Il Cardinale Achille Silvestrini, uomo del dialogo

Fa interessa del Presidente della Repubblica
Diamo inizio al convegno dal titolo il cardinale Achille Silvestrini uomo del dialogo che ha coinvolto l'intera comunità di villa Nazareth nel ricordo del cardinale Achille Silvestrini in occasione del centesimo anniversario della sua nascita
Prende la parola il professor Roberto Gualtieri sindaco di Roma Capitale per gli indirizzi di saluto
Rivolgo il mio saluto
Al signor Presidente da Repubblica saluto
Sua Eminenza Reverend sino al cardinale Pietro Parolin saluto
Le autorità civili religiose
I relatori e tutti i presenti
Sono davvero molto lieto che questo convegno nel centenario della nascita il cardinale Achille Silvestrini si svolga qui in Campidoglio in una sala prestigiosa e storica della nostra città
Silvestrini aveva sangue romagnolo teneva salde le radici
Nella sua città natale Brisighella era legatissimo alla diocesi di Faenza e Modigliana dove aveva compiuto gli studi e si era formato come sacerdote
Tuttavia a Roma che ha svolto la preziosa missione della sua vita a Roma
è stato diplomatico tra i più capaci e autorevoli della Chiesa cattolica nel dopo Concilio a Roma testimoniato la sua fede cercando sempre di costruire nelle relazioni personali come in quelle politiche tra gli Stati
Percorsi di pace e di libertà di dialogo di giustizia di umanità e lo ha fatto anche di fronte a crisi drammatiche a chiusure che parevano insuperabili a pregiudizi che avrebbero scoraggiato chi
E di Enzo sapere
La diplomazia della speranza
Emma Fattorini ha dato questo titolo alla biografia da lei curata perché la sintesi che lo stesso cardinale sentiva come propria anzi la sentiva come propria del suo ufficio della missione apostolica di cui era partecipe con l'amico super ore cardinale Agostino Casaroli con un Pontefice sette di cui è stato affidato collaboratore ci si può domandare astrattamente sabbia un senso la diplomazia vaticana dopo che papà Paolo sesto da considerare provvidenziale la fine stessa del potere temporale della chiesa ma la storia sempre i piedi sul terreno impervio della realtà sulla fatica dei suoi concreti percorsi
Sulla dialettica inesauribile tra i viale possibile
E credo che sia doveroso riconoscere come la diplomazia vaticana nella seconda metà del Novecento grazie anche al cardinale Silvestrini abbia esercitato questa sesta un ruolo provvidenziale
Achille Silvestrini è stato capo delegazione della Santa Sede alla conferenza sul Trattato di non proliferazione delle armi atomiche ma è probabilmente la Conferenza di Helsinki sulla sicurezza e la cooperazione in Europa
La sicurezza di Helsinki il suo capolavoro di portata storica anche in quell'occasione Silvestrini guidò la delegazione vaticana lo fece sin dalla fase preparatoria Ginevra nel settantatré firmò con pieno titolo la Santa Sede il Trattato di Helsinki primo trattato internazionale dopo la conferenza di Vienna del mille ottocentoquindici il segno di quella presenza e del ruolo attivo di autentico disgelo svolto da Silvestrini durante i negoziati
Fu un segno di straordinario progresso per la comunità mondiale la libertà religiosa ottenne un riconoscimento esplicito come elemento incomprimibile della libertà umana e quindi nei fatti come diritto
E anche se nel settantacinque l'esercizio effettivo di questo diritto era fortemente compresso nei Paesi dell'Est Europa il seme gettato cominciò a maturare e poi a germogliare
Fino alla stagione sconvolgente sul piano geopolitico che segna un nuovo inizio per l'Europa
Anche per la Chiesa convenire sulla libertà religiosa come principio universale non fu un passo semplice o meglio fu un passo possibile
Dopo il Concilio Vaticano secondo il potenziale conflitto tra verità e libertà può essere risolto nel senso della fraternità umana
Solo se si accetta il principio che c'è qualcosa di immensamente grande di incomprimibile nella coscienza di ogni uomo
E anche il presupposto di un dialogo di un'amicizia tra le religioni che tanto più necessario in questo nuovo secolo il binomio luce Grazia e la la chiave che Achille Silvestrini per aprire la nuova stagione per proiettare la speranza del Concilio nella speranza di una nuova Europa più nuovo ordine globale
Scrisse in morte di Agostino Casaroli qualcosa che rappresentava per lui un modello di vita valido anche per se stesso la carità
Era la misura con cui guardava gli uomini una benevolenza sostenute formata dalla consapevolezza teologica che la luce misteriosa che illumina le coscienza degli uomini non può mai essere spenta neppure dalla più spietata delle istituzioni
Questa teologia della grazia portava a vedere uomini attorno a sé non nemici questa era la base valoriale spirituale della Ostpolitik vaticana questa era la SPES contra stemma
Tanti non approvavano pensavano fosse un cedimento ai regimi comunisti oppressivi invece la piccola Radice si piantò sul muro e alla fine il muro crollo
La Chiesa cattolica abbia contribuito cogliendone i regimi dell'Est cito il cardinale Pietro Parolin ogni pur minimo speranza su via spera spiraglio di apertura pur pagando il prezzo di un Martirio della pazienza
C'era anche un'idea di Europa Helsinki
L'idea di un'Europa più grande dell'Europa stessa sfide ad una civiltà del dialogo del confronto della cooperazione che abbracciasse l'intero continente una prospettiva di pace di distensione continuamente da generare quanto ci manca oggi siamo precipitati in guerre ancor più sanguinose e vicine di quanto non siano state le tante guerre nel tempo che abbiamo chiamato di pace
Avremo bisogno di una nuova Helsinki in Europa e invece viviamo in un tempo in cui non si riescono a fermare nessuna delle guerre che la follia alla cecità e la volontà di potenza aprono a danno dei popoli la diplomazia che non contraddice la fermezza e il sostegno all'aggredito ma che sa immaginare e costruire percorsi di pace tanto più necessari quanto più impervi
Nessuno il nemico per sempre ha detto papa Francesco all'Europa Silvestrini ci ha dato in qualche modo un'anticipazione della Fratelli tutti che non ha potuto leggere ma forse aiutato a scrivere
Il cardinale Silvestrini è stato un sostenitore discreto ma convinto della presenza politica dei cattolici nel nostro Paese
Ciò non gli ha impedito di avere un dialogo profondo e sincero con esponenti di diversi partiti con uomini di cultura anche non credenti fu uno dei tessitori del nuovo Concordato
Da segretario del Consiglio per gli affari pubblici della chiesa
Prima ancora che Giovanni Paolo secondo Romming lo nominasse prefetto della Congregazione per le Chiese orientali si avvalse a più riprese del supporto della diplomazia italiana
E talvolta persino della riservata collaborazione del Partito comunista per comunicare con i governi del blocco orientale
Credo che la politica estera italiana ha dato tante volte il meglio di sé quando si è trovata a marciare in sintonia con la diplomazia di pace della Santa Sede
Da Romano permettetemi di sottolineare anche l'impegno il servizio che il cardinale Silvestrini arreso a villa Nazareth
Ai tanti giovani che da quelle istituzione hanno ricevuto sostegno negli studi e aiuto alla propria crescita personale in quell'impegno Silvestrini riversava una carica di umanità che solo chi gli ha frequentato può descrivere con compiutezza
Il lavoro per villa Nazareth è quello della diplomazia vaticana per un mondo migliore erano complementari nella persona di Silvestrini visione del mondo attenzione al prossimo la storia e la carità il destino della chiesa e quello della singola persona
Si completavano nella passione di un romagnolo gentile e verace divenuto romano
E Roma lo riconosce come un suo grande testimone
Ringraziamo il signor Sindaco prende la parola il dottor Ferruccio de Bartoli per la casa introduzioni
Bene grazie buongiorno dedichiamo questa mattina a don Achille come Silvestrini voleva che lo si chiamasse niente eminenza diamoci del tu siamo sempre così maniera molto diretta
Al Corriere della Sera era di casa io non ricordo perché un giovane giornalista all'epoca soprattutto in virtù della sua amicizia con Alberto Cavallari
Che aveva aiutato a seguire su indicazione di Agostino Casaroli il concilio Vaticano secondo addirittura intervistare il Papa altro
Per noi al Corriere in quel periodo
Buio dello scandalo P due e siamo agli inizi
Negli anni ottanta
Do la chiglia rappresentò una sorta di protettore spirituale
Si definiscono il prezioso consiglieri Cavallari nel triennio di una tormentata direzione lo potesse anche da attacchi ingiusti
E quando morì e io lo ricordo perché ero presente quando morì Cavallari Luís si disse orgoglioso di aver condiviso la battaglia di un partigiano della verità contro due grandi bastioni
Ideologia e disumani Zanchi ai poteri occulti
Dovevo personalmente questo ringraziamento Silvestrini che non ci lasciò mai soli nemmeno quando avevamo un po'perso speranza di risollevarci
Parleremo questa mattina il Silvestrini come uomo del dialogo interprete che la Ostpolitik vaticana nel segno di tartine Cicognani con le relazioni del segretario di Stato Pietro Parolin di Andrea Riccardi e di Emma Fattorini non mancherà un contributo di Claudio Magris con il quale Silvestrini ebbe un dialogo amichevole e profondo
Ma prima di entrare nel vivo della nostra giornata di studio
Vorrei ricordare alcuni episodi fosse minori dell'ampia ampio crea Fiera del Cardinale
Che però mi sembrano particolarmente significativi
Don Achille ma non poteva Kessel così ebbe una particolare predilezione per i non credenti molti dei quali poi divennero suoi intimi amici
Indro Montanelli come sapete era fieramente Atteo ma comunque capiva scrisse Silvestrini
Che anche lui persino Luís
Che anche a Luís persino a Luís Pio aveva messo la nozione di eternità nel cuore
Queste sono le parole di Donati
E aggiungeva questo alito Lepchenko ha sfiorato la fronte di Indro lasciandogli nel cuore il desiderio di un mistero non svelato
Con Pietro Ingrao lo ricorderete che era parole sue freddo ma non incredulo di fronte alle conversioni altrui e si parlò anche di una conversione di Ingrao che lui peraltro smentiti nettamente sull'Unità
