Sinodo delle Chiese metodiste e valdesi. Intervista a Marta Bernardini, coordinatrice di "Mediterranean Hope", un progetto della Federazione delle Chiese Evangeliste in Italia

Torre Pellice sinodo delle chiese metto disse valdesi abbiamo al microfono Bartha Bernardini Bongiorno mangerà mai coordinatrice del di mediterranea scopre che è un progetto della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia Della questione emigranti sbarchi morti partenze ci illumina spesso Sergio Scandurra dai microfoni di questa emittente
Possiamo solo dire qui sintetizzando che la situazione non diversa dal solito forse peggiore
A Rita Bernardini chiediamo intanto di dirci come la situazione dei progetti dei corridoi umanitari
Progetto dei corridoi umanitari ancora in una in corso quindi possiamo dire che questo progetto nato ormai nel due mila e quindici ci ha permesso di far arrivare in Italia in Europa più di sei mila persone
E i corridoi sono dalla Libia dall'Afghanistan principe visivamente Pakistan e Iran e dal Libano dove operiamo Roma da molti anni e questo ci ha permesso in questi anni di fare arrivare in legalità e sicurezza
Persone vulnerabili che ricominciano una vita in Italia e in Europa lo facciamo come chiese protestanti ma anche insieme alla società civile ed è sicuramente un'alternativa possibile
Rispetto a quello che invece accade a chi è costretto ad attraversare le frontiere più pericolose del mondo che una di queste quella del Mediterraneo
Non solo corridoi forse è quello che caratterizza un po'gli ultimi anni di lavoro ma nel senso che stiamo lavorando da tempo per implementare le vie sicure legali lo stiamo dicendo in Europa a ad altre chiese lo stiamo facendo attraverso anche progetti europei non solo corridore significa fare in modo che se una parte più via che possono essere quelle del lavoro di ricongiungimenti familiari
Dell'istruzione e dell'educazione
Implementare sempre di più la possibilità di arrivare in sicurezza e legalità è un diritto che deve essere rispettato
Intanto voi dite che ci vorrebbe un Europa di libertà e solidarietà
La
Cosa non sembra andare in questa direzione
Da ultimo per non parlare della Libia
Questo accordo Italo europeo con la Tunisia che peraltro sembrano avere al momento avuto dei riflessi positivi sui sulle partenze ammesso che sia positivo il fatto che non porta nessuno
Come chiese protestanti ci teniamo molto a ricordare la nostra postura evangeliche politica cioè che ci occupiamo della dei diritti di tutte le persone di muoversi della libertà che le persone devono poter avere garantita di decidere dove vivere mentre dall'altra parte vediamo una risposta militare
Sicuri Tarja una sempre di più il rafforzamento delle frontiere lo vediamo appunto rispetto alla violenza costante in Libia all'accordo degli accordi che adesso stanno venendo con la Tunisia ma anche frontiere pochino più lontane
Anche se cercano sempre di più di distanziare da quella che è l'Europa ed è casa nostra e come chiese invece per lui fondamentale ricordare che non ci sono persone di serie A e di serie B come chiesa di minoranza ci siamo sempre battuti per i diritti di tutte le persone
Soprattutto delle minoranze delle persone che vengono vulnerabili usate o a volte anche criminalizzate perché questo sta diventando una persona che cerca di avere salva la vita viene resa criminale come viene reso criminale che cerca di salvarla ecco il nostro spiccio
è una Europa solidale
Che possa valorizzare un'accoglienza dignitosa a vie legali di accesso o la sicurezza e la salvezza anche di chi si mette in mare
Accennavi alle frontiere più lontane al deserto a come ad esempio mi viene in mente ora sono i janjaweed che sono trasformati da predoni in rappresentanti governativi a difesa delle frontiere che poi sono le frontiere europee
Come affrontare questo tema
Sicuramente pensare che chiudere illa il cancello del proprio giardino sia una risposta sicuramente
Una scelta molto ingenua perché è evidente di quanto siamo legati legate a altri popoli che ci sembrano più lontani e
E anche le responsabilità sono condivise ecco
Quindi rafforzare le proprie frontiere questi spiriti anche nazionalistici populisti
Sicuramente non sono la risposta che invece andrebbe cercata in una in un panorama più globale di di diritto a spostarsi a scegliere dove vivere
E anche imparare a convivere
Nella Paci pacificamente ecco flessione Europa anche di pace quella su cui dovremmo concentrarci molto
Scusami radio radicale organo della lista Marco Pannella
Le sue parole mi evoca un ricordo che è quello della campagna contro lo sterminio per fame guerra e disordine economico che lanciamo se non ricordo male agli inizi degli anni ottanta
Si raccolsero anche firme dei premi Nobel il senso era quello non solo di aiutare chi era nel posto a trovare una situazione migliore di vita ma era anche quello
Di difendere i diritti dei cittadini
Africani nei Paesi africani cioè questa clausola di democrazia che l'Unione europea poi considerato una mela Claudio clausola diplomatica che vuol dire semplicemente io ce la metto ma fate quello che volete i soldi ci sono specie
Io credo che non dobbiamo dimenticare che
Là dove c'era una persona vittima di ingiustizia sfruttata è schiava lo siamo tutti e tutte quante quindici è cioè una necessità di sapere che laddove c'è un diritto negato o qualcosa viene negato anche a me
Che noi che abbiamo di privilegi perché siamo nati dalla parte giusta del mondo abbiamo il dovere di usare questo privilegio
Per trasformarlo invece in diritti per tutti e tutte stare sulle sul sulle frontiere significa anche questo avere la coscienza del proprio privilegio il fatto che non vogliamo i privilegi ma vogliamo diritti per tutte le persone
Grazie grazie a Marta Bernardini