Presentazione del libro "Dio non ci lascia soli. Riflessioni di un cristiano in un mondo in crisi" di Matteo Maria Zuppi

Buonasera a tutti scusateci per il leggero ritardo con cui iniziamo siamo
Rieti di essere in tanti in questa basilica
Romana dedicata alla memoria dei nuovi martiri
Voluta a questo scopo da Giovanni Paolo secondo è affidata alla Comunità di Sant'Egidio c'è anche una memoriale qui accanto appunto i locali della basilica che ricorda le tante vicende del martirio del ventesimo e del ventunesimo secolo dei cristiani per chi volesse Boy visita hanno dio non ci lascia soli riflessioni di un cristiano in un mondo in crisi e l'ultimo Libero del cardinale Matteo Zuppi
Che ringraziamo per essere qui con noi questa sera sappiamo impegnato
Scompare
Saluto gli ambasciatori degli illustri ospiti presenti che appunto arricchiscono diciamo questa questa serata e soprattutto i presentatori che sono qui Monica Maggioni Maurizio Molinari Andrea Riccardi Arturo Sosa
Questo libro raccoglie tante riflessioni discorsi ma anche esperienze a me piace definirlo un libro di esperienze pastorali
Così come siamo abituati a sentire del libro di don Milani
E esperienze pastorali da Roma al mondo particolarmente all'Africa ma non solo alla diocesi di Bologna
E anche esperienze diciamo di un uomo come Matteo Zuppi che ha conosciuto
La primavera della chiesa che ha mosso diciamo i primi passi da cristiano nella primavera della Chiesa che è stato il Concilio Vaticano secondo e che oggi si trova
A gestire per conto di papa Francesco una situazione gravissima qual è quella dell'aggressione russa all'Ucraina in quello che lui definisce un mondo nella tempesta della guerra d'altronde esserci esco di Bologna
Lo fa essere anche un esperto di della tragedia diciamo della guerra per essere Vesco anche di Marzabotto se non sbaglio ecco di queste memorie promosso saluto il senatore Casini
Che viene da Bologna un libro dunque è molto interessante fatto di storie di incontri personali in cui don Matteo ascoltato
Tanta gente ha incontrato tantissime persone e ha vissuto moltissime esperienze significative ritrovare la forza di un cambiamento costruire nell'entusiasmo un mondo migliore di quello attuale e ciò che lui diciamo si propone anche con il suo episcopato e con appunto la sua opera la sua missione nella Chiesa e nel mondo
Io dunque darei subito la parola a ad Arturo sommossa per cominciare che si è offerto volontario
Molto spontaneamente per fermare del primo lo ringrazio tanto preposito generale dalla Compagnia di Gesù
Anche lui diciamo uomo di grandissima esperienza perché appunto sappiamo cosa significa la Compagnia di Gesù per la Chiesa a te la parola prego
Grazie buonasera a tutti
Cominciamo confessando
Che non mi è stato facile leggere questo libro
Non intendo dire
Che non sia di facile lettura
Perché le sue stile è certamente molto con occhiali
Scritto in un linguaggio semplice ma non soltanto una difficoltà di linguaggio
Poche cerotto che non sono italiani
Ma forse perché ha toccato delle fibre molto sensibili della mia esperienza personale
Come cristiano che anche vive in questo mondo
In questo momento delle storia umana
Perciò la prima domanda che mi son fatto
E cerca il genere letterario di queste pagine
Il libro nasce dell'esperienza personale come è stato detto dell'autore
E mostra tanti aspetti della sua vita
Ma non mi sembra che possa qualificarsi è come una Autobiografia neppure parziale
E sorpresa ricevono Avon danza il libro le sue letture la sua formazione intellettuale e discussione su aspetti fondamentali della vita attuale
Però non si tratta proprio de un saggio più intellettuali nelle un testo accademico scientifico
La fede cristiana dell'autore non solo al presente
Ma è il riferimento fondamentale per dialogare con le cause delle crisi del mondo su cui riflettere
Ma lo stesso autore segnalati e senza dubbio non è un libro dei biologi
La fonte della sua riflessione cristiana e la prima della Chiesa come è stato riferito
Che caratterizzava esperienza del Consiglio vaticano secondo le sue sfide di cogliere il cambio d'epoca storica che stava cominciando
E l'esigenza di profondo rinnovamento per essere fedele alla missione del cui tra il senso la sua esistenza come Chiesa
Cioè la presenza del seme del Regno della giustizia della pace e dell'amore in ogni epoca e in ogni angolo dalla vita umana
Sono passati quasi sessant'anni dalla chiusura del concilio Vaticano secondo
E l'autore si vede obbligato a riflettere sulla crisi che percepisce nel mondo presente
Lo fa a partire dalla sua profonde radici mediterranee
Diverse da quella di quelle de questo lettore latinoamericano
La cui esperienza ecclesiale eppure intimamente legata
Alla ventata di freschezza che ha significato il Vaticano secondo sono entrato alla compagnia leader su nell'anno mille novecentosessantasei
Proprio come momento giusto
Ho avuto la tentazione di immaginare un dialogo
Tra questi riflessione e quelle degli altri cristiani
Latino americani delle diverse regioni dell'India dell'Africa o dell'Asia del lavoro può rientrare alle del Medioriente o degli Stati Uniti d'America
Forse e ciò che sta sostiene succedendo nell'attuale processo singolare tanti anni dopo
La presenza illuminante della parola di Dio che l'antico del Nuovo Testamento sopra coi Vangeli nella professione di questo libro lo rende molto legato al momento ecclesiale post conciliare
L'autore presenta Gesù di Nazareth
Come modello dell'essere umano
Come pietra angolare di ogni storia il cui filo conduttore e la riconciliazione tutte le cose in colui che non si è attaccato al privilegio di essere vivo
Ma che per puro amore sia spogliato la sua vita
Perché la vanità la trovi in abbondanza
Lascio la risposta alla domanda sul Genoa letterario dell'opera
A ciascuno che si avventa Lines
Senza dubbio porta alla speriamo sia personale che un cristiano che ha il coraggio di riflettere sulla propria fede
A partire da ciò che ha vissuto nella seconda metà del secolo ventesimo e in questa parte del ventesimo ventesimo Primero
Una lettura che raccomando vivamente
Lo sguardo di don Matteo Zuppi
Nasce il riconoscimento personale e storico dell'amore incondizionato di Livio nel corso la storia umana
E dalla creazione del mondo
E questo amore che stabilisce una relazione inclusivo in cui sono contenuti gli altri senza distinzione
E quello che affonda le speranza in relazione globali in cui tutti gli essere umani siano veramente fratello
Sulla base di questo sguardo segnala gli ostacoli che all'epoca l'Illuminismo quella moderna e quella postmoderna pongono a riconoscere la centralità di questo amore incondizionato nell'Historia
Tra di essi segnalarli e si è si è la creta età
Che aprono la porta al secolarismo e quale pretende svuotare di significato umano dell'esperienza religiosa
