Autonomia, autonomie. I soggetti del pluralismo

Una sera a tutte le persone presenti voi mi consente vede io non usa tutti a tutta perché insomma mi fa venire l'orticaria servono a a tutte le persone presenti Crystal Palace peraltro il lemma personale femminile
Vi lascio a voi voi una riflessione sul punto
Questo è un una delle iniziative che si collocano nell'ambito delle delle attività per il ventesimo anniversario della rivista federalismi e qui a Napoli il tema che noi abbiamo scelto è quello dell'autonomia autonomia e cioè in sostanza dei soggetti del pluralismo come dire corpi intermedi delle formazioni sociali
Che perché le formazioni sociali perché questo questa scelta tematica perché le formazioni sociali sono connotativo e della democrazia
Della democrazia della nuova modernità e cioè delle democrazie che si collocano oltre l'orizzonte del liberalismo
Questa fallacia che talvolta viene avanti viene enunciata del delle democrazie illiberali
è doppiamente fallace questa affermazione del fatto che ovviamente non è dato a vere democrazie nelle quali siano non democrazie cioè le che si chiamano democrat dure
Quindi contrapposte democrazie liberali ma anche perché fallace perché l'esperienza della democrazia che ne conosciamo di quella italiana nelle sue specificità sue peculiarità è un'esperienza democratica che va oltre questo orizzonte
E ed essendo questa una connotazione della del nostro sistema democratico quella della centralità delle formazioni sociali delle formazioni intermedie
Come connotando attive del nostro tipo di democrazia del nostro a forma di Stato sono anche i punti di aggressione
Le formazioni sociali
Delle forze intese ad imprimere al sistema un moto perché riuscivo
I no alla dissoluzione
E cioè sono il punto in cui poiché i sistemi democratici Truman crediti
Da questo punto di vista si considera anche un po'la genesi
Di il l'assetto molto specifico che è stato dato al nostro sistema io ricordo vorrei ricordare soltanto queste due grandi componenti che ovviamente il tema delle formazioni intermedie un tema fortemente legato alla tradizione cattolica
Per come si è venuto configurando nel nell'assetto costituzionale
E quindi ebbe i suoi nemici in quella fa io ricordo la invettiva di Benedetto Croce
In l'undici marzo ore quarantasette in Assemblea Costituente quando egli parlava lui adesso parleremo punto di autonomia territoriale dei partiti delle organizzazioni sindacali della confessione religiosa dalla scuola
E Benedetto Croce parlo contro due capisaldi di quel sistema che si andava costruendo dicendo che era figlio e si riconosceva in un altro sistema che era quello liberale
E parlava di favoreggiamento e istigazione al regionalismo
In un vertiginoso sconvolgimento del nostro ordinamento
E si pronunciava nello stesso discorso controlla partito Mania
Che vorrebbe porre i partiti che sono utili strumenti di azione per certi fini contingenti al di sopra dello spirito umano
E io diceva appartengo ad un altro mondo
Ebbe un grande applauso
Vi fu una ovazione quel giorno per Benedetto Croce ma tutti quanti sapevano che il collega
L'ultimo fuoco
Ti ho una cultura sconfitta
E anche ad una concessione politica sconfitta perché apparteneva a quel liberalismo che aveva mancato la funzione storica di condurre avanti un processo
Di trasformazione in senso democratico di transizione in senso democratico del sistema
Aveva mancato quest'occasione Stroke
E dunque è chiaro che
Noi ci troviamo oggi
Nel cuore delle connotazioni del del nostro assetto democratico e che sono messe sotto pressione ci sono punti di aggressione e di pressione per ciascuna di questi di queste formazioni
Che noi abbiamo messo sotto la nostra lente
Le autonomie territoriali
E la vicenda regionale che frastagliata come io l'ho definito al trotto lagunare non cioè
L'espansione del regionalismo in realtà a dei ritorni indietro uno pensa che si trovi di fronte a un fiume che va dalla foce adesso
Dalla for sorgente verso la foce e invece vedo che poi torna indietro questo questa questo flusso come se fosse sotto sotto l'impulso della
Della della forza di gravitazione che nel nostro sistema è data ovviamente dal partito politico quindici sono stati sempre flussi e dei flussi e oggi c'è il tentativo di adoperare le ragioni
Come
Uno strumento nuovo che né rinnega la funzione costituzionale le regioni furono pensate e l'intero sistema delle autonomie territoriali fu pensato come uno strumento di democratizzazione
Al cospetto ovviamente del centralismo del del del del dell'epoca fascista e il superamento delle fratture territoriali
E lo si usa invece nei rinnegando nella funzione per disarticolare l'unità della Repubblica
E che e creare un assetto diseguale asimmetrica e contrario ai principi di giustizia e dell'Italia
La perdita di centralità del lavoro
E la difficoltà dello relazioni sindacali
A mantenersi in un campo e ad aprire un
Strategia mentre il mondo del lavoro si disarticolare e diventa un punto di concentrazione di nuove diseguaglianze dei rapporti di dominio e di potente sfruttamento basta pensare adesso noi domani per diciamo così
Per ordine del di di incardinare dieci libri andremo a fare
Una cosa sull'intelligenza artificiale sugli algoritmi
E insomma c'è un mondo del lavoro che sfugge completamente alla possibilità alla capacità attuale di incidenza delle organizzazioni sindacali dove abbiamo rapporti che vanno oltre la subordinazione
Ma oltre la subordinazione attraverso l'uso dei meccanismi della intelligenza artificiale e che si tolgono campo quello che erano le organizzazioni sindacali così come le abbiamo conosciute pensiamo al fatto che per esempio non c'è neppure un luogo
Tu quoque tenete no l'aggregazione dei lavoratori
E l'organizzazione parte sindacato
La confessione religiosa
Al cospetto dei problemi del multiculturalismo
Che come categoria idonei al multiculturalismo a comprendere e a di offrire un cane unica un canone di azione
Al cospetto di fenomeni quale i quali quelli delle migrazioni è un non è una categoria controversa ma insomma premia evidentemente
Premi sulla sulla sulla formazione religiosa la scuola che in una situazione di difficoltà legate a molti fattori è oggetto di una competizione per l'egemonia anche in chiave territoriale
E poi il partito politico
Partito politico
Nelle sue trasformazioni e nelle trasformazioni che ha condotto cui ha condotto quanto la forma di governo partito politico
Che è fonte di tanti equivoci
La morte dei partiti
Nel racconto talvolta questa affermazione di fede che ha fatto nostro autorevole collega autorevolissima collega sa anche Presidente alla corte costituzionali codice IMEI io non parlo male dei partiti perché sarebbe vilipendio di cadavere in realtà questa
è una forma distorsiva per osservare il tema i partiti non sono motivati sono trasformati e d'altra parte noi non potremo conoscere
Un
Una democrazia senza partiti le nostre sono democrazia dei partiti in tutto l'Occidente democratico
E quindi questi sono i punti di osservazione che noi abbiamo scelto e poi abbiamo dato a questa osservazione incerto
Una certa conformazione e cioè
Una impostazione che considera la necessità del confronto con altre discipline
Stamattina oggi non troviamo relatori
Che siano costituzionalisti
Tutti i costituzionalisti evidentemente
Ma abbiamo invece contributi che vengono da altre discipline ma questo ha una ragione specifica è una scelta una scelta un po'implicata
Dalla struttura top della struttura ed al progetto culturale della lista federalista
La rivista federalismo avuto sempre un approccio fortemente multidisciplinari
Non si è chiusa dentro un recinto
Beniamino Caravita era pur pubblicista diciamo diritto pubblico e già questo come ti va in un quadro per così dire mentale di non culturale se volete no di di no brochure di di tipo diverso da quello di costituzionalista in senso stretto ma
A parte questo questa questa impostazione di federalismi
A un una su due anni fondamentale ragione
E che oggi trova riscontro nello stato delle cose
Perché i i costituzionalisti mi il costituzionalismo
Sono al cospetto
Dei grandi processi di trasformazione politica
E di fronte a questi processi se mi è consentito di nulla senza nessuna intenzione polemica
Di fronte a questi processi incostituzionali visti sono tutt'altro che recessivi e smarriti
A me non sembra per come io le ho frequentate conosciuti esitanti
Talvolta fin troppo agguerriti
Ed è talmente è chiaro che i costituzionalisti si sentono al centro delle necessità di
Di attivare dei processi conoscenza
E così chiaro questo lamento
E così quotidiano e noi insomma non ci conosciamo ci frequentiamo e sappiamo benissimo qual è la nostra attenzione permanente per i processi che sono in atto
E sappiamo che
Nel rapporto con le altre discipline
Appunto è uno di questi rapporti stiamo
Oggi costruendo tutto sommato diciamo stiamo facendo un punto su su uno di queste possibilità sono delle possibilità di tenere questo rapporto
Noi sappiamo che tutti i giuristi che guardano i fenomeni in atto con consapevolezza sistemica di qualsiasi disciplina siano
Non possono non dirsi costituzionalisti
Da nostra comunità e molto più ampia di quanto non sembri
Perché noi non siamo chiusi in un confine disciplinare burocratico ministeriale i costituzionalisti sono una entità molto più ampia
Perché un lavorista oggi potrebbe non essere costituzionalista
Un penalista potrebbe non essere costituzionalista non viceversa
Attacca
Questa è buona ma infondata
Http
Io credo che
Il costituzionalismo come visione del mondo e anche se mi consentite come mentalità e qual è il salame vitalità del costituzionalista la mentalità del costituzionalista quello dell'apertura dello scambio della disponibilità al confronto fra diversi
Non abbiamo un indirizzo un orizzonte chiuso come ci viene detto voi dovete avere una percezione comune ma perché
Non soltanto questo nome
Ma non è neppure desiderabile che sia noi siamo una comunità aperta al confronto abbiamo una certa concezione del modo in cui si produce il diritto del modo in cui si entra in contatto con altre discipline abbiamo una visione a testa aperta
Salvo il fatto che evidentemente quello che viene che segna i confini del metodo scientifico
E perché se no tutto mito pugliesi e dobbiamo andare sulla come si dice dobbiamo andare sulla fiducia
Quando qualche profeta ci dice
Io sono l'unico costituzionalista possibile siccome voi non vi siete adeguati al mio modulo
Non siete o se oppure tentate di essere siete destinati a fallire l'obiettivo anche se siete tentati di essere perché il diritto ricordate non è altro che la produzione dell'ethos
Non è quello che voi siete
Leggete nei testi
Il diritto costituzionale e per la maggior parte quella che fuori dal testo
E quello che è fuori dal testo che cos'è qual è la norma che fuori del testo quella che vi dico io essere che letto ossa
Letto ossa delle idee mossa che io interpreto autenticamente essendo Ilio il produttore del delitto
Io non sono un costituzionalista così
E francamente se i costituzionalisti fossero questo mi metterei in pensione tu sommato avendo fatti negli anni di servizio
Noi abbiamo quindi questa visione aperta
Lo scambio
Secondo l'ottica che quello della sincerità costituzionale cioè in sostanza il moriamo senza strumentalismi nella nella costruzione della nostra disciplina
E il seminario di oggi e che viene e sotto l'egida del del del di di federalismi non non casualmente con molto congruenza il seminario di oggi a questo segno precise sono anche molto lieto che oltre ai relatori di avere quel Roberto Zaccaria
Che naturalmente io facendo un affidamento sulla sua disponibilità sua sofferta gran costituzionalista come nuovi enti
E insomma a quello chiesto di venire al bere anche un suo contributo gli do il benvenuto naturalmente a nome di tutto del del del convegno bene direi che allora basta così per l'introduzione do la parola al presidente
Però io che ricevo una parola dal presidente stava amico Sandro Staglianò del Presidente come sapete
L'Associazione Italiana costruzioni visive dopo quello che ha detto direi della società aperta
E gli interpreti della Costituzione vivente dalle cioè appunto severa la tesi che io condivido di Sandro che costituzionalisti
Non è il recinto dello ius zero otto zero nove eccetera ma è un qualche cosa che si espande laddove i impatta con la società allora l'associazione italiana dei costituzionalisti è un'associazione fatta di tante anime e non solo quelli che hanno vinto un concorso Youssou Zanotto
Allora grazie grazie per l'invito mi fa molto piacere essere qui
Perché causando come sai questa cosa nasce sotto l'egida di due atenei uno e il tuo qui se il direttore del dipartimento di Giurisprudenza dicono ma c'è anche l'ateneo del quale mi onoro di appartenere all'università cioè degli studi solo sola Benincasa
Che ha promosso unitamente alla Federico secondo questo seminario questo seminario che il Benazzo seminario itinerante che viene fatto dall'Arista federalismi per festeggiare i suoi vent'anni pensate vent'anni dalla prima pubblicazione naturalmente
Quando si evoca federalismi
Non si può non andare con la memoria
Al nostro amico Beniamino Caravita di Toritto il quale la voluta la creata la difesa la portata avanti colate nascerà e le capacità incredibili che solo Beniamino aveva
E oggi e la lista fosse non spetta a me dirlo perché poi
Grazie a Beniamino faccio parte della direzione può sembrare al punto un gesto diciamo di auto referente stalinismo per così dire ma è la lista fosse la più letta la più seguita
Che tutti guardano e seguono con ammirazione oggi dopo la prematura scomparsa di Beniamino diretta benissimo dalla nostra amica Anna Poggi coadiuvata anche dallo staff della Federica Fabrizio Federico
Sala stanno che sono riusciti a tenere il livello altissimo e da lassù sono convinto Beniamino sarà davvero felice di come sta andando la sua creato allora detto questo veniamo al tema anche il tema sarebbe piaciuto moltissimo a Benjamin autonomia autonomie questa declinazione al plurale i soggetti del pluralismo appunto
Consentitemi di dire qualche cosina introduttiva poi vedo che il programma prevede anche delle conclusioni ma naturalmente sentiremo quello che ci diranno i nostri ospiti
Allora non si tutto autonomia autonomia un concetto bellissimo se ci pensate fosse
Poco praticato o cognitive talvolta manipolato non a uso e consumo cioè l'autonomia quando l'autonomia differenziata ove non voglio entrare per carità nel terreno minato
Delle polemiche ci mancherebbe altro lo sentiamo cosa dice l'amico Pietro però quando è autonomia differenziata ma ci piace meno mettiamola così
Autonomia ove autonomia o non lo è
Cioè come il calcio di rigore per Boskov quando arbitro fischia autonomia e autonomia è un concetto consolidato i stabilizzato nell'esiguo del costituzionalismo
Anzi vuoi dire il concetto portante della filosofia del costituzionalismo perché autonomia che cosa vuol dire ci sono dei terreni confinanti con quell'autonomia che talvolta noi usiamo in maniera quasi come se fossero dei sinonimi
Mio pensati quatto ma ce ne sarebbero anche altri uno è sovranità autonomia anche sovranità cioè la capacità di saper sfidare appunto delle regole interne di essere indipendenti quindi anche l'indipendenza e un termine un concetto se vi piace di più confinante con autonomia
L'autodeterminazione che cos'è l'autodeterminazione se non la capacità dell'auto di darsi un'autonomia o individuale come centro o addirittura collettiva dato deviazione dei popoli e poi il pluralismo anche il pluralismo è un concetto confinante con quello di autonomia
Allora vedete autonomia lo possiamo a stravolgere come termine principale ma da cui derivano declinano discendono tutto una serie di termini di concetti giuridici che hanno una loro
Camosci storia nella cultura giuridica che da lì provengono
Secondo me sono andato nell'autonomia me lo potete contestare sarei
Sarà il primo a diciamo confrontarmi su questo sarebbe anche bellissimo immaginare appunto le autonomia al plurale come voi
Nella loro pluralità si trasformano anche in altri concetti ma che partono da quello di auto
Allora indipendenza sovranità autodeterminazione pluralismo e mi fermo qui e non è poco
Però che cosa ho fatto sapete quando uno Paolo convegno o come malato onorevole perché è un po'si prepara attivate vera leggere quanto che cosa no
E però lo dico al diciamo soprattutto a beneficio dei giovani dei giovanissimi mi scuseranno i colleghi
E gli amici presenti ma uno si va a vedere i classici perché non sbaglia mai con i classici non toppa che poi anche andate a vedere l'ultima monografia sulle autonomie sarà anche bellissima non so se
Mi scuso qualora ci fosse presente con uno che ha svitato sarà bellissima ma insomma il classico e quello che ti dà una scelte
Ebbene sapete un classico della scienza giuridica italiana del Novecento come dire non solo del Novecento che ha scritto la voce autonomia in un libretto
Non tanto frequentato erroneamente perché una chicca meravigliosa che si intitolava frammenti di un dizionario giuridico incerto Santi Romano schiena voce autonomia
Permettetemi di leggere poche righe
Con i quali romano appare la voce autonomia c'è tutto portate che questo che vi sto per leggere incredibile quante cose ci si trovano dentro
La parola autonomia scrive Romano a nel diritto vari significati
In quello più ampio e generico indica ogni possibilità di autodeterminazione e quindi le capacità attive i poteri i diritti soggettivi
Nello specifico indica soggettivamente la puzza percepita di darsi un ordinamento giuridico io ci leggo il potere costituente
E oggettivamente in caratteri proprio di un ordinamento giuridico che individui o enti si costituiscono da fare in contrapposta al carattere degli ordinamenti che per essi sono costituiti da altri
Di lei
Certe volte si capisce no
Il il titolo che si è soliti usare anteponendo la quello di professori chiarissimo Professore chiarissimo quando uno ha la capacità di essere punto chiaro
