Eccellenze Afrodiscendenti - Intervista a Igiaba Scego, scrittrice di origini somale

Radio radicale fino a che non verrà approvata una legge sullo ius soli tutte le puntate di fortezza Italia trasmissioni sulle chiusure della politica e dell'informazione
Sull'immigrazione e non solo saranno dedicate esclusivamente alle italiane e gli italiani afrodiscendenti attraverso lo spazio curato da Marilena del di un nuovo zar sulle eccellenze afrodiscendenti
Che sono tante e per lo più misconosciuto dall'informazione mainstream
Questo è il contributo che come trasmissione vogliamo dare alla battaglia per un diritto sacrosanto di cui si discute da decenni su cui la politica continua a non fare niente
E noi oggi come ospite di eccellenza pro discendenti abbiamo Igiaba scelgo abbiamo nuovamente dovremmo dire Igiaba Scego che lo ricordiamo una delle più famose scrittrice afrodiscendenti anche perché è stata una delle prime nel nostro paese quindi le auguriamo nuovamente benvenuto benvenuta sulle frequenze di Radio Radicale
Il gioco
Sì sì salme ecco sì
Bene a avendo avuto il tuo ricambio di Stato adesso do la parola a Marilena del mio Mozart che condurrà come sempre le danze
Grazie mille Andrea grazie chi ci ascolta
Ho deciso di intervistare Igiaba Scego perché lei come dicevi tu Andrea un pilastro della letteratura italiana contemporanea
E ci tengo a sottolineare italiana non migrante come a volte viene etichettata la scrittura delle autrici e autori afrodiscendenti inattivo cresciuti in Italia
Ma a cui come viene fatto con la cittadinanza
Viene negata loro questa appartenenza all'Italia Igiaba scrittrice romana di origini somale ha pubblicato libri come la mia casa e dove sono vincitore del Premio Mondello nel due mila dieci
La linea del colore vincitore del Premio Napoli nel due mila venti
Figli dello stesso cielo che abbiamo presentato qui eccellenze nell'ottobre due mila e ventuno e il nuovissimo romanzo Cassandra Mogadiscio edito da Bompiani
Oggi parleremo di questa sua ultima opera che ci offrirà spunti di riflessione su temi caldi come il colonialismo l'infibulazione gli giovò mani molto di più quindi bentornata eccellenze afrodiscendenti Igiaba e grazie ancora per essere qui con noi
Grazie di avermi invitata di stare nuovamente qui è un po'come stare a casa fondo
Dirà se sì infatti e famiglia Qui Radio Radicale famiglia e senti già bambini salito in trasmissione come se partiamo dalla storia delle nostre ospiti della loro famiglia
Oggi ci dedicheremo tutto una puntata perché Cassandra Mogadiscio acquisto nella storia della tua famiglia oppure partire da un estratto del libro che ho molto amato un dialogo tratti e ho io la tua mamma che parte dalle sue parole
La mia Mogadiscio l'hanno uccisa nel mille novecentonovantuno in sepolta senza funerale
Tu mi chiedi di raccontare ma come faccio a raccontare Mogadiscio se la guerra distrutto tutto quello che conoscevo
La prendo per mano e adottando il suo stesso tono serio le dico
Ci volevano sopra a quella Mogadiscio che hai perso
Basta chiudere gli occhi e ho io attraversare il tempo come dice Domenico Modugno poi d'improvviso venivo dal tempo rapito e incomincia popolare nel cielo infinito Igiaba farci volare nella Mogadiscio di tua madre e di suo padre
Esattamente quello che volevo fare in questo libro è proprio questo c'è e non è la prima volta che affrontò l'autobiografia
Mi sono resa conto con il tempo forse anche con la maturità io ormai quarantanove anni che in realtà a lavorare sulla biografia è una negoziazione continua
Che si illuminano abbatte delle parti dell'astro stare familiari che non avevi ha convalidato penso che non avevi capito fino in fondo quindi niente certo centosessantanove dice per me è
Lui Abbondio Jeremy Nazaro e di andare a vedere alcune cose
Perché il centro di questa narrazione
Sì ci sono a Roma cioè Mogadiscio ma è proprio quello che io nel libro chiamo in giro no
Il trauma entrammo post bellico ma anche il trauma di della migrazione ci sono vari traumi nascosto in questa parola insomma rappresentano la somma la significa semplicemente malattia e io ancora la trasformò in tante cose
E
Anche questo libro è soprattutto la foto di una famiglia diastolica
