritto
Per il massimo e spero che nel part-time nel contratto di formazione o ancora nell'apprendistato vige la regola della reversibilità del tipo in presenza di deviazione
E qui sono si tratta di idee che qui insomma in queste aule sono visionari suonate credo ampiamente bene
Sono
Corviglia nei tempi un altro grande giurista scomparso nella notte o dell'olio che vitale il contratto di lavoro
Arriva posto le basi per la come dire
La nullità dei contratti speciali appunto fosse uno dei casi di reversibilità del tipo di ritorno tipo
Sono tutte idee che vengono sviluppate in particolare nella relazione il diritto di Udine
E
Con una critica che trovava che mi trovavo convergente per l'occasione con una critica quell'idea che stava facendosi strada nella giurisprudenza delle compare sulla rilevanza della volontà nella qualificazione
Tutti d'accordo
Massimo resta ovviamente ben fermo sulle posizioni che convergono sull'indisponibilità del contenuto e dei ma l'elezione di udire costituisce anche un fondamentale ponte verso il decennio successivo
Non si sottrae Massimo quella che definisce la sfida delle differenze e si chiede se la tendenza sia un diritto del lavoro più autonomo e individuale
Ma
Pone rigide limitazioni almeno nella relazione Udinese non il ritorno al contratto ma nei nei e questo elemento unito sul piano dell'interpretazione no alla individualizzazione del diritto sindacale che cederebbe una ostilità ideologica verso il potere sindacale
Si intravede nel massimo ampliamento della libertà di scelte rituale ma si tratta di un passaggio che per lui presuppone vero e proprio mutamento antropologico
Che tocca il soggetto del diritto del lavoro che impone di rivisitare l'immagine di uomo che sta al fondo del suo impianto normativo e del suo sistema antico
Lo scambio che fra Luca e Adalberto mi pare
Abbia evidenziato che questa nuova figura non l'abbiamo ancora trovata nella società no abbiamo semplicemente dei riferimenti
Mi pare di capire calla
Come dire possibilità di basare una protezione sul lavoro personale sull'attività
O quest'ultima mi è sembrata una facile profezia profezia se è vero affinché alla fine del decennio tornerà sul tema
Per constatare che la trasformazione reale del mondo della produzione sta creando uno slittamento del diritto del lavoro di un soggetto
Cioè il lavoro si svolge in condizioni in senso lato non tecnico di subordinazione economica esso il riferimento è alla proletari di trazione lavoro autonomo ma anche al lavoro del socio di cooperativa di cui si parlava prima e perché noi diremmo oggi dei writers o di altri
Massimamente scelto che è la grande sfida è passare da lavoratore ai lavori con l'ingresso nei modelli di tutela capaci di inseguire la persona nella sua attivi
Il limite i tutte queste operazioni è comunque quello di dover mantenere l'idea chiave del diritto del lavoro che l'inderogabilità un'idea che è figlia dell'altra secondo cui il mercato del lavoro questo mi pare importante non è un mercato come tutti gli altri ma deve necessariamente introiettare non solo l'efficienza economica ma anche liquidità
Questo scrive la gente nel mercato del lavoro non vuole e fa soltanto quello è che economicamente in più di ieri ricorda
Ma vuole che fa cose che ritiene giuste ed eque perché assume scale di valori che non sono quelli dei mercati delle cose Marco
E lì della società di cui il mercato del lavoro e parte integra quindi massimo ritorna ad una difesa insomma della del metodo della subordinazione anche in ambiti rispetto ai quali sentirlo spetterebbe la
E alla domanda perché le tutele
Le hanno i lavoratori subordinati e non gli ottoni risponde perché i primi se ne sono conquista la conclusione è che può apparire tranchant
E però mitigata dalla piena il nuovo consapevolezza della complessità del tempo e dell'esistenza di una interazione non tanto fra mercati quanto fra strumenti profitti il riferimento è alla scarsa protezione in termini previdenziali del lavoro autonomo in cui si parlava prima rispetto ad un subordinato che è un terreno sul quale Massimo ritiene altamente inutile aprire una discussione
Concludo
Riccardo Del Punta un altro caro amico naturalmente scomparso antepone in esergo al suo bellissimo affresco sul diritto del lavoro fra due secoli
Nel volume curato da Pietro Ichino sul diritto del lavoro nell'età repubblicana una citazione tratta da Bethel Simona che dedica proprio Massimo D'Antona e anche fondi c'
La più piccola candela ti insegna che tenuto cioè vale la pena di a vede usare sino
Ecco vede l'impegno di Massimo sono ancora via Dante che illumina circa un quarto di secolo dalla sua
Eccetera
Questa
Disinfettanti
Favorevole