Come lo è formano quindi secondo io ci leggo tutto ci leggo non solo quelle parole quelle qui lei li del costituzionalismo che ho provato a individuare come diciamo derivate dal Pala parola autonomia ma anche di più
Chiaro che qui siamo nel quarantasette ottomano aveva già
Teorizzato la pluralità degli ordinamenti insiste sull'ordinamento ma quando dice di darsi un ordinamento ovvero l'autonomia e anche potere costituente cioè la capacità di potersi dare tasse una Costituzione
Il nome di l'autodeterminazione il concetto che Romano utilizza poi
La la voce si espande operata una dozzina di pagine ma come dire bella raccomando
Come tutte le cose di Romano e dei classici
Allora
Vengo al al dunque la cosa che mi incuriosisce di più e ho molto apprezzato
La a a
Il programma di questa nostra
Iniziativa cioè mettere insieme varie anime che si raccolgono intorno al concetto di autonomia ma che appunto confermano che gli autonomia e un termine univoco ma che può avere per riavere
Tante declinazioni
Autore territoriali lo sentiremo da Pietro Ciardo i partiti politici e quindi l'autonomia della politica
Do la mia sindacale ovviamente religiosa e la scuola forse il fosse usando si rischiava di mettere troppa carne al fuoco ma c'è anche l'autonomia dei privati no cioè la collega
L'autonomia
Contrattualistica l'autonomia dei privati e quanto di più esplicativo nella logica del diritto civile c'è l'autonomia giudiziaria apprezzate le risoluzioni tardi arbitrale che cosa sono se non l'autonomia dei giudici di Fazzi giudici e con l'otto di decidere una una una questione di contenzioso fra più soggetti
Allora
Direi prima di dare la favola Pietro Ciarlo che ascolteremo tutti con quanto interessa anche perché credo che proprio Di Pietro sia un po'quello inevitabilmente immettere i piedi nel piatto così dire perché autonomie territoriali e all'ordine del giorno dell'agenda istituzionale italiana come sapete però però vorrei insistere su un aspetto cioè non assorbiamo questo concetto spiegandolo a delle questioni che oggi possono assumere torsioni chiama qualcuno possono non piacere
Cioè la eventuale differenziazione
Dei territori non deve andare a scapito del concetto di autonomia che è un concetto costituzionalizzato
E autonomie sono autonomie territoriali sono autonomie locali e così dice la Costituzione ci possiamo metterci d'accordo su questo
Ma le autonomie hanno un senso solo se vengono valorizzate solo se vengono riconosciuta e non sulla carta ma nell'effettività che è quella che conta
Ho qui davanti a me il professor anzi mi verrebbe da dire l'onorevole Zaccaria perché mi si ricorderà
No Roberto dico onorevole perché per quello che sto per dire
No però scusami Porthos qualcosa perché io venni in commissione Affari costituzionali di cui tu devi componente
Per discutere di una questione molto interessante in un'audizione avevamo io Massimo Luciani
Cioè la possibilità per i comuni di distaccarsi da una Regione e passare ad un altro te lo ricordi
Ora tema a political quindi fu una bellissima test
Esatto eh sì perché poi il referendum quel parlamento doveva ratificare il tema bellissimo né diede adito a un'ampia discussione molto attenta perché non c'era un un ritorno politico come di solito no
Beh quella che cos'è se non l'esaltazione dell'autonomia
Concederà ai Comuni la possibilità di lasciare il proprio territorio e passare ad un altro che cos'è se non l'autodeterminazione dei popoli sia pure in trentaquattro mesi
Il trentaquattresimo in sessantaquattro i listini microscopica ma è Napol conta di un popolo non si potrà chiamare così perché la Corte costituzionale ha detto che non si possono
Riconoscere popolazioni autonome e distaccate rispetto a quella unitaria italiana ci fu la famosa sentenza sul popolo sardo
Guai a chiamarlo così Roger un attentato all'unità ma lasciamo perdere
Però quello è un piccolo esempio in cui si esalta e si valorizza al massimo l'autonomia ma non come valore astratto ma come valore effettivo c'è la possibilità di lasciare per il caso del
Dei Paesi Roberto lo ricorderà dell'Alta Valmarecchia che dalle Marche vollero passare all'Emilia Romagna
Appunto un certo punto di sorpassare ci siamo stufati mi sarebbe Marche perché non non c'erano riconosciamo
Come autonomia diciamo come tradizione come come sovranità in quel territorio e allora ci trasferiamo in un'altra Reggio
E quello fu un esempio uno dei tanti però
E di come altro come sapete riconosciuto alla costituzione di come appunto si poté esplicitare in forma oggettiva concreta effettiva l'autonomia attraverso una decisione improprio perché di questo si tratta l'autonomia
Poi sentiremo cioè
Do che ci dice apposito cioè la differenziazione
Come dire
Va oltre l'autonomia nel senso che c'è un limite all'autonomia che consiste in in in qualche cosa d'altro in qualche alto a parametro che non è quello dell'autonomia
Io mi fermo deve un grazie
Ho fatto quelle conclusioni ma qui proprio ma siccome dobbiamo chiudere entro le sette vedo anticipate in modo tale che vi garantisco di poter prendere il treno per tornare nelle vostre case per quelli che non vivono a Napoli
Quindi diamo inizio al nostro dibattito
E dare pensato la parola al professor Pietro Ciarlo
Dell'università degli Studi emiliani anima napoletani di mondialmente il quale ci parlerà delle autonomie territoriali caro Pietro sono le sei e le quindici e quarantuno detto alle sedici veri spegnere il microfono grazie
Per
Grazie
Vent'anni federalismi grazie Beniamino
Era evidente
Era sua moglie che oggi con noi grazie all'occorrenza
Novelli
Anna Poggi
Che continua il federalismo
Ha un'età fra altre
Sandro sei anni ogni tanto nicchia
Niente mi chiama qui dove sono stato studente dell'insegnamento dieci anni cioè faccio sempre questa mozione degli affetti benché qualcuno la posso ritenere stantia
E a Tommaso Frosini che una porzione se domande alle quali erano molto intenzione di rispondere dell'ordine K attacca perché vorrei fare un altro buon riscosse complanari a quelli che hanno fatto a Sandro Tettamanzi ha ma un pochino
Un pochino diresse cercando di aggiungere qualcosina
Ma prima di tutto come è stato detto garanzie che tornasse pesante il pluralismo ha avuto
Ottimi amici naturalmente alla Wana replica ma per quello che ci riguarda
Otto soprattutto come nemico lo Stato
Lo Stato centralista così come si è formato
Ma poi che cosa via via sono cambiate
E vediamo che oggi questo paradigma non funziona proprio più
Abbiamo ormai l'idea che la democrazia si identifica con il pluralismo
E anche formazioni intermedie associazioni organizzazioni che per loro natura non sono voltante a pluralismo hanno dovuto in qualche modo accettare il pluralismo
Mi riferisco anche per l'importanza che evitare per esempio alle chiese in generale
Finanche le chiese molte chiese nel mondo
Sono diventate pluralistica
Cioè riconoscono l'esistenza legittima di altre Fei religiosa e non pensano che le altre sedi religiosa debbano essere
Con cui state abolite ma pensano anche con le altre fedi religiose bisogna convivere questo è la natura del pluralismo cioè ammettere la diversità edile
Che con lei diversità si intende compiere forma tra democrazia e pluralismo non c'è più possibilità di distinzione dei concetti
Le democrazie sono pluraliste e il pluralismo non può vivere senza la democrazia cioè insomma sono due cose strettamente compenetrare
Però le cose sono molto cambiata che dicevo prima
Per esempio uno dei saggi più citati
In materia di pluralismo è il famosissimo giustamente famosissimo saggio di Pizzorno del mille novecentottanta i soggetti del pluralismo che poi in qualche modo
Però
Normalmente viene citato soprattutto nelle occasioni colloquiali come queste sono così ma non è il titolo completo
Perché il titolo ENI i soggetti del pluralismo due volte
Classi partiti sindacati
E questo è già ci dà l'idea di diciamo di un universo che è molto diverso da quello qua uno vive e tornerà un sociologo vedeva riconosce della società con gli occhi del sociologo e quindi ci tenne come di
A quei due punti e dire che la se partiti sindacato
Perché la Democrazia è il pluralismo sono ormai inscindibili
Per tante ragioni che non sto a dire ma anche per una fondamentale
Che il pluralismo come tante cose della nostra società dell'ordinamento giuridico si fonda
Su una norma e sulla forza
Gennaro anche in qualche modo Tommaso
No no
Quello della norma ed era forza sembrano due universi molto distanti ma non è detto che sia non sempre in vista quando Pizzorno identifica nel sindacato uno dei soggetti del pluralismo certamente fa bene
Certamente e così certamente non ci può essere democrazia pluralismo senza un qualche riconoscimento normativo della libertà sindacale
Ma
Se noi pensiamo al sindacato degli anni Ottanta il saggio di
Pizzorno è del mille novecento porta
Se noi pensiamo al sindacato del mille novecentottanta e al sindacato di oggi pensiamo a due corsie come vende diverso
A partire dalla composizione sociologica del sindacato adesso i tre sindacati confederali hanno più o meno tutti quanti sognano stessa consigli condizioni cinquantadue cinquantadue per cento di tessere attive sono pensionati
E che fanno riferimento quindi al politiche legislative per la propria auto tutte basterebbe questo ma abbassano le cognizioni intuitive
Li abbiamo tutti per sapere che il sindacato degli anni Ottanta è quello
Attuale sono due soggetti morto diversi sono due soggetti il sindacato è profondamente cambiato
Anche in quanto forse non solo come composizione come ruolo ma anche proprio come Fo
E allora se noi vogliamo mutuare
Qualcosa che è stato rettore del fondante per il federalismo così mi porto anche presso le tematiche dell'autonomia territoriale
Il pluralismo
Non è dato una volta per tutte
è un processo permanente è un processo che esiste un processo
Del pluralismo
Per cui oggetti del pluralismo in diverse fasi in diverse epoche hanno pesi diversi assumono su di sé
Scoprì obiettivi che possono essere anche significativamente differente
Da quello da quelli che erano nel passato in un passato neanche troppo Lugano
Così come è stato detto che il federalismo è un processo nella dinamica tra centro e periferia che non si arresta mai perché i rapporti di forza cambiano l'ora la natura le necessità
Credo che noi possiamo fosse adattare questo paradigma
Anche al pluralismo è questo adattamento diciamo così ci spiega molte cose e anche secondo me molti errori io li chiamo
C'era mia madre hanno tutti ragione quindi insomma alla fine se ognuno sente no Cecchi beatifica chi demonizza contro tutti ragione insomma ma voglio dire io richiamo volutamente errori per brevità ma anche perché nel mille occhi sono apparse sempre tale vi devo dire proceduto a ciò ad utile a Giordano Jody pure io allora dopo aver che va è per esempio quando si è parlato
è uno dei libri di maggiore successo mondiale è stato la fine dello Stato nazione di ormai quello era un libro metodologicamente nel merito sbagliato
Io ho notato una al leader libico voluto recensire proprio per dire questo
Perché ma chi l'aveva detto e dello Stato nazione era finito
Perché è ormai invece di andarlo a dire
A ai francesi che abitano lungo il Reno
Tedeschi che Arpino all'altra parte del Renon o andava a dire ai palestinesi non andava a dire agli africani non era andato a dire ai cinesi da quelli che sono usciti drammaticamente poi
Dall'Unione Sovietica come abbiamo visto eccetera eccetera cioè lo Stato nazione si collocava libero
Di Omar è uscito nei primissimi anni novanta in inglese e poi è stato tradotto in italiano prevedono la novantasette novantotto Max Reger
E ormai fine di avere un vero in cui ogni tanto si scriveva qualche libro colla fino alla fine del lavoro la fine dello Stato-nazione la fine della storia
E poi
Tutte queste fino almeno alcune di queste Fini non si sono rivelate tanto Fini mafiosa datazione vedete che cosa sta succedendo il nome che allo stato
Cioran anche imperialismo ma in nome dello Stato
Nazioni
E allora però certamente lo Stato-nazione nel contesto della globalizzazione
Cambiava di ruolo
John trasformazioni ma non per questo noi prendiamo e facciamo la croce sullo Stato nazione
Come il pluralismo come in questa
Continua riposizionarsi in questo processo
Permanente del pluralismo che trova il proprio fondamento su norme
Costituzionale sulle norme costituzionali della democrazia no per esempio il riconoscimento di alcune libertà politica e sindacale riconoscimento delle autonomie territoriali in realtà poi
Sono pienamente investiti da tutte le dinamiche che percorrono il mondo percorrono la vita
Le autonomie territoriali in Italia a lungo sono state una specie di principio spera
Implementiamo le autonomie territoriali
In primo luogo le regioni che non c'era no e vedete che saremo tutti più felici
Questa
Formulazione detta oggi suona
Un po'fantasiosa diciamo così torna perché
Non lo so se qualcuno pensa che la propria felicità di mente dipenda dall'implementazione del terrore in silenzio spalle ordinanza horror io vivo Biagio sono felice Parenzo no
Quasi per scadere dava sempre da un biologo basta allora se lo posso
E allora questo dibattito per esempio che c'è sul centosedici no
E sull'attuazione di una riforma che va detto perché bacino veramente non ci dobbiamo è stata un'altra bene o male bello o brutto che si ventuno anni fa e non è che uno può far finta che la riforma e di oggi e che
Come rispondiamo a una esigenza dell'oggi
Erano altre esigenze e la riforma del duecentosedici
Cioè l'attuazione del centosedici
Noi pensiamo che quella sia adesso la strada per una importante trasformazione del nostro Paese
Io non credo alla fine ci possono essere dei danni che giustamente vengono denunziante nell'equilibrio nella distribuzione delle risorse
Poi voglio dire a un dibattito misterioso perché nessuno riesce a capire bene come fruirà non le risorse le funzioni
Poi c'è lo si parla di legislazione a norma del centosedici ma vale le leggi le regioni non sono più semmai lo sono state con legislatore
Mio come si passa la
Forse l'ho detto fuori tempo troppo presto che il futuro delle regioni non era nella nella legislazione regioni prima ci vorrà molto tempo a fare queste ricette adesso ci vuole un attimo con internet si va a vedere le regioni di Harlem ci fanno
Praticamente se
Non sono più un registratore intanto pone seicentosedici si discute di legislazione per coprire un'altra cosa il trasferimento di funzioni amministrative e di risorse economiche
Ma nello come dire no e alla naturalmente c'è un mentre il discorso che quello che riguarda la legislazione
Però questo diciamo non fa bene allora pluralismo al ruolo dei LEA
Autonomia perché i discorsi sul pluralismo
In quanto intanto hanno non solo la no ma anche rafforzare
Realtà l'effettività
Dei rapporti non possa essere di mera facciata noi facciamo finta che si tratti della legislazione ma in realtà siamo parlando di distribuzione di risorse e di allocazione delle funzioni amministrative ma poi i conti non tornano
I conti non tornano perché si aggiunge delusione delusione perché falsa nel caso iniziare a dire che per valorizzare per esempio l'autonomia regionale bisogna fare un discorso sulla capacità amministrativa delle delle regioni e cercare di mettere al centro delle indagini
Roberto Bin curante un libricino con molti interventi una ventina faccio anche più di persone di studiosi di diritto costituzionale non di persone diciamo così perché non hanno ragion diverse tra
Bisogno di colleghi che hanno
A cui lui ha chiesto
Cioè che hanno assistito alla nascita delle hanno partecipato in qualche modo alla nascita delle regioni assoluto ordinario quindi tutti piuttosto avanti degli anni ma devo dire
Tutti di grande esperienza appunto ma quasi tutti hanno segnalato che l'attività legislativa regionale non c'è
Per Fini
Che quindi bisogna farla il futuro delle ragioni sta da un'altra parte
Come a suo tempo anch'io mi benissimo disegnare
Vedete adesso mi avvio alle conclusioni
Bisogna discorrere come c'avete invitato a fare dei soggetti del pluralismo
Ma contestualmente
Bisogna discutere dei soggetti del centralismo
Ma qual è oggi il nemico del pluralismo lo Stato no gite nel trentasei diceva un solo nemico lo sta
E lo Stato lo Stato che alla costituzione lo Stato che
Fonda i diversi pluralismo e di cui oggi discutiamo con norme costituzionali
Perché anche se la nostra Costituzione USA prevalentemente la parola Repubblica la nostra Costituzione eh sia nessuno come divi dispiaccia la costituzione dello Stato Italia
Dello Stato italiano è questo Stato che fu fondato normativamente pluralismo uno stato della democrazia o gli altri Stati come il nostro l'Europa questa questo è il nostro nemico
Non credo i soggetti del centralismo
Presto una dialettica centro periferia autonomi partiti sindacati insomma è tutto l'elenco
Sandro faceva riferimento giustamente alle formazioni sociali questo grande Elenco non trionfo del pluralismo hanno lei sa importante ma se non dobbiamo individuare i nemici del pluralismo cioè il centralismo che tende ad essere esclusivo
Cioè a un'onta degli impieghi diversi se oggetti creando incompatibilità ci dobbiamo spostato dall'altra parte non sullo stato
Ormai è chiaro che ci sono per i grandi società della tecnologia
Pensando fondando una Società di cui non si capisce bene quale sarà l'esito mandano per una cattiva volontà
Di queste Beghetto è
Ma perché così vanno le cose
Che cosa intendo dire intendo dire che ci sono processi di cui quella responsabilità è talmente diffuso che non votabile alle su
Ieri il colpevole ove mai ci sia un po'per ore da ricercare
Delizie intelligenza artificiale del fatto che le nostre vite potranno essere in futuro o che lo sono già in parte governante da oscuri algoritmi che manovrano anche il pluralismo
Perché tanto inossidabile sono dentro dappertutto e ciò non soltanto delle varianti
Da inserire in un angolino
Ma c'è un golpe non c'è un forte non c'è un gruppetto le cose crescono da assolvere
No il fatto che crescano dal sole e in un regime come dire potremmo dire di spontaneità