Cosa significa essere una famiglia storica nel mondo di oggi significa non stare nella stessa stanza nella stessa casa nella stessa città nello stesso paese ma qual è tenere saldi gli affetti l'amore tenerli anche banalmente con una telefonata saggio pazza oppure la videochiamata all'epoca quando io ero piccola quel telefono a gettoni quindi effettivamente o quelle lettere non ci mandavamo audio cassette registrate mi ricordo sempre questa cosa
E quindi volevo fare questa foto a questa famiglia la mia ma anche specchi di tante altre famiglie che indicano decentrati in ordine un posto diverso
Dalla Germania all'Italia la Svezia di Stati Uniti e l'Inghilterra allora all'Enya quindi volevo in qualche modo per questo e soprattutto volevo parlare
Della guerra somala una guerra che effettivamente il durata trent'anni e non si può dire che la Somalia di oggi è arrivata la pace pace ho scoperto nel tempo è ancora però l'ambigua
Perché non teniamo la pace che vogliamo ma otteniamo una specie di pace in cui c'è ancora dentro la guerra e quindi quello che c'è e che succede che è successo a Mogadiscio a me alle città somala e di avere una vita apparentemente normale in un clima di guerra in un clima in cui c'è ancora
Tanti armi e c'è il terrorismo quindi volevo parlare di tante cose infatti questo libro è un caleidoscopio credo
L'hai fatto meravigliosamente è una delle parti del libro che più mi hanno colpita è quella in cui i paragoni tra i genitori alga Scianna del romanzo il latte buono dello scrittore somalo
Gara lega rane scrivi come è successo a Cascia Anna
Anche i miei genitori hanno attraversato un'ossessione per l'Italia Italia era dappertutto nelle loro vite di allora conoscevano la lingua la cultura le canzoni d'amore di Adriano Celentano e Don Backy
Andavano matti per Silvana Mangano e olio sapeva fare delle lasagne che a sua detta erano le migliori di Mogadiscio
Invece in Italia nessuno sapeva nemmeno localizzare su un mappamondo quella Somalia colonizzata due volte
Per loro il non riconoscimento da parte di questo Paese è stato come uno schiaffo in pieno viso
Poi approfondire per noi
Allora si parla spesso di rimozione coloniale non quando si parla di colonialismo storico si dice l'Italia non ricorda più quello che ha fatto
Le colonie che le colonie poi erano Eritrea Somalia Libia poi ci sono stati anche gli anni di occupazione niente in Etiopia etiope non è stato una colonia ma è stata occupata
E effettivamente di quella storia per molto tempo non si è parlato più adesso un po'diverso c'è c'è c'è più interesse devo dire ci sono molte più conoscenze che si interrogano c'è addirittura un piccolo boom diciamo editoriali di ricercatori che che scrivono
Però rimane secondo me almeno nel sentimento di una generazione di Sormani che sono venuti qui negli anni settanta ottanta un po'una delusione no DQ quell'anno un riconoscimento di allora
Di quella rimozione totale che c'era allora di dei rapporti che c'erano tra i due Paesi e questo è stato difficilissimo perché veramente si mangiava
Lasagna Italia a Mogadiscio fino agli anni novanta fino alla guerra civile questo volevo un po'a raccontarlo eccome lo cercando di raccontare in vari modi
Uno è stato proprio dare peso nel libro in Cassandra
A Mogadiscio alla lingua italiana perché non è un avido scontata per una persona di origine somala e non lo è per me uno perché il mio strumento di lavoro
Io lavoro con l'italiano e la mia lingua ma è anche la lingua in cui lavoro dal manico attiene a un passato
è un passato glorioso Dante Boccaccio Petrarca
Ma anche un passato femminile infatti ho messo anche la genealogia femminile era catechismo che Elsa Morante e una genealogia di persone come me che hanno magari un alcun vigile Trapani e parte dell'italiano quindi papilloma
Ma appunto a Melissa
Giara canne infatti dico provocatoriamente ma in modo molto bello che italiano ma da Dante a Giano Accame che una giovane autrice altro italiana e però questo questo italiano anche un passato coloniale è stata anche una lingua che è stata un che è stata imposta una lingua dura perché non era in colonie non si parlava l'italiano di Italo Calvino
Un italiano bello di Natale Gettysburg si parla italiano fatto di ordini un italiano appunto prima dell'Italia liberale acque del fascismo
Un italiano appunto pidgin d'di di potere una lingua gerarchica di potere quindi io ho cercato in qualche modo