La vogliono esemplifica con la pretesa di essere l'unico modo per avvicinarsi alla realtà
O l'altro estremo lei visione sostitutivo dell'esperienza religiosa che svuotano di Dio la creazione stessa ben converte in segnale autonomi la lettura delle creature per indicare la rotta della vita
L'autore condivide la sua sofferenza Torno a società che preferisce la la liquidità all'ancorarsi alla roccia che Cristo per verificare l'autentica fraternità
Don Matteo suo P. è un uomo richiesta
Che replica la sua vita alla Chiesa
Alla sua missione come ministro che ha assunto importanti responsabilità nella vita della Chiesa italiana
Cioè sulla riflessione pertanto sono un appello alla trasformazione della medesima chiesa per fare crescere in essa il semi del Vaticano secondo
Lui è convinto che nella transizione epocale caratterizzata dalla secolarizzazione abbiamo bisogno di una Chiesa che sia spazio che promuova la non conformità al mondo come in questo momento
Perché si sperimenti l'autentica relazione fraterna
Basata sull'amore di Dio
Relazione reale con persone reali faccia a faccia in cui non solo si rispetta la diversità
Ma la si esperimenti come arricchimento della vita personale e comunitaria
L'autore sostiene il rafforzamento e giochi chiama
Chiesa domestica
Comunità aperti plurali distinte dal considerarsi un gruppo di persone eppure comprendo questo appello a partire dalla mia personale esperienza delle comunità ecclesiale di base nell'America latina
Risulta illuminante la profonda riflessione sul male
E sul peccato che l'autore ci offre
Banalizzare il male porta a giustificare ogni tipo di oppressione di alcuni esseri umani su altri
Il ritratto dell'attuale situazione mondiale conferma questa focalizzazione in tante dimensione della vita il traffico di persone come grande affare
Al pari del traffico delle armi o del narcotraffico
E la crescita esponenziale della migrazione forzata sono segnale di allarme della nota che si segue quando si sostituisce Dio colleghi io li fatti dall'uomo
Riconoscersi peccatori
Facendo parte in qualche misura della relazione che producono questa situazione mondiale e necessario riveste sperimentare lavorativo
Confessare il proprio peccato
E la partecipazione al peccato nel mondo e la porta che si apre alla misericordia di Dio che tengono a fatica al menti
Il coraggio del riconoscersi peccatori perdonati
Si ha diritto a avesse rinviate a per evitare la buona notizia della redenzione del mondo
Ci rende apostoli della riconciliazione e del perdono che portano alla a
Il riconoscimento che gli spiriti del male né del bene
Che muovono le persone e le loro l'azione sociale il cammino delle storie col rende evidente la necessità del discernimento nella vita personale ecclesiale
Che è una dimensione una delle dimensioni sulle quali ha insistito papa Francesco fino allo sfinimento una Chiesa sinodale
Popolo di Dio che cambino insieme è una chiesa capaci del discernere lì e spiritoso che si muovono nella storia ed eseguire con determinazione
Lo spirito buono dal seguito miglio su che seppe del farlo
Sottolineo questo venire spiriti in plurale che un po'la scuola aderisce alle lento
Troviamo Sant'Ignazio di Loyola
Molti sono i temi caldi che vengono affrontati in questa riflessione
Per esempio la necessità della preghiera e l'acquisizione di un'autentica libertà interiore con la quale ci si stacca del tutto ciò che non contribuisce all'umanizzazione delle storie
Imparare a vedere la sofferenza faccia a faccia
Senza cadere nella trappola di nascondersi nell'ottimismo ora il pessimismo anzi prendendo coscienza di come l'essere appese appesi alla Colocci
Significhi mettersi totalmente nelle mani di
Dare il Paso a diventare operatore di pace per lasciarsi alle spalle le guerre e superare la violenza come via del risoluzione dei conflitti
Salvare lo spazio pubblico e la politica come garanzia del bene comune in contrapposizione ai populismi che devi
L'ONU temporali sono la società andare incontro ai poveri
Per imparare a trovare il Dio Padre che si rivela nel povero e umile Gesù
è impossibile cercando di fare riferimento tutti questi temi vorrei prendendo esempio dell'autore condividere la via esperienze al personale Cobelli o quella della mia famiglia in relazione all'invecchiamento
Vengo da un Paese bene su quella in cui a differenza dell'Europa la popolazione è prevalentemente giovane
E gli anziani non hanno le garanzie minime per vivere dignitosamente la fase finale della loro vita
Inoltre per motivi legati alla via professione
Ho viaggiato molto in Africa in Asia dove la popolazione giovanile solo contanti
Perciò il contesto dall'esperienza che condivido è ben diversa di quella Di Matteo
Ho avuto un rapporto molto speciale come un uomo moderno
Immigrato arrivo in Venezuela dalla Spagna alla fine dell'Ottocento
Allattato i diciassette anni
Sposò una donna venezuelana quando lui aveva più di trent'anni cosa farà all'epoca
Sono è stato la sua e il suo primo nipote
Poco prima del suo sessantesimo compleanno
Ma ha vissuto con grande lucidità mentale fino a centoquattro anni
Così ha potuto conoscere molti nipoti e pronipoti
Dall'UE ho imparato molte cose
Tra queste
Che è possibile vivere bene diverse che storiche senza nostalgica del passato
Con una gioiosa apertura alla novità
E allora diversità
Ma volevo condividere il modo in cui ha vissuto il passaggio di tanti anni come è invecchiato
Dice
Sono molto contento contentissimo di invecchiare
L'alternativa
Si riferiva alla vita eterna in cui credeva fermamente non ha fretta
Può aspettare
Nel frattempo ho molte persona Tamara molte persone danari
E molte altre dalle quali fare memoria
Qui si è preferito soprattutto alla sua moglie profeticamente occorre morta quasi trent'anni prima
Dopo cinquantasei anni nella compagnia vive su posso dire che ho avuto l'opportunità di condividere con molti gesuiti anziani anche loro sono è stati testimoni di come dire dell'invecchiamento in pieno significa facendosi carico dei limiti che il passare del del tempo impone pur mantenendo la volontà di continuare a servire nel miglior modo possibile in ogni momento
Il denominatore comune tra questi anziani li ha seguiti l'altra mia famiglia la famiglia nel sangue del mio mondo
E la profondità della vita interiore
Che la vita interiore profonda che ci permette dividere interamente
Che è vivo non ci lascia mai Sonni
La solitudine che la grande minaccia di becchi negli anziani
Viene contrastata da una profonda vita interiore perché lì sia sperimentale che Dio non ci lascia mai soldi che il suo accompagnamento è sempre garantito e inoltre che ci dà la garanzia di arrivare felicemente alla fine naturale della vita
Sempre come
Grazie Matteo cardinale
Grazie al padre Arturo sommossa per questa vettura anche molto personale soprattutto sul finale del del libro