Vengono forse ancora più importante di mettere in piedi come la vostra la nostra iniziativa vuole fare una risoluzione sui soggetti del pluralismo
Perché alla fine noi dobbiamo costruire soggetti del costruire seguire riscontrare l'esistenza di soggetti del pluralismo che siano competitivi con le nuove forme di centralismo
Se no non cioè se noi pensiamo ancora un pluralismo che apre nemico lo Stato nazione o lo Stato secondo me non facciamo un grande servizio sì c'è una dialettica che qui come dicevo prima ma è questo il punto
A mio modo di vivere io vado divenne leggi sono questi processi
Globali che sono difficilmente controllabili ma rispetto ai quali bisogna fare l'opposizione dialettica verso l'Europa iniziata con in questi primi regolamenti no ad attirare Sicily ho finito dove occupa
A tirare fuori una normativa che tende a contrastare questo
Questo
Questo mandamento delle cose
E sono nati tanti movimenti globali che proprio perché Marinelli R. proprio perché appena neanche forse possono suscitare anche leader le diffidenze si pensi per esempio
All'integralismo ambientalista che poi porta fuori strada eccetera eccetera
Ma le Autonomie il pluralismo le autonomie dentro il nostro ordinamento devono rapportarsi comunque secondo me indispensabili con questi grandi temi altrimenti non hanno una vera e propria
Sostanza
Nella forza che invece è indispensabile al pluralismo io
Qui chiudo
Questo
In questo ovvero leggendo alcune cose di Toni Negri attualmente Toninelli per il suo papà passato per il suo per per la sua attività politiche assalto soprattutto in Italia demonizzando ma ci sono degli sfondi volto interessanti poi prese soprattutto secondo me nel libro dedicato alla moltitudine alla moltitudine cioè a questa cosa indistinta
Che secondo lui io non dico che sia così ma questa indistinta insieme di individui dice oggetti che lui chiama moltitudine ma la possiamo chiamare in un altro modo ma coglie un fenomeno secondo me
Perché noi dobbiamo cercare di collegare il pluralismo storico così come l'abbiamo conosciuto così come è stato rappresentato in questa locandina con lì i grandi movimenti di fondo
Della nostra Società della società italiana è delle società simili alle Knox io credo che altro unici oggetti del pluralismo sono più naturalmente evocati a questo destino
Paradossalmente forse anche le chiese e altri meno perché hanno un radicamento più forte nella norma e progetti e perché per mentalità per cultura per tante ragioni non sono propensi a questa visione delle cose questo collega sì con
Movimenti recenti che credo che purtroppo le Autonomie territoriale hanno questa per loro natura hanno questa difficoltà
Si muovono molto sulla difensiva
E poco e sono poco indirizzate accogliere questi fenomeni della contemporaneità
Forse il contributo maggiore che possiamo dare alle autonomie territoriali dal punto di vista del pluralismo
Quello di guardare fuori la lingua cinta daziaria grazie
Grazie volte al professor Pietro lasciando questo suo intervento come sempre
Effervescente e vorrei dire anche perché consentimi Pietro hai fatto bene a non entrare in medias res della diciamo tematica cangiante perché ancora parliamo di sessanta persone che si riuniscono e dove dovrebbero studiare il letto e ciò sappiamo ben poco ancora
Fenomeno appunto e quello del pluralismo come la intende scritto tu salvo questa citazione finale che insomma non non condivido ma a apprezzo è stato anche l'uno studioso
Uno studioso che come dire amava anche indossava il passamontagna ma insomma gli è consentito a quei tempi forse
Come
No no però era ordinario di Filosofia del Diritto allievo di o cocker
Va bene grazie anche per i tempi Pietro allora andiamo alla scienza della politica un fortunato Mosella che insegna appunto scienza politica presso questa università e al quale diamo venti minuti di tempo per parlarci del pluralismo dei partiti politici tema bellissimo umana difficile abbottonato perché oggi si veda bene non solo i partiti ce lo deve dire truppe
Allora grazie
Intanto sono molto lieto di essere qui sia avvenuta perché un'occasione importante questo di vent'anni federalismi tesa una rivista Charta lottato al dibattito pubblico alla comunità degli studiosi sia perché sembra invece di tornare in questa comunità allargava di costituzionalisti
Alla quale mi sembrerebbe che sia accettato ma per buona volontà dicono che aprono la porta per me è sempre molto molto importante diciamo partecipare a tutto ciò da quella della scienza politica
Così come anche nella relazione di Milano Cia
Il titolo mi porta una una suggestione
Che ha mi fa porre l'enfasi più sul pluralismo che sull'autonomia anche se sono stati citati
Per gli Autori importanti dei classici vere dai propri naturalmente non posso mettere su questa linea
Dei classici ma posso dire che già secondo me importante laburista disciplinare il fatto che dato questo titolo dalla redazione dei federalisti mi a me nessuno immediatamente il termine pluralismo più ancora di quello di Autonomie
In questa breve relazione io vorrei mostrare come i partiti politici che non l'altro a definire
Ne a dimostrare
E siamo vivi o morti in quanto la prima tesi e già dimostrata sono ben vivi
E leciti ma questa breve relazione vorrei mostrare invece tre punti di semplici angelicata impegnativi da Porta dei venti minuti ma cercherò di essere sintetico
Il primo punto che i partiti sono soggetti intrinsecamente pluralisti e quindi sono quei soggetti che possono vivere solo in una in un regime pluralista e vedi lo vuoi perché e dettano poi pluralismo
Che questi martiri hanno attraversato più stagioni storiche realizzando variabile l'azioni con il pluralismo
E infine non è attualmente la crisi delle democrazie si può riassumere proprio come un limite del rapporto fra partiti e pluralismo
Per da discettare su questi tre punti è importante partire da un dato se volete banale possiamo dire etimologico la parola partito a derivava fa quindi il termine partito immediatamente ma a ricordarci di un'autonomia e l'indipendenza di un qualcosa che scrisse sia ciò non legato a un tutto
In realtà quando nasce il partito
Viene consigliato il partito immediatamente con una fazione
E quindi come un soggetto che possano non essere un soggetto di pluralismo con un soggetto che possono minacciare l'ordine politico
Ovviamente nell'Ottocento in virtù la la concezione di intolleranza politica si inizia a migliaia i partiti sotto un'altra luce sotto un'altra prospettiva
Però di fare dibattiti politici abbraccio modica di pluralismo quando diventò il tassello di un tutto più ampio
Il punto che sottolinea Giovanni Sartori quando ci dice che per lo sviluppo della democrazia e importante il passaggio lo loda fazione a partito
E questo passaggio comporta una visione pluralista giudice come conseguenza dell'abbandono di una concezione organici sia dell'ordine politico
Mentre all'interno di una visione organici risicati i bond con un comune i contratti sono ritenuti sempre nocivi l'ordine politico la pace interna
La nuova concezione pluralista e contrasto tra interessi e parti non viene più inteso come distruttivo
Dice voi andando avanti Giovanni Sartori l'idea è importante per questo passaggio dal fazioni a partire anche per
Di non sono fazioni la convivenza che il partito sia parte la convinzione scusare che il partito sia parte di un tutto e la visione secondo cui i partiti sono canali di espressioni degli interessi nell'opinioni presenti nella società
Ovviamente se noi guardiamo al caso
Che attualmente rappresentano democrazia più estesa al mondo ma è anche la terra dove la democrazia affatto le prove tecniche per poter permettere la partecipazione delle masse ovvero gli Stati Uniti d'America
Non vediamo anche che negli Stati Uniti l'idea di partito è stata fortemente avversata in quanto espressione del delle fazioni
Lidia le organizzazioni stabili partito dai fatti i fatti fatto fatica ad affermarsi anemici e con i parlamentari posso rivoluzionari
La creazione di una rete autonoma e duratura di relazioni interpersonali viene agli esordi percepita come una minaccia al monopolio governativo del controllo politico del territorio è ovviamente il tutto
Ciò ritroviamo la contrapposizione fra Jefferson da una parte e invece governativi dall'altra parte
Da lì a poco su entrambi gli schieramenti partiti politici si affermeranno come questa espressione di Mauro Calise come rivoluzionaria macchina umanoide per la mobilitazione di massa
Qui il primo punto su cui vorrei soffermarmi e proprio questo i partiti sono soggetto del pluralismo se non su un solo soggetto dell'autonomia
Ma se il pluralismo viene articolato sulla base di una concezione che tiene insieme parti e tutto altrimenti i partiti se non c'è il tutto non sono soggetti del pluralismo
Ovviamente in questo passaggio da fazioni appartenuto c'è un altro passaggio molto significativo ovvero i partiti non solo riguardano il tutto ma diventa uno governanti
E quindi quel tutto a cui i partiti vengono destinati diventa lo Stato o si vuol dire la forma dello Stato
Nel momento in cui il partito diventa Stato si fa stato
Il partito caratterizzato il tutto però può caratterizzare in due modi differenti nell'esperienza democratica
Caratterizza quel tutto in modo
Quando poi dividi troveremo più anche l'espressione anche le carte al partito
La moto d'allontanarsi dalle masse ed a farsi amministrazione pubblica anche al costo deciderà un illegali con la massa che i partiti si si dovevano rappresentare e poi abbiamo invece la manifestazione del partito in cui reggini che sono i regimi non democratici in cui ritroviamo l'espressione del partito unico
Nell'uno e nell'altro caso e il partito determinare la forma di Stato
Infatti nella definizione minima di democrazia che ogni studenti devo studiare al primo anno di un corso di Scienza politica noi troviamo proprio questo l'ho pochissimi pochissimi tratti definitori minimi di democrazia uno di questo il numero di parti
E se questo mio ripartiti scende sotto i due
Non abbiamo la forma democratica basta questo
Anche al costo di assicurare tutte le procedure che poi che potrebbero riguardare la democrazia quindi per questa ragione villa partito è intrinsecamente pluralista
Perché se i partiti non si relazionava un tutto così da garantire pluralismo di quel tutto non possiamo più parlare semplicemente più colti pro Lazio
Non ci possono essere autonomia che non so che siamo più condizionanti di quel tutto del partito politico tant'è che la forma di Stato si definisce in primo luogo rispetto al numero e alla natura dei partiti
Il secondo punto
Un altro ambito in cui poter riconoscere il pluralismo dei partiti se scendiamo di livello rispetto alla forma di Stato e la forma di governo e qui interviene
In maniera massiccia la la scuola napoletana per la chiamiamo un po'così superando anche gli steccati disciplinari
E cosa ci dice questa questa visione che fa dei partiti un formante nella forma di governo cioè i partiti che riescono a condizionare fortemente la forma di governo ci dicono che sono in è importante la modellistica costituzionale classica
Le distinzioni fra i tipi classici sono ben segnalati da da alcune caratteristiche che andranno a caratterizzare il presidenzialismo semipresidenzialismo parlamentarismo
Ma riconosciamo storicamente dei casi aperta transizione traslazione da una una casella l'altra della modellistica costituzionale anche la due in laddove la forma diciamo costituzionale non viene toccata nelle sue caratteristiche
Si può dire scritte formali normative
In questi giorni in cui c'è stato verso un'ora funerale e Silvio Berlusconi
Si è riparlato di prima seconda Repubblica espressioni che non sono care soprattutto ai costituzionalisti
Io parlo spesso di prima e seconda Repubblica ma non mi riferisco all'Italia
Mi riferisco agli Stati Uniti d'America
Laddove una ricchissima letteratura riconosce l'Ottocento come secolo dei partiti
E il Novecento come il secolo dei presidenti a partire alla grande cavalcata di un Roosevelt che ha modificato l'amministrazione pubblica dello Stato
Fino ad arrivare a Taranto e se anche la polizza legislativo se vediamo l'incidenza degli ex enti Wonders attualmente utilizzati da Trump noi vediamo che effettivamente gli Stati Uniti sono il paese dei presidenti
Ma gli Stati Uniti che sono il Paese e per i presidenti non lo sono sempre stati
Il Paese dei presidenti perché ottocento erano il paese dei partiti
E qual è la distinzione per definire la forma di governo primo repubblicano americano il secondo repubblicano americano al proprio ruolo dei partiti cioè come i leader riesce a rafforzarsi all'interno dei partiti
E quindi a raggiungere un cavallo espressione di letto plebiscitario con la popolazione e quindi sulla base di questo rafforzamento dieci a scalzare
Il peso e diciamo l'incidenza di partiti medesimi tra l'altro anche dal punto di vista espressivo è bello fare il paragone Italia Stati Uniti perché ritorno le stesse anche la stessa terminologia se si vuole transizione Prima Seconda Repubblica
E e così via
Quindi possiamo dire come secondo punto in Italia
Il passaggio a un diverso tipo di parlamentarismo è avvenuto non per il cambiamento del della carta costituzionale come Nuto
Mai venuto in virtù di della dell'espressione il nuovo tipo di partito che possiamo chiamare partito personale parto di Verissimo partito di proprietario di un imprenditore
Che poi ha condizionato gli altri partiti fino a diffondere il modello prima in Italia
E poi all'estero e in questo senso Silvio Berlusconi è stato un grande innovatore della politica
Non considero cui il segno di questa innovazione ma la quantità e la possibilità che questa innovazione venisse trovata in Italia e diffusa in altri contesti geografici
Un terzo ambito in cui il partito definisce un livello di pluralismo e quello interno
Il partito e a così tanta incidenza definire la forma di Stato e così tanta incidenza definito la forma di governo definisce anche la propria forma
E in questo ambito in se stesso definisce i criteri di partecipazione delle masse
Ad esempio le voci gravi e queste possono scegliere proprio dei propri leader la possibilità che questi possono partecipare iscritti intendo a a dei consessi decisionali e così via
Per quello che ho detto quindi
Io non so nuovi finisco ora il partito ma si può dire questo complesso dei maggiori mi è stato affidato che il partito è intrinsecamente pluralista perché indetta livelli di pluralismo di un ordinamento
C'è però un'ultima considerazione da fare solo sesta quasi venendo immaginare non è così
è solo l'ultima affermazione l'ultima considerazione in cui mi riallaccio alle considerazioni iniziali
Perché temere in un discorso che lega partito il pluralismo perché venire presente sia le parti sia il tutto perché vennero il discorso dell'autonomia legato anche a un discorso che richiama
Il tutto che i partiti devono realizzare
Perché i partiti non ce la fanno più proprio in cui su questo versante
Prima è stato richiamato Demos
Possiamo dire che
I partiti non sono solo un soggetto che riesce a garantire l'autonomia
Sono anche a un partito sono anche un soggetto che riesce a ridurre la frammentazione
Il Parlamento senza i partiti sarebbe un cult
E infatti di recente posta divenendo
The martiri non tengono nella nella dorsale che che lega centro e periferia allora il rapporto fra cento e regioni diventa caotico
E se Valterino vengono insieme i sindaci allora abbiamo l'espressione come dire le le Cento piazze e i partiti non fanno da collante fra Parlamento e governo loro abbiamo un governo che non rispetta le le libertà parlamentare
Allora ecco guardiamo i partiti come il soggetto principe per garantire pluralismo
Attenzione perché è un tema importante degli ultimi anni i partiti sono anche dei soggetti che operano una intensa riduzione della complessità
Sono anche quei soggetti che riescono a far penetrare nelle masse nello Stato
Ma vedo uscire a far partecipare le masse bisogna anche i partiti operino delle semplificazioni
Già nello spazio elettorale gli elettori che potrebbe valere Perón in testa un'opinione sono soggette a delle scelte che sono strutturate e sono strutturale dei partiti
Lo spazio politico conosce dei confini certo aperto al differente ma conosce dei dei dei confini in cui la comunità politica firmo riconosce
E l'ordinamento tiene e i partiti oltre a garantire le Autonomie
Di Guidoni mi nitidi potrebbe essere come dire più più di predisposto a parlare guardare i partiti garantiscono l'ordine
Grazie
Grazie a qualcun altro Musella tanti temi ora abbiamo il tempo qui di discuterli ma insomma come dire mi approccio differente come la mia banca indifferente cioè ho una visione più realista nonché conosca da dentro il sistema partitico però insomma ho l'impressione Fortunato che fondo quello che scrisse il tuo maestro ancora rimane fortemente segnato dell'idea del partito del ventunesimo secolo il patio personale
Nel partito personale non c'è il pluralismo perché il partito di una persona e decide Luís come veicolare pluralismo all'interno del suo partito
Ma di questo possiamo ovviamente certa cioè benissimo grazie anche per i tempi il professor Maurizio Ricci che insegna Diritto del lavoro all'università di Foggia nonché presidente della casa io che ci raccoglie tutti ci parlerà in venti minuti delle organizzazioni sindacali prego Maurizio
Bene grazie e innanzitutto un ringraziamento a favore nei confronti degli organizzatori Santo Stajano e Tommaso Frosini
L'invito e tra l'altro il ventennio ovviamente di fondazione della rivista federalismi che è stato be'in
Credo a questo punto sole Mezzato attraverso la scelta di un tema molto importante proprio nell'ottica della rivista federalismi ce autonomia Autonomie i soggetti del pluralismo
Prima di incominciare il mio intervento vorrei anche fare un brevissimo riferimento a Beniamino Caravita
Che come è noto