è anche di curare l'italiano
E di un certo senso il giro di cui parlavo prima il trauma post un punto medico comunque post coloniale
è qualcosa attraverso pure la lingua italiana
E in un certo senso colluso cerco anche di no di listini Ficarra questa lingua e e ogni tanto io mi sono anche molto divertita a fare degli accostamenti arditi no che ne so
Italiano di Foscolo e di Loredana Berté perché un italiano cioè la grande letteratura ma c'è anche la grande musica italiana che amo molto e quindi volevo un mese Loredana perché lo confesso non sono Loredana con il blocco Giove certo veramente anche un percorso musicale
Perché un fondo siamo tutti figli dei Loredana Bertè
Esenti tre in questo romanzo
Condividi anche un un'esperienza quella di tua madre l'infibulazione un trauma che poi rivide anche anni dopo quando guarda un film interpretato dalla sua stessa nipote la destinataria della lunga lettera che poi il tuo libro Soraya portare l'arciere
Allora montati il libro nasce
Proprio come Lettera no come nelle troppo strana diciamo che la lettera multi lunga molto spezzettata io ogni tanto quando visualizzo Cassandra Mogadiscio visualizzo proprio questo con immagini immagini di lo specchio rotto e di frammenti che ora raccoglie e qui frammenti difatti privi per fatto di frammenti e e Soraya e mia madre non hanno la lingua comune perché appunto sarà lei a è di madrelingua francese e mia madre parla sommarie parla italiano
Io in fondo faccio da tre nutrice no sto lì in mezzo alloro e è chiaro che tra i tanti temi c'è questo degli della mutilazioni nere dei genitali femminili che è un vero problema
In gran parte di del mondo anche se adesso grazie a Dio ci sono delle discussioni delle prese di posizione forte soprattutto da parte delle donne delle femministe e insomma sta facendo qualcosa però mi aveva colpito
L'aderenza di fisso utili tra mia mamma e Soraya Soraya nate in città nata comunque in un mondo molto diverso quella di mia madre però quando fa il film che si chiama Muccioli nel deserto
E entra infonde nei panni di mia madre e questo questo è stato diciamo la scintilla che mi ha fatto nascere l'idea del libro no queste due vite così diverso no così simili no nella finzione cinematografica
E un tanto che io intanto quando giro per presentare il libro ci sono molte persone che hanno visto mia nipote mi dicono Akrabello rivinto Libre ci farà scoprire cosa sotto la nipote perché abbiamo fatto il in mano quindi ci sono delle
Ed è delle cime che di un film che dialoga con il mio libro
Quindi c'è anche questo e riguarda la pratica delle mutilazioni
E è una cosa particolare perché molto spesso le persone non amano parlare di questo anche perché è un tema che è stato usato male soprattutto dall'estrema destra
Dov'è stato usato anche per in qualche modo interiorizzare l'altro dicendo all'altra del una cultura barbarica fa questa cosa le donne no in realtà però questa impedito per molto tempo
Delle sinistre di parlare di qui tutte le sinistre comunque le forze che si considerò progressiste quindi c'è un tabù perché chiedo di silenzio che chiedere che vede tornare mutilazioni genitali invece se ne deve parlare se ne deve parlare soprattutto se ne deve parlare invece comunità perché è una pratica invasiva del corpo delle donne
Una pratica crudele che in qualche modo
Un distrugge la vita quotidiana delle donne e le fasi più importanti della vita di una donna dalla gravidanza ai rapporti sessuali a
A a tutto sino alla menopausa e quindi io ho voluto parlarne perché comunque una cosa fa parte della quotidianità questo libro dico può anche noduli il corpo entra in vari in vari momenti anche molto diversi e quindi libro di intimi cani femminilità quindi per me era importante metterlo dentro
Anche per rompere un silenzio che sento che grava intorno a questa pratica
Molto spesso mi capita di criticare con delle attiviste che mi dicono a però non può parlare di questo perché se no io ti l'estrema destro che no non è così presto a un problema dei serio e quindi dobbiamo affrontarlo dentro le nostre famiglie
Quindi io sono molto contenta che
Presenti nel familiare non si fa più
Certo senti già Badoglio uscente a un certo punto si trova una festa che fa da spartiacque nella sua vita è il mille novecentonovantuno e poco prima