Ti di don Matteo devo ricordare questo libro è stato scritto dal cardinale mai a cura di Mario Marazziti che a come è scritto nei ringraziamenti finali un po'sieste malato
Qualche cartella diciamo dei suoi scritti e dei suoi pensieri quindi grazie anche a Mario Marazziti dall'editore PM per questa pubblicazione ora la parola
A Monica Maggioni che qui accanto a me il giornalista di grande esperienza nella RAI dove assunto vari incarichi da inviata in zone di guerra a presidente dell'azienda per la direzione del TG uno
E in questa veste avuto occasione di intervistare
Matteo alcune volte ma anche nella veste di direttore editoriale dell'offerta informativa incarico che hai adesso
Quindi Monica come hai visto tu questo libro a te la parola
Grazie
Se non funziona perfetto grazie senatore tesi
Devo dire che ho iniziato a leggere questo libro avendo il libro un titolo così netto uno potrebbe aspettarsi un una sequenza di formule risolutive
Attraverso le quali capire perché nel titolo viene affermata una cosa così netta però significherebbe non avere neanche la più pallida idea vi chiedo battendo di come si pone poi rispetto alle cose perché di fatto dentro questo libro
C'è una straordinaria possibilità di percorso c'è una riflessione ci sono delle azioni ci sono delle esperienze ma soprattutto perché non c'è già c'è una straordinaria possibilità di percorso un percorso
Che come tutti i percorsi della vita uno può scegliere di fare nel suo modo più vicino più lontano più distratto
O di lasciarsi proprio attraversare da quello che c'è scritto in questo libro
E se uno decide di di farsi attraversare da quello che c'è scritto si accorge di alcune cose per esempio si accorge del fatto che
Le domande di ci sono lì dentro i percorsi che ci sono lì dentro ti spingono a riflettere sul fatto che nella vita di tutti i giorni che molti di noi fanno
In un sistema frenetico che tiene insieme scelte e decisioni
La cosa che rimane pericolosamente poco abitata o pericolosamente poco incrociata è proprio quella delle grandi questioni dell'umano perché è vero che si parla molto di Dio ma si parla sostanzialmente dell'uomo e poi dove stanno alla fine i limiti tra il parlare dell'una o dell'altra cosa
E quindi che cosa accade accade che facendo il percorso dentro questo libro senza alcuna formula c'è una costante spinta all'attraversamento all'esperienza
Alla modifica di sguardo devo dire che nel momento in cui mi sono ritrovata di fronte un piccolo disegno al quale sono personalmente molto legata anche quello di Saint-Exupéry del dell'elefante dentro il boh
In cui penso che ci sia di fatto la chiave di lettura anche del mio lavoro del nostro lavoro che è quello di capire dove porre lo sguardo e dove fermare lo sguardo e dove spingere lo sguardo nel momento in cui si decide di abbracciare
La complessità e non evidente e non banale
Ecco è uno dei tanti incontri che si fanno loro questo libro
Personalmente qua dentro di incontri ne faccio tanti che che attraversa né che hanno attraversato la mia vita una dimensione molto molto personale della vita
Che che condivido appunto raramente e e dentro questi incontri però lo sguardo diventa centrale devo dire che
In una sequenza folgorante
Quando mi sono ritrovata di fronte il racconto
Che Matteo fa della donna che tutti considerano perché
Malata di demenza e che quindi grida rispetto a quella che è una categorizzazione di chi la guarda da fuori e malata reagisce in questo modo e quindi la tolleriamo guardare lamentarsi
E gridare
E invece don Matteo cosa fare si avvicina e quando tu ti avvicini alla realtà e chi fa il mio voto lavoro lo sa molto bene se lo vuole fare davvero
Se tu entri nella realtà scoprite la realtà ti sta comunicando una cosa diversa rispetto a quella che sembra e spesso quando tu guardi la realtà che sembra non sai chi soluzione dare alla realtà che sembra ma se tu vai verso la realtà ITC whiskey la tua vita cambia insieme alla sua e quindi lui vede
I vestiti di questa donna tutti piegati il lenzuolo arrotolato
La fatica dell'essere appoggiata su una gomma piuma di pochissimo valore che ovviamente non tra spire Red delle briciole che lacerano la pelle di queste donne fa la cosa più umana di tutte stende il lenzuolo allunga la maglietta
Toglie le briciole
E la donna non solo smettere di gridare Marie diventa persona
Il dice dov'è il nome di suo figlio
Questa
Un modo di intrecciarsi con la realtà un modo di essere uomini è una risposta alla domanda di fondo del libro e tutte queste cose insieme non lo so io quello che so che dentro questo libro c'è una possibilità di percorso per ognuno
E c'è una possibilità di incontro per chi decide appunto di mischiarsi
Non voglio fare l'analisi del libro sarebbe improprio da parte mia voglio andare a prendere però un paio di punti ancora sui quali credo che valga la pena fermarsi insieme
A un certo punto don Matteo si interroga intorno alla parola stessa della verità e alla questione della verità ed è un'altra delle questioni che intrecciano profondamente non solo la nostra storia la storia di chi come me si trova nella scomoda ma scelti Issime voluta posizione di chi racconta al mondo e allora di nuovo nella parola verità
C'è tuttavia la complessità di quello che tu ti trovi a fare quando devi restituire qualcosa agli altri ma visione una lettura
E che cosa accade accade che ti accorgi che
Che di io non è uno di quelli che vuole gli slogan che vanno terribilmente di moda in questo momento che sembrano terribilmente risolutivi in questo momento che dalle parti di Dior appunto a un certo punto don Matteo
Il dubbio la paura la rabbia la ribellione
Hanno perfettamente cittadinanza
E questa è un'altra cosa che dà una speranza enorme perché
Viviamo in un sistema che sembra voler risolvere tutto in realtà solo complicando tutto esponenzialmente invece capire che per esempio puoi camminare nel dubbio e nell'incertezza
Nella ribellione nell'assenza di risposte questo non deve comunicati necessariamente angosciata ma è un racconto di percorso di strada da fare
E un'altra di quelle cose per le quali è un libro che che vale la pena leggere e poi un passaggio un passaggio perché quando titoli sulla croce per Gesù andrà tutto bene io
Ho sorriso nonostante l'enormità e l'importanza di quello che fa lui raccontando perché proprio la negazione di quello che stavo dicendo un istante fa sua e non è
Possibile immaginare che noi per riuscire a sopravvivere a reale dobbiamo appiattirci sulle formule confortanti
Cioè attraversare lo split amento attraversare la difficoltà attraversare l'impossibilità di una risposta semplice
E forse l'unica vera strada possibile del contemporaneo e portati sul disarmo
La fatica dell'attraversamento di un'assenza di risposta semplice perché perché è proprio quello che sembra non essere tollerato sembra essere