è stato fondamentale nella creazione della rivista ma come ha ricordato adesso Tommaso Frosini in questo momento sono stato rieletto presidente della casa che ma sono succeduto purtroppo sono succeduto Beniamino Caravita avrei di gran lunga sperato di non succederà in quelle circostanze proprio per la prematura scomparsa di Beniamino e devo essere sincero ho apprezzato di Beniamino
Il la tenacia il coraggio la determinazione e l'intelligenza nel guidare l'associazione in poco meno di un anno tra l'altro su un tema particolarmente compresso uno dei temi che affronta ramo che era la rivisitazione dei settori scientifico disciplinari per effetto della mutamento e della manutenzione ordinaria dei settori ultima battuta può incomincio subito il mio intervento
Dicendo mi sento molto vicino al diritto costituzionale e non solo anche per gli studi che ho fatto mi sono spesso e volentieri occupato della giustizia costituzionale in materia di rappresentatività di autonomia collettiva ma una conferma l'importanza anche del diritto costituzionale l'ho data che ovviamente
Sandro lo sa benissimo proponendo anche un si può nell'ambito di un'ampia azione ordinaria dell'ordinamento didattico un piccolo incremento dei CE più a favore del diritto costituzionale
E come è noto sono costituzione sono lavorista ovviamente non avevo evidentemente nessun interesse personale
O di settore in tal senso
Detto questo incomincio subito il mio intervento dicendo che il concetto di autonomia nella prospettiva lavoristica
Ha sempre emanato una melodia agrodolce nel senso che interrogarsi sull'autonomia significa avventurarsi all'interno di un sentire un po'scossi So che si biforca per poi ricongiungersi
Già Santi Romano aveva avvertito la per micio sita della polisemia insita nell'M. autonomia non riconducibile a un centro sistematico concettuale ma di quale autonomia parliamo
Come una specie di Giano bifronte in diritto del lavoro
Come attento non solo contro l'autorità sia del datore di lavoro sia dello Stato ma anche in parte contro se stesse o perlomeno contro l'idea dominante
Della metà dell'Ottocento per cui da un lato si è mosso per sottrarre gli interessi dei singoli lavoratori al gioco della libertà contrattuale riterrà la concezione anche del Codice civile del mille ottocentosessantacinque dall'altro lato svolgendo la sua naturale funzione protettiva del prestatore di lavoro attraverso il dominio della veterano mia
Quindi possiamo dire che tutela del contraente debole
Norma inderogabile parziale indisponibilità dei diritti
Legislazione sociale della fine degli ottocento con la nullità dei pacchi contrari rappresenta chino e costituiscano il patrimonio genetico del diritto del lavoro rispetto al diritto comune dei contratti
Vanno subito definiti i confini della mia riflessione anche perché desidero mantenermi ovviamente nei venti minuti concessi dal presidente
Mi soffermerò sulla dimensione della libertà dell'autonomia collettiva delle sue forme di controllo su quella individuale questore l'oggetto del mio intervento
Ricordo che il sindacato ha dovuto subire dal potere statale divieti assoluti prima relativi poi ed è per questo che il sindacato all'epoca ma anche nel Novecento
Ma anche sostanzialmente oggi tende a diffidare degli interventi eteronimi
Solo con la Costituzione repubblicana le categorie lavoristiche hanno assunto una diversa fisionomia
Lo stesso rapporto fra gruppi di lavoratori è stato immutato rispetto alla stagione ovviamente corporativa
Con l'affermazione della duplice libertà Luna positiva come autodeterminazione l'altra negativa come non impedimento oltre ad essere stato costituzionalizzato anche il conflitto articolo quaranta della Costituzione
Parlare di autonomia significa parlare del trentanove
Come noto soltanto il primo comma è stato attuato il secondo comma il terzo il quarto non hanno avuto pratica attuazione presentavano e presentano tuttora un grosso problema soprattutto su un profilo e cioè il campo di applicazione o l'efficacia soggettiva del contratto collettivo di diritto comune
Perché la presenza della seconda parte dell'articolo trentanove presenta oggi un un grosso problema è anche un grosso ostacolo per la effettività della contrattazione collettiva ma su questo
Ritiro alle conclusioni
Diciamo che disegnare un sindacato con poteri di rappresentanza legale per risolvere problemi di efficacia dell'azione contrattuale cioè il tema dell'efficacia Erika omnes del contratto collettivo fu una scelta dell'Assemblea costituente in cui si contrapposero
Le tre principali componenti politiche durante i lavori dell'Assemblea Costituente alla componente cattolica
Favorevole sostanzialmente a mantenere l'impostazione del corporativismo
E la componente socialista e comunista che invece erano nettamente contraria proprio perché ritenevano che occupavo bisognasse operare un in forte inversione di tendenza rispetto al passato
Quindi il la soluzione fu una soluzione di compromesso con un rinvio successivo al legislatore ordinario per dare eventualmente attuazione al contenuto della seconda parte dell'articolo trentanove
Perciò il contratto collettivo è stato inserito all'interno di uno schema delineato principalmente dal Codice civile del mille novecento quarantadue
Ma questo ha lasciato e ha costituito un grosso problema proprio sulla effettività e sull'applicazione dei contratti collettivi a favore dei lavoratori soprattutto per quanto riguarda l'applicazione dei minimi inderogabili di trattamento
Una Commissione bicamerale di inchiesta che fu nominata alla fine degli anni cinquanta rilievo una fortissima disapplicazione dei contratti collettivi a favore dei lavoratori oltre ad altri
Critici ad altre criticità presenti nel sistema di relazioni industriali nel nostro Paese la reiterazione continuativa che durava per anni del contratto a termine
Sicurezza sul lavoro sostanzialmente inesistente e così via ed è per questo motivo che la nuova maggioranza politica di centrosinistra
Nel mille novecentocinquantanove approvò la cosiddetta legge Vigorelli la legge settecentoquarantuno del cinquantanove
Con la quale seppur una tantum
Si dette sostanzialmente efficacia delega al governo di recepire i trattamenti minimi dei lavoratori
E per trascorre di veramente in DPR in modo tale da risolvere il problema della inefficacia della sostanziale disapplicazione del contenuto dei contratti collettivi
L'arco temporale era un arco temporale perentorio molti contratti collettivi non furono rinnovati motivo per cui l'anno successivo fu approvata una ulteriore legge la mille ventisette del mille novecentosessanta con cui si cercò chi prorogare per altri quindici mesi l'efficacia della legge Vigorelli
Ovviamente intervenne la Corte costituzionale e la Corte costituzionale intervenne con una sentenza molto importante la centosei del mille novecentosessantadue
Con la quale nel salvare la legge del mille novecentocinquantanove la salvo testualmente cito disciplina transitoria provvisoria d'eccezionale
Elaborando anche una nuova tipologia di decisione costituzionale che poi ha avuto moltissimo successo a prescindere dal diritto del lavoro ovviamente
E ovviamente la stessa Corte costituzionale non poteva non dichiarare l'incostituzionalità
Della successiva legge del mille novecentosessanta
Tuttavia le conseguenze negative della mancata attuazione della seconda parte dell'articolo trentanove dico negative nel senso di non sufficiente tutela dei lavoratori per quanto riguarda il campo di applicazione dei contratti collettivi
Sono state progressivamente attenuate per l'instaurazione di un sistema sindacale di fatto mi riferisco alla nota teoria Giuliana
Che necessitava per la sua effettività quindi alla teoria dell'ordinamento intersindacale di alcuni imprescindibili elementi una forte unità sindacale anche in merito alle decisioni politiche che si verificò a partire dagli anni sessanta ma soprattutto negli anni settanta un sindacato confederale in grado di incidere sulle dinamiche conflittuali
Nonché la spontanea generalizzata applicazione dei contratti collettivi tutti i fattori questi che sono venuti progressivamente meno che lo vedremo fra poco
Nella seconda metà degli anni settanta all'autonomia collettiva sono state attribuite anche funzioni para legislative
Autorizzando il contratto collettivo di diritto comune a integrare specificare derogare anche in termini peggiorativi opposta addirittura sostituire il precetto legale
E si quindi affermato che la fonte dell'efficacia vincolante del contratto collettivo
Vi si lesse nel potere rappresentativo del sindacato rispetto agli associati e che le associazioni sindacali difettava se lo di ogni potere di disposizione dei diritti individuali di costoro
Quindi l'applicabilità nel senso di vincolatività del contratto collettivo a soggetti diversi dagli iscritti alle associazioni sindacali
è un problema che va risolto all'interno del delineato sistema e relativa questione che è stato oggetto di un amplissimo dibattito in sede dottrinale e giurisprudenziale non può ovviamente prescindere da questo quadro di riferimento
E in questo che risiede l'attuale crisi dell'ordinamento intersindacale
Che aveva brillantemente
Colmato sostanzialmente un vuoto rappresentato dal problema di attribuire l'efficacia soggettiva del contratto collettivo diritto comune da un lato a fronte del macigno tra virgolette è rappresentato dalla seconda parte dell'articolo trentanove che rischiava ovviamente per qualsiasi intervento di apparire incostituzionale
Ora a fronte di questo quadro oggi
Come è cambiata la situazione oggi ma diciamo negli ultimi anni e profondamente mutato il sistema economico la rivoluzione tecnologica dall'automazione alla digitalizzazione vivamente al fortissima
All'intelligenza artificiale che nel diritto del lavoro ha modificato i di Montoya il contenuto delle prestazioni la lavorative
Ma immutato fortissimamente anche il panorama di relazioni industriali con una frammentazione rappresentativa un aumento esponenziale dei contratti collettivi nazionali
Come è noto tutti i contratti collettivi devono essere depositati presso il CNEL ce ne sono circa mille
Giusto per fare un esempio settore metalmeccanico ci sono o quindici o diciassette contratti collettivi nazionali di lavoro depositati presso il CNEL
E quindi bisogna riflettere questo punto sulle soluzioni al dilemma fra la libertà il pluralismo sindacale comma primo dell'articolo trentanove
E l'unicità del contratto collettivo in grado di dispiegare i suoi effetti verso tutti i difetti lavoratori di una specifica categoria che la seconda parte dell'articolo trentanove della Costituzione
E questo è un interrogativo che è strettamente correlato anche all'articolo diciannove dello Statuto dei lavoratori
L'articolo diciannove è l'articolo fondamentale che ha consentito l'ingresso e la istituzionalizzazione dei lavoratori dei sindacati nei luoghi di lavoro costituzione dell'eresia
Si pone un interrogativo su come lo Statuto dei lavoratori come noto del mille novecentosettanta ma già dal mille novecentonovanta la Corte costituzionale con la sentenza trenta del mille novecentonovanta e poi lo ha reiterato innumerevoli volte per altri trentatré anni ci si può neri un interrogativo come in oltre trenta
Tre anni si siano alternate otto legislature diciotto governi e quattordici Presidenti del Consiglio
Che hanno avuto un minimo comun denominatore cioè un silenzio così assordante Rispetto all'intervento esplicito da parte della Consulta nell'intervenire quantomeno sul ring sulla reel regolazione dell'articolo diciannove che nel frattempo era stato modificato per effetto di un referendum abrogativo
Referendum abrogativo che aveva più complicato che risolto ovviamente i problemi adesso non entro nei dettagli
Diciamo che i tempi sembrano essere maturi l'autonomia collettiva nel diritto del lavoro può moltissimo ma non può tutto
E non sembrano esserci all'orizzonte nemmeno proposte teoriche o metodologiche come quelle di Gino giugno in grado di rappresentare una valida risposta possibili ulteriori choc della FIAT richiamo a favore soprattutto di non lavoristi il problema l'ultima sentenza della Consulta è stata la duecentotrentuno quella più importante con una declaratoria di incostituzionalità era una sentenza additiva di principio
Perché al FIAT il FIOM CGIL aveva contrattato ma aveva deciso di nonna
Stipulare il contratto collettivo rispetto alla richiesta della FIOM-CGIL la direzione FIAT aveva risposto non hai diritto ad avere la RSA
Quindi questo aveva sollevato un problema ovviamente davanti al giudice ordinario il quale giudice ordinario ha rimesso ovviamente
La questione al vaglio della Consulta la quale consulta ha dichiarato appunto che in questo caso l'importante era che il sindacato aveva dimostrato effettività attraverso la partecipazione alla trattativa sindacale e in quanto tale aveva quindi sostanzialmente diritto
Alla costituzione delle Rsa
Ne a mio avviso è ostica abile affidare alla giurisprudenza è un ruolo così delicato sulla tenuta dei rapporti di forza tipici del sistema di relazioni industriali
Perché il dissenso di un attore rappresentativo del sistema di relazioni industriali
Viene valutato dall'ordinamento statuale e condivisi in mente solo sul piano della validità giuridica dell'accordo ma non risolve le criticità dell'intero sistema sindacale evidentemente quindi a fronte di una sostanziale impossibilità intervenire da parte della autonomia collettiva e della giurisprudenza ivi compresa quella costituzionale perché la costituzionale più di quello che ha fatto
Nel corso del di questo trentennio non avrebbe potuto fare mi pare quasi ineludibile l'azione di El Parlamento
E l'assenza di una regolamentazione legislativa è stata una scelta legittimata dall'ipotesi metodologica dell'ordinamento intersindacale
E qui sostanzialmente un intervento legislativo e anche opportuno per controbilanciare una tendenza ormai strisciante ma quanto meno strisciante da una ventina di anni
Di un incremento dello spazio dell'esercizio delle prerogative unilaterali del datore di lavoro e dell'autonomia individuale ci sono leggi che prevedono sostanzialmente il a fronte di un non decisione della contrattazione collettiva che le parti si possono mettere d'accordo
Il che va benissimo ad una condizione che nel mercato del lavoro ci fosse una perfetta parità fra domanda che offerta di lavoro
Quindi uno dei problemi più acuti oggi e quello dello scoglio costituzionale della categoria e della relativa misurazione della rappresentatività
Nonché della delimitazione ovviamente dei parametri e questa è una sfida la seconda parte dell'articolo trentanove
Le divisioni nell'unità di azione dei sindacati confederali tradizionali di proliferare punto dei contratti collettivi di lavoro
Siglati spesso dai sindacati e da associazioni datoriali non rappresentative famosi mille contratti collettivi nazionali di lavoro spesso sono stipulati da associazioni datoriali e sindacali dei lavoratori più che dubbia
Con il rischio concreto di un dumping contrattuale salariale
è stato di recente ha fronteggiato con un interessante soluzione ma non è decisiva
Quello cioè di attribuire un codice alfanumerico unico a ogni CCNL ogni contratto collettivo nazionale di lavoro depositato
Al Cnel così si identifica sostanzialmente i contratti al ribasso
E si vede concretamente il numero dei lavoratori a cui si applica ovviamente il contratto collettivo possono come petto
Innescarsi effetti importanti sia nelle dinamiche negoziali sia nell'attività interpretativa dei giudici
Ma non si potrà in ogni caso risolvere il problema dell'estensione della efficacia soggettiva del contratto collettivo diritto comune a favore ovviamente di tutti i lavoratori
Iscritti che non iscritti ai sindacati perché il problema era presentato esattamente da questo profilo
Ecco perché a mio avviso è importante la ricerca di un dialogo fra autonomia ed e Cherono mia
Con la misurazione della rete rappresentatività sulla base dei mente di quanto è stato anche già previsto intestato il massimo fatto dalle parti sociali
Nel testo unico del due mila e quattordici attraverso un sistema misto associativo della Torah ed elettorale anche alla luce di un successivo accordo interconfederale del due mila e il diciotto
E peraltro proprio la valorizzazione dell'elezione dei rappresentanti nei luoghi di lavoro ai fini della misurazione della rappresentatività è stata legittimata dalla Consulta proprio nella sentenza che citavo poc'anzi da duecentotrentuno perché ha un duplice pregio da un lato aumentare il tasso di democrazia sindacale delle organizzazioni
Da un altro restringe potere di accreditamento del potere
Del datore di lavoro perché se il datore di lavoro rifiuta di sottoscrivere un sindacato non accetta le condizioni questo non consente evidentemente la possibilità di costituire la R. sia il punto dolente del nostro piena mento e l'assenza di un obbligo a trattare in capo ai datori di lavoro e alle loro associazioni con la conseguenza che il potere di accreditamento diventa quasi assoluto
Qui la violazione dell'obbligo di contrattazione anche con riferimento alla partecipazione di soggetti non legittimati potrebbe configurarsi quale condotta antisindacale
L'articolo ventotto dello Statuto dei lavoratori nel senso di obbligare i datori di lavoro ad aprire alle trattative o eventualmente escludere un soggetto non legittimato o includere un antro
Detto questo sostanzialmente non possiamo nemmeno criticare questa soluzione in quanto potrebbe dirsi illegittima perché in fin dei conti la dinamica finale stipulare o no contratto resta comunque pienamente libera come è giusto che sia a garanzia dell'articolo quarantuno della Costituzione
Quindi sulla scorta dei due accordi interconfederali che ho citato prima
A questo punto si potrebbe pervenire a individuare criteri certi di rappresentatività soprattutto i per i miti contrattuali demandando alla sola autonomia privata collettiva e ho visto poi dovrebbe essere eventualmente recepito dal legislatore