Silvestrini dialogo in una chiesa del paese natale del leader comunista alle nove in provincia di dati siamo nel mille novecento novantasette in Gaucci Toys vangelo di Matteo e disse che Gesù lo lasciava senza parole
Un altro grande amico di Silvestrini Foote Federico Fellini
Che invito peraltro a villa Nazaret per parlare con gli studenti
Fellini si definiva un cattolico imperfetto
E regista ormai malato vincerete la visita dell'amico cardinale
Che lo fece pregare gli consiglio di recitare informativa per Utica
Una del Maria ogni sera
Il poeta Tonino Guerra protestò e disse va come si permette Silvestrini
Ma don Achille poteva permette se no
E immaginiamo ovviamente le risate sul filo dell'amarcord tra due Romagnoli
Io mi fermo qui e do la parola lo ringrazio
Se il cardinale Carlo
Grazie
Signor Presidente della Repubblica eminenze
Eccellenze illustri ospiti cari amici di villa Nazaret signore e signori ringrazio vivamente la vostra presenza anche a nome di quanti hanno permesso quest'incontro in Campidoglio sulla figura e l'opera del cardinale Achille Silvestrini per ricordare i cento anni dalla sua nascita
E consentitemi di sottolineare che non si tratta solo di un evento commemorativo ma di un modo per scoprire come ancora oggi le sue doti di uomo e di pastore il suo senso ecclesiale lo spirito che animava il suo servizio
Oltre ad essere un esempio
Rimangono un percorso offerto a tutti noi nelle diverse funzioni ed esperienze mi viene in mente il ricordo fatto né da Papa Francesco il ventinove agosto del due mila diciannove al momento della morte
Una vita spesa nell'adesione alla propria vocazione quale sacerdote attento alle necessità degli altri diplomatico abile e duttile Pastore fedele al Vangelo e alla Chiesa
Con Achille è stata una figura che ha svolto un ruolo di rilievo nella chiesa e per la Chiesa accanto a ben sette pontefici
Vivendo momenti particolarmente densi di significato per la vita ecclesiale e per le stagioni della storia
Anche quelle che hanno coinvolto e visto protagonista la Santa Sede sulla scena internazionale
Il suo operare partiva dalla riconoscere che l'attività diplomatica e per sua natura attenta ad ogni aspetto
E pertanto richiede ai suoi protagonisti capacità di lettura dei fatti e non solo conoscenza degli avvenimenti
Domanda di iscrizione ma anche decisioni chiare viabilità nel prevedere conseguenze ed effetti
Questo è il terreno sul quale questa singolare personalità ecclesiastiche ha potuto offrire il suo apporto mostrare il suo intuito e agire per il bene confermo a volontà anche di fronte alle difficoltà e travagli sempre presenti quando nell'operare si è chiamati a decidere
E questo anche di fronte a quelle mette che apparivano irraggiungibili ai più e che non trovavano condivisione e apprezzamento
L'approfondimento svolto sull'azione diplomatica della Santa Sede durante gli studi non troppo iure compiuti alla Pontificia Università lateranense quale alunno dell'Apollinare
Si concretizzò nella formazione ricevuta presso la Pontificia Accademia ecclesiastica
Che lo portò poi a vivere la stagione del Concilio ecumenico Vaticano secondo sin dalla fase preparatoria
Egli e dunque testimone dell'impulso voluto da San Giovanni ventitreesimo per aprire la Chiesa al rapporto con il mondo
Concretizzatosi nella Costituzione pastorale Daoudi Hume express che tanta importanza attribuisce anche all'azione diplomatica
E al suo ruolo nella costruzione di una sala cooperazione della chiesa con i singoli Stati come pure con la comunità internazionale e le sue istituzioni
Un orientamento delicato da attuare ma allo stesso tempo strutturale per contribuire ad un'azione di pace a quella tranquillità su Ordinis agostiniana
Vista come base per avviare un cammino in grado di evitare le contrapposizioni le guerre e le loro vittime
Silvestrini percepisce e vive l'immagine di una chiesa libera da legami di ogni specie capace di instaurare il dialogo e di essere protagonista
Uno slancio che prosegue con il pontificato di San Paolo sesto
Che nel dare attuazione disposti conciliari affida proprio all'attività diplomatica un ruolo importante affiancando però la diplomazia bilaterale e alle forme tradizionali del multilateralismo
Un'attenzione alle organizzazioni intergovernative che lo stesso monsignor Montini come sostituto della Segreteria di Stato aveva seguito nel sorgere durante gli anni dell'immediato dopoguerra
In questo contesto quella di don Achille e la figura di diplomatico che affianca all'animo delicato un carattere determinato
Che mostrava chiarezza senza cedimenti rispetto a quella ragione di Chiesa che del diplomatico pontificio senza viatico e identità
Sappiamo bene che verso i cardinali Silvestrini sono stati innumerevoli gli attestati di ammirazione
Per le riconosciute qualità politiche e diplomatiche che lo collegano alla più ampia azione della Santa Sede
Dei complessi momenti della guerra fredda del sorgere di nuovi Stati della sicurezza delle istanze di rispetto dei diritti e delle libertà realtà che ieri come oggi richiedono doti di grande apertura e credibilità di mediazione
Ma soprattutto un intelligente chiara distinzione tra il dialogo politico diplomatico e altri percorsi di dialogo ne diede prova il cardinale quando come prefetto della Congregazione per le Chiese orientali operava nel dialogo di comunione o anche in profili di dialogo ecumenico e interreligioso
Testimoniando la necessaria distinzione tra l'azione diplomatica e ogni altro percorso volto ad avvicinare posizioni riversi infatti a differenza di altre tipologie di dialogo quello diplomatico se autorevolmente condotto e capace di costruire soluzioni in assenza di ogni elemento comune
Come pure di distinguere i diversi ambiti del contendere
E ancora dimostrare una perspicacia e lungimiranza sapendo che talora è necessario accettare intralci e limiti di fronte ai quali è dato di reagire solo con diplomatica fermezza
Che le sue doti fossero comprese e apprezzate lo dimostra non solo la fiducia su di lui è riposta dai papi re superiori della Segreteria di Stato
Ma anche la capacità di intravvedere eleggere i segni dei tempi come quando quale responsabile dell'ufficio per le organizzazioni internazionali nell'allora Consiglio per gli affari pubblici della chiesa
Intuì che la diplomazia multilaterale era chiamata di interpretare le esigenze di stabilità e di cooperazione
In un mondo nel quale il desiderio di pace o la necessità di sicurezza erano ormai immutati rispetto alla visione o ai parametri tradizionali
Questo atteggiamento si manifestava ancora di più in un contesto che vide la Santa Sede alla ricerca di una strategia diplomatica per garantire la vita della Chiesa nei paesi della persecuzione dell'annientamento del senso religioso della proibizione ai credenti di manifestare la loro fede il loro sentimento
Una situazione che ieri come oggi richiede agli uomini di Chiesa di avere ferme radici in Dio
Fiducia nelle proprie capacità di azione e speranza di poter ristabilire condizioni in grado di garantire la libertà di religione
Ambito fortemente dibattuto piuttosto che si incrocia con la visione che dell'elemento religioso aveva all'ateismo di Stato
O a La sette la secolarizzazione che configurano il diritto alla libertà di religione o di credo quale base di una contrapposizione tra il cittadino e il credente una posizione seguita da una strategia di esclusione se non di annientamento del cittadino che allo stesso tempo un credente fu questo il contesto in cui Silvestrini partecipo alle lo sforzo faticoso e magari limitato nell'immediato della Santa Sede di cercare anche attraverso l'attività diplomatica le modalità per garantire la libertà della Chiesa e nel contempo il diritto di ogni credente a manifestare la propria fede con le scelte conseguenti
Un impegno è un'attività che non sempre trovarono comprensione e appoggio anche all'interno della chiesa
E che invece facilitarono un clima più favorevole che consentì alla Santa Sede di concludere accordi con diversi Stati seppure in forme limitate e per ambiti ristretti
Rileggendo di oggi gli accordi del mille novecentosessantaquattro con l'Ungheria o con la Tunisia mostrano tutta la loro funzione di garanzia
E di delle basilari garante di basilari garanzie per i fedeli
La complessità del lavoro che quotidianamente ho modo di svolgere mi fa pensare con ammirazione all'impegno per molti versi più arduo al quale dovette attendere don Achille in tempi che non mancavano di travagli e difficoltà
Tuttavia a ben leggere le vicende di quel periodo si vede con chiarezza ancora una volta come sia veramente Dio a condurre le persone perché facciano la storia
L'orientamento che a partire dal mille novecentosessantanove affida il multilaterale le sorti della costruzione di una nuova Europa vede pronto monsignor Silvestrini a prendere parte un processo epocale
Che pone la Santa Sede tra i protagonisti di un'azione diplomatica senza precedenti
Capace di abbracciare tutto l'antico continente il Nord America per porre definitivamente fine agli assetti successivi al secondo conflitto mondiale
Un processo culminato come sappiamo con la firma dell'atto finale della Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa
Che non è stato un semplice una avvenimento ma un'accelerazione della storia in grado di modificare il corso delle relazioni internazionali
E che Silvestrini ha così sintetizzato Helsinki è stata un'intuizione di grande significato
In effetti si è trattato di una pagina di storia diplomatica in cui si sono fusi speranza cambiamenti e volontà che vivono ancora oggi nell'attività dell'organizzazione sul sicurezza e la cooperazione in Europa
In quel contesto fatto di persone in grado di confrontarsi operare attraverso lo strumento diplomatico anche la Santa Sede aveva sin dall'inizio sostenuto quel particolare sistema di contatti e di cooperazione tra i Paesi con un atteggiamento dettato dalla piena coscienza di poter concorrere a rappacificare il continente i suoi popoli un obiettivo che oggi si ripropone
Di fronte alle drammatiche e sanguinose sofferenze del conflitto in Ucraina che sembra aver allontanato le ragioni che hanno portato al crollo dei muri ridisegnato non solo i confini ma gli spritz spesso dell'Europa
Quell'esprit venne originariamente delineato il diciannove marzo del mille novecentosessantanove quando si termina si tenne