Il problema più grande di tutti insieme a un'altra cosa che un passaggio stupendo di questo libro e che ha il valore della sconfitta
In un in un sistema in cui lo sconfitto
E qualcuno
Da tenere ai margini perché è fuori
Dallo schema
Del successe il valore nella sconfitta come
Come qualcosa che di fatto ti porta più vicino a te perché un conto è essere sconfitti un conto è essere pessimisti rassegnati e un'altra cosa significa essere sconfitto assumere su di te questo valore molto umano e poi ricominciare a camminare
Questo libro che ti spinge a camminare
Che ti spinge a camminare ma non ti permette di camminare
Uguale a te stesso senza porti domande
Per questo trovo che i capitoli
Sulla morte sul dolore sul nostro rapporto con la cosa più difficile di tutte perché poi la morte il dolore sono due facce delle cose più complicate di tutti appunto soprattutto in un mondo come il nostro
Sono sono capitoli importanti so capisco lì nei quali c'è anche una lettura molto politica molto contemporanea di questi del del limite del dove si può andare delle fino a dove ci si può spingere nel rapporto col dolore o con l'assenza di dolore
Con l'andare verso la morte
Tre e c'è persino un modo di di immaginare anche delle leggi che non neghino tutto e non affermino tutto cioè lascia uno spazio aperto di possibilità anche alle scelte dell'uomo nella relazione
Con questo con questo momento terribile che comunque
Che comunque un momento di mistero perché devo dire che che il fatto di scegliere di ricitare in quel pezzo di percorso
Quel passaggio del de il canto che David Turoldo e eravate insieme andrà riscritto quando scrivono mentre il silenzio faceva le terre riportando la dimensione del ministero al centro della morte forse quel pezzo di possibilità di cui sentiamo il bisogno e però alla fine io penso che ogni volta che che si rilegge la parte sul dolore e che la si rilegge con con lo sguardo di Giobbe alla fine
E lì dentro e davvero solo nel percorso che uno può può trovare il modo di affrontare delle cose che non avrebbero altrimenti alcuna risposta
Sono molto indecisa se dire che che la una delle cose più risolutive di tutte le sicuramente l'ultima frase del libro ma a questo punto come dicono i contemporanei non si dice la fine di una cosa perché se no ai tolto il percorso ma ripeto tanto in questo libro il il valore il percorso non è la fine e quindi dire che
Quello che tiene insieme il percorso dei questo libro e poi una sconfitta
Una sconfitta quasi col sorriso che don Matteo fatico eletto perché dice insomma alla fine anche correre sarebbe d'accordo col dire che non è proprio tutto vanità delle vanità che quando nella vita di una persona
Riesce a individuare dei punti e scoprì che cose
Quella cosa o quelle cose o quegli snodi per i quali vale la pena di vivere allora tutto si muove diversamente ha un senso ecco io trovo che camminare dentro questo libro sia una profondissima scoperta di che cosa potrebbe avere un senso
Grazie Monica Maggioni per in questa parole conclusive hai dato il senso appunto di tanti percorsi che
Don Matteo descrive in questo libro evacuato di verità di limite di dolore ecco tante tante situazioni che riguardano la profondità della vita
Ora la parola a Maurizio Molinari anche lui
Grande che spera il giornalista di grandissima esperienza soprattutto a livello internazionale ma non solo cresciuto a la Stampa di Torino e oggi direttore di Repubblica
Io però esso se mi permettete spore esprimere ancora una volta tanta solidarietà Maurizio a
Ciò che è accaduto a Napoli l'altro giorno
Solo questo credo che lui capisca tutti che abbiamo non c'è bisogno appunto di indulgere
Tanto su situazioni diciamo tristi anche problematiche diciamo che avvengono nel nostro Paese in questo tempo Maurizio a te la parola
Grazie
Grazie Marco Impagliazzo
Grazie a la Comunità di Sant'Egidio che ci ospita in un posto così importante per tutti noi
Grazie a cardinale Matteo Maria zuppi per questo libro straordinario Atm che lo ha pubblicato da tutti voi di essere qui con noi
Perché questo è un libro importante perché ha ragione Monica Maggioni quando dice che è un libro che fa camminare
Perché camminando pagina per pagina in queste duecentocinquantasei occasioni l'incontro con il prossimo
Il cardinale Matteo Maria Zuppi ci aiuta
A confrontarci con le due grandi sfide del nostro presente
Nessuno ci aveva mai detto che noi avremmo vissuto in una stagione di accelerazione della storia
Dove i fatti che avvengono sono così tanti da mettere in difficoltà la nostra capacità di comprendere io credo che questo libro
Cita due importanti fondamentali chiavi di lettura
La prima e nel capitolo uno lì dove l'autore si sofferma su questa grande ferita
Sociale che l'allontanamento di massa
L'allontanamento di massa Dalla Chiesa l'allontanamento di massa della vita comunitaria l'allontanamento di massa dal nove noi viviamo in una fase lo fa riferimento all'impatto della pandemia ma non solo
Però alla realtà ecco quando descrive questo senso di solitudine crescente nelle comunità nelle famiglie nel comportamento dei singoli
E a fronte dell'aumento della solitudine che cosa aumentano anche scrive l'autore aumentano gli scienziati dell'oroscopo e del mondo degli astri
E siamo di fronte a una generazione di scettici e di creduloni
Io credo che questa sia una descrizione molto forte molto vera della dell'impatto che le diseguaglianze stanno avendo nel nostro mondo e di conseguenza della Genesi della protesta che molto spesso assume il volto populismo delle rifiutò non rifiutò il dialogo per il futuro prossimo
E credo che nelle pagine che seguono quando
Don Matteo ci dice che la via per aggredire l'assoluto la solitudine è una via semplice
Di dialogare con tutti
Bisogna uscire bisogna ascoltare tutti
Sembra una cosa banale ma oggi è qualcosa di profondamente rivoluzionari
Chi fa il nostro lavoro sarà che c'è una moltitudine di persone che scelti che moltiplica ogni giorno la loro solitudine che comunicano fra loro come delle monadi completamente isolato non interagiscono
Ciò che mangia ciò che manca e il senso di comunità quando l'autore ci dice che per aggredire questa questa ferita bisogna dialogare dice qualcosa di antico
Che unicamente apprezza indipendentemente dalla sua fede
E che oggi straordinariamente rivoluziona
Il dialogo con l'altro
Questo è il primo fronte però attenzione mai abbiamo noi viviamo in una stagione in cui ci sono due grandi crisi la prima
Nasce dalle diseguaglianze che porta moltiplica la solitudine il genio del populismo
La soluzione che cita l'autore o la soluzione il percorso con giustamente suggerisce Monica che ci suggerisce l'autore quello del viale e poi attenzione c'è l'altro nel capitolo settimo