E questo perché come ho detto e ripetuto più volte le organizzazioni sindacali tanto meno quelle tradizionali rappresentano sempre meno sostanzialmente la totalità dei lavoratori e soprattutto ci sono settori caratterizzati da maggiore debolezza sindacale e dà maggiore frammentazione associativa mi riferisco ai servizi alla logistica e al commercio le piccole imprese
Ora questi pochi esempi che ho cercato di fornire suggeriscono quindi l'opportunità di una legge attuativa della seconda parte dell'articolo trentanove ma nelle modalità che ha descritto con un diciamo non contino non dialettico fra dimensione autonoma e dimensione e che Roma ma è altrettanto evidente che in assenza di una chiara e precisa scelta di politica del diritto
Per istituire a un vitalità un sistema ormai logoro alla luce dei radicali cambiamenti nel sistema economico di relazioni industriali le questioni cosiddette tecniche risultano al più una vox clamans in deserto grazie
Va bene molte grazie Maurizio rigido in questa sua Piano completa diciamo molto estesa relazione che ha toccato i punti nodali delle problematiche oggi del diritto del lavoro
A me veniva in mente ascoltando l'approccio problema un o meglio non so se lo si può considerare tale però insomma il pluralismo sindacale sì eleva alla massima potenza alla dove conti sente una eccesso di rappresentatività
Cioè nella giustificare il pluralismo dei sindacati si consente anche la nascita frazioni minuscole i sindacati io ricordo punto un'esperienza diciamo a tempo definito per così dire giuslavorista la commissione garanzia sciopero venivano sigle inesistente signor sigle inesistenti però come dire si sedevano al pari delle sigle più rappresentative pretendevano e bloccavano con lo sciopero alcune attività alcuni servizi pubblici grazie molte Maurizio allora adesso andiamo a quello che noi eravamo abituati a chiamare il diritto ecclesiastico ma che adesso si sta per essere chiamato diritto e religioni con Pierluigi Consorti dell'Università di Pisa il quale appunto ci parlerà nei venti minuti anche per lui delle confessioni religiosa prego
A voi questo prego
Grazie
Buona sera a tutti i anche tutte cose dette questa la si tutto anch'io vorrei cominciare con i ringraziamenti per l'invito spero di non deludere le aspettative dell'Inter della interdisciplinarità e di dire qualcosa che diventi sensata anche dal punto di vista del delitto incostituzionale
Anche io vorrei esprimere un c'è un pensiero a Beniamino Caravita di Toritto che ho conosciuto poco ma ho conosciuto
In quanto anche Luís è stato per un per certo privo delegata citazione
Presso la casa che e poi è stato il diritto è silente la casa che io io sono stato eletto segretario della casacca e mi ha colpito perché quest'uomo che conoscevo per la sua lungimiranza revisione di pensiero il giorno dopo le elezioni ha subito creato un piccolo gruppo di WhatsApp del direttivo casa che devo dire che era stanza otto limousine ma era anche come posso dire diciamo era molto fattivo crea molto pratico arrivavano spesso messaggini
Di Vozza
Ma c'è il professore Ricci che attualmente il il presidente la casa che usa meno Pozzato ma insomma ugualmente arriva sulla fertilità rispetto con le e mail a parte le battute ecco un altro elemento per esempio che mi piace ricordare e mi parlava della rivista federalismi pane come mi disse avevamo bisogno di conoscerti così sono chi posso mandare delle cose vere Ferrari e quindi anche lì arrivò al telefono altro lavoro si approfitta immediatamente di questa possibilità no
Ma non non è detto che processi è una diritto di successione stringa
Venti anni di una rivista sono il punto buono direi per fare un primo bilancio e anche intravedere le prospettive future
E l'intervento che faccio oggi ab vorrebbe avere la pretesa di ragionare in parte su alcune questioni che possono essere il bilancio e in parte possibili prospettive future
Già l'idea richiamare una rivista quand'è nata per vent'anni fa federalismi dava il senso di cominciare a ragionare su qualcosa che va più futuro di quanto non fosse il passato per lo meno nella nostra dimensione italiana e anche se volete europea
Direi che da questa parola chiave federalismi declinata al plurale e anche questa non mi sembra una diciamo
Una cosa di poco conto né oggi ragioniamo di pluralismo io aggiunge come un'evoluzione in qualche modo che se certamente già presente anche in precedenza
Io aggiungerei due ulteriori passaggi evolutivi il primo è la percezione dei diritti legati alla identità
E quindi anche dei diritti della diversità
E che sono un po'cambiati come percezione di importanza che questi hanno nel nostro ordinamento giuridico a partire dalla libertà fondamentali
E l'altro criterio eccolo di una società sempre più plurale sempre più diversa
Che qualcuno ha chiamato Super diversa e chiamando la super diversa si pone un problema di capacità di gestire questa super diversità il pluralismo ancora ancora ma super diversità può creare dei problemi più in questo quadro evolutivo collocherei la mia riflessione sulle confessioni religiose quali soggetti senz'altro delle pluralismo contemporaneo alla luce dell'impianto costituzionale
Forse una domanda implicita della tenuta dell'impianto costituzionale rispetto alle questioni religiose
O del suo adattamento all'evoluzione sociale specialmente né terminerà super diversità religiosa che anche Sandro Stajano ha richiamato all'inizio che certamente modifica completamente
Il quadro sociale della diversità religiosa che aveva in mente il costituente
Adattamento o riforma
Certamente so bene che si sono sforzati dopo ma dell'intoccabilità dei principi fondamentali della Costituzione che sono il luogo della collocazione sistematica degli articoli che ci interessano
Però diciamo cioè questo spiraglio della riforma l'articolo nove che fa pensare che non è veramente poi tutto così intoccabile ci si potrebbe arrivare svilupperò la mia riflessione fra base prospettive su tre nuclei tematici principali
Il primo
L'autonomia confessionale nella Costituzione del quarantotto
Dico subito alla luce del principio supremo di laicità che non è nella Costituzione del quarantotto ma che ormai definitivamente consacrata a livello di principio supremo l'ordinamento costituzionale se non altro a partire dal mille novecentottantanove con la sentenza nota della corte costituzionale qui non interessa se col quando collocarlo ma senz'altro cioè e senz'altro oggi vigente
Il secondo da un punto di riferimento vuole essere sull'autonomia confessionale nella Costituzione riformata
Dopo dal due mila uno con il titolo quinto che sostanzialmente ripropone una diversa concezione dell'autonomia a cui siamo abituati oggi
Con una formalizzazione del principio di sussidiarietà che entra anche in relazione rapporti con le confessioni religiose
E infine e il terzo nucleo dell'autonomia confessionale fra sovranità personale e soggettività collettiva diciamo sotto questo profilo vorrei prendere in considerazione una attenzione che abbiamo detto più volte quanti siamo intervenuti finora che il concetto di autonomia un concetto largo difficile classico
Aggiungerei che però è un concetto che noi oggi non possiamo non valorizzare alla luce della sua funzione relazionale
Cioè l'autonomia si percepisce quando ci sono dei soggetti che devono entrare in relazione fra loro mantenendo la loro rispettiva autonomia
Se noi non abbiamo questo elemento relazionale l'autonomia diventa un super concetto diciamo non non di utilità giuridiche non soltanto di autoreferenzialità
E sotto questo profilo mi pare che il paradigma delle formazioni sociali inteso proprio la luce l'articolo della Costituzione sia centrale da le formazioni sociali a loro volta sono prese in considerazione e non per quanto esse siano ma per il fatto che se sono del luogo in cui si svolge le personalità della persona e quindi riproducono un'altra alterità
All'interno della formazione sociale tra l'individuo e il gruppo quindici all'autonomia dell'individuo rispetto all'autonomia del gruppo che si gioca a sua ma tra in termini diciamo così relazioni diverse io noi noi gli altri noi tutti questi io che fanno il nome
Allora prima parte direi l'autonomia tradizionale è interessante
Perché l'articolo sette e otto della Costituzione parla di confessioni religiose e di autonomia mani parla in termini differenziati rispetto al
Prototipo della confessione religiosa che è la Chiesa cattolica che non è autonoma ma è indipendente è sovrana
E e invece le altre confessioni religiose che sono altre nella misura in cui sono diverso dalla Chiesa cattolica che infatti sono le confessioni religiose diverse dalla cattolica
Tuttavia la Costituzione prevede una identità confessionale diciamo così indistinta delle confessioni religiose quando nell'articolo otto primo comma parla di tutte le confessioni religiose lì si deve intendere anche la Chiesa cattolica
Quindi la relazione costituzionale tra le confessioni religiose tutte e la Repubblica o lo Stato è impostata in termini di garanzia della cosiddetta uguale libertà
Io insisto sempre nel differenziare
La garanzia di uguale libertà
Dalla garanzia dell'uguaglianza religiosa l'articolo otto primo comma non esprime il principio di uguaglianza religiosa esprime il principio di libertà religiosa di tutte le confessioni
Con questa avverbio ugualmente che intende la modalità in cui questa libertà deve essere riconosciuta molto a che fare con l'autonomia che poi nel secondo comma dell'articolo otto
è espressamente richiamata vedete bene solo in relazione alle confessioni religiose diverso dalla Cattolica e non anche alla Chiesa cattolica
Nei termini dell'autonomia statutaria cioè si possono organizzare secondo i propri statuti con dei limiti diciamo che adesso non capisco non voglio entrare
E però danno il senso di soggetti autonomi rispetto a Rota allo stato più autonomi gli altri soggetti che pure sono autonomamente in relazione della loro specificità cioè l'essere riferibili al fenomeno litigiosa ora
Sarebbe il tempo di domandarsi che cosa sono le confessioni religiose o chi sono le confessioni religiose essendo soggetti
Questa riflessione non non non è mai stata sviluppata fino in fondo noi le chiamiamo confessioni religiose ma questa locuzione confessione religiosa non ha una sua diciamo immediata riferibilità a soggetti che possono essere determinanti fuori dal contesto della Costituzione
Infatti prima della Costituzione le chiamavamo occulti
Adesso chi chiamiamo comunità di fede più generalmente ma la locuzione confessioni religiose giuridicamente definita solo del trio confessione
E solo dentro la Costituzione creando un corto circuito che mi piace ricordare anche a voi e cioè le confessioni religiose diverse alla Cattolica sono tutte in questo che Piro chiamava coacervo degli indistinti tutte lì dentro
E invece nell'articolo sette cioè la Chiesa cattolica che in forza del regime concordatario rinvia anche allo Stato Città del Vaticano e alla Santa Sede
Per cui ne abbiamo costituzionalmente un riferimento tripartito della Chiesa cattolica che poi un riferimento unitario di tutte le confessioni religiose senza nessuna distinzione dove mettiamo dentro e questo i costituenti dovevano tiara
La diversità religiosa delle chiese al ricatto delle Chiese cristiane protestanti e dell'ebraismo italiano ma oggi ci mettiamo dentro anche il l'Islam che un fenomeno plurale il bullismo tra un fenomeno plurale
E direi anche l'attendismo conformano plurale che in questo quadro iniziale non è presa in considerazione ma che noi oggi non possiamo non considerare proprio alla luce del principio di laicità
Come uno degli elementi in cui si può
Diciamo esplicare la libertà religiosa e di coscienza dunque anche il diritto di non credere
E dentro questo lemma che apparentemente sembrerebbe realizzato soltanto nei confronti delle confessioni religiose che sono solo questo autonome invece c'è un'autonomia più larga
Una di questa distinzione
Diciamo secondo me deve essere rivista proprio alla luce del primo della operatività del principio di laicità e riguarda il trattamento cioè riguarda quella quell'avverbio ugualmente libere e cioè come sono ugualmente di bere
Come si può accettare che ci siano delle condizioni di trattamento fortemente diversificate no pensate le nel caso dell'assistenza spirituale dei luoghi di culto della sezione sì scusate nel negli ospedali
Nelle caserme e così via non alla luce di questo di questo principio che tutto rapportato nel terzo comma dell'articolo sei dell'articolo otto
Che presuppone un meccanismo di relazione
Tratto dello Stato con le confessioni religiose diciamo secondo il modello concordatario per legge sulla base di intese
E che però non funziona
Perché non funziona perché c'è
Dentro questa diciamo lettura la tradizione per cui ancora oggi se un soggetto religioso vuole chiedere di entrare in relazione con lo Stato Petrit c'è la tremenda sentenza
Cinquantadue del due mila sedici che piace costituzionalisti mano negli occhi si assiste
Perché dice che la richiesta di avviare trattative è un atto politico per cui quando un soggetto dice vorrei cominciare a ragionare contestato di alcune cose possibili no io con te non ci voglio parlare non devo motivarlo non c'è nessuno che possa dire che questo sia un diritto ne ha facoltà diventa un interesse tutto giocato nella fase politica per cui noi troviamo un numero il numero un un innumerevole quantità di intese con le confessioni religiose comunità di fede cristiane
Che danno senso alla diversità litri della chiese cristiane dalla Chiesa cattolica con il concordato valdesi metodisti avventisti ad artisti Chiesa anglicana
E non abbiamo
Anzi abbiamo anche riconosciuto il pluralismo del buddismo ci sono due intese con imbottiti ma non ci sono intese con i mussulmani e non ci sono intese come testimoni di Geova
Non perché non siano religioni quindi qui il tema non è religioso il tema è politico dunque andrebbe visto sotto quest'altro
Sotto quest'altro punto di attenzione
Ci trovo molto qui dentro l'eredità della legge sui culti ammessi che è del mille novecentoventinove come il concordato di villa dei Patti lateranensi il concordato è stato abrogato ma la legge sui culti ammessi no ed è tuttora vigente e quindi abbiamo un'autonomia alla luce del precipui tolleranza e non del principio di libertà
Secondo punto che volevo dirvi era questo sull'autonomia così confessionale e l'autonomia di chi nel dopo il principio di sussidiarietà
Vado un po'veloce l'articolo centodiciassette della Costituzione sostanzialmente riserva le i rapporti tra lo Stato e le confessioni religiose solo appunto allo Stato e non agli altri soggetti che pure forma la Repubblica il che porta a dire che non c'è un'autonomia confessionale nelle relazioni con la pubblica amministrazione o nelle relazioni con gli enti locali che possono essere regioni ma anche comuni
E questo un po'problematico perché le realtà religiose vivono anche se territorialmente in maniera determinata egli infatti ci sono diversi modi di avere rapporti tra gli organi in in senso lato della Repubblica
E le confessioni religiose spesso nella forma di consulte
Tavoli quindi modalità di luoghi per intendersi che però restano fuori dal circuito della giuridicità in senso stretto perché la Costituzione ancora riporta tutto questo al meccanismo
Quale meccanismo
Al meccanismo che a mio avviso consigliere le religioni come poteri
Non cioè il la relazione verticale stato confessioni religiose che troviamo nella Costituzione del quarantotto è la costituzione e la costruzione di un meccanismo per cui lo Stato ragiona con la chiesa e con gli altri poteri religiosi
Che però non funziona più oggi alla luce di una maggiore frammentazione de a un po'anche del potere dello Stato come abbiamo visto ma anche dei della diciamo rappresentatività religiosa la regione oggi sicuramente non è più un potere qui ci sono vado dico solo degli esempi
Ho detto già del diritto ecclesiastico regionale pensate al tema della presenza negli sono delle regioni del fattore religioso
Pensate alle modalità di raccordo territoriale tra soggetti la pubblica amministrazione e soggetti religiosi
Pensate a tutte le questioni urbanistiche
Che sono di competenza regionale e che riguardano anche il grande tema delle moschee
Pensate alla stanza sanitaria
Pensate all'istruzione e alla scuola non tanto liste non penso tanto all'insediamento religione cattolica quanto proprio alla costituita alle istituzione di scuole di tendenza diciamo così di carattere litigiose
E pensate a tutto il tema del terzo settore coprogettazione e coprogrammazione riguarda quindi la pubblicazione della pubblica amministrazione ma riguarda molti soggetti religiosamente qualificati
Qui qualificati come enti del terzo settore che non come religione infine
Toccherei il tema della autonomia religiosa e dell'appartenenza confessionale
Qui ho già detto super diversità pluralismo pluralismo religioso beh aggiungere anche pluralismo etico super diversità pluralismo religioso e pluralismo etico oggi attraversano in maniera plurale le identità personali
Per cui non si può più dire se sei cattolico la pensi così se sei valdese la pensi così
Perché sia cattolici che si pensa un po'così un po'con lui siamo certi principi ci sono delle sfumature che riguardano anche le diversità con cui ciascuno di noi sceglie la anche no di dare spazio alla propria identità
Super divertita pluralismo etico sussidiarietà e aggiungere anche partecipazione il tema della partecipazione amministrativa riguarda anche i soggetti religiosi
Quale criterio possiamo avere oggi noi una soggettività collettiva e la rappresentanza degli interessi religiosi in altri termini siamo sicuri che si la Chiesa cattolica istruzione veramente rappresenti gli interessi dei cattolici
E questo si può ripetere per tutti gli altri
Quale garanzia della libertà religiosa soprattutto chi garantisce la libertà del dissenso dentro le confessioni religiose
Io credo e concludo davvero e si debba andare imposta andare in una direzione di recupero
Della laicità come bussola di interpretazione della effettività dell'autonomia confessionale