Al termine del vertice del Patto di Varsavia
Quando al termine del vertice del Patto di Varsavia tenutosi nella capitale ungherese i Paesi dell'Est europeo inviarono alle cancellerie degli Stati occidentali cosiddetto appello di Budapest
Un documento dedicato ai problemi della pace e della stabilità in Europa che altre si auspicava la convocazione di un negoziato a livello governativo
Per trattare troppi i temi della pace della sicurezza e della cooperazione tra gli Stati del continente
La volontà delle due superpotenze il carattere fortemente politico delle aspettative dei contenuti legati ad un tal genere di processo fu subito evidente anzitutto per il fatto che la proposta proveniva da un'alleanza militare
E questo poteva escludere ogni interesse della Santa Sede che conscia della sua natura e solita restare lontana da ambizioni di ordine territoriale consapevole della Università Lita della sua missione
Di contro però il profilarsi di un evento che assumeva in una forma originale un precetto di pace non poteva restare fuori dalle considerazioni che sottintendono anche oggi all'azione internazionale della Sede apostolica
E Silvestrini fu uno dei pochi a percepire che per la prima volta dopo gli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale i Paesi europei dell'Est come dell'Ovest avrebbero iniziato un dialogo
E così strutturato un cammino comune che poteva positivamente ripercuotersi sulla presenza della Chiesa in tante regioni
A questo la Santa Sede era piuttosto sensibile come ricordava Paolo sesto
Per il quale la relazione l'aspirazione a diritti e libertà restavano uno dei punti fondamentali da cui può dipendere l'organizzazione definitiva della Società europea
E per questo non mancava di enunciare la Santa Sede con voi in questo lavoro di ricerca delle strade che potrebbero portare ad un leale e fruttuoso riavvicinamento
La sintesi della posizione della Santa Sede può espressa da monsignor Agostino Casaroli allora segretario del Consiglio per gli affari pubblici della chiesa
Leggendo Nelaj memoir inviato dal governo della Finlandia nel maggio mille novecentosessantanove a tutti i Paesi destinatari dell'appello di puta pesca
L'interesse dei promotori del negoziato ad una presenza della Santa Sede in
Jeune del suo potere e morali in Europa come fuori d'Europa
Posizione ripreso nell'ottobre di quello stesso anno in due distinti memorandum inviati dalla Santa Sede al Patto di Varsavia la Finlandia
Ribadendo la dimensione da dimensione universale della sua missione e la volontà di rimanere estranea questioni di ordine politico particolare
E nello stesso tempo però essa si diceva profondamente direttamente interessata al problema della pace e della collaborazione tra i popoli problema che non è esclusivamente politico ma presenta aspetti di carattere essenzialmente morale umano
Inoltre la pace la buona armonia in Europa sono così importanti non soltanto per tale continente ma per il mondo intero
Che la Santa Sede però non può non fare grande caso di ciò che direttamente la riguarda anche perché la sua base territoriale per quanto sia minima è simbolica si trova in Europa
Un altro titolo al particolare interesse che la Santa Sede tenuta a portare i problemi della pace in questo continente
Da quel momento
In tale contesto monsignor Silvestrini e protagonista delle consultazioni iniziate il ventidue novembre mille novecentosettantadue e concluse soltanto l'otto giugno mille novecentosettantatré durante le quali la Santa Sede ospitava la formulazione di alcuni principi fondamentali capaci di concorrere a stabilire un clima diverso nelle relazioni internazionali e nella vita interna di ciascuno Stato
Si puntava ad un esplicito inserimento di temi quali il rispetto dei diritti dell'uomo la promozione e tutela delle libertà fondamentali nelle diverse articolazioni
Concretamente la delegazione pontificie il sei marzo mille novecentosettantatré presentava la proposta di inserire tra i dieci principi alla base delle relazioni tra gli Stati meglio noti come i principi di Elkins sì il rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo tra cui quello della libertà religiosa
Ritenuto un esigenza basilare della dignità della persona umana
Riguardo invece alla cooperazione nell'ambito della cultura dei contatti umani
Una seconda proposta tendeva di includervi gli scambi di informazioni religiose e contatti tra le persone e le organizzazioni confessionali per motivi inerenti al positivo esercizio del diritto di libertà religiosa
Nel cosiddetto Libro azzurro che raccogliere risultati delle negoziazioni la prima delle due proposta fu inserita tra i principi che reggono le relazioni tra gli Stati
Dopo essere stata favorevolmente accolta da tutti i partecipanti ad iniziare dall'Unione Sovietica e ne avevano riconosciuto la validità
Come lei ben descrive lo stesso cardinale Silvestrini la diplomazia pontificia raggiungeva il suo obiettivo
Quella che al momento della presentazione il delegato dei Paesi Bassi definì una vera bomba
Divenne il principio settimo dell'Atto finale di Helsinki e cioè il modo per indicare che la libertà di religione si pone come una delle libertà fondamentali di ogni persona e come valore di correlazione nei rapporti fra i popoli
Nella sua ultima parte l'Atto finale di Helsinki affidò l'impegno dei firmatari a dare continuità al particolare sistema di relazioni multilaterali che aveva appunto coinvolto l'intera Europa
Questo significò l'instaurazione definitiva del processo CSCE nel quale ruolo di Silvestrini assumeva un ulteriore rilievo
Una prima verifica dei frutti delle conclusioni di Helsinki nel contesto delle relazioni tra gli Stati all'interno di ognuno di essi ebbe luogo a Belgrado nel mille novecentosettantasette
In quell'ambito una dichiarazione di monsignor Silvestrini tracciava un primo bilancio dei risultati che l'atto finale aveva comportato
Specie quanto il principio settimo riguardante il rispetto della libertà di pensiero di coscienza e di religione o di credo e gli Stati firmatari
Fu subito chiaro dichiarò che lo spirito di Helsinki non poteva non porre l'esigenza in primo luogo che ogni spazio di libertà riconosciuto anche se in misura circoscritta dalle leggi dei diversi Paesi
Ai diritti delle persone dei gruppi sociali fosse preservato tutelato
E non più ridotto compresso dalle autorizzazioni e dagli adempimenti atti amministrativi
Una posizione precisata nella riunione conclusiva della fase di Belgrado il nove marzo mille novecentosettantotto
Le proposte presentate a favore non solo dei cattolici ma anche dei credenti di qualsiasi confessione hanno cercato di tutelare nella vita individuale e sociale
Un valore di altro prezzo per le coscienze e allo stesso tempo di grande impatto per la pace l'amicizia e la solidarietà tra i popoli
Tutto l'interesse manifestato dalla Santa Sede ad un evento così complesso come è stata la CSCE
Veniva ulteriormente ribadito nel corso della riunione commemorativa del decimo anniversario della firma dell'Atto di Helsinki dell'Atto finale di Helsinki svoltasi nel luglio mille novecentottantacinque nella capitale finlandese
In un articolato intervento Silvestrini ribadiva la funzione di portare la visione la dottrina della Chiesa cattolica nel contesto intergovernativo e diplomatico
Per questo all'interno della Conferenza l'operato della Santa Sede sostenuto dal consenso di molte parti autorevoli anche non governative si era rivolto sin da i negoziati che preparavano l'atto finale verso due obiettivi
Ottenere una definizione esatta della libertà di pensiero di coscienza e di religione o credo
Inserita nel principio settimo e confrontare gli impegni sottoscritti adesso in chi a Madrid dalle Nazioni Unite con le condizioni reali e concrete dei credenti individui o comunità nei vari Paesi
Quell'occasione inoltre permise monsignor Silvestrini di ricordare l'origine della CSCE evento importantissimo per l'Europa poiché dopo trent'anni aveva riportato a discutere i Paesi europei dell'Est e dell'Ovest
Ansiosi di un correttivo umano che diminuisce le restrizioni e le difficoltà che i popoli già pagavano con troppa sofferenza
Signor presidente signore signori il cardinale Silvestrini è stato dunque artefice dello spirito di Helsinki e dell'apporto adesso dato dalla Santa Sede
Un protagonista concreto e stimato che nell'impegno profuso ha interpretato la diplomazia come strumento per coniugare le attese dell'anima con quelle delle realtà degli uomini
Scorgendo nella CSC è un'azione capace di colmare la spaccatura che divideva le due europei
Ma anche sulla base delle comuni radici cristiane di realizzare un incontro e non reali unità del continente
Oggi dopo quarantotto anni possiamo dire che si è visto nella prospettiva specifica della Ostpolitik quello di Silvestrini è stato un contributo disinteressato ma profondo
Vincolato al concreto e cioè la causa della persona umana dei suoi diritti e delle sue libertà privilegiando ogni elemento capace di costruire la piena unità tra il cittadino e il credente
Egli fu certo uno stimato diplomatico che negli annali della storia ecclesiastica resta soprattutto un vero successo un vero servitore del successore di Pietro
E un ecclesiastico animato da fede autentica e da una profonda vita interiore e così amiamo ricordarlo alla fine a cento anni dalla sua nascita grazie
Grazie eminenza per le sue parole
E per il bellissimo
Ricordo di gli Achille Silvestrini
Ora io passerei la parola al professor Andrea Riccardi il titolo del suo intervento alla ricerca della pace e la storia ma intanto salutiamo e ringraziamo
Presidente
Il
Riprendiamo
Perché
I lavori
Quali emozioni gratitudine del lamenta che abbiamo vissuto pende la parola Stefano Nicoletti ambasciatore in Italia in armeggia in Islanda ex alunna di villa Nazareth e fondatore dell'associazione culturale premio internazionale Achille Silvestrini
Grazie buongiorno a tutti voi sono stato già ha presentato però volevo aggiungere che ho avuto il Prix rilegge il grande onore di conoscere il cardinal Silvestrini negli anni ottanta i tempi in cui ero studente universitario
E di partecipare da Esterno molte