Della festa davanti al televisore viene annunciata la guerra in Somalia dove si trova la madre no
Mi sentivo come
Cassandra scrivi la figlia di Priamo quando vide il maledetto cavallo di legno davanti alle mura della sua città il cavallo con dentro gli Achei che avrebbero distrutto Troia e la sua famiglia
Cassandra vedeva la sciagura approssimarsi e anch'io vedevo la sciagura
Mentre lutea o la testa come Stevie Wonder che da uno stereo mi dettava il ritmo quest'negarsi queste parole anche parlarci di come è vissuto quella notizia a livello psicologico
Ma anche fisico
Allora chi le dico una cosa se Cassandra
Cassandra uno dei personaggi che mi ha sempre colpito molto no una che sai non viene creduta quello che succede alle persone
Di origine migrante no che si portava addosso tanti fardelli e arrivano non so a chiedere dei documenti o o che ha
A cercare di ricostruirsi una vita spesso non vengono creduti quindi Cassandra per me era veramente una figura importante che attraversa questo questo libro
Anche perché abbiamo una cosa in comune con la Cassandra andammo in comune la distruzione
Di una paese che c'era e non c'era e non c'è più quindi quindi per me era troppo importante parlare di lei lei e in un certo senso fu forse la nostra maschera siamo noi siamo questa famiglia diaspora riga perché in tante un tanti momenti siamo Cassandre tutti noi e come ho vissuto quel momento era stranissimo perché perché una lettrice giovane ma detto questo è libera un libro sull'adolescenza
Io non ci avevo pensato fino a quel momento però è molto vero perché effettivamente racconto M sedici anni
Stranissimi dove tu Dini da sedicenni di tutte le cose normali s'ascolta la musica alla scuola
Però il mio tempo era sfalsato rispetto a quelle dei miei compagni di classe l'ordine del Tempio della Pace io mi devo immersa nel tempo della guerra
Il tempo della guerra del del trauma e della scienza no all'assenza della madre ma l'assenza anche della pace
E quindi quello che volevano parlerà proprio di costruire anche dagli atti di perché io aggiungo appunto che fa a mia madre perché io con mia madre l'ha intervistata per fare un bene l'intervista con la metodologia degli degli isterici orali quindi molto bene
Però effettivamente ho voluto aggiungere la mia parte di vissuto cioè quella quel sfalsamento temporale che ho vissuto per tutto quel tempo scuola in quel in una Roma
Che amo molto però che era ignara del del del mio tormento no e questo e poi li girò che era punto minima una un trauma dell'anima diventa poi trauma fisico con la bulimia
Quindi carceriera troppo importante parlare di quello spazzamento temporale quando poi tua madre torna dalla guerra
Comincia a cucire come scrivi tu
Prima Ago e Filo erano relegati soltanto i lavori utili oralità rifare bottoni staccati strati al cavallo dei pantaloni dopo la guerra ha sempre cucito ogni giorno senza stancarsi sguardo piegato sul varo mano precisa a tenta anarchica colori che fuoriescono dei polpastrelli come in un ballo in maschera
Lì in quei cerchi concentrici c'è il suo alfabeto un alfabeto madre e io voglio venirne a capo
Decifrare mia madre da qui vorrei chiederti di parlare di un tema importante l'analfabetismo e il sessismo che nella radice e che tua madre ha vissuto in prima persona
Rimane l'ha vissuto il tempo della seconda colonia come la chiamo io perché la sua umanità non è diventata libera subito in Italia verso le colonie nelle attività collegate alla seconda guerra mondiale
Però interrate in Somalia negli anni Cinquanta
Perché le Nazioni Unite avevano decretato che qualcuno doveva insegnare la democrazia insomma niente stranamente quel qualcuno ambienta l'Italia e che nessuno ti può insegnare democrazia perché ognuno deve fare i suoi percorsi politici
Però poiché ritorna al vecchio colonizzatore anche con nuovi abiti non più fascisti ma repubblicani però a volte tornavano proprio le stesse persone quindi la cosa è successo in quel periodo che i quadri somali ma anche la popolazione sono restata formata si aprivano scuole scuole italiane eccetera come un allenamento questa scolarizzazione
Che non è un altro perfetta no anche perché insomma non poteva andare a scuola tutti i giorni dovrà lavorare insomma Complesso