Le guerre eterne altra definizione in passato una parte importante della mia vita comuni e conflitti nel mondo quello che lo quello che don Matteo dice è profondamente vero noi viviamo in una stagione nella quale i conflitti si moltiplicano
E non c'è in maniera di rovesciare questa dinamica cioè tentare di porre fine a questi conflitti
Io ho iniziato a fare il cronista anche nella cornice di Sant'Egidio ho visto Marco Impagliazzo Andrea Riccardi Don Matteo impegnarsi personalmente nella soluzione di conflitti africani in quella stagione era possibile lavorare a composizione dei conflitti a risolvere i conflitti a mettere assieme Tahiti tribù partiti Stati oggi se ne guardiamo la mappa geografica noi vediamo che i conflitti non solamente sì moltiplicano
Ma che tendono a essere eterni
Il risolvibili
Qual è la soluzione fra Russia e Ucraina che nasce dalla Genesi queste valutazioni qual è la soluzione in Medioriente qual è la soluzione senza errori qual è la soluzione per l'Afghanistan c'è una soluzione per l'Afghanistan
Allora il punto è di nuovo la fotografia coraggiosa e onesta di uno straordinario o autore che anche cronista del nostro tempo che ci dice una realtà brutale ma con la quale ci dobbiamo confrontare cioè i conflitti che aggrediscono la nostra sicurezza in questo momento si presentano come eterni ma attenzione perché ci dà anche una chiave di lettura ha come affrontarli ed è nel capitolo tre lì dove lui dice Gesù ci aiuta hanno negare la realtà anche quando appare drammatica
Bisogna essere consapevoli del male per potervi sì ribellare
Quindi il punto non è ripete costantemente scrive l'autore tenda sempre tutto bene bisogna riconoscere il mare
Bisogna riconoscere la differenza fai bene e il male
Che significa non schierarsi non significa dire questi sono buoni quelli sono cattivi ma capire dentro ognuno di noi
Qual è la scelta giusta e quale
La scelta sbagliata se il conflitto eterno l'approccio rivoluzionario e quello di partire dalla differenza fra il bene e il male che il cuore del principio del libero arbitrio sul quale si basa
La prosperità e la sicurezza del mondo intero
E anche questo secondo me è un approccio che oggi merita via S. discusso esaminato nella maniera più diversa perché è un approccio rivoluzionario attenzione anche se a base di antiche e profonde
A una realtà che sfida la nostra conoscenza
E infine attenzione perché dopo averci dato un approccio alla crisi interna che insegue alleanze elettrici Esterna i conflitti eterni cosa ci dice
Matteo Zuppi ci racconta il suo impegno nel tentativo di trovare un una via d'uscita alla crisi in Ucraina alla guerra in Ucraina
E quale espressione USA la pace giusta
Che significa mettere assieme l'aspirazione l'impegno naturale fondamentale ognuno di noi a vivere in pace con il prossimo
Alla necessità di preservare dentro di noi sempre un senso profondo di giustizia
Dunque grazie all'autore per averci dato questa chiave di lettura alle crisi del presente grazie all'editore per averlo pubblicato e a Mario Marazziti per vero
Collaborato in questa impresa e quindi il mio auspicio e che tutti noi compriamo questo libro
Grazie a Maurizio Molinari anche ecco per la pubblicità
Che credo di voi Matteo sarà contento tu parlavi di due l'editore ma anche tu spero fuori Bossi ha letto non è solo tutto commerciabilità
Di due grandi crisi d'disuguaglianze che producono un populismo le guerre le termiti stazione della guerra sono due grandi temi appunto che ci aiutano due vetture diciamo che si possono fare di questo tipo di Matteo che adesso dare la parola ad Andrea Riccardi che forse persone tra le persone conosce meglio Matteo Zuppi
Vedere come lui ha letto questo libro prego Andrea ci può dire lo conosce e chi sono i
No io credo che questo libro è un messaggio un messaggio semplice radicale Dio non ci lascia soli detto in tanti modi DiVersi
Ed è un libro che in questo messaggio a una robusta architettura anche per sé anche se per certi aspetti è un libro involontario
Perché è un libro che è nato da testi scritti da interventi in diverse occasioni e qui voglio segnalare la curatela di Mario Marazziti ma e voglio dire
Che si vede come questo libro sia un libro fatto di dialogo
Il dialogo un po'disarmato dell'autore
In un mondo che lui stesso riconosce un mondo in grave crisi e sottolinea utilizza per descrivere la crisi del mondo
Che è crisi della guerra ma Maurizio Molinari l'ha detto la crisi del mondo utilizza l'immagine del mare in tempesta il mondo diventa caos mo'corre parlare a quella tempesta a quel caos
Fino a ritrovare la dimensione non di deformata di noi stessi e del mondo
Io vorrei parlare
Me l'ha chiesto Marco Impagliazzo ma già volevo farlo francamente
Vorrei dire
Come da questo libro si vede la personalità di Matteo su potremmo dire
Di conoscerlo dei suoi titoli cardinale presidente della c'è il vescovo personalità cattolica inviato di papa Francesco in Ucraina
Però c'è qualcosa di più che emerge da tutte le osservazioni dal suo argomentare in questo libro
Cioè si vede il carattere dell'autore questo Autore prima di essere non dico cardinale ma prima di essere prete e questo per me è importante è profondamente e normalmente laico
Cioè
Laico nel senso profondo della parola della parola greca l'osso
Cioè uno del popolo che dialoga con i sentimenti e le domande della gente il punto di partenza non è il prete è il laico
Ed è un laico o un prete se volete un uomo se più vi piace che è cresciuto alla scuola
Bibbia e giornale
Basta che i giornali non scompaiano perché se no resta un po'zoppo
Bibiana e giornale
Che l'abbia detto caro Burton
O l'abbia detto è del non è importante ma questo libro mostra come questa disciplina di chi legge la Bibbia e legge il giornale e come diceva Dossetti visto gruppi c'è insieme
è una scuola una disciplina che da pensieri profondi e lunghi quindi un laico che fa il vescovo
Forse in questa chiesa
Ci sono troppi preti che cominciano da preti e che sul patto Orano il laico che il loro Hannah Arendt diceva di Giovanni ventitreesimo un cristiano sul trono di Pietro io direi un laico cristiano sulla cattedra di San Petronio
Proprio perché il cristianesimo che emerge in questo libro è un cristianesimo dentro la storia cristianesimo nella storia diceva chez Nook il grande teologo del Vaticano secondo
E vero i giornali hanno parlato di Don Matteo come preti di strada gli piace non gli piace questa espressione non lo so non gli piace però è un po'retorica
Un tantino anche un po'irrispettosa potrebbe essere ma
Io credo che strada si può accettare nel senso profondo perché negli Atti degli Apostoli prima che il cristianesimo si chiamasse con questo nome si chiamava via
Quindi apprendere dagli incontri osservare gli orizzonti della storia e in questo libro vediamo gli orizzonti di Matteo il primo è Roma
