Cinema&cinema: "Stranizza d'amuri" di Giuseppe Fiorello

Un saluto agli ascoltatori di radio radicale
Si può sempre temere nei film di finzione richiamati da fatti di cronaca
Che il rispetto della verità dei fatti e dei personaggi possano inibire frenare la fantasia di un autore che racconto posso risultare una cronaca
E cioè un resoconto di avvenimenti senza il necessario spessore psicologico e sentimentale
Stranezza D'Amuri è un film per il quale il Giuseppe Fiorello al suo esordio come regista cinematografico
Si è ispirato a un tragico fatto di cronaca avvenuto a Giarre in Sicilia negli anni ottanta
Quando due ragazzi di sesso maschile notoriamente avanti che camminavano per strada tenendosi per mano io onorando così il loro amore secondo le parole di Marco Pannella a commento dell'accaduto
Furono uccisi a colpi di pistola
Il film di Fiorello evidentemente animato dalla passione civile e dunque tiene a mostrare non soltanto la piena legittimità dei lavori tra i due protagonisti ma anche la sua bellezza
Che si manifesta anche della bellezza fisica dei due oltre chiede la grazia dei loro comportamenti
E allo stesso tempo ad accusare la mentalità retrograda ipocrita il turpe che deve aver motivato i loro persecutori e poi loro assassini
Il suo film però non si esaurisce in questa contrapposizione che in se stessa sarebbe risultata opposti ematica ed elementare
Ciò che fa invece abbiamo pareri la riuscita del film è che non rinuncia al gusto del racconto
Ricrea con ricchezza di dettagli
L'ambiente e la società intorno ai due protagonisti io allo stesso tempo delinea la loro storia d'amore con finezza con una lenta gradualità che la rende psicologicamente persuasiva
E con sottili notazioni di comportamento che si riferiscono alla diversa personalità era differente estrazione sociale dei due personaggi
Uno dei due uno studente un borghese suo Zio possiede una casa l'altro è un proletario e più ignorante lavora come meccanico nell'officina del patrigno
Sì la mentalità delle due famiglie è però in fondo una stizza
è il più benestante che può sentirsi in un primo tempo più al riparo dallo stigma sociale che condanna l'omosessualità
E può farsi protettore dell'altro trovargli un lavoro della cava di Lozio garantirgli che se il loro sentimento e tanto forte troverà un modo per affermarsi
Ma ancora prima era stato un altro più istintivo il più intraprendente chi aveva intuito i sentimenti del suo amante però aveva condotto con abilità al verso l'espressione del ruolo pure è un'opera che egli compie con candore
Eppure una finezza del film hard perché quando egli ha invitato a pranzo dalla famiglia del suo innamorato alcuna del tutto ignara della relazione tra i due
Ed è trattato con calore con spirito di convivialità quasi come fosse uno della famiglia
Ecco ci andavo per dirlo cogli occhi di quei familiari se soltanto sapessero
E dunque come un corruttore come una serpe che si andranno in sino
Dicevo degli ambienti in cui si svolge la Couto tutti ricreati politicamente e che dunque risultano vivi e Vieri
Dal bar del paese dove stazione una piccola folla di sfaccendati che sembrano come incattiviti dall'ozio
La cava in cui vivono rapporti di lavoro ancestrali in cui si viene assunti aggiornata facendo la fila davanti al proprietario e si può essere licenziato su due piedi
Le strade del paese che si affollano per le professioni del santo patrono
Mentre i cieli si riempiono delle espressioni in codice dei fuochi d'artificio ma poi anche il sole delle stangate l'aria che scorre sui corpi seminudi durante le passeggiate in motorino
Il piacere di fare un Barenghi un paio al mare
Uno scenario naturale che sembra propizio alla sensualità se una mentalità maledetta che appare tanto più innaturale in quei luoghi non trasformasse voi la sensualità in tragedia
Va detto che in particolare i due attori principali Gabriele Pizzurlo e Samuele segreto
Solo già nel fisico calzanti ai loro personaggi e risultano sempre credibili
Si tratta dunque di un bel film da ridire si intitola vi ricordo stranezza D'Amuri e lo ha diretto Giuseppe Fiorello è uscito nelle sale distribuito dalla Bim
Un saluto da Gianfranco Cercone