Delle serate di dialogo con personalità del mondo della cultura della scienza dell'Accademia e della politica che lui solleva animare assieme agli studenti a villa Nazaret Ferruccio de Bortoli ha citato
Vari degli interlocutori con cui abbiamo avuto il piacere di interfacciarci a villa Nazaret ricordo fra gli altre
Una bellissima serata di dialogo proprio con il regista Fellini fra i due romagnoli
Oggi però vi parlo a nome dei componenti del comitato direttivo dell'associazione culturale premio internazionale Achille Silvestrini per il dialogo e la pace
Di cui faccio parte
E partirò dagli accadimenti proprio sabato scorso venti ottobre a villa Nazareth il presidente emerito della Colombia Juan Manuel Santos
Che è stato anche insignito della Nobel per la pace nel due mila e sedici
è stato insignito anche nel corso di una cerimonia che ha visto l'attiva e numerosa partecipazione di molti degli studenti del premio internazionale Achille Silvestrini per il dialogo e la pace
Il premier consistito in una ceramica artistica di Faenza del maestro Gaeta
Che regalava incisa
La frase di uno scritto del mille novecentottantotto del cardinal Silvestrini che recitava letteralmente la pace si costruisce non sugli interessi effimeri
Ma su beni reali e stabili che hanno la sorgente nei valori dello spirito
Ma più che del premio in sé credo che sia importante evidenziare la motivazione che ha condotto a sceglierlo con anche un attivo coinvolgimento
E un prezioso consiglio a del Segretario di Stato cardinal Parolin
Quale assegnatario di questa prima edizione del premio
Ve la leggo integralmente questa motivazione affinché possiate conoscerla ed apprezzarla
Il presidente è un buon Manuel Santos Calderon ha raggiunto nel due mila e sedici l'accordo di pace
Con le Forze armate rivoluzionarie della Colombia le FARC dopo un lungo e paziente dialogo
Decenni di violenze e di conflitti sanguinosi che avevano provocato in Colombia più di duecento mila vittime e milioni di sfollati
Ed anche l'attuale presidente della Colombia Gustavo Pedro ispirandosi alla sua lezione nell'agosto di quest'anno ha concluso un difficile accordo di tregua con un altro gruppo armato colombiano le le progetto coltivato con coraggio e determinazione dal presidente Santos di un processo di piani pacificazione e sviluppo del suo grande paese
Da sogno può quindi finalmente diventare realtà
E la motivazione si conclude dicendo in questi tempi dei ribelli in cui assistiamo sgomenti a una nuova guerra mondiale a pezzi della quale parla papa Francesco
Il premio internazionale Achille Silvestrini per il dialogo e la pace nel centenario della sua nascita e assegnato al presidente Santos condividendo la sua idea
Che non si può vincere con le armi e che occorre sempre vedere anche nel nemico un essere umano con il quale si può e si deve dialogare senza umanità giustizia di misericordia i giorni della pace non sono mai vicini
E il presidente emerito Juan Manuel Santos nel ritirare a villa Nazareth premio
Ha pronunciato lo scorso sabato un toccante discorso nel quale ha ripercorso le difficili tappe che hanno condotto il raggiungimento dell'accordo con le FARC
Passando attraverso anche un primo referendum di approvazione che è stato perso per una manciata di voti e dopo il quale il presidente Santo senza perdersi d'animo ha negoziato un
Nuovo accordo con le FARC per tenere conto di alcune preoccupazioni espresse da settori della società colombiana sino ad addivenire alla sua definitiva approvazione con un secondo referendum una via dunque lunga ti accidentata
Come quel che sono spesso necessarie per arrivare a dei risultati concreti basati sul dialogo e la comprensione reciproca
E a proposito di dialogo vorrei leggervi un passaggio del discorso di accettazione del premio da parte del presidente Santos che mi sembra particolarmente significativo ed anche di attualità
Cosa bisogna fare ci domandavamo perché gli esseri umani cessino di uccidersi e mal trattarsi fra di loro e di imporsi l'un l'altro con la forza
La risposta chiara e forte l'avrebbe data al cardinal Silvestrini questo grandi due ma dico della pace il cui centesimo anniversario della nascita stiamo celebrando bisogna dialogare sempre in tutti i momenti bisogna dialogare
Perché solo il dialogo e capace eventualmente di avvicinarci ai nemici e di farli sedere a un tavolo a costruire una via di uscita
Rispetto alle proprie iniziali differenze
Quando rinunciamo al dialogo rinunciamo alla pace e con chi si dialoga si è domandato Santos non con gli amici
Ma piuttosto con i rivali con i contraddittori con chi ci rende la vita impossibile
Perché sono dialogando con loro con insistenza e persistenza si può arrivare alla meta della convivenza
Il premio che quest'anno era alla prima edizione andrà crescendo nel tempo il prossimo anno sarà nominato una giuria composta da eminenti personalità che potranno valutare le candidature
E oltre alla scelta di una personalità internazionale che si sia distinta quale operatore operatrice di pace
Sarà assegnato anche a seguito della diffusione di un bando nazionale un premio in denaro a un libro o un film sia esso difficile non documentario che sarà giudicato di particolare valore sempre sul tema del dialogo e della pace
E per finire due parole sull'associazione culturale premio internazionale Achille Silvestrini per il dialogo e la pace stata fondata nel dicembre del due mila ventidue
E presieduta dal cardinale Edoardo Menichelli che è qui con noi alla sua sede in villa Nazaret dove è stato consegnato il premio
è un'associazione che si prefigge di assegnare annualmente il riconoscimento una personalità internazionale che in campi diversi abbia operatore testimoniato per la formazione e la diffusione della cultura del dialogo e della pace nel solco dell'opera indefessa svolta in questo campo dal cardinale Achille Silvestrini alla cui memoria il premio è intitolato grazie mille per la vostra attenzione
Grazie ambasciatore invito ai tatuaggi sette in quelle a dare lettura del messaggio del perché Sartre Nadia Macrì
Professor Magris ci teneva a mandare questo messaggio scritto per don Achille
L'amicizia è uno dei più grandi doni che può farci servita devo e non lo dimenticherò mai l'amicizia di don Achille come lui voleva essere chiamato a Damiano oscilla e alle figlie di Biagio Marin Lella e Marina
Don Achille questo cardinale che ha saputo conciliare come pochi la propria fede religiosa e umana con le fedi diverse ma pur sempre aperte al divino è stato un genio del dialogo
Come il seminatore della parabola
Don Achille ha gettato dei semi che hanno fecondato la nostra storia che dovrebbe essere storia della salvezza in questo senso è esercitato un ruolo anche politico nel senso forte del termine
L'arte della polis della convivenza creativa oggi stiamo vivendo una fase della storia che sembra più tragica e che può destare sentimenti di disperazione
Ma don Achille aveva succhiato con il latte il senso della carità e anche un'ironia che non permette mai
Alla disperazione di forzare la porta non riesco a immaginare don Achille travolto dalle difficoltà Marina la figlia di Marin diceva don Achille un brigante
Gli devo tanto anche personalmente quando ero senatore nella dodicesima legislatura euro dunque a Roma ho passato molte ore con lui dopo quella dopo averlo conosciuto andavo spesso a villa Nazareth e la mi sentivo bene in una vita vera
Abbiamo anche riso insieme e non è poco
Mi è stato vicino nel periodo più doloroso della mia vita quando Marisa mia moglie stava avviandosi a morire
Pochi giorni prima della sua morte mi telefono don Achille dicendomi che avrebbe dovuto andare in Slovenia
Ma aveva dimenticato i suoi documenti a Roma dove doveva ritornare era Trieste per alcune ore e voleva salutare Marisa con la quale aveva parlato solo per telefono Marisa era a casa a letto lui si presentò sulla porta della stanza era in abito da viaggio e disse sono veramente il cardinale Silvestrini
Stiamo freschi rispose Marina se chi deve governare la Chiesa non sa nemmeno realizzare un piccolo viaggio poi lui si sedette sul letto accanto a lei che gli disse alzando il dito
Non mi ribello alla sua volontà ma ce la metto tutta per resistere
Certo rispose don Achille anche il Signore dovrà dirci un giorno il perché di ciò che ti sta accadendo aveva subito chiesto il tour Luci poco poi rimasero soli e non so cosa si siano detti Marisa morì qualche giorno dopo e don Achille accompagnato da Damiano Lucilla
Si precipitò a Trieste e disse la messa al funerale
Negli anni seguenti lo vidi parecchie volte specialmente a villa Nazareth farà sempre parte della mia famiglia
La voglio fare
Diamo ora inizia la seconda parte del convegno invita il dottor Ferruccio de Bortoli a prendere la parola e presentare i prossimi interventi
Grazie io lo accetto immediatamente professor Riccardi che già aveva annunciato prego atte proprio il potere dovesse attacca
Grazie Achille Silvestrini era nato nel ventitré e appartiene a una generazione segnata dalla seconda guerra mondiale
C'è un giorno che don Achille ricordava con molta amarezza il sette aprile del trentanove quando l'Italia fascista aggredì l'Albania ed era venerdì santo sottolineava don Achille
Aveva sedici anni col in quel giorno provo dolore per un atto di violenza un po'per la sfera ma non era solo l'antifascismo familiare
Ma il vero rifiuto della guerra che si sarebbe rafforzato negli anni nel periodo successivo
Con la guerra mondiale
Quando la violenza tocco Faenza contanti bombardamenti tra cui il primo che fece settanta morti e poi una vera e propria battaglia a Faenza con l'arrivo degli alleati
L'esperienza della guerra assegna una generazione
A quel sentimento dà voce Karol Wojtyla quando dice la generazione cui appartengo ha conosciuto l'orrore della guerra i campi di concentramento la persecuzione
Ci sono prove che io stesso negli anni della giovinezza
Egli ho vissuto vedendo tanto dolore
Wojtyla era del venti aveva vissuto un'esperienza terribile l'occupazione nazista della Polonia Silvestrini di tre anni più giovane non aveva un'esperienza così dura
Però
Questa esperienza della guerra assegna una generazione che crede nel ripudio come dice la nostra Costituzione della guerra e una generazione che nei decenni successivi
Pur nel quadro della guerra fredda ha sostenuto una politica di pace