Perché Matteo eh Romano nel senso forte profondo questa Roma della complessità
C'è la sua esperienza a Roma della città del centro
Delle periferie di Roma dove è stato parroco
E questa complessità di Roma e così radicata che basta guardare cinquanta metri qui attorno e ci accorgiamo della complessità di quest'isola Tiberina della Basilicata
Della vicinanza al quartiere ebraico ma questa basilica che incassata in una sinagoga accanto qui alla Sinagoga dei giovani mai chiusa nel quarantatré quarantaquattro
E la storia di questo edificio
Quattrocento ebrei nascosti durante la caccia all'ebreo e ancora qui da San Bartolomeo
Parte nel sessantadue Giovanni ventitreesimo con la sua macchina che fa fermare davanti al Tempio Maggiore e davanti agli ebrei che uscivano dalla funzione chiede e voi chi siete
E Toaff risponde gli ebrei di Roma e Lulic dice il Papa li benedice e fa un gran segno di croce sugli ebrei il primo incontro questa è Roma
è la complessità romana che Matteo ha dentro
Complessità non vuol dire complicare ma vuol dire anche rifiutarsi di semplificare
Ma non solo Roma perché la via Di Matteo passa attraverso l'Africa che lui chiama continente amico Africa continente amico
E dice per questo pensando alle responsabilità di pace ritengo sia necessario un diverso il dialogo politico tra Europa e d'Africa
Che è ancora tutto da costruire allo scopo di superare distanze pregiudizi passati un dialogo che si deve svolgere su un piano di parità assoluta
E poi dice qualcosa di amaro
Da conoscitore dell'Africa
Perché dice la reciprocità che gli europei hanno rifiutato all'Africa
Oggi non è più garantita agli europei stessi come dire hanno perso il loro momento opportuno e per Matteo l'Africa è stato il luogo dell'incontro con la guerra
è stato il luogo dell'incontro con la guerra
Mediatore nel conflitto in Mozambico una piccola guerra del niente solo un milione di morti da niente considerata da niente perché estremamente periferica
Qualcuno che ha frequentato Nyerere e Mandela anche se non ci sono in queste pagine
Che ha frequentato Nyerere manda era e conosce anche l'Africa migliore e poi alla fine Bologna
Bologna una città estranea
Al suo essere come ha detto padre Arturo Mediterraneo estranea fino alla sua nomina arcivescovo ma nell'a cui storia si è sprofondato
E come si è sprofondato
Sì è sprofondato
Nel dialogo con le persone nel dialogo con i bolognesi
Come un uomo che si inserisce in una comunità civile e religiosa che ha una grande storia
Questa Bologna complessa questa Bologna papale questa Bologna laica questa Bologna ricca
E dice in questo libro proprio a partire da Bologna ogni città a il suo genio
E qui
Anche una sua riflessione l'accenno appena altri hanno sottolineato spetti più personali e l'incontro con la sofferenza e la morte io la sua riflessione su cosa vuol dire essere una società ricca ma responsabile Matteo non demonizza le ricchezze
Ma avverte in una pagina che non ci si può farsi sommergere da esce
E che
L'avvenire una condizione di ricchezza
Deve tradursi nella creazione di opportunità
E questo diciamo
Da un uomo che viene
Da una storia legata all'immagine conciliare della chiesa di tutti ma soprattutto dei poveri è qualcosa che
Che colpisce
Ma Bologna ha voluto dire anche la memoria della guerra l'avete detto Marzabotto e via dicendo questi mi sembrano dei punti importanti della storia Di Matteo Zuppi
Vissuta perverso il metodo del dialogo ma alla fine qual è la sua specialità
Se dovessi incasellare questo libro in una categoria lui stesso ci dice non sono un teologo
Non è più lo gira non è storia
Io credo che sia una meditazione sapienziale
Sull'umanità
Perché
Il
Vescovo laico che non smette di essere laico il cardinale che non smette di essere laico
In queste pagine si rivela un esperto di umanità
Questa parola esperto di umanità è la parola che Paolo sesto USA nel mille novecentosessantacinque quando va all'ONU ho visto le bozze dei discorsi
E come si doveva presentare il papa all'ONU non poteva dire sono solo il Papa c'è nelle bozze che gli suggerisce maestro di verità testimone
Del Vangelo
Butta via e poi dice noi come esperti di umanità
Io credo che il grande titolo per un credente per un uomo una donna di Chiesa sia proprio questo fare esperienza di umanità
E una delle esperienze che Matteo va fatto e che continua a fare è il discorso
Della guerra delle guerre di come è cambiata la guerra dal novecento ad oggi
E sono molto d'accordo con quello che diceva Maurizio Molinari
Tu
Tu parlavi e Matteo parlava di guerre eterne
Io
Più banalmente dico sempre detto che in questo nostro tempo le guerre cominciano e si eternit sanno e non si concludono e quell'angoscia che queste guerre termiti Zarate sì Salvino tra loro
Nella coscienza
Che questo libro trasmette
Che la guerra e il male e che la guerra è un'avventura senza ritorno che sfugge dalle mani di chi la promuove di chi la porta avanti
Lottare a mani nude contro la guerra
In queste pagine Matteo si rivela come un uomo di pace
Ma senza le ingenuità del pacifista
Si rivela un uomo di pace realista alla ricerca delle vie del possibile alla ricerca delle vie giuste
Ma anche dominato dà una speranza io vorrei dire da una fede invincibile
Che la guerra deve scomparire
Che tante volte sembra una fede
Perché in realtà come dicevi tu prima
Che cosa fare
Che cosa proporre
Per la fine della guerra in Ucraina
E via dicendo
Le vie percorribili sono misteriose almeno non ancora apparse
E qui io vorrei sottolineare in questo libro non ne parli ma io vorrei sottolineare
Il valore della missione di pace
Affidatagli dal papa Francesco con un'agiografia piuttosto precisa e anche una scansione precisa
Prima chi effettua poi Mosca poi Washington e infine Pechino
Dove normalmente non si vedono cardinali andare per parlare di questione di pace o di guerra ma al massimo
Prelati per parlare dei problemi della Chiesa cattolica in Cina
Questo mostra
Che quando il Papa e la Chiesa parlano di pace
Sono certo criticabili e criticati ma hanno una loro autorevolezza
Ho visto qualche volta parlare del fallimento della missione del cardinale Zuppi in Ucraina e Russia
Io credo che ci fascia ci fasciamo la testa prima di esserci la rotta perché vorrei capire chi ha avuto successo
E quali sono le realtà la Turchia Erdogan forse
La Cina nemmeno
Hanno una
Hanno costruito una via possibile in questo contesto infuocato ma mi sembra che già Tevere
Aperti ponti di dialogo sia
Un passo avanti da
Verso la pace
Perché
E qui mi sembra che
John P. metta
In bocca
Mette in bocca a Bauman qualcosa che lui pensa almeno credo non lo so
Lui dice
Bauman dice non importa quante persone abbiano preferito il dovere morale alla razionalità dell'autoconservazione
Importante che qualcuno l'abbia fatto perché dimostra che il mare non è onnipotente e che possibile resistergli