O l'ho detto prima in termini relazionali lo direi meglio adesso interni di una autonomia confessionale che serve servente funzionale alla garanzia della libertà di religione
Che come ho detto anche libertà di coscienza e di non religione un recupero inoltre della centralità della persona rispetto al gruppo
Ed è la sua autonomia lo dicevo all'inizio il professore
Rosini quando tra le altre le no usava anche l'autodeterminazione per esempio nei temi che hanno una maggiore
Impressione etica inizio e il fine della vita che qui l'autodeterminazione personale attraversa le appartenenze religiose non è che
Si fanno certe scelte perché si appartiene ad una certa sede si fanno certe scelte perché si fanno certe scelte anche o nonostante si appartenga
O non si fanno certe scelte per motivi diciamo personali che non sono necessariamente determinati dalla dall'obbligo diciamo giuridico dell'appartenenza ad una fede
E in concluderei con una un auspicio ai costituzionalisti più costituzionalisti Mime senz'altro di un recupero anche dell'articolo quattro della Costituzione
Nella misura in cui non so Maurizio dittici ritrovi la il progresso distratto che non lo voglio richiamare il progresso materiale e spirituale cui è che richiamato nell'articolo quattro della Costituzione che cioè si va dibattito all'Assemblea Costituente significa i lavoratori e i parenti cioè quelli che insomma lavorano in un altro modo in realtà potrebbe anche dare l'indicazione dell'esistenza di uno spirito costituzionale
Che non è soltanto lo spirito di fare bene le cose ma di fare bene le cose
Con un benessere diciamo così
Materiale ma anche con un benessere spirituale dovrà spiritualità non è la religione punto e basta ma il luogo di incontro repubblicano
Dei valori che la Costituzione ritiene essere centrali per la vita collettiva nel rispetto delle differenze nel rispetto dell'autonomia ma nel rispetto soprattutto del bene comune
Grazie
Inoltre grazie a Pierluigi Consorti preferenza singola relazione
Molto interessante oltre che ha toccato vari temi non vorrei suggerirne uno che continuamente venire poneva nell'economia nella tua relazione ma che in qualche modo si collega alla precedente relazione di Fortunato Musella c'è l'impatto della religione nella politica
Sappiamo che ovvia in Italia insomma anche ma in America è stato fondamentale l'epoca Boucher i teocon
Verso uscite ottenne cioè la religione portata come argomento forte per il consenso politico e questo è un problema molto serio è un problema di pluralismo
Cioè è una mescolanza di pluralismo il pluralismo politico con quello religioso
Ovvero il tentativo di immettere la religione nel dibattito pubblico e a spalla sorgere a argomento pro o contra in sede elettorale che su un tema credo molto delicato
Per gli appartiene come studiosi del fenomeno religioso molto bene soprattutto con i tempi tutti contenti perché forse riusciamo a finire addirittura prima delle sei
Last but not least del professor Zaccaria ma adesso Roberta Calvano
Che insegna all'Università degli studi di Roma UNITELMA sapienza e che ci parlerà la scuola altro tema importantissimo dal punto di vista dell'autonomia prego Robert
Grazie allora grazie innanzitutto a federalismi
Una rivista che è stata sempre accogliente e ospitale grazie al suo fondatore grazie agli organizzatori del convegno e poi è sempre un piacere essere in questa bellissima facoltà dunque il tema della scuola
Sembra stia vivendo un ritorno di attenzione da parte della dottrina costituzionalistica penso anche all'imminente seminario dell'Associazione idee sicuramente significativo questo ritorno di interesse o forse anche un interesse inedito perché in passato in fondo
Nonostante qualche autorevole eccezione non c'è stato un grandissimo interesse della dottrina costituzionalistica su questo tema
Allora mi sono domandata se la causa di ciò sia dovuta al manifestarsi durante la pandemia
Di tutta la crucialità del ruolo della scuola una seconda ipotesi data ritira l'interesse potrebbe essere legata a rinnovarsi dell'attenzione verso consumo quello che è uno strumento principale di costruzione la cittadinanza
In uno scenario di crisi della rappresentanza di dissoluzione del ruolo e della struttura dei partiti come abbiamo sentito poco fa
Credo però che larga parte dell'attenzione raccolta dal tema della scuola dipenda dal suo emergere appunto in chiave di tassello nello Shema scenario attuale di riassetto dei rapporti tra centro e periferia nel quadro anche della crisi del Titolo quinto quindi la scuola soggetto di autonomia è parte di tale assetto che oggi ulteriormente messo in discussione dal percorso avviato diamo attuazione del regionalismo differenziato e questa mi pare sia proprio lì la prospettiva emersa in questo seminario o Italia evidenzia significativamente questo tipo di lettura
Allora vorrei declinare la mia riflessione su tre livelli
Il primo concernente il significato e collocazione dell'autonomia scolastica nel sistema costituzionale
Anche con con riferimento all'autonomia universitaria non so se gli organizzatori avevano ritenuto coinvolto questo tema ma solo per qualche rapido cenno
Il secondo punto riguarderà il rapporto tra scuole mercato
Come paradigma dominante della legislazione degli ultimi decenni in questa materia il fine la collocazione della scuola in relazione al sistema delle autonomie territoriali chiaramente sono tre punti strettamente connessi per più profili ma tenterò comunque di spargere svolge qualche riflessione su ciascuno di essi e ho quindi offrire un piccolo contributo alla discussione quindi primo punto autonomia scolastica
E diciamo nel sistema costituzionale e anche con riferimento all'autonomia universitaria ora la riflessione sull'autonomia scolastica
In senso ampio generale non può non evocare e comprenderà al suo interno forse anche quella sull'autonomia universitaria
Partirei da una riflessione quindi che metta a confronto alla genesi del significato delle due autonomia ragionando sulla possibilità di identificare i tratti comuni o valutare se sia invece prevalente una netta autonomia dei due concetti
Come è ben noto nonostante la ricca disciplina dell'articolo trentatré ecco denso di contenuti
Che non so qui a ripercorre il principio dell'autonomia scolastica sopraggiunto molto più tardi con la riforma del Titolo quinto con cui seppe che sta all'entrata un'acquisizione della di un articolo della il prima legge Bassanini la legge cinquantanove del novantasette
Il principio di realtà era stato già introdotto nella legislazione ordinaria ma diciamo più fortemente con la prima legge Bazzan Bassanini da allora l'autonomia scolastica sembra aver avuto una sorte che io definirei di eterogenesi dei fini
Spiegherò meglio perché nel seguito nella sistematica del testo costituzionale essa è rimasta paragonandola a quella di altri corpi intermedi o anche a quella universitaria con un'autonomia minore
In quanto non è collocata nella trama del titolo primo della Costituzione quindi delle formazioni sociali e dei diritti inviolabili ma in quella della dislocazione dei poteri e funzioni sul territorio
Sembra insomma essere mancato il legame con gli articoli trentatré e trentaquattro della così nella costruzione di questo principio
Non vi è stato insomma un innesto felice di questo principio giacché la norma si trova decentrata nel Titolo quinto
Rispetto a quella sull'autonomia universitaria che vede il comma sei dell'articolo trentatré è strettamente connesso con il comma uno
Rendendo l'autonomia universitaria funzionale alla libertà di ricerca insegnamento quindi principio costituzionale che garantisce l'idea un Bolt Diana di università che aveva nella tradizione
Italiana sei Poli alle spalle l'autonomia universitaria insomma
è il più chiaro esiste dell'ENEL spesso della costituzione del che serve a garantire quelle libertà che solo in quel certo habitat protetto possono fiorire svilupparsi
E dopo la parentesi del Ventennio ne viene rinsaldata la forza nell'articolo trentatré commi uno e sei
E invece l'autonomia scolastica
Introdotta con la riforma del Titolo quinto a cosa serve quale finalità tra quelle ovviamente costituzionalmente conformi perseguiva il legislatore la scuola ha rappresentato come sappiamo che il nostro Paese è un fondamentale strumento di unificazione linguistica culturale sin dall'unità d'Italia e nei primi trent'anni di attuazione della Costituzione
Oltre che un luogo di emancipazione della persona ma dal punto di vista della funzione pubblica dell'istruzione Funzione pubblica fondamentale dello Stato
Ha avuto un ruolo fornendo gli strumenti alle masse che si affacciavano nella sfera pubblica per renderne effettiva la partecipazione della cittadinanza quindi non solo istruzione come diritto individuale ma come strumento di trasformazione della società
Da parte delle istituzioni
Pensiamo ad esempio all'attuazione della riforma della scuola media unica approvata nel mille novecentosessantadue
Si evidenzia così che la scuola uno stretto legame con lo Stato persona anche se gradualmente poi appunto nell'arco degli anni sessanta settanta si diffonde il concetto di scuola formazione sociale scuola della Costituzione scuola come comunità comunità educante
Queste idee di democratizzazione degli anni settanta non producono tuttavia alcuno approda istituzionale e legislativo significativo a mio avviso per quanto concerne l'apparato di governo e amministrativo dell'istruzione e questo comparto della macchina pubblica risente in quegli anni come molti altri della vischiosità al cambiamento degli apparati amministrativi con lentezza inefficienze ma mano che la società a volte volte
Accusa un ritardo si arriva poi negli anni novanta con le riforme Bassanini e l'ambizione di modernizzazione della pubblica amministrazione delle centralmente o l'introduzione dei concerti del new public management
Queste sembra rappresentare la grande opportunità anche per la scuola ma in realtà il principio o dell'autonomia non viene mai pienamente attuato e quel treno per la modernizzazione il decentramento sembra passare inutilmente
Ed è qui che si traduce quella che io chiamerei un'eterogenesi dei fini rispetto all'autonomia scolastica cioè l'autonomia intesa come strumento che non è non serve più a garantire l'istruzione insegnamento mappe funzionali Zare queste attività ad altre finalità
Il tema coinvolge però anche l'università nella quale si svolge in parallelo un po'per un processo analogo
Che passa attraverso una progressiva una significativa limitazione proprio del principio di autonomia perché come in altri stati membri dell'Unione europea
Sì viene approvata una riforma la legge numero duecentoquaranta che tutti conosciamo e i conseguenti provvedimenti attuativi che introducono una riduzione delle sedi di confronto e discussione una aziendalizzazione
Senza tuttavia riuscire a sciogliere gli storici problemi di autoreferenzialità sacche di abusivi assenteismo quindi come le università vale di tale processo alle scuole si trovano in concorrenza tra loro in competizione per risorse scarse e per gli alunni
Sì si vende un prodotto che deve essere funzionale al mercato scrisse su di esso viene via via disegnato
L'autonomia in una nota sentenza degli anni novanta si parlava per minacce da abbia autonomia sotto tutela ministeriale o per la scuola
Si può dire autonomia come dono avvelenato quella scuola riceve sempre nella mia lettura ma cerco di spiegare perché venendo al secondo punto cioè l'autonomia scolastica e mercato
Le riforme degli anni a punto novantacinque seguenti
Tentano di introdurre un concetto di scuola come azienda quindi la comunità educante che si auto-governo anche veniva sognata dai movimenti della scuola degli anni settanta non si realizza non solo per la mancata attuazione della norma
Legislativa sull'autonomia ma perché parallelamente Enza disegno svela come uno strumento usato per mascherare l'abdicazione da parte dello Stato ai suoi compiti
Di adempimento ad una funzione pubblica fondamentale
Cioè quella legata agli articoli due e tre nove oltre che trentatré e trentaquattro della Costituzione una funzione che nel frattempo frattempo è passata da essere considerata servizio da funzione a servizio pubblico
E non più dopo non solo si parla solo di istruzione ma si parla sempre più ci di una si assiste a una sorta di torsione per cui l'istruzione diventa sempre più formazione
Questo passaggio si realizza attraverso una pluralità di tra di tappe tra cui cercando di sintetizzare al massimo una riduzione progressiva del finanziamento pubblico e basta guardare le cifre dei rapporti OCSE education petulanza
Poi e l'istruzione come formazione professionale il cambiamento dei curricula scolastici si inizia con lettere i dei governi Berlusconi inglese di internet eccetera poi si arriva fino addirittura alla buona scuola in cui si parla di educazione all'auto imprenditorialità degli alunni della scuola primaria
I testi INVALSI che fotografano una situazione piuttosto che predisporre degli strumenti per superarla
I curricula degli studenti l'alternanza scuola-lavoro lavoro anche le classi Hassan un ultima legge sull'introduzione dell'educazione civica affida una quantità di nuovi compiti alla scuola senza aggiungere alcun finanziamento senza oneri per la finanza pubblica come si usa ormai nella legislazione costantemente c'è poi un altro tassello di questo quadro per diciamo l'inciso incisiva ANCI vedere sullo status degli insegnanti sia dal punto di vista giuridico che economico ha seguito innanzitutto della privatizzazione del pubblico impiego
E trascurando ciò che Crisafulli dal mille novecentocinquantasei scriveva sottolineando come la libertà faccia parte dello Stato spero personale dell'insegnante
Involge ante concrete guarentigie di stato giuridico e di carriera che ne assicurino e tutelino l'effettiva indipendenza e quindi libertà e invece si assiste a una trasformazione una metamorfosi di questa condizione giuridica economica con vari problemi su cui non mi soffermo ma soprattutto c'è almeno uno va ricordato l'abuso dei contratti a tempo determinato
Con una dal punto di vista della legislazione dell'Unione europea con una violazione patente di questa legislazione queste direttive su sui contratti a tempo determinato è un contenzioso che ha visto la corte di giustizia assumere una posizione nettamente critica nei confronti non solo del legislatore italiano ma anche in qualche misura della corte costituzionale
Ora questo è un aspetto abbastanza gravi perché la libertà diciamo lo status giuridico economico comporta una compressione della libertà e vi è un interdire densa tra la libertà di insegnamento il diritto all'istruzione una pienezza del diritto all'istruzione correlata a una piena libertà di insegnamento
E invece invece si arriva un nuovo disegno delle funzioni dello Stato come servizi pubblici dominati dai paradigmi del Beckham mercato dell'auto nominandi svela presso così il suo essere foriera di una grande contrada contraddizione non voglio soffermarmi troppo perché ho l'impressione che i minuti quotavano e quindi su questa parte su la torsione diciamo aziendalistica della scuola e dell'istruzione salto qualche passaggio magari rimandando al testo scritto diciamo che su questo paradigma della competizione e della concorrenza
E della trasformazione in azienda prese finisce a rischiare di mettere in discussione il ruolo stesso della scuola che invece quello di collante sociale e luogo di inclusione di di equità per contrastare gli effetti di questa legislazione quindi andrebbe inserito in coltivata a livello legislativo ed è prassi un paradigma contrario di collaborazione inclusione e per iniziare a investire questo percorso
Ma anche con riferimento alle università si assiste a un abbassamento progressivo del livello l'insegnamento universitario a seguito di questa competizione e se il sistema collega il finanziamento
Degli atenei a criteri possiamo dire di customer satisfaction e si inseguono le università telematiche lo dico io che insegno insita telematica
Ecco solo diciamo terreni che alterano il mercato offrendo servizi che le statali non possono garantire chiaro che questo purtroppo e le fette veniamo al terzo punto
La autonomia scolastica il regionalismo cercando poi di concludere sul regionalismo differenziato
Ora la costituzionalizzazione del principio dell'autonomia scolastica operata con la riforma del Titolo quinto ha quindi rappresentato un passo decisivo di questo percorso
Ho messo volutamente l'accento nella mia riflessione sugli anni Novanta e poi sulla sulla riforma del titolo quinto figlia di quella stagione riformati Marco matrice la stessa che aveva prodotto il primo
Il Rio dell'autonomia scolastica
Un elemento della legge di revisione costituzionale tre del due mila uno avrebbe potuto dovute influenzare positivamente la materia dell'istruzione cioè l'introduzione del principio di sussidiarietà all'articolo centodiciotto
Con l'attribuzione di funzioni amministrative non solo agli anti lega locali ma anche in generale di un innovativo Ruola l'autonoma iniziativa dei cittadini singoli e associati per lo svolgimento di attività di interesse generale
Queste disposizioni avrebbero potuto rappresentare un importante punto di svolta non solo per la dislocazione delle funzioni
In linea di principio allora il di governo più vicine ai cittadini ma per una rappresentare la possibilità di un accresciuto ruolo degli stessi in relazione alla gestione della cosa pubblica
E l'altro polo cruciale nel Titolo quinto su questo tema era cristallizzare il principio dell'autonomia in relazione poi al ritaglio della della materia entra in diversi tipi di competenza
Si prevedeva quindi che venisse fatta salva la sfera dell'autonomia scolastica dell'intervento legislativo statale regionale ma la collocazione infelice del principio dell'autonomia scolastica
Intanto iniziava dal punto di vista assiologica o come dicevo prima stanno nel Titolo quinto anziché nel Titolo primo non si non si capiva il rapporto con gli articoli trentatré e trentaquattro sulla scuola