Resta hanno voi da riflettere
Come la scomparsa di questa generazione dei testimoni della Shoah non influisca su un fenomeno cari caratterizza alloggi l'accettazione della guerra come strumento di soluzione dei conflitti
In don Achille la meditazione della guerra fin da giovane su univa al gusto della storica
Un gusto alimentato dalla famiglia il padre gli regala la vita di Gesù di Ricciotti fresca di stampa maturati in quel seminario dove restava L'eredità di Francesco Lanzoni
Che in quel seminario insegnava storia civile Ranzoni è morto nel ventinove e che aveva vissuto a sospetti di per criticismo se non di modernismo
La Rizzoli era convinto come scrive nelle sue memorie che c'era troppa zavorra da eliminare e certe tesi ritenute incontrovertibili non erano e don Achille ricorda quanto imparò da Lanzoni la chiesa scrive don Achille non deve mai aver timore di guardare dentro la storia
Aveva il gusto delle letture storiche chi l'ha conosciuto lo sa bene e nel modesto salotto di casa sua troneggiava alla collezione del finisce Martena
Ma amava le discussioni storiche e coltivava l'amicizia con gli storici con varie e diverse generazioni del più anziani come Pietro Scoppola e Giovanni Miccoli ad altri più giovani
Ma don Achille non ha mai posato a fare in tua l'intellettuale non ha mai scritto libri non ha mai voluto scrivere libri come tanti suoi colleghi
Invece amava leggere amava presentare libri discutere in pubblico mostrando una vera cultura storica la sua posizione sulla lentezza dell'apertura degli archivi vaticani era critica e ottenne da Giovanni Paolo secondo il permesso di aprire quello della Congregazione orientale anzitempo
Il cardinale
Credeva che non era nell'interesse della Santa Sede che la ricerca storica contemporanea procedesse senza esaminare la fonte principale del resto era laureato in lettere all'Università di Bologna
Con una tesi sullo statuto di più nono in cui valorizzava quella complicata figura di Pellegrino Rossi uccisa nel quale al mille ottocentoquarantotto pugnalato sulle scale della cancelleria
Figura mediatrice tra il nuovo e
La Santa Sede di allora
Il busto della storia faceva parte del senso della realtà quella che io chiamerei la storia del senso presente perché era convinto non si potesse parlare dell'oggi senza una prospettiva storica
E anche nelle questioni trattate nelle sue responsabilità alla pratica vaticana dell'attenzione i precedenti aggiungeva il senso della storia la realtà
Il giornale la lettura del Corriere della Sera fin da ragazzo e dei giornali un rito come uno strumento per stare nell'attualità
Caro Bartha parlava di Bibbia e giornale un'espressione che forse risale accanto
Il senso della storia permeava il radicamento di don Achille nell'attualità nella politica
Sia attraverso l'informazione sia attraverso una miriade di via di rapporti
Emma fattorini mi ha parlato molto bene nel suo libro che ci dà uno spaccato sulla storia e l'umanità del cardinale
Ha parlato delle grandi amicizie le cardinale quelle notte e quelle meno note e poi rapporto con la gente comune e la Romagna dove si tuffa va quasi in per rigenerarsi
E poi i giovani di diverse generazioni che si susseguirono a villa Nazareth lo nota Carlo Casula
Questo gli ha permesso di capire il Sessantotto il rapporto tra cattolici e sinistra nuove mentalità nuovi costumi nel settantacinque l'ambasciatore Pompei registra un giudice del suo diario un giudizio di Casaroli su Silvestrini
Presentando il nuovo suo nuovo collaboratore il suo collaboratore all'ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede dice Silvestrini ai innato il senso politico
La vocazione a vedere l'aspetto politico direi il gusto della politica così Casaroli
E ha ragione sì Casaroli ma Pompeii nel diario aggiunge nella mia esperienza Silvestrini è anche un ottimo sacerdote
Ottimo sacerdote uomo Perton uno spaventato entra nell'Accademia della diplomazia vaticana presentato da Gaetano Cicognani Nunzio in Spagna di Brisighella non so in Spagna
Prelato molto comprensivo verso il regime di Franco in quell'anno su sei ingressi in Accademia cinque sono italiani e uno solo è provato
Lavori in Segreteria di Stato dal cinquantatré agli Affari straordinari gli esteri del Vaticano ma diceva Cardini non solo gli esteri perché dipende a chi il Papa affida le questioni a noi o a Montini
La carriere di Silvestrini si inserisce potrà stupire nel processo di cooptazione tipico del mondo ecclesiastico italiano
Una concentrazione particolare di cardinali e vescovi nella diocesi di fare di Faenza e a Brisighella
Tuttavia questo sembra avere dato ottimi risultati
Nel Novecento vengono da Faenza sedici mesi come un Nunzio e sei cardinali nonché i cinque da Brisighella che nel ventuno contava quindici mila abitanti
Silvestrini Serra e così no
Silvestrini e segretario del cardinale Amleto Cicognani chiamato da papa Giovanni come segretario di Stato e qui Emma Fattorini ci rivela che il giovane donna Criville con un'audacia un po'particolare
Gli avesse scritto a Cicognani con cui aveva familiarità di non accettare questo posto
Tuttavia questo clero faentino noto uno storico
è caratterizzato dalla Pastorale ditta parrocchiale dal senso sociale senza retaggi nobiliari vicino alla gente estranea o arbitri personali
Però a chi gliele diventa diplomatico nell'apprendistato oscuro della segreteria senza farsi logorare la passione che lo segna fin da giovane la passione
Che le cose possano cambiare anche se gradualmente
Figura centrale è Tardini Casula ne ha ricostruito in modo Greggio allora la vicenda Emma Fattorini ne ha parlato come l'uomo dalla mente limpida
Silvestrini si ne fa il suo maestro né alla sua libertà il senso Ciaccia totale del lavoro diplomatico lo segue a villa Nazaret anche se nella crisi del sessantotto prende le sue decisioni
Tuttavia si sente sushi beh estremi
Non solo l'influenza di Cardini anche se lui parlava tanto di Tardini e in un certo modo faceva parlare nomi storici di Tartini con quella sua diciamo dolce insistenza su questa figura ma l'influenza è quella di una scuola che risale a carina Rampolla critico sulla contrapposizione legittimista agli Stati aperto a trattare col liberalismo politico
Soprattutto Rampolla che diceva
Bisogna come programma Ria ammiccare gli animi di tutti alla Chiesa e al papato questa espressione rampolli Diana Ria ammiccare
Sta molto bene al Silvestrini che ha conosciuto lo scontro col mondo comunista nel quarantotto con quello lie Co. ha conosciuto la diffidenza verso la chiesa
Io mi ricordo un suo incontro col pastore valdese Valdo Vinai cui chiese a un certo punto Pastore preghi per noi che siamo in Vaticano Vinai ne fu stupito
Don Achille non era simpatico i circoli conservatori come scrive Giancarlo Zizola in un bellissimo profilo era considerato filo comunista
Il foglio tradizionalista aggressivo Sissi nono lo attaccava pesantemente e lo definiva il perno dell'intrigo e della disfatta la disfatta sarebbe la disfatta della chiesa
Questa è una caricatura di Silvestrini che talvolta riemerge
In realtà Silvestrini aveva una posizione lucida e pensata sul rapporto tra Chiesa e mondo vissuta in maniera costruttiva attraverso l'amicizia
In un intervento a una delle tante presentazioni che lui faceva e che ha fatto anche i miei libri sul libro intransigenza e modernità
Disse guardando il cammino del Novecento si sente la simpatia per tante speranze ma non si vive la nostalgica di tornare indietro
Questo è l'atteggiamento cristiano verso il nostro tempo non idolatrato lo non respingerlo ma capirlo una posizione nitida
Con passione senso dell'amicizia ma anche con lo stile formato Hussein in segreteria
Silvestrini partecipa alla stagione di rilancio della diplomazia vaticana perché diciamoci la verità la diplomazia vaticana negli anni di Tartini aveva un ambito molto ristretto
Era un soggetto diplomatico poco rilevante per l'assenza dei rapporti dell'Est e anche per scarsa considerazione in Occidente
Il rilancio avviene nel nome della pace
Al di là degli interessi cattolici e Giovanni ventitreesimo con l'intervento nella crisi di Cuba con la Pacem in terris che rilancia il ministero di pace del Papa
E per questo tema
Non solo pace proclamata ma anche impegno per la pace
Nella crisi di Cuba ci fu un vero successo dell'intervento di Giovanni ventitreesimo per questo tema centrale la Santa Sede diventa interessante anche i Paesi nei paesi dell'Est
E cambia il tono della condanna
Della politica antireligiosa Paolo sesto dice la nostra deplorazione e lamento di vittime più che sentenza di giudici
E l'inizio di un'intensa in dipende e di un'intensa politica verso i Paesi de colonizzati che allarga la rete diplomatica una primavera che vede provoca Nenni protagonista Casaroli e sempre più Silvestrini
Entrambi diplomatici molto particolari mai fuori Roma in Nunziatura Silvestrini per seri motivi familiari
Dona chi le ha pubblicato nel due mila le memorie di trent'anni di politica orientale di Casaroli intitolando le il martirio della speranza
Con una sua prefazione che per me è uno degli scritti i suoi più densi
Lui qui riassume il dilemma della chiesa dice la sfida era Sergio basse di più alla Chiesa farà fronte al comunismo con una resistenza oltranza oppure se questa resistenza
Ammettesse illimitate intese su cose possibili oneste per dare il respiro alle chiese
Noi abbiamo perso la memoria oggi della fierissimo opposizione degli ambienti cattolici abituati all'anticomunismo degli ambienti tedeschi
Di quelli politici che temevano che la politica esteri legittimasse l'apertura alla sinistra in Occidente fu una fierissimo posizione
Che si addensano su Casaroli e Silvestrini per citare un esempio cito il gesuita
Floridi che parla a nome dei cristiani sacrificati dall'insensibilità del Vaticano nel sta e il messaggio di resistenza impersonato da soli geni siti
Che diceva in fondo solo a forza di si batte il Cile a testa crollerà il muro
E qui figure importanti come l'ungherese Karimi al Mezzetti
Che aveva passato otto anni recluso quindici nella legazione americana
L'arcivescovo ucraino Sleepy il primate polacco che pure aveva condotto una sua politica di dialogo con il governo il quale in pieno sinodo dichiarò dir Casaroli ensis non Summa