Io ho parlato forse troppo e concludo Di Matteo come laico
Ma vorrei dire cioè questa fiducia in lui negli uomini
Di buona volontà
Vorrei dire che il sacerdozio Di Matteo nasce in un contesto vasto e in queste pagine ci sono molte figure di preti che sono stati i suoi referenti molto Diversi da Dole Milani che un riferimento per una generazione a Turoldo che Monica ha citato e che abbiamo conosciuto
Io e te insieme sul lago di Como mi pare
Quando lui era malato
Stava ancora male questo poeta profeta che era Turoldo
Ma altri come Mazzolari che citi Sempre pugliesi e Santoro e via dicendo
Ma quello che più mi ha colpito e questo è qualcosa che tu hai cominciato a fare da quando sei arcivescovo di Bologna forse proprio per la prossimità geografica ad Argenta
è il recupero della figura di Don Minzoni
è il recupero della figura di don Minzoni Don Minzoni ucciso dai fascisti centouno anni fa
Centouno anni fa ad Argenta grande figura che è stata
Negata dal suo stesso arcivescovo di Ravenna che non partecipa ai suoi funerali e che state recuperate in tempi rette recentissimi da Giovanni Paolo secondo e tu hai
Un'espressione Breve ma profonda dieci quello di don Minzoni diventò amore politico e azione pubblica e poi dici sul di lunedì
Minzoni ci mostra come sanno morire i preti
Non poteva amare di meno per fare piacere al potere aggressivo
Perché avrebbe perso
La perla trovata nel campo degli ultimi tempi ed era un vero prete aveva celebrato il funerale d'un assessore socialista ucciso dei fascisti condannando quella violenza
Violenza che non fu condannata poi al suo funerale
Allora
Matteo in queste pagine si rivela un uomo libero
Un uomo interessato a tanti a spetti della vita
E mi sembra che
Senza insegnare nulla emerge da questa pagina da queste pagine una proposta vissuta e pensata
Di umanità
A tutti alla società civile ai cristiani e anche i preti
Allora io vorrei ringraziarlo per questo libro
E alla fine però mi è rimasto una domanda
Mi è sorta una domanda leggendo questo libro perché in questo libro è un grido di vite è un grido di fede in un certo senso è un grido della vittoria della vita e della fede
Ma tutto questo però avviene in un contesto tu lo dicevi di declino della chiesa
Di declino della chiesa
E di una società che si ripiega
Su Di Livio
Abbandona le antiche spiritualità del noi quelle di monoteismo beni per il culto delli io che il culto dell'oroscopo il culto
Della coltivazione costante della propria analisi psicologica il culto del proprio vittimismo
E oggi sembra a me sembra ma anche tu l'hai detto
Che la Chiesa sia in parte dominata da una cultura del declino
Gestire la vecchiaia
Tanti anni fa visitai un convento di suore anziane un bel convento un grande
Nella periferia di Roma
E dice noi siamo tutte sopra i settant'anni ma stiamo serene non abbiamo problemi ci siamo ristretti abbiamo preso l'assistenza di una psicologa infermiere eccetera eccetera
Ma è la gestione del declino
E allora come questa tua esperienza di vitalità del cristianesimo e della spiritualità
Non dico contrasta ma irrora questo spirito del declino che ci avvolge tutti grazie
Grazie Andrea Riccardi per questa vettura laica diciamo di di Don Matteo uno del popolo che dialoga con la gente
Una definizione molto interessante diciamo del cardinale ed effettivamente chi lo vede che lo conosce a Trastevere che lo conosce attore Angelo chi lo conosce a Bologna o in Mozambico
Può riconoscere questa descrizione del cardinale zuppi a cui do volentieri la parola prego
Dunque io
Dove anzitutto ringrazio con ringrazio coloro che hanno parlato io devo ringraziare chiaramente l'editore ritenuto con Angelique pubblicarlo
E devo iniziare già è stato fatto non la faccio volentieri Mario Marazziti perché
Ha cucinato il libro ma in senso stretto anche del termine perché quando sarà a Bologna per un certo periodo diciamo così anche dovevamo il Polito con lavorare tutela molto cucine e anche un po'quindi cool cucinare io pensavo ad andar fiero dei due la cucina poi così
Ciò che pensava anche alla mafia io dico al consiglio del sacramento te tu insomma
No quindi è un è un terreno grazie senza Mario non ci sarebbe stato il libro
Non ci sarebbe stato nella presentazione devo dire perché clisma qualche insistenza
Punto proveniva anche giustamente che ma insomma con qualche tenacia da parte mia le tendopoli appunto qui ci ritroviamo oggi se è vero lo ringrazio anche di questa sua insistenza
Molto benevola per cui di queste grandi opportunità per me anche di ascoltare di ascoltare qualcosa scontro dico che penso che l'interpretazione decisamente migliori dell'interpretato qualche volta scontri però interessante quello che dice questo signore non non vorrei dar lavoro il mio fratello e mia cognata psichiatra diciamo ancora qualche qualche doppiezza
Però penso che fetente anche ascoltare queste risonanze mi hanno mi aiutano anche a capire un po'il il percorso nel parole che sono contenute nel libro poi sono anche molto legate come è stato detto anche il signor Di Cosmo soltanto oggi razionalmente ma per tanti motivi
Di comune cammino con le persone hanno avuto la bontà di leggerlo e anche di dire
Queste parole così importante così impegnative penso soprattutto non tanto per me
In quanto perché camminare insieme provare a interrogarsi sulle tante domande
Giudichi pestata si si raccolgono insomma ecco
Peccatori perdonati Siro siamo tre virgola in questo mi ritrovo perfettamente anche in questo perché è un po'un e così un'esperienza di vita come scrive Marco comune lo ringrazio parlava di turismo che Ezio pastorali direi appunto quello che
Ho raccolto e conquiste tante cioè tanta tanto cammino
Di cui sono ovviamente grato qualche volta molto sempre molto stupito
Poco consapevole anche di tanto che ho ricevuto fin in tutta quanta la mia vita e che per lo sento anche un poco decreto e confusi in questo senso
Credo che il libro per lo meno che sia un po'un un'occasione per riflettere assieme anche per Ridge restituirò perdonare
Quello che o insieme a tanti ho vissuto ottimizzato anche tanto Donato tanto con Nu Joy fatto delle persone degli incontri delle storie da cui proviene in che il tanto c'è tanto di tanti con il ovviamente tra cui ITA c'è la mia famiglia della Comunità di Sant'Egidio delle le comunità chi quelle interne tante persone con cui o questa ho camminato
Ecco
Un mondo migliore si direi di questa consapevolezza dire che mi resta fortissima e tempo tutto il senso anche il Posillipo insomma
Anche per una chiesa chissà parlare chi cerca di parlare al cuore
Senza senza diventarne funzionale no che sa parlare all'io Eres mette in collegamento al all'io io con i nomi il defunto tanto del Noemi ecco e anche qui del
Del dell'esperienza
Di un Gesù umano ecco com'è stato detto prima non conformista del radicale è stato detto