Ma poi dal punto di vista del rapporto con la diciamo della sua collocazione nel centodiciassette ci sono anche lì dei problemi
Perché perché questa autonomia risultava schiacciata in un ritaglio di competenza su cui poi la Corte hanno non a caso è dovuta intervenire più volte anche in materia creativa dovendo essendoci una materia esclusiva istruzione una materia concorrente come sapete istruzione e formazione professionale fatta salva l'autonomia dell'espulsione scolastica e poi la materia riso diseguale istruzione
Quindi un disegno alquanto alquanto confuso
La novità intero le novità introdotte in materia di istruzione dal titolo quinto non sono terminate e non del tutto di svelate a vent'anni dalla sua entrata in vigore nella fase della prima riflessione sul nuovo articolo centosedici comma tre l'allora nuovo articolo centosedici comma tre
Che introduce il cosiddetto regionalismo differenziato
Sindacale dei primi anni successivi alla riforma alcuni autori si sono soffermati e magari limiti opponibili a tali richieste
Con particolare riferimento alle norme generali sull'istruzione materia che sia già ricordato è riservata dall'articolo trentatré alla legge dello Stato
Quindi non solo nell'articolo centodiciassette comma due del questo lo sottolineava già nel due mila sette Morrone
Non solo
In tutte le materie coinvolte dalla differenziazione c'è da dire che la tutela dei diritti fondamentali così come di altre norme costituzionali non non consiste non consentirebbe una deroga in vista della l'esigenza imprescindibile di non approfondire iscrivi squilibri già esistenti tra zone diverse del paese
Una diversa lettura potrebbe sugli mi parrebbe suggerire che gli articoli trentatré e trentaquattro vadano letti alla luce dei sopraggiunti centosedici centodiciassette centodiciotto
E e questo potrebbe avvalorare un'interpretazione del quadro costituzionale in cui la sussidiarietà orizzontale e la differenziazione possano prevalere su un'omogeneità l'unitarietà del sistema di istruzione
In questa ottica si potrebbe intendere che anche prescindendo dalla differenziazione si potrebbe quindi intervenire sulle norme generali di sull'istruzione e che rappresenta una diciamo forse tanta ottanta per cento della materia istruzione
O comunque quanto meno il cuore costituzionale della materia
Limitandosi da parte delle regioni a rispettare le condizioni minime già previste nella legislazione statale ma il ruolo del principe o di sussidiarietà così rischierebbe di trasformarsi in una sorta di clausola grimaldello suscettibile di scardinare
La competenza esclusiva statale ciò varrebbe a legittimare
Anche una sorta di diciamo squilibrio nel rapporto tra scuola più ma pubblica scuola privata
Che la Costituzione invece sembra disegnare in altro modo qualcun altro ha sostenuto che l'articolo novantatré comma due vada invece al contrario inteso come deroga al principio di sussidiarietà orizzontale
E poi c'è addirittura chi arriva a sostenere che si dovrebbe consentire all'ipotesi di demandare la prestazione del servizio dell'istruzione interamente all'iniziativa privata come se appunto non vi fosse l'obbligo per lo Stato di garantire o scuole di ogni ordine e grado su tutto il territorio nazionale insomma il panorama appare variegato
E non pare peregrino sottolineare che non solo diciamo la necessità di un'interpretazione in cui tutto si tenga quindi che si dia una lettura del dettato costituzionale sistematicamente
Coerente ma che tenga anche conto della topografia costituzionale dei singoli principi e dei diritti fondamentali che restano tali e non possono quindi diventare eccezioni
Questo ragionamento porta a riflettere su cosa significherebbe regionalizzare le norme generali sull'istruzione
Questo potrebbe potenzialmente mutare il volto della scuola italiana con inevitabili ripercussioni sui diritti non solo per ciò che riguarda gli insegnanti ma anche forse soprattutto gli alunni e quindi la la collettività ora nelle carni nella categoria delle norme generali sull'istruzione regionale disabili come dicevo rientra una casta pluralità di materie fondamentali come ha segnalato la Corte Costituzionale si pensi alla disciplina dell'obbligo scolastico
A una serie di Marte materia cito solo l'integrazione degli alunni con bisogni educativi speciali e speciali la prevenzione dell'abbandono scolastico
Eccetera eccetera
Inoltre regionalizzare le norme generali non solo crea questo problema diciamo con l'articolo otto circuito la traccia va be'generali citata in centodiciassette norme generali citate anche nell'articolo trentatré
Ma c'è poi la lettera N nel centodiciassette comma due
Che non potrebbe consentire di ragionare alzare la disciplina del reclutamento dei docenti che il giudice costituzionale ha chiarito non può che per venire dallo Stato nel rispetto della competenza legislativa esclusiva di cui all'articolo centodiciassette secondo comma lettera g trattandosi di norme che attengono alla materia dell'ordinamento e l'organizzazione amministrativa dello Stato
E poi ancora la Corte costituzionale nella celebre sentenza duecento del due mila nove aveva evidenziato che è un'altra ancora titolo di legittimazione dello stato a dettare norme in materia si rinviene
Nella lettera l dell'articolo centodiciassette secondo comma cioè ordinamento civile
Relativamente in particolare al contratto alla disciplina privatistica del rapporto di lavoro del personale della scuola quindi per concludere come per altre riforme introdotte nell'ambito dell'ondata riformatrice degli anni novanta anche in materia di istruzione la garante incompleta
O tardiva emanazione di provvedimenti attuativi viene talvolta addotta a discolpa della cattiva resa di alcuni leasing di questi interventi
Il problema della carente attenzione per l'attuazione delle riforme esiste ed è tuttora attuale sappiamo il tema della fuga vedevo la mia dal Regolamento
Si addebita poi di volta in volta la responsabilità al della mancata attuazione delle riforme all'instabilità politica che porta all'avvicendarsi continuarli compagini governative contrapposte
Protese a cancellare le tracce di chi le ha procedute precedute in realtà si dovrebbe anche riflettere forse sull'il inadeguatezza dei paradigmi teorici e sul loro ingresso rispetta i principi costituzionali
E è centrale il ruolo che è una piena e uguale garanzia del diritto dovere all'istruzione unitamente a un'omogeneità evitarsi interi per sa mento dei programmi scolastici che sono stati orientati nell'ultimo decennio progressivamente sempre più come dicevo alla formazione del mercato del lavoro
Anziché allo sviluppo della persona umana e a una cittadinanza consapevole possono esercitare queste riflessioni si collocano infatti in un contesto nel quale lo sappiamo l'approfondirsi dei divari territoriali la radicalizzazione delle spinte populiste dell'antipolitica l'ha cresciuta a distanza tra perentorie
Insomma tutto ciò si innesta in un esplosivo abbraccio anche con l'Anas debba Anna va be'etilismo funzionale questo tutti questi elementi dovrebbero spingere a mio avviso a considerare con maggiore attenzione che proprio appunto dalla scuola che si costruisce la cittadinanza e il senso di appartenenza o di stranita o di esclusione
A una determinata comunità politica
L'istruzione statale insomma si evidenzia come un tutt'uno con L'Unità culturale che il giudice costituzionale ha sottolineato più volte essere il collante dell'Unità nazionale grazie
Bene grazie brava Roberta molto interessante poi la scuola come l'università diciamo un tema proprio dovrei dire tipico dell'autonomia che va declinata e che talvolta invece viene un po'complessa
Mi pare però tu che sei un esperto a Roberta poi confermando che una certa una piccola differenziazione dei programmi scolastici c'è già a livello regionale per esempio l'insegnamento delle cosiddette lingue locali
O di o meglio dei dialetti che vengono nobilitate con la dizione lingue locali
Cioè è una fase che comunque ha già previsto e ha già iniziato una sorta di differenziazione bisogna vedere fino a che punto fina
Fino a dove è l'asticella oltre la quale ebbene non andare ai fini delle cose che ci diceva la Roberta Calvano allora prego il professor Zaccaria di venire qui di prendere la parola ma mettiti dove voi non lo so
Non c'è fino a Genova da lì c'è un posto lì tipici chiediamo il microfono te lo passo Mosella Roberto dieci minuti grazie
Sandro cioè il mio telefonino non leggi vergogna perché
Non ci sono ci sono delle fotografie colma io faccio sempre sennò mi raccomando che c'è ma sede dei si deve girare il telefonino al allora
Va be'scusate io dunque
Mi sono segnato alcune parole perché io teoricamente dovrei intervenire su un tema che quello che ha toccato i periodici del della della libertà religiosa però voi mi dovete consentire di di andare un pochino più largo rispettando i dieci minuti
Cioè le parole mi sono segnato sono anche individuo e autorità cioè come dire noi stiamo trattando un tema che in qualche modo è sopra l'individuo e sotto l'autorità no perché somala se io leggo l'articolo due della Costituzione proprio cita l'individuo ma citare la persona che si forma nelle formazioni sociali questa è la dette la cicoria
E quindi questo questo zona intermedia di queste comunità intermedie
Pone diciamo una riflessione che si colloca all'interno di questo binomio contrapposizione
Volevo anche parlare del dell'autorevolezza che è una declinazione cioè io quando quando Sandro all'inizio mi ha mi hanno salutato ho avuto la sensazione che fosse una sorta di rispetto per l'autorevolezza non lo so magari lo diceva per altri motivi volevo dire ai più giovani che l'autorevolezza come dire si acquisisce con il tempo cioè io mi son reso conto che negli anni passati veniva ai convegni e stavo come tutti voi non venivano neanche salutato mentre adesso mi son messo in prima fila ma insomma
C'è un qualcosa che ti porta all'autorevolezza tranquilli che è un problema che acquistate con l'età quindi con avete un po'di pazienza arrivate anche voi ad essere autorevoli vero questo mi pare che sia importante io ad esempio scandito
La mia esistenza quarant'anni son diventato professore ordinario
Poi dopo quarant'anni son passati altri quarant'anni ho deciso che nel tempo di smettere di studiare perché naturalmente sommato oltre quarant'anni quando ne hai qualche quarantadue quaranta che che studia a fare
E adesso faccio cioè ne ha chiesto l'intervento io in genere in interventi sono dei messaggi Vozza Massimo su Instagram quindi quelli sono facili tra l'altro consentono di raggiungere molta molta più gente contemporaneamente
Però questo è una riflessione
Su
Tommaso quando ha ricordato ha ricordato mi ha chiamato onorevole
E io mi sono scritto ma non pensate che io disprezzi la politica che voglia dare un giudizio negativo non voglio essere onorevole perché penso che la politica sia una cosa interiore no io penso o della politica un'idea molto alta
Io avrei voluto se voi sapete bene avere un titolo Tito emerito ecco io non ho avuto la mia università non mi ha dato il titolo di merito
E perché non me l'ha dato
Io devo dire me ne avevo bisogno perché glielo dice
Qualcuno di quindi voi forse non so qualcuno già nel merito e a me non me l'hanno dato mano quand'è il tono certo non l'ho chiesto sapevo però che non avrebbero dato e quindi non l'ho chiesto
Perché volevo essere in merito volevo essere merito perché non voglio essere una persona che ricordata solo per degli ex ex ex ex sono tutto ex nella c'è un certo punto nella vita sei solo un ex
Addirittura un paio grossi una volta mi incontro davanti alla Consulta
E dico riconobbe io sono un professore ma tutta tu ormai non segna non puoi neanche i diamanti più professore panico come no a venire venire già professore no io non dico però dico professore già insegnante perché se uno non è neanche più proprio
Ore cha diventavano diventa una spoliazione Frege anticipata ecco allora io avrei voluto essere merito ma manda in tono sapete perché entri dicono dirò all'università almeno la mia io son di Firenze come tipo di formazione universitaria perché di certo
Sei stato troppo impegnato in altre attività le hai fatto il presidente della RAI
Cosa pessima hai fatto il parlamentare cosa pessima non hai studiato abbastanza quindi per aver fatto queste cose cioè non puoi essere merito allora
Io non non voglio essere neanche onorevole ma vorrei essere almeno professore ecco quello sì quello vorrei portarlo avanti Patri sto sto sto scrivendo un libro di memorie che si intitolerà
Un professore chiamato presidente che abitano in modo tale che che sia chiaro che insomma gli accessori sono lì la propria non logora scritto lo sto scrivendo
Però detto questo Tommaso ha citato ora la legge quella legge io me l'ero quasi dimenticata quella legge che ha voluto portare alcune alcuni comuni delle Marche
In Emilia Romagna
Apriti cielo sembra cioè previsto dalla Costituzione ma insomma sembrava una una rottura costituzionale mentre l'attuazione
Io sono di Rimini e quindi come dire quei quelle quei criteri comuni si aggiungevano ma componibili come Rimini ci hanno un senso in Romagna però la cosa che a me turba di più e vorrei che tu basse anche voi
Con ma turbato una cosa che ha detto una una legge che ha citato Maurizio prima io cipiglio ci sentiamo tutte le persone per nome da tutti del tu hai scusatemi ma insomma voi leggete che Maurizio c'è anche un cognome quindi a un certo punto ha citato una legge mille e sessantasette giudice
Ecco voi dovete riflettere cioè che i l'istituto della legge cioè prima Pietro Ciarlo parlava del fatto che le Regioni non fanno le leggi io volevo dare a voi anche la notizia anche lo Stato non fa più le leggi cioè vorrei che fosse chiaro quando voi studiate diritto costituzionale eccetera e di di sublima no questa idea della legge cominciato a pensare che diciamo il Parlamento italiano non fa più leggi c'è alcune si si chiamano leggi ma sono tecnicamente leggi di ratifica ma leggi significative non ce ne sono più
Decreti
Emendato maxiemendamenti e fiducie anche su questo dobbiamo riflettere dobbiamo riflettere su una trasformazione perché epocale voglio dire e quindi il ricordo di Tommaso quando ha ricordato quella legge
Insomma mi ha commosso mi ha commosso non tanto per l'onorevole ma soprattutto se le riferimento a un prodotto che in realtà è sempre più raro
Con riferimento a Pietro e Pietro in realtà ha citato un'altra cosa che interessante due ha detto chiaramente parlando delle Autonomie territoriali ha detto
Una cosa che via avrete sotto Renato
C'è una sorta di il il vero nemico dell'autonomia territoriale e il centralismo poi alla fine è andato oltre dicendo che ci sono io gli algoritmi che ci sono le multinazionali leader però in prima battuta anche quello è un riferimento che mi ha colpito moltissimo cioè è vero che il nemico dell'autonomia territoriale è in qualche modo il centralismo devo dire che mi ha colpito però positivamente perché io ho un ricordo straordinario del mille novecentosettantasette
Quando praticamente si dà vita all'ordinamento regionale e i i due protagonisti che praticamente interno quella stagione uno ero ministro si avvalga Alloni e uno era un professore che si e si chiama D'Onofrio
Io io l'ho vissuta come una cosa positiva perché voi sapete perché diceva che c'entra questo perché praticamente in quel momento
Le Commissioni parlamentari e anche la commissione bicamerale per le questioni intende diviso sulla sulla televisione
Avevano un odio assoluto per quel per coloro che avevano fatto questa riforma certo la riforma regionale cioè il trasferimento delle competenze alle Regioni e mi ricordo che praticamente io ero candidato insieme a D'Onofrio per entrare nel consiglio d'amministrazione della RAI e voler sapere che praticamente io che avevo scritto un libro che poi è stato punto importante
Televisione costituzione lanciando punto it in Commissione parlamentare ha detto beh questo giovane professore ha scritto un libro interessante scegliamo lo per entrare in consiglio la RAI Marra per promuovere me e per fregare D'Onofrio perché D'Onofrio era inviso
Per questa questione collegata l'ha fatto davvero attuato la riforma regionale
Partito personale
Se voi riflettete partito personale sul quale ha parlato diciamo Fortunato
è un ossimoro cioè partito personale è un ossimoro perché lei quando parla di tutti
E a un certo punto che compaiono da un tutti si va a uno solo è una cosa un po'complicata dalla dalla ditta digerire cioè voglio dire è vero che così si chiama tecnicamente ma enfatizzare questo termine significa quasi pari parlare di non partito ma è un per appunto una contraddizione in termini vengo adesso al tema della libertà religiosa ecco io vorrei dire una cioè io ho apprezzato molto lo dà del tu Pier Luigi perché ha ha fatto una ricognizione partito dal principio di laicità insomma che naturalmente è stato introdotto dalla Corte costituzionale ma voglio dire è chiaro che la corte lo interpreta e quindi connaturato con la Costituzione
E allora avete riflettuto voi su quali sono quante libertà hanno nella nostra Costituzione una trattazione
Equivalente
Io conto almeno sette articoli della Costituzione sette non l'articolo tre l'articolo sette l'articolo otto l'articolo diciannove l'articolo venti l'articolo ventuno all'articolo trentatré
Tutti in qualche modo parlano se non della libertà religiosa in termini formali ma voglio dire parlano della libertà di manifestazione del pensiero che compresa l'idea del Manifesto la libertà di coscienza di di di di la libertà religiosa eh eh anche libertà di manifestazione del pensiero non c'è il minimo dubbio la libertà di dell'insegnamento arte scienza è e questo ecco questa libertà
Riflettiamo per un attimo su questa cosa che è fondamentale de e questa libertà e fa parte di uno dei delle libertà non attuate dalla costa cioè non attuate già una volta si parlava della Costituzione non attuata io continuo io ho fatto con una con i giovani colleghi