E quindi non avendo avuto la scolarizzazione Comp è rimasta con i punti con la con una lettura scarsa sa leggere poco insomma quello che racconto nel libro molto spesso tutto e la mancata scolarità colpisce più le donne che che omini questo è un dato di fatto non non so Malombra dire mondiale e direi anche italiano io proprio giorni fa sono andata a comprarmi una giacca ha commesso del negozio e mi ha detto io ho perso troppe la complicità della lettura mi piacerebbe chi prende un libro in mano ma osano depresso nelle scuole medie adesso non mi ricordo più niente no
E la cosa colpisce perché manca una formazione per gli adulti in Italia
No DDT persone che vorrebbero ma non possono devono lavorare in mano sanno come fare a riprendere all'antica
Quell'antica abitudine no non solo della lettura ma anche la conoscenza e e quindi c'è una linea di classe una linea di gender che attraversi corpi impedisce questo quindi io volevo in un certo senso parlare anche di questo però devo dire anche questo librone ramarro sta leggendo il set piano piano però insomma
E perché e sui tempi sono in cui lungi però sono molto contenta atto perché forse è anche la forma frammenti farebbe il libro che aiuta la lettura effettivamente e e sono discorsi complesse io li ho voluti mettere in questo caleidoscopio di libro anche per aprire una discussione su quello che che mi che siamo noi oggi perché noi pensiamo di vivere nella società oggi in Italia dove l'alfabeto è scontato io sto scoprendo che la sorbetto non è scontato nemmeno qui
I già battuto nel capitolo intermezzo coloniale ci parli anche dalla visita al museo delle civiltà nel quartiere Eure con cioè i beni e Mohamed suoi familiari un museo che mostrando
Gli orrori del colonialismo lo volete costruire uno degli oggetti che descrive che più mi hanno fatto accapponare la pelle e il calco facciale in gesso policromo
Dell'antropologo litio Cipriani una pratica che poteva significare come spirito anche la morte perché veniva presa fritto sulle persone vive esponendo al rischio di soffocamento per parlarci di questo museo anche rapporto al mito Italiani brava gente
Allora io devo ringraziare il direttore Andrea Emiliani le curatrici Rosanna dilemmi di Lella e Gaia Delpino
Perché opaco in testamento essendo una un rapporto di amicizia con loro indici di scambio culturale e lo stanno hanno avuto diciamo o per questo tra capocollo chissà
Quest'l'ex collezione coloniali sono
Che erano sparse per tutta la città
E adesso stanno riflettendo su cosa fare su questo materiale sensibile cioè non sono arrivati ancora nessuna conclusione ma stanno aprendo diciamo il tutto alla discussione della collettività perché poi getti coloniali sono oggetti
In crisi di crudeltà intrisi di dolore perché a volte sono stati oggetti trafugati come nel nei casi dei che anzi Milito Cipriani oggetti di puro fascismo no
Il puro razzismo perché io io poi accostò questi calchi proprio l'idea o
Per il cioè l'idea la frase Ligier Cipro no non riesco a respirare perché anche le persone a cui venivano fatti quei calchi non riusciva a respirare sotto quel gesso
E e quindi sono materiale veramente sensibili cosa possiamo fare noi io sono andate dico due nipoti Kohlschreiber e con la con Mohammed e kung fratello ambire in quindici e in realtà è stato quasi Capra dicono andarci con loro nuovamente in ridere le cose con il loro occhi e perché appunto a volte il museo apre le collezioni anch'ai ricercatori e alle persone che hanno origine appunto dall'ex colonie devo dire che a me colpiscono gli oggetti perché a volte possono essere rovesciati per esempio c'era un quadro quello che descrivo
Non vuole fare troppo storia entro questo ve lo racconto c'è un quadro dove c'è una donna somala che Stipe IVA e è una donna somala certo messa dallo sguardo del pittore bianco si chiede perché non Ida quasi improprio se cerca di difendere col corpo però si pettina io guardavo il pettine pensavo ma questo panchine oggi quella quella civile dalla guerra civile non si fa più perché le guerre trascinano via tutto quindi anche l'artigianato anche le pratiche artigianali hanno tentato con quadro coloniale un quadro feroce in realtà poteva essere completamente ribaltato e potrebbe essere usato
Per formare oggi degli artigiani di quel Paese dalla Somalia