Il Segretario di Stato Viglione
Parlava pudicamente della politico orientato e come Aras non morì enti più che modus vivendi
Ma dietro l'azione di Casaroli e di Silvestrini che dal settantatré e il suo vice e dal settantanove il suo successore al Consiglio degli affari pubblici la chiesa c'era Paolo sesto
Che fino dagli anni di più dodici era dubbioso su una politica di muro contro muro
Perché quella non era una politica
Era una posizione morale
E con lo spoil ittiche invece riprende la politica con i suoi tempi le sue delusioni ma con degli obiettivi che non sono solo le libertà religiosa ma la pace
Dice Silvestrini Emma Fattorini la diplomazia mi ha insegnato che bisogna applicarsi alle cose possibili cosa ben diversa dal compromesso accettandolo anche lo scarto
Che subito come sconfitta ti segna e ti ferisce ma paradossalmente nutre la speranza
E siamo oggi cari amici in una stagione segnata dalle guerre lo dicevo dalla rivalutazione dello strumento bellico proprio perché la politica in crisi e perché la politica internazionale non trova interpreti
E Casaroli mi diceva una volta Silvestrini riconosceva valore anche agli Stati dell'Est perché soggetti politici con cui si doveva parlare
E dice Silvestrini Casaroli attorno a sé non vedeva nemici ma uomini e con gli uomini si può e si deve parlare
Il cardinale parolina tracciato egregiamente il quadro del processo di Eltsin che i cui Silvestrini partecipa il libro curato da fasulle Sebastiani lo mostra e anche quello che è stata la bomba dell'inserzione delle libertà religiosa nel settimo principio e qui Silvestrini lo tavolo a differenza sua essi in più lui diceva
Per i carine al Vishinsky sinti era una delle tante manifestazioni protagonisti che della diplomazia del resto invece di Carini al bottino e ci credeva e diceva
Hanno firmato ora però debbono stare ai patti
L'ottava questa differenza
La primavera diplomatica vaticana con Paolo sesto non riguarda solo l'Europa parliamo sempre dell'Europa dell'Est ma anche il sud del mondo
Gli Stati indipendenti in una media in un allineati Silvestrini cui ebbe un ruolo importante
Per stabilire rapporti appianare tensioni
Con i governi a un ministro di uno Stato africano che aveva nazionalizzato tutte le strutture religiose disse guardi che la Chiesa non se ne va come se ne vanno i colonizzatori ma resta con il popolo
E per don Achille i viaggi di Wojtyla e in Africa più di cinquanta avevano un grande valore non solo per la gente ma perché creavano un rapporto diretto con i Presidenti
E questo
Diceva mi ricorda un po'il rapporto del Papa con i sovrani del Medio Evo
In una tavola rotonda cui Silvestrini intervenne nel primo numero di Limes all'Espresso che meriterebbe di essere pubblicate qui io la ricordo questa tavola rotonda L'Espresso cui Silvestrini era profondamente a suo agio e interveniva anche un altro cardinale cardinal Métiers più quando vide di essere all'Espresso era un po'paralizzato dalla dal timore di trovarsi in questo giornale in partibus fidelium ma Silvestrini era e parlo
Fu una tavola rotonda attorno a luglio che batte andrebbe ripubblicate dice
Per la Chiesa l'indipendenza di paesi coloniali è un fatto norma è un fatto fondamentale darà rilancio all'evangelizzazione
E sulla politica disallineata di questi Paesi tra Est e Ovest con la sua saggezza romagnola concludeva ma i poveri debbono essere amici di tutti non possono essere solo amici di una parte
Si trovava di fronte a regimi spesso marxisti o vicini all'Unione Sovietica ma lui dava un'interpretazione dei geologi Zatta
Queste unità per trazione secondo me molto intelligente dice dopo la fine del colonialismo
Per i Paesi indipendenti il marxismo è una drammatica per organizzare il governo perché non possono sposare un'ideologia occidentale
E Giovanni Paolo secondo paradossalmente era d'accordo su questo perché dopo aver ricevuto il leader marxista Mozambico Canossa mora mascelle disse
è un'azione a leghista non un comunista e io di comunisti me ne intendo
Invece Wojtyla non riconosceva
Come Andreotti Silvestrini avrebbero desiderato la diversità del comunismo italiano
No dal comunismo dell'Est
Sì Petrini diplomatico aveva una collaborazione forte con l'Italia
Considerata un aiuto decisivo
Diceva in Segreteria di Stato lavoriamo con pochissimi strumenti come fare
Riceveva i servizi ma insisteva che non bisognava parlare con uno solo perché se no ti monopolizzano le carte di Andreotti se ci fosse tempo
Quand'era ministro degli Esteri fosse tempo le citerei mostra una collaborazione informativa fittissima
Da parte di Andreotti che
Amato essere sempre un po'un cardinale Esterno per la Santa Sede notizie sui sovietici altra un certo punto nell'ottantuno si legge
Silvestrini e tornato da un viaggio in Africa e viene da me per commentarlo
Silvestrini alla testa della diplomazia vaticana vive un grande periodo di creatività il Libano l'America Latina
Il viaggio di Giovanni Paolo secondo in America centrale e difficoltà in Nicaragua Thelma
Racconta
Ma anche fatti minori come il ritrovamento dei documenti vaticani sull'interessamento di più undici per Gramsci e Terracini che vuole fare pubblicare emerge una diplomazia appassionata per aprire situazioni chiuse creare rapporti avviare processi di pace
Ricordo con gratitudine come segue con attenzione il processo di pace per il Mozambico messo in campo dall'ottantotto da Sant'Egidio
Graduali Istat e tenace appassionato
Un ricordo mi ha colpito molto io insegnavo a Bari e mi telefonò e mi disse ma sento un po'tu sei vicino all'Albania no dico io sono a Bari ma dice ma se il vicino
Noi non sappiamo niente c'è un vescovo imprigionato tanti sacerdoti ma perché non fate qualcosa di culturale con l'università per avvicinarlo per avvicinarli gli albanesi
E questa inquietudine
Una passione accerto incanalata nei modelli composti della diplomazia però tante volte debordava e mostrava la fede
Come speranza di un futuro migliore la sollecitudine omnium ecclesiarum era una passione geopolitica e pastorale Dickey percorreva col pensiero le crisi del mondo e della chiesa
Ma l'ora qui avviandomi a concludere sorge una domanda
Un uomo della politico orientato e come Luís come collaborava con Giovanni Paolo secondo che con i vescovi polacchi era critico di quella politica
Dopo l'elezione di Giovanni Paolo secondo per esempio milizia pubblicò un articolo finalmente più posso missione che politico orientato
Don Achille non coincideva con tutte le visioni di Giovanni Paolo secondo specie la recezione del pontificato in Italia operata dal cardinal Ruini ma ricordava
Molto bene
Come quando si era posto il problema della nomina del Segretario di Stato di Giovanni Paolo secondo Vishinsky avesse parlato con Casaroli molto preoccupato dicendogli
Qualunque cosa il Papa le chiederà per favore laccetti perché Luigi così segni internazionali diceva con accento romagnolo non sa fare gli stia vicino
E questo che Silvestrini raccontava si ritrova nel diario di Vishinsky
Don Achille
Aveva colto con Casaroli che la loro politica non sarebbe finita con Wojtyla ma sarebbe stata integrata forse superata dalla presenza del Papa specie in Polonia e
Dall'impegno per i diritti umani cui bisognerebbe dire quante volte a nome del Papa Silvestrini è andato in Polonia a trattare le sue visite e tant'altro
Anche perché Silvestrini
Aveva colto e lo diceva il cuore spirituale del pontificato lui diceva guardate a Faustina con vasca e al tema della Misericordia e lì
E lo diceva nell'ottanta quando ancora Giovanni Paolo secondo non aveva tirato fuori aveva scritto la Devers misericordia ma non aveva tirato fuori questa sua devozione
Certo Paolo sesto è stato il Papa del cardinale
Ma avuto fiducia di Wojtyla anche se nell'ambiente del Papa c'era diffidenza e l'ambiente polacco del Papa c'era diffidenza per soli uomini della politico orientato alle nel novanta Wojtyla fece avere una laurea honoris causa Casaroli
Il quale Durante la sua conferenza lezione fu più volte interrotto dà segnali di disappunto all'università di tra copia
Il passaggio alla segnatura apostolica nell'ottantotto e la successiva
Fine della Segreteria di Stato di Casaroli sembrano il tramonto degli uomini della politico rien tale tuttavia
Silvestrini ritornò in una posizione di primo piano nel novantuno con la nomina a prefetto delle Chiese orientale ruolo occupato fino al Duemila
Emma Fattorini ci spiega come le ha raccontato Silvestrini che fu diciamo anche qualcosa d'molto tesi di desiderato da Luís Carlo Casula intervistato su questo Silvestrini
Secondo me questo periodo è troppo trascurato e troppo trascurato
Perché in questo periodo all'orientare il cardinale dette molto il meglio della diplomazia e della sua pastorali vita
Comunque perno su di un mondo abitato dalla crisi in Medio Oriente o in Ucraina con la fine di un'Unione Sovietica e l'uscita dalla clandestinità dei greco-cattolici
Il suo approccio scrive Claudio Cuccia rotti che ha richiamato all'importanza di questo periodo fu molto personale poco clericale ma molto fedele
Bugie rotti nota come il cardinale puntò su due settori la formazione del giovane clero riempita le specie dell'Est che proveniva da una storia di assenza di libertà e di cultura ma una chiara apertura alle comunismo da parte delle Chiese orientali questa è la sua grande battaglia
E aggiungerei anche di apertura al dialogo con l'Islam in una certa fase io ricordo una conferenza col patriarchi orientali in cui mi chiese di parlare su questo non era facile accettare no scusate
Aperture ecumenismo Silvestrini dopo il documento di Balla mando della commissione mista cattolico ortodossa che considerava lunghi attivismo non un modello ma un fatto storico
Si impegnò molto per farlo accettare ma non era facile da parte delle Chiese orientali
In un appunto di Andreotti si registra quello che Silvestrini avrebbe detto nel novantasette a Papa Wojtyla
Si prestino riferisce Andreotti non dovremmo cercare di ricostruire la chiesa latina ma soprattutto di rafforzare quell'ortodossa
Pio Nono quando ricostruiti la struttura cattolica in Inghilterra non fece un arcivescovo di Canterbury ma di Westminster sempre la storia
Un problema poi lo interrogava sul topo comunismo