Di una domanda spirituale io credo che mi sono imprudenti convintissimo che molto più profonda molte volte la sappiamo poco leggere poco interpretare giustamente esosa all'inizio parlava del comunità da chiesa domestica
Credo che è una dimensione che non può non essere legati al cristiano
Perché appunto
Il cristiano è un fratello una dentro una comunità questo centottanta comunità e tanta comunione cento punto quei tanti incontri ecco come è stato ricordato prima quindi anche decorso molto accordo incluso nell'ascolto
Che non è mai una registrazione né tanto meno l'interpretazione e l'ascolto si sente qualcosa di di di creativo di Ortigia relativo
Ringrazio so sapevo perché le sue fibre profonde per questa morì in cui inclusivo per questo senso del dell'adunanza De Mita universale che
Che il TG con cui ha letto il libro e poi per quella così quelle per non vivere sempre per vivere senza Nostalgia ecco
E su Coppi Tenchi occhi la profondità della vita interiore la dove appunto senti l'amore di dio
Altrimenti resta tutto quanto in superficie e funzionale alla all'epidermide e non alla
All'interiorità iniziano i da non è una cosa punto it strana in realtà sono scende nel profondo delle proprie dell'esperienza
Le questioni dell'uomo sono uniche solidi Dio dubbiamente come diceva Monica parlare di io è parlare dell'uomo e la verità dell'uno e dell'altro qualcosa facciamo una grande fatica a comprenderlo ai ed in questo percorso in questa anche se unità stretta non oltre alla via umana cosa diceva tra la Bibbia il il giornale no
In questo sono il le parlare della sede loro
Che tali tanto che la sconfitta diventa motivo invece di di di nascita di di di di vittoriano la vera vittoria
E
Grazie appunto anche armonica per cui sto ringrazio tanto ovviamente Maurizio per questo camminare insieme non c'è dubbio e dentro le crisi dentro le crisi si per il condannato da la sfida degli noi di ritrovare il noi io penso tanto che la solitudine resta diciamo una delle di il tant'è vero che appunto fondo titoli di libri anche esattamente il contrario cioè Dio
Non ci lascia soli e i Vincenzo ferisce in quest'involucro della solitudine che si ricrei
Sempre qualcosa che tante volte con tanta più facilità di quanto pensiamo
Si ricrea intorno a noi Cisolla no con l'accessorio meno con con ricchezze un vero ma poi finisce per essere appunto un grande isolamento il numero uno poi volevo riprendermi Maurizio molto media quelle eterne
E però se lo finiscono cilene pone un problema
Lei vuol dire che che chi li lasciamo con finire ecco e quindi dobbiamo sentire molto la la ferita del di guerre che si eternit servono anche perché non fa bene all'ambiente
Le all'ecologia umana e quelle che non finiscono utili sempre tanta tossicità che viene riversata dell'ambiente che è uno solo che poi quella differenza tra il bene e il male
Purtroppo è davvero solo Pezzoli che il confine potrebbe arrivare è chiarissimo perché diverse è chiarissimo e poi capirlo esservene trarre le conseguenze non è mai così invece scontato
Il credo che lo capiamo di più almeno io lo capisco di più quando vedo la sofferenza e quando cerco di amare così come
Le le vicinanza umana e l'indicazione dell'amore di Dio mi permette cioè con quando non avevamo quel confine non lo capisco più o addirittura sembra che non ci sia e quando amo che capisco con più chiarezza qualche volta con fatica la differenza tra il bene e il male dove sta l'uno e l'altro no
Poi niente ringrazio ovviamente anche Andrea per sue parole per questa laicità diciamo che ritrovava poi in fondo e anche un po'la storia che chimici unisce anche a tanti di una laicità che in spero anche tanto la
In modo verità per vivere anche il servizio
Del il ministero del del The presbitero
Cioè non solo ha fatto in contraddizioni quello che unisce sempre la la comunità litigati chiese comunità e di popolo come appunto
Ricordavano
Sin da me vedi sezione sull'umanità
Non so se sequenziale felicità proprio tutto e i Marco Risi perversi parlava nel dire esperto di umanità di dicembre
è un'ispezione molto importante
In realtà dovremmo esserlo tutti Esperti l'umanità tanto più in questa umanità così ferita la guerra come tutto quello che comporta
E con il fascino della guerra
Lei paradossalmente quasi sembra appunto una sorta anche di di attrazione della guerra
Voi siamo figli di una generazione che ci ha donato la pace almeno molti di voi e se ne dà pace diventa di nuovo una tregua e molto pericoloso
Eh sì in fondo pubblici di nuovo pensiamo che bisogna preparare la guerra critiche per preparare la pace vuol dire che che non abbiamo capito che cosa significa ripudiare la guerra che era grande testamento di quella generazione che ha sofferto perché fosse l'ultima quindi ma maggior ragione ce una è una responsabilità no nel nel non accettare nessun declino per di tutto non è soltanto il declino della Chiesa e qualche volta si inserisce anche il ditino consigliera Società intorno a villa nel poche speranze lo mentre appunto al al contrario pensiamo penso che abbiamo la responsabilità di seminare tanto
Di quel tanto che abbiamo ricevuto di seminarlo il non di piegarlo all'immediato cioè all'incasso molte volte purtroppo
Nell'io c'è sempre un la bulimia gelati conosci mento del del del venti della verifica del del prendere per Segni e al contrario io si trova soltanto appunto nel seminare senza sfuggendo a questa logica che poi alla fine non fa mai perde lei non fa mai regalare qualcosa che non è più tu come diventa gli altri no
E quindi la la la domanda finale di Andrea finisco con questo ringraziando detenuto utilizzando anche voi chiaramente
Della della pazienza
Quindi chi cosa qual è l'impegno diciamo così
Be'impegno a consuntivo penso di non lasciare nessuno nessuno
Grazie
Grazie io direi che per concludere questa serata ringraziando veramente tutti
Coloro che hanno partecipato cominciare per gli ambasciatori autorità politiche militari i tanti amici familiari
Le persone della comunità di Sant'Egidio e rettore della basilica che ci ospita direi
Che prendendo spunto da quest'ultima espressione del cardinale direi
Che siamo noi che non ti lasciamo solo in questa missione così importante e decisiva che ti è stato affidato come ci ha detto Andrea Riccardi non è un fallimento come alcuni tenta tenda di di tendono a dire anche perché continuare ad avere a tenere aperta una via un canale è già una vittoria e questo lo sappiamo per la lunga esperienza appunto anche in tanti
Scenari diciamo di questo mondo seppure ognuno può è diverso dall'altro e quindi diciamo che accompagniamo continuava accompagnarti con con amicizia con simpatia la solidarietà e per quello che ci riguarda anche la preghiera per tutto la grande missione che che è ancora in piedi e che ci è stato affidato e tanto coraggio