Però questo verrebbe anche per altri per altri oggetti per altri paesi e magari riprendere una tecnica degli antenati recuperare attraverso quel quadro
Una tecnica degli antenati quinta altare il significato di un quadro nove udì un oggetto pesantissimo perché molto spesso gli abbiamo parlato di Stato è da buttare giù no di di nome da cambiare toponomastica vari eccetera eccetera però in realtà noi dobbiamo andare oltre secondo me in questo periodo storico dobbiamo vedere quello in oggetto ci racconta rash deve dalla volontà dei colonizzatori del passato e di come noi oggi nel contemporanee possiamo trasformare quello che allarma male assoluto Enna qualcosa di benefico
O o comunque qualcosa che ci possa aiutare se non
A ricostruire nel caso del perché nell'artigianato ma almeno far
Pronte già va
Perché allora non ci sto pronte sotto non si sentiva un più
Sì mi avete sentito adesso sì sì sì sì
Ecco allora io io però intervengo per dire che mancano meno di quattro minuti dalla fine e quindi avviamoci insomma la conclusione
Va bene io e realtà devo ancora moltissime altre domande per te Igiaba quindi dovrà scegliere una sola si Igiaba c'è una domanda che vorrei farti no in questo libro
Turi delle una parte di te è molto vulnerabile a tarli del tuo glaucoma scrivi guardo il mondo quella consapevolezza che potrei perdere la capacità di vederlo con gli occhi guardo le cose aspirando lei
Succhiando come un vampiro quelle mi pupille scure d'Africa
Ecco poi parlarcene
Allora questo sono molto contento di parlare di questo perché è una dei delle cose che nessuno detta alla fine del libro è
Belli spiegare alle persone che devono fare il controllo degli occhi specie se afrodiscendenti perché in qualche modo il glaucoma colpisce molto gli afrodiscendenti e non solo gli altri discendenti naturalmente
è una malattia del nervo ottico insomma cioè si scopre facilmente dall'oculista
Si deve tenere a bada la pressione e qualcosa è un è una delle malattie che in Italia ha una copertura un'esenzione totale perché è una malattia grave perché costa cecità
E effettivamente però le persone non si controllano e quindi io veramente voluto partito Pubblicità Progresso detto Panda di merci così almeno aiuto agli altri c'è e del c'era questo l'intento quasi pedagogico presto parlare deve e poi anche perché gli occhi in qualche modo c'era da quando io questa malattia c'erano da tanto tempo o bene il meglio
Cioè non vedo vedo meglio effettivamente o tutti questi quelli proprio nelle dentro di me e quindi io ho voluto in qualche modo lavorare anche in questo caso andammo grigio su tutta me tutto quello che
Post trauma
Questo è un un giro di cui parlo spesso che a volte anche in giro fisico permetterà cova Mione potrebbe arriva arrivato un tumore grazie deboli quindi in qualche modo quanto questa malinconia che ci pervade si trasforma portanti malattia fisica e come però
La malattia fisica
E morale può essere superata anch'che non cerca resilienza perché poi non vedo nessuna famiglia allegra no nonostante tutte queste botteghe nella vita che sono state poche serie essere rifugiati la dittatura militare la guerra civile l'immigrazione e però siamo allegri e quindi ho capito che in tutto il libro
è un libro sulla cura c'è la parola più usata in malattia ma il libro
è un libro sulla pura
E quindi fragilità diventa anche forzato perché riesce a mostrarla e non riesce soprattutto quando la mostri non è più paura o no cioè capisci che quest'anzi
Si unisce agli altri non a fondersi azione globale
Certo dobbiamo nascondere anche e noi dobbiamo essere sempre efficiente al cento per cento possiamo dire di non esserlo di essere semplicemente essere umani in quanto esseri umani
Possiamo veramente creare alleanze con le altre persone e quindi quindi si cioè io sono molto colpita
Dagli occhi in generale
C'era un bellissimo libro di John Bergius la cataratta
Che tengo sempre vicino al comodino e finalmente gli occhi sono un organo importantissimo però scoperto che gli occhi possono essere anche dentro il cuore quindi io che sono veramente dappertutto
Bene allora con questo brevissima risposta noi ci dobbiamo però fermare e quindi naturalmente io ringrazio ogni giorno Ceruti avere partecipato
Eccellenze afro discendenti nell'ambito di fortezze ideale armi come sempre
Grazie a Marilena delli un Monza
Grazie mille grazie Igiaba grazie Andrea