Perché la Chiesa non avesse trovato una forte presenza evangelizzare ante dopo il crollo di quella che era stata e una religione politica subita da molti ma creduta da altri
Bisognava rinnovare la leadership delle Chiese orientali Silvestrini perseguì con successo l'elezione del cardinal usarci vescovo maggiore degli ucraini Daloui reintegrato
Dopo l'ordinazione illegittima non gli riuscì spesso con altre chiese con i Melchiti
Con molto realismo senza accedere a misure minute a a resistenze minute legate interessi assenza divisioni mostrò intelligenza di governo
Collegava l'attività di governo una visione e poi cercava collaboratore preparati e anche interlocutori Esterni
Il lungo pontificato di Giovanni Paolo secondo è stato il periodo in cui ha dato il meglio del suo servizio alla Chiesa
Era convinto della necessità di profondi cambiamenti per esempio sulle tematiche della famiglia il cardinal Martini era
Per lui un riferimento la biografia del cardinal danesi che in realtà non è una biografia ma è un'autobiografia
Diciamo perché è una biografia scritta con i suoi documenti e sotto il suo controllo ha dato notizia di incontri annuali tra vescovi e cardinali a San Gallo presso monsignor Führer
Cui Silvestrini ha partecipato solo nel due mila e ventitré nel due mila e tre e nel due mila e quattro loro si incontravano dalla fine degli anni Novanta e finirono con Benedetto sedicesimo
Questa biografia di darne se la notizia di questi incontri ha fatto sorgere inizi dopo della mafia di Sangallo gruppo riformista segreto nella chiesa
Che sarebbe stato importante nel conclave del due mila e cinque e addirittura nel due mila e tredici perseguendo costantemente l'elezione del cardinal Bergoglio
In uno di questi libretti sulla mafia di Sangallo più sono vari Silvestrini è definito potente diplomatico impegnati in una guerra a oltranza contro la visione conservatrice di Ratzinger
La pubblicistica sulla mafia di Sangallo sostiene che avrebbe preparato il conclave del due mila e tredici quando invece Bergoglio non era il candidato di Martini nel due mila e cinque
Tuttavia
Tuttavia questo mito del potente diplomatico del centro della mafia di Sangallo Silvestrini se l'è un po'tirato dietro
Ed è così in contrasto con la sua umanità aperta perché pur essendo un diplomatico parlava chiaro e tante volte parlava forse eccessivamente non
Dicendo le cose che pensava alla vigilia del conclave il due mila e cinque al caso del cardinale si riunì un gruppo di porporati tra cui non votanti Silvestrini e laghi
Che lanciarono come candidato di bandiera Martini il quale esibiva sempre un bastone
Ma niente di cospirativa o forse anzi una certa ingenuità ma con prontezza
Dopo l'elezione di Silvestrini
Dopo l'elezione di Ratzinger Silvestrini un lettore si presentò al nuovo Papa Benedetto sedicesimo con una frase espressiva della sua fedeltà e della sua sincerità che sapeva tenere assieme
Lei non era il mio candidato ma da oggi è il mio papà
Silvestrini è stato un uomo di fede e di grande fedeltà alla Chiesa e al Papa
E ha mostrato come essere in questo modo non significhi non aver un pensiero Manzi spinga all'azione allo studio alla memoria storica vere una visione
Perché come diceva Mommsen a Roma non si sta senza propositi cosmopoliti cioè universale non solo a Roma
E ricordare il cardinale fa bene in un periodo in cui questo mondo globale ha ingenerato paura e pigrizia nel pensare alla grande grazie
Grazie ad Andrea ritardi ne abbiamo ascoltato due relazioni straordinarie
E ricche di episodi e anche di retroscena insomma su una figura che come giustamente dice Riccardi nelle ultime richiede il suo intervento speriamo che sia di esempio anche terrificanti compiti che la Chiesa
Sta svolgendo in questo particolare momento storico con le crisi che conosciamo grazie anche al Sindaco per l'ospitalità che c'è riserva
Allora concludiamo
Questo agricoltore di di don Achille con con l'intervento di Emma Fattorini e autrice del libro Achille Silvestrini la diplomazia della speranza quello forse adesso
Grazie
E le bellissima ragione le bellissime relazione che mi hanno preceduto
Confermo dopo il punto essenziale della mia e cioè il fatto che l'apertura al dialogo che il tema centrale unificante della del nostro incontro celebrazione
Quell'apertura l'amicizia l'ascolto di don Achille Silvestrini non era un partimen
Gli stagni non era settoriali non si esprimeva in vari campi
Quello bellissimo spiegato con molta
Completezza sulla vip attività diplomatica la strategia dell'Ostpolitik sia nella storia e nella politica
Cioè questi diversi ambiti non restavano mai separati e questo volevo sottolineare perché Luís l'attitudine al dialogo e all'apertura era prima di tutto una postura Interna costitutiva
E costruiva si costruiva intorno a quella che lui chiamava una unità di vita unanimità in cui la dimensione privata si intrecciava con quella ecclesiale e pubblica
E lo faceva con sufficiente armonia certo non dobbiamo idealizzare o no ma senza quelli scissioni che spesso avvenivano tra le varie sfide
E perché anche per questo don Achille è stato detto non era un curiale pur avendo fatto parte della Curia per quasi tutta la lite avendo abitato sempre nelle mura vaticane
Così come aveva un forte senso della sua vocazione sacerdotale mal non fu mai un clericale neanche alla lontana il suo volersi far chiamare don Achille ecco come è stato ricordato un po'da tutti non era un vezzo
Ma cosa demagogica non non voglio le più il definizioni
Era una sorta di umiltà coltivata davvero che era un antidoto alla seduzione al potere sostanzialmente con cui lui conviveva viveva era ed era costitutiva della sua naturale predisposizione prededuzione al dialogo
Toni Achille in questo senso aveva un vero e proprio come diciamo talento delle Pier le relazioni aveva una per chi ha un carattere aperto e curioso che lui diceva di avere ereditato in modo un po'di ramponi troppo forse meccanico
E dalla sua origine romagnola e vediamo veniamo alle radici
Mi diceva tutti quelli che mi cercheranno mi dovranno sempre trovare diceva lui anche quando era divenuto cardinale
Esattamente come in Romania dove i repubblicani comunisti giocavano a carte in quel clima bene spesso del secondo dopoguerra dove il parroco di prima
Ed è amico del comunista e dei circoli giovanili dell'Azione Cattolica operai e studenti crescevano si formavano insieme quella Romagna in cui era cresciuto vivendo davvero direttamente l'apertura all'altro
E stando con Angelo
In partibus fidelium
Poi giustamente è stato ricordato come l'incontro con la bestia nera del modernismo da lui solo lambito al seminario di Faenza il prestigiosissimo seminario di Faenza che ha visto e e giustamente ricca dice c'ha dato anche il computo numerico di quanta produzione ci sia stata nel piccolo centro divisi Grella e a Faenza il conto
Avviene lì con la gioco reso storico molto importante Francesco Lanza e giustamente come è stato ricordato la prima cosa che ho imparato da lui ricordava don Achille spesso o fu che la Chiesa non la chiesa
Cioè praticamente non vedo mai modo timore di guardare dentro la sua storia di leggere gli atti i documenti delle sue vicende perché soltanto ciò può rendere ragione delle sue scelte
Giuste o sbagliate cioè la storia infatti i documenti gli atti
In effetti la trasparenza
La trasparenza della verità storica il bisogno della verità storica venivano per lui prima di tutto e questo certo a vantaggio della cultura
Ma soprattutto della Chiesa stessa e questo è giusto come mai giusto vederlo in connessione alla sua sollecitazione ad aprire i gli archivi pontifici Novetti dei pontificati novecenteschi
A partire dalla consultazione Di Benedetto o quindicesimo importantissima perché mi toglie il papà dell'inutile strage
Che usciva finalmente dagli stereotipi di un Papa un pacifismo di maniera un bonaccione e e ne restituisce il grande valore di crinale della della svolta te la prima guerra mondiale così
L'apertura degli archivi di Pio undicesimo che danno conto di una pluralità di una ricchezza della posizione della Santa Sede son totalitarismi novecenteschi per finire a quello di più dodici
Il più controverso per la questione del silenzio che avvenuto il due marzo del venti venti
E
Per adeguata alle sue radici la famiglia ha avuto un ruolo importante salutiamo le nipoti perché flettono a questo clima di apertura
E io
Non solo da storica donna ma sono convinte che andare alle radici alla storia anche familiare sia importantissima d'altronde dove ci chiamava la storia dei grandi eventi locale risorgimentale internazionale ma molto quella delle famiglie
Numeri costruita con grande passione biografie abbiamo una lettura della storia proprio come interessante vivo per le persone
La madre era volitiva era laica
Non è alleato con tenta di si facesse sacerdote quello no non avevo tradizionalmente femminile mentre pare ai papà era due volto si alzava la mattina prestissimo tutti i giorni per andare a messa le figure maschili della sua esistenza sono stati importantissime
La vicinanza dei fratelli Cicognani Gaetano mi hanno detto Gaetano Nunzio in tantissime
Paesi dell'America Latina e soprattutto in Austria a un certo punto proprio dal trentasei trentotto si fece l'attore di quella
Scandalo fece tantissimo arrabbiare più undicesimo che fu il il la posizioni del verde l'arcivescovo di di Vienna che saluto Hitler con un'altra un entusiasmo sul momento facendo votare tutto l'episcopato in favore dell'Anschluss una cosa il famoso Théodore in lizza Harry cosa che facesse imbufalire letteralmente Pio undicesimo che che
Disse alla alla Nunzio Gaetano di di sconfessare questa cosa di più dice della proprietà scorrono sconfessione e così Amleto che invece costituito le relazioni molto importante degli Stati Uniti soli racconta tantissimi come mi ha insomma dalla Faenza ma soprattutto più gigabit Fisichella nomi in contatto con questi elementi fondamentali di quegli anni fu rientrino venti furiosi
Nella per nelle sue piccole radici tra le tante ricordo queste dice mi fece molto effetto quando il primo settembre del trentanove al motore a Brisighella e mi disse adesso ti devo salutare perché devo rientrare negli Stati Uniti perché è cominciata la guerra ecco il questo passare continuamente tra le radici della Provincia questi grandi fatti