Un libro che si chiama la legge che non c'è
La legge che non c'è tout court la conoscerà probabilmente un libro collettaneo
Perché voglio dire noi siamo in una situazione diciamo che di fronte a questa libertà che la più tutelata
Ci sono dei problemi di differenza di tutela la libertà da la la religione cattolica e tutelata e tutelata certamente dal Concordato
La la libertà delle confessioni che hanno stipulato intese con lo Stato
E tutelata
Perbacco se tutelata
Ma
Al di là di della della Regione cattolica al di là del del di di queste tredici confessioni che hanno fatto intese con lo Stato
Esiste una enormità di persone pensate a ai sei milioni di stranieri
Che sono nel nostro Paese noi abbiamo una star cose al Paese in Italia abbiamo sei milioni di stranieri che risiedono nel nostro Paese
E che hanno pochissimi diritti pochissimi diritti e abbiamo cinque milioni gli italiani che non risiedono più nel nostro Paese
E che hanno tantissimi diritti e che non li esercitano il diritto di voto d'esempio cioè vari motivo anche della carenza del delle astensione città deriva dal fatto che ci son cinque milioni di italiani ormai di terza generazione all'estero ecco tra questi sei milioni di italiani di stranieri che sono in Italia c'è un milione e mezzo di persone che appartengono all'Islam
Voglio dire ma noi possiamo pensare per un attimo cioè dobbiamo ribellarci a questa idea
Che ci siano l'Islam non non l'intesa non la non la può fare perché la struttura dell'Islam non è verticale quindi con chi fa intesa è una struttura orizzontale
E quindi noi abbiamo diciamo tutte queste religioni che non sono previste in quelli che hanno religione cattolica e e intese che sono regolate da una legge
Del del ventinove una legge del periodo fascista cioè voglio dire una una legge anacronistica cioè che perché parla dei culti ammessi cioè il vero problema
Che di fronte ad una libertà così tutelata eh
Insomma ci sono anche i ritardi problemi per queste persone per questi che non hanno questo tipo di tutela
Che sono i matrimoni
Che sono diciamo imperio il momento il combinato la la religione degli istituti diciamo di nelle carceri pensiamo agli edifici di culto pensiamo a come si scelgono i ministri del culto
A come si si stabiliscono le regole per l'abbigliamento il burqa Peci sono un'infinità di problemi
Dove alberga non l'uguaglianza ma la discrezionalità cioè voglio dire teniamo perché pensiamo alle leggi che hanno fatto e ne alcune regioni per impedire la costruzione di edifici di culto
Quindi noi abbiamo bisogno di una legge di attuazione costituzionale la legge che non c'è
E che purtroppo per il fatto che le leggi non si fanno Tommaso tubuloso forse sarà tenuto anche le audizioni abbiamo fatto io quando sono stato relatore di questa legge ho fatto una serie di audizioni
E a un certo punto perché è caduta quella legge diciamo perché caduto a quella legge perché a un certo punto
Monsignor Betori venne in Commissione davanti a noi a dire che siccome io relatore avevo introdotto il principio di laicità l'avevo scritto come fondamento di quella legge dicendo che loro non potevano più approvare quella legge
Cioè questo è un problema molto serio e io mi sono battuto voglio dire cerco ancora di farlo per dire che la Chiesa cattolica che chiede la libertà religiosa all'estero deve deve assolutamente garantire che sia realizzata in Italia io sono cattolico è questo ritengo fondamentale
Quindi vedete quanti temi io credo che da questa riunione chiedo scusa parlato forse un momento di più ma c'è io ho preso molti spunti non scriverò perché non si può più articoli eccetera però voglio dire
Qualche come un messaggio WhatsApp lo dovrà fare a qualcuno per dire che sostanzialmente
Il vero ma io vuol limando resta ai segretari dei partiti riconosco io manda messaggi Mozambico
Ragazzi dovete soltanto lavorare a cercare comunità intermedie che mi sono vicine fate Falteri rabdomante i cercate le comunità intermedie e avete fatto politica veramente perché la politica non si fa nelle direzioni dei partiti non si fa
Diciamo negli uffici commerciali di qualche azienda televisiva
La politica si fa con le comunità intermedie con tutti i protagonisti della vita reale del Paese chi ha la capacità di andare a cercare come un rabdomante quelle comunità secondo me vincente alle elezioni
Grazie
Molte grazie professor Zaccaria però è questo l'impegno di spie per federalismo ieri sono scritti dai verso l'impegno preso di duellare
Quello che ma ormai nell'editoriale modernista
Come
Va bene
Cioè
Vai vai
Se sono due due riflessioni
La prima è una cosa questo pensando dal tempo che me l'ha sollecitata un passaggio anzi più di un passaggio che ha fatto Pietro nella sua relazione tu hai detto più volte la democrazia e il pluralismo non c'è democrazia se non c'è pluralismo e quindi in sostanza ai hanno dato in una maniera molto stretta questi due elementi
Io credo che il tema oggi uno dei termini più rilevanti oggi sia proprio in questo passaggio che ha fatto Pietro che però è un passaggio che è sottoposto ad una serie di crisi
La crisi principale dal mio punto di vista da come io sto leggendo una serie di vicende
Anzi le vicende diciamo degli ultimi vent'anni in Italia è che invece la democrazia è stata sintetizzata e sovrapposto a al momento elettorale
Cioè la democrazia si è conclusa si è conclusa nel momento elettorale
E questo passaggio è un passaggio che paradossalmente è stato alimentato dai soggetti
De dai soggetti tra virgolette tra i più importanti del pluralismo cioè i partiti
Per i partiti uno dei motivi per cui vanno in crisi e che hanno contribuito a sovrapporre la questione democratica con la le tornate elettorali questo il punto
E non hanno alimentato al loro interno quello che Elia già dal famoso convegno di San Pellegrino continuava a dire cioè quando lui continua
A dire guardate che i partiti stanno occupando lo stato e non hanno più nessuna relazione con il territorio cosa voleva dire
Non hanno più relazione con i soggetti del pluralismo allora secondo me è qui il punto e che noi dobbiamo fare veramente lo sforzo di
Non so collegare perché è evidente che la questione che la democrazia è collegata con il momento elettorale
Ma dobbiamo riannodare tutti i fili per cui la democrazia torni ad essere quello che Pietro giustamente diceva cioè non c'è democrazia se non c'è pluralismo
Ma e qui il punto quindi non è solo chi chi sono i soggetti che sono contrari al pluralismo è anche un problema culturale perché ovviamente anche noi nelle nostre riflessioni questa sovrapposizione tra democrazia al momento elettorale
Io non c'ero molto presente uno dei motivi per cui molto spesso
Si sono infrante anche le riforme costituzionali e dire che l'unico problema era la legge elettorale e quante volte l'abbiamo sentito dire lo sentiamo e lo vediamo scritto anche da molti colleghi attenzione perché dire che il vero problema
è la legge elettorale vuol dire collegare strettamente la democrazia con le tornate elettorali e quindi inevitabilmente interrompere quel tipo di me se questa è la prima riflessione
La seconda mela
Me l'avete suggerita un po'tutti nelle vostre riflessioni in particolare in un passaggio che ha fatto all'inizio tomi perché Tom mi ha detto no col professor Frosini ha detto una cosa
Che dal mio punto di vista sta diventando anche problema serio nella lettura che io faccio della dottrina la far molta attenzione
A non buttare il bambino con l'acqua sporca perché quando noi assistiamo a disegni di legge che interpretano il regionalismo
Regionalismo differenziato il regionalismo
In una informe che sono ovviamente forme che creano grossi problemi con l'impianto costituzionale non dobbiamo però fare l'errore
Di anche qui sovrapporre quelle letture con la difesa del principio autonomistico e del principio regionalista se nonno incorriamo in quello che di nuovo mi riferisco ad antichi maestri che pastori diceva attenzione non ci possono essere le Reggio ogni pensai che il regionalismo
Cioè non ci possono essere le regioni senza una cultura regionalista
E quindi non ci possono essere le Autonomie senza una cultura autonomistica quindi dobbiamo fare attenzione
Anche quando scriviamo se vogliamo sostenere il principio autonomistico non ci dobbiamo limitare alla distruzione di quello che va be'anche giusto distruggere no
Ma bisogna cercare invece di continuare a costruire i presupposti dell'autonomia perché altrimenti non è solo più un problema di come il Parlamento o non facendo le leggi o facendo le in una certa maniera interpreta il principio del principio democratico il principio pluralista eccetera
Diventa anche un problema di come la dottrina non solo regge quel tipo di principi all'interno del tessuto normativo
Io sono due riflessioni che mi sono venute dalle vostre relazioni e visto che ci sono proprio per concludere vi volevo ringraziare moltissimo
Perché lo dicevo prima con Federica Fabrizi avete preso molto sul serio questo seminario avete fatto delle splendide relazioni e quindi
Insomma nome della rivista vi ringrazio davvero molto perché avete veramente interpretato non solo lo spirito della rivista ma anche lo spirito del suo fondatore di cui tutto si poteva dire
Tranne che non fosse uno che andava veramente affondo delle cose e gli piaceva il dibattito il dialogo e il confronto scientifico per cui davvero grazie
Movente
Sì soltanto un saluto finale una considerazione sulla sull'andamento di questi nostri lavori
Consentitemi di farlo perché tutto sommato sono pur sempre il Presidente Dellai
E la cosa che volevo notare in margine a questo a questi lavori è la seguente
Noi abbiamo fatto oggi come costituzionalista allargati
Onestamente il nostro lavoro
Che è quello di usare la strumentazione che hanno a disposizione i giuristi
Noi siamo giuristi
Non vi sembra una banalità
Che usiamo gli strumenti della della scienza giuridica
Per fare il nostro lavoro
Al cospetto di una bisogno crescente di costituzionalismo
E di costituzionalismo anche come mentalità noi oggi abbiamo fatto il onestamente il nostro mestiere
Manifestando la mentalità dei costituzionalisti la mentalità è una delle cose più importanti che stanno al mondo e anche una delle cose più difficili da aggredire e da sottoporre coercizione lui è sociologo niente assente ma da noi e poi non è che poi questa conservò recessi ci sia sempre la mentalità dei costituzionalisti
Quella di cadere ovviamente un approccio critico al mondo delle istituzioni ma anche di avere un approccio molto aperto plurale
Noi oggi abbiamo sentito delle voci molto diverse fra di loro come c.t. sulle su alcune concessioni generale
E noi riteniamo che i costituzionalisti debbono conservare intatta questa possibilità di confronto plurale
Nel loro contesto
E debbo anche battersi perché il confronto pluralistico sia conservato come cifra della nostra democrazia su questo siamo stati tutti d'accordo
Poi sulle singole questioni possiamo avere anche dei diversi allora noi oggi dobbiamo ammettere che noi abbiamo dei nemici
Cioè che noi percepiamo come nemici
Pur essendo del tutto alieni dalla logica amico nemico ovviamente perché oggi via Nirone io non è proprio della nostra mentalità ma non costituzionalista ma
La scelta e va be nel mondo
Ora invece grazie allora
Che strana nostra mentalità noto percepiamo come nemico cioè come hanno voi estraneo e non assimilabile col quale non non è possibile con il comico in cui non è possibile
Aprire una interlocuzione che sia seconda noi abbiamo alcuni nemici in questo momento storico in cui è in corso una grande trasformazione anche grandi tentativi di trasformazioni ce lo possiamo nascondere ciò di fronte a un prezzo una fase molto dinamica uno sono gli innovatori reazionari
Io ho scritto da qualche parte che noi costituzionalisti siamo da per essere pluralisti ha per ultima nostra mentalità noi siamo dei conservatori siamo naturalmente conservato
Siamo conservatori di un assetto costituzionale che contiene insegna
Le ragioni del pluralismo e una promessa di emancipazione e e di espansione del principio democratico
Queste condizioni stanno la nostra Costituzione e quindi noi queste intendiamo conservare quindi l'innovatore che razionalizzi per me va benissimo vogliamo confrontarci
Quello col quale non possiamo confrontarci e l'innovazione rinnovato reazionario cioè quello che vuole ritornare reagire a questa possibilità che la Costituzione offre per ritornare ad un assetto autoritario
E poi abbiamo anche un altro nemico Landini innovatore reazionario
Che questo diciamo ormai
E al nostro cospetto
E contrario ad ogni innovazione testuale della Costituzione ma sapete perché
Perché coltivare il convincimento che la Costituzione valga per ciò che non vi è scritto
Ciò che conta ciò che non è scritto nella Costituzione
E questo che non è scritto nella Costituzione e prodotto attraverso una interpretazione di chi
Dei giuristi e dei giudici principalmente dei giudici costituzionali i quali non rispondono né alla scienza giuridica
Perché non hanno l'obbligo di mettere in campo i strumenti alla scienza giuridica né al circuito dalla rappresentanza politica giustamente che può pronti produce la norma scritta ma rispondono soltanto
Alla coscienza sociale
Cos'è la coscienza sociale mica lo possiamo sapere nove lo dice lo stesso giurista d'interprete dal punto del non scritto nella Costituzione guardate io questo l'ho trovata questa affermazione formulato proposte
Citando De Maistre
Che mi parla di componga tutto sommato cioè quando non siamo a questo punto alla reazione a prima della Costituzione repubblicana ma siamo alla reazione a prima della prima modernità chiara
Quindi questa che viene che ci viene proposta è una concezione aristocratica della produzione del diritto e anche del diritto costituzionale la quale risale ed è ancora polemica nei confronti della rivoluzione francese
Allora noi su questo ci possiamo mai ritrovati non ci possiamo ritrovare
Quindi noi siamo difensori vergine pluralismo la discussione che abbiamo fatto oggi tutto sommato lo dimostra
E ci sono tanti esempi come potremmo fare anche sul lavoro che ha fatto bene alla ribalta nel senso questa faccenda per regioni indifferenziato
Oro fece una commissione c'erano voci
C'era la Fabrizio
E
A me invece mia udirono
Perché
Sì perché in una logica mia udirono e lo loro faceva uso Lorna mia udirono perché perché diceva bene almeno no la commissione deve essere omogenea
Quelli che sono in disaccordo parlano e ci ci dicono così fu un'opera d'arte però Beniamino Caravita
Nel suo realismo han certo punto di vista Berno sta cosa del regionalismo differenziato
Mettiamo per iscritto che non può passare la distruzione e e la sanità sani tu quando chiedo tutti questi soldi verranno manco più interesse a farlo ma facciamo
Nel senso che in realtà ecco questo voglio dire tentava di entrare interlocuzione dal punto di vista perché è certo che la cosa la non era accettabile la roba là quel consiglio d'aiuto parliamoci chiaro allorché il regionalismo differenziato per come l'hanno prospettato a proposito dell'una
Del del del contesto del del delle garanzie del diritto ecclesiastico l'articolo otto
L'articolo otto che voi dite perché non applicare non si applica perché per per questi a Corno si fanno questa corda su accordi politici io ce l'ho non lo fanno però il legislatore o vuole adoperare per fare del ciclismo differenziate cioè è una cosa demenziali com'è evidente
Quindi noi siamo attestati ci siamo attestati subito in maniera molto critica anche per i modi però insomma lo diceva a questo punto fermiamo lì
Interloquendo come costituzionalisti con il decisore politico attraverso del costo di una qualche astuzia
Cioè in sostanza c'era la percezione che c'è una sede di decisione che la decisione del circuito della rappresentanza dove si esprime il pluralismo
E che è quella imprescindibile mai non possiamo metterci a fare il biennio curdi creatore del delitto allora io credo che in questa occasione che abbiamo avuto oggi
Perciò mi perdonerete se ho preso qualche minuto dimostra dimostra che quale
Con un esempio qual è il nostro mestiere la nostra la nostra elaborazione che ne abbiamo in effetti nessun timore di confrontarci anche fra di noi perché riteniamo una ricchezza la diversità di di idee di collocazione però
Però non possiamo farci dire perché non è vero che abbiamo una posizione marginale nell'universo del diritto e che ci siamo smarriti
Io non mi sento smarrito
Né io né la mia associazione
Noi non ci sentiamo smarriti anzi abbiamo una forte sensazione di centralità nel dibattito
Purché naturalmente non cadiamo pronte hanno fatte a merito lo so ma se tutti fossero stati prima Napolitano Remo fatto noi abbiamo
E e si passa in fretta
Noi non ci sentiamo smarriti riteniamo che uno dei rischi sia soprattutto avete quando uno si smarrisce ve lo dico io quando si smarrisce quando cadde
Dentro l'acqua nel cui si rispecchia come Narciso
Lei si smarrisce sul serio e non si accorgeva neppure di esserci Mario smarrito uno dei temi culturali del nostro tempo e purtroppo il narcisismo
E il narcisismo è una malattia terribile che non dobbiamo contrarre e perché non si contrattava ma
Perché io del narcisismo c'è un grande rimedio quello di stare dentro un contesto collettivo
Perché lì non te lo fanno fare marcisce
Perché c'è sempre qualcuno per così dire che tutti richiama
Al al alla serie da
Alla serietà dell'impegno e ti propone e ti propone al di fuori dei tempi prima che bucata e nell'acqua che t'riflette e affondino all'accorrente riflette innamorando di della tua immagine
Ti richiama alle ragioni delle diversità ma ci si confronta va be'scusate le lesene anche un piccolo fuoco come avrete capito ma noi abbiamo seguito
Poiché siamo molto ottimisti rimarrebbe scriveremo per darvi tempi sul sui sulle l'azione per Anna per la consegna delle relazioni che dovranno essere brevi ma intense come gli interventi che avete svolto grazie
La seduta è tolta grazie a tutti assoluto incertezze sarebbe un altro avvocato pronti costruito su attraverso azzurro una