All'origine della sua formazione
Così come il suo antifascismo fu precoce mi lui ebbe la racconta spesso forcuta ma spesso tanta fu l'impressione quando vide a sei anni pestaggio dello zio l'avvocato Domenico Silvestrini un fervente del pubblico antifascista e si chiese lei subito a meno di sei anni semplici hanno persone così buoni giuste dico io sentivo dire in famiglia
Che il regime è mai questo esposti e così la lettura ricordava tante volte e del Corriere della Sera cioè come Carlo i grandi io ed intimo rompono in questa piccola cittadina romagnola iscrive sempre dice sempre undici anni dopo letto il titolo in prima pagina del Corriere dell'assassinio del cancelliere austriaco
Via per Dole fosse il venticinque luglio del trentaquattro
Così come conobbi indie tanti tanti personaggi importanti come Ernesto Buonaiuti un incontro e su quelle pagine così come avrà sempre un rapporto speciale con il giornale con tanti direttori nel corso della sua lunga vita
E questa è un'altra caratteristica in effetti la fedeltà
La fedeltà e la perseveranza nelle sue amicizia e non solo quelle importanti
Pensiamo al legame con un sacerdote romagnolo che fu compagno suo compagno sempre seminario di Faenza don Antonio Penazzi che non fece una una carriera brillante Segreteria di Stato un negli ambienti
Il potere romano ma disse in una borgata la bordata di Fidene dove raccolse in questa esperienza di contatto con una vita povera un circolo di giovani che poi produsse espressioni molto impegnate molto qualificate professionale accademiche politica il circolo Ozanam alla sua morte lui ereditò questi giovani che fece seguire al allora don Claudio oggi monsignor bugie rotti e oggi sul successore molto meditato come prefetto delle Chiese orientali l'ha spiegato molto bene
Cardinal buggerava Tinella un articolo recente dell'Osservatore romano del ventiquattro ottobre
Dove ne fa un ritratto non fa non facile otto perché da tutti questi discorsi faccio io per prima viene fuori magari l'idea di un romagnolo accomodante invece non era come specie altro bene a che Andrea c'era capace anche di aspetti di decisioni ferme come ha detto sua Eminenza
Il segretario di Stato e quindi veniamo nella parte sulla storia nazionale in cui sarò veloce e cioè il fatto che chiamasse dritto della storia come ci ha spiegato bene Andrea ma appassionato della storia italiana del suo vice sul Risorgimento dei rapporti tra Chiesa e Stato
C'è una frase molto bella do che diceva spesso nella storia dell'unità d'Italia ha trovato le ragioni della difesa del rapporto tra la nostra nazione e la Chiesa
Ha un senso mai solo pattizio o difensivo ecco pattizio difensivo che stanno all'origine dello spirito
Anche della riforma della revisione del costo della concordato
Del resto non era assai lontano da un'idea di cristianità se fu sempre convinto sostenitore di quanto fossero maggiori superiori ai grandi vantaggi spirituali dalla separazione tra sfera spirituale e sfera temporale
Per gli cresciuto più limpido Carisbo della chiesetta di maggiore peso anche l'influenza nella sua diplomazia
Nel mondo
Così è stato già ricordato e quindi non mi non mi soffermo amava personaggi risorgimentali che aveva studiato dalla sua tesi ed erano sempre un grande interesse
Beh il Pellegrino Rossi Marco Minghetti vorrei aggiungere forti legami con la Romagna cattolico-liberale critico del mal governo pontificio santuario di un incontro della religione a quel mix migliore pensiero liberale
E non lo diceva spesso diceva spesso tutti questi giovani che aveva ereditato che erano anche una generazione perduta dal crollo del comunismo molto di sinistra mi diceva sempre io non sono di seta era un liberale che però ha raccolto anche tutte queste delusioni
Dopo il crollo del Muro
E perché tutto questo lo dico perché appunto questo il corpo del mio ragionamento era prima di tutto un vero italiano mettermi italiano ovvero come dice la canzone se questo si potesse dire oggi senza retorica
E vi faccio solo due esempi per concludere in cui si vede con chiarezza questa sua italianità e anche il suo sesso profondamente in cui la laicità come categoria non è un fatto un fenomeno come dire quasi quasi scontato no tutti Jenna dire
E proprio un intervento interiorizzato come come la sua imperizia lui era profondamente laico
Lo si vede nel Concordato di cui è protagonista nella revisione che viene firmata il diciotto febbraio dell'ottantaquattro
Quando già nel della nella il voto dell'articolo sette all'assemblea costituente del denuncia sulle quarantasette
Si era fatta si è aperta subito il bisogno di la necessità di una revisione no ma ne torni tutti tutti i decenni successivi né Andreotti né Spadolini
Riuscì mai metterci mano
E solo come dicevo come ha scritto nel libro nero nel bel libro che raccoglie tante testimonianze tanti ragionamenti su tutto quello che stiamo dicendo
Curato da Carlo Casula in un suo interlocutore nelle trattative oltre a Bufalini salutiamo la figlia qui presente il il suo polipo e divenne suo amico il socialista Gennaro Acquaviva che di Fini
E l'intesa provvidenziale tra Craxi e Silvestrini c'è questo questo Craxi laicista fu l'unico con il quale fu possibile stipulare e fare una divisione del concordato aggiunge queste frasi che sono nel libro di clausura
Ci mostrò anche in quell'occasione alcune intuizione capacità di decidere abilità nelle trattative autorevolezza
Infine la seconda secondo episodio che volevo ricordare come testimonianza di questa lealtà alla nazione alla laicità è la denuncia degli scandali che alcuni scandali parlo tre più importanti finanziari che cominciarono a investire poi non sono più finiti sono stati anche di altra natura il suo acuto senso della lecita visto sulla
Sullo scandalo finanziario legato allo IOR
Guidato dalla Machine Koussa
E in questo primo questo occasione a proposito il sequestro voglio ricordare come Silvestrini parlasse con emozione particolare la visita che gli fu fatta da Beniamino Andreatta il primo luglio dell'ottantadue di allora era ministro del Tesoro
Il giorno prima del suo intervento alla Camera sulla vicenda Calvi e sul coinvolgimento dello IOR la guida Marcinkus nel crac del Banco Ambrosiano
E ricordava la caparbia dell'uomo non una caparbia volontà dell'uomo di Governo cattolico a denunciare tali condotte criminose
Mi richiamava il senso di laicità del fondatore di la democrazia cristiana Alcide De Gasperi quando fu spinto dalla sua coscienza Abbasanta purché non senza sofferenza allo stesso più dodici
Per don Achille infine furono momenti molti difficili quelli in cui lui e Agostino Casaroli partire anche da questa denuncia dello IOR
Dovettero subire le ingiuste ingiuste accuse ad essere amici dei nemici della Chiesa i comunisti
Anche allora non venne meno la sua convinzione anche la prima fedeltà da osservare fosse quell'al messaggio evangelico
E che in essa venisse soprattutto testimoniata la verità rendendo così il massimo servizio al Pontefice stesso qui
Vi do una concessione ma una condizione che rende giustizia ad Angelino
E infine finisco davvero il tema delle relazioni umane
Tante furono sottratti ricordate le sue amicizie le relazioni con il mondo della cultura e dell'arte italiano non posso dire perché il pub dimenticherei tantissime Spadolini Biagi ma anche se abbiamo sentito Romana Guarnieri la Cavani Cavallari
Speciale rapporto con Scoppola così come specialissimo fu quello con la Comunità di Sant'Egidio
Di cui ammirava e sosteneva il particolare carisma di una vissuta diplomazia dell'amicizia che luce arco di praticare di cui la profondamente convinto credo tanti membri e insomma è commovente pensare a quei momenti a quando l'in contesti in Mozambico ma anche seguito furono una vera no una vera comunità di intenti e quindi bello ricordarlo tutti qua insieme e vorrei chiudere però con un'osservazione più fiorettisti classica che non le mie prosa che riflessioni e cioè e il bellissimo rapporto ricordato da tutti con Federico Fellini con l'amico Federico Fellini essendo romagnola lo ricordo particolarmente ne fui particolarmente coinvolta
E che cosa diceva di lui questa frase che ha mi ha sempre colpito diceva di Silvestrini questo mi ha sempre colpito il noi come quel cardinale Morone quel Cardin alone dall'idea noti tutte queste vesti svolazzanti che vedeva si vedevano nei suoi firma
Come quel cardinale Lone potesse essere spiritualmente così autorevole insieme così laico e luminoso ecco mettere insieme come del San nel salotto amava molto questa luminosità
Che non aveva niente in contrasto con la laicità ma che era come dicevo all'inizio di questa relazioni veniva dall'interno da un'unità di vita costruita fin dalle sue radici grazie
Grazie
Grazie siamo
Alla conclusione del del nostro ricordo di di don Achille la ringrazio anche per aver ricordato
Quel passaggio su Andreatta che peraltro il costo molto quella posizione anche all'interno della democrazia cristiana
Se posso fare in chiusura una sintesi estrema di quelle che
Sono le qualità della diplomazia
Della chiesa che che sono sono emersi messe in questo dibattito insomma
Di ti ti Silvestrini animo pacato e dal carattere determinato come diceva prima sua Eminenza Parolin ma emerso dal ritratto di Andrea Riccardi e da quanto ha appena detto la professoressa fattorini c'è un de prima diplomatico della chiesa deve capire i fatti
Indagare anche i cuori per coltivare la speranza quindi ha un rapporto particolari con persone che sono più lontane e diverse endemiche della chiesa
E e poi un altro aspetto che covo uno straordinario che è stato giustamente sottolineato
In questa circostanza deve non saper perdere la memoria ma anche avviene il dovere di insegnarlo ogni giorno
E forse questo è una bussola che può condurci che può condurre soprattutto la cifra in un
In una difficile opera di mediazione in una fase che come diceva ricchezza Riccardi
Si tende ad accettare la guerra come un fatto ineluttabile insomma mentre forse indagando i cuori forse la speranza si può coltivare
Nel segno Ilona killer grazie a tutti
Bene a nome dell'intera comunità di villa Nazaret desideriamo ringraziare i relatori per i loro preziosi interventi tutti voi gentili ospiti per la significativa partecipazione grazie